INSIEME in MONTAGNA - CAI Veduggio

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INSIEME in MONTAGNA - CAI Veduggio
C.A.I. VEDUGGIO CON COLZANO

          Alpinismo, escursionismo, sci,
          alpinismo giovanile, bimbi in cammino,
          arrampicata e... tanto altro

    INSIEME in
   MONTAGNA
“La montagna ci offre la cornice... tocca a noi inventare
la storia che va con essa!” - Nicolas Helmbacher

Programma delle attivita’ 2022
INSIEME in MONTAGNA - CAI Veduggio
Il programma
                               completo
Dom 16 – 23 – 30 / 1 CORSO DI SCI – CHIESA IN VALMALENCO

Mar 2 / 2 PRESENTAZIONE ATTIVITÀ DI ALP. GIOVANILE (salone baite)      Bimbi In Cammino | Alpinismo Giovanile (A e B)

Dom 13 / 2 SCI E CIASPOLE ALL’APRICA

Dom 20 / 2 VAL TARTANO – RIFUGIO IL PIRATA                             Bimbi In Cammino | Alpinismo Giovanile (A e B)

Dom 27 / 2 SCI E CIASPOLE A CERVINIA

Sab 12 / 3 CRUS DE L’OMM – Sentiero incantano a Cernobbio              Bimbi In Cammino

Dom 20 / 3 SENTIERO DEL TRACCIOLINO (Val Codera/Val dei Ratti)         Bimbi In Cammino | Alpinismo Giovanile (A e B)

Dom 27 / 3 TORNO – MONTE PIATTO – BRUNATE - E

Dom 3 / 4 MONTE PANIGAS – MONTE PUSCIO (Crevenna)                      Alpinismo Giovanile (A e B)

Sab 9 / 4 SENTIERO DEL VIANDANTE – LECCO/ABBADIA LARIANA               Bimbi In Cammino

Sab 23, dom 24 e lunedì 25 / 4 TREKKING - VIA DEGLI DEI - E

Sab 30 / 4 PARCO REGIONALE SPINA VERDE (San Fermo della Battaglia)     Bimbi In Cammino

Dom 8 / 5 RIFUGIO LAGHI GEMELLI (Alta Val Brembana)                    Alpinismo Giovanile (A e B)

Dom 15 / 5 FERRATA SUCCETTI (Val Chiavenna) - EEA

Sab 28 / 5 CASCATE ACQUAFRAGGIA –SAVOGNO – DASILE (Val Chiavenna)      Bimbi In Cammino

Dom 5 / 6 LAGHI DI CANTARENA (Val Bondone) - E

10-11-12-17-18-19 / 6 FESTA DELLE BAITE

Sab 11 / 6 SENTIERO DEL FIUME (Mandello – Alpe d’Era)                  Alpinismo Giovanile (A e B)

Sab 18 / 6 ANTICHE MINIERE PIAN DEI RESINELLI                          Bimbi In Cammino

Sab 25 e dom 26 / 6 RIFUGIO IL BIONDO (Val Schiesone) - Attendamento   Alpinismo Giovanile (A e B)

Sab 2 e dom 3 / 7 RIFUGIO DEGLI ANGELI – TESTA DEL RUTOR - F

Sab 9, dom 10 e lun 11 / 7 TREKKING ALTA VIA DELLA VALMALENCO          Alpinismo Giovanile (A)

Da Sab 9 a sab 16 / 7 SETTIMANA ESTVA AD OGA (Alta Valtellina)         Alpinismo Giovanile (A e B)

Dom 24 / 7 CAPANNA DEL FORNO (Valle del Forno) - EE

Sab 3 / 9 RIFUGIO ROSALBA (Grignetta)                                  Alpinismo Giovanile (A e B)

Sab 10 / 9 PARCO DEL CURONE – CASCINA BAGAGGERA                        Bimbi In Cammino

Dom 11 / 9 ANELLO DEI 4 LAGHI (Alta Val Gerola) - EE

Sab 17 / 9 ESCURSIONE NOTTURNA                                         Bimbi In Cammino | Alpinismo Giovanile (A e B)

Dom 2 / 10 VARAZZE – MADONNA DELLA GUARDIA - E

Dom 9 / 10 VIA DEI TERRAZZAMENTI (Bassa Valtellina – Sondrio)          Alpinismo Giovanile (A e B)

Dom 16 / 10 PARCO DELLE FUCINE CASTO (Val Sabbia – Brescia)            Bimbi In Cammino | Alpinismo Giovanile (A e B)

Sab 29 / 10 ESCURSIONE NOTTURNA

Dom 4 / 12 PRANZO SOCIALE – GIORNATA DEL TESSERAMENTO

Sabato 17 / 12 NOTTURNA DI NATALE

27 / 12 – 1 / 1 / 2023 SETTIMANA INVERNALE

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Ancora e sempre in cammino

L’
             anno appena trascorso, al netto del-           Il programma che proponiamo è ampio, di buon
             le difficoltà legate alla situazione di        livello, che copre tutte le stagioni e si rivolge a tutti
             emergenza di cui tutti siamo ben con-          i soci indipendentemente dall’età, dalle capacità e
             sapevoli, è stato per la nostra sezione        dall’esperienza; si prevedono attività di semplice
estremamente positivo.                                      escursionismo e altre più impegnative, salite su
Pur con qualche necessaria rinuncia indipendente            sentieri attrezzati e su cime innevate, percorsi sul-
dalla nostra volontà, siamo comunque riusciti ad            le montagne di casa e trekking lungo storiche vie
effettuare gran parte delle attività programmate;           sul mare e sui nostri Appennini
soprattutto, consapevoli dell’importante valore             Un cammino da affrontare sempre con la giusta
educativo del percorso proposto, abbiamo cerca-             preparazione, i necessari margini di sicurezza e
to di mantenere e gestire al meglio tutte le attività       l’opportuna attenzione, garanzie tutte per vivere
legate ai gruppi di Alpinismo Giovanile e Bimbi             piacevoli esperienze in montagna e momenti di
in Cammino.                                                 sana condivisione.
Nel contempo, ed è una costante di questi ultimi            Una parte consistente del nostro programma è
anni, è cresciuto anche il numero dei tesseranti            dedicata alle attività giovanili, a cui riserviamo
arrivando a 391 soci. Un traguardo notevole per             una presentazione specifica in altra parte di que-
una sezione di un piccolo paese come Veduggio,              sto fascicolo, consapevoli dell’importanza di far
segno della crescita della passione per la monta-           conoscere la montagna alle nuove generazioni e
gna e dell’apprezzamento per le nostre proposte e           trasmettere loro la nostra passione.
per il nostro impegno.                                      Un programma per continuare a scoprire la mon-
Iniziamo dunque un nuovo anno tutti insieme in              tagna e viverla con intensità in compagnia di tanti
montagna, con speranza e fiducia, anche se, ne              amici.
siamo consapevoli, non mancheranno difficoltà
legate ad una situazione generale tutt’ora di par-                                         IL PRESIDENTE,
ziale incertezza.                                                                 IL CONSIGLIO DIRETTIVO,

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INSIEME in MONTAGNA - CAI Veduggio
Arriva la neve e si parte!
                                        Tutti con sci e ciaspole ai piedi

                                   Se stare sulla neve è divertente per gli adulti, figuriamoci per un bambino. E’ un’attività per-
                                   fetta per stare all’aria aperta anche d’inverno ed è importante partire con il piede giusto.
La stagione invernale comincia proprio con il corso a Chiesa Valmalenco affidandoci all’esperienza dei maestri di sci.
Acquisire da subito la tecnica giusta è fondamentale, ma non solo, si impara a stare con gli altri divertendosi ed aiutandosi,
si impara a rispettare le regole ed essere prudenti per sciare in sicurezza acquistando fiducia in se stessi e non essere un peri-
colo per gli altri. Le piste da sci sono come le strade e i sentieri: è necessario affrontarle in sicurezza, per questo serve affinare
la tecnica per sentirsi più sicuri e rispettare lo spazio di tutti. Non c’è limite di età per mettersi in gioco e imparare a sciare.

