MENSILE DELL'ASILO DEI NONNI - Anno XI N 10

Pagina creata da Davide Capasso
 
CONTINUA A LEGGERE
MENSILE DELL'ASILO DEI NONNI - Anno XI N 10
MENSILE DELL’ASILO DEI NONNI      Anno XI N° 10

S. Giovanni Paolo II - Coccolia   Ottobre 2019
MENSILE DELL'ASILO DEI NONNI - Anno XI N 10
Cooperativa Sociale a.r.l. - ONLUS
                                               in questo numero
Benedetta Bianchi Porro                        L’ANGOLO DELLA SPIRITUALITÀ
Sede: Coccolia (RA) Via Ravegnana 737          a cura di LUISA CORAZZA
                                               “Siamo servi inutili…                                 3
Presidente:        Luisa Corazza
Vice-Presidente: Francesco Bruni               L’Effetà di Paolo VI                                 13
Consiglieri:       Marina Cambiuzzi            1° Novembre                                          16
                   Mariasilvia Monterastelli
                                               2 Novembre                                           18
                   Giuseppe Russo

                                               L’ANGOLO DELLE RIFLESSIONI
                                               La silenziosa vita delle piante                      21

“LA VOCE DEI NONNI”                            L’ANGOLO DEL DIALETTO E DELLE TRADIZIONI
                                               a cura di LAUBER
Mensile dell’                                  UTOBAR 2019 | Ottobre 2019                           22
Asilo dei Nonni - S. Giovanni Paolo II         Racconti per grandi e piccini                        23
Centro Diurno e Comunità Alloggio
                                               Il modo di dire del mese                             25
Via Ravegnana, 737 | Coccolia (RA)
Tel. 0544 569177 | Fax 0544 239947             L’ANGOLO DELLE NEWS
                                               N° 75190 …cosa è?                                    26
e-mail: info@asilodeinonni.com
                                               Nunzia Catalfo e Teresa Bellanova al tavolo…         28
web site: www.asilodeinonni.eu
                                               Notizia dell’ultima ora                              30
                                               Dalla parte degli ultimi…                            32
Direttore Responsabile                         La notizia che non fa rumore                         34
Giuseppe Russo                                 Benvenuta “carta d’identità nuova”!                  35

Redattori
                                               L’ANGOLO DELLE CURIOSITÀ
Laura Bertoni                                  Il latino non è lingua morta                         36
                                               13 ottobre....                                       37
Luisa Corazza
                                               31 ottobre                                           38
Daniela Elleri
Clara Mughini                                  L’ANGOLO DELLA MEDICINA
Daniela Ronconi                                Arriva in Italia il farmaco che spegne la psoriasi   40
Giuseppe Russo
Alessandro Abiuso                              L’ANGOLO DELLA SALUTE

Don Paolo Szymusiak                            Il tempo passato davanti allo schermo modifica...    42

                                               L’angolo degli aforismi                              43
Pubbliche Relazioni
Luciana Guardigli                              GALLERIA FOTOGRAFICA
                                               2 Ottobre “Festa dei nonni”                          44
Stampa e Grafica                               I compleanni                                         46
Tipografia GE.GRAF srl                         Nonne al centro benessere                            50
V.le 2 Agosto, 583 - Bertinoro (FC)
T. 0543 448038 - gegraf@gegraf.it              L’angolo dell’umorismo                               51
www.gegraf.it
                                               La posta del direttore                               54

In copertina: I colori dell'autunno
MENSILE DELL'ASILO DEI NONNI - Anno XI N 10
Siamo servi inutili

L’ANGOLO DELLA SPIRITUALITÀ

“Siamo servi inutili… Abbiamo fatto
quanto dovevamo fare…” (Lc. 17, 7 - 10)
Espressione di Gesù di non facile comprensio-          In breve: in Israele la scala sociale era costituita
ne. Nella mia lunga vita di omileti                    da due gradini - liberi e schiavi.
ne ho ascoltati e condiviso le loro interpreta-        Se ben riflettiamo, secondo la vera natura del
zioni sul significato della frase.                     popolo di Dio, Israele, tutti avrebbero dovuti
Per digerire quei “servi” ho ripercorso la storia      essere liberi.
antica ed in particolare l’organizzazione politi-      A causa di una istituzione assai antica, gli schia-
ca di Israele, la sua scala sociale, la posizione      vi, i servi, potevano essere o stranieri o Israeliti
dei servi ed il conseguente loro ruolo.                o dipendenti pubblici del tempio e dello Stato.
La frase di Gesù tradotta dall’aramaico mi urta-       Gli schiavi stranieri provenivano dalla guerra.
va troppo, non trovavo “veramente Sue quelle           Gli schiavi come in tutto l’Oriente facevano
parole”, mi ripetevo che le traduzioni sono im-        parte dell’attività commerciale per cui era nor-
perfette ecc. ma ultimamente mi è stato richie-        male trafficarli.
sto di mettere nero su bianco da conoscenti            La legge autorizzava gli Ebrei ad acquistare
afflitti dal mio antico dubbio. Non ero la sola!       schiavi stranieri. (Lv. 25, 44-45)
Così riporto il mio percorso di ricerca alla verità.   La stessa legge condannava a morte chiunque

                                                                                      OTTOBRE | 2019     3
MENSILE DELL'ASILO DEI NONNI - Anno XI N 10
L’ANGOLO DELLA SPIRITUALITÀ

avesse rapito un suo connazionale israelita e           Ma quali schiavi? Quelli asserviti al peccato che
lo avesse reso schiavo o l’avesse venduto. (Dt.         è la peggior schiavitù, perché porta la morte.
24,7)                                                   (Eb.2,14ss; Rm. 5,12ss)
Altra norma ben definita riguardava il tratta-          Cristo dunque è venuto a liberarci dalla tre-
mento dello schiavo fuggito dal suo padrone             menda schiavitù spirituale “Se il Figlio vi farà li-
e che si fosse rifugiato nel territorio di Israele:     beri, sarete liberi davvero” (Gv.8,36)
“Non dovrete restituirlo al proprietario ….. Ri-        Dunque fortunati gli Ebrei liberati dalla schia-
marrà presso di voi, dove gli parrà meglio …. e         vitù dell’Egitto, e molto più fortunati noi che
voi non lo molesterete”. (Dt.23,16 ) Per quanto         con il battesimo abbiamo acquistato la libertà
riguarda gli Israeliti ridotti in schiavitù, la leg-    di figli di Dio. (1Cor. 7,22ss; Rm. 6,16-22ss)
ge prescriveva che lo schiavo riacquistasse la          Ora, la libertà donataci da Cristo, va usata per
libertà dopo sei anni di servizio. (Dt. 15,12-18;       imitare l’esempio di Cristo, che ci ha detto “Se
Lv. 25,39-54)                                           uno tra voi vuole essere grande, si faccia servo,
Nell’anno giubilare però tutti dovevano riac-           e se uno vuole essere primo, si faccia nostro
quistare la libertà. Nel caso in cui un debitore        schiavo; appunto come il Figlio dell’uomo, che
era insolvente il suo creditore lo poteva vende-        non è venuto per essere servito ma servire (Gv.
re come schiavo. (1 Sam. 22,2; 2 Re 4,1)                13,1-17) e dare la sua vita in riscatto per molti.
Gli schiavi del tempio erano prigionieri di guer-       (Mt. 20, 26-28)
ra come si legge nel libro 31 dei Numeri versetti       Gesù è il liberatore e anche se la situazione so-
25-47 o in quello di Giosuè (Gs. 9,21-27)               ciale degli schiavi rimase inalterata al suo tem-
Gli schiavi dello stato erano i soldati vinti.          po, portò la Buona Novella “tutti siamo uguali”.
A tutto questo va aggiunto che un povero po-
teva vendere anche se stesso e andare a servire         Difficile cambiare una realtà politica sociale,
piuttosto che lasciar morire di fame la propria         ma il Cristianesimo è riuscito a portare umani-
famiglia.                                               tà, rispetto, misericordia e a far cadere il pote-
Secondo la legge ebraica uno schiavo poteva             re di Roma imperiale e di altri stati nei periodi
lavorare non più di 10 ore al giorno e mai di           storici che si sono susseguiti.
notte. Al sabato non poteva essere obbligato            Già al tempo di Gesù e dopo la sua venuta, i
a lavorare, né essere sottoposto ad umiliazio-          fermenti di libertà si fecero sentire. Riporto il
ni, tantomeno svolgere lavori che rivelassero la        brano di San Paolo “Lettera a Filemone” che
sua condizione di schiavo, come quella del sar-         ben racconta il motivo per il quale la schiavitù
to o del barbiere o del servizio ai bagni pubblici.     fu abolita: non con la lotta cruenta delle armi
Qualora fosse stato maltrattato, o se gli si pro-       ma con l’amore.
curava qualche invalidità fisica, il tribunale si ri-   Tuttavia esistono ancora forme di orribile schia-
servava il diritto di restituirgli la libertà.          vitù: prostituzione, la tratta degli stranieri e la
Se uno schiavo veniva ucciso dal padrone, que-          pedofilia ecc.
sti veniva condannato a morte.                          Onesimo, è uno schiavo, il cui nome significa
Le schiave godevano di minor privilegi rispetto         utile, fuggito dal suo padrone dalla città di Co-
ai maschi, ma erano protette dalla legge, per           lossi, e forse era giunto o a Cesarea o a Roma,
cui una schiava avvenente poteva essere man-            metropoli, nelle quali i fuorilegge potevano na-
tenuta concubina, e poteva sperare di diventa-          scondersi. Non si sa quando Paolo e Onesimo
re la moglie del padrone.                               si siano incontrati, però Paolo lo ha accolto, lo
Del servo o schiavo della parabola non sappia-          ha istruito nel Vangelo e gli si è affezionato.
mo nulla perché fosse tale, ma sappiamo che             Paolo sa che bisognava regolarizzare la situa-
svolgeva i lavori dei campi e poi quelli dome-          zione del fuggitivo perché il suo padrone pote-
stici.                                                  va farlo ricercare e una volta trovato metterlo
C’è voluto il Figlio di Dio per liberare gli schiavi.   a morte; inoltre Paolo stesso avrebbe potuto

