Riccardo Chailly Emmanuel Tjeknavorian - 29 aprile 2019 - Filarmonica della Scala

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Riccardo Chailly Emmanuel Tjeknavorian - 29 aprile 2019 - Filarmonica della Scala
Riccardo Chailly
Emmanuel Tjeknavorian
      29   aprile 2019
Riccardo Chailly Emmanuel Tjeknavorian - 29 aprile 2019 - Filarmonica della Scala
FONDAZIONE DI DIRITTO PRIVATO

                                      S TAG I O N E D I C O N C E R T I 2 018 | 2 019

       Lunedì 12 novembre 2018, ore 20                Lunedì 25 marzo 2019, ore 20                               Lunedì 29 aprile 2019, ore 20
                Inaugurazione                                 Lorenzo Viotti                                        Riccardo Chailly
            Riccardo Chailly                             Sol Gabetta, violoncello                              Emmanuel Tjeknavorian, violino
          Maxim Vengerov, violino                                 Ravel                                                     Sibelius
                 Šostakovič                               Alborada del gracioso                                Finlandia, poema sinfonico op. 26
 C      Concerto n. 1 per violino op. 77                           Lalo                                           Concerto per violino op. 47
                    Bartók                               Concerto per violoncello                                           Brahms
                                                                                                                      Sinfonia n. 1 op. 68
 M

           Concerto per orchestra                                Wagner
                                                            Tristan und Isolde,
 Y

CM
                                                          Vorspiel und Liebestod                                Lunedì 13 maggio 2019, ore 20
MY      Lunedì 4 febbraio 2019, ore 20                           Debussy                                               Daniele Gatti
             Valery Gergiev                                 La mer; Printemps                                               Mozart
CY
                                                                                                                      Sinfonia n. 29 K 201
       Orchestra del Teatro Mariinskij
                                                                                                                          Šostakovič
                    Debussy
CMY

                                                                                                                      Sinfonia n. 5 op. 47
 K
       Prélude à l’après-midi d’un faune
                                                      Lunedì 1 aprile 2019, ore 20
                Mendelssohn
         Sinfonia n. 4 op. 90 Italiana
                                                                  Fabio Luisi                                   Lunedì 27 maggio 2019, ore 20
                                                                    Weber                                           Michele Mariotti
             Musorgskij - Ravel
                                                               Oberon, Ouverture                                  Arcadi Volodos, pianoforte
           Quadri da un’esposizione                                                                                       Beethoven
                                                                  Bruckner
                                                                 Sinfonia n. 7                                 Concerto per pianoforte n. 3 op. 37
                                                                                                                              Ives
         Lunedì 11 marzo 2019, ore 20                                                                                    Sinfonia n. 2
           Edward Gardner
            Igor Levit, pianoforte                    Lunedì 15 aprile 2019, ore 20                            Domenica 13 ottobre 2019, ore 20
                    Janáček                          Myung-Whun Chung                                                Daniel Harding
      Jealousy, Preludio dall’opera Jenufa            Sergey Khachatryan, violino                                  Isabelle Faust, violino
                  Beethoven                                     Bruch                                                      Britten
       Concerto per pianoforte n. 4 op. 58              Concerto per violino n. 1                                 Concerto per violino op. 15
                    Dvořák                                      Mahler                                                     Berlioz
              Sinfonia n. 7 op. 70                         Sinfonia n. 1 Titan                                   Symphonie fantastique op. 14

        I programmi possono subire variazioni per ragioni artistiche e tecniche. Si prega di verificare sul sito www.filarmonica.it
                                                                    Main Partner

                                           www.filarmonica.it tel. 02 72023671

                                                      Impaginazione e stampa Leva srl - Via Arbe 77 - Milano
Riccardo Chailly Emmanuel Tjeknavorian - 29 aprile 2019 - Filarmonica della Scala
Teatro alla Scala
Lunedì 15 aprile 2019, ore 20

Concerto sinfonico della

Filarmonica della Scala
Direttore

Riccardo Chailly
Violino
Emmanuel Tjeknavorian

                                                                                       Main Partner

                                       Il concerto sarà trasmesso in diretta su Rai Radio3

          Siamo lieti di offrire ai nostri abbonati e a tutti gli spettatori questo programma, disponibile
               anche in digitale sul sito filarmonica.it a partire da una settimana prima del concerto.
Riccardo Chailly Emmanuel Tjeknavorian - 29 aprile 2019 - Filarmonica della Scala
PROGR

 1              Jean Sibelius
                [1865 – 1957]
                                                        2
Finlandia                                               Concerto per
poema sinfonico                                         violino e orchestra
op. 26                                                  in re minore op. 47
                                                        Allegro moderato
                                                        Adagio di molto
                                                        Allegro, ma non tanto

Composizione: 1899 (revisione 1900)                     Composizione: 1903 – 1904 (revisione 1905)
Prima esecuzione: Helsinki, 2 luglio 1900               Prima esecuzione: Helsinki, 8 febbraio 1904
Organico: due flauti, due oboi, due clarinetti,         Organico: due flauti, due oboi, due clarinetti,
due fagotti; quattro corni, tre trombe, tre tromboni;   due fagotti; quattro corni, due trombe,
bassotuba; timpani, percussioni; archi                  tre tromboni; timpani; archi
Durata: 8 minuti circa                                  Durata: 31 minuti circa
Riccardo Chailly Emmanuel Tjeknavorian - 29 aprile 2019 - Filarmonica della Scala
AMMA

   3              Johannes Brahms
                  [1833 – 1897]

  Sinfonia n. 1
  in do minore op. 68
  Un poco sostenuto; Allegro
  Andante sostenuto
  Un poco allegretto e grazioso
  Adagio; Più andante; Allegro non troppo, ma con brio

  Composizione: 1855 - 1876
  Prima esecuzione: Karlsruhe, Badisches Hoftheater, 4 novembre 1876
  Organico: due flauti, due oboi, due clarinetti, due fagotti, controfagotto;
  quattro corni, due trombe, tre tromboni; timpani; archi
  Durata: 45 minuti circa
Riccardo Chailly Emmanuel Tjeknavorian - 29 aprile 2019 - Filarmonica della Scala
Riccardo Chailly Emmanuel Tjeknavorian - 29 aprile 2019 - Filarmonica della Scala
Essere se stessi

Testi di                          Rimanere se stessi mentre attorno tutto cambia. Può essere questo il tratto comune
Sandro Cappelletto
                                  che lega le personalità e le poetiche, pur così diverse, di Jean Sibelius e Johannes
Scrittore e storico               Brahms? Le opere in programma sono separate da una trentina d’anni, in quel periodo
della musica è nato a
                                  di tumultuosi, fertilissimi mutamenti che la musica europea attraversa tra gli ultimi
Venezia nella seconda
metà del Novecento.               decenni dell’Ottocento e l’alba del nuovo secolo.
Autore di numerose
                                  Finlandia richiama argomenti tornati di prepotente, anche minacciosa, attualità: la
pubblicazioni e di testi
per il teatro musicale, è         rivendicazione di un’identità e di un’indipendenza nazionali. La patria di Sibelius era allora
stato direttore artistico         oppressa dal dominio della Russia zarista e quando questa occupazione intende diventare
della Filarmonica
romana. Accademico                ancora più soffocante, è proprio il fortunatissimo lavoro di un artista tuttora considerato
di Santa Cecilia,                 il compositore nazionale finlandese a dare anima al desiderio di libertà di un popolo che
firma come direttore
scientifico il volume "Il         vedeva oppressi i propri ideali. Ma la forza di questa musica travalica presto i confini
contributo della Musica           nazionali e diventa, in modo perfino inatteso per il suo autore, un emblema universale.
italiana alla storia del
pensiero" (Treccani,              Da un appunto del Diario di Sibelius: «Vorrei paragonare la sinfonia a un fiume.
2018). Giornalista                Esso nasce da diversi ruscelli che si cercano l’un l’altro e così il fiume procede largo e
professionista, scrive
per il quotidiano La              potente verso il mare. Oggi si scava largo e potente il letto del fiume, cioè si costruisce
Stampa.                           il fiume. Ma da dove si prende l’acqua? In altre parole non si lascia assumere la loro
                                  forma ai motivi e alle idee musicali». Anche nell’appassionante Concerto per violino
                                  «l’acqua» proviene da diverse fonti, e tutte confluiscono nel ribadire la cifra peculiare
                                  di un artista che non si è mai preoccupato di diventare o restare alla moda.
                                  Massimo Mila immaginava Johannes Brahms seduto sulla vetta di una montagna
                                  mentre contempla il paesaggio sottostante: dietro di lui il rassicurante territorio del
Akseli Gallen-Kallela
Nuvole su un lago, 1904.          classicismo, davanti uno spazio confuso, dove è necessario avventurarsi, ma altrettanto
Olio su tela                      difficile trovare un cammino sicuro. La strada possibile sarà quella indicata dalla sua
In copertina: Harald Sohlberg,    Prima sinfonia, nata dopo una gestazione lunghissima, che sembrava non dovesse finire
Notte d'inverno sulle montagne,   mai? Oggi come allora, ascoltare le sinfonie di Brahms rende sensibile il bisogno che
1914. Dulwich Picture Gallery,
Londra                            abbiamo della loro energia e del loro ordine complesso che sa placare le nostre ansie.

