Incontro 2019 n. 1 - 2019 n. 2 - Comunità Pastorale Maria Regina della Famiglia
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INDIRIZZI UTILI: Don Mauro Taverna (Parroco) Via Leopardi, 4 Tel. 0331 792630 Fax. 0331 734825 donmaurotaverna@gmail.com Centro Parrocchiale Paolo VI Via Bachelet, 9 Tel. 0331 790389 Segreteria di Arnate segreteriaparrocoarnate@virgilio.it Tel. e Fax. 0331 771393 Suore, Figlie di Maria Ausiliatrice Via Pio La Torre, 2 Tel. 0331 793590 Sr Ivana: direttrice.mic@gmail.com Sr Lucia: brasca.lucia@gmail.com Anno XXXVII - n°2 - Maggio 2019 Periodico delle Comunità Parrocchiali di Madonna in Campagna e Santi Nazaro e Celso - Gallarate ORARIO SS. MESSE: www.mariareginadellafamiglia.it Dir. Resp. don Mauro Taverna Reg. Trib. Busto A. N. 09/01 Parrocchia Santuario di Stampa: A. Ferrario Ind. Grafica Madonna in Campagna Via Madonna in Campagna 1, Gallarate Vigiliare............................ ore 18:30 Festive.................................ore 8:00 ..........................................ore 10:30 ..........................................ore 18:00 Feriali...................................ore 8:00 Il presente numero Parrocchia SS. Nazaro e Celso è stato chiuso il 28.04.2019 Ne sono state stampate 1500 copie. Viene recapitato a tutte le famiglie residenti Vigiliare.............................ore 17:30 nel territorio delle parrocchie Festive.................................ore 9:00 ed offerto a quanti sentono di amare ..........................................ore 11:00 MADONNA IN CAMPAGNA e ARNATE. Feriali...................................ore 9:00
Maria frequenta la ferialità: è donna dei nostri giorni. La santità di Maria è una santità feriale, proprio come quella alla quale siamo noi tutti chiamati. La seconda: la Vergine fa’ esperienza totale di Cristo: cioè accompagna Gesù attraverso editoriale tutta la vita e anche oltre, nei momenti supremi. E’ nel cenacolo, sotto la croce; è di don Mauro Taverna donna del “terzo giorno”, testimone della Risurrezione. Gli altri furono testimoni del Risorto; Lei della Risurrezione! MARIA SERVA DI DIO E DEL MONDO Vogliamo fare nostri questi insegnamenti di Maria e la vogliamo pregare in questo Il Mese di Maggio è per eccellenza il Mese mese di Maggio, sapendo che pregare non dedicato a Maria “Madre e modello della significa macinare Ave Marie, consumare tutti Chiesa”. i grani del Rosario e poi essere lontani dalla Ma a ben pensare Maria è anche “modello legge del Signore: fare la doppia vita, fare di femminilità”. E’ l’icona del femminile delle scelte di comodo, egoiste. espresso in pienezza: la “donna vera”, la “donna nuova”. Vuoi incontrare una donna Pregare significa soprattutto aderire alla vera, una ragazza riuscita? Ecco Maria! In volontà di Dio, dichiararsi “servi di Dio”: Lei trovano espressione le categorie terrene mettere in pratica il Vangelo, entrare nella e forti della femminilità: è innamorata della logica di accoglienza, logica di servizio, vita, è capace di attesa, di accoglienza, in logica di abbandono, logica di festa, logica grado di andare alla sostanza delle cose, è di speranza, logica di carità. testimone di servizio, di gratuità, di maternità, di comunione. Vi propongo di iniziare il mese mariano con Tanto dovremmo innamorarci, da chiedere i questa preghiera: tratti della “femminilità” e della “maternità” “Madonna mia, mi sono accorto da tempo di Maria. “Modellaci sul tuo volto, donaci le che non ti ho mai voluto mai un gran bene. tue fattezze, trasfondici i lineamenti del tuo Ti ho sentita sempre troppo lontana (e tu mi spirito”. sei stata sempre vicina), non ho mai avuto dimestichezza con te, il mio affetto che tante “Amare Maria” significa imitarla. A noi spetta volte ti ho professato è stato forse più un il compito di riprodurre, nella nostra esistenza convenevole di accademia che uno scroscio quotidiana, le stesse spinte architettoniche vertiginoso di amore. che hanno fatto di Lei la purissima dimora di Mamma mia, fa’ che ti senta accanto a me Dio. Ecco allora che ne deriva un impegno: ogni momento, fa’ che la mia vita si colori di “non parlare quasi mai di Maria”, ma “parlare te, e trovi il suo scopo in te; mamma mia, fa’ sempre a Maria”. che queste larve d’affetto fioriscano di vita, La Madonna ci insegna principalmente due scaldate dai raggi del tuo amore materno”. cose. (don Tonino Bello, 13.05.1960) La prima: Maria fa’ esperienza quotidiana di Cristo, e il quotidiano è il “cantiere” in cui si don Mauro costruisce la storia della salvezza. 1
Veglia dei missionari martiri 28 marzo 2019 Veglia dei missionari martiri 28 marzo 2019 significa difenderne i diritti, assumerne Ogni anno, il 24 marzo, si celebra la le paure e le difficoltà – è scritto nel Giornata di preghiera e digiuno in memoria sussidio preparato da Missio Italia per dei missionari martiri perché proprio in l’animazione della Giornata – “Per amore tale data, nel 1980, venne assassinato del mio popolo non tacerò”; significa l’Arcivescovo Romero mentre celebrava agire coerentemente alla propria fede. la messa; il tema scelto quest’anno per la In quanto cristiani, discepoli missionari, 27° Giornata è stato: portatori della Buona Notizia di Gesù, non “Per amore del mio popolo non tacerò” possiamo tacere di fronte al male. Farlo (cfr. Is 62,1) e si ispira alla testimonianza di significherebbe tradire il mandato che ci Mons. Oscar Arnulfo Romero, Arcivescovo è stato affidato”. di San Salvador, beatificato il 23 maggio 2015 e canonizzato da Papa Francesco il Nel 2018 sono stati 40 i missionari uccisi 14 ottobre 2018. nello svolgimento del loro servizio pastorale, 3.000 i cristiani morti per la loro È ormai da diversi anni che il luogo fede e 300 milioni i cristiani perseguitati prescelto per la celebrazione è nella nel mondo. chiesa di San Paolo a Sciarè. Ricordarli è un dovere di gratitudine per tutta la Chiesa ma anche uno stimolo per “Amare Dio significa amare i propri fratelli, ciascuno di noi a testimoniare in modo 2
