Vela O'Pen Bic, Rebecca Orsetti non lascia scampo agli avversari - Il Mascalzone
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Vela O’Pen Bic, Rebecca Orsetti non lascia scampo agli avversari SAN BENEDETTO DEL TRONTO, 2018-04-11 – Si è disputata Domenica 8 Aprile presso la sede portuale della Lega Navale Italiana Sezione di San Benedetto del Tronto la prima tappa Interzonale della classe velica O’Pen Bic. Presenti all’evento circa 30 imbarcazioni di ragazzi delle categorie Cadetti e Juniores, provenienti da circoli di Ancona, Macerata, Rimini e San Benedetto del Tronto. Le condizioni meteo marine si sono dimostrate piuttosto miti con venti molto deboli e hanno reso la navigazione molto tecnica, permettendo un’unica regata delle due in programma. L’asso di casa, Rebecca Orsetti della Lega Navale Italiana di San Benedetto del Tronto, non ha lasciato scampo agli avversari aggiudicandosi il primo posto assoluto e Il primo posto in categoria Under 13, seguita da Isa Angeletti della Lega Navale Italiana di Ancona al secondo posto e dal terzo
classificRaot Rcocs C o d N ile a n ul u R i bt idi mic io ni. Nella categoria Under 17 il primo gradino del podio spetta ancora una volta a un’atleta di casa: Martina Croce della Lega Navale Italiana di San Benedetto del Tronto, davanti a Matteo Morri del Club Nautico di Rimini al secondo posto e a Maria Teresa Martini della Lega Navale di Ancona che si è aggiudicata la terza posizione. Presenti all’evento: il Presidente della decima Zona FIV Vincenzo Graciotti, il Componente del Comitato X Zona FIV Daria Rinaldelli, i Giudici di Regata Ines Nardini, Giancarlo Mariani e Lorenzo Viandante, ai quali la Lega Navale Italiana di San Benedetto del Tronto invia i più sentiti ringraziamenti per la partecipazione. Un ringraziamento speciale va inoltre allo Sponsor il Sapore della Luna: splendido agriturismo con eccezionale cantina vitivinicola sito nella località di Monteprandone; a Roberto Capocasa, il quale ha donato al primo classificato di ogni categoria un meraviglioso dipinto da lui personalmente prodotto, con tema velico e colori vivaci; all’Associazione Pescatori Sambenedettesi che ha gentilmente concesso la propria sede in utilizzo alla LNI SBT per il pasto conviviale e per la cerimonia di premiazione, svoltasi nel giardino antistante complice il piacevolissimo meteo primaverile. La Lega Navale Italiana di San Benedetto del Tronto ringrazia
inoltre la Presedente della Sezione Adele Mattioli, Giuseppe D’Angelo Consigliere responsabile per la Vela e, naturalmente, l’allenatore della squadra O’Pen Bic LNI SBT Romolo Emiliani, nonché tutti i Soci presenti che con impegno e passione si sono adoperati per la buona riuscita della manifestazione. Buon Vento! Da Istanbul alla Gabamc, 52 fotografi raccontano il mondo MACERATA – Inaugurata ieri alle 18 nella galleria dell’Accademia di Belle Arti l’esposizione “Fuam, photobook collection”, nata dalla collaborazione con la più grande e prestigiosa istituzione turca. Ogni libro fotografico è una storia, e ogni storia è un pezzo di mondo. Sono 52 i volumi d’artista in mostra
all’Accademia di Belle arti di Macerata. «Una mostra importante che arriva da lontano – spiega la direttrice di Abamc Paola Taddei -. La base di una bella collaborazione e di futuri scambi culturali». Da Istanbul a Macerata il passo è breve: taglio del nastro ieri pomeriggio alle 18 nella Gabamc di piazza Vittorio Veneto 7 per “Photobook collection”, l’esposizione di lavori fotografici di artisti emergenti internazionali nata dal dialogo con il Fuam di Istanbul (Fotograf Uygulama ve Arastirma Merkezi), la più grande e prestigiosa accademia turca. «Un bel compendio – prosegue Taddei – occasione di confronto anche per i nostri studenti e docenti. Siamo felici di accogliere questa mostra proprio nell’anno in cui abbiamo istituito il triennio di fotografia». A parlare dell’allestimento i curatori: Antonello Tolve, docente dell’Abamc, e Tuna Uysal, direttamente dalla Fuam di Istanbul. «Ogni photobook è una piccola mostra a sé – spiega Tolve -. Questa esposizione è pensata come una mostra di mostre. Inoltre è in continuo cambiamento, perché lo spettatore può sfogliare e toccare le raccolte. Per l’allestimento abbiamo scelto un percorso allo stesso tempo minimale e plastico. Abbiamo realizzato delle mensole e dei parallelepipedi bianchi e un tavolo
nero. Un percorso pulito, ispirato nelle proporzioni a quelle della sezione aurea». Uysal spiega che «ogni fotografo emergente esposto qui racconta una storia dal proprio punto di vista, con una voce diversa. Ci sono photobook più convenzionali, altri più sperimentali». Sugli schermi della galleria vengono riprodotti in loop anche quattro video sui workshop e le attività della Fuam di Istanbul. La mostra resterà aperta fino al 20 maggio. PhotoBook di Elçin Acun, M. Cevahir Akba?, Yusuf Can Albayrak, Özgür Atla?an, Kür?at Bayhan, Valentino Bellini & Eileen Quinn, Ça?da? Biber, Ayd?n Berk Bilgin, Silva Bingaz, Dominik Bönisch, Annalisa Brambilla, Simon Bruegner, Federico Buzzoni, Zümrüt Çavu?o?lu, Simru Hazal Civan, Burak Dikilta?, Bekir Dindar, Sinem Di?li, Dinçer Dökümcü, Elif Dü?ünsel, Ça?da? Erdo?an, Marko Frauchiger, Beril Gür, Can Görkem Hal?c?o?lu, Ege Kanar, Korhan Karaoysal, Serhat K?r, Zeynep Kayan, Volkan K?z?ltunç, Nazl? Tuhera Moral, Asl? Narin, Torsten Schumann, Merve Seçlin, Yusuf Murat ?en, Michail Siarek, Özlem ?im?ek, Eleonora Strano, Serkan Taycan, Sadi Temizel, Berkay Tezcan, Yulia Tikhomirova, Ça?lar Tozluo?lu, Selen Tu?rul, Altay Tuz, Erdem Varol, Hannes Wiedemann, Osman Seda Y?ld?z, Oksana Yushko, Sevinj Yusifova.
