Destinazione: Sport e disabilità - Intelligere Media
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Lo Yacht di Intelligere procede nella navigazione e approda all’Isola dello Sport e Disabilità. /Ascoltiamo gli allenatori. E poi Ludwig van Beethoven, Vincent van Gogh e Narciso. Il brutto /anatroccolo è andato al balcone. Ma la nuotatrice è senza aggettivi. E se le barriere fossero/ “archiumane”? Non per Andrea che ha il pass per Tokyo 2020 già in tasca. Sicuramente ognuno di noi è disabile, anche se ancora lo ignora. Perchè ricordiamoci che Intelligere significa Collegare risorse diverse. N° 05 Destinazione: Sport e disabilità. www.intelligere.media negoziare per vivere meglio Poste Italiane s.p.a.- Spedizione in Abbonamento Postale- 70% - LO/MI/74 Sponsor Etico Anno II – Numero 05 - 2019
legenda Yacht Abbiamo scelto lo Yacht come metafora della vita negoziale non perché ci rivolgiamo a individui facoltosi, ma a persone Intelligere ricche di intelligenza. I ponti sono 4: Deck 1 Me: dedicato alla nostra sfera personale e più intima. Deck 2 The Family: dedicato alla famiglia nella sua più ampia Balance Bridge B accezione (per esempio: un single con un pesciolino rosso!). Deck 3 The Others: dedicato al rapporto con “l’altro”. Cono- Negotiation Room N Outside sciuto oppure no. Deck 4 My Next Deck: il ponte che ognuno di noi vorrebbe ag- giungere, oltre a quelli già presentati. A poppa troviamo il Common Goods Shopping Corner: lo spazio dove andiamo “a fare la spesa” tra le aree e gli scaffali delle risorse prima di raggiungere la Negotiation Room. Lo speciale ascensore - My Self Lift - ci collega tra i ponti de- gli obiettivi e le risorse a nostra disposizione. Ci permette di raggiungere ogni spazio della nave. La sua efficacia dipende dalla nostra capacità di “collegamento”. My La freccia che indica Obiettivi e Risorse è bidirezionale. E questo ha due significati: Self 1. Un obiettivo può essere contemporaneamente anche una Lift risorsa (per esempio, la famiglia) 2. La riconquista di una risorsa perduta può diventare un obiettivo (per esempio, il lavoro) L’elenco nella griglia di destra (Conoscenza, Denaro, Emo- zioni…) è solo una nostra proposta di macro-aree, sempre modificabili. Anche l’elenco a destra della griglia (gioco, casa, vacanze…) è “aperto”, per questo l’ultima voce è “altro”. La gioco freccia bidirezionale al suo fianco significa che le varie aree Conoscenza CG casa possono muoversi tra le varie macro-aree della griglia.Per Denaro vacanze esempio, “gioco” può essere declinato nelle macro-aree “De- My Next Deck Deck 4 B Emozioni naro”; “Tempo”; “Conoscenza”. distacco The Others Deck 3 N Esperienza studio/pratica Nella Negotiation Room avviene il collegamento tra obietti- 4 Common Lavoro vi/risorse diverse: per esempio: Io e la Famiglia con l’obiettivo The Family Deck 2 Goods Relazioni amicizia di scegliere il luogo di vacanza, ragionando sulle risorse co- 3 CG charity/web muni di Tempo, Denaro, Conoscenza. Me Deck 1 Shopping Reputazione hobby Il punto più alto del nostro Yacht è il Balance Bridge: il punto 2 Corner Salute sport di equilibrio, mai permanente, che si raggiunge solo attraver- 1 Tempo so una continua relazione negoziale. altro Outside è la zona di navigazione dove la nostra bussola non funziona. Cambiano i punti di riferimento. I pregiudizi non tro- vano conferma. Spesso è la vita a spingerci in questo spazio da esplorare. Talvolta, invece, solo pochi coraggiosi decidono Obiettivi Risorse volontariamente di inoltrarsi. Si spogliano dei soliti punti di riferimento, trovandone di nuovi! Il telaio editoriale di Intelligere rispecchia la metafora grafica di questo Yacht.
editoriale Carlo Mazzola / Editore di Intelligere Destinazione: Sport e disabilità. Sono nato come “sarai In questo numero di Intelligere, esploriamo un tema molto delicato, con uno spunto di ingegnere”, ma ho scelto riflessione: “la disabilità è ovunque o da nessuna parte?” Leggendo gli articoli scoprirete ed esplorato altre strade. come spesso sia la percezione a portarci a dare giudizi errati, perché trasportiamo il Dopo la laurea in nostro modo di pensare in un mondo che non conosciamo, facendo un reframe sbagliato, economia, ho insegnato per dirla da negoziatore. Rispetto ai numeri precedenti, i temi negoziali afferiscono all’università molti anni, maggiormente al lato delle relazioni, scoprirete come l’empatia sia l’ingrediente fondando poi una società principale in tanti rapporti, la fiducia sia l’olio che permetta di superare alcuni limiti, reali o solo percepiti: la chiara conferma che non viviamo in un mondo deterministico. di analisi finanziaria TU CI CREDI Leggendo scoprirete che lo sport per i disabili sia una finestra sul mondo, e negoziare indipendente. Infine sono consente di migliorare la propria posizione, senza fermarsi in una situazione di grave diventato investitore, a disagio fisico o psicologico, ma guardando avanti e vivendo meglio. capo anche di un family Ognuno di voi, forse, ha la propria definizione di disabilità, personalmente faccio fatica office. La profonda a trovarne un’unica, anche perché leggendo i contributi mi sono reso conto che ci sia conoscenza degli strumenti NEL KARMA? veramente una multidimensionalità del termine e l’accezione fisica sia molto limitante: in e delle imprese mi ha quest’ottica vi invito a leggere a pag. 56 il mio articolo sulla disabilità finanziaria. Provate fatto comprendere che anche a visualizzare situazioni nelle quali avreste condiviso il vostro tempo più volentieri il ritorno finanziario è con disabili entusiasti, rispetto a normodati annoiati, apprezzerete ancor di più il termine solo una parte del valore “inclusione”, a noi molto caro. Un’ultima riflessione: una società seria cerca di aiutare i più di un investimento: la deboli e le barriere architettoniche sono ancora presenti, ma spesso quelle mentali e di comportamento dei normodati le rendono ancora più grandi: il senso civico si attiva non formalizzazione di questa voltando la testa. idea è il mio lavoro attuale. Karma: sei ciò che fai. Con piacere infine do il benvenuto al primo sponsor etico di Intelligere: Le Fablier che ha accolto la nostra idea senza esitazione. Il meccanismo è semplice: un brand “adotta” alcuni spazi di pubblicità e li offre a realtà no profit e start up che, altrimenti, non avrebbero accesso alla comunicazione commerciale. Speriamo che questo sistema, capace di unire Etica e Comunicazione, innescando un rapporto win-win tra sponsor e sponsorizzato, possa diffondersi in altri media cartacei e digitali. Un meccanismo creato qui in Albacast, il nostro “atelier di pensiero” che abbiamo Diventa Sponsor Etico battezzato mens at work, giocando sul termine latino “mens” che riporta all’intelletto e quindi all’area semantica di Intelligere. Adotta una parte degli spazi pubblicitari di Intelligere Ci teniamo a precisare che il denaro raccolto attraverso la sponsorizzazione etica viene e mettili a disposizione di Associazioni no-profit e Startup. da noi esclusivamente utilizzato per sostenere il progetto Intelligere. Nessuna volontà di Sarai protagonista sostenendo gli altri. profitto, che non condanniamo, ma di pura sostenibilità dei costi di produzione. www.intelligere.media | comunicazione@intelligere.media
