TRIDENTE D'ATTACCO AL RALLY CITTA' DI SCORZÈ GRIFFATO JTEAM - Il Discorso
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TRIDENTE D’ATTACCO AL RALLY CITTA’ DI SCORZÈ GRIFFATO JTEAM Tre R5 per puntare alla vetta della classica veneziana con i Lovisetto, Adriano e Gianmarco, e con Colferai, tenendo d’occhio anche i navigatori Tessaro e Gambasin. Bassano del Grappa (VI), 30 Luglio 2020 – Jteam alla caccia del podio nella ripartenza post lockdown in Triveneto, in arrivo l’edizione numero diciassette del Rally Città di Scorzè. Tre le vetture di classe R5 a puntare in alto, con il numero uno sulle fiancate della Skoda Fabia R5, di P.A. Racing, aprirà le danze il vincitore delle edizioni 2018 e 2013, Adriano Lovisetto, affiancato per l’occasione da un navigatore di fama internazionale, Simone Scattolin, con tanta voglia di andare alla ricerca della tripletta, dopo averla sfiorato in almeno un paio di occasioni.
Simone Scattolin qui impegnato al Rally di Roma Capitale con Alberto Battistolli (foto Dario Furlan) Nel proprio score infatti il pilota di Bastia di Rovolon, iscritto per i colori di Monselice Corse, conta anche un terzo assoluto, nell’edizione dello scorso anno, e vari piazzamenti di prestigio. “Dopo quasi sette mesi si torna a correre” – racconta Adriano Lovisetto – “e farlo a Scorzè ha un significato particolare. Gara che conosco molto bene dopo tanti anni. Correrò con un naviga d’eccezione, Simone Scattolin, e mi auguro di riuscire a fare bella figura con lui. Non servono presentazioni per la sua infinita esperienza. Grazie di cuore a Jteam ed a Monselice Corse ma soprattutto ai tanti partners locali che mi supportano da anni. Spero di poter far fare a loro una bella figura e di riuscire a dire grazie, a modo mio, ad una grande famiglia che mi vuole bene.” Restando in famiglia, alla guida di una Citroen DS3 R5 iscritta da Monselice Corse, Gianmarco Lovisetto vuole riscattare la sfortuna patita lo scorso anno, fermo durante le prime battute per problemi tecnici, affiancato da Ivan Gasparotto e seguito sul campo da MS Munaretto. “Ormai conosco bene questa gara” – racconta Gianmarco Lovisetto – “e, probabilmente, sarà l’unica trasferta dell’anno per me. Ringrazio MS Munaretto per il rialzo svolto sulla nostra vettura. Saremo al top in gara e correrò anche contro il mio babbo. Si, vero, lui avrà a disposizione una vettura più recente della mia ma cercheremo di non sfigurare. Grazie di cuore a Jteam, alla Monselice Corse ma soprattutto a mio papà. Senza di lui non sarei neanche qui.” A chiudere il tridente d’attacco ci penserà Carlo Colferai, in coppia con la consorte Alice Mosele, sulla nuova Skoda Fabia R5 Evo, iscritta da La Superba e gestita da Delta Rally. Il pilota di Asolo, in quella che considera la gara di casa, mira ai primi cinque assoluti. “Sarà la mia prima volta sulla Skoda Fabia R5 Evo” – racconta Colferai
– “ed è il settimo anno che lo faccio. Innegabile dire che punto almeno alla top five, visto che conosco bene lo Scorzè.” Sul sedile di destra avremo Enrico Tessaro, al fianco di un Dal Ponte che fa parte della rosa dei candidati al successo assoluto su una Skoda Fabia R5 targata Delta Rally, e Matteo Gambasin, assieme ad un Giovanni Toffano atteso protagonista in classe S2000, alla guida di una Peugeot 207 Super 2000 messa a disposizione dal team MS Munaretto. FESTIVAL DI MAJANO – Via al fine settimana con la VASCO HISTORY BAND, il PREMIO PRO MAJANO e le visite sul territorio Dopo il grande inizio dello scorso week end culminato con il concerto di Francesco Gabbani, al via un nuovo fine settimana di eventi della 60° edizione del Festival di Majano, fra grande musica, incontri e appuntamenti culturali, visite guidate e gastronomia. Appuntamento culmine per quanto riguarda la musica è quello in programma sabato 1 agosto con la storica reunion della Vasco History Band, gruppo formato dai super musicisti che hanno accompagnato Vasco dagli anni ’70 ai giorni nostri, contribuendo a scrivere la leggenda del rocker di Zocca. Sul palco dell’Area Concerti ci saranno
quindi, insieme alla tribute band Rockstar, Andrea Braido (chitarre), Mimmo Camporeale (tastiere), Andrea Innesto (sax e cori), Maurizio Solieri (chitarre), Daniele Tedeschi (batteria), per la direzione tecnica di Diego Spagnoli. I biglietti per lo spettacolo sono ancora disponibili su Ticketone e lo saranno anche alla biglietteria sabato dalle 18.30. Porte aperte alle 19.30 e inizio spettacolo alle 21.30. Info su www.azalea.it . Serata dedicata alla consegna del Premio Pro Majano è invece quella di domani, venerdì 31 luglio, (ore 19.00 in Piazza Italia). Il Premio Pro Majano, che ogni anno viene conferito a un simbolo dell’eccellenza friulana nel mondo, verrà assegnato quest’anno al Cav. Pietro Pittaro, personalità di spicco nel campo enologico internazionale, che seguirà così nell’ordine Dante Spinotti (2012), Giorgio Di Centa (2013), le Frecce Tricolori (2014), Chiara Cainero (2015), la Cineteca del Friuli (2016), Don Domenico Zanier (2017), Bruno Pizzul (2018) e Don Alessio Geretti (2019). Genuinità, intraprendenza, passione, laboriosità, cordialità, sono le doti umane che Pietro Pittaro “Pieri” ha regalato ovunque con estrema generosità dando prestigio alla nostra Regione. Sempre venerdì 31 luglio, dalle 18.00 in Piazza Italia, si svolgerà il 1° Raduno Vespa Festival, in collaborazione con il Vespa Club Udine. Dopo il successo della scorsa edizione, tornano poi gli appuntamenti con “A spasso con il festival sulle strade del vino e dei sapori”, visite guidate a cantine, aziende e realtà economiche del nostro territorio. Nel secondo appuntamento, in programma domenica 2 agosto con ritrovo alle 14.00, la gita si svolgerà nelle zone di Cassacco, Capriva del Friuli e Cormons. Partenza e rientro da Majano, con cena finale al festival per tutti i partecipanti (info e prenotazioni al +39 339 5348606). Per tutte le giornate del Festival saranno due le mostre fruibili al pubblico durante tutto il periodo della rassegna.
