Media Monitoring per 17-09-2018 - Rassegna stampa del 15-09-2018 - Azienda Ospedaliera Universitaria San ...

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17-09-2018

Media Monitoring per

   Rassegna stampa del 15-09-2018
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1
   Salerno: riorganizzazione attività chirurgiche al “Ruggi d’Aragona”, direzione generale
        ascolta proposte sindacali e rivede Piano ...................................................................... 1
   «7 mesi per un elettroencefalogramma» .............................................................................. 2
   Ddl del Governo su impronte digitali. Bongiorno ‘Tutela chi va a lavorare’ ................... 3
   Assenteisti, processo per calunnia ......................................................................................... 5
   «Costretto a timbrare per i miei superiori» A giudizio per calunnia ................................. 7
   Diffamazione in tv, Giletti citato come teste ........................................................................ 9
   L'Asl 2 licenzia i «suoi» precari e ne assume altri ............................................................. 10
   Lettere al Direttore ................................................................................................................. 11
Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 12
   Assistenza pediatrica: rassicurazioni dall'Asl per le mamme preoccupate ................... 12
   Autismo, battaglia legale contro l' Asl ................................................................................. 13
   Donati i televisori all' ospedale ............................................................................................. 15
   L'Asl sull'emergenza pediatri «Ne arriverà uno entro 3 mesi» ........................................ 16
   Medicina e comunicazione, poteri e rischi .......................................................................... 17
   Truffa incidenti, 25 ricoveri in un giorno ............................................................................. 18
Sanità Campania ............................................................................................................................. 20
   «Ospedale del Mare un miracolo aprire il pronto soccorso» ............................................ 20
   Blitz della Finanza all' Asl Na1 .............................................................................................. 22
   Colto da malore nel cantiere Soccorsi vani muore operaio .............................................. 24
   Ecco «ER», la prima linea dell' Ospedale del Mare ............................................................ 25
   Ospedale del Mare, apre il pronto soccorso ....................................................................... 27
   Pronto soccorso, appello a Mastella per discutere dei presìdi in provincia .................. 28
   Ruba i medicinali dall' ospedale Moscati denunciato infermiere .................................... 30
Sanità nazionale ............................................................................................................................. 32
   Allarme turbercolosi, la ministra Grillo smentisce il leghista .......................................... 32
   Contro le dipendenze la terapia è la montagna ................................................................. 33
   Il pm Fusco: «Sanità permeabile alla corruzione ma la Regione è sulla via giusta»
         .............................................................................................................................................. 34
   Tbc, la ministra Grillo smentisce Salvini: «Nessun allarme» ............................................ 36
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13/09/2018
                                              dentrosalerno.it
                                                                                                                          EAV: € 292
                                                                                                                          Lettori: 433
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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    Salerno: riorganizzazione attività chirurgiche al “Ruggi
  d’Aragona”, direzione generale ascolta proposte sindacali e
                         rivede Piano
 Riorganizzazione delle attività chirurgiche all’azienda “Ruggi d’Aragona” di Salerno,
 la direzione generale ascolta le proposte dei sindacati dopo la denuncia della Fials
 Salerno e avvia un dialogo con le parti sociali. E’ quanto emerso ieri nell’incontro tra
 il manager Giuseppe Longo e le sigle di categoria, a cui ha preso parte anche Mario
 Polichetti della Fials provinciale. Proprio sul punto sollevato da quest’ultimo, infatti,
 Longo ha deciso di riaggiornare le parti al prossimo 27 settembre per sottoporre ai
 sindacati una nuova rimodulazione sull’integrazione tra parte sanitaria e mondo
 universitario. “A nome della Fials, che rappresento a livello provinciale, non posso
 che essere soddisfatto dell’apertura del manager Longo. Da lui abbiamo ricevuto un
 segnale di grande maturità e professionalità, che conferma la linea che in questi
 anni ha portato avanti. Come lui, anche noi abbiamo a cuore la salute dei pazienti e
 la salvaguardia dei livelli occupazionali che si lega agli standard essenziali di
 assistenza. Ben vengano gli incontri programmati dal direttore generale. Noi faremo
 la nostra parte”.

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14/09/2018
                                           cronachesalerno.it
                                                                                                                          EAV: € 384
                                                                                                                          Lettori: 900
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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                 «7 mesi per un elettroencefalogramma»
 Ancora disagi e disservizi presso l’azienda ospedaliera universitaria San Giovanni di
 Dio e Ruggi d’Aragona. A denunciare ancora una volta i tempi di attesa del
 nosocomio locale è il signor Giuseppe De Martino che ha più volte tentato, seppur
 invano, di prenotare un elettroencefalogramma. Sette mesi è infatti il tempo
 necessario che l’azienda ospedaliera salernitana ha comunicato a Giuseppe De
 Martino per poter effettuare il suo esame. Il suo medico gli ha richiesto i risultati
 entro ottobre, ma le attese del Ruggi non possono soddisfare tale data: «Ho
 prenotato presso il Cup, il 27 luglio di quest’anno, un elettroencefalogramma. La
 prima data disponibile è il 21 febbraio 2019 alle 9:30. A me sembra una follia». E’
 rimasto infatti senza parole De Martino, per i tempi giurassici della struttura di via
 San Leonardo. «Sette mesi di attesa per un esame sono un’enormità. Al Ruggi c’è
 davvero un’organizzazione assurda. Non è normale» Quando la data riportata sulla
 prenotazione era di sette mesi successiva alla richiesta, De Martino ha chiesto
 spiegazioni: «Mi è stato detto che posti non ce ne sono, questa è la disponibilità
 attualmente. Ci tengo a portare all’attenzione il fatto che ci siano liste di attesa così
 lunghe». Ovviamente l’uomo si è già mosso, per ovvi motivi, verso altre strutture.
 «Devo consegnare i risultati degli esami al mio medico entro ottobre. Adesso ho
 prenotato privatamente per il 18 del prossimo mese». Insomma, una situazione che
 non accenna a migliorare nonostante le tante denunce da parte dei cittadini che in
 più occasioni lamentano i lunghissimi tempi d’attesa per prenotare una visita presso
 il Ruggi d’Aragona. Intanto, nella giornata di mercoledì il governatore della Regione
 Campania, Vincenzo De Luca, ha annunciato che a breve potrebbero partire i
 progetti per il nuovo ospedale che, come denunciato dal gruppo demA, dovrebbe
 sorgere in un’area inizialmente destinata alla costruzione di case popolari. Il nuovo
 nosocomio dovrebbe costare all’incirca 400 milioni di euro e già da lunedì dovrebbe
 partire il bando di gara per la ditta a cui sarà affidato il delicato compito di realizzare
 un progetto esecutivo entro 7 mesi, perchè – come dichiarato dal numero uno di
 Palazzo Santa Lucia – «fra poco meno di 4 anni il Ruggi non sarà più a norma»,
 ragion per cui è necessario accelerare con i tempi per la realizzazione del nuovo
 nosocomio che punterà ad essere il migliore a livello nazionale.

