Media Monitoring per 06-09-2019 - Rassegna stampa del 06-09-2019 - Ruggi
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AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona ................................................................................ 1 06/09/2019 - LA CITTÀ DI SALERNO Giallo sulla morte di Lucia: indagano i pm ............................................................................. 1 06/09/2019 - WWW.LEGGO.IT Muore a 17 anni per un intervento al cuore, il padre: «Vogliamo la verità» ........................... 3 05/09/2019 - CASERTACE.NET All’ospedale col mal di testa, viene operata al cuore. Muore 17enne. Scatta la denuncia ..... 5 05/09/2019 - WWW.ILMERIDIANONEWS.IT Ha mal di testa, va in ospedale e viene operata al cuore: muore una 17enne ....................... 6 05/09/2019 - WWW.CORRIEREADRIATICO.IT Muore a 17 anni per un intervento al cuore, il padre: «Vogliamo la verità» ........................... 7 05/09/2019 - WWW.ILMESSAGGERO.IT Muore a 17 anni per un intervento al cuore, il padre: «Vogliamo la verità» ........................... 9 05/09/2019 - WWW.ILGAZZETTINO.IT Muore a 17 anni per un intervento al cuore, il padre: «Vogliamo la verità» ......................... 11 05/09/2019 - SALERNO.OCCHIONOTIZIE.IT Ospedale di Ravello, laboratori di analisi aperti solo il martedì: caos tra gli utenti ............. 13 05/09/2019 - WWW.LIRATV.COM Ragazza morta al Ruggi dopo operazione al cuore, padre parla al Mattino ......................... 14 05/09/2019 - NAPOLI.FANPAGE.IT Salerno, 17enne muore dopo un intervento al cuore al Ruggi d’Aragona ............................ 15 05/09/2019 - WWW.STYLO24.IT Salerno, 17enne muore dopo un’intervento al cuore ........................................................... 16 Sanità Salerno e provincia ............................................................................................................ 17 06/09/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Umberto I, intervento da primato via il tumore da un paziente sveglio ............................... 17 06/09/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Vacanze cardioprotette negli hotel di Paestum ................................................................... 19 06/09/2019 - IL MATTINO (ED. SALERNO) Venti medici indagati per la morte di Raffaele ..................................................................... 21 Sanità Campania ............................................................................................................................. 23 06/09/2019 - IL MATTINO (ED. CIRCONDARIO NORD) Buio in ospedale neonato nasce grazie a una torcia ............................................................ 23 06/09/2019 - IL ROMA Cento dirigenti medici per il primo corso di Analisi del comportamento .............................. 25 06/09/2019 - IL ROMA De Luca già bussa alla porta di Conte: «Sanità, stop al commissariamento» ....................... 26 06/09/2019 - IL ROMA Mobilitazione per lo status di pubblico ufficiale ................................................................... 28 06/09/2019 - IL MATTINO (ED. AVELLINO) Sit-in della Lega davanti al Moscati «Sanità, un disastro» ................................................... 30 Sanità nazionale ............................................................................................................................. 32 06/09/2019 - LA STAMPA "Sanità, più fondi A versarli saranno le banche " ................................................................. 32 06/09/2019 - AVVENIRE Al Niguarda 2.000 trapianti di fegato ................................................................................... 34 06/09/2019 - IL SOLE 24 ORE «Superare carenza medici e divari regionali» ...................................................................... 35 06/09/2019 - AVVENIRE Eutanasia e suicidio, interviene Bassetti ............................................................................. 36 06/09/2019 - LIBERO L' assenza di gravità uccide i tumori .................................................................................... 37 06/09/2019 - LA STAMPA Ospedali, scuola obbligatoria In Piemonte è allarme docenti ............................................... 39 06/09/2019 - IL MESSAGGERO Stop ai no-vax, niente obbligo flessibile il governo conferma la legge Lorenzin .................. 41
06/09/2019 Pagina 13 La Città di Salerno Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Giallo sulla morte di Lucia: indagano i pm È ferma ancora all'obitorio, in attesa dell'autopsia, la salma di Lucia Ferrara : la 17enne originaria di Cava che si divideva tra Dragonea di Vietri e Caserta, morta due giorni dopo il delicato intervento chirurgico al cuore eseguito nel reparto di cardiologia dell'ospedale Ruggi di Salerno. Sul decesso è stata aperta un'inchiesta dalla procura di Salerno dopo la denuncia presentata dai genitori al drappello di polizia dell'ospedale. È plausibile che nelle prossime ore sarà nominato un consulente della magistratura per eseguire l'esame autoptico. Il conferimento incarico - come confermato anche dall'avvocato Mario Della Porta , legale della famiglia Ferrara - fino a ieri non c'era ancora stato. L'esame autoptico è un accertamento tecnico irripetibile ma indispensabile in questo caso, considerate le circostanze nelle quali si è verificata la morte. La ragazza aveva una patologia congenita. Per questo motivo era seguita da un'equipe di cardiologi. Da quanto si è appreso, era entrata in ospedale per un intervento di routine: la sostituzione della valvola cardiaca. Nei giorni scorsi Lucia, che avrebbe compiuto 18 anni a metà mese, era stata portata d'urgenza al pronto soccorso dell'ospedale Santa Maria dell'Olmo. Da lì, dopo un rapido consulto medico, era stata trasferita all'azienda ospedaliera di Salerno. Altri accertamenti di routine e il passaggio in sala operatoria. La degenza non segue il corso sperato. Qualcosa preoccupa gli stessi familiari. Una cugina scrive sul profilo sociale della ragazza deceduta: «Riprenditi, sto qui, ti aspetto, sei forte». Lucia, non ce la farà, purtroppo. Due giorni dopo l'intervento chirurgico è deceduta lasciando molti interrogativi ai quali i familiari vogliono dare una risposta. C'è il forte sospetto che si tratti di un caso di negligenza medica. La ragazza - da quanto si è appreso - era cresciuta a Cava. Per vicissitudini familiari si era trasferita a Caserta, dove passava la maggior parte del tempo insieme alla madre. Suo padre, invece, è originario di Vietri sul Mare. Nonostante vivesse in un'altra provincia, la giovane aveva mantenuto i rapporti con le sue vecchie conoscenze sul territorio e con i Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
