INSIEME in MONTAGNA - CAI Veduggio
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C.A.I. VEDUGGIO CON COLZANO Alpinismo, escursionismo, sci, alpinismo giovanile, bimbi in cammino, arrampicata e... tanto altro INSIEME in MONTAGNA “La montagna ci offre la cornice... tocca a noi inventare la storia che va con essa!” - Nicolas Helmbacher Programma delle attivita’ 2022
Il programma completo Dom 16 – 23 – 30 / 1 CORSO DI SCI – CHIESA IN VALMALENCO Mar 2 / 2 PRESENTAZIONE ATTIVITÀ DI ALP. GIOVANILE (salone baite) Bimbi In Cammino | Alpinismo Giovanile (A e B) Dom 13 / 2 SCI E CIASPOLE ALL’APRICA Dom 20 / 2 VAL TARTANO – RIFUGIO IL PIRATA Bimbi In Cammino | Alpinismo Giovanile (A e B) Dom 27 / 2 SCI E CIASPOLE A CERVINIA Sab 12 / 3 CRUS DE L’OMM – Sentiero incantano a Cernobbio Bimbi In Cammino Dom 20 / 3 SENTIERO DEL TRACCIOLINO (Val Codera/Val dei Ratti) Bimbi In Cammino | Alpinismo Giovanile (A e B) Dom 27 / 3 TORNO – MONTE PIATTO – BRUNATE - E Dom 3 / 4 MONTE PANIGAS – MONTE PUSCIO (Crevenna) Alpinismo Giovanile (A e B) Sab 9 / 4 SENTIERO DEL VIANDANTE – LECCO/ABBADIA LARIANA Bimbi In Cammino Sab 23, dom 24 e lunedì 25 / 4 TREKKING - VIA DEGLI DEI - E Sab 30 / 4 PARCO REGIONALE SPINA VERDE (San Fermo della Battaglia) Bimbi In Cammino Dom 8 / 5 RIFUGIO LAGHI GEMELLI (Alta Val Brembana) Alpinismo Giovanile (A e B) Dom 15 / 5 FERRATA SUCCETTI (Val Chiavenna) - EEA Sab 28 / 5 CASCATE ACQUAFRAGGIA –SAVOGNO – DASILE (Val Chiavenna) Bimbi In Cammino Dom 5 / 6 LAGHI DI CANTARENA (Val Bondone) - E 10-11-12-17-18-19 / 6 FESTA DELLE BAITE Sab 11 / 6 SENTIERO DEL FIUME (Mandello – Alpe d’Era) Alpinismo Giovanile (A e B) Sab 18 / 6 ANTICHE MINIERE PIAN DEI RESINELLI Bimbi In Cammino Sab 25 e dom 26 / 6 RIFUGIO IL BIONDO (Val Schiesone) - Attendamento Alpinismo Giovanile (A e B) Sab 2 e dom 3 / 7 RIFUGIO DEGLI ANGELI – TESTA DEL RUTOR - F Sab 9, dom 10 e lun 11 / 7 TREKKING ALTA VIA DELLA VALMALENCO Alpinismo Giovanile (A) Da Sab 9 a sab 16 / 7 SETTIMANA ESTVA AD OGA (Alta Valtellina) Alpinismo Giovanile (A e B) Dom 24 / 7 CAPANNA DEL FORNO (Valle del Forno) - EE Sab 3 / 9 RIFUGIO ROSALBA (Grignetta) Alpinismo Giovanile (A e B) Sab 10 / 9 PARCO DEL CURONE – CASCINA BAGAGGERA Bimbi In Cammino Dom 11 / 9 ANELLO DEI 4 LAGHI (Alta Val Gerola) - EE Sab 17 / 9 ESCURSIONE NOTTURNA Bimbi In Cammino | Alpinismo Giovanile (A e B) Dom 2 / 10 VARAZZE – MADONNA DELLA GUARDIA - E Dom 9 / 10 VIA DEI TERRAZZAMENTI (Bassa Valtellina – Sondrio) Alpinismo Giovanile (A e B) Dom 16 / 10 PARCO DELLE FUCINE CASTO (Val Sabbia – Brescia) Bimbi In Cammino | Alpinismo Giovanile (A e B) Sab 29 / 10 ESCURSIONE NOTTURNA Dom 4 / 12 PRANZO SOCIALE – GIORNATA DEL TESSERAMENTO Sabato 17 / 12 NOTTURNA DI NATALE 27 / 12 – 1 / 1 / 2023 SETTIMANA INVERNALE 2
Ancora e sempre in cammino L’ anno appena trascorso, al netto del- Il programma che proponiamo è ampio, di buon le difficoltà legate alla situazione di livello, che copre tutte le stagioni e si rivolge a tutti emergenza di cui tutti siamo ben con- i soci indipendentemente dall’età, dalle capacità e sapevoli, è stato per la nostra sezione dall’esperienza; si prevedono attività di semplice estremamente positivo. escursionismo e altre più impegnative, salite su Pur con qualche necessaria rinuncia indipendente sentieri attrezzati e su cime innevate, percorsi sul- dalla nostra volontà, siamo comunque riusciti ad le montagne di casa e trekking lungo storiche vie effettuare gran parte delle attività programmate; sul mare e sui nostri Appennini soprattutto, consapevoli dell’importante valore Un cammino da affrontare sempre con la giusta educativo del percorso proposto, abbiamo cerca- preparazione, i necessari margini di sicurezza e to di mantenere e gestire al meglio tutte le attività l’opportuna attenzione, garanzie tutte per vivere legate ai gruppi di Alpinismo Giovanile e Bimbi piacevoli esperienze in montagna e momenti di in Cammino. sana condivisione. Nel contempo, ed è una costante di questi ultimi Una parte consistente del nostro programma è anni, è cresciuto anche il numero dei tesseranti dedicata alle attività giovanili, a cui riserviamo arrivando a 391 soci. Un traguardo notevole per una presentazione specifica in altra parte di que- una sezione di un piccolo paese come Veduggio, sto fascicolo, consapevoli dell’importanza di far segno della crescita della passione per la monta- conoscere la montagna alle nuove generazioni e gna e dell’apprezzamento per le nostre proposte e trasmettere loro la nostra passione. per il nostro impegno. Un programma per continuare a scoprire la mon- Iniziamo dunque un nuovo anno tutti insieme in tagna e viverla con intensità in compagnia di tanti montagna, con speranza e fiducia, anche se, ne amici. siamo consapevoli, non mancheranno difficoltà legate ad una situazione generale tutt’ora di par- IL PRESIDENTE, ziale incertezza. IL CONSIGLIO DIRETTIVO, 3
Arriva la neve e si parte! Tutti con sci e ciaspole ai piedi Se stare sulla neve è divertente per gli adulti, figuriamoci per un bambino. E’ un’attività per- fetta per stare all’aria aperta anche d’inverno ed è importante partire con il piede giusto. La stagione invernale comincia proprio con il corso a Chiesa Valmalenco affidandoci all’esperienza dei maestri di sci. Acquisire da subito la tecnica giusta è fondamentale, ma non solo, si impara a stare con gli altri divertendosi ed aiutandosi, si impara a rispettare le regole ed essere prudenti per sciare in sicurezza acquistando fiducia in se stessi e non essere un peri- colo per gli altri. Le piste da sci sono come le strade e i sentieri: è necessario affrontarle in sicurezza, per questo serve affinare la tecnica per sentirsi più sicuri e rispettare lo spazio di tutti. Non c’è limite di età per mettersi in gioco e imparare a sciare. 16GENNAIO 23 30 SCI DOMENICA - - Chiesa in Valmalenco L a Scuola Sci e Snowboard Valmalenco opera da più di 50 anni offrendo lezio- ni di sci, snowboard e fondo con pro- fessionalità e competenza. Il compren- sorio dell’Alpe Palù si chiama Valmalenco Ski Resort e si trova ai piedi della catena montuo- sa del Bernina, la vetta più alta e maestosa del- le Alpi centrali. Il panorama dalle piste del Palù regala grandi emozioni, sciare circondati da al- cune delle montagne più alte delle Alpi è un’e- CORSO DI SCI sperienza unica, attorno a noi il Monte Disgra- zia, il Pizzo Scalino, il Pizzo Bernina e molte E TANTO ALTRO altre cime sempre innevate. lo sci di fondo adatti ad ogni tipo di esigenza. I sessanta chilometri di piste del comprenso- Alle piste naturali del Lago Palù, che si snoda- rio dell’Alpe Palù sono il biglietto da visita della no per 17 chilometri in una splendida e soleg- Valmalenco. Si arriva all’Alpe Palù con la mo- giatissima conca a 2000 metri di quota, si af- dernissima Snow Eagle, la più grande funivia fiancano gli anelli di San Giuseppe. d’Europa. Con le sue cabine da 160 persone si La montagna, specie in inverno, regala sensa- raggiunge in un balzo quota 2080, su un terraz- zioni uniche. Un’atmosfera magica, fiabesca, zo da cui, con una vista mozzafiato, si domina- che avvolge le escursioni con le racchette da ne- no le Alpi. ve ai piedi, o con gli sci in ampie conche pun- In Valmalenco, al cospetto di scenari di impa- teggiate di conifere, laghi alpini ghiacciati, pla- gabile bellezza, si trovano tracciati e anelli per cidi villaggi e cime maestose. 4
