TRIDENTE D'ATTACCO AL RALLY CITTA' DI SCORZÈ GRIFFATO JTEAM - Il Discorso

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TRIDENTE D'ATTACCO AL RALLY CITTA' DI SCORZÈ GRIFFATO JTEAM - Il Discorso
TRIDENTE D’ATTACCO AL RALLY
CITTA’ DI SCORZÈ GRIFFATO
JTEAM
 Tre R5 per puntare alla vetta della classica veneziana
  con i Lovisetto, Adriano e Gianmarco, e con Colferai,
tenendo d’occhio anche i navigatori Tessaro e Gambasin.

Bassano del Grappa (VI), 30 Luglio 2020 – Jteam alla caccia del podio
nella ripartenza post lockdown in Triveneto, in arrivo l’edizione
numero diciassette del Rally Città di Scorzè.

Tre le vetture di classe R5 a puntare in alto, con il numero uno sulle
fiancate della Skoda Fabia R5, di P.A. Racing, aprirà le danze il
vincitore delle edizioni 2018 e 2013, Adriano Lovisetto, affiancato
per l’occasione da un navigatore di fama internazionale, Simone
Scattolin, con tanta voglia di andare alla ricerca della tripletta,
dopo averla sfiorato in almeno un paio di occasioni.
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Simone Scattolin qui impegnato al Rally di Roma Capitale
  con Alberto Battistolli (foto Dario Furlan)

Nel proprio score infatti il pilota di Bastia di Rovolon, iscritto per
i colori di Monselice Corse, conta anche un terzo assoluto,
nell’edizione dello scorso anno, e vari piazzamenti di prestigio.

“Dopo quasi sette mesi si torna a correre” – racconta Adriano
Lovisetto – “e farlo a Scorzè ha un significato particolare. Gara che
conosco molto bene dopo tanti anni. Correrò con un naviga d’eccezione,
Simone Scattolin, e mi auguro di riuscire a fare bella figura con lui.
Non servono presentazioni per la sua infinita esperienza. Grazie di
cuore a Jteam ed a Monselice Corse ma soprattutto ai tanti partners
locali che mi supportano da anni. Spero di poter far fare a loro una
bella figura e di riuscire a dire grazie, a modo mio, ad una grande
famiglia che mi vuole bene.”

Restando in famiglia, alla guida di una Citroen DS3 R5 iscritta da
Monselice Corse, Gianmarco Lovisetto vuole riscattare la sfortuna
patita lo scorso anno, fermo durante le prime battute per problemi
tecnici, affiancato da Ivan Gasparotto e seguito sul campo da MS
Munaretto.

“Ormai conosco bene questa gara” – racconta Gianmarco Lovisetto – “e,
probabilmente, sarà l’unica trasferta dell’anno per me. Ringrazio MS
Munaretto per il rialzo svolto sulla nostra vettura. Saremo al top in
gara e correrò anche contro il mio babbo. Si, vero, lui avrà a
disposizione una vettura più recente della mia ma cercheremo di non
sfigurare. Grazie di cuore a Jteam, alla Monselice Corse ma
soprattutto a mio papà. Senza di lui non sarei neanche qui.”

A chiudere il tridente d’attacco ci penserà Carlo Colferai, in coppia
con la consorte Alice Mosele, sulla nuova Skoda Fabia R5 Evo, iscritta
da La Superba e gestita da Delta Rally.

Il pilota di Asolo, in quella che considera la gara di casa, mira ai
primi cinque assoluti.

“Sarà la mia prima volta sulla Skoda Fabia R5 Evo” – racconta Colferai
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– “ed è il settimo anno che lo faccio. Innegabile dire che punto
almeno alla top five, visto che conosco bene lo Scorzè.”

Sul sedile di destra avremo Enrico Tessaro, al fianco di un Dal Ponte
che fa parte della rosa dei candidati al successo assoluto su una
Skoda Fabia R5 targata Delta Rally, e Matteo Gambasin, assieme ad un
Giovanni Toffano atteso protagonista in classe S2000, alla guida di
una Peugeot 207 Super 2000 messa a disposizione dal team MS Munaretto.

FESTIVAL DI MAJANO – Via al
fine settimana con la VASCO
HISTORY BAND, il PREMIO PRO
MAJANO   e  le  visite  sul
territorio
Dopo il grande inizio dello scorso week end culminato con il
concerto di Francesco Gabbani, al via un nuovo fine settimana
di eventi della 60° edizione del Festival di Majano, fra
grande musica, incontri e appuntamenti culturali, visite
guidate e gastronomia. Appuntamento culmine per quanto
riguarda la musica è quello in programma sabato 1 agosto con
la storica reunion della Vasco History Band, gruppo formato
dai super musicisti che hanno accompagnato Vasco dagli anni
’70 ai giorni nostri, contribuendo a scrivere la leggenda del
rocker di Zocca. Sul palco dell’Area Concerti ci saranno
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quindi, insieme alla tribute band Rockstar, Andrea
Braido (chitarre), Mimmo Camporeale (tastiere), Andrea
Innesto (sax e cori), Maurizio Solieri (chitarre), Daniele
Tedeschi (batteria), per la direzione tecnica di Diego
Spagnoli. I biglietti per lo spettacolo sono ancora
disponibili su Ticketone e lo saranno anche alla biglietteria
sabato dalle 18.30. Porte aperte alle 19.30 e inizio
spettacolo alle 21.30. Info su www.azalea.it .

Serata dedicata alla consegna del Premio Pro Majano è invece
quella di domani, venerdì 31 luglio, (ore 19.00 in Piazza
Italia). Il Premio Pro Majano, che ogni anno viene conferito a
un simbolo dell’eccellenza friulana nel mondo, verrà assegnato
quest’anno al Cav. Pietro Pittaro, personalità di spicco nel
campo enologico internazionale, che seguirà così nell’ordine
Dante Spinotti (2012), Giorgio Di Centa (2013), le Frecce
Tricolori (2014), Chiara Cainero (2015), la Cineteca del
Friuli (2016), Don Domenico Zanier (2017), Bruno Pizzul (2018)
e Don Alessio Geretti (2019). Genuinità, intraprendenza,
passione, laboriosità, cordialità, sono le doti umane che
Pietro Pittaro “Pieri” ha regalato ovunque con estrema
generosità dando prestigio alla nostra Regione.

Sempre venerdì 31 luglio, dalle 18.00 in Piazza Italia, si
svolgerà il 1° Raduno Vespa Festival, in collaborazione con
il Vespa Club Udine.

Dopo il successo della scorsa edizione, tornano poi gli
appuntamenti con “A spasso con il festival sulle strade del
vino e dei sapori”, visite guidate a cantine, aziende e realtà
economiche del nostro territorio. Nel secondo appuntamento, in
programma domenica 2 agosto con ritrovo alle 14.00, la gita si
svolgerà nelle zone di Cassacco, Capriva del Friuli e Cormons.
Partenza e rientro da Majano, con cena finale al festival per
tutti i partecipanti (info e prenotazioni al +39 339 5348606).

Per tutte le giornate del Festival saranno due le mostre
fruibili al pubblico durante tutto il periodo della rassegna.
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Al Palazzo Municipale verrà allestita la mostra personale
“Galli in testa”, di Sandro Comini, artista, musicista, autore
e comunicatore friulano. In via Udine, negli spazi dell’ex
sede Unicredit, sarà invece visitabile l’esposizione
“Mattoncino al Festival”, esposizione di mattoncini Lego a
cura di FVG Brick Team, nella quale si potranno ammirare
costruzioni di tutti i tipi, realizzate con i celebri
mattoncini, per il sicuro divertimento di grandi e piccini.