sommario The The My next Family/ Others/ deck/ deck 2 deck 3 deck 4 trentadue. cinquantadue. Aforismi Buttati che è morbido! trentasei. 18 Negoziazione, liberi battitori... quaranta. 29 Le barriere archiumane quarantaquattro. 60 Gli Dei del (para)olimpo sei. La notte di San Possenti dieci. quarantotto. Occhi in tasca Outside Il matto, il sordo e il disabile cinquantasei. quattordici. ventidue. Disabilità finanziaria Diritto allo sport Un brutto anatroccolo sessanta. diciotto. ventisei. Se è impossibile, allora si può fare 48 Nessuno fermerà Santiago Coraggio, ce la posso fare! ventinove. La nuotatrice senza aggetivi without Me/ Un mondo senza disabilità deck 1 Anno II - N° 05 - 2019 / Registrazione N° 262 del 7/9/2017 Tribunale di Milano Iscrizione ROC N. 30343 Columnist: AlbertoBolognesi, AlessandraColonna /Collaboratori: LauraCrespi, LucaForte, AndreaGatto, CeciliaDardana, Editore: Albacast s.r.l. /Presidente: Carlo Mazzola /Redazione: Via Brera, 7 - 20121 Milano | Tel. 02.89.05.53.68 Fax. 02.70.05.18.057 Virgilio Neri, Stefania Restri, Marcello Rubiu, Leonardo Tincati, Sofia Vela, Chiara Versani /Produzione grafica: info@intelligere.media/Direttore responsabile: Luigi D’Urso /Caporedattore: Arturo Rodotà /Segretaria di redazione: Luisa Agosti Piumacreative snc - via del lavoro, 16 20813 Bovisio Masciago /Stampa: Eurgraf via Ferdinando Magellano, 4/6 - 20090 Milano /Responsabile della protezione dei dati - D.P.O.: Luigi D’Urso (per cancellazioni, modifiche, inserimenti, scrivete a: luigi@brera7.it)
Pagina. 9 deck1 Common Goods CG Shopping Corner Balance Bridge B Negotiation Room N Deck1 Me DIALOGHI E PROPOSTE PER UNA NUOVA CULTURA DEL LAVORO Persona e lavoro costituiscono i fuochi attorno ai quali si stanno concentrando, oggi, le maggiori My Next Deck Deck 4 1 The Others Deck 3 aspettative e preoccupazioni. Il soggetto, al centro di una crisi antropologica prima ancora che socia- Family Deck 2 Me Deck 1 le, è il perno su cui poter immaginare un nuovo modello sociale, civico e produttivo. La possibilità di un nuovo umanesimo capace di confrontarsi con le forze e le opportunità del nostro tempo: le nuove tecnologie, le mutate forme di organizzazione e le nuove frontiere del lavoro. Benvenuti al /Deck 1 “Me”. ci sta passando. E l’Haka Maori? E’ un / Il ponte di Intelligere dedicato alla sfera urlo dello spirito! Ad Andersen sarebbe /individuale. Andrea Liverani ha deciso piaciuto, ma preferiva camminare da solo #INNOVAZIONE #PERSONE #REGOLE di scrivere un /libro sulla sua storia. nei boschi con i suoi /piedi enormi. Non per narcisismo, ma per aiutare chi SEGRETERIA NAZIONALE AIDP +39 02 6709558 / 67071293 NAZIONALE@AIDP.IT CONGRESSO.AIDP.IT
Pagina. 10 deck1 Pagina. 11 deck1 intervista Nella vita le prospettive cambiano. E quello che all’inizio può sembrare un ostacolo insormontabile, si può rivelare Con lo sport un’opportunità. Ce lo racconta Andrea Liverani, che ha perso l’uso delle gambe dopo un incidente in moto. Ora è in partenza Luogo / al poligono per gli Emirati Arabi Uniti per la Coppa del Mondo di tiro a sono riuscito Ora / di sparare segno e ha il pass per Tokyo 2020 già in tasca. Data / Tokyo 2020 Prima dell’incidente facevo basket, dopo ho continuato un po’ a riprendermi ma non sono riuscito ad arrivare ad alti livelli per un problema alla spalla. Giochi ancora a basket? No non ce la faccio più, all’inizio mi ha aiutato molto dal punto di vista dell’autonomia e della vita in generale. Poi però ho provato a tirare con la carabina e mi è piaciuto molto, tanto che in un primo periodo continuavo a fare un po’ entrambi, poi la vita. quando ho cominciato a tirare ad alto livello e a impegnarmi di più ho dovuto scegliere. Un anno ho anche fatto rugby, ma tutto era troppo. nel letto, pesavo 40 chili. La gente rimane in rianimazione Come sei arrivato alla carabina? cinque giorni, poi o muore o viene spostata in reparto. Quei tre mesi sono stati tre anni per me, il tempo non passava più. Poi ho Un giorno ero andato al poligono a fare il porto d’armi, mi fatto sei mesi di riabilitazione e lì il tempo passava un po’ di più, hanno fatto provare la carabina e da lì ho cominciato a tirare. anche perché mi davano dei micro-obiettivi: vestirmi da solo, È successo un po’ a caso, eppure guarda dove sono arrivato. imparare ad andare in carrozzina, provare qualche sport nuovo. Vado negli Emirati per la Coppa del Mondo e a maggio vado Provando basket, all’inizio al canestro non ci arrivavo neanche, ad Hannover per una competizione internazionale, poi tra mi ero demoralizzato tantissimo. Però è grazie allo sport se settembre e ottobre in Australia. E poi Tokyo 2020. ho ricominciato ad avere la mia autonomia. Ora faccio tutto da È uno sport molto mentale, una volta imparato il gesto, è tutta solo. Senza sarebbe stata molto più dura. LA NOTTE DI testa. Naturalmente anche le attrezzature sono fondamentali, Pietro Mazzei, in un’intervista uscita sul primo numero anche se sono molto costose. di Intelligere, afferma che per lui l’incidente è stato un Oltre allo sport cosa fai? cambiamento in meglio. Tu cosa ne pensi? Lavoro alla Camera del Lavoro, mi occupo di previdenza, Inevitabilmente i progetti che avevo sono cambiati. Avevo un SAN POSSENTI assistenza, pensioni. Mi alleno quattro volte a settimana più il anno di ingegneria alle spalle quando ho fatto l’incidente. Sono weekend. Ho due ore di 104 al giorno (la legge “per l’assistenza, stato in ospedale per un anno, è chiaro che ho dovuto ripensare l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate”, a tutto. Non avrei mai pensato di fare il tiro a segno, figurati se ndr), quindi lavoro fino alle 15, poi sto fino alle 18 al poligono. potevo immaginare di andare alle Olimpiadi: non l’ho pensato Naturalmente sarebbe diverso se fossi in un gruppo sportivo: quando ho fatto l’incidente, men che meno prima quando mi hanno fatto un’offerta Carabinieri, Polizia e Fiamme Gialle giocavo a basket. Diciamo che può essere un’opportunità. Poi però mi prenderebbero come civile, quindi senza stipendio, dipende dalle persone e dal contesto. Io sono stato fortunato: il perché non ho l’idoneità fisica. I disabili non possono entrare braccio è tornato a posto, la mia famiglia mi sosteneva, che non nei gruppi sportivi, a meno che uno non sia già dentro e abbia è scontato, molte famiglie vanno allo sfascio. Diciamo che nella un incidente, in questo caso lo tengono come militare. sfortuna sono stato fortunato. Come sei riuscito a conciliare il prima e il dopo l’incidente? Quando sono uscito non ero autonomo, facevo fatica a fare Beh non hai molta scelta, lo fai e basta. Prima giocavo a basket, tutto, ero demotivato. Anche ricominciare a studiare, non poi con l’incidente sono stato tre mesi in rianimazione, fermo ci riuscivo. Ma non solo per una questione di testa, anche e