  4    LA VOCE DEI NONNI | 10
MENSILE DELL'ASILO DEI NONNI - Anno XI N 10
L’ANGOLO DELLA SPIRITUALITÀ

essere accusato di complicità, grave colpa nel-         devi fare, preferisco pregarti i nome della ca-
la legislazione di allora. Saputo il nome del pa-       rità, così qual io sono, Paolo, vecchio e ora an-
drone di Onesimo, Filemone, ricco cristiano di          che prigioniero per Cristo Gesù; ti prego dun-
Colossi, rimanda lo schiavo con un biglietto di         que per il mio figlio, che ho generato in catene,
raccomandazione; spera che Filemone affran-             Onesimo, lui che un giorno ti fu “inutile”, ma
chi Onesimo e permetta allo schiavo di ieri di          ora è “utile” a te e a me. Te l’ho rimandato, lui, il
diventare suo collaboratore nell’apostolato.            mio cuore….” Forse per questo è stato separato
Un biglietto che ci rivela un Paolo cordiale e          da te per un momento perché tu lo riavessi per
con un profondo rispetto per l’uomo meno                sempre, non più però come schiavo, ma molto
considerato, ma riscattato dal sangue di Cri-           di più che schiavo, come un fratello carissimo,
sto.                                                    in primo luogo a me, ma quanto più a te, sia
Paolo, è figlio del suo tempo, conosce le strut-        come uomo, sia come fratello nel Signore. Se
ture della società contemporanea che divide             dunque tu mi consideri come amico, accogli-
gli uomini in schiavi e liberi (1 Cor. 7,20-24; Col.    lo come me stesso. E se in qualche cosa ti ha
3,22-41; Ef. 6,5-9) perciò non prende posizione.        offeso o ti è debitore, metti tutto sul mio con-
Per chi crede in Cristo Gesù non c’è divisione          to….”(Paolo - lettera a Filemone 8-20).
tra giudei e greci o tra schiavi e liberi: sa che       Tutta questa ricostruzione mi faceva stare tran-
tutti sono uguali davanti a Dio ed è per questo         quilla per un po’ e poi la frase continuava a
che scrive a Filemone: “Per questo, pur aven-           martellarmi fino a quando non intervenne lo
do in Cristo piena libertà di comandarti ciò che        Spirito Santo.

Nicolas Poussin (1594-1665) - Passaggio del Mar Rosso

                                                                                        OTTOBRE | 2019   5
MENSILE DELL'ASILO DEI NONNI - Anno XI N 10
L’ANGOLO DELLA SPIRITUALITÀ

Rembrandt (1659) - Mosé e le tavole della legge       Tiziano Vecellio (1546) - Discesa dello Spirito Santo

È stato San Paolo, letto e riletto tante volte che    dio, vano ecc… che non serve…”
un giorno mi fece capire quello che per me era        Ma non bastava a spiegare il vocabolo “inutile”
un rebus per mezzo di un suoscritto: “Riguar-         che in greco significa piccolo, inutile, oppure
do ai doni dello Spirito Santo, fratelli non voglio   povero, e vile nel senso di umile condizione.
lasciarvi nell’ignoranza. Voi sapete infatti che,     La CEI ha tradotto l’espressione di Gesù con
quando eravate pagani, vi lasciavate trascina-        “servi inutili”. Ma se hanno lavorato, pensavo io,
re senza alcun controllo verso gli idoli umani.       in quanto servi, inutili non sono!
Perciò io vi dichiaro: nessuno che parli sotto        Sarebbe stato meglio tradurre “siamo poveri
l’azione dello Spirito di Dio può dire:”Gesù è        servi” dando all’aggettivo “inutili” quello di “po-
anatema”; e nessuno può dire: “Gesù è Signo-          veri” a significare la loro condizione di umiltà
re!”, se non sotto l’azione dello Spirito Santo”.     e pochezza. Allora si potrebbe anche tradurre
Vi sono diversi carismi, ma uno solo è lo Spi-        “siamo semplicemente servi” dove l’aggettivo
rito: vi sono diversi ministeri, ma uno solo è il     greco rafforza il sostantivo servi.
Signore; vi sono diverse attività, ma uno solo è      Ora San Luca riferendo le parole di Gesù vuole
Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno è data      spiegare, che “il servire” per l’uomo non è un
una manifestazione particolare dello Spirito per      merito perché, essendo creatura, ne consegue
il bene comune.                                       la disponibilità e la normativa quando è chia-
Ciò che mi metteva in crisi era l’aggettivo “inu-     mato a servire.
tili”. Aggettivo pesante, il cui significato è “su-   Un uomo che non servisse verrebbe a vanificare
perfluo, inefficace, che non reca alcun rime-         la sua stessa identità, avrebbe perso la sua vita,

  6    LA VOCE DEI NONNI | 10
MENSILE DELL'ASILO DEI NONNI - Anno XI N 10
L’ANGOLO DELLA SPIRITUALITÀ

Serva di Dio Annalena Tonelli        Servo di Dio Don Luigi Giussani      Beato Pier Luigi Frassati

avrebbe perso se stesso. Invece chi vive come            nostra colpa che Lui non può operare attraver-
servitore non fa altro che attualizzare quel di-         so noi la giustizia e la verità, la grazia e la san-
segno divino iscritto nella sua stessa vita. Da          tità a nostro vantaggio.
ciò comprendiamo come il servire è normale,              Questa riflessione azzera in noi qualsiasi
non richiede ricompensa tanto meno rivendi-              espressione di presunzione perché ci ricono-
cazioni al sindacato dei lavoratori!                     sciamo servi (servitori) di Dio, semplici e umili,
Questo per chi lavora nella vigna del Signore            senza pretese, senza alcun diritto.
però nel mondo del lavoro oggi i sindacati one-          Siamo al servizio della divina volontà, Lui ordina
sti difendono i lavoratori dai soprusi dei potenti.      e noi obbediamo, cioè ascoltiamo.

