Lo spazio di Maria nella storia della salvezza - Il Vescovado
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P AGINA 1 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Per una Chiesa Viva A NNO XV - N. 4 – MAGGIO 2019 P ERIODICO DELLA COMUNITÀ ECCLESIALE DI RAVELLO WWW . CHIESARAVELLO . IT WWW . RAVELLOINFESTA . IT WWW . MUSEODUOMORAVELLO . COM Lo spazio di Maria nella storia della salvezza Il primo spazio abitato da Maria, Maria è lei stessa spazio santo ha permesso di rispondere alle grandi Bezatha attraversato da Dio domande che anche lei si poneva: da dove Nel tempo il primo luogo da lei cono- C’è una significativa coincidenza da nota- vengo? dove vado? sciuto e sperimentato è stato il borgo re: quando Maria nasceva a Bezatha, a L’esempio da lei lasciato nel dare le vere natio. I Vangeli canonici affermano sem- Gerusalemme avveniva la grandiosa rico- risposte a queste domande ha aiutato e plicemente che la Vergine abitava a Naza- struzione del Tempio, giusto vanto della aiuta ancora a superare la dolorosa frattu- ret al momento dell’Annunciazione e stessa Vergine. Così si dà la bella coinci- ra tra la persona singola e la grande casa dopo (cfr. Luca 1, 26; Matteo 2, 23). Tut- denza del simbolo e della realtà: il Tem- del mondo che sempre spinge alla ricerca tavia, parrebbe potersi dire che Maria pio profetizza l’inabitazione personale di di una patria dell’identità in direzione nacque nella casa di Gioacchino e Anna, Dio, che si avrà nel seno di Maria: il Mes- dell’inizio. in una località a nord di Geru- In questa grande casa si af- salemme, chiamata Bezatha. faccia, con luce velata, l’e- Sembra che le ricerche archeo- terna dimora trinitaria che la logiche da tempo siano in grado Credente sa porre in eviden- di dare la sicurezza sufficiente za come la realtà suprema per venerare nell’attuale cam- che è fine e senso di tutto, po di sant’Anna la natività della icona della Chiesa nella sua Santa Vergine (cfr. Léopold vita interna e nella sua espe- Dressaire, Jérusalem à travers les rienza in uscita, che è la siècles. Histoire - Archéologie – missione. Sanctuaire, Parigi, Bonne Pres- A Betlemme la geografia se, 1931). mariana si allarga In questo campo sorge, vicino Sempre grandi sono gli spazi alla piscina probatica, una chie- che Maria abita nella storia sa romanica (XII secolo), eretta della salvezza. sopra antiche costruzioni; la più vetusta Ma a Natale accade altro: Dio realizza in sia nascerà «da donna» (Galati 4, 4). Ma- di queste risalirebbe all’imperatore Co- lei un ossimoro, un paradossale contrasto ria, perciò, è Tempio superiore a quello stantino il Grande (280-337) e sarebbe tra l’infinità del mistero e la finitezza di Erode perché lei partecipa della dignità edificata sulla casa natale di Maria (cfr. della creatura umana che chiede l’ingi- di Cristo, il primo Tempio del Padre Vincent–Abel, Jérusalem nouvelle, Parigi, nocchiamento dell’adorazione più pia e (cfr. Colossesi 2, 9), punto universale e Gabalda, 1926). La Vergine vi nasceva profonda: l’infinito Figlio di Dio abita nel necessario dell’incontro con Dio verso l’anno 20 avanti Cristo. Bezatha è purissimo seno creaturale di Maria di (cfr. Giovanni 1, 12.16). un minuscolo caseggiato, un piccolo an- Nazaret. A questo punto le cose si rovesciano: golo di mondo. A metraggio sì, ma quel Questo è evento che ha meravigliato Maria è lei stessa lo spazio santo che ac- borgo resta un punto strategico nella sempre nella storia della fede e perfino in coglie nell’Incarnazione il Figlio. Su que- geografia dell’opera salvifica di Dio, nella quella della filosofia. Hegel, ad esempio, sto luogo di mistero si è dato l’evento quale si colloca la nascita della Madre osserva con stupore lo sconvolgimento che ha dato inizio alla creazione nuova, messianica, un passaggio decisivo nel spaziale avvenuto con l’Incarnazione del un incalcolabile allargamento di spazi progetto di quel Dio che «vuole che tutti Figlio nel seno della Vergine Madre. salvifici che Maria ha esperimentato con gli uomini siano salvati» (1 Timoteo 2, 4). Continua a pagina 2 la vibrante forza della sua fede; questa le
P AGINA 2 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Segue dalla prima pagina tare, qui serve fare un’esclamazione: ci Città aperta ai grandi spazi del mondo. vuole davvero tanta impudenza teologica Aperta planetariamente, Gerusalemme è Il filosofo di Stoccarda, con l’aiuto della a parlare del cristianesimo, del suo sorge- collegata verticalmente con Dio: i «monti parola liturgica, porta in primo piano la re vitale ignorando del tutto la madre di santi» sono l’intersezione assiale fra terra figura della Vergine e della sua maternità Gesù! Evidentemente si pensa che, facen- e Cielo. Questa «città del Dio viven- divina: «L’essenza infinita della incom- do teologia, si possa scavalcare il tema te» (Ebrei 12, 22) è residenza dell’intera mensurabilità dello spazio è al contempo della “terra” santa su cui il Redemptor umanità: «Tutti i popoli vi si raduneran- nello spazio determinato» (Frammento di hominis ha poggiato i piedi e l’anima per no» (Geremia 3, 17); tutti là hanno la loro sistema del 1800, in Scritti teologici giova- entrare nella grande Casa del mondo. Ciò registrazione anagrafica in un «libro» che nili, Milano, Mursia, 1971). In verità, non è accettabile perché non ha senso. è quello della vita (cfr. Esodo 32, 32- dentro lo «spazio determinato» del seno Dopo l’Annunciazione e la nascita di Ge- 33; Isaia 4,3; Geremia 17,13; Deuteronomio di Maria, l’Infinito nella figura del Bambi- sù, Maria è tornata ad abitare a Nazaret 7, 10; Apocalisse 20, 12), il cui fedelissi- no di Betlemme dà forma e collocazione con il Figlio (il Nazareno!), «nella sua mo custode e incontestabile arbitro è lo spaziale all’incommensurabilità della sua casa» (Luca 1, 56), vivendovi in modo stesso Jahvé. Dunque, a Gerusalemme si esistenza eterna, come è detto all’incirca contemplativo e in un’esperienza total- dà un grande spazio per Maria e anche a nei versi di un responsorio del Mattutino mente virtuosa. «Situandosi (...) nel cuo- causa di lei, perché è compagna di Cristo di Natale che il filosofo accorcia e riassu- re dell’evento Luca sembra indicare la nell’opera redentiva. me così: «Colui che tutti i cieli non han- persona della Vergine come il mistico Con Gesù e Maria sulla tolda del mondo no contenuto / ora giace nel grembo di spazio ove Dio scende a dialogare con lei. Il Calvario, luogo particolare per speciali Maria». Così, per l’evento che Dio ha In tutto questo è adombrata l’economia esecuzioni di morte, con il Martirio di celebrato nella Vergine nazaretana, la dei tempi nuovi». Gesù diviene spazio universale anche per grotta della Natività è diventata una tenda Maria a Gerusalemme, luogo di nascita di la presenza di sua Madre: lei, sotto la planetaria. Gesù Cristo, l’Adamo vero, il tutti Croce riceve dal Messia agonizzante la Figlio eterno diventato uomo nel seno Maria è familiare con Gerusalemme: vi consegna di accogliere come madre