Pagina. 12 deck1 Vorrei solo che la mia storia fosse di aiuto a qualcuno. soprattutto per una questione logistica: in università, almeno Santo che i tiratori scelti considerano come loro protettore, all’inizio, qualcuno mi doveva accompagnare. Ho veramente ndr). A settembre ho firmato con l’editore. Mi sono divertito cominciato a essere autonomo con le trasferte col basket. A a scriverlo, anche se quando ci ho pensato la prima volta, mi nessuno, quando non riesce a fare una cosa, fa piacere farsela veniva in mente una cosa pesante - all’inizio quando le cose Il tuo primo super mountain club sulle piste di Courmayeur. L’accoglienza più calda, la passione per lo sport e una particolare attenzione rivolta fare da qualcun altro. All’inizio mi dava fastidio, però se non ce vanno male, è l’unica che riesci a immaginare -, però poi le all’entertainment regnano in questa dimora di montagna che è un unconventional hotel, un ristorante per palati esigenti e top spot per gli eventi. la fai, non ce la fai. Con lo sport sono riuscito a riprendermi la prospettive cambiano e ho deciso di metterlo giù in un’altra Il sogno di tutti gli amanti del lifestyle italiano è chiudere una giornata sulle piste ballando e brindando nel miglior Après-Ski delle Alpi. vita. chiave. Ho voluto farlo non per narcisismo o per far parlare di Di recente ho deciso di scrivere un libro, una sorta di me. E non è nemmeno nato con l’intenzione di fare dei soldi. Anzi, tutto il ricavato andrà in beneficenza. Vorrei solo che la Per tutti i tipi da Super G, amanti della neve, del food, del sole, della buona musica e di sua maestà la Montagna. autobiografia in chiave romanzesca. Era un’idea che mi ronzava in testa da un po’, però non mi sentivo in grado. Raffaele mia storia fosse di aiuto a qualcuno. Gianotti è stato fondamentale. È un dermatologo che ho Are you ready? conosciuto al poligono: mi ha spinto un sacco e mi ha aiutato Cecilia Dardana pur facendo tutt’altro lavoro. Alla fine ci siamo riusciti. Il titolo non è definitivo ma ho pensato a “La notte di San Possenti” (il www.lovesuperg.com - info@lovesuperg.com - @lovesuperg
Pagina. 14 deck1 Pagina. 15 deck1 Ma in quale dialogo magico bella combriccola di menomati mi sono Luogo / comune Ora / di smitizzare Data / ieri, oggi e domani imbattuto! Alberto Bolognesi Riusciranno Ludwig van Beethoven (LUD) e LUD: “E’ stato come se da quella disgrazia Vincent van Gogh (VIN) a convincere Narciso fosse sgorgata della magia. La musica ha (NAR) - il personaggio mitologico famoso penetrato e oltrepassato le barriere dei sensi, per la sua bellezza - che essere disabili non ha fatto breccia nel muro della sordità: più significa “automaticamente” essere anormali? forte della malattia” Non sarà semplice, ma ascoltiamo il loro VIN: “Ti confesso che anch’io non so se avrei dialogo sul filo della metafora. saputo dipingere così bene se… sì, insomma, NAR: “Ma in quale bella combriccola di se non fossi stato un po’ matto” menomati mi sono imbattuto! Uno sordo, LUD: “Dicono che vedevi ciò che gli altri non l’altro fuori di testa… La natura matrigna vedevano” avrebbe dovuto procedere a un’opportuna VIN: “Può darsi che i miei “Girasoli” siano il selezione” frutto di una anomala percezione dei colori e VIN: “Parla quello normale! Ma se ti sei della realtà che mi ha consentito di liberarmi selezionato da solo cadendo nel lago dove ti dai canoni convenzionali della pittura. Ma stavi specchiando? Essere ricordato da tutti il problema è un altro: molte tra le persone solo per quella “figuraccia” non ti fa molto cosiddette normali sono cieche, anche se ci onore. La perfezione della tua bellezza ti ha vedono benissimo.” portato solo guai…” IL MATTO, LUD: “Anch’io ho sempre pensato che LUD: “Non prendertela, Vincent. Le pagine l’handicap non sia appannaggio esclusivo della storia dell’uomo sono intrise di dei disabili, ma che ad ognuno di noi sia intolleranza e pregiudizi nei confronti delle toccato in sorte un ostacolo che dobbiamo disabilità, ma sono anche costellate di disabili provare a saltare. La differenza è che i disabili IL SORDO E che hanno lasciato il segno” sono consci di questo ostacolo, le persone NAR: “Personalmente penso che sarebbe cosiddette “normali” spesso non lo sono e si meglio non nascere piuttosto che vivere tutta fermano lì davanti, per sempre” la vita con una menomazione” NAR: “No, però, ora basta! Cosa devo sentire? LUD: “Sai, Narciso, quando mi diagnosticarono State dicendo che la disabilità è un dono e IL DISABILE quella maledetta sordità credevo che la che adesso i normali siete voi?” mia vita fosse finita perché non avrei più LUD: “Voglio dire che ognuno di noi è composto musica” diversamente normale. Non esiste un VIN: “Beh, era la più naturale delle conseguenze: termometro che misuri la normalità: bisogna come si può anche solo pensare di immaginare uscire dagli schemi preconcetti sulla disabilità la musica senza riuscire a sentirla? E invece e andare al di là” la malattia non ti ha impedito di scrivere quel VIN “Quello che Ludwig intende dire è che la capolavoro della “Nona Sinfonia”!” disabilità è trasversale ed appartiene un po’ a
Pagina. 16 deck1 tutti. Si trova nei compromessi quotidiani, nelle barriere che LUD: “Rifletti, Narciso: uno come te può passare tutta la vita a abbiamo nel cuore, nell’arrenderci davanti a un problema...” guardare la maestosità di un cielo stellato senza vedere nulla, LUD “…nel lamentarci sempre e comunque, nell’accorgerci di tutto preso da sé stesso. Ma c’è chi, nella disperazione di una amare una persona solo quando rischiamo di perderla…” clinica psichiatrica, trasportato dal genio e dalle allucinazioni di un’intermittente follia, è riuscito, guardandosi dentro, NAR: “Ma questa è pura retorica! Come si fa a dire che una a rendere immortale quel cielo e a regalare all’umanità un persona in perfetta salute e una persona su una sedia a gioiello come “La Notte Stellata”. Chi ha vinto quella partita? rotelle sono uguali?” Tu con i tuoi occhioni perfetti o Vincent?” VIN: “Perché tutti pratichiamo il medesimo, supremo sport: la VIN: “Alla fine, a prescindere dai diversi ruoli e dai limiti di vita. E dipende solo da noi giocarla bene o male, a prescindere ognuno, siamo tutti ugualmente degni di praticare questo dal numero di gambe o dal diverso funzionamento dei nostri sport” sensi” NAR: “Sarà… ma voi non saprete mai cosa vi siete persi a LUD: “Dai disabili si può imparare che non esistono partite non specchiarvi in quel lago!” perse in partenza, ma che tutto dipende dalla volontà: testa e cuore che governano le altre parti del corpo” NAR: “Ribadisco: c’è grande differenza tra la vita di una persona normale e la vita di una con un handicap, non siate ipocriti” VIN: “Se ci si ferma alle apparenze, sì, la differenza è enorme. La vita di un disabile è fatta di fatica e difficoltà, soprattutto se i presunti abili se ne fregano. Ma ogni persona è unica e speciale e non la si può catalogare a priori come normale o disabile: il talento non negozia!” Perché tutti pratichiamo il medesimo, supremo sport: la vita.