più coraggioso la nostra fede e la nostra Un momento di profonda tristezza e gioia speranza in colui che sulla croce ha vinto si vive quando avviene la lettura dei nomi per sempre il potere dell’odio e della dei missionari uccisi, ricordati ognuno violenza con il suo amore. di loro con un fiore attaccato alla croce predisposta sull’altare al momento della La veglia come sempre è stata organizzata celebrazione. molto bene suscitando emozioni molto forti in tanti momenti della celebrazione Al termine della veglia è stato rivolto grazie a tanti segni e simboli scelti durante ai fedeli l’invito ad avvicinarsi in fila la serata. all’altare, per immergere le mani nella Come non ricordare il vaso di creta nel farina, simbolo delle “mani in pasta” per quale viene versata dell’acqua. Simbolo rinnovare l’impegno per la giustizia e la della fede che ci dà la vita, ma contenuta pace. Occasione di raccoglimento e di in un vaso di creta che simboleggia la riflessione che invita tutti noi a non stare fragilità degli uomini: i martiri sono uomini a guardare, spronandoci a “fare” come i con le stesse fragilità di ognuno di noi; in missionari, a “sporcarsi le mani” per un loro però la fede è acqua che continua a mondo migliore. zampillare, che riempie la vita di senso e di verità: con quell’acqua noi siamo stati Roberto aspersi. 3
CRESIMANDI A SAN SIRO Penso invece che abbiamo risposto “SI!” ad un invito: “VENITE E VEDRETE”. Monsignor Delpini ha saputo guidare i nostri cresimandi alla scoperta dei Doni dello Spirito Santo attraverso i cinque sensi: il GUSTO è la SAPIENZA, l’OLFATTO è il profumo della PIETA’, l’UDITO è il dono del CONSIGLIO, la VISTA quello dell’INTELLETTO, il TATTO è il TIMOR DI DIO. Ecco, noi Comunità Educante possiamo accogliere e rilanciare la missione del nostro Arcivescovo: aiutare i nostri ragazzi a riconoscere questi doni preziosi che riceveranno il giorno della loro Cresima, aiutarli a scoprirli dentro sé e donarli agli altri insieme alla loro freschezza e spontaneità. Come farlo? Ecco il giorno è arrivato! Invitiamoli in oratorio, in Parrocchia per la L’emozione non manca mai quando strada; in ogni occasione troviamo il coraggio entro a San Siro, sento le voci e e la positività di dire loro: “Vieni?” con un l’entusiasmo che rendono vero e sorriso, incoraggiandoli, facendo un tratto vibrante di vita lo stadio. di cammino con loro; proprio come ha fatto Uno stadio davvero gremito. Gesù con i suoi discepoli. “Ma dove sono i ragazzi?” Silvia, una catechista Ce lo chiediamo spesso quando le panche in Parrocchia sono mezze vuote, vero? Ecco: oggi sono tutti qui. “Ma come è possibile?” È una domanda lecita e non credo che la risposta che ho tante volte sentito: “eh già, quando c’è da andare allo stadio allora vengono tutti…” sia così vera. 5
IN CAMMINO! IN CAMMINO CON I NOSTRI FIGLI! «Ecco perché siamo vivi: non soltanto perché è stata quella che non si trattava di una riceviamo, ma anche perché doniamo. folla disordinata, ma di un popolo, sì di un Cominciate quindi a dare: seminate sorrisi, popolo in cammino sospinto dalla forza dello dite parole buone. Offrite abbracci e Spirito Santo che con i suoi doni ci invita ad carezze, diffondete il profumo della bontà, accompagnare i nostri ragazzi affinché essi condividete quanto nutre il vostro corpo e la stessi si sentano missionari e portatori della vostra anima, ricevete la Cresima, che rende gioia del Vangelo dentro la comunità dei capaci di donare, di prendersi cura degli credenti. altri». Come mamma molte sono le emozioni che mi Non si può non cominciare da queste parole, accompagnano da quando nostro figlio prima che nella loro semplicità hanno una forza con la Comunione, ora con il percorso della dirompente, con esse, domenica 24 marzo, Santa Cresima, mi sta facendo rivivere; mi ha l’Arcivescovo di Milano, Mario Delpini, ha fatto fare un salto indietro nel tempo, quando esortato allo stadio Meazza i Cresimandi prima bambina e poi giovane donna ho provenienti da mille e cento parrocchie per il vissuto questi due appuntamenti significativi tradizionale incontro, promosso dalla diocesi per la mia crescita spirituale con lo spirito di e dalla Fondazione Oratori Milanesi. chi si abbandona totalmente all’Amore di L’incontro, con l’Arcivescovo e i Vicari Dio Padre. Allora, anch’io come genitore mi episcopali delle sette Zone pastorali porto a casa il compito che l’arcivescovo ha della Diocesi ambrosiana, ha visto come affidato ai ragazzi: protagonisti i Cresimandi con le loro famiglie, Andate a casa - ha detto monsignor Delpini i padrini, le madrine, le suore e le loro - prendete un foglio e scrivete: “Chi posso catechiste. rendere contento oggi?”, appendetelo sulla Il titolo dell’incontro “In che senso?” è tratto porta della vostra camera. Ogni mattina, dal Cammino dei 100 Giorni Cresimandi 2019 prima di uscire, leggetelo. La sera, se avrete e dalla Lettera che l’Arcivescovo ha scritto ai dato gioia a qualcuno, potrete dormire ragazzi della Cresima di quest’anno. tranquilli: l’angelo di Dio vi accompagna con Sugli spalti c’erano più di 50 mila persone il suo sorriso». e mille animatori, tra i 14 e i 25 anni, hanno Francesca Borrello eseguito spettacolari coreografie ispirate alla lettera dell’Arcivescovo nella quale i Cresimandi sono invitati a scorgere i doni dello Spirito Santo attraverso i cinque sensi. Un incontro che ha anche ricordato i bambini e i ragazzi siriani, molto meno fortunati dei nostri figli, che vivono nell’orrore di una guerra fratricida. L’emozione era palpabile e un clima di festa e di gioia animava questa folla colorata dalle pettorine di diverso colore a seconda della zona pastorale. La sensazione che ho percepito di fronte a tutta questa gente 6
L’incontro del 24 marzo, festa dei cresimandi, allo stadio di San Siro, è stata per me una nuova ed emozionante esperienza, perchè innanzitutto era la prima volta che entravo in uno stadio. Mi hanno accompagnato i miei genitori ed ero insieme a tutti i miei amici, le catechiste e suor Ivana, abbiamo cantato e pregato in attesa dell’Arcivescovo Mario Delpini, con spettacoli musicali, con le coreografie dal tema “In che senso?” perché, attraverso le immagini dei cinque sensi possiamo scoprire i doni dello Spirito Santo e cominciare a donarli agli altri, come ci insegna il sacramento della Cresima che ci rende capaci di donare e rendere contenti chi ha più bisogno. Alla conclusione dell’omelia, l’Arcivescovo ci ha dato il compito di scrivere su un foglio “Chi posso far felice oggi?” ed attaccarlo nella nostra cameretta, così ogni giorno cercheremo di aiutare e far felice qualcuno. Questa giornata rimmarrà come un ricordo felice nel mio cuore. Francesca Banfi 7