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14/09/2018
                                                      key4biz.it
                                                                                                                          EAV: € 697
                                                                                                                          Lettori: 3.767
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

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  Ddl del Governo su impronte digitali. Bongiorno ‘Tutela chi
                       va a lavorare’

 Tornelli 4.0 per i dipendenti della
 pubblica amministrazione. Oltre al
 badge, identificazione con le impronte
 digitali. La misura anti-furbetti del
 cartellino è contenuta del disegno di
 legge ‘Concretezza’ delle azioni della
 pubblica      amministrazione       e    la
 prevenzione dell’assenteismo approvato
 ieri dal Consiglio dei ministri, in via
 preliminare.    Una     innovazione,    ha
 assicurato la ministra Giulia Bongiorno
 nella conferenza stampa, che “non è punitiva, ma tutela i dipendenti che lavorano,
 quelli che non sono fannulloni, ossia la maggioranza”. La novità è prevista
 nell’articolo 2 del Ddl: l’introduzione di “misure per contrastare l’assenteismo dei
 dipendenti pubblici, attraverso l’utilizzo generalizzato di sistemi di identificazione
 biometrica e di videosorveglianza per rilevare presenze e il rispetto dell’orario di
 lavoro”. “Nel caso di specie ci siamo orientati tramite impronta digitale”, ha
 precisato Bongiorno. Nella scuola, la misura sarà regolata da un decreto del Miur in
 accordo con il ministero della Pa e il Garante della Privacy, a cui sarà trasmesso il
 testo del disegno di legge per il previsto parere prima di approdare in Parlamento.
 Una misura a prova di privacy? Farà sicuramente discutere la scelta della ministra
 leghista e del Governo, ma l’assenteismo costituisce sicuramente un ostacolo al
 buon funzionamento della Pubblica amministrazione, incrina il rapporto di fiducia che
 deve sussistere con il cittadino e getta discredito sulla Pa, a danno dei dipendenti
 che regolarmente vanno a lavoro. Per questo motivo è positiva l’iniziativa del
 Governo di contrastare questo fenomeno anche attraverso l’applicazione di più
 efficaci misure di rilevazione delle presenze e controllo del rispetto dell’orario di
 lavoro. Bongiorno già in Parlamento, il 19 luglio scorso , fatto presente che “sono
 compatibili con la legge sulla Privacy”, perché, come il caso dell’ospedale in
 provincia di Salerno, scovato da Key4biz, il Garante Privacy ha dato il suo ok, anche
 se vincolato a una serie di condizioni. Ecco il primo ospedale statale che utilizza, da
 due anni, con successo le impronte digitali anti-furbetti: è l’Azienda Ospedaliero-
 Universitaria S. Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona. Noi abbiamo intervistato il DG
 Giuseppe Longo: “Le impronte digitali anti-furbetti, nel nostro ospedale funzionano” .
 Il Ddl per semplificare la Pa, in un’epoca di trasformazione digitale “Il provvedimento

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nasce con l’esigenza di dare una effettiva semplificazione alla Pa in un’epoca di
trasformazione digitale. Da anni se ne parla, ma restano sempre sulla carta”, ha
detto Bongiorno, secondo cui l’obiettivo “è quello di lavorare sulle procedure
concrete per rendere più efficiente la pubblica amministrazione”. Dunque, per la
ministra il provvedimento “Concretezza” è propedeutico alla trasformazione digitale:
prima si semplificano le procedure, poi si può digitalizzare la Pa. “Basta con le liste
di attesa di mesi per fare la nuova carta d’identità digitale, o alle amministrazioni
che non utilizzano alcune innovazioni come l’autocertificazione”, ha aggiunto la
numero uno della Funzione Pubblica. Per cercare di fare da “tutor” alle
amministrazioni pubbliche arriverà il ‘Nucleo della concretezza’ che, in
collaborazione con l’Ispettorato della funzione pubblica, farà sopralluoghi,
affiancherà le amministrazioni e proporrà eventuali misure correttive con
l’indicazione dei tempi di realizzazione, delle quali risponderanno di dirigenti della
P.a. Prevista anche la pubblicazione delle Pa che resteranno inadempienti dopo
l’intervento del ‘Nucleo della concretezza’. A questo si affiancherà anche un “piano
triennale” delle azioni concrete da mettere in campo per l’efficienza della macchina
pubblica, nel quale sarà coinvolto anche il ministero dell’Interno. Al via assunzioni
nella Pa per il triennio 2019-2021 La titolare del dicastero della Funzione Pubblica ha
annunciato il via libera “alla scia delle assunzioni nella Pa” per un “numero pari
all’80% di quelle previste e poi verranno fatte verifiche puntuali. Questo consentirà
di avere nell’immediatezza un ricambio generazionale ma saranno assunzioni
mirate”. Le assunzioni, da completare nel corso del triennio 2019-2021, si legge nel
provvedimento messo a punto dal governo, privilegeranno, in via prioritaria, figure
professionali con elevate competenze in materia di digitalizzazione, di
razionalizzazione e semplificazione dei processi amministrativi, di qualità dei servizi
pubblici, di gestione dei fondi strutturali (e della capacità di investimento, di
contrattualistica pubblica e di controllo di gestione e attività ispettiva. Il governo, tra
l’altro, garantisce velocità di azione. Le assunzioni, infatti, saranno realizzate
“mediante scorrimento delle graduatorie, ovvero tramite apposite procedure
concorsuali indette in deroga alla normativa vigente in materia di mobilità del
personale e senza la necessità della preventiva autorizzazione, da svolgersi secondo
procedure semplificate e più celeri”.

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15/09/2018                                                                                                                Pagina 8
                                           La Città di Salerno
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                        Assenteisti, processo per calunnia

