La scuola a casa - numero speciale marzo 2020 - Morcelliana

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La scuola a casa - numero speciale marzo 2020 - Morcelliana
ISSN 2611-3635
              numero
                   speciale

                                   Rivista di aggiornamento professionale per il Primo Ciclo di Istruzione
Restare presenti
a se stessi           marzo 2020
Una nuova normalità
per il futuro
Un “terzo spazio”
di apprendimento

la scuola a casa
La scuola a casa - numero speciale marzo 2020 - Morcelliana
Pier Cesare Rivoltella
                                 Tecnologie di comunità
                                 pp. 128, € 12
                                 ELS La Scuola
                                 EAN 9788837230753

La genesi teorica, il profilo metodologico e alcune prime possibili applicazioni dell’approccio delle Tec-
nologie di comunità: un nuovo spazio di ricerca e di intervento nell’ambito della Media Education e del
lavoro sociale e di prevenzione fondamentale in una società sempre più tecnologizzata. Può diventare
una occasione per la costruzione di legami, la (ri)costruzione della comunità, la liberazione delle risorse
e delle energie di un territorio. Oggi il divario digitale costituisce una forma di esclusione e di negazio-
ne della cittadinanza che colpisce gli anziani, gli abitanti delle periferie, i migranti: sviluppare compe-
tenze digitali diviene sempre di più un obiettivo delle politiche pubbliche.

                                 Pier Cesare Rivoltella - Pier Giuseppe Rossi
                                 Il corpo e la macchina
                                 Tecnologia, cultura, educazione
                                 pp. 192, €16
                                 Scholé
                                 EAN 9788828400462

Il paesaggio culturale attuale, segnato dal protagonismo della tecnologia e dal trionfo dei dati, necessita
che se ne comprendano i significati e si prospettino le conseguenze sull’agire didattico.
A due livelli. Nel primo, quello della multidisciplinarità, sono attraversati i problemi-chiave posti
dall’innovazione tecnologica: epistemologico (la conoscenza), semiotico (i linguaggi), antropologico (i
comportamenti e i valori), ergonomico (le forme), pedagogico (l’educazione), didattico (la mediazione),
metodologico (la ricerca). Il secondo livello individua alcuni concetti-chiave trasversali ai diversi ambiti:
l’aggregatore e il frammento; il sistema corpo-mente-cervello; la realtà, i dati e lo schermo; il frattale.
Il risultato è una mappa. Una sorta di piattaforma programmatica da consegnare allo studioso e al for-
matore. Un libro-problema, insomma, nel senso etimologico del gettare-avanti per discutere e attivare
la logica della scoperta.
La scuola a casa - numero speciale marzo 2020 - Morcelliana
Editoriale
      L’astrazione e la verità
      di Pier Cesare Rivoltella

      Un topo morto in un corridoio. Poi un altro, molti, moltissimi topi morti, con una voglia rossa dipin-
      ta dal sangue sulla bocca. Qualcuno si chiede perché. Altri, i più, sono contenti: era ora che venisse-
      ro fuori e si potesse liberarsi di essi. Proprio uno di quelli che la pensano così accusa una febbre, vede
      comparire noduli gonfi e scuri su tutto il proprio corpo, sembra migliorare, poi muore. Ne seguiranno
      altri: dieci, trenta, trecento al giorno. Le autorità non vogliono che si pronunci il nome che però tutti
      ormai hanno in mente. Cercano di coprire, di contenere, di sdrammatizzare finché si può. Poi cedono.
      E le misure per la salute pubblica si susseguono, sempre più stringenti, mentre la città, chiusa nell’asse-
      dio che si è autoimposta, conosce la voglia della fuga, la paura, l’incoscienza di chi vive come se niente
      stesse accadendo.
      È lo scenario che Albert Camus disegna ne La peste, lo straordinario romanzo del 1947 che il grande
      scrittore, drammaturgo e filosofo francese dedica al racconto del male (del Male?), del suo diffondersi,
      delle passioni che suscita e agita tra gli uomini.
      Orano come Codogno, come Vò Euganeo, come Nembro, come uno qualsiasi dei tanti luoghi del con-
      tagio. Un grande laboratorio antropologico che consente di studiare i comportamenti delle persone e
      che mette in luce il conflitto tra l’astrazione e la verità, come rivela nella prima parte del libro il dialogo
      cruciale tra Rieux, il medico che sopravviverà alla peste per raccontarla, e il giornalista Rambert, im-
      pegnato a lasciare la città a qualunque costo.

      Fenomenologia dell’astrazione
      L’astrazione allude al “si deve”, ai ragionamenti, alla logica della verbalizzazione e della chiacchiera
      contro la logica dei sentimenti e della vita. Ne è testimonianza la spropositata e contraddittoria produ-
      zione di discorsi che ha accompagnato e sta accompagnando l’emergenza.
      Penso in prima istanza ai discorsi dell’informazione. Come sempre in occasione delle crisi la macchina
      dell’informazione tende a garantire all’evento una copertura totale. E come sempre si rimane nel dub-
      bio che in alcuni casi prevalga la logica di servizio o la ricerca dell’audience. L’effetto sul pubblico è no-
      to: la “sindrome dello scoiattolo”, chiuso in casa (questa volta non per scelta), impegnato ogni mezz’o-
      ra a verificare gli aggiornamenti. Gli esperti si avvicendano negli studi, si comincia a riconoscerli, li si
      chiama per nome. Il risultato è un’ipertrofia informativa che genera saturazione e alla fine produce di-
      sorientamento e disinformazione, da una parte alimenta l’ansia e dall’altra dispone alla rassegnazione
      o alla sottovalutazione.
      Accanto a questi discorsi “ufficiali”, giocano un ruolo rilevante i discorsi dei social. Vi si riconoscono
      alcune posture.
      Anzitutto la postura ingenua: è la postura di chi dà credito alle fake e si accinge ad assumere vitamine per
      evitare il contagio, di chi alimenta le catene di S. Antonio, ma anche di chi si emoziona e partecipa con
      trasporto alle gioie e ai dolori degli altri attraverso i post, le storie, le immagini.
      Vi è poi la postura critica: è quella di chi intenzionalmente prova a favorire la riflessione (anche attraver-
      so l’arguzia, la battuta, il meme che sdrammatizza con l’ironia), offre spunti al pensiero, fornisce esempi

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La scuola a casa - numero speciale marzo 2020 - Morcelliana
di testimonianza; è questa, ad esempio, la postura di chi all’indomani del grande esodo dal Nord, pri-
  ma della “serrata” imposta dal Governo, lancia l’ashtag #iorestoqui, oppure del gruppo di giovani del
  Team Bota (tieni botta, tieni duro) che a Rimini si sono messi a disposizione di chi vive solo, per aiutarlo
  ad affrontare le piccole sfide di tutti i giorni.
  Ancora, la postura idiota: lo dico nel senso etimologico della parola greca ‒ ιδιοτες ‒ di colui che è cen-
  trato su se stesso e che anche nel momento dell’emergenza, della precarietà, del bisogno non esita a ri-
  tagliare uno spazio per il proprio Ego. In queste settimane molti insegnanti, studiosi (o sedicenti tali)
  hanno giocato questa postura, come molti politici, incapaci di rassegnarsi a non strumentalizzare, non
  polemizzare, non perdere l’occasione per mettersi in evidenza: idioti, appunto.
  Infine la postura cinica. È la postura di chi sa sempre tutto, di chi non si emoziona per niente, di chi vede
  complotti dappertutto e che non riesce a comprendere che la critica è costruttiva e non distruttiva. È la
  postura di chi di fronte alla scuola che si rimbocca le maniche e prova a lavorare a distanza la accusa
  di cedere al mercato e all’ideologia neoliberista che lo sostiene, ed è anche la postura di chi dice no, a
  prescindere, sempre, qualsiasi cosa si faccia.
  Il risultato di questa discorsivizzazione imponente è che alla fine, sotto i discorsi, il mondo vero rischi di
  diventare favola, proprio come suggeriva Nietzsche, e che si perda di vista la realtà. È un primo grande
  tema di riflessione per gli insegnanti con le loro classi.

