Programma Amministrative 2019 - +Europa - Italia in Comune Modena
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Programma Amministrative 2019 VERDE come STOCCOLMA, COLTA come BERLINO, LUMINOSA come PARIGI, SMART come COPENHAGEN, ROCK come MANCHESTER, DIVERTENTE come BARCELLONA, SICURA come ZURIGO, PET FRIENDLY come LIONE, MUSICALE come SALISBURGO, ATTRATTIVA come LONDRA, ATTIVA come MONACO DI BAVIERA, CICLABILE come AMSTERDAM, DANZANTE come VIENNA, ROMANTICA come PARIGI, ELEGANTE come MILANO, A MISURA DI BIMBI come OSLO, MONUMENTALE come ROMA, STORICA come ATENE, CALDA come MADRID, ACCOGLIENTE come LISBONA, DUCALE come EDIMBURGO. Rev. 06
PROGRAMMA LISTA AMMINISTRATIVE 2019 + UN GRANDE PIANO URBANISTICO PER MODENA + VERDE + CENTRO STORICO Con un piano di forestazione urbana e nuovi parchi - Con l’allargamento del perimetro e della fruibilità del centro storico, un’ampia pedonalizzazione e un nuovo parcheggio interrato al servizio del Centro Storico + SMART Con infrastrutture tecnologiche avanzate al servizio dei cittadini e delle imprese ARIA + PULITA Con nuove infrastrutture di trasporto, una nuova mobilità sostenibile e nuove regole sul riscaldamento degli edifici, una vera economica del riciclo dei rifiuti + ATTRATTIVA Non solo per i turisti, ma anche per i lavoratori e gli studenti + LAVORO E OCCUPAZIONE Per l’economia modenese e il Piano MO.T.R.I.C.E +WELFARE E COMUNITA’ + senso di responsabilità + SICURA Con una vera integrazione tra sistema operatori della sicurezza, un sistema economico più solido, un impegno nel controllo del territorio + CULTURA Con il piano MODENA CITTÁ CREATIVA e il piano EDUCAZIONE E FORMAZIONE + BENESSERE Con il nuovo Parco dello Sport e un progetto che rigenera le infrastrutture nella fascia nord-ovest della Città creando una zona ampia e attrezzata per l’impiantistica sportiva esistente + AMICA DEGLI ANIMALI Con il progetto Modena PET FRIENDLY Rev. 06 2
PROGRAMMA LISTA AMMINISTRATIVE 2019 INNOVARE NEL METODO E NEI CONTENUTI Tanta umiltà e disponibilità al dialogo, che detto al contrario significa sapere mettere da parte la autoreferenzialità e la presunzione: questa è la nostra premessa di metodo. Occorrono tre piccole/grandi rivoluzioni. Una culturale: occorre uscire dal “abbiamo sempre fatto così” e dalla certezza che non vi sia niente di migliorabile, La seconda di impegno individuale e collettivo: occorre tanta voglia di studiare e conoscere e buona disponibilità a mettersi in discussione. Alla base occorre disponibilità all’ascolto che, ricordiamolo, viene prima del dialogo. Non è facile, ma bisogna farlo, partendo dai dati di fatto. Ideare e progettare strategie di crescita e qualificazione dei diversi ambiti di un territorio significa, in sintesi, analisi dei bisogni, valutazione delle risorse, valore della proposta, impatto sulla collettività. Analisi dei bisogni. Abbiamo letto e interpretato la realtà cittadina; abbiamo sondato il “consumatore” ed il “consumo”, abbiamo cercato di individuare i comportamenti in modo da rendere coerente il rapporto tra ogni ambito e vita sociale. Valore della proposta e valutazione delle risorse. Le proposte non possono ripresentare stancamente le ricette di un tempo: devono essere attualizzate per adeguarsi ai cambiamenti. Perciò abbiamo cercato e ideato attività per valorizzare progetti (anche già presenti nella Città) capaci di rispondere alle esigenze della collettività e alla vocazione del territorio. Inoltre, poiché la progettazione di interventi sul territorio oggi non può prescindere dalla valutazione della sua sostenibilità economica e d’impatto sulla collettività, presentiamo qui idee realizzabili, supportate da analisi e considerazioni oggettive della loro fattibilità e sostenibilità nel tempo. Rev. 06 3