Pagina. 18 deck1 Pagina. 19 deck1 letteratura Luigi D’Urso Luogo / immaginario Ora / della fiaba Data / 1805 Una strega Hans Christian Andersen era un brutto anatroccolo. Allampanato e con un naso ingombrante. I biografi discutono se portasse il 47 o il 50 di scarpe. In ogni caso, un piede che non del paese passava inosservato. Animo delicato, femmineo, forse omosessuale. Spesso schernito e disprezzato. Vittima di una mentalità ancora le aveva arcaica e patriarcale. Soprattutto a Odense, la città di provincia dove nacque. Orfano di padre a 11 anni, vide la madre risposarsi e diventare fatto una alcolista. Una strega del paese le aveva fatto una profezia: “un giorno, la profezia. nostra città si vestirà a festa per accogliere tuo figlio”. Ed è un aneddoto gustoso, se pensiamo che Andersen spazzò via dalle sue pagine quasi tutto l’armamentario di streghe, fate e maghi, così caro invece ai fratelli Grimm, nati vent’anni prima. Scrisse la fiaba che tutti conosciamo nel 1843. Aveva trentotto anni. Declinando la trama secondo il tema che navighiamo in questo numero - sport e disabilità - possiamo vedere il nostro anatroccolo come un atleta emarginato dalla propria squadra che trova la piena realizzazione di sé con nuovi compagni di gioco e di vita. Facile, no? UN BRUTTO No. Da tempo la critica letteraria sottolinea la doppiezza dei suoi finali. Così, il cigno, un tempo anatroccolo, suggerisce la distanza dalla plebaglia e diventa simbolo di volontaria esclusione. ANATROCCOLO Il “diverso” è il protagonista assoluto della sua produzione favolistica. Diversità intesa come mancanza e incapacità, volontaria o subìta, di collocarsi nel mondo. Il soldatino di stagno è “nato” senza una gamba perché fuso dopo gli altri colleghi con il materiale avanzato. Karen, la ragazzina protagonista di “scarpette rosse”, si fa amputare i piedi dal boia per liberarsi dal sortilegio. La sirenetta, per conquistare l’amore del principe, riceve una pozione dalla Strega del Mare – sì, qui la strega c’è – in cambio dona la voce e per questo le viene tagliata la lingua. E il semplice camminare su due gambe, finalmente umane, le procurerà atroci sofferenze. E la mutilazione diventa metafora di esclusione e cambiamento. Come notava Gianni Rodari, le fiabe di Andersen non rappresentano “la novelletta edificante, il raccontino
Il S.A.O. Servizio Assistenziale Occupazionale, dal 1997 Pagina. 20 deck1 si occupa di persone con disabilità acquisite in età adulta a seguito di malattie degenerative o di traumi. didascalico o moralistico”. D’altronde Hans era abituato all’isolamento sin da giovane. L’Esopo che conduce per mano il lettore davanti alla lavagna della lezione esistenziale è morto. Quando preferiva ai propri coetanei le passeggiate e la solitudine dei boschi. Tra le primissime esperienze in Italia La doppiezza dei finali ci spinge a esplorare soluzioni diverse. Pungola la nostra capacità critica. Quando decise, così leggiamo in uno dei suoi diari, che avrebbe seguito la castità. Rimase scapolo per tutta la vita. William Ury, ad aver realizzato un servizio diurno Le fiabe di Andersen ebbero molto successo in Inghilterra, autore di Getting to yes - caposaldo della letteratura negoziale prima di conquistare il mondo. La scure del bigottismo vittoriano, però, tagliò molte porzioni di testo. Con un verbo ad - ha diffuso l’espressione “andare al balcone”, cioè l’invito, nelle situazioni più difficili di un confronto, a fare un passo indietro dedicato a queste persone. effetto, potremmo scrivere che mutilarono le sue pagine. Ma per vedere tutto da un’angolazione maggiormente oggettiva. Il S.A.O. è articolato in due centri diurni specifici del è la verità. E’ come se Andersen, fosse andato al balcone, dimenticando di tornare. centro polifunzionale don Calabria di Verona, in convenzione con l'A.U.L.S.S. 9 scaligera. Chi ha un vissuto, una storia e dei valori, necessita di una seconda chance per reinserirsi nella società e per risignificare la propria esistenza e quella degli altri. E’ come se Andersen, fosse andato al balcone, dimenticando di tornare. Ancora. La produzione dello scrittore danese è vasta e Solo da quella prospettiva, però, poteva nascere la magia della diversificata. Romanzi, poesie, opere teatrali. Ma noi ne sua immaginazione che ancora oggi - travestita - continua a Sponsor Etico conosciamo solo una parte, quella favolistica. incantare. Aggiungiamo poi che le traduzioni dal danese lo hanno Un esempio tra molti: nella fiaba “Il soldatino di stagno”, penalizzato. durante la notte, quando i due bambini si addormentano, i loro Andersen introdusse uno stile innovativo, usando quelle giocattoli prendono vita. particelle del linguaggio parlato - di cui il danese, come il greco Vi ricorda qualcosa? D’altronde non è proprio un caso se ben antico, è ricco - che solo un madrelingua può apprezzare. prima di Toy Story della Pixar, Walt Disney produsse Ugly Esclamazioni, onomatopee al limite della scrittura per Duckling. Anno 1939. trasmettere anche “il sonoro” dell’immaginazione. Tutto grazie a Andersen: un brutto anatroccolo che per tutta la E le critiche dei contemporanei non mancarono. vita ha sognato di essere un cigno. Via San Zeno in Monte, 23 – 37121 VERONA tel.+39 045 8052949 e-mail: sao@centrodoncalabria.it
Pagina. 22 deck1 Pagina. 23 deck1 musica Luogo / Nuova Zelanda Ora / di combattere Data / 1888 Leader: Ringa pakia! Batti le mani contro le cosce! Uma tiraha! Sbuffa col petto. Turi whatia! Piega le ginocchia! Hope whai ake! Lascia che i fianchi li seguano! Waewae takahia kia kino! Pesta i piedi più forte che puoi! Leader: Ka mate, ka mate È la morte, È la morte! Squadra: Ka ora Ka ora È la vita, è la vita! Leader: Ka mate, ka mate È la morte, È la morte! Squadra: Ka ora Ka ora È la vita, è la vita! Tutti: Tēnei te tangata pūhuruhuru Questo è l’uomo peloso Nāna i tiki mai whakawhiti te rā è colui che ha fatto splendere il sole su di me! A Upane! Ka Upane! Ancora uno scalino, ancora uno scalino, Upane Kaupane un altro fino in alto, Whiti te rā! Il sole splende! Hī! Alzati! CORAGGIO, L’Haka è CE LA Quanti di voi non hanno sgranato gli occhi di fronte alla televisione, a quanti non sono venuti i brividi lungo la schiena nel vedere gli All Blacks, quindici energumeni in maglia nera qualcosa di POSSO della nazionale di rugby neozelandese, mettere in atto l’Haka Maori? Scommetto anche che c’è chi ha provato a imitarne straordinario, gesti e movenze, nascosto da occhi indiscreti. L’Haka è qualcosa di straordinario, ha un sapore che sa di un tempo antico, primitivo. È la danza tipica del popolo Maori, ha un sapore l’etnia originaria della Nuova Zelanda. Nasce inizialmente FARE! come danza di guerra, eseguita dai guerrieri prima della battaglia, per incutere timore al nemico e per esaltare la propria forza e il proprio coraggio. Il significato più profondo è rimasto, ma col tempo il popolo Maori ne ha affinato le che sa di un tempo antico, caratteristiche, rendendo l’Haka un vero e proprio marchio di fabbrica. Oggi, per usare le parole dello studioso Alan Armstrong, “questa complessa danza è l’espressione Sofia Vela primitivo.
