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2019/N3   Dir. Res Federica Bianchi - Aut. Trib. Forlì n°397 del 01/03/67 - Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - 70% CN/FC
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Cronache della Resistenza

                                     L’Anpi e le sfide del presente

              Uguaglianza e libertà
                                                 di Gianfranco Miro Gori

Poco più di 170 anni fa, in un loro       C’è chi se la prende con un senzatet-      pubbliche in ragione della loro capa-
famoso libro, Marx e Engels parlava-      to, distruggendogli il povero giaciglio    cità contributiva. Il sistema tributario
no di uno spettro che si aggirava per     e se ne vanta su internet; chi tormen-     è informato a criteri di progressività”)
l’Europa. Era uno spettro che alla fine   ta persone portatrici di handicap; chi     e al fondamentale articolo 3 che preci-
avrebbe portato un’epoca di egua-         aggredisce donne e uomini e bambini        sa: la Repubblica rimuove gli ostacoli
glianza e libertà. Ma la loro profezia    che hanno il torto di non essere rigo-     che impediscono di godere di una li-
purtroppo (ancora) non si è avverata.     rosamente italiani perché hanno ot-        bertà effettiva, quella dal bisogno – vi
Il mondo globale è sempre più ingiu-      tenuto legittimamente una casa; chi        pare giusto che uno che a fine mese
sto e da molte parti si annidano gover-   scatena la rabbia del potere patriarca-    porta a casa 1000 o 1500 Euro soppor-
ni autoritari. La ricchezza nell’epoca    le in declino contro le donne; chi se la   ti la stessa pressione fiscale di uno da
del capitalismo finanziario si con-       prende coi bambini; chi ce l’ha con gli    300.000? A me no!
centra sempre di più in poche mani        ultimi della terra: i migranti…            Soprattutto se la tassa piatta si aggiun-
e la maggioranza diventa sempre più       Ma qual è il compito dell’Anpi a fronte    ge a un sistema fiscale già iniquo e
povera. Nella vecchia Europa questa       di questa deriva? Precisato, qualora       dominato dall’evasione (con relative
deriva è tangibile. Ma non si tratta      ce ne fosse bisogno, che l’Anpi è un       sanatorie/condoni).
solo di questo, acquistano sempre più     ente morale apartitico ma assoluta-        Ma perché iniquo? La metterei così.
forza movimenti definiti sovranisti e     mente politico e più in particolare        Le entrate dello Stato si fondano in
populisti. Che tendono, riassumo bru-     politico-culturale, si può rispondere in   prevalenza sulle imposte dirette a
talmente, da un lato a porre al som-      estrema sintesi che essa opera in due      lavoratori dipendenti e pensionati
mo gli interessi nazionali e dall’altro   direzioni: quella della mobilitazione      e sulle imposte indirette; queste ul-
a praticare una politica in cui la de-    politica democratica e antifascista        time, come farebbe la flat tax, colpi-
mocrazia si risolve nel rapporto diret-   sviluppata ovviamente in forme paci-       scono tutti nella medesima maniera.
to tra il capo e la massa. Venendo al     fiche e quella culturale, formativa ed     Un esempio clamoroso è quello della
nostro Paese assistiamo all’aumento       educativa nella stessa direzione.          benzina, le cui accise paghiamo tutti
dell’aggressività contro i più deboli     Ma poiché ho cominciato lamentan-          allo stesso modo. Che vada al distri-
(il manzoniano “codardo oltraggio”).      do l’ingiustizia sempre più larga del      butore uno che si guadagna la vita
                                          tempo presente, concluderò con un          giorno per giorno ovvero un magna-
                                          esempio: la flat tax (in italiano tassa    te della finanza, un alto burocrate, o
                                          piatta) che un partito al governo, pare    un grande industriale… Ma vi sembra
                                          sostenuto anche dall’altro, agita come     giusto? A me no!
                                          un vessillo, ma essa, a onor del vero,     Soprattutto se poniamo mente al fat-
                                          gode in genere dei favori della de-        to che lo sviluppo economico italiano,
                                          stra mondiale.                             fondato sull’automobile e i traspor-
                                          Si tratta di una tassa uguale per tutti.   ti privati, costringe molti a usare la
                                          Proprio tutti. Da Paperino a Paperon       “macchina”.
                                          de Paperoni che pagherebbero la stes-      Ma non basta. Come più volte ci han-
                                          sa aliquota. Un miliardario e uno che      no ricordato gli organismi internazio-
                                          fatica ad arrivare alla fine del mese.     nali, il sistema fiscale italiano si fonda
                                          Stessa percentuale del 15% (anche se       su un’altra colossale stortura (leggi
                                          ora pare che tale impostazione, che        ingiustizia): la sproporzione assoluta
                                          nel principio rimane tale, venga sfu-      fra le imposte sui redditi da lavoro e
                                          mata). Ma – a parte la palese violazio-    da pensione con quelle sui patrimoni.
                                          ne della Costituzione che prescrive        Qualcuno ci aveva provato a tassare
                                          con chiarezza una tassazione propor-       la prima casa dei contribuenti fino a
                                          zionale al reddito (articolo 53: “Tutti    un certo reddito, ma qualcun altro
                                          sono tenuti a contribuire alle spese       ha tolto l’imposta sulla prima casa

2                                                               ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena
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Cronache della Resistenza

per tutti. Anche per i più facoltosi.
Per farla breve chi paga in Italia sono
sempre i soliti. Viene in mente Totò: “E
                                                                         Sommario
io pago...”.
Se a tutto questo, adesso, aggiunges-
simo anche la flat tax, avremmo un            »» Uguaglianza e libertà					2
modo perfetto per un ulteriore tra-           »» Tekoser							3
sferimento dalle tasche dei poveri
a quelle dei ricchi. Laddove invece           »» Estate 1944							5
l’introduzione di una tassa sui grandi
patrimoni e rendite tenderebbe a un
                                              »» Breve cronaca di due giornate toscane			                                         8
riequilibrio del sistema. Purtroppo la        »» 17 aprile 1944						10
cosiddetta patrimoniale riscuote nel
mondo politico uno scarso consenso.           »» Mussolini ha fatto anche cose buone? 			                                         12
Infine, si dice che la tassa piatta la-
                                              »» Friuli Venezia Giulia: mozione regionale contro
scerebbe più risorse nelle tasche dei
cittadini che contribuirebbero al ri-              Anpi e Istituto storico					14
lancio dell’economia nazionale assai
malandata, ma, vista la propensione
                                              »» Venerdì 3 maggio, Salvini a Forlì				                                            15
italiota (e non solo) a collocare i dena-     »» Promemoria Auschwitz					16
ri nella finanza piuttosto che nell’im-
presa, l’ipotesi è tutta da dimostrare        »» Il partigiano Rino						17
(detto in modo eufemistico). Piuttosto,
                                              »» Ricordi e sottoscrizioni					19
siccome lo Stato incasserebbe un bel
po’ di miliardi in meno occorrerebbe
tagliare. Ma dove? Ancora la scuola?
                                              Cronache della Resistenza           Redazione: Mattia Brighi -
che dovrebbe essere una voce fonda-
                                              Palmiro Capacci, Miro Flamigni, Emanuela Fiumicelli, Emanuele
mentale di bilancio, come è in tutti i        Gardini, Ivan Fantini, Lodovico Zanetti - Segretario di redazione:
Paesi avanzati e non solo, invece in          Mirella Menghetti - Grafica: Mirko Catozzi - Coordinatore redazione
Italia gode di una quota di bilancio          segreteria ANPI: Furio Kobau
assai limitata. Oppure la sanità? No
grazie! Tenetevi la flat tax!▪

