LA SCALA - Teatro alla Scala

Pagina creata da Raffaele Romani
 
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LA SCALA - Teatro alla Scala
LA SCALA
  MAGAZINE

   SETTEMBRE 2021
LA SCALA - Teatro alla Scala
LA SCALA - Teatro alla Scala
L   a Scala ha ritrovato il suo pubblico in      Direttore Musicale Claus Peter Flor e la
                                           giugno celebrando il centenario strehle-         pianista Mariangela Vacatello, mentre il
                                           riano con la ripresa dello storico allesti-      15 Daniel Harding torna a dirigere la Fi-
                                           mento delle Nozze di Figaro diretto da           larmonica e il 21 l’Orchestra dell’Acca-
                                           Daniel Harding e con alcune memorabili           demia Nazionale di Santa Cecilia esegue
                                           serate di danza contemporanea, e in lu-          Takemitsu e Mahler con Daniele Gatti.
                                           glio proponendo ai milanesi quattordici          Ma nelle stesse settimane Milano Musica
                                           spettacoli gratuiti con i professori della       presenta anche l’Orchestra Sinfonica Na-
                                           Filarmonica e gli artisti del Coro e del         zionale della Rai che, diretta da Tito Cec-
                                           Ballo in luoghi diversi della città, che         cherini, offre per la prima volta a un pub-
                                           raccontiamo in questo numero con una             blico in presenza Tre quadri, il nuovo
                                           galleria fotografica.                            concerto per pianoforte di Francesco Fi-
                                           La programmazione d’autunno che si               lidei, eseguito da Maurizio Baglini. Ales-
                                           apre a settembre offre un trittico di opere      sandro Tommasi ha intervistato il com-
                                           buffe rossiniane annunciate e preparate nei      positore.
                                           mesi scorsi ma ostacolate dalla pande-           Negli ultimi mesi il Teatro alla Scala ha at-
                                           mia: il 10 settembre torna l’allestimento        traversato una fase di consolidamento che
                                           dell’Italiana in Algeri firmato da Jean-         ha interessato innanzitutto i corpi artistici:
                                           Pierre Ponnelle con cui Claudio Abbado           all’arrivo di Manuel Legris alla direzione
                                           aveva aperto la Stagione 1973/1974,              del Ballo ha fatto seguito quella di Alberto
                                           unico caso di 7 dicembre buffo della sto-        Malazzi al Coro, e per entrambe le for-
                                           ria scaligera. Lo spettacolo, programmato        mazioni sono stati indetti concorsi. Molte
                                           per lo streaming nel giugno 2021, ha po-         novità soprattutto nel Ballo, tra ingressi e
                                           tuto essere aperto all’ultimo momento a          promozioni tra cui spicca quella a Primo
                                           un pubblico di Under30 e torna ora per           ballerino di Nicola Del Freo, intervistato
                                           tutti con un cast parzialmente rinnovato in      da Giada Vailati. Nella rubrica “Scali-
                                           cui spicca il debutto del giovane mezzo-         geri” parlano invece il percussionista
                                           soprano Gaëlle Arquez, che abbiamo fatto         Francesco Muraca e il direttore di scena
                                           intervistare da Valentina Crosetto.              Davide Battistelli.
                                           L’apertura tuttavia è dedicata alla nuova        Il 2021 segna il centenario della scom-
                                           produzione del Barbiere di Siviglia, un ca-      parsa di Enrico Caruso e della nascita di
                                           polavoro a cui ritornare per il Direttore        Franco Corelli e Giuseppe Di Stefano,
                                           Musicale Riccardo Chailly, intervistato          tre leggende tenorili cui il Teatro dedica
                                           da Franco Pulcini, acceso da una pas-            una mostra virtuale - a cura di Mattia
                                           sione rossiniana che lo ha portato a spa-        Palma che la presenta su queste pagine -
                                           ziare dall’opera alle cantate e alle pagine      commissionata dal Ministero degli Affari
                                           strumentali e religiose del Pesarese in un       Esteri e della Cooperazione Internazio-
                                           continuo lavoro di approfondimento, in           nale. La mostra, che sarà promossa dagli
                                           questo caso sull’edizione Ricordi curata         Istituti di Cultura Italiana all’estero, è la
SOMMARIO
                                           da Alberto Zedda nel 2014. Sarà la prima         prima esposizione interamente virtuale
                                           nuova produzione scaligera con il pub-           realizzata dal Museo Teatrale.
LARGO AL FACTOTUM!                     2   blico in sala dopo Il turco in Italia del feb-   Per la rubrica “Foyer”, dedicata agli spet-
MA AL CENTRO DEL BARBIERE C’È ALMAVIVA     braio 2020 – che sarà ripreso in ottobre a       tatori, abbiamo intervistato Giovanni Mo-
UN BARBIERE IN CERCA D’AUTORE         6    completamento del trittico – e si avvarrà        rale, che coordina la sede milanese delle
                                           di un cast avvincente guidato dalla coppia       Gallerie d’Italia in Piazza della Scala. Un
QUA CI VUOL DISINVOLTURA             10    esplosiva formata da Mattia Olivieri e           “vicino di casa” e interlocutore per tante
CHAILLY E LA FILARMONICA             14    Cecilia Molinari. La regia è di Leo Mu-          iniziative, che è anche un appassionato di
PER MILANO                                 scato, al debutto scaligero, che ci anticipa     musica che da ragazzo faceva la coda in
ROMANTICISMI A CONFRONTO             16
                                           le linee guida della sua lettura sui passi       loggione.
                                           della commedia di Beaumarchais.                  Infine, a settembre entra nel vivo la Cam-
AGGREDIRE LA TRADIZIONE              18    Per la città ormai è l’occasione in cui ri-      pagna Abbonamenti 2021~2022, con le
LA SCALA IN CITTÀ: IMMAGINI          22
                                           trovarsi dopo ogni estate: il Concerto per       tradizionali formule Opera, Balletto e Sin-
DA UNA TOURNÉE MILANESE                    Milano, che torna in Piazza del Duomo il         fonica ma anche con nuove soluzioni per
                                           12 settembre con Riccardo Chailly sul            i cicli delle Orchestre internazionali ospiti,
SULLE PUNTE                          24    podio della Filarmonica, arriva alla nona        dei Grandi pianisti e per chi vuole portare
CON TENACIA E PASSIONE
                                           edizione. Abbiamo deciso di segnalarlo           a teatro i ragazzi con “Un palco in famiglia”.
TENORI SI NASCE                      28    con un’immagine che precede la pande-            Al termine della campagna di rinnovi, dal
FOYER. GIOVANNI MORALE               30    mia, con la piazza gremita. Oltre alla fe-       27 settembre prende il via la vendita dei
                                           sta in Piazza del Duomo, l’attività sinfo-       nuovi Carnet di biglietti, che permettono
SCALIGERI. DAVIDE BATTISTELLI        31    nica riempie il Piermarini con una parata        di scegliere 3, 4 o 5 spettacoli fra una rosa
SCALIGERI. FRANCESCO MURACA          32    di compagini italiane: comincia l’Orche-         di titoli.
                                           stra Verdi lo stesso 12 settembre con il suo                                   Paolo Besana

                                                                                                                                        1
LA SCALA - Teatro alla Scala
Largo al factotum!
Ma al centro del Barbiere
    c’è Almaviva

     Riccardo Chailly torna sul capolavoro comico
     di Rossini, un’opera di sorprendente classicismo
     in cui si intravede Mozart

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Foto Brescia-Amisano
 Riccardo Chailly

Nella sua lunga carriera rossiniana,     sconsigliò di persistere nel serio?        blico in sala ideata dalla direzione ar-
Riccardo Chailly ha diretto opere ‘se-   La mia esperienza rossiniana ha toc-       tistica di Dominique Meyer, in questo
rie’ come Ricciardo e Zoraide,           cato credo tutti i generi, anche reli-     caso con la regia di Leo Muscato.
un’opera ‘semiseria’ come La gazza       giosi e strumentali. Però, di fronte al-
ladra, opere ‘comiche’ come il ‘me-      l’universo musicale di un genio, non       Non è certo il suo primo Barbiere…
lodramma giocoso’ La Cenerentola         mi sento di esprimere preferenze. Ci       È un titolo che mi evoca ricordi lon-
e il ‘dramma buffo’ Il turco in Italia   sono forse alcune affinità elettive di     tani, legati a Milano. Nel ‘91 lo incisi
e persino le due versioni, italiana e    difficile controllo razionale, ma si       per la Fonit Cetra con i complessi
francese, del Guglielmo Tell, che        tratta di sfumature su cui non vale la     della Scala, protagonisti principali
guarda al grand-opéra e al romantici-    pena soffermarsi.                          Leo Nucci e Marilyn Horne. Questa è
smo.                                                                                stata la mia prima esperienza col Bar-
                                         Ora c’è questo nuovo Barbiere di           biere. Nel ‘99 ho diretto una nuova
Ha delle preferenze in questa mul-       Siviglia…                                  produzione con regia dell’argentino
tiformità, come si narra per Bee-        … che – dopo la parziale chiusura          Alfredo Arias: interpreti Frontali, Ga-
thoven, che era a favore del ge-         durante il biennio pandemico – è la        nassi e Flórez, che debuttava in Scala.
nere comico di Rossini e gli             prima nuova produzione con il pub-         Ora sono felice di poter studiare nuo-