Al Palazzo Municipale verrà allestita la mostra personale “Galli in testa”, di Sandro Comini, artista, musicista, autore e comunicatore friulano. In via Udine, negli spazi dell’ex sede Unicredit, sarà invece visitabile l’esposizione “Mattoncino al Festival”, esposizione di mattoncini Lego a cura di FVG Brick Team, nella quale si potranno ammirare costruzioni di tutti i tipi, realizzate con i celebri mattoncini, per il sicuro divertimento di grandi e piccini. MISURE DI CONTENIMENTO COVID-19 Allo scopo di contenere la diffusione del Covid-19, la 60° edizione del Festival di Majano è organizzata e allestita seguendo le attuali disposizioni governative. Il personale della Pro Majano sarà costantemente a disposizione del pubblico per ogni esigenza e gli spazi del festival garantiranno, grazie al contingentamento degli ingressi e ai vari percorsi individuati, il necessario rispetto del distanziamento. Per info www.promajano.it, telefono +39 0432 959060, mail promajano60@gmail.com . Il Festival di Majano è organizzato dalla Pro Majano, in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia, PromoTurismoFVG, il Comune di Majano, l’Associazione regionale tra le Pro Loco, la Comunità Collinare del Friuli, il Consorzio tra le Pro Loco della Comunità Collinare. Tutte le info su www.promajano.it
MASSIMO RANIERI continua il suo viaggio musicale, sarà domani 31 luglio sul palco del Castello di Udine MASSIMO RANIERI “Sogno e son desto 500 volte” Venerdì 31 luglio 2020 – Ore 21.30 UDINE, Castello Apertura biglietteria ore 18.30 Apertura Porte 19.30 Inizio show ore 21.30 Cantante, attore, volto televisivo e showman, Massimo Ranieri è senza dubbio uno di quegli artisti che più ha contribuito a portare l’immagine dell’Italia nel mondo, oltre ad ottenere fin dai suoi esordi il consenso univoco e l’amore incondizionato del suo pubblico. L’istrione napoletano continua imperterrito, successo dopo successo, il viaggio di “Sogno e son desto… 500 volte”, il suo celeberrimo spettacolo riproposto oggi in una versione nuova e aggiornata. Una magnifica avventura, sospesa tra il gioco entusiasmante della fantasia e le emozioni più vere della vita, che il pubblico del Friuli Venezia Giulia potrà vivere in un nuovo spettacolo/concerto in programma domani, venerdì 31 luglio, sul palco del Castello di Udine, primo appuntamento della rassegna Udine Vola, evento incluso nei calendari di Udine
Estate e di Udine Sotto le Stelle. I biglietti per lo spettacolo saranno ancora disponibili alla biglietteria, domani dalle 18.30. Porte aperte al pubblico dalle 19.30 e inizio spettacolo previsto per le 21.30. Info su www.azalea.it . A 66 anni e dopo aver venduto oltre 14 milioni di dischi nel mondo, la carriera di Ranieri non conosce sosta; nei prossimi mesi l’artista porterà avanti diversi progetti paralleli, con un’incessante attività live. Dopo 500 straordinarie repliche in tutta Italia, “Sogno e son desto 500 volte”, lo spettacolo di e con Massimo Ranieri, ideato e scritto con Gualtiero Peirce, si rinnova e si conferma. Resta immutata la formula vincente, con Ranieri interprete dei suoi grandi successi musicali, ma sempre attore e narratore. In questa nuova versione senza perdere di vista il gusto irrinunciabile della tradizione umoristica napoletana e dei colpi di teatro, naturalmente non mancheranno le sorprese. Ma stavolta, soprattutto, Ranieri sarà sè stesso ancora di più. In scena ci sarà un Massimo al 100%, che offrirà al suo pubblico tutto il meglio del suo repertorio più amato e più prestigioso. In “Sogno e Son Desto 500 volte”, Massimo Ranieri sarà protagonista, con la sua consueta classe, di un viaggio affettuoso, spettacolare e sorridente, attraverso grandi canzoni e racconti particolari. I protagonisti, ancora una volta, non saranno i vincitori o le imprese degli eroi, ma i sognatori e la vita di tutti noi, un grande abbraccio con il pubblico per un messaggio di gioia, pace e amore. Sul palcoscenico Ranieri sarà impegnato nel duplice ruolo di attore e cantante, nel portare in scena il teatro umoristico di Nino Taranto e Giorgio Gaber e nell’interpretare, oltre ai suoi successi evergreen divenuti la colonna sonora della vita di milioni di persone, anche il grande repertorio della canzone napoletana. A completare uno spettacolo travolgente anche brani dei più celebri cantautori italiani e internazionali: da Fabrizio De Andrè a Violeta Parra, da
Francesco De Gregori a Luigi Tenco, da Lucio Battisti a Pino Daniele, da Charles Aznavour a Domenico Modugno. Festival della Mente: il programma della XVII edizione (Sarzana, 4-6 settembre) La XVII edizione del Festival della Mente si terrà a Sarzana da venerdì 4 a domenica 6 settembre. Il primo festival europeo dedicato alla creatività e alla nascita delle idee è promosso dalla Fondazione Carispezia e dal Comune di Sarzana e ha la direzione di Benedetta Marietti (www.festivaldellamente.it). Nonostante i lunghi mesi di emergenza sanitaria il festival torna come appuntamento imprescindibile ponendosi come motore di una crescita non solo culturale ma anche economica e sociale. Quest’anno la manifestazione si presenta con un format nuovo, rivisitato, ma che mantiene l’impronta tradizionale e riconoscibile nel rispetto delle norme di contenimento del virus Covid-19. 20 incontri in presenza di pubblico, contemporaneamente trasmessi in live streaming, per allargare la comunità del festival oltre i confini della città; 4 di questi incontri saranno ibridi, con un relatore a Sarzana che dialoga a distanza con un ospite in collegamento video. Il programma comprende anche 6 contributi video di ospiti internazionali, realizzati appositamente per il festival e visibili solo online, sul sito e sui canali Facebook e
YouTube nei tre giorni della manifestazione. Il filo conduttore di questa edizione è il sogno, una parola dai molteplici significati, letterali o metaforici, che può essere declinata e interpretata in modo diverso dai relatori in ambito umanistico, scientifico, artistico, che rispecchia la natura multidisciplinare del festival e che si presta a generare riflessioni sul mondo contemporaneo. «Ho in me tutti i sogni del mondo. È stato il verso di una poesia di Fernando Pessoa intitolata Tabaccheria a ispirare il filo conduttore della XVII edizione del Festival della Mente» dichiara Benedetta Marietti, direttrice del festival «In questi ultimi mesi la parola “sogno” ha acquisito un nuovo significato e oggi, dopo quello che è successo, simboleggia il desiderio di costruire un mondo nuovo, diverso, più umano e sostenibile, che possa e debba ripartire dalla cultura. Attraverso le voci sapienti e appassionate dei suoi relatori, il festival può contribuire a dare una risposta ai nostri bisogni più profondi e a trasmetterci speranza. E proprio perché mette al centro l’idea e la pratica della condivisione, rappresenta uno straordinario ponte che unisce fra loro le persone, rispondendo così a una responsabilità sociale di cui l’interlocutore è la società intera». LE CONFERENZE Apre il festival l’immunologo Alberto Mantovani, il ricercatore italiano più citato nella letteratura scientifica internazionale, con la lectio magistralis “Immunità, dal cancro a Covid-19: sogni e sfide”. Negli ultimi anni sta diventando realtà il sogno dei padri della medicina: utilizzare le armi del sistema immunitario nella lotta contro il cancro. Le terapie immunologiche si sono affiancate con successo alle strategie tradizionali. Il sogno, ora, è trovare nuove armi sempre più efficaci, ma
