Parco Valentino 2017, un weekend al salone dell'auto di Torino

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Parco Valentino 2017, un weekend al salone dell'auto di Torino
Parco Valentino 2017, un
weekend al salone dell’auto
di Torino
Il Parco Valentino 2017 è la terza edizione del salone
dell’auto di Torino all’aperto, un’esposizione delle ultime
novità da parte delle case automobilistiche in una cornice
inconsueta, appunto il suddetto parco nel cuore del capoluogo
piemontese. La formula che ha avuto un ottimo successo nelle
due edizioni precedenti (superati 500.000 spettatori nel 2016)
prevede l’ingresso gratuito nel parco e la registrazione
online (chiamata biglietto elettronico), sempre gratuita, per
accedere alle presentazioni nel Castello del Valentino. Oltre
al salone vero e proprio è sempre suggestivo il Gran Premio
Parco Valentino, una passerella nel centro cittadino fra auto
storiche, supercar e nuovi modelli. Certamente un buon modo
per trascorrere un weekend lungo. In alcuni casi sarà
possibile anche effettuare dei test drive sui modelli nuovi,
come se fosse un gigantesco “porte aperte”, aperte in tutti i
sensi.

PARCO VALENTINO 2017: DATE, ORARI E COME ARRIVARE
Parco Valentino 2017, un weekend al salone dell'auto di Torino
Il salone di Torino, cioè il Parco Valentino 2017, si tiene
dal 7 all’11 giugno, sempre negli orari 10-24 (tranne
mercoledì 7, dalle 14 alle 24). Il Parco del Valentino si
trova a ridosso del centro storico e costeggia il Po. E’ molto
esteso, la sua lunghezza è di circa 1,1 Km ed è largo poco più
di 500 metri. E’ compreso tra corso Vittorio Emanuele II,
corso Massimo D’Azeglio e corso Dante. Vediamo come arrivare.
Per chi sceglie l’auto è consigliabile parcheggiare al
Lingotto (3.300 posti, stazione metropolitana Lingotto) o al
Venchi Unica (449 posti, stazione metro Marche); da entrambi i
parcheggi si deve poi scendere alla fermata Nizza della metro.
Dalla stazione di Porta Nuova si può percorrere un chilometro
a piedi oppure prendere l’autobus 67, si scende alla fermata
Giuria. Dal Lingotto oltre alla metro c’è anche il tram 18,
scendere alla fermata Valperga Caluso. Infine dalla stazione
di Porta Susa c’è la metro, scendere alla fermata Marconi.

IL PROGRAMMA E LE CASE PARTECIPANTI AL SALONE DI TORINO
Parco Valentino 2017, un weekend al salone dell'auto di Torino
L’esposizione delle vetture al Parco Valentino 2017, che
saranno montate su un piedistallo come statue, è permanente
per l’intera manifestazione. Ci sono poi altri eventi
paralleli. Cominciamo con quelli previsti nel cortile del
Castello del Valentino. Mercoledì 7 dalle 14, ci sarà la
celebrazione ufficiale dei 70 anni della Ferrari. Venerdì 9
dalle 17 toccherà invece all’esposizione delle supercar di
Cars&Coffee. Sabato 10, dalle 10, si festeggeranno i 90 anni
della Volvo. Domenica 11, dalle 9 alle 11, il concorso di
eleganza ASI con 30 auto classiche. Dalle 15 alle 19 l’arrivo
del tour internazionale “La Classica”, 40 supercar classiche.
Per assistere a tutti questi eventi è necessario il biglietto
elettronico gratuito (unico per l’intera manifestazione).
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Ci sono anche altri eventi di contorno in luoghi differenti.
Il clou è naturalmente il Gran Premio, sabato 10 dalle 10 alle
15. Esposizione delle vetture in piazza Vittorio Veneto, poi
la parata fino alla Palazzina di Caccia di Stupinigi. Apre la
sfilata come al solito la favolosa Lancia D50 di Formula 1 con
cui Alberto Ascari vinse l’antico Gran Premio del Valentino
nel 1955. Sabato 10 e domenica 11, in piazza San Carlo dalle
10 alle 18, esposizione di vetture elettriche e ibride plug-in
per dare un’occhiata alla mobilità di un futuro più vicino di
quanto si pensi. Sempre il 10 e l’11 dalle 10 alle 19 in
piazza Solferino un approfondimento sulle auto elettriche
organizzato da Volkswagen Italia. Mercoledì 7 dalle 21 alle 24
in piazza Vittorio Veneto ci sarà la presentazione della nuova
Mazda CX-5. Sabato 10 dalle 10 alle 24 al Parco Dora il raduno
Turin Street Abarth con le vetture Abarth storiche e moderne.
Sempre al Parco Dora il 10 e l’11 dalle 10 alle 24 ci sarà
un’esposizione di automezzi e un campo di accoglienza della
Protezione civile. Stesso luogo, domenica 11 dalle 10 alle 22,
un meeting di auto storiche e moderne Made in USA. Domenica 11
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dalle 10 alle 18 in piazza Vittorio Veneto ci sarà il raduno
della Citroën 2CV. Stesso luogo, data e ore per il raduno JDM
Torino, auto giapponesi di ogni genere. Tutte le informazioni,
le mappe e i moduli per registrarsi al biglietto elettronico
sono sul sito ufficiale: www.parcovalentino.com.

Chiudiamo con le case partecipanti al Parco Valentino 2017.
Sono una cinquantina di marchi, eccoli: Abarth, Alfa Romeo,
Alpine, Aston Martin, Audi, Bentley, BMW, Cadillac, Chevrolet,
Corvette, Dacia, Ferrari, Fiat, Fiat Professional, Ford, GFG
Style, Honda, IED Torino, Italdesign, Jaguar, Jeep, Kia,
Lamborghini, Lancia, Land Rover, Lexus, Lotus, Mazda,
Mazzanti, McLaren, Mercedes-Benz, MINI, Mole Automobiles,
Mopar, Noble, Pagani, Pininfarina, Porsche, Renault, SEAT,
ŠKODA, Smart, Studiotorino, Suzuki, Tesla, Touring
Superleggera, Toyota, Volkswagen, Volvo.
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Concorso di eleganza Villa
d’Este: l’Alfa Romeo è regina
Come ogni anno l’ultimo weekend di maggio ha visto la
suggestiva sfilata dei grandi capolavori del passato
automobilistico in riva al lago di Como, a Cernobbio, nel
Concorso di eleganza Villa d’Este, da diversi anni organizzato
dal gruppo BMW Classic. Auto e moto d’epoca fra le più
prestigiose e rare si sono messe in mostra per la gioia degli
occhi del pubblico che ha scelto di partecipare. Hanno
partecipato 51 automobili i cui proprietari provengono da 16
nazioni diverse. Le vetture rappresentano 30 marchi diversi,
l’Italia ne conta la maggior parte, 12; la marca con il
maggior numero di esemplari partecipanti è la Ferrari che
aveva 7 auto nei giardini di Villa d’Este. Ma il premio più
prestigioso, il Best of Show, è stato assegnato dalla giuria
alla superlativa Alfa Romeo Giulietta SS Prototipo del 1957.
Questa bellissima vettura ha ricevuto anche il premio BMW
Italia, decretato da un referendum fra il pubblico.

