Bollettino della comunità parrocchiale della città murata
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Ottobre 2019 Comunità LETTERA DEL PARROCO Riprendiamo vangelo ricevuto. Con una certa pre- il cammino con grinta, occupazione vedo la difficoltà di pen- sare, di guardare avanti, di accettare entusiasmo e fede! quella fatica di rinnovarsi, e allo stes- so tempo la facilità nel rimanere le- gati alle abitudini, al “si è sempre fat- to così”, al non voler cambiare, desi- derando magari rivivere le “glorie” del passato, un passato che però non esiste più. Non si è fedeli quando si rimane fermi, per lo più in semplici scelte contingenti e concrete, ma quando in una realtà che muta si è È tempo di ripresa, dopo la pausa esti- mandarci se hanno ancora un valore, capaci di individuare modi nuovi e va. Rinfrancati e ricaricati nel corpo e se davvero sono importanti per noi migliori di vivere il vangelo nel nuovo nello spirito, riprendiamo il nostro adulti, per i ragazzi, per i giovani, per contesto sociale, culturale ed eccle- cammino nella comunità parrocchia- le persone a cui vogliamo bene. Rico- siale. le con il desiderio e la volontà di cam- minciare, ripartire con il nostro cam- Il nostro cammino si deve dirigere minare con passo spedito, senza ten- mino di fede, ci offre proprio questa anzitutto verso il Signore ma anche 2 tennamenti o indugi che rallentereb- possibilità: non dare tutto per scon- verso i nostri fratelli, per entrare in 3 bero pericolosamente il passo. tato, ma ri-decidere le cose importan- dialogo con tutti, anche con chi non In questo periodo molte delle nostre ti, scegliere ancora una volta a cosa è credente o con chi non crede più, consuete attività sono riprese a pieno dedicare le nostre energie e le nostre per annunciare e testimoniare il Van- ritmo: la scuola per i ragazzi, il lavoro, attenzioni, riscoprire che cosa è dav- gelo. le attività sportive e culturali. In tutte vero importante e perché. Rimettiamoci allora in cammino rim- queste attività dobbiamo anche con- Ripartiamo con la consapevolezza che boccandoci le maniche e impegnan- siderare la ripresa di tutte quelle del- la nostra vita è un cammino. È impor- doci responsabilmente tutti, ciascuno le nostre comunità parrocchiali: cate- tante prendere coscienza di essere in secondo le proprie capacità, per la chesi, volontariato, gruppi ecc, con il cammino e sempre in ricerca. Occorre crescita della nostra comunità, come rischio però di vederle come attività anche l’umiltà nello stare in ascolto scriveva negli anni sessanta San Pao- simili alle altre, da prendere e poi la- della Parola, unico faro che può illu- lo VI, papa: “Considera la tua parroc- sciare quando siamo stanchi o un po’ minare il cammino; umiltà nella capa- chia come una madre a cui la Provvi- annoiati. In realtà quello che riguarda cità di stare in ascolto di tutto ciò che denza ti ha affidato: chiedi a Dio che il cammino delle nostre comunità cri- di buono ci circonda, delle voci pro- sia casa di famiglia, fraterna ed acco- stiane non possiamo considerarlo fetiche di uomini e donne ecceziona- gliente, casa aperta a tutti e al servizio come una delle mille cose “da fare”, li; l’umiltà di chi accoglie e apprezza di tutti. Da’ il tuo contributo di azione volute da noi o da altri, che ci riem- anche ciò che il “mondo” ci offre di perché questo si realizzi in pienezza”. piono la vita e spesso la soffocano. La bello e valido; l’umiltà di chi riconosce E Papa Francesco aggiunge: “Questo nostra fede, cioè il nostro rapporto i propri errori e si lascia correggere, tempo chiede di vivere da protago- personale con Cristo, non è una tra le anche se ci si sente feriti nell’orgoglio. nisti, la vita è bella se la viviamo fino tante cose della vita, ma l’unica che è Penso a noi, al cammino della nostra in fondo”. in grado di dare il giusto valore a tut- comunità: dobbiamo volare alto, dob- Rimettiamoci dunque in cammino per to ciò che facciamo, aiutandoci anche biamo contemplare la mèta, dobbia- condividere con grinta, entusiasmo e a ritrovare il senso e la bellezza di tut- mo ripensare a ciò che facciamo affin- fede le nostre fatiche, le nostre gioie ta la nostra vita. Di fatto facciamo ché esprima veramente la realtà di e le nostre speranze con tutti. molte cose per abitudine, perché “le Chiesa in cammino, fedele alla Parola Buon cammino! abbiamo sempre fatte”, senza più do- ricevuta e al dovere di testimoniare il don Pietro
Ottobre 2019 Comunità Festa della Comunità onorando Maria ANNIVERSARI Domenica 6 ottobre – Inizio anno catechistico Ore 10 a San Fedele: S. Messa solenne Don Antonio Carlisi a seguire processione verso la chiesa di Sant’ Eusebio Ore 12.30 a Sant’ Eusebio: pranzo condiviso; ne fa 50 a seguire incontro con i genitori - Pomeriggio di giochi in Oratorio IL SACERDOTE SARÀ CON NOI IL 13 OTTOBRE Non si celebra la Santa Messa delle ore 10.30 a Sant’ Eusebio. IN OCCASIONE DELLA SOLENNITÀ DI SAN DONNINO. Le nostre feste A LUI ABBIAMO CHIESTO UN BILANCIO Festa della Madonna del Rosario DI TANTI ANNI DI SACERDOZIO. Lunedì 7 Ottobre a San Giacomo Ore 10 S. Messa solenne preceduta dalla recita del S. Rosario. Solennità di San Donnino Sabato 12 ottobre ore 21 a San Fedele: Elevazione Spirituale con la corale parrocchiale Domenica 13 ottobre Reverendo Monsignor Carlisi, ... caro don Antonio, 50° di sacerdozio di don Antonio Carlisi dopo cinquant’anni dalla consacrazione presbiterale, molti dei qua- Ore 10 a San Donnino: li trascorsi in Como, presso S. Donnino, in particolare in qualità di S. Messa solenne; a seguire processione Eucaristica. Ore 15 oratorio San Donnino: Incanto dei Canestri responsabile dell’ufficio diocesano per la catechesi e la scuola, non 4 Non si celebrano le Messe delle 10 a San Fedele e delle 10.30 a S. Eusebio Le domandiamo di ricordare o di prognosticare, o di valutare il tran- 5 sito del presente, ma Le chiediamo una testimonianza, uno spaccato della sua esperienza di prete al servizio della Diocesi. Anniversario della Dedicazione della basilica di San Fedele Sono riconoscente a tutti voi che con amabile attenzione, ispirata Venerdì 25 ottobre 2019 dall’affetto fraterno, mi avete interpellato in occasione dei cin- Ore 18 S. Messa solenne in basilica quant’anni del mio sacerdozio. Ore 21 Concerto di musiche vocali-strumentali E sono riconoscente a tutti voi, che vi unite a me nel rendere gra- zie al Signore, per la grande misericordia e la lunga pazienza che Festa patronale di San Fedele in questi cinque decenni mi ha riservato. Il pensiero dei vostri