Ecco perché San Paolo scrive “Non è un van-              La sua Parola è la sola e unica legge di vita.
to per me, annunciare il Vangelo. È un dovere            Nulla dobbiamo avere. Tutto è dono, è grazia
per me. Guai a me se non predicassi il Vangelo”          purissima, è elargizione gratuita di amore e di
(1 Cor. 9,16).                                           misericordia.
“Siamo semplicemente servi, abbiamo fat-                 Ci sta un esempio. Paragoniamoci ad un sac-
to quanto dovevamo” oppure “siamo servi                  co vuoto nel quale il Signore trasporta oro, ar-
vili, umili, poveri” quindi “siamo poveri servi”.        gento e cose preziose. È Lui il proprietario del
Questa traduzione personalmente la preferisco            contenuto e se a lui il sacco serve per traspor-
e la trovo soprattutto corretta. Il perché è con-        tare altro materiale, è sempre Lui che stabilisce
tenuto nella spiegazione che San Paolo ci offre          cosa fare per il meglio .
ovvero che Dio Padre nella comunione del Suo             Non per niente tutto è partorito dalla sapien-
Santo Spirito e nella grazia del suo figlio Unige-       za del Padre. La nostra intelligenza e saggezza
nito, opera in tutti.                                    non partoriscono nulla. Noi possiamo riempir-
Da noi stessi riconosciamo di essere nullità,            ci solo di peccato mentre è Dio che ci riem-
tutto proviene da Dio. Lo stesso nostro respiro          pie dei suoi doni preziosi, dei doni divini. È Lui
ci è dato da Lui e allora di che vantarci? Di nulla.     che esalta la nostra inutilità in utilità, il nostro
 Polvere siamo. Niente siamo e di niente pos-            niente in tutto, la nostra miseria in ricchezza
siamo esaltarci. Quello che facciamo, qualsiasi          celeste e divina.
cosa, è opera Sua. Se non facciamo nulla è per           Tutto è opera del suo amore. Noi dobbiamo

                                                                                         OTTOBRE | 2019   7
MENSILE DELL'ASILO DEI NONNI - Anno XI N 10
L’ANGOLO DELLA SPIRITUALITÀ

                              Caravaggio (1601) – Conversione di san Paolo

 8   LA VOCE DEI NONNI | 10
MENSILE DELL'ASILO DEI NONNI - Anno XI N 10
L’ANGOLO DELLA SPIRITUALITÀ

lasciarlo fare in noi come a Lui conviene. “Per            Il servizio per un cristiano è totale, così come lo
noi stessi, da noi stessi, siamo nullità”, e sa-           è stato per Gesù. Il cristiano che non cammina
rebbe ora la smettessimo di essere tutto “io”.             sulla strada del servizio, diventa un cristiano
Suggerisco di mettere una “D” davanti all’io in            per se stesso e la sua vita diventa triste.
modo di ottenere una parola nuova che dice                 Ha spiegato le cause che ci impediscono di se-
tutto: “Dio”, Creatore, Padre, Amore.                      guire questa strada: la pigrizia che porta all’e-
Interessante quanto spiegò Papa Francesco a                goismo e la tentazione di considerarci padroni
proposito dei Servi inutili nella omelia a San-            della fede, padroni della Salvezza che induce a
ta Marta l’8 novembre 2016. Ha spiegato che                considerare la Chiesa “una struttura di potere”.
l’identità del cristiano è quella del “servo ma li-        Allora da figli obbedienti dobbiamo pregare per
bero, di figlio e non di schiavo”. Ha proseguito,          vincere le due tentazioni con
citando la preghiera della colletta la quale dice          a) l’umiltà del servizio;
“Allontana, Signore nel nostro cammino verso               b) la speranza nell’attesa del Signore.
di te, ogni ostacolo, perché nella serenità del            Sì Gesù con la sua vita e con le sue parole “Sia
corpo e dello spirito possiamo dedicarci libe-             fatta la Tua volontà” dichiara di essere venuto a
ramente al tuo servizio”                                   servire e non ad essere servito.

Affresco di Maria SS. Annunziata (1341) -Madonna dipinta a Santa Maria di Cafaggio dall’ignoto pittore Bartolomeo

                                                                                            OTTOBRE | 2019    9
MENSILE DELL'ASILO DEI NONNI - Anno XI N 10
L’ANGOLO DELLA SPIRITUALITÀ

Beata Benedetta Bianchi Porro                                         Alcide De Gasperi

Pertanto “il Signore fa sentire agli apostoli la        che la pigrizia porta alla comodità: servizio a
strada di quelli che hanno ricevuto la fede,            metà; e l’impadronirsi della situazione, cioè da
quella fede che fa miracoli. Sì questa fede farà        servo diventare padrone, porta alla superbia,
miracoli sulla strada del servizio”.                    all’orgoglio, a trattare male la gente, a sentirsi
                                                        importanti “perché sono cristiano, ho la salvez-
E qui non posso non citare la beata Benedetta           za, e tante cose così”.
Bianchi Porro, suor Serafina Farolfi, suor Cle-
lia Merloni, Don Pippo, Don Giussani, Annalena          “Il Signore ci dia queste due grazie grandi l’es-
Tonelli, Pier Giorgio Frassati, Chiara luce Bada-       sere umili nel servizio, ma servi, fino alla fine;
no e tanti altri “servi” di Dio. Difatti nel percorso   e la speranza nell’attesa della manifestazione,
alla canonizzazione il primo gradino della scala        quando venga il Signore a trovarci”.
di ascesa agli onori degli altari, è proprio quello     Alla spiegazione di Papa Francesco allego quel-
di “servo/a di Dio”.                                    la di San Paolo. Egli precisa ciò che viene dato a
Ha continuato a spiegare che la pigrizia ci al-         ciascuno perché diventi strumento per il bene
lontana dal servizio e ci porta alla comodità,          di tutti.
all’egoismo. Tanti cristiani sono buoni e vanno         Elenca i doni affermando che lo Spirito che
alla Messa, ma il loro servizio è limitato perché       concede è lo stesso per tutti: ad uno dà il lin-
servizio significa: servizio a Dio nella adorazio-      guaggio della sapienza, ad un altro il linguaggio
ne, nella preghiera, nelle lodi, nel servizio al        della scienza, ad un altro la fede, ad un altro
prossimo quando lo si deve fare, e servizio fino        il dono di far guarigioni, ad un altro il potere
alla fine, perché Gesù in questo è parte: “Così         dei miracoli, ad un altro il dono delle profezie,
anche voi, quando avrete fatto tutto quello che         ad un altro il dono di distinguere gli spiriti, ad
vi è stato ordinato, adesso dite siamo servi inu-       un altro la varietà delle lingue, ad un altro l’in-
tili .Servizio gratuito, senza chiedere niente”.        terpretazione delle lingue. Infine rimarca che
Ha sottolineato che nella vita si deve lottare          di tutte queste cose è l’unico e il medesimo
contro le tentazioni che ci vogliono distoglie-         spirito che lo opera, distribuendole a ciascuna
re dall’atteggiamento di servizio. Ha spiegato          come vuole.

 10    LA VOCE DEI NONNI | 10
L’ANGOLO DELLA SPIRITUALITÀ

Ecco allora che noi servi “inutili” ovvero umili,    come vuole per il bene della comunità: perciò
poveri, sacchi vuoti, veniamo riempiti di tutti      essi non devono essere causa di rivalità.
questi doni che non servono a noi ma ai fra-
telli. Siamo solo portatori dei frutti che proven-   Poi, pur ricordandone alcuni, dichiara che la
gono dallo stesso spirito e che sono distribuiti     carità li sorpassa tutti difatti essa è il fine dei
secondo una gerarchia.                               carismi. È più santo chi ama di più. Avere più
San Paolo inoltre evidenzia la loro gerarchia ed     carismi e non vivere nella carità, non serve a
afferma che sono concessi da Dio quando e            nulla.