                                                                       16GENNAIO
                                                                          23 30
SCI                                                                                         DOMENICA

                                                                                        -                     -

Chiesa in
Valmalenco

L
          a Scuola Sci e Snowboard Valmalenco
          opera da più di 50 anni offrendo lezio-
          ni di sci, snowboard e fondo con pro-
          fessionalità e competenza. Il compren-
sorio dell’Alpe Palù si chiama Valmalenco Ski
Resort e si trova ai piedi della catena montuo-
sa del Bernina, la vetta più alta e maestosa del-
le Alpi centrali. Il panorama dalle piste del Palù
regala grandi emozioni, sciare circondati da al-
cune delle montagne più alte delle Alpi è un’e-
                                                                         CORSO DI SCI
sperienza unica, attorno a noi il Monte Disgra-
zia, il Pizzo Scalino, il Pizzo Bernina e molte
                                                                         E TANTO ALTRO
altre cime sempre innevate.                                           lo sci di fondo adatti ad ogni tipo di esigenza.
I sessanta chilometri di piste del comprenso-                         Alle piste naturali del Lago Palù, che si snoda-
rio dell’Alpe Palù sono il biglietto da visita della                  no per 17 chilometri in una splendida e soleg-
Valmalenco. Si arriva all’Alpe Palù con la mo-                        giatissima conca a 2000 metri di quota, si af-
dernissima Snow Eagle, la più grande funivia                          fiancano gli anelli di San Giuseppe.
d’Europa. Con le sue cabine da 160 persone si                         La montagna, specie in inverno, regala sensa-
raggiunge in un balzo quota 2080, su un terraz-                       zioni uniche. Un’atmosfera magica, fiabesca,
zo da cui, con una vista mozzafiato, si domina-                       che avvolge le escursioni con le racchette da ne-
no le Alpi.                                                           ve ai piedi, o con gli sci in ampie conche pun-
In Valmalenco, al cospetto di scenari di impa-                        teggiate di conifere, laghi alpini ghiacciati, pla-
gabile bellezza, si trovano tracciati e anelli per                    cidi villaggi e cime maestose.

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   S C I E C IA S POL E

  Aprica
                                                                        FEBBRAIO

U
             n comprensorio sciistico molto           terno dell’Osservatorio Eco-faunistico Alpi-
             vario quella di Aprica all’interno       no di Aprica. Questi magnifici animali vi-
             del Parco Regionale delle Orobie         vono in semi libertà all’interno di un’area di
             Valtellinesi. Sono presenti vari         circa 20 ettari e gli sciatori possono ammi-
generi di piste da sci, dalle azzurre alle ne-        rarli mentre mangiano o si riposano ai mar-
re per soddisfare tutti, dai principianti agli        gini della recinzione, a loro volta incuriositi
sciatori più esperti. Si sale fino a 2300m, in        dagli sciatori o forse lì, quasi a bordo pista,
Valletta, cuore del Palabione, da dove si do-         proprio per farsi fotografare, chissà…
mina tutto il paese. Gli sciatori più preparati       Per i soci che lo desiderano valuteremo la
si mettono alla prova tra piste rosse e nere,         possibilità di trascorrere tra amici anche
come il “Pistone” della Magnolta mentre chi           la serata del sabato nel caldo abbraccio del
si vuole godere il panorama, senza troppo             rifugio CAI Valtellina, accompagnati dalle
impegno, si diverte sulla Superpanoramica             specialiltà valtellinesi per una cena tipica in
di oltre 6 km del Baradello.                          quota con relativo pernottamento
Sciando o, più facilmente risalendo con gli           Il rifugio si trova a quota 1920 mt e dispo-
impianti, può capitare di imbattersi nelle            ne al primo piano di camere molto grandi
impronte lasciate nella neve fresca da uccel-         con bagno privato e con balconcino dove
lini, lepri, volpi e scoiattoli. Ma sulle piste       è possibile godere di una vista mozzafiato
da sci di Aprica non è inusuale fare degli in-        su tutta la Valtellina. Se in estate il rifugio
contri veramente speciali! Se si scende lun-          è raggiungibile a piede, in inverno ci si ar-
go le piste “B” e soprattutto “C” del Palabio-        riva solo con gli sci ai piedi poiché è situa-
ne, che portano in paese, si possono vedere           to a metà della seggiovia Quadrifoglio del
gli stambecchi e camosci che vivono all’in-           Palabione.

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   SCI E CIASPOLE

  Cervinia
                                                                         FEBBRAIO

S
          oprannominato “il più nobile scoglio          na che svizzera, lasciandosi “catturare” da so-
          d’Europa”, il monte Cervino è un’ico-         ste enogastronomiche nei tanti ristoranti sul-
          na di bellezza a livello mondiale. La         le piste.
          sua forma perfettamente piramidale            La geografia del luogo racconta di tre valli e due
ipnotizza lo sguardo e lo rende semplicemen-            nazioni, Italia e Svizzera, per uno sci interna-
te inconfondibile.                                      zionale, senza confini.
Cervinia, la località ai piedi della montagna, è        Pochi scelgono di rinunciare agli sci per ammi-
famosa per il suo comprensorio sciistico che            rare a passo lento uno dei paesaggi più mozza-
vanta una quantità abbondante di neve per               fiato delle Alpi.
diversi mesi all’anno grazie alle quote elevate         Con le ciaspole si può salire da Cervinia al La-
su cui si sviluppa l’intero domaine skiable del         go Goillet (2550 m) su un percorso della lun-
“Cervino Ski Paradise”.                                 ghezza di 4 km. Passeggiata molto bella sia per
Le tre regine di questo grande comprensorio,            i panorami a 360 gradi sia per il punto d’arrivo:
tra i più vasti e frequentati al mondo, Breu-           il lago Goillet, uno specchio d’acqua proprio ai
il-Cervinia, Valtournenche e Zermatt (Svizze-           piedi del Cervino, una cartolina tutta da vivere!
ra) sono tra loro collegate da una miriade di pi-       In più, niente impianti sopra la testa.
ste e da una fitta rete di impianti che consente        Partenza da Cervinia,si segue la strada forestale
un collegamento senza mai dover togliere gli            che arriva fino al lago, oppure, qualora la neve
sci, ammirando il Cervino sia dalla parte italia-       lo permetta, seguendo il sentiero 16.

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   ES C U R S IO NISMO                                                       DOMENICA

          Brunate
          Monte Piatto
          Torno                                                            MARZO

              Altitudine 600 mt
              Dislivello 400 mt
              Tempo complessivo 3h e 30’
              (Brunate 1h - Monte Piatto
              1h e 30 -Torno 1h)
              Diff. E

I
     paesini che circondano il lago di Como           corsi unici alla scoperta del territorio.
     sembrano piccoli presepi arroccati sui           Da Como (Via Tommaso Grossi) si sale a
     monti; spesso ci si può arrivare solo a          Brunate lungo la via delle Scalette (ore 1 cir-
     piedi e un tempo l’unico modo per rag-           ca). Da Brunate si prende il sentiero indica-
giungerli era quello di percorrere le mulattie-       to come “Strada Regia” fino a raggiungere i
re, una rete di sentieri che congiungeva tutti        Monti di Blevio. Si lascia la Strada Regia e si
i paesi e permetteva a viandanti e commer-            prosegue fino ad arrivare ai Monti di Sorto e
cianti di spostarsi in questa zona. La strada         successivamente alle case dei Monti di Cazza-
‘Regia’ era una di queste, un tracciato a mezza       nore. Da qui in pochi minuti si arriva a Mon-
costa che percorre la sponda orientale del ra-        te Piatto.
mo del Lago di Como e collega Como a Bella-           Per la discesa a Torno si può scegliere tra una
gio. Abbandonata ai primi del ‘900, tra il 2002       carrareccia e una mulattiera a gradini. Per il
e il 2006 la Società Archeologica Comense,            rientro da Torno a Como si può scegliere tra
con l’aiuto della Comunità Montana Triango-           gli autobus che passano lungo la provincia-
lo Lariano e grazie a fondi regionali e provin-       le e i battelli che attraccano nella bella piaz-
ciali, ha potuto ripristinarla regalandoci per-       za-porto.

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23APRILE
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E S C U R S IO NIS MO                                                     SAB. DOM. e LUN.