vol- Domenica 27 ottobre ti amici e dei vostri sguardi benevoli m’incoraggia a proseguire Ore 10 a San Fedele: S. Messa solenne serenamente nell’ultimo tratto del mio pellegrinaggio terreno. presieduta da don Valerio Modenesi e don Carlo Calori L’occasione ci invita tutti a riscoprire sempre più ciò che ci è ne- ore 12.30 a Sant’ Eusebio: pranzo comunitario cessario, Gesù Cristo, il suo mistero, la sua unicità; ciò che è neces- (prenotarsi entro il 25 ottobre a San Fedele) sario e realmente fruttuoso è darsi e affidarsi a lui, al suo cuore Non si celebra la Santa Messa delle ore 10.30 a Sant’ Eusebio. d’uomo divinamente personalizzato, alla sua parola vera, alla sua attitudine a sfidare gli idoli mondani; soprattutto a contemplare Solennità dei Santi Eusebio e Carlo e condividere la sua pronta ed esemplare dedizione alla missione Domenica 10 novembre a Sant’ Eusebio assegnatagli dal Padre. Chi si accosta così a colui che lo chiama e Ore 10: Santa Messa solenne ne sperimenta la concreta ricchezza umano-divina, a un certo Non si celebrano le Sante Messe delle ore 10 a San Fedele momento ha la percezione di essersi finalmente imbattuto nella e delle ore 10.30 a Sant’ Eusebio. chiave dell’enigma esistenziale e nel fatto risolutivo dell’aggrovi- gliata problematica umana. Capisce di aver trovato la “perla rara”, Lunedì 11 novembre anzi la “perla unica”, di cui parla la parabola. Ore 15.30 S. Messa per tutti i Defunti al Cimitero Monumentale Alla luce di questo appuntamento, ho ripensato in questi giorni alla mia vicenda personale, e quindi alla mia “chiamata”. Cin- Solennità di Santa Cecilia quant’anni fa, il Signore Gesù mi ha detto: ‘Diventa sacerdote. Tu Venerdì 22 novembre aSanta Cecilia in concreto non sai che cosa questo vuol dire, ma non importa: Ore 17.30 Santa Messa solenne vieni e vedi’. E ho detto “sì”; un “sì” pronunciato, per la verità, un po’ Non si celebra la Santa Messa delle ore 18.00 a San Fedele spensieratamente. Ero pieno di dubbi e di titubanze. Sarei stato
Ottobre 2019 Comunità all’altezza di questa imprevedibile mis- sione? Ma il mio Signore non ha voluto sentir ragioni; e mi ha ripetuto: Vieni e vedrai’. Sono venuto e ho visto. Ho per- cepito la bellezza della mia missione, pur tra le immancabili difficoltà. Ora più che SPUNTI DI RIFLESSIONE mai sono consapevole di ciò che S. Pao- Perle di papa Francesco lo scriveva: “Portiamo questo tesoro in vasi fragili perché appaia che questa po- tenza straordinaria viene da Dio. La sua forza si manifesta nella nostra debolezza” Proprio per questo, insieme con voi, vor- rei elevare al Signore il canto della Sua fedeltà. Se sono qui, infatti, non è perché O Gesù: fratello, amico, salvatore, 25 Maggio 2019 - Convegno 19 giugno – Udienza generale io sia stato capace di fare chissà che cosa mi hai chiamato a seguirti alle prime internazionale “Yes to life”. Lo Spirito ci fa parlare il linguaggio ma perché egli è stato fedele alla parola luci dell’alba, L’aborto non è mai la risposta della verità. data. Ha fatto tutto Lui. mi hai inviato a lavorare nella tua vigna, La vita umana è sacra e inviolabi- La Chiesa nasce dal fuoco dell’amore Una frase attribuita a san Giovanni Bosco dove c’erano mani tese e cuori feriti, le. Utilizzare la diagnosi prenatale e da un “incendio” che divampa a Pen- (che nei nostri oratori è particolarmente nascevano amori e morivano speranze. per finalità selettive è espressione tecoste. L’alleanza nuova e definitiva è ricordato!) mi torna spesso in mente: “da Con Te ho consacrato, benedetto, di una disumana mentalità euge- fondata non più su una legge scritta 6 un sì o da un no detto da ragazzi può perdonato, netica. su tavole di pietra, ma sull’azione del- 7 dipendere il seguito di un’intera esisten- ho piegato il cielo sul letto dei malati, “Due frasi ci aiuteranno a capire lo Spirito di Dio che fa nuove tutte le za”. E tutte le volte vi rileggo la mia av- ho donato speranza a chi cercava futuro. bene, due domande. La prima: è cose. ventura. Se ripenso al mio cammino, non Se mi guardo indietro, lecito eliminare una vita umana “La preghiera è il polmone che da re- cesso di chiedermi “perché proprio io?”. è ancora un mistero per risolvere un problema? La se- spiro ai discepoli di tutti i tempi; senza Se l’accostamento non risultasse ardito, la tua chiamata e la mia risposta. conda: è lecito affittare un sicario preghiera non si può essere discepolo vorrei tanto rispondere con le parole di O Signore, dammi la pace che ho donato per risolvere il problema? Questo di Gesù; senza preghiera non possiamo san Francesco d’Assisi a frate Masseo e dono agli altri, è il punto. Non andare sul religio- essere cristiani! Chiediamo al Signore quando gli chiese: “Perché a te, perché a dammi il perdono che ho dato e continuo so su una cosa che riguarda l’u- di farci sperimentare una nuova Pente- te, perché a te tutto il mondo vien die- a dare nel tuo nome, mano. Non è lecito. Mai, mai eli- coste, che dilati i nostri cuori e sintoniz- tro?”. Francesco rispose: “Vuoi sapere resta con me, nella gioia e nel pianto. minare una vita umana né affitta- zi i nostri sentimenti con quelli di Cristo, perché a me, perché a me, perché a me? All’Eterna e Divina Trinità re un sicario per risolvere un pro- così che annunciamo senza vergogna Perché il Signore non ha trovato un pec- ogni onore e gloria. blema”. la sua parola trasformante e testimo- catore più grande di me”. Ho ritrovato il Alla Madre della Chiesa e tutti i Santi niamo la potenza dell’amore che richia- senso di queste parole in quello che papa nostri protettori, 27 maggio – Messaggio ma alla vita tutto ciò che incontra. Benedetto XVI ripeté nel giorno della sua lode e benedizione nei secoli dei secoli. per la Giornata mondiale elezione: “Mi consola il fatto che il Signo- Amen. del migrante e del rifugiato 18 agosto – Angelus re sa lavorare ed agire anche con stru- Per il cristiano, prima gli ultimi. Bisogna essere cristiani coerenti. menti insufficienti”. Grazie di cuore, don Antonio! Non è in gioco solo la loro causa, Invito ai fedeli perché testimonino il Ciò che attesta il mio ministero sono le ma di tutti noi, del presente e del Vangelo, che è essenzialmente amore tante persone conosciute e non, che han- La Redazione futuro della famiglia umana. per Dio e i fratelli no ricevuto e ricevono tuttora grazia e “Si tratta delle nostre paure. È vero, “Gesù ci chiama a diffondere nel mondo consolazione attraverso di esso. Il mio il timore è legittimo. Il problema questo fuoco, grazie al quale saremo album fotografico di questi 50 anni è non è il fatto di avere dubbi e ti- riconosciuti come suoi veri discepoli. Il ciascuno di voi. Voglio ringraziare con mori. Il problema è quando questi fuoco dell’amore acceso per Cristo nel tutto me stesso il Signore per avermi te- condizionano il nostro modo di mondo per mezzo dello Spirito santo. nuto al riparo da ogni evasione, da ogni pensare e di agire al punto di ren- Perché è lo Spirito Santo che ci fa ama- deriva, ed avermi donato ogni giorno la derci intolleranti, chiusi, forse an- re Dio e ci fa amare il prossimo. forza di ripartire. che senza accorgercene, razzisti”. a cura di Marco Noseda
