COME GESÙ CRISTO, COSTRETTI A FUGGIRE - Accogliere, proteggere, promuovere - Fondazione ...
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PRESS 2020 MENSILE DELLA FONDAZIONE MIGRANTES ANNO XLI - NUMERO 7-8 LUGLIO-AGOSTO 2020 COME GESÙ CRISTO, Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Terni COSTRETTI A FUGGIRE Accogliere, proteggere, promuovere e integrare gli sfollati interni 27 SETTEMBRE 2020 Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato
sommario PRESS 2020 MENSILE DELLA FONDAZIONE MIGRANTES ANNO XLI - NUMERO 7-8 LUGLIO-AGOSTO 2020 Rivista di informazione e di collegamento della Fondazione Migrantes Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato Anno XLI - Numero 7-8 luglio-agosto 2020 Come Gesù Cristo costretti a fuggire 3 Direttore responsabile Ivan Maffeis Accogliere, proteggere, promuovere e integrare gli sfollati interni Il Messaggio di Papa Francesco per la Direttore Giovanni De Robertis Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2020 Caporedattore Raffaele Iaria PRESS Editoriale 2020 MENSILE DELLA FONDAZIONE MIGRANTES ANNO XLI - NUMERO 7-8 LUGLIO-AGOSTO 2020 COME GESÙ CRISTO, Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 2, DCB Terni COSTRETTI A FUGGIRE L’attenzione su coloro che sono costretti a fuggire 6 Accogliere, proteggere, promuovere e integrare gli sfollati interni 27 SETTEMBRE 2020 Mons. Guerino Di Tora Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato L’altro Editoriale L’identità radicale fra Gesù e il povero 8 Direzione e Redazione Don Giovanni De Robertis Fondazione Migrantes Via Aurelia 796 - 00165 Roma Tel. 06.6617901 - Fax 06.66179070 segreteria@migrantes.it Primo Piano r.iaria@migrantes.it www.migrantes.it Gli sfollati interni 11 Autorizzazione del Tribunale di Roma Scheda sintetica per orientarsi A cura di Maria Cristina Molfetta n. 17475 del 13.12.1978 Contributo stampa 2019 Italia: 6,00 Euro Estero: 12,00 Euro Sussidi Un numero: 0,70 Euro Sussidi… anche on line 13 ISSN 0391-5492 Don Giovanni De Robertis Poste Italiane S.p.A. Sussidio n. 1 Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) Riflessione per i giovani 14 art. 1, comma 2, DCB Roma Andrea Bigalli, Noemi Dicorato, Simone Morandini, Daniele Parizzi C.C.P. n. 000088862008 Sussidio n. 2 intestato a Riflessione e preghiera per adulti 15 Migrantes - Migranti Press Via Aurelia, 796 - 00165 Roma Marco Cioni, Alessandro Cortesi, Andrea Grillo, Lidia Maggi, Serena Noceti, IBAN: IT76X0760103200000088862008 Eugenia Romano, Rosa Siciliano Tel. 06.6617901 - Fax 06.66179070 segreteria@migrantes.it Sussidio n. 3 www.migrantes.it Riflessione e preghiera per famiglie anche con bambini 17 C.C.B. n. 100000010845 Tonio Dell’Olio, Agata Diakoviez, Massimo Feré, intestato a Ulrike Jourdan, William Jourdan Fondazione Migrantes CC Stampa Bonifico bancario Una traccia per l’omelia 18 c/o Banca Prossima S.p.A. Don Giovanni De Robertis Filiale 05000 - Milano IBAN: IT 27T 03359 01600 100000010845 Preghiera per la Giornata Mondiale BIC: BCITITMX del Migrante e del Rifugiato 19 Archivio fotografico Fondazione Migrantes Don Francesco dell’Orco Iscritto alla Come Gesù Cristo costretti a fuggire 20 Federazione Italiana Settimanali Cattolici Sr. Elizangela Chaves Dias, mscs MigrantiPress percepisce i contributi pubblici all’editoria. MigrantiPress, tramite la Fisc (Federazione Italiana Settima- nali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunica- zione Commerciale. Progetto grafico, impaginazione e stampa www.taueditrice.com Immagine di copertina: © Nizar Ali Badr
1 GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE E DEL RIFUGIATO 1 Come Gesù Cristo, costretti a fuggire Accogliere, proteggere, promuovere e integrare gli sfollati interni Il Messaggio di papa Francesco per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2020 A ll’inizio di questo anno, nel mio discor- La Sezione Migranti e Rifugiati del Dicastero so ai membri del Corpo Diplomatico ac- per il Servizio dello Sviluppo Umano Integra- creditato presso la Santa Sede, ho anno- le ha pubblicato gli “Orientamenti Pastorali su- verato tra le sfide del mondo contemporaneo il gli Sfollati Interni” (Città del Vaticano, 5 maggio dramma degli sfollati interni: «Le conflittualità 2020), un documento che si propone di ispira- e le emergenze umanitarie, aggravate dagli scon- re e animare le azioni pastorali della Chiesa in volgimenti climatici, aumentano il numero di questo particolare ambito. sfollati e si ripercuotono sulle persone che già Per tali ragioni ho deciso di dedicare questo vivono in stato di grave povertà. Molti dei Paesi Messaggio al dramma degli sfollati interni, un colpiti da queste situazioni mancano di struttu- dramma spesso invisibile, che la crisi mondia- re adeguate che consentano di venire incontro le causata dalla pandemia COVID-19 ha esaspe- ai bisogni di quanti sono stati sfollati» (9 gen- rato. Questa crisi, infatti, per la sua veemenza, naio 2020). gravità ed estensione geografica, ha ridimensio- 7-8 luglio-agosto 2020 1 migrantiPRESS 1 3 1
1 GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE E DEL RIFUGIATO 1 nato tante altre emergenze umanitarie che afflig- Bisogna conoscere per comprendere. La conoscen- gono milioni di persone, relegando iniziative e za è un passo necessario verso la comprensione aiuti internazionali, essenziali e urgenti per sal- dell’altro. Lo insegna Gesù stesso nell’episodio vare vite umane, in fondo alle agende politiche dei discepoli di Emmaus: «Mentre conversavano nazionali. Ma «non è questo il tempo della di- e discutevano insieme, Gesù in persona si avvici- menticanza. La crisi che stiamo affrontando non nò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano ci faccia dimenticare tante altre emergenze che impediti a riconoscerlo» (Lc 24,15-16). Quando portano con sé i patimenti di molte persone» si parla di migranti e di sfollati troppo spesso ci (Messaggio Urbi et Orbi, 12 aprile 2020). si ferma ai numeri. Alla luce dei tragici eventi che hanno segnato il Ma non si tratta di numeri, si tratta di persone! 