BOZZA - OPEN - Forum Solidarietà
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L’Associazione di Promozione Sociale DolceAcqua, sede della omonima Comunità Fami- liare, nasce con l’intento di poter divenire un crocevia di persone, associazioni, gruppi, singoli artisti e giovani interessati che necessitano di un luogo dove potersi incontrare, scambiare esperienze e svolgere attività di qualsiasi genere, indirizzate alla promozione e alla diffusione della cultura e dell’arte in qualsiasi forma espressiva. L’Associazione si impegna ad organizzare laboratori, iniziative ludiche, prove musicali, se- minari e incontri di natura artistica finalizzati alla condivisione e alla realizzazione di una rete in grado di inserirsi attivamente nel tessuto sociale della valle. DolceAcqua è posto in prossimità del Torrente Ceno ai piedi del Monte Dosso, nella fra- zione di Contile, piccolo e suggestivo borgo in pietra di montagna, posto nel Comune di Varsi. Il contesto naturalistico è quello della Val Ceno, verde e rigoglioso d’estate, severo e rigi- do durante il freddo inverno. La gente è ancora quella di una volta, cordiale e di cuore, con una particolare propensione all’arte culinaria... Caprioli, lepri, cinghiali e i buonissimi funghi, sono i compagni di viaggio che si potranno incontrare nei lunghi e spettacolari sentieri che attraversando i monti portano fino al mare… Per questo e per tanto altro nasce DolceAcqua, per poter condividere e arricchire le no- stre e le vostre vite di esperienze e sogni… L’Associazione di Promozione Sociale DolceAcqua da anni si impegna a portare avanti il progetto del GAS ValCeno, Gruppo d’Acquisto Solidale. Il progetto del Mercato Solidale “nasce dall’esigenza di costruire dal basso un’economia diversa, che valorizzi le relazioni e le persone prima che il capitale, che riconosca un’equa ripartizione delle risorse, che garantisca il rispetto dell’ambiente naturale e l’arricchimento di quello sociale”. A partire da questo progetto se ne stanno muovendo altri come per esempio il progetto legato alla riqualifica di un antico vigneto e le raccolte stagionali, i laboratori di pasta fat- ta in casa. Tra le tante iniziative è con orgoglio che da ottobre 2017 si svolge tutti i venerdì il progetto relativo al laboratorio permanente di panificazione “Facciamo Insieme il Pane, Focacce, Pizze”. L’obiettivo primario è quello di creare un momento comune dove poter soddisfare uno dei bisogni primari di tutti noi. Durante il laboratorio si offrono nozioni pratiche e teori- che, supportati dalla competenza e passione di Matteo Lorenzetto. All’interno del Circolo del piccolo borgo di Contile, tutti i venerdì dalle 16.00 si prepara il pane e altri prodotti da forno (a legna) e si conclude la giornata con una cena tutti insie- me in cui si assaporano le prelibatezze appena sfornate. Un altro appuntamento fisso è quello del Centro Estivo I Fantasmini di Contile che dall’e- state 2012 anima il paesino e crea uno spazio di condivisione e aggregazione per i bimbi della valle. Altre idee galleggiano nelle acque dolci del DolceAcqua, ancora in fase di sperimenta- zione: il laboratorio di serigrafia, interventi teatrali con le scuole legati al concetto di Co- munità Familiare, i laboratori di cucina coi bambini…l’apertura di un’Ostello della Gioven- tù con 24 posti letto. E la storia continua…. 2
TITOLO 1 - FINALITA’ E DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 – IDENTITA’ E FINALITA’ DEL SERVIZIO Il Centro di Aggregazione Giovanile (C.A.G.) è una unità d’offerta socio-educativa rivolta ai minori e ai giovani. Esso ha lo scopo di offrire un’ampia gamma di opportunità di impiego e di utilizzo del tempo libero, la possibilità di usufruire di iniziative aventi contenuti formativi e socializzanti allo scopo di favorire un corretto sviluppo psico-fisico. Il Centro di Aggregazione Giovanile persegue una finalità di prevenzione del disagio e promozione del benessere, attraverso interventi educativi nell’ambito dell’aggregazione, della socializzazione, della promozione culturale e sportiva, dell’apertura al territorio. Il C.A.G. “DolceAcqua” si configura come “luogo di crescita” che offre opportunità edu- cative, formative, ricreative, didattiche e di socializzazione in cui sperimentare e speri- mentarsi in relazioni “buone” con coetanei ed adulti. Pertanto il servizio si propone di: Promuovere l’inclusione dei minori nella comunità favorendo forme di aggregazione spontanea e non emarginante tra i componenti del Centro, al fine di integrare ragaz- zi provenienti da ambienti socio-culturali diversi; Migliorare la qualità di vita dei minori e delle loro famiglie favorendo l’armonico svi- luppo della persona e delle relazioni sociali e familiari; Promuovere lo sviluppo e/o il mantenimento delle capacità individuali in relazione all’impegno connesso con l’attività scolastica; Riconoscere le risorse e le competenze educative delle famiglie e sostenerne il ruolo attivo; Offrire percorsi formativi e ricreativi che sostengano i ragazzi nel cammino di crescita, nel rispetto degli interessi da loro espressi, delle loro possibilità e della realtà del terri- torio; Prevenire “in tempo” il rischio di “devianza” fornendo valori e contenuti più profondi al tempo libero dei minori, con particolare attenzione a quelli che stanno attraver- sando la fase della pre-adolescenza; Intervenire come prevenzione secondaria in modo specifico nei confronti di minori che evidenzino primi segnali di adesione ad atteggiamenti devianti; Incrementare l’autonomia personale e l’autostima. Gli Obiettivi, pertanto, sono i seguenti: promuovere lo sviluppo delle capacità personali; favorire un uso creativo del tempo libero; favorire la crescita culturale; favorire la socializzazione; svolgere attività di sostegno psico-sociale; promuovere l’accettazione delle diversità sociali, etniche, culturali e religiose; diffondere il senso civico attraverso la cultura della legalità e l’attuazione dei principi di solidarietà e del volontariato. 3