                                                                           Tekoser
  ANPI Comitato
  Provinciale di Forlì-Cesena
  Via Albicini 25 -                                                                di Pablo
  47121 Forlì
  Tel. 0543 28042
  Email: info@anpiforli.it                  Abbiamo messo in copertina la foto di         Kobane e a Raqqa, teatri di altri due im-
                                            un partigiano italiano ucciso in Siria il     portanti scontri con l’Isis, e in altri vil-
  Orari di apertura:                        18 marzo scorso; possiamo così defini-        laggi più piccoli. In un’intervista a Tpi
  Lun Mer Giov Ven Sab                      re chi volontariamente, provenendo            aveva detto: “La prima volta che sono
  10.00-12.00                               da diversi paesi, è andato a difendere        andato nel deserto (di Hajin, ndr) han-
                                            un popolo, una comunità, una demo-            no spazzato via la linea del fronte in un
                                            crazia da un’aggressione di fanatici          sol colpo. Hajin è stata la battaglia più
  ANPI                                      sanguinari.                                   dura, poi è andato tutto un po’ meglio”.
  Sezione di Cesena                         Trentatré anni, fiorentino,                   Prima di arrivare a Baghuz, si era uni-
  C.so Sozzi n. 89 (Barriera) -             Lorenzo Orsetti lavorava nel settore          to alle Ypg anche ad Afrin. Qui aveva
  47521 Cesena                              della ristorazione. Aveva deciso di par-      avuto l’impressione che la guerra fos-
  Tel. 0547 610566                          tire per la Siria pur non avendo nessu-       se cambiata. A questo proposito, aveva
  Email: anpicesena@yahoo.it                na esperienza nell’ambito militare, per       detto al Corriere fiorentino: “Non so
                                            unirsi ai curdi nella lotta contro l’Isis e   bene cosa aspettarmi, non è più la lotta
  Orari di apertura:                        costruire una società più giusta.Orsetti      porta a porta, e il supporto aereo non
  Mar Mer Giov Sab 9:00 - 12:00             si faceva chiamare Tekoser (lottatore).       è più dalla nostra parte: è uno scontro
  Venerdì 16.00 - 19.00                     Insieme alle Unità di protezione del po-      diverso, contro un nemico molto forte”.
                                            polo curdo (Ypg), aveva combattuto a          I curdi non combattono solo per difen-

ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena                                                                                              3
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Cronache della Resistenza

dersi dall’Isis: vogliono – storicamente    zione curda in un paese a maggioran-
– arrivare a costruire uno stato curdo      za araba ha dimostrato che per scon-        Il testamento di Lorenzo Orsetti,
che comprenda parte della Siria, dell’I-    figgere “l’islamismo” (quel islamismo)      nome di battaglia Tekoser.
raq e della Turchia.                        e le sue conseguenze, e per ristabilire
Lorenzo aveva preso un aereo ed era         la pace in Siria, non è necessario sot-     «Ciao, se state leggendo questo messag-
andato là dove la rivoluzione delle don-    tomettersi al mito della superiorità        gio è segno che non sono più a questo
ne e delle comuni, nel 2017, aveva già      di un’identità nazionale egemone,           mondo. Beh, non rattristatevi più di tan-
costruito, in ampia parte della società e   quand’anche maggioritaria sul piano         to, mi sta bene così; non ho rimpianti,
nella vita comunistica delle Ypg, un mo-    linguistico e istituzionale.                sono morto facendo quello che ritenevo
dello di condivisione radicale, di annul-   È andato là dove si combatteva per i        più giusto, difendendo i più deboli e ri-
lamento tendenziale dei privilegi e di      diritti, la libertà, la democrazia così     manendo fedele ai miei ideali di giusti-
edificazione di forme di cooperazione       come fecero gli internazionalisti, più di   zia, eguaglianza e libertà. Quindi nono-
orientate alla collaborazione piuttosto     ottanta anni fa, andando a difendere la     stante questa prematura dipartita, la
che al parassitismo e allo sfruttamento.    repubblica spagnola.                        mia vita resta comunque un successo, e
Lorenzo da militante di un’organizza-                                                   sono quasi certo che me ne sono andato
                                                                                        con il sorriso sulle labbra. Non avrei po-
                                                                                        tuto chiedere di meglio. Vi auguro tutto
                                                                                        il bene possibile, e spero che anche voi
                                                                                        un giorno (se non l’avete già fatto) de-
                                                                                        cidiate di dare la vita per il prossimo,
                                                                                        perché solo così si cambia il mondo.
                                                                                        Solo sconfiggendo l’individualismo e
                                                                                        l’egoismo in ciascuno di noi si può fare
                                                                                        la differenza. Sono tempi difficili lo so,
                                                                                        ma non cedete alla rassegnazione, non
                                                                                        abbandonate la speranza, mai! Neppu-
                                                                                        re per un attimo. Anche quando tutto
                                                                                        sembra perduto, e i mali che affliggono
                                                                                        l’uomo e la terra sembrano insormon-
                                                                                        tabili, cercate di trovare la forza, e di
                                                                                        infonderla nei vostri compagni. È pro-
                                                                                        prio nei momenti più bui che la vostra
                                                                                        luce serve. E ricordate sempre che “ogni
                                                                                        tempesta comincia con una singola goc-
                                                                                        cia”. Cercate di essere voi quella goccia.
                                                                                        Vi amo tutti, spero farete tesoro di que-
                                                                                        ste parole».
                                                                                        Parole rese pubbliche dalle unità di di-
                                                                                        fesa curde Ypg dopo la conferma della
                                                                                        sua uccisione. ▪

4                                                                  ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena
La vostra luce serve - ANPI Forlì - Cesena
Cronache della Resistenza

                                              Estate 1944
Cari Lettori,

nelle settimane in cui si sono svolte
le iniziative per la ricorrenza del 25
aprile, ho assistito a discussioni e col-
loqui, e mi sono state rivolte doman-
de che denotano il persistere nella
memoria di molte, troppe famiglie
(anche di sinistra) di una velata osti-                                    di Vladimiro Flamigni
lità verso i partigiani e la Resistenza.
Ho sentito affermare, e mi è stato più
volte chiesto: “ma, in fondo, i parti-      L’Italia è stata la nazione dell’Europa      Gustav. Finalmente, il 18 maggio 1944,
giani non hanno cambiato in nulla           occidentale che ha avuto il maggior          gli angloamericani riuscirono a supe-
l’esito della guerra, che è stata vinta     numero di vittime civili per rappresa-       rare la Gustav e il 4 giugno raggiunse-
dagli angloamericani, se i partigiani       glie e stragi commesse da nazisti e da       ro Roma, mentre i tedeschi attuavano
non avessero operato, si sarebbero          fascisti durante la Resistenza (8 set-       una ritirata disordinata verso la Li-
risparmiati molti lutti di popolazio-       tembre 1943 – 25 aprile 1945).               nea Gotica.
ne civile”.                                 Una ricerca, finanziata dal governo          Nonostante i lavori per la sua costru-
Il riferimento è alle stragi dell’estate    della Repubblica federale tedesca e          zione datassero dal mese di novembre
del 1944 sulla Linea Gotica, in cui si      promossa congiuntamente dall’Insm-           1943, nel giugno ’44 non erano ancora
trovava anche la nostra provincia.          li (Istituto nazionale per la storia del     terminati. Il ritardo nella costruzione
La storiografia ha ampiamente docu-         movimento di liberazione in Italia) e        della Linea Gotica era dovuto alla re-
mentato l’importanza politica e mili-       dall’Anpi (Associazione nazionale par-       sistenza all’arruolamento per il lavoro
tare della Resistenza italiana.             tigiani italiani), ha censito 5.802 episo-   coatto messa in atto dalle popolazio-
Basterebbe ricordare come siano sta-        di di violenza contro la popolazione ci-     ni locali, specie contadine; alle azioni
ti proprio i generali angloamericani a      vile con 24.273 vittime. I risultati della   partigiane e agli errori di progettazio-
sottolinearne l’importanza militare.        ricerca sono consultabili in Internet        ne e di esecuzione dei lavori compiuti
Basterebbe ricordare che furono set-        digitando nel motore di ricerca Atlante      dai tedeschi.
te le divisioni che i tedeschi dovettero    delle stragi nazifasciste. Oltre la metà     Il 14 giugno, il generale Witthöft emise
impegnare contro i partigiani, che se       delle vittime risiedeva in località della    “l’ordine n. 1 relativo alla intensifica-
schierate sugli altri fronti di guerra      Linea Gotica e furono uccise nell’esta-      zione della costruzione della Linea Go-
avrebbero potuto fare la differenza.        te del 1944.                                 tica” per il suo rapido completamento
Basterebbe ricordare che presso i           Per otto mesi, dall’ottobre 1943 al mag-     “impiegando tutti i mezzi a disposizio-
popoli delle Nazioni Unite, che com-        gio 1944, gli eserciti tedesco e angloa-     ne” e a partire dal 5 luglio 1944 le ar-
battevano contro il fascismo e il nazi-     mericano si fronteggiarono sulla Linea       mate tedesche assunsero direttamente
smo, l’opinione degli italiani e del loro
esercito era pessima e disonorevole e
furono proprio i partigiani, furono i
tanti giovani disposti a battersi per
la libertà a ridare dignità al popolo
italiano, ed è già questo un grande
risultato. Come italiani dobbiamo es-
sere riconoscenti nei confronti di chi
seppe compiere quella scelta e di chi
si schierò con la Resistenza.
Il persistere di diffidenza verso la Re-
sistenza ci richiama al dovere di con-
tinuare a riflettere sui canali di diffu-
sione fra le nuove generazioni della
memoria della Resistenza e a ripro-
porre gli eventi dell’estate del 1944
nel loro contesto e nella loro reale di-
mensione storica. Con tale finalità vi
propongo una serie di articoli su cui
spero si possa aprire un confronto.