MISURE DI CONTENIMENTO COVID-19

Allo scopo di contenere la diffusione del Covid-19, la 60°
edizione del Festival di Majano è organizzata e allestita
seguendo le attuali disposizioni governative. Il personale
della Pro Majano sarà costantemente a disposizione del
pubblico per ogni esigenza e gli spazi del festival
garantiranno, grazie al contingentamento degli ingressi e ai
vari percorsi individuati, il necessario rispetto del
distanziamento. Per info www.promajano.it, telefono +39 0432
959060, mail promajano60@gmail.com .

Il Festival di Majano è organizzato dalla Pro Majano, in
collaborazione      con   la   Regione    Friuli    Venezia
Giulia, PromoTurismoFVG, il Comune di Majano, l’Associazione
regionale tra le Pro Loco, la Comunità Collinare del Friuli,
il Consorzio tra le Pro Loco della Comunità Collinare. Tutte
le info su www.promajano.it
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MASSIMO RANIERI continua il
suo viaggio musicale, sarà
domani 31 luglio sul palco
del Castello di Udine
                       MASSIMO RANIERI

                “Sogno e son desto 500 volte”

             Venerdì 31 luglio 2020 – Ore 21.30

                       UDINE, Castello

               Apertura biglietteria ore 18.30

                    Apertura Porte 19.30

                    Inizio show ore 21.30

Cantante, attore, volto televisivo e showman, Massimo
Ranieri è senza dubbio uno di quegli artisti che più ha
contribuito a portare l’immagine dell’Italia nel mondo, oltre
ad ottenere fin dai suoi esordi il consenso univoco e l’amore
incondizionato del suo pubblico. L’istrione napoletano
continua imperterrito, successo dopo successo, il viaggio di
“Sogno e son desto… 500 volte”, il suo celeberrimo spettacolo
riproposto oggi in una versione nuova e aggiornata. Una
magnifica avventura, sospesa tra il gioco entusiasmante della
fantasia e le emozioni più vere della vita, che il pubblico
del Friuli Venezia Giulia potrà vivere in un nuovo
spettacolo/concerto in programma domani, venerdì 31 luglio,
sul palco del Castello di Udine, primo appuntamento della
rassegna Udine Vola, evento incluso nei calendari di Udine
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Estate e di Udine Sotto le Stelle. I biglietti per lo
spettacolo saranno ancora disponibili alla biglietteria,
domani dalle 18.30. Porte aperte al pubblico dalle 19.30 e
inizio   spettacolo    previsto   per   le   21.30.   Info
su www.azalea.it .

A 66 anni e dopo aver venduto oltre 14 milioni di dischi nel
mondo, la carriera di Ranieri non conosce sosta; nei prossimi
mesi l’artista porterà avanti diversi progetti paralleli, con
un’incessante attività live. Dopo 500 straordinarie repliche
in tutta Italia, “Sogno e son desto 500 volte”, lo spettacolo
di e con Massimo Ranieri, ideato e scritto con Gualtiero
Peirce, si rinnova e si conferma. Resta immutata la formula
vincente, con Ranieri interprete dei suoi grandi successi
musicali, ma sempre attore e narratore. In questa nuova
versione senza perdere di vista il gusto irrinunciabile della
tradizione umoristica napoletana e dei colpi di teatro,
naturalmente non mancheranno le sorprese. Ma stavolta,
soprattutto, Ranieri sarà sè stesso ancora di più. In scena ci
sarà un Massimo al 100%, che offrirà al suo pubblico tutto il
meglio del suo repertorio più amato e più prestigioso. In
“Sogno e Son Desto 500 volte”, Massimo Ranieri sarà
protagonista, con la sua consueta classe, di un viaggio
affettuoso, spettacolare e sorridente, attraverso grandi
canzoni e racconti particolari. I protagonisti, ancora una
volta, non saranno i vincitori o le imprese degli eroi, ma i
sognatori e la vita di tutti noi, un grande abbraccio con il
pubblico per un messaggio di gioia, pace e amore. Sul
palcoscenico Ranieri sarà impegnato nel duplice ruolo di
attore e cantante, nel portare in scena il teatro umoristico
di Nino Taranto e Giorgio Gaber e nell’interpretare, oltre ai
suoi successi evergreen divenuti la colonna sonora della vita
di milioni di persone, anche il grande repertorio della
canzone napoletana. A completare uno spettacolo travolgente
anche brani dei più celebri cantautori italiani e
internazionali: da Fabrizio De Andrè a Violeta Parra, da
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Francesco De Gregori a Luigi Tenco, da Lucio Battisti a Pino
Daniele, da Charles Aznavour a Domenico Modugno.