 A giudizio il dipendente ospedaliero che
 accusò due colleghi di averlo ricattato
 Sarà processato con le imputazioni di
 calunnia e diffamazione il dipendente
 ospedaliero che aveva accusato due
 colleghi (ora sotto processo con l'accusa
 di assenteismo) di averlo costretto col
 ricatto a timbrare anche per loro. La
 vicenda nasce dell'ambito della prima
 tranche dell'inchiesta just in time
 sull'assenteismo al Ruggi d'Aragona.
 Enrico Severino , per il quale è stato
 disposto il rinvio a giudizio, è già
 imputato     con     l'accusa    di  avere
 contribuito alle presunte condotte
 truffaldine timbrando anche i badge dei
 colleghi. Ascoltato dalla Guardia di
 Finanza e dalla commissione di disciplina
 dell'azienda     ospedaliera     ha    però
 sostenuto     di    averlo    fatto   sotto
 costrizione, ritenendo che se non avesse
 acconsentito ne avrebbe pagato le
 conseguenze con l'estromissione dai turni straordinari e la relativa decurtazione
 dello stipendio. Agli inquirenti ha spiegato che autrice dell'avvertimento sarebbe
 stata Carmela Di Paolo , all'epoca dei fatti caposala del reparto Otorinolaringoiatria,
 e che lo stesso avrebbe fatto anche un ex caposala, il sindacalista Carmine De
 Chiaro , che in questo modo avrebbe anche ottenuto la sua iscrizione al sindacato
 Sapmi di cui era il referente. Sia De Chiaro la collega Di Paolo presentarono querela,
 sostenendo che Severino avesse inventato tutto e accusandolo sia di calunnia (per le
 dichiarazioni a finanzieri e commissione disciplinare) che del reato di diffamazione,
 perché quelle stesse affermazioni il dipendente ospedaliero le rese in pubblico e con
 clamore mediatico, nel corso di una delle puntate della trasmissione televisiva
 L'Arena che andava in onda sulla Rai. Il programma di Giletti dedicò più servizi
 all'inchiesta dell'ospedale salernitano, ascoltando anche le testimonianze di alcuni
 indagati, tra cui sia De Chiaro che Severino. Ora anche una parte di quelle
 trasmissioni finirà nel fascicolo di un dibattimento penale , che inizierà il prossimo
 maggio davanti al giudice monocratico Cristina De Luca, della terza sezione. De
 Chiaro e Di Paolo (difesi rispettivamente dagli avvocati Gino Bove e Michele Sarno )
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si sono già costituiti parte civile nell'udienza preliminare, conclusasi con il rinvio a
giudizio firmato dal gup Giovanna Pacifico . Il processo principale, quello li vede
imputati con Severino per il passaggio dei badge, ha subìto invece pochi giorni fa
una battuta d'arresto. L'udienza era fissata per mercoledì scorso, ma il cambio del
giudice (dovuto al recente turn over di magistrati) ha determinato un rinvio. Altri
due processi per oltre cento dipendenti del Ruggi sono ancora alle battute iniziali,
mentre si attende per ottobre la pronuncia della Corte d'Appello sulle archiviazioni.
(c.d.m.)

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15/09/2018                                                                                                                     Pagina 32
                                          Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                               EAV: € 7.229
                                                                                                                               Lettori: 133.364
                         Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

    «Costretto a timbrare per i miei superiori» A giudizio per
                            calunnia
 Viviana De Vita
 Il processo `Nuovi risvolti nell' inchiesta
 sull' assenteismo al Ruggi Infermiere
 accusa caposala e collega. Il gup:
 menzogne Aveva dichiarato alla guardia
 di Finanza e alla commissione del Ruggi,
 di essere stato minacciato e costretto
 dall' allora caposala Carmela Di Paolo e
 dal sindacalista Carmine De Chiaro, a
 timbrare i loro badge: in caso contrario,
 non avrebbe avuto il riconoscimento
 degli       straordinari.     Dichiarazioni
 gravissime, ribadite anche nel corso
 della trasmissione televisiva di Raiuno l'
 Arena, che sono costate il rinvio a
 giudizio del dipendente ospedaliero
 Enrico Severino trascinato davanti al
 giudice proprio dall' ex caposala e dal
 sindacalista rappresentati dall' avvocato
 Gino Bove. Tutti già rinviati a giudizio
 nell' inchiesta sull' assenteismo Di Paolo
 e De Chiaro sono stati anche licenziati al
 termine di un procedimento disciplinare
 in cui gli sono state contestate assenze
 reiterate sono tutti protagonisti di una
 delle tante costole investigative scaturite dalla mega inchiesta giudiziaria condotta
 dal sostituto procuratore Francesco Rotondo che, come una bufera, nel settembre
 2015 travolse l' ospedale cittadino portando a galla un sistema truffaldino nell'
 utilizzo dei badge. IL PROCESSO Il rinvio a giudizio del dipendente è stato disposto
 ieri dal gup del tribunale di Salerno, dottoressa Pacifico: Severino dovrà presentarsi
 il prossimo 9 maggio davanti al giudice della terza sezione penale di Salerno. LE
 ACCUSE La vicenda nasce da alcune dichiarazioni rese dal dipendente agli inquirenti
 e agli organismi disciplinari: Enrico Severino affermò di essere stato costretto nella
 sua qualità di infermiere a timbrare per Carmela Di Paolo il badge marcatempo e di
 essere stato costretto a iscriversi al sindacato al quale apparteneva la stessa Di
 Paolo in ragione del rapporto gerarchico e perché la stessa lo minacciava di
 impedirgli o ostacolargli l' effettuazione dello straordinario presso altri reparti del

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Ruggi». Da qui l' accusa di calunnia a cui si lega quella di diffamazione perché quelle
stesse accuse furono rese nel corso della trasmissione televisiva andata in onda su
Raiuno. Secondo la tesi portata avanti dal legale della Di Paolo e di De Chiara, il
dipendente ospedaliero, per discolparsi aveva accusato i due di aver commesso il
reato di minaccia. Una vera e propria menzogna, secondo la tesi dell' avvocato Bove,
anche perché la «Di Paolo non avrebbe potuto influire o meno sugli straordinari fatti
da un dipendente». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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15/09/2018                                                                                                                Pagina 6

                                                                                                                          EAV: € 607
                                                                                                                          Lettori: 29.750
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

             Diffamazione in tv, Giletti citato come teste

 RUGGI / Il 9 maggio partirà il processo a
 carico di Severino, tra gli assenteisti del
 nosocomio Diffamazione in tv nei
 confronti dei colleghi poi licenziati dal
 Ruggi per assenteismo. «Costretto a
 timbrare il badge», disse il dipendente
 del nosocomio in tv. Quelle frasi però
 sono state considerate diffamazione. Nel
 processo a carico di Enrico Severino che
 si terrà il 9 maggio 2019 a Salerno, le
 parti civili (Carmine De Chiaro e Carmela
 Di Paolo, ex caposala del reparto di
 otoralingoiatria del Ruggi e difesi dall'
 avvocato Gino Bove) hanno citato come
 testimone proprio il conduttore della
 trasmissione incriminata Massimo Giletti
 che allora conduceva l' Arena su Rai 1.
 Ma non basta: il 9 maggio il dipendente
 dell' ospedale dovrà rispondere anche di
 calunnia nei confronti dei due ex
 dipendenti dell' ospedale: infatti aveva
 dichiarato sia alla guardia di finanza che
 alla commissione del Ruggi di essere di essere stato minacciato dall' allora caposala
 e costretto a timbrare il badge di quest' ultima: in caso contrario, lei non gli avrebbe
 riconosciuto gli straordinario. E inoltre dichiarà di essere stato costretto ad iscriversi
 al sindacato il cui responsabile eera proprio Carmine De Chiaro. Ieri l' udienza
 preliminare e il Gup Pacifico ha disposto il processo per la doppia imputazione
 davanti alla terza sezione penale.

