La vostra luce serve - ANPI Forlì - Cesena
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La vostra luce serve 2019/N3 Dir. Res Federica Bianchi - Aut. Trib. Forlì n°397 del 01/03/67 - Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - 70% CN/FC Red.ne Via Albicini, 25 Forlì - Telefono 0543.28042 - Email info@anpiforli.it - Stampa Stilgraf Cesena
Cronache della Resistenza L’Anpi e le sfide del presente Uguaglianza e libertà di Gianfranco Miro Gori Poco più di 170 anni fa, in un loro C’è chi se la prende con un senzatet- pubbliche in ragione della loro capa- famoso libro, Marx e Engels parlava- to, distruggendogli il povero giaciglio cità contributiva. Il sistema tributario no di uno spettro che si aggirava per e se ne vanta su internet; chi tormen- è informato a criteri di progressività”) l’Europa. Era uno spettro che alla fine ta persone portatrici di handicap; chi e al fondamentale articolo 3 che preci- avrebbe portato un’epoca di egua- aggredisce donne e uomini e bambini sa: la Repubblica rimuove gli ostacoli glianza e libertà. Ma la loro profezia che hanno il torto di non essere rigo- che impediscono di godere di una li- purtroppo (ancora) non si è avverata. rosamente italiani perché hanno ot- bertà effettiva, quella dal bisogno – vi Il mondo globale è sempre più ingiu- tenuto legittimamente una casa; chi pare giusto che uno che a fine mese sto e da molte parti si annidano gover- scatena la rabbia del potere patriarca- porta a casa 1000 o 1500 Euro soppor- ni autoritari. La ricchezza nell’epoca le in declino contro le donne; chi se la ti la stessa pressione fiscale di uno da del capitalismo finanziario si con- prende coi bambini; chi ce l’ha con gli 300.000? A me no! centra sempre di più in poche mani ultimi della terra: i migranti… Soprattutto se la tassa piatta si aggiun- e la maggioranza diventa sempre più Ma qual è il compito dell’Anpi a fronte ge a un sistema fiscale già iniquo e povera. Nella vecchia Europa questa di questa deriva? Precisato, qualora dominato dall’evasione (con relative deriva è tangibile. Ma non si tratta ce ne fosse bisogno, che l’Anpi è un sanatorie/condoni). solo di questo, acquistano sempre più ente morale apartitico ma assoluta- Ma perché iniquo? La metterei così. forza movimenti definiti sovranisti e mente politico e più in particolare Le entrate dello Stato si fondano in populisti. Che tendono, riassumo bru- politico-culturale, si può rispondere in prevalenza sulle imposte dirette a talmente, da un lato a porre al som- estrema sintesi che essa opera in due lavoratori dipendenti e pensionati mo gli interessi nazionali e dall’altro direzioni: quella della mobilitazione e sulle imposte indirette; queste ul- a praticare una politica in cui la de- politica democratica e antifascista time, come farebbe la flat tax, colpi- mocrazia si risolve nel rapporto diret- sviluppata ovviamente in forme paci- scono tutti nella medesima maniera. to tra il capo e la massa. Venendo al fiche e quella culturale, formativa ed Un esempio clamoroso è quello della nostro Paese assistiamo all’aumento educativa nella stessa direzione. benzina, le cui accise paghiamo tutti dell’aggressività contro i più deboli Ma poiché ho cominciato lamentan- allo stesso modo. Che vada al distri- (il manzoniano “codardo oltraggio”). do l’ingiustizia sempre più larga del butore uno che si guadagna la vita tempo presente, concluderò con un giorno per giorno ovvero un magna- esempio: la flat tax (in italiano tassa te della finanza, un alto burocrate, o piatta) che un partito al governo, pare un grande industriale… Ma vi sembra sostenuto anche dall’altro, agita come giusto? A me no! un vessillo, ma essa, a onor del vero, Soprattutto se poniamo mente al fat- gode in genere dei favori della de- to che lo sviluppo economico italiano, stra mondiale. fondato sull’automobile e i traspor- Si tratta di una tassa uguale per tutti. ti privati, costringe molti a usare la Proprio tutti. Da Paperino a Paperon “macchina”. de Paperoni che pagherebbero la stes- Ma non basta. Come più volte ci han- sa aliquota. Un miliardario e uno che no ricordato gli organismi internazio- fatica ad arrivare alla fine del mese. nali, il sistema fiscale italiano si fonda Stessa percentuale del 15% (anche se su un’altra colossale stortura (leggi ora pare che tale impostazione, che ingiustizia): la sproporzione assoluta nel principio rimane tale, venga sfu- fra le imposte sui redditi da lavoro e mata). Ma – a parte la palese violazio- da pensione con quelle sui patrimoni. ne della Costituzione che prescrive Qualcuno ci aveva provato a tassare con chiarezza una tassazione propor- la prima casa dei contribuenti fino a zionale al reddito (articolo 53: “Tutti un certo reddito, ma qualcun altro sono tenuti a contribuire alle spese ha tolto l’imposta sulla prima casa 2 ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena
Cronache della Resistenza per tutti. Anche per i più facoltosi. Per farla breve chi paga in Italia sono sempre i soliti. Viene in mente Totò: “E Sommario io pago...”. Se a tutto questo, adesso, aggiunges- simo anche la flat tax, avremmo un »» Uguaglianza e libertà 2 modo perfetto per un ulteriore tra- »» Tekoser 3 sferimento dalle tasche dei poveri a quelle dei ricchi. Laddove invece »» Estate 1944 5 l’introduzione di una tassa sui grandi patrimoni e rendite tenderebbe a un »» Breve cronaca di due giornate toscane 8 riequilibrio del sistema. Purtroppo la »» 17 aprile 1944 10 cosiddetta patrimoniale riscuote nel mondo politico uno scarso consenso. »» Mussolini ha fatto anche cose buone? 12 Infine, si dice che la tassa piatta la- »» Friuli Venezia Giulia: mozione regionale contro scerebbe più risorse nelle tasche dei cittadini che contribuirebbero al ri- Anpi e Istituto storico 14 lancio dell’economia nazionale assai malandata, ma, vista la propensione »» Venerdì 3 maggio, Salvini a Forlì 15 italiota (e non solo) a collocare i dena- »» Promemoria Auschwitz 16 ri nella finanza piuttosto che nell’im- presa, l’ipotesi è tutta da dimostrare »» Il partigiano Rino 17 (detto in modo eufemistico). Piuttosto, »» Ricordi e sottoscrizioni 19 siccome lo Stato incasserebbe un bel po’ di miliardi in meno occorrerebbe tagliare. Ma dove? Ancora la scuola? Cronache della Resistenza Redazione: Mattia Brighi - che dovrebbe essere una voce fonda- Palmiro Capacci, Miro Flamigni, Emanuela Fiumicelli, Emanuele mentale di bilancio, come è in tutti i Gardini, Ivan Fantini, Lodovico Zanetti - Segretario di redazione: Paesi avanzati e non solo, invece in Mirella Menghetti - Grafica: Mirko Catozzi - Coordinatore redazione Italia gode di una quota di bilancio segreteria ANPI: Furio Kobau assai limitata. Oppure la sanità? No grazie! Tenetevi la flat tax!