Festival della Mente: il
programma della XVII edizione
(Sarzana, 4-6 settembre)
La XVII edizione del Festival della Mente si terrà a Sarzana
da venerdì 4 a domenica 6
settembre. Il primo festival europeo dedicato alla creatività
e alla nascita delle idee è promosso
dalla Fondazione Carispezia e dal Comune di Sarzana e ha la
direzione di Benedetta Marietti
(www.festivaldellamente.it).
Nonostante i lunghi mesi di emergenza sanitaria il festival
torna come appuntamento
imprescindibile ponendosi come motore di una crescita non solo
culturale ma anche economica e
sociale. Quest’anno la manifestazione si presenta con un
format nuovo, rivisitato, ma che mantiene
l’impronta tradizionale e riconoscibile nel rispetto delle
norme di contenimento del virus Covid-19.
20 incontri in presenza di pubblico, contemporaneamente
trasmessi in live streaming, per
allargare la comunità del festival oltre i confini della
città; 4 di questi incontri saranno ibridi, con un
relatore a Sarzana che dialoga a distanza con un ospite in
collegamento video. Il programma
comprende anche 6 contributi video di ospiti internazionali,
realizzati appositamente per il festival
e visibili solo online, sul sito e sui canali Facebook e
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YouTube nei tre giorni della manifestazione.
Il filo conduttore di questa edizione è il sogno, una parola
dai molteplici significati, letterali o
metaforici, che può essere declinata e interpretata in modo
diverso dai relatori in ambito
umanistico, scientifico, artistico, che rispecchia la natura
multidisciplinare del festival e che si presta
a generare riflessioni sul mondo contemporaneo.
«Ho in me tutti i sogni del mondo. È stato il verso di una
poesia di Fernando Pessoa intitolata
Tabaccheria a ispirare il filo conduttore della XVII edizione
del Festival della Mente» dichiara
Benedetta Marietti, direttrice del festival «In questi ultimi
mesi la parola “sogno” ha acquisito un
nuovo significato e oggi, dopo quello che è successo,
simboleggia il desiderio di costruire un
mondo nuovo, diverso, più umano e sostenibile, che possa e
debba ripartire dalla cultura.
Attraverso le voci sapienti e appassionate dei suoi relatori,
il festival può contribuire a dare una
risposta ai nostri bisogni più profondi e a trasmetterci
speranza. E proprio perché mette al centro
l’idea e la pratica della condivisione, rappresenta uno
straordinario ponte che unisce fra loro le
persone, rispondendo così a una responsabilità sociale di cui
l’interlocutore è la società intera».
LE CONFERENZE
Apre il festival l’immunologo Alberto Mantovani, il
ricercatore italiano più citato nella letteratura
scientifica internazionale, con la lectio magistralis
“Immunità, dal cancro a Covid-19: sogni e
sfide”. Negli ultimi anni sta diventando realtà il sogno dei
padri della medicina: utilizzare le armi del
sistema immunitario nella lotta contro il cancro. Le terapie
immunologiche si sono affiancate con
successo alle strategie tradizionali. Il sogno, ora, è trovare
nuove armi sempre più efficaci, ma
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anche coniugare l’avanzamento tecnologico con la
sostenibilità. Un’altra sfida è capire – e
plasmare – la risposta immunitaria contro il virus Covid-19.
Infine, ma non ultima, la condivisione
delle terapie più nuove ed efficaci, a livello mondiale, a
beneficio della salute di tutti (ingresso libero
con biglietto).
Il sogno nella letteratura
Amore, amicizia, perdono e tradimento, desideri proibiti e
sogni ad occhi aperti. È possibile
parlarne senza retorica? Lo scrittore Eshkol Nevo, abile
tessitore di storie, in collegamento da
Israele, ne tratterà con lo psicologo e giornalista Massimo
Cirri. Sul palco del festival anche
l’artista e fotografa Pax Paloscia che ha illustrato l’ultimo
libro di Nevo Vocabolario dei desideri,
uscito quest’anno per Neri Pozza. Tre piani, romanzo di Nevo
del 2017, è diventato un film con la
regia di Moretti, di prossima uscita.
Lo scrittore Paolo Di Stefano racconta l’emigrazione italiana
del dopoguerra: a seguito di un
accordo tra i governi di Roma e Bruxelles del 1946, migliaia
di giovani italiani andarono a lavorare
nelle miniere belghe in cambio di carbone, allettati da
promesse di agiatezza. I sogni di benessere,
però, si tramutarono in sacrifici e nostalgia e, talvolta, in
tragedie, che fecero ben presto
dimenticare le premesse che li avevano spinti a partire.
Da Sarzana Alessandro Zaccuri si confronta, in
videocollegamento, con l’iraniano Kader
Abdolah, uno dei più importanti scrittori del suo paese,
perseguitato dal regime dello scià e poi da
quello di Khomeini, rifugiato politico in Olanda dal 1988.
Grande testimone della necessità
dell’incontro con l’altro, è un cittadino europeo del XXI
secolo, capace di ospitare nel proprio
sguardo culture differenti e di maturare così una nuova
visione del mondo.
Matteo Caccia, che raccoglie, scrive e racconta storie per la
tv, il teatro e la radio, esplora il tema
del sogno delle vie d’Europa con lo scrittore e conduttore
radiofonico Mathijs Deen, in
collegamento video dall’Olanda, che ci parla di come le vie di
transito europee non siano mai state
protagoniste di un’epica nazionale come quelle degli Stati
Uniti. Eppure anche l’Europa ha una rete
interconnessa di strade che attraversano l’intero continente:
passaggi che nel corso dei secoli sono
stati battuti da esploratori, conquistatori, mercanti,
eserciti in battaglia, gente in cerca di fortuna o in
fuga da persecuzioni (evento in collaborazione con il festival
I Boreali).
I sogni della storia
La storia è da sempre molto amata dal pubblico del festival:
Alessandro Barbero, amico di lunga
data della manifestazione, quest’anno tiene una lezione
dedicata a “Il sogno nella letteratura
medioevale”. L’ambizione di trovare      un   senso   ai   sogni
accompagna da sempre l’umanità. Per gli
uomini del Medioevo, come per gli antichi, il sogno era un
avvertimento numinoso, non un corto
circuito prodotto dal proprio inconscio; ma anche loro
sapevano che nel sogno le leggi della logica
e della fisica sono sospese. Perciò i loro scrittori
ricorrevano al sogno quando volevano inquadrare
un materiale davvero sbalorditivo: ne è un esempio il Dante
della Commedia.
Lo scrittore e studioso del pensiero antico Matteo Nucci tiene
due incontri – uno sulle Termopili e
uno su Salamina – incentrati sul grande sogno della libertà
degli antichi Greci. Il primo è dedicato
alla battaglia delle Termopili, che vide opposti l’esercito
persiano del re Serse e una coalizione
delle poleis greche. L’esito sembrava scontato, vista la
schiacciante superiorità numerica dei
persiani; ma trecento spartani, guidati da Leonida,
resistettero tre giorni al passo delle Termopili,
mentre la flotta persiana fu danneggiata da una tempesta e
dalle triremi ateniesi.
Pochi giorni dopo, Serse lasciò che i suoi soldati
depredassero una Atene semideserta: il genio
politico e militare dell’ateniese Temistocle, che aveva fatto
evacuare la città, spinse gli stranieri in
trappola nelle strette acque di Salamina, dove le triremi
greche distrussero la flotta persiana sotto
gli occhi di Serse. Il sogno greco si fa realtà: è impossibile
sottomettere chi non è disposto a
rinunciare alla propria libertà.
I sogni della scienza
Il neuroscienziato Piergiorgio Strata analizza il sogno dal
punto di vista dell’attività cerebrale:
senza sonno vi è la morte per il crollo delle difese
immunitarie. In assenza di messaggi che
provengono dal mondo esterno, il cervello mantiene una
determinata comunicazione al suo interno
mettendo insieme in maniera frammentata memorie recenti e
lontane. Da qui emergono contenuti
che si manifestano come sogni, un’attività mentale da mettere
sullo stesso piano di quella della
veglia.
“L’evoluzione imprevedibile” è il titolo dell’incontro tra il
filosofo della scienza Telmo Pievani, a
Sarzana, e il filosofo teoretico Carlo Sini, membro
dell’Accademia dei Lincei, collegato in
videoconferenza. Il confronto fecondo tra le loro visioni
sulla nascita dell’uomo culturale apre la
strada a un dialogo costruttivo tra scienza e filosofia:
Pievani usa la metafora della matrioska per
suggerire la complessità stratificata e irriducibile delle
forme viventi sul nostro pianeta, virus
compresi. Sini definisce ogni teoria efficace un sogno
riduttivo, ma esatto e necessario.
Telmo Pievani tiene anche una conferenza-spettacolo per
raccontare al pubblico quella che in
filosofia della scienza si chiama “serendipità”: gli
scienziati si pongono una domanda di ricerca,
progettano esperimenti, e si imbattono in evidenze
inaspettate. La penicillina, i raggi X, il primo