Vito Mancuso apre Parole e Nuvole PAROLE & NUVOLE 2018 APERTURA VITO MANCUSO 12 APRILE 2018 – H 21,15 PORTO SANT’ELPIDIO – VILLA BARUCHELLO Porto Sant’Elpidio, 2018-04-11 – Parole & Nuvole 2018, rassegna letteraria che muove dal piacere e dalla necessità della parola come strumento essenziale per costruire, creare, riflettere, godere e rinnovare la realtà, apre finalmente le danze e il dibattito su un tema controverso . Quest’anno la discussione è all’insegna di un fil rouge, creato in tandem con la rassegna Fermo sui Libri, che vede protagonista provocatoria della scena la ricerca di significato di una parola in particolare, carica di emozione e nostalgia come un’alba da un lato e pesante come una pietra da lapidazione dall’altro, ovvero la parola tedesca Heimat, (piccola) patria. Il governo tedesco ha infatti creato in questi giorni un Ministero degli Interni potenziato che si occuperà anche di
edilizia pubblica e di questioni sociali ed ideologiche legate al concetto di Heimat, ovvero di patria. Come reagirebbe l’Italia invece ad un governo che fondi un “ministero della patria”? L’interrogativo è attuale, brutale e provocatorio. Il concetto di Heimat è una metafora della realtà contemporanea dove si alternano chiusura e apertura, luci ed ombre, xenofobia e accoglienza, nazionalismi e la volontà di creare valori comunitari nuovi e condivisi, che non sfuggano ai cambiamenti, ma li accompagnino fino ad un nuovo equilibrio, come la ricerca di umanità e solidarietà, come l’intento da parte di tutti (dai rifugiati di guerra, ai disoccupati, dagli anziani, ai giovanissimi cervelli in fuga) di crearsi in qualche maniera una possibilità per vivere più umanamente e dignitosamente la propria esistenza. Vi è un afflato di distruzione e creazione di fondamenti, dunque, per trovare da qualche parte il luogo da chiamare casa, la propria (piccola) patria. Prima voce ad esprimersi sul significato più vero e necessario della patria sarà il teologo e giornalista Vito Mancuso, il 12 Aprile 2018, alle ore 21,15 presso Villa Baruchello a Porto Sant’Elpidio. Vito Mancuso è nato a Carate Brianza nel 1962 e ha dedicato la sua giovinezza e gli anni universitari agli studi teologici, prima presso l’Arcivescovato di Milano, dove ha raggiunto il Baccellierato nel 1985, e poi presso la Facoltà Teologica San Tommaso d’Aquino a Napoli, dove ha ottenuto la Licenza nel 1988. Dopo un periodo passato come sacerdote, ha chiesto di essere dispensato dai suoi compiti e voti per potersi dedicare unicamente allo studio della sola teologia. Col raggiungimento del massimo grado accademico e di conosenza della teologia, ovvero il Dottorato nel 1996, ha deciso di cominciare a pubblicare per il grande pubblico i suoi studi teologici, in libri come Hegel Teologo, e
numerosi saggi divulgativi di tema teologico, come L’anima e il suo destino, Io e Dio. Una guida dei perplessi, Il caso o la speranza? Un dibattito senza diplomazia, Io Amo. Piccola filosofia dell’amore, Il coraggio di essere liberi e il famoso Il bisogno di pensare. Scrive abitualmente su testate quali Avvenire, Panorama, Corriere dela Sera e La Repubblica ed è spesso ospite in qualità di pensatore e teologo presso programmi quali Che Tempo che Fa di Fabio Fazio, L’infedele di Gad Lerner, Otto e Mezzo condotto da Lilli Gruber, Quante Storie di Corrado Augias e Di Martedì di Giovanni Floris, spesso presentando idee non in linea con la dottrina ufficiale della chiesa, ma che stimolano l’ascoltatore, senza dubbio, a sviluppare la propria idea di spiritualità. A Parole&Nuvole presenta un intervento dal titolo Il bisogno di pensare, ispirato al suo ultimo saggio divulgativo, che tratta proprio della necessità di conoscere sé stessi, di pensarsi, di comprendere i propri bisogni e quindi la propria identità e la propria capacità di realizzarsi in seno ad una comunità. «Perché vivete? Quale scopo date al vostro essere qui? Cosa volete da voi stessi?» queste le domande che Vito Mancuso pone all’ascoltatore, affinché egli sia in grado di fondare un’esistenza piena in complementarietà con le altre, una (piccola) patria, dalle grandi ed umane prospettive. L’assessora alla Cultura del Comune di Porto Sant’Elpidio, Monica Leoni, ha così salutato l’apertura di Parole&Nuvole: ” Una Rassegna sotto l’egida della Città che legge, in collaborazione con il Comune di Fermo con un fil rouge provocatorio, ma attualissimo. Una metafora della contemporaneità fatta di caos ed armonia, di notte e giorno, di aperture e chiusure, di disorientamento e tentativi di trovare una bussola in questo bailamme. E parlando di orientamento non si poteva non iniziare da un filosofo nonchè teologo: Vito Mancuso. Lo possiamo definire
un agitatore di pensiero in un’epoca in cui pensare è un lusso.” Oriana Salvucci, direttrice artistica della rassegna, ha così definito la personalità e la caratura dell’ospite scelto per l’appuntamento introduttivo di tutta la rassegna: ” Un agitatore di pensiero e di desiderio così possiamo definire Vito Mancuso. Nella sua ultima opera, Il bisogno di pensare, il filosofo intrattiene un dialogo serrato con il lettore sulle domande fondamentali dell’esistenza, sul significato e sul senso del vivere, sul desiderio, sulla differenza fra necessità di pensare e il bisogno di pensare. E quella assonanza che Vito Mancuso rileva fra bisogno e sogno che apre la strada all’utopia, alla visione, all’impossibile. Vi sono dei passi nel libro che definirei lirici come quando parla dell’avere un’Itaca nel cuore. E afferma con accorata passione Si può vivere senza un’Itaca? L’Itaca di Mancuso può essere assimilata alla nostra Heimat, il luogo dove ci si sente a casa, il luogo che si sceglie come patria o matria che sia!!!!!