Art. 2 - UTENZA Il Centro di Aggregazione Giovanile si rivolge a tutti i bambini, ragazzi e ragazze di età compresa tra i 6 e i 25 anni residenti in Val Ceno. In occasioni particolari sono ammesse deroghe eccezionali rispetto alla residenzialità e all’età dei frequentanti. Eventuali casi segnalati dall’assistente sociale/psicologo verranno valutati dall’equipe educativa com- posta dal coordinatore, dagli educatori e animatori. Gli utenti iscritti al Centro di Aggre- gazione Giovanile nominano dei loro rappresentanti quali portavoce delle istanze dell’u- tenza frequentante il Centro presso gli educatori. I rappresentanti partecipano all’equi- pe degli educatori al fine di contribuire all’organizzazione di attività, eventi e gestire eventuali criticità. Nel periodo da metà settembre a metà giugno il servizio osserva i seguenti orari: martedì dalle 14,30 alle 18,30; giovedì dalle 14,30 alle 18,30; venerdì dalle 14,30 alle 18,30. Mensilmente viene effettuata attività di équipe. Art.3 - RAPPORTI CON L’ESTERNO RAPPORTO CON LE FAMIGLIE: l’équipe pedagogica del C.A.G. “DolceAcqua” si propone di costruire e mantenere una rete di relazioni con le famiglie dei minori che frequentano il centro. Il rapporto con i genitori si sviluppa essenzialmente in tre diverse forme: informativo (rispetto a tutte le iniziative, laboratori, feste, uscite, ecc..), collettivo (attraverso momenti di incontro, solitamente serali, per la presentazione delle attività svolte dai ragazzi, per momenti di scambio e confronto o per momenti di convivialità), individuale (gli incontri con i genitori avvengono sia in maniera informale, sia su ri- chiesta degli educatori o delle famiglie). RAPPORTO CON IL TERRITORIO: Il C.A.G. “DolceAcqua” è un servizio aperto al territorio, che si pone come obiettivo an- che la promozione all’appartenenza dello stesso, attraverso: o collaborazione con altre agenzie educative territoriali (es. scuola, biblioteca, oratorio) o aiuto ai ragazzi nel riconoscere e saper utilizzare le risorse del territorio; o uscite sul territorio e rielaborazione presso il C.A.G. dell’esperienza vissuta attraverso il materiale raccolto (interviste, foto, video, ecc…). RAPPORTO CON LA SCUOLA: La scuola si configura senz’altro come l’agenzia educativa con la quale i ragazzi si inter- facciano nella maniera più “consistente”. E’ opportuno pertanto che vi sia un rapporto privilegiato e univoco tra équipe educativa e insegnanti. Tale rapporto si declina nell’individuazione di un insegnante referente che si fa portavo- ce, rispetto al corpo docente, di tutte le problematiche e istanze che pervengono dagli educatori. Sono previsti periodici momenti di confronto tra gli insegnanti degli iscritti al servizio e gli educatori di riferimento. Per i casi più complessi il confronto può avvenire più frequentemente con il coinvolgi- mento di diverse figure (assistente sociale, insegnanti, educatori socio-pedagogici, educa- tori C.A.G., ecc…). 4
Art. 4 - ATTIVITA’ L’attività del C.A.G. si articola sia in momenti di attività strutturata di aggregazione, sia in momenti di socialità e di libera aggregazione ma che comportano comunque la supervisione del personale educativo. All’inizio di ogni anno formativo il Coordinatore e gli educatori insieme ai ragazzi frequentanti il Centro stilano il programma delle attività. Le attività svolte al C.A.G. toccano tutti gli ambiti del tempo libero (gioco, sport, musica, attività espressive, ecc…) e si traducono sia nell’organizzazione e gestione diretta delle proprie iniziative, sia in una serie di collaborazioni con altre realtà del territorio (enti, associazioni, privati, ecc…), sia in specifici interventi a sostegno di iniziative, eventi o concorsi realizzati da gruppi giovanili (specie in campo artistico e culturale). Sempre nell’ambito del C.A.G. vi saranno anche momenti meno strutturati, dedicati alla libera aggregazione (sempre sotto supervisione del personale educativo), all’aggancio di nuove utenze, a incontri o relazioni individualizzate con alcuni minori che lo richiedono o per i quali se ne ravvisa la necessità. Parimenti verranno organizzati lavori o occasioni collettive dedicate alla gestione delle dinamiche di gruppo all’interno del Centro e fra i ragazzi. Sempre nell’ambito del servizio offerto dal C.A.G. saranno anche possibili momenti formativi o di incontro intergenerazionali, cui potrebbero prender parte anche gli adulti, fra cui le famiglie e i genitori degli stessi ragazzi che frequentano il Centro. Su richiesta degli educatori, dei ragazzi frequentanti il Centro, di altre agenzie educative del territorio o dell’Amministrazione Comunale il C.A.G. ha la possibilità di organizzare iniziative particolari straordinarie, che esulano o non coincidono necessariamente con la strutturazione usuale del Servizio, quali feste a tema, tornei, concerti e altre manifestazioni. Art. 5 - SEDE DEL CENTRO – SPAZI L’attività del Centro di Aggregazione Giovanile si svolge all’interno di una struttura sita in Varsi, Località Ponte Vetrione 170. Si tratta di un vecchio capannone ad uso perlopiù agricolo, rimesso in ordine e a norma di legge, destinata alle attività dell’Associazione di Promozione Sociale DolceAcqua. La collocazione del centro è in ambiente rurale resi- denziale, provvisto di ampi spazi verdi e adiacente alla struttura che già ospita la Co- munità Familiare. Gli spazi dedicati al CAG si compongono di n. 1 stanzone (molto ampio) dedicato alle at- tività educative/ricreative, provvisto di n.2 bagni per l’utenza e servizio privato di spo- gliatoio per gli Educatori. Tali spazi sono opportunamente attrezzati con tavoli, sedie, materiale per l’ascolto di musica e per la lettura, attrezzatura informatica, mezzi audio- visivi, tavolo da ping pong, biliardino, giochi in scatola, materiale ludico vario, TV, video registratore, ecc… Art. 6 - QUESTIONARIO DI SODDISFAZIONE DELL’UTENZA Annualmente, di norma nel mese di maggio, verrà somministrato all’utenza un questionario che misuri la soddisfazione dell’utenza rispetto all’utilizzo del Centro di Aggregazione Giovanile. Tale strumento verrà utilizzato dal personale del C.A.G. per la verifica degli standard qualitativi percepiti del servizio. 5
