LA GAMMA HONDA NEO SPORTS CAFÈ - Moto.it

Pagina creata da Fabio Renzi
 
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LA GAMMA HONDA NEO SPORTS CAFÈ - Moto.it
SPECIAL FREE ISSUE - N.391 - 23 LUGLIO 2019

                                           LA GAMMA
                                          HONDA NEO
                                          SPORTS CAFÈ

  PROVA                       PROVA                                  EDITORIALE

 Vespa                   Moto Guzzi                       “Michele Rinaldi e la difficile
Elettrica                  V85TT                           costruzione del campione”

   P.16                        P.26                                     P.66
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PROVA                                                                 PROVA

                                                            comparativa
                                                            HONDA NEO
                                                            SPORTS CAFÈ

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LA GAMMA HONDA NEO SPORTS CAFÈ - Moto.it
PROVA                                                                                                  PROVA

            HONDA CB                                                  HONDA CB
            125 R                                                     300 R
                                          4.490 EURO                 5.090 EURO

               MOTORE MONOCILINDRICO                                  MOTORE MONOCILINDRICO

               TEMPI 4                                                TEMPI 4

               CILINDRATA 124,7 cc                                    CILINDRATA 286 cc

               RAFFREDDAMENTO A LIQUIDO                               RAFFREDDAMENTO A LIQUIDO

               CAMBIO A 6 MARCE                                       CAMBIO A 6 MARCE

               TRASMISSIONE FINALE CATENA                             TRASMISSIONE FINALE CATENA

               POTENZA MASSIMA 13 CV A 10.000 GIRI                    POTENZA MASSIMA 31 CV A 8.500 GIRI

               COPPIA MASSIMA 10 NM A 8.000 GIRI                      COPPIA MASSIMA 28 NM A 7.500 GIRI

               EMISSIONI EURO 4                                       EMISSIONI EURO 4

               TELAIO A DOPPIO TRAVE IN ACCIAIO DI SEZIONE            TELAIO A DIAMANTE IN ACCIAIO
               PENTAGONALE
                                                                      PNEUMATICO ANT. 110/70 R17”
               PNEUMATICO ANT. 110/70 R17”
                                                                      PNEUMATICO POST. 150/60 R17 “
               PNEUMATICO POST. 150/60 R17”
                                                                      CAPACITÀ SERBATOIO 10 LT
               CAPACITÀ SERBATOIO 10,1 LT
                                                                      ALTEZZA SELLA 799 MM
               ALTEZZA SELLA 816 MM
                                                                      PESO 143 KG IN ORDINE DI MARCIA
               PESO 125,8 KG IN ORDINE DI MARCIA

4                                       MOTO.IT MAGAZINE N. 391   MOTO.IT MAGAZINE N. 391                          5
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PROVA                                                                                                          PROVA

            HONDA CB                                                 HONDA CB
            650 R                                                    1000 R
                                         7.990 EURO                15.090 EURO

               MOTORE QUATTRO CILINDRI IN LINEA                      MOTORE QUATTRO CILINDRI IN LINEA

               TEMPI 4                                               TEMPI 4

               CILINDRATA 649 cc                                     CILINDRATA 998 cc

               RAFFREDDAMENTO A LIQUIDO                              RAFFREDDAMENTO A LIQUIDO

               CAMBIO A 6 MARCE                                      CAMBIO A 6 MARCE

               TRASMISSIONE FINALE CATENA                            TRASMISSIONE FINALE CATENA

               POTENZA MASSIMA 95 CV A 12.000 GIRI                   POTENZA MASSIMA 145 CV A 10.500 GIRI

               COPPIA MASSIMA 64 NM A 8.500 GIRI                     COPPIA MASSIMA 104 NM A 8.250 GIRI

               EMISSIONI EURO 4                                      EMISSIONI EURO 4

               TELAIO A DIAMANTE IN ACCIAIO                          TELAIO MONOTRAVE SUPERIORE IN ACCIAIO
                                                                     SCATOLATO CON PIASTRE LATERALI IN ALLUMINIO
               PNEUMATICO ANT. 120/70-ZR17M/C
                                                                     PNEUMATICO ANT. 120/70 ZR17M/C
               PNEUMATICO POST. 180/55-ZR17M/C
                                                                     PNEUMATICO POST. 190/55 ZR17M/C
               CAPACITÀ SERBATOIO 15,4 LT
                                                                     CAPACITÀ SERBATOIO 16,2 LT
               ALTEZZA SELLA 810 MM
                                                                     ALTEZZA SELLA 830 MM
               PESO 202 KG IN ORDINE DI MARCIA
                                                                     PESO 212 KG IN ORDINE DI MARCIA

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HONDA NEO SPORTS CAFÈ:
L’ELEGANZA È DI FAMIGLIA

                                  C
                                  Cinquant’anni fa, Honda decise di cambiare il
Curate senza sacrificare la                                                                                       GUARDA IL VIDEO
                                  mondo. Nel 1969, infatti, la Casa dell’ala dora-
dinamica, le Honda CB 125R,       ta presentò la prima CB 750 Four e definì per
                                  sempre lo schema tecnico delle moto giappo-
CB 300R, CB 650R e CB
                                  nesi.
1000R sintetizzano moderno
                                  Già, perché sebbene la stessa Honda, succes-
e retrò nell’estetica, restando
                                  sivamente, abbia fatto del V4 la sua bandiera,
attualissime nella sostanza       quella prima quadricilindrica in linea trasver-
                                  sale fece proseliti, arrivando a creare l’acroni-
                                  mo UJM - Universal Japanese Motorcycle, con
                                  cui gli anglofoni definirono lo schema tecnico
                                  che ha contraddistinto la maggior parte della
                                  produzione nipponica da allora a oggi.

                                  Una ricorrenza importante, che anche qui
                                  da noi è stata festeggiata allestendo una
                                  monografica a Motodays - sullo zerbino di
                                  casa di Honda Italia - e dedicando alla nuo-
                                  va CB1000R, la più recente ammiraglia nella
                                  stirpe delle Honda CB, una versione limitata
                                  della CB1000R+, con un allestimento più raf-
                                  finato e una livrea che più Honda non si può.
di Edoardo Licciardello

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PROVA                                                                                                                                                                            PROVA

Ma non esiste solo la CB1000R. Honda ha       le linee dell’attuale CB650R. Poi è stato        va la nuova CB 650R. Dopo averle provate      raglia, a EICMA 2017, suscitando subito
creato una vera e propria famiglia con il     il turno di un altro concept - definito ap-      una per una, nelle rispettive presentazioni   grande interesse. L’abbiamo provata
nome di Neo Sports Cafè, che parte dal-       punto Neo Sports Cafè - arrivata qualche         stampa e in diverse comparative (trovate      qualche mese dopo, gustandone subito
la 125 dedicata ai sedicenni, passa per le    settimana dopo ad EICMA 2017, occasione          qui quella di cui è stata protagonista la     il motore monocilindrico - limitato dal
più adulte 300 e 650 (la prima costituisce    in cui abbiamo capito la portata dell’ope-       CB1000R e qui quella con la CB 650R) le       codice nella potenza, ma con una bella
la scelta d’elezione per i neopatentati A2,   razione.                                         abbiamo rimesse insieme tutte quante,         erogazione, una parsimonia nei consumi
la seconda è disponibile in versione depo-                                                     per riparlarne in occasione della ricorren-   sensazionale, ma soprattutto una legge-
tenziata e può accompagnarli più avanti)      Honda, infatti, nella stessa occasione ha        za in apertura e per rinfrescarci la memo-    rezza da riferimento di categoria, con un
e raggiunge il culmine, appunto, con la       affiancato all’ammiraglia la CB 125R e la        ria.                                          peso in ordine di marcia coincidente con
“quattro cilindri” da un litro.               CB 300R, definendo quella famiglia di cui                                                      la cilindrata.
                                              parlavamo in apertura. Una famiglia in cui       Vi rimandiamo, naturalmente, alle prove
Una famiglia accomunata da tratti soma-       però mancava qualcosa.                           singole per approfondire le caratteristiche   Facile e accessibile (la sella si trova a soli
tici comuni, da stilemi che ne uniscono le                                                     di ogni singolo modello.                      816 millimetri da terra) la CB 125R è natu-
componenti in un unico filo conduttore,       Troppo ampio il salto fra la 300 e la 1000,                                                    ralmente adatta ai sedicenni, che possono
definiti da quel concept Honda CB4 che la     e un po’ troppo trascurata la vecchia 650,       CB 125 R                                      godersi un mezzo con ciclistica solida, ben
Casa di Tokyo ha presentato al Salone di      che da tempo languiva un po’ nell’ombra.         La ottavo di litro Honda CB 125R è stata      frenata - c’è l’ABS - ma soprattutto finitu-
Milano 2015 e che, di fatto, ha anticipato    Detto, fatto: al salone di Parigi 2018 arri-     presentata in contemporanea all’ammi-         re di livello ben superiore alla media (ma

