LA GAMMA HONDA NEO SPORTS CAFÈ - Moto.it
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SPECIAL FREE ISSUE - N.391 - 23 LUGLIO 2019 LA GAMMA HONDA NEO SPORTS CAFÈ PROVA PROVA EDITORIALE Vespa Moto Guzzi “Michele Rinaldi e la difficile Elettrica V85TT costruzione del campione” P.16 P.26 P.66
PROVA PROVA HONDA CB HONDA CB 125 R 300 R 4.490 EURO 5.090 EURO MOTORE MONOCILINDRICO MOTORE MONOCILINDRICO TEMPI 4 TEMPI 4 CILINDRATA 124,7 cc CILINDRATA 286 cc RAFFREDDAMENTO A LIQUIDO RAFFREDDAMENTO A LIQUIDO CAMBIO A 6 MARCE CAMBIO A 6 MARCE TRASMISSIONE FINALE CATENA TRASMISSIONE FINALE CATENA POTENZA MASSIMA 13 CV A 10.000 GIRI POTENZA MASSIMA 31 CV A 8.500 GIRI COPPIA MASSIMA 10 NM A 8.000 GIRI COPPIA MASSIMA 28 NM A 7.500 GIRI EMISSIONI EURO 4 EMISSIONI EURO 4 TELAIO A DOPPIO TRAVE IN ACCIAIO DI SEZIONE TELAIO A DIAMANTE IN ACCIAIO PENTAGONALE PNEUMATICO ANT. 110/70 R17” PNEUMATICO ANT. 110/70 R17” PNEUMATICO POST. 150/60 R17 “ PNEUMATICO POST. 150/60 R17” CAPACITÀ SERBATOIO 10 LT CAPACITÀ SERBATOIO 10,1 LT ALTEZZA SELLA 799 MM ALTEZZA SELLA 816 MM PESO 143 KG IN ORDINE DI MARCIA PESO 125,8 KG IN ORDINE DI MARCIA 4 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 5
PROVA PROVA HONDA CB HONDA CB 650 R 1000 R 7.990 EURO 15.090 EURO MOTORE QUATTRO CILINDRI IN LINEA MOTORE QUATTRO CILINDRI IN LINEA TEMPI 4 TEMPI 4 CILINDRATA 649 cc CILINDRATA 998 cc RAFFREDDAMENTO A LIQUIDO RAFFREDDAMENTO A LIQUIDO CAMBIO A 6 MARCE CAMBIO A 6 MARCE TRASMISSIONE FINALE CATENA TRASMISSIONE FINALE CATENA POTENZA MASSIMA 95 CV A 12.000 GIRI POTENZA MASSIMA 145 CV A 10.500 GIRI COPPIA MASSIMA 64 NM A 8.500 GIRI COPPIA MASSIMA 104 NM A 8.250 GIRI EMISSIONI EURO 4 EMISSIONI EURO 4 TELAIO A DIAMANTE IN ACCIAIO TELAIO MONOTRAVE SUPERIORE IN ACCIAIO SCATOLATO CON PIASTRE LATERALI IN ALLUMINIO PNEUMATICO ANT. 120/70-ZR17M/C PNEUMATICO ANT. 120/70 ZR17M/C PNEUMATICO POST. 180/55-ZR17M/C PNEUMATICO POST. 190/55 ZR17M/C CAPACITÀ SERBATOIO 15,4 LT CAPACITÀ SERBATOIO 16,2 LT ALTEZZA SELLA 810 MM ALTEZZA SELLA 830 MM PESO 202 KG IN ORDINE DI MARCIA PESO 212 KG IN ORDINE DI MARCIA 6 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 7
PROVA PROVA HONDA NEO SPORTS CAFÈ: L’ELEGANZA È DI FAMIGLIA C Cinquant’anni fa, Honda decise di cambiare il Curate senza sacrificare la GUARDA IL VIDEO mondo. Nel 1969, infatti, la Casa dell’ala dora- dinamica, le Honda CB 125R, ta presentò la prima CB 750 Four e definì per sempre lo schema tecnico delle moto giappo- CB 300R, CB 650R e CB nesi. 1000R sintetizzano moderno Già, perché sebbene la stessa Honda, succes- e retrò nell’estetica, restando sivamente, abbia fatto del V4 la sua bandiera, attualissime nella sostanza quella prima quadricilindrica in linea trasver- sale fece proseliti, arrivando a creare l’acroni- mo UJM - Universal Japanese Motorcycle, con cui gli anglofoni definirono lo schema tecnico che ha contraddistinto la maggior parte della produzione nipponica da allora a oggi. Una ricorrenza importante, che anche qui da noi è stata festeggiata allestendo una monografica a Motodays - sullo zerbino di casa di Honda Italia - e dedicando alla nuo- va CB1000R, la più recente ammiraglia nella stirpe delle Honda CB, una versione limitata della CB1000R+, con un allestimento più raf- finato e una livrea che più Honda non si può. di Edoardo Licciardello 8 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 9
PROVA PROVA Ma non esiste solo la CB1000R. Honda ha le linee dell’attuale CB650R. Poi è stato va la nuova CB 650R. Dopo averle provate raglia, a EICMA 2017, suscitando subito creato una vera e propria famiglia con il il turno di un altro concept - definito ap- una per una, nelle rispettive presentazioni grande interesse. L’abbiamo provata nome di Neo Sports Cafè, che parte dal- punto Neo Sports Cafè - arrivata qualche stampa e in diverse comparative (trovate qualche mese dopo, gustandone subito la 125 dedicata ai sedicenni, passa per le settimana dopo ad EICMA 2017, occasione qui quella di cui è stata protagonista la il motore monocilindrico - limitato dal più adulte 300 e 650 (la prima costituisce in cui abbiamo capito la portata dell’ope- CB1000R e qui quella con la CB 650R) le codice nella potenza, ma con una bella la scelta d’elezione per i neopatentati A2, razione. abbiamo rimesse insieme tutte quante, erogazione, una parsimonia nei consumi la seconda è disponibile in versione depo- per riparlarne in occasione della ricorren- sensazionale, ma soprattutto una legge- tenziata e può accompagnarli più avanti) Honda, infatti, nella stessa occasione ha za in apertura e per rinfrescarci la memo- rezza da riferimento di categoria, con un e raggiunge il culmine, appunto, con la affiancato all’ammiraglia la CB 125R e la ria. peso in ordine di marcia coincidente con “quattro cilindri” da un litro. CB 300R, definendo quella famiglia di cui la cilindrata. parlavamo in apertura. Una famiglia in cui Vi rimandiamo, naturalmente, alle prove Una famiglia accomunata da tratti soma- però mancava qualcosa. singole per approfondire le caratteristiche Facile e accessibile (la sella si trova a soli tici comuni, da stilemi che ne uniscono le di ogni singolo modello. 816 millimetri da terra) la CB 125R è natu- componenti in un unico filo conduttore, Troppo ampio il salto fra la 300 e la 1000, ralmente adatta ai sedicenni, che possono definiti da quel concept Honda CB4 che la e un po’ troppo trascurata la vecchia 650, CB 125 R godersi un mezzo con ciclistica solida, ben Casa di Tokyo ha presentato al Salone di che da tempo languiva un po’ nell’ombra. La ottavo di litro Honda CB 125R è stata frenata - c’è l’ABS - ma soprattutto finitu- Milano 2015 e che, di fatto, ha anticipato Detto, fatto: al salone di Parigi 2018 arri- presentata in contemporanea all’ammi- re di livello ben superiore alla media (ma 10 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 11
PROVA PROVA attenzione, il silenziatore Termignoni che nell’uso extraurbano, magari con una gui- più che all’altezza delle aspettative, con la Honda CB 1000R da cui è nata tutta la vedete nel video è optional....) con toc- da… bella sciolta. La valutazione è natu- un bel comportamento dinamico e il fa- nuova famiglia, arrivata all’EICMA 2017. chi, come il faro a LED, impensabili su un ralmente la stessa già espressa per la 125, scino dell’unicità. E’ rimasta infatti l’unica A noi è piaciuta subito moltissimo, sia mezzo di questa cilindrata e prezzo. La CB al netto di qualche vibrazione in più che plurifrazionata nel panorama delle medie dal punto di vista estetico che da quello 125R infatti ve la portate a casa con 4.490 proviene dal monocilindrico da 286 cc: cilindrate, dopo che tutte le concorrenti dinamico, analizzato dal nostro Lillo nel- euro f.c., meno di tanti scooter. con 5.090 euro vi portate a casa una moto hanno abbandonato la configurazione a la presentazione stampa di pochi adulta e finita davvero bene, molto meglio quattro