TITOLO 2 - PERSONALE Art. 7 - ORGANIZZAZIONE DEL PERSONALE DI SERVIZIO La gestione del CAG sarà affidata ad un’équipe operativa così composta: - Coordinatore/Educatore - Educatori secondo lo standard previsto dalla Regione Emilia Romagna Addetto ai servizio generali (manutentore) Animatori Volontari Art. 8 - RUOLO E FUNZIONI DEL COORDINATORE Il Coordinatore è responsabile della gestione operativa/pedagogica del C.A.G. ov- vero esercita i seguenti compiti: - è responsabile dell’organizzazione generale del C.A.G.; - coordina e organizza il personale presente presso la struttura; - promuove, insieme al personale educativo, i contatti con le famiglie, sensibilizzandole sulle problematiche riguardanti gli utenti del C.A.G.; - effettua un monitoraggio costante sull’andamento del servizio; - supporta dal punto di vista pedagogico l’equipe educativa; - verifica la tenuta del registro delle presenze giornaliere degli iscritti - registro delle presenze giornaliere di tutti gli iscritti - conto spese materiale di facile consumo - tiene rapporti sistematici con il Responsabile del Servizio “Servizi alla Persona” e con gli altri organi dell’Amministrazione; - tiene rapporti sistematici con altri Servizi e referenti coinvolti nell’attività del C.A.G. - svolge funzione di supervisione nei confronti di eventuali tirocinanti. Art. 9 - RUOLO E FUNZIONI DEL PERSONALE EDUCATIVO Gli Educatori, presenti per tutto l’arco di apertura del C.A.G., sono responsabili della relazione con l’utente e della gestione delle attività proposte. L’Educatore è la figura fulcro del C.A.G. ed imposta la propria attività attraverso: - l’aggancio e la gestione dei gruppi presenti o frequentanti la struttura, promuovendo processi di coesione e di inclusione fra pari, - la proposta di momenti aggregativi e formativi più o meno strutturati a seconda degli spazi e dei tempi disponibili oltre che a seconda del gruppo e dei soggetti presenti, - la disponibilità a momenti di ascolto e supporto più individualizzati a fronte di richieste specifiche da parte di singoli ragazzi o a frante di situazioni di particolare complessità e delicatezza, - la promozione di momenti di scambio e integrazione fra la comunità locale e la promozione della responsabilità, del rispetto e dell’amicizia civica nei giovani frequentanti. - la valutazione dell’andamento dei vari progetti e dei gruppi giovanili in essi implicati e frequentanti. Gli Educatori tengono il registro delle presenze giornaliere di tutti gli utenti iscritti. - compilano regolare consegna giornaliera delle attività 6
TITOLO 3 - ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO Art. 10 - RICETTIVITA’ E ASPETTI GESTIONALI La capacità ricettiva strutturale del C.A.G. è di n. ??? posti, in base alla richiesta di inizio attività L.R. n. ???????? e Circ. Reg.le n. ????????? e n. ????????? trasmessa all’ASL di Parma in data ??????? per la prevista attività di vigilanza e alla nota dell’ASL di Parma prot. n. ???????????. La capacità gestionale è definita periodicamente in base agli standard regionali, all’adesione al servizio e all’effettivo organico del personale. Agli educatori saranno affidati utenti in base al rapporto operatore/utente come previ- sto dalla normativa regionale di riferimento. Art. 11 - ORARIO E CALENDARIO DI APERTURA Il Centro di Aggregazione Giovanile è aperto di norma dal lunedì al sabato in orari pomeridiani e serali. Gli orari di apertura saranno fissati all’inizio di ogni anno, in base alle esigenze dei ragazzi, dal coordinatore e dagli educatori e saranno trasmessi al Responsabile del Servizio “servizi alla Persona” e all’Assessore Delegato per la loro approvazione. Gli orari stabiliti potranno subire variazioni sulla base delle esigenze emerse in sede di programmazione settimanale o mensile, in quanto il Centro di Aggregazione Giovanile si configura anche come servizio flessibile. Art. 12 - MODALITA’ DI ACCESSO AL SERVIZIO Per accedere al servizio è necessaria la compilazione di una scheda di iscrizione da parte dei genitori o di coloro che detengono la patria potestà dei minori nonché la sottoscrizione del presente regolamento per accettazione dello stesso in ogni sua parte. Nel caso di utenti maggiorenni sono gli stessi ragazzi ad avere la responsabilità di firmare la scheda e il regolamento. La compilazione della scheda di iscrizione implica il rilascio di una tessera, valida per l’anno solare in corso: detta tessera rappresenta il documento necessario per accedere al servizio e il personale educativo ha facoltà di richiederne la visione in ogni momento per opportune verifiche. L’utente che venisse trovato sprovvisto di tessera non potrà permanere presso il Centro. Le schede sono predisposte, raccolte e conservate presso il servizio a cura degli operatori del C.A.G., nel rispetto delle normative vigenti in materia di privacy. La scheda di iscrizione deve essere consegnata direttamente dai genitori agli educatori, oppure dai ragazzi stessi agli educatori, che avranno cura di verificare, anche attraverso contatti telefonici con i genitori il loro assenso, al fine di garantire la presa visione del documento di iscrizione e del regolamento da parte degli stessi. La frequenza del servizio e la partecipazione alle attività sono gratuite. Non si esclude la possibilità di richiedere un contributo alle famiglie e agli utenti nel caso di attività particolare (gite, uscite, visite guidate, laboratori, feste, etc.). 7