                        Cordialmente,
                                            Partigiani del Battaglione Corbari
                        Miro Flamigni

ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena                                                                                          5
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Cronache della Resistenza

                                                                                            è in vostro potere per intralciare i mo-
                                                                                            vimenti del nemico, aggravare la confu-
                                                                                            sione, e date ricovero ai post-deutsche
                                                                                            che si sbandano allo scopo di sottrarsi
                                                                                            al giogo tedesco.
                                                                                            La liberazione d’Italia si sta attuando
                                                                                            per la vostra causa; collaborate con me:
                                                                                            insieme noi raggiungeremo la vittoria.
                                                                                            Con le parole post-deutsche intendo al-
                                                                                            ludere agli austriaci e a tutti gli elemen-
                                                                                            ti ostili, costretti nell’esercito tedesco”.
                                                                                            All’appello di Alexander seguì l’ina-
                                                                                            sprimento delle misure repressive del
                                                                                            comandante delle truppe tedesche in
                                                                                            Italia, feldmaresciallo Kesselring.
                                                                                            “Nel mio appello agli italiani io ho an-
                                                                                            nunciato che severe misure sarebbero
                                                                                            state intraprese contro i partigiani.
                                                                                            Questo annuncio non deve rappresen-
                                                                                            tare una minaccia inconcludente. È
                                                                                            preciso dovere di tutte le truppe e della
                                                                                            polizia sotto il mio comando di adottare
                                                                                            le misure più severe. Ogni atto di violen-
                                                                                            za commesso dai partigiani deve essere
                                                                                            punito immediatamente... Laddove vi
                                                                                            sia una presenza di bande partigiane di
                                                                                            notevoli proporzioni, una certa percen-
                                                                                            tuale della popolazione maschile della
                                                                                            zona dovrà essere arrestata e, nel caso
                                                                                            si verifichino atti di violenza, questi uo-
                                                                                            mini saranno fucilati…”.
                                                                                            E prosegue con ulteriori minacce.
                                                                                            Per i partigiani in armi l’appello di Ale-
                                                                                            xander costituiva, dal punto di vista
Il Generale Harold Alexander, comandante delle truppe alleate in Italia
                                                                                            morale e militare, un obbligo. Gli ita-
                                                                                            liani dovevano partecipare allo sforzo
il compito di difenderla dagli attacchi        xander, comandante delle truppe alle-        comune degli eserciti delle Nazioni
partigiani e di organizzare la costru-         ate in Italia, lanciò ripetuti appelli ra-   Unite di liberare l’Italia e l’Europa dal
zione della Linea Verde, nuovo nome            dio alla popolazione italiana affinché       fascismo e dal nazismo. Una scelta non
assegnato da Hitler alla Linea Gotica,         con ogni mezzo e in ogni situazione          facile considerate le minacce tedesche
nel giugno ’44, per rendere meno trau-         attaccasse le truppe tedesche. Era ne-       nei confronti della popolazione civile.
matica una sua eventuale perdita.              cessario impedire allo Stato Maggiore        Per la lotta partigiana l’apporto e il
Gli angloamericani, dopo la presa di           tedesco di ritirare truppe dal fronte        consenso dei contadini, dei civili era
Roma, non inseguirono le truppe tede-          italiano e schierarle in Normandia.          di vitale importanza. La lotta non era
sche in ritirata e queste, fra il 20 e il 28   Uno degli appelli di Alexander fu pub-       solo armata contro i tedeschi ma an-
giugno, riuscirono a schierarsi su una         blicato dall’edizione romana de L’Uni-       che politica per isolare coloro che vo-
nuova linea di difesa, la Linea Albert:        tà di cui riportiamo alcuni stralci:         levano attendere l’arrivo dell’esercito
Grosseto-Lago       Trasimeno-Numana,          “In meno di un mese la forza armata          degli Alleati, fossero loro a sacrificarsi
con l’ordine di resistere a oltranza.          tedesca è stata schiantata e la città di     e a morire. Come testimonia un parti-
Il 6 giugno 1944 le truppe angloame-           Roma è già stata liberata. Oggi hanno        giano: “Fino all’8 settembre 1943 era-
ricane sbarcarono in Normandia. Era            avuto inizio gli sbarchi ad occidente.       vamo nemici dell’esercito angloame-
l’apertura di un secondo fronte, con la        D’ora innanzi le armate tedesche in          ricano. Gli avevamo sparato contro e
finalità di abbreviare il conflitto mon-       Europa verranno attaccate da tutte           li avevamo uccisi, ora pretendevamo
diale, avanzando verso la Germania             le parti.                                    che morissero al posto nostro per
anche da Ovest, mentre le truppe so-           Il giorno da voi tanto atteso è finalmen-    portarci libertà e benessere, la nostra
vietiche procedevano da Est.                   te giunto... Faccio appello a tutti i pa-    dignità di italiani che volevano riscat-
In contemporanea con lo sbarco in              trioti d’Italia d’insorgere compatti con-    tare il passato fascista ce lo impediva,
Normandia, il generale Harold Ale-             tro il comune nemico. Fate tutto quanto      dovevamo fare la nostra parte”.