  Forme della verità
  La verità è l’altra grande istanza che il contagio porta in gioco. Si esprime in una gamma di vissuti che
  punteggiano la quotidianità: la condizione di esilio, l’esperienza della separazione, la solitudine, le rela-
  zioni di cui si ha nostalgia. Il tratto comune a tutti è che, per chi li sappia valorizzare, essi funzionano
  da esperienze fondamentali. Sono tali quelle esperienze che distillano l’essenziale lasciando venire a te-
  ma quel che conta nella vita.
  Un libro molto citato di Sherry Turkle, psicologa che da oltre due decenni si occupa di comunicazione
  mediata, si intitola Alone together. Allude, la Turkle (2011), alla condizione di separazione che i media
  digitali impongono anche quando si è fianco a fianco: seduti vicini, ciascuno sul proprio smartphone,
  si è in fondo da soli. In questi giorni l’esperienza è un’altra: essa consente di leggere diversamente quel
  titolo. Anche se da soli, ciascuno nella propria casa, si è in fondo insieme: è il filo delle comunicazioni
  in WhatsApp che tesse le nostre vite, sono gli eventi sincroni (in Skype, in Zoom, in Hangout…) che favo-
  riscono l’incontro.
  Questa esperienza strana di socialità e relazione a suo modo consente la riscoperta dei volti e delle vo-
  ci, proprio nella separazione. Come scriveva Federico Schlegel: «Non è l’odio, come dicono i saggi, ma
  l’amore che separa gli esseri… Solo nella risposta del suo tu ogni io può sentire totalmente la sua infi-
  nità unità». La separazione ci restituisce lo sguardo dell’altro e attraverso il suo sguardo ci consente di
  riconoscerci, cosa che non avremmo potuto fare se non ci fossimo separati da noi stessi (Melchiorre,
  1977). Scrive una mia studentessa, dopo la mia prima lezione in ambiente collaborativo sincrono (già,
  l’Università “a distanza”):
  «Gentile prof. Rivoltella, volevo ringraziarla per la lezione di oggi: è stato come assaggiare un briciolo di
  normalità. Il riprendere le attività, anche se a distanza, mi ha fatto riflettere sull’importanza della scuola
  in ospedale e sulla necessità di ricreare questa esperienza anche per i più piccoli.
  Ho due figli e siamo via da Milano dal 23 con anche 2 nipoti: per loro (a parte il piccolo che va alla
  scuola dell’infanzia) l’unico contatto con la scuola (due in seconda e uno in quinta primaria) è diventa-
  to ricevere compiti da dover ricaricare eseguiti... solo il peggio insomma. Oggi è arrivato un messaggio
  attraverso il registro elettronico alla mia prima: non sa che sorriso! Devo inventarmi qualcosa, oltre alle
  videochiamate con le migliori amiche...
  Da quando ho ripreso l’università (ho terminato la magistrale di filosofia nel 2010) non lavoro più a
  scuola, ma vivendola da genitore ci penso spesso: spero che questo periodo faccia nascere la giusta no-

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La scuola a casa - numero speciale marzo 2020 - Morcelliana
stalgia della scuola, un po’ come ci siamo detti tra compagni di corso dopo la sua lezione di oggi. Vole-
      vo solo ringraziarla, spero di non averla disturbata.
      Cordiali saluti».
      Hartmut Rosa (2016) parlerebbe di risonanza. E risonanza sono anche le parole scritte sui container
      arrivati dalla Cina con mascherine e ventilatori polmonari al seguito della delegazione di medici spe-
      cializzati nella lotta al virus: «Siamo onde dello stesso mare, rami dello stesso albero, fiori dello stesso
      giardino». Qui c’è un secondo grappolo di temi per gli insegnanti con le loro classi: il superamento dello
      stereotipo, sulla distanza che allontana, come sui cinesi; il pensiero posizionale, e cioè il sapersi mettere
      nei panni degli altri e guardare le cose dal loro punto di vista (Nussbaum, 2010); la cittadinanza come
      ascolto e relazione; il legame che la tecnologia può aiutare a costruire, o a ricostruire (Rivoltella, 2017).
      Occorrerà ricordarsi la lezione anche quando tutto sarà finito e saremo tornati alle nostre vite di sem-
      pre: «Ascoltando infatti le grida di esultanza che si levavano dalla città, Rieux si ricordava che quell’e-
      sultanza era sempre minacciata. Poiché sapeva quel che la folla in festa ignorava, e che si può leggere
      nei libri, cioè che il bacillo della peste non muore né scompare mai, che può restare per decenni ad-
      dormentato nei mobili e nella biancheria, che aspetta pazientemente nelle camere da letto, nelle can-
      tine, nelle valigie, nei fazzoletti e nelle carte, e che forse sarebbe venuto il giorno in cui, per disgrazia e
      monito agli uomini, la peste avrebbe svegliato i topi e li avrebbe mandati a morire in una città felice».

      Riferimenti bibliografici
      Melchiorre V. (1977). Metacritica dell’eros. Vita e Pensiero, Milano.
      Nussbaum M. (2010). Non per profitto. Tr. it. Il Mulino, Bologna 2011.
      Rivoltella P.C. (2017). Tecnologie di comunità. Scholé, Brescia.
      Rosa H. (2016). Pedagogia della risonanza. Tr. it. a cura di F. Fiore, Scholé, Brescia 2020.
      Turkle S. (2011). Insieme ma soli. Perché ci aspettiamo sempre di più dalla tec­nologia, ma sempre meno dagli
      altri. Tr. it. a cura di S. Bourlot e L. Lilli, Codice, To­rino 2012.

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e essere a scuola
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s
          Rivista di aggiornamento professionale per il Primo Ciclo di Istruzione
          ISSN 2611-3635
        Editoriale
                                                    L’astrazione e la verità
 Direttore: Pier Cesare Rivoltella                  di Pier Cesare Rivoltella, p. 1
 Segretaria di redazione: Silvia Faini
 Comitato Scientifico: Giovanni Biondi              Inquadrature di Media Education
 (INDIRE), Fabio Bocci (Università
 di RomaTre), Giovanni Buonaiuti
                                                    I social in tempi di emergenza
 (Università di Cagliari), Iole Caponata            di Michele Marangi, p. 6
 (Docenti virtuali), Giuseppe Corsaro
 (Insegnanti 2.0), Luigi Guerra
 (Università di Bologna), Pierpaolo
                                                    Ricerca
 Limone (Università di Foggia), Daniela             Raccontare la ricerca: discorsi, catene e fake news sul virus
 Maccario (Università di Torino),                   di Alessandra Carenzio, p. 8
 Elisabetta Nanni (Insegnanti 2.0),
 Elisabetta Nigris (Università di Milano
 Bicocca), Loredana Perla (Università di            Mente, corpo, cervello
 Bari), Federica Pilotti (Docenti virtuali),        Cosa vogliamo imparare da questa esperienza?
 Pier Giuseppe Rossi (Università di                 di Greta Lacchini, p. 11
 Macerata), Maurizio Sibilio (Università
 di Salerno), Davide Zoletto (Università
 di Udine).                                         Dirigere scuole e buone pratiche di sistema
 Comitato di Redazione: Paola Amarelli,             E-learning: opportunità e impreparazione
 Asteria Bramati, Enrica Bricchetto,                di Ennio Pasinetti, p. 13
 Gianna Cannì, Alessandra Carenzio,
 Letizia Cinganotto, Emanuele Contu,
 Greta Lacchini, Vincenza Leone,                    Didattica delle discipline
 Silvia Maggiolini, Laura Montagnoli,
 Elena Mosa, Ennio Pasinetti, Stefano
                                                    La lezione a distanza dal lato del docente. Spunti formativi al tempo
 Pasta, Elena Piritore, Marco Roncalli,             del COVID-19
 Raffaella Rozzi, Alessandro Sacchella,             di Enrica Bricchetto e Gianna Cannì, p. 15
 Luisa Treccani, Elena Valgolio.
 Coordinamento referee: Sara Lo Jacono
 (per le sezioni: Essere professionisti a scuola,
                                                    Inquadrature di Media Education
 Sviluppo professionale, Ricerca, Didattica delle   La scuola a distanza: la voce dei ragazzi
 discipline, Fare scuola, Dirigere scuole e buone   di Sara Lo Jacono, p. 19
 pratiche di sistema)
 Autori in redazione: Elena Amodio,
 Monica Arrighi, Angelo Bertolone,
                                                    Fare community
 Stefano Bertora, Caterina Bruzzone,                Voci dal Web per la scuola a distanza. L’esperienza delle comunità
 Claudia Canesi, Ornella Castellano,                on line di docenti
 Silvia Cattaneo, Laura Comaschi,                   di Jole Caponata, Elisabetta Nanni e Federica Pilotti, p. 20
 Manuela Delfino, Chiara Friso, Angela
 Fumasoni, Paolo Gallese, Pamela
 Giorgi, Claudio Lazzeri, Michele                   Dossier materiali e strumenti
 Marangi, Rita Marchignoli, Paola                   Soli in una stanza. #distantimaunitiperlascuola
 Martini, Paola Massalin, Antonella                 di Elena Piritore ed Elena Valgolio, p. 22
 Mazzoni, Isabella Ongarelli, Francesca
 Panzica, Maila Pentucci, Livia Petti,
 Eva Pigliapoco, Francesca Davida                   Storie della scuola
 Pizzigoni, Sofia Poeta, Jenny Poletti
 Riz, Giuseppina Rizzi, Ivan Sciapeconi,
                                                    Tra patrimonio scolastico e patrimonio familiare.
 Anna Soldavini, Isa Sozzi, Elena                   Spunti didattici per creare memoria condivisa
 Valdameri, Pietro Zacchi.                          di Francesca Davida Pizzigoni, p. 25