familiari. Anche per le cure mediche sceglieva la provincia di Salerno dov'è tornata per fare l'intervento al cuore che - a dar voce agli esperti - era un'operazione semplice e a basso rischio. Chiarezza, è questa la richiesta che parte dalla famiglia. I genitori vogliono che emerga la verità su quanto accaduto alla figlia. Soprattutto che emergano eventuali responsabilità, semmai accertate. Intanto, un'altra tragedia in corsia si è consumata. Una giovane esistenza, già travagliata per la malattia, è finita. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
06/09/2019 EAV: € 2.757 Lettori: 150.000 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Muore a 17 anni per un intervento al cuore, il padre: «Vogliamo la verità» La 17enne Lucia Ferrara è morta in ospedale a Salerno dopo un «banale» intervento al cuore. Il padre della ragazza, Carmine Ferrara, non si dà pace e cerca risposte: «Voglio la verità su quello che è accaduto a mia figlia - riporta Il Mattino - perchè i medici non sono stati chiari con noi. Ci hanno riempito di chiacchiere». Tutto è cominciato lo scorso 29 agosto, quando Lucia ha accusato un mal di testa ed è stata portata al pronto soccorso dai genitori. «Mia figlia non era una ragazza malata. Sapevamo che aveva un soffietto al cuore, ma lo tenevamo sotto controllo», racconta il papà. LEGGI ANCHE bimbo di tre anni ha il mal di pancia: morto poco dopo davanti ai medici Dall'ospedale di Cava de' Tirreni, però, è stata immediatamente trasferita a Salerno nel reparto di cardiochirurgia: «Ci hanno detto che dovevano sostituire un tubicino (valvola). Ci hanno assicurato che si trattava di una sciocchezza. E non solo. Ci hanno garantito che il reparto del Ruggi è un centro all’avanguardia». Lucia viene operata alle 8.30 del mattino ed esce dalla sala operatoria circa quattro ore dopo. Ai genitori, stranamente, non viene data la possibilità di vederla e poco dopo la 17enne viene sottoposta a una nuova operazione. «Alle 16.50 mia figlia torna in sala operatoria, ma non sappiamo perchè deve essere operata di nuovo - continua Carmine Ferrara - Non capiamo cosa sta accadendo. Vediamo Lucia solo venerdì (il giorno dopo). Ci dicono che dormiva perché avevano messo a riposo il cuore. L’abbiamo chiamata. Lei ha anche reagito. Poi non abbiamo capito più nulla. Ci hanno detto di tutto che i tubicini del suo cuore erano troppo stretti. Poi che stava andando tutto bene. E dopo ancora che stava male. A me sembravano solo tante, tante bugie. Ci hanno detto addirittura che potevano sottoporla a trapianto e che Lucia era piccola e perciò sarebbe stato facile». Passano le ore, ma i genitori della piccola Lucia non ricevono nessuna risposta dai medici: «Non sapevamo cosa pensare. La mia testa era un pallone. Infine ci hanno detto che serviva un’attrezzatura che loro non avevano. Non so di cosa si trattasse, so solo che dopo due giorni ci hanno detto che la mia bambina non ce l’aveva fatta». Ora Carmine pretende delle risposte: «Io non cerco dei colpevoli. Non voglio accusare qualcuno, voglio conoscere la verità. Ho deciso di presentare denuncia alla polizia. È una grande sofferenza per noi stare qua, aspettare l’autopsia Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
e tutte le procedure, ma dobbiamo farlo. Lo dobbiamo alla nostra figlia». E aggiunge: «Quello che non accetto è la mancanza di chiarezza. Ci hanno detto tante cose anche diverse tra di loro. Noi vogliamo solo la verità. Dobbiamo farlo». L'equipe di cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona ha espresso alla famiglia la propria solidarietà, aggiungendo di aver fatto tutto il possibile per salvare la vita a Lucia. Adesso la palla passa alle indagini della magistratura: nelle prossime ore si procederà all'autopsia, mentre le cartelle cliniche sono state già sequestrate. Giovedì 5 Settembre 2019, 15:02 © RIPRODUZIONE RISERVATA Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/09/2019 casertace.net EAV: € 642 Lettori: 2.933 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web All’ospedale col mal di testa, viene operata al cuore. Muore 17enne. Scatta la denuncia CASERTA – Lucia Ferrara di 17 anni è morta nell’ospedale Ruggi di Salerno dove era arrivata accompagnata dal padre. Lucia era stata condotta nell’ospedale di Cava per un mal di testa. Non aveva significativi problemi cardiaci, a parte un soffietto al cuore che non le aveva dato problemi. Dopo la visita, la giovane viene operata per la sostituzione di una valvola cardiaca. La 17enne era entrata in sala operatoria, al Ruggi alle 8.30 e ne è uscita tre ore dopo. Sembra tutto ok, ma nel pomeriggio viene operata di nuovo. “Non sappiamo perché deve essere operata di nuovo. Vediamo Lucia solo venerdì. L’abbiamo chiamata. Lei ha anche reagito. Poi non abbiamo capito più nulla. Ci hanno detto di tutto che i tubicini del suo cuore erano troppo stretti. Poi che stava andando tutto bene. E dopo ancora che stava male. A me sembravano solo tante bugie. Ci hanno detto addirittura che potevano sottoporla a trapianto e che Lucia era piccola e perciò sarebbe stato facile” ha dichiarato il papà. La famiglia ha presentato denuncia e le forze dell’ordine hanno sequestrato la cartella clinica. Disposta anche l’autopsia. Lucia viveva a Caserta con la madre. L'articolo All’ospedale col mal di testa, viene operata al cuore. Muore 17enne. Scatta la denuncia proviene da CasertaCE. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/09/2019 ilmeridianonews.it EAV: € 469 Lettori: 2.200 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Ha mal di testa, va in ospedale e viene operata al cuore: muore una 17enne Dure le parole del padre che attacca l’ospedale dove Lucia è stata ricoverata CASERTA – Lutto a Caserta per il drammatico decesso di una ragazza di 17 anni, Lucia Ferrara, morta presso l’ospedale Ruggi di Salerno, dove era giunta accompagnata dal padre. Come riporta “Il Mattino”, la giovane, residente nella città casertana, si era recata presso la struttura lamentando un forte mal di testa. Pur non avendo problemi cardiaci, è stato comunicato ai familiari che fosse necessario un intervento per sostituire una valvola. L’operazione non sarebbe dovuta risultare particolarmente complicata ma per Lucia la situazione si è presentata in maniera diversa: entrata in sala operatoria alle 8:30, è uscita dopo tre ore. Nel pomeriggio è stato effettuato un nuovo intervento ma da quel momento le condizioni della giovane sono degenerate. Grande è la rabbia del padre che