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attenzione, il silenziatore Termignoni che        nell’uso extraurbano, magari con una gui-        più che all’altezza delle aspettative, con       la Honda CB 1000R da cui è nata tutta la
vedete nel video è optional....) con toc-         da… bella sciolta. La valutazione è natu-        un bel comportamento dinamico e il fa-           nuova famiglia, arrivata all’EICMA 2017.
chi, come il faro a LED, impensabili su un        ralmente la stessa già espressa per la 125,      scino dell’unicità. E’ rimasta infatti l’unica   A noi è piaciuta subito moltissimo, sia
mezzo di questa cilindrata e prezzo. La CB        al netto di qualche vibrazione in più che        plurifrazionata nel panorama delle medie         dal punto di vista estetico che da quello
125R infatti ve la portate a casa con 4.490       proviene dal monocilindrico da 286 cc:           cilindrate, dopo che tutte le concorrenti        dinamico, analizzato dal nostro Lillo nel-
euro f.c., meno di tanti scooter.                 con 5.090 euro vi portate a casa una moto        hanno abbandonato la configurazione a            la presentazione stampa di pochi
                                                  adulta e finita davvero bene, molto meglio       quattro cilindri in favore del bicilindrico.     mesi dopo nel sud della Spagna.
Tutte le offerte sul nuovo di                     di quanto non ci si aspetti da una moto di
Honda CB 125R                                     questa categoria, capace di assecondarvi         Nonostante qualche vibrazione, la sei-e-         Potente (145 cavalli) ma anche equilibrata
                                                  in qualunque uso come, e meglio di uno           mezzo ci è piaciuta mica poco. La posizio-       e accessibile come si addice a una Honda,
Tutte le offerte sull’usato di                    scooter (a patto che non pretendiate di          ne di guida è sportiva ma non impegnati-         la CB 1000R vanta anche una dotazione
Honda CB 125R                                     caricarci sopra la confezione d’acqua mi-        va, il motore è brillante e - anche in questo    elettronica di altissimo livello - soprat-
                                                  nerale, non essendoci la pedana…) e gui-         caso - il colpo d’occhio è gratificante, più     tutto nella versione Plus, che a controllo
CB 300 R                                          dabile con la patente A2.                        di quanto non avvenga sulle rivali.              di trazione, riding mode e gestione freno
La CB 300R ha debuttato anche lei ad EI-                                                                                                            motore, aggiunge il quickshifter tanto in
CMA 2017, andando a inserire una nuova            Tutte le offerte sul nuovo di                    La guida fa riscoprire il raffinato piacere      innesto quanto in scalata.
proposta in un segmento - quello delle na-        Honda CB 300R                                    del plurifrazionato, che richiede un po’
ked dedicato alle patenti A2 - in cui Honda                                                        più di impegno con il cambio, ma poi urla        La CB 1000R, a dispetto del peso ridottis-
non era ancora presente.                          Tutte le offerte sull’usato di                   esaltando il pilota, e una ciclistica bene       simo - 212 kg in ordine di marcia, il record
                                                  Honda CB 300R                                    a punto, capace di assecondare la guida          di categoria - è come tutte le sorelle rifini-
Un inizio in grande stile, come abbiamo                                                            disimpegnata così come i pruriti sportivi        ta benissimo, con lavorazioni meccaniche
potuto constatare all’inizio dell’estate          CB 650 R                                         dei più esperti. Costa qualcosa in più della     da perdersi in contemplazione ma anche
successiva con la nostra prova alla               La CB 650R è l’ultima arrivata della fami-       concorrenza (7.990 euro f.c.), ma l’unicità      doti dinamiche davvero notevoli: una
presentazione stampa, in cui la nostra            glia, pur essendo in un certo senso la pri-      si paga. E se volete, è anche depotenziabi-      posizione di guida azzeccata e comoda,
Cristina ha scoperto una sorella maggiore         ma, vista l’identità estetica con il concept     le per la guida con patente A2.                  un motore potente e ricco di coppia, ma
per la 125 che ne mutua gran parte delle          originale CB4 sviluppato da Valerio Aiello.                                                       anche un assetto azzeccato per la guida
componenti ciclistiche (mantenendo una                                                             Tutte le offerte sul nuovo di                    sportiva, che mostra qualche limite solo
leggerezza da record, visto che il peso si        E’ stata svelata infatti ad EICMA 2018 as-       Honda CB 650R                                    sugli asfalti un po’ accidentati, dove al re-
ferma a soli 143 kg in ordine di marcia.          sieme alla sorella carenata CBR, facendoci                                                        trotreno il mono fatica un po’ a copiare le
                                                  subito alzare un sopracciglio. Più leggera,      Tutte le offerte sull’usato di                   asperità.
Una leggerezza che fa sì che, nonostante          più potente e raffinata nelle finiture della     Honda CB 650R                                    Il prezzo è adeguato alla qualità: servono
una potenza un pelo inferiore alle rivali, di     precedente CB 650, la media quadricilin-                                                          13.790 euro per portarsi a casa la versio-
poco superiore ai 31 cavalli, le prestazioni      drica si è dimostrata, anche in occasio-         CB 1000 R                                        ne standard, che diventano 15.090 per la
risultino brillanti e godibili sia in città che   ne della presentazione dinamica,                 Ed eccoci arrivati all’ammiraglia: quel-         Plus.

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                                   Che oltre al già citato quickshifter offre il
                                   codino monoposto, l’unghia a protezione
                                   della strumentazione, il parafango ante-
                                   riore con modanature in alluminio, la gri-
                                   glia a protezione del radiatore e le mano-
                                   pole riscaldabili.

                                   Tutte le offerte sul nuovo di
                                   Honda CB 1000R

                                   Tutte le offerte sull’usato di
                                   Honda CB 1000R

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                                                     la prova
                                                     VESPA
                                                     ELETTRICA
                                                   6.390 EURO

                                                    MOTORE ELETTRICO

                                                    POTENZA MASSIMA 4 KW

                                                    COPPIA MASSIMA 200 NM

                                                    EMISSIONI EURO 6

                                                    TELAIO SCOCCA IN LAMIERA D’ACCIAIO CON
                                                    RINFORZI STRUTTURALI SALDATI

                                                    PNEUMATICO ANT. 110/70 - 12”

                                                    PNEUMATICO POST. 130/70 - 11”

                                                    ALTEZZA SELLA 790 MM

                                                    BATTERIA 48V 86 AH

                                                    AUTONOMIA E DURATA TEMPO DI RICARICA 4
                                                    ORE (CON TENSIONE DI 220 V)

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VESPA ELETTRICA.
COM’È E COME VA

                                  D
                                  Dopo il primo contatto ad EICMA lo scorso in-
Anche Vespa entra nell’era                                                                                        GUARDA IL VIDEO
                                  verno, finalmente abbiamo avuto la possibili-
degli scooter elettrici e lo fa   tà di provare meglio la Vespa Elettrica. Ad una
                                  prima occhiata le linee sono le stesse delle so-
con tanta qualità e senza
                                  relle con motore termico (sfoglia il listino
abbandonare lo stile che la       Vespa). Certo, che manca lo scarico si nota,
                                  ma nell’accarezzarla con lo sguardo si ha la
contraddistingue. Il prezzo?
                                  stessa familiarità che accompagna il marchio
Un po’ alto                       Vespa da più di mezzo secolo. Perché Vespa ha
                                  il difficile compito di mantenersi icona di stile
                                  e al tempo stesso di rinnovarsi. Non era facile
                                  trasformarsi in un uno scooter elettrico senza
                                  snaturare quella percezione eterna e simbo-
                                  lica, ma già dal primo impatto si nota come
                                  l’alchimia tra tradizione e futuro sia perfetta-
                                  mente riuscita.