il della Vergine Maria, è Bellezza perché è sale portando il Bambino per offrirlo al discepolo, ossia tutti i discepoli e, più «irradiazione dello splendore del Pa- Signore, riempiendo così il Tempio del ancora, l’intera famiglia umana: «Nella dre» (Ebrei 1, 3) e, in lui e per mezzo di suo senso pieno, che mai prima aveva persona di Giovanni, secondo il pensiero lui (cfr. Efesini 1; Colossesi 1), s’irradia avuto. Vi si porta, inoltre, per stare sotto costante della Chiesa, Cristo volle addita- verso tutti i tempi e gli spazi degli uomi- la Croce per consolare il Figlio morente, re il genere umano e, particolarmente, ni, assieme alla bellezza di Gesù, anche per introdurre in quell’evento capitale la tutti coloro che avrebbero aderito a lui quella di Maria, «la Bellissima» come don presenza di tre popoli (la famiglia di Ada- con fede» (Leone XIII, Adiutricem populi, Giovanni Minozzi chiamava la Madre di mo, il popolo d’Israele, la Chiesa di Cri- 5 settembre 1895). Le grandi opere di Gesù. sto). Maria, per così dire, con la sua per- Dio alle quali Maria partecipa, i grandi Maria in un altro spazio di mistero, a sona affolla il Calvario oltre ogni misura. tempi che vive e i grandi spazi che abita o Nazaret In termini accorciati, lei rappresenta Ge- attraversa non contrastano con la sua Prima del suo passaggio a Betlemme per rusalemme, la città in cui tutti siamo nati. umiltà? No è la risposta: l’umiltà di Maria generarvi Gesù, Maria già viveva in «una Gerusalemme è, cioè, il simbolo perma- dà profondità a quelle grandezze. E que- città della Galilea Nazaret» (Luca 1, 11), nente del destino di grazia di tutte le gen- ste non contrastano con la kénosi di Cri- dove ricevette l’annuncio dell’Angelo che ti (cfr. Salmi 87, 5). Sion è la madre di sto? Neppure: la sua croce è la stele salvi- le proponeva l’Incarnazione del Figlio di tutti i popoli, è l’ombelico e il centro del fica elevata sul mondo, mentre, sotto di Dio nel suo seno. Nazaret è una città mondo (Ezechiele 5, 5; 38, 12). Ebbene, essa, Maria è la Dolorosa credente che particolare, però con un evento non pri- Maria collabora con Gesù nella sua opera ascolta “il grido della nona ora” e, nel vato, poiché in essa si dà l’aurora della messianica soprattutto a Gerusalemme, terzo giorno, intona l’Exsultet pasquale nuova alleanza (cfr. Luca 1, 26-38) (cfr. dove qualunque cosa essi fanno salvifica- nel cuore dell’Ora. Maria è protagonista Aristide Serra, Maria serva del Signore e mente ha valore universale. La simbolo- del Victory Day con cui il Cristo ha già della nuova alleanza, Cinisello Balsamo, gia del salmo 87, che si richiama a quella salvato oggettivamente tutti. Perciò, non San Paolo, 2010). Della Casa di Nazaret, dei salmi 46 e 48, presenta Gerusalemme bisogna, mai e in alcun modo, privatizza- che è la Casa di Maria, possiamo dire che, come città aperta ai quattro lati del mon- re gli eventi della salvezza che la vedo- in quell’evento è stata la grande Casa do: l’Ovest (simboleggiato da Rahab, no Socia Salvatoris, né ridurre l’importan- della famiglia umana, di Israele, della l’Egitto superpotenza occidentale); l’Est za della sua persona e della sua funzione Chiesa nascente. Ma, può una Casa ospi- (simboleggiato da Babel, superpotenza di Madre nella “storia della salvezza”; la tare tre popoli? Sì, perché in essa è stato orientale); il Nord (simboleggiato da conseguenza di questo sarebbe che noi, i concepito colui che è Adamo più di Ada- Tiro, cioè la Fenicia, potenza commercia- figli, diventeremmo, a nostra volta, uo- mo, il cristianesimo in persona e il capo le (cfr. Salmi 83, 8); il Sud (simboleggiato mini nani e cristiani lillipuziani. del corpo ecclesiale (la stessa cosa va det- da Cus, l’Etiopia, il profondo meridione ta della grotta di Betlemme). Poiché la [cfr. Salmi 68, 32]). Cosicché Gesù e sua Michele Giulio Masciarelli teologia non può essere solo un argomen- madre agiscono salvificamente in una Fonte: “L’Osservatore Romano”
P AGINA 3 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA La devozione del Rosario “Cristo Vive” L’esortazione apostolica di Papa Francesco Il Rosario è forse la pratica di devozio- osservava :“Per recitare il Rosario, ne alla Madonna più diffusa nel mondo occorre una fede viva; ma anzitutto «Una lettera che richiama alcune convin- cattolico; è servito e serve a nutrire in saper far silenzio e meditare”. zioni della nostra fede e, nello stesso molti cristiani il loro amore alla SS. La difficoltà che tanti trovano in questa tempo, incoraggia a crescere nella santità Vergine Maria di Nazareth, Madre di devozione sorgono dal fatto che noi e nell’impegno per la propria vocazio- Dio e degli uomini. vogliamo solo dire il Rosario, conside- ne»: è lo stesso Papa Francesco a sinte- Tuttavia una pratica del Rosario non randolo come una preghiera vocale, tizzare così lo spirito dell’esortazione illuminata potrebbe indurre qualcuno a costituita dalla ripetizione di Pater, apostolica Christus vivit, che raccoglie i considerarlo una devozione ormai supe- Ave Maria e Gloria. frutti del Sinodo dei vescovi svoltosi in rata. Questo pregiudizio affrettato è ll Rosario, in realtà, è fatto per la con- Vaticano dal 3 al 28 ottobre dello scorso superato dalla tradizione e l’insegna- templazione dei misteri di Cristo Gesù anno sul tema «I giovani, la fede e il di- mento della Chiesa. e della Vergine Maria, perché diventino scernimento vocazionale». Il Rosario è caldamente raccomandato vita della nostra vita. Il Rosario perciò è Suddiviso in nove capitoli, per un totale dalla Chiesa, è il mezzo più pratico di 299 numeri, il documento — presen- praticato dai Santi ed efficace per con- tato martedì mattina, 2 aprile, nella Sala e dalle persone di templare, vivere e stampa della Santa Sede — è indirizzato intensa vita spiri- irradiare nel mondo alle nuove generazioni del mondo ma si tuale. il mistero di Cristo rivolge «contemporaneamente a tutto il Illustri teologi ne Signore. popolo di Dio, ai pastori e ai fedeli». provano il valore San Paolo VI nella Perché, spiega il Pontefice, «essere gio- dottrinale e spiri- sua esortazione del vani, più che un’età, è uno stato del cuo- tuale. Il grande 7 ottobre 1969 così re». teologo domenica- lo raccomandava: E dunque anche «un’istituzione antica no, R.Garrigou- “Preghino il Rosa- come la Chiesa» può «rinnovare il suo Lagrange,ha scrit- rio tutti i figli della ardore spirituale e il suo vigore apostoli- to:”conviene reci- Chiesa: co» alla scuola dei giovani, imparando da tare il Rosario fis- I bambini e i giova- loro — in particolare dalla testimonianza sando gli occhi ni il cui avvenire è di santi come Sebastiano, Francesco della fede su Gesù in gioco nella tra- d’Assisi, Giovanna d’Arco, Andrew Phû sempre viven- sformazione che Yên, Kateri Tekakwitha, Domenico Sa- te,che mai cessa di sconvolge il mon- vio, Teresa del Gesù Bambino, Ceferino intercedere per do: i genitori, gli Namuncurá, Isidoro Bakanja, Pier Gior- noi,e sempre eser- educatori, i sacer- gio Frassati, Marcel