                                                                               -                  -

Via degli Dei                                                                                     Tappa 1
                                                                Passo della Futa – S. Piero a Sieve, 22 km
(Passo della                                                                                      Tappa 2
                                                               San Piero a Sieve – Vetta le Croci, 18.6 km

Futa - Firenze)                                                                                   Tappa 3
                                                                         Vetta le Croci – Firenze, 17.1 km

I
     l trekking ci porterà a percorrere la zona ap-           corso, il più agevole che permettesse di attraversare
     penninica, abbandonando le Alpi che la fanno             questo tratto di Appennino. Tuttavia, al lastricato
     da padrone nelle nostre escursioni. Incontre-            romano si sostituì un semplice sentiero, una stretta
     remo così un paesaggio diverso dal solito, più           mulattiera senza pavimentazione.
dolce di quello alpino, caratterizzato da quote più           La Via degli Dei (della quale percorreremo le ulti-
basse e da una fauna e flora diverse.                         me tre tappe) è un percorso riscoperto alla fine de-
L’intero percorso della “Via degli dei” parte da Bo-          gli anni ’80 del ‘900 da un gruppo di escursionisti
logna e arriva a Firenze. Sul crinale tra Setta e Sa-         bolognesi e ricalca prevalentemente questi antichi
vena, gli Etruschi percorsero per almeno 4 secoli             tracciati: tra Monte Bastione e Monte di Fo’, passa
(VII-IV sec. a.C.) un’antica strada che congiungeva           accanto ad alcuni pregevoli basolati della strada ro-
Fiesole con Felsina, al fine di sviluppare i loro traf-       mana, ora riscoperti.
fici e favorire il loro dominio sulla Pianura Padana.         Il percorso attraversa borghi, cime e vallate. Un
Poi i Romani, avendo fondato nel 189 a.C. la co-              viaggio a piedi di straordinario interesse. Un’im-
lonia di Bononia sui resti dell’antica Felsina, senti-        mersione totale nella natura più bella dell’Appen-
rono la necessità di garantire un collegamento con            nino, tra boschi, valli e crinali incredibilmente pa-
Arezzo e Roma attraverso gli Appennini: sul pre-              noramici, lungo sentieri e antiche mulattiere che
cedente tracciato etrusco costruirono una via tran-           toccano abitati rurali affascinanti. Un’esperienza
sappenninica denominata Flaminia Militare.                    diversa, che garantisce al camminatore la possibi-
Anche nel Medioevo non si perse l’abitudine di                lità di osservare da vicino la fisionomia del paesag-
percorrere a piedi o a cavallo questo antico per-             gio montano.

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INSIEME in MONTAGNA - CAI Veduggio
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   ES C U R S IO NISMO                                                           DOMENICA

                                                                             MAGGIO

                    Ferrata                                Altitudine 490 mt
                                                           Dislivello 210 mt
                                                           Tempo di salita 1h e 45’
                   Succetti                                (discesa 45’)
                                                           Diff. EEA

L
          a via ferrata Succetti, è situata in Val       la verticalità.
          Chiavenna nel territorio del comune            Da segnalare comunque la presenza di vari
          di Mese.                                       traversi, brevi e ben attrezzati, che, se affron-
          E’ una via ferrata di recente realizza-        tati con roccia bagnata o umida potrebbero
zione, inaugurata nel 2016 ed è dedicata alla            essere insidiosi.
memoria di Gianni Succetti, panettiere di Me-            Anche il sentiero di discesa, con l’umidità e
se, conosciuto in tutta la valle, oltre che per          la presenza di foglie, va affrontato con atten-
la propria attività imprenditoriale, per l’impe-         zione.
gno nella sezione CAI di Chiavenna.                      Dal parcheggio presso il campo sportivo di
La ferrata, molto paesaggistica, ha uno svilup-          Mese in 15 minuti si giunge all’inizio della
po principalmente verticale e la progressio-             ferrata che si attacca affrontando un traverso
ne è facilitata da numerose staffe metalliche            a sinistra per poi procedere lungo una parete
lungo tutta la salita. Non presenta grosse dif-          verticale. Tutta la via in realtà è una serie con-
ficoltà tecniche e ha lo scopo di proporsi co-           tinua di traversi e pareti verticali fino alla ci-
me percorso propedeutico per chi, incuriosi-             ma che costituisce un ottimo balcone panora-
to da questo genere di attività, voglia provare          mico su tutta la Valle di Chiavenna.

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INSIEME in MONTAGNA - CAI Veduggio
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E S C U R S IO NIS MO                                                                      DOMENICA

                                                                                        GIUGNO

        Altitudine 2.260 mt
         Dislivello 1000 mt                Laghetti
           Tempo di salita 3h
                       Diff. E             di Cantarena

L
          a val Bondone (termine che deriva dall’ac-           in suo nome la chiesa stessa, da lasciare un regalo
          crescitivo di “bonda”, termine lombardo              di incommensurabile valore: fu lei stessa a dipinge-
          che significa “conca”) appartiene al terri-          re, nella chiesa, la sua immagine. Ecco perché il ve-
          torio tellino del versante orobico ed è fra          ro volto di Maria è quello che si ammira nella tela
le meno conosciute e frequentate del versante oro-             posta sopra l’altare della chiesa. Questa leggenda ci
bico valtellinese. Stretta com’è fra la val Caronella,         introduce al clima particolarissimo, raccolto, mo-
ad est, e la val Malgina, ad ovest, dà l’impressione,          desto ed insieme unico di questa valle.
a chi la guardi dal fondovalle, di essere una valle            Il percorso si insinua nella valle passando da si-
chiusa, angusta. In realtà così non è. Se, infatti, non        nistra a destra, fino ai prati dell’alpeggio Baita di
è paragonabile, per ampiezza, alle valli vicine, offre,        Monte Basso.
tuttavia, scenari di alta montagna che non deludo-             Da qui per un sentiero a tornanti con pendenza si-
no. I laghetti di Cantarena, in particolare, si pro-           gnificativa si sale fino ad incrociare la GVO (Gran-
pongono come meta di un’interessante escursione,               de Via delle Orobie). Seguendo le indicazioni della
che tocca luoghi tranquilli, solitari ma non mesti.            GVO e dei laghi di Cantarena, si sale verso destra,
Staccandosi dalla statale 38 dello Stelvio a S. Giaco-         dapprima in direzione ovest, poi di nuovo sud, in
mo di Teglio si raggiunge l’abitato di Bondone ar-             uno scenario più gentile, contrappuntato da roc-
rivando fino all’edicola del Parco delle Orobie Val-           ce scistose e radi larici fino a raggiungere la Baita
tellinesi dove si parcheggia. Qui troviamo, presso             di Cantarena. Lo scenario della valle muta: ora al-
il torrente Bondone, la chiesa di S. Lorenzo lega-             le macchie di larici si sostituisce un sistema com-
ta ad una leggenda davvero singolare, secondo la               plesso di dossi con rocce montonate. Poco oltre si
quale la Madonna, giunta qui con in spalla la culla            abbandona la GVO per salire, destreggiandosi fra
di Gesù Bambino, fu tanto contenta dalla devozio-              alcune rocce scistose, fino alla conca del Lago Selù
ne semplice e fervente della gente, che aveva eretto           e, più avanti, ad un secondo e più piccolo laghetto.

                                                          10
SAB. e DOM.

                                                                                       2 3
   A LP INIS M O
                                                                                                -

                                                                                      LUGLIO

Rifugio degli Angeli                                                               Altitudine 3486 mt
                                                                                 Da Bonne al Rifugio
Testa del Rutor                                                                           degli Angeli
                                                                                    Dislivello 1.252 mt
                                                                               Tempo di salita 3h e 30’
Giorno 1                                                                                           Diff. E
Da Bonne, sopra i Laghi di Morion, in co-                                    Dal Rifugio degli Angeli
mune di Valgrisanche si sale fino alle baite                                     alla Testa del Rutor
dell’alpe Vieille e da qui al Rifugio.                                            Dislivello m. 570 mt
                                                                                     Tempo di salita 3h
Giorno 2                                                                                         Diff. PD
Dal Rifugio deli Angeli con un lungo tra-
verso si raggiunge il vallone che conduce al
Colle del Rutor (3.373 m) e lo si risale inter-              breve al più lungo, dal più pianeggiante al più ri-
amente prendendo come riferimento i resti                    pido ma, sicuramente, non mancano mai la sug-
della vecchia capanna Deffeyes. Dal colle si                 gestività del paesaggio, il fascino delle montagne
prosegue sotto la cresta sul versante ovest                  e la natura incontaminata.
fino ad arrivare alla Madonnina di vetta                     Il Rifugio degli Angeli si trova m 2916 di quo-
                                                             ta ed è stato ristrutturato dai volontari dell’Ope-
                                                             razione Mato Grosso sulle ceneri del precedente
                                                             Rifugio Scavarda distrutto da un incendio. Il ri-

L
          a Valgrisenche è una valle laterale della          cavato di questa attività viene utilizzato per finan-
          Valle d’Aosta, tra la Valle di Rhemes e la         ziare le missioni di questa associazione in Ame-
          Valle di La Thuile                                 rica Latina.
          Si sviluppa in direzione sud-ovest lun-            La Testa del Rutor (m.3486), detta localmente an-
go il torrente Dora di Valgrisenche, e termina coi           che il Ruitor, è posta nelle vicnanze dello spartiac-
ghiacciai dell’Aiguille e della Gran Sasserie, confi-        que italo-francese anche se la sua cima è in terri-
ne naturale con la francese Val d’Isère.                     torio italiano e comprende alcuni tra i più grandi
La Valgrisanche offre una grandissima varietà di             ghiacciai della Valle d’Aosta, il chiacciaio del Ru-
itinerari, dal più semplice al più arduo, dal più            tor e il ghiacciaio del Morion.