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Riccardo Chailly Emmanuel Tjeknavorian - 29 aprile 2019 - Filarmonica della Scala
Jean Sibelius
Finlandia poema sinfonico op. 26

«Volevo diventare un virtuoso del violino»

Il successo di Finlandia era così travolgente che le trascrizioni si moltiplicavano. Per
pianoforte, per orchestra d’archi, per banda militare, per marimba e orchestra, per orchestra
e coro con l’aggiunta di un testo patriottico non previsto dall’autore: «Non l’ho pensata
perché sia cantata. E’ scritta per un’orchestra. Ma se il mondo la vuole cantare, non posso
farci niente», commenta Sibelius. Nel 1921 a Bergen, in Norvegia, la ascolta suonata da un
trio in versione sottofondo da ristorante: è troppo e, cortesemente, chiede di smettere.
A Finlandia è toccata la sorte, rara per un’opera d’arte, di incontrare lo spirito del tempo,
di esaltarlo per venirne a sua volta esaltata. Noi italiani conosciamo un esempio simile,
forse uno soltanto: il “Va’ pensiero” dal Nabucco di Giuseppe Verdi. Lo spirito del tempo,
nella Finlandia di fine Ottocento, parla chiaro. Il territorio è un Granducato compreso
nell’Impero russo e lo zar Nicola II accentua una politica di russificazione che culmina
nel febbraio del 1899, quando un Manifesto annuncia l’intenzione di stroncare la residua
autonomia politica finlandese, di limitare la libertà di parola e di riunione, di esercitare
la censura sui giornali. Il proclama ottiene l’effetto di accentuare le rivendicazioni di
indipendenza (raggiunta nel dicembre 1917, sull’onda della Rivoluzione sovietica) e
di nutrire una corrente di pensiero fortemente rappresentata tra artisti e intellettuali
e tesa a rimarcare nella letteratura, nella pittura e nella musica, le radici e i sentimenti
dell’identità nazionale.
Sibelius crea in quegli stessi mesi delle “marce di resistenza” per coro e il 4 novembre 1899
(perdonerete la pedanteria di qualche data, ma la successione degli eventi è significativa)
nel Teatro Svedese di Helsinki, durante un concerto con tableaux vivants in occasione
delle Giornate della stampa, viene eseguita Suomi herää (“Destati, Finlandia”). È la prima
versione dell’opera che conosciamo oggi come Finlandia e che il compositore rivede

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l’anno successivo, segnato da una lunga tournée europea con l’Orchestra
                                           Filarmonica di Helsinki. In quei mesi Sibelius visita per la terza volta
                                           l’Italia, paese molto amato e che ha saputo contraccambiarlo: nel 1904
                                           Arturo Toscanini dirige la sua musica in un concerto a Bologna, nel 1916
                                           viene nominato Accademico di Santa Cecilia, nel 1923 è all’Augusteo
                                           di Roma per condurre un proprio concerto monografico. Nel luglio
                                           1929 il Governo Italiano gli conferisce l’onorificenza di Cavaliere
                                           di Gran Croce. Finlandia è «il brano più conosciuto di Sibelius, un
                                           simbolo inconfondibile del suo paese. Per quanto riguarda il contenuto
                                           politico, non potrebbe essere più facile da afferrare: sottomissione,
                                           improvviso risveglio e conflitto, liberazione verso il futuro sottolineata
                                           da un carattere innodico» (Daniel Grimley). Egmont di Beethoven,
                                           Ouverture 1812 di Caikovskij sono stati spesso citati come i predecessori
                                           di quest’opera militante. Va tuttavia evitata la tentazione di circoscriverla
                                           all’interno di una contingente circostanza storica: fosse soltanto questo,
                                           Finlandia sarebbe da tempo uscita dal repertorio.
                                           «Quello che per me è veramente sinfonico è l’imperativo che percorre
                                           il tutto, e questo in contrapposizione al pittoresco»: Sibelius ha le idee
                                           chiare, il «pittoresco» conduce al bozzettismo e la musica a carattere
                                           patriottico può essere rischiosa, se il desiderio di cavalcare l’onda del
Akseli Gallen-Kallela   tempo facilmente deborda nella retorica. Finlandia che pure è indissolubilmente legata
Stockflotte, 1908.
Olio su tela
                        alla geografia paesaggistica, poetica e culturale della patria amatissima trasmette, già negli
                        accordi forte – sforzato – fortissimo che scandiscono le prime battute dell’Andante sostenuto,
                        una sensazione di marziale e arcaica prestanza, di forza solenne e inscalfibile: corni,
                        tromboni, tuba, timpani prevalgono, preparando l’entrata prorompente delle trombe. Un
                        inno, un appello, una certezza: la Finlandia si desterà.
                        L’articolazione formale prevede altri due momenti, Allegro moderato e Allegro: lo sguardo
                        rimane fermo, mentre brevemente prevalgono prima un afflitto compianto, poi i ricordi
                        ai quali è dolce abbandonarsi di un tempo perduto ed evocato. Due parentesi utili ad
                        evitare il rischio di una composizione monolitica, prima che ritorni nel finale il motivo
                        dell’avvio, ora indicato forte crescendo possibile, più che fortissimo, fortissimo, rispettando
                        così il principio di costruzione unitaria che caratterizza l’ampia produzione sinfonica del
                        compositore, tuttora considerato un eroe nazionale.

                                                                                                                      9
Riccardo Chailly Emmanuel Tjeknavorian - 29 aprile 2019 - Filarmonica della Scala
Concerto per violino e orchestra
in re minore op. 47

«Volevo diventare un virtuoso del violino e l’elemento performativo assume
sempre delle strane forme dentro di me», troviamo scritto negli appunti di
Sibelius nei giorni che precedono l’inizio della composizione del Concerto per
Violino e Orchestra op. 47. La genesi sarà lunga e complessa; la prima esecuzione
a Helsinki nel 1904 viene severamente recensita dal principale critico finlandese
che rimprovera all’autore le eccessive concessioni ad una scrittura virtuosistica
(nel 1991 Leonidas Kavakos ha registrato per la prima volta la versione originale).
Sibelius procede allora ad un’ampia revisione, amplia spessore e coerenza
dell’orchestra, in vista del secondo e definitivo debutto, a Berlino nel 1905, per
la direzione di Richard Strauss, solista Karel Haliř, interprete allora celeberrimo.
Da allora, l’opera è stabilmente rimasta in repertorio. Il compositore aveva
iniziato lo studio dello strumento a 15 anni e per qualche tempo la sua ferma
convinzione fu quella di diventare violinista; sostenne anche un’audizione per
entrare nei Filarmonici di Vienna. La giuria apprezzò, ma non lo scelse e, notata
una palese iper-sensibilità, gli raccomandò di cessare la pratica dello strumento
per non compromettere l’equilibrio nervoso. Sibelius abbandonò quel desiderio
per dedicarsi alla composizione.
Lo spunto per il motivo d’apertura del primo dei tre movimenti dell’unico
concerto da lui composto per strumento solista arriva al compositore durante
un soggiorno a Rapallo nel 1901. Sibelius raramente ammette di venire colto da
rapinosa ispirazione; ha piuttosto la consuetudine di partire da un’idea germinale,
di lavorarci tenacemente, ampliandola e modificandola. Possiamo così seguire,
nella stesura dell’Allegro moderato, l’intenzione di preservare la freschezza di un
carattere rapsodico pur all’interno di una organizzata cornice formale.
Da un appunto del Diario del compositore: «Vorrei paragonare la sinfonia a un
fiume. Esso nasce da diversi ruscelli che si cercano l’un l’altro e così il fiume procede

10
largo e potente verso il mare. Oggi
                                                                        si scava largo e potente il letto del
                                                                        fiume, cioè si costruisce il fiume.
                                                                        Ma da dove si prende l’acqua? In
                                                                        altre parole non si lascia assumere
                                                                        la loro forma ai motivi e alle idee
                                                                        musicali». Anche in questo concerto
                                                                        «l’acqua» proviene da diverse fonti.
                                                                        Una scrittura violinistica di grande
                                                                        impegno tesa all’espressività e non a
                                                                        un vacuo virtuosismo; il dispiegarsi,
                                                                        in particolare nell’Adagio di molto, di
                                                                        una generosa cantabilità, più intima
                                                                        che esibita; la persistenza, evidente
                                                                        nel conclusivo Allegro ma non tanto,
                                                                        di un dialogo ritmicamente vivace e
Helene Schjerfbeck     più solidale che antagonista con l’orchestra; la convivenza di un’atmosfera tardo
The Old Manor, 1901.
                       romantica con il persistere dell’essenzialità della scrittura: «Sibelius si trovò di
Olio su tela
                       fronte all'esigenza di conciliare due fattori difficilmente conciliabili; da un lato la
                       lunga e illustre tradizione del Concerto romantico, in cui il virtuosismo doveva
                       trovare il suo spazio adeguato, dall'altro il proprio personale stile compositivo, in
                       cui l'idea del neoprimitivismo, di una sobrietà e profondità di pensiero, rifletteva
                       una rivendicazione di identità culturale per la Finlandia» (Arrigo Quattrocchi).
                       In questa sintesi, e in anni in cui emergeva il nuovo sinfonismo di Gustav Mahler,
                       troviamo l’identità stilistica di Sibelius, tenacemente perseguita anche nei periodi
                       successivi di una lunga e nobile vita d’artista.