PROGRAMMA LISTA AMMINISTRATIVE 2019 + UN GRANDE PIANO URBANISTICO PER MODENA Il sistema di sviluppo territoriale policentrico pianificato alla metà degli anni ’70 con il modello amministrativo dei comprensori, calato su una provincia già articolata in più poli funzionali, ha portato oggi ad avere la provincia più abitata della regione (701.000 abitanti), dopo Bologna con 1 milione di abitanti, ma con una estensione maggiore di 1/3 e il solo capoluogo di 390.000 abitanti; con la provincia di Reggio Emilia, terza, si è poi venuta a creare un’area urbana diffusa, oltre i confini provinciali, densa di centri abitati e poli produttivi. La delocalizzazione programmata dal centro di Modena verso i comuni dell’hinterland, ha prodotto una vera e propria città metropolitana, oggi non riconosciuta come tale, con problematiche irrisolte e in crescita esponenziale in termini di mobilità, attrezzature e servizi, d’inquinamento atmosferico insostenibile, con un modello amministrativo composto di singoli comuni inadatto ad affrontare questo scenario. Viste le premesse, oggi per costruire un piano urbanistico per la città di Modena (PUG) occorre essere ben consapevoli dello stato del territorio e portatori di una precisa visione politica, per poter essere portatori di soluzioni e proposte nella pianificazione territoriale regionale (PTR) e di area vasta (PTAV), secondo il modello disegnato dalla nuova legge urbanistica regionale (LR 24/2017). Quale contributo può dare Modena alla costruzione di uno scenario di area vasta, quali problemi, eccellenze e potenzialità? Quindi, come ripensare la città in questo scenario per renderla attrattiva, funzionale e sostenibile, vicina ai cittadini? L’immagine di Modena presenta una città operativa e viva, inclusiva, aperta a nuove categorie di cittadini rappresentate da persone giovani, quali lavoratori, studenti universitari, dirigenti e operatori, visitatori, con domicilio temporaneo; la nuova organizzazione del lavoro, dell’industria, dell’università e della ricerca, della sanità, della Rev. 06 4
PROGRAMMA LISTA AMMINISTRATIVE 2019 cultura e del turismo, hanno mutato progressivamente la composizione dei city users, di chi vive quotidianamente la città. Un’ampia parte della popolazione stabile, residente, i 180.000 abitanti, è, per contro, sempre più rappresentata dalle categorie più deboli, anziani, bambini, lavoratori stranieri, migranti, con risorse economiche limitate e mobilità limitata, che godono di un consolidato sistema di welfare, per la gran parte a gestione pubblica, costituito da scuole, centri anziani, strutture sanitarie e assistenziali, impianti sportivi, parchi attrezzati, ecc. Una terza categoria di persone sono le coloro che accedono quotidianamente alla città, dalla provincia, dall’hinterland, dalle province vicine, i cosiddetti pendolari, che per ragioni contingenti di lavoro, di studio, di accesso ai servizi sanitari o terziari, entrano ed escono nella stessa giornata, senza vivere l’offerta complessiva della città, città che è parte di una rete di centri e altri luoghi in cui risiedono. Come si pone oggi la città di Modena nei confronti di questa articolata composizione di cittadini e city users? La sua struttura fatta di case, industrie, commercio, spazi pubblici, verde e impianti sportivi, attrezzature sociosanitarie, infrastrutture viarie, mobilità, e un residuale territorio rurale periurbano, come si relaziona con la qualità di vita dei suoi abitanti? Si propone di procedere in questa lettura, stato di fatto e proposte d’intervento prioritarie, dall’esterno della città verso le sue aree centrali, seguendo il flusso di persone e merci che quotidianamente accedono e attraversano e accedono al centro urbano, dove si incontrano in modo a tratti problematico, ma dalle ampie potenzialità di sviluppo e riqualificazione proprio grazie alla densità dei flussi e l’accessibilità. Di seguito l’indice possibile di questa geografia: - Le infrastrutture di scambio - Il territorio rurale - Le aree industriali e la logistica - I centri commerciali Rev. 06 5