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                                                                                            LUGLIO

             Capanna
             del Forno
                       Altitudine 2.775 mt
                        Dislivello 1.163 mt
                    Tempo di salita 3h e 30’
                      (discesca 3h e 30’)
                                     Diff. EE

L
          a capanna del Forno (m. 2.574) è un rifu-              si segue il sentiero che porta all’Alpe Vezzeda In-
          gio alpino situato in comune di Bregaglia              feriore che si lascia subito a destra prima di risalire
          (Canton Grigioni) nelle Alpi Retiche oc-               all’Alpe Vezzeda Superiore. Qui si abbandona l’Al-
          cidentali. Il rifugio è situato nella valle del        ta Via della Valmalenco risalendo sulla destra per
Forno (laterale della Val Bregaglia) e si trova sopra            raggiungere il Pian delle Marmotte e il guado del
il ghiacciaio del Forno e sotto il monte del Forno.              Torrente di Val Bona. Da questo punto si guada-
Si può salire al rifugio partendo dal Passo del Ma-              gna decisamente quota fino a raggiungere la stretta
loja percorrendo la lunga valle del Forno oppure                 porta del Passo di Val Bona (o Bocchetta del For-
partendo da Chiareggio valicando il confine tra                  no) a m. 2775. Si scende poi in territorio elvetico
Svizzera e Italia in corrispondenza del passo del                seguendo un ampio cerchio in senso antiorario
Forno a 2775 m.                                                  stando al bordo del crinale del Monte del Forno fi-
Da Chiareggio (m. 1612), località Pian del Lupo,                 no a raggiungere la Capanna del Forno.

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           Anello dei 4 laghi
                                                                                 SETTEMBRE

    Altitudine 2.457 mt
    Dislivello 1.100 mt
    Tempo di percorrenza 6 h

Q
                 uesta escursione permette di tocca-
                 re i quattro laghi dell’alta Valgerola
                 occidentale: Trona, Inferno, Roton-
                 do e Zancone. Siamo in un ambien-
te che ci fa vivere sensazioni di alta montagna a
causa dell’asprezza delle formazioni rocciose. Sui
dirupi sommitali è abbastanza frequente imbat-
tersi in alcuni esemplari di stambecchi. Inoltre è
possibile imbatterci nelle tracce delle miniere di
ferro, in passato tra le economie di questa valle.
L’itinerario inizia dal parcheggio di Pescegallo e             gue per raggiungere prima la Bocchetta di Varro-
segue la pista in piano che sale nel bosco verso il            ne (m. 2130) e successivamente la Bocchetta d’In-
Lago di Trona. Il lago, di origine glaciale, è dai pri-        ferno (m. 2306) fino alla sella posta a m.2457. Da
mi anni ’40 una fonte di energia elettrica. Si supe-           qui con una ripida discesa ci si porta nella con-
ra la diga e si segue la traccia che risale la pietraia        ca del Lago Rotondo (m. 2254) e successivamen-
verso il Lago Inferno (m.2072), affiancando i resti            te al Lago Zancone (m. 1957) per rientrare poi a
di antiche miniere. Questo bacino, anch’esso ar-               Pescegallo.
tificiale, si trova tra il Pizzo di Trona, il Pizzo dei        Il percorso può essere effettuato anche in senso
Tre Signori e il Pizzo Varrone. Il sentiero prose-             inverso.

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                                                                              OTTOBRE

                              Varazze
                Madonna della Guardia
                                                            Lunghezza percorso 11 km
                                                            Altitudine 447 mt
                                                            Tempo di percorrenza 3h e 15’
                                                            Dff. E

S
           ituato a Casanova, una frazione di            in passato. Si compiono alcuni tornanti e do-
           Varazze che si erge sul monte Gros-           po il percorso aumenta di pendenza.
           so, il Santuario di Nostra Signora            Quando la pendenza si attenua, la strada per-
           della Guardia è di recente costruzio-         corre i Piani della Noia fino a sotto il Santua-
ne, essendo stato innalzato intorno al XIX se-           rio dove si può scegliere se prendere il sentie-
colo. Dalla struttura particolarmente sempli-            ro più stretto e ripido sulla destra o percorrere
ce, con facciata scarna, un campanile sul lato           l’ultimo tratto sterrato sulla sinistra.
occidentale dell’edificio, e un interno a navata         L’arrivo al Santuario della Madonna della Guar-
unica con copertura a botte, conserva al suo             dia è spettacolare, benché la quota sia modesta
interno la statua della Nostra Signora della             il panorama sull’arco ligure è molto bello.
Guardia.                                                 Per il ritorno si segue prima la carrareccia e
L’itinerario che parte da Varazze è considera-           successivamente il sentiero fino alla strada
to il percorso “ufficiale” che porta al santuario        asfaltata che porta alla baia del Corvo. Qui ci
della Madonna della Guardia denominato Sa-               si innesta sul lungo mare e ci si porta a Va-
lita Cavetto                                             razze percorrendo una magnifica passeggiata
All’inizio la pendenza è dolce, la vegetazione           realizzata sul vecchio percorso della ferrovia.
bassa, ma piuttosto fitta. Si sale fra ginestre e        Lungo il percorso si godono scorci di insena-
mirti con la nota dolente degli evidenti segni           ture e scogliere a picco sul mare, interrotte da
di incendi dolosi che hanno rovinato la zona             piccole spiagge.

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Alpinismo giovanile
            L’uomo e la montagna
L’attività di Alpinismo Giovanile per l’anno 2022 è articolata in tre gruppi suddivisi
per fasce d’età:

  • Alpinismo Giovanile A (nati dal 2004 al 2008 – 3^ media e scuole superiori)
  • Alpinismo Giovanile B (nati dal 2008 al 2012 - dalla classe 4^ elementare
    alla classe 3^ media)
  • Bimbi in cammino (nati dal 2012 al 2015 - dalla classe 1^ elementare
   alla classe 4^ elementare)

Un quarto gruppo è quello formato da ragazzi/e di età diverse che frequentano il corso di arrampicata organizza-
to dalle sezioni Cai di Barzanò e di Veduggio con Colzano.
La nostra sezione da sempre propone un percorso di avvicinamento alla pratica della montagna rivolto alle nuove
generazioni.
La montagna è un patrimonio naturale inestimabile da conoscere e valorizzare in un ambiente spesso incontami-
nato, offre un’attività all’aria aperta importante per il benessere fisico e invita a recuperare il nostro rapporto con
la natura e a riscoprire il valore del silenzio.
Consente inoltre di vivere esperienze gioiose ed entusiasmanti, sviluppa lo spirito di avventura e di adattamento,
aiuta a coltivare i valori dell’amicizia e della solidarietà, insegna ad affrontare la fatica, a superare le difficoltà, ad
avere una meta da raggiungere, a condividere scoperte ed emozioni.
In questo contesto si propone a bambini, ragazzi e giovani un’attività di gruppo utile per la propria crescita umana
grazie alla disponibilità di accompagnatori volontari adeguatamente preparati, competenti ed attenti, in grado di
guidare i ragazzi su percorsi adatti alla loro età e alle loro attitudini.
Il filo conduttore delle attività di quest’anno è quello del rapporto tra l’uomo e la montagna con particolare atten-
zione alle trasformazioni che in tante località hanno profondamente modficato, non sempre in maniera positiva,
l’ambiente naturale.