▪ Tekoser ANPI Comitato Provinciale di Forlì-Cesena Via Albicini 25 - di Pablo 47121 Forlì Tel. 0543 28042 Email: info@anpiforli.it Abbiamo messo in copertina la foto di Kobane e a Raqqa, teatri di altri due im- un partigiano italiano ucciso in Siria il portanti scontri con l’Isis, e in altri vil- Orari di apertura: 18 marzo scorso; possiamo così defini- laggi più piccoli. In un’intervista a Tpi Lun Mer Giov Ven Sab re chi volontariamente, provenendo aveva detto: “La prima volta che sono 10.00-12.00 da diversi paesi, è andato a difendere andato nel deserto (di Hajin, ndr) han- un popolo, una comunità, una demo- no spazzato via la linea del fronte in un crazia da un’aggressione di fanatici sol colpo. Hajin è stata la battaglia più ANPI sanguinari. dura, poi è andato tutto un po’ meglio”. Sezione di Cesena Trentatré anni, fiorentino, Prima di arrivare a Baghuz, si era uni- C.so Sozzi n. 89 (Barriera) - Lorenzo Orsetti lavorava nel settore to alle Ypg anche ad Afrin. Qui aveva 47521 Cesena della ristorazione. Aveva deciso di par- avuto l’impressione che la guerra fos- Tel. 0547 610566 tire per la Siria pur non avendo nessu- se cambiata. A questo proposito, aveva Email: anpicesena@yahoo.it na esperienza nell’ambito militare, per detto al Corriere fiorentino: “Non so unirsi ai curdi nella lotta contro l’Isis e bene cosa aspettarmi, non è più la lotta Orari di apertura: costruire una società più giusta.Orsetti porta a porta, e il supporto aereo non Mar Mer Giov Sab 9:00 - 12:00 si faceva chiamare Tekoser (lottatore). è più dalla nostra parte: è uno scontro Venerdì 16.00 - 19.00 Insieme alle Unità di protezione del po- diverso, contro un nemico molto forte”. polo curdo (Ypg), aveva combattuto a I curdi non combattono solo per difen- ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena 3
Cronache della Resistenza dersi dall’Isis: vogliono – storicamente zione curda in un paese a maggioran- – arrivare a costruire uno stato curdo za araba ha dimostrato che per scon- Il testamento di Lorenzo Orsetti, che comprenda parte della Siria, dell’I- figgere “l’islamismo” (quel islamismo) nome di battaglia Tekoser. raq e della Turchia. e le sue conseguenze, e per ristabilire Lorenzo aveva preso un aereo ed era la pace in Siria, non è necessario sot- «Ciao, se state leggendo questo messag- andato là dove la rivoluzione delle don- tomettersi al mito della superiorità gio è segno che non sono più a questo ne e delle comuni, nel 2017, aveva già di un’identità nazionale egemone, mondo. Beh, non rattristatevi più di tan- costruito, in ampia parte della società e quand’anche maggioritaria sul piano to, mi sta bene così; non ho rimpianti, nella vita comunistica delle Ypg, un mo- linguistico e istituzionale. sono morto facendo quello che ritenevo dello di condivisione radicale, di annul- È andato là dove si combatteva per i più giusto, difendendo i più deboli e ri- lamento tendenziale dei privilegi e di diritti, la libertà, la democrazia così manendo fedele ai miei ideali di giusti- edificazione di forme di cooperazione come fecero gli internazionalisti, più di zia, eguaglianza e libertà. Quindi nono- orientate alla collaborazione piuttosto ottanta anni fa, andando a difendere la stante questa prematura dipartita, la che al parassitismo e allo sfruttamento. repubblica spagnola. mia vita resta comunque un successo, e Lorenzo da militante di un’organizza- sono quasi certo che me ne sono andato con il sorriso sulle labbra. Non avrei po- tuto chiedere di meglio. Vi auguro tutto il bene possibile, e spero che anche voi un giorno (se non l’avete già fatto) de- cidiate di dare la vita per il prossimo, perché solo così si cambia il mondo. Solo sconfiggendo l’individualismo e l’egoismo in ciascuno di noi si può fare la differenza. Sono tempi difficili lo so, ma non cedete alla rassegnazione, non abbandonate la speranza, mai! Neppu- re per un attimo. Anche quando tutto sembra perduto, e i mali che affliggono l’uomo e la terra sembrano insormon- tabili, cercate di trovare la forza, e di infonderla nei vostri compagni. È pro- prio nei momenti più bui che la vostra luce serve. E ricordate sempre che “ogni tempesta comincia con una singola goc- cia”. Cercate di essere voi quella goccia. Vi amo tutti, spero farete tesoro di que- ste parole». Parole rese pubbliche dalle unità di di- fesa curde Ypg dopo la conferma della sua uccisione. ▪ 4 ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena
Cronache della Resistenza Estate 1944 Cari Lettori, nelle settimane in cui si sono svolte le iniziative per la ricorrenza del 25 aprile, ho assistito a discussioni e col- loqui, e mi sono state rivolte doman- de che denotano il persistere nella memoria di molte, troppe famiglie (anche di sinistra) di una velata osti- di Vladimiro Flamigni lità verso i partigiani e la Resistenza. Ho sentito affermare, e mi è stato più volte chiesto: “ma, in fondo, i parti- L’Italia è stata la nazione dell’Europa Gustav. Finalmente, il 18 maggio 1944, giani non hanno cambiato in nulla occidentale che ha avuto il maggior gli angloamericani riuscirono a supe- l’esito della guerra, che è stata vinta numero di vittime civili per rappresa- rare la Gustav e il 4 giugno raggiunse- dagli angloamericani, se i partigiani glie e stragi commesse da nazisti e da ro Roma, mentre i tedeschi attuavano non avessero operato, si sarebbero fascisti durante la Resistenza (8 set- una ritirata disordinata verso la Li- risparmiati molti lutti di popolazio- tembre 1943 – 25 aprile 1945). nea Gotica. ne civile”. Una ricerca, finanziata dal governo Nonostante i lavori per la sua costru- Il riferimento è alle stragi dell’estate della Repubblica federale tedesca e zione datassero dal mese di novembre del 1944 sulla Linea Gotica, in cui si promossa congiuntamente dall’Insm- 1943, nel giugno ’44 non erano ancora trovava anche la nostra provincia. li (Istituto nazionale per la storia del terminati. Il ritardo nella costruzione La storiografia ha ampiamente docu- movimento di liberazione in Italia) e della Linea Gotica era dovuto alla re- mentato l’importanza politica e mili- dall’Anpi (Associazione nazionale par- sistenza all’arruolamento per il lavoro tare della Resistenza italiana. tigiani italiani), ha censito 5.802 episo- coatto messa in atto dalle popolazio- Basterebbe ricordare come siano sta- di di violenza contro la popolazione ci- ni locali, specie contadine; alle azioni ti proprio i generali angloamericani a vile con 24.273 vittime. I risultati della partigiane e agli errori di progettazio- sottolinearne l’importanza militare. ricerca sono consultabili in Internet ne e di esecuzione dei lavori compiuti Basterebbe ricordare che furono set- digitando nel motore di ricerca Atlante dai tedeschi. te le divisioni che i tedeschi dovettero delle stragi nazifasciste. Oltre la metà Il 14 giugno, il generale Witthöft emise impegnare contro i partigiani, che se delle vittime risiedeva in località della “l’ordine n. 1 relativo alla intensifica- schierate sugli altri fronti di guerra Linea Gotica e furono uccise nell’esta- zione della costruzione della Linea Go- avrebbero potuto fare la differenza. te del 1944. tica” per il suo rapido