CORTE COSTITUZIONALE SEGNALAZIONI SULL'ATTUALITÀ COSTITUZIONALE STRANIERA - SERVIZIO STUDI - novembre ...

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CORTE COSTITUZIONALE
        SERVIZIO STUDI

     Area di diritto comparato

SEGNALAZIONI SULL’ATTUALITÀ
 COSTITUZIONALE STRANIERA

                           a cura di
                     Carmen Guerrero Picó
                     Sarah Pasetto
                     Maria Theresia Rörig
                     Céline Torrisi
                           con il coordinamento di
                     Paolo Passaglia

       n. 19 (novembre 2018)
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SOMMARIO

Spagna
  PROTOCOLLO SULLA RICHIESTA DI PARERE CONSULTIVO A CORTE EDU –
  MANCATA RATIFICA
  Il Governo spagnolo dichiara di non avere intenzione di firmare
  il Protocollo n. 16 della CEDU ......................................................................... 7

Francia
  NUOVA CALEDONIA – INDIPENDENZA
  Il referendum del 4 novembre 2018 sull’indipendenza della Nuova Caledonia .. 9

Germania
  PROCEDIMENTI CONCERNENTI LA STAMPA – CONTRADDITTORIO
  Tribunale costituzionale federale, ordinanze del 30 settembre 2018 – 1 BvR
  1783/17, 1 BvR 2421/17 – in merito al diritto al contradittorio ed alla
  parità delle armi in procedimenti coinvolgenti la stampa ............................... 13

Stati Uniti
  ELEZIONI – REFERENDUM STATALI
  Le consultazioni elettorali e referendarie di metà mandato ............................ 15

Germania
  FILIAZIONE – MATRIMONIO OMOSESSUALE
  Corte suprema federale (BGH), ordinanza del 10 ottobre 2018
  (XII ZB 231/18), in merito alla genitorialità delle coppie omosessuali
  coniugate ......................................................................................................... 21

Francia
  URBANISTICA – DIRITTO ALL’ABITAZIONE
  Conseil constitutionnel, decisione n. 2018-772 DC del 15 novembre 2018,
  Legge sull’evoluzione delle esigenze abitative, della pianificazione e della
  digitalizzazione ................................................................................................ 23
Francia
  LAVORO – RIPOSO DOMENICALE
  Cour de cassation, chambre sociale, sentenza del 14 novembre 2018,
  n. 1646, M. X contre Société Ikea France ....................................................... 27

Stati Uniti
  POTERE GIUDIZIARIO – INDIPENDENZA
  Corte suprema: il Chief Justice Roberts difende l’indipendenza del potere
  giudiziario contro le accuse del Presidente Trump .......................................... 31

Francia
  IMPOSTE E TASSE – SANZIONI (CUMULO)
  Conseil constitutionnel, decisione n. 2018-745 QPC del 23 novembre 2018,
  M. Thomas T. et autre, cumulo di sanzioni tributarie e penali in materia
  di evasione fiscale ............................................................................................ 35

Francia
  TRASFERIMENTI INTERNAZIONALI DI CAPITALI – SANZIONE PER MANCATA
  DICHIARAZIONE

  Conseil constitutionnel, decisione n. 2018-746 QPC del 23 novembre 2018,
  M. Djamal Eddine C., sulle ammende irrogate per mancata dichiarazione
  di trasferimenti internazionali di capitali ......................................................... 39

Spagna
  PREVIDENZA SOCIALE – LAVORATRICI MADRI
  Il Tribunale costituzionale ritiene legittima la mancata corresponsione del
  “complemento de maternidad” alle donne lavoratrici che abbiano optato
  per il pensionamento anticipato ....................................................................... 41

Austria
  COPPIE OMOSESSUALI – ADOZIONE
  Corte costituzionale, decisione del 3 ottobre 2018 (G69/2018-9), in merito
  all’adozione di un figlio dopo la separazione di una coppia omosessuale ...... 45

Spagna
  PARLAMENTO – CONTROLLO DEL GOVERNO
  Il Tribunale costituzionale si pronuncia sul controllo parlamentare
  del Governo facente funzioni .......................................................................... 47
Regno Unito
  SUICIDIO ASSISTITO – DIVIETO
  Corte suprema, ordinanza emanata nel caso R (on the application of Conway)
  (Appellant) v Secretary of State for Justice (Respondent), del 27 novembre
  2018, in tema di suicidio assistito ................................................................... 51
SPAGNA
             PROTOCOLLO SULLA RICHIESTA DI PARERE CONSULTIVO
                     A CORTE EDU – MANCATA RATIFICA

         Il Governo spagnolo dichiara di non avere intenzione
               di firmare il Protocollo n. 16 della CEDU

                                                                                    05/11/2018

   Il Governo del socialista Sánchez ha chiarito di recente quale sia la sua
posizione riguardo al Protocollo n. 16 addizionale alla Convenzione per la
salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (d’ora in avanti,
CEDU), entrato in vigore il 1° agosto 2018.
   Il 14 agosto 2018, il Síndic de Greuges 1 (difensore civico della Catalogna)
aveva lanciato un appello al Governo affinché provvedesse alla firma ed alla
ratifica del Protocollo n. 16, a dimostrazione dell’impegno dello Stato spagnolo
nella difesa dei diritti umani. Fino a questo momento, la Spagna aveva firmato
tutti i protocolli aggiuntivi della CEDU 2, ma il difensore civico riteneva che
l’ultimo fosse particolarmente rilevante perché, a suo avviso, negli ultimi anni si
era verificata una retrocessione in materia di diritti e perché erano pendenti giudizi
che richiedevano rilevanti decisioni del Tribunale costituzionale e del Tribunale
supremo, che avrebbero potuto presentare alla Corte EDU richieste di pareri
consultivi su questioni di principio relative all’interpretazione o all’applicazione
dei diritti e delle libertà definiti dalla CEDU o dai suoi protocolli.
   Lo stesso giorno, Joan Comorera Estarellas 3, senatore del gruppo parlamentare
Unidos Podemos-En Comú Podem-En Marea, aveva presentato un’interrogazione
scritta al Governo in cui, facendo eco all’anzidetto appello, si chiedeva se si
avesse intenzione di firmare e ratificare il Protocollo n. 16 durante l’attuale
legislatura.

   1
       Cfr. El Síndic recomienda al Estado español que ratifique el Protocolo 16 de la
Convención         europea       de     derechos    humanos,        del      14/08/2018,
http://www.sindic.cat/Ca/page.asp?id=53&ui=5548.
   2
      Ad esempio, il Protocollo n. 15 è stato ratificato poche settimane fa, il 20 settembre 2018.
Cfr. https://www.coe.int/en/web/conventions/full-list/-/conventions/webContent/13463167.
   3
                   V.                l’expediente             n.                     684/047593,
http://www.senado.es/web/expedientdocblobservlet?legis=12&id=123951.
                                                                                                7
Il 29 ottobre 2018 è pervenuta alla Camera alta la risposta scritta del Governo 4,
che dopo aver sottolineato che l’adesione al protocollo è opzionale per gli Stati
membri, ha dichiarato che: “non vi è attualmente un parere favorevole riguardo
alla sua firma da parte della Spagna, come è il caso di tanti altri Stati membri della
Convenzione di Roma che, per le caratteristiche dei loro sistemi giudiziari, per la
compatibilità [del meccanismo di consultazione introdotto] con il funzionamento
di altri meccanismi [di tutela] o per altri motivi tecnici di opportunità valutati
dagli organi interessati, ritengono che, procedendo in questo modo, meglio
garantiscano il funzionamento del sistema di tutela dei diritti umani nelle loro
giurisdizioni nazionali.
   “Ciò nondimeno, [questo Governo] auspica che il procedimento stabilito nel
protocollo abbia gli effetti perseguiti di rafforzare il principio di sussidiarietà e di
alleviare il sovraccarico di lavoro della Corte EDU, facilitando l’applicazione
della Convenzione nelle giurisdizioni nazionali.
   “Per quanto riguarda il nostro paese, esistono meccanismi che garantiscono in
misura elevata il rispetto di questo principio”.