chemioterapico, il vaccino attenuato, i vetri infrangibili, il
forno a microonde ne sono alcuni esempi,
e dimostrano come la natura sia molto più grande
dell’immaginazione di scienziati e filosofi e sia
sempre pronta a sorprendere.
Il sogno nell’arte
La storica dell’arte Anna Ottani Cavina parla di “Sogni
dipinti” ripercorrendo l’età romantica: alcuni
artisti, fra Settecento e Ottocento,         avvertirono   la
fascinazione per il mondo dei sogni e
dell’inconscio, con forte anticipo sulle acquisizioni della
scienza, segnando una rottura con la realtà
e un affondo nelle tenebre dell’individuo.
La videoartista svizzera Ursula Biemann orienta la sua ricerca
verso luoghi remoti, dove investiga
il cambiamento climatico e la politica ecologica del petrolio,
dell’acqua, delle foreste e del ghiaccio.
Nel suo lavoro, intreccia vasti paesaggi cinematografici con
filmati documentari e scoperte
scientifiche per narrare una realtà del nostro pianeta in
evoluzione, oscillando tra registri empirici,
poetici e fantascientifici.
I sogni dell’individuo e della società
L’antropologa Arianna Cecconi, che collabora anche con il
Centro del sonno di Marsiglia, parte da
una ricerca etnografica nata sulle Ande Peruviane e proseguita
in Europa per esplorare i diversi
modi dei popoli di sognare, raccontare e interpretare: spiega
così che persino gli avvenimenti storici
e le crisi sociali entrano nei nostri sogni creando una trama
onirica collettiva.
Lo psicoanalista e sociologo Luigi Zoja affronta il tema
“Sogni, visioni, profezie”. In pochi anni il
rapporto con i nostri sogni è cambiato più che nel resto della
storia. I sogni un tempo avevano
senso personale e collettivo divenendo mito, narrazione
condivisa. Simile era la visione, dove
figure inconsce si manifestano a mente sveglia. Se essa poi
era rivolta al futuro, traboccava in
profezia, che indica il destino a singoli, gruppi, popoli.
Dati alla mano, quali sono i ritardi da colmare per essere un
paese migliore? Quali sono le tappe da
percorrere per avverare i nostri sogni di progresso e smentire
le profezie più funeste? Lo spiega
Massimiliano Valerii, direttore del Censis. Nel mezzo della
recessione globale causata dalla
pandemia, esitiamo tra gli errori della percezione e la
certezza dei segnali di allarme: c’è però
qualcosa che ciascuno di noi può fare.
La psicologa e psicoterapeuta Anna Oliverio Ferraris pone
l’accento sul pericolo che corrono i
ragazzi che a volte cercano l’avventura nel mondo virtuale,
attraverso partecipazione a videogiochi,
esplorazione di siti estranianti o violenti. In rete possono
trovare imbonitori, come i trapper che
insegnano loro la trasgressione e l’uso delle droghe. Questo
tipo di “sogno” terrorizza genitori ed
educatori.
“Sogni, corpi e delitti” è il titolo dell’incontro con
l’anatomopatologa e antropologa Cristina
Cattaneo e la giornalista Alessandra Tedesco. Il sogno del
medico legale è quello di svelare i
tanti misteri che si nascondono dietro la realtà, di
restituire un’identità alle vittime. La dottoressa
Cattaneo ci racconta storie di passione e tenacia di medici,
biologi, archeologi e naturalisti che
hanno contribuito ad aiutare la giustizia, ma anche a farci
scoprire qualcosa di più su popolazioni
antiche.
GLI SPETTACOLI
La compagnia di danzatori contemporanei Abbondanza/Bertoni,
una delle realtà artistiche più
prolifiche del panorama italiano, porta sul palco del festival
Hyenas, spettacolo dedicato alla
relazione tra viso e maschera. Con la metafora di un ballo in
maschera si portano in scena i mille
volti dell’uomo d’oggi e la sua incapacità al silenzio. Il
silenzio appartiene alla maschera.
Il comico Giacomo Poretti, che prima di diventare un famoso
attore è stato infermiere, sbarca a
Sarzana con il monologo “Chiedimi se sono di turno”, che
attinge alla sua esperienza personale,
per sorridere assieme al pubblico delle sue memorie di corsia.
Lo spettacolo è scritto e interpretato
da Poretti, con la regia di Andrea Chiodi, ed è anche un
omaggio agli eroi che hanno portato il peso
della recente pandemia.
I CONTENUTI SPECIALI
Arricchiscono il programma del festival 6 contributi video
realizzati appositamente per il festival da
pensatori italiani e internazionali e disponibili nei giorni
della manifestazione sul sito e sui social.
Arundhati Roy, scrittrice e attivista indiana impegnata nel
campo dei diritti umani, discute con il
giornalista e scrittore Wlodek Goldkorn della pandemia intesa
come opportunità per rompere con
il passato e immaginare un nuovo mondo. Siamo di fronte a un
portale: possiamo scegliere di
attraversarlo trascinandoci dietro odio e pregiudizi,
avarizia, ideali ormai morti, fiumi e cieli inquinati.
Oppure possiamo oltrepassarlo alleggeriti, pronti a immaginare
un nuovo mondo e a combattere
per esso.
Il fisico informatico Alessandro Vespignani, della
Northeastern University, è tra i massimi esperti
di epidemiologia computazionale, famoso nel mondo per i suoi
lavori nel campo delle predizioni
scientifiche e della teoria delle reti. Le nostre tracce sono
ovunque: i pagamenti con il bancomat
dicono cosa possiamo permetterci e cosa ci piace; il gps sullo
smartphone registra i nostri
spostamenti; l’algoritmo di Facebook impara i nostri gusti
fino a conoscere che cosa abbiamo
intenzione di votare alle prossime elezioni. Non è più utopico
utilizzare questi dati per scrutare il
futuro di fenomeni molto più grandi: pandemie, guerre, crolli
economici e politici, disastri naturali.
Ma gli algoritmi non devono diventare oracoli indiscussi,
altrimenti il sogno si trasforma in un
incubo.
Alfredo Brillembourg, architetto di fama mondiale, insignito
dalla Biennale di Venezia del Leone
d’oro nel 2012 per il miglior         progetto   della   Mostra
Internazionale, da anni studia i meccanismi di
sviluppo della metropoli contemporanea. Con Paola Piscitelli,
esperta di Urbanistica e Politiche
del Territorio, riflette su come la pandemia abbia anche
rivelato un mondo di città ineguali: nel
“dopo” che abbiamo da scrivere, dobbiamo riappropriarci
dell’urbano come utopia collettiva,
orizzonte sconfinato di cittadinanza plurale, arena di
rifondazione politica a partire dagli
attraversamenti e non dalle distinzioni, affinché ci sia
spazio per i sogni di tutti.
Lo scrittore francese Jean-Paul Dubois – vincitore del premio
Goncourt 2019 – esplora temi
esistenziali con il giornalista Stefano Montefiori. È
possibile per un uomo vivere in pace con i
propri fantasmi? Il bene e il male, i doni della vita e
l’ingiustizia, la fraternità e la rabbia, la pace e la
ribellione, la perdita dell’amore, il rapporto con il padre, i
sogni di chi è in prigione.
Jill Lepore, figura unica nel panorama culturale americano,
esperta di Storia americana
dell’Università di Harvard e collaboratrice del New Yorker,
parlerà con Alessandro Portelli,
studioso di cultura angloamericana, dell’identità di una
nazione plasmatasi in cinque secoli di storia.
Un altro contributo video sui sogni sarà proposto dal
neuroscienziato e biologo Sidarta Ribeiro,
famoso per i suoi studi sul sonno. Cosa sono i sogni? A cosa
servono? Ribeiro, fondatore e
direttore del Brain Institute all’Università Federale del Rio
Grande do Norte in Brasile, ci conduce
alla scoperta delle risposte in un viaggio che parte dalla
biologia molecolare, dalla neurofisiologia e
dalla medicina, per arrivare alla psicologia, all’antropologia
e alla letteratura.
APPUNTAMENTI PER BAMBINI ED EXTRAFESTIVAL
Il Festival della Mente non dimentica i più piccoli e dedica
loro tre eventi, a cura di Francesca
Gianfranchi. Due passeggiate, alla scoperta delle piante,
degli alberi e della città, e un evento con
Federica Gasbarro, studentessa in scienze        biologiche,
attivista del movimento Fridays For Future
di Greta Thunberg, trasmesso in streaming sul sito del
festival.
Torna anche quest’anno parallelaMente, rassegna off giunta
alla settima edizione, coordinata da
Virginia Galli, Francesca Giovanelli e Elisa Palagi, che si
svolge il 3 settembre nel centro storico di
Sarzana e che vede come protagonisti artisti e associazioni
culturali del territorio.
Biglietti: lezione inaugurale gratuita con biglietto;
conferenze 4,00 €; spettacoli 10,00 €
Tutti gli eventi sono visibili anche online gratuitamente nei
tre giorni della manifestazione su
www.festivaldellamente.it e sui canali Facebook e Youtube-
PRESENTATA   OGGI   LA   42^
EDIZIONE DI FOLKEST 2020 CHE
SI MOLTIPLICA COINVOLGENDO
TUTTO IL FVG
FOLKEST 2020 IL FESTIVAL DEDICATO ALLA MUSICA FOLK CONFERMA LA
 SUA PRESENZA E IL SUO LEGAME CON IL FRIULI VENEZIA GIULIA IN
   UN INSTANCABILE VORTICE DI IDEE E PROGETTI CHE LEGANO LA
                MUSICA TUTTA DA OGGI AL FUTURO.