cilindri in favore del bicilindrico. mesi dopo nel sud della Spagna. Tutte le offerte sul nuovo di di quanto non ci si aspetti da una moto di Honda CB 125R questa categoria, capace di assecondarvi Nonostante qualche vibrazione, la sei-e- Potente (145 cavalli) ma anche equilibrata in qualunque uso come, e meglio di uno mezzo ci è piaciuta mica poco. La posizio- e accessibile come si addice a una Honda, Tutte le offerte sull’usato di scooter (a patto che non pretendiate di ne di guida è sportiva ma non impegnati- la CB 1000R vanta anche una dotazione Honda CB 125R caricarci sopra la confezione d’acqua mi- va, il motore è brillante e - anche in questo elettronica di altissimo livello - soprat- nerale, non essendoci la pedana…) e gui- caso - il colpo d’occhio è gratificante, più tutto nella versione Plus, che a controllo CB 300 R dabile con la patente A2. di quanto non avvenga sulle rivali. di trazione, riding mode e gestione freno La CB 300R ha debuttato anche lei ad EI- motore, aggiunge il quickshifter tanto in CMA 2017, andando a inserire una nuova Tutte le offerte sul nuovo di La guida fa riscoprire il raffinato piacere innesto quanto in scalata. proposta in un segmento - quello delle na- Honda CB 300R del plurifrazionato, che richiede un po’ ked dedicato alle patenti A2 - in cui Honda più di impegno con il cambio, ma poi urla La CB 1000R, a dispetto del peso ridottis- non era ancora presente. Tutte le offerte sull’usato di esaltando il pilota, e una ciclistica bene simo - 212 kg in ordine di marcia, il record Honda CB 300R a punto, capace di assecondare la guida di categoria - è come tutte le sorelle rifini- Un inizio in grande stile, come abbiamo disimpegnata così come i pruriti sportivi ta benissimo, con lavorazioni meccaniche potuto constatare all’inizio dell’estate CB 650 R dei più esperti. Costa qualcosa in più della da perdersi in contemplazione ma anche successiva con la nostra prova alla La CB 650R è l’ultima arrivata della fami- concorrenza (7.990 euro f.c.), ma l’unicità doti dinamiche davvero notevoli: una presentazione stampa, in cui la nostra glia, pur essendo in un certo senso la pri- si paga. E se volete, è anche depotenziabi- posizione di guida azzeccata e comoda, Cristina ha scoperto una sorella maggiore ma, vista l’identità estetica con il concept le per la guida con patente A2. un motore potente e ricco di coppia, ma per la 125 che ne mutua gran parte delle originale CB4 sviluppato da Valerio Aiello. anche un assetto azzeccato per la guida componenti ciclistiche (mantenendo una Tutte le offerte sul nuovo di sportiva, che mostra qualche limite solo leggerezza da record, visto che il peso si E’ stata svelata infatti ad EICMA 2018 as- Honda CB 650R sugli asfalti un po’ accidentati, dove al re- ferma a soli 143 kg in ordine di marcia. sieme alla sorella carenata CBR, facendoci trotreno il mono fatica un po’ a copiare le subito alzare un sopracciglio. Più leggera, Tutte le offerte sull’usato di asperità. Una leggerezza che fa sì che, nonostante più potente e raffinata nelle finiture della Honda CB 650R Il prezzo è adeguato alla qualità: servono una potenza un pelo inferiore alle rivali, di precedente CB 650, la media quadricilin- 13.790 euro per portarsi a casa la versio- poco superiore ai 31 cavalli, le prestazioni drica si è dimostrata, anche in occasio- CB 1000 R ne standard, che diventano 15.090 per la risultino brillanti e godibili sia in città che ne della presentazione dinamica, Ed eccoci arrivati all’ammiraglia: quel- Plus. 12 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 13
PROVA PROVA Che oltre al già citato quickshifter offre il codino monoposto, l’unghia a protezione della strumentazione, il parafango ante- riore con modanature in alluminio, la gri- glia a protezione del radiatore e le mano- pole riscaldabili. Tutte le offerte sul nuovo di Honda CB 1000R Tutte le offerte sull’usato di Honda CB 1000R 14 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 15
PROVA PROVA la prova VESPA ELETTRICA 6.390 EURO MOTORE ELETTRICO POTENZA MASSIMA 4 KW COPPIA MASSIMA 200 NM EMISSIONI EURO 6 TELAIO SCOCCA IN LAMIERA D’ACCIAIO CON RINFORZI STRUTTURALI SALDATI PNEUMATICO ANT. 110/70 - 12” PNEUMATICO POST. 130/70 - 11” ALTEZZA SELLA 790 MM BATTERIA 48V 86 AH AUTONOMIA E DURATA TEMPO DI RICARICA 4 ORE (CON TENSIONE DI 220 V) 16 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 17
PROVA PROVA VESPA ELETTRICA. COM’È E COME VA D Dopo il primo contatto ad EICMA lo scorso in- Anche Vespa entra nell’era GUARDA IL VIDEO verno, finalmente abbiamo avuto la possibili- degli scooter elettrici e lo fa tà di provare meglio la Vespa Elettrica. Ad una prima occhiata le linee sono le stesse delle so- con tanta qualità e senza relle con motore termico (sfoglia il listino abbandonare lo stile che la Vespa). Certo, che manca lo scarico si nota, ma nell’accarezzarla con lo sguardo si ha la contraddistingue. Il prezzo? stessa familiarità che accompagna il marchio Un po’ alto Vespa da più di mezzo secolo. Perché Vespa ha il difficile compito di mantenersi icona di stile e al tempo stesso di rinnovarsi. Non era facile trasformarsi in un uno scooter elettrico senza snaturare quella percezione eterna e simbo- lica, ma già dal primo impatto si nota come l’alchimia tra tradizione e futuro sia perfetta- mente riuscita. COME E’ FATTA Il cuore della Vespa Elettrica, interamente rea- lizzato a Pontedera, è un propulsore brushless da 3,5 kW (con un picco a 4 kW) che sviluppa una coppia di 200 Nm. Vespa è uno dei pochi scooter che non ha il motore elettrico colloca- di Marco Berti Quattrini 18 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 19
PROVA PROVA to all’interno della ruota posteriore. Questa centralizzazione dei pesi migliora l’agilità e la dinamica di guida. Altrettanto rari sono gli scooter elettrici con il motore che lavora in alta tensione, caratteristica che permette mi- gliori rendimenti sia in termini di prestazioni che di velocità di ricarica. Le batterie sono da 4,2 kwh e si ricaricano completamente in sole 4 con la normale tensione domestica da 220 volt. Parliamo quindi di un kw per ogni ora di ricarica. Come anticipato sono tempi velocis- simi. La maggior parte degli scooter elettrici hanno tempi di ricarica lungi il doppio o il tri- plo (in rapporto al kw). Quindi a parità di tem- pi di ricarica vespa vi garantirà un’autonomia di molto superiore. L’autonomia della batteria raggiunge i 100km in modalità Eco e circa gli 80km in modalità Power. Vespa è lunga 187 cm, larga 74, ha un passo di 135 cm e la sella è a 79 cm da terra. Ultimo dato è quello del peso che raggiunge i 130 kg. All’anteriore troviamo un cerchio in lega di al- luminio presso fuso da 3 per 12 pollici che cal- za uno pneumatico 110/70. Al posteriore inve- ce troviamo un cerchio un po’ più piccolo, da 11 pollici che monta uno pneumatico 120/70. La frenata è affidata davanti a un mono disco da 20 cm e dietro a un tamburo da 14 cm. FUNZIONALITA’ Anche prima di inserire la chiave si possono fare un po’ di considerazioni sull’utilizzo della Vespa Elettrica. Innanzitutto sul sistema di ri- carica: basta aprire la sella, sfilare il cavo a spi- 20 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 21