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15/09/2018                                                                                                                Pagina 42
                          Il Mattino (ed. Circondario Nord)
                                                                                                                          EAV: € 8.416
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                    Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

          L'Asl 2 licenzia i «suoi» precari e ne assume altri
 GIULIANA COVELLA
 LA VERTENZA Giuliana Covella Da quindici mesi hanno rinforzato l' organico di
 strutture ospedaliere come la Rsa (residenza sanitaria assistenziale) di Cardito, l'
 ospedale San Giovanni Di Dio di Frattamaggiore, il Rizzoli di Ischia e il San Giuliano
 di Giugliano. Ma tra due settimane vedranno concretizzarsi l' ombra del
 licenziamento. Sono i 20 precari dell' asl Napoli 2 nord, per i quali lunedì alle 12 sarà
 decisivo l' incontro tra direzione generale e sindacati. Gli operatori socio sanitari
 hanno un contratto a tempo determinato con avviso pubblico, che scade il prossimo
 30 settembre. Ma il paradosso è che il direttore generale Antonio D' Amore ha
 emanato un nuovo avviso pubblico per l' assunzione di 300 dipendenti. IL CAVILLO
 «Perché - si domandano i 20 Oss ancora in servizio - non usufruire delle risorse in
 scadenza di contratto, piuttosto che assumere nuovo personale? Se le nostre
 richieste rimarranno inascoltate, martedì insceneremo una protesta davanti alla
 sede dell' Asl a Frattamaggiore» annunciano. Alla base della protesta c' è in realtà
 quello che potrebbe sembrare un cavillo: una nota regionale inviata lo scorso 2
 febbraio ai direttori generali di tutte le aziende ospedaliere e alle asl in cui - facendo
 riferimento «alla durata dei contratti a tempo determinato con ogni tipologia» - si
 invita alla «procedibilità di rinnovare quelli in scadenza almeno fino al 31 dicembre
 2018». «Con queste decisioni - rimarcano i lavoratori - si va contro la legge Madia,
 che prevede il superamento del precariato». «Come Oss, provenienti dalla
 graduatoria dell' ospedale Ruggi d' Aragona di Salerno, abbiamo segnalato alle
 autorità preposte la grave situazione nella quale versiamo - proseguono i dipendenti
 - abbiamo sostenuto l' azienda consentendole di garantire i LEA (Livelli essenziali di
 assistenza), prestando il nostro lavoro con abnegazione, serietà e professionalità.
 Accettare di lavorare in convenzione - insistono - significa che, in caso di termine di
 contratto, non ci sarà la possibilità di ritornare nella graduatoria di origine perdendo
 così ogni altra possibilità di lavoro». I SINDACATI A scendere in campo al fianco dei
 lavoratori le sigle sindacali. «La miopia amministrativa e l' irresponsabilità politica
 del management dell' asl Napoli 2 nord sta per scatenare l' ennesima guerra dei
 poveri - si legge in una nota della Fials - il 30 settembre scadranno i contratti di
 proroga di 20 Oss. Ma l' intendimento del management sembra essere di sostituire
 questi precari con i vincitori dell' avviso pubblico conclusosi ultimamente. Quindi
 avvisisti che sostituiscono avvisisti?». Una decisione che il sindacato definisce
 «illegittima in quanto non è chiaro quali diritti maggiori avrebbero i vincitori di un
 avviso pubblico espletato presso l' asl Napoli 2 nord rispetto ai lavoratori che la
 stessa selezione l' hanno superata presso un' altra amministrazione pubblica e in
 contrapposizione con l' ordine del giorno del 10 luglio scorso approvato dal consiglio
 regionale e con le disposizioni degli ultimi mesi del direttore generale per la tutela
 della salute Antonino Postiglione». © RIPRODUZIONE RISERVATA.
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15/09/2018                                                                                                                 Pagina 14

                                                                                                                           EAV: € 438
                                                                                                                           Lettori: 29.750
                     Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona

                                           Lettere al Direttore

 In merito alla notizia di stampa inerente
 l' attesa di 7 mesi per poter effettuare un
 elettroencefalogramma presso il plesso
 Ruggi dell' AOU San Giovanni di Dio e
 Ruggi d' Aragona ad un paziente il cui
 medico curante aveva, invece, chiesto di
 poter ricevere il referto entro fine
 ottobre, si specifica che l' Azienda non
 ha alcuna responsabilità in merito e non
 risulta inadempiente sulle tempistiche.
 Infatti ad essere sbagliata è stata la
 valutazione del medico curante che, nel
 compilare l' impegnativa, non ha inserito
 il codice U, corrispondente all' urgenza
 con esecuzione entro le 72 ore, oppure
 codice B, che consente l' accertamento
 entro dieci 10 giorni o, ancora codice D
 che prevede l' erogazione della
 prestazione entro i 30 giorni; di contro, è
 stato inserito un codice che prevede l'
 erogazione programmata nel tempo
 della prestazione (codice P). L' utilizzo
 dei codici, infatti, evita proprio il verificarsi di tali incresciose situazioni e permette ai
 pazienti che necessitano di prestazioni urgenti di ricevere la giusta e adeguata
 risposta sanitaria.

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15/09/2018                                                                                                                Pagina 18

                                                                                                                          EAV: € 856
                                                                                                                          Lettori: 29.750
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

  Assistenza pediatrica: rassicurazioni dall'Asl per le mamme
                          preoccupate

 SANITÀ / La struttura commissariale ha
 inviato una nota con le procedure in atto
 Assistenza    pediatrica:   rassicurazioni
 EBOLI - Il trasferimento in un altro
 distretto di una pediatra, che nei gionri
 sscorsi ha fatto montare preoccupazione
 nel comitato per la Salute Pubblica del
 Sele, sarà afrontato con provvedimenti
 che non oncideranno sull' assistenza
 specifica. L' Asl Salerno, infatti, stando
 ad una comunicazione ufficiale della
 struttura commissariale, ha attivato una
 procedura straordinaria per sostituire la
 pediatra, previa verifica di analoghe
 problematiche in altri Distretti, secondo
 il    seguente       iter:   ricognizione,
 comunicazione agli uffici regionali,
 pubblicazione sul Bollettino Ufficiale
 della Regione Campania, assegnazione. I
 tempi tecnici per la conclusione
 sarebbero quantificabili in circa tre mesi
 dalla data di pubblicazione sul Burc. Il
 trasferimento era stato richiesto dalla pediatra, che si era avvalsa della possibilità
 contemplata dell' Accordo Collettivo Nazionale della pediatria di libera scelta. In ogni
 caso, specifica ancora la nota dell' Asl, la riduzione da 8 a 7 pediatri presenti nell'
 Ambito non determina la carenza sulla base dei criteri ordinari fissati dall' Accordo
 Collettivo Nazionale e l' Asl Sa lerno ha ritenuto di provvedere alla sostituzione in
 ragione delle peculiarità del territorio interessato. «Non si può pertanto parlare di
 abbassamento del livello e della qualità dell' assistenza pediatrica, anche alla luce
 della presenza dell' Acap, l' Ambulatorio di Continuità Assistenziale Pediatrica,
 ubicato presso il presidio ospedaliero "Maria SS. Addolorata" di Eboli. Una struttura
 che ha permesso a tantissimi genitori di poter contare su un' assistenza appropriata
 ed efficace, evitando il ricorso improprio al pronto soccorso, con i connessi rischi di
 infezione e attese».