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Cronache della Resistenza

                                              territorio opereranno fino alla fine         ● A Castrocaro il battaglione IX
                                              di settembre. Essi costituivano l’Aus-       Settembre.
                                              senkommando di Forlì di cui era co-
                                              mandante il capitano Karl Schütz, che        Oltre un migliaio di uomini che si ag-
                                              a Roma aveva ricoperto il ruolo di           giunsero alle SS di stanza alle caser-
                                              vice di Herbert Kappler. Il loro com-        mette di Forlì e al reggimento di stanza
                                              pito era quello di dirigere l’azione di      a Meldola; alla Guardia del duce, sem-
                                              infiltrare e reprimere il movimento          pre di stanza a Meldola, al battaglione
                                              partigiano, di acquisire informazio-         Venezia Giulia di stanza a Cesena, e
                                              ni con la tortura, di perseguitare gli       sempre a Cesena operavano i fasci-
                                              ebrei, di autorizzare e organizzare le       sti della banda Garaffoni, e i tedeschi
                                              stragi sul territorio. Questo nuovo co-      della gendarmeria, alle brigate nere di
                                              mando si aggiungeva al comando del           Forlì e Predappio.
                                              controspionaggio della 10ª Armata            Tutti questi reparti erano addetti a
                                              che aveva sede a Predappio, e al co-         metter in sicurezza i lavori sulla Linea
                                              mando tattico delle SS e della polizia       Gotica reprimendo il movimento par-
                                              per la lotta alle bande nell’Italia cen-     tigiano, che in accordo con gli angloa-
                                              trale dell’Oberführer SS Ernst Hilde-        mericani cercava di sabotarli e distrug-
                                              brand di Castrocaro.                         gerli. Una guerriglia, quella partigiana,
Il capitano Karl Schütz, comandante                                                        molto mobile, colpiva le truppe per poi
dell’Aussenkommando di Forlì                  ● Nell’Alto Savio il IV battaglione della    sottrarsi allontanandosi e rendendosi
                                              polizia italo-tedesca che insediò il co-     irreperibile. Una tattica realizzabile
                                              mando a San Piero in Bagno e distac-         solo con la collaborazione di una parte
Nel novembre 1943 aerei alleati ave-          camenti a Sarsina, Balze e San Donato        non trascurabile della popolazione.
vano lanciato volantini con scritto:          di Sant’Agata Feltria.                       Nelle campagne e soprattutto nelle
“Non potete attendervi che noi soli com-                                                   zone montane si nascondevano mi-
battiamo per voi e per la vostra libertà,     ● A Santa Sofia, un battaglione di SS        gliaia di renitenti alla leva, giovani
mentre gli uomini italiani stanno inat-       italiane. Sia questo battaglione che il      che non avevano risposto alla chiama-
tivi a parte, se non combattono addirit-      suddetto erano comandati da alcuni           ta alla leva della Repubblica sociale
tura a fianco dei tedeschi contro di noi      ufficiali tedeschi, mentre sottufficiali     italiana. Erano ricercati dalla polizia,
(...) Chi sta a casa inattivo non merita il   e truppa appartenevano a quella mi-          dai fascisti e dalla Guardia nazionale
posto a fianco dei vincitori…”.               noranza dei 700.000 (un 10%) militari        repubblicana e dovevano nasconder-
Era infantile pensare di uscire dal           italiani che nel novembre 1943 aveva         si. Erano migliaia ed erano fonte di
passato fascista, dal disastro in cui         accettato di arruolarsi nell’esercito        costante preoccupazione per le truppe
era precipitata l’Italia per responsa-        della Repubblica sociale italiana. Il        tedesche. Con i partigiani condivideva-
bilità del fascismo e della monarchia,        90% aveva rifiutato.                         no l’illegalità e stabilivano rapporti di
senza sacrifici, senza impegnarsi, sen-                                                    reciproca solidarietà. Spesso era diffi-
za lottare.
Alla conferenza di pace di Parigi del
1947 l’unico argomento che l’allora
presidente del consiglio De Gasperi
potè portare a favore dell’Italia, per
evitare sanzioni e per chiedere dignito-
se condizioni di pace, fu la Resistenza.
I lavori sulla Linea Gotica, rinominata
Verde, dovevano essere assolutamen-
te completati. Kesselring e Wolff, capo
delle SS, per garantirne la sicurezza
inviarono nella nostra provincia oltre
un migliaio di rinforzi.

● A Forlì, provenienti da Roma, venti-
tré dei sessanta poliziotti membri del
Sicherheitsdienst (il servizio segreto
delle SS responsabile nella capitale
delle indicibili torture di via Tasso,
delle persecuzioni ebraiche, dell’ecci-       Il feldmaresciallo Albert Kesselring fu processato per crimini di guerra da un tribunale
dio delle Fosse Ardeatine). Nel nostro        militare britannico. Il processo, celebrato a Venezia dal febbraio al maggio 1947

ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena                                                                                              7
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Cronache della Resistenza

                                                        Breve cronaca di due
cile comprendere quale era il confine
fra renitenza di leva e partigianato. Vi
erano gruppi di renitenti che possede-
vano qualche arma e si nascondevano
nei pressi dei paesi di residenza e non                   giornate toscane
agivano contro fascisti e tedeschi, ma
erano pronti a difendersi in caso si ten-
tasse di catturali. I comandi tedeschi                                      di Gianfranco Miro Gori
temevano che questa massa di giovani
divenisse partigiana a tutti gli effetti.
Non riuscendo ad eliminare il fenome-         “La mano mi trema, il cuore mi sangui-       Stia nelle officine Capodarno, dove è
no partigiano per la sua estrema mo-          na, e la lingua ricusa di ridire lo spet-    stata allestita un’esposizione di dise-
bilità, fascisti e tedeschi intrapresero      tacolo orrendo che proprio in questo         gni realizzati dagli alunni della classe
una strategia di “guerra ai civili”. Una      momento si presenta ai miei occhi”.          quinta A della scuola primaria Paolo
strategia di persecuzioni e stragi di ci-     Così don Riccardo Bergamaschi, parro-        Uccello, ispirati alla canzone su Val-
vili per indurli a fermare il movimento       co di Villa, inizia una lettera al suo ve-   lucciole, Erano alberi rami e foglie
partigiano per non subire la spietata         scovo, scritta nel medesimo giorno, 13       del gruppo aretino La casa del vento.
violenza fascista e tedesca. Senza l’ap-      aprile 1944, dell’eccidio nazifascista di    Nella serata, nel teatro degli Antei, lo
porto e l’appoggio della popolazione          Vallucciole del quale, pur se a distan-      spettacolo 108 - Vallucciole, un’orazio-
civile, il movimento partigiano non           za, egli fu testimone oculare. In altre      ne civile, intensa rilettura di una delle
poteva sopravvivere. Gli storici hanno        testimonianze di quei giorni si legge,       pagine più drammatiche della storia
compilato la casistica delle violenze         tra l’altro, di “vecchi, giovani, ragazzi    del Casentino, prodotto della compa-
perpetrate contro la popolazione civi-        e bambini tutti mitragliati o arsi nelle     gnia teatrale Nata con testi e regia di
le: dalla rappresaglia, alla strage per       case distrutte”.                             Alessandra Aricò.
vuotare il territorio, dalla strage per       Il comune di Stia, oggi Pratovecchio         Domenica 14 anche un gruppo
motivi razziali a quella per punire la        Stia, ha ricordato, negli anni, la stra-     dell’Anpi di Forlì-Cesena ha partecipa-
popolazione per aver solidarizzato con        ge con la collaborazione dell’Anpi e         to alla commemorazione. La mattina si
i soldati dell’esercito degli Alleati. Nei    la partecipazione, spesso cospicua,          sarebbe dovuta aprire con una cammi-
prossimi contributi dettaglieremo que-        di una delegazione romagnola. An-            nata da Molin di Bucchio (antico muli-
sto elenco.                                   che quest’anno, settantacinquesimo           no assai ben conservato, che vide uno
Tutti i battaglioni sopranominati furo-       dall’eccidio, il 13 e 14 aprile non è        scontro a fuoco tra tedeschi e parti-
no protagonisti, assieme a tanti altri,       mancata la giusta commemorazione.            giani) a Vallucciole, luogo dell’eccidio.
della “guerra ai civili”, e fecero stragi     Sabato 13 aprile si è cominciato con         Purtroppo il maltempo non l’ha con-
prima di giungere in provincia di Forlì,      la messa nella chiesa sacrario di Val-       sentita. Così si è mangiato (polenta cot-
durante la permanenza e poi sucessi-          lucciole. È seguito un incontro con gli      ta nel forno a legna, affettato, fagioli...),
vamente quando furono trasferiti in           alunni delle scuole primaria e secon-        parlato e cantato nel mulino tra aretini
alta Italia.                                  daria di primo grado di Pratovecchio         e romagnoli, a confermare gli stretti
Strategia risoltasi in molti lutti ma dal
punto di vista militare e politico in un
fallimento come scrive lo storico Clau-
dio Pavone.
“Le rappresaglie se da una parte spin-
gono gli individui terrorizzati a cercare
scampo individuale, dall’altra finiscono
con l’esaltare, e in questo sta il loro so-
stanziale fallimento, proprio quel senso
di corresponsabilità solidale che esse,
assumendolo a proprio fondamento,
avevano voluto colpire. ‘La gente umi-
le e inerme che trema come una foglia,
ma reagisce in modo splendido’ non era
prevista dal piano delle rappresaglie”.
Di questa strategia che si dispiegò
nell’estate del 1944 e di cui ricorre
quest’anno il 75° anniversario inten-
diamo, nei prossimi numeri, riper-
correre gli episodi relativi al nostro        Molin di Bucchio: a sinistra il presidente dell’Anpi aretina Luca Grisolini, a de-
territorio. ▪                                 stra il nostro presidente provinciale Miro Gori