                                                                                                            11
Johannes Brahms
                            Sinfonia n. 1 in do minore op. 68
                            «Non comporrò mai una sinfonia. Non puoi avere idea di che
                            cosa si provi sentendosi marciare alle spalle un simile gigante»

                            Nel 1933, centenario della nascita del compositore di Amburgo che viaggiò a lungo nel
                            nostro paese e scelse di vivere a Vienna, Arnold Schoenberg tenne una conversazione,
                            raccolta poi nel volume Stile e idea. Il titolo era esplicito, Brahms, il progressivo: «Brahms
                            il classico, il tradizionalista, è stato un grande innovatore nel regno del linguaggio
                            musicale: in effetti, è stato un grande progressista».
                            Attorno alla sua opera, mentre era in vita e per lungo tempo ancora, si è consumata una
                            aspra battaglia. Alla nuova «opera d’arte totale» teorizzata e realizzata da Wagner, Brahms
                            contrapponeva il rifiuto della scena lirica, dell’esteriorità di una rappresentazione di
                            teatro musicale. E mentre il genere del poema sinfonico – con tanto di titolo, racconto
                            esplicativo, immaginifica densità di idee e di situazioni narrative – trovava i propri
                            campioni prima in Franz Liszt poi in Richard Strauss, lui continuava a comporre pure
                            sinfonie in quattro movimenti.
                            Quando aveva appena venti anni Robert Schumann lo indicò come l’atteso giovane
                            genio in Nuove vie, uno degli articoli più ispirati nella storia della pubblicistica musicale:
                            «Attendevamo qualcuno che ci manifestasse la perfezione magistrale non in uno
                            sviluppo graduale, bensì di colpo, come Minerva uscì già interamente armata dal capo
                            del Cronide. Ed eccolo qui: un giovane alla cui culla hanno vegliato Grazie ed Eroi. Il
                            suo nome è Johannes Brahms, è venuto da Amburgo, dove creava in silenziosa oscurità,
                            ma istruito da un insegnante ottimo ed entusiasta (Eduard Marxsen) alle più difficili
                            forme dell’arte, e poco prima del suo arrivo mi era stato raccomandato da un noto
                            e venerato maestro (Joseph Joachim). Anche esteriormente egli presentava tutti quei
Van Gogh
                            segni che ci annunciano: ecco un eletto! Seduto al pianoforte, iniziò a svelarci regioni
Salici al tramonto, 1888.
Olio su tela                meravigliose. Noi venivamo attirati in cerchi sempre più magici. Si aggiunga un modo

                                                                                                                       13
di suonare straordinariamente geniale, che del pianoforte faceva un’orchestra di voci
ora lamentose, ora esultanti di gioia. Erano Sonate o piuttosto Sinfonie velate, Lieder la
cui poesia si potrebbe capire anche senza conoscere le parole, per quanto una profonda
melodia vocale li percorra tutti…Ogni brano così diverso dall’altro da sembrare
ciascuno sgorgato da un’altra sorgente. E sembrava poi che egli passando come un
fiume scrosciante, unificasse tutte queste sorgenti in un’unica cascata, le onde precipiti
coronate da un placido arcobaleno e accompagnate sulla riva da svolazzanti farfalle e da
canti di usignoli…Quando la sua bacchetta si abbasserà sulle massi orchestrali e corali,
noi potremmo allora entrare nel mondo degli spiriti».
Schumann intuisce le specificità del giovane musicista: il carattere sinfonico delle
composizioni pianistiche, l’aspetto liederistico presente anche quando mancano le
parole, la capacità di «unificare tutte queste sorgenti in un’unica cascata». Una simile
investitura può anche trasformarsi in uno choc e da allora trascorreranno ventitre
anni prima che Brahms prenda il coraggio di «abbassare la bacchetta» su una sinfonia.
La Prima delle quattro che comporrà nasce a Karlsruhe nel 1876; Brahms compiva
43 anni, aveva già scritto lavori di grande rilievo per orchestra (le Variazioni su un
                                                                                                            Van Gogh
tema di Haydn), per coro e orchestra (Un Requiem tedesco), per strumento solista e           Oliveto con nuvola bianca
orchestra (il primo Concerto per pianoforte), ma una Sinfonia, il genere che poteva          e rocce, 1889. Olio su tela

laureare un compositore, ancora no.
Schumann aveva composto la sua
ultima sinfonia nel 1851, Mendelssohn
nel 1842: al momento del debutto,
l’attesa nel mondo musicale è grande.
Nel 1862 l’impresa era sembrata potersi
compiere: Clara Schumann, scrivendo
all’amico violinista Joseph Joachim,
racconta del vigore dell’Allegro iniziale.
Ma anni dopo Bramhs confida al direttore
Hermann Levi: «Non comporrò mai una
sinfonia. Non puoi avere idea di che cosa
si provi sentendosi marciare alle spalle un
simile gigante». Beethoven naturalmente,
la sua ombra lunga. Wagner parlò a

14
proposito della Prima di «celebri compositori che si possono incontrare in concerti-
mascherate…travestiti da ultrasolidi sinfonisti in numero dieci». Lavorare venti anni
per creare una nuova sinfonia e sentirsi dire di aver composto nient’altro che un calco
beethoveniano. Anche quando fioccavano i complimenti – come quelli del direttore
Hans von Bülow: «Finalmente abbiamo la Decima sinfonia!» e del critico Eduard
Hanslick: «Non esiste compositore che si sia altrettanto avvicinato alle grandi sinfonie
beethoveniane» – la memoria ritornava sempre lì, ingigantendo il peso del confronto.
L’avvio cattura subito la nostra attenzione, e questo è un dono che non tutti i compositori
possiedono: accordi forte e legato dell’intera orchestra, il ritmo segnato dai colpi dei
timpani, la percezione di trovarci non all’inizio ma nel cuore di un percorso già iniziato,
che dobbiamo affrettarci a seguire. L’impeto si arresta, il passo rallenta, l’intensità del
suono scende, appare il disegno di una melodia lieve, ma con lei, oltre lei si staglia un
presentimento ansioso, incombente: un magistrale dominio del teatro del suono – vera
e propria dichiarazione poetica e programmatica dell’autore: il suono può esprimere
tutto – caratterizza le battute del Un poco sostenuto che precedono l’avvio del vastissimo
Allegro. Lo attraversano tre temi principali, che generano cinque idee secondarie:
una tale dovizia di materiale emerge e si con/fonde, affiora, scompare, ritorna anche
per brevi momenti, per veloci incisi sbalzati in primo piano: «Risultato di questo
procedimento è l’attenuazione del nucleo della forma-sonata beethoveniana, dell’impeto
dinamico dello sviluppo che ha come meta l’inizio della ripresa» (Christian Schmidt).
Il fluire della musica come lo scorrere della vita, dove il presente convive con la
memoria, l’attesa con il ricordo. Il rispetto dello schema, antico ormai, della forma
sonata si unisce al superamento delle sue schematicità nel sovrapporsi delle idee
portanti, nell’alternanza tra la prevalente massiccia densità della scrittura e momenti
di abbandono, di alleggerimento, in una concezione unitaria evidenziata nelle ultime
battute dal ritorno del primo tema, che si dissolve in un progressivo allentarsi del tempo
del racconto e nello sfumare dell’intensità.
Non abbiamo l’abitudine di associare Brahms a un’idea di tenerezza; così quando,
nell’Andante sostenuto, dopo l’introduzione degli archi, l’oboe, seguito da clarinetti,
flauti, fagotti, corni disegna la sua breve melodia, ci aspettiamo che presto di nuovo
prevalga lo spessore della tessitura orchestrale, come in effetti avviene; però, quella
voce ritorna e schiude il finale del movimento. Il primo violino prende un andamento
concertante, spicca come protagonista – espressivo raccomanda Brahms – si abbandona