ALFA ROMEO GIULIETTA SS REGINA DEL CONCORSO DI ELEGANZA
VILLA D’ESTE
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Basta guardarla, la sua bellezza è mozzafiato. L’Alfa Romeo
Giulietta SS Prototipo rappresentò uno studio per una versione
speciale della Giulietta Sprint che la casa milanese voleva
immettere sul mercato. Gli studi sul design della carrozzeria
furono commissionati a Bertone. Fu messo al lavoro il suo
principale disegnatore, cioè Franco Scaglione. Coupé a motore
anteriore e trazione posteriore (la norma per l’epoca), doveva
ospitare una versione potenziata del motore a quattro cilindri
1.2, portata a 100 cavalli per prestazioni superiori. E’
inutile usare parole superflue, il design parla da solo, è
sufficiente osservare le foto.
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Da questo prototipo di 60 anni fa, il 1957, derivò due anni
più tardi il modello di serie, cioè la Giulietta Sprint
Speciale (SS, appunto). Senza mezzi termini, una delle auto
più belle di tutti i tempi. L’esemplare esposto a Villa d’Este
è stato presentato dalla figlia di Scaglione, Giovanna.

La grande festa della Mille
Miglia 2017
Va in archivio anche la Mille Miglia 2017, edizione numero 90.
In un lungo weekend, dal 18 al 21 maggio, ben 450 auto d’epoca
hanno attraversato l’Italia nella rievocazione della più
celebre corsa su strada del nostro Paese e una delle più
famose al mondo. Come molti appassionati sapranno, la Mille
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Miglia fu disputata per trent’anni, dal 1927 al 1957, l’epoca
più eroica dell’automobilismo. Diverse marche guadagnarono
proprio in quella corsa il loro prestigio, Alfa Romeo e
Ferrari su tutte. Parteciparono e vinsero quasi tutti i piloti
più forti di quel periodo, da Tazio Nuvolari ad Alberto
Ascari, da Achille Varzi a Stirling Moss. La competizione
venne cancellata nel 1957 dopo il tragico incidente del 12
maggio in cui il marchese Alfonso De Portago, per lo scoppio
di una gomma della sua Ferrari 335 S lungo una statale a
Guidizzolo, piombò sulla folla provocando la propria morte,
quella del copilota Edmund Gurner Nelson e di 9 spettatori,
fra cui 5 bambini. Nel 1977 la corsa venne ripescata
dall’oblio e tornò ad essere disputata, trasformandola però in
una gara di regolarità per auto storiche. La formula è rimasta
invariata fino ad oggi. Possono partecipare solo auto prodotte
negli anni in cui la corsa originale venne disputata. Gli
equipaggi devono percorrere le varie tappe entro una finestra
di tempo a loro assegnata, rispettando il codice della strada.
Vince chi si allontana di meno dal tempo prestabilito.

LA MILLE MIGLIA 2017, PRIMA DELLA FESTA UN INCIDENTE
Parco Valentino 2017, un weekend al salone dell'auto di Torino
Quest’anno non è andato tutto per il verso giusto. Infatti la
seconda giornata, il 19 maggio, è stata guastata da un
incidente. Una delle auto che partecipavano alla
manifestazione parallela Ferrari Challenge, una Ferrari 458
Spider condotta da un equipaggio tedesco, ha urtato una Fiat
500L in modo abbastanza violento sulla statale Adriatica
vicino a Ravenna. In ospedale i due partecipanti e la donna e
il bambino sulla 500. Da quanto si è appreso, la 500 stava per
svoltare verso una stazione di servizio. Il resto della
dinamica è materia per gli accertamenti delle forze
dell’ordine.
A parte questo spiacevole episodio, la carovana della Mille
Miglia 2017 ha entusiasmato il pubblico che ha assiepato i
bordi delle strade in cui è passata. E’ una grande festa,
l’occasione per passare una giornata (e anche serata) diversa,
ammirando autentici capolavori del passato nel modo in cui
dovrebbero sempre essere osservati: in movimento, non statici
in un museo. Perché il rombo di motori e l’odore (verrebbe
quasi da dire il profumo, se non fosse tossico) della benzina
bruciata dai carburatori sono totalmente differenti dagli
ovattati veicoli moderni, perfetti e sicuri quanto freddi.
Gli equipaggi comprendevano diversi Vip, veri o presunti.
Naturalmente auto come queste possono essere acquistate e
curate solo da persone con cospicui mezzi economici. Per
restare in tema automobilistico, noi segnaliamo fra tutti
l’equipaggio composto dal capo della squadra Mercedes di
Formula 1 Toto Wolff e dal responsabile tecnico Aldo Costa. I
due hanno condotto al traguardo una Mercedes 300 SL W194
Prototype del 1952. Partecipava anche l’inossidabile pilota
italiano Arturio Merzario, dal lungo passato in Formula 1 e
campione mondiale endurance con l’Alfa Romeo. Si è dovuto
ritirare nelle fasi finali della gara, spingendo sul palco di
Brescia l’Alfa Romeo 6C 2300 del 1938 che ha condiviso con
Jean-Pierre Jarier, altro pilota dal lungo passato in Formula
1. La Mille Miglia 2017 è stata vinta, come nel 2016, dai
giovani bresciani Andrea Vesco e Andrea Guerini, i quali hanno
portato in fondo la loro splendida Alfa Romeo 6C 1750 Gran
Sport del 1931. L’esemplare in loro possesso partecipò alla
Mille Miglia del 1933 e la vinse, pilotata da chi? Ma da Tazio
Nuvolari, naturalmente.
GLI SCENARI DELLA MILLE MIGLIA

La Mille Miglia 2017 ha attraversato gran parte dello storico
percorso originario. Tradizionale partenza da Brescia, poi
prima tappa verso Padova; nella seconda giornata si è andati
giù fino a Roma. Terza tappa verso Parma, attraversando alcuni
dei luoghi più suggestivi della Toscana, come il centro di
Siena. Giornata conclusiva nella Pianura Padana, attraversando
Mantova e Cremona per tornare a Brescia. Molte città d’arte
sono state toccate dalla carovana. A parte Roma, c’erano anche
Ferrara, Ravenna, Urbino, Gubbio, Perugia, Verona e Vicenza.
Per l’occasione nel weekend sono rimasti aperti gran parte dei
musei di quelle città. La Mille Miglia è un’occasione
turistica da non perdere anche e soprattutto per gli
spettatori.
Weekend green con la Hyundai
Ioniq Hybrid in Val d’Intelvi
Chi ha detto che le auto ibride vanno bene solo in città?
Certo, nell’ambiente urbano il motore elettrico è di gran
lunga più utilizzato, date le basse velocità e le continue
fermate e ripartenze; quindi è in questa tipologia di utilizzo
che magneti, bobine e batterie offrono i maggiori vantaggi.
Tuttavia un’auto come la Hyundai Ioniq Hybrid è in grado di
andare oltre. Non è una striminzita city car in cui i
passeggeri non devono superare il limite dei pesi medi
altrimenti non ci entrano; tutt’altro, questa coreana è una
confortevole e spaziosa berlina di segmento C in cui pure
viaggiare fuori porta diventa piacevole, un’auto adatta anche
a weekend lontani dalle anguste mura cittadine. Per questo
motivo l’abbiamo provata portandola intenzionalmente dove
apparentemente non sarebbe logico condurla, almeno secondo il
convenzionale modo di pensare: in autostrada e sui tornanti
montani, proprio per vedere quanto un’auto ibrida oggi somigli
ad una vettura tradizionale, inteso come un complimento.
Abbiamo fatto nuovamente un giro in Val d’Intelvi, percorso
ideale che alterna strade da prendere con tranquillità a
tratti dove ci si può anche lasciar andare un po’ (con
giudizio).