accusa i medici. Dure le parole pronunciate in un’intervista a “Il Mattino”: “Non sappiamo perché deve essere operata di nuovo. Vediamo Lucia solo venerdì. L’abbiamo chiamata. Lei ha anche reagito. Poi non abbiamo capito più nulla. Ci hanno detto di tutto che i tubicini del suo cuore erano troppo stretti. Poi che stava andando tutto bene. E dopo ancora che stava male. A me sembravano solo tante bugie. Ci hanno detto addirittura che potevano sottoporla a trapianto e che Lucia era piccola e perciò sarebbe stato facile”. I fatti sono stati denunciati alle autorità e la cartella clinica di Lucia posta sotto sequestro. Verrà effettuata l’autopsia sul cadavere. Il personale dell’ospedale si difende da ogni accusa affermando che le condizioni della giovanissima fossero già molto gravi. TORNA ALLA HOME E VISITA LA PAGINA FACEBOOK Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/09/2019 corriereadriatico.it EAV: € 1.968 Lettori: 53.333 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Muore a 17 anni per un intervento al cuore, il padre: «Vogliamo la verità» SALERNO - La 17enne Lucia Ferrara è morta in ospedale a Salerno dopo un «banale» intervento al cuore. Il padre della ragazza, Carmine Ferrara, non si dà pace e cerca risposte: «Voglio la verità su quello che è accaduto a mia figlia - riporta Il Mattino - perchè i medici non sono stati chiari con noi. Ci hanno riempito di chiacchiere». Tutto è cominciato lo scorso 29 agosto, quando Lucia ha accusato un mal di testa ed è stata portata al pronto soccorso dai genitori. «Mia figlia non era una ragazza malata. Sapevamo che aveva un soffietto al cuore, ma lo tenevamo sotto controllo», racconta il papà. Neonato di un solo giorno colpito da una rara malattia operato e salvato Dall'ospedale di Cava de' Tirreni, però, è stata immediatamente trasferita a Salerno nel reparto di cardiochirurgia: «Ci hanno detto che dovevano sostituire un tubicino (valvola). Ci hanno assicurato che si trattava di una sciocchezza. E non solo. Ci hanno garantito che il reparto del Ruggi è un centro all’avanguardia». Lucia viene operata alle 8.30 del mattino ed esce dalla sala operatoria circa quattro ore dopo. Ai genitori, stranamente, non viene data la possibilità di vederla e poco dopo la 17enne viene sottoposta a una nuova operazione. «Alle 16.50 mia figlia torna in sala operatoria, ma non sappiamo perchè deve essere operata di nuovo - continua Carmine Ferrara - Non capiamo cosa sta accadendo. Vediamo Lucia solo venerdì (il giorno dopo). Ci dicono che dormiva perché avevano messo a riposo il cuore. L’abbiamo chiamata. Lei ha anche reagito. Poi non abbiamo capito più nulla. Ci hanno detto di tutto che i tubicini del suo cuore erano troppo stretti. Poi che stava andando tutto bene. E dopo ancora che stava male. A me sembravano solo tante, tante bugie. Ci hanno detto addirittura che potevano sottoporla a trapianto e che Lucia era piccola e perciò sarebbe stato facile». Passano le ore, ma i genitori della piccola Lucia non ricevono nessuna risposta dai medici: «Non sapevamo cosa pensare. La mia testa era un pallone. Infine ci hanno detto che serviva un’attrezzatura che loro non avevano. Non so di cosa si trattasse, so solo che dopo due giorni ci hanno detto che la mia bambina non ce l’aveva fatta». Ora Carmine pretende delle risposte: «Io non cerco dei colpevoli. Non voglio accusare qualcuno, voglio conoscere la verità. Ho deciso di presentare denuncia alla polizia. È una grande sofferenza per noi stare qua, aspettare l’autopsia e tutte le procedure, ma Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
dobbiamo farlo. Lo dobbiamo alla nostra figlia». E aggiunge: «Quello che non accetto è la mancanza di chiarezza. Ci hanno detto tante cose anche diverse tra di loro. Noi vogliamo solo la verità. Dobbiamo farlo». L'equipe di cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona ha espresso alla famiglia la propria solidarietà, aggiungendo di aver fatto tutto il possibile per salvare la vita a Lucia. Adesso la palla passa alle indagini della magistratura: nelle prossime ore si procederà all'autopsia, mentre le cartelle cliniche sono state già sequestrate. © RIPRODUZIONE RISERVATA Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/09/2019 EAV: € 4.473 Lettori: 393.333 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Muore a 17 anni per un intervento al cuore, il padre: «Vogliamo la verità» La 17enne Lucia Ferrara è morta in ospedale a Salerno dopo un «banale» intervento al cuore. Il padre della ragazza, Carmine Ferrara, non si dà pace e cerca risposte: «Voglio la verità su quello che è accaduto a mia figlia - riporta Il Mattino - perchè i medici non sono stati chiari con noi. Ci hanno riempito di chiacchiere». Tutto è cominciato lo scorso 29 agosto, quando Lucia ha accusato un mal di testa ed è stata portata al pronto soccorso dai genitori. «Mia figlia non era una ragazza malata. Sapevamo che aveva un soffietto al cuore, ma lo tenevamo sotto controllo», racconta il papà. APPROFONDIMENTI Previous NEWCASTLE Neonata rischia la vita per tachicardia, i medici la salvano... SALUTE Ictus e infarto, assolti formaggi e uova: per la Heart Foundation... LA TRAGEDIA È morto il figlio di Cafu stroncato da un infarto. Totti:... BERGAMO Mini pacemaker invisibile salva il cuore di un 14enne: intervento... NEWCASTLE Neonata rischia la vita per tachicardia, i medici la salvano... SALUTE Ictus e infarto, assolti formaggi e uova: per la Heart Foundation... LA TRAGEDIA È morto il figlio di Cafu stroncato da un infarto. Totti:... BERGAMO Mini pacemaker invisibile salva il cuore di un 14enne: intervento... NEWCASTLE Neonata rischia la vita per tachicardia, i medici la salvano... SALUTE Ictus e infarto, assolti formaggi e uova: per la Heart Foundation... Next Neonata rischia la vita per tachicardia, i medici la salvano immergendola in acqua gelataDall'ospedale di Cava de' Tirreni, però, è stata immediatamente trasferita a Salerno nel reparto di cardiochirurgia: «Ci hanno detto che dovevano sostituire un tubicino (valvola). Ci hanno assicurato che si trattava di una sciocchezza. E non solo. Ci hanno garantito che il reparto del Ruggi è un centro all’avanguardia». Lucia viene operata alle 8.30 del mattino ed esce dalla sala operatoria circa quattro ore dopo. Ai genitori, stranamente, non viene data la possibilità di vederla e poco dopo la 17enne viene sottoposta a una nuova operazione. «Alle 16.50 mia figlia torna in sala operatoria, ma non sappiamo perchè deve essere operata di nuovo - continua Carmine Ferrara - Non capiamo cosa sta accadendo. Vediamo Lucia solo venerdì (il giorno dopo). Ci dicono che dormiva perché avevano messo a riposo il cuore. L’abbiamo chiamata. Lei ha anche reagito. Poi non abbiamo capito più nulla. Ci hanno detto di tutto che i tubicini del suo cuore erano troppo stretti. Poi che stava andando tutto bene. E dopo Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