PROVA PROVA rale dall’alloggio e collegare la spina a tre dove si può riporre lo smartphone e anche visibilità pressoché perfetta in ogni con- fono nel casco, il sistema ci permetterà poli (quella di tipo industriale) alla corren- ricaricarlo grazie a una presa USB interna. dizione di luce. Sullo schermo sono mo- di rispondere alle telefonate attraverso i te. Se ricaricate da una classica presa 220 strate tutte le informazioni di cui abbiamo tasti al manubrio e sempre dal manubrio è necessario usare l’adattatore. Le batterie TECNOLOGIA A PORTATA DI MANO bisogno. Nella zona centrale troviamo il potremo attivare i comandi vocali dello non sono rimovibili e quindi possono es- Passiamo alla “plancia”, dove troviamo riding mode, la velocità e la carica della smartphone per effettuare chiamate o ri- sere ricaricate solo collegando lo scooter tutti i pulsanti esattamente dove siamo batteria espressa sia in percentuale che in produrre musica. elettrico all’alimentazione. Questo limita abituati a cercarli: frecce, luci e clacson, km di autonomia residua. Ai lati troviamo la flessibilità di utilizzo della Vespa. tutti al loro posto. Sul lato destro, sotto gli indicatori della qualità di guida che ci COME VA allo stop di emergenza, ci sono i pulsanti mostrano in quanto siamo gentili con la Partiamo dal motore, ovviamente emissio- Sempre rimanendo nel sotto sella trovia- per navigare nei menù e, più in basso, il batteria e il livello di energia utilizzata o ni zero, che della Vespa Elettrica è croce e mo il vano porta casco a cui manca qual- tasto mode che, oltre a fungere da start, recuperata. delizia. Innanzitutto stupisce quanto sia che centimetro per accogliere un jet di di- ci permette di selezionare rapidamente le silenzioso. Ha un’erogazione incredibil- mensioni standard. diverse modalità di guida. Il display è un Connettendo poi la Vespa all’app (disponi- mente progressiva e all’avvio è dolcissi- Ovviamente è possibile montare un bau- TFT a colori da 4,3 pollici che, grazie ad un bile per IOS e Android) vedremo apparire mo: senza nemmeno un filo di on-off, ma letto, ma non poter sfruttare lo spazio per sensore crepuscolare, modifica il colore sul TFT anche le notifiche dei messaggi e proprio nulla! Questo nelle manovre nel il casco è un po’ un peccato. Comodo inve- dei caratteri e dello sfondo al variare delle delle chiamate in entrata. Se il nostro te- traffico rende Vespa incredibilmente facile ce il vano porta oggetti sotto al manubrio condizioni della luce. Questo assicura una lefono è poi collegato anche ad un inter- e sicura da guidare. Il merito - non trattan- 22 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 23
PROVA PROVA dosi di un motore termico - dipende esclu- decisione quando richiesto. Le dimensioni sivamente dalla regolazione elettronica. dei pneumatici non ci hanno mai messo in La “taratura” fatta a Pontedera in questo difficoltà, né nella guida, né per quanto ri- senso è davvero un capolavoro. Come an- guarda il confort. Pavé e i fondi sconnessi ticipato però, ogni pro ha anche un contro. non sono da temere, ma bisogna ovvia- Infatti questa dolcezza sopra i 25-30 km/h mente fare molta attenzione alle buche. dovrebbe lasciare il posto a un po’ più di accelerazione, per avere quello spunto in CONCLUSIONI più. E’ un mezzo davvero affascinante: in grado di conciliare tradizione e futuro, ha stile e Anche in questo caso parliamo di motore, una qualità che si percepisce in ogni detta- ma la causa è da cercare nell’elettronica. glio. Il motore non emoziona ed è un vero Infatti il propulsore di potenza ne ha in peccato, perché è l’unico vero neo in un abbondanza, ma oltre i 25 km/h andrebbe mezzo che, con un così alto profilo, si vor- erogata con più generosità. Vespa ha tre ri- rebbe perfetto in tutto. La vespa Elettrica ding mode: Eco e Power e Reverse. In Eco costa 6.390 euro. Non è un prezzo concor- abbiamo percorso veramente pochissimi renziale, ma la qualità non è comparabile km perché oltre a limitare la velocità mas- alla concorrenza e di conseguenza anche il sima eroga la potenza del motore elettrico costo. con eccessiva dolcezza. Power sarà quindi la modalità che si userà prevalentemente e abbiamo costatato che anche pur essendo la meno parca nei con- sumi non è troppo assetata di batteria. La retromarcia è una funzione tutto sommato utile. Sicuramente non è indispensabile visto che stiamo parlando di uno scooter comunque leggero, ma nei mezzi elettrici si tratta solo di invertire il senso di marcia del motore e quindi perché non farlo? Da un punto di vista dinamico non c’è nulla GUARDA TUTTE LE FOTO da eccepire: Vespa Elettrica è agile e sicu- ra. Frena bene, in modo progressivo e con 24 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 25
PROVA PROVA MOTO GUZZI V85TT: MILANO SACHSENRING E RITORNO CON ZAM Moto Guzzi V85TT: è questa la moto che ho usato quest’anno per andare al Sachsenring per il GP Germania del 7 luglio. Una moto che mi attirava moltissimo... di Giovanni Zamagni GUARDA IL VIDEO Q Quest’anno sono partito in direzione Sa- vio (magnifico) e sono sceso a Garmisch in chsenring con la nuova Moto Guzzi V85TT, Germania attraverso la statale B180; poi una moto che mi attirava molto e della seguendo il mio navigatore Garmin sono quale i miei amici Guareschi - Vitto e Gian- arrivato a Monaco di Baviera, sempre su Germania), dei quali circa 750 su strade in riserva. Il cruscotto è completo – per me franco, i due fratelli che a Parma gestisco- strada statale. Quindi sono entrato in au- statali e il resto in autostrada un po’ troppo “colorato” – ci sono tre map- no il più importante concessionario italia- tostrada e sono arrivato a un centinaio di pe, ma io ne ho utilizzata una sola (“stra- no Moto Guzzi - me ne hanno parlato un chilometri dal Sachsenring, per un totale Il giudizio da”), semplici da azionare. gran bene. di circa 600 chilometri fatti in una decina A me la Moto Guzzi V85TT è piaciuta mol- Dal motore mi aspettavo un po’ più di brio, di ore, con acquazzoni fortissimi, ma mai tissimo: la ciclistica è ottima (progetta- ma gli 80 cavalli dichiarati bastano e avan- Il viaggio troppo caldo. ta dall’Aprilia, che i telai li sa fare molto zano per divertirsi: in Germania ho fatto Questa volta, avevo tempo per raggiun- bene), la moto si guida con una mano sola. circa 181 km/h effettivi (secondo il GPS), gere il Sachsenring. Sono partito martedì Giovedì mattina, infine, sono arrivato a Si ha la sensazione di avere sempre la si- 189 km/h indicati dallo strumento. Il cam- 2 luglio attorno alle 17 da Milano, sono destinazione. Lunedì 8 luglio, il