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BIMBI IN CAMMINO E ALPINISMO GIOVANILE                                         DOMENICA

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Val Tartano
Rifugio Il Pirata

P
          er l’uscita in ambiente innevato ab-           tori della valle, venuti dal versante orobico
          biamo scelto di percorrere la Val Tar-         della bergamasca, mentre i “Corti” vennero
          tano.                                          successivamente.
          Si tratta della terza grande valle sul         Un’escursione comune a tutti i gruppi (AG A
versante orobico della bassa Valtellina, do-             - AG B – Bimbi) con obiettivi diversificati per
po la Val Lesina e le Valli del Bitto di Gerola          ciascun gruppo.
ed Albaredo ed è caratterizzata da un gran-              La partenza per tutti è da Tartano. Si percorre
de conoide (costituito da detriti alluvionali            la Val Lunga fino all’antico borgo di Arale do-
scaricati dal torrente Tartano nella sua lun-            ve si trova il Rifugio il Pirata. Il gruppo “Bim-
ga opera erosiva). Ha la forma di una Y, in              bi” si ferma in questo rifugio mentre gli altri
quanto è costituita, nella parte medio-bas-              gruppi proseguiranno, sempre percorrendo la
sa, da un profondo ed orrido solco, che all’al-          Val Lunga, per arrivare fin dove le condizioni
tezza di Tàrtano (m. 1200) si apre e biforca,            di innevamento lo riterranno possibie.
nei due rami della Val Lunga, ad est, e della            I ragazzi potranno imparare a muoversi con
Val Corta, ad Ovest. La denominazione delle              disinvoltura in ambienti innevati percorren-
due valli non si riferisce all’estensione, quan-         do sentieri ben tracciati. Sarà una occasione
to piuttosto all’antichità storica degli insedia-        da non perdere per conoscere ancor di più la
menti: i “Lunghi” furono i primi colonizza-              montagna.

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                                                                                   MARZO

Crus de l’omm
Sentiero incantato
  Altitudine 890 mt
  Lunghezza percorso 7 km
  Tempo di percorrenza 4h
  Diff. E

I
     l sentiero per la “Crus de l’Omm” è un sen-
     tiero magico che si trova a Cernobbio.
     Perché questo sentiero è diverso da quel-
     li classici?
Perché lungo il percorso i bambini incontreran-
no delle creature magiche scolpite nel legno che
li distrarranno nel cammino e li faranno diver-              grandi pinocchi e anche rami di alberi trasfor-
tire!                                                        mati in tavolozze dipinte con frasi e proverbi.
Il percorso è facile e mai esposto, si camminerà             In cima al bosco ci sarà anche la garitta con la
all’interno di una grande bosco su una vecchia               scultura del soldato che controlla il confine (lì
mulattiera di guerra.                                        vicino c’è il cippo che divide la Svizzera dall’I-
Le figure che si incontreranno saranno tante ad              talia).
alcune molto buffe. I bambini potranno guar-                 Prima di raggiungere il bosco incantato, si pas-
dare in tutte le direzioni alla ricerca di strani            serà dalla splendida chiesina della Crus de
personaggi che potrebbero scrutarli anche da-                l’Omm, dedicata a Sant’Abbondio, costruita su
gli alberi! Si tratta di lumaconi, gufi, alci, gran-         un balcone naturale con vista mozzafiato sul
di galli dalle piume colorate ed esseri mostruosi            lago e sulla città di Como, sulla Svizzera e sul
nati dalle radici degli alberi. Ma non è tutto: orsi,        Monte Rosa.

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Sentiero del Tracciolino
   Lunghezza percorso               Tempo di percorrenza
   Alp. G. 15 km                    Alp. G. 6h
   Bimbi 8 km                       Bimbi 3h
   Altitudine 920 mt                Diff. E

I
     l Sentiero del Tracciolino corre per 10 km         se gallerie molto suggestive, camminando su
     lungo il tracciato della ferrovia a scarta-        sentieri scavati nella roccia con viste mozza-
     mento ridotto costruita negli anni trenta          fiato. Il percorso è interamente assicurato da
     per collegare due dighe, una in Val Co-            un parapetto ed è alla portata di tutti, anche
dera e una in Val dei Ratti. Con un’altitudi-           dei bambini. Nell’ultimo tratto il Sentiero del
ne costante a circa 920 metri, il percorso per-         Tracciolino si fa più largo per far spazio ai
metterà ai ragazzi di andare alla scoperta di           binari della vecchia ferrovia. Nelle giorna-
gallerie e spettacolari passaggi scavati nella          te soleggiate, il riverbero della luce illumina
roccia. Per raggiungere il Sentiero del Trac-           le gallerie a sufficienza mentre se è nuvolo-
ciolino si lascia l’auto a Novate Mezzola, si           so è consigliabile avere una torcia. Raggiun-
costeggia il fiume per salire all’abitato di San        ta la Val dei Ratti il paesaggio cambia radi-
Giorgio lungo un sentiero ripido e veloce. Da           calmente: non più roccia ma dolci boschi e
San Giorgio si prosegue lungo i prati per un            prati di montagna, con la diga della Moleda-
dislivello di circa 150 m fino a raggiungere il         na e il borgo di Frasnedo poco sopra. Si scen-
vero e proprio Sentiero del Tracciolino che si          de quindi verso Verceia e, giunti di nuovo sul
imbocca verso destra, seguendo le indicazio-            Lago di Mezzola, si tornala punto di parten-
ni per la Val dei Ratti. Si attraversano diver-         za seguendo la pista ciclabile.

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Monte Panigas
Monte Puscio
   Altitudine 1.141 mt
   Lunghezza 11 km
   Tempo di percorrenza 4h
   Diff. E

I
     l monte Panigas, 917 metri, e il monte Pu-        Superato il monastero si continua verso la vet-
     scio, 1141 metri (noto anche come Croce           ta del monte Panigas sul sentiero della Dara.
     di Maiano o monte Croce) sono due vette           Salendo per il bosco, si trova il Sasso d’Erba,
     posizionate all’interno del Triangolo La-         una palestra di arrampicata con diverse vie at-
riano. Dal monte Puscio si gode un ampio pa-           trezzate per una altezza di 30 metri.
norama verso le montagne comprese tra i due            Raggiunto il monte Panigas si può ammira-
rami del lago di Como e le prealpi lecchesi.           re la Croce di Pessina con vicina una grande
Il nostro itinerario parte dalla chiesa di Cre-        campana che è possibile suonare.
venna, frazione di Erba dove si prende la stra-        Il cammino riprende per un sentiero abba-
da forestale che porta all’interno della Val           stanza ripido verso il monte Puscio dove si
Bova. La valle, con un’ampiezza di 391 ha, si          trova la croce di vetta e un altare circondati da
estende a partire da Crevenna, e termina più a         prati. È il punto più panoramico dell’escursio-
monte con l’Orrido di Caino, una stretta fes-          ne: la vista spazia verso il Bollettone, il Palan-
sura formatasi tra due massi, dove nasce ap-           zone e in lontananza le Grigne, il Resegone, i
punto il torrente Bova, che a valle confluisce         Corni di Canzo e il Cornizzolo.
nel fiume Lambro.                                      Continuando lungo la cresta si arriva alla Ca-
Oltrepassata la Val Bova si giunge all’eremo di        panna Mara. Da qui un sentiero permetterà di
San Salvatore posto a un’altezza di 570 metri.         ridiscendere verso Crevenna.