                                  COME E’ FATTA
                                  Il cuore della Vespa Elettrica, interamente rea-
                                  lizzato a Pontedera, è un propulsore brushless
                                  da 3,5 kW (con un picco a 4 kW) che sviluppa
                                  una coppia di 200 Nm. Vespa è uno dei pochi
                                  scooter che non ha il motore elettrico colloca-
di Marco Berti Quattrini

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to all’interno della ruota posteriore. Questa
centralizzazione dei pesi migliora l’agilità e
la dinamica di guida. Altrettanto rari sono gli
scooter elettrici con il motore che lavora in
alta tensione, caratteristica che permette mi-
gliori rendimenti sia in termini di prestazioni
che di velocità di ricarica. Le batterie sono da
4,2 kwh e si ricaricano completamente in sole
4 con la normale tensione domestica da 220
volt. Parliamo quindi di un kw per ogni ora di
ricarica. Come anticipato sono tempi velocis-
simi. La maggior parte degli scooter elettrici
hanno tempi di ricarica lungi il doppio o il tri-
plo (in rapporto al kw). Quindi a parità di tem-
pi di ricarica vespa vi garantirà un’autonomia
di molto superiore. L’autonomia della batteria
raggiunge i 100km in modalità Eco e circa gli
80km in modalità Power.

Vespa è lunga 187 cm, larga 74, ha un passo
di 135 cm e la sella è a 79 cm da terra. Ultimo
dato è quello del peso che raggiunge i 130 kg.
All’anteriore troviamo un cerchio in lega di al-
luminio presso fuso da 3 per 12 pollici che cal-
za uno pneumatico 110/70. Al posteriore inve-
ce troviamo un cerchio un po’ più piccolo, da
11 pollici che monta uno pneumatico 120/70.
La frenata è affidata davanti a un mono disco
da 20 cm e dietro a un tamburo da 14 cm.

FUNZIONALITA’
Anche prima di inserire la chiave si possono
fare un po’ di considerazioni sull’utilizzo della
Vespa Elettrica. Innanzitutto sul sistema di ri-
carica: basta aprire la sella, sfilare il cavo a spi-

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rale dall’alloggio e collegare la spina a tre    dove si può riporre lo smartphone e anche        visibilità pressoché perfetta in ogni con-      fono nel casco, il sistema ci permetterà
poli (quella di tipo industriale) alla corren-   ricaricarlo grazie a una presa USB interna.      dizione di luce. Sullo schermo sono mo-         di rispondere alle telefonate attraverso i
te. Se ricaricate da una classica presa 220                                                       strate tutte le informazioni di cui abbiamo     tasti al manubrio e sempre dal manubrio
è necessario usare l’adattatore. Le batterie     TECNOLOGIA A PORTATA DI MANO                     bisogno. Nella zona centrale troviamo il        potremo attivare i comandi vocali dello
non sono rimovibili e quindi possono es-         Passiamo alla “plancia”, dove troviamo           riding mode, la velocità e la carica della      smartphone per effettuare chiamate o ri-
sere ricaricate solo collegando lo scooter       tutti i pulsanti esattamente dove siamo          batteria espressa sia in percentuale che in     produrre musica.
elettrico all’alimentazione. Questo limita       abituati a cercarli: frecce, luci e clacson,     km di autonomia residua. Ai lati troviamo
la flessibilità di utilizzo della Vespa.         tutti al loro posto. Sul lato destro, sotto      gli indicatori della qualità di guida che ci    COME VA
                                                 allo stop di emergenza, ci sono i pulsanti       mostrano in quanto siamo gentili con la         Partiamo dal motore, ovviamente emissio-
Sempre rimanendo nel sotto sella trovia-         per navigare nei menù e, più in basso, il        batteria e il livello di energia utilizzata o   ni zero, che della Vespa Elettrica è croce e
mo il vano porta casco a cui manca qual-         tasto mode che, oltre a fungere da start,        recuperata.                                     delizia. Innanzitutto stupisce quanto sia
che centimetro per accogliere un jet di di-      ci permette di selezionare rapidamente le                                                        silenzioso. Ha un’erogazione incredibil-
mensioni standard.                               diverse modalità di guida. Il display è un       Connettendo poi la Vespa all’app (disponi-      mente progressiva e all’avvio è dolcissi-
Ovviamente è possibile montare un bau-           TFT a colori da 4,3 pollici che, grazie ad un    bile per IOS e Android) vedremo apparire        mo: senza nemmeno un filo di on-off, ma
letto, ma non poter sfruttare lo spazio per      sensore crepuscolare, modifica il colore         sul TFT anche le notifiche dei messaggi e       proprio nulla! Questo nelle manovre nel
il casco è un po’ un peccato. Comodo inve-       dei caratteri e dello sfondo al variare delle    delle chiamate in entrata. Se il nostro te-     traffico rende Vespa incredibilmente facile
ce il vano porta oggetti sotto al manubrio       condizioni della luce. Questo assicura una       lefono è poi collegato anche ad un inter-       e sicura da guidare. Il merito - non trattan-

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PROVA                                                                                                                                   PROVA

                                                   dosi di un motore termico - dipende esclu-       decisione quando richiesto. Le dimensioni
                                                   sivamente dalla regolazione elettronica.         dei pneumatici non ci hanno mai messo in
                                                   La “taratura” fatta a Pontedera in questo        difficoltà, né nella guida, né per quanto ri-
                                                   senso è davvero un capolavoro. Come an-          guarda il confort. Pavé e i fondi sconnessi
                                                   ticipato però, ogni pro ha anche un contro.      non sono da temere, ma bisogna ovvia-
                                                   Infatti questa dolcezza sopra i 25-30 km/h       mente fare molta attenzione alle buche.
                                                   dovrebbe lasciare il posto a un po’ più di
                                                   accelerazione, per avere quello spunto in        CONCLUSIONI
                                                   più.                                             E’ un mezzo davvero affascinante: in grado
                                                                                                    di conciliare tradizione e futuro, ha stile e
                                                   Anche in questo caso parliamo di motore,         una qualità che si percepisce in ogni detta-
                                                   ma la causa è da cercare nell’elettronica.       glio. Il motore non emoziona ed è un vero
                                                   Infatti il propulsore di potenza ne ha in        peccato, perché è l’unico vero neo in un
                                                   abbondanza, ma oltre i 25 km/h andrebbe          mezzo che, con un così alto profilo, si vor-
                                                   erogata con più generosità. Vespa ha tre ri-     rebbe perfetto in tutto. La vespa Elettrica
                                                   ding mode: Eco e Power e Reverse. In Eco         costa 6.390 euro. Non è un prezzo concor-
                                                   abbiamo percorso veramente pochissimi            renziale, ma la qualità non è comparabile
                                                   km perché oltre a limitare la velocità mas-      alla concorrenza e di conseguenza anche il
                                                   sima eroga la potenza del motore elettrico       costo.
                                                   con eccessiva dolcezza.

                                                   Power sarà quindi la modalità che si userà
                                                   prevalentemente e abbiamo costatato che
                                                   anche pur essendo la meno parca nei con-
                                                   sumi non è troppo assetata di batteria. La
                                                   retromarcia è una funzione tutto sommato
                                                   utile. Sicuramente non è indispensabile
                                                   visto che stiamo parlando di uno scooter
                                                   comunque leggero, ma nei mezzi elettrici
                                                   si tratta solo di invertire il senso di marcia
                                                   del motore e quindi perché non farlo?