Pagina. 24 deck1 versione Ka Mate. Più di un secolo dopo, Common Goods questa danza è dappertutto: nei college, nelle CG Shopping università, nell’esercito. Di recente, 1700 tra Corner della passione, del vigore e dell’identità studenti, insegnanti e membri dello staff della della razza. È, al suo meglio, un messaggio scuola di Palmerston North, in Nuova Zelanda, dell’anima espresso attraverso le parole e gli l’hanno eseguito in onore del loro professore atteggiamenti.” di matematica ed educazione fisica Dawson Balance Bridge B Una manifestazione di felicità e gioia, di Tamatea, morto all’età di 55 anni. I ragazzi rammarico o dolore, sicuramente di rispetto, Negotiation Room N e tutti i membri della scuola superiore l’Haka racconta uno stato d’animo e lo fa neozelandese lo hanno salutato così, nel usando tutto il corpo: mani, piedi, gambe, occhi, momento in cui il carro funebre è arrivato nel lingua, voce. È un po’ come nella negoziazione, cortile della scuola per la cerimonia. dove molto spesso la preparazione, prima E, forse, ancor più emozionante è quando a di sedersi al tavolo, determina il buono o il scendere in campo è la squadra neozelandese cattivo esito di un incontro. Ecco anche in di rugby in carrozzina. Come ai primi Invictus questo caso il corpo sta negoziando: con se Games della storia, a Londra nel 2014, i giochi stesso e con l’ambiente, si sta preparando ad affrontare una situazione. riservati a squadre composte da militari o Deck2 membri delle forze dell’ordine feriti o mutilati The Family L’Haka è una danza spaventosa e al contempo in servizio. Come in una sorta di inno alla elegante e disciplinata. Ha degli elementi vita, i giocatori hanno danzato di fronte agli ricorrenti: Pukana, cioè gli occhi dilatati; avversari, prima del match. Tutto secondo la Whetero, la “linguaccia”, in segno di sfida (viene tradizione. fatta solo ad altri uomini); Ngangahu, simile al Pukana, ma con anche l’emissione di un verso Che sia in segno di sfida o di benvenuto, di acuto e stridulo; Potete, chiusura degli occhi esultanza o di intimidazione, questa danza è in alcuni momenti della danza (fatto solo dalle volta a incitare e dare coraggio, in primis a noi donne). stessi. In fondo, nel nostro piccolo, un po’ tutti Era il 1888 quando una squadra di rugby di ne abbiamo bisogno prima delle occasioni My Next Deck Deck 4 2 nativi neozelandesi, in occasione del loro importanti. Come se fosse un modo per The Others Deck 3 primo tour fuori dalla loro patria, ha portato buttare fuori la tensione e dire: “Coraggio, ce in campo l’Haka a scopo intimidatorio, nella la posso fare!”. Family Deck 2 Me Deck 1 Questa Benvenuti al /Deck 2 “The Family”. bimbo, ma proponiamo qualche danza è volta immagine anche solo per /intuire lo Il ponte di Intelligere dedicato alla famiglia nella sua più ampia accezione sport e la disabilità. Alessandra Colonna a incitare e (per esempio, un /single con pesciolino rosso è famiglia!). condivide la storia di Santiago. Storia vera senza retorica. E poi l’impresa di una dare coraggio, Questa volta non intervistiamo un / ragazzina che ha ispirato /un film. in primis a noi stessi.
Pagina. 26 deck2 Pagina. 27 deck2 1 Da qualche parte nel mondo a un bambino viene detto che non può giocare perché non è in grado di camminare, o a una bambina che non può apprendere perché non vede. Ogni bambino merita un’opportunità di giocare. E tutti avranno benefici se quella bambina riuscirà a leggere, a 6 immagini, e studiare e a partecipare. Compiere progressi in questo senso sarà difficile. Ma i bambini non accettano limiti inutili. Non dovremmo accettarne neanche noi. qualche dato, (Anthony Lake Direttore Generale, UNICEF, dall’introduzione del Rapporto Unicef 2013 Bambini e disabilità). per riflettere 2 Il diritto allo sport è storicamente legato alla Dichiarazione su sport universale dei diritti umani, adottato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 10 dicembre 1948 a Parigi. Ma il primo documento ufficiale in cui si parla espressamente e disabilità e di “diritto allo sport” è la Carta Internazionale dello Sport e dell’Educazione Fisica dell’UNESCO, anno 1978. anche per ricordare che se lo sport DIRITTO rimane un ALLO privilegio non è sport. SPORT 3 Il costo per una protesi sportiva completo di piede, invaso e cuffia oscilla tra gli 8 e i 10 mila euro. Se l’accesso allo sport rimane un privilegio per pochi non è più sport. 4 Provate a digitare su Google: “costo carrozzina disabili basket” e confrontate i prezzi. Le barriere non sono solo ar- chitettoniche, ma anche economiche. Senza falsi moralismi, possiamo affermare che per un disabile praticare sport è spesso molto costoso.