Callo, Chiara Bada- cita su di noi la sua influenza, sia nella doti abbiano a cuore di fare di essi ani- no e Carlo Acutis — il segreto per sua infanzia, o nella sua vita dolorosa o me di preghiera. «rimanere giovane». Papa Francesco nella vita gloriosa. Attualmente Egli Gli ammalati e gli anziani, i quali talora parte da un quadro realistico dell’attuale viene a noi per assimilarci a Lui. Fer- si lasciano prendere dallo scoraggia- universo giovanile, con le sue specificità, miamo lo sguardo del nostro spirito in mento nella loro apparente inutilità. i suoi drammi, le sue aspirazioni, e af- quello del nostro Signore che fissa il Che essi scoprano la forza potente della fronta perciò tematiche di stringente suo su di noi. Il suo sguardo è pieno preghiera, e diverranno esseri amanti attualità, come guerra, violenza, sfrutta- non solo d’intelligenza di bontà, ma è che pacificamente attraggono alla sor- mento, sessualità, nuove tecnologie, lo sguardo stesso di Dio, che purifica, gente della pace”. migrazioni, abusi sui minori. Ma lo fa dà pace e santifica. E’ lo sguardo del Il Rosario è “come una sintesi del Van- con lo sguardo positivo di chi guarda al nostro giudice, ma più ancora del no- gelo”. Il Rosario appartiene alla chiesa, futuro con speranza, invitando i giovani a stro Salvatore, del nostro migliore ami- è “ormai una devozione della Chiesa”. tener presente che «in tutte le situazioni co, del vero sposo dell’anima nostra. Il Che il Rosario secondo il desiderio di buie e dolorose di cui parliamo c’è una Rosario recitato così nella solitudine e San Giovanni XXIII diventi “una grande via d’uscita». «Non lasciare che ti rubino nel silenzio si trasforma in un incontro preghiera pubblica e universale per i la speranza e la gioia» esorta il Pontefice, dei più fruttuosi con Gesù, sempre bisogni ordinari e straordinari della che alle nuove generazioni del pianeta vivente per darci vita ed attirarci a Lui”. Chiesa, delle Nazioni e del mondo inte- ripropone una triplice verità: «Dio ti E Romano Guardini, uno dei pensatori ro”. ama», «Cristo ti salva», «Egli vive». cristiani più importanti del Novecento, GI Continua a pagina 4
P AGINA 4 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Segue da pagina 3 giovane strano o separato dagli altri”. La pastorale giovanile dovrebbe tener conto Da qui muove la proposta di «percorsi di di questi aspetti della giovinezza di Gesù gioventù» che alimentino la fede e l’impe- “per non creare progetti che isolino i gio- gno per gli altri a partire dalla riscoperta vani dalla famiglia e dal mondo, o che li delle proprie radici. Un itinerario che per trasformino in una minoranza selezionata il Papa va percorso con il sostegno di una e preservata da ogni contagio”. Servono pastorale giovanile che sia sinodale, popo- invece “progetti che li rafforzino, li ac- lare, missionaria, in modo da aiutare i compagnino e li proiettino verso l’incon- giovani a scoprire e maturare la loro voca- tro con gli altri, il servizio generoso, la zione attraverso il discernimento. Nella missione”. consapevolezza che «nulla è frutto di un La Chiesa è giovane quando è se stessa caos senza senso, ma al contrario tutto Francesco parla quindi della giovinezza può essere inserito in un cammino di ri- della Chiesa e scrive: “Chiediamo al Si- sposta al Signore, che ha un progetto stu- gnore che liberi la Chiesa da coloro che pendo per noi». vogliono invecchiarla, fissarla sul passato, frenarla, renderla immobile. Chiediamo anche che la liberi da un’altra tentazione: Sintesi credere che è giovane perché cede a tutto dell’ Esortazione Apostolica una promessa. E ai giovani dice che nella ciò che il mondo le offre" mimetizzandosi Chiesa ci sono tanti giovani santi corag- Christus Vivit con gli altri. "No. È giovane quando è sé giosi che hanno dato la vita per Cristo. stessa”. E se per molti ragazzi religione e Cap. 3 - Voi siete l’adesso di Dio Cap.1 - Che cosa dice la Parola di Chiesa sono parole vuote, il Papa osserva Francesco afferma in questo capitolo che i Dio sui giovani? che “essi sono sensibili alla figura di Gesù, giovani non sono solo il futuro del mon- Il testo prende il via dalla lettura di che quando viene presentata in modo attraen- do, ma il presente e perciò vanno ascolta- cosa la Parola di Dio dice a proposito dei te". Per fare questo bisogna che la Chiesa ti, resistendo alla tentazione di fornire giovani, di come Dio li guarda. Porta si ponga nella disponibilità a cambiare “risposte preconfezionate e ricette pron- esempi del Vecchio e del Nuovo Testa- alcune cose concrete. te”, guardando al positivo che c’è in loro e mento per dimostrare il loro valore in I diversi sentimenti dei giovani di fronte avendo la capacità “di individuare percorsi epoche in cui contavano davvero poco. Il alla Chiesa Nell’Esortazione si riconosce dove altri vedono solo muri”. Varie poi Papa nota “che a Gesù non piaceva il fatto che ci sono giovani per i quali la Chiesa sono le realtà giovanili di cui tener conto. che gli adulti guardassero con disprezzo i risulta “fastidiosa e perfino irritante”, a E ricorda i giovani che vivono in contesti più giovani o li tenessero al loro servizio causa anche di ragioni rispettabili, scrive il di guerra, quelli sfruttati dalla criminalità, in modo dispotico. Al contrario, chiede- Papa, come “gli scandali sessuali ed eco- tratta di esseri umani, schiavitù e sfrutta- va: “Chi tra voi è più grande diventi come nomici; l’impreparazione dei ministri mento sessuale. Coloro che vengono il più giovane”. Nello stesso tempo la Sa- (…) il ruolo passivo assegnato ai giovani “ideologizzati, strumentalizzati e usati cra Scrittura raccomanda il rispetto per gli all’interno della comunità cristiana; la come carne da macello”. Numerosi poi i anziani. Essere giovani però non è solo fatica della Chiesa di rendere ragione del- giovani emarginati per ragioni religiose, questione di età. Gesù infatti incontra il le proprie posizioni dottrinali ed etiche di etniche o economiche. Francesco cita le giovane ricco, ma “il suo spirito non era fronte alla società”. Altri giovani desidera- ragazze che restano incinte, la piaga così giovane - scrive il Papa - perché si era no “una Chiesa che ascolti di più, che non dell’aborto, la diffusione dell’HIV e le già aggrappato alle ricchezze e alle como- stia continuamente a condannare il mon- diverse forme di dipendenza, la situazione dità”. Nel Vangelo ci sono poi alcune gio- do. Non vogliono vedere una Chiesa si- dei bambini di strada e conclude: “Non vani “pronte e attente”, mentre altre lenziosa e timida, ma nemmeno sempre in possiamo essere una Chiesa che non pian- “distratte e addormentate”. Ai giovani che guerra”. Papa Francesco lo spiega dicendo ge di fronte a questi drammi dei suoi figli hanno perso vigore il Signore rivolge l’in- che una Chiesa troppo timorosa può esse- giovani”. La colonizzazione ideologica in vito: “Ragazzo, dico a te, alzati!”