                                                   Da un punto di vista dinamico non c’è nulla
         GUARDA TUTTE LE FOTO                      da eccepire: Vespa Elettrica è agile e sicu-
                                                   ra. Frena bene, in modo progressivo e con

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PROVA                                                                                                                                                                                 PROVA

MOTO GUZZI V85TT: MILANO
SACHSENRING E RITORNO
CON ZAM
Moto Guzzi V85TT: è questa la moto che ho usato quest’anno per andare
al Sachsenring per il GP Germania del 7 luglio. Una moto che mi attirava
moltissimo...

di Giovanni Zamagni                                                                                                                GUARDA IL VIDEO

Q
Quest’anno sono partito in direzione Sa-         vio (magnifico) e sono sceso a Garmisch in
chsenring con la nuova Moto Guzzi V85TT,         Germania attraverso la statale B180; poi
una moto che mi attirava molto e della           seguendo il mio navigatore Garmin sono
quale i miei amici Guareschi - Vitto e Gian-     arrivato a Monaco di Baviera, sempre su
                                                                                                  Germania), dei quali circa 750 su strade        in riserva. Il cruscotto è completo – per me
franco, i due fratelli che a Parma gestisco-     strada statale. Quindi sono entrato in au-
                                                                                                  statali e il resto in autostrada                un po’ troppo “colorato” – ci sono tre map-
no il più importante concessionario italia-      tostrada e sono arrivato a un centinaio di
                                                                                                                                                  pe, ma io ne ho utilizzata una sola (“stra-
no Moto Guzzi - me ne hanno parlato un           chilometri dal Sachsenring, per un totale
                                                                                                  Il giudizio                                     da”), semplici da azionare.
gran bene.                                       di circa 600 chilometri fatti in una decina
                                                                                                  A me la Moto Guzzi V85TT è piaciuta mol-        Dal motore mi aspettavo un po’ più di brio,
                                                 di ore, con acquazzoni fortissimi, ma mai
                                                                                                  tissimo: la ciclistica è ottima (progetta-      ma gli 80 cavalli dichiarati bastano e avan-
Il viaggio                                       troppo caldo.
                                                                                                  ta dall’Aprilia, che i telai li sa fare molto   zano per divertirsi: in Germania ho fatto
Questa volta, avevo tempo per raggiun-
                                                                                                  bene), la moto si guida con una mano sola.      circa 181 km/h effettivi (secondo il GPS),
gere il Sachsenring. Sono partito martedì        Giovedì mattina, infine, sono arrivato a
                                                                                                  Si ha la sensazione di avere sempre la si-      189 km/h indicati dallo strumento. Il cam-
2 luglio attorno alle 17 da Milano, sono         destinazione. Lunedì 8 luglio, il viaggio di
                                                                                                  tuazione sotto controllo, come se si gui-       bio è un po’ duro quando si viaggia a bassa
passato da Mandello del Lario, per poi rag-      ritorno: tutta una tirata dal Sachsenring
                                                                                                  dasse questa moto da sempre.                    velocità, è valido quando si va più forte. La
giungere Bormio, in Valtellina, attraverso       a Milano, facendo le autostrade tedesche
                                                                                                  Le due valigie laterali sono capienti (man-     comprerei questa moto? Sì, senza dubbio.
la statale SS36; circa 210 km caldissimi,        fino alla Svizzera, dove mi sono concesso
                                                                                                  ca però una maniglia per il trasporto), la
con una temperatura attorno ai 34 °C. L’in-      un po’ di statali è il bellissimo Passo del-
                                                                                                  sella è più che confortevole, le sospensioni    L’abbigliamento
tenzione era di fare il Gavia, ma il passo era   lo Splugen, che ti porta fino a Madesimo,
                                                                                                  lavorano bene. Altro punto forte, l’autono-     Avendo spazio e temendo moltissimo il
chiuso. Dopo aver dormito a Bormio, mer-         quindi a Milano. In totale, ho percorso cir-
                                                                                                  mia: si fanno più di 300 km con il pieno di     “caldone”, ho deciso di viaggiare con due
coledì 3 luglio ho fatto il passo dello Stel-    ca 2000 km (compresi gli spostamenti in
                                                                                                  benzina, ci si stufa prima che la moto entri    giubbotti, uno estivo “bucherellato” com-

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PROVA                                                                                                                  PROVA

                                   prato dieci anni fa a Laguna Seca e uno           senza però essere “pesanti” e calde come
                                   decisamente più motociclistico dell’Al-           gli stivali. Guanti: io uso anche per viag-
                                   pinestars, giubbotto che si è comportato          giare dei guanti da pista: me l’hanno con-
                                   alla grande sotto l’acqua e che garantisce        sigliato in Alpinestars qualche anno fa ed
                                   anche una buona respirabilità quando fa           è una soluzione per me ottima anche per
                                   caldo grazie alle tante prese d’aria apribi-      fare del turismo, naturalmente se non fa
                                   li. Paraschiena: Alpinestars. Casco: ho uti-      troppo freddo.
                                   lizzato un NOS, molto valido nel rapporto
                                   qualità prezzo.                                   Vedi il listino della Moto Guzzi
                                   Mi è piaciuto moltissimo per comodità, ri-        V85TT
                                   finitura degli interni e silenziosità: si viag-
                                   gia davvero bene. Ha la soluzione della           Vedi le offerte del nuovo della
                                   doppia visiera, con quella scura azionabile       Moto Guzzi V85TT
                                   facilmente tramite una leva posta sulla si-
                                   nistra del casco. Davvero un bell’oggetto.        Vedi le offerte dell’usato della
                                   Invece degli stivali, ho optato per delle         Moto Guzzi V85TT
                                   scarpe da moto TCX, davvero funzionali,
                                   perché offrono un’ottima tenuta all’acqua,

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HONDA X-ADV 150.
LA FAMIGLIA SI ALLARGA,
IN ARRIVO ANCHE UNA
X-ADV 300?
E’ stato presentata in Indonesia, al GIIAS, l’inedita versione Honda X-ADV
150. Versione ridotta della nota X-ADV 750, per ora è prevista per il mercato
asiatico. Ma è facile che arrivi anche da noi
                                                                                                                           GUARDA IL VIDEO

V
Ve ne avevamo anticipate qui alcune in-        nale, ha una normale forcella teleidrau-
discrezioni.                                   lica, ruote integrali in lega leggera (da 14
                                               pollici davanti e da 13 dietro), ammortiz-
E’ invece notizia di attualità la presen-      zatori posteriore Showa a serbatoio sepa-
tazione al salone indonesiano Gaiikindo        rato, impianto frenate con dischi singoli
Indonesia International Auto Show 2019         dal profilo a margherita, un vano sottosel-
(GIIAS) della Honda X-ADV 150, lo scooter      la da 28 litri di capienza e sistema di avvia-
dall’aria off-road che prende l’ispirazione    mento Smart Key, Il motore eroga la stessa
dal noto Honda X-ADV 750.                      potenza e coppia del modello Honda PCX
                                               150, ovvero 14,5 cv di potenza e 13,2 Nm di
Meno “estremo” rispetto al fratello mag-       coppia massima.
giore, l’X-ADV 150 è costruito in Asia appo-
sitamente per quel mercato, ma è molto         Al prossimo Tokyo Motor Show, e sicura-
probabile che arrivi anche in Europa come      mente per EICMA 2019, ne sapremo certa-
modello 2020, magari anche in versioni         mente di più.
differenti, c’è chi dice 125 e chi 300 cc.
                                               Leggi listino del nuovo della
La sua impostazione è da scooter tradizio-     Honda X-ADV 750                                                                      GUARDA TUTTE LE FOTO

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                                 Leggi il listino dell’usato della   Leggi le domande e le risposte
                                 Honda X-ADV 750                     sulla Honda X-ADV 750 della
                                                                     community di moto.it
                                 Scarica la brochure della Honda
                                 X-ADV 750

                                 Leggi le recensioni sulla X-ADV
                                 750 della community di moto.it

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ROYAL ENFIELD: NEL NUOVO
CONCEPT STORE SVELATA LA
BULLET TRIALS

                                I
                                Il nuovo showroom Royal Enfiled
L’inaugurazione di uno
                                Era il 1901, nasceva la prima Royal Enfield, dun-
showroom alle porte di Milano   que il più antico marchio motociclistico tuttora
                                in attività, forte di una continua crescita sul mer-
e un nuovo modello per Royal
                                cato in Italia e nel mondo.
Enfield, il marchio moto più    Valentino Motor Company, dal 2016 distributore
                                ufficiale in Italia, ha identificato in Pogliani Moto
longevo al mondo
                                il partner ideale per ospitare il primo Concept
                                Store italiano dove tutti gli appassionati delle
                                due ruote e del brand potranno immergersi a
                                360° nel mondo Royal Enfield.
                                All’interno dello store si respira tutta l’aria di
                                questa lunga storia, tra motociclette, abbiglia-
                                mento dedicato dal sapore vintage, accessori e
                                ricambi. Un piccolo angolo di 71 metri quadrati
                                fatto di passione e cromature.
                                “Siamo in una fase di grande crescita sui mer-
                                cati internazionali e l’impegno attuale di Royal
                                Enfield è mirato a sostenere e accrescere que-
                                sto slancio, in linea con il nostro obiettivo di
                                posizionarci come leader nel segmento delle
                                motociclette di medie dimensioni (250-750 cc)                                     GUARDA TUTTE LE FOTO
                                - ha dichiarato Arun Gopal, Business Head In-
di Cristina Bacchetti