Oltre 50 gli appuntamenti tra concerti dal vivo e online che
includono la seconda edizione di Parole e musica tra libri e
letture sceniche, i concorsi e le premiazioni con il Premio
alla Carriera a Teresa De Sio e il Premio Cesa rivolto ai
nuovi talenti della world music.

                             Nonostante le note ristrettezze
                             dovute alle norme anticontagio
                             una nutrita rappresentazione dei
                             media è riuscita ad assistere
                             alla presentazione del 42
                             festival di FOLKEST presieduta
                             del direttore artistico Andrea
Del Favero.

 Folkest è più di un festival, si tratta di un continuo work
in progress che va da gennaio a dicembre, 365 giorni l’anno
che ogni estate, ininterrottamentedal 1979, porta la buona
musica, quella degli artisti veri e dei giovani talenti, in
tutto il Friuli Venezia Giulia. Oltre 50 appuntamenti tra
concerti dal vivo e online che includono la seconda edizione a
Spilimbergo di “Parole e musica” tra libri e letture sceniche,
i concorsi e le premiazioni con il Premio alla Carriera a
Teresa De Sio

                                 il Premio alla Carriera a
                                 Teresa De Sio

e la disputa del Premio Cesa rivolto ai nuovi talenti della
world music.   Ma Folkest si fa anche libro con la recente
pubblicazione diLungje, Po’!, si dedica al sociale e
soprattutto a progetti, in un instancabile vortice di idee che
legano la musica – la musica tutta, che va oltre il folk per
abbracciare la sua componente colta ed emozionale – da oggi e
al futuro.

“Come tutti gli altri eventi culturali della nostra regione
– rileva l’Assessore Regionale alla Cultura e allo Sport
Tiziana Gibelli – quest’anno anche Folkest si è trovato ad
affrontare una stagione piena di incognite a causa della
pandemia mondiale. Gli organizzatori, però, si sono rimboccati
le maniche, riuscendo non solo a programmare un calendario
ricco di appuntamenti dal vivo, ma sfruttando anche in modo
egregio il digitale, fin dal periodo del lockdown. Un esempio
di come reinventandosi e ripensando le proprie attività, si
possano creare eventi inediti e ancora più attrattivi per il
pubblico”.

“Folkest compie 42 anni in questo 2020 per tutti così
singolare, segnato dal Covid – racconta il direttore artistico
Andrea Del Favero – e durante il lockdown il festival si è
fermato come tutti riflettendo sui possibili futuri sviluppi,
sull’uso creativo della tecnologia, sulle possibilità offerte
dai più recenti mezzi di comunicazione. Alla fine si è
sdoppiato, anzi, addirittura triplicato, legandosi ancor più
al territorio della regione Friuli Venezia Giulia, con tutti
quei luoghi che nel corso di oltre quarant’anni di scorribande
sonore hanno segnato la storia di un festival che ha aperto la
strada alla world music internazionale e a un moderno concetto
di promozione turistica, che sposasse l”evento culturale con
un luogo ad alta, e spesso inespressa, vocazione turistica”.

Quest’anno dunque Folkest ha deciso di dare di più e
puntare sul territorio nazionale con una cinquantina
di    gruppi      coinvolti     per     oltre     50
appuntamenti live nel consueto appuntamento estivo
in 27 diversi comuni, dal 17 settembre al 5 ottobre,
con una serie di anteprime nel mese di agosto ad
Auronzo di Cadore, a Capodistria e in provincia di
Udine. Tra gli ospiti, Elena Ledda, la “voce della
Sardegna”, Neri Marcorè con Edoardo De Angelis,
Silvio Orlandi, il siciliano

I Nomadi

Francesco Giunta, i Suonno d’ajere, vincitori del
Premio Cesa nel 2019 e la Fanfara Station, vincitori
del Premio Parodi 2019. Senza dimenticare Silvio
Orlandi, I Nomadi e “Confessioni di un musicante” in
cui Silvio Trotta canta Branduardi, progetto
finalista al Premio Tenco nel 2019.
Ma Folkest è anche online con Folkest Suona: concerti
registrati durante il mese di luglio che saranno pubblicati
sui canali social e andranno in onda su Udinese Tv. Un’altra
sezione virtuale contiene videomessaggi e piccole interviste
da parte dei musicisti realizzati durante il lockdown
per Folkest Online – Sounds over distances, un archivio di
ricordi sul festival e sui nostri territori visti da coloro
che negli anni sono stati presenti in regione.

Folkest gode degli importanti riconoscimenti e patrocini
dell’UNESCO, del Ministero per gli Affari Esteri della
Repubblica Italiana, del Mibact – Ministero delle Belle arti e
della Cultura della Repubblica Italiana, del Ministero della
Cultura della Repubblica di Slovenia, della Presidenza della
Regione Friuli Venezia Giulia, della Fondazione Friuli,
dell’ARLeF, dei Comuni di Spilimbergo, Udine, Capodistria,
Auronzo.

Folkest online

Folkest online – Sounds over distances si è tenuto in pieno
periodo di chiusura per Covid, con molti degli artisti, noti e
meno noti, da tutto il mondo, che si sono spesi a raccontare
le loro esperienze a Folkest, spesso divertenti, talvolta
buffe, forse inusuali, mai banali. Ricordi di momenti di
grande musica che tutti loro ci hanno regalato nel corso dei
quarant’anni di scorribande sonore.

                                 Un momento della conferenza
                                 stampa di presentazione
Folkest Suona

Con Folkest suona i più interessanti musicisti acustici del
Friuli Venezia Giulia si sono esibiti in questo periodo in
alcune delle più affascinanti ambientazioni, da Polcenigo a
Pulfero, da Tramonti a Duino, da Pradibosco a Gorizia.
“Abbiamo cercato di dare il più possibile una risposta
lavorativa dilatata lungo tutto il periodo estivo ai nostri
musicisti – spiega il direttore artistico Andrea Del Favero
– ovviamente nei limiti delle possibilità economiche del
nostro festival, perché crediamo sia un importante segnale di
speranza, fiducia e motivazione”. I concerti saranno messi
online sui canali social e su Udinese Tv a partire dal mese di
agosto.

Una serie di cartoline, video e sonore, da tutti i paesi
solitamente toccati dalla nostra carovana estiva, sul tipo di
quelle cartoline anni Quaranta e Cinquanta, spesso opera di
significativi fotografi dell’opera (Brisighelli su tutti), con
tipiche ambientazioni dell’epoca e con quella leggera patina
di kitsch che le hanno rese negli anni significativi oggetti
da collezione, come ci ha insegnato il grande maestro Gillo
Dorfles, che proprio a Spilimbergo ebbe grandi estimatori e
collaboratori.