viaggio di tuazione sotto controllo, come se si gui- bio è un po’ duro quando si viaggia a bassa passato da Mandello del Lario, per poi rag- ritorno: tutta una tirata dal Sachsenring dasse questa moto da sempre. velocità, è valido quando si va più forte. La giungere Bormio, in Valtellina, attraverso a Milano, facendo le autostrade tedesche Le due valigie laterali sono capienti (man- comprerei questa moto? Sì, senza dubbio. la statale SS36; circa 210 km caldissimi, fino alla Svizzera, dove mi sono concesso ca però una maniglia per il trasporto), la con una temperatura attorno ai 34 °C. L’in- un po’ di statali è il bellissimo Passo del- sella è più che confortevole, le sospensioni L’abbigliamento tenzione era di fare il Gavia, ma il passo era lo Splugen, che ti porta fino a Madesimo, lavorano bene. Altro punto forte, l’autono- Avendo spazio e temendo moltissimo il chiuso. Dopo aver dormito a Bormio, mer- quindi a Milano. In totale, ho percorso cir- mia: si fanno più di 300 km con il pieno di “caldone”, ho deciso di viaggiare con due coledì 3 luglio ho fatto il passo dello Stel- ca 2000 km (compresi gli spostamenti in benzina, ci si stufa prima che la moto entri giubbotti, uno estivo “bucherellato” com- 26 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 27
PROVA PROVA prato dieci anni fa a Laguna Seca e uno senza però essere “pesanti” e calde come decisamente più motociclistico dell’Al- gli stivali. Guanti: io uso anche per viag- pinestars, giubbotto che si è comportato giare dei guanti da pista: me l’hanno con- alla grande sotto l’acqua e che garantisce sigliato in Alpinestars qualche anno fa ed anche una buona respirabilità quando fa è una soluzione per me ottima anche per caldo grazie alle tante prese d’aria apribi- fare del turismo, naturalmente se non fa li. Paraschiena: Alpinestars. Casco: ho uti- troppo freddo. lizzato un NOS, molto valido nel rapporto qualità prezzo. Vedi il listino della Moto Guzzi Mi è piaciuto moltissimo per comodità, ri- V85TT finitura degli interni e silenziosità: si viag- gia davvero bene. Ha la soluzione della Vedi le offerte del nuovo della doppia visiera, con quella scura azionabile Moto Guzzi V85TT facilmente tramite una leva posta sulla si- nistra del casco. Davvero un bell’oggetto. Vedi le offerte dell’usato della Invece degli stivali, ho optato per delle Moto Guzzi V85TT scarpe da moto TCX, davvero funzionali, perché offrono un’ottima tenuta all’acqua, 28 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 29
NEWS NEWS HONDA X-ADV 150. LA FAMIGLIA SI ALLARGA, IN ARRIVO ANCHE UNA X-ADV 300? E’ stato presentata in Indonesia, al GIIAS, l’inedita versione Honda X-ADV 150. Versione ridotta della nota X-ADV 750, per ora è prevista per il mercato asiatico. Ma è facile che arrivi anche da noi GUARDA IL VIDEO V Ve ne avevamo anticipate qui alcune in- nale, ha una normale forcella teleidrau- discrezioni. lica, ruote integrali in lega leggera (da 14 pollici davanti e da 13 dietro), ammortiz- E’ invece notizia di attualità la presen- zatori posteriore Showa a serbatoio sepa- tazione al salone indonesiano Gaiikindo rato, impianto frenate con dischi singoli Indonesia International Auto Show 2019 dal profilo a margherita, un vano sottosel- (GIIAS) della Honda X-ADV 150, lo scooter la da 28 litri di capienza e sistema di avvia- dall’aria off-road che prende l’ispirazione mento Smart Key, Il motore eroga la stessa dal noto Honda X-ADV 750. potenza e coppia del modello Honda PCX 150, ovvero 14,5 cv di potenza e 13,2 Nm di Meno “estremo” rispetto al fratello mag- coppia massima. giore, l’X-ADV 150 è costruito in Asia appo- sitamente per quel mercato, ma è molto Al prossimo Tokyo Motor Show, e sicura- probabile che arrivi anche in Europa come mente per EICMA 2019, ne sapremo certa- modello 2020, magari anche in versioni mente di più. differenti, c’è chi dice 125 e chi 300 cc. Leggi listino del nuovo della La sua impostazione è da scooter tradizio- Honda X-ADV 750 GUARDA TUTTE LE FOTO 30 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 31
NEWS NEWS Leggi il listino dell’usato della Leggi le domande e le risposte Honda X-ADV 750 sulla Honda X-ADV 750 della community di moto.it Scarica la brochure della Honda X-ADV 750 Leggi le recensioni sulla X-ADV 750 della community di moto.it 32 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 33
NEWS NEWS ROYAL ENFIELD: NEL NUOVO CONCEPT STORE SVELATA LA BULLET TRIALS I Il nuovo showroom Royal Enfiled L’inaugurazione di uno Era il 1901, nasceva la prima Royal Enfield, dun- showroom alle porte di Milano que il più antico marchio motociclistico tuttora in attività, forte di una continua crescita sul mer- e un nuovo modello per Royal cato in Italia e nel mondo. Enfield, il marchio moto più Valentino Motor Company, dal 2016 distributore ufficiale in Italia, ha identificato in Pogliani Moto longevo al mondo il partner ideale per ospitare il primo Concept Store italiano dove tutti gli appassionati delle due ruote e del brand potranno immergersi a 360° nel mondo Royal Enfield. All’interno dello store si respira tutta l’aria di questa lunga storia, tra motociclette, abbiglia- mento dedicato dal sapore vintage, accessori e ricambi. Un piccolo angolo di 71 metri quadrati fatto di passione e cromature. “Siamo in una fase di grande crescita sui mer- cati internazionali e l’impegno attuale di Royal Enfield è mirato a sostenere e accrescere que- sto slancio, in linea con il nostro obiettivo di posizionarci come leader nel segmento delle motociclette di medie dimensioni (250-750 cc) GUARDA TUTTE LE FOTO - ha dichiarato Arun Gopal, Business Head In- di Cristina Bacchetti 34 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 35
NEWS NEWS ternational Markets (EMEA) di Royal Enfield tutta la gamma: Interceptor e Continental - L’Italia è sempre stata un mercato impor- GT, Classic, Himalayan e Bullet, quest’ultima tante per Royal Enfield e siamo entusiasti anche nella nuova declinazione Trials, sve- di inaugurare un nuovo capitolo di crescita lata proprio durante l’inaugurazione dello con l’apertura del nostro Concep Store. La showroom. forza delle nostre motociclette sta nell’esse- re semplici, evocative e divertenti, e siamo Bullet Trials fiduciosi di poter conquistare nuovi centauri Ecco dunque svelata la Bullet Trials 2019, repli- con la nostra idea di motociclismo puro e in ca di quella che debuttò sul mercato nel 1932, armonia con la strada.”