PROGRAMMA LISTA AMMINISTRATIVE 2019 - Le periferie residenziali - Le aree di rigenerazione urbana - Le aree centrali - Strategia per la qualità urbana ed ecologico-ambientale - Un nuovo piano per la mobilità sostenibile (PUMS) Le infrastrutture di scambio Questo settore è fondamentale per seguire e supportare funzionalmente la crescita e lo sviluppo di un territorio, con una progettualità che anticipi temporalmente gli esiti delle politiche urbane ed è un punto critico per l’area modenese: opere pensate con prospettive limitate, opere non concluse, altre estranee ad una rete di scambio e servizio locale. Prioritariamente è necessario operare per la fattiva conclusione delle seguenti opere: Progetto per la chiusura dell’anello della tangenziale a sud della città. Completamento delle strade di gronda, complanari alla ferrovia MI – BO, con collegamento alla tangenziale ed alla rete viaria urbana; Adeguamento della ferrovia Modena Sassuolo e Modena Carpi a sistema metropolitano; Verifica dei collegamenti tra ferrovia MI – BO e linea alta velocità; Individuazione di punti di scambio intermodale merci - auto - trasporto pubblico – bici – car sharing; Adeguamento e potenziamento della rete ciclabile e dei percorsi pedonali urbani ed extraurbani; Costruzione della nuova stazione corriere di scambio ferrovia – trasporto urbano – extraurbano. A queste opere già progettate, oppure esistenti da completare o adeguare a mutate esigenze o standard di sicurezza, si devono valutare opportuni interventi per superare situazioni critiche per la mobilità, di queste si indicano: Rev. 06 6
PROGRAMMA LISTA AMMINISTRATIVE 2019 La progettazione e realizzazione di un nuovo sistema tangenziale nella zona est di Modena, con nuovo collegamento a Castelfranco Emilia – San Cesario; Creazione di un nuovo collegamento, con attraversamento del fiume Secchia, tra il nuovo scalo merci di Cittanova e il polo logistico di Campogalliano, individuando anche la zona di scambio merci tra trasporto extraurbano ed urbano con piccoli mezzi non inquinanti; Riprogettazione delle sezioni stradali delle vie radiali di accesso alla città (Emilia E e O, Giardini, Vignolese, Nonantolana) tra i nuovi punti di interscambio e il centro, privilegiando corsie preferenziali per trasporto pubblico e percorsi ciclopedonali. Il territorio rurale Si tratta di parti di territorio perturbano, posto tra le propaggini periferiche della città, le conurbazioni frazionali extraurbane, le infrastrutture viarie e l’edificato di margine, le estensioni dei comuni dell’hinterland. Le parti considerate di valore naturalistico sono limitate a quelle al bordo dei corsi d’acqua, mentre quelle produttive agricole sono caratterizzate da fondi spesso discontinui e oggi coltivati con monocolture estensive, gestite dalle poche aziende agricole di stampo industriale residue, mentre sono ormai scomparsi gli insediamenti per allevamento intensivo che avevano caratterizzato lo sviluppo degli ultimi decenni. Altre questioni che hanno segnato il corso di questi territori sono state lo sviluppo delle attività estrattive, con l‘apertura dei nuovi poli della zona sud-ovest e la riapertura di quelli a sud-est, con sacrificio di ampie aree coltivate ed una ricoltivazione che procede a rilento. Infine la politica urbanistica di recupero residenziale-terziario delle aziende agricole dismesse, ha prodotto la formazione di numerosi e diffusi nuclei residenziali, spesso privi di reti tecnologiche e lontani dai principali servizi; sono invece ancora tanti i relitti di allevamenti intensivi abbandonati. Questo paesaggio rurale, oggi così frammentato, Rev. 06 7