. re, ad esempio, costantemente critica “nei tema di sessualità Francesco parla poi del Cap. 2 - Gesù Cristo sempre giovane confronti di tutti i discorsi sulla difesa dei fenomeno della colonizzazione ideologica Il Sinodo ha affermato che la giovinezza è diritti delle donne ”, tema affrontato dal che in molti Paesi poveri impone, in cam- un periodo stimolante della vita che Gesù Sinodo, mentre una Chiesa “viva può rea- bio di aiuti economici, proposte occiden- stesso ha vissuto. Ma come ne parla il gire prestando attenzione alle legittime tali di vita che danneggiano in particolare i Vangelo? Non dobbiamo pensare, scrive rivendicazioni (…) pur non essendo d’ac- giovani. Riguardo alla sessualità il Papa Francesco, che “Gesù fosse un adolescente cordo con tutto ciò che propongono alcu- dice che "in un mondo che enfatizza solitario (...). Il suo rapporto con la gente ni gruppi femministi”. Francesco presenta esclusivamente la sessualità, è difficile era quello di un giovane che condivideva quindi Maria, la ragazza di Nazaret, e il mantenere una buona relazione col pro- tutta la vita di una famiglia ben integrata suo sì come quello “di chi vuole coinvol- prio corpo e vivere serenamente le nel villaggio”, “nessuno lo considerava un gersi e rischiare", sentendosi investiti di relazioni affettive". E che anche per que-
P AGINA 5 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA sto la morale sessuale è spesso causa di ti ama”; la seconda: “Cristo ti salva”, per- raccomanda ai giovani di mantenere sem- "incomprensione e di allontanamento ché il suo amore “è più grande di tutte le pre “la ‘connessione’ con Gesù” e propo- dalla Chiesa" percepita "come uno spazio nostre contraddizioni, di tutte le nostre ne “percorsi di fraternità” per vivere la di giudizio e di condanna". fragilità”. La terza verità: "Egli vive!” E fede. Parla poi dei giovani impegnati, che Attenzione al mondo digitale e ai giovani se "Egli vive, allora davvero potrà essere possono correre "il rischio di chiudersi in migranti presente nella tua vita, in ogni momento, piccoli gruppi”. Invita i ragazzi a vivere Non manca nell’Esortazione il riferimen- per riempirlo di luce”. Nell’Esortazione l’impegno sociale a contatto con i poveri to all’ambiente digitale da cui non si può leggiamo: “Se riesci ad apprezzare con il e ad essere protagonisti del cambiamento prescindere “per raggiungere e coinvol- cuore la bellezza di questo annuncio e a verso una civiltà più giusta e fraterna. gere i giovani”. Ma esso "è anche un ter- lasciarti incontrare dal Signore; se ti lasci Infine li esorta a farsi “missionari corag- ritorio di solitudine, manipolazione, amare e salvare da Lui; se entri in amici- giosi”, testimoniando ovunque il Vangelo sfruttamento e violenza” dove trova spa- zia con Lui e cominci a conversare con con la propria vita, andando anche con- zio cyberbullismo, diffusione della por- Cristo vivo sulle cose concrete della tua trocorrente. nografia, sfruttamento delle persone a vita, questa sarà (...) l’esperienza fonda- Cap. 6 - Giovani con radici scopo sessuale o attraverso il “A volte ho visto alberi giovani, gioco d’azzardo, circolazione belli, che alzavano i loro rami di notizie false che fomentano verso il cielo tendendo sempre l’odio. Un fenomeno “che più in alto, e sembravano un can- tocca anche la Chiesa e i suoi to di speranza. Successivamente, pastori”. Come non ricordare dopo una tempesta, li ho trovati poi, continua Papa Francesco, caduti, senza vita. Poiché avevano i tanti giovani direttamente poche radici…”. Francesco espri- coinvolti nelle migrazioni? “In me così la sua convinzione che alcuni Paesi di arrivo – scrive non è possibile un futuro senza - i fenomeni migratori suscita- radici e che al mondo non è utile no allarme e paure, spesso la rottura tra le generazioni. E fomentate e sfruttate a fini parla dell’esistenza di manipola- politici. Si diffonde così una tori che vorrebbe giovani sradica- mentalità xenofoba", e chiede ai giovani mentale che sosterrà la tua vita cristiana. ti perché possano credere solo alle loro di non assecondare chi li vorrebbe mette- Questa è anche l’esperienza che potrai promesse. Fondamentale quindi il rap- re contro altri giovani. comunicare ad altri giovani”. porto con gli anziani e il Papa precisa che Il tema degli abusi, opportunità di rinno- Cap. 5 - Percorsi di gioventù ciò “non significa che tu debba essere vamento per la Chiesa La domanda con cui si apre il 5° capitolo d’accordo con tutto quello che dicono”. Il Papa affronta anche il tema degli abusi è: “Come si vive la giovinezza quando ci Ma bisogna camminare insieme. sui minori e riafferma l’impegno del Si- lasciamo illuminare e trasformare dal Cap. 7- La pastorale dei giovani nodo per l’adozione di rigorose misure di grande annuncio del Vangelo? Per Fran- Il Papa parte dalla costatazione che la prevenzione, esprimendo gratitudine cesco è una domanda importante perché pastorale giovanile ha subito l’assalto dei "verso coloro che hanno il coraggio di essere giovani “è un dono che possiamo cambiamenti sociali e culturali e “i giova- denunciare il male subìto". Per la Chiesa, sprecare inutilmente, oppure possiamo ni, nelle strutture consuete, spesso non con l’aiuto dei giovani, questo momento riceverlo con gratitudine e viverlo in trovano risposte alle loro inquietudini”. oscuro “può essere davvero un’opportu- pienezza”. La giovinezza, prosegue, non E’ necessario che essi stessi siano “attori nità per una riforma di portata epocale, può restare un “tempo sospeso”, perché della pastorale giovanile, accompagnati e per aprirsi a una nuova Pentecoste”. Così “è l’età delle scelte”. Francesco invita i guidati, ma liberi di trovare strade sem- ai giovani Francesco ricorda che “c’è una giovani a non cedere all’ansia perché i pre nuove con creatività e audacia”. La via d’uscita” in tutte le situazioni doloro- “sogni più belli si conquistano con spe- pastorale giovanile ha bisogno di flessibi- se e che ci sono tanti giovani che, specie ranza, pazienza e impegno, rinunciando lità per favorire l'incontro con Dio. all’interno di una vita comunitaria, ce alla fretta”, ma li esorta a non limitarsi ad Deve percorrere due grandi linee di azio- l’hanno fatta a non cadere nelle trappole osservare la vita dal balcone, a non passa- ne: la ricerca, cioè la chiamata di nuovi e a mantenersi liberi vivendo la propria re la vita davanti a uno schermo, e dice: giovani verso il Signore, e la crescita. Per giovinezza come “un tempo di donazione “Fatevi sentire! Scacciate le paure che vi la prima Francesco dice che va privilegia- generosa, di offerta sincera” di sé. paralizzano… vivete!”. to "il linguaggio della vicinanza, il lin- Cap. 4 - Il grande annuncio per E non private la vostra giovinezza dell’a- guaggio dell’amore disinteressato (…) tutti i giovani micizia con Gesù che dà pienezza al vo- che tocca il cuore”, prevedendo momenti Nel quarto capitolo Papa Francesco rivol- stro essere giovani facendovi sentire sem- che aiutino "ad approfondire l’esperienza ge ai giovani, al di là di tutte le circostan- pre accompagnati come i discepoli di personale dell’amore di Dio e di Gesù ze, l’annuncio più importante che si de- Emmaus. Rimanere collegati con Gesù e Cristo vivo”. clina in tre grandi verità: La prima: “Dio aprirsi agli altri. Per crescere, il Papa Continua a pagina 6