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                                                                                     APRILE

Sentiero del viandante:
Lecco - Abbadia Lariana
                        Altitudine 350 mt
                        Lunghezza 7 km
                        Tempo di percorrenza 2h
                        Diff. E

T
             appa di trekking (da Lecco ad Abba-              pedonale in località Le Caviate dove prendiamo
             dia Lariana) lungo l’antica mulattiera           una stradina che ci porta vicini alla bastionata
             che collega tutta la sponda orientale            del monte San Martino. Il sentiero passa sotto
             del Lago di Como. Il percorso, adat-             i pilastri di tenuta delle reti paramassi e arriva
to a tutte le stagioni dell’anno, ci dà la possibilità        in prossimità della località Pradello. Si prosegue
di attraversare splendidi borghi, case rurali, ca-            lungo il sentiero verso nord iniziando un per-
stelli, chiese e cappellette, rimanendo allo stesso           corso di tipo montano, che offre splendidi pa-
tempo in stretto contatto con la natura.                      norami sul Lago di Como e le montagne, fino
Il Sentiero del Viandante da Lecco ad Abbadia                 a collegarci alla nuova scala metallica che per-
Lariana vede come nostro punto di partenza                    mette di oltrepassare la SS 36 e la ferrovia. Dopo
la stazione ferroviaria della città. Da qui si rag-           un ulteriore tratto, scendiamo infine ad Abbadia
giunge la Piazza XX Settembre e il lungolago,                 Lariana nei pressi della Chiesa di San Martino e
sul quale troviamo le prime indicazioni ed i se-              da qui alla stazione ferroviaria, dove è possibile
gnavia, che ci portano attraverso la pista ciclo-             prendere il treno in direzione Lecco.

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                                                                             APRILE

Parco Regionale Spina Verde
               Altitudine 470 mt
               Lunghezza 5 km
               Tempo di percorrenza 2h
               Diff. E

I
     l parco Spina Verde di Como è un’area              monumentali della “Linea Cadorna”, la linea
     naturale protetta che si estende sulla fa-         difensiva costruita nella Prima Guerra Mon-
     scia collinare a nord ovest di Como e in           diale che si estendeva dalle valli Ossolane ai
     buona parte confina con la Svizzera.               passi Orobici, attraversando anche il territo-
Nel parco sono presenti diversi sentieri che            rio montuoso posto a nord-ovest della città
permettono di percorrerlo in tutte le direzio-          di Como.
ni. Per la nostra escursione abbiamo identi-            La strada militare, realizzata nel 1918, è mol-
ficato il sentiero nr 7; è come la settima sin-         to ben tenuta e mantiene ancora i suoi ele-
fonia di Beethoven, ritmata, incalzante e               menti costitutivi con un camminamento
gioiosa.                                                centrale affiancato dalle cunette laterali di
In due ore di cammino, con partenza da Ca-              ciottoli più fini per lo scorrimento delle ac-
vallasca, si può percorrere l’anello del Monte          que. È interessante notare come queste stra-
Sasso, scoprire le trincee e gli appostamenti,          de che costituiscono la “Linea Cadorna” se-
vedere il fortino e passare per il punto più al-        gnano tutto il nord Italia, dalla Val d’Aosta
to dell’intero parco della Spina Verde prima            allo Stelvio e che questi sentieri miliari era-
di far ritorno al punto di parenza.                     no segreti e un tempo non erano segnati sulle
Nel Parco Spina Verde sono visibili i resti             mappe per evidenti ragioni strategiche.

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A LP INIS M O G I OVA N I L E                                                 DOMENICA

                                                                           MAGGIO

        Rifugio Laghi Gemelli
              Altitudine 1.968 mt
              Lunghezza del percorso 14km
              Tempo di percorrenza 5h
              Diff. E

I
     l rifugio Laghi Gemelli (m 1961) è si-            cavi della funivia di servizio dell’Enel; ogni
     tuato in alta Valle Brembana nella lo-            volta troviamo un cartello che invita a non
     calità Laghi Gemelli che prende il no-            sostare sotto i cavi.
     me da due laghi inglobati in un unico             Durante la salita ci sarà la possibilità di una
bacino. Il punto di partenza per l’escursio-           sosta nei pressi di piccola sorgente con l’ac-
ne è presso il Lago di Carona, raggiungibile           qua che esce da un tubo.
prendendo la strada a destra all’inizio dell’a-        Superata questa sorgente si esce dal bosco e
bitato che passa sulla diga. Si parte da quo-          si arriva alla diga del Lago Marcio.
ta 1105 metri e si sale lungo un bel bosco di          Si costeggia il lago fino ad imboccare il sen-
abeti fino ad intersecare il sentiero n.213 a          tiero n.250 che porta al Lago del Becco, scen-
quota 1779 metri.                                      dendo leggermente verso il Lago delle Case-
Il sentiero è abbastanza ripido e sale a zig-          re. Una volta arrivati a un ponticello, si sale
zag fra i pini. Qualche apertura tra gli alberi        fino ad arrivare al rifugio Laghi Gemelli.
consente di ammirare la sottostante Carona.            I laghi della zona sono nati a seguito della co-
Durante la salita si passa più volte sotto i           struzione di diverse dighe da parte dell’ENEL.

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                                                                                MAGGIO

Cascata                                                              Altitudine 1.032 mt

Acquafraggia,                                                        Lunghezza del percorso 8 km
                                                                     Tempo di percorrenza 4h
                                                                     Diff. E
Savogno-Dasile

L
          e cascate dell’Acquafraggia rappre-             quafraggia invece si mostra leggermente più
          sentano uno degli spettacoli più belli          duro e faticoso ma molto più affascinante. Si
          e suggestivi della Val Bregaglia in ter-        parte subito in salita, lungo una serie di alti
          ritorio italiano. Nominate addirittura          scalini scolpiti dalla roccia e dalle grosse ra-
da Leonardo da Vinci nel suo Codice Atlan-                dici degli alberi.
tico, devono il nome all’antico “acqua fracta”,           Quasi arrivati a Savogno incrociamo la mu-
cioè torrente interrotto da cascate.                      lattiera, e ne percorriamo l’ultimo tratto fino
Il dislivello è impegnativo, perché in circa 4            al borgo che attraversiamo in tutta la sua lun-
km si devono affrontare 500 m di salita conti-            ghezza passando davanti al cimitero e all’an-
nua. Ma è il tipo di tracciato che differisce da          tica segheria ad acqua; superato il ponticello
un sentiero all’altro.                                    di legno proseguiamo quindi in direzione di
Il più semplice è la mulattiera, che coi suoi             Dasile. Un piccolo gruppo di case in pietra e
2866 gradini, attraversa prima un gruppo di               un’asta con la bandiera italiana issata ci fanno
baite circondate da appezzamenti agricoli or-             capire che siamo arrivati, quota 1032. Qui il
mai dismessi, poi un bellissimo bosco di ca-              panorama è mozzafiato, e possiamo godere di
stagni, fino ad arrivare al borgo di Savogno.             una vista a 360° su Priuro, la città di Chiaven-
Il sentiero panoramico delle cascate dell’Ac-             na e tutta la valle verso Colico e Saint Moritz.

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A L P INIS M O G I OVA N I L E                                                       SABATO

                                                                               GIUGNO

Sentiero                                                    Altitudine 863 mt
                                                            Lunghezza del percorso 8 km
                                                            Tempo di percorrenza 4h
del Fiume                                                   Diff. EE

I
     l Sentiero del Fiume è un percorso ad anel-          più ripido e si prosegue per tratti su roccia at-
     lo molto suggestivo, che si snoda da Man-            trezzati con catene fisse ai lati del corso d’ac-
     dello del Lario (Frazione Sonvico) lungo             qua.
     il Torrente Meria, corso d’ acqua ricco di           Si sale lungo il lato destro del torrente e si ar-
cascate e cascatelle, pozze e guadi, particolar-          riva nei pressi di una bella cascata alta circa
mente indicato nelle calde giornate estive.               8 metri.
Il percorso, all’inizio è su mulattiera e, passate        Si prosegue utilizzando le catene lungo il sen-
le case della località Groppello, si prosegue su          tiero sul lato sinistro e si arriva alla selletta
sentiero nel bosco a circa 10 metri sopra il let-         presso cui si trova l’incrocio con il sentiero al-
to del torrente Meria.                                    to che arriva anch’esso da Sonvico.
Una volta che il percorso incrocia il fiume,              Si prosegue verso destra e si arriva in breve
si prosegue lungo il suo letto attraversando-             all’Alpe d’Era; un bel pianoro con una decina
lo molte volte.                                           di case e una bella cappella completamente di-
Da questo punto si possono ammirare mol-                  sabitate, ma ben tenute.
te piccole cascate e pozze d’acqua azzurra cri-           Il sentiero di ritorno non ha difficoltà tecni-
stallina ed alcune marmitte dei giganti.                  che e presenta solo alcuni tratti esposti, ma
Arrivati circa a metà percorso, il sentiero si fa         con corrimano di protezione.