anche coniugare l’avanzamento tecnologico con la sostenibilità. Un’altra sfida è capire – e plasmare – la risposta immunitaria contro il virus Covid-19. Infine, ma non ultima, la condivisione delle terapie più nuove ed efficaci, a livello mondiale, a beneficio della salute di tutti (ingresso libero con biglietto). Il sogno nella letteratura Amore, amicizia, perdono e tradimento, desideri proibiti e sogni ad occhi aperti. È possibile parlarne senza retorica? Lo scrittore Eshkol Nevo, abile tessitore di storie, in collegamento da Israele, ne tratterà con lo psicologo e giornalista Massimo Cirri. Sul palco del festival anche l’artista e fotografa Pax Paloscia che ha illustrato l’ultimo libro di Nevo Vocabolario dei desideri, uscito quest’anno per Neri Pozza. Tre piani, romanzo di Nevo del 2017, è diventato un film con la regia di Moretti, di prossima uscita. Lo scrittore Paolo Di Stefano racconta l’emigrazione italiana del dopoguerra: a seguito di un accordo tra i governi di Roma e Bruxelles del 1946, migliaia di giovani italiani andarono a lavorare nelle miniere belghe in cambio di carbone, allettati da promesse di agiatezza. I sogni di benessere, però, si tramutarono in sacrifici e nostalgia e, talvolta, in tragedie, che fecero ben presto dimenticare le premesse che li avevano spinti a partire. Da Sarzana Alessandro Zaccuri si confronta, in videocollegamento, con l’iraniano Kader Abdolah, uno dei più importanti scrittori del suo paese, perseguitato dal regime dello scià e poi da quello di Khomeini, rifugiato politico in Olanda dal 1988. Grande testimone della necessità dell’incontro con l’altro, è un cittadino europeo del XXI secolo, capace di ospitare nel proprio sguardo culture differenti e di maturare così una nuova
visione del mondo. Matteo Caccia, che raccoglie, scrive e racconta storie per la tv, il teatro e la radio, esplora il tema del sogno delle vie d’Europa con lo scrittore e conduttore radiofonico Mathijs Deen, in collegamento video dall’Olanda, che ci parla di come le vie di transito europee non siano mai state protagoniste di un’epica nazionale come quelle degli Stati Uniti. Eppure anche l’Europa ha una rete interconnessa di strade che attraversano l’intero continente: passaggi che nel corso dei secoli sono stati battuti da esploratori, conquistatori, mercanti, eserciti in battaglia, gente in cerca di fortuna o in fuga da persecuzioni (evento in collaborazione con il festival I Boreali). I sogni della storia La storia è da sempre molto amata dal pubblico del festival: Alessandro Barbero, amico di lunga data della manifestazione, quest’anno tiene una lezione dedicata a “Il sogno nella letteratura medioevale”. L’ambizione di trovare un senso ai sogni accompagna da sempre l’umanità. Per gli uomini del Medioevo, come per gli antichi, il sogno era un avvertimento numinoso, non un corto circuito prodotto dal proprio inconscio; ma anche loro sapevano che nel sogno le leggi della logica e della fisica sono sospese. Perciò i loro scrittori ricorrevano al sogno quando volevano inquadrare un materiale davvero sbalorditivo: ne è un esempio il Dante della Commedia. Lo scrittore e studioso del pensiero antico Matteo Nucci tiene due incontri – uno sulle Termopili e uno su Salamina – incentrati sul grande sogno della libertà degli antichi Greci. Il primo è dedicato alla battaglia delle Termopili, che vide opposti l’esercito persiano del re Serse e una coalizione delle poleis greche. L’esito sembrava scontato, vista la
schiacciante superiorità numerica dei persiani; ma trecento spartani, guidati da Leonida, resistettero tre giorni al passo delle Termopili, mentre la flotta persiana fu danneggiata da una tempesta e dalle triremi ateniesi. Pochi giorni dopo, Serse lasciò che i suoi soldati depredassero una Atene semideserta: il genio politico e militare dell’ateniese Temistocle, che aveva fatto evacuare la città, spinse gli stranieri in trappola nelle strette acque di Salamina, dove le triremi greche distrussero la flotta persiana sotto gli occhi di Serse. Il sogno greco si fa realtà: è impossibile sottomettere chi non è disposto a rinunciare alla propria libertà. I sogni della scienza Il neuroscienziato Piergiorgio Strata analizza il sogno dal punto di vista dell’attività cerebrale: senza sonno vi è la morte per il crollo delle difese immunitarie. In assenza di messaggi che provengono dal mondo esterno, il cervello mantiene una determinata comunicazione al suo interno mettendo insieme in maniera frammentata memorie recenti e lontane. Da qui emergono contenuti che si manifestano come sogni, un’attività mentale da mettere sullo stesso piano di quella della veglia. “L’evoluzione imprevedibile” è il titolo dell’incontro tra il filosofo della scienza Telmo Pievani, a Sarzana, e il filosofo teoretico Carlo Sini, membro dell’Accademia dei Lincei, collegato in videoconferenza. Il confronto fecondo tra le loro visioni sulla nascita dell’uomo culturale apre la strada a un dialogo costruttivo tra scienza e filosofia: Pievani usa la metafora della matrioska per suggerire la complessità stratificata e irriducibile delle forme viventi sul nostro pianeta, virus compresi. Sini definisce ogni teoria efficace un sogno
riduttivo, ma esatto e necessario. Telmo Pievani tiene anche una conferenza-spettacolo per raccontare al pubblico quella che in filosofia della scienza si chiama “serendipità”: gli scienziati si pongono una domanda di ricerca, progettano esperimenti, e si imbattono in evidenze inaspettate. La penicillina, i raggi X, il primo chemioterapico, il vaccino attenuato, i vetri infrangibili, il forno a microonde ne sono alcuni esempi, e dimostrano come la natura sia molto più grande dell’immaginazione di scienziati e filosofi e sia sempre pronta a sorprendere. Il sogno nell’arte La storica dell’arte Anna Ottani Cavina parla di “Sogni dipinti” ripercorrendo l’età romantica: alcuni artisti, fra Settecento e Ottocento, avvertirono la fascinazione per il mondo dei sogni e dell’inconscio, con forte anticipo sulle acquisizioni della scienza, segnando una rottura con la realtà e un affondo nelle tenebre dell’individuo. La videoartista svizzera Ursula Biemann orienta la sua ricerca verso luoghi remoti, dove investiga il cambiamento climatico e la politica ecologica del petrolio, dell’acqua, delle foreste e del ghiaccio. Nel suo lavoro, intreccia vasti paesaggi cinematografici con filmati documentari e scoperte scientifiche per narrare una realtà del nostro pianeta in evoluzione, oscillando tra registri empirici, poetici e fantascientifici. I sogni dell’individuo e della società L’antropologa Arianna Cecconi, che collabora anche con il Centro del sonno di Marsiglia, parte da una ricerca etnografica nata sulle Ande Peruviane e proseguita in Europa per esplorare i diversi modi dei popoli di sognare, raccontare e interpretare: spiega così che persino gli avvenimenti storici e le crisi sociali entrano nei nostri sogni creando una trama