                                                                                                                          3
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vamente questo capolavoro, a esatta-      problema avevo parlato anni fa con        al posto della romanza “Se il mio
mente trent’anni di distanza dalla re-    Harnoncourt: lui sosteneva che la         nome saper voi bramate”. E, se non è
gistrazione discografica.                 scelta doveva tuttavia restare, per ra-   andata perduta e distrutta, chissà che
                                          gioni di uniformità, una prerogativa      non giaccia abbandonata in qualche
Come può descrivere l’approfon-           del maestro concertatore e non dei        archivio. Ed è un peccato che, du-
dimento certamente intervenuto?           singoli cantanti o degli strumentisti.    rante le ricerche della seconda edi-
Allora c’era l’edizione critica di Al-    Nella passione che nutro per le prime     zione critica, non si sia riusciti a ri-
berto Zedda, pubblicata nel 1969,         versioni, mi spiace che non si sia mai    trovarla. Non dobbiamo dimenticare
un’impresa che ha segnato un pas-         più ritrovata l’ouverture originale del   che Rossini scrisse Il barbiere di Si-
saggio storico nell’interpretazione di    Barbiere, scritta su temi popolari spa-   viglia, la commedia musicale per de-
Rossini, da quel momento riconside-                                                 finizione, una delle opere più famose
rato e ricostruito con scrupolo filolo-
gico. Oggi ho studiato l’edizione do-
                                              Quello di Rossini                     della storia della musica, quando
                                                                                    aveva ventiquattro anni! Era un uomo
vuta allo stesso curatore e uscita per         è un linguaggio                      molto giovane, con le incertezze che
Casa Ricordi nel 2014, che offre nu-                                                l’età può comportare.
merose novità riguardo la fedeltà al            riconoscibile,
testo originale.                              fatto in apparenza                    Con Rossini non si può fare a meno
                                                                                    di parlare del “crescendo”. Una
Ricordo che Zedda lamentava                   di pochi elementi:                    leggenda diffusa fra i musicofili
qualche incompletezza nelle indi-
cazioni, spesso date per scontate da
                                               un ritmo vitale,                     narra che il direttore debba evitare
                                                                                    di accelerare, tenere sempre lo
Rossini, che concertò l’opera a                   un’armonia                        stesso tempo e se mai rallentare leg-
Roma nel Carnevale del 1816, e                                                      germente. È vero?
aveva ben presente quel che inten-              sorprendente,                       Rallentare, direi proprio di no! Per
deva come effetto musicale, anche            un gioco di incastri                   quanto mi riguarda, è assolutamente
se aveva dimenticato di anno-                                                       impensabile. Bisogna tenere il tempo
tarlo…                                            strumentali                       esattamente come è partito. Lavorare
Se pensiamo che Rossini scrisse le
seicento pagine di partitura del Bar-
                                            inserito in una forma                   piuttosto sulle dinamiche, incremen-
                                                                                    tandole con gradualità senza lasciarsi
biere in un paio di settimane, la mano       di lindore classico.                   andare all’istinto di crescere anzi-
e la fantasia correvano e qualche det-
taglio gli sarà sfuggito. Staccati, o i
                                            Dopo quattro battute                    tempo, e con un’attenzione al limite
                                                                                    del fanatismo. Sappiamo come deve
cosiddetti “chiodi” rossiniani, o gli             lo riconosci                      essere, ma richiede una forte volontà
accenti con progressivo diminuendo,                                                 collettiva che parta dal nulla. Se Ros-
potevano essere saltati nella foga del    gnoli intonati alle prove dal tenore      sini scrive due pp, con le orchestre
completamento per la consegna. Ov-        Manuel García, il primo conte di Al-      moderne bisogna partire da quattro
viamente, sapeva bene come doveva         maviva, pagina poi accantonata e so-      pppp, altrimenti non riesci a costruire
essere eseguito.                          stituita con l’attuale.                   l’effetto progressivo del “crescendo
                                                                                    rossiniano”.
Zedda scrive anche di dubbi fra           Philip Gossett riteneva che la sin-
appoggiature e acciaccature.              fonia spagnoleggiante fosse una           Noi percepiamo Rossini come un
Direi che questi vanno lasciati al gu-    leggenda.                                 classico, ma per l’epoca la sua ar-
sto dell’interprete, come avviene an-     Non penso. All’epoca se ne è parlato.     monia aveva tratti di modernità.
che in Mozart o in Haydn. Di questo       Si sa che quei temi erano stati cantati   Nel 1816 un accordo di settima di-

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LA SCALA - Teatro alla Scala
minuita aveva una sua forza dirom-         della leggerezza brillante. In questa      (a parte qualche taglio nei recitativi,
pente. Anche nei concertati ci sor-        sua classicità si intravede Mozart,        alcuni dei quali non sono neppure di
prende con trasposizioni tonali im-        modello originario trasformato in          Rossini), ci siamo resi conto di una
provvise.                                  modo originale, ma non del tutto           centralità del tenore Almaviva, che
                                           scomparso.                                 nei “Barbieri” tradizionali non si per-
Mentre in passato Rossini poteva                                                      cepisce. Eseguendo integralmente il
avere tratti farseschi, anche nel vir-     Curioso che un’opera divenuta fa-          rondò finale, Almaviva conferma di
tuosismo improvvisato del canto,           mosissima abbia avuto un esito di-         stare al centro del racconto.
mi sembra che negli ultimi decenni         sastroso alla prima al Teatro Ar-
anche il repertorio comico sia             gentina.                                   Il cast per questa nuova edizione
orientato a un certo equilibrio clas-      Un classico fiasco preparato, ordito       dell’ “Almaviva di Siviglia”…?
sico. Lei come lo vede?                    dalla lobby dei fan dell’anziano Pai-      Sono felice che vi sia un formidabile
Avevo studiato la genesi del Barbiere      siello, che sarebbe morto di lì a qual-    gruppo di virtuosi, tra l’altro con fi-
fin da giovane: Rossini è intervenuto      che mese. Il suo Barbiere di Siviglia      sici adatti ai ruoli, ma con un forte
sul libretto di Cesare Sterbini, tratto    era del 1782, e prima ancora, nel          senso collettivo, un vero ensemble di
da Beaumarchais, eliminando versi          1776, a Lipsia c’era stato Der Barbier     attori e profondi conoscitori del bel-
mediocri, doppi sensi, battute rozze o     von Sevilla di Friedrich Benda. Era        canto rossiniano, che mirano a essere
addirittura volgari, in favore dell’ele-   normale rimettere in musica lo stesso      innanzitutto interpreti dei personaggi.
ganza e del buon gusto. Persino gli        soggetto. È stato un caso sfortunato in    A proposito di questo spettacolo, ri-
eccessi buffi venivano addolciti. Il ri-   cui il pubblico dell’opera sia stato       cordo che Alberto Zedda diceva che
schio della risata grassa doveva es-       trascinato da un gruppo di facinorosi      l’edizione critica è necessaria per
sere evitato in favore del sorriso. Io     in un incomprensibile insuccesso mo-       staccarsi dalle edizioni “diplomati-
mi attengo a questo tipo di scelta det-    mentaneo, immediatamente corretto          che”, con le quali intendeva le edi-
tata dalla nascita dell’opera e trasfe-    dalle masse del pubblico di tutti i tea-   zioni autorizzate, ma piene di errori,
rita nella musica. Credo che anche         tri del mondo. Dalla seconda serata è      abusi, che portavano, anche a livello
Leo Muscato intenda lavorare sulla         iniziato un trionfo ininterrotto, che      vocale, a esagerazioni, distorsioni
verve comica, ma entro i limiti sug-       continua tutt’oggi.                        dello stile equilibrato prescritto in
geriti dal libretto stesso.                                                           partitura.
                                           Un capolavoro unitario, ma, per al-
Rossini era un raffinato uomo di           cuni brani, scritto a partire da           Il Barbiere è davvero una delle
spirito e lo si capisce anche dalla        spunti rielaborati da altre opere…         opere più belle mai scritte!
musica. La sua capacità di ralle-          L’opera componibile…                       Notavo fin da ragazzo che, quando lo
grarci all’ascolto resta un mistero,       Il sistema dell’autocitazione. Lui tra-    ascolti, perdi la cognizione del tempo.
con questi strumenti scherzosi che         sferiva con naturalezza la musica da       La grandezza di Rossini ferma le lan-
si fanno il verso gli uni con gli al-      un’opera all’altra: il rondò finale di     cette degli orologi. Dalla sinfonia a
tri…                                       Almaviva del Barbiere, pagina di           quella meraviglia del concertato fi-
È un linguaggio riconoscibile, fatto in    grande virtuosismo vocale, è stato poi     nale del primo atto, passano poco
apparenza di pochi elementi: un ritmo      spostato nella Cenerentola. A questo       meno di due ore. Lo stesso accade
vitale, un’armonia sorprendente, un        proposito, con Muscato ci siamo            col secondo atto. Non accorgersi della
gioco di incastri strumentali inserito     chiesti se non fosse meglio intitolare     durata è la conferma di un capola-
in una forma di lindore classico.          questa produzione Almaviva, o sia          voro, che è anche una delle opere più
Dopo quattro battute lo riconosci e sei    l’inutile precauzione, che era il titolo   eseguite al mondo.
subito dentro lo stile di un gigante       originale alla prima assoluta. Questo
della musica che ha spesso il pregio       perché, facendo l’edizione integrale                            Franco Pulcini