Art. 13 – NORME GENERALI PER L’UTILIZZO DELLA STRUTTURA I fruitori del CAG sono tenuti ad un comportamento corretto, dignitoso e rispettoso verso gli altri e dovranno rispettare gli orari e le seguenti norme: - all’interno del CAG e nell’area esterna circostante, delimitata dalla cancellata del Centro Polifunzionale “DolceAcqua” è vietato detenere o consumare alcolici e/o sostanze stupefacenti - all’interno del CAG e nell’area esterna circostante delimitata dalla cancellata del Centro Polifunzionale è vietato tenere comportamenti aggressivi (verbali e non) o peri- colosi per sé e per gli altri. - motorini e biciclette vanno lasciati nel vialetto d’ingresso di fianco al Centro. E’ vietato superare il cancello con motorini accesi, ma occorre spingerli dentro a motore spento. - è vietato danneggiare o sporcare i locali, il vialetto e il giardino. Nel caso in cui il giardino e gli spazi esterni fossero sporchi, i locali interni del CAG non verranno aperti fino a quando fuori non sarà stato pulito - si può utilizzare il computer e internet al massimo per 45 minuti, compilando il modulo di utilizzo. Terminato il proprio turno di utilizzo del pc ciascun utente ha l’obbligo di disconnettere l’user o spegnere il computer. - l’utilizzo della sala musica è disciplinato da apposito regolamento - per danni a giochi, arredo o attrezzatura, compresi quelli portati o prestati dai ragazzi, il risarcimento verrà suddiviso equamente fra tutti i tesserati, sempre che chi ha danneggiato non si assuma in prima persona la responsabilità Il personale del CAG ha il compito di far rispettare le norme di comportamento sopraelencate avvalendosi se necessario, dell’intervento delle forze dell’ordine. La violazione di tali norme comporta sanzioni che vanno dalla sospensione temporanea al ritiro della tessera e quindi alla definitiva espulsione dal CAG. Le sanzioni saranno definite dal coordinatore e dagli educatori in accordo con il Responsabile del Servizio e l’Assessore Delegato. Eventuali osservazioni e reclami attinenti il servizio dovranno essere esposti, verbalmente o per iscritto, agli educatori. L’Educatore è tenuto a segnalare per iscritto ogni fatto, accadimento o danno arrecato dagli utenti a cose e persone, al fine dell’adozione degli opportuni provvedimenti, com- presa l’informazione alle famiglie interessate. L’utilizzo della struttura per altre iniziative non inerenti alle attività del Centro di Aggregazione Giovanile sarà possibile purché non in concomitanza con altre attività programmate e previa autorizzazione, sentito il parere del Coordinatore del C.A.G. Art. 14 - DISPOSIZIONE FINALI Il mancato rispetto delle presenti norme comporta l’allontanamento dal Centro su decisione inappellabile e motivata del Responsabile del Servizio “Servizi alla Persona”, sentiti gli operatori del Centro stesso. Copia del presente regolamento sarà consegnato in copia ad ogni tesserato all’atto dell’iscrizione e stralcio dello stesso sarà affisso presso i locali del C.A.G. 8
I PRINCIPI FONDAMENTALI DEL C.A.G. DolceAcqua Il progetto si basa su alcune linee guida che rappresentano i nostri valori e credenze, le- gati ad un percorso di generalizzazione dei diritti, con l’obiettivo generale di una società più giusta e più tollerante, più “a misura del singolo”, in una zona come la nostra, dove è fondamentale l’introduzione di politiche basate sul rispetto e l’apertura per le diversità. Tali linee guida sono: - L’autogestione; pensiamo infatti, ad un progetto di e per la cittadinanza. Uno spazio regolato da un’assemblea di gestione dove chiunque possa esprimersi liberamen- te e presentare progetti; Ciò allo scopo di rendere protagonisti i partecipanti, con un coinvolgimento diretto nella gestione del posto, sulla base di democraticità e orizzontali- tà . - L’autorecupero e l’autofinanziamento; in una società dell’eccesso, vogliamo sperimentare l’autorecupero come forma di riutilizzo e di scambio di materiali che ad altri non servono più. Vogliamo utilizzare questi due mezzi perché necessariamente le- gati all’autogestione di uno spazio; nonché per supportare una politica legata ai consu- mi, che si renda responsabile e oculata nelle scelte e che coinvolga l’intera cittadinanza nella preparazione e gestione finanziaria dello spazio. - L’antirazzismo visto non solo in un’ottica passiva di tolleranza, ma anche come riconoscimento dell’altro e delle possibilità d' arricchimento che porta con sé; questa linea è direttamente collegata alle due che seguono, che ne rappresentano l’attuazione prati- ca. - L’attenzione alle esigenze e bisogni del singolo; questo per contrastare l’avvento di una globalizzazione che ci vuole tutti uguali; noi vogliamo invece riscattare l’individualità dei soggetti attraverso processi di empowerment, ovvero la scoperta e l’u- tilizzo delle proprie risorse personali, attraverso meccanismi partecipativi e di gestione allargata. - L’attenzione e il rispetto delle differenze; attraverso un’analisi di comuni- cazione e rapporti visti in un’ottica di scambio ed arricchimento; comunicazione quindi con le culture diverse, per cominciare; ma anche comunicazione con i paesi circostanti, facendo leva sulla partecipazione dal basso e lo sviluppo di comunità. Lo spazio si pro- pone quindi come punto di riferimento e ponte tra le differenze, attraverso feste, incon- tri culturali, eventi informativi, ed apertura ai progetti e alle “contaminazioni” migranti, sotto forma di eventi culturali o quant’altro. - La libera circolazione dei saperi, rivolta alla cultura in ogni sua forma, con un’attenzione particolare alle forme di espressione giovanili; particolare importanza ri- veste in questo senso la musica, a cui verrà dato largo spazio anche attraverso la costru- zione e la gestione di una sala-prove. Musica quindi come espressione e libera circolazio- ne di idee, non ingabbiata in una logica di copyright; lo stesso per quanto riguarda le nuove tecnologie, nonché qualsiasi forma di arte e cultura, per una libera circolazione delle idee. - Solidarietà e criticità, che, nelle più svariate forme, fanno parte del nostro dna; dal consumo critico, a campagne informative, volantinaggi, discussioni, assemblee pubbliche. Questi essenzialmente linee ed obiettivi che ci siamo proposti. Ma entriamo ora nel con- 9 creto dei progetti.