onirica collettiva. Lo psicoanalista e sociologo Luigi Zoja affronta il tema “Sogni, visioni, profezie”. In pochi anni il rapporto con i nostri sogni è cambiato più che nel resto della storia. I sogni un tempo avevano senso personale e collettivo divenendo mito, narrazione condivisa. Simile era la visione, dove figure inconsce si manifestano a mente sveglia. Se essa poi era rivolta al futuro, traboccava in profezia, che indica il destino a singoli, gruppi, popoli. Dati alla mano, quali sono i ritardi da colmare per essere un paese migliore? Quali sono le tappe da percorrere per avverare i nostri sogni di progresso e smentire le profezie più funeste? Lo spiega Massimiliano Valerii, direttore del Censis. Nel mezzo della recessione globale causata dalla pandemia, esitiamo tra gli errori della percezione e la certezza dei segnali di allarme: c’è però qualcosa che ciascuno di noi può fare. La psicologa e psicoterapeuta Anna Oliverio Ferraris pone l’accento sul pericolo che corrono i ragazzi che a volte cercano l’avventura nel mondo virtuale, attraverso partecipazione a videogiochi, esplorazione di siti estranianti o violenti. In rete possono trovare imbonitori, come i trapper che insegnano loro la trasgressione e l’uso delle droghe. Questo tipo di “sogno” terrorizza genitori ed educatori. “Sogni, corpi e delitti” è il titolo dell’incontro con l’anatomopatologa e antropologa Cristina Cattaneo e la giornalista Alessandra Tedesco. Il sogno del medico legale è quello di svelare i tanti misteri che si nascondono dietro la realtà, di restituire un’identità alle vittime. La dottoressa Cattaneo ci racconta storie di passione e tenacia di medici, biologi, archeologi e naturalisti che hanno contribuito ad aiutare la giustizia, ma anche a farci
scoprire qualcosa di più su popolazioni antiche. GLI SPETTACOLI La compagnia di danzatori contemporanei Abbondanza/Bertoni, una delle realtà artistiche più prolifiche del panorama italiano, porta sul palco del festival Hyenas, spettacolo dedicato alla relazione tra viso e maschera. Con la metafora di un ballo in maschera si portano in scena i mille volti dell’uomo d’oggi e la sua incapacità al silenzio. Il silenzio appartiene alla maschera. Il comico Giacomo Poretti, che prima di diventare un famoso attore è stato infermiere, sbarca a Sarzana con il monologo “Chiedimi se sono di turno”, che attinge alla sua esperienza personale, per sorridere assieme al pubblico delle sue memorie di corsia. Lo spettacolo è scritto e interpretato da Poretti, con la regia di Andrea Chiodi, ed è anche un omaggio agli eroi che hanno portato il peso della recente pandemia. I CONTENUTI SPECIALI Arricchiscono il programma del festival 6 contributi video realizzati appositamente per il festival da pensatori italiani e internazionali e disponibili nei giorni della manifestazione sul sito e sui social. Arundhati Roy, scrittrice e attivista indiana impegnata nel campo dei diritti umani, discute con il giornalista e scrittore Wlodek Goldkorn della pandemia intesa come opportunità per rompere con il passato e immaginare un nuovo mondo. Siamo di fronte a un portale: possiamo scegliere di attraversarlo trascinandoci dietro odio e pregiudizi, avarizia, ideali ormai morti, fiumi e cieli inquinati. Oppure possiamo oltrepassarlo alleggeriti, pronti a immaginare un nuovo mondo e a combattere per esso. Il fisico informatico Alessandro Vespignani, della
Northeastern University, è tra i massimi esperti di epidemiologia computazionale, famoso nel mondo per i suoi lavori nel campo delle predizioni scientifiche e della teoria delle reti. Le nostre tracce sono ovunque: i pagamenti con il bancomat dicono cosa possiamo permetterci e cosa ci piace; il gps sullo smartphone registra i nostri spostamenti; l’algoritmo di Facebook impara i nostri gusti fino a conoscere che cosa abbiamo intenzione di votare alle prossime elezioni. Non è più utopico utilizzare questi dati per scrutare il futuro di fenomeni molto più grandi: pandemie, guerre, crolli economici e politici, disastri naturali. Ma gli algoritmi non devono diventare oracoli indiscussi, altrimenti il sogno si trasforma in un incubo. Alfredo Brillembourg, architetto di fama mondiale, insignito dalla Biennale di Venezia del Leone d’oro nel 2012 per il miglior progetto della Mostra Internazionale, da anni studia i meccanismi di sviluppo della metropoli contemporanea. Con Paola Piscitelli, esperta di Urbanistica e Politiche del Territorio, riflette su come la pandemia abbia anche rivelato un mondo di città ineguali: nel “dopo” che abbiamo da scrivere, dobbiamo riappropriarci dell’urbano come utopia collettiva, orizzonte sconfinato di cittadinanza plurale, arena di rifondazione politica a partire dagli attraversamenti e non dalle distinzioni, affinché ci sia spazio per i sogni di tutti. Lo scrittore francese Jean-Paul Dubois – vincitore del premio Goncourt 2019 – esplora temi esistenziali con il giornalista Stefano Montefiori. È possibile per un uomo vivere in pace con i propri fantasmi? Il bene e il male, i doni della vita e l’ingiustizia, la fraternità e la rabbia, la pace e la ribellione, la perdita dell’amore, il rapporto con il padre, i
sogni di chi è in prigione. Jill Lepore, figura unica nel panorama culturale americano, esperta di Storia americana dell’Università di Harvard e collaboratrice del New Yorker, parlerà con Alessandro Portelli, studioso di cultura angloamericana, dell’identità di una nazione plasmatasi in cinque secoli di storia. Un altro contributo video sui sogni sarà proposto dal neuroscienziato e biologo Sidarta Ribeiro, famoso per i suoi studi sul sonno. Cosa sono i sogni? A cosa servono? Ribeiro, fondatore e direttore del Brain Institute all’Università Federale del Rio Grande do Norte in Brasile, ci conduce alla scoperta delle risposte in un viaggio che parte dalla biologia molecolare, dalla neurofisiologia e dalla medicina, per arrivare alla psicologia, all’antropologia e alla letteratura. APPUNTAMENTI PER BAMBINI ED EXTRAFESTIVAL Il Festival della Mente non dimentica i più piccoli e dedica loro tre eventi, a cura di Francesca Gianfranchi. Due passeggiate, alla scoperta delle piante, degli alberi e della città, e un evento con Federica Gasbarro, studentessa in scienze biologiche, attivista del movimento Fridays For Future di Greta Thunberg, trasmesso in streaming sul sito del festival. Torna anche quest’anno parallelaMente, rassegna off giunta alla settima edizione, coordinata da Virginia Galli, Francesca Giovanelli e Elisa Palagi, che si svolge il 3 settembre nel centro storico di Sarzana e che vede come protagonisti artisti e associazioni culturali del territorio. Biglietti: lezione inaugurale gratuita con biglietto; conferenze 4,00 €; spettacoli 10,00 € Tutti gli eventi sono visibili anche online gratuitamente nei tre giorni della manifestazione su www.festivaldellamente.it e sui canali Facebook e Youtube-