ancora che stava male. A me sembravano solo tante, tante bugie. Ci hanno detto addirittura che potevano sottoporla a trapianto e che Lucia era piccola e perciò sarebbe stato facile».Passano le ore, ma i genitori della piccola Lucia non ricevono nessuna risposta dai medici: «Non sapevamo cosa pensare. La mia testa era un pallone. Infine ci hanno detto che serviva un’attrezzatura che loro non avevano. Non so di cosa si trattasse, so solo che dopo due giorni ci hanno detto che la mia bambina non ce l’aveva fatta». Ora Carmine pretende delle risposte: «Io non cerco dei colpevoli. Non voglio accusare qualcuno, voglio conoscere la verità. Ho deciso di presentare denuncia alla polizia. È una grande sofferenza per noi stare qua, aspettare l’autopsia e tutte le procedure, ma dobbiamo farlo. Lo dobbiamo alla nostra figlia». E aggiunge: «Quello che non accetto è la mancanza di chiarezza. Ci hanno detto tante cose anche diverse tra di loro. Noi vogliamo solo la verità. Dobbiamo farlo».L'equipe di cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona ha espresso alla famiglia la propria solidarietà, aggiungendo di aver fatto tutto il possibile per salvare la vita a Lucia. Adesso la palla passa alle indagini della magistratura: nelle prossime ore si procederà all'autopsia, mentre le cartelle cliniche sono state già sequestrate. © RIPRODUZIONE RISERVATA Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/09/2019 ilgazzettino.it EAV: € 3.215 Lettori: 186.667 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Muore a 17 anni per un intervento al cuore, il padre: «Vogliamo la verità» La 17enne Lucia Ferrara è morta in ospedale a Salerno dopo un «banale» intervento al cuore. Il padre della ragazza, Carmine Ferrara, non si dà pace e cerca risposte: «Voglio la verità su quello che è accaduto a mia figlia - riporta Il Mattino - perchè i medici non sono stati chiari con noi. Ci hanno riempito di chiacchiere». Tutto è cominciato lo scorso 29 agosto, quando Lucia ha accusato un mal di testa ed è stata portata al pronto soccorso dai genitori. «Mia figlia non era una ragazza malata. Sapevamo che aveva un soffietto al cuore, ma lo tenevamo sotto controllo», racconta il papà. Neonata rischia la vita per tachicardia, i medici la salvano immergendola in acqua gelata Dall'ospedale di Cava de' Tirreni, però, è stata immediatamente trasferita a Salerno nel reparto di cardiochirurgia: «Ci hanno detto che dovevano sostituire un tubicino (valvola). Ci hanno assicurato che si trattava di una sciocchezza. E non solo. Ci hanno garantito che il reparto del Ruggi è un centro all’avanguardia». Lucia viene operata alle 8.30 del mattino ed esce dalla sala operatoria circa quattro ore dopo. Ai genitori, stranamente, non viene data la possibilità di vederla e poco dopo la 17enne viene sottoposta a una nuova operazione. «Alle 16.50 mia figlia torna in sala operatoria, ma non sappiamo perchè deve essere operata di nuovo - continua Carmine Ferrara - Non capiamo cosa sta accadendo. Vediamo Lucia solo venerdì (il giorno dopo). Ci dicono che dormiva perché avevano messo a riposo il cuore. L’abbiamo chiamata. Lei ha anche reagito. Poi non abbiamo capito più nulla. Ci hanno detto di tutto che i tubicini del suo cuore erano troppo stretti. Poi che stava andando tutto bene. E dopo ancora che stava male. A me sembravano solo tante, tante bugie. Ci hanno detto addirittura che potevano sottoporla a trapianto e che Lucia era piccola e perciò sarebbe stato facile». Passano le ore, ma i genitori della piccola Lucia non ricevono nessuna risposta dai medici: «Non sapevamo cosa pensare. La mia testa era un pallone. Infine ci hanno detto che serviva un’attrezzatura che loro non avevano. Non so di cosa si trattasse, so solo che dopo due giorni ci hanno detto che la mia bambina non ce l’aveva fatta». Ora Carmine pretende delle risposte: «Io non cerco dei colpevoli. Non voglio accusare qualcuno, voglio conoscere la verità. Ho deciso di presentare denuncia alla polizia. È una grande sofferenza per noi stare qua, aspettare l’autopsia Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
e tutte le procedure, ma dobbiamo farlo. Lo dobbiamo alla nostra figlia». E aggiunge: «Quello che non accetto è la mancanza di chiarezza. Ci hanno detto tante cose anche diverse tra di loro. Noi vogliamo solo la verità. Dobbiamo farlo». L'equipe di cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi D’Aragona ha espresso alla famiglia la propria solidarietà, aggiungendo di aver fatto tutto il possibile per salvare la vita a Lucia. Adesso la palla passa alle indagini della magistratura: nelle prossime ore si procederà all'autopsia, mentre le cartelle cliniche sono state già sequestrate. © RIPRODUZIONE RISERVATA Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/09/2019 salerno.occhionotizie.it EAV: € 1.244 Lettori: 17.500 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Ospedale di Ravello, laboratori di analisi aperti solo il martedì: caos tra gli utenti Caos all’ospedale Costa d’Amalfi di Castiglione di Ravello: i laboratori di analisi sono aperti solo il martedì. Il panico dilaga tra gli utenti. Problemi all’ospedale Costa d’Amalfi «Una sanità da terzo mondo». Questo il commento a caldo di Andrea Cretella in nome dell’associazione “Mani Pulite” e de Tribunale del malato alla luce dei gravi disservizi vissuti dalla popolazione della Costiera Amalfitana a causa della chiusura quasi totale del laboratorio di analisi all’interno dell’ospedale Costa d’Amalfi di Castiglione di Ravello. A riportarlo è il quotidiano “Le Cronache”. Situazione vergognosa dunque presso il laboratorio analisi dell’Azienda Sanitaria Locale Salerno 1 a Castiglione di Ravello. Il laboratorio in precedenza era aperto al pubblico due giorni a settimana il martedì e venerdì mattina ma da mesi la direzione dell’azienda sanitaria ha disposto l’apertura del laboratorio di analisi un solo giorno alla settimana, il martedi. Da questa situazione in corso dunque i notevoli disagi per l’utenza costiera che è costretta a code interminabili e numerosi sono stati i malori a causa dei lunghi tempi di attesa e dunque si giustifica l’ira di Andrea Cretella di “Mani Pulite”. «Con questa decisione si stanno creando notevoli disagi e problemi all’utenza della Costiera Amalfitana. Per effettuare un prelievo si attende ore e ore, molte persone con problemi di glicemia, durante l’attesa hanno subito malori». Il presidente deltribunale del malato, Andrea Cretella ha inviato dunque una nota di protesta alla direzione generale dell’Asl Sa uno chiedendo l’ immediato ripristino dell’ apertura per tutta la settimana del laboratorio di analisi per far fronte alle esigenze dei pazienti della Costiera Amalfitana. «I cittadini della Costiera Amalfitana non sono cittadini di serie b – incalza Cretella – sono cittadini che già vivono numerosi disagi per via di trasporti e logistica e non li si agevola nemmeno per la salvaguardia della loro stessa salute, ora basta». Adriano Rescignoda da Cronache L'articolo Ospedale di Ravello, laboratori di analisi aperti solo il martedì: caos tra gli utenti proviene da L'Occhio di Salerno. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/09/2019 liratv.com EAV: € 221 Lettori: 167 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Ragazza morta al Ruggi dopo operazione al cuore, padre parla al Mattino Si chiamava Lucia, la ragazza di diciassette anni morta all’Ospedale Ruggi due giorni dopo aver subito un doppio intervento al cuore, nel reparto di cardiochirurgia diretto da Enrico Coscioni. Tra meno di due settimane, Lucia sarebbe diventata maggiorenne: a Cava de’ Tirreni, dove abitava, tutto era pronto per festeggiarla. Solare, sorridente come appare su alcune foto pubblicate dal Mattino oggi in edicola, questa ragazza amava recitare. Frequentava a Caserta la scuola del Pendolo. Lì è di casa la mamma, mentre il papà è rimasto a Cava dopo la separazione dalla moglie. Lucia si divideva tra le due città e nulla lasciava presagire quanto le sarebbe accaduto, benché fosse noto che soffrisse di un soffio al cuore. Almeno questo è il particolare che emerge da alcune dichiarazioni rese dal padre, Carmine Ferrara. «Io non cerco dei colpevoli- avrebbe detto. Non voglio accusare qualcuno, voglio conoscere la verità. Quello che non accetto è la mancanza di chiarezza. Ci hanno detto tante cose anche diverse tra di loro- ribadisce il padre di Lucia. Noi vogliamo solo la verità». Tutto sarebbe iniziato da un capogiro che ha spinto i familiari della ragazza ad un accesso al pronto soccorso di Cava. Da quel momento, la situazione è precipitata. «Mia figlia non era una ragazza malata- dice ancora al Mattino Carmine Ferrara. Sapevamo che aveva un soffietto al cuore, ma lo tenevamo sotto controllo». A Salerno, in cardiochirurgia, dicono di dover «sostituire una valvola. Ci hanno assicurato che si trattava di una sciocchezza- dichiara Ferrara. Giovedì mattina l’intervento, andato bene; ma alle 16.50 mia figlia torna in sala operatoria senza che noi sapessimo il motivo. Ci hanno detto di tutto che i tubicini del suo cuore erano troppo stretti. Poi che stava andando tutto bene. E dopo ancora che stava male. So solo che dopo due giorni ci hanno detto che la mia bambina non ce l’aveva fatta», ripete questo padre disperato. Dal Ruggi, dalla divisione diretta dal Coscioni, arrivano parole di cordoglio e solidarietà. Ma l’inchiesta va avanti, dopo il sequestro delle cartelle cliniche, con l’autopsia che potrebbe chiarire molte cose e mettere a fuoco eventuali accuse. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/09/2019 napoli.fanpage.it EAV: € 2.644 Lettori: 20.100 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Salerno, 17enne muore dopo un intervento al cuore al Ruggi d’Aragona Tragedia a Salerno, dove una ragazza di 17 anni, Lucia Ferrara, è morta all'ospedale Ruggi d'Aragona dopo un intervento al cuore. La giovane, originaria di Cava de' Tirreni, era stata trasferita nel nosocomio salernitano proprio provenendo da quello metelliano dove era stata inizialmente ricoverata: due giorni dopo l'intervento chirurgico al cuore, sostenuto al Ruggi d'Aragona, la giovane è morta. A nulla sarebbe servito, a quanto pare, un trapianto, visto che il quadro clinico era già compromesso: nonostante i tentativi dei medici di salvarle la vita, la giovane è deceduta. Sconcerto e rabbia tra i familiari della giovane, che ora vogliono delle risposte e per farlo si sono rivolte ai carabinieri. Sulla vicenda, toccherà ora alle forze dell'ordine fare chiarezza: già posta sotto sequestro la cartella clinica della giovane, così come potrebbe toccare nelle prossime ore alla salma, sulla quale potrebbe essere effettuata un'autopsia per cercare di capire le effettive cause del decesso. Pare che la giovane soffrisse di una cardiopatia congenita, e che si fosse sottoposta ad un'operazione per sistemare una valvola cardiaca, una sorta di operazione quasi di routine. Ma è qui che la famiglia vuole vederci chiaro: dopo l'operazione, la giovane sarebbe stata sottoposta ad una seconda operazione, poi avrebbe iniziato ad aggravarsi. E alla fine, dopo due giorni, è morta all'interno della struttura. La magistratura è già al lavoro per ricostruire tutti i passaggi ed ascoltare le testimonianze dei presenti. Per cercare di capire come la giovane di Cava dei Tirreni sia morire per un intervento considerato ‘quasi' di routine. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
05/09/2019 stylo24.it EAV: € 383 Lettori: 1.033 Argomento: AOU San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona Link alla pagina web Salerno, 17enne muore dopo un’intervento al cuore Sul caso è stata aperta un'inchiesta dopo la denuncia presentata dai genitori ai carabinieri, che hanno sequestrato la cartella clinica La ragazza di appena 17 anni pare soffrisse di cardiopatia congenita, e per tale motivo è stato operata al cuore all’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno, un intervento che le è costato la vita.La giovane dopo aver accusato un malato è stata ricoverata all’ospedale di Cava de’ Tirreni, per poi essere trasferita a quello di Salerno. Le sue condizioni sono apparse subito critiche e purtroppo dopo due giorni è avvenuto il decesso.Sul caso è stata aperta un’inchiesta dopo la denuncia presentata dai genitori ai carabinieri, che hanno sequestrato la cartella clinica. Ora è probabile anche che venga effettuata un’autopsia sul corpo. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