8                                                                    ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena
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legami sempre intercorsi fra i due ter-
ritori. Nel primo pomeriggio la com-
memorazione dei diciassette partigia-
ni romagnoli fucilati il 17 aprile 1944
nel cimitero di Stia, ai quali è dedicato
un monumento collettivo e un cippo
per ognuno (Casadei Ezio, Mario Ber-
lini, Enrico Fabbri , Ignoto, Lelio Lama,
Giorgio Bratti, Giorgio Cremonini, Ives
Bertoni, Romolo Zaccaroni, Domenico
Bonaldo, Dante Salemi, Rino Bagnoli,
Oberdan Romagnoli, Gualtiero Righi-
ni, Marcello Manzolini, Fidelmo Zam-
bianchi, Michele Manaresi), ha reso
espliciti i legami sopra detti. Quindi
nelle officine Capodarno il convegno
Vallucciole e le stragi della Pasqua 1944
dedicato ai fatti che insanguinarono la
primavera del ’44 tra Romagna e Tosca-
na. Ad esso sono intervenuti, mettendo       Cimitero monumentale di Stia: commemorazione e posa della corona alla lapide
in luce fatti particolari e al contempo      dei 17 patrioti fucilati
collocando la vicenda in una prospet-
tiva più generale: Ivo Biagianti storico
della Resistenza aretina, Luca Grisoli-
ni presidente provinciale dell’Anpi di
Arezzo, Maurizio Balestra storico del-
la Resistenza romagnola, Valter Bielli
presidente dell’associazione Luciano
Lama, chi scrive.
Chi volesse avere maggiori informa-
zioni sulla vicenda, può utilmente
leggere, tra gli altri, due libri editi di
recente: il romanzo storico di Rosanna
Nanni, La mano mi trema. Vallucciole
13 aprile 1944 (Il Ponte Vecchio, Cesena
2016) e il saggio di Luca Grisolini, Val-
lucciole 13 Aprile 1944. Storia, ricordo e
memoria pubblica di una strage nazifa-
scista (Consiglio regionale della Tosca-
na, Firenze 2017).
Per concludere un aneddoto: al ritorno       Stia: Officine Capodarno (ex scuola). Da sinistra, Nicolò Caleri sindaco di Stia
in Romagna, sul passo della Calla, nevi-     Pratovecchio, Luca Grisolini presidente provinciale Arezzo, prof. Ivo Biagianti
cava copiosamente.▪                          storico della Resistenza aretina, Maurizio Balestra storico Resistenza romagnola

ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena                                                                                     9
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                                  Breve scheda sull’eccidio di Stia

                                  17 aprile 1944
                                                   gfhfhgfhgfhfghfhfhfhf

 Contro il muro del cimitero di Stia       e cinque partigiani. Per rappresa-       squadra di 12 uomini, i soldati te-
 furono fucilati, il 17 aprile 1944, 17    glia i tedeschi incendiarono il vici-    deschi dilagarono verso San Paolo
 giovani partigiani.                       no paese di Fragheto, uccidendo 30       in Alpe. La sera del 12 aprile la 1a
 Essi appartenevano alla 1a del-           civili, in gran parte donne e bam-       Brigata si ritirò nella foresta della
 le tre brigate che inquadravano i         bini. Dopo il combattimento, i par-      Lama e, in seguito, all’Eremo di
 circa mille partigiani romagnoli, e       tigiani si ritirarono verso il Lago di   Camaldoli.
 provenivano dalla zona delle Bal-         Quarto e in seguito a Spinello dove      La mattina del 13 aprile la Briga-
 ze dove avevano attuato importan-         celebrarono la Pasqua. La sera           ta raggiunse Campo Romagnolo,
 ti azioni volte al recupero d’armi        dell’11 aprile si ricongiunsero alle     dove si divise in piccoli gruppi, nel
 destinate a 500 partigiani ancora         altre brigate attestate a Ridraco-       tentativo di uscire dall’accerchia-
 disarmati.                                li, Poggio alla Lastra, Strabatenza      mento. Sette partigiani in marcia
 Il 6 aprile 1944, l’inizio del rastrel-   e Biserno.                               verso San Godenzo furono cattura-
 lamento tedesco e fascista impe-          Il 12 aprile un vasto schieramen-        ti e fucilati in località Fontanelle.
 dì loro di raggiungere le Marche          to tedesco avviò il rastrellamento       Altri 18 combattenti si rifugiarono
 e uscire dall’accerchiamento. La          della zona compresa tra le statali       presso la cascina dell’Oia.
 mattina del 7 aprile a Calanco do-        Bibbiena-Cesena e Firenze-Faenza.        Traditi da una guardia forestale
 vettero sostenere un lungo com-           Dopo un violento e impari com-           fascista la mattina del 16 aprile fu-
 battimento nel corso del quale            battimento a Biserno, che costò ai       rono circondati dai tedeschi e cat-
 caddero decine di soldati tedeschi        partigiani il sacrificio di un’intera    turati. Uno di loro la cui identità è