2020, estendo questo Messaggio, dedicato agli Se le incontriamo arriveremo a conoscerle. E co- sfollati interni, a tutti coloro che si sono trovati noscendo le loro storie riusciremo a compren- a vivere e tuttora vivono esperienze di precarie- dere. Potremo comprendere, per esempio, che tà, di abbandono, di emarginazione e di rifiuto quella precarietà che abbiamo sperimentato con a causa del COVID-19. sofferenza a causa della pandemia è un elemen- Vorrei partire dall’icona che ispirò papa Pio XII to costante della vita degli sfollati. nel redigere la Costituzione Apostolica Exsul Fa- È necessario farsi prossimo per servire. Sembra milia (1 agosto 1952). Nella fuga in Egitto il pic- scontato, ma spesso non lo è. «Invece un Sama- colo Gesù sperimenta, assieme ai suoi genitori, ritano, che era in viaggio, passandogli accanto, la tragica condizione di sfollato e profugo «se- vide e ne ebbe compassione. Gli si fece vicino, gnata da paura, incertezza, disagi (cfr Mt 2,13- gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi lo 15.19-23). caricò sulla sua cavalcatura, lo portò a un alber- Purtroppo, ai nostri giorni, milioni di fami- go e si prese cura di lui» (Lc 10,33-34). Le paure glie possono riconoscersi in questa triste realtà. e i pregiudizi – tanti pregiudizi – ci fanno man- Quasi ogni giorno la televisione e i giornali dan- tenere le distanze dagli altri e spesso ci impedi- no notizie di profughi che fuggono dalla fame, scono di “farci prossimi” a loro e di servirli con dalla guerra, da altri pericoli gravi, alla ricerca di amore. Avvicinarsi al prossimo spesso significa sicurezza e di una vita dignitosa per sé e per le essere disposti a correre dei rischi, come ci han- proprie famiglie» (Angelus, 29 dicembre 2013). no insegnato tanti dottori e infermieri negli ulti- In ciascuno di loro è presente Gesù, costretto, mi mesi. Questo stare vicini per servire va oltre il come ai tempi di Erode, a fuggire per salvarsi. puro senso del dovere; l’esempio più grande ce Nei loro volti siamo chiamati a riconoscere il lo ha lasciato Gesù quando ha lavato i piedi dei volto del Cristo affamato, assetato, nudo, ma- suoi discepoli: si è spogliato, si è inginocchiato lato, forestiero e carcerato che ci interpella (cfr e si è sporcato le mani (cfr Gv 13,1-15). Mt 25,31-46). Se lo riconosciamo, saremo noi a Per riconciliarsi bisogna ascoltare. Ce lo insegna ringraziarlo per averlo potuto incontrare, amare Dio stesso, che, inviando il suo Figlio nel mon- e servire. do, ha voluto ascoltare il gemito dell’umanità Le persone sfollate ci offrono questa opportu- con orecchi umani: «Dio infatti ha tanto amato nità di incontro con il Signore, «anche se i no- il mondo da dare il Figlio unigenito, […] per- stri occhi fanno fatica a riconoscerlo: coi vestiti ché il mondo sia salvato per mezzo di lui» (Gv rotti, con i piedi sporchi, col volto deformato, il 3,16-17). corpo piagato, incapace di parlare la nostra lin- L’amore, quello che riconcilia e salva, incomin- gua» (Omelia, 15 febbraio 2019). Si tratta di una cia con l’ascoltare. Nel mondo di oggi si mol- sfida pastorale alla quale siamo chiamati a ri- tiplicano i messaggi, però si sta perdendo l’at- spondere con i quattro verbi che ho indicato nel titudine ad ascoltare. Ma è solo attraverso un Messaggio per questa stessa Giornata nel 2018: ascolto umile e attento che possiamo arrivare a accogliere, proteggere, promuovere e integrare. riconciliarci davvero. Durante il 2020, per setti- Ad essi vorrei ora aggiungere sei coppie di ver- mane il silenzio ha regnato nelle nostre strade. bi che corrispondono ad azioni molto concrete, Un silenzio drammatico e inquietante, che però legate tra loro in una relazione di causa- effetto. ci ha offerto l’occasione di ascoltare il grido di 1 4 1 migrantiPRESS 1 7-8 luglio-agosto 2020
1 GIORNATA MONDIALE DEL MIGRANTE E DEL RIFUGIATO 1 chi è più vulnerabile, degli sfollati e del nostro per il nome del Signore nostro Gesù Cristo, a es- pianeta gravemente malato. E, ascoltando, ab- sere tutti unanimi nel parlare, perché non vi sia- biamo l’opportunità di riconciliarci con il pros- no divisioni tra voi, ma siate in perfetta unione simo, con tanti scartati, con noi stessi e con Dio, di pensiero e di sentire» (1 Cor 1,10). Costruire che mai si stanca di offrirci la sua misericordia. il Regno di Dio è un impegno comune a tutti i Per crescere è necessario condividere. La prima co- cristiani e per questo è necessario che imparia- munità cristiana ha avuto nella condivisione mo a collaborare, senza lasciarci tentare da gelo- uno dei suoi elementi fondanti: «La moltitudine sie, discordie e divisioni. E nel contesto attuale di coloro che erano diventati credenti aveva un va ribadito: «Non è questo il tempo degli egoi- cuore solo e un’anima sola e nessuno considera- smi, perché la sfida che stiamo affrontando ci va sua proprietà quello che gli apparteneva, ma accomuna tutti e non fa differenza di persone» fra loro tutto era comune» (At 4,32). Dio non ha (Messaggio Urbi et Orbi, 12 aprile 2020). Per pre- voluto che le risorse del nostro pianeta fossero a servare la casa comune e farla somigliare sem- beneficio solo di alcuni. pre più al progetto originale di Dio, dobbiamo No, questo non l’ha voluto il Signore! Dobbia- impegnarci a garantire la cooperazione interna- mo imparare a condividere per crescere insie- zionale, la solidarietà globale e l’impegno loca- me, senza lasciare fuori nessuno. La pandemia le, senza lasciare fuori nessuno. ci ha ricordato come siamo tutti sulla stessa bar- Vorrei concludere con una preghiera suggerita ca. Ritrovarci ad avere preoccupazioni e timori dall’esempio di San Giuseppe, in particolare a comuni ci ha dimostrato ancora una volta che quando fu costretto a fuggire in Egitto per salva- nessuno si salva da solo. Per crescere davvero re il Bambino. dobbiamo crescere insieme, condividendo quel- Padre, Tu hai affidato a San Giuseppe ciò che ave- lo che abbiamo, come quel ragazzo che offrì a vi di più prezioso: il Bambino Gesù e sua madre, per Gesù cinque pani d’orzo e due pesci… E basta- proteggerli dai pericoli e dalle minacce dei malvagi. rono per cinquemila persone (cfr Gv 6,1-15)! Bisogna coinvolgere per promuovere. Così infatti Concedi anche a noi di sperimentare la sua protezio- ha fatto Gesù con la donna samaritana (cfr Gv ne e il suo aiuto. Lui, che ha provato la sofferenza di 4,1-30). Il Signore si avvicina, la ascolta, parla chi fugge a causa dell’odio dei potenti, fa’ che possa al suo cuore, per poi guidarla alla verità e tra- confortare e proteggere tutti quei fratelli e quelle so- sformarla in annunciatrice della buona novella: relle che, spinti dalle guerre, dalla povertà e dalle ne- «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto cessità, lasciano la loro casa e la loro terra per metter- quello che ho fatto. si in cammino come profughi verso luoghi più sicuri. Che sia lui il Cristo?» (v. 29). A volte, lo slan- Aiutali, per la sua intercessione, ad avere la forza di cio di servire gli altri ci impedisce di vedere le andare avanti, il conforto nella tristezza, il coraggio loro ricchezze. Se vogliamo davvero promuove- nella prova. re le persone alle quali offriamo assistenza, dob- Dona a chi li accoglie un po’ della tenerezza di que- biamo coinvolgerle e renderle protagoniste del sto padre giusto e saggio, che ha amato Gesù come proprio riscatto. La pandemia ci ha ricordato un vero figlio e ha sorretto Maria lungo il cammino. quanto sia essenziale la corresponsabilità e che Egli, che guadagnava il pane col lavoro delle sue solo con il contributo di tutti – anche di catego- mani, possa provvedere a coloro a cui la vita ha tolto rie spesso sottovalutate – è possibile affrontare tutto, e dare loro la dignità di un lavoro e la sereni- la crisi. Dobbiamo «trovare il coraggio di aprire tà di una casa. spazi dove tutti possano sentirsi chiamati e per- mettere nuove forme di ospitalità, di fraternità, Te lo chiediamo per Gesù Cristo, tuo Figlio, che San e di solidarietà» (Meditazione in Piazza San Pie- Giuseppe salvò fuggendo in Egitto, e per intercessio- tro, 27 marzo 2020). ne della Vergine Maria, che egli amò da sposo fedele È necessario collaborare per costruire. Questo è secondo la tua volontà. Amen. quanto l’Apostolo Paolo raccomanda alla co- munità di Corinto: «Vi esorto pertanto, fratelli, FRANCESCO 7-8 luglio-agosto 2020 1 migrantiPRESS 1 5 1