Art. 4 – I PROGETTI GIA’ ATTIVI E LE ATTIVITA’ FUTURE DELL’ASSOCIAZIONE Laboratorio Video………..…………………………………………….……………………………….…..DA ATTIVARE Sostegno Scolastico………………………………………………………………………...…………………………...in corso Comunità Familiare per Minori…………………………………………………………………..attivo da 3 anni Centro Estivo……………………………………………...………………………...attivo tutte le estati, da 7 anni Sala Prove per i Gruppi Musicali………………………………………………………………….…DA ATTIVARE Biblioteca Autogestita……………………………………………………….……..……………………..DA ATTIVARE Cineforum……………………………………………………………..……………….…………...………attivo per 4 estati Progetto Circolo San Leonardo di Contile……………………………...…………………..attivo da 7 anni Progetto Orto Sociale……………………………………………………………..…………………………………...in corso Progetto Web-Radio……………………………………..…………………………………..…………….DA ATTIVARE Laboratorio Artistico……………………………………..……………………………………………….…DA ATTIVARE Laboratorio di Serigrafia…………………………….……………………………………………….…attivo d’estate La Rassegna Artistica “Contile AdDosso……………………………………..……….…………attiva d’estate Laboratorio di Giocoleria………………………………………….……………………………………..DA ATTIVARE Laboratorio Teatrale…………………………………………………………….attivo tutte le estati, da 7 anni Laboratorio Agricolo…………………………………………………………….………………………….DA ATTIVARE Progetto Mercato Stabile GAS Val Ceno……………………………………..……………..attivo da 6 anni Val Ceno River Race……………………………………………………………………………………...attivo da 5 anni Progetto di Panificazione Autoproduzione di Pizza e Focaccia…………..…..attivo da 2 anni Ostello della Gioventù………………………………………….……..……………………………………DA ATTIVARE 10
COSTRUZIONE DI UN LABORATORIO VIDEO All’interno di uno spazio autogestito ed autorganizzato riveste notevole importanza la riappropriazione e la diffusione della conoscenza delle nuove tecnologie multimediali contemporanee: una delle grosse opportunità in nostro possesso nel campo della comu- nicazione è appunto la progressiva accessibilità (sia economica che tecnica) ai nuovi mezzi tecnologici multimediali, videocamere digitali in primis. Ora è possibile grazie ad una videocamera, un computer, un televisore e tanta passione, realizzare filmati di buona qualità in un tempo molto breve; questo determina l’apertu- ra di una vasta gamma di possibilità nel campo delle nuove forme di comunicazione, grazie allo sfruttamento di tecniche finora di esclusivo appannaggio dei media main- stream e delle agenzie pubblicitarie. L’occhio elettronico di una videocamera digitale, offre sempre l’opportunità di esplorare nuove forme di comunicazione autoprodotta, in grado di sfruttare la maggior efficacia e coinvolgimento che l’immagine e il video possono dare allo spettatore. E’ inoltre un preziosissimo aiuto nella conservazione e testimonianza della realtà. Costruire la possibilità di realizzare iniziative con l’aiuto di questi mezzi è sicuramente un’opportunità importante per la diffusione della conoscenza delle nuove tecnologie e della loro applicazione, con finalità di socialità di saperi e creatività. La maggiore scommessa nel campo della radicale ri/appropriazione delle tecnologie è il proliferare delle street-TV, televisioni di quartiere aperte con mezzi di fortuna che occu- pano dei coni d’ombra nei canali di emissione delle frequenze nazionali, e permettono in uno spazio limitato di rendere visibile una programmazione alternativa totalmente au- tocostruita. Prevediamo pertanto: Corsi ed esperienze collettive di progettazione di filmati e documentari; all’interno dell’ambito progettuale la creazione di un laboratorio per la realizzazione di video autoprodotti, da far nascere all’interno di uno spazio collettivo ed autogestito offre una serie di opportunità per dimostrare le innumerevoli possibilità concrete del mez- zo audiovisivo. Realizzazione di videoclip musicali, in collaborazione con gli artisti locali e con i re- sponsabili della sala prove; questo perché lo strumento audiovisivo occupa un ruolo fondamentale all’interno del panorama musicale, nella veste di promozione culturale e musicale; per molti gruppi musicali rappresenta un mezzo irrinunciabile, nel tenta- tivo di far circolare i propri lavori. Autoformazione alle nuove tecnologie: la presa di coscienza della portata di rivolu- zione tecnologica delle nuove forme di trasmissione visiva è strettamente legata alla volontà di diffondere le conoscenze che permettono tali realizzazioni; diventa quindi naturale predisporre la creazione di corsi atti ad aumentare il numero di persone ca- paci di maneggiare le nuove tecnologie, attraverso appositi momenti di autoforma- zione che rendano possibile: l’uso della videocamera digitale e delle tecniche di ripre- sa; la conoscenza delle tecniche di utilizzo dei software specifici e delle tecniche di montaggio; la realizzazione di videoclip e registrazioni live di gruppi musicali con un lavoro d’equipe. 11
SALA PROVE PER GRUPPI MUSICALI: All'interno di uno spazio sociale autorganizzato riveste una rilevante importanza lo svi- luppo di possibilità e servizi auto-costruiti e gestiti dai medesimi futuri utilizzatori. Il campo musicale si presta in maniera evidente ed immediata per questo tipo di proget- ti. E' comune, infatti, il forte legame che si crea tra gli artisti, le band e i luoghi dove sperimentano e creano musica e canzoni. Per un gruppo musicale giovanile coltivare la propria passione è assai difficoltoso poiché i prezzi per poterlo fare sono molto alti, uno tra i problemi più comuni e diffusi, è appunto trovare un luogo adatto dove provare ed eventualmente registrare. L'idea di creare una sala prove interamente gestita dai membri di gruppi musicali permette di valorizzare la passione, l'impegno e la creativi- tà. La scommessa è quella di andare oltre alla classica ripartizione oraria settimanale delle varie band per cercare di vivere quello spazio come “Un Laboratorio Collettivo Costantemente in Evoluzione”. Si creerebbero così contatti tra musicisti che spesso por- tano ad interessanti progetti artistici, si avrebbe la possibilità di Sperimentare libera- mente. Oltretutto il nostro territorio è da anni ricco di esperienze musicali, giovanili e non, spes- so vengono anche promosse con kermesse ma raramente si possono vedere sale prove comunali a basso costo. Risulta quindi prioritario l'attuazione di un servizio pubblico di aiuto a chi vuole cimentarsi in questa forma d'arte. A questo scopo verranno organizzati dei corsi per poter introdurre alla conoscenza dei vari strumenti musicali. La completa autorganizzazione della sala