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 rimasta ignota, fu fucilato a Terre     Riconosciuto partigiano della 8ª Bri-    Mazzolini Marcello.
 Rosse, poiché essendo ferito non        gata con ciclo operativo dal 28 feb-     Nato a Forlì il 13 febbraio 1925, ivi
 riusciva a tenere il passo.             braio al 17 aprile 1944. Era stato uno   residente.
 Gli altri furono portati ai coman-      degli organizzatori della resistenza     Riconosciuto partigiano dell’8ª Bri-
 di tedeschi della zona e condotti a     cesenate. Catturato il pomeriggio        gata con ciclo operativo dal 1º gen-
 Stia durante la notte. Nelle prime      del 9 febbraio 1944 fu rinchiuso nel     naio al 17 aprile 1944.
 ore del giorno 17 aprile addossati      carcere di Cesena. Nella notte, con
 contro il muro del cimitero e fuci-     un audace colpo di mano, i gappisti      Righini Gualtiero di Gaetano.
 lati. I loro corpi vennero sepolti in   lo liberarono. Si era congiunto con      Nato a Ravenna il 4 aprile 1924, ivi
 una fossa comune.                       la Brigata quando per lui era diven-     residente, bracciante, celibe.
                                         tato impossibile proseguire l’azione     Riconosciuto partigiano dell’8ª Bri-
 Questi i loro nomi:                     partigiana in pianura.                   gata con ciclo operativo dal 2 gen-
                                                                                  naio al 15 aprile 1944.
 Bagnoli Rino di Domenico.               Fabbri Enrico, detto Antonio, di
 Nato a Cesena il 17 maggio 1925,        Salvatore.                               Romagnoli          Oberdan        di
 residente in frazione Pievesestina,     Nato a Montiano l’8 gennaio 1927,        Francesco.
 apprendista falegname, primo di         residente a Cesena, terzo di tre fi-     Nato a Cesena il 1º giugno 1924, ivi
 cinque figli, celibe.                   gli, celibe.                             residente in frazione Martorano,
 Riconosciuto partigiano dell’8ª Bri-    Riconosciuto partigiano dell’8ª Bri-     fornaio, primo di tre figli.
 gata, con ciclo operativo dal 9 mar-    gata con ciclo operativo dal 9 feb-      Riconosciuto partigiano dell’8ª
 zo al 17 aprile 1944.                   braio al 17 aprile 1944.                 Brigata con ciclo operativo dall’8
                                                                                  marzo al 17 aprile 1944.
 Berlini Mario di Leopoldo.              Laghi Oscar di Livio.                    Una     dichiarazione    conservata
 Nato il 30 ottobre 1924 a Cesena, ivi   Nato a Forlimpopoli il 22 ottobre        presso l’ANPI lo dà disperso in se-
 residente, coltivatore diretto, primo   1923, residente a Forlì, operaio, pri-   guito al grande rastrellamento d’a-
 di quattro figli, celibe.               mo di due figli.                         prile, in località monte Falterona,
 Riconosciuto partigiano della 8ª Bri-   Riconosciuto partigiano dell’8ª Bri-     17 aprile 1944, “si presume fucila-
 gata con ciclo operativo dall’8 mar-    gata con ciclo operativo dal 1º gen-     to a Stia”.
 zo al 9 aprile 1944.                    naio al 17 aprile 1944.
                                                                                  Salmi Dante di Raffaele.
 Bertoni Ives di Giacomo.                Lama Lelio di Domenico.                  Nato a Pianoro (BO) il 17 ottobre
 Nato a Cervia il 30 giugno 1923, ivi    Nato a Cesena il 14 maggio 1923, re-     1926, ivi residente, meccanico.
 residente, pescatore, coniugato.        sidente a Bologna, studente univer-      Riconosciuto partigiano dell’8ª Bri-
 Riconosciuto partigiano della 8ª Bri-   sitario, secondo di due figli, celibe.   gata con ciclo operativo dal 1º gen-
 gata con ciclo operativo dal 1º otto-   Riconosciuto partigiano dell’8ª Bri-     naio al 17 aprile 1944.
 bre 1943 al 16 aprile 1944.             gata con ciclo operativo dal 18 feb-
                                         braio al 17 aprile 1944.                 Zaccheroni Romolo di Aurelio.
 Bonaldo     Domenico        Tommaso     Studente universitario del secondo       Nato a San Pietro in Vincoli di Ra-
 di Giovanni.                            anno di agraria, si disinteressò di      venna il 15 gennaio 1923.
 Nato a Cervia il 16 marzo 1924, ivi     politica sino all’8 settembre 1943.      Riconosciuto partigiano dell’8ª
 residente, pescatore, figlio unico.     Nel gennaio 1944, quando anche           Brigata con ciclo operativo dal 25
 Riconosciuto partigiano dell’8ª Bri-    agli universitari fu fatto obbligo di    marzo al 19 aprile 1944.
 gata con ciclo operativo dal 1º otto-   arruolarsi, si negò all’esercito della
 bre 1943 al 17 aprile 1944.             repubblica sociale e scelse di dive-     Zambianchi Fidelmo di Ar-
                                         nire partigiano. Ai primi di marzo       turo Primo.
 Bratti Giorgio di Mattia.               raggiunse il fratello maggiore, Lu-      Nato a San Pietro in Vincoli di Ra-
 Nato a Cesena il 7 novembre 1924,       ciano, futuro segretario generale        venna il 21 giugno 1921.
 ivi residente, operaio, figlio uni-     della CGIL, nell’8ª Brigata.             Riconosciuto partigiano dell’8ª Bri-
 co, celibe.                                                                      gata con ciclo operativo dal 15 set-
 Riconosciuto partigiano dell’8ª Bri-    Manaresi Michele di Giuseppe.            tembre 1943 al 17 aprile 1944.
 gata con ciclo operativo dall’8 mar-    Nato a Lugo il 16 aprile 1923, resi-
 zo al 17 aprile ’44.                    dente a colono, settimo di otto figli.   Ignoto.
                                         Celibe. Fratello di Lorenzo.
 Casadei Ezio fu Cesare.                 Riconosciuto partigiano dell’8ª Bri-
 Nato a Cesena il 17 settembre 1914,     gata con ciclo operativo dal 1º feb-
 ivi residente, autista, celibe.         braio al 19 aprile 1944.

ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena                                                                               11
Cronache della Resistenza

                                     Un libro di Francesco Filippi.

                        Mussolini ha fatto
                        anche cose buone?
                                          di Lorenzo Bigiarini (Associazione DEINA)

Francesco Filippi, Mussolini ha fat-       state costruite nel periodo fascista       nomeno che appartiene solamente
to anche cose buone. Le idiozie che        in tanti lo sanno, ma come questa          agli ultimi decenni della storia d’I-
continuano a circolare sul fascismo,       istituzione statale venisse percepi-       talia ma senz’altro a partire dagli
Bollati Boringhieri, Torino, 2019.         ta realmente non è un tema troppo          anni Novanta si è innescato un pro-
Pagine: 131                                trattato nei dibattiti da bar.             cesso banalizzante e di rimpasto di
Tempo di lettura stimato: 142 minuti       Eppure gran parte della ricerca sto-       vecchi motti di propaganda fascista
                                           rica ha indagato il fascismo in tutti      che ha iniziato a circolare e verso
I rapporti arrivavano in orario            i suoi ambiti ma è senz’altro poco         il quale i più, esclusi gli addetti ai
Nel 1932, al giro di boa del ventennio     conosciuta, forse perché si parla di       lavori o i testimoni diretti del perio-
fascista, il regime conserva e racco-      pubblicazioni che per quanto siano         do, si sono trovati come disarmati.
glie quotidianamente una quanti-           facilmente reperibili nelle bibliote-      Se per tanti anni si è pensato che
tà d’informazioni enorme rispetto          che o sul web, difficilmente escono        fossero solo stupidaggini da nostal-
all’opinione che gli italiani hanno        dal circolo dei dibattiti tra universi-    gici, ora è arrivato il momento di
del regime, del suo sistema di pote-       tà e istituti storici o di ricerca.        fare i conti con questo periodo della
re, dei suoi vertici e delle politiche                                                storia recente che ha prodotto, gra-
che persegue. Tanti sono infatti gli       Cosa ce ne facciamo della conoscen-        zie alla riabilitazione pubblica del
organismi che a partire dalla secon-       za storica?                                fascismo, una montagna di disin-
da metà degli anni ’20 registrano gli      Nel 1971 Albert Bandura studian-           formazione che nella migliore delle
umori dei cittadini in relazione ai        do il cognitivismo arriva a formu-         ipotesi si sta risolvendo nel giusti-
fatti del giorno: i rapporti mensili       lare la teoria dell’apprendimento          ficazionismo del: “però c’è da dire
dei prefetti e dei questori (in cui ap-    sociale affermando che è possibile        che tante conquiste le dobbiamo al
pare sempre il paragrafo intitolato        apprendere nuovi comportamenti             fascismo!”.
“Spirito Pubblico”), i resoconti dei       semplicemente osservando gli altri
segretari delle federazioni fasciste,      e imitandoli. E questo avviene, se-        Libri come armi
dei consoli della milizia, dei coman-      condo le tesi di Bandura, sia in re-       Come fare per dotarsi delle infor-
di dei carabinieri e quelli dei capi       lazione a comportamenti aggressivi         mazioni senza perdersi su vecchie
zona dell’OVRA.                            che neutri.                                e nuove stampe di manuali stori-
«Le stesse colonie, che sono in sé         Francesco Filippi all’inizio del libro     ci? Il libro di Francesco Filippi, in
stesse apprezzate dai bambini, sono        sulle menzogne che continuano a            maniera semplice, mirata e solida,
tutt’ora criticate, poiché si dice che     circolare sul fascismo riporta una         riprende le più celebri idiozie che
sarebbe assai meglio trovar modo           frase attribuita al celebre ministro       siamo abituati a sentire riguardo al
di far mangiare – magari poco – i          della propaganda della Germania            tema del fascismo e le smonta stori-
bambini tutto l’anno, piuttosto che        nazista, Joseph Goebbels: «Prendete        camente. “Mussolini ha fatto anche
rimpinzarli per un mese, e far-            una bugia cento, mille, un milione         cose buone” è un libro che denuncia
li poi stentare per tutti gli undici       di volte e diventerà una verità».          ma soprattutto informa.
mesi successivi». La ricerca storica       Sono ormai trent’anni che in Italia        Nato come libretto integrativo al
ha prodotto e continua a produrre          una certa parte politica diffonde          materiale fornito ai tutor che hanno
tantissimi interessanti lavori che         informazioni distorte o del tutto          partecipato al percorso di formazio-
indagano diversi ambiti del siste-         false rispetto al Ventennio fascista       ne nazionale del progetto “Prome-
ma di potere del regime fascista tra       strizzando l’occhio in maniera più         moria Auschwitz” dell’associazione
cui L’opinione degli italiani sotto il     o meno velata ai nostalgici duri e         Deina nell’autunno del 2018, arri-
regime (1).                                puri. Sappiamo bene che la retorica        va alle stampe e riscuote un gran-
Che molte colonie marittime siano          del “quando c’era lui” non è un fe-        de successo perché ben scritto, ben