13 DOMENICA S C I E C IA S POL E Aprica FEBBRAIO U n comprensorio sciistico molto terno dell’Osservatorio Eco-faunistico Alpi- vario quella di Aprica all’interno no di Aprica. Questi magnifici animali vi- del Parco Regionale delle Orobie vono in semi libertà all’interno di un’area di Valtellinesi. Sono presenti vari circa 20 ettari e gli sciatori possono ammi- generi di piste da sci, dalle azzurre alle ne- rarli mentre mangiano o si riposano ai mar- re per soddisfare tutti, dai principianti agli gini della recinzione, a loro volta incuriositi sciatori più esperti. Si sale fino a 2300m, in dagli sciatori o forse lì, quasi a bordo pista, Valletta, cuore del Palabione, da dove si do- proprio per farsi fotografare, chissà… mina tutto il paese. Gli sciatori più preparati Per i soci che lo desiderano valuteremo la si mettono alla prova tra piste rosse e nere, possibilità di trascorrere tra amici anche come il “Pistone” della Magnolta mentre chi la serata del sabato nel caldo abbraccio del si vuole godere il panorama, senza troppo rifugio CAI Valtellina, accompagnati dalle impegno, si diverte sulla Superpanoramica specialiltà valtellinesi per una cena tipica in di oltre 6 km del Baradello. quota con relativo pernottamento Sciando o, più facilmente risalendo con gli Il rifugio si trova a quota 1920 mt e dispo- impianti, può capitare di imbattersi nelle ne al primo piano di camere molto grandi impronte lasciate nella neve fresca da uccel- con bagno privato e con balconcino dove lini, lepri, volpi e scoiattoli. Ma sulle piste è possibile godere di una vista mozzafiato da sci di Aprica non è inusuale fare degli in- su tutta la Valtellina. Se in estate il rifugio contri veramente speciali! Se si scende lun- è raggiungibile a piede, in inverno ci si ar- go le piste “B” e soprattutto “C” del Palabio- riva solo con gli sci ai piedi poiché è situa- ne, che portano in paese, si possono vedere to a metà della seggiovia Quadrifoglio del gli stambecchi e camosci che vivono all’in- Palabione. 5
27 DOMENICA SCI E CIASPOLE Cervinia FEBBRAIO S oprannominato “il più nobile scoglio na che svizzera, lasciandosi “catturare” da so- d’Europa”, il monte Cervino è un’ico- ste enogastronomiche nei tanti ristoranti sul- na di bellezza a livello mondiale. La le piste. sua forma perfettamente piramidale La geografia del luogo racconta di tre valli e due ipnotizza lo sguardo e lo rende semplicemen- nazioni, Italia e Svizzera, per uno sci interna- te inconfondibile. zionale, senza confini. Cervinia, la località ai piedi della montagna, è Pochi scelgono di rinunciare agli sci per ammi- famosa per il suo comprensorio sciistico che rare a passo lento uno dei paesaggi più mozza- vanta una quantità abbondante di neve per fiato delle Alpi. diversi mesi all’anno grazie alle quote elevate Con le ciaspole si può salire da Cervinia al La- su cui si sviluppa l’intero domaine skiable del go Goillet (2550 m) su un percorso della lun- “Cervino Ski Paradise”. ghezza di 4 km. Passeggiata molto bella sia per Le tre regine di questo grande comprensorio, i panorami a 360 gradi sia per il punto d’arrivo: tra i più vasti e frequentati al mondo, Breu- il lago Goillet, uno specchio d’acqua proprio ai il-Cervinia, Valtournenche e Zermatt (Svizze- piedi del Cervino, una cartolina tutta da vivere! ra) sono tra loro collegate da una miriade di pi- In più, niente impianti sopra la testa. ste e da una fitta rete di impianti che consente Partenza da Cervinia,si segue la strada forestale un collegamento senza mai dover togliere gli che arriva fino al lago, oppure, qualora la neve sci, ammirando il Cervino sia dalla parte italia- lo permetta, seguendo il sentiero 16. 6
27 ES C U R S IO NISMO DOMENICA Brunate Monte Piatto Torno MARZO Altitudine 600 mt Dislivello 400 mt Tempo complessivo 3h e 30’ (Brunate 1h - Monte Piatto 1h e 30 -Torno 1h) Diff. E I paesini che circondano il lago di Como corsi unici alla scoperta del territorio. sembrano piccoli presepi arroccati sui Da Como (Via Tommaso Grossi) si sale a monti; spesso ci si può arrivare solo a Brunate lungo la via delle Scalette (ore 1 cir- piedi e un tempo l’unico modo per rag- ca). Da Brunate si prende il sentiero indica- giungerli era quello di percorrere le mulattie- to come “Strada Regia” fino a raggiungere i re, una rete di sentieri che congiungeva tutti Monti di Blevio. Si lascia la Strada Regia e si i paesi e permetteva a viandanti e commer- prosegue fino ad arrivare ai Monti di Sorto e cianti di spostarsi in questa zona. La strada successivamente alle case dei Monti di Cazza- ‘Regia’ era una di queste, un tracciato a mezza nore. Da qui in pochi minuti si arriva a Mon- costa che percorre la sponda orientale del ra- te Piatto. mo del Lago di Como e collega Como a Bella- Per la discesa a Torno si può scegliere tra una gio. Abbandonata ai primi del ‘900, tra il 2002 carrareccia e una mulattiera a gradini. Per il e il 2006 la Società Archeologica Comense, rientro da Torno a Como si può scegliere tra con l’aiuto della Comunità Montana Triango- gli autobus che passano lungo la provincia- lo Lariano e grazie a fondi regionali e provin- le e i battelli che attraccano nella bella piaz- ciali, ha potuto ripristinarla regalandoci per- za-porto. 7
23APRILE 24 25 E S C U R S IO NIS MO SAB. DOM. e LUN. - - Via degli Dei Tappa 1 Passo della Futa – S. Piero a Sieve, 22 km (Passo della Tappa 2 San Piero a Sieve – Vetta le Croci, 18.6 km Futa - Firenze) Tappa 3 Vetta le Croci – Firenze, 17.1 km I l trekking ci porterà a percorrere la zona ap- corso, il più agevole che permettesse di attraversare penninica, abbandonando le Alpi che la fanno questo tratto di Appennino. Tuttavia, al lastricato da padrone nelle nostre escursioni. Incontre- romano si sostituì un semplice sentiero, una stretta remo così un paesaggio diverso dal solito, più mulattiera senza pavimentazione. dolce di quello alpino, caratterizzato da quote più La Via degli Dei (della quale percorreremo le ulti- basse e da una fauna e flora diverse. me tre tappe) è un percorso riscoperto alla fine de- L’intero percorso della “Via degli dei” parte da Bo- gli anni ’80 del ‘900 da un gruppo di escursionisti logna e arriva a Firenze. Sul crinale tra Setta e Sa- bolognesi e ricalca prevalentemente questi antichi vena, gli Etruschi percorsero per almeno 4 secoli tracciati: tra Monte Bastione e Monte di Fo’, passa (VII-IV