Giotto (1305) Gesù lava i piedi agli Apostoli

                                                                                    OTTOBRE | 2019   11
L’ANGOLO DELLA SPIRITUALITÀ

San Paolo spiega bene che la carità è l’unica          riconosciuti come “coloro che servono Jahvè”
cosa che vale per se stessa, ha ragione di fine        (Num. 18; Gr. 33,21-22)
e qualifica l’esistenza umana e da servi “inuti-       Lo stesso fedele quando compiva un atto di
li” diventiamo “utili”.                                culto, era considerato uno che “serviva Dio”. (2
Così il servo “inutile”riempito della forza dello      Sam. 15,8)
Spirito Santo, il carisma, nella sua debolezza
unisce la buona volontà e si dispone a servire.        Ma il servizio non consisteva solo negli atti di
Questo comportamento deve caratterizzare               culto esteriore; doveva comprendere tutta la
ogni cristiano che docilmente affida le proprie        vita, diventando un servizio di amore “Ama,
possibilità umane con la preghiera allo Spirito        Jahvè tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l’a-
Santo perché le permei, le illumini, le rafforzi.      nima e con tutte le forze”. (Dt.6,5)
E lo Spirito Santo, anche se siamo peccatori,          Nel N.T. Gesù ricorda che il servizio a Dio
quando vuole servirsi di noi subito gli basta la       esclude ogni altro culto; deve venire dal cuore
nostra disponibilità e la nostra obbedienza e          e deve essere totale.
ciò ci rende servi, che da                             Bisogna scegliere perché non si può servire
incapaci e poveri, diventiamo utili. Più noi di-       due padroni …. Non si può servire a Dio e al
ventiamo piccoli, umili, semplici più lo Spirito       denaro. (Mt. 6,24)
Santo potrà usarci.                                    Il che significa che chi serve il Signore deve ri-
I carismi non si possono conquistare o in qual-        nunciare alle ricchezze per avere il cuore libe-
che modo “pagare”. Certo, dice San Paolo, pos-         ro. (Mt. 19,21)
siamo desiderare e chiedere ma ricordiamoci            Gesù ha dato l’esempio del totale servizio a Dio
che, proprio perché dati per il bene comune,           difatti è venuto per servire e dare la vita a sal-
sono una grande responsabilità.                        vezza degli uomini. (Mc. 10,45)
                                                       Così Gesù servendo il Padre ci ha insegnato
Una volta che riceviamo un dono dobbiamo               come il Padre vuole essere servito “Io, infatti,
usarlo e usarlo bene. Il dono può portare be-          sono stato in mezzo a voi come colui che ser-
nefici alle persone ma è veramente importan-           ve”. (Lc. 22,27)
te che sia “veicolo” per incontrare il Signore.        Anche Maria SS. è l’eccellente serva di Jahvè
Possiamo pensare che lo Spirito Santo non è            tutta protesa a servirlo che sin dall’inizio della
presente in noi se non manifestiamo qual-              sua maternità divina, si unisce nel servizio mes-
che dono spirituale. Non è così perché con il          sianico di Gesù il quale, vero servo del Signore,
battesimo nello Spirito tutti abbiamo ricevuto         dimostrerà a tutti gli uomini la dignità regale del
il dono delle lingue che può arrivare o subito         servizio con la quale è collegata strettamente
dopo qualche tempo. È un dono speciale di              la vocazione di ogni uomo. (G.Paolo II, Mulieris
preghiera e il Signore non ce lo fa mancare.           dignitatem, 15/8/1988, 5)
Siamo “servi inutili” che servono il Signore! E
questo ci deve bastare.                                San Paolo stesso affermava di aver servito il Si-
In più passi della Bibbia è rimarcato l’onore          gnore con tutta umiltà (servo inutile), fra mol-
del popolo eletto, chiamato a servire il Dio           te lacrime e le prove da parte dei Giudei. (At.
unico e vero, unitamente, al dovere di “Ado-           20,19) e lodava Timoteo, perché aveva servito il
rerai il Signore Dio tuo e servirai Lui solo” (Dt.     Vangelo insieme con Lui, “come un figlio serve
6,13; Mt. 4,10)                                        un padre”. (Fil. 2,22)
Il servizio consisteva nel seguire Jahvè, temer-       A noi decidere cosa fare e chi seguire.
lo, osservare i suoi comandamenti, obbedirlo,                                                      Luisa
servirlo e restargli fedele. (Dt. 13,5)
Il primo servizio era quello di offrire a Dio doni
e sacrifici. Per questo i sacerdoti e i leviti erano

 12   LA VOCE DEI NONNI | 10
L’Effetà di
PAOLO VI
Due anni fa, durante il Pellegrinaggio in Terra        catrice mentre le altre potevano ricorrere ad
Santa, una sera fummo portati in visita all’Isti-      una religiosa della comunità la porta della cui
tuto “Effetà” di Betlemme.                             stanza, accanto alla loro cameretta, era sempre
Grosso modo si sapeva della sua esistenza da           aperta di notte.
articoli letti su più riviste, ma visitarlo fu pren-   I bambini provengono dalle periferie di Bet-
dere atto di un miracolo. Proprio un miracolo!         lemme ed Hebron e negli ultimi anni anche dal
Solo un miracolo può garantire un sostegno,            Nord della Palestina e Gerusalemme.
un aiuto costante, una educazione e soprat-            Purtroppo il muro costruito da Israele a pochi
tutto una riabilitazione psico-fisica a bambini        centinaia di metri dalla scuola impedisce a chi
sordi. Una scuola quindi “di rieducazione au-          vive dall’altra parte di giungere lì.
diofonetica”.                                          Papa Paolo VI durante la sua visita in Palestina
Lara Hijarin, suora direttrice dell’Istituto, ci ac-   rimase sorpreso ed addolorato nell’apprende-
colse e ci accompagnò a visitare le aule vuote.        re l’alto numero di bambini sordi e ne chiese il
Niente alunni perché alle 18,30 di sera alcuni         motivo.
erano ritornati a casa e gli altri si erano ritira-    La risposta che gli fu data fu la stessa anche per
ti nel convitto interno che in quel momento            noi: gli studenti sono figli per la maggior parte
ospitava 24 bambini dai tre anni in su, ma in          di consanguinei.
passato ci furono anche 70 allievi. Suor Lara ci       Provengono da villaggi isolati fra Betlemme ed
spiegò che con le più piccole dormiva un’edu-          Hebron, dove perdura la tradizione di sposarsi