12                                                              ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena
Cronache della Resistenza

fatto e, in questo periodo, davvero      persone e di movimenti che giudi-     toletto intitolato: spigolature. Se vi
molto utile.                             cavo severamente, ma un giudizio      trovate il libro tra le mani in pro-
Il risultato di decenni di propagan-     informato ed efficace presuppone      cinto di decidere se acquistarlo o
da nostalgica ha contribuito ad ali-     la comprensione» (2).                 meno, prendetevi il tempo di legge-
mentare non solo il mito e l’igno-       Per comprendere servono quindi        re queste cinque facciate.▪
ranza attorno alle verità storiche       buoni libri e solide argomentazioni
sul fascismo ma ha anche prodotto        e il lavoro di Francesco in questo    Note
un pensiero piuttosto comune per         può darci una grossa mano.            1) S. Colarizi, L’opinione degli italia-
cui oggi non c’è niente di male nel                                            ni sotto il regime. 1929-1943, Roma-
dichiararsi pubblicamente fascista       Dopo la mietitura                     Bari, Laterza, 1991.
o razzista che però, in altre paro-      Tra l’ultimo capitolo della parte     2) G.L. Mosse, Di fronte alla storia,
le, significa: non siamo tutti uguali,   “manualistica” e i ringraziamenti,    Roma, Laterza, 2004.
qualcuno è migliore e per questo         l’autore ha inserito un breve capi-
ha sempre ragione, inoltre non può
sbagliare e se non si è d’accordo è
meglio stare zitti perché altrimenti
ci saranno dei provvedimenti; poi,
visto che qualcuno è migliore di
altri, deve proteggere se stesso e la
sua gente dagli altri; per fare que-
sto meglio affidarsi a un leader ca-
rismatico.
Quanto poco oggi sia conosciuto sto-
ricamente il Ventennio fascista lo
dimostrano le pochissime (in rela-
zione a quelle che prendono spunto
dalla storia tedesca) divulgazioni sul
tema: film, serie televisive, fumetti,
spettacoli e tutte quelle forme arti-
stiche attraverso cui l’informazione
passa attraverso la narrazione.
Saper smentire le bugie che circola-
no sul passato è un modo – scrive
Francesco – per scoprire i pericoli
di una cattiva memoria e prevenire
i danni che essa può cagionare.
Il modello di apprendimento per
osservazione e imitazione studiato
da Bandura sostiene che quando si
osserva un modello di riferimento
agire, vengono esaminati anche gli
effetti che le sue azioni produco-
no all’esterno. Saranno imitati con
maggiore frequenza i comporta-
menti che hanno prodotto un effet-
to positivo, al contrario saranno evi-
tati quei comportamenti che hanno
avuto un esito negativo.
George Mosse, un grande storico
del novecento, nella sua autobio-
grafia scrive: «Uno storico, se vuole
intendere la storia nel modo giusto,
non può essere bigotto o di mente
angusta. Per me l’empatia rimane
tuttora al centro dell’impegno sto-
riografico, anche se comprendere
non significa sospendere il giudizio.
Personalmente mi sono occupato di

ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena                                                                             13
Cronache della Resistenza

            Friuli Venezia Giulia:
                                                                                      storia e approfondire la conoscenza
                                                                                      e il confronto su basi scientifiche. È
                                                                                      un atto di irresponsabilità, perché,

      mozione regionale contro                                                        strumentalizzando il terribile dram-
                                                                                      ma delle foibe, fomenta un clima di
                                                                                      odio e di rivincita e riapre tensioni

           Anpi e Istituto storico                                                    del passato con i Paesi confinanti, in
                                                                                      particolare Slovenia e Croazia. Di-
                                                                                      storce e falsifica la legge che punisce
                                                                                      “l’incitamento alla discriminazione o
                             da Patria indipendente                                   alla violenza per motivi razziali, etni-
                                                                                      ci, nazionali o religiosi”. Si permette
                                                                                      di delegittimare l’Anpi e l’Istituto re-
L’accusa: addirittura revisionismo         delle minoranze.                           gionale per la storia della Resistenza,
e negazionismo per le foibe. La se-        Il primo a reagire alla mozione del        rivelando così un intollerabile spiri-
greteria nazionale dell’associazione       Consiglio regionale è stato il presi-      to di vendetta non solo verso questi
partigiana: “Mozione faziosa e irre-       dente dell’istituto storico Paolo Pezzi-   istituti al servizio della Repubblica,
sponsabile. Basta con l’uso politico       no: “Una gravissima presa di posizio-      ma specialmente verso la Resistenza.
della storia!”.                            ne del consiglio regionale del Friuli      L’Anpi non si farà certo intimidire da
Forti reazioni di Paolo Pezzino e          Venezia Giulia”; “una censura senza        questi grotteschi tentativi di sanzio-
Raoul Pupo                                 precedenti rispetto a un’operazione        nare chi da settant’anni custodisce la
                                           storiografica condotta dall’Istituto       memoria della Resistenza e difende
Incredibile mozione approvata dal          per la storia del movimento di libe-       la Costituzione; nello stesso tempo
consiglio regionale del Friuli Venezia     razione del Friuli Venezia Giulia di       l’Anpi denuncia il disegno oscuran-
Giulia in cui si mettono sotto accusa      Trieste secondi i canoni della ricerca     tista e autoritario che sta prendendo
Anpi e Istituto regionale per la storia    scientifica. Si torna al pensiero unico,   piede nel nostro Paese e di cui questa
della Resistenza e dell’età contempo-      al rifiuto del libero dibattito, confon-   mozione è una prova gravissima e
ranea del Friuli Venezia Giulia. Og-       dendo negazionismo ed esercizio del-       lampante”.▪
getto: le foibe. I capi d’imputazione:     la libertà di ricerca e di critica. Una
addirittura revisionismo e negazioni-      vicenda che non può restare senza          http://www.patriaindipendente.it/il-
smo. Sotto tiro persino un pacato ed       una forte risposta da parte di tutti i     quotidiano/friuli-venezia-giulia-mo-
utilissimo “vademecum del Giorno           democratici”.                              zione-regionale-contro-anpi-e-istitu-
del Ricordo” opportunamente stilato        Poi uno dei più autorevoli storici, per    to-storico/
dall’Istituto storico. Finalità: sospen-   di più fra i curatori del vademecum,
dere qualsiasi contributo, patrocinio      Raoul Pupo: “Allo stesso modo, do-
o concessione pubblica. Presentatori       mani il Consiglio regionale potrebbe
della mozione: Giuseppe Ghersinich,        decidere, sempre a maggioranza, che
della Lega (Gruppo di appartenenza:        la terra è piatta ed invitare la Giunta
Lega Salvini, si legge sulla pagina web    a negare i finanziamenti a chi ritiene
del Consiglio regionale), Piero Cam-       invece che sia tonda”.
ber (Forza Italia). Presumibile finali-    A brevissima distanza, ecco la presa di
tà aggiuntiva: propaganda elettorale.      posizione della Segreteria nazionale
Mentre il Consiglio regionale ope-         dell’Anpi: “La mozione del Consiglio
rava dissennatamente per dividere,         regionale di accusa all’Anpi e all’I-
inasprire, strumentalizzare, usando        stituto regionale per la storia della
politicamente la storia e riaprendo        Resistenza e dell’età contemporanea
ferite che da anni si cerca di sanare,     del Friuli-Venezia Giulia di riduzioni-
negli stessi giorni a Sezana (Slovenia)    smo o addirittura negazionismo sul
i Presidenti delle associazioni par-       dramma delle foibe e dell’esodo, rap-
tigiane di Italia, Slovenia, Croazia,      presenta una inaccettabile censura
Carinzia davano vita ad una comune         perché nega libertà e legittimità alla
iniziativa per cementare l’amicizia        ricerca storica in base ad un pregiu-
fra i popoli e i Paesi e per far sì che    dizio di ordine politico e ideologico.
i confini che separano questi Stati e      È gravemente faziosa perché assume
che nel 900 sono stati varcati per in-     l’opinione degli estensori come in-
vadere e sopraffare siano oggi una         confutabile verità, mentre in partico-
porta aperta per una pacifica convi-       lare in questa regione occorrerebbe        La mozione approvata dal consiglio re-
venza nelle diversità e nel rispetto       bandire qualsiasi uso politico della       gionale del Friuli Venezia Giulia

14                                                               ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena
Cronache della Resistenza

                                  Comunicato di “Forlì Città Aperta”

               Venerdì 3 maggio, Salvini a Forlì

                                                      ........................................