1 EDITORIALE 1 L’attenzione su coloro che sono costretti a fuggire Commento al messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2020 Mons. Guerino Di Tora* I l titolo di questa 106ma Giornata Mondiale Il messaggio è esteso anche a coloro che vivono del Migrante e Rifugiato è: “Come Gesù Cristo la precarietà ed emarginazione a causa del “Co- costretti a fuggire: accogliere, proteggere, program- vid 19”. mare, integrare gli sfollati interni”. Il testo si apre con una icona tipica della cristia- Ancora una volta papa Francesco porta l’atten- nità, la famiglia di Nazareth: Gesù, Giuseppe e zione del mondo intero su coloro che sono co- Maria che devono fuggire per far scampare dal- stretti a fuggire, seppur all’interno della stessa la morte il bambino Gesù. Quante immagini regione, nazione, o in paesi vicini. Sono le stes- vediamo ogni giorno di mamme in fuga con il se cause: fame, guerra, siccità, ecc. che spingono loro figlioletto in braccio! Anche il Signore Gesù mamme, papà, bambini e giovani ad abbando- ha vissuto questa condizione. Il santo papa Pao- nare la propria casa, il loro territorio, sradicarsi lo VI, parlando della Madonna, ricordava Maria dalla loro provenienza, egualmente in pericolo come “donna forte che ha provato la fuga e l’esilio”. di rifiuto o emarginazione, nella ricerca di una E che dire di Giuseppe, chiamato a proteggere via di sopravvivenza. “ciò che di più caro al mondo Dio gli aveva affidato”. Si stima che nel mondo gli sfollati interni siano L’icona ci aiuta a riconoscere il Signore Gesù an- oltre 50 milioni!! Cifra da capogiro se si pensa cora presente in mezzo a noi: “Venite benedetti che non sono numeri vuoti ma persone: dietro dal Padre mio….ero forestiero e mi avete accolto”. ogni singola cifra c’è un essere umano, creato a Partendo da questa introduzione il Papa riprende immagine di Dio e che dovrebbe avere gli stessi i quattro verbi con cui aveva coniugato la pastora- diritti e doveri di ognuno di noi. le migratoria, articolandoli in nuove azioni con- La situazione oggi è ancora più grave, perché alle crete di sei coppie di verbi: conoscere per com- consuete ragioni si aggiunge la piaga della pan- prendere, farsi prossimo per servire, ascoltare per demia; e se coloro che fuggono sono già igno- riconciliarsi, condividere per crescere, coinvolge- rati, oggi costoro vivono il dramma ancora più re per promuovere, collaborare per costruire. grave del silenzio e della dimenticanza totale. Un crescendo di impegno con una relazione di Da qui il giusto, grave ed umano richiamo del causa nei vari passaggi, che costituiscono una Papa “per iniziative ed aiuti internazionali, essen- vera ascesi umana anche per chi non si ricono- ziali e urgenti per salvare vite umane”. sce nella fede o nell’esperienza cristiana. 1 6 1 migrantiPRESS 1 7-8 luglio-agosto 2020
1 EDITORIALE 1 Per comprendere bisogna prima conoscere: Non si può lasciar fuori nessuno. La pandemia sono persone provate dal dolore e che forse han- stessa ci ha richiamato a preoccupazioni e timo- no visto in faccia la morte. Conoscendo le loro ri comuni ricordandoci che nessuno si salva da storie potremo come il buon samaritano met- solo! terci al loro fianco, sentire dalla viva voce l’espe- Il successivo passo lega altri due verbi: coinvol- rienza della precarietà, della fuga, accompagna- gere e promuovere. La corresponsabilità diven- ta oggi dalla pandemia. ta il modo per coinvolgere le persone alle quali Purtroppo tante volte le paure e i pregiudizi ci si offre assistenza. Ognuno deve essere protago- impediscono di avvicinarci agli altri, anche cor- nista in questo processo comunitario e socia- rendo dei rischi. Quanti belli e nobili esem- le. Qui il Papa riporta le sue bellissime parole pi abbiamo avuto in questo tempo di pande- del 27 marzo nella “preghiera per il momento mia da medici, infermieri, volontari, da persone straordinario in tempo di pandemia”: “trovare il semplici e nascoste che hanno messo nel carrel- coraggio di aprire spazi dove tutti possano sentirsi lo della “spesa sospesa” parte del loro acquisto. chiamati e permettere nuove forme di ospitalità, di Papa Francesco sottolinea poi che “l’amore, quel- fraternità e solidarietà”. lo che riconcilia e salva, inizia con l’ascolto”. Il culmine di questa ascesi diventa il collabora- Oggi sentiamo tanti messaggi che ci bombar- re e costruire. Azioni certamente decisive per un dano in continuazione; ma ascoltare è un’al- impegno di cooperazione internazionale, che tra cosa. Lo insegnava già San Benedetto ai suoi chiede di superare gelosie, discordie, interessi monaci: ascoltare è far entrare e conservare den- parziali o nazionali e realizzare quella solida- tro di noi. Il silenzio che “per settimane ha re- rietà globale, speranza di un tempo nuovo che gnato nelle nostre strade” ci ha offerto l’occasio- possa realizzare il Regno di Dio nel mondo e ne di percepire il grido dei dimenticati, dei più trasformare la nostra storia umana in una storia vulnerabili, degli scarti di questa nostra società. di salvezza. ■ Questo ascolto può condurci ad una vera cresci- ta, condividendo. *Presidente Commissione Episcopale per le Migrazioni della Cei e Presidente Fondazione Migrantes 7-8 luglio-agosto 2020 1 migrantiPRESS 1 7 1
1 L’ALTRO EDITORIALE 1 L’identità radicale fra Gesù e il povero Una delle cose più sorprendenti e più inquietanti del Vangelo Don Giovanni De Robertis* I l messaggio di papa Francesco per la Giorna- stati costretti a fuggire, i pericoli e la precarietà, ta Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2020 non godono neanche di uno status giuridico ri- è dedicato agli sfollati interni, una categoria di conosciuto: la loro protezione è affidata a quel- persone che, a dispetto del loro numero (si sti- lo stesso Stato di appartenenza che a volte è la mano essere oggi circa 50 milioni), sono spesso causa stessa dei loro mali. E questa invisibilità invisibili. Persone che pur condividendo con i ri- è resa oggi ancora più grave dalla crisi mondia- chiedenti asilo e i rifugiati il dramma di essere le causata dalla pandemia COVID-19, che ha fi- 1 8 1 migrantiPRESS 1 7-8 luglio-agosto 2020