LE TRE ANIME DELLA HYUNDAI IONIQ
Ripercorriamo il progetto di questo modello che ha lanciato la
casa coreana a testa bassa nelle alimentazioni alternative,
parallelamente agli esperimenti con l’idrogeno della iX35 Fuel
Cell. La Hyundai Ioniq viene venduta in tre diversi stadi di
elettrificazione. Si parte dal modello ibrido, quello da noi
provato. E’ la versione più economica e semplice da gestire:
la batteria ha capacità e peso ridotti, la ricarica avviene
tramite il motore a benzina e le fasi di decelerazione e
frenata; il motore elettrico assiste il propulsore termico ed
è in grado di muovere il veicolo in modalità solo elettrica
per brevi tratti, comunque già a questo livello consumi di
benzina ed emissioni sono notevolmente ridotte. Fra poco
arriverà il modello ibrido plug-in, dove la batteria molto più
capiente e il motore elettrico di maggior potenza
consentiranno di viaggiare a zero emissioni molto più a lungo.
Per le zero emissioni totali c’è anche una Hyundai Ioniq
elettrica.
IL WEEKEND IN VAL D’INTELVI

Panorama dal Balcone d’Italia del Monte Sighignola

La Val d’Intelvi si trova al confine tra la Svizzera e la
provincia di Como. Qui la natura regna sovrana, in buona
parte. Ci sono molti percorsi per escursionisti, pedoni o
ciclisti che siano. Ma noi siamo automobilisti e ci
concentriamo su come arrivarci. Esistono diversi approcci
partendo da Milano. Abbiamo scelto il tratto classico
dell’autostrada A9, arrivando fino all’uscita “Lago di Como”,
l’ultima prima del confine. Statale 340 Regina fino ad
Argegno, poi su nella provinciale 13 per i comuni della valle
propriamente detta: Casasco, Castiglione, San Fedele, Pellio,
Lanzo e ancora su fino a Sighignola per una strada costruita
nel 1912 dal Touring Club Italiano. In cima c’è uno dei punti
panoramici più belli del nostro Paese: viene infatti chiamato
il “Balcone d’Italia“. Si dominano tutte le valli sottostanti
e le catene montuose circostanti. Bisogna andarci, ne varrà la
pena. Un ristorante nei dintorni? A Lanzo c’è il “Ranch
Augusto”. Cucina locale, diversi tipi di carne, faraona di
allevamento proprio, ambiente tipico montano.

Info – Ranch Augusto – Via Paraviso 6 – 22024 Lanzo d’Intelvi
– Tel. 031.841369

DESIGN ACCATTIVANTE, AERODINAMICA DA PRIMATO E OTTIMI
INTERNI

I disegnatori della Hyundai ormai da diversi anni ci hanno
abituati a vetture belle da vedere, decisamente interessanti
sotto il profilo estetico. Il design della Ioniq conserva
molti tratti delle cugine attuali, in particolare una certa
idea di sportività. Ciò che però la distingue è una intensa
ricerca aerodinamica che le ha regalato un look quasi da
coupé. E’ una di quelle situazioni in cui la funzione
definisce la forma. L’obiettivo dei progettisti era ottenere
la minore resistenza all’avanzamento possibile, per mantenere
bassi i consumi a velocità autostradali. Questo numero dice
tutto: 0,24. E’ il Cx, coefficiente di penetrazione
aerodinamica, della Ioniq. Un dato che perfino alcune supercar
faticano a raggiungere. Questo spiega anche il posteriore con
quello spoiler che “spezza in due” il lunotto: sempre ragioni
aerodinamiche. Come risultato abbiamo una macchina molto
slanciata, lo dicono anche le sue dimensioni di 4.470 mm in
lunghezza, 1.820 in larghezza e 1.450 in altezza. Il passo di
2.700 mm offre molto spazio per i passeggeri.

Arriviamo così agli interni. La qualità è visibile e
percepibile. L’esemplare della nostra prova era il top di
gamma: allestimento Style con gli optional di alto livello
come il tetto panoramico e il Leather Pack, cioè i
rivestimenti in pelle. Considerando che parliamo di un’auto
dal prezzo accessibile per una larga fascia di compratori, non
è da dare per scontato. Dal climatizzatore bi-zona alla
ricarica wireless per gli smartphone, dalla compatibilità con
Apple CarPlay e Android Auto, dalla retrocamera al navigatore
su display touchscreen da 8 pollici e aggiornamento per 7 anni
ai servizi TomTom Live.

La comodità della Ioniq è quella che ormai ci attendiamo di
trovare in qualsiasi Hyundai, quindi elevata. La praticità
offerta dai numerosi vani portaoggetti, la semplicità nei
comandi, lo spazio abbondante anche dietro, tutto conferisce a
questa vettura la capacità di accogliere i suoi occupanti come
il più confortevole dei salotti. Senza dimenticare il
bagagliaio decisamente ampio per una berlina di segmento C,
una capacità da 443 a 1.505 litri.

LA HYUNDAI IONIQ HYBRID SA ESSERE DOLCE MA ANCHE
SCATTANTE

Un’auto ibrida non è più difficile da guidare di una
tradizionale. Richiede solo un minimo sforzo mentale per
sfruttarne le potenzialità. Il senso di questa tecnologia è
aiutare a consumare meno benzina, quindi lo stile di guida
nella maggior parte dei percorsi deve essere logico: se si
parte sempre come se si fosse in un gran premio, il motore a
benzina entrerà subito in funzione, vanificando immediatamente
i vantaggi dell’elettrico. Invece si deve partire leggeri
sull’acceleratore e sfruttare al massimo la propulsione
elettrica, a maggior ragione quando ci si trova nella lenta
marcia cittadina, tutta fermate e ripartenze; in queste
situazioni il motore elettrico fa certamente la differenza. La
ricarica della batteria avviene principalmente nelle frenate e
nelle decelerazioni, quando l’energia meccanica di attrito
viene in parte trasformata in corrente. Essenzialmente si
tratta di elettricità gratis, ottenuta recuperando energia che
altrimenti verrebbe trasformata in calore e quindi dispersa.
Negli altri casi interviene il motore termico. Quindi
rilasciando l’acceleratore quando non è realmente necessario
premerlo (in discesa e lasciando scorrere la macchina prima di
una frenata) avremo una rapida ricarica e potremo sfruttare di
più il motore elettrico, riducendo ulteriormente consumi ed
emissioni inquinanti. Realmente.

La Hyundai Ioniq Hybrid va via dolcemente in silenzio. In
città ci si può rilassare sul serio (almeno in confronto alle
auto tradizionali) limitando in modo consistente le soste dal
benzinaio. Poi c’è anche l’aspetto divertente, il secondo
grande plus dei motori elettrici. Impostando il cambio nella
modalità sport la macchina si trasforma, anche visivamente:
infatti il cruscotto digitale modifica la visualizzazione e
appare il contagiri. Ma è l’intera risposta della “power unit”
a cambiare. La risposta è più pronta, l’accelerazione
sorprendente data una potenza tutto sommato contenuta. Tutto
merito della coppia istantanea fornita dal motore elettrico.
Diventano molto più rapidi anche i cambi di marcia (il sistema
a doppia frizione è noto per questo) e, soprattutto, avvengono
a giri più alti per sfruttare tutto quello che i motori
possono dare. A velocità autostradale costante invece ci si
deve ricordare che la potenza del solo motore a benzina non è
proprio elevata, quindi non si possono pretendere spunti da
sportiva, soprattutto se è attivata la modalità eco. D’altra
parte bassi consumi e alte prestazioni sono una combinazione
impossibile.

La tenuta di strada è perfetta, l’inserimento in curva molto
preciso, lo sterzo leggero. Ci si deve abituare ad un pedale
del freno fin troppo morbido, però la frenata è eccellente.
Nelle manovre si deve fare attenzione, perché gli ingombri
ostacolano un po’ la visibilità, ma la retrocamera aiuta
parecchio.