PRESENTATA OGGI LA 42^ EDIZIONE DI FOLKEST 2020 CHE SI MOLTIPLICA COINVOLGENDO TUTTO IL FVG FOLKEST 2020 IL FESTIVAL DEDICATO ALLA MUSICA FOLK CONFERMA LA SUA PRESENZA E IL SUO LEGAME CON IL FRIULI VENEZIA GIULIA IN UN INSTANCABILE VORTICE DI IDEE E PROGETTI CHE LEGANO LA MUSICA TUTTA DA OGGI AL FUTURO. Oltre 50 gli appuntamenti tra concerti dal vivo e online che includono la seconda edizione di Parole e musica tra libri e letture sceniche, i concorsi e le premiazioni con il Premio alla Carriera a Teresa De Sio e il Premio Cesa rivolto ai nuovi talenti della world music. Nonostante le note ristrettezze dovute alle norme anticontagio una nutrita rappresentazione dei media è riuscita ad assistere alla presentazione del 42 festival di FOLKEST presieduta del direttore artistico Andrea Del Favero. Folkest è più di un festival, si tratta di un continuo work in progress che va da gennaio a dicembre, 365 giorni l’anno che ogni estate, ininterrottamentedal 1979, porta la buona musica, quella degli artisti veri e dei giovani talenti, in tutto il Friuli Venezia Giulia. Oltre 50 appuntamenti tra concerti dal vivo e online che includono la seconda edizione a Spilimbergo di “Parole e musica” tra libri e letture sceniche,
i concorsi e le premiazioni con il Premio alla Carriera a Teresa De Sio il Premio alla Carriera a Teresa De Sio e la disputa del Premio Cesa rivolto ai nuovi talenti della world music. Ma Folkest si fa anche libro con la recente pubblicazione diLungje, Po’!, si dedica al sociale e soprattutto a progetti, in un instancabile vortice di idee che legano la musica – la musica tutta, che va oltre il folk per abbracciare la sua componente colta ed emozionale – da oggi e al futuro. “Come tutti gli altri eventi culturali della nostra regione – rileva l’Assessore Regionale alla Cultura e allo Sport Tiziana Gibelli – quest’anno anche Folkest si è trovato ad affrontare una stagione piena di incognite a causa della pandemia mondiale. Gli organizzatori, però, si sono rimboccati le maniche, riuscendo non solo a programmare un calendario ricco di appuntamenti dal vivo, ma sfruttando anche in modo egregio il digitale, fin dal periodo del lockdown. Un esempio di come reinventandosi e ripensando le proprie attività, si possano creare eventi inediti e ancora più attrattivi per il pubblico”. “Folkest compie 42 anni in questo 2020 per tutti così singolare, segnato dal Covid – racconta il direttore artistico Andrea Del Favero – e durante il lockdown il festival si è fermato come tutti riflettendo sui possibili futuri sviluppi, sull’uso creativo della tecnologia, sulle possibilità offerte
dai più recenti mezzi di comunicazione. Alla fine si è sdoppiato, anzi, addirittura triplicato, legandosi ancor più al territorio della regione Friuli Venezia Giulia, con tutti quei luoghi che nel corso di oltre quarant’anni di scorribande sonore hanno segnato la storia di un festival che ha aperto la strada alla world music internazionale e a un moderno concetto di promozione turistica, che sposasse l”evento culturale con un luogo ad alta, e spesso inespressa, vocazione turistica”. Quest’anno dunque Folkest ha deciso di dare di più e puntare sul territorio nazionale con una cinquantina di gruppi coinvolti per oltre 50 appuntamenti live nel consueto appuntamento estivo in 27 diversi comuni, dal 17 settembre al 5 ottobre, con una serie di anteprime nel mese di agosto ad Auronzo di Cadore, a Capodistria e in provincia di Udine. Tra gli ospiti, Elena Ledda, la “voce della Sardegna”, Neri Marcorè con Edoardo De Angelis, Silvio Orlandi, il siciliano I Nomadi Francesco Giunta, i Suonno d’ajere, vincitori del Premio Cesa nel 2019 e la Fanfara Station, vincitori del Premio Parodi 2019. Senza dimenticare Silvio Orlandi, I Nomadi e “Confessioni di un musicante” in cui Silvio Trotta canta Branduardi, progetto finalista al Premio Tenco nel 2019.
Ma Folkest è anche online con Folkest Suona: concerti registrati durante il mese di luglio che saranno pubblicati sui canali social e andranno in onda su Udinese Tv. Un’altra sezione virtuale contiene videomessaggi e piccole interviste da parte dei musicisti realizzati durante il lockdown per Folkest Online – Sounds over distances, un archivio di ricordi sul festival e sui nostri territori visti da coloro che negli anni sono stati presenti in regione. Folkest gode degli importanti riconoscimenti e patrocini dell’UNESCO, del Ministero per gli Affari Esteri della Repubblica Italiana, del Mibact – Ministero delle Belle arti e della Cultura della Repubblica Italiana, del Ministero della Cultura della Repubblica di Slovenia, della Presidenza della Regione Friuli Venezia Giulia, della Fondazione Friuli, dell’ARLeF, dei Comuni di Spilimbergo, Udine, Capodistria, Auronzo. Folkest online Folkest online – Sounds over distances si è tenuto in pieno periodo di chiusura per Covid, con molti degli artisti, noti e meno noti, da tutto il mondo, che si sono spesi a raccontare le loro esperienze a Folkest, spesso divertenti, talvolta buffe, forse inusuali, mai banali. Ricordi di momenti di grande musica che tutti loro ci hanno regalato nel corso dei quarant’anni di scorribande sonore. Un momento della conferenza stampa di presentazione
Folkest Suona Con Folkest suona i più interessanti musicisti acustici del Friuli Venezia Giulia si sono esibiti in questo periodo in alcune delle più affascinanti ambientazioni, da Polcenigo a Pulfero, da Tramonti a Duino, da Pradibosco a Gorizia. “Abbiamo cercato di dare il più possibile una risposta lavorativa dilatata lungo tutto il periodo estivo ai nostri musicisti – spiega il direttore artistico Andrea Del Favero – ovviamente nei limiti delle possibilità economiche del nostro festival, perché crediamo sia un importante segnale di speranza, fiducia e motivazione”. I concerti saranno messi online sui canali social e su Udinese Tv a partire dal mese di agosto. Una serie di cartoline, video e sonore, da tutti i paesi solitamente toccati dalla nostra carovana estiva, sul tipo di quelle cartoline anni Quaranta e Cinquanta, spesso opera di significativi fotografi dell’opera (Brisighelli su tutti), con tipiche ambientazioni dell’epoca e con quella leggera patina di kitsch che le hanno rese negli anni significativi oggetti da collezione, come ci ha insegnato il grande maestro Gillo Dorfles, che proprio a Spilimbergo ebbe grandi estimatori e collaboratori. Folkest in Cadore Il Cadore, con le suddivisioni territoriali, le tradizioni culturali, la lingua, le Regole e la Magnifica Comunità, sono un territorio che si presta naturalmente a un progetto culturale e turistico come quello di Folkest; un progetto speciale dedicato alla promozione della musica e alle tradizioni locali, con un ampio sguardo a un allargato orizzonte sonoro, fatto di stimoli e contaminazioni. Avevamo l’ambizione di supportare l’amministrazione comunale nella creazione di un grande evento a Misurina, ma è solo rimandato, anche questo al 2021. Quest’anno invece, il primo giorno di agosto ad Auronzo di Cadore si esibiranno il progetto Dalle