1 L’ALTRO EDITORIALE 1 nito col far dimenticare tanti altri drammi che obbligate a separarsi dai loro cari, sono espulsi dal- pure continuano a consumarsi su questa nostra la loro terra”. terra. Ma la colpa, se di colpa si deve parlare, non è di Potremmo obiettare che però la realtà degli sfol- papa Francesco, ma del Vangelo! Una delle cose lati interni riguarda solo alcuni Paesi devastati più sorprendenti, più inquietanti del Vangelo è dalla guerra o da crisi umanitarie, come la Siria, proprio questa identità radicale fra Gesù e il po- il Congo o il Venezuela, e in ogni caso non l’Ita- vero. Quel Gesù che ha detto durante l’ultima lia (anche se nel nostro Paese sono presenti sfol- cena: “Questo è il mio corpo” - e noi devotamente lati a causa di alcuni eventi ambientali disastro- ci inginocchiamo davanti al mistero dell’Euca- si). Ma non possiamo fingere di non sapere che ristia – è lo stesso che ha detto: “Ho avuto fame, il dramma di queste persone spesso ha le sue ho avuto sete, sono stato forestiero, nudo, ammala- origini in Europa (basti solo pensare alla produ- to, in carcere … quello che avete fatto a uno solo di zione e al commercio delle armi, o all’inquina- questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me” mento), e che ormai il nostro prossimo è ogni (Mt.25,31-46). Non ha detto: è come se l’avete essere umano. Inoltre il Papa estende il messag- fatto a me, ma proprio: l’avete fatto a me! gio “dedicato agli sfollati interni, a tutti coloro che Per questo i cristiani sanno che è Lui che incon- si sono trovati a vivere e tuttora vivono esperienze di triamo in ogni forestiero che bussa alla nostra por- precarietà, di abbandono, di emarginazione e di ri- ta, anche quando “i nostri occhi fanno fatica a fiuto a causa del COVID-19”. riconoscerlo: coi vestiti rotti, con i piedi sporchi, Il messaggio parte dall’icona biblica della Fuga col volto deformato, il corpo piagato, incapace in Egitto che ispirò papa Pio XII nello scrive- di parlare la nostra lingua”. re quella che è considerata ancora oggi la ma- Ai quattro verbi – accogliere, proteggere, pro- gna charta del magistero moderno sulle migra- muovere e integrare – che papa Francesco indi- zioni, la Costituzione Apostolica Exsul Familia. Scrive papa Francesco: “Nella fuga in Egitto il piccolo Gesù sperimenta, assieme ai suoi genitori, Le immagini la tragica condizione di sfollato e profugo «segna- ta da paura, incertezza, disagi (cfr Mt 2,13-15.19- e la vita di Nizar 23). Purtroppo, ai nostri giorni, milioni di fami- glie possono riconoscersi in questa triste realtà. Le immagini che accompagnano questo Quasi ogni giorno la televisione e i giornali dan- numero sono opere dell’artista siriano Ni- no notizie di profughi che fuggono dalla fame, zar Ali Badr. Scultore di professione, Nizar non ha mai dalla guerra, da altri pericoli gravi, alla ricerca di lasciato Latakia, sua città natale e il suo sicurezza e di una vita dignitosa per sé e per le Paese. Raccoglie le pietre che usa per le proprie famiglie» (Angelus, 29 dicembre 2013). In sue particolari opere sulla spiaggia e nelle ciascuno di loro è presente Gesù, costretto, come ai azzurre acque ai piedi del monte Zephon, tempi di Erode, a fuggire per salvarsi. Nei loro volti una montagna calcarea ai confini tra Tur- siamo chiamati a riconoscere il volto del Cristo affa- chia e Siria. Raccoglie i sassi e nel suo stu- dio li trasforma in composizioni in pietra mato, assetato, nudo, malato, forestiero e carcerato dalla enorme potenza narrativa. Le scene che ci interpella (cfr Mt 25,31-46). Se lo ricono- che raffigura attingono al patrimonio di sciamo, saremo noi a ringraziarlo per averlo po- racconti e leggende della sua terra ma an- tuto incontrare, amare e servire”. che alla storia più drammatica e cruenta Ricordo che il giorno di Natale 2017 scoppiò che in Siria oggi si vive. l’ennesima polemica contro papa Francesco per- Nizar con i proventi delle sue opere acco- glie e prepara ogni giorno da mangiare a ché nell’omelia della notte aveva osato parlare decine e decine di bambini e bambine che - anche in quel giorno! - di migranti: “Nei passi la guerra ha reso orfani e accompagna i di Giuseppe e Maria si nascondono tanti passi. Ve- tanti siriani costretti a fuggire dalla propria diamo le orme di intere famiglie che oggi si vedono terra, dove lui ha però scelto di rimanere. obbligate a partire. Vediamo le orme di milioni di Nizar condivide i suoi lavori e il suo impe- persone che non scelgono di andarsene, ma che sono gno sul suo profilo FB. 7-8 luglio-agosto 2020 1 migrantiPRESS 1 9 1
1 L’ALTRO EDITORIALE 1 Troppo spesso i migranti sono, nella migliore delle ipotesi, l’oggetto (non il soggetto!) della nostra carità, il piedistallo che mette meglio in evidenza la nostra bontà frasi terribili e insulti via internet” (papa Francesco alle comunità migranti, Bologna, ottobre 2017). Oggi la vera linea di demarcazione rispetto ai migranti è fra quelli che li guardano da lontano – e per loro sono solo dei numeri, una categoria: parlano di extracomunitari, di neri, di immigra- ti – e coloro che si sono avvicinati fino a ricono- scere nel loro volto il volto di un fratello, e allo- ra parlano di Leila, di Ibrahim, di Youssuf. Per questo è importante moltiplicare le occasioni di incontro, di ascolto, di buon vicinato. Un’altra coppia di verbi a cui ci richiama il Papa è coinvolgere per promuovere i migranti. Troppo spesso essi sono, nella migliore delle ipotesi, l’oggetto (non il soggetto!) della nostra carità, il cava nel suo messaggio per la GMMR 2018 come piedistallo che mette meglio in evidenza la no- risposta alla sfida pastorale provocata dalle mi- stra bontà. Un certo pietismo, il voler sempre grazioni, egli aggiunge ora altre sei coppie di e in tutto provvedere all’altro e scusarlo, senza verbi, legati fra loro da una relazione di causa- mai chiedere il suo aiuto o pensare di poter an- effetto. È interessante notare che si tratta ancora che imparare da lui, gli toglie la parità, lo spin- di verbi, di azioni concrete. Davanti al dramma ge a una bassa considerazione di se stesso e a che ci è di fronte non possiamo limitarci a qual- pensare che tutto gli è dovuto perché non si è che brillante analisi o pia considerazione, siamo capaci. chiamati ad agire. Gesù non ha promesso il Suo “A volte lo slancio di servire gli altri ci impedisce Regno a chi ripete Signore, Signore, ma a chi fa la di vedere le loro ricchezze. Se vogliamo davvero pro- volontà del Padre Suo che è nei cieli (Mt.7,21). muovere le persone alle quali offriamo assistenza, Di queste coppie di verbi mi limito a richiamar- dobbiamo coinvolgerle e renderle protagoniste del ne un paio, lasciando le altre alla vostra rifles- proprio riscatto”. sione. Il messaggio si conclude con una preghiera sug- Anzitutto papa Francesco ci ricorda la necessi- gerita dall’esempio di San Giuseppe. Di Giu- tà di conoscere per comprendere. Non si può com- seppe si dice nel brano da cui abbiamo preso prendere né amare ciò che non si conosce. E si le mosse che “destatosi, prese con sé il bambino e conosce bene solo da vicino: “Molti non vi cono- sua madre, nella notte, e fuggì in Egitto”. Il mio au- scono e hanno paura. Questa li fa sentire in diritto gurio è che in questa Giornata che celebreremo di giudicare e di poterlo fare con durezza e freddez- il prossimo 27 settembre molti di noi, destan- za, credendo anche di vedere bene. Ma non è così. Si doci, lo imitiamo, non limitandoci a dei bei di- vede bene solo con la vicinanza che dà la misericor- scorsi, ma facendo almeno qualcuna delle azio- dia … Da lontano possiamo dire e pensare qualsia- ni che papa Francesco ci ha suggerito in questo si cosa, come facilmente accade quando si scrivono messaggio. ■ *Direttore Generale Fondazione Migrantes 1 10 1 migrantiPRESS 1 7-8 luglio-agosto 2020