                                                     24
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                                                                                  SABATO
   B IM B I IN CA MMI N O

                                                                             GIUGNO

Antiche
miniere
dei Piani
Resinelli

S
          ituate ai Piani Resinelli, queste             sì che il percorso non sia troppo impegnati-
          miniere sono tornate a nuova vi-              vo. La cosa stupefacente è trovare la statuet-
          ta nell’anno 2002. Dall’agosto di             ta di S. Barbara all’ingresso, la protettrice
          quell’anno, a seguito di una impo-            dei minatori. Nonostante non ci si lavori da
nente opera di ristrutturazione e messa in              decenni, vengono mantenute le stesse tradi-
sicurezza, è infatti possibile visitare le anti-        zioni, come celebrare una messa in suo ono-
che miniere della zona.                                 re il giorno 4 dicembre.
Esperte guide ci accompagneranno alla sco-              La miniera “Anna”, smantellata nel 1958, per-
perta delle miniere illustrando la loro storia.         mette la comprensione dei diversi metodi
Le miniere visitabili sono di origine rinasci-          estrattivi legati alle epoche ed ai mezzi di-
mentale. I primi documenti a citarle risal-             sponibili.
gono al 1637; sono rimaste aperte fino alla             Da questa miniera, principalmente si estrae-
metà del 1900 e la loro chiusura fu dettata             va Galena Argentifera. Disposta su due livel-
prettamente da meri motivi economici.                   li caratterizzati da alternarsi di sali-scendi ed
La miniera “Anna” è quella più semplice-                ampie gallerie a corridoi è quasi interamen-
mente percorribile, adatta a bambini e adul-            te illuminata, consente di immergerci in un
ti di ogni età. Il suo sviluppo orizzontale fa          mondo sconosciuto a tanti.

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SAB. e DOM.

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A LP INIS M O G I OVA N I L E

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Rifugio Il Biondo
              Altitudine 1.322 mt
              Lunghezza del percorso 10 km
              Tempo di percorrenza 6h
              Diff. EE

I
     l Rifugio “Il Biondo” è una rifugio-bivacco               l’area pranzo, l’angolo caminetto e servizi, mentre
     inaugurato il 23 settembre 2001. È situato in             al piano superiore l’area notte con 14 posti letto ed
     località Sotto il Pizzo-Pra Baffone, a quota              un locale ripostiglio.
     1350 s.l.m., ed è stato realizzato dalla sezione          All’esterno del rifugio ci sono prati che permet-
CAI di Barzanò e dal Consorzio forestale di Pra-               teranno ai ragazzi di effettuare un attendamento.
ta Camportaccio. È dedicato al defunto Luigi Vi-               I ragazzi potranno così passare una notte in tenda
ganò, caduto sul Pizzo di Prata nel 1994, e che di             con la possibilità di godere del supporto logisti-
quel Pizzo aveva scritto: “Fu da quel giorno che il            co del rifugio per la preparazione della cena, della
Pizzo Prata mi tornava in mente, di tanto in tan-              colazione e per l’utilizzo dei servizi igienici.
to, come un tic. Dovevo salire quella montagna                 Il percorso per arrivare al rifugio inizia da Prata
prima o poi.”                                                  Camportaccio; inizialmente si percorre una mu-
Il Pizzo di Prata, dall’alto dei suoi 2727 metri, vigi-        lattiera per poi diventare un sentiero. Salendo si
la sul rifugio e, così facendo, sulla memoria dell’a-          passa da isolate baite, da piccoli borghi di mon-
mico “Biondo”, socio del CAI di Barzanò.                       tagna, si attraverseranno boschi e creste scoscese.
Il rifugio è nato grazie al recupero di una vecchia            Dopo la fatica della salita i ragazzi dovranno or-
baita e si sviluppa su due piani: al piano terra l’an-         ganizzare il campo tende per passare la notte ed
golo cottura (con stufa a legna e fornello a gas),             iniziare a cucinare per la cena!

                                                          26
da SABATO a SABATO

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A L P INIS M O G I OVA N I L E

La settimana estiva                                                                         -

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                                                                                 Oga
                                                                           Valdisotto

A
              nche nel 2022 torneremo ad Oga dove
              ormai ci sentiamo un po’ di casa.
              Oga è un piccolo paese dell’Alta Valtel-
              lina, frazione del comune di Valdisot-
to, vicino a Bormio, inserito nell’ampio territorio
del Parco Nazionale dello Stelvio. Ci faranno da co-
rona alcune tra le più belle vette delle Alpi Centrali:
il Gran Zebrù, il Pizzo Tresero, Il Monte Cevedale,
il Palon de la Mare, il Monte Pasquale, la Punta San
Matteo, il Monte Confinale, la Cima Piazzi, la cima
della Reit, solo per citarne alcune.
Avremo in gestione per l’intera settimana la casa
vacanze di proprietà della parrocchia, ubicata al              pre e comunque alla portata di tutti.
centro del paese.                                              Non mancheranno però i giochi di gruppo, i pic-
Ci attendono, come ovunque in montagna, nuovi                  coli lavoretti “fa da te” e altri momenti dedicati al-
sentieri su cui cadenzare il nostro passo, stupende            la conoscenza dell’ambiente montano e del suo ha-
vallate da ammirare e conservare nella memoria,                bitat.
nuovi e vecchi amici con cui camminare insieme e               Ai ragazzi e alle ragazze viene inoltre chiesta la di-
condividere tante bellissime emozioni.                         sponibilità a “mettersi in gioco” durante le escur-
Il “cuore” della settimana saranno ovviamente le               sioni con piccoli compiti (rilevazione percorso, re-
escursioni, varie e diversamente impegnative, sem-             lazione descrittiva, fotografie).

                                                          27
9 LUGLIO
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   ALPINISMO GIOVANILE - GRUPPO A                                      SAB., DOM. e LUN.

                                                                            -                -
       Trekking
   Alta Via della
    Valmalenco

L
          a Valmalenco è la parte della Valtelli-           Prima tappa
          na che conta il maggior numero di ri-             Il primo giorno da Campo Moro, i ragazzi
          fugi ed offre numerose possibilità di             inizieranno la salita verso il rifugio Marinel-
          trekking; uno di questi è l’Alta Via del-         li-Bombardieri transitando dal rifugio Carate.
la Valmalenco, un itinerario suddivisibile in di-           La prima parte del percorso è sicuramente la
verse tappe che si snoda quasi totalmente oltre             più impegnativa, le pendenze sono elevate e in
i 2000 m di altitudine e offre scorci panorami-             men che non si dica si guadagnano molti metri.
ci unici.                                                   Nei punti maggiormente esposti anche se privi
I ghiacciai del Disgrazia, del Bernina e dello              di grossi pericoli per rendere più sicuro il pas-
Scalino, i caratteristici laghetti alpini dalle ac-         saggio sono state allestite delle catene.
que cristalline ed i pascoli in quota accompa-              Il sentiero principale sale con continui tornan-
gneranno i ragazzi nel loro percorso.                       ti; anche l’ambiente circostante cambia notevol-
Il trekking si articolerà su tre giornate con le se-        mente, il bosco di larici lascia posto a prati e mas-
guenti tappe: da Campo Moro al rifugio Mari-                si che accompagneranno sino al rifugio Carate.
nelli-Bombardieri, dal rifugio Marinelli-Bom-               Dal rifugio è possibile ammirare tutte le vette
bardieri al rifugio Bignami, dal rifugio Bignami            vicine, in particolar modo il Pizzo Scalino che
a Campo Moro                                                si trova proprio di fronte. La salita prosegue in-