Alpi alle Pampas con i due spettacoli Il viaggio di Miguel e il Quinteto Porteño, mentre l’8 agosto toccherà a Lune Troublante e Green Waves, e il 17 agosto sarà la volta della pièce teatrale e musicale La luce e le mani, sulla figura di Tina Modotti. Folkest a Capodistria Molti sono stati i grandi artisti che si sono esibiti nel capoluogo istriano grazie all’AIAS e a Folkest: da Joan Baez ad Angelo Branduardi, Joe Cocker, Goran Bregovic, Ron, Roberto Vecchioni, PFM, Shel Shapiro e moltissimi altri, facendo diventare gli eventi capodistriani una delle piazze principali di Folkest. Due sono gli appuntamenti che quest’anno si terranno nello spazio della Taverna in piazza Carpaccio il 22 agosto, con gli istriani Le C@tene e Perpetuum Mobile, mentre il 23 agosto I Nomadi, tra i miti della musica italiana, sempre grazie alla collaborazione della CAN Capodistria e del Comune di Capodistria, supportati dal Ministero della Cultura della Repubblica di Slovenia. Folkest a Udine Suonno d’Ajere Udine ha sempre rappresentato uno dei fulcri dell’attività
di Folkest. Quest’anno scenderà dal castello per proporre negli spazi cittadini uno spettacolo dedicato alla storia del lavoro friulano sulla Transiberiana, Irkutzk, Stazione di Irkutzk, in programma l’11 agosto in piazza Venerio a Udine e una riflessione su un artista friulano di grande spessore, un poliedrico personaggio che nella prima metà del Novecento ha segnato la vita culturale del Friuli con la sua presenza, Tita Marzuttini, al quale sarà dedicato il progetto Tite Grison che verrà presentato in piazza Venerio il 31 agosto e replicato a Cussignacco il 3 settembre, in collaborazione con l’Associazione Progetto Musica e il festival Nei suoni dei luoghi; un concerto su tematiche a cavallo tra il mondo classico e popolare, con Lino Straulino e La sedon salvadie e il gruppo Kujacustic. Folkest e il territorio, i concerti in regione Dopo le anteprime agostane di Folkest in Cadore e Folkest in Istria, lo svolgimento del festival nelle sale e in piccoli spazi urbani del Friuli Venezia Giulia avverrà dal 17 settembre al 5 ottobre. L’integrazione tra proposta culturale e proposta artistica rivolta a un turismo culturale di profilo medio-alto sono da sempre il fiore all’occhiello di Folkest, insieme con il grande rapporto instaurato con tutti gli organizzatori. Il festival avrà inizio con una serata a tema con cena e prenotazione all’Antica Taverna di palazzo D’Attimis a Maniago (che vivrà altri importanti appuntamenti di Folkest): un’idea nuova per questo festival, in un luogo di grande fascino e grande prestigio, dove si potrà prima cenare e poi partecipare a un autentico evento musicale, abbinando un’eccellenza della musica folk con le grandi eccellenze gastronomiche che la nostra terra sa offrire. In linea con le disposizioni ministeriali, sarà necessaria ovviamente la prenotazione per presenziare a tutti gli
Na Fuoia – foto Matteo Coda spettacoli di Folkest 2020. Informazioni sulle prenotazioni saranno fornite in seguito. Folkest e il sociale Da quest’anno Folkest collabora con un affascinante progetto di turismo accessibile in alta quota, Il volo degli angeli, abbinato alla valorizzazione del territorio a livello turistico, inediti piatti con prodotti tipici locali ad alto tasso di bontà e creatività abbinati ai concerti di musica folk di Folkest. Visti i problemi contingenti, per quest’anno il progetto sarà limitato a soli tre giorni, nella speranza di poterlo ampliare nel 2021 ad un’intera settimana. Folkest a Spilimbergo Si concluderà a Spilimbergo, che di Folkest è la casa, nelle due prestigiose sedi del Teatro Miotto, per le fasi musicali, e il salone di Palazzo Tadea per Parole e Musica.
La prima serata sarà dedicata a Neri Marcorè con Edoardo De Angelis in un’inedita versione teatrale di un dialogo musical culturale tra due amici di lungo corso. Largo spazio sarà dato al Premio Alberto Cesa, che vanta per l’artista vincitore una significativa dotazione grazie al Nuovo Imaie, per la realizzazione di una tournée. E poi tutta una serie di grandi artisti del folk, dalla regina della musica della Sardegna, Elena Ledda (direttrice artistica del Premio Parodi, lo ricordiamo), il siciliano Francesco Giunta (in collaborazione con il festival Frattempi – i segni del tempo), i Suonno d’ajere, splendidi vincitori del Premio Cesa nel 2019 e la Fanfara Station, trionfatori del Premio Parodi 2019. Senza dimenticare Silvio Orlandi che dedicherà un omaggio alla grande ghirondista Michelle Fromentau, recentemente scomparsa, esibendosi su una stupenda ghironda del Berry che proprio l’artista francese scelse perché fosse regalata a Spilimbergo per il gemellaggio tra la cittadina del mosaico e la città di George Sand, La chatre. Premio Alberto Cesa I finalisti del premio Alberto Cesa 2020 sono: Bratiska – Italia Calimani – Toscana Carlo Pestelli – Piemonte Little Train Band – Italia Mesudì – Italia Musica Spiccia – Italia Politikos – Grecia/Italia Violoncelli Itineranti ft. Ana Pilat – Italia/Slovenia/Croazia
I seminari di Folkest Quest’anno in collaborazione con l’Associazione Gottardo Tomat di Spilimbergo, si terrà nella cittadina del mosaico uno straordinario seminario sulla vocalità mediterranea, eccezionalmente tenuto da Elena Ledda, la “voce della Sardegna”, una delle più grandi artiste della world music mondiale. Folkest e Operaprima-Wien Da tre stagioni Operaprima-Wien presenta in Italia progetti di opere liriche che mirano a coinvolgere un’intera comunità (nello specifico quella di Pozzuolo del Friuli) per mettere in scena titoli del repertorio italiano. È il tentativo di orientarsi allo spirito della tradizione italiana che vedeva il teatro d’opera al centro dell’attività culturale cittadina del ‘700-‘800. L’associazione Operaprima-Wien si è costituita nel 2011 sull’esperienza di Opernwerkstatt Wien che nella capitale austriaca è stata promotrice di spettacoli d’opera all’aperto, nel centro di Vienna, proponendo spesso titoli inusuali per i cartelloni dei teatri della città. Dal 2018 Operaprima-Wien è presente in regione Friuli Venezia- Giulia con una nuova serie di produzioni del repertorio lirico italiano. Nel 2019 è stato presentato il Don Pasquale al quale, nell’edizione 2020, seguirà l Elisir d’amore di Gaetano Donizetti. Da quest’anno anche Folkest collabora con Operaprima- Wien condividendone gli intenti di coinvolgimento delle realtà del territorio e della distribuzione di proposte culturali. Enrico Liotti
OCCIT’AMO I Dal 7 al 9 agosto 2020 arriva nelle Valli Po, Bronda e Infernotto il festival della cultura occitana VALLI PO BRONDA INFERNOTTO Venerdì 7 agosto – dalle ore 17.30 – 18.30 Paesana (Parco Lungo Po) IN VIAGGIO CON GIOVANNINO PERDIGIORNO Partendo dal celebre Giovannino Perdigiorno di Gianni Rodari, i partecipanti viaggeranno tra le sue filastrocche a suon di musica. Laboratori ludico-educativi realizzati con l’utilizzo di canti, movimento strutturato ed espressivo, strumentario convenzionale e non, attraverso la musica. – Età: 6-11 anni, massimo 8 partecipanti per gruppo – necessario arrivare 15 minuti prima dell’inizio Ingresso gratuito. Obbligatoria la prenotazione al numero +39 0175567840