Ottobre 2019 Comunità VO C A Z I O N I Lorenz ritratto durante Lorenz e la vita un campo estivo a colloquio con don Nicholas: che stessero benedettina parlando già di scelte di vita? IL GIOVANE, CRESCIUTO NEL NOSTRO ORATORIO E VOLTO NOTO IN PARROCCHIA, HA VISSUTO UN PERIODO DI RIFLESSIONE A MONTE OLIVETO MAGGIORE (SIENA). CI RACCONTA LA SUA ESPERIENZA, MENTRE SI PREPARA AD UN NUOVO E PIÙ IMPEGNATIVO TEMPO DI DISCERNIMENTO PRESSO GLI STESSI MONACI. L’AUGURIO DEI SUOI CATECHISTI 8 “Non anteporre mai nulla che aiuta l’uomo a riflettere sulla pro- Conosciamo Lorenz da parecchi 9 all’amore di Cristo” pria vita e a mettersi in comunione anni, dall’inizio del percorso di fede; con Dio. Faccio mie le Parole dell’Ab- da subito si è dimostrato Mi è stato chiesto di raccontare qual- badessa Madre Canopi:” il Silenzio vero un bambino serio ed interessato cosa dell’esperienza di due settimane è quello che mette in comunione con alla fede. Abbiamo poi avuto che ho vissuto con i Monaci Benedet- Dio, ed è un linguaggio ineffabile, è la la fortuna di averlo come aiuto tini Olivetani pressol’abbazia di Mon- profondità in cui la parola nasce, come catechista, per quattro anni, te Oliveto Maggiore (Siena) fondata dire il grembo della parola, quindi il si- per un gruppo di bambini da san Bernardo Tolomei, un’esperien- lenzio è già una parola, si dice da sé, dell’iniziazione cristiana. za vissuta secondo il clima Monastico bisogna abituarsi nella giornata a riti- Durante questi anni abbiamo visto Benedettino. Vorrei raccontarvi questi rarsi in solitudine che può essere anche maturare in lui l’amore per Gesù giorni attraverso alcuni punti cardina- in mezzo alla folla, ma interiormente, e la passione per la preghiera, li che mi hanno accompagnato in que- l’importante non è andare così divagan- che ha cercato di trasmettere ste due settimane di vita monastica e do, ma stare. anche ai bambini. La sua decisione che saranno poi quelli che mi accom- personale e feconda relazione con Dio, di entrare in monastero non ci ha pagneranno per tutta la vita. attraverso l’ascolto e la meditazione 5) Fraternità all’interno della comuni- colti del tutto sorpresi, della sua parola che deve diventare tà monastica, una fraternità che aiuta ora gli chiediamo di accompagnare 1) La preghiera, fonte e culmine della pane quotidiano non solo per i mo- ogni monaco a riconoscere la presen- la nostra comunità con la preghiera giornata di ogni monaco; infatti ogni naci ma anche per ogni cristiano. za di Dio nei fratelli e nell’ Abate che e gli assicuriamo che noi faremo giorno, con l’aiuto di Dio, i monaci si all’interno del monastero fa le veci di altrettanto. dedicano all’Opus Dei cioè alla cele- 3) Il Lavoro che appartiene alla figura Cristo. Buon cammino caro Lorenz. brazione comunitaria della Liturgia autentica del monaco, un lavoro che Concludo rivolgendo un augurio a Con affetto, delle Ore secondo il Breviario Mona- permette al monaco di guadagnarsi tutti gli adulti, ai giovani e ai bambini Catia e Cesare stico e dell’Eucarestia dove essi rico- la vita, di provvedere alla manuten- assieme alle loro famiglie, cioè quello noscono il primato di Dio e la perenne zione ordinaria del monastero e di di non anteporre mai nulla all’amore attualità della sua opera di salvezza. venire in aiuto a varie situazioni di di Cristo, come San Benedetto ripete- bisogno e povertà. va ai suoi monaci, un augurio che 2) L’ascolto continuo della Parola di questa frase possa diventare una bus- Dio attraverso la pratica della Lectio 4) Il silenzio che mi ha accompagnato sola per ogni cristiano. Divina dove ogni monaco entra in una tanto in queste settimane, un silenzio Lorenz Quilao
Ottobre 2019 Comunità C AT E C H E S I Mistagogia Che vorrà dire? UNA PAROLA SCONOSCIUTA AI PIÙ CHE NASCONDE TEMPI E MODI PER ACCOMPAGNARE I PREADOLESCENTI NELL’INCONTRO COL RISORTO. UN IMPEGNO CHE DEVE COINVOLGERE GLI ADULTI DELLA NOSTRA COMUNITÀ. 10 Prima di rispondere alla domanda (le- romanzo della loro esistenza. Impa- Una foto d’archivio di un agitato ti veri: solidi, forti, decisi, teneri, corag- 11 cita) “che cosa facciamo in parrocchia rano che la vita ha un verso solo, non gruppo “mistagogico” giosi e soprattutto coerenti con la propria per i nostri ragazzi preadolescenti?”, si può riavvolgere. di qualche anno fa. adultità. La cosa peggiore che possa forse è il caso di individuare chi sono 2. La capacità di sprigionare una stra- Le facce cambiano ma l’impegno capitare a un tredicenne è un educatore concretamente i ragazzi ai quali ci rivol- ordinaria energia: a partire dai cam- della parrochia nel cammino che giochi a fare il tredicenne. Ha biso- giamo, altrimenti la riflessione potreb- biamenti corporei, fino alla capacità catechistico continua e si rinnova. gno piuttosto di un uomo e una donna be risultare astratta. di trasformare quella forza che da che, per quanto giovani, si pongano Partiamo proprio da loro, dai ragazzi. bambini è stata tutta giocata all’ester- come punto di riferimento e si sentono Quale realtà vivono? L’anno scorso, in- no, in energia per fornirsi obiettivi, accettazione passiva (e un ponte tra dire “voglio diventare come te”. sieme ai catechisti Sabrina, Celeste, strade, strategie di elaborazione. Per “mamma e papà sanno tutto” e Tommaso e Cesare, abbiamo accompa- questo hanno bisogno di spazi e tem- “mamma e papà non capiscono Concretamente: gnato un gruppo di circa una trentina pi di riflessione ed elaborazione del niente”!). Gli incontri per i ragazzi della mistago- di ragazzi e ragazze che – ricevuti i sa- vissuto. Le energie si usano e molto! 