                                                                                        15
a degli arabeschi, mentre dapprima oboi e corni – anch’essi espressivi – poi tutte le
voci dell’orchestra ne assecondano il cammino, che sale e reclina, cresce e diminuisce.
Nell’atmosfera conciliata di questo episodio, nel quale la soggettività di uno strumento
viene accolta nel fluire dell’insieme, Brahms esprime l’ideale, ora così lontano da noi, di
un necessario respiro comune tra l’uomo e la voce della natura.
Piano e dolce si avvia il primo tema del terzo tempo, Un poco allegretto e grazioso, affidato
al clarinetto. Note legate, accompagnamento degli archi indicato pianissimo sempre:
prevale la dimensione dell’idillio, interrotta da un addensarsi della scrittura che precede
un danzante passaggio in 6/8: è la Pastorale di Brahms, un’età dell’innocenza legata alla
fisicità della terra e insieme sospinta da un afflato cosmico, nella pace di quel poco a poco
più tranquillo della coda, quando il suono si dipana piano e dolce come all’inizio, prima
che nell’ultima battuta il pizzicato degli archi si incarichi di far svanire il sogno.
La più raccolta dimensione di secondo e terzo tempo anticipa l’ultimo movimento, che
dall’iniziale do minore passa al conclusivo do maggiore lungo tre episodi successivi - Adagio
/ Più andante / Allegro non troppo ma con brio - che si snodano senza soluzione di continuità
creando un’architettura tanto ampia quanto compatta. Il monumentale tempo di sonata
è avviato, con voluta simmetria rispetto al primo movimento, da un’introduzione solenne
e ombrosa. La compattezza della scrittura assume un aspetto grandioso e sacrale nel tema
del Più andante presentato dai corni e valorizzato nella sua ricchezza melodica dal flauto.
«Il Finale, preparato e condotto da una drammatica Introduzione che acuisce
l’attesa fino a un livello insostenibile, sbandiera un trionfale corale d’orchestra in
4/4 in do maggiore che pare una parafrasi dell’Inno alla Gioia nella Nona Sinfonia.
A chi glielo fece rilevare, Brahms rispose col suo solito bel garbo: «Anche un asino se
ne accorgerebbe». Cioè, l’aveva fatto apposta, la somiglianza era cercata. Per un atto
di omaggio verso il Grande, o per una franca accettazione della pericolosa eredità?»
(Massimo Mila).
Mentre l’alba del decadentismo europeo era iniziata, Brahms appare come lo scalatore
che, giunto alla vetta della montagna, contempli due paesaggi: la saldezza del classicismo
dietro di lui, un orizzonte del tutto incerto davanti a lui. Brahms amava l’archeologia,
scienza che nutre il pensiero, lo storicizza. Ascoltare le sue sinfonie rende sensibile la
necessità che abbiamo, oggi come allora, della loro energia e del loro ordine complesso.
Brahms ha scritto «musica per adulti» (Arnold Schoenberg) e gli adulti hanno bisogno
che le proprie ansie vengano placate da alcune, magari poche ma non negoziabili certezze.

16
Sigmund Lipinsky
Meeresstille (Calma marina), 1912. Acquaforte e bulino

                                                  17
Jean Sibelius

     1865   Jean (Jan) Sibelius nasce ad Hämeenlinna,                   indipendentiste.
            in Finlandia, da famiglia di origine svedese.        1900   Inizia una serie di tournee che lo vedranno
            Apprende i primi rudimenti musicali dal                     presente a Parigi, a Roma, a Berlino, dove,
            direttore della locale banda militare. Studia il            nel 1902, dirige En Saga, riscuotendo un
            pianoforte ma soprattutto il violino, strumento             lusinghiero successo, e in Gran Bretagna, paese
            che poteva portare con se’ durante le sue                   che accoglierà sempre con molto favore la
            solitarie passeggiate nella natura.                         musica di Sibelius.
     1884   Si trasferisce ad Helsinki, dove si iscrive          1903   Si trasferisce in una casa di campagna a
            all’istituto Musicale e inizia corsi regolari di            Järvenpää, poco a nord di Helsinki. Nella
            violino e composizione. Conosce Ferruccio                   tranquillità del suo rifugio in mezzo alla natura
            Busoni, con cui stringe duraturi rapporti di                nascono alcuni tra i più importanti capolavori
            amicizia.                                                   di Sibelius: il concerto per violino, le musiche
     1890   Ottiene una borsa di studio grazie alla quale               di scena per La morte, che contengono il celebre
            si reca per due anni consecutivi a Berlino e                Valse triste, Pelléas et Melisande e la Terza
            a Vienna. Il contatto con gli ambienti musicali             sinfonia.
            delle due capitali risulterà fondamentale            1914   La sua fama giunge fino nel nuovo continente.
            nell’aquisizione dello stile compositivo                    Il festival di Norfolk gli commissiona un poema
            di Sibelius, caratterizzato da un grande                    sinfonico, Le Oceanidi. In quell’occasione riceve
            rigore formale e da una eccellente abilità di               la laurea honoris causa della Yale University. I
            orchestrazione.                                             progetti di ulteriori viaggi in America vengono
     1892   Il primo, grande successo ottienuto con il                  però interrotti dallo scoppio della guerra.
            poema sinfonico Kullervo, tratto dal poema           1919   Termina la sua Quinta sinfonia.
            nazionale del Kalevala, lo induce a dedicarsi alla   1926   Dopo la composizione della Settima sinfonia e
            composizione di musiche legate alle tradizioni              del poema sinfonico Tapiola, Sibelius chiude
            del suo paese, che solo allora stava vivendo il             volontariamente la sua parabola creative,
            suo periodo risorgimentale. Sono di questo                  complice anche un forte tremore alle mani, e si
            periodo i poemi sinfonici En Saga e Karelia.                isola in quello che viene definito “il silenzio di
     1897   Riceve dalla stato una sovvenzione permanente,              Järvenpää”.
            che gli permette di dedicarsi esclusivamente alla    1957   Muore di emoragia celebrale, mentre a Helsinki
            composizione e che lo lega ancora maggiormente              viene eseguita la sua Quinta sinfonia.
            al suo paese.
     1899   Termina la sua Prima sinfonia e compone
            il brano Finlandia, che molto contribuirà a
            stimolare la cultura nazionale e le aspirazioni

18
Johannes Brahms

1833   Johannes Brahms nasce ad Amburgo il 7 maggio. Il               del pubblico. Vienna rimarrà, salvo brevi
       padre è un contrabbassista e Johannes viene avviato            interruzioni, il suo quartiere generale per il resto
       allo studio della composizione da E. Marxsen.                  della sua vita.
1854   Pubblica il Trio in si maggiore op. 8, che verrà poi    1864   Prima esecuzione del Quintetto in fa minore con
       completamente rielaborato 37 anni più tardi.                   pianoforte. Nella sua attività creativa la musica da
1855   Presenta al pubblico le sue prime composizioni.                camera riveste, con il pianoforte, un ruolo centrale:
       Fondamentali gli incontri con Joseph Joachim                   un banco di lavoro su cui prepararsi per affrontare
       e Robert Schumann. Il primo, già affermato                     altri generi più complessi.
       violinista, lo introduce nei più influenti circoli      1868   L’esecuzione del Deutsches Requiem, la più
       musicali tedeschi; Schumann invece lo presenta al              monumentale delle sue opere, lo pone al centro
       pubblico in un importante articolo sulla "Nuova                dell’interesse generale.
       Rivista Musicale", come una promessa della nuova        1876   Prima esecuzione della sua Sinfonia n°1 in do
       generazione. Schumann vede in Brahms una sorta                 minore, cui segue subito la Seconda in re maggiore
       di antidoto alla corrente progressista rappresentata           e il Secondo Concerto per pianoforte op 83.
       da Liszt e Wagner.                                      1883   Pubblica la Terza Sinfonia in fa maggiore. Dopo
1856   Nell’estate muore Schumann, e Brahms si                        la morte di Wagner, Brahms viene considerato il
       trasferisce a Düsseldorf, dove si era recato per               più grande maestro vivente di lingua tedesca. Ama
       restare accanto a Clara durante la malattia del                molto viaggiare, soprattutto in Italia. Il paesaggio,
       marito Robert. Incoraggiato e affiancato da                    la gente e i tesori artistici italiani saranno per lui
       Joachim, per circa dieci anni studia contrappunto;             fonte perenne di ispirazione e di gioia.
       si accosta alla tecnica degli strumenti in orchestra    1885   Quarta Sinfonia in mi minore, da molti
       ed esplora a fondo le opere di Bach e le polifonie             considerata l’ultima sinfonia del genere classico
       del Cinquecento. È di questi anni una copiosa                  iniziato da Haydn e culminato nelle nove sinfonie
       produzione di opere corali e per organo di notevole            beethoveniane.
       complessità tecnico-formale.                            1887   Prima esecuzione del Concerto per violino,
1859   Viene eseguito a Lipsia, e ottiene un clamoroso                violoncello e orchestra in la minore.
       insuccesso, il Primo Concerto per pianoforte in re      1891   Negli ultimi anni della sua vita si dedica
       minore.                                                        intensamente alla musica da camera e realizza
1862   A Vienna diviene amico del critico Eduard                      capolavori come il Quintetto con clarinetto
       Hanslick e accetta l'incarico di maestro del coro              op. 115 e le due Sonate op. 120 per clarinetto e
       dell'Accademia di canto e di direttore dei concerti            pianoforte.
       della “Società degli Amici della Musica”. La            1896   Brahms si spegne a Vienna il 3 aprile 1897.
       vita musicale viennese offre a Brahms le giuste
       condizioni per farsi sentire e imporre all’attenzione