Pagina. 28 deck2 5 Sono almeno 2,7 milioni di bambini nel mondo che vivono in strutture d’assistenza; ma è probabile che questi dati siano soltanto la punta dell’iceberg, vista la grande insufficienza nella raccolta di dati e la mancanza di registrazioni accurate nella maggior parte dei Paesi. Le nuove stime dell’UNICEF si basano su dati raccolti in 140 Paesi, in Europa orientale e centrale il tasso è il più alto al mondo, con 666 bambini che vivono in strutture d’assistenza ogni 100.000, un dato 5 volte maggiore rispetto alla media mondiale di 120 bambini ogni 100.000. Le ricerche mostrano che alcuni dei fattori di rischio principali che causano il trasferimento in strutture d’assistenza dei bambini includono la disgregazione del nucleo familiare, problemi di salute, servizi sociali scarsi o ineguali, condizioni di disabilità e povertà. (fonte: Unicef, giugno 2017). 6 Vela per disabili: È una disciplina Paralimpica, relativamente giovane: compare tra gli sport dimostrativi, per la prima volta, ad Atlanta 1996, per diventare a tutti gli effetti disciplina da medaglia a Sydney 2000. Questo sport è aperto ad atleti con amputazioni, cerebrolesioni, cecità o disabilità visiva, lesioni spinali e non solo. Il sistema di classificazione nella Vela è fondato su quattro parametri: stabilità , funzionalità della mano, mobilità e visibilità. Le classi veliche riconosciute sono tre: 2.4: equipaggio composto da un solo elemento; SKUD: equipaggio composto da 2 elementi; SONAR: equipaggio composto da 3 elementi (dal sito: www.disabili.com). a cura di Laura Crespi Boutique Hotel 5 Stelle nel Chianti
Pagina. 30 deck2 Pagina. 31 deck2 Luogo / non comune negotiation room Ora / di prendere l’iniziativa Data / oggi NESSUNO FERMERÀ SANTIAGO Ho una carissima amica nella cui vita è entrata Che cosa hanno in comune queste tre storie? con irruenza inaspettata la malattia. La reazione di chi ne è protagonista. Quella di un figlio, il che rende l’invasione Non ho nessuna intenzione di dipingerli come ancora più dolorosa, ammesso esistano dei fossero eroi: sarebbero i primi a non sentirsi ranking. tali. Ma non basta: una malattia rara, che impedisce Avevano molte scelte da compiere. Disperarsi. al cervello di ricevere glucosio. Lo hanno probabilmente fatto, e non ci Rara vuol dire non solo che le probabilità sarebbe nulla di male se capitasse ancora. di contrarla sono pari a quelle di vincere Piangersi addosso e prendersela, con non si sa al Superenalotto, ma vuol dire anche non chi, per l’accaduto. studiata. Potevano chiudersi, inaridirsi, gelare i loro I miei cugini hanno una figlia affetta da una cuori, considerare il loro vissuto un unicum che malattia che è addirittura senza nome. Non si dà diritto all’egoismo. sa da che cosa sia provocata. Si traduce nel Avrebbero potuto cedere, ma facendolo si Hanno fatto un’altra fatto che vescica e intestino di una bambina di sarebbe privati da subito dell’ossigeno della sette anni non funzionano. speranza. Santiago Fretes, ospite lo scorso anno al Hanno fatto un’altra scelta. E scegliere in nostro evento corporate dedicato al tema del Coraggio, non ha una gamba da quanto è nato. questi frangenti non è cosa da poco, è molto più facile subire. Hanno negoziato con la scelta. E scegliere, in questi frangenti, non Gioca a pallone, scia e ti scruta vivace con i malattia, che avrebbe voluto imporsi. Glielo suoi grandi occhi saggi, tanto che ti ci perdi hanno impedito. dentro. è cosa da poco
Pagina. 32 deck2 Pagina. 33 deck2 Alessandra Colonna | bridgepartners.it cinema In Italia, oltre all’invalidità Classe 1967, torinese di nascita, milanese di adozione, 3 figlie, una laurea in Giurisprudenza. Dal 2005 Alessandra Colonna è Managing Partner di Bridge Partners®. Hanno preso l’iniziativa, guardato in faccia la malattia e le fisica,deve affrontare Esperta di negoziazione, comunicazione hanno fatto una proposta: tu mi hai già preso tanto, adesso ti e business writing, ha scritto “Il Manager dico che cosa mi ri-prendo io. della Negoziazione”, a lungo nella top ten E intanto, come prima cosa, si sono presi il coraggio e ne anche la di Amazon nella sezione Economia, Affari e Finanza. hanno sparso intorno a loro. Sono diventati, senza volerlo, Consulente aziendale e formatore, degli esempi di vita per chi divide con loro la quotidianità. collabora con prestigiose testate di Poi si sono presi la determinazione, la caparbietà, la costanza: discriminazione management e insegna in diversi master universitari. doti che solo i grandi hanno. Si sono fatti più virtuosi di quanto già non fossero. E infine si son presi il loro cuore, non il muscolo, ma il cuore che sparge il fuoco delle emozioni e gli hanno fatto un bel Hanno analizzato i loro bisogni e hanno iniziato passo dopo discorsetto. Non mi fregherai mai: ti terrò qui, mai soffocato passo a impegnarsi per ottenere dalla vita, con le loro risorse, e sempre acceso, ma non ti permetterò di togliermi quella in tutto o in parte - che è sempre meglio di zero -, quello che la lucidità necessaria per condurre la mia battaglia. LA NUOTATRICE vita sembrerebbe aver tolto loro. La mia amica ha lasciato il suo lavoro e oggi collabora con Hanno fatto quello che i negoziatori capaci fanno. Inutile Telethon. discutere sui principi. Inutile prendersela con la sorte. Inutile Mia cugina, bancaria, insegna al personale del Bambin Gesù la polemica e la lamentela. come trattare malati con situazioni simili e come fare al Negoziare, anche solo per migliorare di poco la propria meglio alcune operazioni di cui tralascio i dettagli. SENZA AGGETTIVI situazione, è meglio che non negoziare affatto. Santiago sorride alla vita e niente e nessuno lo fermerà mai. Tu mi hai già preso Sarahsarà è un film del 1994 diretto da Renzo Martinelli. Luogo / acqua tanto, Liberamente ispirato alla storia di Sarah Gadalla Gubara, una Ora / del riscatto ragazzina sudanese che nel 1974, a 14 anni, si piazzò al quarto Data / 1974 posto, ma prima tra le donne, alla maratona di nuoto Capri- adesso Napoli. La recensione critica di Segnocinema bacchetta la pellicola così: “Una versione edificante e patinata, con più di un ti dico che sospetto di insincerità”. La nostra umile opinione rimane sempre la stessa: la cosa mi trasposizione cinematografica di fatti realmente accaduti non ha gli obblighi della storiografia. La narrazione è libera di fluire tra gli argini dell’arte. ri-prendo io.