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15/09/2018                                                                                                                Pagina 5

                                                                                                                          EAV: € 1.477
                                                                                                                          Lettori: 29.750
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

                   Autismo, battaglia legale contro l' Asl
 VINCENZO SENATORE
 LA STORIA / Vincenzo Lustrino denuncia:
 "Costretto a ricorrere in tribunale per
 vedere riconosciuti i diritti di mio figlio.
 L' assistenza? E' solo a carico mio" Il 25
 settembre la causa intentata da una
 famiglia. "Vi racconto cosa succede nei
 centri" Il 25 settembre Vincenzo Lustrino
 sarà in aula, al Tribunale di Salerno, per
 reclamare un diritto che la legge
 riconosce al figlio autistico ma il sistema
 della cosiddetta assistenza, nei fatti,
 disattende. "Siamo qui a continuare una
 battaglia che ci ha visto soccombere
 quando abbiamo proposto il ricorso d'
 urgenza - spiega a Cronache - e che
 porteremo avanti al fine di ottenere
 semplicemente il rispetto della legge".
 Lustrino chiede il riconoscimento dell'
 assistenza      indiretta   (garanzia     di
 continuità     e    presenza     di   figure
 specialistiche di riferimento). In pratica l'
 Asl, che contrariamente a quanto
 stabilisce la normativa vigente (legge 134 del 2015) non attua il progetto globale
 per gli autistici e non esercita la presa in carico diretta, dovrebbe provvedere alla
 copertura delle spese che la famiglia sostiene per sopperire alle inefficienze del
 sistema. In prima istanza il giudice, dopo aver deciso di non ascoltare la famiglia ma
 solo un dirigente dell' Asl e il direttore sanitario del centro in cui andava il figlio di
 Vincenzo, ha rigettato la richiesta. "Quindi lo psicologo che redige il programma
 globale per mio figlio e i tecnici del comportamento che lo attuano devo pagarli io -
 spiega il genitore - e vi posso dire che per ogni operatore siamo nell' ordine delle 20
 euro l' ora mentre per il supervisore se ne vanno 700 euro ogni 40 giorni circa. In
 media 1.3001.400 euro al mese". Da sola la famiglia non riesce a coprire l'
 intervento globale, casa scuola famiglia. "La spesa che sostengo io è comunque la
 metà di quella che si accolla l' Asl per mandare i bambini in centri che di
 specialistico non hanno nulla, come ho scoperto io sulla mia pelle". Sarebbe a dire?
 "Il centro in cui portavo mio figlio rivela - sosteneva di effettuare il metodo Aba
 invece faceva solo logopedia e psicomotricità realizzando di fatto una vera e propria
 truffa che ho inutilmente denunciato all' Asl, perché nessun controllo è stato fatto".
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C' è anche da dire che il metodo Aba vuole un intervento coordinato in tutti gli
aspetti di vita dell' autistico mentre i centri possono intervenire solo in ambito
ambulatoriale o domiciliare. Non solo. I centri possono assumere solo figure sanitarie
quindi non i tecnici del comportamento che sono esclusi da questa categoria.
Succede, allora, che si prenda una delle figure sanitarie in organico (esempio: un
podo logo) e la si mandi a fare il corso di formazione per tecnico del comportamento
con il risultato di avere, al fianco del bambino, una figura che comunque non è
altamente specializzata perché svolge un' attività non inerente la sua qualifica. "Io
ho anche portato il personale pagato da me al centro per farlo coordinare con i loro
esperti ma non ne hanno voluto sapere - accusa Lustrino - forse perché un
programma non lo avevano proprio o perche la burocrazia del loro intervento non e'
funzionale all' intervento comportamtnale (Aba) previsto dalla letteratura
sciantifica". Il 25 settembre al fianco di questo papà, e della moglie Rosanna, ci
saranno alcune associazioni che si occupano di autismo e che hanno deciso di
costituirsi parte civile. "Ma ne volete sapere un' altra? La diagnosi di mio figlio è
stata fatta solo madiante dei parametri comparativi standard, senza alcuno
screening o risonanza o qualsiasi altro esame clinico che, per fare un esempio, all'
ospedale Gemelli di Roma è prassi consolidata". Una situazione deprimente. "Per
non parlare delle liste di attesa dei centri, mio figlio quando aveva due anni e con
una diagnosi precoce di autismo doveva aspettare un turno, una cosa folle di cui
qualcuno, quando questa prima battaglia legale sarà conclusa, dovrà rispondere
anche in sede penale".

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15/09/2018                                                                                                                Pagina 19

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                                                                                                                          Lettori: 29.750
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

                            Donati i televisori all' ospedale

 POLLA/ Due inziative di beneficenza a
 vantaggio dei pazienti. Gli apparecchi
 regalati dalla farmacia La Regina e dalla
 Banca Monte Pruno Gli apparecchi nei
 reparti di cardiologia ed urologia per la
 degenza dei pazienti cordino sempre che
 incontrano persone che chiedono o
 necessitano di un aiuto che spesso non è
 solo la cura di un sintomo: chiedono
 cura, nel senso più nobile e completo del
 prendersi cura, della loro esperienza
 emotiva     nelle   diverse      fasi   dell'
 esperienza di malattia, nel momento
 della diagnosi, nei momenti in cui una
 diagnosi è impossibile, nei momenti delle
 decisioni, e nei momenti in cui non c' è
 più nessuna decisione da prendere». L'
 altra beneficenza è stata sempre di 7
 televisori nel reparto di Urologia. Sette
 nuovi televisori sono stati il frutto di una
 donazione da parte della Banca Monte
 Pruno che sono stati installati in
 altrettante stanze del reparto di Urologia.

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15/09/2018                                                                                                                  Pagina 18
                                             La Città di Salerno
                                    Argomento: Sanità Salerno e provincia

 L'Asl sull'emergenza pediatri «Ne arriverà uno entro 3 mesi»
 Antonio Elia
 Sulle     preoccupazioni      rappresentate
 anche dal Comitato per la Salute
 Pubblica      del    Sele,     relative    al
 trasferimento ad altro distretto di una
 pediatra di libera scelta, la struttura
 commissariale fornisce rassicurazioni
 sulla      rapida      risoluzione      della
 problematica. L'Asl Salerno, infatti, ha
 attivato la procedura straordinaria per
 sostituire la pediatra. Previa verifica di
 analoghe problematiche in altri distretti.
 I tempi tecnici per la conclusione sono
 quantificabili in circa tre mesi dalla data
 di      pubblicazione     sul     Burc.     Il
 trasferimento è stato richiesto dalla
 pediatra, la riduzione da 8 a 7 pediatri
 presenti nell'ambito in argomento non
 determina la carenza sulla base dei
 criteri    ordinari   fissati    dall'accordo
 collettivo nazionale; in ogni caso l'Asl
 Salerno ha ritenuto di provvedere alla
 sostituzione in ragione delle peculiarità
 del territorio interessato; non si può pertanto parlare di abbassamento del livello e
 della qualità dell'assistenza pediatrica, anche alla luce della presenza dell'Acap,
 presso il presidio ospedaliero di Eboli. La struttura, aperta ad aprile, ha permesso a
 tantissimi genitori di poter contare su un'assistenza appropriata ed efficace,
 evitando il ricorso improprio al pronto soccorso, con i connessi rischi di infezione e le
 lunghe attese.