prove permette inoltre la diffusione della conoscenza delle tecniche specifiche per le esibizioni musicali, dando la possibilità a chi è interessato di imparare conoscenze specifiche di mixerista, tecnico del suono, addetto luci… Quindi offrire l'opportunità di una formazione con magari possibilità di un futuro reddito nel campo dello spettacolo. BIBLIOTECA AUTOGESTITA All’interno di un progetto che valuti i saperi come patrimonio collettivo, una biblioteca assume una valenza importante di luogo dove originare, conservare e trasmettere le conoscenze. Il progetto è quindi volto alla formazione ed all’autoformazione del sog- getto, attraverso la materiale sia cartaceo, che audio, che video. Il materiale conserva- to verrebbe utilizzato sempre sulle basi di autorecupero e autofinanziamento, magari coinvolgendo i cittadini in una raccolta di libri usati; verrebbe quindi messo a disposi- zione dell’intera cittadinanza. La biblioteca vuole inoltre diventare un punto di scambio culturale; sono previste se- zioni di approfondimento rispetto alla multiculturalità, nonché dibattiti, conferenze e quant’altro possa valorizzare e veicolare il patrimonio culturale. Punto chiave diventa in questo senso lo strumento del cineforum come supporto e catalizzatore di interesse rispetto alle differenti culture. 12
PROGETTO WEB-RADIO All'interno dello spazio di "centro culturale”, pensiamo rivesta particolare importanza la comunicazione: per questo vorremmo creare all'interno, un piccolo studio di trasmis- sione radiofonica. Crediamo infatti, che sia una grande occasione caratterizzare con specificità ed informazione locale, le trasmissioni radiofoniche, soprattutto dopo la scomparsa delle emittenti locali, scomparse cedendo le frequenze alle radio commer- ciali. Al giorno d’oggi, grazie alle nuove tecnologie, vi è la possibilità di avviare delle trasmissioni radiofoniche usando semplicemente un PC, grazie allo streaming in diretta usando la connessione ad internet. In questo modo diventa possibile aprire un network informativo radiofonico Senza costose attrezzature e senza complessità burocratiche. Vogliamo quindi aprire una web radio che diffonda musica e messaggi attraverso in- ternet. Possiamo incominciare a creare (e sognare) il nostro spazio virtuale che cerchi di col- mare la mancanza di luoghi di aggregazione sociale. La radio diventa un’occasione per divulgare non solo brani musicali ma anche le espe- rienze che coinvolgono i nostri territori, offre cioè la possibilità di esprimere le proprie idee e di criticare, si deve quindi costruire la possibilità di diffondere voce e progettuali- tà, entrando in contatto con innumerevoli persone. E’ in questo senso che sogniamo una comunicazione, che sappia coniugare l’informazio- ne con un necessario intervento diretto, in prima persona, nella realtà sociale, una co- municazione quindi sociale perché carica di interrelazioni, confronti, esperienze che tro- vino il loro terreno di espansione in quello spazio basato sulle relazioni sociali che dal basso cercano di ricombinare le proprie singole e specifiche esperienze. Questi progetti acquistano sicuramente un impulso maggiore se possono essere accom- pagnati dall’uso di uno spazio radio non solo per un servizio informativo ma per una trasmissione culturale e socializzante. 13
LABORATORIO TEATRALE Vediamo il teatro sotto le più varie forme: dalla scenetta al canto mimato, dalle om- bre al burattino, dal balletto all’azione mimata, fino a rappresentazioni complesse e articolate. Sono feste che impegnano notevoli energie, equamente impegnate tra prove, costru- zione di oggetti o semplici scenografie, scelta delle musiche, preparazione di costumi e, naturalmente, nel difficile compito di trovare ancora una volta l’idea giusta. Idea che, nella maggioranza dei casi, si cerca in racconti o fiabe più o meno note, in leggende tradizionali o in storie contemporanee, oppure nella preparazione di piccoli varietà frutto dell’assemblaggio di numeri diversi eseguiti dai bambini e ragazzi. Ciò che ci sembra importante è ritagliare un piccolo spazio per riflettere sul ruolo dei bambini e dei ragazzi e sul senso dell’esperienza che, in queste occasioni, si chiede loro di vivere attraverso il teatro. Non bisogna mai dimenticare che il teatro appartiene a chi lo fa, nel senso che deve essere espressione di chi lo produce, diventare parte del bambino o, più in generale, della persona che fa teatro. Per molti versi, quando si parla di bambini diventa tutto più facile, se non altro perché il teatro, o meglio il gioco di finzione, già appartiene a loro, come è facile intuire pro- vando ad osservare e ad ascoltare con attenzione i loro giochi. I bambini sono spesso abilissimi nel mostrare la realtà che conoscono, nel dare una rap- presentazione dal loro particolare modo di vedere le cose; in più, possiedono quell’istin- tività e quella spontaneità che scaturiscono naturalmente dal piacere di imitare. Ci sono però alcuni elementi da non dimenticare, perché anche e forse soprattutto da essi dipende quell’appartenenza di cui si è detto. Innanzitutto la capacità di salvaguardare e, quando è il caso, difendere il senso dell’in- tera esperienza, perché non ci sono percorsi di laboratorio o spettacoli finali qualsiasi, ma scelte precise fatte a progetto tenendo nel massimo conto la natura dei bambini con i quali si andrà ad operare. E questo significa, in particolare, non perdere mai di vista quei bambini, il loro modo di pensare e di affrontare le cose, la loro visione del mondo e la loro capacità di interpre- tarlo con quel particolare metro di misura che appartiene all’infanzia e all’adolescen- za. SOSTEGNO SCOLASTICO Il sostegno scolastico è per i ragazzi in base alla fascia d'età (scuola elementare, scuola media e superiore), e vuole dare risposta al problema legato alla dispersione scolastica, che riguarda la fascia dell'obbligo e i primi anni delle scuole medie superiori. Questa attività viene svolta in sinergia con la scuola e i servizi di zona in quanto alcuni obiettivi personali vengono concordati con insegnanti e operatori. La scuola si configura senz’altro come l’agenzia educativa con la quale i ragazzi si in- terfacciano nella maniera più “consistente”. E’ opportuno pertanto che vi sia un rap- porto privilegiato e univoco tra équipe educativa e insegnanti. Tale rapporto si declina nell’individuazione di un insegnante referente che si fa porta- voce, rispetto al corpo docente, di tutte le problematiche e istanze che pervengono da- gli educatori. Sono previsti periodici momenti di confronto tra gli insegnanti degli iscrit- ti al servizio e gli educatori di riferimento. Per i casi più complessi il confronto può avvenire più frequentemente con il coinvolgi- mento di diverse figure (assistente sociale, insegnanti, educatori ADM, educatori CAG, ecc…). 14