. omaggio al più antico modello di moto ancora “Siamo molto orgogliosi del lavoro intrapre- in produzione al mondo, la Bullet. so con Royal Enfield in questi ultimi 3 anni Pensata come tributo alla versione del 1949 – continua Tommaso Valentino, CEO di Va- portata agli onori della cronaca da Johnny Brit- lentino Motor Company – Abbiamo creduto tain, imbattuto campione agli International Six fin dall’inizio nelle potenzialità del marchio Days Trials fino al 1965, la nuova Bullet Trials per il mercato italiano, legate al design d’ec- sarà disponibile in Italia a partire da agosto. cezione dei modelli, alla qualità dei mate- La linea è quella iconica ed elegante: monosel- riali con cui sono costruiti e alle tecnologie la, portapacchi e l’immancabile tassello. Sotto utilizzate che sono garanzia di una guida al vestito vintage il solido motore 500, l’ABS e pulita e versatile. L’apertura del primo Con- un set di accessori dedicati per darle ancor più cept Store, che si affianca ai 71 concessiona- un’aria offroad. ri ufficiali multi brand sul territorio italiano, La prenotazione delle Bullet Trials 2019 è di- rappresenta un passo importante nella stra- sponibile nei punti vendita sul territorio nazio- tegia di posizionamento e fidelizzazione nei nale e online sul sito dell’azienda. confronti degli appassionati del marchio, Il prezzo è di 5.400 euro. ma è solo l’inizio. Stiamo già dialogando con diversi partner Royal Enfield interessati Consulta il listino del nuovo dei mo- a trasformare le loro vetrine multi brand in delli Royal Enfield Concept Store esclusivi del marchio, come già accaduto anche all’estero. Un’evoluzione Vai alle quotazioni dell’usato dei naturale, che mira a intensificare l’esperien- modelli Royal Enfield za di motociclismo autentico che contraddi- stingue Royal Enfield da sempre.”. Leggi le recensioni dei modelli Royal Enfield fatte dai lettori della nostra Esposta nel Concept Store ovviamente c’è community 36 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 37
ATTUALITÀ ATTUALITÀ CURVARE IN SICUREZZA CON L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE: UNO STUDIO AFFERMA CHE SI PUÒ Alla base ci sarebbe un sistema che può prevedere e correggere le traiettorie e le velocità della moto in curva, prima che sia troppo tardi di Antonio Privitera L Le curve sono la cosa più bella che possa sono evitabili, dato che sono il risultato di for Motorcycles puntano il dito sui sistemi mente più varia e variabile di quella di una capitare ad un motociclista. Tuttavia, sem- velocità eccessive e traiettorie sbagliate già esistenti di assistenza alla guida già qualsiasi automobile che, per esempio, brano essere anche quella più pericolosa. che possono portare a inclinare troppo la presenti nel mondo automobilistco, intro- non si inclina. Da una ricerca ACEM del 2004 emerge che moto e scivolare, frenare con forza ecces- ducendo il loro road curvature warning sy- circa il 37% degli incidenti motociclistici siva bloccando la ruota anteriore e cadere, stem, un’intelligenza artificiale che guida Nella simulazione contenuta nel loro case sono causati da un errore del pilota: molti invadere la corsia opposta. il motociclista dentro le curve, preveden- study, attraverso una doppia mappatura di questi (il 17%) riguardano la fase di ap- do traiettoria e inclinazione del motociclo della strada - prima con un rig di sette vi- proccio e percorrenza di una curva. Simon Hecker, Alexander Liniger, Henrik attraverso una Rete Neurale Convoluzio- deocamere montate sul tetto di un’auto- Maurenbrecher, Dengxin Dai e Luc Van nale, grazie anche alla realizzazione di un mobile, poi attraverso lo stesso percorso Spesso si sbaglia la stima del raggio, la Gool, dello ETH di Zurigo e del KU di Lo- database stradale che, partendo da un da- effettuato in motocicletta e accoppiando velocità di percorrenza o la variazione al- vanio, hanno pubblicato un interessan- tabase HERE Technologies, ottiene un’ac- via GPS entrambe le mappature - hanno timetrica, e l’errore è dietro l’angolo, con te studio che va ad arricchire il dibattito curata geometria della strada sia dal pun- dimostrato che la loro intelligenza artifi- conseguenze poco felici che risultano fata- sulla necessità di sistemi Advanced Rider to di vista morfologico che del tracciato. In ciale arriva ad essere accurata nella pre- li nel 15% dei casi. Assistance Systems (ARAS) legati all’intel- pratica, lo studio si propone di istruire una dizione dell’angolo di piega con un errore ligenza artificiale che possano aiutare il AI a seguire e avvertire il motociclista degli medio di 3,7° comparata ai dati generati Ulteriori approfondimenti hanno eviden- motociclista ad evitare questo genere di errori in fase di approccio e percorrenza dall’IMU in dotazione alla motocicletta, e ziato che la maggiore parte degli inciden- incidenti: come? delle curve. Il punto è, come sempre, che per quanto riguarda l’errore di traiettoria ti correlati alla percorrenza di una curva Nel loro studio Learning a Curve Guardian la dinamica della motocicletta è estrema- (ovvero il posizionamento all’interno della 38 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 39
ATTUALITÀ ATTUALITÀ corsia) l’errore medio arriva a soli 22,4 cm. Certo, per quanto si tratti di uno studio che tiene per la prima volta in considerazione aspetti della dinamica specificamente mo- tociclistici, si tratta “solo” di uno studio sul posizionamento del mezzo e sulla prevedi- bilità della sua traiettoria futura, e non su come intervenire direttamente sulla guida con un’assistenza diretta: ma il momento in cui un’intelligenza artificiale potrà agi- re direttamente sui comandi della nostra moto per salvarci da un errore di valuta- zione pare avvicinarsi a gas spalancato. Su questo tema, e su diversi altri collegati che rientrano nell’ambito dell’hi-tech ap- plicato alla guida in moto, stiamo prepa- rando uno Speciale a puntate. La prima sarà online la prossima settimana. 40 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 41
ATTUALITÀ ATTUALITÀ MOTO E HI-TECH: DALL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL 5G. CAPITOLO 1, IL GRANDE CAMBIAMENTO Piattaforme inerziali sempre più sofisticate, Abs a prova di caduta, radar a bordo. E poi big data, “internet delle cose”, 5G: nel presente e nel futuro della mobilità, con la moto ipertecnologica e connessa di Antonio Privitera L Le nuove tecnologie che nell’ultimo decennio Non è certo un mistero che le moderne Hyper- troppo lontano il giorno in cui una parte dei cose aggiungerà una mole di dati significati- hanno introdotto profondi cambiamenti nel sport siano decisamente più potenti di quelle veicoli circolanti saranno a guida autonoma, va a quella già presente sulla rete; pensiamo modo stesso in cui concepiamo la motociclet- di solo 10 anni fa ma, allo stesso tempo, molto condotti da remoto o, come vedremo più avan- a quando anche le nostre moto e in generale ta e il suo utilizzo - che sia touring, commuting più sicure e facili da guidare grazie a tutti i di- ti, capaci di conoscere lo stato della viabilità tutto il mondo automotive saranno connessi, o race - non sono il risultato di miglioramenti spositivi di controllo del mezzo di cui dispon- puntuale fino a identificare istantanee situa- come sembra probabile in un futuro prossi- incrementali di tecnologie già esistenti, quan- gono. zioni di pericolo e magari provvedere