5. L’emergere della corporeità: i ragaz- gia (medie) si tengono, da ottobre a cramenti – hanno desiderato continua- Bisogna valutare bene come e per zi e le ragazze sono un corpo, e si maggio, due sabato al mese, in oratorio. re la loro formazione cristiana. Ma ci che cosa, in questa età ma non solo, inizia a manifestare il bisogno edu- Un sabato dalle 18.00 alle 19.30 e un chiediamo: quale realtà vivono i prea- le si sta spendendo. cativo del pudore e dell’accompa- sabato dalle 18.00 alle 22.00. Le attività dolescenti dei giorni nostri? Certamen- 3. Una gioia che è sempre strettamen- gnamento verso la scoperta del sono di carattere formativo e anche di te l’età della preadolescenza è un’età te legata alla paura: il ragazzo/a spe- potenziale affettivo. aggregazione. I ragazzi saranno invita- nella quale si manifesta un’intensità rimenta, per la prima volta dall’in- 6. Bisogno di esperienza: spesso ci di- ti a vivere momenti di attività, di carità, della vita che non si ritroverà mai più; fanzia, la paura di avere paura. I ra- cono “non mi fai mai fare niente”… celebrazione, testimonianze e servizio. anni nei quali le vittorie e le sconfitte, le gazzi hanno bisogno di adulti che il preadolescente ha bisogno di L’iscrizione avviene come per la cate- gioie e i dolori, le fatiche e le soddisfa- insegnino loro ad affrontare le pau- esperienze vere, profonde, uniche, chesi dell’iniziazione, ma è comunque zioni avvengono con una forza travol- re in un percorso che è fatto anche di momenti alti, e soprattutto ha sempre possibile iscriversi anche duran- gente. Che cosa rende questi ragazzi e di solitudine, evitando inutili e finti bisogno di “provare”. Stando attenti te l’anno. ragazze speciali? Possiamo cercare di eroismi. più alla qualità che alla quantità del- sintetizzarlo attraverso sei ingredienti. 4. Il senso della sfida: l’adolescenza sarà le proposte che facciamo loro. il tempo della trasgressione, la pre- Ma il bisogno più importante per questi 1. La voglia di protagonismo: i preado- adolescenza è il momento della sfi- ragazzi, che suona come un richiamo PER INFORMAZIONI lescenti capiscono che possono es- da, non ancora rottura e contesta- all’impegno per tutta la comunità par- comosanfedele@gmail.com sere almeno in parte gli autori del zione delle regole, ma nemmeno più rocchiale, è quello di avere accanto adul- Don Nicholas: 339 1938211
Ottobre 2019 Comunità I “SANTI” DI CASA NOSTR A - 2 Benedetta Bianchi Porro DA POCHI GIORNI È STATA PROCLAMATA BEATA. SORELLA DI CORRADO, NOSTRO COMPARROCCHIANO E PER ANNI CATECHISTA IN SAN FEDELE, HA VISSUTO GLI ANNI DELLA MALATTIA LASCIANDO A CHI L’HA CONOSCIUTA UNA INCREDIBILE TESTIMONIANZA DI FEDE. La beatificazione di Benedetta, celebrata il 14 settembre nella cattedrale di Forlì 12 Lo scorso 14 settembre nella Catte- fisico. Tutto il suo corpo alla fine era mesi di vita fu colpita dalla polio- famiglia nel 1951 si trasferì a Sirmio- 13 drale di Forlì è stata proclamata be- diventato un crocifisso vivente: sordità, mielite che la lasciò “zoppetta”, con ne del Garda, trovando sempre un ata Benedetta Bianchi Porro, una cecità, paralisi, insensibilità, privazione la gamba destra un pochino più cor- ambiente naturalistico che la giova- santa quasi a noi contemporanea. dell’olfatto e dell’odorato, afonia, qua- ta della sinistra e menomata. ne apprezzava molto, la cui piace- Molti tra coloro che l’hanno cono- si l’annullamento di comunicazioni con La sensibilità che la caratterizza fin vole visuale si affiancava alla passio- sciuta, tra cui il fratello Corrado che le persone e l’ambiente. Ma questa se- dalla fanciullezza si accompagna alla ne per lo studio e per il pianoforte risiede a Como nella nostra parroc- quenza di sofferenze e di distruzioni sua intelligenza e all’essere volitiva. che suonava nel tempo libero. La chia, sono ancora viventi e manten- fisiche porterà Benedetta ad una unio- Trascorreva le sue giornate frequen- sofferenza la toccò di nuovo ed fu gono lucido il ricordo di una perso- ne profonda con Dio nella preghiera e tando la scuola elementare, giocan- costretta, ancora adolescente, ad na “unica”. Di lei il card. Angelo Bec- quindi ad una grande eroicità nell’eser- do con gli altri bambini, tuttavia era indossare un busto per evitare la ciu, Prefetto della Congregazione per cizio di tutte le virtù. Se la sua vita fu sensibile e riflessiva sul miracolo malformazione della schiena. A quin- le Cause dei Santi, nell’omelia duran- tutta sotto il crescente segno della della vita che trionfa in tutte le cose, dici anni la sordità era quasi totale te la Messa di Beatificazione ha detto: sofferenza, fu anche sotto il crescente nei fiori, nei prati pieni di sole e nel- e pure la capacità motoria era ridot- “ Lei fu una vera testimone della croce. segno della santità, di cui si accorsero la sua piantina di ciliegio che innaf- ta, dovendosi aiutare con un basto- Lei ha immolato la propria vita sull’e- le persone che l’accostavano e riceve- fiava quotidianamente. Il legame con ne nella deambulazione. sempio di Gesù e in unione a Lui. Ci vano da lei mirabili insegnamenti di il nonno materno abitante a Dova- Il proseguo degli studi all’università troviamo dinnanzi ad una esistenza fede e di carità…” dola insieme all’ambiente naturali- dove si iscrisse a Medicina le con- affascinante: la grandezza umana e Benedetta nacque a Dovadola, pic- stico immerso nell’Appennino Tosco- sentì di autodiagnosticarsi il male spirituale di una giovane straordina- colo paese in provincia di Forlì, Romagnolo la motivarono ad ap- che l’affliggeva da tempo: neurofi- riamente dotata, che è riuscita a supe- dall’ingegner Guido Bianchi Porro e prezzare il paese natìo, ma il trasfe- bromatosi diffusa. Nel 1957 si sotto- rare coraggiosamente e a tradurre in da Elsa Giammarchi, l’8 agosto 1936 rimento a Forlì della famiglia nel pose ad un intervento chirurgico alla chiave evangelica le condizioni più (coetanea di papa Francesco). Con 1945 segnò il cambiamento con la testa per il quale le rasero il capo. negative che possono accompagnare il nome di Benedetta Bianca Maria vita in città nella quale completò gli Due anni più tardi Benedetta sosten- un individuo. Ragazza di bell’aspetto, venne battezzata nella chiesa della studi alle elementari, poi alle scuole ne l’ultimo esame all’Università, fra dotata di intelligenza e ricca di perso- SS.ma Annunziata cinque giorni più medie e infine al Ginnasio. mille difficoltà nella sua salute; du- nalità, ben presto verrà trasformata da tardi. Benedetta è la seconda di sei A tredici anni iniziò a perdere pro- rante l’estate fu operata al midollo patologie debilitanti e dal dolore insi- figli. Fin da piccolissima la sua vita gressivamente l’udito, ma un nuovo spinale con esito infausto perché stente e incalzante, che ne deturperà il è stata toccata dalla sofferenza, a tre cambiamento l’aspettava, perché la rimase paralizzata agli arti inferiori