                                                                    Carmen Guerrero Picó

    4
        Cfr. http://www.senado.es/web/expedientdocblobservlet?legis=12&id=133881.
8
FRANCIA
                         NUOVA CALEDONIA – INDIPENDENZA

          Il referendum del 4 novembre 2018 sull’indipendenza
                         della Nuova Caledonia

                                                                                       05/11/2018

   In base agli Accordi di Matignon-Oudinot del 1988 ed in conformità con
l’accordo sulla Nuova Caledonia firmato a Nouméa il 5 maggio 1998, una
consultazione sull’accesso della Nuova Caledonia alla piena sovranità è stata
organizzata domenica 4 novembre 2018 1. Apposite liste elettorali erano state
create dalla legge organica n. 2018-280 del 19 aprile 2018, relativa
all’organizzazione della consultazione 2, la quale è stata dichiarata conforme alla
Costituzione dal Conseil constitutionnel con la decisione n. 2018-764 DC del 19
aprile 2018 3. Lo Stato francese si è limitato ad organizzare il referendum in
maniera del tutto neutrale, non partecipando alla campagna referendaria. Al fine di
garantire la trasparenza di tale consultazione, l’organizzazione delle Nazioni Unite
ha partecipato alle diverse tappe del processo.
    La popolazione della Nuova Caledonia è stata, quindi, chiamata a pronunciarsi,
mediante referendum, sull’indipendenza e sull’accesso alla piena sovranità del
territorio. Gli elettori hanno dovuto esprimere un “no” o un “si” alla seguente
domanda, definita nel c.d. Comité des signataires: “Volete che la Nuova-
Caledonia acceda alla piena sovranità e diventi indipendente?”. Sugli 80,63% dei
votanti che hanno partecipato allo scrutinio, il 56,4% si è pronunciato per il “no” e
il 43,6% per il “si” 4. La Nuova-Caledonia rimane, quindi, un territorio francese
disciplinato dall’Accordo di Nouméa, dal titolo XIII della Costituzione sulle

   1
     In data 19 marzo 2018, i membri del Congresso della Nuova Caledonia hanno fissato la data
del referendum sull’autodeterminazione della Nuova Caledonia al 4 novembre 2018. Il 20 marzo
2018, sulla base dell’art. 77 della Costituzione, il Parlamento ha adottato il progetto di legge
organica relativa all’organizzazione della consultazione.
   2
         Il     testo    della     legge     è   reperibile on    line               alla     pagina
https://www.legifrance.gouv.fr/jo_pdf.do?id=JORFTEXT000036819029.
   3
     La decisione è stata segnalata in data 23 aprile 2018; la segnalazione è reperibile on line alla
pagina https://www.cortecostituzionale.it/documenti/segnalazioni/Segnalazioni_201804.pdf.
   4
       I risultati ufficiali sono reperibili on line alla pagina http://www.nouvelle-
caledonie.gouv.fr/Actualites/Referendum-Retrouvez-ici-l-ensemble-des-resultats-valides-par-le-
haut-commissariat.
                                                                                                   9
disposizioni transitorie sulla Nuova Caledonia e dalla legge organica statutaria n.
99-209 del 19 marzo 1999 5.
    L’organizzazione di tale referendum è stata il risultato di un lungo processo di
pace e di dialogo iniziato nei primi anni Ottanta. L’inizio delle trattative per
l’autodeterminazione risale, in effetti, al 1983, quando fu organizzata la c.d. table
ronde de Nainville-les-Roches per il riconoscimento di un diritto all’indipendenza
a beneficio dei Kanak 6. Tra il 1984 ed il 1988 si svolse una serie di episodi
violenti, i c.d. Événements, i quali si conclusero con la presa in ostaggio di alcune
persone a Ouvéa tra il 22 aprile e il 5 maggio 1988, giorno in cui intervennero le
forze speciali francesi 7. Iniziarono, quindi, altre trattative (sotto la supervisione
dell’allora Primo ministro Michel Rocard), che diedero luogo, in data 26 giugno
1988, alla firma dei c.d. accords de Matignon-Oudinoy, i quali prevedevano
l’organizzazione di una consultazione per l’autodeterminazione della Nuova
Caledonia entro i dieci anni.
    Tuttavia, tale referendum non venne mai organizzato e nuovi accordi, i c.d.
accords de Nouméa, furono siglati nel 1998 tra gli indipendentisti, i non
indipendentisti e lo Stato francese. Questi furono convalidati mediante un
referendum locale organizzato in data 8 novembre 1998 e furono parzialmente
attuati con la legge organica n. 99-209 del 19 marzo 1999, che instaurò un nuovo
statuto per la Nuova-Caledonia.
    Tali accordi, la cui piena attuazione è stata ultimata grazie alla legge
costituzionale n. 2007-237 del 23 febbraio 2007 di modifica dell’art. 77 della
Costituzione 8, hanno riconosciuto alla Nuova Caledonia una forte autonomia.
Hanno invitato anche ad una maggiore presa in considerazione dell’identità kanak
ed alla promozione della cultura e delle lingue kanak, attribuendo loro un c.d.
statut civil coutumier. Soprattutto, hanno stabilito il trasferimento progressivo ed
irreversibile di nuove competenze a Nouméa, mentre Parigi continua ad esercitare
i c.d. pouvoirs régaliens (ovvero la giustizia, la difesa, la moneta, il mantenimento
dell’ordine pubblico, le condizioni di ingresso e di soggiorno degli stranieri, la

     5
         Il    testo     della      legge     è    reperibile on    line   alla              pagina
https://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do?cidTexte=JORFTEXT000000393606.
     6
     Con la creazione del Fronte indipendentista nel 1978, si apriva un periodo di tensione tra le
autorità francesi e gli indipendentisti neocaledoni.
     7
         Il bilancio dell’operazione fu di 21 morti di cui 19 Kanak e 2 militari.
     8
      L’art. 77 della Costituzione stabilisce le modalità di attuazione dell’Accordo di Nouméa e,
nello specifico, le condizioni ed i termini entro i quali le popolazioni della Nuova Caledonia
saranno chiamate a pronunciarsi sull’accesso alla piena sovranità. Il testo della legge è reperibile
on line alla pagina https://www.legifrance.gouv.fr/jo_pdf.do?id=JORFTEXT000000425507.
10
sicurezza marittima ed aerea). Si prevedeva, nuovamente, l’organizzazione di uno
scrutinio per l’autodeterminazione della Nuova-Caledonia entro i dieci anni, con
la possibilità di organizzare, su richiesta del Congresso caledone, altri due scrutini
entro il 2022 nel caso avesse vinto il “no” al primo referendum.
   Di conseguenza, ben può dirsi che la vittoria del “no” alla consultazione del 4
novembre 2018 non rappresenta il punto finale del lungo processo di dialogo, a
volte conflittuale, tra lo Stato francese e la Nuova Caledonia.