                                                                                                                           5
LA SCALA - Teatro alla Scala
Un Barbiere
       in cerca d’autore

        Al suo debutto alla Scala,
        Leo Muscato anticipa l’impostazione registica
        del Barbiere di Siviglia

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LA SCALA - Teatro alla Scala
Foto Thilo Beu
 Leo Muscato

A parte la produzione di Alfredo             più dal piacere che dallo studio.         che fare con il teatro e con la musica.
Arias del ʽ99, per più di cinquant’anni      Penso che il vero pericolo quando si      In particolare Figaro, che compare in
Il barbiere della Scala è stato quello di    affronta il grande repertorio sia ca-     scena seduto in una piazza, tutto
Jean-Pierre Ponnelle. Spettacolo nato        dere nel didascalismo. Proprio per        preso a riadattare i versi di un libretto.
in effetti a Salisburgo nel ʽ68 con          questo quando preparo una nuova           Subito dirà al Conte che la sua ultima
Claudio Abbado, che volle portarlo a         produzione ho l’abitudine di rimuo-       opera è caduta miseramente, nono-
Milano l’anno successivo, con preve-         vere dal libretto tutte le didascalie:    stante la presenza della sua claque, a
dibile trionfo e almeno dieci riprese        preferisco immaginare tutto ciò che       cui aveva addirittura chiesto di to-
nel corso degli anni. A firmare una          posso a partire dalla musica e dalle      gliersi i guanti per applaudire in
nuova edizione del capolavoro comico         parole che vengono pronunciate sul        modo da fare più baccano possibile.
di Rossini sarà il regista Leo Muscato,      palcoscenico.                             Così è dovuto scappare ritrovandosi
che debutta alla Scala dopo aver rac-                                                  nel ruolo di tuttofare della città. Per
colto successi nei teatri di prosa e         E nel caso del Barbiere cosa ha im-       noi, Figaro sarà il tuttofare di un tea-
d’opera di tutta Italia, con tanto di Pre-   maginato?                                 tro.
mio Abbiati alla regia nel 2012.             Mi è stato utile tornare alla fonte del
                                             libretto: la commedia di Beaumar-         E gli altri personaggi?
È un vantaggio o uno svantaggio              chais, un testo che conoscevo fin dai     Nella prima scena ci sono dei suona-
affrontare un titolo così noto?              tempi della ʽPaolo Grassi’ a Milano,      tori, il Conte suona e canta una sere-
Dal mio punto di vista è sempre un           perché lo avevo proposto come sag-        nata, Rosina prepara l’aria di
vantaggio, perché ogni volta che devo        gio finale del mio corso di regia,        un’opera intitolata L’inutile precau-
mettere in scena un’opera, anche co-         salvo poi dover rinunciare perché sa-     zione, Don Basilio è il maestro di mu-
nosciuta come Il barbiere di Siviglia,       rebbe stata una produzione troppo         sica. Poi c’è Bartolo, che mi ricorda
ricomincio da capo. Sarà che non             onerosa per una scuola. Rileggendo la     Samràev, un personaggio del Gab-
sono mai stato un melomane, e che i          commedia ho subito notato che tutti i     biano di Čechov che si lamenta sem-
miei ascolti sono sempre stati guidati       personaggi hanno in qualche modo a        pre degli autori contemporanei, pro-

                                                                                                                               7
LA SCALA - Teatro alla Scala
prio come Bartolo rimpiange Cafa-           Che alla fine sarà Figaro?                  Non l’ho mai vista in teatro, ma co-
riello. Nella nostra rilettura sarà l’im-   In realtà non voglio esplicitarlo. Ci li-   nosco bene il film e lo trovo geniale.
presario di un immaginario Teatro Si-       miteremo a suggerire al pubblico che        C’è da impazzire non solo per la bel-
viglia in cui tiene rinchiusa Rosina,       l’autore potrebbe essere il Conte, che      lezza dello spettacolo, ma per la ca-
che sarà invece una ballerina. Infine       fin dalla prima scena entra con gli         pacità di seguire la musica di Rossini,
Berta diventerà la coreografa.              spartiti in mano.                           che porta inevitabilmente a una follia.
                                                                                        Ad esempio nel finale del primo atto
Quindi un Barbiere di Siviglia in           Si vedrà anche il palcoscenico di           ho immaginato un’entrata del coro
cerca d’autore.                             questo teatro immaginario?                  che ricordi un esercito di soldatini di
Sembra quasi che l’opera sia stata          Non solo il palcoscenico ma la platea,      piombo, con fili elastici attaccati a
scritta per un’ambientazione metatea-       che rievocheremo con una quaran-            ognuno come se fossero delle mario-
trale: è impressionante quanto questa       tina di poltrone e un lampadario. Sarà      nette. Vedremo se si riuscirà a fare,
lettura torni senza dover modificare        un teatro di fine Ottocento, con l’arco     dato che le norme Covid rendono
una sola sillaba del libretto. Tutto fun-   scenico semicircolare come quelli           tutto più complicato, ma è un fatto
ziona in maniera estremamente pre-          che si vedono in America o a Londra,        che la musica conduca a questo tipo
cisa. Il sipario – peraltro verde, molto    perché volevamo qualcosa di com-            di soluzioni. Inoltre l’impostazione
diverso da quello della Scala – si          pletamente diverso dalla struttura          scenica di Ponnelle è tutta giocata su
aprirà su una sala prove dell’orchestra.    della Scala. Forse il pubblico non si       un girevole che dà una circolarità alla
Poi da lì gireremo attraverso tutti i       accorgerà nemmeno di questo spo-            messinscena.
luoghi di questo teatro: i camerini, i      stamento d’epoca, di questo nostro
ballatoi, l’ufficio dell’impresario, i      piccolo bluff. Anche i costumi non          Con la sua ironia, Rossini riusciva
magazzini con decine di bauli e così        saranno storici, ma restituiranno           a mascherare la cattiveria di questi
via, arrivando a un totale di diciotto      un’astrazione e un’asciuttezza sia nei      personaggi, che sono tra i più amati
ambienti diversi, in cui tutti saranno      colori sia nelle fantasie.                  della storia dell’opera. Però in ef-
presi nella preparazione di un’opera,                                                   fetti non se ne salva uno.
L’inutile precauzione appunto, di cui       Ha avuto modo di confrontarsi con           Sono adorabili proprio perché sono
però non si conosce l’autore.               la storica produzione di Ponnelle?          cattivissimi! Mi ricordano Cattivis-