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ternational Markets (EMEA) di Royal Enfield         tutta la gamma: Interceptor e Continental
- L’Italia è sempre stata un mercato impor-         GT, Classic, Himalayan e Bullet, quest’ultima
tante per Royal Enfield e siamo entusiasti          anche nella nuova declinazione Trials, sve-
di inaugurare un nuovo capitolo di crescita         lata proprio durante l’inaugurazione dello
con l’apertura del nostro Concep Store. La          showroom.
forza delle nostre motociclette sta nell’esse-
re semplici, evocative e divertenti, e siamo        Bullet Trials
fiduciosi di poter conquistare nuovi centauri       Ecco dunque svelata la Bullet Trials 2019, repli-
con la nostra idea di motociclismo puro e in        ca di quella che debuttò sul mercato nel 1932,
armonia con la strada.”.                            omaggio al più antico modello di moto ancora
“Siamo molto orgogliosi del lavoro intrapre-        in produzione al mondo, la Bullet.
so con Royal Enfield in questi ultimi 3 anni        Pensata come tributo alla versione del 1949
– continua Tommaso Valentino, CEO di Va-            portata agli onori della cronaca da Johnny Brit-
lentino Motor Company – Abbiamo creduto             tain, imbattuto campione agli International Six
fin dall’inizio nelle potenzialità del marchio      Days Trials fino al 1965, la nuova Bullet Trials
per il mercato italiano, legate al design d’ec-     sarà disponibile in Italia a partire da agosto.
cezione dei modelli, alla qualità dei mate-         La linea è quella iconica ed elegante: monosel-
riali con cui sono costruiti e alle tecnologie      la, portapacchi e l’immancabile tassello. Sotto
utilizzate che sono garanzia di una guida           al vestito vintage il solido motore 500, l’ABS e
pulita e versatile. L’apertura del primo Con-       un set di accessori dedicati per darle ancor più
cept Store, che si affianca ai 71 concessiona-      un’aria offroad.
ri ufficiali multi brand sul territorio italiano,   La prenotazione delle Bullet Trials 2019 è di-
rappresenta un passo importante nella stra-         sponibile nei punti vendita sul territorio nazio-
tegia di posizionamento e fidelizzazione nei        nale e online sul sito dell’azienda.
confronti degli appassionati del marchio,           Il prezzo è di 5.400 euro.
ma è solo l’inizio. Stiamo già dialogando
con diversi partner Royal Enfield interessati       Consulta il listino del nuovo dei mo-
a trasformare le loro vetrine multi brand in        delli Royal Enfield
Concept Store esclusivi del marchio, come
già accaduto anche all’estero. Un’evoluzione        Vai alle quotazioni dell’usato dei
naturale, che mira a intensificare l’esperien-      modelli Royal Enfield
za di motociclismo autentico che contraddi-
stingue Royal Enfield da sempre.”.                  Leggi le recensioni dei modelli Royal
                                                    Enfield fatte dai lettori della nostra
Esposta nel Concept Store ovviamente c’è            community

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ATTUALITÀ                                                                                                                                                                        ATTUALITÀ

CURVARE IN SICUREZZA CON
L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE:
UNO STUDIO AFFERMA CHE
SI PUÒ
Alla base ci sarebbe un sistema che può prevedere e correggere le traiettorie
e le velocità della moto in curva, prima che sia troppo tardi

di Antonio Privitera

L
Le curve sono la cosa più bella che possa      sono evitabili, dato che sono il risultato di    for Motorcycles puntano il dito sui sistemi      mente più varia e variabile di quella di una
capitare ad un motociclista. Tuttavia, sem-    velocità eccessive e traiettorie sbagliate       già esistenti di assistenza alla guida già       qualsiasi automobile che, per esempio,
brano essere anche quella più pericolosa.      che possono portare a inclinare troppo la        presenti nel mondo automobilistco, intro-        non si inclina.
Da una ricerca ACEM del 2004 emerge che        moto e scivolare, frenare con forza ecces-       ducendo il loro road curvature warning sy-
circa il 37% degli incidenti motociclistici    siva bloccando la ruota anteriore e cadere,      stem, un’intelligenza artificiale che guida      Nella simulazione contenuta nel loro case
sono causati da un errore del pilota: molti    invadere la corsia opposta.                      il motociclista dentro le curve, preveden-       study, attraverso una doppia mappatura
di questi (il 17%) riguardano la fase di ap-                                                    do traiettoria e inclinazione del motociclo      della strada - prima con un rig di sette vi-
proccio e percorrenza di una curva.            Simon Hecker, Alexander Liniger, Henrik          attraverso una Rete Neurale Convoluzio-          deocamere montate sul tetto di un’auto-
                                               Maurenbrecher, Dengxin Dai e Luc Van             nale, grazie anche alla realizzazione di un      mobile, poi attraverso lo stesso percorso
Spesso si sbaglia la stima del raggio, la      Gool, dello ETH di Zurigo e del KU di Lo-        database stradale che, partendo da un da-        effettuato in motocicletta e accoppiando
velocità di percorrenza o la variazione al-    vanio, hanno pubblicato un interessan-           tabase HERE Technologies, ottiene un’ac-         via GPS entrambe le mappature - hanno
timetrica, e l’errore è dietro l’angolo, con   te studio che va ad arricchire il dibattito      curata geometria della strada sia dal pun-       dimostrato che la loro intelligenza artifi-
conseguenze poco felici che risultano fata-    sulla necessità di sistemi Advanced Rider        to di vista morfologico che del tracciato. In    ciale arriva ad essere accurata nella pre-
li nel 15% dei casi.                           Assistance Systems (ARAS) legati all’intel-      pratica, lo studio si propone di istruire una    dizione dell’angolo di piega con un errore
                                               ligenza artificiale che possano aiutare il       AI a seguire e avvertire il motociclista degli   medio di 3,7° comparata ai dati generati
Ulteriori approfondimenti hanno eviden-        motociclista ad evitare questo genere di         errori in fase di approccio e percorrenza        dall’IMU in dotazione alla motocicletta, e
ziato che la maggiore parte degli inciden-     incidenti: come?                                 delle curve. Il punto è, come sempre, che        per quanto riguarda l’errore di traiettoria
ti correlati alla percorrenza di una curva     Nel loro studio Learning a Curve Guardian        la dinamica della motocicletta è estrema-        (ovvero il posizionamento all’interno della

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ATTUALITÀ                                                                                             ATTUALITÀ

corsia) l’errore medio arriva a soli 22,4 cm.
Certo, per quanto si tratti di uno studio che
tiene per la prima volta in considerazione
aspetti della dinamica specificamente mo-
tociclistici, si tratta “solo” di uno studio sul
posizionamento del mezzo e sulla prevedi-
bilità della sua traiettoria futura, e non su
come intervenire direttamente sulla guida
con un’assistenza diretta: ma il momento
in cui un’intelligenza artificiale potrà agi-
re direttamente sui comandi della nostra
moto per salvarci da un errore di valuta-
zione pare avvicinarsi a gas spalancato.

Su questo tema, e su diversi altri collegati
che rientrano nell’ambito dell’hi-tech ap-
plicato alla guida in moto, stiamo prepa-
rando uno Speciale a puntate. La prima
sarà online la prossima settimana.