P AGINA 6 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA Segue da pagina 5 trare la persona giusta con cui formare una famiglia”. La sessualità è un dono e LA VIA CRUCIS I giovani devono essere aiutati "a fare “ha due scopi: amarsi e generare vita”. Un’opportunità per riflettere comunità, a servire gli altri, ad essere Nonostante tutte le difficoltà, il Papa vicini ai poveri”. assicura ai giovani che "vale la pena L’aria gonfia di pioggia, il cielo sempre Riguardo alla crescita raccomanda di non scommettere sulla famiglia (…). Credere minaccioso per diversi giorni, le previ- eccedere nella quantità di contenuti dot- che nulla può essere definitivo è un in- sioni ancora più catastrofiche, i lavori di trinali da trasmettere, ma "di suscitare e ganno (…) vi chiedo di essere rivoluzio- preparazione a metà. Tutto lasciava pre- radicare le grandi esperienze che sosten- nari, vi chiedo di andare controcorrente”. sagire a un rinvio della Via Crucis in gono la vita cristiana”. “Io ho fiducia in voi, per questo vi inco- costume fissata per la sera della Dome- Le istituzioni della Chiesa diventino dun- raggio a scegliere il matrimonio”. nica delle Palme, 14 aprile. Invece, il que ambienti adeguati, accoglienti e cita Non rinunciare ai sogni e considerare la sabato che precedeva il Sacro Evento, le esperienze di alcuni oratori e centri consacrazione a Dio come per incanto, le nuvole cominciaro- giovanili. Accompagnamento dei giovani Riguardo al lavoro, il Papa denuncia l'e- no a diradarsi; smise di piovere, consen- nel rispetto della loro libertà Un aspetto marginazione sperimentata dai giovani e tendo di ultimare l’allestimento. La do- decisivo è la pastorale delle istituzioni richiama la politica ad impegnarsi contro menica, poi, un tiepido sole riscaldava la disoccupazione giovanile. l’atmosfera; non c’era un alito di vento: Ai giovani dice: "È vero che condizione ideale affinché gli effetti spe- non puoi vivere senza lavo- ciali potessero giovare dei migliori pre- rare e che a volte dovrai supposti per rendere più toccante ogni accettare quello che trovi, singola scena. La Via Crucis ebbe inizio ma non rinunciare mai ai puntuale, alle ore 20, non appena le pri- tuoi sogni, non seppellire me ombre della notte ebbero la meglio educative cattoliche. Il Papa mette in mai definitivamente una vocazione”. sulle ultime luci del crepuscolo. La voce guardia dalle scuole trasformate in un Francesco conclude questo capitolo par- del sacerdote rompe il silenzio; l’invito “bunker” che protegge dagli errori ester- lando della possibilità di consacrarsi a Dio a cogliere l’opportunità per “una riflessio- ni. L’obiettivo deve essere piuttosto la nel sacerdozio e nella vita religiosa. ne profonda” viene accolto da un pubblico formazione di persone forti, integrate, “Perché escluderlo? Abbi la certezza che, assorto, assiepato lungo tutto il percorso. capaci di dare. Tra gli ambiti di sviluppo se riconosci una chiamata di Dio e la se- L’uditorio ascolta, ammutolisce, medita. pastorale, il Papa indica le l’arte, lo sport gui, ciò sarà la cosa che darà pienezza alla Sì, perché la Via Crucis è anche questo: e l’impegno per la salvaguardia del crea- tua vita”. un momento per ponderare il messaggio to. Ancora: serve “una pastorale giovanile Cap. 9 - Il discernimento evangelico. E chissà se qualche volta talu- popolare”, senza troppe norme e inqua- Scoprire la propria vocazione “è un com- ni insegnamenti di Gesù che ammaestra dramenti. Perché pretendendo “una pa- pito che richiede spazi di solitudine e di la folla non siano giunti fino al cuore di storale giovanile asettica, pura, caratte- silenzio", è una decisione personale, sot- credenti distratti, abituati a praticare per rizzata da idee astratte, lontana dal mon- tolinea il Papa, ed è necessario dunque il abitudine e con scarsa convinzione. do e preservata da ogni macchia, riducia- discernimento che va oltre la ragione. La riflessione è solo all’inizio. Vengono mo il Vangelo a una proposta insipida, E secondo Francesco, a chi aiuta i giovani rievocati i momenti terribili dell’ango- incomprensibile, lontana, separata dalle in questo cammino, sono richieste tre scia patita da Gesù nel Getsemani; quella culture giovanili”. sensibilità: l’attenzione e l'ascolto della prova vissuta con amore, secondo la In sintesi occorre, dunque, un accompa- persona; la capacità di distinguere la gra- volontà del Padre Celeste. Seguono il gnamento dei giovani nella libertà e sono zia dalla tentazione, la verità dagli ingan- processo davanti a Caifa, la condanna a i giovani stessi a descrivere ciò che vor- ni; e infine la comprensione di “dove morte da parte del procuratore Ponzio rebbero trovare in chi li accompagna: vuole andare veramente l’altro”. France- Pilato. L’urlo di una folla ingrata che l'autenticità di una vita cristiana e sociale, sco raccomanda: dobbiamo "suscitare e libera Barabba, quella folla che sceglie la capacità di non giudicare ma di ascolta- accompagnare processi, non imporre sempre la strada più semplice, più como- re, la gentilezza e la consapevolezza di sé percorsi”. da, che si adopera affinché siano gli altri a con i propri limiti. L’Esortazione si conclude con un deside- portare la croce. Cap. 8 - La vocazione rio del Papa: "Cari giovani, sarò felice nel Il racconto continua: le sofferenze fisi- Il Signore ha un progetto stupendo per vedervi correre più velocemente di chi è che, i patimenti della salita verso il Gol- ciascuno di noi, sostiene il Papa e per lento e timoroso.(…) La Chiesa ha biso- gota sotto il peso della croce; quella cro- realizzarlo “è necessario sviluppare (...) gno del vostro slancio, delle vostre intui- ce che il Messia stringe, stringe forte a tutto ciò che si è”. Due gli ambiti fonda- zioni, della vostra fede… E quando arri- sé, per non farla cadere. L’uomo, al suo mentali per ogni persona: la formazione verete dove noi non siamo ancora giunti, solito, vuole sempre lasciare cadere la di una famiglia e il lavoro. Francesco scri- abbiate la pazienza di aspettarci.” croce, Gesù invece “la stringe, la stringe ve che “i giovani sentono fortemente la Fonte: “L’Osservatore Romano” forte per non farla cadere”, affinché da stru- chiamata all’amore e sognano di incon-