Folkest in Cadore

Il Cadore, con le suddivisioni territoriali, le tradizioni
culturali, la lingua, le Regole e la Magnifica Comunità, sono
un territorio che si presta naturalmente a un progetto
culturale e turistico come quello di Folkest; un progetto
speciale dedicato alla promozione della musica e alle
tradizioni locali, con un ampio sguardo a un allargato
orizzonte sonoro, fatto di stimoli e contaminazioni. Avevamo
l’ambizione di supportare l’amministrazione comunale nella
creazione di un grande evento a Misurina, ma è solo rimandato,
anche questo al 2021. Quest’anno invece, il primo giorno di
agosto ad Auronzo di Cadore si esibiranno il progetto Dalle
Alpi alle Pampas con i due spettacoli Il viaggio di Miguel e
il Quinteto Porteño, mentre l’8 agosto toccherà a Lune
Troublante e Green Waves, e il 17 agosto sarà la volta
della pièce teatrale e musicale La luce e le mani, sulla
figura di Tina Modotti.

Folkest a Capodistria

Molti sono stati i grandi artisti che si sono esibiti nel
capoluogo istriano grazie all’AIAS e a Folkest: da Joan
Baez ad Angelo Branduardi, Joe Cocker, Goran Bregovic, Ron,
Roberto Vecchioni, PFM, Shel Shapiro e moltissimi altri,
facendo diventare gli eventi capodistriani una delle piazze
principali di Folkest.
Due sono gli appuntamenti che quest’anno si terranno nello
spazio della Taverna in piazza Carpaccio il 22 agosto, con gli
istriani Le C@tene e Perpetuum Mobile, mentre il 23 agosto I
Nomadi, tra i miti della musica italiana, sempre grazie alla
collaborazione della CAN Capodistria e del Comune di
Capodistria, supportati dal Ministero della Cultura della
Repubblica di Slovenia.

Folkest a Udine

Suonno d’Ajere

Udine ha sempre rappresentato uno dei fulcri dell’attività
di Folkest. Quest’anno scenderà dal castello per proporre
negli spazi cittadini uno spettacolo dedicato alla storia del
lavoro friulano sulla Transiberiana, Irkutzk, Stazione di
Irkutzk, in programma l’11 agosto in piazza Venerio a Udine e
una riflessione su un artista friulano di grande spessore, un
poliedrico personaggio che nella prima metà del Novecento ha
segnato la vita culturale del Friuli con la sua presenza, Tita
Marzuttini, al quale sarà dedicato il progetto Tite Grison che
verrà presentato in piazza Venerio il 31 agosto e replicato a
Cussignacco il 3 settembre, in collaborazione con
l’Associazione Progetto Musica e il festival Nei suoni dei
luoghi; un concerto su tematiche a cavallo tra il mondo
classico e popolare, con Lino Straulino e La sedon salvadie e
il gruppo Kujacustic.

Folkest e il territorio, i concerti in regione

Dopo le anteprime agostane di Folkest in Cadore e Folkest in
Istria, lo svolgimento del festival nelle sale e in piccoli
spazi urbani del Friuli Venezia Giulia avverrà dal 17
settembre al 5 ottobre. L’integrazione tra proposta culturale
e proposta artistica rivolta a un turismo culturale di profilo
medio-alto sono da sempre il fiore all’occhiello di Folkest,
insieme con il grande rapporto instaurato con tutti gli
organizzatori. Il festival avrà inizio con una serata a tema
con cena e prenotazione all’Antica Taverna di palazzo
D’Attimis a Maniago (che vivrà altri importanti appuntamenti
di Folkest): un’idea nuova per questo festival, in un luogo di
grande fascino e grande prestigio, dove si potrà prima cenare
e poi partecipare a un autentico evento musicale, abbinando
un’eccellenza della musica folk con le grandi eccellenze
gastronomiche che la nostra terra sa offrire.

In linea con le disposizioni ministeriali, sarà necessaria
ovviamente la prenotazione per presenziare a tutti gli
Na   Fuoia   –   foto
                                          Matteo Coda

spettacoli di Folkest 2020. Informazioni sulle prenotazioni
saranno fornite in seguito.

Folkest e il sociale

Da quest’anno Folkest collabora con un affascinante progetto
di turismo accessibile in alta quota, Il volo degli angeli,
abbinato alla valorizzazione del territorio a livello
turistico, inediti piatti con prodotti tipici locali ad alto
tasso di bontà e creatività abbinati ai concerti di musica
folk di Folkest. Visti i problemi contingenti, per quest’anno
il progetto sarà limitato a soli tre giorni, nella speranza di
poterlo ampliare nel 2021 ad un’intera settimana.

Folkest a Spilimbergo

Si concluderà a Spilimbergo, che di Folkest è la casa, nelle
due prestigiose sedi del Teatro Miotto, per le fasi musicali,
e il salone di Palazzo Tadea per Parole e Musica.
La prima serata sarà dedicata
                             a Neri Marcorè con Edoardo De
                             Angelis in un’inedita versione
                             teatrale di un dialogo musical
                             culturale tra due amici di lungo
                             corso.
                             Largo spazio sarà dato al Premio
                             Alberto Cesa, che vanta per
l’artista vincitore una significativa dotazione grazie
al Nuovo Imaie, per la realizzazione di una tournée. E poi
tutta una serie di grandi artisti del folk, dalla regina della
musica della Sardegna, Elena Ledda (direttrice artistica del
Premio Parodi, lo ricordiamo), il siciliano Francesco Giunta
(in collaborazione con il festival Frattempi – i segni del
tempo), i Suonno d’ajere, splendidi vincitori del Premio
Cesa nel 2019 e la Fanfara Station, trionfatori del Premio
Parodi 2019. Senza dimenticare Silvio Orlandi che dedicherà un
omaggio alla grande ghirondista Michelle Fromentau,
recentemente scomparsa, esibendosi su una stupenda ghironda
del Berry che proprio l’artista francese scelse perché fosse
regalata a Spilimbergo per il gemellaggio tra la cittadina del
mosaico e la città di George Sand, La chatre.

Premio Alberto Cesa

I finalisti del premio Alberto Cesa 2020 sono: Bratiska
– Italia
Calimani – Toscana
Carlo Pestelli – Piemonte

Little Train Band – Italia

Mesudì – Italia
Musica Spiccia – Italia
Politikos – Grecia/Italia
Violoncelli Itineranti ft. Ana Pilat – Italia/Slovenia/Croazia
I seminari di Folkest

Quest’anno in collaborazione con l’Associazione Gottardo
Tomat di Spilimbergo, si terrà nella cittadina del mosaico uno
straordinario seminario sulla vocalità mediterranea,
eccezionalmente tenuto da Elena Ledda, la “voce della
Sardegna”, una delle più grandi artiste della world
music mondiale.

Folkest e Operaprima-Wien

Da tre stagioni Operaprima-Wien presenta in Italia progetti di
opere liriche che mirano a coinvolgere un’intera comunità
(nello specifico quella di Pozzuolo del Friuli) per mettere in
scena titoli del repertorio italiano. È il tentativo di
orientarsi allo spirito della tradizione italiana che vedeva
il teatro d’opera al centro dell’attività culturale cittadina
del ‘700-‘800. L’associazione Operaprima-Wien si è costituita
nel 2011 sull’esperienza di Opernwerkstatt Wien che nella
capitale austriaca è stata promotrice di spettacoli d’opera
all’aperto, nel centro di Vienna, proponendo spesso titoli
inusuali per i cartelloni dei teatri della città.