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Sullo scaffale
   Il rischio di allargare la forbice tra Gianni e Pierino. La scuola
   a distanza: attenzione al divario digitale
   di Stefano Pasta, p. 27
                                                                            Progetto grafico di copertina
                                                                            Monica Frassine
   Pratiche inclusive
   Cura e responsabilità: scuola e disabilità al tempo del contagio.        Impaginazione
   COVID, ovvero Costruire Opportunità e Validi Interventi anche per        Overtime di Olivia Ruggeri
   alunni con Disabilità
   di Silvia Maggiolini, p. 30                                              Quote di abbonamento
                                                                            Abbonamento annuale 2019/2020
                                                                            (10 fascicoli)
   Fare scuola                                                              Italia: € 60,00
                                                                            Europa e bacino del Mediterraneo:
   Tempo di fragilità, opportunità per rafforzare il ruolo educativo        € 105,00
   del docente                                                              Paesi extraeuropei: € 129,00
   di Alessandro Sacchella, p. 32                                           Fascicoli singoli: € 8,00
   Dai compiti alle situazioni problematiche
   di Alessandro Sacchella, p. 33                                           Abbonamento digitale:
                                                                            € 39,00 (iva incl.)
                                                                            Istruzioni per il download
   Fare scuola                                                              dei materiali sul sito
   Prove tecniche di “comunità educante”                                    www.morcelliana.it
   di Biagio Di Liberto, p. 35
                                                                            Modalità di pagamento
                                                                            Abbonamento Italia
   Didattica delle discipline                                               – Versamento su ccp n. 385252
                                                                            – Bonifico: UBI Banca spa -
   Razionalizzare la realtà                                                 Iban
   di Dario Forlani e Laura Montagnoli, p. 37
                                                                            IT94W0311111205000000003761
                                                                            Causale: Abbonamento “Essere
   Storie della scuola                                                      A Scuola” anno …
                                                                            – Ordine tramite sito web:
   Didattica della storia ai tempi del COVID-19. Distanza, digitale e uso   www.morcelliana.it
   laboratoriale delle fonti                                                – Addebito su Carta del Docente
   di Pamela Giorgi e Irene Zoppi, p. 39
                                                                            International Subscription
                                                                            – Sales Office: tel. +39 030 46451 -
   Didattica delle discipline                                               Fax +39 030 2400605
   Mobilità degli studenti in un’Europa chiusa in casa.                     e-mail:
                                                                            abbonamenti@morcelliana.it
   Appunti di un’esperienza
                                                                            – Online Catalogue:
   di Vincenza Leone, p. 42
                                                                            www.morcelliana.it

   Sviluppo professionale                                                   PER INFORMAZIONI
   La scuola non si ferma. Avanguardie educative e Piccole scuole
   a supporto dell’emergenza sanitaria                                      Editrice Morcelliana srl
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                                                                            Fax +39 030 2400605
   A scuole chiuse: riferimenti normativi e contrattuali                    e-mail:
   di Luisa Treccani, p. 46                                                 abbonamenti@morcelliana.it

Numero speciale – marzo 2020                              5                                                  eas
La scuola a casa - numero speciale marzo 2020 - Morcelliana
Inquadrature di Media Education
  I social in tempi di emergenza
  di Michele Marangi, Ricercatore CREMIT, Media Educator, docente all’Università Cattolica
  di Milano

  Che cosa possiamo imparare            fuso comunemente che rimanda            sindaca che lo ringrazia e ga-
  dall’emergenza Coronavirus ri-        al pericolo e alla catastrofe. Non      rantisce l’invio della polizia mu-
  spetto al nostro rapporto con il      per puro gusto intellettuale, ma        nicipale: nessuno dei due, però,
  digitale? In che modo gli even-       come primo antidoto a farsi tra-        si rende conto che la foto risale
  ti di queste settimane potrebbe-      scinare dal pessimismo e dal ni-        agli anni ’80, e i principali quo-
  ro mutare radicalmente la per-        chilismo: una buona base per            tidiani, il giorno dopo, riportano
  cezione delle tecnologie come         postulare un futuro praticabile e       la notizia senza cenni alla falsità
  contesto pedagogico comunita-         sostenibile è la capacità di assu-      dell’immagine.
  rio e come ambiente di appren-        mere un punto di vista differen-        In questa situazione, la scuo-
  dimento? E, in ultimo, che im-        te su ciò che nel presente appare       la deve affrontare fin dalle pri-
  patto potrebbe avere quanto           ovvio e scontato.                       me classi dell’infanzia una gran-
  sta accadendo rispetto al modo        Reputo che in queste settima-           de sfida: considerare lo struttu-
  e, soprattutto, al senso del fare     ne di “emergenza” stiano affio-         rale imprinting personalistico
  scuola in quest’epoca?                rando quattro aspetti chiave sul-       del digitale senza farlo diventa-
  Non sono domande retoriche,           le relazioni tra digitale, comuni-      re narcisismo autoreferenziale,
  che prevedono risposte univo-         cazione e apprendimento, di cui         ma trasformandolo, viceversa,
  che o formule magiche. Appare         sarà utile tenere conto in un fu-       in una prospettiva di relazione
  evidente che la necessità di do-      turo di nuova normalità.                autentica e coinvolgente. Oltre
  ver reagire alla repentina tra-       Il primo elemento è una confer-         lo specchio e la bolla, la finestra
  sformazione delle nostre rou-         ma: l’arena digitale è sempre in-       e il ponte.
  tine ha costretto o permesso a        nanzitutto un’espressione sog-          Il secondo aspetto che emerge
  milioni di persone nel nostro         gettiva, che spesso unisce inde-        è strettamente collegato al pri-
  Paese di dover ripensare il pro-      terminatezza emotiva e urgenza          mo e rappresenta una prospet-
  prio rapporto con i media digi-       comunicativa, con il rischio di         tiva già praticabile. Se si supera
  tali, dallo smart working alle le-    una grande superficialità. Que-         l’onda immediata di emotività
  zioni a distanza, dalla creazio-      sto non accade solo nelle situa-        autoreferenziale e superficiale,
  ne di nuove forme di parteci-         zioni più deteriorate, in cui è         si possono apprezzare i flussi più
  pazione all’impiego creativo di       esplicita la ricerca di facili con-     originali dei social e le esperien-
  strumenti e contesti comunica-        sensi, l’autoreferenzialità espres-     ze di didattica a distanza, le pro-
  tivi spesso sottovalutati o poco      siva o il piacere della rissa social,   grammazioni in équipe o i con-
  sfruttati.                            ma ricorre sempre più anche in          fronti tra colleghi, ovvero con-
  Può essere utile recuperare l’eti-    contesti che dovrebbero sfuggire        crete testimonianze della possi-
  mologia latina della parola emer-     a certe logiche. Ad esempio: un         bilità di mantenere nel digitale il
  genza, che rimanda a ciò che          noto virologo pubblica l’istanta-       senso di ingaggio personale e di
  esce all’improvviso da una su-        nea di un lungofiume con mol-           proficua collaborazione.
  perficie in cui era stato immer-      te persone, nonostante il divie-        Il piacere di recuperare una di-
  so (il verbo mergere), non consi-     to di creare assembramenti; ciò         mensione collettiva non appare
  derando qui il significato più dif-   stimola la reazione di una nota         solo una reazione all’isolamen-