                                                                       Céline Torrisi

                                                                                   11
GERMANIA
       PROCEDIMENTI CONCERNENTI LA STAMPA – CONTRADDITTORIO

Tribunale costituzionale federale, ordinanze del 30 settembre 2018
       – 1 BvR 1783/17, 1 BvR 2421/17 – in merito al diritto
    al contradittorio ed alla parità delle armi in procedimenti
                      coinvolgenti la stampa

                                                                           06/11/2018

    Il Bundesverfassungsgericht ha accolto due ricorsi diretti aventi ad oggetto la
violazione del principio della parità delle armi processuali nell’ambito dei
procedimenti coinvolgenti la stampa. Dal diritto alla parità delle armi, che
corrisponde ad un diritto fondamentale, deriva che un giudice deve, in linea di
principio, prima di qualsiasi decisione di accoglimento circa l’istanza di una parte
in materia di diritti di stampa e di esternazione, garantire alla controparte il diritto
di essere ascoltata. Sebbene le questioni in materia di stampa siano spesso urgenti,
ciò non implica un interesse legittimo, degno di tutela, per cui privare la
controparte di un eventuale diritto alla cessazione degli atti in questione o ad una
contro-rappresentazione. Solitamente non sussiste alcun motivo per la rinuncia
all’audizione della controparte prima dell’emanazione di un provvedimento
cautelare, ossia per una decisione inaudita altera parte.
    Alla luce di ciò, il Tribunale costituzionale ha accolto i ricorsi diretti per
violazione del principio di uguaglianza di cui all’art. 3, comma 1, in
combinazione con l’art. 20, comma 3, Legge fondamentale (principio dello stato
di diritto), sottolineando altresì la necessità costituzionale che il richiedente ed il
resistente abbiano entrambi lo stesso grado di informazioni al momento della
decisione da parte del giudice. In particolare, il giudice non deve dare
unilateralmente informazioni, che devono quindi in ogni caso pervenire senza
indugio anche alla controparte.

                                                               Maria Theresia Roerig

                                                                                     13
STATI UNITI
                                ELEZIONI – REFERENDUM STATALI

        Le consultazioni elettorali e referendarie di metà mandato

                                                                                 06/11/2018

   Il 6 novembre 2018, si sono tenute negli Stati Uniti le elezioni legislative di
medio termine, le elezioni dei governatori di 36 stati ed una serie di referendum a
livello statale su temi quali l’aborto, il reddito minimo, l’espansione
dell’assistenza sanitaria e la legalizzazione della marijuana.

   Le elezioni legislative di medio termine
   Dopo otto anni, la maggioranza nella House of Representatives è stata
riconquistata dal Partito democratico, che ora detiene 223 seggi su 435, contro i
197 del Partito repubblicano 1. Come presidente della camera, verrà probabilmente
eletta la deputata Nancy Pelosi. La vittoria ha posto fine al monopolio dei
repubblicani sugli organi elettivi del potere federale. Per contro, i repubblicani
hanno rafforzato la loro maggioranza nel Senato, tra l’altro con candidati che
espongono posizioni vicine a quelle del Presidente Donald Trump, ottenendo 51
seggi, mentre il Partito democratico è sceso a quota 46 2. Si tratta di un esito
elettorale insolito, sebbene non senza precedenti 3.
   Il Partito democratico ha riscosso ampi consensi nelle zone c.d. suburbane, la
cui popolazione è rimasta delusa dalla mancata promessa, fatta dai candidati
repubblicani mainstream del 2016, di discostarsi da Trump; notevole è stata anche
la partecipazione femminile, nonché la vittoria di candidati donna e/o provenienti
da minoranze etniche, razziali e religiose 4. Tuttavia, il risultato ha visto la pesante

   1
       Alcuni seggi restano, allo stato, ancora da attribuire.
   2
       Anche in questo caso, restano seggi da attribuire.
   3
      Si pensi, ad esempio, alle elezioni di medio termine del 1982: A. SCHWARTZ – M.A.
CAMPBELL – P. DOOLEY, Fox News Voter Analysis: Democrats win the House, Republicans gain
ground in the Senate, in Fox News, 7 novembre 2018, https://www.foxnews.com/politics/fox-news-
voter-analysis-democrats-win-the-house-republicans-gain-ground-in-the-senate.
   4
       L. ZHOU, It’s official: a record-breaking number of women have won seats in
Congress,      in    Vox.com,    7    novembre       2018,   https://www.vox.com/policy-and-
politics/2018/11/7/18024742/midterm-results-record-women-win; S. CHIRA – K. ZERNIKE, Women
Lead Parade of Victories to Help Democrats Win House, in The New York Times, 6 novembre
2018, https://www.nytimes.com/2018/11/06/us/politics/women-midterms-historic.html
                                                                                           15
sconfitta anche di candidati democratici che godevano del forte sostegno del loro
partito; emergono i divari – lungo linee di sesso, istruzione, razza ed età, nonché
tra le zone urbane e quelle rurali – che perdurano nel paese, peraltro alimentati
dallo stesso Trump soprattutto negli ultimi giorni delle campagne elettorali 5. Il
Presidente, che aveva espressamente chiesto agli elettori di considerare la
consultazione elettorale alla stregua di una votazione sul suo operato e non su
quello del Partito, ha accolto positivamente il risultato 6.
    A prima vista, ciò potrebbe risultare inaspettato. La vittoria nella House of
Representatives significa che la maggioranza democratica sarà in grado di avviare
indagini sulla situazione finanziaria del Presidente Trump, sulle ingerenze russe
sul sistema democratico statunitense, su scandali nell’amministrazione e su varie
altre questioni, nonché di bloccare qualsiasi iniziativa legislativa dei repubblicani,
oltre alle leggi “obbligatorie” quali quelle di spesa e di bilancio. Tuttavia, la
sconfitta potrebbe comunque non intaccare eccessivamente la posizione del
Presidente Trump, alla luce della scarsa popolarità delle proposte legislative
repubblicane; peraltro, il Presidente potrebbe sempre scegliere di fare uso dei suoi