IN CAMMINO INSIEME Martedì 9 Aprile si è svolta la Via Crucis cittadina presieduta dall’arcivescovo Monsignor Mario Delpini. Un buon gruppo di volontari della nostra comunità ha partecipato all’organizzazione di questo bellissimo evento. Durante l’incontro organizzativo è stato presentato un sommario quadro con il numero di persone coinvolte: 109 volontari, 70 coristi, 120 seminaristi, 160 preti, 3 vescovi e un consistente numero di fedeli provenienti da 235 parrocchie della zona II di Varese. La programmazione e l’organizzazione è stata precisa e minuziosa, nulla è stato lasciato al caso, tutto è stato finalizzato ad agevolare al massimo l’accoglienza dei fedeli. Anche se sopra le nostre teste vi erano nuvoloni che non preannunciavano di certo bel tempo. A circa due ore dall’inizio della celebrazione, pur avendo qualche breve ma intenso scroscio di pioggia, da parte di tutti i volontari c’era un tale atmosfera positiva e gioiosa che ha scacciato le nuvole. Riprendendo le parole dell’Arcivescovo siamo stati un popolo in cammino che ha condiviso le proprie capacità mettendosi a servizio degli altri per rendere possibile una bella serata di preghiera. Abbiamo percorso la strada insieme per preparare tutto e poi per viverlo con gli altri. Abbiamo compiuto un’azione di bene lavorando in squadra, donando tempi e energie per aiutare a pregare tante persone. Nicoletta 8
Quaresima in Città 2019 La Santità “della porta accanto” Quest’anno i Quaresimali cittadini, che si di morire, insieme alla sua guida spirituale. sono svolti al Teatro delle Arti, avevano Voglio terminare il flash su di lui, con come tema la “Santità della porta accanto” una frase che sintetizza la straordinaria e sono stati veramente ‘tanta roba!’ maturazione di Fede che questo ragazzo Il taglio scelto, due rappresentazioni ha vissuto durante la malattia: “In fondo teatrali e due interessanti relazioni, ci – come ho detto a mio fratello ieri – noi ha fatto apprezzare le figure di santità siamo fatti per il Cielo. Per sempre. Per proposte, situandole nel periodo l’eternità.” storico ed esaltando la spiritualità che le caratterizza. La settimana seguente, lo storico legnanese Giorgio Vecchio ci ha presentato la figura Le prime due serate, 13 e 20 Marzo, di Giuseppe Bollini, giovane partigiano hanno visto protagonisti due giovani, che a 23 anni fu fucilato dai fascisti, l’8 morti a poco più di 20 anni, entrambi a Gennaio 1945. noi contemporanei e testimoni (Martyres) Molto interessante è stato l’affresco di Fede Cristiana. storico del periodo delle lotte partigiane Attraverso il monologo teatrale di contro il regime nazifascista, mettendo Federico Brenna dal titolo “Spaccato in in risalto il contributo delle formazioni due. L’alfabeto di Gianluca”, abbiamo cattoliche. In questo contesto, Giuseppe fatto la conoscenza di Gianluca Firetti, venne venduto ai fascisti dal ‘Passeur’ ‘Gian’ promettente calciatore, stroncato che doveva farlo passare dalla Svizzera da un osteosarcoma il 30 Gennaio 2015, all’Italia. a 21 anni. Dalle pagine del Parroco di Comabbio Intensi e profondi erano i dialoghi tra che gli fu vicino gli ultimi giorni, si ha Gian e don Marco D’Agostino che lo ha testimonianza della spiritualità di questo seguito durante la malattia. Sacerdote da giovane, maturata negli anni di Oratorio 20 anni, don Marco ‘viene convertito’ da a Legnano e nell’Azione Cattolica, questo ragazzo di 20 anni: vera figura del spiritualità che lo portò a vivere con Cristo sofferente! Perché Gian ha un’altra dignità e Fede la sua morte. malattia molto contagiosa che tocca tutti Al sacerdote confidò di non provare quelli che lo incontrano, medici, infermieri, rancore per chi stava per ucciderlo e amici, parenti: l’Amore. pregò di dire ai suoi compagni che non Ma, visto il luccichio di lacrime alla scena lo vendicassero. Un’altra ‘Imitazione di della morte, molto probabilmente Gian Cristo’ vissuta fino in fondo. ha contagiato pure noi spettatori. Durante la lettura del testo si percepiva un “Spaccato in due. L’alfabeto di Gianluca” grande silenzio nel Teatro, perché vibrava è anche il libro che ha scritto poco prima in tutti noi una forte commozione. 9
Nelle altre due serate, 27 Marzo e 3 Aprile, Peccato però che il teatro fosse a si sono approfondite altre tre figure di pagamento e forse questo non ha Santità che però non posso definire della facilitato la presenza di molti giovani, porta accanto, in quanto si tratta di veri come meritava la bellezza dell’opera. giganti del XX secolo: don Lorenzo Milani, San Paolo VI e Monsignor Oscar Romero. L’ultimo appuntamento è stato animato da Forse sono un po’ di parte, ma quando Mons. Ennio Apeciti, rettore del Seminario ero giovane, negli anni ’70, i loro scritti e Lombardo di Roma, che ha seguito la le loro posizioni erano fonte di dibattiti e causa Diocesana di Beatificazione di di crescita spirituale: quale forte influsso Paolo VI e che in quest’occasione ci ha hanno avuto sulla nostra formazione parlato di altri due santi dei giorni nostri: la ‘Populorum Progressio’ di Paolo VI, Paolo VI morto nel 1978 e Oscar Romero la ‘Lettera a una Professoressa’ di Don assassinato nel 1980. Milani, la ‘Teoria della Liberazione’ ai Giovan Battista Montini, Arcivescovo di tempi di Monsignor Romero (siamo tutti Milano dal 1954 al 1963, divenne Papa col invitati a rinfrescare la memoria). nome di Paolo VI: fu capace di concludere Vi sono cose che però accomunano tutti il Concilio Vaticano II, iniziato dal e tre: la rigorosa sequela del Vangelo, predecessore Giovanni XXIII, e di gestire tanto da meritarsi l’accusa di essere un tormentato periodo per la Chiesa. ‘Comunisti’ e le tribolazioni, al limite della Pastore illuminato, fu il primo ad persecuzione, provocata dai loro stessi intraprendere viaggi apostolici in giro confratelli. per il mondo: Terra Santa, Asia, Africa, Americhe e Oceania. Don Lorenzo Milani ci è stato presentato Altra figura mitica è quella di Oscar tramite ‘Il Vangelo secondo Lorenzo’, Romero, Arcivescovo di San Salvador, teatro di Leo Muscato e Laura Perini, ucciso mentre celebrava la messa. Unica che ne ripercorre la vita dal 1947 al 1967, sua colpa fu l’osservanza del Vangelo quando il ‘Prete Scomodo’ morì. che lo spinse ad appoggiare i poveri Scomodo in quanto la sua presenza fu ‘Campesinos’ vessati dagli squadroni dirompente nei confronti di classismo, della morte. clericalismo, analfabetismo, sfruttamento Due pilastri della Chiesa che meriterebbero padronale e a favore della obiezione di ben più di poche righe, ma che lascio a coscienza: infatti, si attirò l’inimicizia di ciascuno di approfondire personalmente. tutte le gerarchie. Tutti questi aspetti sono drammaticamente A nome anche di tante altre persone evidenziati dall’opera molto ben che hanno apprezzato come me questi interpretata dall’attore Alex Cendron che quaresimali, ringrazio coloro che li non ‘fa’ don Milani ma ‘è’ don Milani; hanno organizzati; ora l‘asticella è stata ma anche gli altri attori animano bene i posta molto in alto e ci aspettiamo per il personaggi interpretati, specialmente i prossimo anno qualcosa di pari livello. sette ragazzi della scuola libera e felice di Barbiana. Fabio Rossi 10