dall’UniCam AL VIA LA COLLABORAZIONE TRA IL SISTEMA MUSEALE DI UNICAM ED IL MUSEO PALEONTOLOGICO DI MONTEVARCHI Camerino, 11 aprile 2018 – Il Sistema Museale di Unicam risponde prontamente alla richiesta del Museo Paleontologico di Montevarchi, che nei mesi scorsi, venuto a conoscenza dei danni subiti dal polo museale Unicam a causa del sisma del 2016, ha avviato una raccolta fondi a sostegno del progetto “Un Ducato per il Ducato”. Il responsabile scientifico del Museo delle Scienze Unicam, dott. Alessandro Blasetti, sarà infatti nel team che si occuperà dell’intervento di recupero dei resti di un Mammuthus meridionalis, ovvero l’elefante che più di un milione di anni fa popolava la nostra penisola. Un ritrovamen to fortuito, come tante volte accade, ad opera di un cacciatore nell’autun no del 2016, quando una superficie ossea larga e piatta emerge dal terreno e si rivela essere, ad uno sguardo più esperto, la sommità del cranio di un elefante fossile: è così che le campagne di Terranuova Bracciolini, in provincia di Arezzo, restituiscono i resti
di un Mammuthus meridionalis. Parte un lungo scavo, nella caldissima estate del 2017, che richiede la partecipazione di ditte specializzate: rimuovere dal terreno il fossile si rivela assai difficile, visto che al cranio sono ancora collegate le due lunghissime e fragili zanne. La rimozione del cranio, la complessa imbracatura, il suo recupero dalle balze scoscese della campagna di Terranuova ed il trasporto verso il luogo di restauro, si rivelano molto costosi e danno il via ad una campagna di crowdfunding che vede impegnata l’instancabile direttrice del Museo Paleontologico di Montevarchi, Elena Facchino, in una serie di iniziative in giro per la Toscana. Ma ciò non le impedisce, nei ritagli di tempo, di trovare spazio anche per una raccolta di fondi a favore del progetto “Un Ducato per il Ducato” del Museo delle Scienze di Camerino. Ora l’elefante attende in un capannone che sia terminato l’intervento di consolidamento e restauro, lento e delicato: ed è a questo punto che il Museo di Montevarchi chiede l’aiuto del Museo delle Scienze Unicam ed al suo responsabile scientifico, il dott. Alessandro Blasetti, grazie all’esperienza maturata nel corso dei decennali scavi paleontologici di Collecurti e Cesi, nel Comune di Serravalle di Chienti: ippopotami, elefanti, rinoceronti e tigri dai denti sciabola, ora protetti dalle teche nel complesso San Domenico ancora inagibile dopo la crisi sismica dell’autunno 2016, sono testimoni di un procedimento di restauro conservativo molto valido. “Sulla base di questa esperienza – ha sottolineato con soddisfazione il dott. Blasetti – siamo stati convocati per un parere sulle modalità di esecuzione degli interventi di consolidamento e restauro del preziosissimo fossile, perché questo patrimonio possa essere restituito a tutti i Valdarnesi all’interno delle sale espositive del Museo Paleontologico di Montevarchi, per raccontare nuove storie sulla savana italiana di un milione e mezzo di anni fa”.
La provincia di Fermo ha le pensioni più basse delle Marche 2018-04-11 FABIANI FRANCESCO UIL PENSIONATI STU ASCOLI E FERMO: LA PROVINCIA DI FERMO HA LE PENSIONI PIÙ BASSE DELLE MARCHE. 55.416 (il 10%) sono le pensioni complessivamente erogate nella provincia fermana. L’importo medio è di 720,60 euro contro una dato regionale di 740,89 ero, ovvero con una differenza di euro 20,29. Il 55,70% sono pensioni di vecchiaia complessive, uomini e donne, (53,70 Marche) con importi di €. 901,11; €. 953,12 quello delle Marche, con un delta negativo di €.53,70. Il 66% del totale delle pensioni di vecchiaia è da lavoro autonomo ovvero con la contribuzione minima obbligatoria all’Inps. Importo medio in euro per sesso Tipologia pensione Uomini Donne Vecchiaia 1.104 684 Invalidità 752 524
Superstiti 411 503 Sociale 432 427 Civile 417 442 Totale 921 578 Indennità di accompagnamento invalidi totali over 65 Fermo: prestazioni 4.227; over 65 3.521 (83,3%) Marche: prestazioni 51.498; over 65 43.275 (83,3%) L’analisi della provincia fermana mostra che le donne percepiscono una pensione di vecchiaia inferiore agli uomini di ben 420,23 euro al mese. Come spiegare questa differenza? Per Fabiani “Quella Fermana è una realtà sociale e produttiva complessa con tantissime Micro imprese operanti nel settore calzaturiero ed affini; spesso con pochissimo personale dipendete; tanti lavoratori autonomi e/o, a domicilio (con versamenti sui minimali INPS) e lavoro nero tutti fenomeni a forte presenza femminile. Come dimenticare che fino agli anni ‘80 c’è stata una forte mancata applicazione dei contratti nazionali di lavoro? Nelle imprese strutturate le donne hanno sempre avuto bassi livelli di inquadramento, spesso operavano con contratti a temine o part time e con periodi di disoccupazione, Non si deve neppure ignorare che spesso hanno lavorato poco a causa di problemi familiari in una realtà con scarsi servizi sociali che non hanno certamente aiutato l’occupabilità femminile.
Il Subbuteo Club Samb è stato promosso in serie C San Benedetto del Tronto – Al quarto tentativo e dopo il brillante terzo posto dello scorso anno i rossoblu di capitan Paolini acquisiscono il diritto di partecipare ai campionati nazionali del prossimo anno che si terranno nel centro federale di San Benedetto insieme all’elite del calcio da tavolo italiano. Il pass è stato conquistato nello scorso weekend a Roma, dove si è svolto il campionato di serie D girone Centro, composto da undici squadre che si affrontavano in gare di sola andata nei due giorni di gare. La Samb ha avuto una partenza lenta, a causa prima di un turno di riposo iniziale e poi per un pareggio inaspettato contro Grosseto alla prima partita. Costretti a rincorrere per tutto il weekend la squadra ha raggiunto un ottimo score con 8 vittorie 2 pareggi e una sola sconfitta, con Pisa, all’ultimo minuto. I rossoblù con un ottimo
incontro contro la compagine di Firenze sono stati gli unici a vincere con la squadra toscana, promossa direttamente in C. A causa del pareggio nell’ultima giornata con la Lazio, dove per lunghi tratti sembrava che si potesse raggiungere la promozione con l’ottenimento del primo posto grazie ai risultati sugli altri campi, la Samb invece è stata costretta a disputare i play off superando in semifinale Livorno e battendo nella finale per 2-1 i cugini aquilani in un incontro teso, ma con il risultato mai in discussione. Comprensibile la gioia per la vittoria di tutti i giocatori che saranno premiati il prossimo 22 aprile nella cornice dei campionati nazionali che si svolgeranno al palazzetto di San Benedetto. Ora la squadra rivierasca ha il compito di costruire una squadra all’altezza della categoria per il prossimo anno, con la speranza di trovare un abbinamento sportivo con la Sambenedettese Calcio come avvenuto per la Lazio nel calcio da tavolo e per tante altre squadre di serie A in discipline ludiche derivanti dal calcio, come i campionati che si svolgono con la play station. Subbuteo Club Samb