1 PRIMO PIANO 1 Gli sfollati interni… …scheda sintetica per orientarsi a cura di Mariacristina Molfetta Chi sono cement Person) fornita dai principi guida sugli sfollati delle Nazioni Unite del 1998. “Gli Sfollati interni sono quelle persone o grup- pi di persone che sono stati forzati od obbliga- ti a fuggire o a lasciare le proprie abitazioni o i Quanti sono nel mondo luoghi abituali di residenza in particolare come conseguenza di un conflitto armato o per evira- Ogni anno il Norwegian Refugees Council cura ne gli effetti di situazioni di violenza generaliz- un rapporto il GRID (Global Report on Internal zata, di violazione dei diritti umani o di disastri Displacement). Secondo gli ultimi dati dispo- naturali o provocati dall’uomo e che non hanno nibili, nel 2020 gli sfollati nel mondo risulta- valicato un confine di Stato internazionalmente vano essere 50,8 milioni di persone. Di questo riconosciuto”. totale 45,7 milioni avevano dovuto lasciare la La Chiesa riconosce ed utilizza la stessa defini- loro casa, pur non uscendo dai confini nazio- zione di sfollati interni (IDP – Internal Displa- nali del proprio Paese, per conflitti armati o 7-8 luglio-agosto 2020 1 migrantiPRESS 1 11 1
1 PRIMO PIANO 1 Quante persone nel mondo sono Focus su sfollati in Italia diventate sfollate nell’ultimo anno Sempre secondo il Report del Norwegian Refu- Secondo lo studio pubblicato nell’aprile gees Consil nel 2019 sono diventate sfollate 2020 dall’Internal Displacement Monito- circa 33,4 milioni di persone (che è il dato più ring Center (IDMC), centro ginevrino che analizza le migrazioni dovute a conflitti alto registrato dal 2012). Di queste 8.5 milioni e disastri all’interno dei singoli Paesi, gli a causa di conflitti armati o violenze genera- sfollati in Italia sono 3.400, legati, nello lizzate, mentre ben 24,9 milioni a seguito di specifico, a disastri ambientali: dall’eson- disastri ambientali naturali o causati dall’uo- dazione del lago di Como (novembre 2019) mo per la stragrande maggioranza, durante il al terremoto nel Mugello (Dicembre 2019), 2019, collegati all’acqua. fino ad arrivare alle eruzioni esplosive del vulcano Stromboli. L’Asia e il Pacifico da soli hanno coperto quasi Negli ultimi dieci anni sono stati molti gli il 60% dei casi, seguiti dall’Africa Sub Saharia- eventi che hanno causato, nel nostro Pa- na dove sono avvenuti il 24% dei casi, dal Me- ese, morti, feriti e sfollati a partire dal 6 dio Oriente e il Nord Africa con il 9,6%, tutto aprile 2009 con un terremoto di forte in- il Continente Americano ha avuto il 6,4 % dei tensità che colpisce la Città di L’Aquila cau- casi, infine, l’Europa lo 0,3%. sando 308 vittime, 15 mila feriti e oltre 67 mila sfollati. Nello stesso anno, 1 ottobre, l’alluvione di Messina e il 15 dicembre una scossa di terremoto che colpisce la media Anche gli Italiani sono sfollati valle del Tevere, interessando l’intero ter- ritorio comunale di Marsciano e porzioni Pur avendo avuto nel 2019 e nel 2020 poche di territorio dei comuni vicini. Una forte persone sfollate non è che l’Italia sia esente da scossa il 29 maggio 2012 in Emilia Roma- questo fenomeno, dopo la seconda guerra mon- gna che ha causato circa 15 mila sfollati. E diale le persone che non avevano più una casa si poi ancora, ne citiamo alcuni, alluvioni in stima che fossero più di 2 milioni. Sardegna, Marche, Genova e zone limitro- Per ricordare un disastro naturale di causa uma- fe fino al 24 agosto 2016 data del violento terremoto che ha colpito il Centro Italia e na possiamo pensare al Vajont (più di 1.400 vit- che è poi proseguito in ottobre con altre time e interi paesi distrutti) e per rimanere nel scosse in ottobre e nei mesi successivi, che campo dei disastri ambientali naturali sono sta- hanno provocato circa 30 mila sfollati. ti negli anni numerosi i terremoti e le alluvioni Il periodo di lontananza dallo loro case che hanno devastato il nostro paese e che han- delle persone coinvolte nei vari fenomeni no portato molte persone a perdere la loro casa ambientali, dura spesso anche alcuni anni e spesso vivono situazioni in agglomerati per periodi più o meno lunghi, e in alcuni casi appositamente costruiti. a continuare a vivere in zone diverse da quelle dove erano nel momento in cui il disastro si è verificato. ■ violenze generalizzate. In Siria se ne contano 6,5 milioni, in Colombia 5,6; nella Repubblica Democratica del Congo 5,5; in Yemen 3,6 e in Afghanistan 3 milioni). I restanti 5,1 milioni avevano invece dovuto Materiali e consigli allontanarsi dalle loro case a causa di disastri per la preparazione ambientali naturali o causati dall’uomo arran- della Giornata Mondiale del Migrante giandosi a trovare sistemazioni di fortuna in al- e del Rifugiato si possono trovare tre aree del Paese (di questi i primi cinque paesi per presenza del fenomeno risultano essere Af- e scaricare anche dal sito ghanistan con 1,2 milioni; India con 590.000 della Fondazione Migrantes persone; Etiopia con 390.000, Filippine con www.migrantes.it 364.000 e Sudan con 272.000 persone). 1 12 1 migrantiPRESS 1 7-8 luglio-agosto 2020