a un cibo elaborato (che rappresenta la ACR TABOR preoccupazione di fare tutto bene) o all’acqua (che invece rappresenta l’ascolto della Parola ritiro spirituale zonale di Gesù). Sono molto felice di esserci potuta andare con i miei amici dell’ACR e spero di poter rivivere quest’entusiasmante esperienza. Anna Maria Il Tabor non è un’esperienza che capita sempre, quindi bisogna sfruttarla al meglio, il tema di quest’anno era la casa di Marta e Maria a Betania, ci siamo divisi in gruppi e io ho fatto il focolare, altri la sala relax, altri ancora l’ingresso e altri la tavola. Un’altra cosa che non dimenticherò è “la caccia al Signor Lumino”, bisognava cercare due animatori, quando li trovavi loro ti davano un lumino. Lo scorso 30-31 marzo sono andata a Mozzate Poi ci siamo seduti, abbiamo scritto su un (CO) con altri ragazzi della nostra parrocchia a foglio le nostre paure, abbiamo acceso i lumini vivere l’esperienza del TABOR. e con il foglio fatto un aeroplanino e si lanciava. Tabor è il monte dove è avvenuta la Era segno che le nostre paure potessero trasfigurazione di Gesù, così ci hanno spiegato allontanarsi. quando siamo arrivati. E’ un ritiro spirituale Vi consiglio di fare questa esperienza. che serve a staccarsi un po’ dal quotidiano Beatrice per stare insieme a Gesù approfondendo una lettura del Vangelo. Le mie compagne hanno già spiegato molto di Per pregare meglio abbiamo ricostruito quello che abbiamo vissuto in questi due giorni. l’ambiente riguardante un brano di Luca. Quindi io vorrei ringraziare tutti gli animatori Il luogo era Betania, la casa di Maria, Marta e che si sono impegnati e hanno lavorato per Lazzaro. Nel corso dei due giorni si fanno tanti noi, per farci divertire e per sentirci più vicini giochi e quello che mi è piaciuto di più è stato a Gesù. Io ero un po’ preoccupato perché non il “gioco del Signor Lumino”. conoscevo nessuno, tranne il nostro gruppo E’ un’occasione per fare tante amicizie con dei di MIC. Anche dormire fuori casa mi rendeva ragazzi che vengono anche da posti che non si inquieto. sentono spesso, per esempio Guanzate! Dopo qualche minuto dal nostro arrivo, ho E’ un’esperienza che vale la pena di fare e iniziato a socializzare con qualche ragazzo quindi coglierla subito. (erano tutti più grandi di me) e poi, in breve tempo, eravamo diventati tutti amici. Marta Avevamo un libretto che ci accompagnava durante le preghiere e le riflessioni. La sera Il Tabor è stata un’esperienza bellissima che mi abbiamo cantato un salmo che a me è piaciuto ha anche fatto conoscere nuovi amici. tantissimo: il salmo 62. Questa avventura Al Tabor abbiamo letto il brano in cui Gesù va a non la dimenticherò mai e consiglio ai miei Betania e una donna di nome Marta l’ospitava coetanei di MIC e Arnate di parteciparvi l’anno a casa sua e di sua sorella Maria. prossimo. In questi due giorni abbiamo lavorato e riflettuto sulle loro figure: dovevamo dire se, secondo Pietro noi, Marta e Maria potevano somigliare 11
Col mio essere un giovane? E perché questa La palma del Martirio festa nella Domenica delle Palme?” credo che la risposta sia nel simbolo della GMG: Ogni anno quando si avvicina la Settimana una Croce. Santa spero che sia la volta buona in cui Il più grande gesto d’Amore, quello di un Gesù non si faccia catturare e Pilato non lo Dio che mi viene a cercare, che mi vuole crocifigga. per sé, che vuole il mio amore e “desidera Ma ogni anno la Domenica delle Palme ardentemente” (Lc 22,15) stare con me. E Gesù entra in Gerusalemme e ogni anno dà allora anche il mio cuore, come la folla, è in “compimento al Mistero della Sua morte e festa, esulta di gioia ma di una gioia vera e risurrezione.” Ci mostra la necessità della piena perché evangelizzata alla luce della Croce per vivere la Risurrezione. Ci fa vedere Croce, perché solo in Cristo si trova la vera che noi crediamo in un “Dio Capovolto”, un Gioia e solo in Lui c’è salvezza. Dio che ha per trono una Croce, per carrozza Impariamo allora a vivere una sequela reale e un asino – preso in prestito – un Dio che viene totale di Gesù, impariamo con Lui ad entrare abbandonato da tutti: dagli amici, da chi in Gerusalemme e a portare con Lui la Croce: poco prima l’ha lodato dicendo: “Osanna! sommo gesto di Carità e Gioia. Benedetto colui che viene nel nome del La palma del martirio, la Croce sia il nostro Signore (Gv 12,13). vanto, sia il nostro tutto, sia il simbolo della Salendo a Gerusalemme Cristo ci indica la via nostra testimonianza cosicché chiunque ci per il Paradiso, non è la via dei re, non è la via guarda sappia che noi siamo di Cristo morto della ricchezza terrena: è la via della Croce. e risorto per ciascuno, perché tutti sappiano Tutti ci chiama a seguirlo, a portare con Lui donde viene la nostra Gioia. la palma che non è quella della gloria del Prepariamoci dunque a questa Pasqua che mondo ma il simbolo del martirio e cioè la viene e tutti ci convoca, tutti ci aspetta e a vittoria sulla morte e sul mondo. tutti viene incontro. Noi siamo più fortunati dei discepoli perché la Gioia di questa domenica è prefigurazione Giuseppe Andrea Coppola della Gioia Pasquale poiché noi sappiamo che la Croce, la morte di Gesù non è la fine della Speranza – come invece inizialmente fu per i discepoli – ma è la preparazione al compimento che è la Gloria della Pasqua, della Risurrezione. È per questo che ogni anno mi rendo conto di quanto sia bello, profondo, di quanto Amore ci sia nell’ingresso di Gesù in Gerusalemme e quindi nella Settimana Autentica. Per questo ogni giorno siamo chiamati a gridare con Gioia: “Osanna! Benedetto”. Non possiamo dimenticare che in questa Domenica, grazie a San Giovanni Paolo II, da 34 anni, si festeggia la Giornata Mondiale della Gioventù. E allora sorge spontanea la domanda: “Cosa c’entra Gesù con la mia vita? 12
LA PASQUA DI GESU’ VISSUTA DAI BAMBINI Nel periodo antecedente la Pasqua, i bambini del secondo e terzo anno della scuola dell’infanzia consorziata di Madonna in Campagna hanno “rivissuto”, insieme a suor Ivana e don Mauro, mediante la drammatizzazione, la lavanda dei piedi e l’ultima cena di Gesù. Don Mauro ha compiuto il gesto di lavare e baciare i piedi dei bambini e successivamente di spezzare e dare ad ogni bambino un pezzettino di pane per ricordare gli ultimi momenti della vita di Gesù. I bambini hanno partecipato attivamente e con entusiasmo, mostrando un forte coinvolgimento nel rivivere un momento così importante e significativo della vita cristiana. Le maestre 13