     5
      M.M. GRYNBAUM – N. CHOKSHI, Even Fox News Stops Running Trump Caravan Ad
Criticized    as    Racist,    in     The    New     York   Times,    5    novembre     2018,
https://www.nytimes.com/2018/11/05/us/politics/nbc-caravan-advertisement.html.    V.    anche
SCHWARTZ, op. cit.; e P. RUCKER – M. VISER – A. GEARAN – D.A. FAHRENTHOLD, Democrats
projected to win control of House, but Senate remains in GOP hands, in The Washington Post,
7 novembre 2018, https://www.washingtonpost.com/politics/midterm-elections-voters-head-to-the-
polls-with-control-of-congress-at-stake/2018/11/06/26931840-e14a-11e8-b759-
3d88a5ce9e19_story.html?utm_term=.7d33befed417.
   Si v. anche l’analisi del rendimento dei candidati nazionalisti: J. COASTON, How white
supremacist candidates fared in 2018, in Vox.com, 7 novembre 2018, https://www.vox.com/policy-
and-politics/2018/11/7/18064670/white-supremacist-candidates-2018-midterm-elections.
     6
      C. HASLETT – M. WINSOR, Midterm elections 2018: Democrats take House, Trump claims
‘big win,’ but many races too close to call, in ABC News, 7 novembre 2018,
https://abcnews.go.com/Politics/election-day-2018-americans-set-vote-historic-
contest/story?id=58907692; B. SINGMAN, Trump calls midterm results a ‘tremendous success,’ as
Democrats gain control of House and GOP retains Senate, in Fox News, 6 novembre 2018,
https://www.foxnews.com/politics/trump-calls-midterm-results-a-tremendous-success-as-
democrats-gain-control-of-house-and-gop-retains-senate. Per una critica, v. A. WARD, Trump says
the midterm elections were a “Big Victory” for him. That’s not true., in Vox.com, 7 novembre
2018,      https://www.vox.com/2018/11/7/18071396/midterm-elections-results-trump-big-victory-
twitter. La sostituzione ad interim dell’Attorney General Jeff Sessions con Matthew Whitaker,
fortemente leale nei confronti del Presidente, mette in dubbio il futuro delle indagini sui rapporti
tra Trump e la Russia: P. BAKER – K. BENNER – M.D. SHEAR, Jeff Sessions Is Forced Out as
Attorney General as Trump Installs Loyalist, in The New York Times, 7 novembre 2018,
https://www.nytimes.com/2018/11/07/us/politics/sessions-
resigns.html?action=click&module=Spotlight&pgtype=Homepage.
16
poteri di emettere executive orders. In ogni caso, la maggioranza relativamente
esigua significa che i democratici dovranno accordarsi con i repubblicani per far
approvare le proprie proposte, il che come minimo renderà difficile il passaggio
delle iniziative ritenute più “radicali”, quali ad esempio l’innalzamento del reddito
minimo a 15 dollari e l’espansione della sanità pubblica 7.
   La maggioranza nella camera inferiore aumenta le possibilità dei democratici
di chiedere l’impeachment del Presidente; tuttavia, la maggioranza repubblicana al
Senato potrebbe sempre opporsi alla sua rimozione dall’incarico, visto che è il
Senato l’assemblea a pronunciarsi sulle accuse mosse dalla Camera dei
rappresentanti. Il fatto che il Senato sia rimasto nelle mani dei repubblicani
significa inoltre che Trump continua a detenere poteri importanti, tra cui
soprattutto quello di far confermare i giudici di propria nomina.
   Si sottolinea inoltre che all’aumento di circa 8 punti percentuali nel consenso
per il Partito democratico non ha corrisposto da un analogo aumento nel numero
di seggi ottenuti nella House of Representatives, il che dimostra la buona riuscita
del gerrymandering operato dal Partito repubblicano a seguito del censimento del
2010; infatti, fondamentale per la vittoria democratica è stata una sentenza della
Corte suprema della Pennsylvania che ha portato alla ri-designazione dei collegi
elettorali in uno stato importante 8. Il gerrymandering è stato inoltre cruciale per la
preservazione del potere repubblicano nel Senato 9.

  Le elezioni dei governatori
  Si sono svolte le elezioni per i governatori di 36 stati. Il Partito democratico ha
conquistato sette stati prima guidati ai repubblicani: Nevada, New Mexico,
Kansas (da tempo una delle principali roccaforti repubblicane), Wisconsin,

   7
      A. PROKOP, Trump’s free ride from Congress just ended, in Vox.com, 6 novembre 2018,
https://www.vox.com/2018/11/6/18025036/election-results-democrats-win-house-trump-
investigations-analysis. V. anche G. RE, Dems to flex muscle with new House majority:
Subpoenas, investigations, even possible impeachment talks loom, in Fox News, 7 novembre 2018,
https://www.foxnews.com/politics/dems-to-flex-muscle-with-new-house-majority-subpoenas-
investigations-even-possible-impeachment-talks-loom.
   8
     League of Women Voters, et al. v. the Commonwealth of Pennsylvania, et al. – 159 MM
2017, del 22 gennaio 2018. Documentazione: http://www.pacourts.us/news-and-statistics/cases-of-
public-interest/league-of-women-voters-et-al-v-the-commonwealth-of-pennsylvania-et-al-159-mm-
2017. Nel febbraio 2018, la Corte suprema federale ha respinto la richiesta di sospensione della
sentenza avanzata da esponenti della Pennsylvania del Partito repubblicano, per mezzo di un breve
ordinanza a cura del Justice Alito.
   9
     A. BLAKE, Winners and losers from election night 2018, in The Washington Post,      7
novembre 2018, https://www.washingtonpost.com/politics/2018/11/07/winners-losers-election-
night/?utm_term=.0f5b12e9b037.
                                                                                              17
Illinois, Michigan e Maine 10. Hanno votato a favore dei candidati democratici
anche le popolazioni di: Oregon, California, Colorado, Hawaii, Minnesota, New
York, Connecticut, Rhode Island e Pennsylvania. Sono rimasti repubblicani,
invece, i governatori dell’Idaho, Wyoming, South Dakota, Nebraska, Arizona,
Texas, Oklahoma, Arkansas, Tennessee, Alabama, Georgia 11, South Carolina,
Massachusetts, Maryland, Vermont, New Hampshire, Alaska, Florida, Ohio ed
Iowa. Gli ultimi tre stati saranno probabilmente decisivi nelle elezioni
presidenziali del 2020 12.

   I referendum 13
   - Marijuana
   Si sono svolti referendum per la legalizzazione della marijuana ad uso
ricreativo nel Michigan e nel North Dakota; si è votato a favore della
legalizzazione nel primo stato e in senso contrario nel secondo. Nel Missouri, si è
votato a favore della legalizzazione dell’uso terapeutico della marijuana soggetto
ad una tassazione del 4%. Nello Utah, si è votato a favore dell’uso terapeutico
della marijuana.
   - Salario minimo
   In Arkansas e nel Missouri, la popolazione è stata invitata ad esprimersi
sull’aumento del reddito minimo, proposta accolta con favore in entrambi gli stati.