                                                                                     OTTOBRE | 2019   13
L' EFFETTÀ DI PAOLO VI

fra cugini anche di primo grado per mantenere         volge tutta la persona,
il patrimonio familiare. Addirittura ci sono co-      Con orgoglio Suor Lara parlò di Ysrà, 24 anni,
munità di 3000 abitanti che portano lo stesso         che da studentessa dell’istituto è diventata
cognome.                                              un’insegnante nelle stesse classi in cui comin-
Come se non bastasse questo limite sociale ne         ciò a parlare.
esiste un altro quello dell’handicap che viene        Di Alì 23 anni, affetto da gravissimo difetto
considerato “una punizione divina” e quello           all’udito, che stava concludendo un corso di
che colpevolizza la donna dei difetti del figlio.     scienze infermieristiche all’Arab American Uni-
Inoltre a lei viene affidato ogni computo edu-        versity di Jenin. Poi di un altro dei primi alunni
cativo del figlio.                                    che lavora in una lavanderia, di un altro ancora
È talmente vissuto male dai genitori l’handicap       in un’officina ecc…
del figlio che quando viene qualcuno a casa           Questi ultimi più che quarantenni hanno mes-
loro, il figlio o si toglie le protesi o deve stare   so su famiglia.
chiuso in camera.                                     Proseguendo Suor Lara diventò pensierosa nel
Una delle pellegrine a questo punto chiese:”I         commentare il bilancio economico dell’Isti-
genitori saranno ben collaborativi con voi?”          tuto che per quanto sostenuto dalla Missione
La risposta ci colse di sorpresa e ci amareggiò       Pontificia per la Palestina Cnewa, legata all’e-
perché Suor Lara rispose:”Padri e madri inve-         piscopato nord-americano, e dalla Fondazione
ce di essere di supporto alla nostra impresa          Giovanni Paolo II, una onlus per lo sviluppo e la
formativa, sono talvolta di ostacolo” e “pensa-       cooperazione promossa dalle diocesi della To-
re che i bambini all’uscita dalla scuola urlano,      scana che a Betlemme ha la sua sede per il Me-
chiacchierano, si fanno qualche scherzo… E chi        dio Oriente, è sempre in rosso perché richiede
non lo sa, penserebbe di essere davanti ad una        la presenza di personale insegnante altamen-
                                                      te qualificato che fa lievitare le spese in modo
scuola normale e non di sordi”, alle sua ultime
                                                      esponenziale. La suora ribatte con forza anche
parole si aggiunse Suor Ginetta che commossa
                                                      se il tono della voce rimase sommesso “tutta
raccontò di una bambina che per due anni era
                                                      questa schiera di esperti è la sola via possibile
stata completamente muta, mai una parola in
                                                      perché l’effetà si ripeta negli allievi”.
classe. Ed ecco il miracolo di Effetà, commen-
to io, è che quella bambina oggi è un’assistente                                                     LC
sociale!
Papa Paolo VI è stato un pastore non solo di
eccelse profondità intellettuali ma anche di
grandi gesti e ha traslato il Vangelo in promo-
zione umana. Per questo volle l’Istituto quale
dono di carità da lasciare alla Terra Santa dopo
il suo viaggio nel 1964.
Perché questo titolo? La risposta si trova nel
Vangelo: Gesù percorrendo le strade di Palesti-
na, si imbattè in un sordomuto e imponendogli
le mani ordino “Effetà apriti!” Il miracolo avven-
ne perché l’uomo riebbe l’udito e la parola.
Sono 47 anni che questo miracolo si ripete in
questo istituto dove sono passati più di 700
ragazzi. Suor Lara con gioia commentò che
in quelle aule ”viene abbattuto il e muro del
silenzio totale” e avviene quell’apertura agli
altri e al mondo che, partendo dall’udito, coin-

 14   LA VOCE DEI NONNI | 10
L' EFFETTÀ DI PAOLO VI

SCUOLA PER ALLIEVI CRISTIANI?                        - Carta di credito o PayPa! Sul sito www.so-
                                                     stienieffetà.org
Qui è proprio l’ouverture al miracolo. Tutti sono
accolti indifferentemente dal proprio credo di-      NB: facendo una donazione si ha diritto alle
fatti su 167 allievi, da 2 a 18 anni, solo 2 sono    agevolazioni fiscali previsti dalla legge.
cristiani.                                           I dati saranno trattati ai sensi dell’art.13, Rego-
Suor Ginetta, nativa di Verona lì presente da 40     lameno Europeo 679/2016 (c.d.”@DPR).
anni, illustrò che su 167 allievi solo due erano
cristiani.                                           METODO USATO AD EFFETÀ
In ogni aula spiegò era esposta un’immagine          Suor Sara spiegò che i bambini quando arriva-
della Madonna con il bambino fra le braccia. È       no sono come “muri” Hanno sì, gli apparecchi
un’icona condivisa anche dai mussulmani.             acustici o l’”orecchio bionico” cioè l’impianto
Suor Lara intervenne per precisare che “come         collegato al nervo acustico nel cervello, sento-
prevedono i piani di studio statali, c’è anche       no parlare ma non sono in grado di distinguere
l’ora di religione islamica”.                        suoni e vocaboli.
La maggior parte dei genitori apprezza quan-         A quattro anni già i bambini gridano in clas-
to viene fatto nella scuola e spesso chiedono        se quando si entra “marhobaan”, ossia ciao, in
alle suore: “Ma quale Dio è il vostro che vi fa      arabo. Nel tempo man mano che superano le
fare tutto questo a famiglie di un’altra fede?”      classi arrivano alle medie che parlano in ingle-
E concludono abbracciandole perché il loro fi-       se. Alle superiori parlano di storia e di letteratu-
glio ha avuto la vita cambiata frequentando la       ra ecc. Così a 5 anni un bambino può sostenere
loro scuola.                                         una conversazione e a 12 anni una interroga-
Il sogno di San Paolo VI avere una scuola per        zione.
i piccoli della Palestina si è avverato, ora deve    Come è possibile questo “effetà”?
continuare a sollecitare dal cielo tutti gli aiuti
finanziari perché “questa casa” attenta alla vita    NO LINGUA DEI SEGNI
debole nel segno dell’amicizia e della riconci-
                                                     Ma metodo orale che parte dalla lettura labiale.
liazione, continui a restare aperta.
                                                     A queste letture ci si arriva tramite la compren-
                                             L.C.    sione di chi ti parla e permette di comunicare a
                                                     pieno con la parola.
COME AIUTARE:                                        Da qui la necessità di affrontare sedute di “Lo-
AVANTI CON LE RISORSE                                gopedia”alle quali sono sottoposti gli alunni a
                                                     turno e singolarmente per un’ora a tu per tu
Perché la scuola continui la sua missione ha bi-     con “la voce” della tutor.
sogno di sostegno finanziario. Possiamo soste-       All’allievo si fa toccare la gola per “sentire” con
nere gli allievi di Effetà attraverso:               il tatto le vibrazioni delle consonanti ad es. R,
- bonifico bancario intestato a Fondazione           che è tra le lettere più difficili da percepire.
Giovanni Paolo II utilizzando il seguente IBAN:      Poi ci sono anche le insegnanti di sostegno a
IT0410539005458000000092116                          rafforzare e completare l’opera delle colleghe.
(inserire l’indirizzo nel campo causale);            Quando il bambino comincia a capire, com-
                                                     mentò Suor Lara gli si spalanca la porta sul
oppure                                               mondo. ”Comprende e comunica, torna vivo,
                                                     acquista fiducia in sé stesso uscendo così dal-
- bollettino postale 95695854 intestato a Fon-
                                                     la campana di vetro in cui l’handicap lo aveva
dazione Giovanni Paolo II via ROMA 3, 52015
                                                     relegato”.
Pratovecchio Stia (AR) Causale:”Per bambini di
Effetà Betlemme”;                                                                               Ch.L.C.

                                                                                    OTTOBRE | 2019   15
1° NOVEMBRE
I Santi, questi conosciuti
sconosciuti fratelli …..

“Siate perfetti come è perfetto il padre vostro      Le vie della santità sono molteplici e adatte alla
celeste” (Mt. 5,48): questo è il comando di Gesù,    vita di ciascuno. Ogni santo ha avuto un suo
divino Maestro. Già Dio nell’Antico Testamento       personale percorso nella santità tanto è vero
aveva ordinato al suo popolo: “Siate santi, per-     che Papa Giovanni Paolo II nella lettere apo-
ché io, il Signore Dio vostro, sono santo”.          stolica Novo Millennio ineunte scrive: “….. i per-
                                                     corsi della santità sono personali, ed esigono
Noi cristiani poiché siamo figli di Dio che è san-   una vera e propria pedagogia, conforme ai rit-
to dobbiamo riflettere la santità di Dio. Come       mi delle singole persone”.
possiamo fare noi che siamo deboli, pieni di di-
fetti e di passioni?                                 Quanto su scritto non sminuisce l’azione cre-
                                                     ativa dello Spirito Santo anzi gli si riconosce di
Semplice: affidarsi a Maria e con lei fare un        operare meraviglie, come ha cantato Maria, in
cammino anzi condurre una battaglia senza            quelle creature che con coraggio annunciano
quartiere per essere migliori, per piacere a Dio     e testimoniano il Vangelo nella quotidianità
e sviluppare le virtù cristiane in modo eroico,      della vita. Ricordiamo creature della porta ac-
cioè al massimo, o estremo, limite delle pos-        canto Chiara Corbella, Chiara Lubich, Chiara-
sibilità umane. Vivere perciò le beatitudini che     luce Badano, Annalena Tonelli ecc..
sono la Magna Charta del cristiano.