                                                                                                                        19
Riccardo Chailly
Direttore
Riccardo Chailly è Direttore Musicale del Teatro alla Scala e   Riccardo Chailly è da oltre trent’anni artista esclusivo
Direttore Principale della Filarmonica della Scala. Dal 2016    Decca. Tra i riconoscimenti più recenti delle sue oltre 150
ha assunto la carica di Direttore Musicale dell’Orchestra       incisioni si segnalano il Gramophone Award come Disco
del Festival di Lucerna, succedendo a Claudio Abbado. È         dell’Anno per l’integrale delle Sinfonie di Brahms e due
stato Kapellmeister del Gewandhausorchester di Lipsia,          Echo Classic nel 2012 e nel 2015. L’attività discografica
la compagine sinfonica più antica d’Europa, e Direttore         con la Filarmonica della Scala, dopo il disco Viva Verdi
Principale dell’Orchestra del Royal Concertgebouw di            realizzato in occasione del bicentenario verdiano, è ripresa
Amsterdam, che ha guidato per sedici anni.                      nel 2017 con Overtures, Preludi e Intermezzi di Opere che
Conduce le principali orchestre internazionali, tra queste      hanno avuto la prima rappresentazione alla Scala. Decca
Wiener Philharmoniker e Berliner Philharmoniker, New            ha appena pubblicato un cofanetto contenente 55 CD di
York Philharmonic, Cleveland Orchestra, Philadelphia            registrazioni con le principali orchestre internazionali per
Orchestra e Chicago Symphony Orchestra. È ospite                celebrare 40 anni di collaborazione. Con la Filarmonica
regolare di festival quali Salisburgo e BBC Proms di            della Scala è in uscita nel 2018 un nuovo CD dedicato a
Londra.                                                         Nino Rota.
La carriera di Riccardo Chailly in campo operistico registra
numerose produzioni al Teatro alla Scala, alla Staatsoper
di Vienna, al Metropolitan di New York, all’Opera di San
Francisco, al Covent Garden di Londra, alla Bayerische
Staatsoper di Monaco, all’Opera di Zurigo.

20
Emmanuel Tjeknavorian
Violino
Nato a Vienna nel 1995 in una famiglia di musicisti di          Chamber Orchestra sotto la direzione, fra gli altri, di
origine armena, Emmanuel Tjeknavorian inizia lo studio          Adam Fischer, Cornelius Meister, Andrés Orozco-Estrada,
del violino all’età di cinque anni. Due anni dopo si esibisce   Kristiina Poska e John Storgårds.
per la prima volta in pubblico con un’orchestra e dal 2011      Tra le novità di questa stagione vi sono i debutti con
studia sotto la guida di Gerhard Schulz, ex membro del          Gewandhaus Orchestra, Filarmonica di San Pietroburgo,
celebre Alban Berg Quartet, presso la Universität für           Mahler Chamber Orchestra, Filarmonica della Scala e
Musik und darstellende Kunst di Vienna.                         London Symphony Orchestra, con i direttori Semyon
Dal 2015, anno in cui ha ricevuto il premio per la migliore     Bychkov, Riccardo Chailly e Yuri Temirkanov.
interpretazione del Concerto per violino di Sibelius e          Solo, il suo primo album classico pubblicato da Sony nel
il secondo premio al Concorso omonimo, Emmanuel                 2017, ha suscitato grande attenzione ricevendo il premio
Tjeknavorian si è guadagnato l’attenzione del panorama          Opus Classical Prize nell'ottobre dell'anno successivo.
musicale internazionale. È stato selezionato per partecipare    Da settembre 2017 Emmanuel Tjeknavorian presenta un
alla serie Rising Stars 2017-2018 della European Concert        proprio programma sull’emittente privata austriaca “Radio
Hall Organisation.                                              Klassik”. Nel marzo 2018 è apparso con Rolando Villazón alla
Ha debuttato come solista con la Deutsches Symphonie-           trasmissione “Arte TV” Stars von morgen (Stelle di domani).
Orchester e con la Tonhalle di Zurigo. Collabora con            Emmanuel Tjeknavorian suona un violino Stradivari
le più importanti orchestre austriache e con Frankfurt          “Cremona” del 1698.
Radio Symphony, Linz Bruckner Orchestra, Finnish
Radio Symphony Orchestra, Camerata Salzburg e Munich

                                                                                                                         21
Filarmonica della Scala
Orchestra
La Filarmonica della Scala viene fondata da Claudio Abbado        È ospite regolare delle principali istituzioni concertistiche
e dai musicisti scaligeri nel 1982. Carlo Maria Giulini guida     internazionali. Da cinque anni è protagonista del Concerto
le prime tournée internazionali; Riccardo Muti, Direttore         per Milano, il grande appuntamento sinfonico gratuito in
Principale dal 1987 al 2005, ne promuove la crescita              Piazza Duomo, tra le iniziative Open Filarmonica nate per
artistica e ne fa un’ospite costante nelle più prestigiose sale   condividere la musica con un pubblico sempre più ampio,
da concerto internazionali. Da allora l’orchestra ha instaurato   di cui fanno parte anche le Prove Aperte, il cui ricavato è
rapporti di collaborazione con i maggiori direttori tra i         devoluto in beneficenza ad associazioni non profit milanesi
quali Leonard Bernstein, Giuseppe Sinopoli, Seiji Ozawa,          che operano nel sociale, e il progetto didattico Sound,
Zubin Mehta, Esa-Pekka Salonen, Riccardo Chailly, Yuri            Music! dedicato ai bambini delle scuole primarie milanesi.
Temirkanov, Daniele Gatti, Fabio Luisi, Gustavo Dudamel.          Particolare attenzione è rivolta al repertorio contemporaneo:
Profonda è la collaborazione con Myung-Whun Chung e               la Filarmonica della Scala commissiona ogni anno un
Daniel Harding. Daniel Barenboim, Direttore Musicale del          nuovo lavoro orchestrale ai compositori del nostro tempo.
Teatro dal 2006 al 2015, e Valery Gergiev, sono membri            Consistente la produzione discografica per Decca, Sony ed
onorari, così come lo sono stati Georges Prêtre, Lorin Maazel,    Emi. Da gennaio 2017 è disponibile il nuovo CD Decca
Wolfgang Sawallisch. Nel 2015 Riccardo Chailly ha assunto         diretto da Riccardo Chailly con Ouvertures, Preludi e Intermezzi
la carica di Direttore Principale.                                di Opere che hanno avuto la “prima” al Teatro alla Scala.
La Filarmonica realizza la propria stagione di concerti ed è      Un nuovo CD diretto da Chailly e dedicato a Nino Rota è in
impegnata nella stagione sinfonica del Teatro alla Scala. Sono    uscita nel 2019.
oltre 800 i concerti all’estero tenuti durante le numerose        L’attività della Filarmonica della Scala non attinge a fondi
tournée. Ha debuttato negli Stati Uniti con Riccardo Chailly      pubblici ed è sostenuta da UniCredit, Main Partner istituzionale
nel 2007 e in Cina con Myung-Whun Chung nel 2008.                 dell’Orchestra, e dallo Sponsor Allianz.

22
Musicisti

Violini Primi                             Viole                       Flauti                    Tuba
Francesco Manara (Spalla)                 Simonide Braconi*           Andrea Manco*             Javier Castano Medina
Fulvio Liviabella*                        Matteo Amadasi              Massimiliano Crepaldi
Suela Piciri*                             Carlo Barato                                          Timpani
Rodolfo Cibin                             Maddalena Calderoni         Oboi                      Daniel Martinez*
Alessandro Ferrari                        Thomas Cavuoto              Fabien Thouand*
Alois Hubner                              Filippo Milani              Gianni Viero              Percussioni
Damiano Cottalasso                        Giuseppe Russo Rossi                                  Gianni Arfacchia
Antonio Mastalli                          Luciano Sangalli            Clarinetti
Estela Sheshi                             Federica Isidori            Fabrizio Meloni*
Francesco Tagliavini                      Mario Leotta                Christian Chiodi Latini
Francesco Borali                          Federica Mazzanti                                     * prima parte
                                                                      Fagotti
Elitza Demirova                           Marcello Schiavi
                                                                      Valentino Zucchiatti*
Claudio Mondini
                                                                      Nicola Meneghetti
Francesca Monego                          Violoncelli
Enrico Piccini                            Massimo Polidori*           Controfagotto
Gabriele Schiavi                          Jakob Ludwig                Marion Reinhard
                                          Simone Groppo
Violini Secondi                           Gianluca Muzzolon           Corni
Giorgio Di Crosta*                        Marcello Sirotti            Jorge Monte De Fez*
Anna Salvatori                            Massimiliano Tisserant      Roberto Miele
Emanuela Abriani                          Adriano Melucci             Piero Mangano
Stefano Dallera                           Costanza Persichella        Claudio Martini
Silvia Guarino                            Livia Rotondi               Stefano Curci
Stefano Lo Re                             Andrea Scacchi              Giulia Montorsi
Roberta Miseferi
Leila Negro                               Contrabbassi                Trombe
Gabriele Porfidio                         Giuseppe Ettorre*           Francesco Tamiati*
Alexia Tiberghien                         Omar Lonati                 Mauro Edantippe
Olga Zakharova                            Claudio Nicotra             Gianni Dallaturca
Rita Mascagna                             Claudio Pinferetti          Nicola Martelli
Susanna Nagy                              Alessandro Serra
Andrea Pellegrini                         Francesco D’Innocenzo       Tromboni
                                          Luis Angel Martinez Perez   Edvar Torsten*
                                          Claudio Schiavi             Renato Filisetti
                                          Jacopo Tarchini             Riccardo Bernasconi

I contrabbassi della Filarmonica montano corde

                                                                                                                        23
Parigi, 25 gennaio 2019
Filarmonica della Scala
Riccardo Chailly
Tournée

Ph. G.Hänninen
UniCredit & Filarmonica della Scala
un comune impegno per la musica
a shared commitment to music

UniCredit sostiene la cultura, e la musica in particolare,          UniCredit supports culture – and music in particular – because
perché crede nel loro valore e considera fondamentale il loro       it believes in their importance and feels that they make a
apporto per favorire il dialogo e lo sviluppo economico e           significant contribution to community spirit and sustainable
sociale sostenibile delle comunità.                                 economic and social development.