autono- mo: si sommeranno anche i dati relativi alla to la convergenza di numerose innovazioni Nello stesso momento, sulle strade di tutti i mamente a gestire frenata, trazione o inclina- interazione e relazione dei nostri veicoli tra di radicali. giorni, le Cruiser e le Crossover esibiscono pesi zione, ma per far tutto questo è necessaria una loro e con tutti gli altri dispositivi, generando Solo per fare alcuni esempi, quando alla e potenze che un tempo ponevano più di un grande integrazione tra oggetti/veicoli e un possibilità applicative oggi forse nemmeno centralina elettronica abbiniamo giroscopi imbarazzo negli utenti chiamati a gestirli e che network capace di veicolare costantemente, immaginabili. e accelerometri evoluti, quando la strumen- oggi vedono aprirsi nuovi scenari di piacere di con capillarità ed efficienza, una quantità di tazione diventa un dashboard TFT, quando guida, di pari passo con l’innovazione tecnolo- informazioni molto superiore a quella attuale. È uno scenario che Alan Turing - il padre della i freni acquistano sensori in grado di leggere gica sviluppata in ambiti diversi ma pronta a L’insieme dei dati immessi nella rete con ogni moderna informatica - aveva in qualche modo con precisione puntuale la velocità delle ruo- riversarsi anche sul mondo motociclistico. nostro comportamento, dal like su un social già prefigurato nel secondo dopoguerra, dove te (e quando tutto questo viene integrato in L’internet delle cose, quell’insieme di tecno- network, al messaggio sullo smartphone in- macchine dotate di un’intelligenza artificiale un software sofisticato), nuovi rivoluzionari logie che permette a qualsiasi apparato o di- viato dal frigorifero smart che ci avverte che lo pensano e decidono, si scambiano informa- dispositivi vengono alla luce per applicazioni spositivo di connettersi e di interagire con e at- yogurt sta per scadere, al pagamento con carta zioni e le rielaborano per migliorare la vita pronte a spostare un po’ più in alto l’asticella traverso la rete, inizia a volgere il suo sguardo di credito, vengono chiamati Big Data - per la dell’uomo, o per renderla più sicura, macchi- delle prestazioni e della sicurezza. anche verso il settore automotive: non sembra loro gigantesca dimensione - e l’internet delle ne cui in qualche modo riconosciamo una co- 42 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 43
ATTUALITÀ ATTUALITÀ scienza terza rispetto a quella umana, idonea ad agire per nostro conto nel nome della no- stra sicurezza; un’intelligenza artificiale via via più sensibile e acuta, magari capace di perso- nificare in qualche modo l’anima della motoci- cletta e sdoganare come legittimo apporre un nome o parlare con la propria due ruote, fino ad arrivare alla stessa riflessione che spinse Turing quasi a rammaricarsi che alle macchine fossero preclusi i piaceri della vita umana. Un panorama tutt’altro che futuristico - o, se volete, distopico - specie se aggiungiamo che l’avvento della rete 5G consentirà una connes- sione costante dei veicoli con la rete e tra di loro; la nuova rete sarà veloce anche più di die- ci volte dell’attuale e la bassa latenza (cioè la capacità di reazione) permetterà, si dice, anche le operazioni chirurgiche in remoto: volete che non sia in grado di supportare la guida auto- noma o un intervento diretto dell’intelligenza artificiale sui comandi della moto per evitare un incidente ad un incrocio? “Connessi” potrà tradursi anche in “sicuri” ma saranno l’intelli- genza artificiale e la gestione dei Big Data ad aprire la strada a questa probabile, ulteriore, rivoluzione della quale già oggi vediamo i pri- mi vagiti. Nei prossimi capitoli vedremo qual è lo stato dell’arte dell’elettronica applicata alla moto- cicletta e quali sono le tecnologie e le applica- zioni che in futuro potremo ritenere indispen- sabili ogni volta che indosseremo il casco e il pollice premerà “start”; o, forse, “smart”. 44 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 45
ATTUALITÀ ATTUALITÀ LONDRA, ARRIVA IL DRONE CHE MULTA I GUIDATORI PERICOLOSI La Polizia locale della capitale inglese impiega i droni per rilevare le infrazioni stradali di qualunque veicolo di Alfonso Rago L L’occhio che non perdona, perché dall’alto è il primo reparto britannico ad avvalersi di tutto vede e tutto sanziona: nei cieli di Lon- droni per monitorare la condotta di motoci- dra sono attive pattuglie di droni, incaricati clisti (ed automobilisti, ovviamente…) poco di spiare chi si comporta male, soprattutto attenti nel rispetto delle regole: l’iniziativa è su due ruote. Non bastassero autovelox e stata fortemente sostenuta da Sadiq Khan, tutor, ora le forze dell’ordine trovano altri al- sindaco londinese, con l’obiettivo di ridurre leati - implacabili, verrebbe da dire - nei più il numero di vittime stradali nell’area metro- tecnologici dei sistemi di controllo: dopo un politana della capitale inglese. periodo di sperimentazione, sono entrati in servizio gli occhi volanti. Per le sue attività, la MET ha scelto il modello Aeryon Skyranger, capace di operare ad alta presentazione dell’iniziativa, Andy Cox, capo repentaglio la loro vita e quella di altre per- Apparecchi piccoli, il cui diametro non su- e bassa quota e dotato di visione notturna; delle unità stradali della MET, ha ribadito gli sone». pera il mezzo metro, gestiti da personale inoltre, muovendosi a bassa rumorosità, non obiettivi: «Vogliamo scoraggiare la guida pe- specializzato, a caccia di sorpassi fuorilegge, è facilmente individuabile: grazie alle imma- ricolosa e speriamo che il messaggio venga Insomma, il drone soprattutto come deter- mancato rispetto dei semafori, delle corsie gini che invia alla centrale, i poliziotti posso- recepito favorevolmente. rente: quindi, se avete in programma qual- preferenziali o della distanza di sicurezza, no individuare in tempo quasi reale le infra- I droni sono un’alternativa economica e si- che giorno di vacanza a Londra, prima di oltre che, ovviamente, della velocità. zioni commesse (eccessi di velocità, sorpassi cura rispetto all’inseguimento in auto ad prendere la moto o uscire in macchina guar- azzardati, inversioni di marcia) e sanzionare alta velocità. La nostra attenzione sarà rivol- date il cielo, e non certo per controllare se La MET (la polizia metropolitana di Londra) i responsabili. Nel corso della conferenza di ta solo ai guidatori pericolosi che mettono a piove… 46 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 47