LABORATORIO DI GIOCOLERIA: Cos’è la giocoleria Il termine giocoleria ha la stessa radice di gioco. L’attività, infatti, è un gioco, spesso di- vertente e capace di “creare dipendenza”. Giocolare significa saper maneggiare e gestire degli strumenti ben precisi: palline, clavi, cerchi, etc. L’evoluzione della propria tecnica, dopo tempo, pratica (costante) e consi- gli, porta alla realizzazione di trickes diversi, ovvero figure artistiche in cui più strumen- ti sono utilizzati simultaneamente tramite rotazioni, prese, illusioni ottiche. Il trick prevede l’uso coordinato del corpo e di molte delle sue parti, che inter-agiscono, come in un ballo (occhi, mani, gambe, colonna vertebrale, solo per citarne alcune, sono coinvolti nella “danza”). Giocoleria come esperienza educativa: Giocolare significa innanzitutto esserci nel momento in cui si sta effettuando l’attività. Esserci significa a sua volta essere in grado di mantenere la concentrazione, saper gesti- re la propria forza (fisica e mentale) e saper godere del movimento ciclico, armonioso e costantemente diverso degli strumenti. L’inter-azione continua corpo-strumento può avere effetti sorprendenti, far uscire lati nascosti (insiti nelle possibilità umane) positivi, ma anche negativi (specialmente all’inizio). Tutto ciò è sinonimo di cambiamento, per- ciò sinonimo anche di esperienza educativa. Gli strumenti: co-attori (o forse meglio definirli co-attanti) dell’esperienza: La giocoleria è impossibile senza gli strumenti. Nel laboratorio gli strumenti utilizzati saranno le palline, che verranno auto-costruite direttamente nella prima (o nelle prime in caso di problemi tecnici) puntata. E’ importante che esse siano il più possibile tonde e dello stesso peso, consono all’utiliz- zatore. In questo caso peseranno 120 grammi l’una. Il primo step (o meglio laboratorio nel laboratorio): la costruzione delle palline Come premesso il primo step del laboratorio consisterà nell’auto-costruzione delle palli- ne. Un materiale scelto (un cereale, oppure riso, oppure ancora sabbia) verrà pesato (fino ad arrivare a 120 grammi) e infilato in un sacchettino di plastica dura (domopack o simili). Verrà effettuato il nodo e tagliata la parte aggiuntiva di plastica. Il sacchettino verrà inglobato in palloncini di plastica (di misura media). Questo è un momento importante: al palloncino dovrà essere tagliata la testa (vale a dire la parte dove si appoggia la bocca per soffiare), più un paio di centimetri. Poi, generalmente un adulto (o un adolescente) dovrà aprire il suddetto palloncino dall’interno e un’altra figura (il bambino di turno) dovrà inserire (o cercare di farlo) il sacchettino creato poco fa all’interno del primo. L’operazione può essere ripetuta con più palloncini; anzi, è consigliato ripeterla più volte (la parte libera dal palloncino dovrà essere coperta dal nuovo) per aumentare la resistenza della pallina. Tutto ciò permetterà anche la scelta del colore finale della pallina. Al termine la pallina dovrà avere una figura il più ton- deggiante possibile e essere piacevole al tatto. Dovranno essere realizzate almeno tre palline per ogni ragazzo partecipante. Ci siamo, si può cominciare: Armati di palline si potrà cominciare con l’avventura della giocoleria. Per imparare, il primo trick prevede l’uso di sole due palline. Quando si avrà padronanza del gesto si potrà introdurre la terza e così via…... Verranno insegnati i trickes base, a seconda delle capacità e della partecipazione dei15 partecipanti.
MERCATO SOLIDALE GAS VAL CENO: L’idea di realizzare un Mercato Solidale, nasce dall’esigenza di costruire dal basso un’e- conomia diversa, che valorizzi le relazioni e le persone prima che il capitale, che ricono- sca un’equa ripartizione delle risorse, che garantisca il rispetto dell’ambiente naturale e l’arricchimento di quello sociale. Del resto, ricerche ed indagini sociali ed economiche concordano nell'evidenziare una continua e crescente attenzione verso queste temati- che da parte dei cittadini singoli o in qualsiasi modo associati, dei lavoratori, delle scuo- le, delle istituzioni locali. Queste realtà hanno come pratiche fondanti e condivise le re- lazioni dirette fra piccoli produttori e consumatori, la riduzione delle filiere ed i chilo- metri zero accanto ad un equa solidarietà con produttori del sud del mondo, l'atten- zione ai prezzi trasparenti ed alla storia dei prodotti e dei processi, la consapevolezza della centralità di un consumo consapevole e di nuovi stili di vita. Tutto questo come una delle chiavi per contrastare le ingiustizie locali e globali, sostenere un'economia del territorio, ricostruire un tessuto sociale attraverso l’accoglienza, l’inclusione di persone in stato di bisogno tramite il lavoro, relazioni di prossimità, comunità solidali ed aperte, proporre una nuova cultura ed un rinnovato immaginario. Per questo come Associa- zione e come Gruppo d’Acquisto Solidale, ci proponiamo di realizzare in Val Ceno, un piccolo mercato dell’artigianato e dei prodotti locali, con la prospettiva futura di poter rendere sempre più viva la valle nella quale già da diversi anni operiamo attivamente. Linee Operative: Il mercato si terra (vedi calendario) nell’ampio giardino che circonda il C.A.G. Per l’occasione verranno invitate altre Associazioni Locali per organizzare una giornata di festa, ben pubblicizzata dagli enti preposti (Comune, IAT, ecc.) I Produttori/Espositori saranno solo del territorio locale con particolare riguardo ai pro- duttori della Val Taro e Val Ceno. Tutti gli operatori devono essere in grado di dimostrare l’adeguamento alle norme sta- bilite in materia di autocontrollo e di presentare la documentazione igienico-sanitaria prevista, da essi autocertificata al momento della domanda di adesione. Ogni operatore è responsabile del rispetto della vigente normativa di carattere fiscale, amministrativo e igienico sanitario. Ogni Produttore/Espositore, sarà responsabile della qualità e del rispetto delle norme igienico-sanitarie. Possono partecipare al mercato : • produttori agricoli, singoli o associati, del territorio. • operatori dell’artigianato agroalimentare iscritti all’Albo degli Artigiani (art. 5 della Legge 443/1985) limitatamente ai prodotti manipolati, conservati, trasformati o valo- rizzati ottenuti da produzioni agricole del territorio locale; • singoli cittadini in forma volontaria con esclusiva vendita di prodotti propri sia di arti- gianato che di produzione agricola locali. • liberi cittadini residenti nel territorio locale, che non svolgono come attività prevalen- te la commercializzazione di prodotti e beni, anche senza p.iva. 16