Con questo spirito, UniCredit affianca come Main Partner la         In keeping with this belief, UniCredit is proud to be the Main
Filarmonica della Scala e l’accompagna in tutte le sue attività,    Partner of the Filarmonica della Scala and supports all its
dalla Stagione di concerti in Teatro, alle tournée in Italia e      activities: from the concert season at La Scala, to tours in Italy
all’estero, ai progetti di Open Filarmonica, alla produzione        and abroad, and from Open Filarmonica projects to record
discografica.                                                       production.

Grazie alla condivisione di importanti obiettivi, la Banca e la     UniCredit and the Filarmonica have built a strong partnership
Filarmonica hanno costruito nel tempo una solida partnership,       over the years thanks to their shared objectives, working together
che ha coinvolto un pubblico sempre più ampio e nuovo in            to engage a new and broader audience in exciting musical
esperienze musicali di grande impatto e in rilevanti progetti       experiences and major charity initiatives.
di solidarietà.
                                                                    The world-class Filarmonica orchestra is deeply committed to
Attraverso le attività della Filarmonica, Orchestra d’eccellenza,   social issues and also has a significant profile on the world stage.
impegnata nel sociale e molto presente anche sulla scena            Its activities embody UniCredit’s aim of building close bonds
internazionale, UniCredit esprime, in linea con la sua natura       with the people it serves as a pan-European bank and help it to
paneuropea, la vicinanza alle persone e promuove il benessere       improve the quality of life and togetherness of the communities
e la coesione delle comunità per cui opera.                         where it operates.

26
Associazione Filarmonica della Scala

Fondatore                              Coordinatore artistico                 Consiglio di Amministrazione            Collegio dei revisori dei conti
Claudio Abbado                         organizzativo                          Fabrizio Saccomanni, Presidente         Tullio Turri, Presidente
                                       Damiano Cottalasso                     Renato Duca, Vicepresidente             Giovanni Cucchiani
Presidente                                                                    Carlo Barato                            Paolo Lazzati
Fabrizio Saccomanni                    Comunicazione e edizioni               Damiano Cottalasso
                                       Marco Ferullo                          Maurizio Devescovi
                                                                              Carla Mainoldi
Presidente onorario
                                                                              Andrea Manco
Alexander Pereira                      Segreteria artistica
                                                                              Piero Mangano
Sovrintendente del                     Alessandra Radice
                                                                              Francesco Micheli
Teatro alla Scala
                                                                              Daniele Morandini
                                       Coordinamento                          Roberto Parretti
Direttore principale                   generale                               Luisa Prandina
Riccardo Chailly                       Hetel Pigozzi                          Cesare Rimini
                                                                              Severino Salvemini
Soci onorari                           Organici e coordinamento               Ernesto Schiavi
Daniel Barenboim                       della produzione                       Gabriele Screpis
Valery Gergiev                         Renato Duca                            Francesco Tagliavini

Soci Orchestra Filarmonica
Emanuela Abriani, Matteo Amadasi, Gianni Arfacchia, Giorgio Baiocco, Carlo Barato, Duccio Beluffi, Riccardo Bernasconi, Andrea Bindi, Lorenzo
Bonoldi, Simonide Braconi, Giuseppe Cacciola, Maddalena Calderoni, Gerardo Capaldo, Alice Cappagli, Stefano Cardo, Javier Castano Medina,
Cavuoto Thomas, Christian Chiodi Latini, Rodolfo Cibin, Attilio Corradini, Damiano Cottalasso, Massimiliano Crepaldi, Stefano Curci, Gianni
Dallaturca, Stefano Dallera, Francesco De Angelis, Giorgio Di Crosta, Renato Duca, Brian Earl, Mauro Edantippe, Torsten Edvar, Giuseppe Ettorre,
Alessandro Ferrari, Agnese Ferraro, Renato Filisetti, Gabriele Garofano, Marco Giubileo, Olga Gonzalez Cardaba, Giuseppe Grandi, Simone Groppo,
Silvia Guarino, Francesco Guggiola, Alois Hubner, Joel Imperial, Sandro Laffranchini, Francesco Lattuada, Fulvio Liviabella, Stefano Lo Re, Omar
Lonati, Anna Longiave, Martina Lopez, Jakob Ludwig, Paola Lutzemberger, Francesco Manara, Andrea Manco, Piero Mangano, Nicola Martelli, Claudio
Martini, Laura Marzadori, Antonio Mastalli, Olga Mazzia, Fabrizio Meloni, Nicola Meneghetti, Michelangelo Mercuri, Augusto Mianiti, Roberto Miele,
Filippo Milani, Roberta Miseferi, Jorge Monte De Fez, Daniele Morandini, Francesco Muraca, Gianluca Muzzolon, Pierangelo Negri, Leila Negro,
Claudio Nicotra, Roberto Nigro, Kaori Ogasawara, Maurizio Orsini, Giovanni Paciello, Roberto Parretti, Daniele Pascoletti, Tatiana Patella, Andrea
Pecolo, Emanuele Pedrani, Alfredo Persichilli, Suela Piciri, Massimo Polidori, Cosma Beatrice Pomarico, Gabriele Por dio, Luisa Prandina, Marion
Reinhard, Danilo Rossi, Emanuele Rossi, Giuseppe Russo Rossi, Anna Salvatori, Luciano Sangalli, Gianluca Scandola, Gabriele Screpis, Alessandro Serra,
Enkeleida Sheshaj, Estela Sheshi, Eugenio Silvestri, Francesco Siragusa, Gaetano Siragusa, Marcello Sirotti, Dino Sossai, Danilo Stagni, Evgenia Staneva,
Francesco Tagliavini, Francesco Tamiati, Fabien Thouand, Alexia Tiberghien, Massimiliano Tisserant, Marco Toro, Eriko Tsuchihashi, Gianluca Turconi,
Corinne Van Eikema, Gianni Viero, Olga Zakharova, Lucia Zanoni, Marco Zoni, Valentino Zucchiatti.