sec. a.C.) un’antica strada che congiungeva accanto ad alcuni pregevoli basolati della strada ro- Fiesole con Felsina, al fine di sviluppare i loro traf- mana, ora riscoperti. fici e favorire il loro dominio sulla Pianura Padana. Il percorso attraversa borghi, cime e vallate. Un Poi i Romani, avendo fondato nel 189 a.C. la co- viaggio a piedi di straordinario interesse. Un’im- lonia di Bononia sui resti dell’antica Felsina, senti- mersione totale nella natura più bella dell’Appen- rono la necessità di garantire un collegamento con nino, tra boschi, valli e crinali incredibilmente pa- Arezzo e Roma attraverso gli Appennini: sul pre- noramici, lungo sentieri e antiche mulattiere che cedente tracciato etrusco costruirono una via tran- toccano abitati rurali affascinanti. Un’esperienza sappenninica denominata Flaminia Militare. diversa, che garantisce al camminatore la possibi- Anche nel Medioevo non si perse l’abitudine di lità di osservare da vicino la fisionomia del paesag- percorrere a piedi o a cavallo questo antico per- gio montano. 8
15 ES C U R S IO NISMO DOMENICA MAGGIO Ferrata Altitudine 490 mt Dislivello 210 mt Tempo di salita 1h e 45’ Succetti (discesa 45’) Diff. EEA L a via ferrata Succetti, è situata in Val la verticalità. Chiavenna nel territorio del comune Da segnalare comunque la presenza di vari di Mese. traversi, brevi e ben attrezzati, che, se affron- E’ una via ferrata di recente realizza- tati con roccia bagnata o umida potrebbero zione, inaugurata nel 2016 ed è dedicata alla essere insidiosi. memoria di Gianni Succetti, panettiere di Me- Anche il sentiero di discesa, con l’umidità e se, conosciuto in tutta la valle, oltre che per la presenza di foglie, va affrontato con atten- la propria attività imprenditoriale, per l’impe- zione. gno nella sezione CAI di Chiavenna. Dal parcheggio presso il campo sportivo di La ferrata, molto paesaggistica, ha uno svilup- Mese in 15 minuti si giunge all’inizio della po principalmente verticale e la progressio- ferrata che si attacca affrontando un traverso ne è facilitata da numerose staffe metalliche a sinistra per poi procedere lungo una parete lungo tutta la salita. Non presenta grosse dif- verticale. Tutta la via in realtà è una serie con- ficoltà tecniche e ha lo scopo di proporsi co- tinua di traversi e pareti verticali fino alla ci- me percorso propedeutico per chi, incuriosi- ma che costituisce un ottimo balcone panora- to da questo genere di attività, voglia provare mico su tutta la Valle di Chiavenna. 9
5 E S C U R S IO NIS MO DOMENICA GIUGNO Altitudine 2.260 mt Dislivello 1000 mt Laghetti Tempo di salita 3h Diff. E di Cantarena L a val Bondone (termine che deriva dall’ac- in suo nome la chiesa stessa, da lasciare un regalo crescitivo di “bonda”, termine lombardo di incommensurabile valore: fu lei stessa a dipinge- che significa “conca”) appartiene al terri- re, nella chiesa, la sua immagine. Ecco perché il ve- torio tellino del versante orobico ed è fra ro volto di Maria è quello che si ammira nella tela le meno conosciute e frequentate del versante oro- posta sopra l’altare della chiesa. Questa leggenda ci bico valtellinese. Stretta com’è fra la val Caronella, introduce al clima particolarissimo, raccolto, mo- ad est, e la val Malgina, ad ovest, dà l’impressione, desto ed insieme unico di questa valle. a chi la guardi dal fondovalle, di essere una valle Il percorso si insinua nella valle passando da si- chiusa, angusta. In realtà così non è. Se, infatti, non nistra a destra, fino ai prati dell’alpeggio Baita di è paragonabile, per ampiezza, alle valli vicine, offre, Monte Basso. tuttavia, scenari di alta montagna che non deludo- Da qui per un sentiero a tornanti con pendenza si- no. I laghetti di Cantarena, in particolare, si pro- gnificativa si sale fino ad incrociare la GVO (Gran- pongono come meta di un’interessante escursione, de Via delle Orobie). Seguendo le indicazioni della che tocca luoghi tranquilli, solitari ma non mesti. GVO e dei laghi di Cantarena, si sale verso destra, Staccandosi dalla statale 38 dello Stelvio a S. Giaco- dapprima in direzione ovest, poi di nuovo sud, in mo di Teglio si raggiunge l’abitato di Bondone ar- uno scenario più gentile, contrappuntato da roc- rivando fino all’edicola del Parco delle Orobie Val- ce scistose e radi larici fino a raggiungere la Baita tellinesi dove si parcheggia. Qui troviamo, presso di Cantarena. Lo scenario della valle muta: ora al- il torrente Bondone, la chiesa di S. Lorenzo lega- le macchie di larici si sostituisce un sistema com- ta ad una leggenda davvero singolare, secondo la plesso di dossi con rocce montonate. Poco oltre si quale la Madonna, giunta qui con in spalla la culla abbandona la GVO per salire, destreggiandosi fra di Gesù Bambino, fu tanto contenta dalla devozio- alcune rocce scistose, fino alla conca del Lago Selù ne semplice e fervente della gente, che aveva eretto e, più avanti, ad un secondo e più piccolo laghetto. 10
SAB. e DOM. 2 3 A LP INIS M O - LUGLIO Rifugio degli Angeli Altitudine 3486 mt Da Bonne al Rifugio Testa del Rutor degli Angeli Dislivello 1.252 mt Tempo di salita 3h e 30’ Giorno 1 Diff. E Da Bonne, sopra i Laghi di Morion, in co- Dal Rifugio degli Angeli mune di Valgrisanche si sale fino alle baite alla Testa del Rutor dell’alpe Vieille e da qui al Rifugio. Dislivello m. 570 mt Tempo di salita 3h Giorno 2 Diff. PD Dal Rifugio deli Angeli con un lungo tra- verso si raggiunge il vallone che conduce al Colle del Rutor (3.373 m) e lo si risale inter- breve al più lungo, dal più pianeggiante al più ri- amente prendendo come riferimento i resti pido ma, sicuramente, non mancano mai la sug- della vecchia capanna Deffeyes. Dal colle si gestività del paesaggio, il fascino delle montagne prosegue sotto la cresta sul versante ovest e la natura incontaminata. fino ad arrivare alla Madonnina di vetta Il Rifugio degli Angeli si trova m 2916 di quo- ta ed è stato ristrutturato dai volontari dell’Ope- razione Mato Grosso sulle ceneri del precedente Rifugio Scavarda distrutto da un incendio. Il ri- L a Valgrisenche è una valle laterale della cavato di questa attività viene utilizzato per finan- Valle d’Aosta, tra la Valle di Rhemes e la ziare le missioni di questa associazione in Ame- Valle di La Thuile rica Latina. Si sviluppa in direzione sud-ovest lun- La Testa del Rutor (m.3486), detta localmente an- go il torrente Dora di Valgrisenche, e termina coi che il Ruitor, è posta nelle vicnanze dello spartiac- ghiacciai dell’Aiguille e della Gran Sasserie, confi- que italo-francese anche se la sua cima è in terri- ne naturale con la francese Val d’Isère. torio italiano e comprende alcuni tra i più grandi La Valgrisanche offre una grandissima varietà di ghiacciai della Valle d’Aosta, il chiacciaio del Ru- itinerari, dal più semplice al più arduo, dal più tor e il ghiacciaio del Morion. 11