eas                                                      6                                 Numero speciale – marzo 2020
La scuola a casa - numero speciale marzo 2020 - Morcelliana
to forzato, ma l’inattesa scoper-    Si tratta qui di ripensare il con-      aut antitetico, semmai reversi-
      ta, per molti, di nuove possibi-     cetto di digital divide. Va aggior-     bile a seconda dei punti di vi-
      lità e modalità di partecipazio-     nato il suo significato origina-        sta: studenti, docenti, famiglie,
      ne non solo “con il”, ma anche       rio, ma non nel senso ridutti-          agenzie sociali, tessuto produt-
      “nel” digitale. Stiamo assisten-     vo di fornire tecnologia a tutti,       tivo. Forse è davvero maturo il
      do al recupero e alla ricodifica     a pioggia. Piuttosto, appare ne-        tempo per pensare al digitale
      digitale dello studium, inteso in    cessario compiere scelte strate-        come “terzo spazio” di appren-
      primo luogo come intreccio tra       giche, sia nel micro che nel ma-        dimento e di mediazione educa-
      impegno e passione, entusiasmo       cro, per identificare quali tecno-      tiva, che intrecci costantemente
      e applicazione rigorosa, cura e      logie siano più funzionali per un       personale e collettivo, informale
      propensione: si pensi agli inter-    uso pedagogico e non semplice-          e formale, disciplinare e trasver-
      venti di professionisti che metto-   mente didattico, favorendo un           sale, specificità del frammento e
      no a disposizione le loro compe-     approccio sociale e partecipati-        coerenza del layout, come sug-
      tenze in brevi pillole video, op-    vo e non autoreferenziale e so-         gerisce Rivoltella.
      pure all’attivazione partecipati-    lipsistico. Oltre ai dispositivi e      Oltre l’abusata e ormai impro-
      va di risorse digitali nei gruppi    ai terminali, va affrontato il te-      pria querelle tra reale e virtuale,
      professionali, come testimonia-      ma della rete, della connessio-         stiamo sperimentando quotidia-
      no altri interventi in questo nu-    ne, della performatività necessa-       namente l’intreccio tra realtà fi-
      mero speciale. O, ancora, sono       ria per garantire effettivi flussi di   sica e realtà digitale, che segue
      significative le molte testimo-      scambio e di partecipazione col-        logiche non semplicemente inte-
      nianze di studenti che non si li-    lettiva. Questo è forse l’aspetto       rattive, ma partecipative in mo-
      mitano a partecipare passiva-        centrale che declina il digital di-     do più complesso e profondo.
      mente ai webinar e alle sessioni     vide non solo in senso tecnologi-       Per la scuola potrebbe essere
      a distanza, ma interagiscono in      co, ma anche sociale e culturale,       l’occasione giusta per mettere
      modo proattivo e creativo, co-       assottigliando sempre più la di-        a sistema quanto sta emergen-
      sì come le esperienze tra colle-     stanza tra il centro e le periferie     do in questi giorni, assumendo
      ghi che sperimentano concreta-       della mediapolis preconizzata da        sempre più il ruolo di protagoni-
      mente le potenzialità di un ap-      Silverstone.                            sta capace di leggere le trasfor-
      plicativo, di un ambiente online     In questa prospettiva, per prati-       mazioni in atto e di reggere la
      o di un social, unendo apprendi-     care in modo serio e articolato le      sfida di un presente complesso.
      mento personale e nuove possi-       potenzialità delle reti, oltre l’u-
      bilità didattiche.                   so snack dei propri dispositivi, è
      Per poter rafforzare e radicare      necessario unire gli aspetti infra-
      progressivamente queste dina-        strutturali alle scelte strategiche,
      miche anche dopo l’emergen-          intrecciando le competenze tec-
      za, è necessario però un terzo       nologiche a quelle pedagogiche,
      elemento. Serve una specifica        la sostenibilità economica con la
      attenzione strutturale, che per-     visione sociale e culturale.
      metta alle persone e ai gruppi di    Questa dimensione di intrec-
      vedere incoraggiata e sostenuta      cio continuo è forse il lascito
      la loro nuova propensione a uti-     più stimolante che sta emergen-
      lizzare il digitale in modo non      do da questi giorni, che ci por-
      solo tecnico e strumentale, ma       ta al quarto elemento: la neces-
      anche pedagogico, come fatto-        sità di rinunciare a un sistema
      re chiave per la partecipazione      puramente binario di appren-
      civica e per creare una nuova        dimento, del giusto o sbagliato,
      dimensione socio-culturale che       del dentro o fuori, del valutabile
      non sia sempre subordinata alle      o non valutabile, che spesso ri-
      logiche del mercato.                 schia di trasformarsi in un aut

Numero speciale – marzo 2020                                7                                                       eas
La scuola a casa - numero speciale marzo 2020 - Morcelliana
Ricerca
  Raccontare la ricerca: discorsi,
  catene e fake news sul virus
  di Alessandra Carenzio, ricercatrice di Didattica presso l’Università Cattolica
  del Sacro Cuore di Milano e membro del Centro di Ricerca CREMIT

  La ricerca costituisce un patrimonio inestimabile per tutta la comunità, in qualsiasi momento
  e in ogni ambito. In tempi di emergenza sanitaria i dati di ricerca assumono un duplice valore: un chiaro segnale
  della possibilità di uscire dalla crisi, ma anche una semplice risposta al bisogno umano di sapere per interpretare il
  presente. Nel caso del COVID-19, emergono due elementi. Il primo ci dice che la situazione che viviamo nel nostro
  Paese si inserisce in un substrato di incertezze dovute al fatto che in Europa, per primi, abbiamo provato ad affron-
  tare il virus. Il secondo elemento fa riferimento alla comunicazione: Instagram, Whatsapp, Facebook, quotidiani,
  siti di informazione, TG e radio sono canali di “approvvigionamento informativo” preziosi, ma anche di scambio e
  di relazione che lasciano ampio spazio all’emotività, alla “pancia”, allo stile personale.