Dal 2018 Operaprima-Wien è presente in regione Friuli Venezia-
Giulia con una nuova serie di produzioni del repertorio lirico
italiano. Nel 2019 è stato presentato il Don Pasquale al
quale, nell’edizione 2020, seguirà l Elisir d’amore di Gaetano
Donizetti.

Da quest’anno anche Folkest collabora con Operaprima-
Wien condividendone gli intenti di coinvolgimento delle realtà
del territorio e della distribuzione di proposte culturali.

Enrico Liotti
OCCIT’AMO I Dal 7 al 9 agosto
2020 arriva nelle Valli Po,
Bronda   e   Infernotto    il
festival    della    cultura
occitana
VALLI PO BRONDA INFERNOTTO

Venerdì 7 agosto – dalle ore 17.30 – 18.30

Paesana (Parco Lungo Po)

IN VIAGGIO CON GIOVANNINO PERDIGIORNO

Partendo dal celebre Giovannino Perdigiorno di Gianni Rodari,
i partecipanti viaggeranno tra le sue filastrocche a suon di
musica.

Laboratori ludico-educativi realizzati con l’utilizzo di
canti, movimento strutturato ed espressivo, strumentario
convenzionale e non, attraverso la musica.

– Età: 6-11 anni, massimo 8 partecipanti per gruppo

– necessario arrivare 15 minuti prima dell’inizio

Ingresso gratuito.

Obbligatoria la prenotazione al numero +39 0175567840
Venerdì 7 agosto

Paesana (via Roma – laboratorio, in caso di pioggia Sala
Incontri)

PROFUMO DELLE ERBE OFFICINALI

Le essenze del territorio, vincitore di uno dei due trofei
della riserva della biosfera transfrontaliera del Monviso.
Presentato da Laboratorio Euphytos.

Iscrizione obbligatoria – prenotare al numero +393291480685 o
alla mail info@laboratorioeuphytos.it

Segnaliamo extra Occit’amo….    Dall’ 1 al 29 agosto

Paesana (via Roma, Sala Polivalente, vicino Lungo Po)

ART EXPO 2020

Mostra pittura, scultura e videoarte

Venerdì 7 agosto – ore 21

Paesana (Lungo Po)

SONADORS

Concerto dei Sonadors, gruppo di musicisti che propongono la
musica tradizionale della Val Vermenagna e la musica
tradizionale occitana in chiave alternativa. I Sonadors sono:
Roberto Avena (fisarmonica cromatica), Dario Avena
(clarinetto), Michela Giordano (percussioni e voce), Fabrizio
Carletto (basso e contrabbasso).
Ingresso gratuito.

Obbligatoria la prenotazione sul sito www.occitamo.it

Sabato 8 agosto 2020 – ore 14.30

Bagnolo Piemonte – loc. Montoso

SERGIO BERARDO presenta lo stage APPROCCIO ALLA GHIRONDA

Un’occasione unica per apprendere la ghironda direttamente da
Sergio Berardo. Appuntamento aperto anche ai principianti
assoluti.

Per informazioni contattare Laura (+39 3485121488) o Flavia
(+39 331 9101395)

Sabato 8 agosto 2020 – ore 17

Bagnolo Piemonte – loc. Montoso (Sagrato della chiesa)

SDRAIATO IN CIMA AL MONDO

LA MIA STORIA DALLA VETTA DEL NANGA PARBAT ALL’INFERNO DEL
GASHERBRUM VII

CALA CIMENTI incontro letterario          in   collaborazione
con FESTIVAL BORGATE DAL VIVO

“Sono positivo al tampone per covid, e come se non bastasse mi
hanno pure trovato un focolaio di polmonite a destra. È
curioso come le prospettive e i valori cambino così
rapidamente: solo poco più di una settimana fa mi apprestavo
ad elaborare un programma di allenamento da fare in casa sui
rulli oppure di corsa nei boschi qui intorno a casa. Avevo
anche iniziato a pensare a dei video divertenti per combattere
la noia dello stare tra le mura domestiche. Adesso la mia
attenzione non è più al chilo o meno che ho preso per poter
volare quella vela o no, ma è fissa alle tacchette del
termometro, ad ogni respiro che non deve essere peggio di
quello precedente. E così vado avanti, giorno dopo giorno. Il
mio obiettivo ora non è arrivare in cima a una montagna, ma
arrivare al giorno dopo nelle stesse condizioni attuali o,
magari, anche un pochino meglio”.

Ingresso gratuito.

Obbligatoria la prenotazione sul sito www.borgatedalvivo.it

Sabato 8 agosto 2020 – ore 21

Barge (via Assarti, Ex Officina Ferroviaria)

LOU SERIOL

Nati nel 1992 come gruppo di musica trad Lou Seriol è
diventato nel corso degli anni una delle band più longeve e
conosciute del panorama della nuova musica tradizionale
occitana. Dai primordi acustici alla formazione attuale il
fil-rouge è quello della trad-innovazione rigorosamente in
lingua d’Oc. Organetto diatonico, auti, voci vengono
affiancati dai ritmi delle ballate occitane e il tutto viene
rivisto e stravolto fondendo sonorità antiche con l’attualità
pop e rock del tempo. Le influenze richiamano la pachanka, il
reggae, il punk: il mix risulta esplosivo e coinvolgente.
Brani tradizionali come Au pont de Mirabel diventano ballad
storiche e nuove composizioni come Laiseme si annoverano come
uno dei classici della nuova musica di composizione occitana.
Innovare per non dimenticare, innovare per sentirsi vivi e far
vivere una musica e una cultura pulsante nei cuori dei
componenti della band, codificandola in mille sfaccettature ma
facendo fede allo spirito popolare da cui si proviene. Lo
spirito sicuramente è quello della festa ma anche e
soprattutto la era rivendicazione della propria terra,
veicolando la comunicazione dei grandi temi globali vicino a
quelli locali senza mai dimenticare la sensibilizzazione e la
riscoperta di una lingua e tradizione che continua a vivere,
nelle musiche e nei testi delle canzoni, verso un pubblico che
non sempre conosce la realtà Occitana ma soprattutto verso
quel pubblico occitano che parla in lingua d’Oc. Oltre ai
festeggiamenti per i 25 anni di attività rigorosamente sul
palco, i Lou Seriol hanno appena pubblicato il nuovissimo
disco di inediti Occitan.

Ingresso gratuito.

Obbligatoria la prenotazione sul sito www.occitamo.it

Domenica 9 agosto 2020 – ore 6.30

Crissolo (rifugio pian della Regina)

AUTRE CHANT concerto all’alba Aubada

Gli Autre Chant si propongono come una nuova espressione dello
spirito Folk Rock Occitano che già ha dato vita negli anni
passati a svariati gruppi di fama nazionale e internazionale.
Vengono mescolati i classici canoni della musica occitana,
celtica e del balfolk con quelli del punk, reggae e rock and
roll puntando così sulla grande varietà degli strumenti folk
tradizionali, affiancati con pari importanza di suono degli
strumenti più elettrici ed “eretici”.

Il gruppo nasce in Val Susa, a pochi chilometri da Torino nel
2011 dall’incontro dei fratelli Rizzo e Alessandro Strano. La
formazione attuale è composta da Matteo Rizzo (chitarra
elettrica e voce), Alessandro Zolt (fisarmonica, cornamusa,
ghironda, flauti), Giorgio Damiano (violino), Martina
Sangrali, (basso elettrico), Ivano Roberto (batteria). Sono
stati pubblicati negli anni un album nel 2016 (Autre Chant) e
due singoli nel 2017.

Ingresso gratuito.