Venerdì sera Matteo Salvini, ha tenu-        denigrare i valori della democrazia                 rale permanente, è pronta a mettere
to un comizio elettorale dal balcone         stessa, fomentando odio e intolle-                  in discussione la vita e i diritti degli
del palazzo comunale di Forlì ed è           ranza. La Lega e il suo leader, infat-              esseri umani e incitare all’odio raz-
stato contestato da oltre 300 forlive-       ti, promuovono istanze retrograde e                 ziale. Forlì ha dimostrato di volere
si. La protesta, alla quale Forlì Città      oscurantiste: dall’attacco continuo                 un futuro di speranza, all’insegna di
Aperta ha partecipato, è stata anima-        ai diritti delle persone migranti, alle             democrazia e libertà, e di respinge-
ta soprattutto da giovani studentesse        proposte di legge che limitano i diritti            re con fermezza chi tenta di evocare
e studenti, che si sono riuniti per con-     di autodeterminazione delle donne e                 un oscuro passato, rimanendo sotto
testare chi calpesta valori costituzio-      delle coppie LGBT+. Non da ultimo,                  la pioggia per far sentire la propria
nali quali solidarietà, accoglienza e        Salvini stesso richiama senza vergo-                voce e per gridare che non staremo
uguaglianza. Valori che un Ministro          gna un passato che speravamo esser-                 a guardare mentre si seminano odio
della Repubblica non dovrebbe solo           ci lasciati alle spalle: il discorso dal            e discriminazione. Un’Italia diversa
rispettare, ma difendere!                    balcone in piazza Saffi, foto col mi-               esiste! Un’Italia meticcia e accoglien-
Tutto era stato organizzato ad arte          tra in mano e con divise delle forze                te, forte dei valori contenuti nella no-
per dare l’impressione che il sostegno       dell’ordine.                                        stra preziosa Costituzione. Un’Italia
al “capitano” fosse largo e condiviso:       Ebbene, una parte della città ha di-                che mette al primo posto gli esseri
palco opportunamente sistemato nel-          mostrato di non essere disposta a                   umani e i loro diritti, rifiutando qua-
la parte finale della piazza, inquadra-      ignorare tali atteggiamenti, corredati              lunque tipo di mercificazione eletto-
ture e foto pronte per immortalare           da una strategia politica che, pur di               rale della vita umana. E la prossima
una ressa resa possibile dallo spazio        portare avanti una campagna eletto-                 volta saremo di più.▪
limitatissimo lasciato ai partecipanti,
titoli “Piazza piena” già pronti. Poi, a
rovinare tutto è arrivata la pioggia e
un nutrito gruppo di forlivesi, tra cui
molti studenti e studentesse. Quando
Salvini si è affacciato dal balcone è
stato salutato con fischi, cori, striscio-
ni e cartelli. Guardando i video girati
dai suoi stessi sostenitori, il leader
del carroccio, forse colto di sorpresa,
appare a disagio e, tra pause e ten-
tennamenti, risponde come sempre
con frasi fatte prive di contenuto e
un ridicolo teatrino musicale. Nessun
commento ai cartelli e striscioni che
gli chiedevano conto delle magagne
giudiziarie della Lega (che di legalità
si riempie la bocca), delle politiche
disumane tese ad alimentare un cli-
ma di odio e divisione sociale, degli
accordi con i torturatori libici, degli
attacchi ai diritti delle donne e della
comunità LGBT+.
Forlì ha scelto di scendere in piazza
perché gli spazi democratici si devo-        Lo striscione dell’associazione “Forlì città aperta”, esposto in occasione della prima
no concedere a tutti, ma non si può          visita di Matteo Salvini alla città di Forlì, durante la campagna elettorale delle ultime
permettere che siano sfruttati per           amministrative

ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena                                                                                               15
Cronache della Resistenza

  Camminare la Storia:

  Promemoria
  Auschwitz

di Sofia Burioli (Associazione DEINA)

“Era il 19 febbraio, ed io mi sen-
tivo un’intrusa in un mondo im-
possibile”.
Gioia, 17 anni, scrive così il giorno
dopo la visita all’ex campo di concen-
tramento e sterminio di Auschwitz-
Birkenau. Tanti giovani come lei
ogni anno dal 2013 decidono volon-
tariamente di partecipare al pro-         Attività di confronto in viaggio (Febbraio 2018)
getto “Promemoria Auschwitz” che
l’Associazione DEINA organizza in         E ad Auschwitz in effetti non c’è           evidentemente legata al passare del
collaborazione con il Centro per la       niente. O meglio, niente di quello che      tempo e nutrita anche da un raccon-
Pace di Cesena. Un progetto naziona-      di solito i ragazzi pretendono di tro-      to pubblico di “memoria universale”
le che coinvolge diverse Regioni, un      vare, niente di ciò che il Mondo chie-      cucito intorno ad Auschwitz, da un
percorso culturale e di cittadinanza      de loro di trovare in termini di rispo-     certo tipo di filmografia e di libri per
attiva rivolto ai giovani per entrare     ste o in termini di sensazioni. Ecco        esempio. Una distanza che aumenta
nelle pieghe della storia europea del     perché “Promemoria Auschwitz” è             di anno in anno e con cui dobbiamo
’900 e farne lente di ingrandimento       prima di tutto un percorso dentro sé        fare i conti.
per leggere il presente.                  stessi, che costringe a farsi una do-       Ecco allora che “Promemoria Au-
Visitare un Campo di Concentra-           manda scomoda sul chi siamo e sul           schwitz” diventa un lavoro collettivo
mento significa trovarsi di fronte        chi vogliamo essere.                        proprio su questa distanza. Non per
a qualcosa che non si è abituati ad       Volendo sintetizzare, l’esperienza di       annullarla, né per colmarla. Ma per
osservare, né tanto meno a dover          viaggio provoca nei ragazzi da una          esplorarla definendo insieme nuove
raccontare. Ecco allora le parole di      parte apatia e rabbia, dall’altra em-       unità di misura necessarie ed urgen-
Gioia, che si sente un’“intrusa” in       patia con le vittime e senso di colpa.      ti per collocare il nostro stare oggi,
un luogo che forse non percepisce         In entrambi i casi la “causa” è la di-      qui, ora. Una distanza che si misura
suo, in cui non sente il diritto di po-   stanza, tra quel mondo in bianco e          in responsabilità individuale prima
ter stare.                                nero e il mondo a tinte forti di giova-     di tutto, ma anche collettiva. Una
Dopo tanti mesi di preparazione sto-      ni nati negli anni 2000. Una distanza       distanza che io adoro definire “a
rica, laboratori, attività didattiche e
confronti, l’esperienza del viaggio
riporta i ragazzi ad una dimensione
fisica che spesso annulla momenta-
neamente il lavoro culturale di con-
testualizzazione e conoscenza dei
fenomeni complessi che portarono
alla Shoah. Quello che succede ai
ragazzi è una specie di cortocircuito
emotivo e sensoriale: l’occhio cerca
prove concrete, voci, persone rea-
li. Si ha come l’urgenza di provare
qualcosa di forte, un’emozione “as-
soluta” per così dire, prorompente,
unica, mai provata prima. Che nella
maggior parte dei casi però non arri-
va, generando frustrazione, rabbia:
“Non ho provato niente!”, dicono
spesso i ragazzi.                         Il momento della restituzione dopo la visita ai campi (Febbraio 2019)

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