completamento Basterebbe ricordare che presso i Per otto mesi, dall’ottobre 1943 al mag- “impiegando tutti i mezzi a disposizio- popoli delle Nazioni Unite, che com- gio 1944, gli eserciti tedesco e angloa- ne” e a partire dal 5 luglio 1944 le ar- battevano contro il fascismo e il nazi- mericano si fronteggiarono sulla Linea mate tedesche assunsero direttamente smo, l’opinione degli italiani e del loro esercito era pessima e disonorevole e furono proprio i partigiani, furono i tanti giovani disposti a battersi per la libertà a ridare dignità al popolo italiano, ed è già questo un grande risultato. Come italiani dobbiamo es- sere riconoscenti nei confronti di chi seppe compiere quella scelta e di chi si schierò con la Resistenza. Il persistere di diffidenza verso la Re- sistenza ci richiama al dovere di con- tinuare a riflettere sui canali di diffu- sione fra le nuove generazioni della memoria della Resistenza e a ripro- porre gli eventi dell’estate del 1944 nel loro contesto e nella loro reale di- mensione storica. Con tale finalità vi propongo una serie di articoli su cui spero si possa aprire un confronto. Cordialmente, Partigiani del Battaglione Corbari Miro Flamigni ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena 5
Cronache della Resistenza è in vostro potere per intralciare i mo- vimenti del nemico, aggravare la confu- sione, e date ricovero ai post-deutsche che si sbandano allo scopo di sottrarsi al giogo tedesco. La liberazione d’Italia si sta attuando per la vostra causa; collaborate con me: insieme noi raggiungeremo la vittoria. Con le parole post-deutsche intendo al- ludere agli austriaci e a tutti gli elemen- ti ostili, costretti nell’esercito tedesco”. All’appello di Alexander seguì l’ina- sprimento delle misure repressive del comandante delle truppe tedesche in Italia, feldmaresciallo Kesselring. “Nel mio appello agli italiani io ho an- nunciato che severe misure sarebbero state intraprese contro i partigiani. Questo annuncio non deve rappresen- tare una minaccia inconcludente. È preciso dovere di tutte le truppe e della polizia sotto il mio comando di adottare le misure più severe. Ogni atto di violen- za commesso dai partigiani deve essere punito immediatamente... Laddove vi sia una presenza di bande partigiane di notevoli proporzioni, una certa percen- tuale della popolazione maschile della zona dovrà essere arrestata e, nel caso si verifichino atti di violenza, questi uo- mini saranno fucilati…”. E prosegue con ulteriori minacce. Per i partigiani in armi l’appello di Ale- xander costituiva, dal punto di vista Il Generale Harold Alexander, comandante delle truppe alleate in Italia morale e militare, un obbligo. Gli ita- liani dovevano partecipare allo sforzo il compito di difenderla dagli attacchi xander, comandante delle truppe alle- comune degli eserciti delle Nazioni partigiani e di organizzare la costru- ate in Italia, lanciò ripetuti appelli ra- Unite di liberare l’Italia e l’Europa dal zione della Linea Verde, nuovo nome dio alla popolazione italiana affinché fascismo e dal nazismo. Una scelta non assegnato da Hitler alla Linea Gotica, con ogni mezzo e in ogni situazione facile considerate le minacce tedesche nel giugno ’44, per rendere meno trau- attaccasse le truppe tedesche. Era ne- nei confronti della popolazione civile. matica una sua eventuale perdita. cessario impedire allo Stato Maggiore Per la lotta partigiana l’apporto e il Gli angloamericani, dopo la presa di tedesco di ritirare truppe dal fronte consenso dei contadini, dei civili era Roma, non inseguirono le truppe tede- italiano e schierarle in Normandia. di vitale importanza. La lotta non era sche in ritirata e queste, fra il 20 e il 28 Uno degli appelli di Alexander fu pub- solo armata contro i tedeschi ma an- giugno, riuscirono a schierarsi su una blicato dall’edizione romana de L’Uni- che politica per isolare coloro che vo- nuova linea di difesa, la Linea Albert: tà di cui riportiamo alcuni stralci: levano attendere l’arrivo dell’esercito Grosseto-Lago Trasimeno-Numana, “In meno di un mese la forza armata degli Alleati, fossero loro a sacrificarsi con l’ordine di resistere a oltranza. tedesca è stata schiantata e la città di e a morire. Come testimonia un parti- Il 6 giugno 1944 le truppe angloame- Roma è già stata liberata. Oggi hanno giano: “Fino all’8 settembre 1943 era- ricane sbarcarono in Normandia. Era avuto inizio gli sbarchi ad occidente. vamo nemici dell’esercito angloame- l’apertura di un secondo fronte, con la D’ora innanzi le armate tedesche in ricano. Gli avevamo sparato contro e finalità di abbreviare il conflitto mon- Europa verranno attaccate da tutte li avevamo uccisi, ora pretendevamo diale, avanzando verso la Germania le parti. che morissero al posto nostro per anche da Ovest, mentre le truppe so- Il giorno da voi tanto atteso è finalmen- portarci libertà e benessere, la nostra vietiche procedevano da Est. te giunto... Faccio appello a tutti i pa- dignità di italiani che volevano riscat- In contemporanea con lo sbarco in trioti d’Italia d’insorgere compatti con- tare il passato fascista ce lo impediva, Normandia, il generale Harold Ale- tro il comune nemico. Fate tutto quanto dovevamo fare la nostra parte”. 6 ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena
Cronache della Resistenza territorio opereranno fino alla fine ● A Castrocaro il battaglione IX di settembre. Essi costituivano l’Aus- Settembre. senkommando di Forlì di cui era co- mandante il capitano Karl Schütz, che Oltre un migliaio di uomini che si ag- a Roma aveva ricoperto il ruolo di giunsero alle SS di stanza alle caser- vice di Herbert Kappler. Il loro com- mette di Forlì e al reggimento di stanza pito era quello di dirigere l’azione di a Meldola; alla Guardia del duce, sem- infiltrare e reprimere il movimento pre di stanza a Meldola, al battaglione partigiano, di acquisire informazio- Venezia Giulia di stanza a Cesena, e ni con la tortura, di perseguitare gli sempre a Cesena operavano i fasci- ebrei, di autorizzare e organizzare le sti della banda Garaffoni, e i tedeschi stragi sul territorio. Questo nuovo co- della gendarmeria, alle brigate nere di mando si aggiungeva al comando del Forlì e Predappio. controspionaggio della 10ª Armata Tutti questi reparti erano addetti a che aveva sede a Predappio, e al co- metter in sicurezza i lavori sulla Linea mando tattico delle SS e della polizia Gotica reprimendo il movimento par- per la lotta alle bande nell’Italia cen- tigiano, che in accordo con gli angloa- trale dell’Oberführer SS Ernst Hilde- mericani cercava di sabotarli e distrug- brand di Castrocaro. gerli. Una guerriglia, quella partigiana, Il capitano Karl Schütz, comandante molto mobile, colpiva le truppe per poi dell’Aussenkommando di Forlì ● Nell’Alto Savio il IV battaglione della sottrarsi allontanandosi e rendendosi polizia italo-tedesca che insediò il co- irreperibile. Una tattica realizzabile mando a San Piero