 16   LA VOCE DEI NONNI | 10
1° NOVEMBRE

I santi perciò sono anime sante e benedette             Padre Kolbe scrisse: “La nostra potenza con-
che “hanno lavato le loro vesti rendendole              siste nel riconoscere la nostra stupidità, de-
candide nel sangue dell’Agnello immolato”.              bolezza, miseria e in una illimitata fiducia nella
La vita dei santi, di ogni santo, riproduce la vita     bontà e nella potenza dell’Immacolata (Scrit-
di Cristo, perfetto Dio e Uomo perfetto, unico          to Kolbe SK 301) e S.Teresina di Gesù Bambino
modello di tutti cristiano e di tutti gli uomini.       nella sua lettera LT226 afferma: ”La perfezione
                                                        mi appare facile, vedo che basta riconoscere il
Essere santi significa essere innamorati di Dio, e      proprio niente ed abbandonarsi come un bam-
quindi figli obbedienti del Padre. I santi erano e      bino nelle braccia del Buon Dio”. Sì, sì, Teresina
sono creature dotate di una singolare ricchez-          ha ragione ma lo scoglio è il nostro “io”.
za umana che li metteva e mette in contatto
con gli altri fratelli per mezzo di parole, esempi      La strada della nostra santità poggia su due
molto concreti ed accattivanti.                         pilastri o atteggiamenti: umiltà e abbando-
                                                        no. Essere umili come Maria che all’annuncio
Nella stessa lettera apostolica il Papa esorta          dell’angelo si dichiarò “la serva del Signore” e
noi cristiani a prendere “il largo con Gesù” e a        dopo aver ascoltato con attenzione somma la
camminare seriamente per la strada della san-           sua Parola, vi aderì e vi conformò la sua vita.
tità: “Se il battesimo, scrive il Papa, è un vero
ingresso nella santità di Dio attraverso l’inseri-      Essere abbandonati al Signore significa avere
mento in Cristo e l'inabitazione del suo Spirito,       un cuore pieno di fede e di amore per il Padre.
sarebbe un controsenso accontentarsi di una             S.Teresina nella sua lettere LT9292 spiega che
vita mediocre, vissuta all’insegna di un’etica          “ciò che offende Dio e lo ferisce al cuore è la
minimalista e di una religiosità artificiale”.          mancanza di fiducia”. Gesù non chiede gran-
                                                        di opere, ma solo abbandono e riconoscenza
Il Papa nel Messaggio per le vocazioni scri-            (LT 196). “L’amore può fare tutto, le cose più
ve:”Compito primario della Chiesa è accompa-            impossibili non gli sembrano difficili; Gesù non
gnare i cristiani sulle vie della santità.. La Chiesa   guarda tanto la grandezza delle azioni e ne-
è “casa della santità” e la carità di Cristo, effu-     anche la loro difficoltà, quanto l’amore che fa
sa dallo Spirito Santo, ne costituisce l’anima.         fare tali atti”. (LT 65)
In essa tutti cristiani si aiutano reciprocamen-
te a scoprire e realizzare la propria vocazione         Allora mettiamoci in cammino e aiutati dai no-
nell’ascolto della Parola di Dio, nella preghiera,      stri fratelli maggiori, i santi, raggiungiamo quel-
nell’assidua partecipazione ai sacramenti e nel-        la santità a cui siamo chiamati tutti.
la ricerca costante del volto di Cristo in ogni
fratello. In tal modo … la Chiesa rivela l’infinita                                                     Ch.L.
ricchezza del mistero di Gesù Cristo e fa che
la santità di Dio entri in ogni stato e situazione
della vita, perché tutti i cristiani diventino ope-
rai nella vigna del Signore ed edifichino il corpo
di Cristo.”

Per spiegare ulteriormente il concetto di san-
tità aggiungo che non consiste nel compiere
grandi opere, estenuanti penitenze o lunghe
preghiere, ma nell’esser vuoti cioè coscienti del
nostro nulla.

                                                                                       OTTOBRE | 2019    17
2 NOVEMBRE:
“Perché cercate tra i morti
colui che vive” (Gv. 24, 5-6)

L’uomo di oggi da un punto di vista culturale è      alla tomba del defunto, guardare le foto sulle
particolarmente indifeso e senza risposte per-       tombe passando tra i vialetti verdi vestiti a fe-
ciò si trova spinto ad escludere la morte dall’o-    sta dai vasi di crisantemi, dai sempreverdi, dai
rizzonte dei suoi pensieri. È una parola proibita!   mazzi di fiori. Una coreografia che suscita vol-
La stessa organizzazione sociale che cura lo         ti, ricordi, esperienze date che contempliamo
svolgersi del funerale, dalla decorosa sistema-      con riverenza, mentre nel cuore si rinnovano le
zione del corpo alle fasi che includono quella       emozioni e i sentimenti “di un passato sepolto
finale del seppellimento, ne è la evidente di-       negli anni” ma vivo di speranza proprio come i
mostrazione.                                         bulbi di alcune piante in attesa dell’arrivo di fata
Alle agenzie di onoranze funebri i congiunti         Primavera.
delegano ogni incombenza e tutto ciò che li          Percorrendo i vialetti si ricorda, si mormorano
metterebbe in difficoltà psicologica, la stessa      preghiere si incontrano altri fratelli che come
atmosfera è ovattata e il dolore anestetizzato.      noi vanno a trovare i propri cari, familiari e amici.
Ciò che la Chiesa, per chi è credente, dice è        Comunichiamo e ricordiamo, ricordiamo te-
“la luce della fede sulla morte deve portare a       nerezze donate e ricevute, momenti di scontro
vivere con responsabilità questa vita”.              e di rappacificazione….
Ecco l’importanza del rito religioso quanto vi-      Si è accompagnati dalla eco di una preghiera di
sitare il cimitero, sostare in preghiera davanti     quando i nostri cari erano pellegrini sulle strade