1 SUSSIDI 1 Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 27 SETTEMBRE 2020 SUSSIDI… ANCHE ONLINE INTRODUZIONE GENERALE L a crisi mondiale causata dalla pandemia Co- zione e xenofobia che si riscontrano in diverse regioni vid-19 se ci ha costretti tutti a restare chiusi d’Europa. Esse sono spesso motivate dalla diffidenza in casa per alcuni mesi e a interrompere le e dal timore verso l’altro, il diverso, lo straniero. Mi forme consuete di preghiera e di incontro delle preoccupa ancor più la triste constatazione che le no- nostre comunità, ci ha però sollecitati anche ad stre comunità cattoliche in Europa non sono esenti uscire dall’abitudine e a trovare nuove forme per da queste reazioni di difesa e rigetto, giustificate da coltivare la nostra fede e socialità. Attraverso la un non meglio specificato ‘dovere morale’ di conser- comunicazione on-line, ma anche riscoprendo vare l’identità culturale e religiosa originaria” (papa una più intensa comunicazione in famiglia, in Francesco ai Direttori Migrantes europei, 22 set- piccoli gruppi, a livello amicale. tembre 2017). Anche noi siamo stati provocati a ripensare le Il senso di questa giornata, giunta ormai alla sua modalità in cui celebrare la Giornata Mondia- 106ma edizione, è di aiutarci a vedere in loro la le del Migrante e del Rifugiato del 27 settembre. presenza di Cristo, “anche se i nostri occhi fanno Molto probabilmente non sarà possibile realiz- fatica a riconoscerlo: con i vestiti rotti, con i piedi zare grandi raduni pubblici diocesani, ma forse sporchi, col volto deformato, il corpo piagato, inca- potrà essere l’occasione per tentare di raggiunge- pace di parlare la nostra lingua”, e ad agire di con- re, in modo più capillare, le nostre parrocchie, i seguenza. gruppi, le famiglie. Qui di seguito trovate le introduzioni che ri- In questo tempo siamo chiamati a valorizzare mandano ad alcuni sussidi di preghiera prepa- proprio la dimensione della casa quale luogo di rati per l’occasione. Un aspetto da considerare è accoglienza, di relazioni, di ascolto della Paro- che questo materiale è il frutto di una collabora- la di Dio e di esperienza della fede nei gesti del zione ecumenica, che ha visto lavorare insieme quotidiano. La nostra casa può diventare luo- teologi e teologhe, pastori e pastore, esperti di go di scoperta dell’ospitalità che riceviamo gra- catechesi, liturgia e pastorale, segno di apertu- tuitamente da parte di Dio e dell’invio a essere ra e ospitalità reciproca tra credenti in Cristo di testimoni di ospitalità aprendo porte e finestre diverse confessioni cristiane. I sussidi nella ver- che spesso rimangono chiuse. sione integrale potranno essere scaricati on-line Per tutti i cristiani questo tempo dovrebbe essere e potranno essere utilizzati nelle parrocchie, in più che mai occasione per tornare all’ascolto del piccoli gruppi, in famiglia o anche individual- Vangelo e a vivere secondo lo stile di Gesù. Pur- mente. troppo invece oggi molti, pur dicendosi cristia- Ringrazio di cuore il gruppo “Insieme sulla stessa ni, davanti a coloro che “Come Gesù Cristo sono barca”, la Federazione delle Chiese evangeliche, costretti a fuggire” (titolo del messaggio di papa Pax Christi, e quanti si sono resi disponibili nel Francesco per la Giornata Mondiale del Migran- collaborare alla preparazione di questi sussidi. te e del Rifugiato 2020), pensano e agiscono se- Possano un giorno sentirsi dire dal Signore: “Ve- condo il mondo e non secondo il Vangelo: “Cari nite, benedetti del Padre mio … ero forestiero e mi fratelli e sorelle, non vi nascondo la mia preoccupa- avete ospitato!” (Mt.25,31-46). ■ zione di fronte ai segni di intolleranza, discrimina- don Giovanni De Robertis 7-8 luglio-agosto 2020 1 migrantiPRESS 1 13 1
1 SUSSIDI 1 Sussidio n. 1 Riflessione per i giovani INTRODUZIONE L’ incontro è stato preparato da un gruppo ecumenico e può essere utilizzato da una famiglia con figli giovani o da un gruppo di giovani. È un viaggio multimediale che offre testimonianze ed altri materiali, assieme a testi biblici, per scoprire alcuni elementi dell’esperienza di chi migra; al termine un dialogo tra i parteci- panti, animato da alcune domande e un’invocazione finale. La durata può essere stimata in circa 60-70 minuti, ma il materiale può anche essere naturalmente utilizzato solo in alcune delle sue parti. Ai materiali si accede attraverso il sito www.migrantes.it Andrea Bigalli, Noemi Dicorato, Simone Morandini, Daniele Parizzi Quest’incontro è come un viaggio, un viaggio Dentro l’incontro… percorsi intrecciati per il quale estrarremo oggetti e parole da una valigia. Quando il viaggiatore parte, la valigia Gesù come migrante è importante; si possono portare poche cose, Gli oggetti di chi migra … quelle essenziali, quelle che servono per vivere, e le esperienze per comunicare, per tenere vivi ricordi ed affetti. Cosa scopriremo nella nostra valigia? Oggetti, 1 Una valigia… ed un canto storie, canzoni, immagini... ma anche, in primo 2 Un anello… ed una storia luogo, una parola: ospitalità, che vive nei cuori di tanti e tante che partono da luoghi di soffe- 3 Una Bibbia… ed un grido renza, confidando di essere accolti nei paesi di 4 Un numero di telefono… ed destinazione. Essa ci ricorda, però, anche che un’esperienza di accoglienza tutti siamo ospiti, accolti su una terra che ci pre- cede e che ci è stata donata e che non possiamo Domande per la riflessione personale dire nostra proprietà. ed il confronto Lo stesso Gesù è stato migrante fin dalla nasci- ta: perseguitato da Erode, Giuseppe e Maria lo Preghiera finale conducono in Egitto, per salvargli la vita ma an- Due bei film per chi vuol riflettere che perché sia segno di speranza per tutte e tut- ancora: ti coloro che per le vie del mondo sono costretti all’altrove. Un percorso in tre testi (Mt 2,13-15; • Welcome di Philippe Lioret, Mt 8,18-20; Lc 8,1-3), intrecciandosi con gli og- Francia 2009 getti della valigia, ci aiuterà a scoprirlo. • Miracolo a Le Havre di Aki Kaurismaki, Finlandia 2011 Ai materiali si accede attraverso il sito www.migrantes.it 1 14 1 migrantiPRESS 1 7-8 luglio-agosto 2020
1 SUSSIDI 1 Sussidio n. 2 Riflessione e preghiera per adulti INTRODUZIONE I l viaggio di chi si trova costretto a lasciare la Gesù: guardando alla figura di Giuseppe, che per propria casa verso un futuro ignoto è spesso custodire chi gli era affidato ha avuto il coraggio un partire improvviso, dovuto a guerre, vio- di lasciare tutto e partire (Mt 2,13-15) sono sug- lenze, carestie, siccità. È un taglio con il pro- geriti pensieri e gesti per interrogarsi sulle spe- prio passato. Chi parte reca con sé cose essen- ranze e i desideri di chi oggi parte lasciando la ziali: devono pesare il meno possibile, essere propria terra e la propria casa. indispensabili. La veglia che proponiamo nella La seconda parte accompagna a ripercorrere il Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato cammino interiore di Rut, donna straniera e parte da qui: dal segno di una borsa, una vali- amica nel migrare (Rt 1,6-19). I suoi pensieri, in gia. Tra le poche cose da portare è racchiuso il un attimo decisivo, sono intrecciati a quelli dei segreto di una vita come cammino di stranieri migranti di oggi, in un gioco di riflessi tra la Pa- e pellegrini su una terra non propria. Cammino rola di Dio e le parole umane in cui quella Paro- di dolore ma anche di possibile ospitalità e ac- la diviene chiamata per noi. coglienza, traccia di un mondo nuovo di frater- La terza parte è un invito alla preghiera, in una nità e sororità. riproposizione attualizzata del salmo 137, il sal- La veglia è stata preparata da un gruppo