LE CARATTERISTICHE TECNICHE E I PREZZI
Chiudiamo con alcuni numeri, pochi ma importanti. La Hyundai
Ioniq Hybrid ha un motore a benzina a quattro cilindri 1.6 GDI
a 16 valvole aspirato e ad iniezione diretta. Potenza 105
cavalli. Il motore elettrico da 32 kW, cioè 43,5 Cv, consente
di arrivare ad una potenza combinata di 141 cavalli (non si
sommano le potenze massime dei due motori ma le potenze
erogate nel punto di coppia massima). La coppia massima
complessiva è di 265 Newton metri. Il motore elettrico è
alimentato da una batteria al litio da 8,9 kWh. L’auto è in
grado di funzionare in modalità solo elettrica fino alla
velocità di 120 Km/h. Velocità massima 185 Km/h, accelerazione
0-100 in 10,8 secondi. I consumi dichiarati sul misto nei test
di omologazione sono di 3,4 litri per 100 Km, pari a 29,4
Km/l. Emissioni di 79 g/Km.

La Hyundai Ioniq Hybrid è offerta negli allestimenti Classic,
Comfort e Style. Già la versione base è molto ricca
nell’equipaggiamento, compresi i sistemi di mantenimento della
corsia e di cruise control intelligente. I prezzi di listino
sono rispettivamente di 24.900, 26.500 e 29.000 euro. Ma fino
al 31 maggio c’è una promozione con lo sconto di 3.250 euro su
tutti gli allestimenti.

Il museo delle stazioni di
servizio   Fisogni per  un
weekend col pieno
Vi trovate a passare nei dintorni di Varese e volete
trascorrere un weekend diverso dal solito ma profondamente
legato all’auto? Fate un giro a Tradate, al Museo Fisogni, il
museo delle stazioni di servizio. Nella nostra civiltà esiste
un luogo del quale l’automobile per molti anni ancora non
potrà fare a meno: la stazione di servizio, appunto. Agli
albori dell’auto con motore a scoppio, parliamo ancora del
tardo XIX secolo, la benzina si comprava in farmacia.
Ma con la diffusione del mezzo che da lì a poco avrebbe
trasformato la società umana, presto si resero necessarie
strutture fisse di rifornimento. Col passare dei decenni la
stazione di servizio si è trasformata in un vero e proprio
centro di assistenza e ristoro per gli automobilisti: officina
meccanica, gommista, autolavaggio, bar, ristorante e così via.
C’è chi ha fatto di questo luogo e degli oggetti che gli
appartengono la passione della propria vita, al punto da
collezionarne a migliaia e metterli in un museo. Quindi il
Museo Fisogni.

IL MUSEO FISOGNI E IL LIBRO
Il museo delle stazioni di servizio Fisogni Si trova a
Tradate, in via Bianchi. E’ stato fondato nel 1966 da Guido
Fisogni. Dopo una lunga chiusura è stato riaperto nel 2015. Fa
parte del circuito della Triennale di Milano in virtù
dell’importanza della sua collezione: oltre 5.000 pezzi, dalle
pompe di benzina alle targhe, dai compressori alle grafiche
pubblicitarie, dai gadget ai giochi. Tutti in perfette
condizioni e restaurati a regola d’arte, oggetti che coprono
un periodo dal 1892 al 1990, rappresentando puntualmente e
fedelmente l’evoluzione del settore. Al punto che nel 2001 il
museo è entrato nei Guinness World Records per la collezione
più estesa sul tema.
Nel corso degli anni la famiglia Fisogni ha messo a
disposizione gli oggetti esposti per ricerche, studi,
produzioni cinematografiche, televisive e pubblicitarie. Oggi
viene pubblicato un libro che ripercorre l’importante storia
di questo museo e dell’intero settore. Il titolo è appunto:
“Museo Fisogni”. Maggiori informazioni sul sito web del museo,
all’indirizzo www.museo-fisogni.org.

La   DS  7                   Crossback                   ha
inaugurato                  in Francia                   la
presidenza di Macron
Il neopresidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron,
ha scelto una DS 7 Crossback per la parata sugli Champs
Elysées nel giorno dell’inaugurazione del suo mandato. Così il
14 maggio il nuovo capo dello Stato si è mostrato al pubblico
a bordo del SUV francese che vedremo sulle strade il prossimo
anno. La scelta non deve destare particolari sorprese. DS è
sempre stata l’auto presidenziale per eccellenza, fin dai
tempi in cui era l’ammiraglia della Citroën. Addirittura le
sue leggendarie sospensioni idropneumatiche (che mantenevano
l’assetto dell’auto anche senza una ruota) contribuirono in
modo non secondario a salvare la vita a Charles De Gaulle
nell’attentato del 1962. DS oggi è un marchio specifico di
auto di lusso e soprattutto in Francia gode sempre di un alto
prestigio.

LA DS 7 CROSSBACK PRESIDENZIALE
La DS 7 Crossback è il primo SUV della casa francese; questo
modello è stato recentemente presentato al salone di Ginevra
2017 e arriverà sul mercato a gennaio 2018. L’esemplare
utilizzato per la parata di Macron è stato personalizzato per
l’occasione. Il tetto apribile è stato costruito su misura per
consentire al presidente di alzarsi a salutare la folla. La
carrozzeria è verniciata in un particolare colore blu
inchiostro. In varie parti sono stati applicati dei “badge”
con la bandiera francese.
Sui parafanghi sono stati applicati dei supporti per le
bandiere; i cerchi da 20 pollici sono verniciati in stile
dorato. Gli interni sono in pelle nera, appositamente
realizzata dall’Atelier Maury. Al termine della parata la DS 7
Crossback presidenziale è stata portata al DS World di Parigi,
dove rimarrà esposta al pubblico.
La Citroën DS presidenziale nel 1963 con Charles De Gaulle

La DS 7 Crossback ha un design molto originale e raffinato,
oltre a interni di gran lusso. Il veicolo è un SUV di medie
dimensioni, segmento C. Motori diesel da 180 cavalli e a
benzina da 225 cavalli, entrambi abbinati ad un cambio
automatico ad 8 rapporti. Tanta tecnologia di alto livello, in
particolare le sospensioni attive, dove l’elettronica anticipa
le asperità della strada adeguando di conseguenza l’assetto;
degne eredi di quelle che fecero la fortuna della DS storica.

DS 5 Prestige, serie speciale
per weekend di lusso
I super appassionati della casa da cui è recentemente nato il
marchio DS avranno certamente impressa nella memoria la
Citroën DS 19 Prestige. Per il resto del mondo ricordiamo che
si tratta di un’edizione molto speciale della celebre
ammiraglia francese. Immessa sul mercato nel 1959, regalava ad
un modello già di per sè raffinato comfort e accessori di
lusso che la rendevano esclusiva. La Prestige era riservata ad
industriali e capi di Stato. Oggi viene ripreso quel nome e
troviamo in listino la DS 5 Prestige, un’auto per viaggi di
lusso.