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ATTUALITÀ                                                                                                                                                                                        ATTUALITÀ

MOTO E HI-TECH:
DALL’INTELLIGENZA
ARTIFICIALE AL 5G. CAPITOLO
1, IL GRANDE CAMBIAMENTO
Piattaforme inerziali sempre più sofisticate, Abs a prova di caduta, radar a
bordo. E poi big data, “internet delle cose”, 5G: nel presente e nel futuro della
mobilità, con la moto ipertecnologica e connessa

di Antonio Privitera

L
Le nuove tecnologie che nell’ultimo decennio        Non è certo un mistero che le moderne Hyper-          troppo lontano il giorno in cui una parte dei       cose aggiungerà una mole di dati significati-
hanno introdotto profondi cambiamenti nel           sport siano decisamente più potenti di quelle         veicoli circolanti saranno a guida autonoma,        va a quella già presente sulla rete; pensiamo
modo stesso in cui concepiamo la motociclet-        di solo 10 anni fa ma, allo stesso tempo, molto       condotti da remoto o, come vedremo più avan-        a quando anche le nostre moto e in generale
ta e il suo utilizzo - che sia touring, commuting   più sicure e facili da guidare grazie a tutti i di-   ti, capaci di conoscere lo stato della viabilità    tutto il mondo automotive saranno connessi,
o race - non sono il risultato di miglioramenti     spositivi di controllo del mezzo di cui dispon-       puntuale fino a identificare istantanee situa-      come sembra probabile in un futuro prossi-
incrementali di tecnologie già esistenti, quan-     gono.                                                 zioni di pericolo e magari provvedere autono-       mo: si sommeranno anche i dati relativi alla
to la convergenza di numerose innovazioni           Nello stesso momento, sulle strade di tutti i         mamente a gestire frenata, trazione o inclina-      interazione e relazione dei nostri veicoli tra di
radicali.                                           giorni, le Cruiser e le Crossover esibiscono pesi     zione, ma per far tutto questo è necessaria una     loro e con tutti gli altri dispositivi, generando
Solo per fare alcuni esempi, quando alla            e potenze che un tempo ponevano più di un             grande integrazione tra oggetti/veicoli e un        possibilità applicative oggi forse nemmeno
centralina elettronica abbiniamo giroscopi          imbarazzo negli utenti chiamati a gestirli e che      network capace di veicolare costantemente,          immaginabili.
e accelerometri evoluti, quando la strumen-         oggi vedono aprirsi nuovi scenari di piacere di       con capillarità ed efficienza, una quantità di
tazione diventa un dashboard TFT, quando            guida, di pari passo con l’innovazione tecnolo-       informazioni molto superiore a quella attuale.      È uno scenario che Alan Turing - il padre della
i freni acquistano sensori in grado di leggere      gica sviluppata in ambiti diversi ma pronta a         L’insieme dei dati immessi nella rete con ogni      moderna informatica - aveva in qualche modo
con precisione puntuale la velocità delle ruo-      riversarsi anche sul mondo motociclistico.            nostro comportamento, dal like su un social         già prefigurato nel secondo dopoguerra, dove
te (e quando tutto questo viene integrato in        L’internet delle cose, quell’insieme di tecno-        network, al messaggio sullo smartphone in-          macchine dotate di un’intelligenza artificiale
un software sofisticato), nuovi rivoluzionari       logie che permette a qualsiasi apparato o di-         viato dal frigorifero smart che ci avverte che lo   pensano e decidono, si scambiano informa-
dispositivi vengono alla luce per applicazioni      spositivo di connettersi e di interagire con e at-    yogurt sta per scadere, al pagamento con carta      zioni e le rielaborano per migliorare la vita
pronte a spostare un po’ più in alto l’asticella    traverso la rete, inizia a volgere il suo sguardo     di credito, vengono chiamati Big Data - per la      dell’uomo, o per renderla più sicura, macchi-
delle prestazioni e della sicurezza.                anche verso il settore automotive: non sembra         loro gigantesca dimensione - e l’internet delle     ne cui in qualche modo riconosciamo una co-

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ATTUALITÀ                                                                                             ATTUALITÀ

                                                                 scienza terza rispetto a quella umana, idonea
                                                                 ad agire per nostro conto nel nome della no-
                                                                 stra sicurezza; un’intelligenza artificiale via via
                                                                 più sensibile e acuta, magari capace di perso-
                                                                 nificare in qualche modo l’anima della motoci-
                                                                 cletta e sdoganare come legittimo apporre un
                                                                 nome o parlare con la propria due ruote, fino
                                                                 ad arrivare alla stessa riflessione che spinse
                                                                 Turing quasi a rammaricarsi che alle macchine
                                                                 fossero preclusi i piaceri della vita umana.
                                                                 Un panorama tutt’altro che futuristico - o, se
                                                                 volete, distopico - specie se aggiungiamo che
                                                                 l’avvento della rete 5G consentirà una connes-
                                                                 sione costante dei veicoli con la rete e tra di
                                                                 loro; la nuova rete sarà veloce anche più di die-
                                                                 ci volte dell’attuale e la bassa latenza (cioè la
                                                                 capacità di reazione) permetterà, si dice, anche
                                                                 le operazioni chirurgiche in remoto: volete che
                                                                 non sia in grado di supportare la guida auto-
                                                                 noma o un intervento diretto dell’intelligenza
                                                                 artificiale sui comandi della moto per evitare
                                                                 un incidente ad un incrocio? “Connessi” potrà
                                                                 tradursi anche in “sicuri” ma saranno l’intelli-
                                                                 genza artificiale e la gestione dei Big Data ad
                                                                 aprire la strada a questa probabile, ulteriore,
                                                                 rivoluzione della quale già oggi vediamo i pri-
                                                                 mi vagiti.

                                                                 Nei prossimi capitoli vedremo qual è lo stato
                                                                 dell’arte dell’elettronica applicata alla moto-
                                                                 cicletta e quali sono le tecnologie e le applica-
                                                                 zioni che in futuro potremo ritenere indispen-
                                                                 sabili ogni volta che indosseremo il casco e il
                                                                 pollice premerà “start”; o, forse, “smart”.

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ATTUALITÀ                                                                                                                                                                                   ATTUALITÀ

LONDRA, ARRIVA IL DRONE
CHE MULTA I GUIDATORI
PERICOLOSI
La Polizia locale della capitale inglese impiega i droni per rilevare le infrazioni
stradali di qualunque veicolo

di Alfonso Rago

L
L’occhio che non perdona, perché dall’alto          è il primo reparto britannico ad avvalersi di
tutto vede e tutto sanziona: nei cieli di Lon-      droni per monitorare la condotta di motoci-
dra sono attive pattuglie di droni, incaricati      clisti (ed automobilisti, ovviamente…) poco
di spiare chi si comporta male, soprattutto         attenti nel rispetto delle regole: l’iniziativa è
su due ruote. Non bastassero autovelox e            stata fortemente sostenuta da Sadiq Khan,
tutor, ora le forze dell’ordine trovano altri al-   sindaco londinese, con l’obiettivo di ridurre
leati - implacabili, verrebbe da dire - nei più     il numero di vittime stradali nell’area metro-
tecnologici dei sistemi di controllo: dopo un       politana della capitale inglese.
periodo di sperimentazione, sono entrati in
servizio gli occhi volanti.                         Per le sue attività, la MET ha scelto il modello
                                                    Aeryon Skyranger, capace di operare ad alta         presentazione dell’iniziativa, Andy Cox, capo     repentaglio la loro vita e quella di altre per-
Apparecchi piccoli, il cui diametro non su-         e bassa quota e dotato di visione notturna;         delle unità stradali della MET, ha ribadito gli   sone».
pera il mezzo metro, gestiti da personale           inoltre, muovendosi a bassa rumorosità, non         obiettivi: «Vogliamo scoraggiare la guida pe-
specializzato, a caccia di sorpassi fuorilegge,     è facilmente individuabile: grazie alle imma-       ricolosa e speriamo che il messaggio venga        Insomma, il drone soprattutto come deter-
mancato rispetto dei semafori, delle corsie         gini che invia alla centrale, i poliziotti posso-   recepito favorevolmente.                          rente: quindi, se avete in programma qual-
preferenziali o della distanza di sicurezza,        no individuare in tempo quasi reale le infra-       I droni sono un’alternativa economica e si-       che giorno di vacanza a Londra, prima di
oltre che, ovviamente, della velocità.              zioni commesse (eccessi di velocità, sorpassi       cura rispetto all’inseguimento in auto ad         prendere la moto o uscire in macchina guar-
                                                    azzardati, inversioni di marcia) e sanzionare       alta velocità. La nostra attenzione sarà rivol-   date il cielo, e non certo per controllare se
La MET (la polizia metropolitana di Londra)         i responsabili. Nel corso della conferenza di       ta solo ai guidatori pericolosi che mettono a     piove…

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MOTO&LUNA                                                                                                                                                                          MOTO&LUNA

“IL MIO APOLLO 11?
                                                                                                  un carburante a base di cherosene quan-         Agostini dominava 350 e 500 ma il mio pi-
                                                                                                  do gli americani già utilizzavano l’idroge-     lota era Santiago Herrero con la Ossa 250.