Venerdì 7 agosto Paesana (via Roma – laboratorio, in caso di pioggia Sala Incontri) PROFUMO DELLE ERBE OFFICINALI Le essenze del territorio, vincitore di uno dei due trofei della riserva della biosfera transfrontaliera del Monviso. Presentato da Laboratorio Euphytos. Iscrizione obbligatoria – prenotare al numero +393291480685 o alla mail info@laboratorioeuphytos.it Segnaliamo extra Occit’amo…. Dall’ 1 al 29 agosto Paesana (via Roma, Sala Polivalente, vicino Lungo Po) ART EXPO 2020 Mostra pittura, scultura e videoarte Venerdì 7 agosto – ore 21 Paesana (Lungo Po) SONADORS Concerto dei Sonadors, gruppo di musicisti che propongono la musica tradizionale della Val Vermenagna e la musica tradizionale occitana in chiave alternativa. I Sonadors sono: Roberto Avena (fisarmonica cromatica), Dario Avena (clarinetto), Michela Giordano (percussioni e voce), Fabrizio Carletto (basso e contrabbasso).
Ingresso gratuito. Obbligatoria la prenotazione sul sito www.occitamo.it Sabato 8 agosto 2020 – ore 14.30 Bagnolo Piemonte – loc. Montoso SERGIO BERARDO presenta lo stage APPROCCIO ALLA GHIRONDA Un’occasione unica per apprendere la ghironda direttamente da Sergio Berardo. Appuntamento aperto anche ai principianti assoluti. Per informazioni contattare Laura (+39 3485121488) o Flavia (+39 331 9101395) Sabato 8 agosto 2020 – ore 17 Bagnolo Piemonte – loc. Montoso (Sagrato della chiesa) SDRAIATO IN CIMA AL MONDO LA MIA STORIA DALLA VETTA DEL NANGA PARBAT ALL’INFERNO DEL GASHERBRUM VII CALA CIMENTI incontro letterario in collaborazione con FESTIVAL BORGATE DAL VIVO “Sono positivo al tampone per covid, e come se non bastasse mi hanno pure trovato un focolaio di polmonite a destra. È curioso come le prospettive e i valori cambino così rapidamente: solo poco più di una settimana fa mi apprestavo ad elaborare un programma di allenamento da fare in casa sui
rulli oppure di corsa nei boschi qui intorno a casa. Avevo anche iniziato a pensare a dei video divertenti per combattere la noia dello stare tra le mura domestiche. Adesso la mia attenzione non è più al chilo o meno che ho preso per poter volare quella vela o no, ma è fissa alle tacchette del termometro, ad ogni respiro che non deve essere peggio di quello precedente. E così vado avanti, giorno dopo giorno. Il mio obiettivo ora non è arrivare in cima a una montagna, ma arrivare al giorno dopo nelle stesse condizioni attuali o, magari, anche un pochino meglio”. Ingresso gratuito. Obbligatoria la prenotazione sul sito www.borgatedalvivo.it Sabato 8 agosto 2020 – ore 21 Barge (via Assarti, Ex Officina Ferroviaria) LOU SERIOL Nati nel 1992 come gruppo di musica trad Lou Seriol è diventato nel corso degli anni una delle band più longeve e conosciute del panorama della nuova musica tradizionale occitana. Dai primordi acustici alla formazione attuale il fil-rouge è quello della trad-innovazione rigorosamente in lingua d’Oc. Organetto diatonico, auti, voci vengono affiancati dai ritmi delle ballate occitane e il tutto viene rivisto e stravolto fondendo sonorità antiche con l’attualità pop e rock del tempo. Le influenze richiamano la pachanka, il reggae, il punk: il mix risulta esplosivo e coinvolgente. Brani tradizionali come Au pont de Mirabel diventano ballad storiche e nuove composizioni come Laiseme si annoverano come uno dei classici della nuova musica di composizione occitana. Innovare per non dimenticare, innovare per sentirsi vivi e far
vivere una musica e una cultura pulsante nei cuori dei componenti della band, codificandola in mille sfaccettature ma facendo fede allo spirito popolare da cui si proviene. Lo spirito sicuramente è quello della festa ma anche e soprattutto la era rivendicazione della propria terra, veicolando la comunicazione dei grandi temi globali vicino a quelli locali senza mai dimenticare la sensibilizzazione e la riscoperta di una lingua e tradizione che continua a vivere, nelle musiche e nei testi delle canzoni, verso un pubblico che non sempre conosce la realtà Occitana ma soprattutto verso quel pubblico occitano che parla in lingua d’Oc. Oltre ai festeggiamenti per i 25 anni di attività rigorosamente sul palco, i Lou Seriol hanno appena pubblicato il nuovissimo disco di inediti Occitan. Ingresso gratuito. Obbligatoria la prenotazione sul sito www.occitamo.it Domenica 9 agosto 2020 – ore 6.30 Crissolo (rifugio pian della Regina) AUTRE CHANT concerto all’alba Aubada Gli Autre Chant si propongono come una nuova espressione dello spirito Folk Rock Occitano che già ha dato vita negli anni passati a svariati gruppi di fama nazionale e internazionale. Vengono mescolati i classici canoni della musica occitana, celtica e del balfolk con quelli del punk, reggae e rock and roll puntando così sulla grande varietà degli strumenti folk tradizionali, affiancati con pari importanza di suono degli strumenti più elettrici ed “eretici”. Il gruppo nasce in Val Susa, a pochi chilometri da Torino nel 2011 dall’incontro dei fratelli Rizzo e Alessandro Strano. La
formazione attuale è composta da Matteo Rizzo (chitarra elettrica e voce), Alessandro Zolt (fisarmonica, cornamusa, ghironda, flauti), Giorgio Damiano (violino), Martina Sangrali, (basso elettrico), Ivano Roberto (batteria). Sono stati pubblicati negli anni un album nel 2016 (Autre Chant) e due singoli nel 2017. Ingresso gratuito. Obbligatoria la prenotazione sul sito www.occitamo.it Domenica 9 agosto 2020 – ore 11 Crissolo (rifugio Pian della Regina) DESTACHA LA DANÇA Stage danza con Daniela Mandrile Obbligatoria la prenotazione al +39 3397950104 Domenica 9 agosto 2020 – ore 18 Brondello (Chiesa Parrocchiale) SIMONETTA BAUDINO Ingresso gratuito. Obbligatoria la prenotazione sul sito www.occitamo.it Per garantire la partecipazione nel rispetto delle normative vigenti, una parte degli appuntamenti saranno su prenotazione. Tutte le informazioni, il calendario del
festival e le modalità di prenotazione si trovano sempre aggiornate sul sito www.occitamo.it e sui profili social. Paolo Fresu, venerdì 31 luglio a Grado (Parco delle Rose) per GradoJazz Venerdì 31 luglio a GradoJazz by Udin&Jazz, trentesima edizione torna un grande amico del Festival: Paolo Fresu con il suo quintetto in “Re-wanderlust”. Alle 17 al Velarium la presentazione del libro “La storia del sogno del piccolo Paulu”. Grande attesa per la chiusura del Festival con Francesco Cafiso e Stefano Bollani (1 agosto), già sold-out. La trentesima edizione di Grado Jazz by Udin&Jazz, organizzata da Euritmica prosegue venerdì 31 luglio, alle 21.30, con un’attesissima serata al Parco delle Rose, a Grado che ospita Paolo Fresu. Icona per eccellenza del jazz italiano e grande amico di Udin&Jazz, Paolo Fresu, porta a Grado “Re-wanderlust”, vecchie e nuove composizioni dello storico Quintetto, nato nel 1984 per volontà di Fresu e Roberto Cipelli. Con il quintetto (Paolo Fresu, tromba e flicorno; Tino Tracanna, sax tenore e soprano; Roberto Cipelli, pianoforte e Fender Rhodes electric piano; Attilio Zanchi, contrabbasso; Ettore Fioravanti, batteria) anche il giovane ma già affermato trombonista Filippo Vignato.