INTERNI E DESIGN: IL LUSSO DELLA DS 5 PRESTIGE
Cominciamo questa volta dagli interni.       Per i rivestimenti
della DS 5 Prestige sono state utilizzate    pelli pregiate: sui
sedili la pelle semi anilina, impreziosita   dall’ormai classico
disegno a cinturino di orologio, tipico      delle DS; volante,
pannelli portiere e plancia sono invece rivestiti in pelle
Nappa. Naturalmente i sedili anteriori sono regolabili
elettricamente e riscaldabili. Il sedile guida dispone anche
della funzione massaggio lombare.
Dal lato tecnologico troviamo tutto ciò che oggi va per la
maggiore: dallo schermo touch da 7 pollici alla duplicazione
smartphone via Apple CarPlay o Android Auto, dal navigatore
connesso all’apertura porte e avviamento senza chiave, dalla
retrocamera al sistema Head Up Display; i dispositivi di
sicurezza comprendono il monitoraggio dell’angolo cieco tra
gli specchietti, l’avviso d’invasione corsia, la commutazione
automatica tra luci abbaglianti e anabbaglianti, l’assistenza
alla partenza in salita, il controllo di trazione
intelligente.

Arriviamo al design esterno. Notiamo i cerchi in lega da 19
pollici verniciati in nero brillante con coprimozzo dorato, la
targhetta cromata Prestige, gli specchietti in nero perla. I
fari sono allo xeno e le luci diurne a Led, così come gli
indicatori di direzione e i fendinebbia. I fari hanno la
funzione Cornering Light, cioè il fascio di luce viene
spostato nelle curve.
Chiudiamo con motori e prezzi. La DS 5 Prestige è disponibile
in due versioni. La prima monta il motore turbodiesel BlueHDi
180, potenza appunto di 180 cavalli, insieme al cambio
automatico EAT6, del tipo a convertitore di coppia ma molto
veloce. Viene poi offerta anche una motorizzazione ibrida
diesel, ormai una rarità: trazione integrale e 200 cavalli di
potenza complessiva. Il prezzo di listino chiavi in mano della
DS 5 Prestige diesel è di 49.200 euro. L’ibrida costa 55.100
euro.

Peugeot            308        al      restyling,
largo alla tecnologia
Un modello di successo non si deve toccare troppo ma ad un
certo punto della sua vita commerciale va comunque aggiornato.
Così il restyling della Peugeot 308 non stravolge quelle
caratteristiche artefici del suo successo nelle vendite.
Parliamo di una berlina media che fin dalla sua uscita nel
2013 ha conquistato parecchi clienti; per inciso, un’auto
ottima sia per un uso quotidiano urbano che per weekend anche
sulle lunghe distanze, particolarmente nella versione station
wagon. Tuttavia, nel mondo frenetico in cui viviamo oggi,
quattro anni sono considerati praticamente come la mezza età,
anzi un po’ oltre. Da qui la necessità di aggiornare il
modello. Infatti i dati del primo trimestre 2017 dicono che la
308 ha venduto in Europa 45.406 esemplari, un calo del 16,9%
rispetto allo stesso periodo del 2016. Ciò non toglie che
continui ad occupare posizioni molto interessanti nelle
classifiche: è al quinto posto nel segmento delle medie,
dietro all’inattaccabile Volkswagen Golf, Opel Astra, Ford
Focus e Skoda Octavia. Nella classifica europea assoluta si
trova al 23° posto. Anche in Italia la Peugeot 308 occupa una
posizione onorevole, 10° posto nel segmento con 6.783
immatricolazioni, qui riferite al periodo gennaio-aprile,
nonché 28° nella graduatoria assoluta. Sono risultati
importanti, perché ottenuti nel settore più competitivo in
assoluto. Quindi lo confermano i numeri: la Peugeot 308 è
un’auto di successo. Ora vediamo cosa cambierà col restyling.

DESIGN, INTERNI E CONNETTIVITA’
Il restyling della Peugeot 308 nella versione station wagon

Il design esterno è la componente su cui sono stati compiuti i
minori interventi. In particolare si evidenzia la griglia
frontale ampia con decorazioni ad effetto tridimensionale,
sullo stile dei recenti SUV 2008 e 3008. Il paraurti ha un
aspetto più sportiveggiante. Le luci diurne ora sono a Led di
serie su tutte le versioni. Al posteriore sono stati
leggermente modificati i gruppi ottici, appena appena. Per
quanto riguarda gli interni, la 308 si allinea alla seconda
versione dell’i-Cockpit, la postazione di guida altamente
ergonomica concepita dal centro stile di Peugeot. Le novità
principali risiedono nella tecnologia di comunicazione e
intrattenimento, il cosiddetto infotainment. Viene introdotta
la funzione Mirror Screen, cioè la compatibilità con i sistemi
di duplicazione smartphone per Apple CarPlay e Android Auto.
Il navigatore tridimensionale include i servizi d’informazione
TomTom traffic Live con aggiornamenti in tempo reale. Dal lato
dell’assistenza alla guida troviamo la frenata automatica
d’emergenza, l’avviso attivo di superamento carreggiata, il
regolatore adattivo di velocità, la retrocamera con visione a
180 gradi e l’assistenza al parcheggio.

LA PEUGEOT 308 RINNOVA MOTORI E CAMBIO AUTOMATICO

Nuovo i-Cockpit e leva del cambio automatico EAT8

Dal punto di vista della meccanica registriamo l’ingresso in
gamma di due nuove motorizzazioni. Il diesel BlueHDi da 130
cavalli è una novità assoluta per il gruppo PSA e viene
introdotto appunto per la prima volta sulla Peugeot 308. Si
tratta di un 1.5 a quattro cilindri dotato di catalizzatore
SCR, in cui un sistema ad iniezione di urea contribuisce ad
abbattere in modo particolarmente efficiente i gas nocivi allo
scarico prima del passaggio al filtro antiparticolato FAP.
Unitamente ad un nuovo disegno della camera di combustione,
queste caratteristiche permettono a tale motore di rispettare
le ultime norme sulle emissioni Euro 6c, ancora più
restrittive delle precedenti.

Altrettanto sofisticato è il secondo nuovo motore per la gamma
Peugeot 308 restyling, cioè il 1.2 a benzina Puretech 130 a
tre cilindri. Stessa potenza di 130 cavalli del diesel, esso è
uno degli ancora rari propulsori a benzina a montare un filtro
antiparticolato, sempre per ridurre le emissioni; una
tecnologia che a breve dovrà essere adottata praticamente da
tutti i costruttori.

Infine, l’ultima novità meccanica sulla linea 308 riguarda il
cambio automatico EAT8; nuova generazione, è del tipo a
convertitore di coppia; al contrario dei cambi del passato che
condividevano tale tecnologia, è rapido ed efficiente. Otto
rapporti, l’integrazione col sistema Stop & Start è tale che
il motore viene spento già sotto i 20 Km/h. E’ disponibile
solo sul motore diesel BlueHDi 180 nell’allestimento GT.

Mille Miglia 2017, weekend
speciale con le auto storiche
Appassionati di auto storiche? Allora si avvicina il weekend
ideale, un fine settimana più lungo del solito. Infatti dal 18
al 21 maggio si disputerà la Mille Miglia 2017 che coincide
con l’edizione numero 90. Da Brescia a Roma e ritorno,
passando per molte città importanti fra cui Perugia, Siena,
Parma, Reggio Emilia, Cremona, Mantova e Padova. Per inciso,
alcune tra le città più belle da visitare, al di là del
passaggio della gara. Riepiloghiamo le informazioni principali
per chi volesse intraprendere un weekend automobilistico,
turistico e culturale.