24 E S C U R S IO NIS MO DOMENICA LUGLIO Capanna del Forno Altitudine 2.775 mt Dislivello 1.163 mt Tempo di salita 3h e 30’ (discesca 3h e 30’) Diff. EE L a capanna del Forno (m. 2.574) è un rifu- si segue il sentiero che porta all’Alpe Vezzeda In- gio alpino situato in comune di Bregaglia feriore che si lascia subito a destra prima di risalire (Canton Grigioni) nelle Alpi Retiche oc- all’Alpe Vezzeda Superiore. Qui si abbandona l’Al- cidentali. Il rifugio è situato nella valle del ta Via della Valmalenco risalendo sulla destra per Forno (laterale della Val Bregaglia) e si trova sopra raggiungere il Pian delle Marmotte e il guado del il ghiacciaio del Forno e sotto il monte del Forno. Torrente di Val Bona. Da questo punto si guada- Si può salire al rifugio partendo dal Passo del Ma- gna decisamente quota fino a raggiungere la stretta loja percorrendo la lunga valle del Forno oppure porta del Passo di Val Bona (o Bocchetta del For- partendo da Chiareggio valicando il confine tra no) a m. 2775. Si scende poi in territorio elvetico Svizzera e Italia in corrispondenza del passo del seguendo un ampio cerchio in senso antiorario Forno a 2775 m. stando al bordo del crinale del Monte del Forno fi- Da Chiareggio (m. 1612), località Pian del Lupo, no a raggiungere la Capanna del Forno. 12
11 E S C U R S IO NIS MO DOMENICA Anello dei 4 laghi SETTEMBRE Altitudine 2.457 mt Dislivello 1.100 mt Tempo di percorrenza 6 h Q uesta escursione permette di tocca- re i quattro laghi dell’alta Valgerola occidentale: Trona, Inferno, Roton- do e Zancone. Siamo in un ambien- te che ci fa vivere sensazioni di alta montagna a causa dell’asprezza delle formazioni rocciose. Sui dirupi sommitali è abbastanza frequente imbat- tersi in alcuni esemplari di stambecchi. Inoltre è possibile imbatterci nelle tracce delle miniere di ferro, in passato tra le economie di questa valle. L’itinerario inizia dal parcheggio di Pescegallo e gue per raggiungere prima la Bocchetta di Varro- segue la pista in piano che sale nel bosco verso il ne (m. 2130) e successivamente la Bocchetta d’In- Lago di Trona. Il lago, di origine glaciale, è dai pri- ferno (m. 2306) fino alla sella posta a m.2457. Da mi anni ’40 una fonte di energia elettrica. Si supe- qui con una ripida discesa ci si porta nella con- ra la diga e si segue la traccia che risale la pietraia ca del Lago Rotondo (m. 2254) e successivamen- verso il Lago Inferno (m.2072), affiancando i resti te al Lago Zancone (m. 1957) per rientrare poi a di antiche miniere. Questo bacino, anch’esso ar- Pescegallo. tificiale, si trova tra il Pizzo di Trona, il Pizzo dei Il percorso può essere effettuato anche in senso Tre Signori e il Pizzo Varrone. Il sentiero prose- inverso. 13
2 E S C U R S IO NIS MO DOMENICA OTTOBRE Varazze Madonna della Guardia Lunghezza percorso 11 km Altitudine 447 mt Tempo di percorrenza 3h e 15’ Dff. E S ituato a Casanova, una frazione di in passato. Si compiono alcuni tornanti e do- Varazze che si erge sul monte Gros- po il percorso aumenta di pendenza. so, il Santuario di Nostra Signora Quando la pendenza si attenua, la strada per- della Guardia è di recente costruzio- corre i Piani della Noia fino a sotto il Santua- ne, essendo stato innalzato intorno al XIX se- rio dove si può scegliere se prendere il sentie- colo. Dalla struttura particolarmente sempli- ro più stretto e ripido sulla destra o percorrere ce, con facciata scarna, un campanile sul lato l’ultimo tratto sterrato sulla sinistra. occidentale dell’edificio, e un interno a navata L’arrivo al Santuario della Madonna della Guar- unica con copertura a botte, conserva al suo dia è spettacolare, benché la quota sia modesta interno la statua della Nostra Signora della il panorama sull’arco ligure è molto bello. Guardia. Per il ritorno si segue prima la carrareccia e L’itinerario che parte da Varazze è considera- successivamente il sentiero fino alla strada to il percorso “ufficiale” che porta al santuario asfaltata che porta alla baia del Corvo. Qui ci della Madonna della Guardia denominato Sa- si innesta sul lungo mare e ci si porta a Va- lita Cavetto razze percorrendo una magnifica passeggiata All’inizio la pendenza è dolce, la vegetazione realizzata sul vecchio percorso della ferrovia. bassa, ma piuttosto fitta. Si sale fra ginestre e Lungo il percorso si godono scorci di insena- mirti con la nota dolente degli evidenti segni ture e scogliere a picco sul mare, interrotte da di incendi dolosi che hanno rovinato la zona piccole spiagge. 14
Alpinismo giovanile L’uomo e la montagna L’attività di Alpinismo Giovanile per l’anno 2022 è articolata in tre gruppi suddivisi per fasce d’età: • Alpinismo Giovanile A (nati dal 2004 al 2008 – 3^ media e scuole superiori) • Alpinismo Giovanile B (nati dal 2008 al 2012 - dalla classe 4^ elementare alla classe 3^ media) • Bimbi in cammino (nati dal 2012 al 2015 - dalla classe 1^ elementare alla classe 4^ elementare) Un quarto gruppo è quello formato da ragazzi/e di età diverse che frequentano il corso di arrampicata organizza- to dalle sezioni Cai di Barzanò e di Veduggio con Colzano. La nostra sezione da sempre propone un percorso di avvicinamento alla pratica della montagna rivolto alle nuove generazioni. La montagna è un patrimonio naturale inestimabile da conoscere e valorizzare in un ambiente spesso incontami- nato, offre un’attività all’aria aperta importante per il benessere fisico e invita a recuperare il nostro rapporto con la natura e a riscoprire il valore del silenzio. Consente inoltre di vivere esperienze gioiose ed entusiasmanti, sviluppa lo spirito di avventura e di adattamento, aiuta a coltivare i valori dell’amicizia e della solidarietà, insegna ad affrontare la fatica, a superare le difficoltà, ad avere una meta da raggiungere, a condividere scoperte ed emozioni. In questo contesto si propone a bambini, ragazzi e giovani un’attività di gruppo utile per la propria crescita umana grazie alla disponibilità di accompagnatori volontari adeguatamente preparati, competenti ed attenti, in grado di guidare i ragazzi su percorsi adatti alla loro età e alle loro attitudini. Il filo conduttore delle attività di quest’anno è quello del rapporto tra l’uomo e la montagna con particolare atten- zione alle trasformazioni che in tante località hanno profondamente modficato, non sempre in maniera positiva, l’ambiente naturale. 15