Ottobre 2019 Comunità Per approfondire la conoscenza di questa straordinaria testimone del S G UA R D I Forse il povero sono io Vangelo, nel WEB vi sono tante no- PENSIERI CHE CI POTREBBERO COGLIERE LA SERA tizie utili e riferimenti bio/bibliogra- CAMMINANDO TRA LE VIE DELLA NOSTRA COMUNITÀ, fici. Ne elenchiamo alcuni. GUARDANDO I MIGRANTI, I RAGAZZI, LE VETRINE Testimonianza del cardinale Angelo E LE PERSIANE SGANGHERATE DEI PIANI SUPERIORI Comastri ( h t t p s : / / w w w. yo u t u b e. c o m / watch?v=RjhTkE1peAw) Testimonianza della sorella Emanuela ( h t t p s : / / w w w. yo u t u b e. c o m / watch?v=2aPC7H6eHWU) Il sito degli “Amici di Benedetta” http://www.amicidibenedetta.alter- vista.org/index.php?nav=Home.01 14 15 e dalla poltrona passò al letto, infer- braio del 1963 Benedetta diventò Un articolo sulle povertà nella nostra paci di parlarsi tra loro”... Ma io come ma, dove rimase per oltre quattro cieca e le sofferenze fisiche aumen- Parrocchia… sono stato vicino a loro? La mia è sta- anni. Gradatamente perse il gusto, tarono d’intensità. Ormai poteva Dovrei parlare forse del dormitorio ta una gioia di vivere che li ha conta- il tatto e l’odorato. Dal suo letto nel comunicare solo attraverso il palmo invernale, o dei senza fissa dimora che giati? Forse il povero sono io. quale era costretta Benedetta rice- della mano destra, l’unica che aveva dormono sotto i sagrati delle nostre E tornando a casa, dalla mia passeg- veva gli amici, alcuni di Gioventù conservato la sensibilità. belle chiese. giata per vetrine illuminate a festa studentesca, ai quali era tanto lega- Benedetta morì a Sirmione il 23 gen- E poi mi trovo la sera a camminare tra tutto l’anno, ti basta alzare lo sguardo ta e dai quali riceveva conforto e naio 1964. Gli ultimi giorni furono le vie della nostra Comunità, e mi vie- alle finestre dei piani superiori, dove insegnava a loro nella fede mostran- per lei molto duri e pieni di dolore ne in mente quando vedendo un mi- persiane socchiuse nascondono de- do il progresso del suo cammino tanto da indurla a sperare in una grante penso “all’invasione, tornino a corosamente anziani soli, accompa- spirituale nella sofferenza. I due imminente chiamata dello “Sposo” casa loro, non possiamo aiutare tutti”. gnati solo dal tempo che passa, pellegrinaggi a Lourdes con l’Unital- perché giungesse in fretta per porre Forse il povero sono io, che credo con nient’altro. si contribuirono ad una fede sempre fine ai suoi giorni di attesa. Dopo la il mio senso della giustizia di poter Sono stato attento, presente? Forse il più profonda, che penetrava il Mi- morte Benedetta venne trasportata determinare la Vita e la Dignità altrui. povero sono io. stero di Dio, affidandosi ogni giorno per sua volontà nel cimitero di Do- Mi capita di passar tra bar con mojito E poi mi capita la domenica di andare sempre di più alla croce che dava un vadola dove venne seppellita e lì e aperitivi, dove spensieratamente si a Messa, di emozionarmi ancora ad senso alla sofferenza provata dal suo rimase fino alla traslazione delle sue gode il finir di giornata. Sarei forse un Pane spezzato che resta quotidia- corpo, offrendo il suo dolore a Cristo spoglie mortali nella tomba fatta stato un marito più attento, più giusto no. sacrificatosi in Croce. preparare nella cappella a lei riser- e accogliente e meno materialista? Perché di spezzato, nel Pane, c’è il Dio Tuttavia Benedetta nel suo cammino vata nella chiesa di Sant’Andrea a Forse il povero sono io. Fragile, un Dio Povero e sconfitto. For- di fede aveva capito di essere nella Dovadola nel 1969. La memoria li- Che dire di tanti ragazzi che “non si se, anche Lui è povero. ricchezza accettando il criterio di Dio turgica della beata è stata fissata il comportano come ai nostri tempi, che Un Dio povero e solo, quando l’ho che dà senso a ciascuna persona 23 gennaio. non sanno cosa è il rispetto, tutti pre- giudicato degno di tornare a casa sua. anche se inferma in un letto. A feb- a cura di Luciano Campagnoli si dai loro impegni, connessi e inca- Un Dio povero e affamato, quando ho
Ottobre 2019 Comunità IL PENSIERO DI PA PA F R A N C E S CO I poveri sono persone non numeri pensato solo al mio interesse, alle mie La condizione di emarginazione in cui esigenze. sono costretti milioni di persone, non Un Dio povero e inascoltato, quando durerà ancora a lungo. Scartati, rifu- non ho avuto la passione per i piccoli. giati, disprezzati, il regno di Dio ap- Un Dio povero e ammalato, quando partiene a loro, che sono nelle condi- alla solitudine degli altri, mi è bastato zioni di riceverlo. star bene guardando le vetrine, e non La crisi economica non ha impedito a salire le scale delle stesse case. numerosi gruppi di persone un arric- chimento che spesso appare tanto più Non so se questo scritto sia servito alle anomalo quanto più nelle strade del- 16 intenzioni di chi me lo ha commissio- le nostre città, tocchiamo con mano 17 nato. l’ingente numero di poveri a cui man- Ma credo che un cuore occhiuto sa- ca il necessario e che a volte sono prebbe individuare nelle mancanze di vessati e sfruttati. L’opzione per quel- ognuno di noi, la benedizione che i li che la società scarta e getta via è una Fragili e gli Ultimi ci consegnano; cer- scelta prioritaria che i cristiani sono chiamo strade di bontà, giustizia e chiamati a perseguire per non tradire prossimità. la credibilità della Chiesa e donare Allora, povero io che ti scrivo, povero speranza a tanti indifesi. La carità cri- Tu che mi leggi, povero Lui che ci stiana trova in essi la sua verifica. aspetta venendoci incontro. Quante volte vediamo i poveri nelle I Poveri sono l’occasione che Dio ci discariche a raccogliere il frutto dello dona per essere Umani, partiamo dal- scarto e del superfluo, per trovare le nostre fragilità per riconoscere qualcosa di cui nutrirsi o vestirsi. Di- nell’Altro il Signore che ci aspetta. ventati loro stessi parte di una disca- Buona Vita. rica umana, sono trattati da rifiuti, Flavio Bogani senza che alcun senso di colpa investa i complici di questo scandalo. Giudi- cati spesso parassiti della società, ai poveri non si perdona neppure la loro povertà. Il giudizio è sempre all’erta. Non possono permettersi di essere timidi o scoraggiati, sono percepiti come minacciosi o incapaci solo per- ché sono poveri. Non è consentito loro vedere la fine del tunnel della miseria. Un’architettura ostile in modo di sba- razzarsi di loro anche nelle strade, ultimi luoghi di accoglienza.