Pagina. 34 deck2 Common Lo sport diventa Stefania Restri Goods CG Shopping Corner strumento per un riscatto personale Balance Bridge B Negotiation Room N e sociale Può dunque essere oggetto di critica quanto alcuni malviventi, la ragazzina porta a termine un’opera abbia tracimato l’alveo, non la sua aderenza alla cronaca. l’impresa, arrivando seconda, tra le ovazioni della folla e il rispetto dei giudici sportivi. Deck3 The Others E, a proposito di narrazione, segnaliamo Se guardiamo alla cronaca, le differenze sono che Sarahsarà ha avuto una supervisione molte: Namibia, e non Sudan. Secondo posto d’eccellenza: il Premio Nobel per la Letteratura e non quarto… ma non vogliamo stilare un – anno 1991 – Nadine Gordimer. elenco davvero sterile. Ecco la trama in estrema sintesi. In relazione alla protagonista del film, che Sarah è una bambina che proviene dalla vive in Italia, Sarah Gadalla Gubara ha vissuto Namibia. Per una maldestra iniezione subìta in Sudan. E il solo nome di questa terra evoca quando era piccola, è rimasta zoppa in modo atrocità e sofferenze. Non deve essere stato permanente. facile crescere, donna, in un paese che ha In Italia, oltre all’invalidità fisica, deve sempre proposto una rigida professione affrontare anche la discriminazione per il dell’Islam. Anche in questo caso, però, la My Next Deck Deck 4 3 colore della pelle. nostra distinzione è vittima di una distorta Solo in acqua Sarah trova forza ed equilibrio. E percezione. Pure in alcune parti d’Italia, non The Others Deck 3 per questo, con tenacia e disciplina, si dedica deve essere stato semplice avere quattordici Family Deck 2 al nuoto. Lo sport diventa strumento per un anni nel 1974. Ma il discorso ci porterebbe Me Deck 1 riscatto personale e sociale. lontano: fino a una giurisprudenza, frutto Grazie all’attenzione di Gershe, un allenatore di logori abiti mentali, che prevedeva pena sospeso tra alcol e fallimento, Sarah riesce attenuate per i delitti d’onore. a prepararsi e a partecipare alla maratona Rimaniamo al tema di questo numero. Realtà o Capri-Napoli. finzione cinematografica, la forza dello sport Clandestinamente, però. L’insensibile eleva l’essere umano e include. comitato organizzativo, infatti, non la ritiene Sarahsarà non è la storia di una nuotatrice idonea per la prova. Nonostante le correnti disabile. contrarie della vita, il padre viene ucciso da Ma di una nuotatrice e basta. Benvenuti al /Deck 3 “The Others”. che i ragazzi e le ragazze con disabilità vincono Il ponte di Intelligere dedicato al rapporto la /paura in base alla persona che hanno con gli altri: conoscenti e /sconosciuti. accanto. E la storia delle /barriere? Quelle Matteo Taverna è un allenatore e ci spiega più insormontabili sono le /“archiumane”.
Pagina. 36 deck3 Pagina. 37 deck3 I genitori non intervista vedono i propri Luogo/ in campo Ora/di giocare figli come Non ci sono regole o segreti per lavorare con i bambini con disabilità. Certo, qualche accortezza è bene prenderla, ma la il potere di fare andare tutto liscio, se vede che di te si può fidare. Poi è molto importante che, oltre alle cose buone, gli bambini con Data/dall’estate della terza superiore cosa fondamentale è una e una sola: la fiducia. Con i ragazzi si comunichino anche gli aspetti negativi della giornata. La ma soprattutto con i genitori. Matteo Taverna ce ne parla. La condizione dei bambini non riguarda l’umore, ma una costante sua prima esperienza di allenatore di bimbi con disabilità è che si portano sempre dietro. E vanno messi dei paletti a disabilità, ma stata nell’estate della terza superiore, faceva volontariato in questa condizione, perché troppo spesso gli stessi genitori un camp estivo. tendono a giustificare alcuni atteggiamenti dei loro figli con la loro disabilità. come il bene più Qual è l’approccio da tenere nei confronti dei bambini con disabilità e dei loro genitori? In secondo luogo, con i ragazzi disabili far finta che non ci sia Fondamentale è avere un approccio non giudicante. Per una problematica è sbagliato: non si può pensare di avere lo prezioso che esempio alcuni ragazzi con punte di autismo non hanno freni stesso atteggiamento e di comunicare nello stesso modo o filtri. Considera che loro non vengono mai da soli, ma li con i ragazzi normodotati e con quelli con qualsiasi tipo di accompagna il genitore che si aspetta che li tratti con pazienza disabilità. Allo stesso tempo questa cosa non deve creare un hanno. e comprensione di quelle che possono essere le difficoltà solco. Conta molto la sensibilità personale. Io sono fortunato nell’avere a che fare con il proprio figlio. Non dimentichiamo perché mio padre lavora in una cooperativa di ragazzi disabili che i genitori non vedono i propri figli come bambini con e fin da piccolo sono sempre stato a contatto con questo disabilità, ma come il bene più prezioso che hanno. La prima mondo. impressione positiva, quindi, va data al genitore, perché ha In ogni caso, prima di avere a che fare con dei ragazzi con disabilità, bisogna sapere esattamente tutto di chi si ha davanti. Si ha una base, che è la disabilità, che va a mischiarsi con la personalità. Sono tutti diversi tra loro nonostante BUTTATI CHE abbiano magari la stessa sindrome. In cosa consistevano gli allenamenti? Innanzitutto li dividevamo in base alla fascia di età e poi spesso giocavano con i bambini normodotati. La cosa fondamentale era differenziare gli obiettivi: davo loro dei micro obiettivi, che È MORBIDO! stimolavano il senso di sfida. Non tutti i normodotati hanno sensibilità, anzi, per molti di loro, il ragazzo con disabilità è da gestire, ma non lo fanno con cattiveria, semplicemente non sanno come affrontare la diversità. L’obiettivo di chi lavora con i bambini con disabilità è quello di dar loro, poco per volta, l’entusiasmo di dire “Mamma, sai che oggi anch’io ho corso?”. I ragazzi disabili e non, non devono essere separati, ma devono giocare nello stesso posto facendo qualcosa di simile. Ora sta andando tantissimo il baskin, che è basket integrato, si gioca a ruoli in cinque contro cinque, e ci sono quattro canestri, due fissati agli estremi del campo e due agli estremi laterali della metà campo e tutti partecipano attivamente all’ammontare dei punti. Mi è capitato di lavorare in un camp di una squadra professionistica a Cernusco, ero lì con i miei ragazzi con disabilità. Ho proposto di fare qualcosa insieme ai ragazzi normodotati e ci siamo inventati il “calcio integrato”, sulla scia del baskin. È stato un esperimento ma ha riscosso un enorme Cecilia Dardana