06/09/2019 Pagina 28 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 5.434 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Salerno e provincia Umberto I, intervento da primato via il tumore da un paziente sveglio LA SANITÀ/1 Sabino Russo Asportato un tumore al cervello di 8 centimetri, mantenendo il paziente sveglio. A operare incredibile intervento, su un docente napoletano di 30 anni, l' equipe di neurochirurgia dell' Umberto I di Nocera Inferiore, guidata dal primario Michele Carandente (nella foto), che è riuscita così a far rimanere il paziente totalmente collaborativo. Prende forma, nel frattempo, anche la rete oncologica al Ruggi, con il via libera al bando di selezione per la stipula di 34 borse di studio, della durata di 2 anni, per l' implementazione della rete. L' operazione chirurgica è durata circa quattro ore e ha permesso la completa rimozione della massa tumorale, con l' aiuto del monitoraggio neuromotorio, che ha ridotto al minimo il rischio di eventuali lesioni. Al termine dell' intervento il paziente è rientrato in reparto. «Un intervento per rimuovere un tumore al cervello, perfettamente riuscito, effettuato con la più avanzata tecnica dell' awake craniotomy si complimenta il governatore Vincenza De Luca Siamo orgogliosi del livello di eccellenza, ormai diffuso in tutti campi e in tante realtà, raggiunto dalla sanità della Regione Campania». Insieme al primario, hanno operato i suoi collaboratori Agostino Bosone e Giovanni D' Onofrio; la componente anestesiologica, la cui unità operativa è diretta dal primario Mario Iannotti, è stata affidata a Domenico Carbone e agli infermieri del complesso operatorio Francesca Russo, Annamaria Scola e Francesca Carmine Ventura. LA RETE Prende forma, nel frattempo, anche la rete oncologica al Ruggi. Dopo l' istituzione e l' attivazione del Corpus (Centro oncologico di riferimento universitario e di ricerca), dei Gom (gruppi operativi multidisciplinari), per l' allargamento dei percorsi terapeutici, e la firma del protocollo d' intesa con l' Asl per l' individuazione dei componenti che entreranno a far parte dei gruppi interaziendali Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
e dei reparti da considerare al suo interno, l' azienda ospedaliera dà il via libera al bando di selezione per la stipula di 34 borse di studio, della durata di 2 anni. Saranno reclutati, nello specifico, 2 oncologi, 1 genetista medico, 1 radioterapista, 1 radiologo, 1 anatomopatologo, 1 cardiologo, 2 biologi, 2 psicologi, 1 laureato in tecniche di laboratorio biomedico (diagnostica molecolare genomica medica), 3 tecnici di radiologia (2 radioterapia, 1 radiologia), 3 tecnici di laboratorio biomedico (anatomia patologica), 1 laureato in scienze biologiche (laboratorio analisi); 11 infermieri; 2 informatici; 1 amministrativo, 1 laureato in scienze biologiche o scienze e tecnologie farmaceutiche o biotecnologie mediche - veterinarie e farmaceutiche (data manager). Il modello operativo scelto per la rete oncologica regionale è quello del Comprensive cancer center network, che tende a includere le strutture presenti sul territorio e a vario titolo competenti per la prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione del cancro. Una griglia completa che definisce tempi certi e tempi giusti per un accesso alle cure più adeguate, con l' obiettivo di migliorare gli esiti in termini di mortalità e intercettare una fetta consistente di pazienti che, per questa patologia, emigrano dalla Campania. La rete oncologica prevede l' istituzione, da parte delle aziende individuate come Corp, dei gruppi oncologici multidisciplinari (Gom), specifici per la singola patologia neoplastica. Le figure professionali fondamentali, che compongono queste equipe, sono l' oncologo medico con il ruolo di coordinatore, il chirurgo, il radioterapista e l' infermiere case manager, essenziale per la presa in carico del paziente e per l' attuazione delle procedure d' integrazione con gli altri punti della rete e con il territorio. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
06/09/2019 Pagina 28 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 4.084 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Salerno e provincia Vacanze cardioprotette negli hotel di Paestum LA SANITÀ/2 LA SANITÀ/2 Paola Desiderio In vacanza più sicuri con il progetto «Energia per la vita» che lancia a Capaccio-Paestum le «Vacanze cardioprotette». La sigla dell' accordo verrà apposta oggi alle 10.30 al museo archeologico di Paestum tra la Sicme Energy e Gas e il Consorzio albergatori di Paestum, con il patrocinio della Confcommercio, Croce Rossa Italiana, Citta di Capaccio Paestum e Parco Archeologico di Paestum. La societa di vendita di gas & power ha infatti aderito alla stipula della convenzione proposta dal Consorzio Albergatori di Paestum «Paestum IN», grazie alla quale la Sicme donerà al Consorzio un defibrillatore, per garantire ai propri ospiti una vacanza più serena dal punto di vista della salute. GLI OBIETTIVI «Un hotel cardioprotetto comunica a tutti la cultura e il valore della prevenzione ed ha senza dubbio una migliore immagine verso l' esterno, offrendo una tranquillita supplementare che testimonia l' attenzione alla salvaguardia della vita dei propri ospiti e lavoratori» afferma Pierluigi Punzi, amministratore delegato della Sicme Energy e Gas, sottolineando che «il Consorzio Albergatori di Paestum nasce come ente destinato a svolgere attivita di promozione e di assistenza delle strutture alberghiere; e impegnato per la crescita e tutela della categoria e riveste una posizione di indubbia centralita nell' economia turistica. Vogliamo anche noi fare la nostra parte per essere in linea con i nostri clienti che credono nel progetto di cardioprotezione in favore degli ospiti delle proprie strutture». «Ma il progetto e ben piu lungimirante», aggiunge Pino Greco, Presidente di Paestum IN, «grazie alla disponibilita della Sicme, ulteriori due defibrillatori saranno donati al Museo di Paestum diretto da Gabriel Zuchtriegel e alla Citta di Capaccio Paestum amministrata dal sindaco Franco Alfieri, mentre, grazie alla pubblicazione del bando Por Campania sull' efficientamento energetico, sempre la Sicme, si impegnera a supportare gli imprenditori interessati al processo di miglioramento dei costi energetici, mettendo Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
a loro disposizione il know how necessario per il tramite della societa collegata Officinae Verdi, unica in Italia accredita con il marchio WWF, affinche ad ogni azienda, che portera a compimento l' opera di efficientamento energetico, la Sicme Energy e Gas doni un proprio defibrillatore». All' incontro prenderanno parte il direttore del Parco Archeologico di Paestum, Gabriel Zuchtriegel; Franco Alfieri; il direttore regionale della Confcommercio Pasquale Russo; Pino Greco; il presidente della Croce Rossa Italiana comitato di Capaccio Luigi Scala; il Coordinatore Scientifico OPSAT (Osservatorio per la Programmazione dello Sviluppo Sostenibile e l' Assetto del Territorio) dell' Università degli Studi di Salerno professor Francesco Citarella e Pierluigi Punzi. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