Ottobre 2019 Comunità A N G E LO S O L DA N I In ricordo di un grande giornalista SI È SPENTO IL 20 AGOSTO IL DIRETTORE RESPONSABILE DEL NOSTRO NOTIZIARIO, GIORNALISTA CONOSCIUTISSIMO IN CITTÀ E CRISTIANO DI FEDE CRISTALLINA. I L N U OVO A N G E LO Grazie, LO RICORDIAMO CON LE PAROLE CHE HA PUBBLICATO DON CARLO CALORI SUL SETTIMANALE DELLA DIOCESI. direttore DA QUESTO NUMERO IL NOSTRO GIORNALE È FIRMATO Non può passare senza un ricordo, tà civili e per la crescita di una società Angelo lasciò il quotidiano “L’Ordine” DA DON ANGELO RIVA, anche e soprattutto sul nostro Setti- degna di questo nome: non aggrega- per raggiunti limiti di età nel 1982, ma DIRETTORE DE IL SETTIMANALE manale, la scomparsa di Angelo Sol- zione di individui solitari e guardinghi continuò il servizio alla informazione DELLA DIOCESI DI COMO. dani, decano dei giornalisti comaschi gli uni degli altri, ma un corpo che vive divenendo addetto stampa del sinda- SACERDOTE DAL 1991, È STATO e cattolico tutto di un pezzo. Morto il di un’unica vita, un giornalismo chia- co, dalla amministrazione Spallino fino VICARIO A REBBIO E DAL 1994 18 20 agosto, ha ricevuto l’ultimo saluto mato anche a raccontare le necessità, a quella del sindaco Pigni. Portava È INSEGNANTE DI TEOLOGIA 19 il giovedì 22 nella chiesa di S. Giuliano, le disgrazie, le sofferenze della gente, quotidianamente, girando in biciclet- MORALE PRESSO IL SEMINARIO dove aveva ricevuto il battesimo. ma così da stimolare condivisione, ta, i suoi comunicati alle redazioni. DIOCESANO DI CUI È STATO Subito dopo la guerra, nel 1946, An- sempre nel rispetto delle persone. È Veniva anche a questo nostro Setti- ANCHE VICE-RETTORE NEL gelo entrò a far parte dell’organico del quello che Angelo chiamava “fedeltà manale negli anni in cui cominciavo PERIODO 1994-2001. quotidiano cattolico comasco “L’Ordi- agli ideali cattolici’; che devono ispi- il servizio di direttore. Era una occa- NEL 2003 È NOMINATO VICARIO ne”; percorrendone tutti i ruoli: da rare anche il lavoro artigianale di un sione per rivederci da vecchi amici. EPISCOPALE PER LA PASTORALE fattorino a correttore di bozze, da cronista. Ma non mi lasciava mai, pur nella fret- E DIRETTORE DEL CENTRO cronista e vicedirettore; sempre accan- Un giorno mi era capitato di rispon- ta imposta dal suo servizio, senza SOCIO-PASTORALE to a don Peppino Brusadelli, che sti- dere alla chiamata angosciata di una avermi raccomandato di “ricordarlo CARD. FERRARI DI COMO. mava come un maestro e amava come famiglia, sconvolta per la perdita di nella S. Messa”. Negli ultimi tempi mi OGNI ANNO VIVACIZZA un padre. una persona cara che, in un momen- sembrava di vedere in lui un senso CON LA SUA COMPETENZA A me è capitato di stargli accanto, to di drammatica depressione, si era indefinibile di malinconia, che lo ha LA PREPARAZIONE quando ero ancora un giovane prete, tolta la vita. Raccomandai al Soldani portato progressivamente a ritirarsi DEI FIDANZATI A SAN FEDELE. per collaborare alla redazione de “L’Or- che il giornale, nel dare notizia del dalla rete di intense relazioni che ave- LO RINGRAZIAMO PER LA dine della Domenica” in vista della decesso, non entrasse in particolari va caratterizzato la sua esistenza. DISPONIBILITÀ E PROMETTIAMO informazione diocesana, prima anco- utili solo a malsane curiosità. Angelo Forse era la sensazione di trovarsi in ... DI NON METTERLO NEI GUAI ! ra che nascesse il Settimanale. Ange- si stupì della mia preoccupazione e un mondo totalmente cambiato, in cui lo mi era accanto non solo come istrut- mi diede una lezione su come un gior- non ritrovava più l’evidenza degli ide- tore ma come amico e mi chiamava nale, tanto più se ispirato a principi ali per cui aveva sempre lottato. Ades- familiarmente “don Carletto”: Allora, cristiani, debba avvicinarsi sempre in so, mentre cammina libero e lieto per il pretino pieno di idealità e di sogni punta di piedi al dolore di una fami- le vie della Gerusalemme celeste e cominciava ad imparare da lui che glia; anche un giornalista può farsi vede dal versante dell’eternità le per- cosa vuol dire lavorare ogni giorno “collaboratore” della misericordia di- sone e le cose con sguardo di miseri- sempre sotto pressione, sempre in vina, se non altro evitando di dar pena cordia, tocca a lui “ricordare al Signo- lotta con il tempo, con un impegno per quel che è possibile, cercando di re” i suoi cari, gli amici e la sua città duro e sofferto, ma vissuto come un non sacrificare mai l’assoluto rispetto che ha tanto amato e servito. servizio e una missione. Un giornali- dei sentimenti altrui per un gramo Don Carlo Calori smo, il suo, appassionato per le liber- guadagno di “audience”.
Ottobre 2019 Comunità S T R A FA L C I O N I - 4 Sacro e profano L’AUTUNNO DELLA COMUNITÀ È RICCO DI FESTE. ALLA SACRALITÀ DEGLI EVENTI SI UNISCE IL VERSANTE POPOLARE DI GESTI CHE CONTRIBUISCONO A CEMENTARE LE RELAZIONI E ASSICURANO MOMENTI DI GUSTOSO DIVERTIMENTO. 20 È tempo di feste patronali. Presso le Come dimenticare, ... parlo per espe- 21 nostre chiese, come presso molte altre rienza personale solennemente rei- chiese del territorio, occorrono in que- terata, le messe stracolme di popolo sto periodo le rispettive celebrazioni in onore di S. Donnino, quando, al tradizionali, in particolare per noi quel- vertice del sacro rito, al soave effluvio le in onore della Beata Vergine, di S. dell’incenso profuso dai turiboli all’at- Donnino e di S. Carlo. to della consacrazione si mescolava Sono momenti forti per tutti, adatti a ... la fragranza gustosa e penetrante riprendere la marcia dopo la quiete della concomitante predisposizione estiva ricreatrice delle forze del corpo delle salamelle alla brace, nel cortile e dello spirito. adiacente la chiesa, da consumarsi In vista delle domeniche tra fine set- pro oratorio al rientro della proces- Che cosa accade? Accade qualcosa di l’appuntamento per l’agape fraterna, tembre e inizio novembre, la comuni- sione eucaristica lungo le vie del molto umano, e cioè che anche i gesti se la prima volta l’iniziativa non fosse tà tutta respira un rinnovato fervore, quartiere! E c’è chi dice che tale so- più poveri e talora strampalati o in- stata lanciata con l’avviso: «Martedì si intensificano gli incontri, si predi- vrapposizione di piani ... accelerasse consulti, se messi al servizio della cau- sera ... fagiolata in oratorio. Segue con- spongono le chiese e gli altri ambien- la conclusione del rito, forse, coinvol- sa e riletti con benevola condiscen- certo.», davanti al quale i più si saran- ti, la corale si rianima, i catechisti e gli gendo tutti, nessuno escluso, in una denza, consolidano la pratica renden- no sicuramente chiesti quale genere animatori iniziano il “riscaldamento” collettiva reazione fisiologica di dola memorabile e, perciò, ripetibile di “strumenti” avrebbero poi costitui- in vista della partenza dell’anno co- pavloviana memoria. e quasi rituale. to l’inedito ensemble da camera? munitario. Ma ancora, non avreste anche voi par- Tutto converge per rinnovare il senso Fatta salva la sacralità degli eventi, che E infatti, come avrebbe potuto