Bozzetto di Federica Parolini

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simo me. Ma l’aspetto che vorrei sot-      che si imposta uno spettacolo bisogna      pletamente linguaggio, cosa assolu-
        tolineare è che ognuno di loro agisce      stabilire con quale registro raccon-       tamente lecita ma molto difficile da
        sentendosi nel giusto. Persino Don         tare la storia. Ed è una scelta che con-   realizzare, perché bisogna fare in
        Basilio è convinto che la calunnia sia     dizionerà tutto: scenografia, costumi,     modo che le scene non siano in con-
        la cosa migliore per tutti.                relazioni tra i personaggi, qualità di     traddizione tra loro: gli spettatori per-
                                                   recitazione. Se si centra il registro      cepiscono sempre le incoerenze
        C’è una componente surreale nella          giusto e gli interpreti sono dotati, si    quando si cambia registro. Nel caso
        comicità di Rossini?                       riesce a far ridere. Questo Barbiere       di Ponnelle era una meraviglia.
        Direi un po’ alla Monty Python. O al-      offrirà moltissime possibilità perché      Quanto a noi, cercheremo di rima-
        meno è su questo che abbiamo deciso        la regia sarà centrata più nel registro    nere sul confine sottile tra comico e
        di puntare in alcuni momenti. Ad                                                      commedia.
        esempio nella scena dei bauli, da cui            Sembra quasi
        i personaggi tireranno fuori un sacco                                                                         Mattia Palma
        di cose, tra cui la sedia da barbiere di     che l’opera sia stata
        Figaro e una lunghissima rella di co-              scritta per
        stumi, e alla fine si muoveranno tutti
        come per magia.                               un’ambientazione                        30 settembre;
                                                                                              2, 5, 9, 11, 15 ottobre 2021
                                                         metateatrale:
        Curioso come il più razionale dei                                                     Gioachino Rossini
        compositori possa suggerire anche              è impressionante                       Il barbiere di Siviglia
        soluzioni sovrannaturali.
Leo Muscato                                          quanto questa lettura
        È stato puro istinto. Anche per quanto                                                Riccardo Chailly, direttore
        riguarda la scenografia, insieme a Fe-        torni senza dover                       Leo Muscato, regia
        derica Parolini abbiamo capito che           modificare una sola                      Federica Parolini, scene
        in questo spettacolo dovevano esserci                                                 Silvia Aymonino, costumi
        trasparenze: bisognava far vedere più         sillaba del libretto                    Alessandro Verazzi, luci
        luoghi contemporaneamente. Quindi                                                     Nicole Kehrberger, coreografia
        ogni volta l’oggetto di cui il cantante    del comico che della commedia, per-
                                                                                              Orchestra e Coro
        sta cantando comparirà al di là di una     ché non siamo in un luogo totalmente
                                                                                              del Teatro alla Scala
        parete come un’apparizione o un’al-        naturalistico e Figaro è una sorta di
        lucinazione. Il Conte, Rosina, un am-      folletto, di deus ex machina che           Maxim Mironov/
        biente, come a suggerire continui          schiocca le dita e fa cambiare scena       Antonino Siragusa, Conte di Almaviva
        cambi di prospettiva che renderanno        in una frazione di secondo.                Marco Filippo Romano, Bartolo
        lo spettacolo ipercinetico e, spero,                                                  Cecilia Molinari, Rosina
        ancora più divertente.                     E il Barbiere di Ponnelle quale re-        Mattia Olivieri, Figaro
                                                   gistro aveva?                              Mirco Palazzi, Basilio
        È difficile far ridere a teatro?           Era ambientato in spazi molto reali-       Costantino Finucci, Fiorello
        Da tanti anni porto avanti una ricerca     stici, così come erano realistiche le      Lavinia Bini, Berta
        sui registri interpretativi, che sono      relazioni tra i personaggi, quindi ver-
        quattro: il tragico, il drammatico, la     rebbe da rispondere commedia. Ma il        Nuova produzione Teatro alla Scala
        commedia e il comico. Ogni volta           finale del primo atto cambiava com-

                                                                                                                                      9
Qua ci vuol
       disinvoltura

        Gaëlle Arquez debutta alla Scala come
        protagonista dello storico allestimento
        di Ponnelle dell’Italiana in Algeri

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Foto Ben Dauchez
   Gaëlle Arquez

“L    a bella italiana venuta in Algeri /   fa, nei panni di Rosina sotto la dire-      Seduttrice senza scrupoli, ma anche
insegna agli amanti gelosi ed alteri /      zione del Maestro Zedda, e non vedo         tenera innamorata, Isabella è
che a tutti, se vuole, la donna la fa”. È   l’ora di iniziare le prove con il Maestro   un’eroina a due facce. Come intende
questa la morale, celebrativa del-          Dantone. Ci siamo incontrati spesso in      coniugare virtuosismo ed emozione a
l’eterno femminino, che corona il lieto     vari festival barocchi, ma non abbiamo      livello vocale?
fine dell’Italiana in Algeri di Rossini,    mai lavorato insieme. Esibirsi da pro-      La voce di un mezzosoprano è uno
capolavoro buffo che dal suo debutto                                                    strumento incredibile, ti consente di
(1813) a oggi non ha mai perso attrat-                                                  prestare il volto a personaggi diffe-
tiva, rimanendo costantemente in car-
                                                    La tessitura                        renti, talvolta persino contrastanti: se-
tellone. Dal 10 settembre alla Scala            di Isabella, calda,                     duttrici, paggi, streghe, imperatori. Il
torna nel classico allestimento firmato                                                 travestimento fa parte del nostro me-
da Jean-Pierre Ponnelle (ripreso da
                                                    tracotante,                         stiere: la voce non cambia, ma si im-
Grischa Asagaroff) per l’Inaugurazione          ma mai volgare,                         para a orientarla verso nuovi colori e
del 7 dicembre 1973, affidato allora                                                    consistenze, così come ad acquisire
alla direzione di Claudio Abbado e alla
                                             richiede una tavolozza                     una particolare gestualità nel corpo. La
star del belcanto Teresa Berganza. A                complessa                           tessitura di Isabella, calda, tracotante,
raccogliere il testimone nel ruolo epo-                                                 ma mai volgare, richiede una tavolozza
nimo sarà questa volta Gaëlle Arquez,
                                                  di sfumature,                         complessa di sfumature, che la ren-
giovane mezzosoprano francese in ra-             che la rendono                         dono affascinante proprio grazie alla
pidissima ascesa e in allargamento di                                                   loro ambivalenza. Spesso si muove su
repertorio progressivo, apprezzata in
                                                   affascinante                         registri bassi, quasi a sottolineare una
tutto il mondo per la sua vocalità mor-           proprio grazie                        certa forza maschile dentro la sua in-
bida dal timbro di fuoco e l’allure da                                                  contenibile femminilità.
diva di gran classe.
                                                      alla loro
                                                   ambivalenza                          In questo adorabile dramma giocoso
Come si sente in vista di questo dop-                                                   Isabella tira anche le fila dell’azione.
pio debutto?                                tagonista per la prima volta è sempre       Grazie al suo coraggio e al suo inge-
Debuttare in Italia con una parte si-       un’esperienza vertiginosa, un viaggio       gno riduce Mustafà, Lindoro e Tad-
mile e in un teatro leggendario come la     in terre sconosciute all’insegna del-       deo a semplici burattini, pronti a es-
Scala non è solo un onore, ma un mo-        l’adrenalina che necessita però di molta    sere manovrati a suo piacimento.
mento unico nella carriera di una can-      concentrazione. È tutto fresco nella        Qual è il suo segreto?
tante lirica. Ho avuto la fortuna di sco-   memoria, ecco perché la musica è così       Isabella è la donna desiderata da tutti,
prire il repertorio rossiniano otto anni    travolgente!                                ma anche una straordinaria domina-