06/09/2019 Pagina 30 Il Mattino (ed. Salerno) EAV: € 3.822 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Salerno e provincia Venti medici indagati per la morte di Raffaele SCAFATI Sono venti i medici indagati per il decesso di Raffaele Manna, il 32enne di Scafati morto pochi giorni fa, dopo un incidente di cui fu vittima la notte di Ferragosto, a Nocera Superiore, in via Nazionale. Un atto dovuto, quello della Procura di Nocera Inferiore, per sgombrare il campo da eventuali responsabilità. L' identificazione dei medici è avvenuta contestualmente allo svolgimento dell' esame autoptico, effettuato giorni fa, sul corpo del ragazzo, che nella vita faceva il personal trainer. La famiglia, dopo 15 giorni di ricovero all' ospedale Umberto I di Nocera Inferiore, aveva sporto denuncia chiedendo di fare chiarezza sull' assistenza sanitaria ricevuta dal ragazzo, oltre che sulle ragioni della morte. L' iscrizione nel registro degli indagati rappresenta un atto di garanzia e a tutela dei medici, che hanno potuto nominare a loro volta un loro consulente per l' esame autoptico. Sono in servizio a Nocera Inferiore, tra il pronto soccorso e il reparto di Rianimazione. In quei quindici giorni, ebbero in cura Raffaele Manna. Nella stessa inchiesta, è indagata anche una ragazza di 19 anni, con l' accusa di omicidio stradale. Era la giovane alla guida della Fiat Panda, che quella notte impattò con lo scooter del 32enne, che si trovava in compagnia della fidanzata. Stando a quanto ricostruito dai carabinieri, intervenuti sul posto, la giovane avrebbe tentato un sorpasso, finendo per urtare lo scooter del ragazzo, che si trovava sul senso opposto di marcia. In auto con lei, c' erano altre quattro persone. Sul luogo dell' incidente giunse un' ambulanza del 118, che tentò rapidamente un primo soccorso al giovane, provando a rianimarlo. Poi il trasferimento d' urgenza in ospedale, nella vicina Nocera Inferiore, per le gravi condizioni nelle quali lo stesso si trovava. La giovane 19enne invece fu trasportata all' ospedale di Cava de' Tirreni: per lei i medici accertarono dieci giorni di prognosi, conseguenza dell' incidente. Per conoscere la verità sulla morte di Raffaele Manna toccherà attendere novanta giorni, quando la consulenza del medico legale sarà Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
depositata in procura. LE RESPONSABILITÀ Solo allora, si potrà comprendere se il ragazzo fu curato adeguatamente, in ospedale, durante quel ricovero di circa due settimane. Con la possibilità, poi, di escludere eventuali responsabilità nei riguardi dei 20 medici, che a vario titolo, lo avevano assistito. L' autopsia chiarirà anche il ruolo e la condotta della giovane 19enne, che si trovava alla guida dell' auto che impattò con lo scooter del 32enne. I funerali del personal trainer si sono celebrati ieri, a Scafati. ni.so. © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
06/09/2019 Pagina 34 Il Mattino (ed. Circondario Nord) EAV: € 4.967 Lettori: 107.296 Argomento: Sanità Campania Buio in ospedale neonato nasce grazie a una torcia LA SANITÀ Giuseppe Maiello È venuto alla luce... senza luce. In pieno black out, programmato però, per interventi indifferibili ai sistemi di sicurezza dell' ospedale. Nonostante la direzione sanitaria del San Giovanni di Dio di Frattamaggiore avesse disposto che per la durata dei lavori, per alcune ore notturne da mezzanotte alle 4 del mattino - i ricoveri d' urgenza, che avrebbero dovuto arrivare al pronto soccorso attraverso il 118, fossero dirottati verso altri nosocomi, l' imprevisto si è materializzato nel reparto di ginecologia ed ostetricia, dove mamma Ilenia è stata accompagnata dopo i primi sintomi del travaglio. Proprio a mezzanotte, quando è scattata la sospensione dell' energia elettrica. E alle 00,20 del 5 settembre è nato, con parto naturale, Emmanuel, del peso di 3,5 chili. L' INTERVENTO Tutto è bene quel che finisce bene, grazie all' efficienza della macchina organizzativa del reparto guidato dal primario Antonio Fusco ed alla sua equipe (la ginecologa Cristina Schiattarella, l' ostetrica Assunta Piazza e gli infermieri Rosalia Giordano e Sonia Varavallo). Ad illuminare il lieto evento, solo una lampada di emergenza. Questo perché già da alcuni mesi la direzione dell' Asl e quella dell' ospedale avevano concertato l' avvio di lavori indifferibili, per adeguamento alle normative sulla sicurezza e per la prevenzione degli incendi (si è proceduto alla sostituzione del gruppo elettrogeno che garantisce l' energia elettrica in caso di guasti sulla rete pubblica, assicurando maggiore sicurezza a pazienti e operatori), e così d' intesa con l' ufficio tecnico, era stata concertata la sospensione dell' energia nelle notti del 31 agosto, 2 e 5 settembre. È naturale che l' interruzione dell' energia elettrica in un ospedale rappresenti sempre un elevato rischio, per cui la direzione aveva deciso di rimandare gli interventi chirurgici programmati, limitare gli accessi al pronto soccorso, invitando il personale del 118 a dirottare verso altri nosocomi i pazienti ed infine accettare solo casi urgenti. Una misura per riuscire con i mezzi sostitutivi a Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
garantire solo gli interventi indispensabili nonché il monitoraggio di alcune apparecchiature, di cui alcune salvavita. Tutto è filato liscio nei primi due giorni d' intervento, in cui è stato assicurato a tutti i reparti un rafforzamento del presidio del personale per garantire maggiore assistenza, (creata anche una task force per interventi urgenti) ma soprattutto il costante supporto della squadra tecnica d' emergenza, guidata da Michele Arienzo, «per risolvere eventuali problemi che si fossero potuti verificare agli ascensori e alle apparecchiature. Squadra rimasta inoperosa fino alla notte scorsa, mentre un gruppo di sanitari era stato predisposto per intervenire in caso di eventuali emergenze» dicono dalla direzione dell' ospedale. Fino alla notte scorsa, quando la signora Ilenia, partoriente ricoverata in ginecologia ed ostetricia ha iniziato il travaglio. Alle 00,20 Emmanuel ha deciso di nascere in pieno black out. La puerpera non riusciva a rendersi conto del clamore e dell' attenzione che le venivano dedicate. Poi le è stato chiarito il motivo. Il direttore generale dell' Asl Napoli 2 Nord, Antonio d' Amore ha voluto «ringraziare i medici, gli infermieri, i tecnici che hanno garantito tutti i servizi in attività, nonostante il forzato black out. Saluto con grande gioia, a nome di tutto il personale dell' Asl, il piccolo Emmanuel; a lui e alla sua famiglia va l' augurio di un radioso futuro». © RIPRODUZIONE RISERVATA. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