in Bagno e distac- solo con la collaborazione di una parte Nel novembre 1943 aerei alleati ave- camenti a Sarsina, Balze e San Donato non trascurabile della popolazione. vano lanciato volantini con scritto: di Sant’Agata Feltria. Nelle campagne e soprattutto nelle “Non potete attendervi che noi soli com- zone montane si nascondevano mi- battiamo per voi e per la vostra libertà, ● A Santa Sofia, un battaglione di SS gliaia di renitenti alla leva, giovani mentre gli uomini italiani stanno inat- italiane. Sia questo battaglione che il che non avevano risposto alla chiama- tivi a parte, se non combattono addirit- suddetto erano comandati da alcuni ta alla leva della Repubblica sociale tura a fianco dei tedeschi contro di noi ufficiali tedeschi, mentre sottufficiali italiana. Erano ricercati dalla polizia, (...) Chi sta a casa inattivo non merita il e truppa appartenevano a quella mi- dai fascisti e dalla Guardia nazionale posto a fianco dei vincitori…”. noranza dei 700.000 (un 10%) militari repubblicana e dovevano nasconder- Era infantile pensare di uscire dal italiani che nel novembre 1943 aveva si. Erano migliaia ed erano fonte di passato fascista, dal disastro in cui accettato di arruolarsi nell’esercito costante preoccupazione per le truppe era precipitata l’Italia per responsa- della Repubblica sociale italiana. Il tedesche. Con i partigiani condivideva- bilità del fascismo e della monarchia, 90% aveva rifiutato. no l’illegalità e stabilivano rapporti di senza sacrifici, senza impegnarsi, sen- reciproca solidarietà. Spesso era diffi- za lottare. Alla conferenza di pace di Parigi del 1947 l’unico argomento che l’allora presidente del consiglio De Gasperi potè portare a favore dell’Italia, per evitare sanzioni e per chiedere dignito- se condizioni di pace, fu la Resistenza. I lavori sulla Linea Gotica, rinominata Verde, dovevano essere assolutamen- te completati. Kesselring e Wolff, capo delle SS, per garantirne la sicurezza inviarono nella nostra provincia oltre un migliaio di rinforzi. ● A Forlì, provenienti da Roma, venti- tré dei sessanta poliziotti membri del Sicherheitsdienst (il servizio segreto delle SS responsabile nella capitale delle indicibili torture di via Tasso, delle persecuzioni ebraiche, dell’ecci- Il feldmaresciallo Albert Kesselring fu processato per crimini di guerra da un tribunale dio delle Fosse Ardeatine). Nel nostro militare britannico. Il processo, celebrato a Venezia dal febbraio al maggio 1947 ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena 7
Cronache della Resistenza Breve cronaca di due cile comprendere quale era il confine fra renitenza di leva e partigianato. Vi erano gruppi di renitenti che possede- vano qualche arma e si nascondevano nei pressi dei paesi di residenza e non giornate toscane agivano contro fascisti e tedeschi, ma erano pronti a difendersi in caso si ten- tasse di catturali. I comandi tedeschi di Gianfranco Miro Gori temevano che questa massa di giovani divenisse partigiana a tutti gli effetti. Non riuscendo ad eliminare il fenome- “La mano mi trema, il cuore mi sangui- Stia nelle officine Capodarno, dove è no partigiano per la sua estrema mo- na, e la lingua ricusa di ridire lo spet- stata allestita un’esposizione di dise- bilità, fascisti e tedeschi intrapresero tacolo orrendo che proprio in questo gni realizzati dagli alunni della classe una strategia di “guerra ai civili”. Una momento si presenta ai miei occhi”. quinta A della scuola primaria Paolo strategia di persecuzioni e stragi di ci- Così don Riccardo Bergamaschi, parro- Uccello, ispirati alla canzone su Val- vili per indurli a fermare il movimento co di Villa, inizia una lettera al suo ve- lucciole, Erano alberi rami e foglie partigiano per non subire la spietata scovo, scritta nel medesimo giorno, 13 del gruppo aretino La casa del vento. violenza fascista e tedesca. Senza l’ap- aprile 1944, dell’eccidio nazifascista di Nella serata, nel teatro degli Antei, lo porto e l’appoggio della popolazione Vallucciole del quale, pur se a distan- spettacolo 108 - Vallucciole, un’orazio- civile, il movimento partigiano non za, egli fu testimone oculare. In altre ne civile, intensa rilettura di una delle poteva sopravvivere. Gli storici hanno testimonianze di quei giorni si legge, pagine più drammatiche della storia compilato la casistica delle violenze tra l’altro, di “vecchi, giovani, ragazzi del Casentino, prodotto della compa- perpetrate contro la popolazione civi- e bambini tutti mitragliati o arsi nelle gnia teatrale Nata con testi e regia di le: dalla rappresaglia, alla strage per case distrutte”. Alessandra Aricò. vuotare il territorio, dalla strage per Il comune di Stia, oggi Pratovecchio Domenica 14 anche un gruppo motivi razziali a quella per punire la Stia, ha ricordato, negli anni, la stra- dell’Anpi di Forlì-Cesena ha partecipa- popolazione per aver solidarizzato con ge con la collaborazione dell’Anpi e to alla commemorazione. La mattina si i soldati dell’esercito degli Alleati. Nei la partecipazione, spesso cospicua, sarebbe dovuta aprire con una cammi- prossimi contributi dettaglieremo que- di una delegazione romagnola. An- nata da Molin di Bucchio (antico muli- sto elenco. che quest’anno, settantacinquesimo no assai ben conservato, che vide uno Tutti i battaglioni sopranominati furo- dall’eccidio, il 13 e 14 aprile non è scontro a fuoco tra tedeschi e parti- no protagonisti, assieme a tanti altri, mancata la giusta commemorazione. giani) a Vallucciole, luogo dell’eccidio. della “guerra ai civili”, e fecero stragi Sabato 13 aprile si è cominciato con Purtroppo il maltempo non l’ha con- prima di giungere in provincia di Forlì, la messa nella chiesa sacrario di Val- sentita. Così si è mangiato (polenta cot- durante la permanenza e poi sucessi- lucciole. È seguito un incontro con gli ta nel forno a legna, affettato, fagioli...), vamente quando furono trasferiti in alunni delle scuole primaria e secon- parlato e cantato nel mulino tra aretini alta Italia. daria di primo grado di Pratovecchio e romagnoli, a confermare gli stretti Strategia risoltasi in molti lutti ma dal punto di vista militare e politico in un fallimento come scrive lo storico Clau- dio Pavone. “Le rappresaglie se da una parte spin- gono gli individui terrorizzati a cercare scampo individuale, dall’altra finiscono con l’esaltare, e in questo sta il loro so- stanziale fallimento, proprio quel senso di corresponsabilità solidale che esse, assumendolo a proprio fondamento, avevano voluto colpire. ‘La gente umi- le e inerme che trema come una foglia, ma reagisce in modo splendido’ non era prevista dal piano delle rappresaglie”. Di questa strategia che si dispiegò nell’estate del 1944 e di cui ricorre quest’anno il 75° anniversario inten- diamo, nei prossimi numeri, riper- correre gli episodi relativi al nostro Molin di Bucchio: a sinistra il presidente dell’Anpi aretina Luca Grisolini, a de- territorio. ▪ stra il nostro presidente provinciale Miro Gori 8 ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena
Cronache della Resistenza legami sempre intercorsi fra i due ter- ritori. Nel primo pomeriggio la com- memorazione dei diciassette partigia- ni romagnoli fucilati il 17 aprile 1944 nel cimitero di Stia, ai quali è dedicato un monumento collettivo e un cippo per ognuno (Casadei Ezio, Mario Ber- lini, Enrico Fabbri , Ignoto, Lelio Lama, Giorgio Bratti, Giorgio Cremonini, Ives Bertoni, Romolo Zaccaroni, Domenico Bonaldo, Dante Salemi, Rino Bagnoli, Oberdan Romagnoli, Gualtiero Righi- ni, Marcello Manzolini, Fidelmo Zam- bianchi, Michele Manaresi), ha reso espliciti i legami sopra detti. Quindi nelle officine Capodarno il convegno Vallucciole e le stragi della Pasqua 1944 dedicato ai fatti che insanguinarono la primavera del ’44 tra Romagna e Tosca- na. Ad esso sono intervenuti, mettendo Cimitero monumentale di Stia: commemorazione e posa della corona alla lapide in luce fatti particolari e al contempo dei 17 patrioti fucilati collocando la vicenda in una prospet- tiva più generale: Ivo Biagianti storico della Resistenza aretina, Luca Grisoli- ni presidente provinciale dell’Anpi di Arezzo, Maurizio Balestra storico del- la Resistenza romagnola, Valter Bielli presidente dell’associazione Luciano Lama, chi scrive. Chi volesse avere maggiori informa- zioni sulla vicenda, può utilmente leggere, tra gli altri, due libri editi di recente: il romanzo storico di Rosanna Nanni, La mano mi trema. Vallucciole 13 aprile 1944 (Il Ponte Vecchio, Cesena 2016) e il saggio di Luca Grisolini, Val- lucciole 13 Aprile 1944. Storia, ricordo e memoria pubblica di una strage nazifa- scista (Consiglio regionale della Tosca- na, Firenze 2017). Per concludere un aneddoto: al ritorno Stia: Officine Capodarno (ex scuola). Da sinistra, Nicolò Caleri sindaco di Stia in Romagna, sul passo della Calla, nevi- Pratovecchio, Luca Grisolini presidente provinciale Arezzo, prof. Ivo Biagianti cava copiosamente.▪ storico della Resistenza aretina, Maurizio Balestra storico Resistenza romagnola ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena 9
Cronache della Resistenza Breve scheda sull’eccidio di Stia 17 aprile 1944 gfhfhgfhgfhfghfhfhfhf Contro il muro del cimitero di Stia e cinque partigiani. Per rappresa- squadra di 12 uomini, i soldati te- furono fucilati, il 17 aprile 1944, 17 glia i tedeschi incendiarono il vici- deschi dilagarono verso San Paolo giovani partigiani. no paese di Fragheto, uccidendo 30 in Alpe. La sera del 12 aprile la 1a Essi appartenevano alla 1a del- civili, in gran parte donne e bam- Brigata si ritirò nella foresta della le tre brigate che inquadravano i bini. Dopo il combattimento, i par- Lama e, in seguito, all’Eremo di circa mille partigiani romagnoli, e tigiani si ritirarono verso il Lago di Camaldoli. provenivano dalla zona delle Bal- Quarto e in seguito a Spinello dove La mattina del 13 aprile la Briga- ze dove avevano attuato importan- celebrarono la Pasqua. La sera ta raggiunse Campo Romagnolo, ti azioni volte al recupero d’armi dell’11 aprile si ricongiunsero alle dove si divise in piccoli gruppi, nel destinate a 500 partigiani ancora altre brigate attestate a Ridraco- tentativo di uscire dall’accerchia- disarmati. li, Poggio alla Lastra, Strabatenza mento. Sette partigiani in marcia Il 6 aprile 1944, l’inizio del rastrel- e Biserno. verso San Godenzo furono cattura- lamento tedesco e fascista impe- Il 12 aprile un vasto schieramen- ti e fucilati in località Fontanelle. dì loro di raggiungere le Marche to tedesco avviò il rastrellamento Altri 18 combattenti si rifugiarono e uscire dall’accerchiamento. La della zona compresa tra le statali presso la cascina dell’Oia. mattina del 7 aprile a Calanco do- Bibbiena-Cesena e Firenze-Faenza. Traditi da una guardia forestale vettero sostenere un lungo com- Dopo un violento e impari com- fascista la mattina del 16 aprile fu- battimento nel corso del quale battimento a Biserno, che costò ai rono circondati dai tedeschi e cat- caddero decine di soldati tedeschi partigiani il sacrificio di un’intera turati. Uno di loro la cui identità è 10 ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena
Cronache della Resistenza rimasta ignota, fu fucilato a Terre Riconosciuto partigiano della 8ª Bri- Mazzolini Marcello. Rosse, poiché essendo ferito non gata con ciclo operativo dal 28 feb- Nato a Forlì il 13 febbraio 1925, ivi riusciva a tenere il passo. braio al 17 aprile 1944. Era stato uno residente. Gli altri furono portati ai coman- degli organizzatori della resistenza Riconosciuto partigiano dell’8ª Bri- di tedeschi della zona e condotti a cesenate. Catturato il pomeriggio gata con ciclo operativo dal 1º gen- Stia durante la notte. Nelle prime del 9 febbraio 1944 fu rinchiuso nel naio al 17 aprile 1944. ore del giorno 17 aprile addossati carcere di Cesena. Nella notte, con contro il muro del cimitero e fuci- un audace colpo di mano, i gappisti Righini Gualtiero di Gaetano. lati. I loro corpi vennero sepolti in lo liberarono. Si era congiunto con Nato a Ravenna il 4 aprile 1924, ivi una fossa comune. la Brigata quando per lui era diven- residente, bracciante, celibe. tato impossibile proseguire l’azione Riconosciuto partigiano dell’8ª Bri- Questi i loro nomi: partigiana in pianura. gata con ciclo operativo dal 2 gen- naio al 15 aprile 1944. Bagnoli Rino di Domenico. Fabbri Enrico, detto Antonio, di Nato a Cesena il 17 maggio 1925, Salvatore. Romagnoli Oberdan di residente in frazione Pievesestina, Nato a Montiano l’8 gennaio 1927, Francesco. apprendista falegname, primo di residente a Cesena, terzo di tre fi- Nato a Cesena il 1º giugno 1924, ivi cinque figli, celibe. gli, celibe. residente in frazione Martorano, Riconosciuto partigiano dell’8ª Bri- Riconosciuto partigiano dell’8ª Bri- fornaio, primo di tre figli. gata, con ciclo operativo dal 9 mar- gata con ciclo operativo dal 9 feb- Riconosciuto partigiano dell’8ª zo al 17 aprile 1944. braio al 17 aprile 1944. Brigata con ciclo operativo dall’8 marzo al 17 aprile 1944. Berlini Mario di Leopoldo. Laghi Oscar di Livio. Una dichiarazione conservata Nato il 30 ottobre 1924 a Cesena, ivi Nato a Forlimpopoli il 22 ottobre presso l’ANPI lo dà disperso in se- residente, coltivatore diretto, primo 1923, residente a Forlì, operaio, pri- guito al grande rastrellamento d’a- di quattro figli, celibe. mo di due figli. prile, in località monte Falterona, Riconosciuto partigiano della 8ª Bri- Riconosciuto partigiano dell’8ª Bri- 17 aprile 1944, “si presume fucila- gata con ciclo operativo dall’8 mar- gata con ciclo operativo dal 1º gen- to a Stia”. zo al 9 aprile 1944. naio al 17 aprile 1944. Salmi Dante di Raffaele. Bertoni Ives di Giacomo. Lama Lelio di Domenico. Nato a Pianoro (BO) il 17 ottobre Nato a Cervia il 30 giugno 1923, ivi Nato a Cesena il 14 maggio 1923, re- 1926, ivi residente, meccanico. residente, pescatore, coniugato. sidente a Bologna, studente