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contrando diversi laghetti alpini e alcuni tor-           piz Zupò, sotto i quali si stende la vedretta di
renti formatisi dallo scioglimento delle nevi.            Fellaria; poco al di sotto l’Alpe Fellaria, si rag-
Dal rifugio Marinelli Bombardieri (m. 2813)               giunge il rifugio Bignami (m. 2385).
sarà possibile ammirare i bellissimi panorami             Tempo: 4h
verso i ghiacciai che ci circondano.
Tempo (di salita): 3h                                     Terza tappa
                                                          Il terzo giorno sarà una tappa di interesse na-
Seconda tappa                                             turalistico e di notevole sviluppo, ma priva di
Il secondo giorno si effettuerà una traversa-             grosse difficoltà.
ta dal rifugio Marinelli-Bombardieri al rifugio           Dal rifugio Bignami si attraversa il circo con i
Bignami, attraverso la Bocchetta di Caspoggio             torrenti glaciali (ponti) sino all’Alpe Gembrè e
situata a 2983 metri, il punto più alto dell’inte-        da qui su ampia mulattiera si perviene alle bai-
ro trekking.                                              te dell’Alpe Val Poschiavina.
La salita permetterà di ammirare da vicino altri          Risalita per intero la suggestiva e riposante val-
due giganti del gruppo del Bernina, che nella             lata, si incontrano i tratti più impegnativi nella
precedente tappa ci sono rimasti nascosti: piz            salita ai passi dove si può apprezzare una bella
Argient (m. 3915) e del piz Zupò (m. 3995).               veduta sulla Val Poschiavo e le cime dei gruppi
Superata la Bocchetta sembra aprirsi un nuovo             dell’Ortles-Cevedale e Adamello.
mondo: non più le torreggianti e maestose ci-             Dal Passo Campagneda si scende verso i pasco-
me del gruppo del Bernina, ma una profonda                li dell’omonimo alpeggio incontrando una serie
fuga di quinte, montagne dietro le quali si pro-          di gradevoli laghetti per poi deviare verso sud
filano altre montagne.                                    ovest in direzione dell’Alpe Prabello in direzio-
Il primo tratto della discesa sul nevaio che si           ne del rifugio Cristina.
trova sotto la bocchetta richiede attenzione,             Il percorso descritto segue sino all’Alpe di Val
perché si deve superare una piccola fascia roc-           Poschiavina un tratto di variante; il percorso
ciosa, con l’ausilio di corde fisse.                      base, di analoga lunghezza e durata, prevede la
Scesi all’Alpe Fellaria (m. 2401), si torna ad am-        discesa alla diga di Alpe Gera (m. 2100).
mirare la poderosa mole del piz Argient e del             Tempo: 5h

                                                     29
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A LP INIS M O G I OVA N I L E

    Rifugio Rosalba
                                                                                SETTEMBRE

                                                                 Altitudine 1.322 mt
                                                                 Lunghezza del percorso 8 km
                                                                 Sentiero Direttissima
                                                                 Tempo di percorrenza 5h Diff. EEA
                                                                 Sentiero delle Foppe
                                                                 Tempo di percorrenza 3h e 30’ Diff. EE

I
     l rifugio Rosalba è ubicato a m.1730 pres-              lita si svolge su di una ripida costa erbosa fino a
     so il Colle del Pertusio sulla cresta Ovest del-        raggiungere delle placche che conducono ad un
     la Grignetta tra la Val Monastero e la Val Sca-         sovrastante canalone dove ha inizio il tratto at-
     rettone.                                                trezzato.
Il gruppo “Alpinismo Giovanile A” percorrerà il              Dapprima è necessario effettuare una traversata
sentiero delle “Direttissima”.                               con corda metallica e pioli, poi una volta giunti
Questo sentiero attrezzato è uno dei più suggesti-           nel canalone si sale il Caminetto Pagani median-
vi percorsi del gruppo delle Grigne.                         te delle scale.
L’itinerario ha inizio dai Piani dei Resinelli e con-        Da questo punto inizia la Cengia Ferrari con i
duce al Colle Valsecchi da dove è possibile diri-            suoi numerosi sali-scendi, si oltrepassa il grup-
gersi verso il rifugio Rosalba.                              po del Fungo (sulla sinistra, verso valle) e il cana-
Dal parcheggio dei Piani Resinelli si seguono le             lone Angelina (o di Val Tesa) che sale alla Guglia
indicazioni per il rifugio Porta. All’inizio si per-         Angelina fino ad arrivare a un bivio dove un se-
corre un tratto di ripida salita su strada asfaltata,        gnavia indica, sia verso destra (in salita) che verso
poi, senza arrivare al rifugio, dove la strada piega         sinistra (in discesa) il rifugio Rosalba. Se si segue
a destra, si prosegue dritto fino a incontrare le re-        verso sinistra il sentiero perde quota e costeggia la
lative indicazioni.                                          parete sud della Piramide Casati e poi risale verso
Qui si prende il sentiero denominato “Direttis-              il Colle del Pertusio.
sima” (in parte attrezzato con catene e scalet-              Si perde inizialmente quota, poi si costeggia la
te) che taglia il versante meridionale della Gri-            Torre Cecilia e infine si giunge al rifugio Rosalba.
gnetta. Dopo aver guadagnato quota si giunge                 Il gruppo “Alpinismo Giovanile B” salirà invece
in prossimità del canalone Caimi. Da qui la sa-              al rifugio Rosalba lungo il Sentiero delle Foppe.

                                                        30
10
   B IM B I IN CA MMI N O                                                             SABATO

                                                                             SETTEMBRE

Parco del Curone
Cascina Bagaggera

                                                   Altitudine 450 mt
                                                   Lunghezza del percorso 8 km
                                                   Tempo di percorrenza 3h
                                                   Diff. E

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     l Parco regionale di Montevecchia e del-               ed agriturismi la cascina Bagaggera è un posti-
     la Valle del Curone è un luogo incantevo-              cino incantevole: una fattoria con maialini, ca-
     le situato a meno di un’ora da Milano e in             pre, polletti, oche ed un immenso spazio verde.
     cui l’uomo e la natura convivono armonio-              La cascina organizza alcuni eventi per bimbi:
samente. Si tratta di un’area in cui sono presen-           laboratori, visita agli animali, Inoltre questa
ti zone di rilevante interesse ambientale, centri           fattoria ha un importante compito sociale: si
urbani, insediamenti produttivi e aree destina-             avvale della collaborazione di ragazzi disabili
te all’agricoltura e all’allevamento. Il Parco è at-        di Lecco che qui imparano un mestiere attra-
traversato dai torrenti Curone e Molgoretta e               verso tirocini ed apprendistato, inoltre offre
presenta una ricca varietà di percorsi che costi-           stage ai laureandi dell’Università di Agraria di
tuiscono ottime occasioni per trascorrere una               Milano e Ancona ed offre uno spazio di or-
giornata all’aria aperta, Tra le numerose cascine           toterapia.

                                                       31
9
A LP INIS M O G I OVA N I L E                                                        DOMENICA

                                                                                OTTOBRE

Via dei                                                            Altitudine 700 mt
                                                                   Lunghezza del percorso 15 km
                                                                   Tempo di percorrenza 5h
Terrazzamenti                                                      Diff. E

L
          a Via dei Terrazzamenti è situata sul              percorso si svolge ad una quota costante verso
          versante più solivo della Valtellina,              Postalesio attraversando bellissimi boschi che
          quello delle Alpi Retiche, ad una quota            regalano un po’ di ombra e anche degli ottimi
          compresa tra i 300 e i 700 m. E’ un per-           scorci sulla valle in cui scorre il fiume Adda.
corso che collega Morbegno a Tirano raccon-                  A Castione Andevenno si trovano i vigneti da
tando la storia e la grandezza del lavoro dell’uo-           cui si ottiene il famoso vino Sassella.
mo, che è riuscito a rendere coltivabili le pendici          Lungo il percorso le viti diventano sempre più
di queste montagne: non a caso si parla spesso in            numerose e dopo Castione è una vera distesa! Le
Valtellina di “viticoltura eroica”.                          vigne sono ricavate terrazzando il fianco ripido e
Oltre che apprezzare la bellezza paesaggisti-                roccioso della montagna con muri a secco e so-
ca, percorrendo la Via dei Terrazzamenti si può              no esposte a sud per ottenere il maggior apporto
scoprire un immenso patrimonio culturale:                    di calore solare che permette all’uva di maturare.
chiese, siti preistorici, cantine rurali, agriturismi        Il vigneto a terrazzi assume in questa zona un
e antichi borghi.                                            alto valore paesaggistico oltre che agrario e sto-
Con i ragazzi percorreremo solo una parte di                 rico.
questo itinerario, da Berbenno a Sondrio.                    La discesa verso Sondrio è abbastanza ripida ma
Dalla chiesa di Santa Maria Assunta nel centro               anche scenografica e permette di capire cosa si-
di Berbenno si sale fino al borgo di Polaggia do-            gnifica realmente coltivare queste terre strappate
ve ha inizio la Via dei Terrazzamenti. Da qui il             alla montagna nel corso dei secoli.

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