  La ricerca diventa                      ci, abbiamo letto studi, sentito
                                          esperti, ascoltato audio di me-
                                                                                   Bufale, messaggi
  “leggera”                               dici. La ricerca, dunque, segue          virali e fake news
  In questo momento i dati sono           la strada della disintermediazio-        Sono moltissimi i casi in tema di
  oggetto di profondo interesse a         ne, che potremmo sintetizza-             COVID-19: audio dagli ospe-
  livello trasversale: numeri, cifre,     re in una battuta: non servo-            dali, dati di ricerca non confer-
  previsioni e studi entrano nel-         no gli specialisti, gli specialisti      mati, notizie false costruite per
  la testa di tutti noi. La cosa che      siamo noi. Jean-Louis Missika,           orientare le scelte della popola-
  ci distingue è senza dubbio il li-      nel libro La fine della televisione      zione o preservare il mercato.
  vello di esperienza tematica: al        (2006), inquadra perfettamen-            Due sono gli esempi che voglia-
  medico e all’infermiere l’erro-         te la situazione: non servo-             mo portare. Il primo è relativo
  re salta all’occhio immediata-          no gli apparati (la tv, la radio,        a un audio attribuito al noso-
  mente, al comune lettore questo         i giornali) per far circolare le         comio milanese Niguarda, nel
  non capita, a meno di esercita-         proprie idee, bastano una con-           quale si racconta di un tragico
  re un’attenta analisi condita con       nessione, un dispositivo e una           meccanismo di scelta per i po-
  una dose di distanziamento critico.     canale, garantendo al singolo            sti in rianimazione: vince il più
  La ricerca, in sintesi, diven-          la possibilità di partecipare al-        giovane, lasciamo morire il più
  ta “leggera” (anche se non lo           lo spazio pubblico senza aver-           anziano che, ça va sans dire, ha
  è) e in poche settimane svilup-         ne (sempre) titolo. L’accesso            già vissuto abbastanza. Parole
  piamo un apparente linguag-             diffuso e la possibilità di esse-        dure che schiacciano con for-
  gio quasi-scientifico, che fino         re autori senza una mediazio-            za il nostro campanello di al-
  a pochi giorni prima ci face-           ne dall’alto non sono elementi           larme. La Direzione generale
  va discutere del virus davanti          negativi, ma possono costitui-           dell’ospedale ha sporto denun-
  a un caffè. «Con il caldo do-           re un problema in tempi di an-           cia e questo è il commento rila-
  vrebbe sparire», e ancora, «il          sia, disorientamento e bisogno           sciato dal Procuratore aggiun-
  virus si ferma sulle superfici          di conforto. I dati della ricerca        to Tiziana Siciliano al Corriere
  per almeno 24 ore!». «Ma non            possono, dunque, partecipare             della Sera (12 marzo): «è asso-
  erano 12?». «Allora mi com-             a questo processo di consola-            lutamente criminale mandare
  pro la mascherina». «Serve              zione, ma possono creare pa-             in giro notizie false e allarman-
  la FFP2!». Conosciamo codi-             nico e disinformazione.                  ti in un momento come quello

eas                                                         8                                  Numero speciale – marzo 2020
che stiamo vivendo tutti», co-
      municando l’apertura di un’in-
                                           Quale compito                         Chiudiamo con due strumenti
                                                                                 utili per l’analisi (vedi figg. 1 e 2
      chiesta. Il Prof. Roberto Fuma-      per la scuola                         in queste pagine).
      galli, Direttore dell’Anestesia e    Gli esempi citati possono esse-       Si tratta di criteri per smaschera-
      Rianimazione 1 del Niguarda,         re tradotti in attività didattiche:   re le fake news (costruiti dalla In-
      è intervenuto con un video su        raccogliere articoli e testi, met-    ternational Federation of Libra-
      YouTube (un canale “aperto”          terli a disposizione della classe,    ry Associations and Institutions)
      per raggiungere tutti) e artico-     fornire tracce di analisi, chie-      e di indicazioni messe a punto da
      li, ricordandoci che dobbiamo        dere agli studenti di contribui-      Valigia blu. Nel primo la logica
      fare affidamento solo su infor-      re. Risorse importanti sono co-       suggerisce di andare in profondi-
      mazione “qualificata”. Ci sono       stituite dagli esiti delle ricerche   tà: quali sono le fonti? Quali so-
      audio nei quali si racconta che,     delle agenzie di fact-checking        no i miei preconcetti? Chi è l’au-
      di notte, gli elicotteri sorvolano   (https://www.bbc.com/news/            tore? Come è formulato il titolo?
      Milano spargendo disinfettan-        world-africa-51710617) o siti de-     Nel secondo caso, le indicazio-
                                           dicati (www.bufale.net).              ni sono frutto di una riflessione
      te, altri che citano studi sull’u-
      so di vitamina C, gargarismi e
      bevande calde per contrastare
                                           Figura 1
      il virus.
      Il secondo esempio fa riferimen-
      to a uno studio cinese, pubbli-
      cato su una Rivista di medici-
      na, che sostiene la permanenza
      del virus nell’aria per 30 minu-
      ti, raccomandando una distan-
      za di sicurezza di almeno 4,5
      metri. Uno studio ritirato dalla
      Rivista, che formula delle ipo-
      tesi a partire da un caso di con-
      tagio avvenuto su un autobus,
      sulla base della disposizione dei
      posti e del sistema di areazio-
      ne del bus, arrivando a questa
      affermazione: «in un ambiente
      chiuso con aria condizionata,
      la distanza di trasmissione del
      nuovo coronavirus supererà la
      distanza di sicurezza comune-
      mente riconosciuta». Ma il da-
      to è circolato per giorni.
      Si tratta di informazioni che
      passano da un dispositivo all’al-
      tro alla velocità della luce con
      il rischio di non dare valore al-
      le informazioni attendibili, de-
      stinate a perdersi nel mare dei
      dati, e di confondere il medico
      coscienzioso con il tuttologo im-
      provvisato.

Numero speciale – marzo 2020                               9                                                        eas
sul virus con suggerimenti pra-      consultati più esperti? Si tratta     ca (so leggere le notizie in chiave
  tici: evitare immagini di archi-     di un’indiscrezione o di un dato      transmediale), critica (so valuta-
  vio, parlare con più di un esper-    confermato?).                         re), etica (sono un autore respon-
  to, sorvolare sulle indiscrezio-     Il lavoro della scuola è quello       sabile, condivido solo post sen-
  ni, semplificare le informazioni.    di predisporre lo spazio per su-      sati e confermati, praticando il
  Dunque, suggerimenti per in-         perare il meccanismo del bias         bene comune).
  formare in modo responsabile         di conferma, che ci fa prediligere    Quando questa edizione specia-
  che possiamo adottare come au-       quelle informazioni che tendo-        le sarà sui nostri schermi, lo sce-
  tori dei nostri post e che possia-   no a confermare le nostre con-        nario sarà mutato sia nel numero
  mo trasformare in domande per        vinzioni. Emerge chiaramente          dei contagiati, sia nelle risposte
  gli studenti (l’articolo usa im-     il senso della Media Education        delle persone. Speriamo in me-
  magini di repertorio? Vengono        nelle sue tre dimensioni: alfabeti-   glio, perché #andratuttobene.

  Figura 2

eas                                                    10                               Numero speciale – marzo 2020
Mente, corpo, cervello
      Cosa vogliamo imparare
      da questa esperienza?
      di Greta Lacchini