ecume- mo di chi invoca nella condizione di essere in nico e pensata quale proposta per persone sin- un paese straniero, nella lontananza, aprendo gole, per chi vive solo e non può condividere all’implorazione: ‘Ricordati… non dimenticare’: con altri la preghiera, per gruppi, famiglie o co- “Non dimenticare chi, nella fatica, ci ha offerto munità nella dimensione domestica, nel tempo una coperta, un panino o anche solo un sorriso della pandemia Covid-19 che non consente ri- di incoraggiamento”. trovi numerosi. Ma può anche essere utilizzata La conclusione invita ad far proprio il grido in celebrazioni comunitarie pubbliche. In rap- delle innumerevoli vittime e dei dimenticati, e porto alle situazioni concrete si può anche uti- ad affidarsi al Dio per cui nessuno è straniero, lizzare lo schema suggerito per intero o sceglier- nel gesto di alzarsi in piedi per farsi compa- ne una o più parti. gnia di tutti coloro che cercano rifugio e pro- Desideriamo proporre un duplice ascolto: alle tezione. voci delle esistenze provate dalla solitudine e La preghiera rinvia alla vita: tutti siamo mi- dalla fatica del viaggio, ed alla voce della Parola granti alla ricerca di pane condiviso, di digni- del Dio vicino e liberatore compagno nell’esodo tà, di ospitalità. e nell’esilio di Israele e presente nelle migrazio- ni di ogni tempo. Marco Cioni, Alessandro Cortesi, Nella prima parte è proposta una lettura dell’e- Andrea Grillo, Lidia Maggi, Serena Noceti, sperienza di migrazione della famiglia di Eugenia Romano, Rosa Siciliano 7-8 luglio-agosto 2020 1 migrantiPRESS 1 15 1
1 SUSSIDI 1 “Sì, se non facevo emigrazione non avrei conosciuto il vocabolo ‘nostalgia’. Se non facevo emigrazione non avrei attraversato il ponte tra ‘le differenze’. Se non facevo emigrazione i valori culturali e sociali e le religioni e le dottrine, le persone, Est, Nord, Sud, Ovest, sarebbero rimasti come prigionieri nei libri per me per sempre. Se non facevo emigrazione, come avrei potuto scrivere dell’uccello in gabbia, delle foglie tristi in autunno, delle nuvole nere e desolate, dei fiori appassiti, del mare e dell’onda? Ma ora posso comprendere meglio la ‘vita’. Se non facevo emigrazione” (Abdullah Naderi, nato in Afghanistan, immigrato dal 2016 in Italia, in Maria Paola Mioni, a cura di, Non essere triste viaggiatore. Poesie dall’esilio, ed. Infinito, 2019, 70). Ai materiali si accede attraverso il sito www.migrantes.it 1 16 1 migrantiPRESS 1 7-8 luglio-agosto 2020
1 SUSSIDI 1 Sussidio n. 3 Riflessione e preghiera per famiglie anche con bambini INTRODUZIONE N on lo si dice forse esplicitamente, ma è to con la sua famiglia per sfuggire alla minaccia verosimile pensare che in molti ritenga- di Erode, ripercorriamo e invitiamo a riflettere no che le questioni legate ai migranti e ai sulle speranze, sulle fatiche e sulle tensioni che rifugiati siano faccende da adulti. I bambini de- accompagnano il cammino dei migranti. vono essere in qualche modo protetti dalle im- Infine, un momento di preghiera, nel quale rac- magini, spesso brutali, che le cronache dal Me- cogliamo nell’intercessione le idee elaborate nel diterraneo portano nelle nostre case. dialogo. Con questo schema di preghiera rivolto alle fa- Accompagnano la veglia alcuni testi poetici, scrit- miglie, vorremmo provare a osservare la que- ti da bambini. In uno di essi, Matteo, un bambi- stione da un altro punto di vista: i bambini, no di 10 anni, ricorda che quello che conta è la molto spesso, vivono già il confronto con ami- tela della vita. Pensiamo anche noi che le nostre ci e compagni di scuola che provengono da altri chiese siano chiamate ad offrire il loro contribu- Paesi, talvolta avendo alle spalle cammini diffi- to per costruire quella tela di vita che si compone cili e faticosi. Quante volte però c’è stata una ri- con le esperienze di ogni essere umano. flessione che coinvolgesse, anche dal punto di vista emotivo, bambine e bambini sul tema del- Quello che conta è la famiglia di tutto. la migrazione? Quante volte abbiamo invitato Quello che conta è nel cielo nel nulla, i più piccoli nelle nostre chiese a considerare il Quello che conta è in noi. cammino di fatica, di paura, ma forse anche e non c’è un diverso in quello che conta. proprio di speranza percorso dai loro compagni Quello che conta nello sconfinato di scuola o dai genitori di questi ultimi? Quante quello che conta se scelto bene è luce. volte siamo ripartiti dalla Scrittura per riflettere Quello che conta è la tela della vita. su un tema che non è solo di attualità, ma che accompagna la vicenda di fede? Tonio Dell’Olio, Agata Diakoviez, Massimo Feré, Tenendo presenti queste domande, abbiamo Ulrike Jourdan, William Jourdan cercato di impostare un percorso di riflessione biblica che coinvolgesse le famiglie in un dialo- Le poesie dei bambini presenti nel testo sono go tra le generazioni: adatto agli adulti, ma an- tratte da Ma dove sono le parole? a cura di Chandra Livia Candiani con Andrea Cirolla, ed. che adeguato ai bambini. Effigie, Milano 2015. Gli “errori” di ortografia o Il percorso si articola in tre blocchi principali. sintassi che si possono riscontrare nel testo poe- Un momento di apertura, che ricorda la comu- tico sono parte del lavoro creativo dei bambini ne appartenenza alla terra di Dio, anche e pro- e come tali vanni considerati. Segnaliamo inol- prio di coloro che provengono da terre diverse. tre che è stata di aiuto e di ispirazione per l’ela- Un momento di lettura e confronto intorno al borazione di questo schema la lettura del libro Il mio nome non è rifugiato, di Kate Milner, ed. testo biblico (Matteo 2,13-23), in cui partendo Les Mots Libres, Bologna 2018. dalla vicenda di Gesù, costretto a fuggire in Egit- Ai materiali si accede attraverso il sito www.migrantes.it 7-8 luglio-agosto 2020 1 migrantiPRESS 1 17 1
1 SUSSIDI 1 Una traccia per l’omelia Don Giovanni De Robertis L a liturgia di questa domenica ci ha fatto rare, mentre colui che vive nella Chiesa non deve ascoltare alcune delle parole più scandalose essere mai troppo sicuro della sua salvezza (…). e taglienti di Gesù, che rivolge ai capi dei sa- Nessuno di coloro che sono nel peccato disperi, cerdoti e agli anziani del popolo: Dio non è come gli uomini. Se noi ci pentiamo, “In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi non dice: perché sei stato lontano tanto tempo? passano avanti nel Regno di Dio”. Ma ci ama quando ritorniamo. Tali sono i para- Queste parole esprimono una esperienza che dossi e i prodigi di Dio. Il pubblicano è diventato Gesù ha fatto e che ritroviamo più volte nei Van- evangelista e il bestemmiatore discepolo”. geli. Egli ha trovato più ascolto e più accoglien- • In secondo luogo la parabola ci ricorda che sa- za fra coloro che erano additati come peccatori remo giudicati non dalle nostre parole ma dalle e messi ai margini, che fra la gente