P AGINA 7 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA del Figlio così come farebbe ogni donna, quanto anche la Costa amalfitana non è scende la mano pietosa della consolazio- sorda a quei richiami propri della contem- ne: “ No donna, non piangere, lascia il sepol- poraneità che escludono Dio dalla vita cro e va, ricorda: io sono morto per salvare il quotidiana del singolo e delle comunità mondo, fra tre giorni risorgerò, così come sta civili, per aderire a modelli di vita sempre scritto, e sarò con voi per sempre, fino alla fine meno evangelici. dei tempi” I riti della Settimana santa confermano, Dopo un momento di pausa, il sacerdote attraverso anche le manifestazioni frutto riprende: “la nostra Via Crucis termina qui, della religiosità popolare, che le nostre torniamo alle nostre case, serbando nel cuore comunità non hanno dimenticato, nono- questa semplice preghiera: Signore! Aiutaci ad stante tutto, di essere comunità cristiane essere migliori!” chiamate a vivere e a testimoniare Cristo E chissà, se qualche traccia di quell’espe- morto e risorto. rienza non sia rimasta, realmente, nel Il Sacro Triduo è iniziato, come di con- nostro cuore. sueto, con la Santa Messa “in Coena Do- Alfonso Mansi mini”, presieduta da don Angelo Mansi, parroco del Duomo, e concelebrata da mons. Giuseppe Imperato iun. e da padre mento di martirio, diventi simbolo di Cronaca Pasquale Markus Reichenbach. salvezza per l’intera umanità. All’inizio della celebrazione, animata, E’ il momento di Giuda. L’Iscariota non Anche quest’anno Ravello ha celebrato la come anche quelle dei giorni successivi, segue l’esempio della donna che incrocia Pasqua del Signore con grande fervore. Il dal Coro della Basilica ex Cattedrale di- il Maestro sulla via del Calvario, e colpita Triduo Sacro, centro e cuore dell’Anno retto dal M° Giancarlo Amorelli, sono dalla Sua mitezza, Gli corre incontro, liturgico, almeno in alcuni momenti ha stati presentati alla comunità gli oli sacri invoca il perdono “pietà per chi non ti ha permesso di riscoprire e valorizzare quel- benedetti dall’Arcivescovo nel corso della creduto”. Lo supplica: “non mi lasciare” E la dimensione comunitaria che in altri Messa Crismale, celebrata nella Cattedra- Gesù gli dona la pace. Giuda vinto dalla disperazione, dal rimorso, dal senso di colpa: “perché l’ho fatto? perché ti ho tradi- to”, non crede nel perdono, sceglie di morire nella dannazione più cupa. La Via Crucis continua a lanciare messag- gi: Gesù appeso alla croce, nell’imminen- za di una morte ingiusta, invoca il perdo- no per chi lo insulta. Quanti di noi siamo disposti a perdonare il male ricevuto? E quante volte? Il buon ladrone , al Suo fianco, riconosce il suo peccato, chiede perdono per le sue colpe e trova la misericordia Divina. Il cattivo invece no, sopraffatto dalla super- bia, dalla presunzione, come un comune mortale, non ammette le sue mancanze e periodi dell’anno appare meno evidente. le di Amalfi mercoledì sera. si scaglia contro il Salvatore del mondo. Questo aspetto è emerso principalmente Il canto del Gloria e il suono festoso delle Gesù muore in croce. Dopo lo sconvolgi- in occasione della Via Crucis in costume campane hanno lasciato poi il posto al mento più totale, alcuni attimi di racco- che si è svolta la sera della Domenica del- silenzio orante. Nell’omelia il parroco ha glimento. Poi, due bimbi, espressione dei le Palme, ma anche nel corso della solen- voluto, nel giorno in cui si celebra anche tanti “che soffrono la fame, che vivono nel ne Processione del Cristo morto il Vener- la istituzione del sacerdozio, rivolgere un degrado”, rompono il silenzio, elevano una dì santo. saluto a tutti i sacerdoti che prestano ser- preghiera affinché cessino gli orrori del Le celebrazioni si sono svolte nel rispetto vizio a Ravello e nella preghiera ha ricor- mondo. Una donna prega, commossa, di quel trinomio più volte sperimentato dato anche quelli defunti, in particolare incarnando coloro “che patiscono la solitudi- costituito da Fede, tradizione e cultura. quelli più cari alla memoria dei ravellesi: ne della vecchiaia, che piangono la morte dei Un meraviglioso patrimonio, gelosamen- Don Francesco Camera, Don Peppino loro cari”. te custodito, che, nonostante i tempi, Imperato senior, Don Pantaleone Amato Il cammino volge al termine, in un atmo- continua ad essere tramandato a Ravello e e Padre Andrea Sorrentino. sfera struggente Gesù viene deposto nel in altri Comuni viciniori della Divina Co- sepolcro. Sulla Madre che piange la morte stiera e che è un segno di speranza, in Continua a pagina 8
P AGINA 8 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA le voci dei Battenti pronti ad iniziare pro- perché è su di essa che percepiamo il sen- Segue da pagina 7 prio dal Duomo quel percorso penitenzia- so della vita, nel silenzio del Golgota che le, fatto di preghiere e struggenti canti, è più eloquente di tante parole. Il Golgo- Poi la riflessione è stata incentrata sul che si sarebbe concluso a tarda notte. ta è l’apice dell’Amore di Cristo al quale significato del rito della lavanda dei piedi Sotto la guida esperta del M° Demetrio dobbiamo affidare la nostra vita, evitando per il quale sono state coinvolte quest’an- Buonocore, questo gruppo che compren- di viverla alla giornata, atteggiamento no dodici persone in rappresentanza dei de anche bambini e adolescenti, ancora non consono a quanti si professano cri- sei principali gruppi ecclesiali operanti a una volta ha dato prova di essere all’altez- stiani. Nella preghiera conclusiva ha chie- Ravello. Il celebrante ha ricordato che ai za di un compito arduo: aiutare anche le sto al Signore di liberarci dalla passività, tempi di Gesù la lavanda dei piedi era un nuove generazioni a preservare un patri- dalla mediocrità, dalla superficialità e di gesto di accoglienza che però il Signore monio di fede e cultura che una tradizio- aiutarci alla generosità nel servizio degli ne centenaria ci ha con- altri, come ha fatto Lui sulla Croce e so- segnato. Sotto lo sguar- prattutto di renderci coerenti e liberi do inizialmente curioso dalla vergogna di professarci discepoli del dei turisti, in particola- Signore. Prima della solenne preghiera re di quelli stranieri, i universale, è stata ricordata la presenza di Battenti percorrendo le un singolare Crocifisso, fatto di soli chio- vie di Ravello, con i di arrugginiti che rappresentano i peccati loro canti, la loro com- dell’uomo, realizzato dall’artista Erasmo postezza e il loro silen- Amato, che sarà collocato nel Cimitero zio, danno della nostra cittadino. Le luci del Duomo si sono fi- Città un’immagine nalmente accese per accogliere la Croce inedita, più genuina, per il secondo momento dell’Azione li- molto diversa da quella turgica, l’adorazione della Croce. Al ter- patinata alla quale sia- mine della Liturgia è iniziata la solenne compie durante e non prima della Cena. mo abituati. E sono stati proprio i Batten- processione per le vie del centro storico. Deponendo le vesti per lavare i piedi ai ti a concludere questo primo giorno del Complice un clima mite e primaverile, dodici, Cristo anticipa quello che avrebbe Triduo sacro. Dopo aver toccato le Chie- insolito per questa giornata, la processio- fatto il Venerdì santo sul Golgota: depor- se di Santa Chiara, San Pietro e Santa ne ha visto una nutrita partecipazione di re la propria vita per gli altri. Un gesto di Maria del Lacco, giunti nella Chiesa di persone che hanno accompagnato i simu- Amore vero che obbliga chi lo