Per la rassegna jazz c’è il “Fabrizio Puzielli quartet” Venerdì 13 aprile, al GiovArti, un tributo al genere bebop e a Charlie Parker Monteprandone – Dopo il successo della prima serata con una discreta presenza di pubblico, venerdì 13 aprile, si terrà il secondo appuntamento dell’ “International Jazz Day 2018”, festival organizzato dall’associazione culturale “Marche Jazz”, patrocinato e sostenuto dal Comune di Monteprandone e dalla Fondazione CARISAP. Di scena il “Fabrizio Puzielli quartet” composto dagli artisti sambenedettesi Fabrizio Puzielli al sax, Stefano Travaglini al basso, Paride Pignotti alla chitarra e dal
pescarese Michele Rapini alla batteria. Per l’occasione sarà proposto un “Tributo a Charlie Parker”, leggendario sassofonista americano e principale esponente del bebop. Dopo il diploma presso il Conservator io di Bologna, il sassofonist a Puzielli fonda il “Plus Four Saxophone Quartet”, una formazione di soli sassofoni ospite di numerosi festival (Veneto Jazz e Spalato Jazz) che vince alcuni concorsi internazionali (TIM 2000, World Music Contest 2001). Vincitore dell’audizione interna al 3° Stage internazionale di Saxofono, inizia ad approfondire lo studio della musica jazz nel 1995 sotto la guida di alcuni tra i migliori musicisti del panorama jazzistico internazionale (Eddie Henderson, Gorge Garzone, Vincent Herring, Gary Dial e Dick Oatts). Dal 1996 al 2002 frequenta alcuni stage internazionali di perfezionamento e formazione musicale (Euromeet Jazz Festival) e vince nel 2003 una borsa di studio presso la New School University di New York. Dal 2004 collabora stabilmente con il trio del pianista vicentino Danilo Memoli, noto per le sue recenti incisioni con il sassofonista americano Steve Grossman. Il fraseggio ed il suo linguaggio ricordano lo stile di alcuni grandi esponenti di questo genere musicale tra cui Sonny Stitt, Charlie Parker, Dexter Gordon dai quali
costantemente trae ispirazione. La sua collaborazione con Stefano Travaglini pianista, compositore e bassista sambenedettese noto per la recente pubblicazione del cd “Ellipse”, apprezzato e recensito dalle migliori firme della critica musicale mondiale, prosegue da oltre vent’anni. L’appuntamento è al centro GiovArti di Centobuchi (viale De Gasperi n. 235). Inizio concerto ore 22, ingresso gratuito. Per informazioni 3482938372 oppure www.facebook.com/marchejazz. dalla Città Anche San Benedetto a Livorno per ricordare la tragedia del Moby Prince Anche quest’anno, nella ricorrenza dei 27 anni dalla tragedia della Moby Prince in cui persero la vita 140 persone, tra cui il sambenedettese Sergio Rosetti, l’Amministrazione comunale di San Benedetto del Tronto ha partecipato alla cerimonia che si svolge il 10 aprile di
ogni anno nella città di Livorno. L’Amministrazione sambenedettese era rappresentata dal Consigliere Comunale Gianni Balloni, accompagnato dall’agente della Polizia Municipale Gianluca Massicci in alta uniforme con il gonfalone ufficiale della Città. Dopo la commemorazione nell’aula del Consiglio Comunale livornese, alla presenza degli Amministratori delle cittadine di provenienza delle vittime, dei familiari delle stesse, fra cui Nicola Rosetti, figlio del concittadino Sergio, del Presidente della Commissione Parlamentare d’inchiesta che nella scorsa legislatura ha certificato i colpevoli ritardi e le omissioni nei soccorsi, ci si è recati in corteo nella banchina del porto: lì è stata data lettura dei nomi delle 140 vittime e deposte corone di fiori sulla lapide ivi posta in perenne ricordo. Alla cerimonia hanno presenziato anche il neo senatore Giorgio Fede ed il consigliere Tonino Capriotti in rappresentanza della Provincia di Ascoli Piceno. San Benedetto del Tronto, 11-04-2018
Il piano di comparto del porto è realtà E’ stato presentato, nel corso di una conferenza stampa in Municipio convocata dal sindaco Pasqualino Piunti, il Piano di comparto del porto redatto dagli uffici comunali (Dirigente del Settore Urbanistica Germano Polidori, Direttore del Servizio Pianificazione Gionni Tiburtini) che ha ricevuto ieri l’approvazione definitiva da parte della Giunta comunale. Con questo strumento, l’Amministrazione comunale pianifica il recupero di quell’area a nord del bacino portuale delimitata a sud da via Dandolo (la via su cui si affaccia il lato nord del mercato ittico all’ingrosso) e a nord da via Pigafetta e comprendente le vie parallele Vespucci, Polo e De Gama (circa 10mila metri quadrati). Si tratta di un importante strumento di attuazione del Piano regolatore del Porto, approvato dopo un lungo e complesso iter nel 2014, che ha tra gli obiettivi quello di aprire la zona portuale alla città pur mantendendo prioritaria la destinazione a servizio delle attività di
pesca. Il Piano permette infatti di insediare tipologie di attività diverse, dando precise indicazioni sulle caratteristiche architettoniche dei tipi edilizi da ricostruire, lasciando libertà compositiva senza però compromettere il disegno finale dell’insediamento. Previste diverse tipologie di attività: servizi turistici (locali per spettacoli, locali per intrattenimento, locali per mostre ed esposizioni) e, con un limite di 250 metri quadrati di superficie, pubblici esercizi (bar, tabaccherie, ristoranti, pizzerie, pub), servizi al cittadino (uffici bancari, servizi alla nautica, uffici pubblici e privati, uffici di rappresentanza), attività commerciali alimentari e non alimentari. Ovviamente sarà possibile anche insediare o mantenere attività produttive di tipo artigianale, industriale e commerciale legate alla pesca. Il Piano fornisce poi precise indicazioni su come vanno realizzati gli edifici, ad esempio sui materiali, sui colori e sui rapporti tra vuoti e pieni, le tipologie e i materiali da usare per le coperture e i rivestimenti delle pareti. Ora tocca ai privati concessionari (l’area è infatti demaniale) darsi da fare decidendo di investire risorse ed energie in questa zona. San Benedetto del Tronto, 11-04-2018
Cerimonia di scoprimento della targa che intitola ai Trabaccolari Sabato 14 aprile, alle ore 12, si svolgerà la cerimonia di