                                                                                                                                                        27
Mecenati                              Paola Banducci
                                      Antonio Banfi
                                                                                      Giovanna Bologna
                                                                                      Marina Bonacina
                                      Nice Barberis                                   Sciake Bonadeo
                                      Gianni Barberis Canonico                        Cesare Bonadonna
Atelier Emé                           Antonella Barbier Randolfi                      Lidia Bonatelli
Esselunga S.p.A.                      Giuseppina Barbier Meroni                       Enrico Bonatti
Etro                                  Jenny Barbieri                                  Kinina Bonatti
                                      Milena Barbieri Oppizzio                        Maria Enrica Bonatti
Fondazione Bracco                     Giuseppina Barboni Rocca                        Giuseppe Bonfardeci
Fratelli Prada S.p.A.                 Orsina Baroldi                                  Giancarlo Bongioanni
Heracles Srl                          Ignazio Giorgio Basile                          Maria Pia Bonomelli
Rosetti Marino S.p.A.                 Andreina Bassetti Rocca                         Ada Borella
                                      Nicolò e Maria Vittoria Bastianini Carnelutti   Federica Borella
                                      Fabrizio Battanta                               Emilio Borra
                                      Matteo Bay                                      Giuliana Bortolazzi
Sostenitori                           Lucia Beato Borradori
                                      Rosa Bedoni
                                                                                      Andrea Bosetti
                                                                                      Luciana Bottoli
*promotore                            Antonio Belloni                                 Stefano Bottoli
                                      Enrico Belloni                                  Amelia Boveri Puni
                                      Giancarlo Belloni                               Andrea Bracchetti
Mario Joseph Abate                    Giulia Barbara Belloni                          Marco Bracchetti
Carlo Luigi Acabbi                    Massimo Belloni                                 Roberto Bracchetti
Ludovica Acerbi                       Giorgio Giovanni Bellotti                       Alvise Braga Illa
Camilla Achilli                       Carla Beltrami Zasso                            Gerardo Braggiotti
Emilia Acquadro Folci                 Jacob Benatoff                                  Sebastiano e Bianca Maria Brenni
Noris Agosta                          Giuseppe Bencini                                Corinna Brenta del Bono
Emilio Aguzzi de Villeneuve           Enrica Bencini Ascari                           Guido Brignone
Carlo Giuseppe Aguzzi de Villeneuve   Dina Berardi Terruzzi                           Ennio Brion
Giuliana Albera Caprotti              Paola Berardo Castelli                          Francesco Roberto Riccardo Brioschi
Adalberto e Anna Alberici             Ernesto Beretta                                 Roberta Brivio Sforza
Simona Alberizzi Fossati              Roberto Beretta                                 Christopher Broadbent
Luigi e Juliana Albert                Camilla Beria di Argentine                      Maria Grazia Brunelli Pizzorno
Stefano Alberti de Mazzeri            Paolo Berlanda                                  Titta Bruttini
Alberto Albinati                      Lina Bruna Bernardini                           Carlo Buora
Alberto Alemagna                      Fabio Bernasconi                                Claudio Emilio Buzzi
Ali Group Srl                         Fabrizio Bernasconi                             Cesare Buzzi Ferraris
Guido Carlo Alleva                    Mercedes Bernasconi                             Gregorio Luigi Maria Caccia - Dominioni
Alvise Alverà                         Mirella Bernasconi Vivante                      Giovanni Caizzi
Silvia Amati Bassani                  Maria Luisa Bernini                             Gabriella Calabrese
Amici della Scala                     Giuseppe Bernoni                                Gabriella Calori
Ennio Amodio                          Maria Luisa Bertacco                            Vincenzo Caltabiano
Emilia Amori Mosca                    Umberto Bertelé                                 Antonietta Calvasina
Steel Consulting Amulio Cipriani      Marina Bertoli Sirtori                          Vittoria Calvi
Lamberto Andreotti                    Milena Bertuzzi Rustioni                        Laura Camagni
Cristina Angé Festorazzi              Allegra e Dino Betti van der Noot               Claudio Camilli
Annas Srl                             Gloria Biagi                                    Maria Teresa Camisasca
Elisabetta Arrigoni                   Francesca Bianchi                               Lucia Campisi Borra
Erica Astesani                        Barbara Bianchini                               Silvana Cannavale Viola
Anna Maria Aureli                     Anna Bianchini d’Alberigo                       Gregorio Cappa
Rina Baderna                          Luigi Binaghi                                   Luisa Cappelli
Francesco Baggi Sisini                Roberta Binda                                   Emilia Capponi
Stefano Baia Curioni                  Nicole Blanga Fouques                           Francesco Arnaldo Caridei
Giovanna Balestreri                   Daniele Blei                                    Antonella Carnelli de Micheli Camerana
Carla Ballabio                        Stefano Boeri                                   Dora Carpaneda
Gian Piero Bandera                    Silvia Bohm                                     Silvia Casalino Rivetti

28
Lucia Cassani Arrigoni                       Gianfilippo Cuneo                                Paola Formenti Tavazzani
Guglielmo Castelbarco Albani Verri           Anna Cuppini                                     Alberto Fossati
Laura Castelli Rebay                         Vittore Curti                                    Maurizio Foti
Gigliola Castellini Curiel                   Antonella Dainotto                               Cesare Pietro Franzi
Maria Pia Cattaneo                           Maria Danielli Brambilla                         Laura Frassani Catanese
Mario Cattaneo                               Andrea Daninos                                   Letizia Frezzotti
Enzo Sergio Antonio Cattaneo                 Gianfranco De Giusti                             Maria Frosi Merati
Lidia Cavaggioni                             Elena Maria Giuseppina De Hierschel de Minerbi   Giulia Frosi Venturini
Gisella Cavaggioni Introini                  Vincenzo De Luca                                 Simone Fubini
Giovanni Cavalli                             Giacomo De Marini                                Carla Melissa Gabardi
Tommaso Cavallini                            Margot De Mazzeri                                Irene Gaetani D Aragona
Enrica Cebulli                               Lorenza De Medici                                Giorgio Gagliardini
Achille Cecchi                               Sergio De Micheli                                Fiorenzo Galli
Adolfo Cefis                                 Anna De Simone                                   Elvira Gamba Busnelli
Luigi Cella e Piera Ferraris                 Margherita Del Favero                            Antonio Gandolfi
Centro del Funerale di Gheri Merlonghi Srl   Gianni e Rita Ostini Dell’Orto                   Carlo Garbagnati
Carlo Cerami                                 Giovanni Desimoni                                Gian Maria e Anna Garegnani
Lionel Ceresi                                Marco Di Guida                                   Mario Garraffo *
Elisabetta Ceschi Caprotti                   Leda Di Malta Demuru                             Carla Gaslini Trotter
Matteo Francesco Enrico Chiapasco            Maria Carla Discalzi                             Marina Gasparotto Curti
Elisabetta Chiesa                            Rosanna Dompieri                                 Romolo Genghini
Enrico e Alessandra Chiodi Daelli            Donatella Donati                                 Francesco Gerla
Sergio Chiostri                              Maria Grazia Donelli                             Elena e Angela Gerosa
Simonetta Ciampi                             Elena Du Chéne de Vére                           Gustavo Ghidini
Gianfranco Ciboddo                           Maria Caterina Du Chéne de Vére                  Ambretta Ghio
Anna Cima                                    Anna Du Chéne de Vére                            Federico Ghizzoni
Cima 1915 Srl                                Margherita Du Chéne de Vére Villa                Roberto Giacomelli
Marina Cimbali                               Lorenzo e Anna Enriques                          Bianca Maria Giamboni
Giovanni Ciocca                              Adriana Ercole                                   Paolo Giannini Mochi
Letizia Cipolat                              Bruno Ermolli                                    Camilla Ginori Conti
Franca Cocchetto                             Giuseppe Faina                                   Alberto Giordanetti
Emilio Cocchi                                Marco Fantini ed Ermella Zanieri                 Antonio Eugenio Giuliani
Vittorio Codecasa                            Giorgio Fantoni                                  Fernanda Giulini
Giulia Maria Teresa Cogoli                   Rita Farina                                      Vittorio Giulini
Mario Colasurdo                              Enrico Farsura                                   Marina Gnecchi Ruscone Agostini
Liliana Collavo                              Ariberto Fassati                                 Paola Gnesutta
Valeria Collini                              Gian Giacomo Faverio                             Nicoletta Gola e Giulia Larrieu
Laura Franca Colombo                         Gloria Favretti                                  Gaetana Gola Jacono
Giulio Federico Colombo                      Grazia Fedi Gariboldi                            Silvio Golia
Colombo E C. Ascensori Srl                   Anna Feltri                                      Marino Golinelli
Renata Colorni                               Maria Pia Ferrari                                Micaela Goren Monti
Comitalia – Compagnia Fiduciaria             Paolo Ferrario                                   Tiziana Gosce
Fedele Confalonieri                          Silvia Ferriani                                  Alessandra Greco
Luigi Consiglio                              Giuliana Ferrofino                               Claudio e Luisa Grego
Monica Coretti                               Cesarina Ferruzzi                                Marva Griffin Wilshire
Elisa Corsi Tettamanti                       Anna Maria Fiorelli Mariani                      Milvia Groff
Carlo e Angela Corsi                         Riccardo Fiorina                                 Stefania Grunzweig
Maura Cortese Pacchioni                      Maria Cristina Fioruzzi                          Patrizia Gualtieri
Maurizio Corvi Mora                          Adriana Florit                                   Federico Guasti
Maria Laura Cozzi Lazzati                    Respublica Fondazione                            Francesca Maria Guidobono Cavalchini
Bianca Maria Cozzi Luzzatto                  Fiera Internazionale Milano Fondazione E.A.      Massimo Guzzoni
Adolfo Cremonini                             Alberto Fontana                                  Jacopo Guzzoni
Alfredo e Marialuisa Cristanini              Maria Luisa Fontana                              Enrique e Maria Luisa Hausermann
Cristina Cristiani                           Paola Maria Formenti                             Alessandra Maria Heukensfeldt Slaghek Fabbri
Giovanni Cucchiani                           Mirella Formenti Pio                             Mania Hruska