MOTO&LUNA MOTO&LUNA “IL MIO APOLLO 11? un carburante a base di cherosene quan- Agostini dominava 350 e 500 ma il mio pi- do gli americani già utilizzavano l’idroge- lota era Santiago Herrero con la Ossa 250. UN’ASTRONAVE A QUATTRO no liquido. In qualche modo, dopo che la Per me e per tanti appassionati come me bandiera a stelle e strisce fu piantata sulla il veicolo spaziale più straordinario di quel CILINDRI DALLE FINITURE Luna da Armstrong e Aldrin, venne sancita 1969 non fu affatto Apollo 11. Fu la Honda la sproporzione tra le due forze, l’America CB 750 Four presentata a novembre al Sa- SPAZIALI” avrebbe governato il mondo, l’umanità si lone di Milano. Andare sulla Luna non ci ha sentì meno in pericolo. giovato più di tanto. Gli americani ci sono tornati sei volte tra il ‘69 e il ‘72 con dodici Il racconto del nostro Nico Cereghini, allora ventenne, è il contributo di moto.it Qui in Italia nella primavera del ‘69 veniva astronauti correndo rischi enormi, in se- al ricordo di quel 20 luglio di cinquant’anni fa, quando, per la prima volta, un presentata in pompa magna la 128, io sta- guito giudicati eccessivi. uomo mise piede sulla Luna vo pagando le rate di una Fiat 500 L gialla, la moto italiana più avanzata era la Guzzi E quindi lo stop. A luglio del 1969 si guar- di Nico Cereghini V7 Special, una delle più ammirate la Du- dava al futuro con sfrenato ottimismo, al S cati Scrambler nelle tre cilindrate 250, 350 progresso non si ponevano limiti, si pensa- e 450. va che nel Duemila avremmo tutti viaggia- Sì, la sera del 20 luglio 1969 ero davanti davvero, in quel momento, una tappa fon- to su automobili volanti. Sì, ciao. Soltan- alla televisione per seguire lo sbarco sul- damentale per l’umanità: mentre Apollo La moto dei miei sogni però era una sporti- to la CB 750 Four ha davvero cambiato il la Luna, ma devo dire che non mi sentivo 11 si appoggiava senza danni sul satellite va, la Ducati Desmo 250 che allora era con- mondo. Quella era una vera astronave. così coinvolto. Sarà perché avevo 20 anni della Terra e i due astronauti americani siderata una media cilindrata, ma intanto e altre cose per la testa. Ricordo che su Rai potevano addirittura passeggiare sulla su- piegavo come un pazzo, senza il casco Quattro cilindri, freno a disco, avviamen- 1, intorno alle 22, due famosi giornalisti di- perficie lunare, si realizzava un sogno anti- come tutti, con il mio Corsaro 125 Morini. to elettrico, finiture spaziali. Da quel mo- scutevano animatamente. co quanto l’uomo. Un grande sogno legato Avevo appena iniziato la collaborazione mento il motociclismo non è più stato lo alla sete di conoscenza, alla curiosità di con il mensile Motociclismo, che poi era stesso, dalla V7 Special siamo saltati in un Erano Ruggero Orlando dagli USA e Tito spingersi oltre, Ulisse e Marco Polo. l’unico giornale di moto dell’epoca, e per il lampo alla V7 Sport, dalla Laverda GT alla Stagno da qui: la navicella ha toccato, no momento mi toccava provare al massimo SFC, dai piloti strizzati dentro la tuta in che non ha toccato, invece sì. Molto caoti- Ma nello stesso momento, cosa ancora le 125 perché in redazione c’erano giorna- pelle nera da 700 grammi alle tute colorate ca, la trasmissione, le immagini erano con- più importante, gli Stati Uniti vincevano la listi più esperti di me. della 200 Miglia con le prime protezioni. fuse e in bianco e nero, ma c’era dapper- sfida tecnologica e politica con gli URSS. tutto un grande entusiasmo, dopo la Luna Dovete capire che si era in piena guerra Ero al primo anno di università, avevo in Che meraviglia, quel decennio iniziato nel l’uomo sarebbe sbarcato su Marte e chissà fredda e la minaccia di una guerra atomica testa solo le moto, correvo a Monza appe- 1969! dove saremmo arrivati. aleggiava su tutti noi; i russi erano stati i na possibile, giravo in pista con qualsiasi primi a spedire un uomo nello spazio, Ga- cosa mi capitasse tra le mani, anche con le Ma poi alla fine è cambiato poco o nien- garin fin dal 1961, ma la loro tecnologia gomme tassellate. te. La conquista della Luna rappresentava era arretrata, i loro razzi viaggiavano con 48 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 49
MOTO&LUNA MOTO&LUNA GIACOMO AGOSTINI: “VINCEVO IN 350 E 500 QUANDO L’UOMO POSÒ IL PIEDE SULLA LUNA” Il campionissimo si ricorda bene quel 20 luglio del 1969: era a Brno e vinceva il gran premio nelle classi 500 e 350. Ma in quella Cecoslovacchia controllata dall’URSS, del primo uomo (americano) sulla Luna si parlò poco GUARDA IL VIDEO di Nico Cereghini G Giacomo Agostini vinceva e stravinceva, in tredici chilometri e 940 metri. Del resto alle quell’estate del ‘69 quando l’uomo sbarcò vittorie Giacomo era abituato, quell’anno giorno dopo ho realizzato l’importanza del- E per la Morini Settebello stavo pagando le sulla Luna: 350 e 500 erano i suoi feudi per- aveva sempre vinto con la 500 (e quasi sem- la cosa». «E le ragazze. Ma il motociclismo rate, duemila lire al mese». sonali e aveva già quattro titoli mondiali pre con la 350) e avrebbe vinto ancora: dieci stava cambiando, in quegli anni cominciava Questo è Giacomo Agostini, il primo pro- in tasca, tre nella mezzo litro e uno in 350. successi consecutivi in 500, collezionò, e sa- ad aprirsi alle novità, alle tute colorate, alle fessionista della moto, pronto a passare tre Superfluo precisare: con le MV Agusta. Ma rebbero stati dodici se il Conte non avesse grosse moto di serie trasformate per la pista. giorni (tre) di vacanza in Sardegna. Poi anco- cosa ricorda di quel giorno preciso? Al tele- deciso di disertare le ultime due gare, Imola Ne parlavo ieri sera a cena con gente impor- ra di corsa a Bergamo, tra gli altri impegni ha fono, raggiunto in aeroporto e in procinto di e Abbazia. Ma torniamo alla missione Apollo tante: ora mi rendo conto che a quell’epoca da completare il suo nuovo museo. Che sarà, imbarcarsi per la Sardegna, Mino è pronto a 11 e allo sbarco. «Ricordo che la sera, in al- rappresentavo tutta l’Italia, moto italiana, si può crederci, “spaziale”. Ago ha avuto per rispondere. bergo, vedemmo qualcosa in televisione. Ma pilota italiano, casco italiano. caso, dopo quel 1969, qualche contatto con «Quel 20 luglio ho vinto due gare mondiali due o tre immagini, non di più, eravamo in Oggi avrei catalizzato media e budget. Non gli astronauti USA? Macché, ha evitato ogni - ci racconta - controlla tu, credo che fosse un Paese nell’orbita URSS, nessuno festeg- che rimpianga niente. E le mie origini, anche occasione, dice, perché “è molto meglio la Brno» E naturalmente non sbaglia: Gran Pre- giò l’impresa americana. Io ero incredulo, se tanta gente non ci crede, sono state diffi- moto”. mio della Cecoslovacchia, ottavo appunta- l’uomo sulla Luna! cili e modeste. Guarda la mia prima vittoria: Come viveva Ago in quel 1969? Intensamen- mento della stagione. Però devo dire che non mi rendevo con- i due meccanici che mi davano una mano te, la sua vita era dedicata al motociclismo e Verifico nei libri che Agostini quel giorno è to dell’importanza dell’evento, soltanto in erano rispettivamente un elettricista e un scandita dal calendario FIM. In giugno aveva vincente nella gara della top class lunga 181 seguito mi sono documentato e ho capito. panettiere, avevamo con noi chili di pane, compiuto ventisette anni, aveva in mente chilometri, e prima aveva fatto lo stesso con Come il mio primo titolo mondiale: lì per lì il salame, le bustine per fare l’acqua gasata. solo la moto. la 350 sul micidiale circuito stradale di Brno, ero semplicemente meravigliato, soltanto il 50 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 51