univer- Riconosciuto partigiano dell’8ª Bri- Riconosciuto partigiano della 8ª Bri- sitario, secondo di due figli, celibe. gata con ciclo operativo dal 1º gen- gata con ciclo operativo dal 1º otto- Riconosciuto partigiano dell’8ª Bri- naio al 17 aprile 1944. bre 1943 al 16 aprile 1944. gata con ciclo operativo dal 18 feb- braio al 17 aprile 1944. Zaccheroni Romolo di Aurelio. Bonaldo Domenico Tommaso Studente universitario del secondo Nato a San Pietro in Vincoli di Ra- di Giovanni. anno di agraria, si disinteressò di venna il 15 gennaio 1923. Nato a Cervia il 16 marzo 1924, ivi politica sino all’8 settembre 1943. Riconosciuto partigiano dell’8ª residente, pescatore, figlio unico. Nel gennaio 1944, quando anche Brigata con ciclo operativo dal 25 Riconosciuto partigiano dell’8ª Bri- agli universitari fu fatto obbligo di marzo al 19 aprile 1944. gata con ciclo operativo dal 1º otto- arruolarsi, si negò all’esercito della bre 1943 al 17 aprile 1944. repubblica sociale e scelse di dive- Zambianchi Fidelmo di Ar- nire partigiano. Ai primi di marzo turo Primo. Bratti Giorgio di Mattia. raggiunse il fratello maggiore, Lu- Nato a San Pietro in Vincoli di Ra- Nato a Cesena il 7 novembre 1924, ciano, futuro segretario generale venna il 21 giugno 1921. ivi residente, operaio, figlio uni- della CGIL, nell’8ª Brigata. Riconosciuto partigiano dell’8ª Bri- co, celibe. gata con ciclo operativo dal 15 set- Riconosciuto partigiano dell’8ª Bri- Manaresi Michele di Giuseppe. tembre 1943 al 17 aprile 1944. gata con ciclo operativo dall’8 mar- Nato a Lugo il 16 aprile 1923, resi- zo al 17 aprile ’44. dente a colono, settimo di otto figli. Ignoto. Celibe. Fratello di Lorenzo. Casadei Ezio fu Cesare. Riconosciuto partigiano dell’8ª Bri- Nato a Cesena il 17 settembre 1914, gata con ciclo operativo dal 1º feb- ivi residente, autista, celibe. braio al 19 aprile 1944. ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena 11
Cronache della Resistenza Un libro di Francesco Filippi. Mussolini ha fatto anche cose buone? di Lorenzo Bigiarini (Associazione DEINA) Francesco Filippi, Mussolini ha fat- state costruite nel periodo fascista nomeno che appartiene solamente to anche cose buone. Le idiozie che in tanti lo sanno, ma come questa agli ultimi decenni della storia d’I- continuano a circolare sul fascismo, istituzione statale venisse percepi- talia ma senz’altro a partire dagli Bollati Boringhieri, Torino, 2019. ta realmente non è un tema troppo anni Novanta si è innescato un pro- Pagine: 131 trattato nei dibattiti da bar. cesso banalizzante e di rimpasto di Tempo di lettura stimato: 142 minuti Eppure gran parte della ricerca sto- vecchi motti di propaganda fascista rica ha indagato il fascismo in tutti che ha iniziato a circolare e verso I rapporti arrivavano in orario i suoi ambiti ma è senz’altro poco il quale i più, esclusi gli addetti ai Nel 1932, al giro di boa del ventennio conosciuta, forse perché si parla di lavori o i testimoni diretti del perio- fascista, il regime conserva e racco- pubblicazioni che per quanto siano do, si sono trovati come disarmati. glie quotidianamente una quanti- facilmente reperibili nelle bibliote- Se per tanti anni si è pensato che tà d’informazioni enorme rispetto che o sul web, difficilmente escono fossero solo stupidaggini da nostal- all’opinione che gli italiani hanno dal circolo dei dibattiti tra universi- gici, ora è arrivato il momento di del regime, del suo sistema di pote- tà e istituti storici o di ricerca. fare i conti con questo periodo della re, dei suoi vertici e delle politiche storia recente che ha prodotto, gra- che persegue. Tanti sono infatti gli Cosa ce ne facciamo della conoscen- zie alla riabilitazione pubblica del organismi che a partire dalla secon- za storica? fascismo, una montagna di disin- da metà degli anni ’20 registrano gli Nel 1971 Albert Bandura studian- formazione che nella migliore delle umori dei cittadini in relazione ai do il cognitivismo arriva a formu- ipotesi si sta risolvendo nel giusti- fatti del giorno: i rapporti mensili lare la teoria dell’apprendimento ficazionismo del: “però c’è da dire dei prefetti e dei questori (in cui ap- sociale affermando che è possibile che tante conquiste le dobbiamo al pare sempre il paragrafo intitolato apprendere nuovi comportamenti fascismo!”. “Spirito Pubblico”), i resoconti dei semplicemente osservando gli altri segretari delle federazioni fasciste, e imitandoli. E questo avviene, se- Libri come armi dei consoli della milizia, dei coman- condo le tesi di Bandura, sia in re- Come fare per dotarsi delle infor- di dei carabinieri e quelli dei capi lazione a comportamenti aggressivi mazioni senza perdersi su vecchie zona dell’OVRA. che neutri. e nuove stampe di manuali stori- «Le stesse colonie, che sono in sé Francesco Filippi all’inizio del libro ci? Il libro di Francesco Filippi, in stesse apprezzate dai bambini, sono sulle menzogne che continuano a maniera semplice, mirata e solida, tutt’ora criticate, poiché si dice che circolare sul fascismo riporta una riprende le più celebri idiozie che sarebbe assai meglio trovar modo frase attribuita al celebre ministro siamo abituati a sentire riguardo al di far mangiare – magari poco – i della propaganda della Germania tema del fascismo e le smonta stori- bambini tutto l’anno, piuttosto che nazista, Joseph Goebbels: «Prendete camente. “Mussolini ha fatto anche rimpinzarli per un mese, e far- una bugia cento, mille, un milione cose buone” è un libro che denuncia li poi stentare per tutti gli undici di volte e diventerà una verità». ma soprattutto informa. mesi successivi». La ricerca storica Sono ormai trent’anni che in Italia Nato come libretto integrativo al ha prodotto e continua a produrre una certa parte politica diffonde materiale fornito ai tutor che hanno tantissimi interessanti lavori che informazioni distorte o del tutto partecipato al percorso di formazio- indagano diversi ambiti del siste- false rispetto al Ventennio fascista ne nazionale del progetto “Prome- ma di potere del regime fascista tra strizzando l’occhio in maniera più moria Auschwitz” dell’associazione cui L’opinione degli italiani sotto il o meno velata ai nostalgici duri e Deina nell’autunno del 2018, arri- regime (1). puri. Sappiamo bene che la retorica va alle stampe e riscuote un gran- Che molte colonie marittime siano del “quando c’era lui” non è un fe- de successo perché ben scritto, ben 12 ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena
Cronache della Resistenza fatto e, in questo periodo, davvero persone e di movimenti che giudi- toletto intitolato: spigolature. Se vi molto utile. cavo severamente, ma un giudizio trovate il libro tra le mani in pro- Il risultato di decenni di propagan- informato ed efficace presuppone cinto di decidere se acquistarlo o da nostalgica ha contribuito ad ali- la comprensione» (2). meno, prendetevi il tempo di legge- mentare non solo il mito e l’igno- Per comprendere servono quindi re queste cinque facciate.▪ ranza attorno alle verità storiche buoni libri e solide argomentazioni sul fascismo ma ha anche prodotto e il lavoro di Francesco in questo Note un pensiero piuttosto comune per può darci una grossa mano. 1) S. Colarizi, L’opinione degli italia- cui oggi non c’è niente di male nel ni sotto il regime. 1929-1943, Roma- dichiararsi pubblicamente fascista Dopo la mietitura Bari, Laterza, 1991. o razzista che però, in altre paro- Tra l’ultimo capitolo della parte 2) G.L. Mosse, Di fronte alla storia, le, significa: non siamo tutti uguali, “manualistica” e i ringraziamenti, Roma, Laterza, 2004. qualcuno è migliore e per questo l’autore ha inserito un breve capi- ha sempre ragione, inoltre non può sbagliare e se non si è d’accordo è meglio stare zitti perché altrimenti ci saranno dei provvedimenti; poi, visto che qualcuno è migliore di altri, deve proteggere se stesso e la sua gente dagli altri; per fare que- sto meglio affidarsi a un leader ca- rismatico. Quanto poco oggi sia conosciuto sto- ricamente il Ventennio fascista lo dimostrano le pochissime (in rela- zione a quelle che prendono spunto dalla storia tedesca) divulgazioni sul tema: film, serie televisive, fumetti, spettacoli e tutte quelle forme arti- stiche attraverso cui l’informazione passa attraverso la narrazione. Saper smentire le bugie che circola- no sul passato è un modo – scrive Francesco – per scoprire i pericoli di una cattiva memoria e prevenire i danni che essa può cagionare. Il modello di apprendimento per osservazione e imitazione studiato da Bandura sostiene che quando si osserva un modello di riferimento agire, vengono esaminati anche gli effetti che le sue azioni produco- no all’esterno. Saranno imitati con maggiore frequenza i comporta- menti che hanno prodotto un effet- to positivo, al contrario saranno evi- tati quei comportamenti che hanno avuto un esito negativo. George Mosse, un grande storico del novecento, nella sua autobio- grafia scrive: «Uno storico, se vuole intendere la storia nel modo giusto, non può essere bigotto o di mente angusta. Per me l’empatia rimane tuttora al centro dell’impegno sto- riografico, anche se comprendere non significa sospendere il giudizio. Personalmente mi sono occupato di ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena 13
Cronache della Resistenza Friuli Venezia Giulia: storia e approfondire la conoscenza e il confronto su basi scientifiche. È un atto di irresponsabilità, perché, mozione regionale contro strumentalizzando il terribile dram- ma delle foibe, fomenta un clima di odio e di rivincita e riapre tensioni Anpi e Istituto storico del passato con i Paesi confinanti, in particolare Slovenia e Croazia. Di- storce e falsifica la legge che punisce “l’incitamento alla discriminazione o da Patria indipendente alla violenza per motivi razziali, etni- ci, nazionali o religiosi”. Si permette di delegittimare l’Anpi e l’Istituto re- L’accusa: addirittura revisionismo delle minoranze. gionale per la storia della Resistenza, e negazionismo per le foibe. La se- Il primo a reagire alla mozione del rivelando così un intollerabile spiri- greteria nazionale dell’associazione Consiglio regionale è stato il presi- to di vendetta non solo verso questi partigiana: “Mozione faziosa e irre- dente dell’istituto storico Paolo Pezzi- istituti al servizio della Repubblica, sponsabile. Basta con l’uso politico no: “Una gravissima presa di posizio- ma specialmente verso la Resistenza. della storia!”. ne del consiglio regionale del Friuli L’Anpi non si farà certo intimidire da Forti reazioni di Paolo Pezzino e Venezia Giulia”; “una censura senza questi grotteschi tentativi di sanzio- Raoul Pupo precedenti rispetto a un’operazione nare chi da settant’anni custodisce la storiografica condotta dall’Istituto memoria della Resistenza e difende Incredibile mozione approvata dal per la storia del movimento di libe- la Costituzione; nello stesso tempo consiglio regionale del Friuli Venezia razione del Friuli Venezia Giulia di l’Anpi denuncia il disegno oscuran- Giulia in cui si mettono sotto accusa Trieste secondi i canoni della ricerca tista e autoritario che sta prendendo Anpi e Istituto regionale per la storia scientifica. Si torna al pensiero unico, piede nel nostro Paese e di cui questa della Resistenza e dell’età contempo- al rifiuto del libero dibattito, confon- mozione è una prova gravissima e ranea del Friuli Venezia Giulia. Og- dendo negazionismo ed esercizio del- lampante”.▪ getto: le foibe. I capi d’imputazione: la libertà di ricerca e di critica. Una addirittura revisionismo e negazioni- vicenda che non può restare senza http://www.patriaindipendente.it/il- smo. Sotto tiro persino un pacato ed una forte risposta da parte di tutti i quotidiano/friuli-venezia-giulia-mo- utilissimo “vademecum del Giorno democratici”. zione-regionale-contro-anpi-e-istitu- del Ricordo” opportunamente stilato Poi uno dei più autorevoli storici, per to-storico/ dall’Istituto storico. Finalità: sospen- di più fra i curatori del vademecum, dere qualsiasi contributo, patrocinio Raoul Pupo: “Allo stesso modo, do- o concessione pubblica. Presentatori mani il Consiglio regionale potrebbe della mozione: Giuseppe Ghersinich, decidere, sempre a maggioranza, che della Lega (Gruppo di appartenenza: la terra è piatta ed invitare la Giunta Lega Salvini, si legge sulla pagina web a negare i finanziamenti a chi ritiene del Consiglio regionale), Piero Cam- invece che sia tonda”. ber (Forza Italia). Presumibile finali- A brevissima distanza, ecco la presa di tà aggiuntiva: propaganda elettorale. posizione della Segreteria nazionale Mentre il Consiglio regionale ope- dell’Anpi: “La mozione del Consiglio rava dissennatamente per dividere, regionale di accusa all’Anpi e all’I- inasprire, strumentalizzare, usando stituto regionale per la storia della politicamente la storia e riaprendo Resistenza e dell’età contemporanea ferite che da anni si cerca di sanare, del Friuli-Venezia Giulia di riduzioni- negli stessi giorni a Sezana (Slovenia) smo o addirittura negazionismo sul i Presidenti delle associazioni par- dramma delle foibe e dell’esodo, rap- tigiane di Italia, Slovenia, Croazia, presenta una inaccettabile censura Carinzia davano vita ad una comune perché nega libertà e legittimità alla iniziativa per cementare l’amicizia ricerca storica in base ad un pregiu- fra i popoli e i Paesi e per far sì che dizio di ordine politico e ideologico. i confini che separano questi Stati e È gravemente faziosa perché assume che nel 900 sono stati varcati per in- l’opinione degli estensori come in- vadere e sopraffare siano oggi una confutabile verità, mentre in partico- porta aperta per una pacifica convi- lare in questa regione occorrerebbe La mozione approvata dal consiglio re- venza nelle diversità e nel rispetto bandire qualsiasi uso politico della gionale del Friuli Venezia Giulia 14 ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena
Cronache della Resistenza Comunicato di “Forlì Città Aperta” Venerdì 3 maggio, Salvini a Forlì ........................................ Venerdì sera Matteo Salvini, ha tenu- denigrare i valori della democrazia rale permanente, è pronta a mettere to un comizio elettorale dal balcone stessa, fomentando odio e intolle- in discussione la vita e i diritti degli del palazzo comunale di Forlì ed è ranza. La Lega e il suo leader, infat- esseri umani e incitare all’odio raz- stato contestato da oltre 300 forlive- ti, promuovono istanze retrograde e ziale. Forlì ha dimostrato di volere si. La protesta, alla quale Forlì Città oscurantiste: dall’attacco continuo un futuro di speranza, all’insegna di Aperta ha partecipato, è stata anima- ai diritti delle persone migranti, alle democrazia e libertà, e di respinge- ta soprattutto da giovani studentesse proposte di legge che limitano i diritti re con fermezza chi tenta di evocare e studenti, che si sono riuniti per con- di autodeterminazione delle donne e un oscuro passato, rimanendo sotto testare chi calpesta valori costituzio- delle coppie LGBT+. Non da ultimo, la pioggia per far sentire la propria nali quali solidarietà, accoglienza e Salvini stesso richiama senza vergo- voce e per gridare che non staremo uguaglianza. Valori che un Ministro gna un passato che speravamo esser- a guardare mentre si seminano odio della Repubblica non dovrebbe solo ci lasciati alle spalle: il discorso dal e discriminazione. Un’Italia diversa rispettare, ma difendere! balcone in piazza Saffi, foto col mi- esiste! Un’Italia meticcia e accoglien- Tutto era stato organizzato ad arte tra in mano e con divise delle forze te, forte dei valori contenuti nella no- per dare l’impressione che il sostegno dell’ordine. stra preziosa Costituzione. Un’Italia al “capitano” fosse largo e condiviso: Ebbene, una parte della città ha di- che mette al primo posto gli esseri palco opportunamente sistemato nel- mostrato di non essere disposta a umani e i loro diritti, rifiutando qua- la parte finale della piazza, inquadra- ignorare tali atteggiamenti, corredati lunque tipo di mercificazione eletto- ture e foto pronte per immortalare da una strategia politica che, pur di rale della vita umana. E la prossima una ressa resa possibile dallo spazio portare avanti una campagna eletto- volta saremo di più.▪ limitatissimo lasciato ai partecipanti, titoli “Piazza piena” già pronti. Poi, a rovinare tutto è arrivata la pioggia e un nutrito gruppo di forlivesi, tra cui molti studenti e studentesse. Quando Salvini si è affacciato dal balcone è stato salutato con fischi, cori, striscio- ni e cartelli. Guardando i video girati dai suoi stessi sostenitori, il leader del carroccio, forse colto di sorpresa, appare a disagio e, tra pause e ten- tennamenti, risponde come sempre con frasi fatte prive di contenuto e un ridicolo teatrino musicale. Nessun commento ai cartelli e striscioni che gli chiedevano conto delle magagne giudiziarie della Lega (che di legalità si riempie la bocca), delle politiche disumane tese ad alimentare un cli- ma di odio e divisione sociale, degli accordi con i torturatori libici, degli attacchi ai diritti delle donne e della comunità LGBT+. Forlì ha scelto di scendere in piazza perché gli spazi democratici si devo- Lo striscione dell’associazione “Forlì città aperta”, esposto in occasione della prima no concedere a tutti, ma non si può visita di Matteo Salvini alla città di Forlì, durante la campagna elettorale delle ultime permettere che siano sfruttati per amministrative ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena 15
Cronache della Resistenza Camminare la Storia: Promemoria Auschwitz di Sofia Burioli (Associazione DEINA) “Era il 19 febbraio, ed io mi sen- tivo un’intrusa in un mondo im- possibile”. Gioia, 17 anni, scrive così il giorno dopo la visita all’ex campo di concen- tramento e sterminio di Auschwitz- Birkenau. Tanti giovani come lei ogni anno dal 2013 decidono volon- tariamente di partecipare al pro- Attività di confronto in viaggio (Febbraio 2018) getto “Promemoria Auschwitz” che l’Associazione DEINA organizza in E ad Auschwitz in effetti non c’è evidentemente legata al passare del collaborazione con il Centro per la niente. O meglio, niente di quello che tempo e nutrita anche da un raccon- Pace di Cesena. Un progetto naziona- di solito i ragazzi pretendono di tro- to pubblico di “memoria universale” le che coinvolge diverse Regioni, un vare, niente di ciò che il Mondo chie- cucito intorno ad Auschwitz, da un percorso culturale e di cittadinanza de loro di trovare in termini di rispo- certo tipo di filmografia e di libri per attiva rivolto ai giovani per entrare ste o in termini di sensazioni. Ecco esempio. Una distanza che aumenta nelle pieghe della storia europea del perché “Promemoria Auschwitz” è di anno in anno e con cui dobbiamo ’900 e farne lente di ingrandimento prima di tutto un percorso dentro sé fare i conti. per leggere il presente. stessi, che costringe a farsi una do- Ecco allora che “Promemoria Au- Visitare un Campo di Concentra- manda scomoda sul chi siamo e sul schwitz” diventa un lavoro collettivo mento significa trovarsi di fronte chi vogliamo essere. proprio su questa distanza. Non per a qualcosa che non si è abituati ad Volendo sintetizzare, l’esperienza di annullarla, né per colmarla. Ma per osservare, né tanto meno a dover viaggio provoca nei ragazzi da una esplorarla definendo insieme nuove raccontare. Ecco allora le parole di parte apatia e rabbia, dall’altra em- unità di misura necessarie ed urgen- Gioia, che si sente un’“intrusa” in patia con le vittime e senso di colpa. ti per collocare il nostro stare oggi, un luogo che forse non percepisce In entrambi i casi la “causa” è la di- qui, ora. Una distanza che si misura suo, in cui non sente il diritto di po- stanza, tra quel mondo in bianco e in responsabilità individuale prima ter stare. nero e il mondo a tinte forti di giova- di tutto, ma anche collettiva. Una Dopo tanti mesi di preparazione sto- ni nati negli anni 2000. Una distanza distanza che io adoro definire “a rica, laboratori, attività didattiche e confronti, l’esperienza del viaggio riporta i ragazzi ad una dimensione fisica che spesso annulla momenta- neamente il lavoro culturale di con- testualizzazione e conoscenza dei fenomeni complessi che portarono alla Shoah. Quello che succede ai ragazzi è una specie di cortocircuito emotivo e sensoriale: l’occhio cerca prove concrete, voci, persone rea- li. Si ha come l’urgenza di provare qualcosa di forte, un’emozione “as- soluta” per così dire, prorompente, unica, mai provata prima. Che nella maggior parte dei casi però non arri- va, generando frustrazione, rabbia: “Non ho provato niente!”, dicono spesso i ragazzi. Il momento della restituzione dopo la visita ai campi (Febbraio 2019) 16 ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena
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