     10
      L. ZHOU – E. STEWART, Here are the governor seats Democrats have flipped so far in the
2018         elections,        in       Vox.com,         7         novembre           2018,
https://www.vox.com/2018/11/6/18070682/democrat-governor-wins.
     11
      L’esito del voto è stato contestato alla luce dello strettissimo margine di vittoria dell’attuale
Governatore repubblicano Brian Kemp: v. M. YGLESIAS, Why Stacey Abrams isn’t conceding yet,
in Vox.com, 7 novembre 2018, https://www.vox.com/2018/11/6/18070682/democrat-governor-
wins. A proposito delle votazioni in Georgia, si segnalano anche le gravi irregolarità che si ritiene
che affliggano il sistema elettorale: R. FAUSSET – A. BLINDER, Brian Kemp’s Office, Without
Citing Evidence, Investigates Georgia Democrats Over Alleged ‘Hack’, in The New York Times, 4
novembre 2018, https://www.nytimes.com/2018/11/04/us/politics/georgia-elections-kemp-voters-
hack.html.
     12
      A. NAGOURNEY – S. EMBER – P. MAZZEI, Democrats Oust Walker in Wisconsin and Kobach
in Kansas but Fall Short in Florida and Ohio, in The New York Times, 6 novembre 2018,
https://www.nytimes.com/2018/11/06/us/politics/governors-midterms-florida-kansas-
kobach.html?action=click&module=Top%20Stories&pgtype=Homepage.
     13
       J.C. WONG, Voting rights, marijuana and tampons: the night in ballot measures, in The
Guardian, 7 novembre 2018, https://www.theguardian.com/us-news/2018/nov/06/midterms-ballot-
measures-florida-voting-rights; L. SCHNELL, Florida votes to restore felon voting rights;
Missouri, Michigan legalize marijuana, in USA Today, 7                          novembre 2018,
https://eu.usatoday.com/story/news/politics/elections/2018/11/06/election-results-2018-florida-
votes-restore-felons-voting-rights/1895272002/.
18
Nell’Arkansas, la somma aumenterà da $8,50 a $11 all’ora entro il 2021; nel
Missouri, da $7,85 a $12 entro il 2023.
   - Aborto
   In Alabama e nel West Virginia, gli elettori si sono espressi a favore
dell’introduzione di misure contro l’aborto nelle rispettive costituzioni statali. Nel
primo stato, l’emendamento riconosce il diritto alla via del feto e vieta il
finanziamento, con fondi pubblici, dell’aborto; nel secondo, la modifica ha
implicato che lo stato non tutelerà il diritto di aborto e limiterà i fondi pubblici
disponibili per la procedura. Nell’Oregon, invece, è stata respinta la proposta di
vietare la destinazione di finanziamenti pubblici all’aborto.
   - Medicaid
   Si è votato a favore dell’espansione dell’idoneità a percepire il Medicaid, il
programma di sussidio alle spese sanitarie delle persone indigenti, negli stati del
Nebraska, Idaho e Utah.
   - Diritto di voto
   In Florida, gli elettori hanno approvato il ripristino del diritto di voto agli
individui dichiarati colpevoli di felonies (reati gravi), misura che ridarà la
possibilità di votare a circa 1,5 milioni di persone. Proposte che amplieranno il
diritto di voto sono state approvate anche nel Maryland e nel Nevada. Nel North
Carolina e nell’Arkansas, sono stati approvati emendamenti costituzionali che
richiederanno ai votanti di presentare documenti di identità al seggio.
   - Controllo delle armi da fuoco
   Nello stato di Washington, è stata approvata la proposta di aumentare l’età
minima per l’acquisto di armi da fuoco a 21 anni e di introdurre l’obbligo di
controlli della fedina penale e di rispettare tempi di attesa.
   - Diritti transgender
   Nel Massachusetts, gli elettori hanno respinto la proposta di abrogare la legge
statale che vieta la discriminazione contro gli individui transgender.
   - Immigrazione
   I cittadini dell’Oregon hanno respinto la proposta di abrogare la c.d. sanctuary
law, approvata nel 1987 per vietare alle forze di polizia statali e locali di applicare
le norme federali in tema di immigrazione.
   -Giustizia penale
   In Louisiana, è stata approvata una proposta secondo cui è necessario il
verdetto unanime di una giuria di 12 persone per imporre una dichiarazione di
colpevolezza per felony.

                                                                                    19
- Combustibili fossili
   In Arizona, si è respinta la proposta di imporre ai fornitori di elettricità di
derivare la metà del prodotto da fonti rinnovabili entro il 2023. In Colorado, è
stata parimenti respinta una misura che avrebbe limitato i luoghi in cui situare
pozzi petroliferi e di gas. Nel Missouri, nello Utah e nello stato di Washington,
sono state respinte proposte di aumentare od imporre tasse sul gasolio. La
California ha, di contro, respinto una misura che avrebbe abrogato il più recente
aumento della tassa sul gasolio.
   - Diritti degli animali
   In California, gli elettori hanno approvato una misura che richiede alle fattorie
di rispettare requisiti minimi di spazio per gli animali da allevamento, nonché
l’obbligo di allevamento a terra per le galline che depongono uova.
   - Tech tax
   Ancora in California, gli elettori di San Francisco hanno accolto una misura,
assai controversa, che vede l’imposizione di una tassa dello 0,5% sulle imprese
principali della città le cui entrate annuali eccedano i 50 milioni di dollari; il
gettito previsto finanzierà abitazioni e servizi per i senzatetto della città.

                                                                     Sarah Pasetto

20
GERMANIA
                      FILIAZIONE – MATRIMONIO OMOSESSUALE

   Corte suprema federale (BGH), ordinanza del 10 ottobre 2018
     (XII ZB 231/18), in merito alla genitorialità delle coppie
                      omosessuali coniugate

                                                                                       08/11/2018

   Il XXII. senato del Bundesgerichtshof, competente in materia di diritto di
famiglia, ha preso posizione in merito alla questione se la moglie di una donna,
per il solo fatto del matrimonio, divenga, da un punto di vista giuridico, genitore
del figlio della consorte e se debba di conseguenza essere iscritta nel registro delle
nascite come tale. Alla questione la Corte suprema federale ha risposto in senso
negativo, in quanto le disposizioni di legge sulla filiazione, e segnatamente l’art.
1592, comma 1, del Codice civile tedesco 1, non trovano applicazione, né
direttamente né in via analogica, in relazione alle coppie omosessuali unite in
matrimonio. Nell’ambito della legge che ha riconosciuto il matrimonio
omosessuale, il legislatore ha volutamente preso le distanze da una riforma anche
della disciplina sulla filiazione.
   Nel caso di specie, due donne si erano sposate nell’ottobre 2017, a seguito del
riconoscimento del matrimonio omosessuale nell’ordinamento tedesco. Una di
loro aveva poi partorito un figlio, desiderato da entrambe le donne, grazie alla
fecondazione artificiale con un seme donato proveniente da una banca del seme.
Nell’anagrafe era però registrata in qualità di genitore solo la madre naturale e non
invece sua moglie, che aveva richiesto, senza successo, di essere iscritta come
“seconda madre” nel registro delle nascite. La pretura aveva accolto il relativo
ricorso promosso dalla donna, ma la sentenza era stata annullata dalla corte di
appello, la cui decisione è stata confermata dalla Corte suprema.
   La Corte ha evidenziato come lo stato attuale del diritto non leda la Legge
fondamentale (LF), ed in particolare il principio di uguaglianza di cui all’art. 3,
comma 1, LF, né la Convenzione EDU. La moglie della madre non può essere

   1
      Il padre di un bambino è l’uomo: 1) sposato con la madre alla data della nascita, 2) che ha
riconosciuto la paternità o 3) la cui paternità è stata giudizialmente riconosciuta ai sensi dell’art.
1600d o art. 182, comma 1, della legge sulla procedura in materia di famiglia e sulle vicende della
giurisdizione volontaria (über das Verfahren in Familiensachen und in den Angelegenheiten der
freiwilligen Gerichtsbarkeit).
                                                                                                   21
genitore dal punto di vista biologico (diversamente dal padre unito in
matrimonio). Tale differenza giustifica, ad avviso della Corte suprema, la
differenziazione nell’ambito della disciplina sulla filiazione. Quantomeno fino ad
una eventuale riforma della materia, la moglie della madre può, al fine di ottenere
la con-genitorialità, avvalersi solamente dell’adozione ai sensi dell’art. 1741,
comma 2, per. 3, del Codice civile.