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15/09/2018                                                                                                                Pagina 32
                                     Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                          EAV: € 2.905
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

               Medicina e comunicazione, poteri e rischi

 «Il    potere     e    i    rischi   della
 comunicazione», se ne parla stamattina
 (ore 8.30) presso la sala conferenze dell'
 Ordione dei medici di Salerno. Dopo i
 saluti del presidente Giovanni D' Angelo,
 le relazioni di Filippo Maria Boscia,
 presidente nazionale Associazione Medici
 Cattolici (Grembo Materno giardino di
 vita: la comunicazione psicosensoriale
 feto materno); Giuseppe Battimelli,
 vicepresidente      Associazione    Medici
 Cattolici e vicepresidente della Società
 Italiana per la Bioetica (Comunicazione,
 Consenso      informato,    DAT);    Mario
 Capunzo, direttore Dipartimento di
 Medicina e Chirurgia Università di
 Salerno (La comunicazione nell' attività
 formativa); Giuseppe Acocella, ordinario
 di filosofia del diritto Università Federico
 II (Etica della comunicazione nell' era
 digitale); Bruno Ravera, past president
 Ordine dei medici (Comunicazione e
 deontologia medica).

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15/09/2018                                                                                                                Pagina 35
                                     Il Mattino (ed. Salerno)
                                                                                                                          EAV: € 7.443
                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                  Argomento: Sanità Salerno e provincia

                 Truffa incidenti, 25 ricoveri in un giorno
 FRANCESCO FAENZA
 EBOLI Francesco Faenza Venticinque
 accessi al pronto soccorso, venticinque
 feriti in un solo giorno. Tutti di Eboli, tutti
 feriti e ricoverati all' ospedale di
 Battipaglia. Scelta atipica che si spiega
 con un solo motivo: la crociata contro gli
 incidenti falsi iniziata da Rino Pauciulo. Il
 primario del pronto soccorso di Eboli ha
 costretto i feriti fasulli ad emigrare. Da
 nove mesi la battaglia del medico di
 Corbara prosegue in una ostinata
 solitudine. L' ospedale di Eboli è
 diventato un campo minato per i furbi.
 Chi dichiara il falso rischia una denuncia
 ai carabinieri. Da qui l' idea di andare
 altrove, all' ospedale più vicino. LA
 REAZIONE La notizia dei venticinque
 accessi al pronto soccorso è stata
 comunicata dai medici di Battipaglia ai
 colleghi di Eboli. Una task force si è
 impegnata a condividere la battaglia del
 primario minacciato. La voglia truffaldina
 di avvocati, faccendieri e senza reddito è
 alla ricerca di nuove complicità. Se l'
 ospedale di Eboli è un ostacolo, si cambia. Si va a Battipaglia, ma non solo. Altri
 hanno preferito farsi medicare e refertare a Oliveto Citra e Roccadaspide. Basta
 conoscere un medico compiacente, ottenere l' accesso in ospedale e il cerchio si
 chiude. Il girovagare tra i quattro ospedali della piana del Sele non è una novità. Già
 altri protagonisti di incidenti falsi avevano lasciato Eboli per non destare sospetti.
 Venticinque pazienti sospetti, in un solo giorno, non si erano mai trasferiti da un
 nosocomio all' altro. L' esodo dei falsari così massiccio non era mai accaduto. L'
 episodio nel fine settimana scorso. Il dato è balzato agli occhi di medici e radiologi
 onesti. L' indignazione non è sfociata ancora in un' indagine penale. Nel vorticoso
 mondo dei sinistri falsi le complicità si comprano. La corruzione è dietro l' angolo. Un
 certificato può costare dai 50 ai 200 euro. Si paga sull' unghia, si incassa subito,
 appena il certificato è pronto. Cambiano gli ospedali e i protagonisti. Tra i
 faccendieri sono comparse anche tre donne. Italiane o straniere, la differenza non
 conta. Sono loro ad avere i rapporti con le banche, a chiedere favori al direttore.
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Creano una copertura per alcuni avvocati già compromessi. LE DENUNCE Ai
carabinieri e ai vigili urbani arrivano segnalazioni di incidenti sospetti ogni
settimana. Molte partono dall' ufficio del primario Pauciulo. Altre balzano agli occhi:
il classico tamponamento con otto o dieci feriti. Pochi giorni fa, a Pauciulo è giunta la
solidarietà di Mario Iervolino, manager dell' Asl. La Cgil, con Arturo Sessa, attende
una risposta da Iervolino per l' istituzione di una Commissione di inchiesta.
Basterebbe coinvolgere i primari dei pronto soccorso, delle radiologie e delle
ortopedie nei quattro ospedali della Piana del Sele per frenare il fenomeno dei
sinistri fasulli. © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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15/09/2018                                                                                                                Pagina 34

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                                                                                                                          Lettori: 133.364
                                          Argomento: Sanità Campania