IL TRIDUO PASQUALE… RISORGERE CON LUI La Domenica delle palme ci ha introdotto nella di fronte alle sofferenze altrui, ravvivando in settimana Santa, meglio definita “Settimana noi la fiducia nel suo misericordioso aiuto. Autentica” che ci ha accompagnati alla S. Pasqua. Il Sabato Santo, giorno del silenzio e Giorni preziosi per i cristiani sono dell’attesa… pensiamo a Maria, alle sue specialmente il Giovedì Santo, il Venerdì e lacrime, ma anche al suo cuore pieno di fede il Sabato, culminanti nella grande festa di nella resurrezione del Figlio. Ringraziamola Resurrezione del Signore. Essi costituiscono per aver contribuito, con il suo “SI” all’opera il fulcro della nostra fede. della Redenzione compiuta da Gesù. Il Giovedì Santo, con viva partecipazione, La Veglia Pasquale, annuncio gioioso della abbiamo rivissuto la lavanda dei piedi Resurrezione di Cristo. Dopo le tenebre ecco compiuta da Gesù: gesto di profonda umiltà la luce del Risorto Gesù ha vinto la morte e ha e grande insegnamento di servizio ai fratelli, riscattato l’umanità dal potere del maligno. dedizione dettata dall’ Amore. Gesù, maestro ed educatore, ci indica lo stile La celebrazione dell’Ultima Cena con del cristiano che ogni giorno deve risorgere a l’istituzione della S. Eucarestia e la consegna vita nuova per testimoniare che Gesù è vivo del Comandamento Nuovo “Amatevi gli uni ed è qui presente in mezzo a noi. gli altri come io ho amato voi” ci ha indotto Allora sì che sarà una vera Pasqua per tutti ad un serio esame di coscienza riguardo noi, ogni giorno della nostra vita. la nostra scarsa intensità e incostanza nei rapporti con il nostro prossimo. Gesù, in quel Alcuni aderenti dell’Azione Cattolica giorno, ha istituito anche il Sacerdozio per parrocchiale rendere possibile di rivivere anche ai giorni nostri il mistero dell’ultima cena. Il Venerdì Santo, commemorando la Passione e la Morte del Signore, abbiamo contemplato, con cuore commosso, il nostro Dio che ci ha amato fino all’estremo dono di Sé, per la salvezza di tutti e di ciascuno. In Gesù Crocifisso, che ha provato perfino l’abbandono del Padre, abbiamo ritrovato tutti i crocifissi di oggi: i bambini maltrattati o sfruttati, i giovani senza lavoro e senza speranza, i malati, i carcerati, gli anziani soli, i migranti rifiutati e tutte le ingiustizie che hanno il sopravvento nel mondo attuale. Chiediamo a Gesù di non rimanere insensibili 14
anche inviato come collaboratore proprio ANDREA BAGATTINI a Madonna in Campagna ed Arnate; dal 1 settembre 2014 fino al 1 dicembre dello scorso SI PRESENTA anno ho prestato il mio servizio nella parrocchia di Moriggia collaborando, in tempi diversi, in diversi ambiti come la Liturgia, la Catechesi e l’oratorio in generale. L’Arcivescovo mi ha ora destinato ad occuparmi della Pastorale Scolastica del Decanato: un incarico che esprime l’attenzione e il desiderio di dialogo della Chiesa con il mondo della scuola. Per fare questo non sono solo ma lavoro con una Commissione decanale con cui stiamo rimettendo in moto questo servizio dopo anni di stallo, non senza fatica. E siccome un ministero nella Chiesa non è tale se non è inserito in una Comunità concreta, l’Arcivescovo ha deciso di mandarmi nuovamente in questa Comunità Pastorale. E così: eccomi qua! Il mio servizio sarà legato alla Messa domenicale e festiva: sarò in mezzo a voi per rendere grazie al Signore nei giorni della festa, per presentare a Lui la vita vissuta nei giorni della settimana, le gioie, i dolori, le “A volte ritornano!” si dice talvolta. Ed eccomi preoccupazioni, le fatiche che si incontrano. La ritornato! Dopo 4 anni e qualche mese torno a mia presenza sarà un po’ più defilata che nel Madonna in Campagna ed Arnate. mio precedente incarico. Tuttavia rivedere, “girando” le diverse Messe Per qualcuno sono un nuovo arrivo e per altri nelle nostre chiese, volti conosciuti e amici mi sono un volto conosciuto, ma per gli uni e gli fa sentire a casa; e l’accoglienza fattami dai altri è giusto che mi presenti o ripresenti visto nostri sacerdoti, con fraternità e attenzione fa si che comunque molte cose sono cambiate dal che mi senta custodito nel mio ministero. settembre 2014, quando ho lasciato questa Comunità Pastorale. Il Signore mi ha condotto “di inizio in inizio, per inizi che non hanno mai fine” come disse san Classe 1982, celibe, vivo a Tornavento. Gregorio di Nissa. E ora inizio, o meglio ri-inizio Ho in tasca un diploma da perito tessile che mi tra voi. Mi affido alla vostra preghiera e alla ha permesso di lavorare per 13 anni in alcune vostra pazienza con il desiderio di camminare industrie del settore con diverse mansioni, fino al sulla strada del Vangelo con voi. licenziamento del novembre 2014. Dal febbraio 2015, invece, mettendo a frutto la laurea in PS. Scienze Religiose ho potuto concretizzare un Mi è stata chiesta una foto per accompagnare desiderio preparato da tempo, diventando questa presentazione. E non ho avuto dubbio insegnante di Religione nella Scuola Primaria. sulla scelta: la prima foto “da diacono” fattami Alcuni mi hanno incontrato in questa veste, in occasione della mia prima Messa a Madonna dato che lo scorso anno scolastico ho insegnato in Campagna, il 21 novembre 2013! nelle scuole Primarie delle due parrocchie. Sono Diacono permanente della Diocesi di Andrea Milano dal 16 Novembre 2013, data in cui fui
Negli ultimi tre anni abbiamo avuto la fortuna all’Eucaristia, alla Parola di Dio e alla Chiesa. di accompagnare un gruppo di ragazzi in Nella basilica di San Pietro, sulle spoglie un percorso, all’interno del quale abbiamo di papa Giovanni XXIII, hanno rinnovato le appreso il vero significato dell’essere promesse battesimali, pronunciando il credo. educatore. Il terzo giorno del viaggio il gruppo ha assistito all’udienza papale in San Pietro, nella Alla loro età, così come è capitato a noi, è quale il pontefice ha accolto i nostri ragazzi e difficile cogliere l’importanza del ruolo degli li ha incoraggiati a crescere nella fede e nella educatori. L’educatore non è solo quella figura carità, impegnandosi a portare frutti buoni. che ti accompagna nella crescita spirituale, Nel momento in cui c’è stato proposto questo ma ti aiuta a comprende i valori della vita. ruolo eravamo timorosi ad accettare questo L’atto conclusivo del percorso della incarico. Ma grazie alla coesione del team preadolescenza, in cui abbiamo seguito i educatori e all’aiuto dei nostri referenti ci STO ACCOMPAGNANDO ALLA PROFESSIONE DI FEDE nostri ragazzi, è la professione di fede. siamo imbarcati in questa rotta educativa. Il gruppo di terza media professerà il proprio Non è stato semplice: i ragazzi a questa età credo davanti alla comunità e mettendosi a sono esuberanti e distratti, in più conciliare gli servizio della stessa, durante la S. Messa del 2 impegni personali con l’organizzazione degli Giugno all’interno della Sagra della Comunità. incontri di catechesi può essere difficoltoso e scoraggiante. Passo importante del percorso comprende il Con la tenacia e l’impegno però, siamo riusciti pellegrinaggio di tre giorni nella città di Roma. a non perderci durante il cammino. Essere pellegrini, significa essere ragazzi in cammino con una meta precisa, con il In questo momento siamo felici del gruppo che cuore aperto, pronto a crescere, imparare e si è creato, della voglia di sapere dei ragazzi a diffondere il messaggio d’amore di Cristo: e di tutto quello che ci stanno donando, che proprio come i primi cristiani. Abbiamo visitato compensano tutte le fatiche. le quattro Basiliche papali, in cui il gruppo è stato invitato a esclamare “Sì!”: all’Amore, Carlo, Alyssa, Stefano 16