MOTO&LUNA MOTO&LUNA LE MOTO DEL PROGRAMMA APOLLO PER LO SBARCO SULLA LUNA Esattamente nel 1969, quando il primo uomo metteva piede sulla Luna, alla NASA svilupparono una moto che avrebbe aiutato gli astronauti a esplorare il nostro satellite nelle successive missioni del programma Apollo di Maurizio Gissi E Era il 25 maggio del 1961 quando il presidente lywoodiana. Fra i tanti modi di ricordare quello a un nuovo Lunar Roving Vehicle (LRV, abbre- irregolare e in parte sconosciuto John Fitzgerald Kennedy annunciò al mondo straordinario evento vogliamo raccontare una viato poi in Rover) più compatto che potesse Il Rover Boeing-GM aveva degli speciali pneu- che entro il decennio gli Stati Uniti avrebbero piccola storia laterale che ci riguarda come ap- trovare spazio sul modulo lunare LEM una matici in rete metallica elastica per ovviare al mandato l’uomo sulla Luna. passionati motociclisti. Un fatto che riguarda volta ripiegato. Correva il 1969 e l’obiettivo era problema della mancanza di pressione esterna In ballo c’era il prestigio politico e tecnologi- la moto costruita per andare sulla Luna. avere il mezzo operativo per la missione Apollo che avrebbe fatto gonfiare a dismisura le gom- co nei confrotni dell’Unione Sovietica che per 15. Tuttavia alla NASA non tutti erano certi che me tradizionali. Ma per la moto gli ingegneri prima aveva messo in orbita l’uomo attorno La moto lunare il mezzo sviluppato dalla Boeing e dalla Gene- scelsero dei pneumatici convenzionali gonfiati alla Terra. Una rivalità da piena Guerra Fredda Le missioni Apollo prevedevano che gli astro- ral Motors sarebbe arrivato in tempo e fu così a bassa pressione. Nonostante stessero lavo- - culminata con la crisi dei missili sovietietici nauti si muovessero sulla superficie lunare per che lo Spacecraft Design Division di Houston rando al mezzo speciale, per i primi test “dina- installati a Cuba nel 1962 - che fece scalpore raccogliere campioni di roccia e svolgere delle pensò a un piano B, a un mezzo alternativo, mici” venne usata una Honda CT90, una mini e dirottò all’ente spaziale americano finan- ricerche esplorando aree più lontane rispet- più semplice, leggero e facile da alimentare: bike piuttosto diffusa all’epoca in America. ziamenti mai visti: la sola missione Apollo 11 to al punto di atterraggio del modulo lunare. una piccola moto. Neil Armstrong, destinato a essere il primo ebbe un costo superiore ai 20 miliardi di dollari Anche questo avrebbe fatto la differenza con uomo a mettere piede sulla Luna, partecipò dell’epoca. i sovietici. Il primo mezzo a quattro ruote fu Mica facile senza gravità ai test in quanto motociclista – possedeva una Sono passati cinquant’anni dal primo sbarco pensato mentre il programma Apollo si basava Gli ostacoli da superare erano molti e non Montesa – e così anche Chrales “Pete” Conrad. lunare compiuto dagli astronauti della mis- sul lancio di due razzi vettori Saturno V per il mancavano le incognite della guidabilità e Proprio quest’ultimo, nel 1999, morì in un inci- sione Apollo 11, era il 20 luglio del 1969, con trasporto di tutto il necessario all’operatività. del comportamento di un mezzo a due ruote dente stradale alla guida della sua Harley-Da- buona pace di chi ancora crede che sia stata Ma quando la riduzione del budget portò al ta- in presenza di gravità ridotta e con un terreno vidson: una settimana prima del trentennale una messa in scena propagandistica e hol- glio del secondo lancio, i progettisti passarono 52 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 53
MOTO&LUNA MOTO&LUNA della missione lunare Apollo 11. Conrad aveva 69 anni. Battuta dal Rover Sebbene fosse tutto pronto, quella moto non Test speciali venne però utilizzata. Principalmente perché il Per riprodurre la minore gravità rispetto a Rover venne consegnato per tempo – alla fine quella terrestre (quella lunare è di un sesto ri- ne furono costruiti tre al costo di 38 milioni di spetto alla nostra) moto e astronauta bardato dollari l’uno – e poi perché la moto aveva in- di tutto punto salirono su un KC-135, l’aereo da cognite di guida (leggi trazione), presentava carico che con la sua traiettoria di 45° - in salita rischi di caduta per gli astronauti e soprattutto e discesa - riproduce l’assenza di gravità per il perché avrebbe faticato a trainare sul terreno tempo di 20-30 secondi. Altri test indoor ven- smosso il “Risciò”. Ovvero il Modular Equip- nero svolti in un hangar attrezzato a Houston, ment Transporter, un rimorchio a due ruote appendendo moto e pilota a cavi per ridurne per il carico di attrezzature scientifiche e di sca- l’effetto gravitazionale e provando a percor- vo che venne impiegato dalla missione Apollo rere tratti sabbiosi. Questo permise di trovare 14 e di cui era previsto l’impiego anche in quel- delle misure che dessero la stabilità necessa- la successiva assieme alla moto. ria alla moto e a determinare una posizione di Ma in diciotto mesi, in tempo per Apollo 15, Bo- guida adatta, visto che con la tuta indossata gli eing e GM riuscirono a consegnare l’LVR impe- astronauti avevano una mobilità ridotta per le dendo così di vedere all’opera la prima moto gambe. Venne testato anche un guanto spe- lunare. Dei relativi prototipi si è persa traccia, ciale per comandare l’acceleratore. La moto qualcuno racconta che vennero “schiacciati” lunare aveva un motore elettrico alimentato alla fine del progetto. Notizie della moto luna- da una batteria, non ricaricabile, da 30 Ah con re sono riportate nel libro di David J. Shayler tecnologia si dice zinco-potassio come quel- “Apollo: The Lost and Forgotten Missions” nel le sviluppate per il Rover a quattro ruote; la quale si legge che varie modalità per il traspor- velocità era di 7 miglia orarie , circa 11 km/h. to degli astronauti sulla superficie lunare furo- Per risolvere il problema del raffreddamento no esaminate per il programma Apollo. del motore, in assenza d’aria non c’è scambio termico, gli ingegneri escogitarono un sistema Visto che di recente si è tornati a parlare di nuo- del tutto originale: all’interno delle parti che ve missioni esplorative nel nostro sistema so- formavano il telaio e avvolgevano il motore lare, chissà che i progressi tecnici, elettronici e vennero fusi 2 kg di cera d’api. Che si scioglieva digitali compiuti in questi anni possano ridare GUARDA TUTTE LE FOTO assorbendo il calore, quando la moto si ferma- spazio alla moto. Non siete d’accordo? ra la cera ritornava a solidificarsi. 54 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 MOTO.IT MAGAZINE N. 391 55
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