LE AUTO PARTECIPANTI ALLA MILLE MIGLIA 2017
I vincitori 2016 Andrea Vesco e Andrea Guerini su Alfa 6C
1750 GS Zagato del 1931

La Mille Miglia oggi è una gara di regolarità, una splendida
passerella che attraversa la nazione a velocità di codice.
Possono partecipare vetture costruite prima del 1957
appartenenti ad un modello che abbia partecipato almeno una
volta alla competizione di velocità, nata nel 1927. Questa
corsa diventò presto la più importante corsa stradale italiana
e una delle principali in Europa. Su quelle strade nacquero o
si consolidarono autentiche leggende, da Nuvolari a Varzi, da
Ascari a Fangio. L’albo d’oro vede primeggiare l’Alfa Romeo
con 11 vittorie, seguita dalla Ferrari a quota 8; vinsero
anche Mercedes, BMW e Lancia.
Un passaggio tra le colline toscane

La Mille Miglia 2017 vedrà partire ben 440 vetture,
selezionate fra le 705 domande pervenute. I partecipanti
provengono da 36 nazioni sparse in tutto il mondo,
naturalmente prima fra tutte è l’Italia col 26% di iscritti;
seguono Olanda, Regno Unito e Germania. 92 fra queste vetture
hanno effettivamente partecipato alla vera Mille Miglia.
Diverse provengono dai musei storici delle varie case. Due
manifestazioni collaterali sono il Ferrari Tribute e il
Mercedes-Benz Challenge, per gli iscritti con vetture del
Cavallino o della stella a tre punte. In totale sono
rappresentate 82 marche automobilistiche. Chiaramente la parte
del leone è recitata da Alfa Romeo, presente con 46 vetture,
fra cui tre provenienti dal Museo storico di Arese: una 6C
1750 Gran Sport, una 6C 230 Coupé Mille Miglia e una 1900
Super Sprint. Fiat sarà rappresentata con 36 esemplari, Lancia
e Mercedes 35, Bugatti 23, Jaguar e Porsche 21, Ferrari 15,
Aston Martin 14, OM 13, BMW 12 e Maserati 11.
IL PROGRAMMA DELLA MILLE MIGLIA 2017

Un momento della punzonatura 2016 a Brescia in piazza
Vittoria

Come tradizione, la Mille Miglia si disputa la settimana
precedente al Gran Premio di Monaco di Formula 1. Si parte
sempre da Brescia, in piazza della Vittoria. Il pubblico potrà
assistere alle operazioni di punzonatura mercoledì 17, dalle
15 alle 20. Giovedì 18 maggio ci sarà la partenza. Le vetture
si trasferiranno in viale Venezia, da dove la prima iscritta
partirà alle 14.30, mentre l’ultima partirà alle 17. La prima
tappa passerà da Desenzano, Sirmione, Verona, Vicenza e
condurrà a Padova, passerella in piazza Prato della Valle
dalle 21.30. Venerdì 19 la seconda tappa porterà a Roma. Si
partirà da Padova alle 6.30, percorrendo un tracciato interno
che passerà da Ferrara, Ravenna, San Marino, Urbino, Gubbio,
Perugia e Terni. Arrivo previsto a Roma dalle 21.30,
passerella in via Veneto e nelle strade del centro storico.

Sabato 20 la terza tappa partirà alle 7 verso la Toscana e
l’Emilia. Tracciato classico: Ronciglione, Viterbo,
Radicofani, Siena in piazza del Campo; poi Montecatini,
Pistoia, il passo dell’Abetone, Reggio Emilia, Modena e arrivo
a Parma, dalle 21.15 con passerella in piazza Duomo.

Si chiuderà domenica 21 maggio con l’ultima tappa, partenza
dalle 7.30 con destinazione Brescia. Si attraverserà la
Pianura Padana, passando da Busseto, Cremona, Mantova, poi
Montichiari, Rovato e infine Brescia in viale Venezia, dove
gli arrivi cominceranno dalle 14.30.

LA NOTTE DEI MUSEI NELLE CITTA’ DELLA MILLE MIGLIA

Scorcio del centro storico di Cremona

Poiché la Mille Miglia attraversa mezza Italia toccando molte
fra le città più belle, non basterebbe un’enciclopedia per
elencare quali luoghi si potrebbero visitare in attesa del
passaggio della carovana di auto storiche. Allora
concentriamoci su un evento particolare. Sabato 20 maggio ci
sarà la Notte dei musei 2017, un’iniziativa patrocinata dal
ministero dei Beni culturali; i musei aderenti resteranno
aperti fino a tarda sera offrendo l’ingresso gratuito o a
prezzo ridotto. Verranno aggiunte visite guidate e mostre,
insieme a spettacoli vari. A Brescia ci sarà proprio una notte
bianca in tutto il centro storico della città, dalle 20 alle
2. A Parma museo Giordano Ferrari, castello dei Burattini e
pinacoteca Stuard saranno aperti e gratis fino alle 24. Idem a
Modena, dove ci saranno anche diversi spettacoli di danza e
teatro, oltre a musica e attività per i ragazzi. A Reggio
Emilia il Palazzo dei musei, la galleria Parmeggiani, i musei
del Tricolore e della Beata Vergine della Ghiara. A Cremona
concerti al museo civico Ala Ponzone. A Piacenza una visita
insolita: a Palazzo Farnese verranno esposti i testamenti dei
grandi personaggi italiani, Cavour, Garibaldi, Verdi, Manzoni,
Pirandello, Enzo Ferrari e papa Paolo VI. Insomma, ce n’è per
tutti    i   gusti.    Maggiori    informazioni     al   sito
www.circuitocittadarte.it.

Peugeot 308 Racing Cup e
Stefano Accorsi per weekend
da corsa
Sulle orme di Steve McQueen e Paul Newman, l’attore italiano
Stefano Accorsi si lancia come pilota nella sua prima
competizione ufficiale, al volante di una Peugeot 308 Racing
Cup, di cui è stata appena presentata la vettura 2017 al
circuito Tazio Nuvolari di Cervesina (Pavia). L’appuntamento è
per il 6 e 7 maggio sulla pista di Adria, nella gara d’esordio
del campionato italiano turismo classe TCT. Assistere ad un
weekend da corsa può essere un modo molto interessante per
trascorrere qualche giorno senza pensieri; sarà piacevole per
molti scoprire che le gare di turismo, dove partecipano auto
non troppo lontane da quelle che circolano sulle strade,
spesso sono anche più divertenti da vedere della Formula 1,
oltre che infinitamente più accessibili.

STEFANO ACCORSI, GUIDATO DALLA PASSIONE

Da sinistra, Massimo Arduini e Stefano Accorsi sulla Peugeot
308 Racing Cup

I due leggendari attori di Hollywood citati all’inizio non
sono stati nominati a caso. Infatti entrambi hanno affiancato
alla loro carriera cinematografica una parallela attività di
piloti. McQueen ottenne una vittoria nella classe 3.0 alla 12
ore di Sebring nel 1970. Newman addirittura arrivò secondo
assoluto alla 24 ore di Le Mans del 1979, vincendo nella
classe IMSA 2.5. Stefano Accorsi è un esordiente in campo
automobilistico ma nella sua professione si è già affermato ad
alto livello: in oltre vent’anni di carriera ha lavorato a
parecchie produzioni nel cinema e in teatro; la sua
performance nel film Veloce come il vento, diretto nel 2016 da
Matteo Rovere, gli ha permesso di vincere il premio David di
Donatello come migliore attore protagonista. Accorsi
interpreta un ex pilota rovinato dalla droga che aiuta la
giovanissima sorella a muovere i primi passi nelle
competizioni.