20 BIMBI IN CAMMINO E ALPINISMO GIOVANILE DOMENICA FEBBRAIO Val Tartano Rifugio Il Pirata P er l’uscita in ambiente innevato ab- tori della valle, venuti dal versante orobico biamo scelto di percorrere la Val Tar- della bergamasca, mentre i “Corti” vennero tano. successivamente. Si tratta della terza grande valle sul Un’escursione comune a tutti i gruppi (AG A versante orobico della bassa Valtellina, do- - AG B – Bimbi) con obiettivi diversificati per po la Val Lesina e le Valli del Bitto di Gerola ciascun gruppo. ed Albaredo ed è caratterizzata da un gran- La partenza per tutti è da Tartano. Si percorre de conoide (costituito da detriti alluvionali la Val Lunga fino all’antico borgo di Arale do- scaricati dal torrente Tartano nella sua lun- ve si trova il Rifugio il Pirata. Il gruppo “Bim- ga opera erosiva). Ha la forma di una Y, in bi” si ferma in questo rifugio mentre gli altri quanto è costituita, nella parte medio-bas- gruppi proseguiranno, sempre percorrendo la sa, da un profondo ed orrido solco, che all’al- Val Lunga, per arrivare fin dove le condizioni tezza di Tàrtano (m. 1200) si apre e biforca, di innevamento lo riterranno possibie. nei due rami della Val Lunga, ad est, e della I ragazzi potranno imparare a muoversi con Val Corta, ad Ovest. La denominazione delle disinvoltura in ambienti innevati percorren- due valli non si riferisce all’estensione, quan- do sentieri ben tracciati. Sarà una occasione to piuttosto all’antichità storica degli insedia- da non perdere per conoscere ancor di più la menti: i “Lunghi” furono i primi colonizza- montagna. 16
12 B IM B I IN CA MMI N O SABATO MARZO Crus de l’omm Sentiero incantato Altitudine 890 mt Lunghezza percorso 7 km Tempo di percorrenza 4h Diff. E I l sentiero per la “Crus de l’Omm” è un sen- tiero magico che si trova a Cernobbio. Perché questo sentiero è diverso da quel- li classici? Perché lungo il percorso i bambini incontreran- no delle creature magiche scolpite nel legno che li distrarranno nel cammino e li faranno diver- grandi pinocchi e anche rami di alberi trasfor- tire! mati in tavolozze dipinte con frasi e proverbi. Il percorso è facile e mai esposto, si camminerà In cima al bosco ci sarà anche la garitta con la all’interno di una grande bosco su una vecchia scultura del soldato che controlla il confine (lì mulattiera di guerra. vicino c’è il cippo che divide la Svizzera dall’I- Le figure che si incontreranno saranno tante ad talia). alcune molto buffe. I bambini potranno guar- Prima di raggiungere il bosco incantato, si pas- dare in tutte le direzioni alla ricerca di strani serà dalla splendida chiesina della Crus de personaggi che potrebbero scrutarli anche da- l’Omm, dedicata a Sant’Abbondio, costruita su gli alberi! Si tratta di lumaconi, gufi, alci, gran- un balcone naturale con vista mozzafiato sul di galli dalle piume colorate ed esseri mostruosi lago e sulla città di Como, sulla Svizzera e sul nati dalle radici degli alberi. Ma non è tutto: orsi, Monte Rosa. 17
20 BIMBI IN CAMMINO E ALPINISMO GIOVANILE DOMENICA MARZO Sentiero del Tracciolino Lunghezza percorso Tempo di percorrenza Alp. G. 15 km Alp. G. 6h Bimbi 8 km Bimbi 3h Altitudine 920 mt Diff. E I l Sentiero del Tracciolino corre per 10 km se gallerie molto suggestive, camminando su lungo il tracciato della ferrovia a scarta- sentieri scavati nella roccia con viste mozza- mento ridotto costruita negli anni trenta fiato. Il percorso è interamente assicurato da per collegare due dighe, una in Val Co- un parapetto ed è alla portata di tutti, anche dera e una in Val dei Ratti. Con un’altitudi- dei bambini. Nell’ultimo tratto il Sentiero del ne costante a circa 920 metri, il percorso per- Tracciolino si fa più largo per far spazio ai metterà ai ragazzi di andare alla scoperta di binari della vecchia ferrovia. Nelle giorna- gallerie e spettacolari passaggi scavati nella te soleggiate, il riverbero della luce illumina roccia. Per raggiungere il Sentiero del Trac- le gallerie a sufficienza mentre se è nuvolo- ciolino si lascia l’auto a Novate Mezzola, si so è consigliabile avere una torcia. Raggiun- costeggia il fiume per salire all’abitato di San ta la Val dei Ratti il paesaggio cambia radi- Giorgio lungo un sentiero ripido e veloce. Da calmente: non più roccia ma dolci boschi e San Giorgio si prosegue lungo i prati per un prati di montagna, con la diga della Moleda- dislivello di circa 150 m fino a raggiungere il na e il borgo di Frasnedo poco sopra. Si scen- vero e proprio Sentiero del Tracciolino che si de quindi verso Verceia e, giunti di nuovo sul imbocca verso destra, seguendo le indicazio- Lago di Mezzola, si tornala punto di parten- ni per la Val dei Ratti. Si attraversano diver- za seguendo la pista ciclabile. 18
3 A LP INIS M O G I OVA N I L E DOMENICA APRILE Monte Panigas Monte Puscio Altitudine 1.141 mt Lunghezza 11 km Tempo di percorrenza 4h Diff. E I l monte Panigas, 917 metri, e il monte Pu- Superato il monastero si continua verso la vet- scio, 1141 metri (noto anche come Croce ta del monte Panigas sul sentiero della Dara. di Maiano o monte Croce) sono due vette Salendo per il bosco, si trova il Sasso d’Erba, posizionate all’interno del Triangolo La- una palestra di arrampicata con diverse vie at- riano. Dal monte Puscio si gode un ampio pa- trezzate per una altezza di 30 metri. norama verso le montagne comprese tra i due Raggiunto il monte Panigas si può ammira- rami del lago di Como e le prealpi lecchesi. re la Croce di Pessina con vicina una grande Il nostro itinerario parte dalla chiesa di Cre- campana che è possibile suonare. venna, frazione di Erba dove si prende la stra- Il cammino riprende per un sentiero abba- da forestale che porta all’interno della Val stanza ripido verso il monte Puscio dove si Bova. La valle, con un’ampiezza di 391 ha, si trova la croce di vetta e un altare circondati da estende a partire da Crevenna, e termina più a prati. È il punto più panoramico dell’escursio- monte con l’Orrido di Caino, una stretta fes- ne: la vista spazia verso il Bollettone, il Palan- sura formatasi tra due massi, dove nasce ap- zone e in lontananza le Grigne, il Resegone, i punto il torrente Bova, che a valle confluisce Corni di Canzo e il Cornizzolo. nel fiume Lambro. Continuando lungo la cresta si arriva alla Ca- Oltrepassata la Val Bova si giunge all’eremo di panna Mara. Da qui un sentiero permetterà di San Salvatore posto a un’altezza di 570 metri. ridiscendere verso Crevenna. 19
9 BIMBI IN CAMMINO SABATO APRILE Sentiero del viandante: Lecco - Abbadia Lariana Altitudine 350 mt Lunghezza 7 km Tempo di percorrenza 2h Diff. E T appa di trekking (da Lecco ad Abba- pedonale in località Le Caviate dove prendiamo dia Lariana) lungo l’antica mulattiera una stradina che ci porta vicini alla bastionata che collega tutta la sponda orientale del monte San Martino. Il sentiero passa sotto del Lago di Como. Il percorso, adat- i pilastri di tenuta delle reti paramassi e arriva to a tutte le stagioni dell’anno, ci dà la possibilità in prossimità della località Pradello. Si prosegue di attraversare splendidi borghi, case rurali, ca- lungo il sentiero verso nord iniziando un per- stelli, chiese e cappellette, rimanendo allo stesso corso di tipo montano, che offre splendidi pa- tempo in stretto contatto con la natura. norami sul Lago di Como e le montagne, fino Il Sentiero del Viandante da Lecco ad Abbadia a collegarci alla nuova scala metallica che per- Lariana vede come nostro punto di partenza mette di oltrepassare la SS 36 e la ferrovia. Dopo la stazione ferroviaria della città. Da qui si rag- un ulteriore tratto, scendiamo infine ad Abbadia giunge la Piazza XX Settembre e il lungolago, Lariana nei pressi della Chiesa di San Martino e sul quale troviamo le prime indicazioni ed i se- da qui alla stazione ferroviaria, dove è possibile gnavia, che ci portano attraverso la pista ciclo- prendere il treno in direzione Lecco. 20