LA DELUSIONE E LA SFIDA DI ESSERE EDUCATORI L’esperienza come educatore Perché educare è fatto anche Forse è in questi momenti in oratorio, come catechista di questo. Piccole sconfitte. che non solo l’educatore, di un gruppo di adolescenti è E allora cosa possiamo fare? ma tutte le persone vicino sempre una sfida. Già educare Spesso è disarmante vedere devono attuare quelle scelte, in sé è la sfida più grande che il disinteresse, la mancanza di quei “no”, quegli esempi che un ragazzo, giovane, adulto rispetto, il sentirli già vissuti possono aiutare questa età vive prima “ricevendo”, e poi delle esperienze. E anche fragile già di suo. “dando, donando”. quando li si mette di fronte alla A volte anche il lasciare Ma come è educare gli loro fragilità si nascondono perdere può essere l’arma adolescenti oggi? dietro una maschera di che da una provocazione, È una sfida molto difficile. irriverenza e superiorità. Ma uno stimolo. Cercare di lanciare una è una maschera di fragilità. provocazione, lasciare un Che nella vita vera rischia di Oppure prendersi del tempo, messaggio, sperare che sbriciolarsi. pregarci su. Trovare un giusto i ragazzi affidati possano Fare l’educatore oggi è una discernimento perché alla tornare a casa con anche solo sfida nel trovare qualche fine ci tieni ai ragazzi e vorresti una parola da un incontro canale comunicativo che non solo il bene per loro. settimanale... deve essere semplice per noi, E a mente fredda e Provare a insegnare quel ma che arrivi diretto a loro, confrontandoti arriva spesso “qualcosa” che un certo una sfida nel parlare la loro la possibile soluzione. Gesù disse qualche migliaio lingua, nell’andargli incontro. Magari qualcuno non la di anni fa, in un contesto Ma anche questo spesso non comprenderà, non l’accetterà storico, politico, geografico basta. e lo vedrà sempre come una totalmente differente e Le sfide si vincono, ma anche soluzione esagerata. provare a tradurlo nei si perdono? Ma a questi ragazzi servono giorni nostri, nel linguaggio E allora? Che fare? anche queste soluzioni. che usano gli adolescenti È sempre una sfida. oggi, nel far breccia tra i Si potrebbe reagire a caldo. loro interessi. Perché non Decisioni drastiche innescate E tu, nel tuo piccolo, nella tua basta leggere una lettura, dall’irruenza, dalla delusione, famiglia, nella tua cerchia di raccontare un insegnamento. dal non riuscire a vedere una amici, come educhi? Come Devono provarlo in prima risposta agli sforzi. sei d’esempio? persona, farlo loro. Si potrebbe lasciare perdere. È una sfida che a volte ti porta È semplice, facile. Ma loro? Riccardo, Elena & Mauro, a una sconfitta. Cosa ricevono dalla sconfitta? Chiara, Nicola e sr Lucia 17
Signore, con i fratelli e le sorelle nella fede. CENA EBRAICA ARNATE E’ stata una bellissima esperienza, grazie di cuore. Veronica, catechista Oggi, al catechismo insieme ai miei compagni, alle catechiste e don Casimir, abbiamo vissuto un’esperienza speciale: festeggiato la Pasqua Ebraica. Dal testo del catechismo dove veniva spiegato le nostre catechiste l’hanno rappresentata con tutti i particolari. Dopo la spiegazione del don abbiamo degustato i sei cibi di un tempo… Mi è sembrato di rivivere, come quando Gesù e i suoi apostoli (Luca, Marco, Matteo, Giovanni, Andrea, Pietro, Giacomo…)si riunivano anche loro alla tavola comune. Desirè M. Mercoledì 3 aprile, all’oratorio di Arnate, noi Non avrei mai pensato di vedere una lunga catechiste, bambini del 3 anno di catechesi, tavolata… mi ha colpito. educatore e don Casimiro abbiamo vissuto Ho partecipato con interesse e ascoltato bene una cena diversa da tutte le altre cene, ovvero quello che veniva letto e spiegato da don abbiamo finto di essere una grande famiglia Casimir. Il momento dell’assaggio mi è piaciuto ebrea seduta a tavola per celebrare la Pasqua, perché ogni catechista ha distribuito ogni cibo come l’ha vissuta Gesù. e io ho assaggiato tutto perché era tutto buono. All’inizio, il sacerdote ha fatto una breve introduzione biblica e spiegato il significato dei Leonardo e Gioele 7 cibi tipici del pasto rituale ebraico e i relativi calici, in un secondo momento li abbiamo degustati, con molto entusiasmo, perché preparati da noi. C’erano pane azzimo (PANE SENZA LIEVITO PER FRETTA DI FUGGIRE), pasta di frutta secca dolce (SIMILE A MALTA PER MATTONI), erbe amare (AMAREZZA DELLA SCHIAVITU’), sedano (FRESCHEZZA DI PRIMAVERA), uova sode (VITA CHE NASCE), arrosto di agnello (SACRIFICIO), calici di vino (4 PROMESSE BIBLICHE DI REDENZIONE) e acqua salata (SUDORE DELLA SCHIAVITU’). Durante questo incontro, abbiamo voluto dare importanza al vero significato che Gesu’ ha per noi. Egli si offre per tutti noi. E’, poi, quello che vivremo durante il giorno di 1^ comunione. Entrerà per la prima volta dentro di noi e ciascuno, per sempre, lo custodirà. Quando riceveremo la comunione, nel mese di maggio, formeremo una sola cosa con il 18