L’attore bolognese e la Peugeot si sono incontrati qualche
anno fa inizialmente per girare alcuni spot promozionali,
successivamente è diventato un vero e proprio “ambassador” del
marchio. Poi è arrivato quel film: “Io ho sempre avuto la
passione per le macchine, ho respirato la meccanica molto
presto” – ha spiegato Accorsi durante la presentazione della
Peugeot 308 Racing Cup – “In occasione di Veloce come il vento
ho avuto l’opportunità di guidare in pista. Prima delle
riprese, durante le prove con Massimo Arduini, ho potuto
respirare l’atmosfera delle corse. Da lì è nata l’idea di
partecipare al campionato“. Massimo Arduini, ex campione
italiano turismo, svolge il ruolo di coach di Accorsi in
questa avventura e ne sarà il copilota nel campionato; in
realtà sarà Accorsi ad essere il copilota di Arduini, il quale
è anche titolare del team, Arduini Corse, che prepara e
assiste in gara la vettura. L’attore, compatibilmente con i
suoi impegni cinematografici, dopo Adria correrà a Misano (3-4
giugno) e Vallelunga (23-24 settembre).

PEUGEOT 308 RACING CUP, DALLA STRADA ALLA PISTA

La Peugeot 308 Racing Cup è una vettura da competizione
prodotta per i clienti sportivi che desiderano partecipare
alle corse nelle categorie turismo. Deriva direttamente dal
modello stradale Peugeot 308 GTi by Peugeot Sport. Il motore è
lo stesso quattro cilindri 1.6 THP; la potenza è di 308
cavalli, 38 in più della versione di serie, grazie
all’adozione del turbocompressore derivato dalla 208 T16 da
rally. Esteticamente le differenze maggiori sono le
carreggiate allargate per ospitare pneumatici da corsa e le
appendici aerodinamiche, in particolare il grande alettone
posteriore (da regolamento WTCC). Il cambio è sequenziale a 6
rapporti e l’impianto frenante specifico è della Brembo. Peso
minimo della vettura 1.100 Kg. La Peugeot 308 Racing Cup viene
venduta a 74.900 euro tasse escluse. Dal 2018 verrà prodotta
anche la versione secondo specifiche TCR.

Il campionato TCT, ufficialmente Trofeo nazionale turismo, è
una categoria le cui gare vengono disputate contemporaneamente
al TCR. Tutte le vetture rispondono al regolamento tecnico
internazionale      TCR;   l’unica    differenza     è  data
dall’omologazione, infatti le TCT hanno la sola omologazione
nazionale ACI Sport. Le gare sono composte da due sessioni di
prove libere da 30 minuti (o un turno solo da 60), poi due
turni di qualifiche da 15 minuti. La corsa è divisa in due
gare con partenza da fermo. Per ogni vettura possono
partecipare al massimo due piloti.
Arriva la DS 7 Crossback La
Première,     aperte     le
prenotazioni on line
Dopo l’esordio di marzo al salone di Ginevra 2017, è il
momento dell’arrivo sul mercato: ecco la DS 7 Crossback La
Première, edizione speciale di lancio del primo SUV a portare
sulla calandra il marchio francese di lusso del gruppo PSA.
Sono aperte fino al 31 dicembre le prenotazioni on line sul
sito web di DS Automobiles. La DS 7 Crossback La Première è
disponibile nelle motorizzazioni a benzina da 225 cavalli e
diesel da 180 cavalli e cambio automatico ad 8 rapporti.
Prezzo massimo consigliato 52.200 euro Iva inclusa per il
diesel e 52.600 per la versione a benzina. Consegna entro il
30 marzo 2018.

DS 7 CROSSBACK, DESIGN RAFFINATO
Uno dei colori più vistosi di questo modello è una particolare
sfumatura dorata, chiamata Gold Byzantin, oro bizantino. Cosa
significhi esattamente, è oggetto di mistero. Fantasie
terminologiche e cromatiche a parte, la DS 7 Crossback
colpisce l’occhio. Il design è fondamentale per chiunque, in
questa marca lo è ancora di più. Il frontale offre una certa
originalità pur mostrando gli elementi caratteristici degli
altri modelli di questo marchio, come le luci diurne verticali
a simulare una specie di baffo. La calandra con le
tradizionali DS Wings è adattata al tipo di veicolo che ora
ospita, quindi risulta ingrandita. I fari full Led sono
inclusi in un gruppo ottico sottile e lungo, separati in tre
elementi di forma cubica; anche questo contribuisce a rendere
la vettura chiaramente distinguibile. Il profilo è abbastanza
dinamico e si nota la compattezza della vettura (dimensioni
medie, lunghezza 457 cm). Le protezioni ai passaruota e le
barre sul tetto ci ricordano visivamente che questo è un SUV.
La coda è molto aggressiva, spiccano i fanali con quel disegno
particolare e i due terminali di scarico a trapezio inclinato.
Nell’insieme si tratta di un look che tende allo sportivo.

INTERNI E TECNOLOGIA DELLA DS 7 CROSSBACK
Aprendo le portiere, gli interni della DS 7 Crossback offrono
l’ambiente molto accogliente tipico della marca. Lo sguardo è
immediatamente catturato dal particolare disegno dei
rivestimenti ai sedili, quella trama al centro che ricorda il
cinturino di un orologio, ormai diventato un marchio di
fabbrica per le DS. La pelle nappa è lavorata in modo da
presentare un effetto patinato tipico dei prodotti di lusso.
Spicca inoltre l’orologio BRM R180, in tinta con i
rivestimenti interni; il comando del display centrale è
decorato con cristallo.

Arriviamo alla tecnologia, che è di prim’ordine. La plancia
evidenzia due display digitali da 12 pollici, cosa che di
solito si trova in almeno un paio di segmenti superiori.
L’impianto audio è di alta qualità, a cura della francese
Focal: 14 altoparlanti e amplificazione da 515 watt. Per
quanto riguarda l’assistenza alla guida, arriveranno il
sistema DS Connected Pilot (mantiene automaticamente distanza
e traiettoria in autostrada) e il DS Night Vision (sistema ad
infrarossi per rilevare al buio pedoni, ciclisti e altri
ostacoli).

Volvo  XC60: nuova  serie
sempre più tecnologica e
sicura
La Volvo XC60 è arrivata alla seconda generazione, a nove anni
di distanza dal suo esordio nel mercato. Il lussuoso SUV
svedese dalle dimensioni medio-grandi è stato presentato al
salone di Ginevra 2017. Comfort ulteriormente raffinato e
tecnologie di assistenza alla guida e sicurezza
all’avanguardia sono le sue caratteristiche principali.

DESIGN, GRANDE ELEGANZA
La Volvo XC60 rappresenta da sola il 30% delle vendite totali
della casa svedese, quindi nel progettare il nuovo modello è
stata posta un’attenzione maniacale. Le sue concorrenti
principali sono quelle del segmento D premium ben note:
Mercedes GLC, BMW X3, Audi Q5, Alfa Romeo Stelvio, Jaguar F-
Pace o Jeep Cherokee. Ma andavano mantenute quelle
caratteristiche proprie che ogni cliente Volvo cerca in questi
modelli: lusso negli interni, alto comfort di marcia,
sicurezza al massimo livello.
Cominciamo però dal design. La nuova XC60 esprime eleganza di
alta classe. All’anteriore spiccano come segno distintivo
della marca i fari con la firma luminosa del martello di Thor,
riprendendo lo stile introdotto dalle cugine maggiori XC90 ed
S90/V90. Il profilo comunica imponenza, senza però diventare
ingombrante (l’auto è lunga 4.688 mm). Le proporzioni della
vettura le regalano un aspetto abbastanza longilineo,
accentuato dalla linea di cintura (il punto in altezza dove
cominciano le superfici vetrate) molto alta. La coda non è
aggressiva e i Led dei fanali ci fanno capire immediatamente,
anche da lontano e al buio, che siamo in presenza di una
Volvo.