30 B IM B I IN CA MMI N O SABATO APRILE Parco Regionale Spina Verde Altitudine 470 mt Lunghezza 5 km Tempo di percorrenza 2h Diff. E I l parco Spina Verde di Como è un’area monumentali della “Linea Cadorna”, la linea naturale protetta che si estende sulla fa- difensiva costruita nella Prima Guerra Mon- scia collinare a nord ovest di Como e in diale che si estendeva dalle valli Ossolane ai buona parte confina con la Svizzera. passi Orobici, attraversando anche il territo- Nel parco sono presenti diversi sentieri che rio montuoso posto a nord-ovest della città permettono di percorrerlo in tutte le direzio- di Como. ni. Per la nostra escursione abbiamo identi- La strada militare, realizzata nel 1918, è mol- ficato il sentiero nr 7; è come la settima sin- to ben tenuta e mantiene ancora i suoi ele- fonia di Beethoven, ritmata, incalzante e menti costitutivi con un camminamento gioiosa. centrale affiancato dalle cunette laterali di In due ore di cammino, con partenza da Ca- ciottoli più fini per lo scorrimento delle ac- vallasca, si può percorrere l’anello del Monte que. È interessante notare come queste stra- Sasso, scoprire le trincee e gli appostamenti, de che costituiscono la “Linea Cadorna” se- vedere il fortino e passare per il punto più al- gnano tutto il nord Italia, dalla Val d’Aosta to dell’intero parco della Spina Verde prima allo Stelvio e che questi sentieri miliari era- di far ritorno al punto di parenza. no segreti e un tempo non erano segnati sulle Nel Parco Spina Verde sono visibili i resti mappe per evidenti ragioni strategiche. 21
8 A LP INIS M O G I OVA N I L E DOMENICA MAGGIO Rifugio Laghi Gemelli Altitudine 1.968 mt Lunghezza del percorso 14km Tempo di percorrenza 5h Diff. E I l rifugio Laghi Gemelli (m 1961) è si- cavi della funivia di servizio dell’Enel; ogni tuato in alta Valle Brembana nella lo- volta troviamo un cartello che invita a non calità Laghi Gemelli che prende il no- sostare sotto i cavi. me da due laghi inglobati in un unico Durante la salita ci sarà la possibilità di una bacino. Il punto di partenza per l’escursio- sosta nei pressi di piccola sorgente con l’ac- ne è presso il Lago di Carona, raggiungibile qua che esce da un tubo. prendendo la strada a destra all’inizio dell’a- Superata questa sorgente si esce dal bosco e bitato che passa sulla diga. Si parte da quo- si arriva alla diga del Lago Marcio. ta 1105 metri e si sale lungo un bel bosco di Si costeggia il lago fino ad imboccare il sen- abeti fino ad intersecare il sentiero n.213 a tiero n.250 che porta al Lago del Becco, scen- quota 1779 metri. dendo leggermente verso il Lago delle Case- Il sentiero è abbastanza ripido e sale a zig- re. Una volta arrivati a un ponticello, si sale zag fra i pini. Qualche apertura tra gli alberi fino ad arrivare al rifugio Laghi Gemelli. consente di ammirare la sottostante Carona. I laghi della zona sono nati a seguito della co- Durante la salita si passa più volte sotto i struzione di diverse dighe da parte dell’ENEL. 22
28 B IM B I IN CA MMI N O SABATO MAGGIO Cascata Altitudine 1.032 mt Acquafraggia, Lunghezza del percorso 8 km Tempo di percorrenza 4h Diff. E Savogno-Dasile L e cascate dell’Acquafraggia rappre- quafraggia invece si mostra leggermente più sentano uno degli spettacoli più belli duro e faticoso ma molto più affascinante. Si e suggestivi della Val Bregaglia in ter- parte subito in salita, lungo una serie di alti ritorio italiano. Nominate addirittura scalini scolpiti dalla roccia e dalle grosse ra- da Leonardo da Vinci nel suo Codice Atlan- dici degli alberi. tico, devono il nome all’antico “acqua fracta”, Quasi arrivati a Savogno incrociamo la mu- cioè torrente interrotto da cascate. lattiera, e ne percorriamo l’ultimo tratto fino Il dislivello è impegnativo, perché in circa 4 al borgo che attraversiamo in tutta la sua lun- km si devono affrontare 500 m di salita conti- ghezza passando davanti al cimitero e all’an- nua. Ma è il tipo di tracciato che differisce da tica segheria ad acqua; superato il ponticello un sentiero all’altro. di legno proseguiamo quindi in direzione di Il più semplice è la mulattiera, che coi suoi Dasile. Un piccolo gruppo di case in pietra e 2866 gradini, attraversa prima un gruppo di un’asta con la bandiera italiana issata ci fanno baite circondate da appezzamenti agricoli or- capire che siamo arrivati, quota 1032. Qui il mai dismessi, poi un bellissimo bosco di ca- panorama è mozzafiato, e possiamo godere di stagni, fino ad arrivare al borgo di Savogno. una vista a 360° su Priuro, la città di Chiaven- Il sentiero panoramico delle cascate dell’Ac- na e tutta la valle verso Colico e Saint Moritz. 23
11 A L P INIS M O G I OVA N I L E SABATO GIUGNO Sentiero Altitudine 863 mt Lunghezza del percorso 8 km Tempo di percorrenza 4h del Fiume Diff. EE I l Sentiero del Fiume è un percorso ad anel- più ripido e si prosegue per tratti su roccia at- lo molto suggestivo, che si snoda da Man- trezzati con catene fisse ai lati del corso d’ac- dello del Lario (Frazione Sonvico) lungo qua. il Torrente Meria, corso d’ acqua ricco di Si sale lungo il lato destro del torrente e si ar- cascate e cascatelle, pozze e guadi, particolar- riva nei pressi di una bella cascata alta circa mente indicato nelle calde giornate estive. 8 metri. Il percorso, all’inizio è su mulattiera e, passate Si prosegue utilizzando le catene lungo il sen- le case della località Groppello, si prosegue su tiero sul lato sinistro e si arriva alla selletta sentiero nel bosco a circa 10 metri sopra il let- presso cui si trova l’incrocio con il sentiero al- to del torrente Meria. to che arriva anch’esso da Sonvico. Una volta che il percorso incrocia il fiume, Si prosegue verso destra e si arriva in breve si prosegue lungo il suo letto attraversando- all’Alpe d’Era; un bel pianoro con una decina lo molte volte. di case e una bella cappella completamente di- Da questo punto si possono ammirare mol- sabitate, ma ben tenute. te piccole cascate e pozze d’acqua azzurra cri- Il sentiero di ritorno non ha difficoltà tecni- stallina ed alcune marmitte dei giganti. che e presenta solo alcuni tratti esposti, ma Arrivati circa a metà percorso, il sentiero si fa con corrimano di protezione. 24