così detta per nostre azioni, dalla nostra vita e non dall’abito o bene, che era solita sbandierare la propria reli- dai simboli religiosi che mostriamo. Come scrive giosità. Sant’Ireneo: “È meglio non dirsi cristiani ed es- Dobbiamo essere consapevoli di questa distanza serlo, che dirsi cristiani e non esserlo”. che c’è fra il nostro modo di pensare e il modo di pensare di Dio. Non solo al tempo del profe- Come il Padre della parabola che invita i suoi ta Ezechiele, ma anche oggi, anche nella Chiesa, figli a lavorare nella sua vigna, papa Francesco molti giudicano che “non è retto il modo di agire nel suo messaggio per questa giornata, che ri- del Signore”, e questo in particolare in riferimen- guarda la condizione degli sfollati interni, ma an- to agli stranieri e ai rifugiati. Che non è retto il che dei tanti che vivono condizioni di precarie- modo di agire di questo Papa, che ecceda nel- tà o di abbandono in mezzo a noi, ci invita non la misericordia. Ma il Signore risponde anche a a bei discorsi, ma a delle azioni molto concrete. noi: “Ascolta dunque, casa d’Israele: non è retta la A quelle che indicava nel suo messaggio per la mia condotta o piuttosto non è retta la vostra?” GMMR del 2018 – accogliere, proteggere, pro- La parabola dei due figli che Gesù racconta, e muovere e integrare – aggiunge altre sei coppie che troviamo solo nel Vangelo di Matteo (non di verbi legati fra loro da una relazione di causa- dimentichiamo che anche lui era stato un pub- effetto: conoscere per comprendere, farsi prossi- blicano), ci suggerisce almeno due considera- mo per servire, ascoltare per riconciliarsi, condi- zioni: videre per crescere, coinvolgere per promuovere • Anzitutto che in questo mondo non possiamo giu- e collaborare per costruire. dicare nessuno e che spesso le apparenze ingan- Vorremo limitarci a dire un sì con le labbra o, nano. Saremo giudicati alla fine da Dio. Com- come il primo figlio, se pure dopo un iniziale ri- menta San Giovanni Crisostomo: “Per questo vi fiuto, cercheremo di realizzare almeno qualcuna ripeto: colui che recita in teatro non deve dispe- di queste azioni? 1 18 1 migrantiPRESS 1 7-8 luglio-agosto 2020
1 SUSSIDI 1 Preghiera per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato Come Gesù Cristo, costretti a fuggire don Francesco Dell’Orco* O Gesù, Divino Viandante, che ti sei fatto compagno dei discepoli di Emmaus, donaci di incontrare le persone migranti e sfollate per conoscere e comprendere il loro dramma e i loro bisogni, riconoscendo il Tuo volto in loro. O Buon Samaritano, donaci di farci prossimi per servire questi nostri fratelli e sorelle, liberandoci dalle paure e dai pregiudizi che ci fanno mantenere le distanze da loro. O Salvatore, inviato dal Padre in risposta al nostro gemito, donaci di ascoltare con tenerezza il loro grido per riconciliarci con loro, con noi stessi e con Te, che mai Ti stanchi di offrirci la Tua misericordia. Sull’esempio della primitiva comunità cristiana, donaci di condividere con loro in modo più equo le risorse del pianeta, dono della Tua bontà, per crescere insieme. Tu che nel dialogo hai valorizzato la Samaritana, donaci di coinvolgere queste persone alle quali offriamo assistenza, rendendole protagoniste del proprio riscatto. Donaci di collaborare a loro favore per costruire un futuro migliore per tutti. Venga il Tuo Regno di verità e di vita, di giustizia e di pace. Amen! * Assistente Pastorale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore “A. Gemelli”. La preghiera è ispirata al Messaggio di papa Francesco per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2020 7-8 luglio-agosto 2020 1 migrantiPRESS 1 19 1
1 RIFLESSIONE BIBLICA 1 Come Gesù Cristo, costretti a fuggire Identificazione e solidarietà di Cristo con i più vulnerabili Sr. Elizangela Chaves Dias, mscs* I. Introduzione ne e solidarietà di Cristo con i più vulnerabili, che si trovano nelle periferie, specialmente i mi- L’icona della fuga in Egitto viene introdotta da granti. Al culmine del suo discorso escatologico, papa Francesco come espressione dell’identi- l’accoglienza dei migranti è criterio di salvezza: ficazione e della solidarietà di Cristo con i più «Venite benedetti del Padre mio, perché… ero vulnerabili della società, specialmente gli sfolla- forestiero e mi avete ospitato» (Mt 25,35). ti costretti a fuggire dalla loro terra a causa delle L’essere solidale di Cristo con i migranti, va oltre guerre, dei conflitti interni, dei disastri ambien- i sentimenti di tolleranza, di pietà o di commi- tali e ora anche della piaga della pandemia. Papa serazione. In realtà, essere migrante è parte del Francesco ribadisce che gli sfollati non sono sol- DNA di Gesù: non è un caso che la genealogia tanto un “numero”, bensì vite umane che vivo- di Gesù secondo Matteo risalga ad Abramo (Mt no un dramma silenzioso e spesso dimenticato. 1,1), il migrante per eccellenza (Eb 11,8-16), che Il messaggio del Papa per la 106ª Giorna- ha affrontato insieme alla sua famiglia un’im- ta Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2020 comprende un duplice appello: da una parte, presa migratoria per scappare dalla minaccia di ci invita a contemplare l’identificazione di Cri- morte (Gn 11,27-32). Dio si fece carico della sua sto con coloro che sono costretti ad abbando- migrazione, convertendo l’esperienza migrato- nare le loro case: «Nella fuga in Egitto il piccolo ria della famiglia di Abramo e Sara in un pia- Gesù sperimenta, assieme ai suoi genitori, la tra- no salvifico per tutte le famiglie della terra (Gn gica condizione di sfollato e profugo segnata da 12,1-4; Gn 15,7). paura, incertezza, disagi (Mt 2,13-15.19-23)»; Oltre ad Abramo, anche altri migranti partecipa- dall’altra, il messaggio ci invita a riconoscere e a rono alla conformazione dell’identità di Gesù: servire Cristo negli sfollati di oggi: «In ciascuno Tamar, una donna cananea (Gn 38, 6-30; Mt di loro è presente Gesù, costretto, come ai tempi 1,3); Rut, una donna moabita (Rut 1-4; Mt 1,5); di Erode, a fuggire per salvarsi. Nei loro volti sia- e la moglie di Uria, una donna ittita di nome mo chiamati a riconoscere il volto del Cristo af- Betsabea (2Sam 12,24; Mt 1,6). Queste donne famato, assetato, nudo, malato, forestiero e car- straniere sono uscite dall’invisibilità per aver cerato che ci interpella (Mt 25,31-46)». collaborato a generare e a salvare il popolo di Un elemento particolare del Vangelo di Matteo, Dio: per questo vengono riconosciute, nomina- proposto come riferimento biblico per questa te ed elencate nella genealogia di Gesù secondo Giornata, è proprio la profonda identificazio- Matteo (Mt 1,3.5.6). * Docente di Teologia Biblica nella Pontificia Università Urbaniana e nel SIMI (Scalabrini International Migration Institute). 1 20 1 migrantiPRESS 1 7-8 luglio-agosto 2020
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