scoprimento della targa che intitola ai Trabaccolari la strada situata nell’area portuale che congiunge via M. Bragadin e via D. Manin. La targa verrà scoperta dal sindaco Pasqualino Piunti alla presenza del consigliere con delega ai gemellaggi Mario Ballatore e di una delegazione di cittadini di Viareggio, facenti parte del gruppo di pronipoti sambenedettesi che tanto si sono dati da fare negli anni per la concretizzazione del gemellaggio ufficiale tra le due città, legate da uno stretto vincolo di sangue. Tra loro Tore Dj, al secolo Salvatore Romani, insieme a Pietro Romani e Margherita Romani e all’ex sindaco versiliese Andrea Palestini. L’intitolazione è stata decisa dall’Amministrazione comunale di San Benedetto con delibera di Giunta n. 160 del 12/09/2017: l’atto contiene diverse nuove denominazioni di aree di circolazione, tutte accomunate dalla volontà di ricordare tradizioni, fatti, personaggi della storia e della cultura sambenedettese. Sabato 14 aprile verrà dunque scoperta la targa in ricordo di quei pescatori sambenedettesi che emigrarono a Viareggio all’inizio del secolo scorso e che, con il loro lavoro, hanno onorato le proprie origini divenendo, giorno,dopo giorno, parte integrante della città di Viareggio. Si svolto nel pomeriggio di lunedì 9 aprile un nuovo confronto tra i consiglieri di maggioranza e un componente della Giunta guidata da Pasqualino Piunti. Lunedì è stata la volta dell’assessore Antonella Baiocchi che ha le deleghe in materia di Pari Opportunità, Politiche dell’integrazione e dell’Inclusione sociale, Politiche per la Pace. Nella sua relazione, Baiocchi ha evidenziato per ogni delega le azioni intraprese e i progetti che intende sviluppare. Per quanto concerne le politiche di inclusione ed integrazione, Baiocchi ha messo in rilievo i progetti in materia di accoglienza dei richiedenti asilo, di sostegno linguistico, estendendo il concetto di integrazione alle
altre fasce deboli attraverso l’ideazione di iniziative formative ed educative potenzialmente in grado di contrastare ogni forma di intolleranza ed estremismo. In materia di pari opportunità, sono state illustrate le attività svolte con la cabina di regia antiviolenza e il relativo tavolo di lavoro provinciale con la partecipazione di attori istituzionali in grado di offrire importanti contributi ad una strategia coordinata capace di contrastare ogni forma di intolleranza ed estremismo e promuovere una cultura inclusiva e in grado di favorire il reciproco rispetto. Sulle politiche per la pace, Baiocchi ha evidenziato tutte le iniziative pubbliche, attuate anche insieme alle associazioni combattentistiche e d’arma, volte a rinforzare la memoria di persone e fatti relativi alla lotta per la pace e tutte le attività formative ed educative potenzialmente in grado di promuovere una cultura di contrasto ad ogni forma di intolleranza ed estremismo. Evidenziato anche il ciclo di conferenze mensili di educazione psicologica ed affettiva, coronate da buona partecipazione, dal titolo “Psiche in Comune” e il tavolo di coordinamento per le iniziative attuate per alleviare il disagio di coloro che sono stati ospitati in città durante la prima fase post terremoto del 2016. Apprezzamento per il lavoro svolto da Baiocchi è stato espresso dai consiglieri presenti e l’assessore si è detta naturalmente disponibile ad illustrare il suo lavoro nelle competenti commissioni consiliari. Le ripartizione dei fondi CIPE: briciole per San Benedetto Le ripartizione dei fondi CIPE per lo sviluppo e la coesione per le infrastrutture portuali marchigiane evidenza quanto scarsa sia nei fatti l’attenzione per il
porto sambenedettese di cui si fa vanto il consigliere regionale Urbinati. A fronte di 1 milione di euro per Fano, di 850mila euro per Senigallia, addirittura 929 mila per Numana, a San Benedetto è stata destinata la miseria di 115mila euro. Invece di lanciare accuse senza fondamento all’Amministrazione comunale della sua città, il consigliere Urbinati farebbe bene a dedicare il suo tempo pagato dai cittadini per sostenere le istanze di una città che chiede almeno pari dignità rispetto a quel nord delle Marche così chiaramente privilegato dalle scelte del governo regionale di cui Urbinati è tra i più convinti sostenitori. Il Consigliere comunale Mario Ballatore dalla Regione Marche 2018-04-11 AL VIA IL CONVEGNO “PATRIMONIO IN PERICOLO: SICUREZZA, PREVENZIONE E RINASCITA. RIFLESSIONI ED ESPERIENZE TERRITORIALI Il giorno 13 a Macerata e il 14 aprile a Camerino si terrà il convegno dal titolo “Patrimonio in pericolo: sicurezza,
prevenzione e rinascita. Riflessioni ed esperienze territoriali”. L’evento è stato promosso dal ministero dei Beni e delle attività culturali, Università degli Studi di Macerata e Camerino, in collaborazione con la Regione Marche, i Comuni di Macerata, Camerino, il Cnr e Casa Italia. Un’occasione per promuovere il dibattito e lo scambio di buone pratiche sulla qualità della conservazione, salvaguardia, recupero, riutilizzo e miglioramento innovativo del patrimonio culturale. In particolare saranno approfonditi i temi della rinascita per la comunità, lo sviluppo territoriale, la sicurezza, prevenzione e ricostruzione. Parteciperanno, tra gli altri, l’On. Silvia Costa, Commissione Cultura e istruzione del Parlamento europeo, l’assessore regionale alla Cultura, Moreno Pieroni, l’assessore regionale alla Protezione Civile, Angelo Sciapichetti, il sindaco di Macerata, Romano Carancini, il sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui, il segretario regionale del Mibac, Francesca Furst, il rettore dell’Università di Macerata, Francesco Adornato, il rettore dell’Università di Camerino, Claudio Pettinari e ricercatori ed esperti che a vario titolo si sono interessati all’argomento. In allegato il programma delle due giornate: Programma Convegno Macerata – Camerino 13 – 14 aprile 2018 PER OGNI EURO INVESTITO NELLA LEGA DEL FILO D’ORO 1,93 TORNA ALLA SOCIETA’. 17,5 MILIONI DI EURO IL VALORE ECONOMICO MEDIO ANNUO GENERATO DALL’ATTIVITA’ DELLA “LEGA” I risultati emersi dalla prima analisi Sroi dell’attività della Lega del Filo d’Oro misurano in termini economici la qualità del suo intervento per le persone sordocieche, le loro famiglie e il territorio nel suo insieme e spiegano come, attraverso un modello virtuoso messo a punto dall’Associazione, ogni euro investito, rende quasi il
doppio alla società nel suo complesso con un incremento costante che ha raggiunto circa 19 milioni di euro di valore sociale generato nel 2016. Per ogni euro investito, il valore del ritorno sociale annuo medio, ossi a il cambiamento generato ne lla vita dei beneficiari e famiglie, dipendenti, volontari e il territorio nel suo complesso, dalla Lega del Filo d’Oro è quasi il doppio: 1,93 euro. In termini economici parliamo, mediamente, con riferimento al triennio 2014-2016, di 17,5 milioni di euro annui in valore sociale creato, registrando un incremento costante del 15% circa nei tre anni considerati, passando da un totale di 16.629.605 euro del 2014 a 18.854.423 euro del 2016. Sono questi i risultati emersi per il triennio 2014-2016 dall’Indagine “La valutazione economica degli impatti sociali della Lega del Filo d’Oro: un’analisi SROI” sul modello operativo dell’Associazione a cura di Clodia Vurro e Stefano Romito in collaborazione con Vita, magazine dedicato al terzo settore, presentata questa mattina alla Regione Marche a cui sono intervenuti Luca Ceriscioli Presidente della Regione, Francesco Marchesi e Rossano Bartoli, Presidente e Segretario Generale della Lega del Filo d’Oro e Clodia Vurro Professore associato di economia e gestione delle imprese presso l’Università degli Studi di Milano.