      In questi giorni inquieti, nei        si generano e come possano mu-             L’ansia invece si scatena attra-
      quali oscilliamo tra la dramma-       tare la percezione del mondo e             verso previsioni negative e cata-
      tizzazione di un evento inatteso      della realtà.                              strofiche su eventi percepiti co-
      e l’eco della peste del Boccaccio     Il pensiero positivo è una grande          me importanti o pericolosi. An-
      e del Manzoni, dobbiamo pre-          medicina, in questo caso molto             che l’ansia genera una serie di
      stare particolare attenzione alle     utile per produrre energie rige-           modificazioni fisiologiche simili
      nostre emozioni e ai nostri pen-      neratrici a protezione del pro-            a quelle della paura: giramenti
      sieri.                                prio corpo, energie che posso-             di testa, vertigini, senso di con-
      Spezzare un pensiero domina-          no anche essere inviate mental-            fusione, mancanza di respiro,
      to dalla paura è possibile e so-      mente a supporto di chi soffre.            costrizione o dolori al torace,
      prattutto ci può offrire la possi-    È rassicurante pensare che l’uo-           appannamento della vista, sen-
      bilità di ascoltare – anzi sentire    mo, sebbene sia l’essere coscien-          so di irrealtà, il cuore che batte
      – qualcosa di diverso che abbia-      te e pensante per antonomasia,             in fretta o salta qualche battito,
      mo dentro.                            conservi dei meccanismi istintivi          perdita di sensibilità o formicolii
      La mia riflessione si interroga       primitivi per far fronte alle mi-          alle dita, mani e piedi freddi, su-
      sulle opportunità che ci offre        nacce. Tuttavia non sempre ri-             dore, rigidità muscolare, mal di
      questo momento di forzata in-         usciamo ad avere il pieno con-             testa, crampi muscolari, paura
      timità con noi stessi. Qualcuno       trollo a livello percettivo del-           d’impazzire o di perdere il con-
      potrà trovare questa esperienza       le nostre emozioni. La paura è             trollo. L’ansia è generata spesso
      nuova e interessante, per altri       uno stato emozionale che si at-            dalle valutazioni che si effettua-
      sarà l’occasione di sentirsi parte    tiva per motivare l’organismo              no su un determinato evento, o
      di un’entità collettiva in comu-      a fronteggiare eventi che lo mi-           meglio da pensieri intrusivi, pre-
      nicazione reciproca. Il “restate      nacciano1. Nonostante ci man-              visioni il più delle volte, su quel-
      a casa”, imperativo che accom-        chino le informazioni necessarie           lo che accadrà in futuro. Il no-
      pagna ossessivamente le nostre        per riconoscere visivamente uno            stro pensiero logico, dunque, si
      giornate, può permettere a noi        stimolo, il nostro corpo si attiva         ritrova subordinato al comando
      adulti, così come ai bambini, di      prima della nostra mente.                  delle nostre emozioni. L’amig-
      percepire senza imbarazzo l’e-        Ansia e paura hanno lo stesso              dala fa parte delle strutture più
      nergia che si sprigiona da cia-       interruttore nel cervello, ovvero          primitive del cervello ed è essa
      scuno nello stare insieme a casa,     sono codificate nella medesima             che regola le emozioni. Davanti
      senza fare nulla. Si può parla-       area cerebrale, ma i motivi per            a un’importante fonte di stress,
      re o restare in silenzio, l’impor-    cui si manifestano sono diversi.           l’amigdala ci sequestra. Questo
      tante è rimanere in osservazione      Nel primo caso, quando provia-             porta a un’alterazione dei livelli
      delle sensazioni che percorrono       mo paura, siamo spaventati da              di adrenalina e cortisolo.
      tutto il nostro corpo, dalla pun-     qualcosa di reale.                         Strategia semplice ma efficace
      ta dei piedi fino alla testa. Que-                                               in questi casi è attivare la cortec-
                                            1
                                             Öhman A. (2000). In Fink G. (Ed.),
      sto vale anche per chi è solo e       Encyclopedia of Stress. Vol. 2, Academic
                                                                                       cia, la parte frontale e logica del
      ha voglia di provare come esse        Press, San Diego (CA), pp. 111-116.        cervello che, come abbiamo già

Numero speciale – marzo 2020                                     11                                                      eas
detto, si trova inibita durante il     mai essere separati dal momen-       stre strategie di coping. Può inse-
  sequestro emozionale. Di conse-        to che stiamo vivendo. Il vissu-     gnarci ad accettare l’impreve-
  guenza, iniziare a contare quan-       to claustrofobico di non potersi     dibilità della vita, le limitazioni
  do si presenta un’emozione in-         sottrarre a un destino inelutta-     che ne conseguono, e a reagire.
  tensa causata dallo stress può         bile, in cui si manifesta chiara-    Quello che possiamo fare per
  distanziarci da essa e aiutarci a      mente la nostra impotenza da-        mantenere alte le nostre difese
  comprendere cosa sta accaden-          vanti agli eventi, può creare an-    fisiche e psichiche è ancorarci
  do in quel preciso momento.            che una sorta di rassegnazione       al momento presente e tracciare
  Un’altra strategia consiste nel        che si trasforma in depressione      una rotta più coerente alla no-
  concentrarsi in modo consape-          e anergia o, in casi non rari, an-   stra direzione evolutiva. Perché
  vole sulla respirazione: quando        che in aggressività. Reagire al      il tempo è relativo e il suo valore
  la nostra attenzione si concentra      virus con rabbia significa cerca-    è dato da ciò che noi facciamo
  sulla respirazione, tutte le vol-      re un autore cattivo, un’inten-      mentre sta scorrendo. Imparia-
  te che inspiriamo, trasportiamo        zione malevola, intenzione che       mo a portare piena consapevo-
  noi stessi nel momento presen-         naturalmente non può essere          lezza in ogni istante che vivia-
  te e ci manteniamo calmi. Si at-       attribuita al virus, invisibile e    mo mostrando calore, attenzio-
  tiva così il sistema nervoso pa-       inoltre troppo elementare come       ne e profonda connessione alle
  rasimpatico che inibisce il siste-     organismo per essere oggetto di      persone con cui interagiamo e
  ma nervoso simpatico, il quale si      un’aggressione sensata. Il no-       restando presenti a noi stessi, ai
  trova attivo durante l’esperien-       stro stato d’animo può trasfor-      nostri stati d’animo ed emozio-
  za del sequestro ad opera dell’a-      mare anche i commenti neutra-        ni, restando fedeli a ciò che pen-
  migdala.                               li in parole contrastanti, distor-   siamo, a ciò che ci guida, istante
  È dimostrato che la meditazio-         cendo ciò che ascoltiamo per         dopo istante. Dobbiamo eserci-
  ne riequilibra l’attività del siste-   adattarlo a ciò che temiamo.         tare la nostra capacità di adat-
  ma nervoso autonomo. C’è una           E quando un evento ci impedi-        tarci al cambiamento e rimane-
  riduzione dell’attività del siste-     sce di vedere dove siamo in un       re focalizzati su ciò che voglia-
  ma nervoso ortosimpatico (ecci-        determinato istante rimaniamo        mo imparare da questa espe-
  tatorio-attivante) a favore di un      disorientati. Ci fa scoprire più     rienza, osservandola e andando
  incremento dell’azione del siste-      fragili ma allo stesso tempo ci      avanti, pieni di una feconda spe-
  ma nervoso parasimpatico (ri-          permette di migliorare le no-        ranza.
  lassante-calmante). Il che signi-
  fica favorire il detensionamen-
  to dell’organismo e la riduzio-
  ne del cortisolo, ormone dello
  stress e dell’ansia, come anche
  della adrenalina, della noradre-
  nalina e del testosterone, impli-
  cato nell’aumento dell’aggres-
  sività e dei comportamenti vio-
  lenti.
  In definitiva, disponiamo di
  strumenti naturali necessari per
  sfuggire al sequestro emozio-
  nale attivato da una forte fon-
  te di stress. Anche se i nostri
  pensieri corrono nel passato o
  nel futuro, per quanto distan-
  ti in avanti o indietro essi pro-
  vino ad andare, non possono

eas                                                     12                               Numero speciale – marzo 2020
Dirigere scuole e buone pratiche di sistema
      E-learning: opportunità
      e impreparazione
      di Ennio Pasinetti, dirigente scolastico