Eh si! Con i nostri bambini del terzo anno di catechesi, che si stanno preparando a ricevere per la prima volta l’Eucarestia, abbiamo Cena Ebraica provato a vivere la cena pasquale ebraica così Madonna in Campagna come l’ha vissuta Gesù. Abbiamo scoperto il significato dei sette cibi e dei quattro calici che la compongono, che simboleggiano diversi momenti della storia degli Ebrei liberati dalla schiavitù. Perché l’abbiamo fatto, se noi siamo cristiani? Perché l’ultima cena di Gesù, durante la quale ha istituito l’Eucarestia, si inserisce proprio in questo contesto. Tutti seduti intorno alla tavola apparecchiata, calici e cibi sulla tavola – ognuno con il nome, il contento e il significato - abbiamo “E’ stato bellissimo perché abbiamo mangiato ascoltato don Mauro che ha brevemente cibo ebraico e anche perché abbiamo fatto rievocato il racconto biblico facendosi aiutare qualcosa di diverso dalle altre lezioni e non dai bambini, interessandoli e incuriosendoli capita tutti i giorni di mangiare cibi così’. e poi… abbiamo assaggiato tutto, anche le erbe amare! Lorenzo, Andrea, Matteo Ecco qualche eco di questa esperienza… “E’ stata una sensazione bellissima perché “Alla cena ho vissuto un momento importante abbiamo mangiato cibi nuovi. Abbiamo provato con e come Gesù: ho provato tanta gioia e mi disgusto e dolcezza e non abbiamo mangiato sono divertito a mangiare cibo ebraico”. tutto”. Chiara, Martin, Sofia Mattia C. “E’ stato bello, anche se non ci piaceva tutto. “Alla cena ebraica ho provato gioia per Abbiamo mangiato il cibo tipico della pasqua l’esperienza che ho vissuto con i miei amici ebraica. I cibi che ci sono piaciuti di più sono e perché ho scoperto cose che neanche stati il sedano e l’agnello”. immaginavo di non sapere”. Roberta, Dalia, Marta, Leonardo Bartolomeo 19
ANCHE AL CIMITERO DI ARNATE FURTI DI VARIO TIPO Se a quello monumentale di viale Milano componenti in bronzo, ottone e stagno, ormai questi fatti sono diventati cronici, nonché, manco a dirlo, fiori e contenitori. nel cimitero di Arnate sino ad oggi non si I furti si estendono, altresì, alle strutture erano registrati furti di un certo spessore. votive dei lucernari, dei, per intenderci, Le avvisaglie che anche il luogo dei prati tipici, spesso artistici, contenitori di lumini dell’eternità di periferia potesse, tuttavia, elettrici. entrare nel mirino dei soliti ignoti si erano Proprio, quasi incredibile, su alcune delle manifestate nelle scorse settimane al tombe con tale illuminazione, asportati cimitero del rione di Crenna. i contenitori detti, sono stati lasciati tali E adesso nel mirino è finito, come detto, fiaccoline. Come, danni e sorta di beffa, il cimitero arnatese che si affaccia sulle ad illuminare la scena del crimine. arterie della Superstrada e, in particolare, Adesso c’è chi è intenzionato a togliere sulla interna via adiacente. dalle tombe dei propri cari quelle strutture artistico-coreografiche, vedi anelli di Tempo di saldi anche al camposanto? demarcazione, fregi, statue di contenuto Ma no, ironia a parte, la verità è, anno religioso e così via, che possano, come nuovo prassi vecchia, che si è insomma dire, destare ulteriori attenzioni da parte cominciato a constatare come oggetto di dei ladri. furti sia pure questa sede. Poetavano note rime: “Non c’è pace fra Gli Arnatesi sono oltremodo sconcertati gli ulivi”, in tal caso fra i cipressi. ed è già psicosi, anche perché c’è chi teme che, come avvenuto nel cimitero di Elio Bertozzi viale Milano, possano registrarsi anche atti di violenza, per sottrarre borsette e valori. E, bisogna pur dirlo, ad ogni doglianza, da un po’di tempo a questa parte, corrisponde ira, disappunto e quasi una sorta di incredulità per la tipologia dei furti. Concluso da tempo il periodo delle festività, calato il flusso, anche questo è innegabile, da parte di chi esprime la pietà dei vivi verso i propri cari defunti, ecco che il cimitero di Arnate è diventato oggetto di, chiamiamole così, attenzioni più mirate da parte dei malfattori. E le tentazioni riguardano pure le parti in rame, il cosiddetto “oro rosso”, 20
ARNATE NEL 1700 Celtico, latino, gotico, idioma longobardo; Garegnani-Strada del Forno, via Grandi/ queste lingue hanno avuto un ruolo Dei Platani-Strada della Boggia. fondamentale nella destinazione della carta d’identità di Arnate. E in conclusione: via Montello-Strada Quale compendio dell’articolo apparso dei Ronchi, via Rongione-Strada del nel numero precedente, raccogliendo Roggione, via S.Nazaro-Contrada della l’invito di vari arnatesi, approfondiamo Chiesa, via XXII Marzo-Strada per Busto. l’argomento, in particolare in una dimensione storica, settecentesca in tal Ultima nota sul torrente di casa nostra, caso. l’Arno. Numerose sono le variazioni di Come ricordano nel libro per i tipi della percorso registratesi nel corso degli Collana “Galerate”, che fa memoria di anni, la maggior parte per interventi a “Una comunità sulle rive dell’Arno”, gli rettificazioni del percorso. autori Giuseppe Fimmanò ed Alberto P. Finalizzazioni destinate a facilitare il Guenzani, in alcune zone del territorio deflusso delle acque nel caso di piene. comunale (Arnate fu a suo tempo Comune Si pensi che il tratto che serpeggia sul autonomo), anche in ambiti di singolare territorio arnatese è tra i pochi ad aver importanza, ogni campo aveva il proprio conservato alveo ed immagine simili a nome, talmente diffuso da essere citato in quelli di ben tre secoli addietro. atti notarili fino alla metà del Novecento. Alcuni esempi: barros-cespuglio- Elio Bertozzi Baraggia, gahagi-bosco riservato- Gaggiano, runcare-dissodare-Ronco e così via. Veniamo alla toponomastica, tracciando un confronto tra i nomi odierni e quelli tradizionali. Via Alberone/Lario-Strada per la Cà di Ass, via Arno-Contrada dell’Arno, via Cairoli-Strada della Prava, via Cappellini- Strada del Vignolo, via Cappuccini-Strada per Cardano, via Casati-Strada della Roggiaccia. Poi la centrale via Checchi-Strada da Gallarate a Cassina Verghera, via Correnti- Strada per Samarate, via Covetta-Strada della Costa, via Filzi/Delle Querce-Strada da Arnate e Verghera per Busto, via 21
Ormai nella nostra quotidianità ci ritroviamo spesso ad essere spaventati all’idea che non tutto vada come desiderato, per questo siamo spinti a programmare ogni singolo istante della nostra vita, incastrando mille appuntamenti nella speranza di riuscire a fare tutto nel (sempre poco) tempo a disposizione… La spesa, gli impegni dei bambini, il lavoro, le commissioni varie, persino il tempo libero è PERCHE’ programmato nei minimi dettagli. PROGRAMMARE Spesso rischiamo di portare questo stile di vita anche con noi in vacanza! LE VACANZE? Per esempio, chi non si è mai perso nell’organizzazione della visita di una capitale europea, un’esperienza oltreoceano, o una “rilassante” gita fuoriporta, in modo da non perdersi nulla di importante? Io (Laura) ero proprio così!!! Arrivavo persino a programmare in quale bar fare la pausa (15 minuti e non di più, per non rischiare di incasinare il resto del programma giornaliero!). la nostra vita non saranno quelli organizzati Questo finché non ho conosciuto mio marito a tavolino, ma quelli vissuti e condivisi nel Daniele: quando si dice che gli opposti si momento in cui si decide di vivere un posto attraggono… e non solo di visitarlo. Interagire con le nel nostro caso è proprio così, almeno per persone, anziché con le guide