 18   LA VOCE DEI NONNI | 10
2 NOVEMBRE

della vita e che, quando di sono addormentati,        tutti siamo testimoni. Egli è stato innalzato ac-
ci hanno passato il testimone per la nostra cor-      canto a Dio e ha ricevuto lo spirito Santo che
sa verso il cielo.                                    era stato promesso”. Negli Atti 2,32-33 si leg-
Cosa pregavano e noi cosa preghiamo? “Si-             ge “Ora egli ci dona quello stesso Spirito come
gnore, abbi pietà di chi dubita, dell’incredulo       anche voi potete vedere e udire”.
che vorrebbe credere, di noi prigionieri della        Dunque la Resurrezione introduce ad una fe-
vita, che precediamo da soli nella notte, sot-        sta senza fine. È mistero di fede: non nasce
to un cielo non più illuminato dalle fiaccole         sotto i nostri sensi come un qualsiasi avveni-
dell’antica speranza”.                                mento terrestre, si fonda per noi sulla parola
Perché recitiamo così? Perché, tentando di            dei testimoni del Risorto.
evitare di usare la parola “morte” nelle nostre       Queste riflessioni dovremmo pensarle quando
conversazioni, abbiamo nullificato il futuro ed       andiamo ad onorare un defunto alla camera
abbiamo ridotto la immortalità ad una “tomba          mortuaria, o al cimitero. Dovremmo ricorda-
senza speranza”.                                      re ciò che disse l’angelo alle donne accorse
È chiaro allora il perché dello sfoggio di co-        di buona ora al sepolcro ”Perché cercate tra i
struzioni cimiteriali di famiglia costose quanto      morti colui che vive? (Lc. 24, 5-6)”. Erano an-
un appartamento. Non si vuole dimenticare ed          date per completare le onoranze al corpo e
essere dimenticati: il nulla che ci si prospetta,     avevano con sé gli aromi da loro preparati.
attende noi e i nostri cari …. allora costruiamoci    La resurrezione di Cristo si chiama Pasqua,
un qualcosa che impedisca l’oblio.                    passaggio.
Questo però è il pensiero di chi non crede            La Pasqua è pienezza della vita eterna e per
nell’”oltre” che ci attende.                          questo i credenti dovrebbero sempre sorride-
Eh, sì! Ignorando Dio, anzi allontanandolo dal-       re perché siamo nell’eternità già da ora e con
la nostra vita, abbiamo ucciso la speranza e le       Cristo viviamo il tempo, anzi lo leggiamo con
giustificazioni del nostro agire.                     consapevolezza, tra dolore e speranza, senza
Il grande rischio a cui si va incontro è conside-     pessimismo. Lui orienta la nostra vita, siamo
rare solo due presupposti importanti nella no-        sostenuti dalla sua presenza, possiamo vincere
stra vita, l’immanente e il tempo storico.            il male.
L’”oltre” non esiste! Esiste solo per noi cristia-    La morte è distrutta “O morte dov’è la tua vit-
ni che crediamo nella vita eterna.                    toria? Dov’è la tua forza che uccide? Rendiamo
 Credere significa accogliere la testimonianza        grazie a Dio che ci dà la vittoria per mezzo di
della Resurrezione di Gesù non un racconto            Gesù Cristo nostro Signore”. (1 Cor. 15)
di fantasia ma un racconto che nasce da una           Nel nostro ed altrui dolore di fronte alla morte
esperienza.                                           ci sostiene la speranza che i nostri cari vivo-
San Paolo nella prima lettera ai Corinzi (15) scri-   no la felicità e l’amore che emana da Colui che
ve che ha ricevuto l’insegnamento che Cristo è        ci ha creato e che li rivedremo quando anche
morto per i nostri peccati, è stato sepolto ed il     noi avremo concluso la vita terrena.
terzo giorno è resuscitato come è scritto nella       Dobbiamo superare l’idea che essi ci guar-
Bibbia ed è apparso a Pietro e quindi ai dodici,      dino dall’alto e capire che la nostra vita si in-
e alla fine anche a lui, che aveva perseguitato la    treccia con la loro come le mani di due amici
Chiesa di Cristo.                                     congiunte per un sostegno vicendevole e che
La fede nella vita eterna richiede il coraggio di     continuano a vivere accanto a noi ma in modo
dire “Cristo è risorto”.                              diverso, invisibile.
“Questo Gesù Dio lo ha fatto risorgere e noi          Perché non si parla della morte?

                                                                                   OTTOBRE | 2019   19
2 NOVEMBRE

La morte simboleggia ogni altra paura ed è la         Dio non l’ha abbandonato e da quel giorno il
conclusione di ciò che non vorremmo: malat-           Padre è rimasto in attesa sulla porta di casa,
tia, vecchiaia, solitudine e perdita del proprio      scrutando l’orizzonte. Da quel giorno dentro
ruolo conquistato con fatica.                         l’anima di ogni uomo si è radicata questa mol-
Con il ragionamento è impossibile combattere          teplice nostalgia di casa.
la paura della morte e i nostri sforzi umani sono     Noi ci fidiamo del certo e del conosciuto e l’i-
vani ma, se lo facciamo stando con Gesù e Ma-         gnoto fa paura a tutti. Lo stesso Gesù ha chie-
ria, saremo già vincitori di ogni timore.             sto al Padre di risparmiargli quel passaggio
È Cristo la roccia, non ci fa affondare nella su-     obbligato ma fidandosi del Padre ha detto “Sia
perficialità della ricerca di una meta per cui        fatta la tua volontà”. Così anche gli altri mortali
valga la pena vivere.                                 provano la sua stessa paura e la vittoria della
Tutti ardiamo dal desiderio della vita e gli stessi   vita sulla morte con la risurrezione di Gesù ci
progressi scientifici hanno la finalità di scon-      garantisce che lui ha vinto.
figgere la morte. Il grande filosofo, scienzia-       Allora chiediamo la grazia di fidarci della pa-
to, matematico Blaise Pascal così si espresse a       rola di verità che per mezzo della voce di San
proposito della vita “Per quanto bella sia stata      Paolo ci stimola a credere che il nostro corpo
la commedia in tutto il resto, l’ultimo atto è        corruttibile si rivestirà di incorruttibilità e di
sempre sanguinoso”.                                   immortalità e noi finalmente godremo di quel-
Adamo avendo mangiato la mela, fu allontana-          la pace divina che Gesù risorgendo ha riportato
to dal Paradiso e come ha detto Papa France-          per sempre sulla terra che attende “cieli nuovi
sco, “ha intrapreso il suo cammino di cono-           e terre nuove”.
scenza di ciò che è bene e di ciò che è male”.                                                       LC

 20   LA VOCE DEI NONNI | 10
L’ANGOLO DELLE RIFLESSIONI

LA SILENZIOSA VITA DELLE PIANTE
La silenziosa vita delle piante, il silenzioso e se-   nuovi e lontani. Le siepi nel loro rigido, intrica-
greto fluire della clorofilla che salendo dalle ra-    to ed ombroso mondo nascondono segreti in-
dici circondate dalla terra, lambite e solleticate     sondabili. Lo sguardo si alza verso le cime alte,
dal viavai di insetti e lombrichi, sale verso l'alto   sussurranti una rassicurante lingua sconosciu-
vincendo la viscosa autostrada verso le cime           ta, creata dal vento e dalle foglie, dallo scric-
frondose. li mistero dei tronchi, la cui essenza       chiolio dei rami. Lentamente resto ipnotizzato,
è protetta da corazza lignea. Le lente colate di       resto vuoto, completamente assorbito, sul ci-
resine dal futuro d'ambra. La grande varietà di        glio di una conoscenza inafferrabile, al confine
forme e colori delle foglie, aghiformi eterna-         tra due mondi in una sorta di una verde subco-
mente verdi, superfici lanceo late, simmetrie          scienza vegetale, in un sentire/ non sentire. li
ardite soggette a transienti variazioni croma-         pensiero si perde tra frutti ed ortaggi, tra colori,
tiche, destini di lente cadute, dal turgore alla
                                                       sapori, forme e consistenze. La gioia sfronta-
croccante stagnazione al suolo nel sottobosco
                                                       ta di pomodori e peperoni, gli acuti festosi e
cosi come lungo le strade o nei parchi. Il vento
                                                       penetranti dei peperoncini, le sfumature dolci
muto solleva e trasporta per invisibili rotte, ol-
tre le aspettative del passato.                        e piccanti delle spezie, le mille gradazioni di
Cespugli e prati, carezzati piano, dolcemen-           dolce della frutta di infinite forme e dimensio-
te ondeggianti, brulicanti di invisibili autostra-     ni. D'improvviso il lieve amaro scuro della me-
de di formiche, scarabei, sorvolati dal pigro e        lanzana si fa strada nella mia bocca, in una in-
indefesso volo delle api, lentamente intente a         sensata rievocazione di gusto. Mi sorprendo a
suggere nettari ed a compiere inconsapevoli            pensare alla segreta e silenziosa vita dell'ovale
impollinazioni romantiche. L'avanzare lento e          ortaggio scuro ed improvviso ricomincia la cir-
dolce di margherite, tarassaco, nontiscordar-          colare esperienza tra linfa e sangue, tra legno
dimé e violette conquista pacificamente nuove          ed ossa, tra arti e rami, tra pelle e cortecce... e
terre in una marcia inesorabile di lievi fragran-      di nuovo, per sempre.
ze, colmando dei loro colori confini sempre                                            Alessandro Abiuso