   «Ospedale del Mare un miracolo aprire il pronto soccorso»
 FULVIO SCARLATA
 «L' apertura del pronto soccorso dell'
 ospedale del Mare è un miracolo dall'
 alto valore simbolico. Siamo stati più
 forti di chi remava contro e organizzava
 sabotaggi»: Vincenzo De Luca si dice
 «orgoglioso». Perché quella struttura nel
 cuore di Ponticelli sembrava dover
 diventare una delle tante opere
 destinate più a essere vandalizzate che a
 diventare operative. Da stamattina,
 invece, possono arrivare i primi pazienti.
 Per avere un ospedale pienamente
 efficiente, come il Cardarelli, bisogna
 invece aspettare il metà dicembre. «Non
 ci credeva nessuno» dice il presidente
 della Regione. E obiettivamente è
 difficile dargli torto. L' ospedale del
 Mare, progettato e realizzato per
 diventare l' indispensabile contrappeso
 al Cardarelli, offrendo un' alternativa
 nella parte orientale di Napoli al presidio
 collinare, benché costruito e dotato di
 moderni macchinari, nel 2015 era vuoto.
 Il 30 marzo di quell' anno erano stati
 aperti solo i poliambulatori, con i lavori non finiti e neanche collaudati. «Era una
 struttura vuota - ricorda Enrico Coscioni, consulente per la sanità di De Luca - senza
 dipendenti e senza neanche le procedure per avviare i concorsi per le assunzioni».
 LE ESERCITAZIONI In questi ultimi giorni sono state fatte le prove generali in vista
 dell' apertura del pronto soccorso. Medici e infermieri coinvolti in esercitazioni per
 provare concretamente cosa succederà da stamattina con l' arrivo dei primi pazienti
 in emergenza, con la verifica di tutti i percorsi per lo smistamento verso i vari
 reparti. Sull' ospedale del Mare Vincenzo De Luca ha puntato dal momento della sua
 elezione, a giugno 2015. Solo a febbraio 2017 la consegna definitiva dell' intero
 complesso ospedaliero, nel marzo successivo la sua acquisizione al patrimonio
 immobiliare. Poi un percorso a tappe forzate sotto la supervisione del commissario
 Ciro Verdoliva: a giugno i primi 91 posti letto, a settembre dell' anno scorso si è
 arrivati a 189 posti letto, per salire ai 236 attuali nel gennaio scorso. L' apertura del
 pronto soccorso era stata annunciata per aprile scorso, poi per giugno, arriva oggi. Il
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percorso, tuttavia, va avanti: per fine ottobre l' emergenza sarà di un Dea di primo
livello, per metà dicembre l' obiettivo di un Dea di secondo livello, come il Cardarelli.
«Abbiamo visto di tutto - ricorda De Luca - finte foto, campagne di disinformazione,
c' è chi ha lavorato contro fino ad arrivare ai sabotaggi. Ma nessuno ci ha fermato e
nessuno ci fermerà. Oggi lavorano nell' ospedale del Mare 900 dipendenti e la metà
sono nuovi posti di lavoro». LE AREE Oltre ai pazienti di Napoli da ottobre il 118 della
Asl Napoli 3 indirizzerà i malati di San Giorgio a Cremano, Portici, Sant' Anastasia,
Pollena Trocchia e parte di Pomigliano verso il presidio di Ponticelli. «Sono
emozionato - dice il manager dell' Asl Mario Forlenza - L' intenso lavoro effettuato
dall' intera dirigenza dell' Asl per raggiungere questo obiettivo viene premiato.
Questa è una svolta per la sanità napoletana e campana perché l' ospedale del Mare
si candida ad essere polo di riferimento dell' intero sistema dell' emergenza, di
grande rilievo anche per le altre discipline mediche tenuto conto delle
apparecchiature sanitarie di ultima generazione acquistate e dell' alto profilo di
professionalità di quanti vi lavorano». «La cosa importante - spiega ancora Enrico
Coscioni - è che si tratta di una crescita costante nel tempo. Già oggi i numeri dell'
ospedale sono importanti, basti pensare alle 170 angioplastiche per gli infartuati che
ormai arrivano anche dalla penisola sorrentina. Da dicembre Napoli avrà una rete
dell' emergenza completa con tre Dea di secondo livello: il Cardarelli, il Cto con il
Monaldi e il Cotugno, l' ospedale del Mare. Poi ci sono i due policlinici e gli ospedali
in città: il territorio è pienamente presidiato». © RIPRODUZIONE RISERVATA.

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15/09/2018                                                                                                               Pagina 2

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                                                                                                                         Lettori: 29.750
                                         Argomento: Sanità Campania

                            Blitz della Finanza all' Asl Na1
 Raf. Nes.
 Controlli antiassenteismo, ispezionata la
 direzione generale Al vaglio presenze,
 piani-ferie e malattie di tutti i dipendenti
 NAPOLI Un vero e proprio blitz
 antiassenteismo ha creato scompiglio
 negli uffici dell' Asl Napoli 1 Centro nella
 giornata di giovedì. Di buon mattino gli
 uomini della Guardia di Finanza e alcuni
 funzionari del ministero della Salute
 hanno bussato alle porte della direzione
 generale dell' Azienda sanitaria locale
 più grande d' Europa. Il motivo?
 Acquisire notizie su presenze, ferie e
 malattie di tutti i dipendenti, sia per la
 giornata in corso, sia per i mesi
 precedenti. Gli uomini delle Fiamme
 gialle, inviati dal ministero della Salute,
 hanno anche fatto dei controlli a
 campione in due degli uffici della
 direzione     generale.    Un'     ispezione
 meticolosa      durata   sino     al   tardo
 pomeriggio, della quale al momento non
 si conoscono ancora i risultati. Dal canto
 il direttore generale Mario Forlenza ha approfittato dell' occasione per ribadire le
 difficoltà incontrate dai suoi uffici sul tema dell' installazione di marcatempo con
 impronte digitali. Difficoltà delle quali il Corriere del Mezzogiorno si è occupato in
 esclusiva la scorsa settimana, rivelando lo stop arrivato dal Garante a causa del
 nuovo regolamento europeo sulla privacy. Va detto che la battaglia dell' Asl per l'
 installazione dei nuovi marcatempo è tutt' altro che finita, Forlenza ha infatti
 annunciato di voler sollecitare il Garante affinché arrivi una pronuncia definitiva e
 chiara. Una richiesta legittima, anche perché in Campania sono diverse le strutture
 che hanno già ottenuto parere favorevole e sono dunque passate al nuovo sistema.
 Alla base della decisione di usare le impronte, due dei principali scandali per la
 sanità campana degli ultimi 10 anni. La cricca dei furbetti del cartellino al Loreto
 Mare, prima, gli arresti al Capilupi di Capri, poi, hanno convinto i vertici Asl a
 imprimere una svolta. Ben più complessa sarà la partita che il direttore generale
 Forlenza dovrà giocare per poter procedere, come annunciato prima dell' estate, sul
 tema delle body e delle dash cam riservate al personale e ai mezzi del 118. In
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questo caso l' esigenza è quella di limitare i fenomeni di aggressione e riuscire ad
identificare i trasgressori, ma è evidente che nel mezzo c' è la privacy dei pazienti.
Su quest' ultima iniziativa pare che anche in Asl ci sia scetticismo, del resto già in
molte altre realtà si è cercato di realizzare questo sistema sbattendo
inesorabilmente contro leggi e regolamenti.