                                                                                                                              11
trice che non esita a mettere in campo        soprano. Quando ha capito che la           sfogo per le emozioni più o meno se-
le sue armi più infallibili per ottenere      sua strada era un’altra?                   polte. Fortunatamente, esistono anche
ciò che vuole. Tanto più forte è l’ur-        Malgrado abbia mosso i primi passi         le commedie, altrimenti chissà in quale
genza del desiderio quanto maggiore è         nel mondo dell’opera come soprano          stato psicologico noi artisti daremmo
il disorientamento che provoca in chi         guadagnando consensi, sognavo le           anima e corpo a personaggi torturati
ne è ossessionato. Da questa ubriaca-         vette inarrivabili degli acuti di Mimì e   dalla tragedia, dalla morte, dalla soli-
tura collettiva Rossini tira fuori una        Violetta. Non senza rimpianto, fre-        tudine, dall’ingiustizia! Bisogna man-
moltitudine di emozioni che si amal-          quentando il repertorio mozartiano e       tenere sempre una certa leggerezza per
gamano nello scrosciante vitalismo            soprattutto quello barocco francese,       non dimenticare che sul palco si può
della risata finale come i tanti sapori di    compresi che la mia voce era adatta al     anche ridere. Quanto ai ruoli en trave-
un piatto: invidia, gelosia, passione,        registro più rotondo del mezzosoprano.     sti, inizialmente non mi sentivo a mio
tenerezza, gioia, malinconia e tal-           Provo ancora una fitta al cuore quando     agio in panni maschili; col tempo, ho
volta… follia.                                guardo le partiture di Bohème o Tra-       imparato a usare questa fisicità diversa
                                              viata sul mio scaffale, mi ricordano le    come una maschera dietro cui trovare
Che cosa ha contato di più nella              guide turistiche che compriamo per vi-     una nuova libertà per esprimermi.
scelta della parte: la presenza in            sitare luoghi da sogno dove non an-
buca del Maestro Dantone o l’occa-            dremo mai. Ma sorrido pure nel rive-       Nella vita di tutti i giorni, com’è la
sione di interpretare una storica re-         dere i miei vecchi spartiti per soprano    vera Gaëlle Arquez?
gia di Ponnelle?                              di coloratura!                             Da poche settimane sono diventata
I fattori in gioco sono tanti. Trovan-                                                   mamma. L’arrivo di un bambino cam-
domi alle prese con un personaggio            Dove si colloca Rossini nella sua car-     bia tutto. Sono una cantante ma, ovun-
mai affrontato prima, a cantare in ita-       riera?                                     que vada, resterò sempre una madre. È
liano e in uno spettacolo tanto emble-        Rossini rappresenta una logica evolu-      un miracolo che ti mantiene ancorata
matico, il direttore non poteva che co-       zione nel mio curriculum. Il Maestro       alla realtà per tutta la vita, che nutre la
stituire un elemento rassicurante.            Zedda mi aveva già incoraggiato a fre-     voce e l’anima come mai avrei imma-
Quando si scala l’Everest, è fonda-           quentarlo nel 2013, poi dopo una lunga     ginato prima d’ora!
mentale scegliere chi ci guida. Per que-      pausa l’ho ritrovato nel Comte Ory fir-
sto, so che sarò in mani premurose al-        mato da Denis Podalydès all’Opéra                             Valentina Crosetto
l’alzata di sipario.                          Comique nel 2017. Da allora mi sono
                                              ripromessa di cantare Rossini con mag-
Nonostante sia nata a Saintes da ma-          giore frequenza.
dre malgascia e da padre francese di                                                     10, 13, 16, 18 settembre 2021
origine spagnola, ha vissuto l’infan-         Fra le parti più applaudite del suo
zia in Africa. Che ricordi ha della           campionario spicca quella di Car-          Gioachino Rossini
sua prima educazione musicale?                men, in cui si è esibita a Francoforte     L’italiana in Algeri
Quando eravamo in Costa d’Avorio,             nel 2016 e, in seguito, a Bregenz, Ma-
mia madre fece amicizia con una pia-          drid, Londra e Monaco. Carmen e            Ottavio Dantone, direttore
nista francese che aveva accompa-             Isabella hanno qualcosa in comune?         Jean-Pierre Ponnelle,
gnato suo marito in missione, portando        Non amo comparare personaggi di            regia, scene e costumi
con sé il proprio strumento. Da amante        opere diverse, preferisco ricostruire il   Grischa Asagaroff,
dell’opera e della classica in generale,      loro passato da me, immaginarne l’in-      ripresa della regia
mi insegnò a incanalare l’attenzione e        fanzia, l’adolescenza, scovarne i di-      Marco Filibeck, luci
a superare le distrazioni attraverso la       fetti a seconda della regia. Carmen e
musica. Tornata in Francia all’età di 10      Isabella sono ovviamente accomunate        Orchestra e Coro
anni, studiai pianoforte al conservato-       da un potere seduttivo che conferisce      del Teatro alla Scala
rio della mia città natale. Il canto arrivò   loro una certa superiorità, ma il con-
solamente più tardi, quando ero già           fronto finisce qui.                        Mirco Palazzi, Mustafà
adolescente. È una disciplina che                                                        Enkeleda Kamani, Elvira
educa al rigore e alla pazienza, per una      Il prossimo inverno sarà Ruggiero          Svetlina Stoyanova, Zulma
giovane iperattiva come me fu quasi           nell’Alcina di Händel all’Opéra Gar-       Giulio Mastrototaro, Haly
una terapia.                                  nier. Si sente più vicina al dramma o      Maxim Mironov /
                                              alla commedia? Preferisce i ruoli          Antonino Siragusa, Lindoro
Dopo un diploma in musicologia e              femminili o en travesti?                   Gaëlle Arquez, Isabella
gli studi al Conservatorio di Parigi,         Prediligo senza dubbio il dramma, la       Roberto De Candia, Taddeo
sono arrivati i fortunati esordi da           musica che mi fa commuovere è uno

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Concerto per Milano, 9 giugno 2019

Chailly
e la Filarmonica
per Milano
Domenica 12 settembre alle 21
la Filarmonica della Scala
e il suo Direttore Principale Riccardo Chailly
tornano in Piazza del Duomo per la nona edizione
del Concerto per Milano, la serata gratuita
che ogni anno apre l’attività dell’Orchestra.
Il Concerto è trasmesso in diretta in Italia
da Rai Cultura, su Rai5, Raiplay e Radio3,
in Europa da Arte.
Per informazioni sulla distribuzione dei biglietti
www.filarmonica.it

Concerto per Milano
12 settembre 2021
Filarmonica della Scala
Riccardo Chailly, direttore
Felix Mendelssohn-Bartholdy
Sinfonia n. 4 “Italiana”

Pëtr Il’ič Čajkovskij
Capriccio Italiano

Sergej Sergeevič Prokof’ev
Suite n. 1 da Romeo e Giulietta

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     Foto Giovanni Hänninen
Romanticismi a confronto
La Scala ospita la Verdi, la Filarmonica e Santa Cecilia
nel cartellone di settembre, con programmi dal grande repertorio romantico

I nsieme alla programmazione ope-        Liszt con l’eccellente solista Ma-                           L
                                                                                      a prossima Stagione della Filarmo-
ristica, dal 10 settembre con L’ita-     riangela Vacatello, che a Liszt ha       nica della Scala inizierà nel gennaio 2022,
liana in Algeri diretta da Ottavio       legato diversi momenti di svolta         in corrispondenza del quarantesimo com-
Dantone, riprende dopo la pausa          della sua carriera, a partire dall’in-   pleanno dell’Orchestra: il primo concerto,
estiva anche l’attività concertistica,   cisione degli Studi trascendentali un    diretto dal fondatore Claudio Abbado,
che vede accanto ai musicisti scali-     decennio fa.                             ebbe luogo il 25 gennaio 1982, sui leggi
geri una forte presenza di compa-                                                 la Terza di Mahler con il contralto Lucia
gini ospiti. In attesa delle inaugura-                                            Valentini Terrani e il Coro femminile di-
zioni del ciclo di Orchestre Ospiti il   Ospitalità Istituzioni musicali italiane retto da Romano Gandolfi. Nel frattempo
3 e 4 novembre con l’integrale delle     2020~2021                                l’Orchestra è impegnata in una fitta attività
Sinfonie di Brahms eseguita dalla        www.laverdi.org                          che, inaugurata il 12 settembre dal Con-
Staatskapelle Berlin diretta da Da-      12 settembre 2021                        certo per Milano diretto da Riccardo
niel Barenboim, e della Stagione                                                  Chailly in Piazza del Duomo, prosegue
Sinfonica il 15 novembre con Esa-        Orchestra Sinfonica di Milano            nella sala del Piermarini con i Concerti
Pekka Salonen e la Sesta di Bruck-       G. Verdi                                 d’Autunno: sei appuntamenti fuori abbo-
ner, il Piermarini ospita domenica       Claus Peter Flor, direttore              namento che permettono agli abbonati e
12 settembre alle 19, come è ormai       Mariangela Vacatello, pianoforte         a tutti gli spettatori di acquistare ogni bi-
tradizione, l’inaugurazione della                                                 glietto singolarmente. Apre il ciclo, il 15
Stagione di concerti dell’Orchestra      Franz Liszt                              settembre, Daniel Harding, tornato alla
Sinfonica di Milano Giuseppe             Concerto n. 1 in mi bem. magg. S. 124 Scala nel giugno 2021 per la ripresa del-
Verdi. Il Maestro Claus Peter Flor,      per pianoforte e orchestra               l’allestimento strehleriano de Le nozze di
Direttore Musicale della Verdi, di-                                               Figaro di Mozart e legato ai professori
rigerà la Sinfonia n. 4 di Johannes      Johannes Brahms                          dell’Orchestra e al pubblico milanese da
Brahms preceduta dal Concerto per        Sinfonia n. 4 in mi min. op. 98          un rapporto privilegiato che dura dal 2006
pianoforte e orchestra n.1 di Franz                                               e si è consolidato in oltre 50 concerti. In
                                                                                  Foto Peter Rigaud