                                                                                                                                             29
Alberta Bianca Imperiali                     Roberto Marchesi                        Albino Moretti
Investitori Sgr S.p.A.                       Josepha Marchetti                       Giovina Moretti di Noia
Giovanni Iudica e Maria Lorenza Sibilia      Piergaetano Marchetti                   Tono Morganti
Giustina Jaeger                              Angelo e Alessandra Marchiò             Marzia Mori Ubaldini
Victoria Josefowitz                          Alessandra Marcora                      Alberto Moro
Giacomo Jucker                               Daniela Mari                            Alberto Moro Visconti
Annalisa Kahlberg                            Floriana Maris                          Franco Mosca
Francesca King                               Fernanda Marzoli Guy                    Liliana Moscheri
Carla Klinghofer                             Andrea Attilio Cesare Marzorati         Claudio Murgia
Enrico Lainati                               Mario Marzorati                         Musical Viaggi Sas
Giovanni Lalatta                             Paola Marzorati Polar                   Massimo Napolitano
Paolo Alberto Lamberti                       Gianni e Marialuisa Massardo            Delly Napolitano Perenze
Guido Landriani                              Antonella Massari                       Giulia Natoli
Pier Luigi Lanza                             Maria Consolata Massone                 Federico Nordio
Neda Lapertosa                               Silvana Mattei                          Mario Notari
Antonia Lareno Faccini                       Maria Pia Matteoni                      Nucci Notari Lanzi
Mariateresa Lazzari Giorgetti                Donatella Maveri                        Gian Battista e Chiara Origoni della Croce
Paolo Lazzati                                Corrado Franco Maveri                   Francesco Orombelli
Elisabeth Le Van Kim                         Gaia Maveri                             Roberto Orsi e Bianca Maria Giamboni
Augusta Lebano                               Maura Maveri Rota                       Giovanni Ortolani
Filippo Lebano e Maria Debellich Goldstein   Roberto Mazzotta                        Thierry Oungre
Pasquale Lebano e Bianca Maria Ranzi         Mediaset S.p.A.                         Gasparino Padovan
Viviana Lecchi                               Maria Pia Medolago Albani della Beffa   Paolo Pagliani
Benjamin Lerner                              Jacques Megevand                        Gabriella Pagliani Torrani
Elisabetta Levoni                            Filippo Menichino e Orietta Tonini      Roberto Pancirolli e Simona Valsecchi
Graziella Levoni                             Brunella e Andrea Mennillo              Angela Panzeri
Libreria Antiquaria Mediolanum               Massimo Menozzi                         Roberto Paoli
Bianca Lisi Lanzoni                          Anna Rosa Meoni                         Maria Luisa Paolucci Vittorelli
Cristina Litta Modigliani                    Merati Cartiera di Laveno S.p.A.        Giancarla Papa
Franca Lo Bianco                             Hillary Mary Merkus                     Angelo Pasini
Claudio Locatelli                            Srl Mia                                 Maria Luisa Pasti
Flavio Locatelli                             Francesco Micheli                       Michelangelo Pastore
Pompeo Locatelli                             Paolo Vittorio Michelozzi               Giovanni Pavese
Maria Giovanna Lodigiani                     Francesco Migiarra                      Laura Pavese
Giampaolo Longhin                            Mario e Lisetta Miglior                 Elena Pavesi Tegami
Marzio Longo                                 Rosa Milesi                             Marco Pecori e Carla Comelli
Giampaolo Lottaroli                          Alberto Milla                           Pascale Pederzani
Pietro Stefano Lucchini                      Carl Emil Minder                        Valeria Pella
Ester Luciano Codagnoni                      Marco e Letizia Mirabella Roberti       Maria Amedea Pelle
Giacomo Umberto Lunghini                     Luigi Augusto Miserocchi                Bruno Pennino
Laura Lungo                                  Rosita Missoni Jelmini                  Linda Perini
Riccardo Luzzatto                            Vittorio Moccagatta                     Silvia Peruzzotti
Elio Maestri                                 Ermete Molinari                         Marino Piacitelli
Carla Magnoni Pessina                        Alfredo e Isabella Molteni Corbellini   Maria Piera Pigorini
Umberto Maiocchi                             Vincenzo Monaci                         Carlo Piona
Guglielmo Maisto                             Renata Monico                           Cecilia Pirelli
Luigi Majnoni D Intignano                    Maddalena Montagnani                    Ferruccia Plaj Caldana
Maria Pia Malugani                           Marina Montel                           Roberto Poli
Giovanni Mameli                              Matilde Monti                           Francesco Pomati
Adriana Manara                               Michele Monti                           Alessandro Pontiggia
Guglielmo Manetti                            Fosca Montibelli                        Janine Simone Potherat
Rocco Mangia                                 Giovanni Morandi                        Roberto Pratesi
Silvana Mangiameli                           Noris Morano Orsi                       Stefano Preda e Elena Gambini
Beatrice Mangiameli Molinari                 Warly Moreira Tomei                     Adalberto Predetti e Paola Caprotti
Michele Mantero                              Valentina Ippolita Moretti              Emanuela Predetti

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Santina Prina Mariani                      Claudia Salvi Henry                          Emanuele Torrani
Giorgio e Anita Quagliolo                  Marialuisa Sangalli                          Flavio Torrini
Riccardo Quarti                            Stefano Sangalli                             Albert Totah
Liliana Querci Innocenti                   Studio Legale Associato Santa Maria          Roberto Tramarin
Brunella Radici                            Barbara Santoli                              Laura Tremelloni
Marcella Raggi                             Carlo Sarasso                                Giovanni Trocano
Carla Ratti di Desio Pragliola             Silvia Sardi                                 Francesca Trucchi
Marco Rayneri                              Srl Sarge                                    Annamaria Turri
Dino Rebay                                 Gabriella Sarogni                            Tullio Turri
Giovanni Rebay                             Gianluca Sarto                               Alessandro Turri
Antonio Recalcati                          Laura Sartori di Borgoricco                  Marina Vaglio
Angelo Recalcati                           Giuseppe Sbisà e Valentina Favretto Sbisà    Alberto Valentini
Beno Antonio Reverdini                     Iris Scaccabarozzi Tarter                    Olivia Valli Collini
Emma Ricci Saraceni                        Luciana Scaramella                           Ombretta Valli Musiani
Cesare Rimini                              Guglielmo Scattaro                           Maria Luisa Vanin Tarantino
Luigi e Teresa Rinaldi                     Manuela Vicky Schapira                       Attilio Ventura
Fabrizio Rindi                             Carlo Schiavoni                              Franco e Marialuisa Veroner
Pia Ripamonti                              Peter Antonio Schilling                      Giovanni Viani
Gilda Ripamonti                            Giuseppe e Giovanna Scibetta, Lucia Pamara   Miriam Vicentini Rusconi
Giovanna Risso Bianchi                     Carlo Luigi Scognamiglio Pasini              Maria Savina Vigilante
Flavio Riva                                Daniela Scolari Codecasa                     Roberto ed Elda Villani
Emma Rivolta Sala                          Giuliana Seccafieno Dall’Ora                 Piera Visconti
Carla Bruna Rizzani                        Liliana Servi                                Luchino Visconti di Modrone
Gabriella Annunziata Rizzi                 Sandra Severi Sarfatti                       Antonio Visentin
Gianni Rizzoni e Carla Ghellini Sargenti   Anna Sikos                                   Vitale&Co. S.p.A.
Luisa Robba                                Silvio Fossa S.p.A.                          Enrico Vitali
Maria Antonia Robbiani                     Paola Siniramed                              Franca Vitali
Giorgio Rocco                              Antonio Somaini                              Camillo Vitali Mazza
Ghilla Roditi                              Massimo Sordi                                Paolo Vitali Mazza
Roberta Rodolfi Gabaldo                    Luisa Sormani Cortesi                        Michela Vitali Scarpa
Silvia Maddalena Romagnoli                 Giuseppe e Giovanna Spadafora                Karin Wachtel
Patrizia Romani                            Mirella Sparaci e Lucia Formenti             Weber Shandwick Srl
Cesare Romiti                              Decio e Cristina Spinelli Ressi              Ruth Westen
Federico Ronzoni                           Monica Cristiana Maria Staffico              Carlo Winchler
Carol e David Ross                         Stanza del Borgo Srl                         Gianbruno Zamaretti
Maria Angela Rossi Boccalero               Lionello Stock                               Paolo M. Zambelli e Giulia Cocchetti Zambelli
Mercedes Rossi Sandron                     Vlasta Strassberger Blei                     Chiara Zambon
Maria Angela Rossini Morini                Lorenzo Stucchi                              Margherita Elena Maria Zambon
Anna Rosso                                 Studio Giovanni Terruzzi                     Marta Zambon Ghirardi
Annamaria Rota                             Studio Associato Rovella                     Claudio Zampa
Luigi Roth                                 Studio Legale Discepolo                      Annalisa Zanni
Maria Cecilia Rovetta                      Studio Legale Majorana                       Franco Zanoletti
Roberto Ruozi                              Studio Legale Zambelli - Luzza               Alberto e Nadia Zanolla
Elisabetta Rusconi Clerici Bassetti        Federico Sutti                               Annalisa Zanotti
Virginia Russo                             Rosalba Tabanelli Mariani                    Umberto Zanuso
Renzo Rustici                              Boguslawa Targetti Kinda                     Elisabetta Zevi
Juanita Sabbadini                          Giorgio Tarzia                               Franco Zito
Emilia Sacchi Spinelli                     Tecnet S.p.A.                                Chiara Zoppelli
Rossana Sacchi Zei                         Anna Laura Tedeschi Somaini                  Cenzi Zorzoli Pigorini
Giovanni Saibene                           Giuseppe Tedone
Paolo Saibene                              Marco Francesco Testa
Floreana Saldarini                         Eugenio Tettamanti
Elsa Saltamerenda                          Daria Tinelli di Gorla
Severino Salvemini                         Carlo Tivioli
Stefano Salvetti                           Francesca Torelli

                                                                                                                                        31
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