L’analisi SROI, che si è concentrata sul territorio di Osimo, sede principale dell’Associazione, vuole dare il via ad un percorso virtuoso con l’obiettivo sì di essere più trasparenti, ma diventare ancora più capaci di migliorare l’efficacia dei servizi offerti. Da quest’anno la valutazione coinvolgerà anche i Centri di Riabilitazione di Lesmo e Molfetta e gradualmente le altre Sedi dell’Ente. L’analisi SROI mira a quantificare il valore sociale creato dalla Lega del Filo d’Oro sia a favore delle persone affette da sordocecità e pluriminorazione psicosensoriale, che beneficiano di un modello di intervento valutativo, riabilitativo ed educativo unico e distintivo, sia rispetto al territorio di cui l’Ente è parte integrante.L’impatto della “Lega” sul territorio da solo vale (dato 2016, ultimo anno dei tre presi in esame) l’88% del valore sociale generato complessivamente che ha prodotto un valore sociale di ben 16,5 milioni di euro, fatto in particolare dall’occupazione creata dalla Lega del Filo d’Oro grazie al suo peculiare modello e dall’indotto generato. “Oggi sappiamo, per la prima volta e sulla base di una metodologia consolidata, quello che molti di noi intuivano: l’esser stata e l’essere sempre più, questa nostra “Lega”, qualcosa di straordinario non solamente per i problemi che affronta e l’utilizzo di tecniche d’intervento create ad hoc per rispondere al bisogno specifico dell’utente e della sua disabilità, ma anche perché è in grado di creare valore trasformando la qualità in quantità misurata, ha dichiarato Francesco Marchesi Presidente della Lega del Filo d’Oro. Dall’indagine “La valutazione economica degli impatti sociali della Lega del Filo d’Oro: un’analisi SROI” emerge, infatti, che gli utenti, pur essendo il fulcro dell’intervento, non sono gli esclusivi beneficiari della sua attività. L’analisi mostra come il territorio nella sua interezza benefici dell’esistenza dell’Associazione sia in
termini di indotto generato, che di investimenti diretti nell’economia locale . A questo vanno aggiunte le persone che, in quanto parte attiva dell’erogazione dei servizi, ne rappresentano fattore imprescindibile di efficacia e, a loro volta, dall’Ente ottengono un’importante fonte di crescita professionale, consentendo l’acquisizione di competenze che difficilmente si potrebbero sviluppare altrove. “Da tempo avvertivamo anche l’esigenza di dare dei numeri e qualche motivazione in più rispetto al nostro modello organizzativo, che mette in campo molte risorse sia pubbliche sia di privati a vantaggio di apparentemente pochi beneficiari e dimostrare che l’Associazione nel promuovere servizi per un numero definito di persone con gravissime disabilità, crea occupazione e genera indotto economico sul territorio – ha raccontato Rossano Bartoli Segretario Generale della Lega del Filo d’Oro – Ora, i dati emersi dall’analisi rappresentano anche un prezioso valore, che consolida e incrementa la consapevolezza di chi presta la propria opera all’interno della Lega del Filo d’Oro. Questa consapevolezza ci aiuterà a crescere per rispondere meglio ad un bisogno sempre più forte”. Nel 2016 la Lega del Filo d’Oro ha generato un valore sociale di circa 1 milione di euro per le famiglie, derivante da genitori che riprendono il lavoro, che si orientano autonomamente nei servizi del territorio, che partecipano di più alla vita sociale, che riducono le ore di counseling o di terapia familiare. Altri 1,2 milioni di euro di valore sociale sono stati creati sul fronte del personale e dei volontari altamente specializzati che operano anche nelle scuole e nei servizi del territorio. Infatti, le persone che concorrono all’erogazione dei servizi assumono una centralità chiave. Formazione e
aggiornamento sono quindi imprescindibili per la condivisione delle conoscenze e la ricerca di soluzioni innovative ed efficaci per rispondere alle disabilità complesse e sono fornite sia ai dipendenti che ai tirocinanti e volontari. L’Associazione offre così un’opportunità unica di acquisire, sviluppare e mettere in campo competenze specialistiche. Ed è proprio sul fronte occupazionale che, dall’analisi, emerge che il modello della “Lega” prevede un rapporto tra professionisti a contatto con l’utenza e utente molto elevato: al Centro Diagnostico si arriva a 2,7 a uno, ben al di sopra dello standard previsto dalle normative, scelta che si traduce in 5,7 milioni di euro di occupazione differenziale creata nel solo 2016. E soprattutto ci sono i 10,8 milioni di euro di valore aggiunto sul territorio generato in quello stesso anno dalla “Lega” (9,3 milioni di euro è il dato medio nel triennio in esame), in pratica il giro d’affari per le attività produttive e commerciali della zona che l’organizzazione ha prodotto. Va segnalato che il triennio esaminato è un momento particolare per la Lega del Filo d’Oro, che aveva avviato la costruzione del suo nuovo Centro Nazionale, la sfida più importante mai affrontata: il primo lotto è stato inaugurato a dicembre 2017, mentre il cantiere del secondo lotto è appena partito. “Si inserisce nel pieno del dibattito del rapporto tra pubblico e privato rappresentando il miglior esempio di come si possa lavorare insieme per un obiettivo comune che è una risposta di salute alla comunità e al resto del Paese – ha detto ilpresidente della Regione, Luca Ceriscioli – Il rapporto tra Regione e Lega del Filo d’Oro rappresenta il meglio di come si possano mettere insieme realtà che, senza fine di lucro, sviluppano servizi
che non erano presenti con quel livello, realizzano strutture col contributo pubblico. E’ un connubio tra l’ente regionale che deve sviluppare servizi per la salute dei cittadini e persone che si mettono in moto dietro problemi anche sperimentando strade nuove. Diventano un elemento essenziale integrato con l’attività sanitaria della Regione in grado di dare risposte di grande qualità, ricchezza per il territorio”. L’analisi SROI restituisce, infatti, un racconto dell’efficacia di un modello di intervento sociale e ha l’obiettivo di mostrare in modo oggettivo e quantitativo il cambiamento che la Lega del Filo d’Oro ha generato sul proprio territorio nello svolgimento delle attività. Sebbene Il nuovo Centro, come mostrano i dati, ha generato un importante indotto economico per il territorio di Osimo per una durata di almeno 8-9 anni, il meccanismo creato risulta virtuoso. L’analisi SROI ha consentito di mostrare la fattibilità di passare dall’enfasi sui costi per utenti e trattamenti al valore creato per gli stakeholder, esplicitando ambiti di impatto non necessariamente visibili all’esterno. In particolare, pur rappresentando il fulcro del modello d’intervento della Lega del Filo d’Oro e la categoria principale di stakeholder, utenti e famiglie non sono esclusivi beneficiari delle attività realizzate dall’organizzazione. L’analisi ha mostrato come a beneficiare della sua esistenza siano, infatti, anche il territorio nella sua interezza, le persone che, in quanto parte attiva dell’erogazione dei servizi, ne rappresentano fattore di efficacia e allo stesso tempo è per loro un’importante fonte di crescita professionale e consapevolezza, consentendo l’acquisizione di competenze che difficilmente sarebbero sviluppate altrove.