 Claus Peter Flor                                                                                     Daniel Harding

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programma due opere di Schubert, l’Ou-                                 Il calendario degli appuntamenti sin-   stersinger von Nürnberg oltre a due
verture in re maggiore “Im italienischen    fonici di settembre si chiude con                                  inaugurazioni verdiane, Don Carlo e
                                            un’ospitalità prestigiosa, l’Accademia
Stile” e la Sinfonia n. 3, pagina raffinata e                                                                  La traviata. Il concerto è prezioso an-
delicata dello Schubert classicista. Se-    Nazionale di Santa Cecilia diretta da                              che per l’impaginato che accosta la
guono la Sinfonia n. 5 “Riforma” e l’Ou-    Daniele Gatti per un concerto straor-                              Sinfonia n. 5 di Mahler al Requiem
verture “Le Ebridi” di Mendelssohn. Un      dinario il 21 settembre, terza tappa                               che nel 1957 rivelò al mondo il ta-
altro direttore “di famiglia”, Myung-       dopo Stresa e Ascona di una tournée                                lento di Toru Takemitsu. Fu Igor Stra-
Whun Chung, presenta un programma           che si conclude il 23 e 24 al Festival                             vinskij, in tournée in Giappone, a ri-
francese nel secondo concerto, il 3 ottobre.Enescu di Bucarest. Gli scambi di                                  conoscere il valore di questo breve
                                            ospitalità tra le due orchestre sono stati                         pezzo per archi imbevuto di atmosfere
Stagione d’autunno                          regolari nel corso degli ultimi anni e la                          tardoromantiche e promuoverne la
della Filarmonica della Scala               Filarmonica della Scala diretta da Ric-                            fama internazionale.
www.filarmonica.it                          cardo Chailly ha suonato per l’ultima
15 settembre 2021                           volta all’Auditorium Parco della Mu-                               Concerti straordinari 2020~2021
                                            sica il 24 febbraio 2020, ultimo con-
Filarmonica della Scala                     certo prima della pandemia. Daniele                                21 settembre 2021
Daniel Harding, direttore                   Gatti, che dopo gli anni alla guida del-                           Orchestra dell’Accademia
Franz Schubert                              l’Opera di Roma è stato designato Di-                              Nazionale di Santa Cecilia
Ouverture in re magg. D.590                 rettore Principale del Maggio Musi-                                Daniele Gatti, direttore
“Im italienischen Stile”                    cale Fiorentino a partire dal marzo
                                            2022, è stato ospite regolare del Teatro                           Toru Takemitsu
Sinfonia n. 3 in re magg. D.200
                                            alla Scala dal 1989, quando ha debut-                              Requiem per archi
Felix Mendelssohn-Bartholdy                 tato con L’occasione fa il ladro cui
Sinfonia n. 5 in re magg. op. 107 “Riforma” sono seguiti Tancredi, Lohengrin,                                  Gustav Mahler
Ouverture in si min. op. 26 “Le Ebridi”                                                                        Sinfonia n. 5 in do diesis min.
                                            Wozzeck, Lulu, Falstaff e Die Mei-

                                                                                                                                                         Foto Brescia-Amisano
                                                Foto Brescia-Amisano

                                                                        Daniele Gatti

                                                                                                                                                   17
Aggredire la tradizione
Tre quadri di Francesco Filidei viene presentato
per la prima volta davanti al pubblico alla Scala,
nella rassegna di Milano Musica

Il 22 settembre, nell’ambito del Fe-    “massacrato” il primo movimento del        movimento, mentre per il secondo,
stival Milano Musica, Maurizio Ba-      Quinto Concerto, che poi è diven-          Berceuse, ho ripreso un altro brano
glini e l’Orchestra Sinfonica Nazio-    tato il terzo tempo di Tre quadri,         scritto in passato per pianoforte solo.
nale della Rai diretta da Tito          Quasi una bagatella. Da subito però
Ceccherini affronteranno Tre qua-                                                  Perché “Tre quadri”?
dri, il concerto per pianoforte e or-                                              Tempo addietro scrissi un brano, Il
chestra scritto da Francesco Filidei.        Dell’esecuzione                       quadro è la cornice, in cui per la
Dato in prima assoluta nel novembre             di novembre                        prima volta usai il termine “quadro”.
2020, Tre quadri è stato uno dei mo-                                               Il quadro è la cornice è un brano fatto
menti musicalmente più interessanti        ricordo l’emozione,                     di suoni intorno al suono, di rumori
e discussi di tutta la programma-             il nodo in gola                      normalmente nascosti nel timbro de-
zione in streaming dello scorso anno.                                              gli strumenti. Insomma, è come se
In vista di questa prima esecuzione          di salire sul palco                   avessi messo al centro la cornice. Più
con pubblico, ne parliamo con Fili-             e ringraziare                      tardi scrissi un altro brano che utiliz-
dei stesso.                                                                        zava il termine “quadro”, Quadro per
                                              una sala vuota.                      autunno, dall’omonima poesia di
Com’è nato questo concerto?                  Ma ora alla Scala                     Nanni Balestrini. Da qualche tempo
In realtà Tre quadri non era stato                                                 nei miei brani con solista è sempre
pensato come un concerto unico.                sarà una cosa                       più presente il recupero del rapporto
Tutto è cominciato con il terzo                molto diversa                       immagine-sfondo. Molta arte con-
tempo, commissionato dall’Orche-                                                   temporanea è soprattutto legata a
stra di Colonia e Franz Xavier Roth,    avevo pensato di trarne un concerto e      esperienze materiche e di texture,
che per l’anno beethoveniano mi         l’occasione si è presentata quando         mentre a me interessa recuperare
hanno chiesto un brano che si le-       Milano Musica, con la Casa da Mú-          un’idea di belcanto, con una figura di
gasse all’esecuzione di Pierre-Lau-     sica di Porto e il Festival di Varsavia,   accompagnamento chiaramente sullo
rent Aimard dell’Imperatore di Bee-     mi hanno offerto questa commis-            sfondo. Il parallelismo pittorico dun-
thoven. Quindi ho preso e ho            sione. Così è nato November, il primo      que funzionava.

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@Più Luce - Orchestra Rai
  Prima esecuzione di Tre quadri con Maurizio Baglini, Tito Ceccherini
  e l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, 22 novembre 2020

Tre movimenti nati in momenti di-             stro del colore. A mio avviso, la sua     rapporto tra improvvisazione e ma-
versi e tra loro indipendenti, ma             più grande abilità è proprio quella di    crostruttura di cui parlavo. Questa
riuniti in una grande forma figlia            saper trarre dal pianoforte suoni, at-    centralità della scala torna in No-
della tradizione ottocentesca. Come           mosfere, insomma, una tavolozza           vember, ma anche nel mio Giordano
si tiene insieme un brano così?               timbrica impressionante. Maurizio è       Bruno e nella Passione che ho ap-
Beh, sapendo comporre! In realtà non          cresciuto nel mio stesso quartiere, ab-   pena finito di scrivere, in cui però la
può che esserci un’organicità, fa parte       biamo fatto le stesse scuole medie,       scala sale perché è tratta dal Purga-
del mio modo di scrivere musica.              quando era piccolo era già un mito,       torio di Dante. Anche in Berceuse
Quando compongo parto e inizio a              dunque la comprensione reciproca è        tornano le scale, nelle varie tonalità,
improvvisare. Se non è strettamente           immediata. Ho pensato a lui scri-         una dopo l’altra: si incastrano, gio-
necessario, cerco di rimanere il più          vendo la parte pianistica e da lì si è    cano e se ne vanno.
possibile intorno al nucleo del brano,        sviluppata la parte orchestrale.
che può essere l’idea di base, un’im-                                                   Il terzo movimento invece è stret-
magine, una sensazione. Se improv-            Ci sono anche degli elementi strut-       tamente legato a Beethoven. Che
visando sento la necessità di aggiun-         turali che fanno da collante, come        ruolo gioca la tradizione nella sua
gere qualcosa o se mentre improvviso          le scale.                                 musica?
non ho subito la risposta, devo fer-          Sì esatto, è una caratteristica abba-     Se sono compositore è perché sono
marmi e riprendere da capo. Ciò che           stanza tipica del mio modo di com-        europeo, sono italiano e ho una me-
ne esce è una rappresentazione del            porre. La prima volta che le scale        moria da rispettare e conservare. Que-
mio personale respiro, per cui l’orga-        hanno assunto un ruolo centrale è         sto non significa seguire solo pedis-
nicità non può che essere naturale.           stata nel Concerto per violoncello e      sequamente o filologicamente. A
                                              orchestra Ogni gesto d’amore, in cui      volte per rispettare e conservare è ne-
Che ruolo gioca il colore pianistico          mi sono reso conto che tutto il ma-       cessaria un’aggressione, un ripensa-
e orchestrale nel concerto?                   teriale seguiva una scala discendente     mento, che però parte sempre dalla
Il rapporto con il colore pianistico          e ho deciso di renderlo un elemento       tradizione che porti dentro di te. Le
nasce in primo luogo dal rapporto             strutturale. In Ogni gesto d’amore        forme del passato ti permettono uno
con Maurizio Baglini, che è un mae-           si può vedere in principio questo         struggimento, una malinconia, con