      Diario di un Dirigente scolasti-       dissimili, dei gradi scolastici, dei    timane è, ancor prima che tra-
      co, Emanuele Contu, alla guida         mezzi e delle competenze tecno-         sferire contenuti disciplinari, te-
      dell’Istituto “Puecher Olivetti”       logiche normalmente utilizzati.         nere vive le relazioni: comuni-
      di Rho, di pochi giorni fa, nel        Per qualche giorno – pochi – è          cazione e apprendimento sono
      mezzo dell’emergenza: «Anche           riaffiorata l’antica disputa tra e-     processi sociali. Nei primi gradi
      oggi, come migliaia di colleghi        learning e scuola in presenza,          scolastici questo è stato eviden-
      dirigenti in tutta Italia, al mio      quasi contrapposte ovvero l’una         te da subito: la prima preoccu-
      posto di lavoro. Alle scuole toc-      sostitutiva dell’altra: non è così,     pazione delle insegnanti della
      ca oggi un compito importante:         lo sapevamo già e lo avvertiamo         scuola dell’infanzia e della pri-
      tenere vive le relazioni, non          quotidianamente. La didattica           maria è stata di non far perce-
      permettere che le nostre comu-         a distanza ha dei limiti, esatta-       pire ai propri bambini e alunni
      nità si sfilaccino, non lasciare so-   mente come quella in presenza,          che le loro maestre fossero lon-
      li oltre otto milioni di bambini e     ma l’esperienza di queste setti-        tane, che i loro visi e le voci si
      ragazzi ma garantire loro il con-      mane ha fatto emergere alcuni           potessero dimenticare. Abbia-
      tatto con i coetanei e con degli       capisaldi che le parole sopra ci-       mo visto insegnanti non avvezze
      adulti di riferimento.                 tate evidenziano. Proviamo a ri-        al mezzo informatico improvvi-
      Dimostrare che, anche in que-          assumerli seguendo il filo della        sarsi davanti alla web camera,
      sto tempo inedito, siamo esse-         testimonianza riportata.                accompagnare quotidianamen-
      ri umani: e che quindi amiamo                                                  te con una filastrocca i loro sa-
      stare insieme e amiamo impa-           Tenere vive                             luti, ingegnarsi a sperimenta-
      rare insieme.                          le relazioni                            re modi nuovi che arrivano al-
      I dirigenti scolastici sono la pun-    Smentendo il luogo comune più           le proprie classi attraverso la ne-
      ta di un iceberg straordinario,        diffuso, stiamo constatando che         cessaria mediazione degli adulti,
      fatto di migliaia di docenti che       il digitale non è necessariamen-        data l’età, in una forma di scuo-
      stanno continuando a lavorare          te deriva di solipsismo, di isola-      la in cui insegnanti, genitori (o
      da casa, garantendo umanità            mento quasi rancoroso verso il          più spesso nonni!) e alunni con-
      e cultura a una fetta così rile-       prossimo. Lo può essere, natu-          vivono.
      vante della nostra popolazione».       ralmente, e spesso lo è, ma ri-         Nelle medie e nelle superiori,
      L’inedita sfida di tenere aper-        cordiamo che stiamo parlando            specie là dove la scuola digitale
      ta la scuola, mentre sono sospe-       di strumenti che, come tali, fa-        era già consuetudine, i ragazzi
      se le attività didattiche, in altri    cilitano e velocizzano la sostan-       si sono ritrovati in classi virtuali
      termini di trovare modalità non        za e quindi si modellano alle in-       nelle quali, anche nella lezione
      in presenza perché non venga           tenzioni di chi li utilizza. Se l’in-   più classica, la dimensione della
      meno l’offerta formativa che so-       tenzione è la socialità, la rete la     relazione prevale sulla materia
      stanzia il servizio scolastico, ha     favorisce.                              di insegnamento, non fosse altro
      trovato i dirigenti più o meno         Primo compito che si riconosce          per la consapevolezza solidale
      preparati a seconda delle realtà       alla scuola digitale in queste set-     del momento in cui si colloca.

Numero speciale – marzo 2020                                  13                                                       eas
Amiamo imparare                       la scuola nella forma digitale è
                                        segno di un indispensabile che
                                                                              tà, attenzioni. La tentazione al-
                                                                              la chiusura, all’isolamento dalla
  insieme                               non può essere interrotto.            comunità professionale è ricor-
  Naturalmente le esperienze in         Muta la forma, ma non viene           rente per l’insegnante, una vol-
  atto non sono tutte positive,         meno l’erogazione dell’essenza,       ta chiusa la porta della propria
  ma in linea di massima si regi-       questa sì non surrogabile: uma-       aula. La scuola digitale la atte-
  stra che non si sta nella scuola      nità e cultura. Sostanza dell’u-      nua o quanto meno vede accre-
  a distanza diversamente che nel-      mano che certamente non si            sciuto il ruolo di regia del diri-
  la scuola in presenza: se il mio      può dire virtuale, anzi è profon-     gente o dei docenti di riferimen-
  approccio didattico è modellato       damente reale, come reali sono        to per dipartimenti o collegi di
  sulla trasmissione verticale, dal-    le azioni che la tecnologia con-      classe. Quanto meno per supe-
  la cattedra ai banchi, posso ave-     sente: le lezioni on-line, le inte-   rare insieme le criticità tecni-
  re video e app più accattivanti,      razioni sulle piattaforme, il Col-    che, le incompetenze o il timore
  ma la tendenza non sarà dissi-        legio Docenti in call conference      della novità, la pratica di questo
  mile: attraverso la piattaforma       sono reali seppur non svolte in       momento induce al cooperative
  insegnerò, manderò approfon-          un luogo fisico. Fuori e domani       teaching, spesso invocato nei
  dimenti ed esercitazioni come         in continuazione con l’edificio       Collegi Docenti e non sempre
  nella più obsoleta delle lezioni      scolastico ci abitueremo a pen-       attuato.
  frontali.                             sare che lo spazio è una compo-       Avremo tutti bisogno di appog-
  Perlopiù, assistiamo invece a         nente, non l’unica, di una fun-       giare e consolidare queste con-
  un’attività orizzontale, anche        zione.                                statazioni con maggiore forma-
  qui favorita dal mezzo, di co-                                              zione: empirismo e buona vo-
  costruzione dell’offerta didat-       La necessità                          lontà ci sorreggono, ma non
                                                                              bastano. Percepiamo l’inade-
  tica, in cui l’apporto di tutti è
  esaltato. Anche gli insegnanti        del coordinamento                     guatezza a sfruttare tutte le op-
  meno propensi lo stanno speri-        Tutto questo è avvenuto e pro-        portunità attive, a saper consi-
  mentando e se ne entusiasma-          segue in una scuola che a giusta      derare idee alternative e forni-
  no, perché vedono riconosciuto        ragione pensavamo imprepara-          re controesempi, a saper con-
  quanto in fondo hanno vissuto         ta a reinventarsi in un tempo         dividere il lavoro con gli altri in
  per anni in classe: amiamo im-        così stretto. E spesso i dirigen-     maniera collaborativa, a inco-
  parare insieme, dove l’attenzio-      ti scontano tale impreparazio-        raggiare interattività, feedback
  ne è posta più sull’avverbio che      ne, in termini di analfabetismo       e partecipazione degli studenti.
  sul verbo. Anche se da soli (ne-      ai mezzi, alle opportunità, di ri-    Appuntiamoci queste sensazioni
  cessariamente, non più in grup-       chieste scomposte delle famiglie,     di disagio: ci verranno utili.
  pi di amici per i compiti) davanti    di pregiudizi e resistenze di alcu-
  a un monitor, in luoghi e a orari     ni docenti.
  diversi, il ritrovarci in una clas-   Tutto troppo affrettato, talvolta
  se virtuale, appunto un insieme,      con affanno, appunto in situa-
  denota una progressione che ci        zione d’emergenza. Tuttavia lo
  fa comunità più di quanto non         scenario imprevisto ha costretto
  avvertissimo quotidianamente.         ancora di più a un lavoro di co-
                                        ordinamento tutt’altro che scon-
                                        tato: tutta insieme in vetrina sul-
  Garantire umanità                     la stessa piattaforma, una scuola
  e cultura                             deve omologare la sua proposta
  Stiamo rivalutando l’esperien-        per non dichiarare palesemen-
  za scolastica come servizio es-       te le diversità (di per sé legitti-
  senziale: al pari delle farmacie      me e positive) quando non le di-
  e dei negozi di prima necessità,      varicazioni di stili, opportuni-

eas                                                     14                               Numero speciale – marzo 2020
Didattica delle discipline
      La lezione a distanza
      dal lato del docente
      Spunti formativi al tempo del COVID-19
      di Enrica Bricchetto e Gianna Cannì, docenti di secondaria
      di secondo grado, media educator, collaboratrici CREMIT,
      Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
      enricabricchetto@gmail.com, giannacanni@gmail.com