Nel pomeriggio, alle 17, al Velarium Spiaggia GIT, per Libri ed Autori a Grado Paolo Fresu presenta il suo libro “La storia del sogno del piccolo Paulu” (Vita Activa Ed.); l’incontro è condotto da Leonardo Tognon. Fresu nel libro racconta ai più piccoli la sua vita di bambino a Berchidda tra animali da cortile, amici e gite al mare con i genitori fino alla scoperta della musica e la sua scelta di vita, proprio come una fiaba. Il Festival si chiude sabato 1 agosto con un doppio concerto: “Confirmation” 5et feat. Francesco cafiso – celebrando Charlie Parker (1920 – 2020) e il piano solo di Stefano Bollani con “Piano Variations on Jesus Christ Superstar”, già sold-out in prevendita. Biglietti online su TicketOne; prenotazioni: tickets@euritmica.it. A Grado: Tabaccheria Thomann – Piazza Duca d’Aosta, 8 e Info&Tickets point, Largo San Grisogono. Le sere dei concerti, la biglietteria al Parco delle Rose apre alle 18. Al Parco delle Rose è attiva un’area food&drinks (cena durante i concerti su prenotazione +39 349
795 7889) 31 luglio pupkin kabarett aurisina Venerdì 31 luglio ore 21.00 Piazza Municipio Duino Aurisina KarsiArt – Serate in Carso sotto le stelle PUPKIN KABARETT Il Pupkin Kabarett, ci riprova, stesso posto stessa ora ma senza pioggia senza pioggia! La band teatrale più instabile della Venezia Giulia e forse ormai di tutto il Nord Est d’Italia, del Carso e del Litorale Sloveno venerdì 31 luglio nell’ambito di KarsiArt –“ Serate in carso sotto le stelle”, la bella manifestazione organizzata dal Comune di Duino Aurisina. Il Festival Frattempi arriva in Val Pesarina Il tempo…una dimensione della quale negli ultimi mesi abbiamo avuto tutti una percezione molto diversa. Ma per nostra fortuna è passato tempo sufficiente dal momento peggiore, così da consentire l’avvio il 24 luglio del Festival Frattempi, l’iniziativa dell’Associazione Culturale CulturArti e del
Comune di Prato Carnico che – grazie al finanziamento della Regione Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Friuli – promuove l’incontro tra mondo produttivo, artigianato di qualità e creatività, partendo da una delle cornici più suggestive e ricche di tradizioni dell’Alto Friuli: la Val Pesarina, nota anche come Valle del Tempo, che del Tempo ha fatto una peculiarità storica. Nella Valle del Tempo si fabbricano orologi e strumenti musicali da secoli, quasi una sfida ad ingabbiare il Tempo in manufatti artigianali creati dalla popolazione locale, senza dimenticare che proprio da questa zona proviene una delle espressioni imprenditoriali friulane note in tutto il mondo, l’Azienda Solari. Il Festival Frattempi coinvolgerà anche altre località della Regione dove la cultura è di casa: Palmanova, Spilimbergo, Paularo, Udine. A fronteggiarsi in modo inedito con la dimensione Tempo saranno artisti e personaggi del mondo della cultura friulani e internazionali, sotto la guida partecipata del cantautore Edoardo De Angelis, romano ormai innamorato del Friuli, che ha aperto il Festival a Tolmezzo con il recital “Il tempo sconosciuto”. Ad essi si accompagneranno artigiani che illustreranno con visite ad hoc le loro botteghe. Sabato 1° agosto, l’illustratice e autrice Caterina Zandonella (in arte Cat Zazà), friulana che vive e lavora da anni a Parigi, proporrà un atelier di Suminagashi, tecnica giapponese di marmorizzazione della carta. Sono previsti due laboratori, uno alle h. 10:30, l’altro alle h. 14:30 (max 15 partecipanti a laboratorio, prenotazione obbligatoria inviando un’e-mail a ac.culturarti@yahoo.com oppure su facebook: @frattempi). L’atelier, adatto sia agli adulti che ai bambini, si terrà sotto alla tensostruttura presso la Scuola elementare di Prato Carnico. Frattempi è un modo diverso, ma straordinariamente attuale, di rinnovare la percezione del tempo, immergendosi in realtà poco
frequentate ma per questo ancor più affascinanti. M-SPORT E MICHELIN PRESENTI A RALLYLEGEND. SPARCO, SPONSOR TECNICO DI M-SPORT, ENTRA A FAR PARTE DI RALLYLEGEND A RALLYLEGEND 2020 ARRIVANO M-SPORT E MICHELIN, CON LA ULTIMA EVOLUZIONE DELLA FORD FIESTA WRC E I PILOTI DEL MONDIALE RALLY. SPARCO, SPONSOR TECNICO DI M-SPORT, ENTRA A FAR PARTE DI RALLYLEGEND. MICHELIN NUOVO FORNITORE ESCLUSIVO DELLE GOMME. L’EVENTO IN SCENA DALL’8 ALL’11 OTTOBRE, APERTO AL PUBBLICO Repubblica di San Marino. Rallylegend continua ad essere una inesauribile calamita sportiva, con grandi esclusive, presenze di importanza mondiale e uno spettacolo sempre più unico e inimitabile.
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