18 SABATO B IM B I IN CA MMI N O GIUGNO Antiche miniere dei Piani Resinelli S ituate ai Piani Resinelli, queste sì che il percorso non sia troppo impegnati- miniere sono tornate a nuova vi- vo. La cosa stupefacente è trovare la statuet- ta nell’anno 2002. Dall’agosto di ta di S. Barbara all’ingresso, la protettrice quell’anno, a seguito di una impo- dei minatori. Nonostante non ci si lavori da nente opera di ristrutturazione e messa in decenni, vengono mantenute le stesse tradi- sicurezza, è infatti possibile visitare le anti- zioni, come celebrare una messa in suo ono- che miniere della zona. re il giorno 4 dicembre. Esperte guide ci accompagneranno alla sco- La miniera “Anna”, smantellata nel 1958, per- perta delle miniere illustrando la loro storia. mette la comprensione dei diversi metodi Le miniere visitabili sono di origine rinasci- estrattivi legati alle epoche ed ai mezzi di- mentale. I primi documenti a citarle risal- sponibili. gono al 1637; sono rimaste aperte fino alla Da questa miniera, principalmente si estrae- metà del 1900 e la loro chiusura fu dettata va Galena Argentifera. Disposta su due livel- prettamente da meri motivi economici. li caratterizzati da alternarsi di sali-scendi ed La miniera “Anna” è quella più semplice- ampie gallerie a corridoi è quasi interamen- mente percorribile, adatta a bambini e adul- te illuminata, consente di immergerci in un ti di ogni età. Il suo sviluppo orizzontale fa mondo sconosciuto a tanti. 25
SAB. e DOM. 25 26 A LP INIS M O G I OVA N I L E - GIUGNO Rifugio Il Biondo Altitudine 1.322 mt Lunghezza del percorso 10 km Tempo di percorrenza 6h Diff. EE I l Rifugio “Il Biondo” è una rifugio-bivacco l’area pranzo, l’angolo caminetto e servizi, mentre inaugurato il 23 settembre 2001. È situato in al piano superiore l’area notte con 14 posti letto ed località Sotto il Pizzo-Pra Baffone, a quota un locale ripostiglio. 1350 s.l.m., ed è stato realizzato dalla sezione All’esterno del rifugio ci sono prati che permet- CAI di Barzanò e dal Consorzio forestale di Pra- teranno ai ragazzi di effettuare un attendamento. ta Camportaccio. È dedicato al defunto Luigi Vi- I ragazzi potranno così passare una notte in tenda ganò, caduto sul Pizzo di Prata nel 1994, e che di con la possibilità di godere del supporto logisti- quel Pizzo aveva scritto: “Fu da quel giorno che il co del rifugio per la preparazione della cena, della Pizzo Prata mi tornava in mente, di tanto in tan- colazione e per l’utilizzo dei servizi igienici. to, come un tic. Dovevo salire quella montagna Il percorso per arrivare al rifugio inizia da Prata prima o poi.” Camportaccio; inizialmente si percorre una mu- Il Pizzo di Prata, dall’alto dei suoi 2727 metri, vigi- lattiera per poi diventare un sentiero. Salendo si la sul rifugio e, così facendo, sulla memoria dell’a- passa da isolate baite, da piccoli borghi di mon- mico “Biondo”, socio del CAI di Barzanò. tagna, si attraverseranno boschi e creste scoscese. Il rifugio è nato grazie al recupero di una vecchia Dopo la fatica della salita i ragazzi dovranno or- baita e si sviluppa su due piani: al piano terra l’an- ganizzare il campo tende per passare la notte ed golo cottura (con stufa a legna e fornello a gas), iniziare a cucinare per la cena! 26
da SABATO a SABATO 9 16 A L P INIS M O G I OVA N I L E La settimana estiva - LUGLIO Oga Valdisotto A nche nel 2022 torneremo ad Oga dove ormai ci sentiamo un po’ di casa. Oga è un piccolo paese dell’Alta Valtel- lina, frazione del comune di Valdisot- to, vicino a Bormio, inserito nell’ampio territorio del Parco Nazionale dello Stelvio. Ci faranno da co- rona alcune tra le più belle vette delle Alpi Centrali: il Gran Zebrù, il Pizzo Tresero, Il Monte Cevedale, il Palon de la Mare, il Monte Pasquale, la Punta San Matteo, il Monte Confinale, la Cima Piazzi, la cima della Reit, solo per citarne alcune. Avremo in gestione per l’intera settimana la casa vacanze di proprietà della parrocchia, ubicata al pre e comunque alla portata di tutti. centro del paese. Non mancheranno però i giochi di gruppo, i pic- Ci attendono, come ovunque in montagna, nuovi coli lavoretti “fa da te” e altri momenti dedicati al- sentieri su cui cadenzare il nostro passo, stupende la conoscenza dell’ambiente montano e del suo ha- vallate da ammirare e conservare nella memoria, bitat. nuovi e vecchi amici con cui camminare insieme e Ai ragazzi e alle ragazze viene inoltre chiesta la di- condividere tante bellissime emozioni. sponibilità a “mettersi in gioco” durante le escur- Il “cuore” della settimana saranno ovviamente le sioni con piccoli compiti (rilevazione percorso, re- escursioni, varie e diversamente impegnative, sem- lazione descrittiva, fotografie). 27
9 LUGLIO 10 11 ALPINISMO GIOVANILE - GRUPPO A SAB., DOM. e LUN. - - Trekking Alta Via della Valmalenco L a Valmalenco è la parte della Valtelli- Prima tappa na che conta il maggior numero di ri- Il primo giorno da Campo Moro, i ragazzi fugi ed offre numerose possibilità di inizieranno la salita verso il rifugio Marinel- trekking; uno di questi è l’Alta Via del- li-Bombardieri transitando dal rifugio Carate. la Valmalenco, un itinerario suddivisibile in di- La prima parte del percorso è sicuramente la verse tappe che si snoda quasi totalmente oltre più impegnativa, le pendenze sono elevate e in i 2000 m di altitudine e offre scorci panorami- men che non si dica si guadagnano molti metri. ci unici. Nei punti maggiormente esposti anche se privi I ghiacciai del Disgrazia, del Bernina e dello di grossi pericoli per rendere più sicuro il pas- Scalino, i caratteristici laghetti alpini dalle ac- saggio sono state allestite delle catene. que cristalline ed i pascoli in quota accompa- Il sentiero principale sale con continui tornan- gneranno i ragazzi nel loro percorso. ti; anche l’ambiente circostante cambia notevol- Il trekking si articolerà su tre giornate con le se- mente, il bosco di larici lascia posto a prati e mas- guenti tappe: da Campo Moro al rifugio Mari- si che accompagneranno sino al rifugio Carate. nelli-Bombardieri, dal rifugio Marinelli-Bom- Dal rifugio è possibile ammirare tutte le vette bardieri al rifugio Bignami, dal rifugio Bignami vicine, in particolar modo il Pizzo Scalino che a Campo Moro si trova proprio di fronte. La salita prosegue in- 28