CINEFORUM: Negli ultimi decenni, sono progressivamente mutate le forme della conoscenza e i me- todi della costruzione di tale conoscenza. Via via si è passati all'uso di strumenti sempre più legati alla tecnologia e allo sviluppo di nuovi media, fino ad una fruizione che è sempre più orientata all'ascolto e soprattutto alla visione. La funzione visiva sta sempre più assumendo una completa centralità nell'acquisizione di forme di conoscenza. Il cinema appare dunque come lo strumento di comunicazione per eccellenza dei giorni nostri. E' un mezzo capace di coinvolgere fantasie, bisogni di identificazione e curiosità dei ragazzi. Il Progetto Cineforum ha lo scopo di educare i giovani spettatori al linguaggio cinema- tografico, di creare un’occasione per migliorare le loro capacità espressive, potenziare le loro percezioni, interpretare i messaggi visivi e filmici . E non solo! L’esigenza del Progetto Cineforum nasce anche dalla consapevolezza che il linguaggio cinematografico spesso è il veicolo ideale per la comprensione della realtà e per la pro- mozione di uno sviluppo articolato e multidimensionale della persona, in particolare di quella che vive per vari motivi situazioni di disagio. La selezione dei film del progetto avrà lo scopo di suscitare nei ragazzi una riflessione profonda su alcuni temi importanti vicini al proprio vissuto, per migliorare la consape- volezza di se stessi e per a far superare gli ostacoli che attualmente impediscono all’a- lunno di essere motivato e di star bene a scuola o in famiglia. FINALITA’ L'arte del cinema si avvale del potente effetto evocativo, simbolico e allegorico delle immagini filmiche, analogamente a quanto facevano e fanno ancora le favole, i miti, le leggende, ed i sogni. Utilizzare il potere di queste immagini con fini formativi, offre la possibilità di elaborare le emozioni in processi complessi che hanno la finalità di stimolare nell'allievo: Lo sviluppo di nuove competenze La realizzazione del suo cammino di crescita La realizzazione dei propri progetti profondi OBIETTIVI Attraverso la sua fruizione è possibile: Aumentare la conoscenza della realtà storico/culturale Stimolare la riflessione e l'auto conoscenza Migliorare l'accoglienza di Sè e dell'Altro Facilitare la crescita nelle cosiddette aree di migliorabilità Favorire i punti di forza maturando atteggiamenti positivi Stimolare la motivazione al cambiamento e alla crescita 17
PROGETTO ORTO SOCIALE/ATTIVITA’ AGRICOLE: Qualche considerazione preliminare L’orto sinergico (permaculturale) è un giardino in cui i vari organismi vegetali convivo- no insieme, aiutandosi e migliorando il terreno. A differenza della monocoltura, la si- nergia previene l’erosione del suolo, riduce il consumo di acqua e permette all’orto di auto ricrearsi, creando un giardino permanente. Come creare un orto sinergico da un prato 1. Individuare la zona prescelta per la realizzazione dell’orto. 2. Recintare la zona per preservarla e proteggerla dall’ingresso degli animali e di mezzi non opportuni. 3. Realizzare i bancali. Qui occorre uno studio approfondito e rimando al capitolo suc- cessivo. I bancali non devono essere mai calpestati, la loro lavorazione deve essere su- perficiale e in periodi distanti da aprile a settembre (per il nostro clima almeno). 4. Trapiantare le piantine (in luna calante) e estirpare le erbe non desiderate. I bancali E’ molto importante e strategico il giusto posizionamento dei bancali e la loro dimen- sione. Essi devono essere realizzati secondo la pendenza e devono evitare ristagni di ac- qua. I viali di passaggio tra un bancale e l’altro devono essere comodi per il passaggio di mezzi meccanici (cariola, motocariola, etc..) ma non troppo larghi per massimizzare l’utilizzo dello spazio. L’area ideale di un bancale è di 1,5-2 m di larghezza per 3-4 m di lunghezza. Non di più. L’obiettivo è che il bancale, nel corso degli anni salga in altezza, favorendo la comodità di lavoro e l’arricchimento del suolo. Questo innalzamento deve avvenire creando, col tempo, strati nuovi di fertilità, tramite concime (vegetale o leta- me), scarti di lavorazione vegetali, cartone, compost, fieno e paglia. La realizzazione di nuovi bancali da zero 1. Zappare la terra del bancale e eliminare i sassi grossi. La zappatura non deve essere invasiva e profonda. La terra da girare deve essere di 5 cm al massimo. 2. Concimare il bancale con letame ben maturo. 3. Realizzare l’impianto di irrigazione. 4. Pacciamare, ovvero coprire il suolo del bancale. La pacciamatura è fondamentale: previene l’erosione da parte di vento e pioggia, ri- duce il consumo dell’acqua e mantiene umida e isolata la parte fertile al di sotto di es- sa. Qui nasceranno e si riprodurranno i lombrichi, veri fertilizzatori del suolo. (Nota: in natura non esiste suolo non coperto da alberi, arbusti o annuali. Gli unici scoperti sono le frane o i terreni molto argillosi, come i calanchi. Essi sono sterili!). La pacciamatura può essere effettuata con fieno e paglia, in uno strato di minimo un paio di centimetri. A questo punto i bancali sono pronti. Col tempo diventeranno sempre più alti e fertili, a patto che vengano mantenute la attività di concimazione e pacciamatura verso l’al- to. L’orto sinergico (permaculturale, ovvero in sintonia con luogo in cui si vive, e perma- nente) è il più redditizio, il più vario, il più colorato e il più duraturo. Esso deve essere un luogo piacevole da visitare, da vivere, da vedere e da odorare. Deve essere una parte speciale, in cui uomo e natura si incontrano. Non deve essere una forzatura umana, né una ricerca del profitto o del rendimento economico. Esso, dopo la parten- za, andrà da sé e il microclima in combinazione al luogo specifico permetteranno la 18 creazione di giardini (questo il nome più giusto da usare) permanenti.
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