anda- tecipato con meno gusto e meno di appartenenza alla chiesa locale nel- continua ad educare i cuori alla carità, re avanti per anni quell’iniziativa di slancio all’incontro residenziale sul la riaffermazione della peculiarità è per altro verso l’ingenua semplicità solidarietà, se il parroco (forse con un tema “Preghiera e digiuno”, se la lo- particolare. Si lavora per ricreare e ri- dei gesti popolari che, misteriosamen- panino alla salamella fra le mani) non candina di propaganda non avesse badire atmosfere di condivisione che, te, ma, penso, provvidenzialmente, avesse esclamato: «Care signore, non riportato in calce la nota: «La quota di nella routine dell’ordinario quotidiano, contribuisce in occasioni come queste dimenticate la vendita di beneficenza! partecipazione è comprensiva dei pa- possono stemperarsi in un’operosità a cementare le relazioni e ad assicu- È un buon modo per liberarvi di quel- sti»? sì virtuosa, ma meno connotata e rare la continuità della via lungo la le cose inutili che vi ingombrano la meno radicata. quale la fede stessa si trasmette alle casa. ... Portate i vostri mariti!». E come è vero che le ricorrenze pos- generazioni. Oppure, si sarebbe forse rinnovato sono sclerotizzarsi e trasformarsi in
Ottobre 2019 Comunità aride ed ostinate ripetizioni prive L AVO R I I N CO R S O INVITO di vivacità e di partecipazione, è altrettanto vero che la recita sera- Via, si parte ! Vieni anche tu le in occasione della festa del san- to patrono può diventare un irre- DOPO UNA LUNGA PREPARAZIONE a cantare E UN SEVERO ITER BUROCRATICO sistibile richiamo per tutti, se il POSSONO PARTIRE I LAVORI NEL CORO VOCI BIANCHE cartellone di invito, colorato dagli IN ORATORIO. DEL DUOMO animatori più entusiasti, lo presen- AI QUALI SI AGGIUNGE LA NECESSITÀ ta così: «Venerdì sera i bambini dell’Oratorio interpreteranno “Am- DI PROVVEDERE ALLA NUOVA Che cos’è: un gruppo di bambini/e e leto” di Shakespeare nel salone ILLUMINAZIONE IN SANTA CECILIA. ragazzi/e a cui piace cantare, stare in- parrocchiale. La comunità è invita- sieme e divertirsi, prestando servizio ta a prendere parte a questa tra- in alcune celebrazioni in Cattedrale (da gedia». soli o con la Cappella Musicale) ed esi- Ma anche l’offerta per una messa bendosi in qualche concerto. fatta celebrare in ricordo di qualche In questi mesi vi abbiamo tenuti ag- Per chi è: per tutti i bambini/e, caro defunto si tinge di un sorriso giornati in merito all’evolversi del pro- ragazzi/e, in età fra i 6 ai 14 anni (16 che aiuta a viverla nel vero spirito getto sugli interventi da dare all’Ora- per le ragazze). della comunione dei santi se, pas- torio a San Eusebio. Quando: le prove si tengono tutti i sando in sacrestia per concordare Adesso si parte, ci sono le autorizza- martedì, dalle 16.30 alle 17.30 per i cantori in prova, dalle 17.00 alle 18.30 22 la data, torna alla memoria la “fa- zioni Comunali e stiamo solo atten- per gli effettivi. Le prove si tengono 23 mosa” frase del parroco, un po’ dendo il via definitivo dalla Diocesi. sbadato perché talvolta troppo L’impegno non è di poco conto, stiamo presso la sala prove della Cappella assorto: «Cari parrocchiani, per fa- parlando di una spesa che supera i Musicale del Duomo di Como, in via vore mettete le vostre offerte nel- 220.000 euro, e per la quale abbiamo Grimoldi n°3. la busta, assieme ai defunti che richiesto ed ottenuto la disponibilità Obiettivi del coro: gli obiettivi si pon- volete far ricordare». della Fondazione Cariplo di Milano di gono su livelli differenziati, tra loro 100.000 euro. Gli altri sono a carico complementari e di pari importanza. In un contesto molto “impegnato”, della nostra Parrocchia, verranno lan- a) Educazione umana e formazione S. Paolo dice: «Portiamo un tesoro ciate varie iniziative ma siamo certi di tecnica. in vasi di argilla», ma al di là del suo poter contare sull’aiuto di tutti. b) Educazione musicale. significato antropologico e mora- L’Oratorio è la casa dei nostri ragazzi c) Educazione religiosa. le, questa espressione può adat- e non c’è da aggiungere molto a quan- Che spettacolo la volta affrescata Metodo di lavoro: tarsi anche alla considerazione to abbiamo già scritto nei precedenti di santa Cecilia, e gli stucchi eseguiti - training vocale (riscaldamento, eser- delle nostre povere cose, della bollettini. da Giovanni Battista Barberini che cizi per l’intonazione, esercizi a due fragilità che accompagna i nostri abbelliscono questo piccolo “scrigno”. voci); gesti. Proprio in questa insufficien- Abbiamo però un’altra cosa da fare e Per vedere meglio queste opere - lettura della musica; za, dobbiamo esserne convinti, si da fare urgentemente. Si tratta dell’il- si rende necessario mettere mano - apprendimento dei brani (lettura, all’impianto di illuminazione. solfeggio cantato, esercitazione ritmi- manifesta l’amore di Dio, che as- luminazione della Chiesa di Santa Un altro capitolo aperto nella gestione ca, canto del brano). sume senza sosta la tempra della Cecilia. dei tanti beni architettonici e artistici di delicatezza, quella souplesse, che Chi frequenta abitualmente la chiesa Iscrizione: l’iscrizione può avvenire in cui è responsabile la nostra comunità. è come dire “leggerezza”, la quale, di Santa Cecilia si è reso conto che qualsiasi periodo dell’anno, contattan- peraltro, esprime analogicamente l’attuale illuminazione è insufficiente do il direttore del coro, Antonello Riz- l’imprevedibilità dello Spirito. e presenta molte lacune e problemi. che supera i 12.000 euro. zella (339 5639415), oppure il Maestro Marco Laffranchi Le lampade non sono più in commer- Chiediamo l’aiuto di tutti. di Cappella del Duomo, don Nicholas cio e quindi non si possono sostituire. Vi terremo informati sull’andamento Negrini (339 1938211 – cappellamu- Si tratta quindi di intervenire con la dei lavori e contiamo sulla Vostra ge- sicale@cattedraledicomo.it). La quota sostituzione di tutti i corpi illuminan- nerosità. annuale di iscrizione è di 60€. ti e delle relative lampade. Anche qui Don Pietro si tratta di una cifra non indifferente e il Consiglio degli Affari Economici