UN’ASTRONAVE A QUATTRO
                                                                                                  no liquido. In qualche modo, dopo che la        Per me e per tanti appassionati come me
                                                                                                  bandiera a stelle e strisce fu piantata sulla   il veicolo spaziale più straordinario di quel

CILINDRI DALLE FINITURE
                                                                                                  Luna da Armstrong e Aldrin, venne sancita       1969 non fu affatto Apollo 11. Fu la Honda
                                                                                                  la sproporzione tra le due forze, l’America     CB 750 Four presentata a novembre al Sa-

SPAZIALI”
                                                                                                  avrebbe governato il mondo, l’umanità si        lone di Milano. Andare sulla Luna non ci ha
                                                                                                  sentì meno in pericolo.                         giovato più di tanto. Gli americani ci sono
                                                                                                                                                  tornati sei volte tra il ‘69 e il ‘72 con dodici
Il racconto del nostro Nico Cereghini, allora ventenne, è il contributo di moto.it                Qui in Italia nella primavera del ‘69 veniva    astronauti correndo rischi enormi, in se-
al ricordo di quel 20 luglio di cinquant’anni fa, quando, per la prima volta, un                  presentata in pompa magna la 128, io sta-       guito giudicati eccessivi.
uomo mise piede sulla Luna                                                                        vo pagando le rate di una Fiat 500 L gialla,
                                                                                                  la moto italiana più avanzata era la Guzzi      E quindi lo stop. A luglio del 1969 si guar-
di Nico Cereghini                                                                                 V7 Special, una delle più ammirate la Du-       dava al futuro con sfrenato ottimismo, al

S
                                                                                                  cati Scrambler nelle tre cilindrate 250, 350    progresso non si ponevano limiti, si pensa-
                                                                                                  e 450.                                          va che nel Duemila avremmo tutti viaggia-
Sì, la sera del 20 luglio 1969 ero davanti       davvero, in quel momento, una tappa fon-
                                                                                                                                                  to su automobili volanti. Sì, ciao. Soltan-
alla televisione per seguire lo sbarco sul-      damentale per l’umanità: mentre Apollo
                                                                                                  La moto dei miei sogni però era una sporti-     to la CB 750 Four ha davvero cambiato il
la Luna, ma devo dire che non mi sentivo         11 si appoggiava senza danni sul satellite
                                                                                                  va, la Ducati Desmo 250 che allora era con-     mondo. Quella era una vera astronave.
così coinvolto. Sarà perché avevo 20 anni        della Terra e i due astronauti americani
                                                                                                  siderata una media cilindrata, ma intanto
e altre cose per la testa. Ricordo che su Rai    potevano addirittura passeggiare sulla su-
                                                                                                  piegavo come un pazzo, senza il casco           Quattro cilindri, freno a disco, avviamen-
1, intorno alle 22, due famosi giornalisti di-   perficie lunare, si realizzava un sogno anti-
                                                                                                  come tutti, con il mio Corsaro 125 Morini.      to elettrico, finiture spaziali. Da quel mo-
scutevano animatamente.                          co quanto l’uomo. Un grande sogno legato
                                                                                                  Avevo appena iniziato la collaborazione         mento il motociclismo non è più stato lo
                                                 alla sete di conoscenza, alla curiosità di
                                                                                                  con il mensile Motociclismo, che poi era        stesso, dalla V7 Special siamo saltati in un
Erano Ruggero Orlando dagli USA e Tito           spingersi oltre, Ulisse e Marco Polo.
                                                                                                  l’unico giornale di moto dell’epoca, e per il   lampo alla V7 Sport, dalla Laverda GT alla
Stagno da qui: la navicella ha toccato, no
                                                                                                  momento mi toccava provare al massimo           SFC, dai piloti strizzati dentro la tuta in
che non ha toccato, invece sì. Molto caoti-      Ma nello stesso momento, cosa ancora
                                                                                                  le 125 perché in redazione c’erano giorna-      pelle nera da 700 grammi alle tute colorate
ca, la trasmissione, le immagini erano con-      più importante, gli Stati Uniti vincevano la
                                                                                                  listi più esperti di me.                        della 200 Miglia con le prime protezioni.
fuse e in bianco e nero, ma c’era dapper-        sfida tecnologica e politica con gli URSS.
tutto un grande entusiasmo, dopo la Luna         Dovete capire che si era in piena guerra
                                                                                                  Ero al primo anno di università, avevo in       Che meraviglia, quel decennio iniziato nel
l’uomo sarebbe sbarcato su Marte e chissà        fredda e la minaccia di una guerra atomica
                                                                                                  testa solo le moto, correvo a Monza appe-       1969!
dove saremmo arrivati.                           aleggiava su tutti noi; i russi erano stati i
                                                                                                  na possibile, giravo in pista con qualsiasi
                                                 primi a spedire un uomo nello spazio, Ga-
                                                                                                  cosa mi capitasse tra le mani, anche con le
Ma poi alla fine è cambiato poco o nien-         garin fin dal 1961, ma la loro tecnologia
                                                                                                  gomme tassellate.
te. La conquista della Luna rappresentava        era arretrata, i loro razzi viaggiavano con

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GIACOMO AGOSTINI:
“VINCEVO IN 350 E 500
QUANDO L’UOMO POSÒ IL
PIEDE SULLA LUNA”
Il campionissimo si ricorda bene quel 20 luglio del 1969: era a Brno e vinceva
il gran premio nelle classi 500 e 350. Ma in quella Cecoslovacchia controllata
dall’URSS, del primo uomo (americano) sulla Luna si parlò poco
                                                                                                                                       GUARDA IL VIDEO
di Nico Cereghini

G
Giacomo Agostini vinceva e stravinceva, in        tredici chilometri e 940 metri. Del resto alle
quell’estate del ‘69 quando l’uomo sbarcò         vittorie Giacomo era abituato, quell’anno
                                                                                                    giorno dopo ho realizzato l’importanza del-        E per la Morini Settebello stavo pagando le
sulla Luna: 350 e 500 erano i suoi feudi per-     aveva sempre vinto con la 500 (e quasi sem-
                                                                                                    la cosa». «E le ragazze. Ma il motociclismo        rate, duemila lire al mese».
sonali e aveva già quattro titoli mondiali        pre con la 350) e avrebbe vinto ancora: dieci
                                                                                                    stava cambiando, in quegli anni cominciava         Questo è Giacomo Agostini, il primo pro-
in tasca, tre nella mezzo litro e uno in 350.     successi consecutivi in 500, collezionò, e sa-
                                                                                                    ad aprirsi alle novità, alle tute colorate, alle   fessionista della moto, pronto a passare tre
Superfluo precisare: con le MV Agusta. Ma         rebbero stati dodici se il Conte non avesse
                                                                                                    grosse moto di serie trasformate per la pista.     giorni (tre) di vacanza in Sardegna. Poi anco-
cosa ricorda di quel giorno preciso? Al tele-     deciso di disertare le ultime due gare, Imola
                                                                                                    Ne parlavo ieri sera a cena con gente impor-       ra di corsa a Bergamo, tra gli altri impegni ha
fono, raggiunto in aeroporto e in procinto di     e Abbazia. Ma torniamo alla missione Apollo
                                                                                                    tante: ora mi rendo conto che a quell’epoca        da completare il suo nuovo museo. Che sarà,
imbarcarsi per la Sardegna, Mino è pronto a       11 e allo sbarco. «Ricordo che la sera, in al-
                                                                                                    rappresentavo tutta l’Italia, moto italiana,       si può crederci, “spaziale”. Ago ha avuto per
rispondere.                                       bergo, vedemmo qualcosa in televisione. Ma
                                                                                                    pilota italiano, casco italiano.                   caso, dopo quel 1969, qualche contatto con
«Quel 20 luglio ho vinto due gare mondiali        due o tre immagini, non di più, eravamo in
                                                                                                    Oggi avrei catalizzato media e budget. Non         gli astronauti USA? Macché, ha evitato ogni
- ci racconta - controlla tu, credo che fosse     un Paese nell’orbita URSS, nessuno festeg-
                                                                                                    che rimpianga niente. E le mie origini, anche      occasione, dice, perché “è molto meglio la
Brno» E naturalmente non sbaglia: Gran Pre-       giò l’impresa americana. Io ero incredulo,
                                                                                                    se tanta gente non ci crede, sono state diffi-     moto”.
mio della Cecoslovacchia, ottavo appunta-         l’uomo sulla Luna!
                                                                                                    cili e modeste. Guarda la mia prima vittoria:      Come viveva Ago in quel 1969? Intensamen-
mento della stagione.                             Però devo dire che non mi rendevo con-
                                                                                                    i due meccanici che mi davano una mano             te, la sua vita era dedicata al motociclismo e
Verifico nei libri che Agostini quel giorno è     to dell’importanza dell’evento, soltanto in
                                                                                                    erano rispettivamente un elettricista e un         scandita dal calendario FIM. In giugno aveva
vincente nella gara della top class lunga 181     seguito mi sono documentato e ho capito.
                                                                                                    panettiere, avevamo con noi chili di pane,         compiuto ventisette anni, aveva in mente
chilometri, e prima aveva fatto lo stesso con     Come il mio primo titolo mondiale: lì per lì
                                                                                                    il salame, le bustine per fare l’acqua gasata.     solo la moto.
la 350 sul micidiale circuito stradale di Brno,   ero semplicemente meravigliato, soltanto il