contrando diversi laghetti alpini e alcuni tor- piz Zupò, sotto i quali si stende la vedretta di renti formatisi dallo scioglimento delle nevi. Fellaria; poco al di sotto l’Alpe Fellaria, si rag- Dal rifugio Marinelli Bombardieri (m. 2813) giunge il rifugio Bignami (m. 2385). sarà possibile ammirare i bellissimi panorami Tempo: 4h verso i ghiacciai che ci circondano. Tempo (di salita): 3h Terza tappa Il terzo giorno sarà una tappa di interesse na- Seconda tappa turalistico e di notevole sviluppo, ma priva di Il secondo giorno si effettuerà una traversa- grosse difficoltà. ta dal rifugio Marinelli-Bombardieri al rifugio Dal rifugio Bignami si attraversa il circo con i Bignami, attraverso la Bocchetta di Caspoggio torrenti glaciali (ponti) sino all’Alpe Gembrè e situata a 2983 metri, il punto più alto dell’inte- da qui su ampia mulattiera si perviene alle bai- ro trekking. te dell’Alpe Val Poschiavina. La salita permetterà di ammirare da vicino altri Risalita per intero la suggestiva e riposante val- due giganti del gruppo del Bernina, che nella lata, si incontrano i tratti più impegnativi nella precedente tappa ci sono rimasti nascosti: piz salita ai passi dove si può apprezzare una bella Argient (m. 3915) e del piz Zupò (m. 3995). veduta sulla Val Poschiavo e le cime dei gruppi Superata la Bocchetta sembra aprirsi un nuovo dell’Ortles-Cevedale e Adamello. mondo: non più le torreggianti e maestose ci- Dal Passo Campagneda si scende verso i pasco- me del gruppo del Bernina, ma una profonda li dell’omonimo alpeggio incontrando una serie fuga di quinte, montagne dietro le quali si pro- di gradevoli laghetti per poi deviare verso sud filano altre montagne. ovest in direzione dell’Alpe Prabello in direzio- Il primo tratto della discesa sul nevaio che si ne del rifugio Cristina. trova sotto la bocchetta richiede attenzione, Il percorso descritto segue sino all’Alpe di Val perché si deve superare una piccola fascia roc- Poschiavina un tratto di variante; il percorso ciosa, con l’ausilio di corde fisse. base, di analoga lunghezza e durata, prevede la Scesi all’Alpe Fellaria (m. 2401), si torna ad am- discesa alla diga di Alpe Gera (m. 2100). mirare la poderosa mole del piz Argient e del Tempo: 5h 29
3 SABATO A LP INIS M O G I OVA N I L E Rifugio Rosalba SETTEMBRE Altitudine 1.322 mt Lunghezza del percorso 8 km Sentiero Direttissima Tempo di percorrenza 5h Diff. EEA Sentiero delle Foppe Tempo di percorrenza 3h e 30’ Diff. EE I l rifugio Rosalba è ubicato a m.1730 pres- lita si svolge su di una ripida costa erbosa fino a so il Colle del Pertusio sulla cresta Ovest del- raggiungere delle placche che conducono ad un la Grignetta tra la Val Monastero e la Val Sca- sovrastante canalone dove ha inizio il tratto at- rettone. trezzato. Il gruppo “Alpinismo Giovanile A” percorrerà il Dapprima è necessario effettuare una traversata sentiero delle “Direttissima”. con corda metallica e pioli, poi una volta giunti Questo sentiero attrezzato è uno dei più suggesti- nel canalone si sale il Caminetto Pagani median- vi percorsi del gruppo delle Grigne. te delle scale. L’itinerario ha inizio dai Piani dei Resinelli e con- Da questo punto inizia la Cengia Ferrari con i duce al Colle Valsecchi da dove è possibile diri- suoi numerosi sali-scendi, si oltrepassa il grup- gersi verso il rifugio Rosalba. po del Fungo (sulla sinistra, verso valle) e il cana- Dal parcheggio dei Piani Resinelli si seguono le lone Angelina (o di Val Tesa) che sale alla Guglia indicazioni per il rifugio Porta. All’inizio si per- Angelina fino ad arrivare a un bivio dove un se- corre un tratto di ripida salita su strada asfaltata, gnavia indica, sia verso destra (in salita) che verso poi, senza arrivare al rifugio, dove la strada piega sinistra (in discesa) il rifugio Rosalba. Se si segue a destra, si prosegue dritto fino a incontrare le re- verso sinistra il sentiero perde quota e costeggia la lative indicazioni. parete sud della Piramide Casati e poi risale verso Qui si prende il sentiero denominato “Direttis- il Colle del Pertusio. sima” (in parte attrezzato con catene e scalet- Si perde inizialmente quota, poi si costeggia la te) che taglia il versante meridionale della Gri- Torre Cecilia e infine si giunge al rifugio Rosalba. gnetta. Dopo aver guadagnato quota si giunge Il gruppo “Alpinismo Giovanile B” salirà invece in prossimità del canalone Caimi. Da qui la sa- al rifugio Rosalba lungo il Sentiero delle Foppe. 30
10 B IM B I IN CA MMI N O SABATO SETTEMBRE Parco del Curone Cascina Bagaggera Altitudine 450 mt Lunghezza del percorso 8 km Tempo di percorrenza 3h Diff. E I l Parco regionale di Montevecchia e del- ed agriturismi la cascina Bagaggera è un posti- la Valle del Curone è un luogo incantevo- cino incantevole: una fattoria con maialini, ca- le situato a meno di un’ora da Milano e in pre, polletti, oche ed un immenso spazio verde. cui l’uomo e la natura convivono armonio- La cascina organizza alcuni eventi per bimbi: samente. Si tratta di un’area in cui sono presen- laboratori, visita agli animali, Inoltre questa ti zone di rilevante interesse ambientale, centri fattoria ha un importante compito sociale: si urbani, insediamenti produttivi e aree destina- avvale della collaborazione di ragazzi disabili te all’agricoltura e all’allevamento. Il Parco è at- di Lecco che qui imparano un mestiere attra- traversato dai torrenti Curone e Molgoretta e verso tirocini ed apprendistato, inoltre offre presenta una ricca varietà di percorsi che costi- stage ai laureandi dell’Università di Agraria di tuiscono ottime occasioni per trascorrere una Milano e Ancona ed offre uno spazio di or- giornata all’aria aperta, Tra le numerose cascine toterapia. 31
9 A LP INIS M O G I OVA N I L E DOMENICA OTTOBRE Via dei Altitudine 700 mt Lunghezza del percorso 15 km Tempo di percorrenza 5h Terrazzamenti Diff. E L a Via dei Terrazzamenti è situata sul percorso si svolge ad una quota costante verso versante più solivo della Valtellina, Postalesio attraversando bellissimi boschi che quello delle Alpi Retiche, ad una quota regalano un po’ di ombra e anche degli ottimi compresa tra i 300 e i 700 m. E’ un per- scorci sulla valle in cui scorre il fiume Adda. corso che collega Morbegno a Tirano raccon- A Castione Andevenno si trovano i vigneti da tando la storia e la grandezza del lavoro dell’uo- cui si ottiene il famoso vino Sassella. mo, che è riuscito a rendere coltivabili le pendici Lungo il percorso le viti diventano sempre più di queste montagne: non a caso si parla spesso in numerose e dopo Castione è una vera distesa! Le Valtellina di “viticoltura eroica”. vigne sono ricavate terrazzando il fianco ripido e Oltre che apprezzare la bellezza paesaggisti- roccioso della montagna con muri a secco e so- ca, percorrendo la Via dei Terrazzamenti si può no esposte a sud per ottenere il maggior apporto scoprire un immenso patrimonio culturale: di calore solare che permette all’uva di maturare. chiese, siti preistorici, cantine rurali, agriturismi Il vigneto a terrazzi assume in questa zona un e antichi borghi. alto valore paesaggistico oltre che agrario e sto- Con i ragazzi percorreremo solo una parte di rico. questo itinerario, da Berbenno a Sondrio. La discesa verso Sondrio è abbastanza ripida ma Dalla chiesa di Santa Maria Assunta nel centro anche scenografica e permette di capire cosa si- di Berbenno si sale fino al borgo di Polaggia do- gnifica realmente coltivare queste terre strappate ve ha inizio la Via dei Terrazzamenti. Da qui il alla montagna nel corso dei secoli. 32
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