                                                                                      OTTOBRE | 2019   21
L’ANGOLO DEL DIALETTO E DELLE TRADIZIONI

UTOBAR 2019
Ottobre 2019

Dopo il grande caldo dell’estate, al mattino la        ECCO L’AUTUNNO!
luce tarda a venire e al calar del sole l’aria si fa
fresca, di notte si fa amicizia con le prime leg-      Quando la terra comincia a dormire
gere e morbide copertine di lana.
                                                       sotto una coperta di foglie leggere,
Le foglie stanche colorano di giallo il bosco e
i viali, dalle siepi si ergono altere e regali mar-    quando gli uccelli non cantano niente,
gherite gialle come l’oro, i rami del melograno        quando di ombrelli fiorisce la gente,
si inchinano sotto il dolce peso di frutti lucenti,    quando si sente tossire qualcuno,
le rose si affrettano a mettere gli ultimi tene-
                                                       quando un bambino diventa un alunno:
ri boccioli accanto ad allegre rosse bacche, i
prati di un verde chiaro sono orfani di fiori, rare    ECCO L’AUTUNNO!
sono ormai le farfalle e le lucertole.                                                         R. Piumini
L’aria odora di mosto, i camini inviano nei cieli
strade di fumo leggero. Le rondini sono parti-
te, ma sono arrivati i pettirossi che subito han-      Quando viene ottobre bello leva il vino dal ma-
no fatto visita al mio melograno, che, come            stello.
sempre, custodisce per loro i suoi magici frutti
smaltati.                                              A San Simone il ventaglio si ripone (il 28) e il
È arrivato l’autunno.                                  galletto si fa cappone.

 22   LA VOCE DEI NONNI | 10
L’ANGOLO DEL DIALETTO E DELLE TRADIZIONI

Se t’vu che l’ai e vegna bon piantal e’ dé ad San      completamente l’attuale modello di sviluppo, il
Simon.                                                 nostro modo di vivere: bisognerebbe tornare a
Se vuoi che l’aglio venga buono piantalo il gior-      una vita più povera, più semplice, più lenta, più
no di San Simone.                                      “naturale” più “umana”. Sarà difficile, ma alme-
                                                       no qualcosa si tenterà di fare.
Per Santa Reparata (l’8) ogni oliva è oliata.          A Milano si chiederà al Comune di ridurre il
                                                       consumo del suolo, a Napoli ci si impegnerà
Il 18 è San Luca e si raccolgono le castagne:          per ridurre roghi e rifiuti, a Roma si parlerà di
Par San Loca la castagna in boca.                      trasporto pubblico e piste ciclabili, ogni zona
Per San Luca la castagna in bocca.                     cercherà di far qualcosa, ognuno di noi può
                                                       fare qualcosa!!
Ti dona funghi castagne e ghiande ottobre bello,       Quando ero bambina nella mia casa contadi-
ma tieni pronto ben l’ombrello,                        na non esisteva il problema dei rifiuti: non c’era
ottobre è quasi matto,                                 la plastica, gli avanzi della tavola venivano dati
ma nessuno gli fa il ritratto.                         alle galline o ai maiali, la carta veniva bruciata
                                                       nel camino, la frutta aveva spesso una qualche
Ottobre gelato ogni insetto è debellato.               macchiolina ma era buonissima ugualmente,
                                                       se per caso capitavi dal fruttivendolo capivi su-
Se di ottobre scroscia e tuona l’invernata sarà        bito qual era la stagione, si illuminava la notte
buona.                                                 con le candele o coi lumi a petrolio, le mac-
                                                       chine erano rare, si girava in bicicletta e non
Il 4 è San Francesco e…                                tutti l’avevano, la mia nonna distribuiva il latte
Par San Franzesch l’ariva e’ tord e e’ fresch.         appena munto in città trasportandolo con un
Per san francesco arriva il tordo e il fresco.         biroccino trainato da una cavalla.

                                                       Lavorazione dell’erba palustre (foto d’epoca)

RACCONTI PER GRANDI E PICCINI

I temporali dell’estate sono stati molto violen-
ti, trombe d’aria hanno distrutto pinete, sradi-
cato alberi secolari, è evidente che il clima sta
cambiando velocemente. In questi giorni ci
sono enormi manifestazioni per “salvare il no-
stro pianeta”. Si è rotto il patto fra gli uomini e
la terra e, per fortuna, sembra che governanti
e cittadini del mondo ne siano finalmente tutti
consapevoli.
Fa troppo caldo e addirittura fanno veglie fu-
nebri per i ghiacciai che si stanno riducendo
velocemente.
Bisogna fare rimboschimento, pulire boschi e
fiumi, limitare l’uso della plastica, usare prodot-
ti naturali. Produrre meno rifiuti. Bisogna sal-
vare la Terra e gli uomini che la abitano dall’in-
quinamento. Per farlo bisognerebbe cambiare

                                                                                        OTTOBRE | 2019   23
L’ANGOLO DEL DIALETTO E DELLE TRADIZIONI

Poi è arrivato il progresso, tutto si è mecca-
nizzato, tutto deve apparire perfetto, ma ora
ci stiamo accorgendo che forse abbiamo esa-
gerato ed ecco le manifestazioni per “salvare il
nostro pianeta”. Di fronte alla frenesia del con-
sumismo ecco una zirudella degli Smembri del
1975 che ricorda il tempo passato quando, per
riempire lo stomaco bastavano:

Una zvola, un ravanel,
un pezz ad pan, un zizarnel,
dl’insalê, una quelca arenga,
e un pulastar… (sol la dmenga!).
Mo la zenta adess i sguazza:
j è pin ad machin, i va a caza,
j ha la tenda, la rulott,
is diverta e’ dé e la nott,
j ha la cà pina ad mutur….
Nô a i avema e’ smulgadur,
una secia, la mastela,
la gratusa, la gardela,
la garné, la ruscarola,
una quelca cazarola,
e’ tulir, e’ sac de’ gran
par la mnestra e par e’ pan,
dal patet e di fasul,
mo in pateva i nostar fiul!

Fonte: SMEMBAR (il Lunario della Romagna)                FATTI MESSI IN FILA
di Tomaso Piazza a cura della Banca popolare di Faenza

                                                         Non ci crederete, ma abbiamo un nuovo Go-
TRADUZIONE                                               verno, prima era gialloverde, ora è giallorosso!
Una cipolla, un ravanello,
un pezzo di pane un cetriolo bello,
                                                         Greta Thunberg, una ragazzina di 16 anni è riu-
dell’insalata una qualche arringa
e un pollastro… (solo la domenica!)                      scita a far capire al mondo che il nostro piane-
Ma la gente adesso sguazza,                              ta è troppo inquinato e che bisogna cambiare
pieni di macchine, vanno a caccia,                       metodo di vita.
han la tenda, la rulotte,
si divertono giorno e notte;                             È tornato Renzi: ha fondato un nuovo partito -
hanno la casa piena di motori                            Italia Viva.
(elettrodomestici).
Noi avevamo l’asse per lavare,                           Continuano ad arrivare migranti, molti su pic-
un secchio, la mastella,                                 cole imbarcazioni, ma se ne parla molto meno
la grattugia, la graticola,                              (Salvini, non è più al governo).
la scopa, la pattumiera,
qualche casseruola,                                      Sono cominciate le scuole: anche quest’anno
il tagliere, il sacco del grano
                                                         mancano insegnanti.
per fare la minestra e il pane,
delle patate e dei fagioli,
ma non soffrivano i nostri figlioli!

  24    LA VOCE DEI NONNI | 10
Puoi anche leggere