                                                           Maria Theresia Roerig

22
FRANCIA
                         URBANISTICA – DIRITTO ALL’ABITAZIONE

            Conseil constitutionnel, decisione n. 2018-772 DC
       del 15 novembre 2018, Legge sull’evoluzione delle esigenze
           abitative, della pianificazione e della digitalizzazione

                                                                                          16/11/2018

   Il Conseil constitutionnel è stato adito da oltre sessanta deputati in riferimento
alla legge sull’evoluzione delle esigenze abitative, della pianificazione e della
digitalizzazione.
   I ricorrenti contestavano alcune disposizioni degli artt. 42, 43, 45 e 64 della
legge.
   Il Conseil ha respinto tutte le doglianze dei ricorrenti ed ha dichiarato le
disposizioni contestate conformi alla Costituzione 1. Ha tuttavia censurato
d’ufficio l’art. 196 per violazione dell’art. 21 della Costituzione sulla separazione
dei poteri, giacché imponeva al potere regolamentare di adottare un decreto entro
un tempo determinato. Infine, vari articoli sono stati dichiarati contrari alla
Costituzione o per motivi procedurali o perché costituivano dei c.d. cavaliers
législatifs, cioè disposizioni i cui contenuti erano estranei rispetto all’oggetto della
legge.
   – Sugli artt. 42, 43 e 45
   Gli artt. 42, 43 e 45 della legge sottoposta modificano la disciplina delle
costruzioni nelle zone litoranee.
   I ricorrenti sostenevano che, estendendo la possibilità di costruire in tali zone,
le disposizioni contestate violassero il diritto ad un ambiente salubre, il dovere di
tutela e di miglioramento dell’ambiente ed il principio di precauzione, sanciti
rispettivamente dagli artt. 1, 2 e 5 della Charte de l’environnement 2. Sostenevano,

   1
         La    decisione     è   reperibile    on    line  alla    pagina   https://www.conseil-
constitutionnel.fr/decision/2018/2018772DC.htm ed il relativo comunicato stampa alla pagina
https://www.conseil-constitutionnel.fr/actualites/communique/decision-n-2018-772-dc-du-15-
novembre-2018-communique-de-presse.
   2
      La Charte de l’environnement è stata introdotta nel testo costituzionale francese con la legge
costituzionale n. 2005-204 del 1° marzo 2005 di modifica del Titolo XV della Costituzione. La
Carta ha introdotto nuovi principi, nuovi diritti e nuovi doveri, quali, ad esempio, il principio di
precauzione (art. 5), diritti fondati sul diritto di vivere in un ambiente equilibrato e rispettoso della
salute (art. 1), il dovere di partecipare alla tutela ed al miglioramento dell’ambiente (art. 2) e quello
inoltre, che, adottando l’art. 45, il legislatore non avesse esercitato pienamente le
proprie competenze (c.d. incompétence négative) nella misura in cui le nozioni di
“valorizzazione economica” e di “apertura al pubblico”, utilizzati per giustificare
la costruzione di infrastrutture leggere in determinate zone, non sarebbero state
definite con la dovuta precisione.
    Il Conseil constitutionnel ha sottolineato che la possibilità, sancita dall’art. 42,
di rilasciare autorizzazioni per le costruzioni e/o per le installazioni in zone
litoranee, anche qualora non siano in continuità con le agglomerazioni o con i
paesi già presenti, vale solo per le costruzioni volte al miglioramento dell’offerta
di alloggi e/o per l’insediamento di servizi pubblici. Il Conseil ha poi ricordato
che il perimetro delle zone dove tali costruzioni possono essere costruite esclude
la fascia litoranea (cento metri), nonché gli spazi vicini alla riva marittima o alle
rive lacustri. Inoltre, tale perimetro è limitato ai settori già urbanizzati, diversi
dalle agglomerazioni o paesi definiti nel piano di coerenza territoriale e delimitati
dal piano regolatore. Le disposizioni contestate escludono, quindi, che le
costruzioni o installazioni autorizzate possano avere come effetto quello di
estendere il perimetro costruito o di modificarne, in maniera significativa, le
caratteristiche.
    Lo stesso ragionamento vale per le disposizioni dell’art. 43, che prevedono la
possibilità di rilasciare autorizzazioni in deroga per costruzioni in discontinuità
con le zone urbanizzate: tali autorizzazioni valgono solo per le costruzioni
necessarie allo svolgimento di attività agricole o forestali o per le colture marine.
Se tali installazioni dovessero arrecare danno all’ambiente o al paesaggio, il
Conseil constitutionnel ha specificato che l’autorità competente dovrebbe rifiutare
tale autorizzazione.
    L’art. 45 consente modifiche del piano territoriale e di sviluppo sostenibile
della Corsica volte a consentire di eseguire modifiche derogatorie rispetto alla
disciplina urbanistica dei comuni sottoposti sia alle disposizioni del Codice
dell’urbanistica sulle zone montane che a quelle sulle zone litoranee. Il Conseil ha
precisato che tale deroga non è ammessa negli spazi vicini alla riva, i quali
rimangono disciplinati dalle disposizioni del Codice dell’urbanistica relative alla
protezione del litorale.