PRESENTATO IL PROGETTO “ I CAMMINI LAURETANI” Una prima tranche di risorse per 1 milione e 100 mila euro ma presto se ne aggiungeranno altri 2 milioni e 500 mila destinati ai comuni del cratere sismico. Coinvolti nel progetto, pronto nel 2019, 21 Comuni delle aree interne per un tracciato di 150 km verso l’Umbria. Prosegue l’azione della Regione Marche di valorizzare i territori delle aree interne di pari passo con quelle costiere con il preciso obiettivo di un riposizionamento delle Marche sui mercati turistici nazionali e internazionali. Rientra in questo ambito anche il Progetto “ I Cammini lauretani” elaborato in collaborazione con la CEM (Conferenza Episcopale Marchigiana) e recentemente approvato dalla giunta regionale. Il finanziamento di 1 milione e 100 mila euro (fondi POR FESR) è una prima tranche che coinvolge i Comuni di Serravalle del Chienti, Visso, Muccia, Camerino, Valfornace, Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Serrapetrona, Belforte del Chienti, San Severino Marche, Pollenza, Cessapalombo, San Ginesio, Treia, Appignano, Macerata, Recanati, Montecassiano, Montelupone, Loreto che è capofila del progetto insieme a Tolentino. Una seconda tranche, da approvare nelle prossime settimane, prevede un finanziamento di 2 milioni e 500 mila euro specificatamente destinati ai comuni compresi nel cratere del sisma 2016/17.
“ La mole di risorse destinata, 3 milioni e 600 mila euro complessivi – ha sottolineat o il presidente della Regione, Luca Ceriscioli nel corso di una conferenza stampa – testimonia da sola quanto la Regione creda alla realizzazione di questo progetto, facendogli compiere un grosso passo avanti. Non solo perché racconta l’identità delle Marche e di un territorio straordinario, non solo perché è un segno forte di attenzione verso le aree colpite che vogliamo lanciare anche oggi, ma perché rappresenta anche geograficamente il verso che vogliamo prendere nell’orientare decisioni e processi virtuosi, cioè il collegamento concreto tra aree interne e aree costiere, una linea ideale che lega e non divide, un’alleanza forte che saprà sviluppare il sistema Marche e non solo i territori attraversati dal tracciato. I Cammini conducono anche al recupero di una dimensione profonda e intima, secondo una velocità naturale a misura d’uomo e possono essere anche quella via di comunicazione – infrastrutturale ma anche in senso mediatico -che serve alle Marche per rafforzare la loro immagine e per riconoscersi davvero come l’Italia in una regione.” In particolare il progetto presentato oggi prevede l’attuazione di due macro linee di attività: la valorizzazione del tracciato marchigiano di 150 km e la sua fruibilità ( interventi per lo più “infrastrutturali” che
riguardano la messa in sicurezza di alcuni tratti , come il guado di fiumi o creazione di attraversamenti pedonali), segnaletica e creazione aree di sosta lungo il tragitto nel tratto marchigiano. A questi interventi, coordinati dal Comune di Tolentino, saranno destinati 900 mila euro. Una seconda direttrice di attività, finanziata con 200 mila euro, per le azioni di promozione e comunicazione (eventi, stampa materiale promozionale, implementazione sito e app . stesura dossier e presentazione dello stesso per il riconoscimento di Cammino d’Europa), coordinata dal Comune di Loreto. “Finalmente si concretizza da oggi il progetto dei Cammini Lauretani – ha affermato l’assessore regionale al Turismo –Cultura, Moreno Pieroni– su cui hanno lavorato insieme e bene molti soggetti, Regione, CEM, Comuni, ANCI, associazioni. E l’assegnazione di risorse importanti da parte della giunta regionale è la dimostrazione della volontà di creare un sistema di promozione turistico –culturale che diventerà valore aggiunto per tutta la regione. Sarà in grado di attivare misure per uno sviluppo economico , culturale e sociale e potrà essere anche fonte di occupazione. Anche per questo abbiamo previsto una tempistica stretta: 150 giorni dalla imminente stipula degli accordi con i Comuni di Tolentino e Loreto per la progettazione esecutiva e poi realizzazione entro il 2019. “ La Regione Marche, dunque, intende continuare a valorizzare e promuovere sempre di più i Cammini presenti nella regione tra cui la via Lauretana, nel percorso da Assisi a Loreto e il Cammino Francescano della Marca da Assisi ad Ascoli Piceno, al momento gli unici cammini ufficialmente inseriti nell’Atlante digitale dei Cammini italiani www.camminiditalia.it. Un nuovo cluster turistico “ Meditazione e spiritualità” che non si rivolge solo al pellegrinaggio religioso ma che si inserisce fortemente nella tendenza della vacanza esperienziale e in particolare
quella del “turismo lento e sostenibile” a contatto con la natura e i paesaggi e le evidenze storico-architettoniche che la nostra regione offre in quantità e di straordinaria bellezza. E’ intervenuto anche il presidente ANCI Marche, Maurizio Mangialardi che ha ribadito le p9otenzialità di questo progetto di attivare ricadute positive per l’itero territorio regionale, assicurando la piena disponibilità dell’ANCI per la mjigliore realizzazione. Il tracciato marchigiano recentemente approvato, che si allungherà verso l’Umbria fino ad Assisi, identifica il percorso storico dell’antica Via Lauretana che venne aperta da Roma a Loreto nel 1578. La via che si snodava con un percorso di fondovalle perché doveva essere adatta al passaggio delle carrozze, grazie alla sua riscoperta qualche anno fa, è diventata un itinerario molto richiesto, come ha sottolineato anche Simone Longhi, Direttore per la CEM del progetto che ha anche evidenziato come siano state attivate collaborazioni positive con le imprese creative del territorio. Sono intervenuti anche il sindaco di Loreto, Paolo Niccoletti e di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi. Ora, con la recente approvazione, l’obiettivo è anche quello di far compiere ai Cammini lauretani un salto di qualità rendendo maggiormente fruibile la Via e superando gli aspetti critici del percorso e della promozione del cammino stesso arrivando anche al possibile riconoscimento tra gli Itinerari culturali europei (es. Cammino di Santiago, la Via Francigena ecc…). (ad’e) La via Lauretana in numeri: www.camminilauretani.eu Lunghezza itinerario: circa 150 km Lunghezza media delle tappe: 20km Numero di tappe: 7 tappe per il tratto Assisi / Loreto