INTERNI, LUSSO E PRATICITA’
Entriamo nell’abitacolo e troviamo interni molto vicini a
quelli della più grande XC90. Le rifiniture in legno opaco
sono estremamente piacevoli ed eleganti, l’ergonomia dei
sedili è di livello eccellente, il grande tablet centrale
incorpora le funzioni multimediali e di comunicazione che
tutti cercano, non ne manca nessuna. C’è anche il tetto
panoramico. Il bagagliaio è molto spazioso e notiamo la
finezza del comando elettrico per abbattere i sedili
posteriori direttamente sul bordo del vano bagagli.

TECNOLOGIA, SICUREZZA PRIMA DI TUTTO
La sicurezza è primaria nelle Volvo, fin dalla sua fondazione
nel lontano 1929. La nuova XC60 incorpora tutti quei sistemi
di assistenza di cui oggi si sente parlare sempre più spesso.
Mettiamo in evidenza l’assistenza alla sterzata, per aiutare
il conducente a scartare un ostacolo improvviso in situazioni
di emergenza; inoltre il sistema di rientro in corsia aiuta ad
evitare la collisione frontale, correggendo automaticamente la
sterzata e riportando la vettura nella corsia; poi, come
optional, c’è l’avanzato sistema di guida semi-autonoma Pilot
Assist. Esso può gestire sterzo e freni fino alla velocità di
130 Km/h su strade dotate di segnaletica ben definita, quindi
prevalentemente le autostrade.

MECCANICA, MOTORI POTENTI
La Volvo XC60 è massiccia, il suo peso varia da 1.926 a 2.174
Kg. Servono quindi motori potenti. Sono tutti 2.0 a quattro
cilindri sovralimentati. I due propulsori a benzina vanno da
254 a 320 cavalli, i due diesel da 190 a 253 cavalli. C’è poi
l’ibrida plug-in da 407 cavalli. Il cambio è sempre automatico
ad otto rapporti, la trazione è sempre integrale. La
produzione della Volvo XC60 verrà avviata ad aprile.

70 anni Ferrari: la grande
festa è cominciata
I 70 anni Ferrari sono una ricorrenza molto speciale e buona
parte del 2017 verrà dedicata a tali festeggiamenti da parte
della casa di Maranello. A partire dal 12 marzo. Infatti fu in
quel giorno del lontano 1947 che Enzo Ferrari avviò per la
prima volta il motore della 125 S, il primo modello costruito
dalla fabbrica che porta il suo nome.

70 ANNI FERRARI, SI PARTE DA LONTANO

Naturalmente tutti sanno che l’attività di Enzo Ferrari
cominciò molto tempo prima. La Scuderia Ferrari entrò nel
mondo delle competizioni nel 1929, correndo con vetture Alfa
Romeo. Nel 1939, abbandonata l’Alfa, nacque l’Auto Avio
Costruzioni, che fabbricava parti per aeroplani e costruì
anche un paio di auto da corsa su meccanica Fiat, prima che la
guerra pose fine alla produzione di veicoli civili.

E’ quindi solo nel 1947 che l’azienda Ferrari recuperò il nome
e divenne un costruttore in proprio. Il vero compleanno però
va stabilito per l’11 maggio. In quella data infatti la
Ferrari 125 S entrò per la prima volta in pista in una gara
ufficiale. Fu a Piacenza, pilota Franco Cortese. La vettura
riuscì a prendere il comando della gara ma si ritirò per un
guasto alla pompa dell’alimentazione. Però la prima vittoria
arrivò presto, solo nove giorni dopo, il 20 maggio 1947, al
Gran Premio di Roma.

UNA LUNGA CELEBRAZIONE PER I 70 ANNI FERRARI

Ferrari 125 S, la prima vettura costruita dalla casa di
Maranello, nel 1947

I festeggiamenti per i 70 anni Ferrari coinvolgeranno buona
parte del pianeta. Infatti oltre 60 nazioni ospiteranno eventi
dedicati. In ciascuna tappa sarà presente una delle ultime
creature del Cavallino, scelta come vettura simbolo, vale a
dire la laFerrari Aperta. La prima tappa è in Asia, ad Hong
Kong, il 18 marzo. La festa raggiungerà il suo culmine nel
weekend del 9 e 10 settembre, ovviamente a Maranello. E’ stato
aperto anche un sito web dedicato, www.ferrari70.com.

FERRARI, LA PRIMA E L’ULTIMA
Ferrari LaFerrari Aperta

Naturalmente non è questa la sede per ripercorrere l’intera
storia della Ferrari. Innumerevoli libri sono stati scritti
sull’argomento. Tracciamo solo uno stringatissimo parallelo
tra la prima e l’ultima Ferrari, cioè tra la 125 S e la
laFerrari Aperta. Solo un paio di numeri su due modelli
separati da un’era geologica in senso ingegneristico. Entrambi
hanno carrozzeria scoperta a due posti ed entrambe montano un
motore V12. Le somiglianze finiscono qui. La 125 S aveva una
carrozzeria di tipo “barchetta”, il motore era montato
anteriormente; aveva una cilindrata 1.5, potenza di 118
cavalli a 6.800 giri (quindi 78,8 cavalli per litro);
raggiungeva 170 Km/h.

Invece la Ferrari laFerrari Aperta ha carrozzeria spider, il
motore a benzina è posteriore centrale. Cilindrata 6.2,
potenza 800 cavalli a 9.200 giri; come tutti sanno, ad esso si
affianca un sistema elettrico Hy-Kers che aggiunge 123
cavalli, abbiamo quindi 963 cavalli e una potenza specifica di
163 cavalli per litro. La velocità massima è dichiarata
superiore a 350 Km/h. Dal passato ad un presente futuristico.
Ma sempre nel rispetto della tradizione.

Salone di Ginevra 2017: le
nostre weekend cars
Una giornata al salone di Ginevra 2017 per dare un’occhiata
alle prossime auto da scegliere per i nostri weekend. La
redazione di Weekend in Auto ha visitato l’importante
manifestazione svizzera (apertura al pubblico dal 9 al 19
marzo), un’occasione per osservare come e quanto si muove il
panorama automobilistico mondiale. SUV e supercar, compatte
cittadine e limousine, sportive cariche di cavalli e
tranquille elettriche, hypercar a batteria e auto ad idrogeno,
familiari e berline.

[pjc_slideshow slide_type=”salone-di-ginevra-2017″]

Da Ferrari a Lamborghini, da Porsche ad Alfa Romeo, da Jeep a
Subaru, da Citroën, Peugeot e DS a Renault e Nissan. Ce n’è
per tutti i gusti, per un weekend in montagna o al mare o per
un fine settimana cittadino svicolando nelle strade dello
shopping o degli appuntamenti culturali. Andiamo a dare
un’occhiata alle auto che più hanno catturato la nostra
attenzione.

FERRARI 812 SUPERFAST, L’APOTEOSI DEL CAVALLINO
Non poteva esserci modo migliore per festeggiare i 70 anni
dalla nascita della leggendaria casa di Maranello, vicende
della Formula 1 a parte. Vista da vicino la Ferrari 812
Superfast è ancora più bella e impressionante di quanto non
lasciassero intravedere i comunicati stampa.      Una linea
estremamente moderna ma dalle suggestioni         classiche
(l’ispirazione proviene dalla 365 GTB4 Daytona). Lo capisci
subito, anche a cofano chiuso, che sotto pulsa un cuore
possente, tradotto in numeri negli 800 cavalli del favoloso
V12 aspirato. Non una gran turismo, bensì “la” gran turismo.
Per un weekend insuperabile.

LAMBORGHINI HURACAN PERFORMANTE E PORSCHE PANAMERA
SPORT TURISMO
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