di limitare le potenziali violazioni dell’ambiente (art. 3). Infine, la Carta consacra lo sviluppo
sostenibile come obiettivo delle politiche pubbliche, essendo l’ambiente riconosciuto come
“patrimonio comune di tutti gli esseri umani”. Il testo della Carta è reperibile on line alla pagina
https://www.legifrance.gouv.fr/Droit-francais/Constitution/Charte-de-l-environnement-de-2004.
24
– Sull’art. 64
    L’art. 64 modifica la disciplina dell’accessibilità, per le persone diversamente
abili, agli alloggi collettivi. Tali disposizioni impongono che, almeno il 20% degli
alloggi collettivi di nuova costruzione, e comunque almeno un alloggio, siano
accessibili alle persone disabili. Inoltre, tali disposizioni stabiliscono che tutti gli
altri alloggi possano essere considerati come evolutivi, che l’accessibilità delle
stanze che compongono l’unità di vita possa essere realizzata a una data
successiva ed in maniera semplice. I ricorrenti sostenevano che, riducendo al 20%
la proporzione di alloggi che debbano essere accessibili alle persone disabili,
mentre la legge impone un obiettivo del 100%, il legislatore avesse violato il
principio di accessibilità all’alloggio delle persone a mobilità ridotta. Risulterebbe
da tali disposizioni una violazione del 10° e dell’11° comma del Preambolo della
Costituzione del 1946 sulle condizioni necessarie allo sviluppo dell’individuo e
della famiglia ed alla protezione della salute, della sicurezza materiale, del riposo
e delle attività ricreative di tutti.
    Il Conseil constitutionnel ha ricordato che l’esigenza di attuazione di una
politica di solidarietà nazionale in favore delle persone disabili non impedisce al
legislatore di scegliere le modalità concrete di attuazione di tali esigenze che
appaiano appropriate. Nello specifico, il Conseil ha stabilito che nulla vieta al
legislatore di modificare o di abrogare testi anteriori sostituendovi, eventualmente,
nuove disposizioni. Allo stesso modo, per l’attuazione o la conciliazione di
obiettivi di natura costituzionale, nulla vieta al legislatore di scegliere nuove
modalità, essendo sua prerogativa la valutazione di opportunità, e la
modificazione o la eliminazione disposizioni considerate eccessive o inutili.
L’esercizio di tale potere ha come unico limite quello di non togliere garanzie
legali alle esigenze costituzionali. Il Conseil ha proseguito sottolineando che
risulta dai dibattiti parlamentari che devono intendersi per “lavori semplici” quelli
che non incidano sulla struttura e che non implichino modifiche sui circuiti di
alimentazione in fluidi, sugli ingressi e sui flussi d’aria e sull’impianto elettrico. I
giudici hanno, quindi, considerato che, adottando tali disposizioni, il legislatore ha
inteso mantenere l’accessibilità delle persone disabili agli alloggi situati negli
alloggi collettivi di nuova costruzione ed allo stesso tempo ha garantito
l’adattabilità di tali alloggi per prendere in considerazione la diversità e
l’evoluzione dei fabbisogni degli individui e delle famiglie. Tali criteri non sono
manifestamente inappropriati all’obiettivo perseguito.
    Sulla scorta di queste considerazioni il Conseil constitutionnel ha concluso nel
senso della costituzionalità delle disposizioni contestate.

                                                                        Céline Torrisi
                                                                                     25
FRANCIA
                              LAVORO – RIPOSO DOMENICALE

    Cour de cassation, chambre sociale, sentenza del 14 novembre
           2018, n. 1646, M. X contre Société Ikea France

                                                                                       22/11/2018

      La chambre sociale della Cour de cassation ha reso una importante
decisione in materia di lavoro domenicale 1. La Cour ha preso atto dell’evoluzione
delle norme emanate dell’Organizzazione internazionale del lavoro (d’ora in
avanti, ILO) ed ha delineato, alla stregua di quanto definito dalla giurisprudenza
del Conseil État, le condizioni per il riconoscimento dell’effetto diretto delle
convenzioni internazionali nel diritto interno.
   La controversia vedeva opposti un dipendente che lavorava per una grande
azienda di negozi di arredamento per la casa (Ikea) ed il suo datore di lavoro in
materia di riposo domenicale. Il dipendente invocava l’incompatibilità della legge
n. 2008-3 del 3 gennaio 2008 per lo sviluppo della concorrenza al servizio dei
consumatori (c.d. loi Chatel) 2 con la convenzione n. 106 dell’ILO sul riposo
settimanale nei commerci e negli uffici. Tale legge ha aggiunto i rivenditori al
dettaglio di mobili alla lista dei settori 3 nei quali le aziende possono, di diritto,
derogare alla regola del riposo domenicale ed attribuire tale riposo mediante turni.
Nello specifico, il ricorrente sosteneva che, non essendo stata preceduta da alcuna
consultazione delle organizzazioni sindacali dei lavoratori, tale deroga, introdotta
mediante emendamento parlamentare, violasse l’art. 7 §4 della Convenzione n.
106. Si asseriva, inoltre, che, l’apertura domenicale dei negozi di mobili non
rispettava i criteri stabiliti dal §1 del medesimo articolo, il quale subordina le
deroghe alla disciplina in materia di riposo settimanale alla natura del lavoro e dei
servizi forniti dallo stabilimento commerciale, all’importanza della popolazione

   1
           La      decisione        è      reperibile    on       line     alla     pagina
https://www.courdecassation.fr/jurisprudence_2/chambre_sociale_576/1646_14_40664.html.
   2
         Il     testo    della      legge     è    reperibile on    line   alla   pagina
https://www.legifrance.gouv.fr/affichTexte.do?cidTexte=JORFTEXT000017785995&categorieLie
n=id.
   3
     Tali settori sono disciplinati dall’art. L. 221-9 del Codice del lavoro, divenuto art. L. 3132-12
con la legge n. 2008-3 del 3 gennaio 2008.
                                                                                                   27
alla quale è rivolto il servizio, al numero di persone impiegate ed all’esistenza di
considerazioni economiche e sociali rilevanti.
   Sulla prima doglianza, la chambre sociale ha implicitamente considerato che le
disposizioni dell’art. 7 §4 sull’obbligo di consultazione delle controparti sociali
siano sufficientemente precise e incondizionate da poter essere loro riconosciuto
un effetto diretto, come già aveva fatto il Conseil d’État in due decisioni del 2015
e del 2017 4. Tuttavia, la Cour ha precisato che l’invocabilità diretta di tali
disposizioni dipende della natura della fonte giuridica che pone la deroga al lavoro
domenicale. Nella misura in cui, nel caso di specie, tale deroga risulta dalla legge
stessa, riconoscere un diritto, direttamente invocabile, a rimettere in causa l’iter
legislativo che ha condotto all’adozione della legge sarebbe stato contrario
all’intenzione che ha guidato il Costituente nella redazione dell’art. 55 della
Costituzione 5, secondo quanto stabilito dal Conseil d’État nella decisione
Allenbach del 27 ottobre 2015 6. In effetti, in tale decisione, il Conseil d’État ha
stabilito che, per un verso, che il giudice può decidere di non applicare le
disposizioni legislative sulla cui base è stato adottato l’atto amministrativo
impugnato, quando tali disposizioni violano un trattato o un accordo
internazionale regolarmente introdotto nell’ordinamento giuridico francese; per
altro verso, però, tale giudice non può essere validamente adito qualora il motivo
di illegittimità addotto sia quello della non conformità della procedura di adozione
della legge alle convenzioni internazionali. La Cour de cassation ha fatto propria
tala argomentazione ed ha stabilito che, poiché le deroghe al lavoro domenicale
contestate risultano dalla legge, gli obblighi di consultazione dei sindacati sanciti