50                                                                        MOTO.IT MAGAZINE N. 391   MOTO.IT MAGAZINE N. 391                                                                        51
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LE MOTO DEL PROGRAMMA
APOLLO PER LO SBARCO
SULLA LUNA
Esattamente nel 1969, quando il primo uomo metteva piede sulla Luna, alla
NASA svilupparono una moto che avrebbe aiutato gli astronauti a esplorare il
nostro satellite nelle successive missioni del programma Apollo

di Maurizio Gissi

E
Era il 25 maggio del 1961 quando il presidente      lywoodiana. Fra i tanti modi di ricordare quello
                                                                                                        a un nuovo Lunar Roving Vehicle (LRV, abbre-         irregolare e in parte sconosciuto
John Fitzgerald Kennedy annunciò al mondo           straordinario evento vogliamo raccontare una
                                                                                                        viato poi in Rover) più compatto che potesse         Il Rover Boeing-GM aveva degli speciali pneu-
che entro il decennio gli Stati Uniti avrebbero     piccola storia laterale che ci riguarda come ap-
                                                                                                        trovare spazio sul modulo lunare LEM una             matici in rete metallica elastica per ovviare al
mandato l’uomo sulla Luna.                          passionati motociclisti. Un fatto che riguarda
                                                                                                        volta ripiegato. Correva il 1969 e l’obiettivo era   problema della mancanza di pressione esterna
In ballo c’era il prestigio politico e tecnologi-   la moto costruita per andare sulla Luna.
                                                                                                        avere il mezzo operativo per la missione Apollo      che avrebbe fatto gonfiare a dismisura le gom-
co nei confrotni dell’Unione Sovietica che per
                                                                                                        15. Tuttavia alla NASA non tutti erano certi che     me tradizionali. Ma per la moto gli ingegneri
prima aveva messo in orbita l’uomo attorno          La moto lunare
                                                                                                        il mezzo sviluppato dalla Boeing e dalla Gene-       scelsero dei pneumatici convenzionali gonfiati
alla Terra. Una rivalità da piena Guerra Fredda     Le missioni Apollo prevedevano che gli astro-
                                                                                                        ral Motors sarebbe arrivato in tempo e fu così       a bassa pressione. Nonostante stessero lavo-
- culminata con la crisi dei missili sovietietici   nauti si muovessero sulla superficie lunare per
                                                                                                        che lo Spacecraft Design Division di Houston         rando al mezzo speciale, per i primi test “dina-
installati a Cuba nel 1962 - che fece scalpore      raccogliere campioni di roccia e svolgere delle
                                                                                                        pensò a un piano B, a un mezzo alternativo,          mici” venne usata una Honda CT90, una mini
e dirottò all’ente spaziale americano finan-        ricerche esplorando aree più lontane rispet-
                                                                                                        più semplice, leggero e facile da alimentare:        bike piuttosto diffusa all’epoca in America.
ziamenti mai visti: la sola missione Apollo 11      to al punto di atterraggio del modulo lunare.
                                                                                                        una piccola moto.                                    Neil Armstrong, destinato a essere il primo
ebbe un costo superiore ai 20 miliardi di dollari   Anche questo avrebbe fatto la differenza con
                                                                                                                                                             uomo a mettere piede sulla Luna, partecipò
dell’epoca.                                         i sovietici. Il primo mezzo a quattro ruote fu
                                                                                                        Mica facile senza gravità                            ai test in quanto motociclista – possedeva una
Sono passati cinquant’anni dal primo sbarco         pensato mentre il programma Apollo si basava
                                                                                                        Gli ostacoli da superare erano molti e non           Montesa – e così anche Chrales “Pete” Conrad.
lunare compiuto dagli astronauti della mis-         sul lancio di due razzi vettori Saturno V per il
                                                                                                        mancavano le incognite della guidabilità e           Proprio quest’ultimo, nel 1999, morì in un inci-
sione Apollo 11, era il 20 luglio del 1969, con     trasporto di tutto il necessario all’operatività.
                                                                                                        del comportamento di un mezzo a due ruote            dente stradale alla guida della sua Harley-Da-
buona pace di chi ancora crede che sia stata        Ma quando la riduzione del budget portò al ta-
                                                                                                        in presenza di gravità ridotta e con un terreno      vidson: una settimana prima del trentennale
una messa in scena propagandistica e hol-           glio del secondo lancio, i progettisti passarono

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                                                   della missione lunare Apollo 11. Conrad aveva
                                                   69 anni.                                               Battuta dal Rover
                                                                                                          Sebbene fosse tutto pronto, quella moto non
                                                   Test speciali                                          venne però utilizzata. Principalmente perché il
                                                   Per riprodurre la minore gravità rispetto a            Rover venne consegnato per tempo – alla fine
                                                   quella terrestre (quella lunare è di un sesto ri-      ne furono costruiti tre al costo di 38 milioni di
                                                   spetto alla nostra) moto e astronauta bardato          dollari l’uno – e poi perché la moto aveva in-
                                                   di tutto punto salirono su un KC-135, l’aereo da       cognite di guida (leggi trazione), presentava
                                                   carico che con la sua traiettoria di 45° - in salita   rischi di caduta per gli astronauti e soprattutto
                                                   e discesa - riproduce l’assenza di gravità per il      perché avrebbe faticato a trainare sul terreno
                                                   tempo di 20-30 secondi. Altri test indoor ven-         smosso il “Risciò”. Ovvero il Modular Equip-
                                                   nero svolti in un hangar attrezzato a Houston,         ment Transporter, un rimorchio a due ruote
                                                   appendendo moto e pilota a cavi per ridurne            per il carico di attrezzature scientifiche e di sca-
                                                   l’effetto gravitazionale e provando a percor-          vo che venne impiegato dalla missione Apollo
                                                   rere tratti sabbiosi. Questo permise di trovare        14 e di cui era previsto l’impiego anche in quel-
                                                   delle misure che dessero la stabilità necessa-         la successiva assieme alla moto.
                                                   ria alla moto e a determinare una posizione di         Ma in diciotto mesi, in tempo per Apollo 15, Bo-
                                                   guida adatta, visto che con la tuta indossata gli      eing e GM riuscirono a consegnare l’LVR impe-
                                                   astronauti avevano una mobilità ridotta per le         dendo così di vedere all’opera la prima moto
                                                   gambe. Venne testato anche un guanto spe-              lunare. Dei relativi prototipi si è persa traccia,
                                                   ciale per comandare l’acceleratore. La moto            qualcuno racconta che vennero “schiacciati”
                                                   lunare aveva un motore elettrico alimentato            alla fine del progetto. Notizie della moto luna-
                                                   da una batteria, non ricaricabile, da 30 Ah con        re sono riportate nel libro di David J. Shayler
                                                   tecnologia si dice zinco-potassio come quel-           “Apollo: The Lost and Forgotten Missions” nel
                                                   le sviluppate per il Rover a quattro ruote; la         quale si legge che varie modalità per il traspor-
                                                   velocità era di 7 miglia orarie , circa 11 km/h.       to degli astronauti sulla superficie lunare furo-
                                                   Per risolvere il problema del raffreddamento           no esaminate per il programma Apollo.
                                                   del motore, in assenza d’aria non c’è scambio
                                                   termico, gli ingegneri escogitarono un sistema         Visto che di recente si è tornati a parlare di nuo-
                                                   del tutto originale: all’interno delle parti che       ve missioni esplorative nel nostro sistema so-
                                                   formavano il telaio e avvolgevano il motore            lare, chissà che i progressi tecnici, elettronici e
                                                   vennero fusi 2 kg di cera d’api. Che si scioglieva     digitali compiuti in questi anni possano ridare
            GUARDA TUTTE LE FOTO                   assorbendo il calore, quando la moto si ferma-         spazio alla moto. Non siete d’accordo?
                                                   ra la cera ritornava a solidificarsi.

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