                                                                                                                            19
quella “forza del passato” di cui par-      è perfetto. Beethoven invece questa        soprattutto quelli più grandi e impor-
lava Pasolini, che nelle forme pensate      rabbia ce l’ha già dentro, dunque non      tanti. Anche perché quando si speri-
da zero non si trova. Sempre che poi        potevo mettercela io. Sa, in passato,      menta non è detto che ci si becchi al
si possa pensare qualcosa da zero.          dopo aver a lungo scavato in me            primo colpo! Prendiamo un impasto
                                            stesso, ho avuto la necessità di trovare   orchestrale. Certo, puoi fare tutte le
Tra gli elementi tipici della tradizione    soluzioni in altri compositori. Ecco,      simulazioni che vuoi, ma poi la prova
ottocentesca c’è anche il confronto-        quando in quell’occasione mi sono          in sala, l’ascolto dal vivo è tutta
scontro tra solista e orchestra. Come       confrontato con Beethoven è stato          un’altra cosa. È fondamentale conti-
si sviluppa in Tre quadri?                  difficilissimo, mi irritava, mi distur-    nuare a modificare, a perfezionare. E
I diversi quadri hanno diversi modi         bava addirittura.                          oggi è molto più facile che in passato:
di rapportarsi. In November c’è una                                                    basta aggiornare il PDF.
compenetrazione, anche un botta e           Perché?
risposta tra solista e orchestra. Se è      Perché Beethoven era una persona                          Alessandro Tommasi
vero che sono partito dalla parte del       inquieta. E se uno comincia a entrarci
pianoforte, l’ho fatto pensando al          dentro e a scavare in profondità,
pianoforte come un’orchestra e al-          l’esperienza è forte, impegnativa, per-
l’orchestra come un pianoforte. In          sino dolorosa.                             Concerto Milano Musica
Berceuse invece l’orchestra segue il                                                   www.milanomusica.org
pianoforte, ne riprende i colori            Ora ci troveremo ad assistere, fi-
come a metterli su uno sfondo, con          nalmente dal vivo, a Tre quadri.           22 settembre 2021
quell’idea di rapporto figura-sfondo        Pensa che cambierà ora che verrà           Orchestra Sinfonica Nazionale
belcantistico di cui parlavo prima.         eseguita di fronte al pubblico?            della Rai
In Quasi una bagatella, infine, c’è         Dell’esecuzione di novembre ricordo
una vera e propria alternanza solista-      l’emozione, il nodo in gola di salire      Tito Ceccherini, direttore
orchestra, sul modello dell’Impera-         sul palco e ringraziare una sala vuota.    Maurizio Baglini, pianoforte
tore di Beethoven.                          Ma ora alla Scala sarà una cosa molto
                                            diversa: dalla prima esecuzione ho         Olivier Messiaen
Parlavi della necessità di aggredire        avuto modo di lavorare nuovamente          Un sourire per orchestra
la tradizione per rispettarla. C’è          sul brano e correggere quello che non      Francesco Filidei
anche della rabbia nel tuo rapporto         mi convinceva della prima versione,        Tre quadri
con il passato?                             soprattutto di November.                   Concerto per pianoforte e orchestra
A dire il vero la rabbia c’è già nel pas-
sato e soprattutto in Beethoven. Que-       Anche questo si è un po’ perso: in         Franco Donatoni
sto ha reso lavorare sulla sua musica       passato i compositori prima di dare        In cauda III per orchestra
molto complesso. In Killing Bach, ad        alle stampe un brano potevano at-
esempio, avevo massacrato alcune            tendere anche anni.                        Igor Stravinskij
delle cose più belle del Bach organi-       Sì, ma è una cosa che sta tornando. Io     Le chant du rossignol
stico: ma quello è facile, perché Bach      rimetto spesso le mani sui miei brani,

20
21
La Scala in città: immagini
da una tournée milanese

                                                                                                                                         Foto Gael Delpero
                                                      Foto Brescia-Amisano

Gli Archi della Filarmonica della Scala nel cortile                               I Percussionisti della Filarmonica della Scala
della Pinacoteca di Brera                                                         allo Spirit de Milan
                                                      Foto Brescia-Amisano

                                                                                                                                      Foto Brescia-Amisano
Il Corpo di Ballo della Scala nel cortile                                         Il Corpo di Ballo della Scala ai Bagni Misteriosi
del Teatro degli Arcimboldi
                                                           Foto Brescia-Amisano

                                                                                                                                           Foto Chiara Villa

Bruno Casoni dirige il Coro Femminile della Scala                                 Bruno Casoni dirige il Coro della Scala
a Villa Simonetta                                                                 all’Istituto Sant’Ambrogio Salesiani Don Bosco

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Per tre giorni, dall’11 al 13 luglio scorsi, gli artisti scaligeri si sono dispersi
nei luoghi della città per poi ritrovarsi il 14 in una giornata a porte aperte.
Un racconto per immagini di 18 spettacoli gratuiti con cui i milanesi hanno ritrovato
insieme la voglia di musica e danza

                                                 Foto Cristina Mannella

                                                                                                                               Foto Francesco Mirabile
Gli Archi della Filarmonica della Scala                                   Il Trio Jazz della Filarmonica della Scala
al Teatro Martinitt                                                       allo Spazio 89
                                                 Foto Ginevra Piccinin

                                                                                                                            Foto Eugenia Cesari
Gli Strumentisti della Filarmonica della Scala                            Il Coro Femminile della Scala alla Certosa
allo Spazio Asteria                                                       di Garegnano
                                                                                                                            Foto Bereket Bellini
                                                 Foto Claudia Bianco

Gli Strumentisti della Filarmonica della Scala                            Gli Ottoni della Filarmonica della Scala
al Mulino di Chiaravalle                                                  alla Casa di accoglienza “Enzo Jannacci”

                                                                                                                       23
Sulle punte
con tenacia e passione

       Nicola Del Freo, neo Primo ballerino
       del Teatro alla Scala,
       racconta il percorso che l’ha portato
       fino al palcoscenico della Scala

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Foto Brescia-Amisano
  Nicola Del Freo

Settembre è il mese degli inizi: an-       ventina sono i nuovi talenti che en-      passione che ho nei confronti del mio
che la Compagnia del Teatro alla           trano nelle file del Corpo di Ballo. Il   lavoro. Ora si apre una nuova fase,
Scala ritorna all’opera con novità im-     posto di primo ballerino spetta in-       sono pronto a mettermi in gioco e a
portanti. Lo scorso giugno si è in-        vece all’italiano Nicola Del Freo, un     non smettere mai di crescere”.
fatti concluso il concorso internazio-     talento giovane (trent’anni appena
nale indetto per l’assegnazione dei        compiuti) che vanta già una carriera      Primo ballerino del Teatro alla
posti di primo ballerino, ballerino so-    florida, con una lunga serie di ruoli     Scala: un traguardo molto impor-
lista e ballerini di fila, occasione che   importanti e collaborazioni presti-       tante nella tua carriera e non rag-
ha portato alcune novità nell’orga-        giose, come quella con uno dei co-        giungibile da tutti. Come hai af-
nico della Compagnia, che può con-         reografi contemporanei più rinomati,      frontato il concorso internazionale
tare oggi su ottanta elementi stabili.     John Neumeier. “Sono soddisfatto di       indetto dal Teatro alla Scala per
I nuovi solisti sono Agnese Di Cle-        quello che ho fatto fino a oggi” –        ottenere questo posto?
mente, Alice Mariani, Caterina Bian-       dice Del Freo – “Se mi guardo in-         Quando in compagnia si avvicinano
chi, Mattia Semperboni, Navrin Tur-        dietro non ho alcun tipo di rimpianto:    le scadenze di contratti o il pensio-
nbull e Domenico Di Cristo e una           a muovermi è sempre stata la grande       namento di alcuni artisti viene in-