1^ tappa: Assisi – spello 2^ tappa: Spello – Colfiorito 3^ tappa: Colfiorito – Muccia 4^ tappa: Muccia – Belforte del Chienti 5^ tappa: Belforte del Chienti – Tolentino 6^ tappa: Tolentino – Macerata 7^ tappa: Macerata – Montecassiano – Loreto (ovest) Macerata – Montelupone – Loreto (est) Georeferenziazione del tracciato Percorribilità del tracciato in bicicletta VOLONTARIATO E PROMOZIONE SOCIALE, RISORSE PER IL SOSTEGNO ALLE ATTIVITA’ SOCIALI Cesetti: “L’apporto del volontariato è fondamentale, indispensabile nella sua azione per lo sviluppo del tessuto sociale marchigiano” Sono destinate ad una realtà forte e radicata nelle Marche, come quella delle realtà associative che operano in ambito sociale, le risorse di oltre novecento mila euro, assegnate dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali alla Regione per progetti proposti dalle Organizzazioni di volontariato e dalle Associazioni di promozione sociale, in attuazione dell’Accordo di programma Stato Regione per il sostegno allo svolgimento di attività di interesse generale. Lo prevede un atto di Giunta, che ha approvato il piano operativo e i criteri e le modalità di valutazione dei progetti, su indicazione dell’assessore al Volontariato Fabrizio Cesetti. “Nel predisporre i documenti, – rileva Cesetti – frutto di una proficua attività consultiva, propositiva e partecipata con le rappresentanze qualificate
del Terzo settore, emerge uno scenario ricco e vivace delle associazioni marchigiane dedite al sociale nelle loro diverse articolazioni tematiche”. Secondo i più recenti rilevamenti dell’Osservatorio regionale Politiche sociali della Regione, aggiornati al 27 marzo scorso, sono 1973 le organizzazioni di volontariato articolate in cinque sezioni tematiche del Registro regionale: socio sanitaria, tutela animali, cultura, valorizzazione ambientale e protezione civile. Sono poi 261 le Associazioni di promozione Sociale. L’indice di densità risulta pari a 1,3 organizzazioni di volontariato ogni mille abitanti. Secondo l’assessore l’apporto del volontariato “è fondamentale, indispensabile nella sua azione per lo sviluppo del tessuto sociale marchigiano nella sua proficua collaborazione con le Istituzioni per rispondere ai bisogni della comunità”. Alla delibera seguirà un Avviso pubblico regionale per la presentazione di proposte progettuali, da realizzare nel periodo 2018/2019, privilegiando una logica di rete (secondo due fasce diverse di dimensione progettuale e di contribuzione). Approvato il Progetto MED di SVIM a supporto della Blue Economy, l’evento di lancio a Roma il 16-17 aprile Aumentare l’attività transnazionale dei gruppi (cluster) innovativi regionali per sviluppare una crescita intelligente e sostenibile nel Mediterraneo: è il tema del Seminario di lancio del Progetto “4HELIX+” promosso da SVIM S.r.l. – Agenzia di sviluppo regionale della Regione Marche, col supporto del Servizio Industria PF Economia Ittica della Regione Marche – finanziato dal Programma Interreg MED, che si terrà lunedì 16 e martedì 17 aprile, a Roma, presso la sede della Regione Marche. L’evento di lancio avrà luogo ai margini della Conferenza “MADE IN MED – Crafting the Future Mediterranean”, organizzata dalla presidenza del Consiglio dei ministri d’Italia, che detiene
la presidenza del Programma Interreg MED 2018, dall’Agenzia italiana per la coesione territoriale e dalla Regione del Sud Provenza-Alpi-Costa Azzurra di Francia (Autorità di gestione del programma) e servirà da vetrina ai 90 progetti in corso di attuazione. L’iniziativa 4HELIX+ vede Sviluppo Marche s.r.l. nel ruolo di coordinatore di un partenariato composto da nove partner, rappresentativi delle otto regioni situate nei sette paesi che si affacciano sul Mediterraneo (Italia, Spagna, Portogallo, Francia, Grecia, Croazia e Albania), tra cui figurano istituti universitari, Camere di commercio, Agenzie di sviluppo, incubatori d’impresa. “L’evento di lancio – dichiara l’amministratore unico Gianluca Carrabs – sarà l’occasione per una presentazione approfondita delle attività progettuali, oltre che per una riflessione più ampia sulle prospettive di sviluppo dei settori tradizionali ed emergenti, direttamente collegati alla Blue Economy nell’area mediterranea”. I partner illustreranno i primi risultati delle analisi dei contesti territoriali coinvolti, con particolare riferimento ai cluster legati all’economia del mare, nonché le opportunità che questo progetto di cooperazione territoriale offre alle PMI che vogliono rivoluzionare i propri processi, prodotti o servizi e migliorare le proprie strategie competitive, attraverso la logica della condivisione delle conoscenze e dell’innovazione, ricorrendo allo strumento di innovation voucher. Un ruolo chiave in questo percorso assumeranno le industrie culturali e creative che, attraverso la propria esperienza, nel ruolo di fornitori di servizi, potranno innescare la creatività e l’innovazione nei settori tradizionali. Il progetto, che si concluderà a luglio 2020, è dotato di un budget di oltre 2 milioni di euro, di cui circa 500 mila destinati allo schema di voucher, per sostenere la capacità di innovazione e la cultura creativa delle PMI mediterranee legate al settore
marino e marittimo, considerato un importante strumento per lo sviluppo economico e la crescita occupazionale dei territori. Sul caso della figlia del Sig Paolo Esposto di Pievetorina che ha dichiarato alla stampa 10 aprile “Stanotte non so dove dormirò forse nel locale” si precisa che la signora percepisce il Cas dal 26 ottobre 2016 Effetti finali degli scontri sull’autoscontro San Benedetto del Tronto, 2018-04-11 – 14:24:10 – Nell’immagine odierna gli effetti degli scontri politici- tecnici-amministrativi… Autoscontro in via dei Tigli: nota dell’Amministrazione comunale
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