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15/09/2018                                                                                                               Pagina 32
                                 Il Mattino (ed. Benevento)
                                                                                                                         EAV: € 5.747
                                                                                                                         Lettori: 133.364
                                         Argomento: Sanità Campania

    Colto da malore nel cantiere Soccorsi vani muore operaio

 SANT' AGATA DE' GOTI Si è sentito male
 e si è accasciato a terra, ma l' arrivo dei
 soccorsi e la corsa in ambulanza sono
 stati inutili. È morto lungo il tragitto per
 Benevento. Un destino tragico quello di
 un operaio 56enne originario di Afragola
 ma residente a Casoria che ieri mattina
 era giunto a Sant' Agata de' Goti per
 lavorare in un cantiere in località
 Capellino. Quando si è sentito male sono
 stati i colleghi a chiamare i soccorsi.
 Intanto alcuni passanti si erano fermati
 per prestare soccorso. Sono stati loro a
 raccontare l' accaduto sui social,
 scatenando fin da subito un grande
 dibattito. L' argomento: quello della
 chiusura del Pronto Soccorso del «Sant'
 Alfonso Maria de' Liguori». Intorno alle 8
 di ieri mattina alcuni operai stavano
 iniziando la giornata di lavoro in un
 cantiere di Sant' Agata, in località
 Capellino, all' ingresso del centro
 urbano. Quando uno di loro si è sentito
 male, accasciandosi a terra a causa di un
 malore, hanno subito chiamato l' ambulanza. Mentre il mezzo di soccorso giungeva
 da Limatola, alcuni passanti si sono fermati per prestare soccorso. Una volta
 intervenuti i sanitari è stato disposto il trasferimento all' ospedale «Rummo» di
 Benevento. Ma l' uomo nel capoluogo non è mai arrivato. È deceduto in ambulanza,
 mentre il mezzo di soccorso attraversava il territorio di San Salvatore Telesino. A
 quel punto la salma, dopo l' intervento dei Carabinieri della locale stazione, è stato
 portata presso la camera mortuaria del cimitero del comune telesino. Vi resterà fino
 a quando, nella giornata di oggi, dovrebbe essere disposto il trasferimento a
 Casoria, dove viveva l' uomo originario di Afragola. La notizia si è diffusa con grande
 rapidità sfruttando il tam tam di Facebook tra gli utenti santagatesi. Reazioni
 negative, con i commenti che hanno riacceso la discussione sul futuro dell' ospedale
 e del pronto soccorso, da pochi giorni diventato punto di primo intervento. v.d.r. ©
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15/09/2018                                                                                                                 Pagina 3

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                                                                                                                           Lettori: 29.750
                                           Argomento: Sanità Campania

          Ecco «ER», la prima linea dell' Ospedale del Mare
 Raffaele Nespoli
 NAPOLI Una superficie operativa di oltre
 1.000 metri quadrati, 15 medici, 45
 infermieri, 20 operatori socio sanitari.
 Ben 8 box dedicati al trattamento dei
 pazienti in codice verde e codice giallo,
 due riservati ai casi di massima
 emergenza, quelli in codice rosso. Sono
 questi i numeri del pronto soccorso dell'
 Ospedale del Mare di Ponticelli che oggi,
 dopo anni di attesa e un fiume di
 polemiche, apre finalmente i battenti.
 Per la direzione sanitaria, in questa
 prima fase, il pronto soccorso potrà
 reggere all' impatto di circa 150 accessi
 al giorno. Nessun taglio del nastro, ma
 Vincenzo De Luca porta comunque a
 casa un risultato pesante per l' obiettivo
 finale di tirare fuori la Campania dal
 commissariamento. L' apertura di oggi,
 tra difficoltà e sabotaggi, non era
 assolutamente scontata. Di pochissimo,
 infatti, l' allagamento dell' area del
 triage - pochi giorni di prima dell'
 ispezione Asl per l' autorizzazione sanitaria del Comune di Napoli - non ha fatto
 saltare il banco. Quell' ultimo "incidente", tuttavia, sembra aver smosso l' orgoglio di
 una squadra (quella dei medici, degli infermieri e degli operatori socio sanitari) che
 ancora non aveva trovato la giusta coesione. Di fronte allo scetticismo dell' opinione
 pubblica e al coro dei «ci risiamo», il personale di quel pronto soccorso sembra aver
 trovato la spinta in più che mancava. Ha ritrovato l' orgoglio di voler dimostrare che
 da oggi la città metropolitana di Napoli ha un punto di riferimento in più per l'
 emergenza.Stamane (alle 8 in punto) porte aperte, tutti in allerta per assistere i
 primi pazienti sotto la direzione del primario Vittorio Helzel. D' ora in poi sarà sua la
 responsabilità di ciò che accadrà in pronto soccorso. Dietro le quinte, con la giusta
 tensione ma anche con la soddisfazione di aver portato a casa un obiettivo che
 pareva impossibile, il commissario ad acta Ciro Verdoliva. E' lui che ha tirato fuori
 dal pantano - ormai più di 10 anni fa - una struttura destinata all' abbandono,
 trasformandola in un gioiello che la Asl Napoli 1 dovrà valorizzare. O quantomeno,
 non dovrà sciupare. Lo sforzo per arrivare all' apertura di stamane Verdoliva lo
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definisce «mostruoso». Uno degli obiettivi, ammette, «più difficili che io abbia mai
affrontato, ma anche la testimonianza di un grande lavoro di squadra. Risultati come
questo non sono mai di un uomo solo». Che di lavoro di squadra si tratti lo ripete
anche il direttore generale dell' Asl Mario Forlenza «orgoglioso ed emozionato» per
un momento che quella che definisce una «data di svolta e di rilancio». Parole
sottoscritte anche dal direttore sanitario Giuseppe Russo. «Medici e infermieri di
istanza a Ponticelli - sottolinea - sono pronti. Contiamo, in rete con tutti i pronto
soccorso di Napoli, di poter alleggerire alcune situazioni storicamente critiche». E'
bene ricordare che al principio il pronto soccorso dell' Ospedale del Mare non
tratterà casi di politrauma e di trauma maggiore, che continueranno ad arrivare al
Cardarelli. Tuttavia, la speranza è che proprio l' ospedale del Vomero possa giovarsi
di questa nuova apertura, tornando così a spostare il baricentro dell' assistenza
verso gli interventi di elezione.

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15/09/2018                                                                                                                Pagina 2

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                                                                                                                          Lettori: 704.603
                                          Argomento: Sanità Campania

             Ospedale del Mare, apre il pronto soccorso

 L' inaugurazione Count down per il
 pronto soccorso generale. Alle 8 di
 stamane l' Ospedale del Mare apre i
 battenti ai pazienti che arriveranno in
 urgenza. È il terzultimo step, come
 annunciato dal governatore-commissario
 Vincenzo De Luca, in attesa di attivare
 definitivamente tutto il presidio come
 Dea di II livello. Presumibilmente e
 secondo l' ultimo cronoprogramma, il 15
 dicembre prossimo. Ovviamente, il via
 libera definitivo è subordinato all'
 autorizzazione che dovrà concedere il
 sindaco,      sentito   il  parere     del
 dipartimento di Prevenzione della Asl
 Napoli 1. Intanto, ad accogliere il
 "paziente zero" ci saranno il manager
 Mario Forlenza, il commissario ad acta
 Ciro Verdoliva e il direttore sanitario
 aziendale Giuseppe Russo. Come partirà
 l'    attività?    Pronto  soccorso      e
 accettazione saranno presieduti in tre
 turni da cinque camici bianchi: chirurgo, ortopedico e tre medici. Alle 10,30 invece, il
 presidente De Luca incontrerà la stampa. - g. d. b.

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