     4
      Conseil d’État, decisione n. 374726 del 24 febbraio 2015, Fédération des employés et cadres
CGT-FO,        reperibile    on    line   alla    pagina http://www.conseil-etat.fr/Decisions-Avis-
Publications/Decisions/Selection-des-decisions-faisant-l-objet-d-une-communication-
particuliere/CE-24-fevrier-2015-Federation-des-employes-et-cadres-CGT-FO-et-autres-
Federation-CGT-des-personnels-du-commerce-de-la-distribution-et-des-services-et-autre;            e
Conseil d’État, decisione n. 394732 del 28 luglio 2017, Fédération CGT des personnels du
commerce de la distribution et des services, reperibile on line alla pagina http://www.conseil-
etat.fr/Decisions-Avis-Publications/Decisions/Selection-des-decisions-faisant-l-objet-d-une-
communication-particuliere/Conseil-d-Etat-28-juillet-2017-Federation-CGT-des-personnels-du-
commerce-de-la-distribution-et-des-services-et-autres.
     5
      Tale articolo stabilisce che i trattati o accordi regolarmente ratificati o approvati hanno, una
volta pubblicati, efficacia superiore a quella delle leggi, con riserva, per ciascun accordo o trattato,
della sua applicazione dall’altro Stato contraente.
     6
     Conseil d’État, decisione nn. 393026 del 27 ottobre 2015, Allenbach et autres. La decisione è
reperibile     on       line      alla     pagina        http://www.conseil-etat.fr/Decisions-Avis-
Publications/Decisions/Selection-des-decisions-faisant-l-objet-d-une-communication-
particuliere/CE-27-octobre-2015-M.-H-et-autres.
28
dalle disposizioni dell’art. 7 §4 della convenzione n. 106 dell’ILO si applicano
solo nei confronti dello Stato. La censura fondata sul fatto che la procedura di
adozione della legge violasse tali disposizioni è stata, quindi, rigettata.
   La Cour ha poi precisato che, se la natura legislativa della deroga al lavoro
domenicale impedisce di invocare le disposizioni dell’art. 7 §4 della convenzione
n. 106 dinanzi al giudice ordinario (juge judiciaire), ciò non vale per le deroghe
risultanti da un accordo collettivo, come, ad esempio, nei casi stabiliti dall’art. L.
3132-14 del Codice del lavoro per le imprese industriali, poiché un sindacato o un
lavoratore ben possono invocare direttamente le disposizioni internazionali nei
confronti di un datore di lavoro. La chambre sociale ha però ricordato che la
nullità di una convenzione o di un accordo collettivo può essere sancita qualora
tutte le organizzazioni sindacali non siano state convocate alle trattative, qualora
l’esistenza di trattative separate sia stata provata, o qualora le organizzazioni non
siano state messe nella condizione di discutere i termini del progetto messo alla
firma 7. L’esistenza di un accordo collettivo valido presuppone, quindi, di
necessità che gli obblighi di consultazione stabiliti dall’art. 7 §1 della convenzione
n. 106 siano stati rispettati.
   Nel merito della questione, la chambre sociale ha preso atto dell’evoluzione
delle abitudini del consumo, specialmente nelle popolazioni urbane, così come
riconosciuto anche dal rapporto del Comitato dell’Organizzazione internazionale
del lavoro, del 10 e 24 marzo 2016, reso a seguito del reclamo per asserito
inadempimento, da parte della Francia, della convenzione n. 106. Dopo aver
analizzato la legge n. 2008-3 del 3 gennaio 2008, tale rapporto aveva concluso nel
senso della mancata violazione, da parte delle disposizioni contestate, della
convenzione 106. Dato che il rapporto del Comitato dell’Organizzazione
internazionale del lavoro invitava la Francia a garantire che i criteri dell’art. 7 §1
venissero rispettati, la Chambre sociale ha verificato tali elementi ed ha
considerato che le deroghe introdotte dalla legge del 2008 erano giustificate dalla
natura del lavoro, dai servizi forniti dallo stabilimento commerciale,
dall’importanza della popolazione beneficiaria del servizio e dal numero delle
persone impiegate; la deroga, inoltre, è stata ritenuta fondata su considerazioni
economiche e sociali che rispondono ad un bisogno del pubblico, giacché
l’arredamento della casa risulta spesso essere una attività praticata fuori dai giorni
feriali. Lo stesso Conseil d’État aveva riconosciuto la compatibilità della deroga

   7
       Cour de cassation, Soc., decisione n. 15-18.080 del 8 marzo 2017. La decisione
è              reperibile              on              line            alla           pagina
https://www.legifrance.gouv.fr/affichJuriJudi.do?oldAction=rechJuriJudi&idTexte=JURITEXT00
0034172113&fastReqId=813137022&fastPos=1.
                                                                                         29
al lavoro domenicale nel settore del fai-da-te, il quale può essere considerato,
anch’esso, come un’attività di arredamento.
   Infine, la Cour ha sottolineato che risulta dagli artt. 6, 7 e 8 della convenzione
106 che, se le deroghe al riposo settimanale devono essere strettamente
controllate, per quanto riguarda le deroghe al riposo domenicale, il margine di
apprezzamento degli Stati firmatari è più ampia.

                                                                      Céline Torrisi

30
STATI UNITI
                         POTERE GIUDIZIARIO – INDIPENDENZA

  Corte suprema: il Chief Justice Roberts difende l’indipendenza
   del potere giudiziario contro le accuse del Presidente Trump

                                                                                       22/11/2018

    Il 21 novembre 2018, il Chief Justice John Roberts della Corte suprema
federale ed il Presidente Donald Trump si sono scontrati verbalmente circa
l’indipendenza del potere giudiziario statunitense. In particolare, Roberts ha
redarguito il Presidente per aver definito “un giudice di Obama” il giudice John S.
Tigar, della corte distrettuale federale di San Francisco, che aveva sospeso
l’operatività della nuova politica sulla richiesta d’asilo voluta
dall’amministrazione, che limitava la trattazione di tali richieste solamente a
quelle pervenute presso porti d’ingresso ufficiali nel paese 1. Se è vero che Tigar
era stato nominato dall’ex-Presidente Obama, Roberts ha ricordato che i giudici
non aderiscono alle linee politiche dei presidenti che li hanno nominati ma,
piuttosto, “fanno del loro meglio per fare giustizia, in maniera equa, nei confronti
delle parti che giungono davanti ad essi. Questa giustizia indipendente è una cosa
per cui dovremmo essere tutti grati”.
   La dichiarazione del Chief Justice, senza precedenti in tempi moderni 2,
potrebbe costituire un punto di svolta nei rapporti con il Presidente. Infatti,
probabilmente spinto dalla volontà di astenersi da conflitti con la politica 3, in

   1
      S. DINAN, Judge blocks Trump asylum changes: Caravan can demand protections even
after    illegal  entry,    in   The    Washington      Times,    20     novembre      2018,
https://www.washingtontimes.com/news/2018/nov/20/judge-blocks-trump-asylum-changes-rulings-
means-ca/. M. VAZQUEZ ET AL., White House issues new rule limiting asylum seekers, in
CNN.com, https://www.cnn.com/2018/11/08/politics/asylum-rule-trump-migrants/index.html.
   2
     M. SHERMAN, Roberts, Trump spar in extraordinary scrap over judges, in Associated Press,
21 novembre 2018, https://apnews.com/c4b34f9639e141069c08cf1e3deb6b84.
   3
     A differenza di alcuni suoi predecessori, tra cui il Chief Justice John Marshall, i cui contrasti
con il Presidente Thomas Jefferson sfociarono poi nella sentenza Marbury v. Madison,
con la quale la Corte suprema dichiarò di avere il potere del controllo costituzionale delle leggi:
A. LIPTAK, Chief Justice Defends Judicial Independence After Trump Attacks ‘Obama Judge’, in
The New York Times, 21 novembre 2018, https://www.nytimes.com/2018/11/21/us/politics/trump-
chief-justice-roberts-rebuke.html. V. anche D. LIND, John Roberts is mad at Trump for
attacking      an      “Obama       judge”,       in      Vox.com,       21    novembre         2018,
https://www.vox.com/2018/11/21/18106983/roberts-trump-obama-judges-supreme-court.
                                                                                                   31
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