compie a San Giovanni del Toro hanno dato avvio lacri del Cristo morto e dell’Addolorata privarsi di qualcosa; il prostrarsi di Cristo alla parte conclusiva del loro cammino nel lungo percorso che prevede soste rende grandi gli apostoli e li sorprende, penitenziale, con la processione in Duo- nelle chiese di Santa Chiara, San France- perché, ha proseguito, Gesù ci invita a mo della statua della Beata Vergine Addo- sco, Santa Maria del Lacco e san Giovanni sorprendere l’altro con il nostro Amore, lorata. del Toro, prima di fare ritorno in Duo- in quanto l’Amore vero, quello evangeli- Contemplando la Mater Dolorosa siamo mo. Come già era accaduto lo scorso an- co è fonte di stupore. Dopo aver denun- entrati nel clima mesto del Venerdì santo no, ogni sosta è stata caratterizzata da una ciato il pericolo di diventare “cuori pigri e “In Passione Domini” . Alle 18:00 è ini- breve meditazione o preghiera. Nella poltroni che vogliono essere serviti e non servi- ziata la solenne Azione liturgica presiedu- chiesa di Santa Chiara le monache Clarisse re”, don Angelo ha fatto presente il rischio ta da don Angelo unitamente a mons. hanno ascoltato una preghiera recitata in di diventare una comunità dimentica della Imperato e a padre Markus. Al termine Piazza Duomo nel corso della Via Crucis priorità dell’Amore e della dimensione della proclamazione della Passione secon- in costume della Domenica delle Palme. del servizio. Oggetto della sua osservazio- do Giovanni, il parroco nell’omelia – Nella Chiesa di san Francesco, la figura ne è la mentalità sempre più diffusa di preghiera ha sottolinea- curare principalmente lo sviluppo econo- to il valore salvifico mico, sottovalutando l’esigenza della for- della Croce, unica via mazione degli uomini nuovi. L’omelia si è per la salvezza dell’uo- conclusa con l’invito a deporre le vesti mo, perché promuove dell’egoismo e dell’orgoglio e a ricordare la nostra vita e ci rende che l’Amore non conosce ostacoli, come grandi. Infatti, citando ci ha insegnato Gesù che non ha esitato a Giorgio La Pira che lavare i piedi anche a Giuda. Al termine chiedeva al Signore non della celebrazione, in processione abbia- di scendere dalla Croce, mo accompagnato il Santissimo nella ma di fargli spazio sulla Cappella della Reposizione, dove è inizia- Croce, ci è stato ricor- ta l’adorazione silenziosa. Nel frattempo dato che “quando siamo dalla Pinacoteca del Duomo giungevano in Croce siamo grandi”,
P AGINA 9 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA del Beato Bonaventura ha offerto a don do la mano a chi ci è vicino. A San Gio- non ha creato l’uomo e la donna per la- Angelo lo spunto per invitare i Ravellesi a vanni del Toro, mentre la Corale eseguiva sciarli in balia della morte, ma li ha fatti considerare il “martire dell’obbedienza” prima lo Stabat Mater di Kodaly e poi simili a Lui, capaci di penetrare le profon- un pungolo che ci deve continuamente quello del M° Mario Schiavo, è stato reso dità del creato e di lodare il Signore a testa spingere a guardare il Signore Crocifisso e il tradizionale omaggio alla statua di Cristo alta. Risorto. Nella Chiesa di Santa Maria del morto. Nell’ultima meditazione don An- Ha ribadito che anche alla morte, contra- Lacco, il parroco don Raffaele Ferrigno ha gelo ha sottolineato che il lenzuolo che riamente a quanto afferma un non cristia- invitato a pregare per i bambini e le fami- sarebbe stato steso su Gesù morto era no modo di pensare, c’è rimedio. Tale glie. A proposito dei bambini occorre temporaneo, così come lo fu quello in cui rimedio è Cristo. sottolineare che anche quest’anno c’è stata fu avvolto realmente il Signore dopo esse- Il Cero pasquale testimonia il duello mor- re stato deposto dalla cro- te –vita e conferma che alla fine la morte è ce e che fu ritrovato nel stata sconfitta e la luce ha vinto le tenebre. sepolcro il mattino di Pa- Questa notte, ha proseguito il celebrante, squa. Il lenzuolo, ha detto è quella nella quale Gesù ci dice che l’uo- il sacerdote, sembrerebbe mo ha sperimentato la morte e lo invita, ci porre fine alla vita e alla invita ad unirci a Lui e a scegliere la vita vicenda di Cristo, ma alla eterna. fine sarà tolto perché Cri- E’ la notte nella quale comprendiamo sto risorge. Il parroco e il ancora meglio che non siamo stati creati sindaco di Ravello, avv. per rimanere nelle tombe delle nostre Salvatore Di Martino, han- miserie, ma per risorgere e uscire dalle no poi coperto il simulacro nostre bassezze, rinunciando a quella posi- di Cristo morto con un zione supina amata dal demonio e assu- telo bianco e il corteo mendo invece una posizione verticale che processionale è tornato in il Signore chiede a coloro ai quali la luce Duomo accompagnando la della Resurrezione rivolge l’invito a cam- statua dell’Addolorata con biare vita, a voltare pagina, a non rimane- le note del “Pianto di Ma- re a valle, ma a salire dai sepolcri dei no- ria” eseguito dai Battenti. stri peccati, certi che con il Signore non Un cielo terso, illuminato saremo mai perdenti. da una meravigliosa luna, La celebrazione è proseguita con la liturgia ha fatto da scenario all’in- battesimale e la liturgia eucaristica. La tera celebrazione e ci ha solenne Veglia Pasquale si è conclusa con avvolti nel silenzio della il canto del Regina Coeli guardando a Co- meditazione richiesta dalla lei che condivide la gloria del Figlio. liturgia del Sabato santo, Momento culminante di questo Triduo una buona partecipazione di “angioletti” in attesa della grande Veglia Pasquale. Pasquale è stata la Messa solenne della che hanno dato con la loro spontaneità una La liturgia della Veglia Pasquale è iniziata Domenica di Pasqua. ulteriore nota di colore alla tradizionale alle 21.30 con la solenne benedizione del Un foltissimo numero di persone, princi- manifestazione popolare del Venerdì San- fuoco tenuta sul sagrato del Duomo. A palmente turisti, ha partecipato alla cele- to. E anche questa volta, come avvenne padre Markus è toccato il compito di can- brazione iniziata alle 11:00 e curata nei già lo scorso anno, non è mancata una tare l’Annunzio pasquale, l’Exultet. minimi particolari, secondo una collaudata scena che ha visto protagonisti proprio Lo ha fatto dal Pulpito, come si usa nelle tradizione che nel corso degli anni è stata due di questi angioletti. Mentre si rag- grandi Cattedrali, che hanno la fortuna di più volte sperimentata e anche apprezzata. giungeva Piazza Fontana, nel tratto di pro- possedere e valorizzare liturgicamente Chi scrive e anche altri hanno raccolto le cessione più comodo e agevole, al chiaro- questi monumenti della Resurrezione di testimonianze di quanti hanno, al termine re delle fiaccole che erano state posiziona- Cristo, quali sono appunto i pulpiti, che della celebrazione, manifestato plauso e te lungo il percorso, ho osservato due nobilitano ed esaltano ancora di più la meraviglia perché non immaginavano che bimbi che camminavano in mezzo al cor- Parola del Signore. avrebbero partecipato ad una celebrazione teo, dandosi ostinatamente la mano, no- Al canto del Gloria è esplosa la gioia pa- così solenne. In effetti tutto era stato ben nostante i rispettivi genitori tendessero a squale che le campane hanno annunciato predisposto, dal servizio liturgico affidato farli andare in fila per uno o in braccio. In all’esterno. ai bravi e competenti ministranti, ai canti questa scena casuale, mi piace vederci un Dopo la proclamazione del Vangelo fatta eseguiti dalla Corale del Duomo diretta indiretto insegnamento: quei due bimbi sempre dal pulpito dal concelebrante, don dal M°Amorelli, ai lettori e a quanti in tenacemente decisi a seguire la processio- Angelo nell’omelia ha sottolineato che in misura maggiore o minore hanno svolto ne, dandosi la mano, ci ricordano che non questa notte Dio ha distrutto, ha cancella- un ruolo nel corso della celebrazione. dobbiamo seguire Cristo da soli, ma dan- to tutto ciò che riguarda la morte, perché Continua a pagina 10