                                                                                                                       25
detto un concorso al quale ci si can-     percorso che mi hanno fatto crescere       modo da possedere tutti gli elementi
dida per una posizione precisa: in        e fare dei salti artistici: ho lavorato    per entrare a fondo in ciascuno spet-
base al ruolo per il quale viene fatta    con direttori diversi, ciascuno dei        tacolo. Inoltre, da solista ti capita di
domanda bisogna preparare una spe-        quali mi ha arricchito tantissimo con      andare in scena sia in solo che in-
cifica variazione. Nel mio caso avevo     insegnamenti e suggestioni preziose.       sieme al corpo di ballo, pertanto la
tre diverse possibilità fra le quali ho   L’ultimo periodo di cui parlavo            preparazione in sala è estremamente
scelto La Bayadère di Rudolf Nure-        prima è stato molto importante per         versatile e stimolante. Non è stato
yev: ho sentito questo pezzo affine e     me, i maître qui in Scala sono gene-       facile quel periodo, tante volte non
adatto a me. Quando ho scoperto di        rosissimi e attenti a ciascuno di noi,     mi sono sentito preparato a suffi-
aver passato la selezione e di aver ri-                                              cienza: sono però sempre riuscito a
cevuto la nomina è stata un’emo-                                                     trovare la strada giusta per andare in
zione indescrivibile. In generale era         Arrivai alla Scala                     scena pronto; quando si apre il sipa-
da parecchio tempo che mi prepa-                    nel 2015,                        rio poi cambia tutto, in quell’istante
ravo per questo concorso: i maître                                                   è come se avvenisse una trasforma-
con i quali lavoriamo, fra cui Mas-
                                              è difficile spiegare                   zione, è come se vivessi davvero la
simo Murru e il direttore Manuel Le-            l’emozione che                       narrazione che sto interpretando, è
gris, mi hanno affiancato cercando             provavo: sentivo                      una sensazione fortissima.
di spronarmi il più possibile, met-
tendomi spesso in scena e aiutan-             di aver completato                     Come cambia il tuo lavoro dopo
domi a raggiungere livelli di esecu-               un cerchio,                       questa nomina? Mi spiego meglio:
zione e interpretazione sempre più
alti. Sono estremamente felice di
                                              mi trovavo a casa                      si è aperta una nuova fase della
                                                                                     tua carriera, sei il ballerino nu-
questo traguardo.                                 e in una delle                     mero uno di una delle compagnie
                                                   compagnie                         più importanti del mondo. Che
Vanti una carriera decisamente                                                       cosa ricerchi, ora, nel lavoro in sala
importante, subito dopo gli studi
                                                 più prestigiose                     e che cosa vorresti trasmettere al
alla Hamburg Ballettschule John                    del mondo                         pubblico?
Neumeier entri nel 2010 nello                                                        Sul lato pratico non prevedo stravol-
Staatsballett di Berlino e nel 2015       in sala mi danno consigli mirati per       gimenti, avrò probabilmente più
nel Corpo di Ballo del Teatro alla        migliorare le mie potenzialità perso-      primi ruoli rispetto a prima: mi cam-
Scala, diventando solista tre anni        nali. Un altro passaggio fondamen-         bia più a livello emotivo, sento una
dopo: quale pensi che sia l’ele-          tale è avvenuto quando, nel 2018,          grande responsabilità che voglio vei-
mento che ti ha permesso questo           sono passato al ruolo di solista: lì ho    colare nel lavoro. Per me è una nuova
ulteriore salto in avanti verso la        iniziato a interpretare tantissimi ruoli   strada che si apre e una nuova occa-
nomina a primo ballerino?                 diversi documentandomi ogni volta          sione di crescita e miglioramento, ci
Ci sono stati vari momenti nel mio        sul personaggio e sulla storia in          sono varie cose che voglio raggiun-

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gere, quello che spero è di riuscire       Il tuo ruolo preferito fra tutti?         cavo attività extra come gyrokinesis
sempre a esprimermi al massimo e di        È veramente troppo difficile tro-         e pesistica, ora non seguo più dei
emozionare il pubblico in ogni spet-       varne uno solo! Esperienza indub-         corsi veri e propri, ho una mia rou-
tacolo.                                    biamente indimenticabile è stata in-      tine di esercizi pre e post lavoro, in
                                           terpretare un paio di anni fa Désiré      particolare mi esercito sull’allunga-
Perché hai iniziato a danzare?             ne La Bella addormentata di Nure-         mento muscolare e sul potenzia-
Avevo circa undici anni quando mia         yev: per me quel balletto rappre-         mento. All’alimentazione sono sem-
madre mi portò a vedere uno spetta-        senta l’eccellenza, ha all’interno        pre attento, non seguo una dieta
colo di Aterballetto: ne rimasi stupe-     tantissimi elementi diversi che com-      particolare ma diciamo che mi con-
fatto, non avevo mai visto dei corpi       pongono un’opera meravigliosa. Mi         trollo molto - solo ogni tanto qualche
danzare e la cosa mi riempì di emo-        ha richiesto moltissimo impegno           sgarro me lo concedo!
zioni belle. Decisi quindi di iscri-       prepararmi per quel ruolo che pre-
vermi a un corso di danza classica a       vede un grande numero di varia-           Puoi descrivere tre aspetti del tuo
Massa Carrara, la mia città: studiai tre   zioni, ho dovuto superare difficoltà      carattere?
anni prima di fare audizioni per l’Ac-     fisiche per sostenerlo. Un altro bal-     Sono timido, molto tenace e ho una
cademia, andarono tutte piuttosto          letto che adoro è Le Jeune Homme          grande passione per quello che fac-
bene. Venni accettato in tre accade-       et la Mort di Roland Petit, un’opera      cio.
mie diverse, ad Amburgo mi offri-          brevissima ma dall’incredibile ca-
rono anche una borsa di studio, infatti    rica emotiva.                             Hai mai lavorato in creazioni al di
andai lì. Furono cinque anni di studio                                               fuori del balletto? In generale, ti
meravigliosi, dopo il diploma mi spo-      Solo o passo a due, in quale forma        interessano altri generi di danza?
stai a Berlino per altri cinque anni in    preferisci danzare?                       Mi è capitato qualche volta, soprat-
compagnia, prima nel corpo di ballo        Le adoro entrambe, il massimo per         tutto mentre lavoravo a Berlino, di
e poi come semi-solista. Gli anni al-      me è il connubio delle due: nel pas       danzare in produzioni che mischia-
l’estero sono stati bellissimi e fonda-    de deux c’è un’energia bellissima         vano più linguaggi come video e tea-
mentali per la mia carriera, a un certo    perché sei in continuo dialogo con un     trodanza, nelle quali però la mia parte
punto però sentii un doppio desiderio:     partner con il quale crei una forte in-   era comunque di balletto. Sono molto
avevo bisogno di tornare in Italia e       tesa, nel solo invece hai la massima      curioso di approcciare nuovi lin-
volevo confrontarmi con quello che         libertà espressiva.                       guaggi, la danza contemporanea mi
per me è sempre stato un obiettivo                                                   affascina molto: non credo avverrà
enorme, lavorare al Teatro alla Scala.     Una curiosità sulla preparazione          subito perché ora sono concentrato
Arrivai qui nel 2015, è difficile spie-    del tuo corpo: per sostenere gli im-      sul lavoro della prossima Stagione di
gare l’emozione che provavo: sen-          portanti ritmi richiesti da questo        balletto, in futuro approfondirò sicu-
tivo di aver completato un cerchio, mi     lavoro, che tipo di attività affianchi    ramente nuovi stili.
trovavo a casa e in una delle compa-       al balletto quotidiano?
gnie più prestigiose del mondo.            In passato in alcuni periodi affian-                             Giada Vailati

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