      «Alcuni tra noi docenti sono in                   Prendiamo a prestito le paro-           cio, con parti fisse su cui fare va-
      difficoltà con le tecnologie, al-                 le di Anna Stefi perché signifi-        rianti che dipendono dall’ordine
      tri sono in difficoltà con i vissu-               cano questo momento. L’emer-            di scuola, dal contesto e dalla re-
      ti emotivi. Alcuni scelgono la le-                genza ci ha tolto la cattedra e ci      lazione con i propri allievi.
      zione on line, altri costruiscono                 ha chiusi in casa con i nostri di-      Il registro elettronico è il pri-
      mappe preziose, che affiancano                    spositivi. E allora non si può ne-      mo livello, per tutti. Nell’Agen-
      a materiali caricati su classroom.                gare che le tante sirene inascol-       da di classe, punto di partenza
      Quasi tutti, attorno a me, sono                   tate, quelle che per anni si sono       e di raccolta, si riportano gli im-
      in un qualche contatto; cam-                      formate alla didattica digitale e       pegni e si crea il nuovo orario.
      bia poco che sia via mail o via                   magari hanno anche formato i            Ogni docente scrive a che ora
      telefono o via schermo. Si tratta,                colleghi (l’insegnante-ricercato-       farà la lezione a distanza, se ha
      io credo, di non accomodarsi, di                  re-formatore) si sono trovati in        caricato i compiti nell’“Area di-
      non restare nell’isolamento, di                   acque amiche. Tra questi ci so-         dattica” e per quando devono
      usare quel che abbiamo a dispo-                   no i docenti che vivono e lavo-         essere fatti. È il primo luogo do-
      sizione per ritrovare qualco-                     rano Onlife, come ha scritto Lu-        ve ritrovarsi.
      sa dei corpi, in modo nuo-                        ciano Floridi: si lavora in classe      Da lì si entra nella progettazio-
      vo. Qualcuno ha più paura di                      e sul web, con risorse e forma-         ne del singolo docente. Giacché,
      altri, qualcuno fa più fatica di al-              ti tra tradizione e innovazione,        ora più che mai, il docente è co-
      tri. Non è così semplice il video,                esattamente come si vive. Chi           stretto a progettare.
      non è così semplice, in video, te-                ha rifiutato fin dall’inizio tutte le   Ecco che è allora necessario un
      nere quella posizione che l’en-                   proposte di una scuola che non          ambiente digitale che consenta
      trare in classe, così collauda-                   poteva che cambiare, non per            la comunicazione, l’interazione,
      to, rende più facile. Trovo che il                adeguarsi ai tempi ma per con-          lo scambio di materiali, la con-
      nostro compito, ora, sia testi-                   tribuire a cambiarli, si è trovato      divisione dei testi o degli esercizi
      moniare la nostra presen-                         quantomeno spiazzato ma ‒ co-           per lavorarci insieme, per aiutare
      za, e la presenza della scuola, in                sa sorprendente e positiva ‒ ha         gli allievi a migliorare i loro lavo-
      questo tempo di inciampo.                         accettato la sfida.                     ri. Insomma, il docente deve ave-
      Scandire la giornata con le le-                   Nei gruppi social dei docenti e         re la possibilità di creare la situa-
      zioni e conservare alcuni aspetti                 ovunque nella rete si capisce il        zione della classe virtuale: video-
      della cornice istituzionale: la le-               fermento. Ognuno ci prova. Ser-         chiamare la classe, parlare, capi-
      zione, i contenuti, quel che resta                peggiano ansia, disorientamento,        re come stanno tutti, insomma,
      di un programma. Interroghe-                      mancanza di strumenti, ma vo-           entrare in classe, anche senza
      remo? Vediamo»1.                                  glia di fare e spesso fatica perché     corpo. Si può fare con Meet, Jit-
                                                        vengono imboccati percorsi diffi-       si, Webex, Zoom: sono simili an-
      1
       Stefi A. (2020). Diario di un’insegnante. In
      «Doppiozero», 14 marzo 2020, https://
                                                        cili. Della molteplicità dei tenta-     che se non proprio uguali. Tutti
      www.doppiozero.com/users/astefi).                 tivi si può costruire un canovac-       funzionano. Se ne scelga uno.

Numero speciale – marzo 2020                                             15                                                        eas
Stabilito il contatto, come pro-        e alla Tecnologia: https://www.           vi e le famiglie se lo aspettano e
  seguire dipende dall’ambiente           cremit.it/ per esplorare il sito)         perché le attività didattiche ri-
  digitale che si ha a disposizio-        e direttore della nostra rivista.         chiedono un feedback. Ogni at-
  ne. Può essere l’ambiente scelto        Il lavoro in anticipo ci consen-          tività è fatta di più parti, produ-
  dalla scuola ‒ da Google Suite          te di aprire la videolezione con          zioni testuali, artefatti o eserci-
  a Weschool ‒ o quello personale         un momento di condivisione su             zi che la piattaforma consente di
  del docente. Se la scuola non ha        quello che gli studenti hanno già         correggere. E poi si tiene conto
  la piattaforma i docenti possono        fatto in autonomia. Un breve              della partecipazione, della pun-
  aprire una classe virtuale su Fi-       Framework del docente mette               tualità, dei contributi che gli al-
  denia o Edmodo. In ogni caso il         a fuoco il tema e aggiunge ele-           lievi danno alla soluzione di pro-
  contatto e lo scambio devono es-        menti portanti; poi, si assegnano         blemi tecnologici. Tutto questo
  sere agevoli e chiari.                  una o più attività da fare singo-         può corrispondere a un voto,
  Il web pullula di docenti – ot-         larmente o in gruppo (anche gli           che è appunto comprensivo di
  timi youtuber – che insegna-            studenti possono vedersi e con-           più parti.
  no qualunque cosa. Proponia-            dividere il loro schermo). Du-            Lavorare così per settimane, ap-
  mo quattro nomi: prof. Digitale         rante questa emergenza han-               profondendo questo approccio,
  (Alessandro Bencivenni), Jessica        no tempi dilatati di vita, a casa         leggendo le linee guida che man
  Redighieri, Giuseppe Corsaro,           possono lavorare, anzi ne han-            mano escono – si vedano quel-
  Valeria Pancucci. Si trovano in         no bisogno per strutturare la lo-         le della SIREM (Società Italia-
  Facebook o Instagram o su You-          ro giornata. Le attività digitali         na per la Ricerca dell’Educazio-
  Tube. È uno scouting utile e in-        possono passare da leggere e ri-          ne Mediale)2 e dell’Associazio-
  teressante, perché aiuta a entra-       spondere a domande fino a cre-            ne Dschola3 – non può non ar-
  re in contatto con tante espe-          are artefatti (vedi esempi ripor-         ricchire la didattica di ogni do-
  rienze e accelera la produzione         tati nelle figure).                       cente che, al termine di questa
  di idee e riflessioni.                  Poi, nella lezione successiva si          reclusione, tornerà in classe, se
  Quando la classe virtuale è sta-        commenta, si fa modificare, si fa         non altro, più attrezzato.
  ta costituita, si è arrivati al cuore   presentare a loro. E come si va-
  della questione. Che cosa signi-        luta? Stando alla scrivania, si ge-
  fica fare lezione a distanza? Non       stiscono meglio le griglie di valu-       2
                                                                                      https://www.unifg.it/sites/default/files/
  certo fare lezione agli studen-         tazione. Nella scuola a distanza          allegati/12-03-2020/universita_-_la_
                                                                                    sirem_per_la_didattica_a_distanza_ai_
  ti che guardano il docente co-          non è possibile dare i voti come          tempi_del_covid-19_1.pdf.
  me fosse in televisione: la vide-       in presenza, ma non si può cer-
                                                                                    3
                                                                                      http://www.associazionedschola.it/
                                                                                    blog/didattica-a-distanza-linee-guida-
  olezione corre il rischio di essere     to non valutare, perché gli allie-        indipendenti/.
  una lezione frontale. Allora può
  funzionare se è breve, precisa e
  se magari si videoregistra (i si-
                                          Esempio di attività digitale realizzata su Classroom dagli studenti di 1a D
  stemi citati di videoconferenza
                                          dell’I.I.S. “Avogadro” di Torino
  lo consentono). Le videolezio-
  ni troppo lunghe non reggono,
  anche perché spesso gli studenti
  hanno connessioni ballerine.
  Allora, ancora una volta soccor-
  re la logica didattica degli Eas
  (Episodi di Apprendimento Si-
  tuato), messi a punto da Pier
  Cesare Rivoltella, studioso di
  didattica, direttore del Cremit
  (Centro di Ricerca per l’Educa-
  zione ai Media, all’Innovazione

eas                                                        16                                     Numero speciale – marzo 2020
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