Pagina. 38 deck3 Digital Workplace SERVE R Per grandi aziende e PMI A IT successo. Tanto che i Mister della squadra di normodotati a Quali caratteristiche deve avere un allenatore? LIA N O pranzo ci hanno regalato un loro pallone con la data e le firme Prima di tutto deve conoscere la disabilità dei suoi bambini ma di tutti i bambini. È nato come un esperimento ma si può soprattutto deve trattarli come se fossero dei normodotati. rmazion replicare. Vedo a scuola che le classi con casistiche particolari sviluppano una sensibilità a livello empatico e collaborativo Se c’è da bacchettare, si bacchetta; se c’è da dire bravo, si dice bravo. Il fatto di avere una condizione di disabilità non è una Fo e molto maggiore di quelle senza casi particolari. scusa. L’integrazione è bilaterale: non solo il normodotato I rapporti tra i bambini come sono? si integra con chi ha disabilità, ma anche chi ha disabilità si Prima di poter introdurre un bimbo nuovo con disabilità, deve integrare con i bisogni del normodotato. Il complimento bisogna preparare psicologicamente anche i bambini ad alta voce, la critica costruttiva nell’orecchio (per alcuni normodotati – i disabili già lo fanno – e anche i Mister, sentire il proprio nome ad alta voce accostato a una cosa spiegando loro che i bambini che vengono a giocare con loro negativa è devastante a livello di autostima). Poi non bisogna nza non hanno dei deficit e di non chiamarli disabili – perché poi usare il condizionale ma l’indicativo futuro alla seconda si chiamano bambini con disabilità, il “con” aggiunge – ma persona plurale, quindi “noi faremo”. Così dai l’immediatezza ule di usare il loro nome e farli sentire parte del gruppo. Poi di quello che si concretizzerà in futuro, il condizionale è come Smar Cons subentra anche la sensibilità del Mister o dell’educatore che guardare l’orizzonte, lontanissimo. La sicurezza è una cosa che va costruita un mattoncino alla volta. t dà certe regole per stimolare la collaborazione. wo I bambini con disabilità, anche se hanno disabilità diverse, Com’è il rapporto tra allenatore, ragazzi e genitori, quando rking si riconoscono e a me è capitato che si trovassero anche il camp finisce? A Z I ONE RM bene tra loro. Certo, l’educatore aiuta questo processo, Dipende. C’è la famiglia che preferisce che ci sia uno stacco FO proponendo il dialogo ma non fa il baby sitter. Poi come non perché si vogliono “godere” o coccolare loro figlio; e c’è ING ORK tutti i normodotati vanno d’accordo, non tutte le persone con la famiglia che ogni tanto mi propone di andare a cena da SMA RTW disabilità vanno d’accordo. Una delle cose più belle – perché loro. Per quanto riguarda il bambino dipende molto dalla COM MUN ITY ce ne sono tante – è che tra di loro le barriere si azzerano. I problematica che ha, ma anche dal rapporto che si crea, come ragazzi disabili sanno di avere questa situazione, mentre con qualsiasi altra persona. al normodotato bisogna far capire che non tutti hanno Corsi di Cosa ne penseresti di un progetto che porta i ragazzi disabili la sua stessa fortuna, che non tutti possono camminare a sciare? serenamente come lui. Oppure si adatta il lavoro di tutti La mia domanda è: perché non l’hanno ancora fatto? I ragazzi formazione sul bambino con disabilità: una volta stavamo facendo una con disabilità vincono la paura in base alla persona che hanno lezione sui salti e un bambino in sedia a rotelle, che quindi non accanto. Prima di proporre questa attività, è necessario cammina, si è seduto per terra a gambe incrociate e saltava vendita assicurarsi che ci sia fiducia, empatia. Se loro si fidano di te, spingendosi sulle braccia. Allora ho fatto fare la stessa cosa li porti ovunque. a tutta la classe. Si cerca di fare immedesimare e integrare. e manageriale Bisogna fare capire al normodotato che non è una cosa strana ma che ci si arricchisce. I ragazzi con disabilità vincono la Co m paura in base m u n it y alla persona O RMA Z I ON E F che hanno accanto. COMMUNITY SMARTWORKING Teveco Cloud e Mobile www.teveco.it info@tecnichedivendita.com Tel. +39 02.9370907
Pagina. 40 deck3 Pagina. 41 deck3 negotiation room Luogo / Azienda Ora / di fare squadra Data / del campionato NEGOZIAZIONE: Le vittorie LIBERI BATTITORI arrivano quando il O GIOCO DI pensiero si sposta SQUADRA? dall’Io al Noi Facciamo un esempio. Immaginiamo una riunione aziendale. Al tavolo il direttore commerciale, la direttrice marketing, la direttrice finanziaria e il capo del post vendita. Pensiamo ad uno sport di squadra come il Siamo certi che negoziare sia un comporta- Tutti devono rispondere alla stessa domanda: come sono basket. Ogni giocatore ha un ruolo ben definito mento individuale e non anche un comporta- andate le vendite dell’ultimo semestre? e una sua identità, ma per dare il meglio deve mento di team e più ampiamente organizza- Il direttore commerciale non ha dubbi: sono andate bene. Ha imparare a fondersi: pensare, agire e muoversi tivo? registrato un incremento del fatturato del 7% e il 3% in più di nella e per la squadra. Forse siamo propensi a viverla più come nuovi di clienti. Le vittorie arrivano quando il pensiero si una skill individuale che di squadra perché La direttrice marketing non è della stessa opinione. Il market sposta dall’Io al Noi. spesso in azienda non si fanno tre semplici ma share di tre prodotti su quattro infatti non è in linea con gli Ingredienti quali chiarezza sugli obiettivi, indispensabili cose: obiettivi. fiducia nella strategia, condivisione di un 1) definire i criteri di successo negoziale in Interviene la direttrice finanziaria che lamenta una riduzione metodo sono determinanti per generare modo chiaro, coerente e condiviso rispetto significativa dei margini. senso di appartenenza e risultati condivisi. a un lasso temporale; E, infine, il capo del post vendita annuncia un aumento dei resi Se vi dicessi che lo stesso vale per la 2) chiarire le priorità tra questi criteri; del 9% rispetto al semestre precedente. negoziazione e le aziende? 3) definire sistemi premianti coerenti. Quindi, come vanno le vendite? Qual era l’obiettivo negoziale prioritario dell’azienda?
Pagina. 42 deck3 Alessandra Colonna | bridgepartners.it I fatturati, i margini, il market share, la soddisfazione dei Classe 1967, torinese di nascita, clienti? milanese di adozione, 3 figlie, una laurea in Giurisprudenza. L’assenza di una chiara strategia negoziale organizzativa ha una conseguenza immediata: una sorta di “schizofrenia” che provoca inefficienza gestionale, conflitti interni, senso di Dal 2005 Alessandra Colonna è Managing Partner di Bridge Partners®. smarrimento e demotivazione. Esperta di negoziazione, comunicazione Da squadra a solisti, ognuno per sé. e business writing, ha scritto “Il Manager Vi sembra una situazione familiare? della Negoziazione”, a lungo nella top ten di Amazon nella sezione Economia, Affari Ritornando al basket, che cosa accadrebbe alla nostra e Finanza. ipotetica squadra se obiettivi, tempi e modus operandi non Consulente aziendale e formatore, fossero chiari e univoci? collabora con prestigiose testate di E se i giocatori non avessero le capacità per fare tutto questo management e insegna in diversi master universitari. e non le allenassero con costanza? Gli atleti, anche i più determinati, seguirebbero solo la propria storie bruciate ambizione trasformandosi in liberi battitori. I meno autonomi Cosa finirebbero per subire, o abbandonare addirittura il campo. In mezzo un limbo improduttivo di risultati. accadrebbe Introdurre nelle organizzazioni un comportamento negoziale coerente è utile per generare accordi di reale valore in tempi accettabili, brand reputation e un sano patrimonio relazionale. alla squadra Tutto questo si può ottenere grazie a una leadership ben orientata in tal senso, figlia di una altrettanto forte consapevolezza. se obiettivi, tempi e modus operandi non fossero chiari Ogni brand e univoci? possiede una storia propria. Unica. Esistono storie meravigliose che vengono cucinate in malo modo. Noi ti mettiamo a disposizione uno chef stellato: l’architeller. Un professionista della narrazione al servizio della tua azienda. Dal racconto al romanzo. Per la carta o il web. Richiedi la brochure. Mettici alla prova! Contatti: Albacast srl - Via Brera, 7 - Milano | comunicazione@intelligere.media
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