turistiche, alla quanto riguarda la concezione di vacanza! scoperta di angolini nascosti che nei libri non vengono indicati e abbandonando la frenesia Piuttosto che impiegare ore a studiare del vedere tutto e subito anche in vacanza! guide e blog online lui adora perdersi E’ come ammirare il cielo di notte e nelle vie della città, entrare in una chiesina conoscere a menadito tutte le costellazioni: è semideserta e chiedere al sagrestano o a affascinante, ma nel momento in cui si riesce a una persona del luogo di raccontargli la scorgere una stella cadente, resta l’emozione storia del posto… Confesso che per me, dell’attimo, dimenticando il resto del cielo maniaca dell’organizzazione e del controllo, stellato: sono le belle sorprese che rendono il all’inizio questo atteggiamento provocava viaggio memorabile. esasperazione, ma col passare del tempo (e D’altra parte, anche andare totalmente allo dei viaggi insieme) ho iniziato ad apprezzare sbaraglio non è sempre una buona idea, questo approccio più easy. Non solo! perché i musei non sono aperti a tutte le ore! Con lui ho scoperto, ad esempio, delle Quindi io e mio marito abbiamo trovato un antichissime mura medievali intorno a Verona, nostro punto d’incontro, cercando di non o una chiesa/fortezza usata contro gli attacchi lasciarci sopraffare da un’organizzazione dei pirati a San Vito Lo Capo… ossessiva e godendoci appieno ciò che il viaggio ci può offrire! Ho imparato, grazie a lui, che le scoperte più belle e i momenti che ricorderemo per tutta Laura e Daniele 22
per scoprire che ognuno di noi ha dei talenti da investire da ridonare... Ogni anno un nuovo ANCHE QUEST’ANNO oratorio ma possiamo farlo se soprattutto noi adulti ci è TEMPO di... crediamo e continuiamo ad esserci a crederci senza Oratorio Estivo! sottolineare quello che non si fa o si faceva o manca... la frase “si è sempre fatto così” ha la bellezza della tradizione ma dovrebbe avere anche uno sguardo Con il mese di Aprile ogni possa essere davvero unico e sul futuro che passa proprio anno si rimette in moto un irripetibile. attraverso l’educazione delle movimento di persone: adulti, nuove generazioni. Da soli animatori ,ragazzi e famiglie I protagonisti di un oratorio non riusciamo ma insieme e della nostra comunità perché chi sono? con Gesù anche quest’anno occorre iniziare a pensare potremo dire con entusiasmo la proposta della bellissima Le famiglie che ogni anno il nostro oratorio è proprio esperienza di un Oratorio si fidano e scelgono per i una Bella storia! Estivo. loro figli di far vivere questa Ai ragazzi dico vi aspettiamo, Già il corso animatori è esperienza Tutto è formativo e agli adulti della comunità iniziato perché non ci si in una giornata “tipo” si rivolgo un invito pensateci e improvvisa ad animare nello cresce in ogni momento, i con il vostro contributo dateci stile del servizio e della giochi, le attività le gite ma sempre la possibilità di poter gioia. E’ proprio una “Bella sopratutto è la preghiera fare un oratorio estivo! storia” quella che scriveremo il rapporto con Dio il vero Grazie a quelli già fin insieme durante questo cuore di un oratorio. d’ora hanno dato la loro oratorio estivo 2019, quale? disponibilità e benvenuti La tua, la mia, la storia Gli animatori ragazzi carichi a coloro che si vorranno di migliaia di ragazzi e di entusiasmo e di gioia al aggiungere! animatori, anche di adulti che servizio dei più piccoli. credono nell’opera educativa sr Ivana dell’oratorio. Gli adulti che possono Ogni oratorio estivo è una prestare un pochino del loro nuova pagina tutta da scrivere tempo per il bar, il servizio una nuova opportunità a tavola, la segreteria... di crescita per tutti. Non può essere un’opportunità dobbiamo abituarci o dare per per tutti stare con i ragazzi scontato che l’oratorio estivo appassiona e dà “coraggio”. ci sarà! Ma è fondamentale ogni anno che ognuno di Il tema di quest’anno è noi si senta chiamato a Bella storia dove saremo rendersi disponibile perché accompagnati da cinque ogni estate l’oratorio estivo parabole e da cinque santi 23
CINEMA CINEARTIFORUM Il Cinema delle Arti questo mese coglie l’occasione di invitarvi a Segue Roma, premiato agli Oscar partecipare alla nuova edizione del come miglior film straniero, al David di Cineartiforum, che accompagna Donatello come miglior film straniero, Gallarate da più di 100 edizioni. e al festival di Venezia 2018 vincendo il Leone d’oro. Una grande partenza il 2 Maggio Il film diretto da Alfonso Cuaron, con il film Stanlio e Ollio della racconta un anno turbolento della vita Lucky Red candidato al Golden di una famiglia borghese nella Città Globe 2019. Presentato alla festa del Messico degli anni 70. Roma è un del cinema di Roma, accolto con ritratto di vita vera, intimo e toccante, un’ovazione del pubblico e molto raccontato attraverso le vicende di apprezzato dalla critica, Stanlio una famiglia che cerca di preservare & Ollio di Jon S. Baird celebra il il proprio equilibrio in un momento di meraviglioso legame che ha unito lotta personale, sociale e politica. per tutta la vita il duo comico più amato al mondo. Segue Copia originale di Marielle Stan Laurel e Oliver Hardy, interpretati Heller, che vanta 3 candidature magistralmente da Steve Coogan e all’Oscar e due Golden Globe. John C. Reilly, partono per una tournée Racconta la storia di Lee Israel (Melissa teatrale nell’Inghilterra del 1953. Finita McCarthy), acclamata biografa che, l’epoca d’oro che li ha visti re della ritrovandosi a far fronte alle difficoltà di comicità, vanno incontro a un futuro pubblicazione perché ormai fuori dal incerto. mercato editoriale, imprime un ardito Il pubblico delle esibizioni è tristemente e irreversibile cambiamento alla sua esiguo, ma i due sanno ancora carriera. divertirsi insieme, l’incanto della loro arte continua a risplendere nelle risate A metà del Cineartiforum, troviamo il degli spettatori, e così rinasce il legame film Ovunque proteggimi di Bonifacio con schiere di fan adoranti. Il tour si Angius, il film racconta la storia di rivela un successo, ma Laurel e Hardy Alessandro un cinquantenne che non riescono a staccarsi dall’ombra vive alla giornata e che cambia la sua dei loro personaggi, e fantasmi da vita grazie un incontro fortuito con tempo sepolti, uniti alla delicata salute Francesca e il suo bambino. di Oliver, minacciano il loro sodalizio. I due, vicini al loro canto del cigno, Il 20 Maggio invece il Cineartiforum vi riscopriranno l’importanza della loro propone Dafne, con la partecipazione amicizia. del regista Federico Bondi che 24
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