P AGINA 10 I NCONTRO PER UNA CHIESA VIVA è stata dedicata la giornata di Lunedì fra Segue da pagina 9 l’Ottava di Pasqua, come vuole la tradi- 53ª Giornata zione. Lo abbiamo fatto con la solenne Comunicazioni sociali A stupire particolarmente, come già acca- celebrazione vespertina conclusasi con la Papa Francesco: “La Rete custodisca duto nella Veglia pasquale, la proclama- breve processione in Piazza, alla quale ha comunione di persone libere” zione della Parola dall’Ambone Rogadeo fatto seguito un momento conviviale: il e dal Pulpito, arricchita anche dal canto taglio e l’offerta del “casatiello “, uno dei della Sequenza “Victimae Paschali lau- dolci locali tipici della Pasqua che ci vuole des”,affidato ad una voce maschile e ad ricordare simbolicamente la dolcezza una femminile, e del Vangelo cantato da dell’evento salvifico che ha cambiato la padre Markus che ha concelebrato con Storia. Mentre ci apprestavamo a termi- don Angelo. Nell’omelia il parroco ha nare questa cronaca della Pasqua 2019, il citato diversi autori (Ionesco, Bobin, Bo- mercoledì fra l’ottava di Pasqua, 24 apri- nheffer, Mons.Tonino Bello) per aiutarci le, una tragedia ha sconvolto non solo a comprendere e meditare il grande even- Ravello, ma anche i paesi confinanti. Ni- to pasquale. La riflessione è partita cola Palumbo, imprenditore edile di 54 dall’affermazione di Ionesco che dichiara: anni, è rimasto vittima di un fatale inci- “Io voglio guarire dalla morte”, per riba- dente sul lavoro, avvenuto nei pressi del dire che la morte non ci appartiene e che Santuario dei Santi Cosma e Damiano. la volontà di guarire dalla morte è già Persona nota e sui generis, Nicola aveva Resurrezione. Commentando l’opera partecipato alla processione del Venerdì “Risuscitare” di Bobin, don Angelo ci ha Santo, portando come di consueto la sta- voluto ricordare che la morte di Cristo tua della Madonna Addolorata e sbircian- annienta la morte e la trasforma nell’anel- do lungo il percorso, con lo sguardo pre- lo che congiunge la vita terrena all’eterni- muroso e orgoglioso di un papà, la figlio- tà. Eppure abbiamo paura di parlare di letta di appena dieci mesi vestita da an- Resurrezione; malgrado sia l’evento più Per il Santo Padre, "se la rete è occasione gioletto. Il giorno precedente il dramma importante che ha cambiato la storia, i per avvicinarmi a storie ed esperienze di lo avevo simpaticamente salutato insieme cristiani non sanno e non vogliono parlare bellezza o di sofferenza fisicamente lontane con il fratello Giorgio, definendoli scher- di esso in un mondo che sa costruire solo zosamente san Cosma e san Damiano da me, per pregare insieme e insieme cerca- cimiteri e tombe e non spazi di resurre- re il bene nella riscoperta di ciò che ci uni- perché, oltre al forte legame che sin da zione; preferiscono imbalsamare Cristo bambini li ha uniti, quel giorno eranosce, allora è una risorsa". D'altra parte, "la che invece è vivo ed è l’amico della vita rete che vogliamo" è "una rete non fatta per vestiti in modo uguale. Una tragedia che di ogni uomo. Fare Pasqua significa spar- intrappolare, ma per liberare, per custodire nessuno mai si sarebbe atteso e che, per gere vita, diventare seminatori di vita nei una comunione di persone libere". Atten- un momento, ci ha fatto pensare che nel solchi della Storia, è nascere nuovi ogni zione "alla disinformazione e alla distorsione mirabile duello vita morte, questa volta la mattina sapendo che accanto a noi c’è consapevole e mirata dei fatti e delle relazio- morte avesse avuto la meglio. Un pensie- Gesù Risorto. Rimanere al Venerdì santo ro legittimamente umano, ma nel con- ni interpersonali, che spesso assumono la non è da cristiani, ha affermato don An- forma del discredito" tempo blasfemo e rinnegatore di quell’e- gelo; il vero cristiano non si ferma al Gol- “Se internet rappresenta una possibilità vento salvifico da noi celebrato con solen- gota, ma è proiettato verso la Pasqua; straordinaria di accesso al sapere, è vero nità solo tre giorni prima. Pur con la tri- non incorre nel rischio di credere in un anche che si è rivelato come uno dei luo- stezza che si ha nel cuore quando scompa- Dio nemico della gioia, ma crede nel Dio ghi più esposti alla disinformazione e alla re una persona cara, un amico, sono con- della vita. Al termine della celebrazione il distorsione consapevole e mirata dei fatti vinto che anche Nicola abbia fatte sue le simpatico e cordiale gesto della consegna e delle relazioni interpersonali, che spes- parole stupende del salmo 15 che abbia- di un ovetto di cioccolato offerto dal par- so assumono la forma del discredito”. mo proclamato nella liturgia del Lunedì roco ai partecipanti alla messa ha conclu- Mette in guardia dai rischi della rete Papa in Albis, 22 aprile: “Io pongo sempre davanti so la solenne mattina di Pasqua. La cele- Francesco nel Messaggio per la 53ª Gior- a me il Signore, sta alla mia destra, non potrò brazione vespertina è stata affidata a pa- nata mondiale delle comunicazioni sociali vacillare. Per questo gioisce il mio cuore ed dre Markus che ha commentato la stu- dal titolo “’Siamo membra gli uni degli esulta la mia anima; anche il mio corpo riposa penda pagina evangelica dei discepoli di altri’ (Ef 4,25). Dalle social network al sicuro, perché non abbandonerai la mia vita Emmaus e non ha omesso il ricordo e la communities alla comunità umana”. Per il negli inferi, né lascerai che il tuo fedele veda preghiera per le vittime delle stragi avve- Santo Padre, “se la rete è occasione per la fossa. Mi indicherai il sentiero della vita, nute nelle chiese cristiane in Sri Lanka, avvicinarmi a storie ed esperienze di bel- gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza proprio nel giorno di Pasqua. fine alla tua destra”. lezza o di sofferenza fisicamente lontane E a un discepolo e martire, Pantaleone da me, per pregare insieme e insieme da Nicomedia, celeste patrono di Ravello Roberto Palumbo cercare il bene nella riscoperta di ciò che
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