Ottobre 2019 Comunità I L C A M P O E S T I VO I L G R E S T D E L 2 01 9 Il Fuoco e la Brezza Che bella storia ! IL PROFETA ELIA HA ACCOMPAGNATO I RAGAZZI IL TEMA DEL GREST AVEVA TANTI SIGNIFICATI: DURANTE LA LORO ESPERIENZA A GANDELLINO BELLA STORIA L’ESTATE, BELLA STORIA LE VACANZE, DAL 28 GIUGNO AL 7 LUGLIO BELLA STORIA QUESTO TEMPO INSIEME, DA VIVERE E DA INVENTARE ... Non erano mai stati così tanti! Un numeroso Dal 10 al 28 giugno scorso, il nostro è la bella storia della vita di ognuno. gruppo (46!) di bambini/e e ragazzi/e (dalla oratorio ha ospitato circa 170 bambi- Ogni azione dell’uomo nel mondo si quarta elementare alla quarta superiore) ha ni per il grest, accompagnati dell’en- realizza in tutta la sua potente bellez- Alcune foto partecipato a Gandellino, con don Simone e tusiasmo e l’energia di circa una tren- za solo se inscritta in un orizzonte rubate Simona, al campo estivo. tina di animatori delle superiori e un orientato ad una vita buona, che è il all’ultimo 24 Si è trattato, per i ragazzi, di un tempo eccezio- Grest gruppo di volontari adulti per i labo- miglior compimento dei doni che il 25 nale e prezioso per crescere! La possibilità di ratori e la mensa, un’educatrice e i Creatore ha fatto all’umanità. confrontarsi con la figura del profeta Elia, grazie sacerdoti. alla sua storia e alla sua testimonianza, ha per- Un’iniziativa che quest’anno ha avuto Il numero dei partecipanti e l’entusia- messo loro di scoprire il proprio cammino di come titolo: “Bella storia – Io sarò con smo che li ha contraddistinti ha cer- discepoli-missionari nella quotidianità. te”. Bella Storia l’estate, Bella Storia le tamente promosso l’iniziativa, che da Le giornate del campo sono state scandite – vacanze, Bella Storia questo tempo qualche anno a questa parte prende come sempre – da attività, giochi e preghiere, insieme, da vivere e da inventare, che sempre più piede tra le famiglie che in un clima di amicizia e condivisione. Certa- ci si apre davanti. Un tempo della sto- partecipano alla vita della nostra co- mente l’occasione per tutti i partecipanti di ria che ognuno di noi è, della storia munità. Serve però anche fare i conti continuare, in maniera più intensa, il proprio che possiamo costruire insieme, che con un fatica che quest’anno abbiamo cammino formativo durante il tempo delle va- vogliamo e possiamo riconoscere sentito (sia detto senza giudizio). For- canze estive. come nostra; e quindi farla, e raccon- se ai ragazzi sono mancate figure L’esperienza di Elia, energica come il fuoco, non tarla. adulte di riferimento e volontari che è stata esente da prove e può dire ancora mol- Abbiamo imparato in quelle settima- permettessero una turnazione più to anche oggi. Tra i profeti, Elia occupa un posto ne, accompagnati (grazie ai racconti agevole per tutti nei servizi di mensa unico se interrogando i suoi discepoli lo stesso e alla preghiera in chiesa) dalle figure e pulizia. Una direzione in cui cammi- Gesù si sente paragonare a lui. Il servizio dei di Abramo, Giona e s. Paolo, che ogni nare: cerchiamo qualche adulto dispo- profeti è un modo di rivelarsi di Dio, “con gesti uomo che nasce sulla terra riceve una nibile, l’anno prossimo, a dare una e parole intimamente connessi” (Dei Verbum n. missione speciale: fare della propria mano, soprattutto nella gestione pra- 2). È quanto abbiamo cercato di vivere con i ra- vita una storia d’amore. Raccontare tica. Forse, detto così in anticipo, un gazzi al campo estivo: una pluralità di linguag- vivendo è scegliere che il nostro tem- passo che si può fare, magari anche gi tesi però a richiamare la stessa Parola, perché po, le nostre energie, i nostri talenti e senza troppo sforzo. possa esprimere nell’oggi di ciascuno la sua i nostri desideri raccontino di un amo- efficacia. re, di una passione, di una precisa Se qualcuno volesse rendersi dispo- direzione con cui abbiamo provato a nibile può fare riferimento al parroco A voi un compito: chiedere loro quando li in- vivere ogni attimo la nostra esistenza. don Pietro oppure a don Nicholas. Vi contrate se quanto abbiamo scritto è vero! Abbiamo scoperto che la vocazione aspettiamo, per i nostri ragazzi!
Ottobre 2019 Comunità D O N C A R LO I N R I CO R D O E D O N VA L E R I O Due per Rina Sordelli ottanta FESTEGGERANO CON NOI DOMENICA 27 OTTOBRE In questo 2019 entrambi La discrezione che ti ha con- i nostri “parroci emeriti” traddistinta, unita alla tua forte don Valerio Modenesi e memoria e “attiva” partecipa- Appunti don Carlo Calori hanno zione all’Azione Cattolica e alla oltrepassato il traguardo vita parrocchiale, ha fatto di te degli 80 anni essendo nati una persona cara e precisa. PER NON DIMENTICARE nell’anno del Signore 1939. Dal 1980 circa (quando sei ar- CIÒ CHE Forse hanno pensato rivata in S. Fedele) sino al 2019 È ACC A D U T O che i loro ex parrocchiani si sempre partecipe con puntua- 26 I N PA R R O CC H I A fossero dimenticati lità e scrupolosità a tutte le ri- 27 DA G I U G N O di loro! unioni diocesane, parrocchiali S. Simone, attratto dalla devozione che 2 01 9 A D O G G I E in effetti qualcuno ha e agli appuntamenti cittadini, i Carmelitani professavano a Maria, volle entrare nel loro Ordine. Accetta- fatto notare il silenzio perseguendo con determina- to, chiese di vedere il Monte Carmelo, ufficiale della Comunità . zione la speranza di rinascita e così visitò a piedi nudi tutti i luoghi Non è stata una dimenti- del gruppo A.C.R. sacri della Palestina, trattenendovisi canza, ma solo un tempo Di tutto ciò ne sono testimo- per ben sei anni. Solo Iddio è testimo- di attesa per dare modo nianza anche i tuoi verbali Dolce estate nio delle fervorose preghiere che il alle comunità dove ora sempre molto dettagliati . Santo fece su quel sacro suolo nelle risiedono di festeggiarli … Non hai mai negato il tuo aiu- Veramente la vita estiva della nostra notti silenziose! In una di quelle notti e ora …tocca a noi. to: dalla distribuzione dei parrocchia si riduce di molto e sembra gli apparve la Vergine che, consegnan- Li avremo entrambi il bollettini agli impegni come “sonnecchiare” tranquilla in attesa dogli uno scapolare, gli disse con dol- prossimo 27 ottobre in segretaria e alla disponibilità della ripresa autunnale. cezza: “Figlio, prendi il segnale del mio occasione della festa per le necessità dei fratelli nel Ricordiamo la festa della Madonna del amore”. E che questo sia il segnale Patronale di san Fedele; bisogno. Carmine il 16 luglio a san Provino. L’al- dell’amore di Maria ce lo dice il se- presiederanno la santa Hai vissuto la tua fede con tare della Madonna del Carmelo oggi guente versetto, riferito allo scapola- Messa solenne in basilica la S. Messa quotidiana e presente in san Provino proviene dal- re: Protego nunc, in morte juvo, post alle ore 10. l’adorazione eucaristica in S. la soppressa e distrutta chiesa di san funera salvo! Avranno, dice Maria, la Poi ci ritroveremo in Cecilia. Nazaro nella Cortesella (era situata mia protezione in vita, saranno da me oratorio per un pranzo A te Rina, che lasci un vuoto sull’area ove oggi sorge l’edificio già aiutati in morte e dopo la morte li con- comunitario che vuole in tutti noi, il nostro grazie per sede della Banca d’Italia) durrò in cielo. S. Simone, per soddi- essere un momento di festa. la tua presenza; affiancaci an- La festa della Madonna del Carmine sfare il desiderio della Regina del Cie- In attesa, auguri di buon che ora nel nostro quotidia- è strettamente legata al grande devo- lo, con grande zelo propagò questa compleanno e … no. to della Vergine, S. Simone Stock. Era devozione, che si estese rapidamente. ”Ad multos annos”. Livio questi un inglese che, per onorare la Anche i Papi si tennero onorati di ap- Madre di Dio, si era dato ad austere partenere alla milizia di Maria, e con- discipline, rinnovando le mortificazio- cessero molte indulgenze agli ascritti. ni dei primi eremiti. E quando, l’Ordi- Il Privilegio sabatino che godono gli ne Carmelitano si estese in Inghilterra, ascritti all’abitino del Carmine assicu-
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