06/09/2019 Pagina 14 EAV: € 555 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Cento dirigenti medici per il primo corso di Analisi del comportamento NAPOLI. Sono 100 i dirigenti medici neuropsichiatri, psichiatri e psicologi che saranno formati e aggiornati attraverso il primo Corso Analisi del comportamento applicata al disturbo dello spettro autistico organizzato dall' Istituto superiore di sanità (Iss). La prima lezione si è tenuta ieri presso l' Iss ma saranno coinvolte anche le sedi della Iulm di Milano e dell' Università Federico II di Napoli da settembre a maggio 2020, a seconda della provenienza geografica dei partecipanti, rappresentanti di tutte le Aziende Sanitarie delle Regioni e Province Autonome italiane. L' obiettivo del corso, che prevede due moduli specifici, uno per l' età evolutiva e uno per l' età adulta, è quello di formare e aggiornare i dirigenti del servizio sanitario nazionale e renderli capaci di valutare, sulla base delle specifiche caratteristiche di una persona nello spettro, l' appropriatezza, l' accuratezza e l' efficacia stessa degli interventi messi in campo. Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
06/09/2019 Pagina 5 EAV: € 1.138 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania De Luca già bussa alla porta di Conte: «Sanità, stop al commissariamento» IL GOVERNATORE: «I MINISTRI? MA CHE CE NE IMPORTA... BASTA CON LA POLITICA DEI TWEET, SI REALIZZI UN NUOVO PIANO LAVORO PER 200MILA GIOVANI, IL NOSTRO È ALTRA COSA» AVELLINO. Appena insediato il nuovo Governo, il presidente della Regione Campania bussa subito alla porta. L' argomento è quello del commissariamento della sanità campana. E, nel corso di un' iniziativa a Venticano per la firma di un protocollo per la nascita di una Zona economica speciale in Irpinia, è quanto mai chiaro: «Non ci deve regalare niente nessuno, la revoca del commissariamento della sanità, dopo dieci anni esatti, ci spetta di diritto visto quanto è stato fatto. Non attendiamo favori, ma solo che il Governo si svegli». Poi glissa a domande sul nuovo Esecutivo: «Ma che ce ne importa. Dai, cari ragazzi, siamo seri». Poi cede: «Con il nuovo Governo speriamo che si apra una nuova stagione politica in Italia. Mi auguro due importanti risultati, il primo è maggiore serenità per l' Italia. Veniamo da un decennio di tensioni, aggressività, linguaggio esagerato e violenza verbale. Un grande Paese non può vivere come se fosse sempre in guerra. Serve un clima diverso di serietà e rispetto reciproco. La seconda cosa che mi auguro è un nuovo spirito di verità e realismo». E ancora: «Quest' ultimo anno di governo ha insegnato a tutti che la realtà non si cambia con un tweet o con le palle mediatiche, ma con la fatica. Per un decennio ci sono state raccontate varie bestialità come uno vale uno. E poi c' era chi aveva il monopolio dell' onestà e chi invece organicamente corrotto. L' Italia non la cambiamo con i tweet, chi va al governo dimentichi i mezzi di comunicazione e si metta a lavorare». De Luca è un fiume in piena: «Spero che, con il nuovo governo, non dobbiamo più ritrovarci più di fronte a pericoli come la cosiddetta autonomia differenziata, che avrebbe significato Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
la morte per il Sud. Da meridionale mi auguro che il nuovo Governo realizzi un piano per il lavoro per 200mila giovani del Mezzogiorno. Se il Governo realizza questo programma allora vale, altrimenti per me non conta niente. Il piano per il lavoro della Regione sta andando avanti ed è cosa diversa rispetto al reddito di cittadinanza. Noi diamo lavoro vero, non assistenza». Infine: «Il nuovo gover no deve cancellare alcune misure che rappresentano una bestialità come quota 100. Come è possibile immaginare una misura del genere in un Paese che ha una forza lavoro attiva del 15% più bassa rispetto alla Germania. Significa che poche persone che lavorano devono portare sulle spalle i costi dei grandi servizi». Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
06/09/2019 Pagina 13 EAV: € 1.263 Lettori: 29.750 Argomento: Sanità Campania Mobilitazione per lo status di pubblico ufficiale SANITÀ Dopo 72 aggressioni a medici e infermieri l' appello al neo -ministro Speranza per la nuova legge NAPOLI. Si moltiplicano gli appelli al neo -ministro Roberto Speranza affinché le norme anti -aggressioni agli operatori sanitari diventino realtà. «Il primo intervento che chiederò di realizzare al neoministro sarà proprio quella di dare seguito alla proposta di legge sulla possibilità di conferire lo status di pubblico ufficiale a medici e infermieri», ha detto ieri al "Roma" la deputata di Leu Michela Rostan. Una proposta che raccoglie sempre più consensi in città, soprattutto tra gli addetti ai lavori. D' altronde le aggressioni al personale sanitario sono state già 72 nell' arco del 2019. Veramente troppe. L' allarme è sentito e non poco tra chi lavora ogni giorno in trincea negli ospedali. E così l' Opi Napoli (ordine delle professioni infermieristiche), che già mercoledì aveva chiesto un intervento al neo - ministro per fermare le aggressioni, saluta con favore l' intervento della Rostan, ringraziandola «a nome degli oltre 20mila infermieri napoletani che ogni giorno lavorano con l' alto rischio di aggressioni verbali e fisiche». Ma non è l' unico. Anche l' associazione "Nessuno tocchi Ippocrate", che de nuncia e porta il conteggio delle aggressioni annuali ai professionisti della sanità, rilancia l' idea e sottolinea come la legge che darebbe lo status di pubblici ufficiali a medici e infermieri «sarebbe un' ottima notizia». Anche Ciro Verdoliva, direttore generale dell' Asl Napoli 1 centro, si era augurato «un intervento legislativo che assicuri la certezza della pena» a chi si macchia di aggressioni al personale sanitario. Questa legge, seppur non salutata come la panacea di tutti mali, assicurerebbe comunque la perseguibilità d' ufficio del reato, senza necessità di una querela di parte. Intanto ieri il consigliere comunale di Napoli, capogruppo della Sinistra, Mario Coppeto, ha rivolto un appello al neo - ministro Speranza: «Mi farebbe molto piacere che la tua prima visita ufficiale da ministro della Salute la facessi a Napol, città di eccellenze sanitarie e di drammi Riproduzione autorizzata Licenza Promopress ad uso esclusivo del destinatario Vietato qualsiasi altro uso
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