Obbligatoria la prenotazione sul sito www.occitamo.it

Domenica 9 agosto 2020 – ore 11

Crissolo (rifugio Pian della Regina)

DESTACHA LA DANÇA
Stage danza con Daniela Mandrile
Obbligatoria la prenotazione al +39 3397950104

Domenica 9 agosto 2020 – ore 18

Brondello (Chiesa Parrocchiale)

SIMONETTA BAUDINO

Ingresso gratuito.

Obbligatoria la prenotazione sul sito www.occitamo.it

Per garantire la partecipazione nel rispetto delle normative
vigenti, una parte degli appuntamenti saranno su
prenotazione. Tutte le informazioni, il calendario del
festival e le modalità di prenotazione si trovano sempre
aggiornate sul sito www.occitamo.it e sui profili social.

Paolo  Fresu,   venerdì  31
luglio a Grado (Parco delle
Rose) per GradoJazz
Venerdì 31 luglio a GradoJazz by Udin&Jazz, trentesima
edizione torna un grande amico del Festival: Paolo Fresu con
il suo quintetto in “Re-wanderlust”. Alle 17 al Velarium la
presentazione del libro “La storia del sogno del piccolo
Paulu”.
Grande attesa per la chiusura del Festival con Francesco
Cafiso e Stefano Bollani (1 agosto), già sold-out.

La trentesima edizione di Grado Jazz by Udin&Jazz, organizzata
da Euritmica prosegue venerdì 31 luglio, alle 21.30, con
un’attesissima serata al Parco delle Rose, a Grado che
ospita Paolo Fresu.
Icona per eccellenza del jazz italiano e grande amico di
Udin&Jazz, Paolo Fresu, porta a Grado “Re-wanderlust”, vecchie
e nuove composizioni dello storico Quintetto, nato nel 1984
per volontà di Fresu e Roberto Cipelli. Con il
quintetto (Paolo Fresu, tromba e flicorno; Tino Tracanna, sax
tenore e soprano; Roberto Cipelli, pianoforte e Fender Rhodes
electric piano; Attilio Zanchi, contrabbasso; Ettore
Fioravanti, batteria) anche il giovane ma già affermato
trombonista                  Filippo                Vignato.
Nel pomeriggio, alle 17, al Velarium Spiaggia GIT, per Libri
ed Autori a Grado Paolo Fresu presenta il suo libro “La storia
del sogno del piccolo Paulu” (Vita Activa Ed.); l’incontro è
condotto da Leonardo Tognon. Fresu nel libro racconta ai più
piccoli la sua vita di bambino a Berchidda tra animali da
cortile, amici e gite al mare con i genitori fino alla
scoperta della musica e la sua scelta di vita, proprio come
una fiaba.

Il Festival si chiude sabato 1 agosto con un doppio
concerto: “Confirmation” 5et feat. Francesco cafiso –
celebrando Charlie Parker (1920 – 2020) e il piano solo di
Stefano Bollani con “Piano Variations on Jesus Christ
Superstar”, già sold-out in prevendita.

Biglietti           online           su          TicketOne;
prenotazioni: tickets@euritmica.it. A Grado: Tabaccheria
Thomann – Piazza Duca d’Aosta, 8 e Info&Tickets point, Largo
San Grisogono. Le sere dei concerti, la biglietteria al Parco
delle Rose apre alle 18. Al Parco delle Rose è attiva un’area
food&drinks (cena durante i concerti su prenotazione +39 349
795 7889)

31 luglio                 pupkin             kabarett
aurisina
Venerdì 31 luglio ore 21.00
Piazza Municipio Duino Aurisina

KarsiArt – Serate in Carso sotto le stelle

PUPKIN KABARETT

Il Pupkin Kabarett, ci riprova, stesso posto stessa ora ma
senza pioggia senza pioggia! La band teatrale più instabile
della Venezia Giulia e forse ormai di tutto il Nord Est
d’Italia, del Carso e del Litorale Sloveno venerdì 31 luglio
nell’ambito di KarsiArt –“ Serate in carso sotto le stelle”,
la bella manifestazione organizzata dal Comune di Duino
Aurisina.

Il Festival Frattempi arriva
in Val Pesarina
Il tempo…una dimensione della quale negli ultimi mesi abbiamo
avuto tutti una percezione molto diversa. Ma per nostra
fortuna è passato tempo sufficiente dal momento peggiore, così
da consentire l’avvio il 24 luglio del Festival Frattempi,
l’iniziativa dell’Associazione Culturale CulturArti e del
Comune di Prato Carnico che – grazie al finanziamento della
Regione Friuli Venezia Giulia e della Fondazione Friuli –
promuove l’incontro tra mondo produttivo, artigianato di
qualità e creatività, partendo da una delle cornici più
suggestive e ricche di tradizioni dell’Alto Friuli: la Val
Pesarina, nota anche come Valle del Tempo, che del Tempo ha
fatto una peculiarità storica.

Nella Valle del Tempo si fabbricano orologi e strumenti
musicali da secoli, quasi una sfida ad ingabbiare il Tempo in
manufatti artigianali creati dalla popolazione locale, senza
dimenticare che proprio da questa zona proviene una delle
espressioni imprenditoriali friulane note in tutto il mondo,
l’Azienda Solari. Il Festival Frattempi coinvolgerà anche
altre località della Regione dove la cultura è di casa:
Palmanova, Spilimbergo, Paularo, Udine.

A fronteggiarsi in modo inedito con la dimensione Tempo
saranno artisti e personaggi del mondo della cultura friulani
e internazionali, sotto la guida partecipata del cantautore
Edoardo De Angelis, romano ormai innamorato del Friuli, che ha
aperto il Festival a Tolmezzo con il recital “Il tempo
sconosciuto”. Ad essi si accompagneranno artigiani che
illustreranno con visite ad hoc le loro botteghe.

Sabato 1° agosto, l’illustratice e autrice Caterina Zandonella
(in arte Cat Zazà), friulana che vive e lavora da anni a
Parigi, proporrà un atelier di Suminagashi, tecnica giapponese
di marmorizzazione della carta. Sono previsti due laboratori,
uno alle h. 10:30, l’altro alle h. 14:30 (max 15 partecipanti
a laboratorio, prenotazione obbligatoria inviando un’e-mail a
ac.culturarti@yahoo.com oppure su facebook: @frattempi).
L’atelier, adatto sia agli adulti che ai bambini, si terrà
sotto alla tensostruttura presso la Scuola elementare di Prato
Carnico.

Frattempi è un modo diverso, ma straordinariamente attuale, di
rinnovare la percezione del tempo, immergendosi in realtà poco
frequentate ma per questo ancor più affascinanti.

M-SPORT E MICHELIN PRESENTI A
RALLYLEGEND. SPARCO, SPONSOR
TECNICO DI M-SPORT, ENTRA A
FAR PARTE DI RALLYLEGEND

       A RALLYLEGEND 2020 ARRIVANO M-SPORT E MICHELIN,

CON LA ULTIMA EVOLUZIONE DELLA FORD FIESTA WRC E I PILOTI DEL
                       MONDIALE RALLY.

   SPARCO, SPONSOR TECNICO DI M-SPORT, ENTRA A FAR PARTE DI
                         RALLYLEGEND.

       MICHELIN NUOVO FORNITORE ESCLUSIVO DELLE GOMME.

 L’EVENTO IN SCENA DALL’8 ALL’11 OTTOBRE, APERTO AL PUBBLICO

Repubblica di San Marino. Rallylegend continua ad essere una
inesauribile calamita sportiva, con grandi esclusive, presenze
di importanza mondiale e uno spettacolo sempre più unico e
inimitabile.
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