PROGRAMMA LISTA AMMINISTRATIVE 2019 merita una riconsiderazione di ruolo e funzione, in linea con le esperienze dei parchi agricoli e lo sviluppo di nuove tecniche di coltivazione. Ad esempio, tratti stradali minori potrebbero costituire una rete di percorsi ciclopedonali collegati in continuità alle aree urbane e a quelli esistenti dei tratti fluviali, collegando aziende agrituristiche o altri punti di interesse. La creazione di una nuova attrattività potrebbe essere sostenuta con l’insediamento di nuove attività sportive e per il tempo libero, oggi insediabili solo in area urbana, quali aree per sport equestri, aree per addestramento o dedicate agli animali domestici, superfici per mtb e ciclocross, aree di tiro con arco o softarms, ecc… in sostanza tutti gli sport o attività per il tempo libero che non possono trovare spazio in area urbana e che si vogliano o debbano integrare con il paesaggio rurale, ponendone alla basa la riqualificazione ambientale e funzionale, ad esempio costituendo a margine fattorie didattiche con piccole coltivazioni o allevamenti, con produzione di prodotti trasformati, gestione e pulizia aree naturalistiche, ecc... Le aree industriali e la logistica Le aree industriali e la logistica, oltre alle infrastrutture per la mobilità, sono l’altro confine della città verso la campagna e la continuità di questa con le vicine aree urbane, inducendo il movimento di persone e merci che determinano la gran parte delle problematiche ambientali e fonti d’inquinamento che incidono sulla qualità di vita delle persone. La politica di diffusione delle superfici produttive su tutti i territori delle tre province con al centro Modena, nei territori comunali limitrofi, lo sviluppo della piccola e media impresa, i più recenti scenari di riconversione o trasformazione delle produzioni, lo sviluppo del settore della logistica e la compresenza della grande industria, hanno creato Rev. 06 8
PROGRAMMA LISTA AMMINISTRATIVE 2019 una dinamica economica che offre ampie opportunità di reddito, quindi accesso ai beni di consumo così come all’istruzione, ma anche le negatività ambientali. La qualità dell’aria, i tempi di spostamento, la congestione dei nodi stradali, l’inadeguatezza del trasporto pubblico devono essere affrontati, così come la riqualificazione delle aree produttive, della mobilità e logistica interna, della qualità dei luoghi di lavoro, dei servizi alle persone e alle imprese, con lo studio di nuove tipologie edilizie, di comparto adeguate alle produzioni. A Modena devono essere assolutamente affrontati la riconversione comunque produttiva dei quartieri Modena est e Torrazzi, sfruttando la prossimità alle infrastrutture e alle zone residenziali, promuovendo la densificazione di produzioni pulite e separando i flussi commerciali di traffico da quelli residenziali; infine sostenendo la riconversione interna con sostituzioni e densificazione e l’ampliamento e delle aree produttive di Modena Nord e Modena ovest, più periferiche, al fine di permettere alle imprese presenti di ampliarsi negli stessi luoghi, senza provocarne l’insensata delocalizzazione in aree di altri comuni che, per il loro sviluppo e la rendita immobiliare, pianificano queste operazioni con il sacrificio di ampie superfici agricole (es. Spilamberto). I centri commerciali Altra realtà che sta caratterizzando i margini della città è la rete delle grandi superfici commerciali di vendita, seguendo lo sviluppo di un modello economico che tiene il consumatore legato al suo territorio, ma che inevitabilmente ha mutato il paesaggio urbano e il rapporto che aveva storicamente il piccolo commercio nella formazione della città e nel rapporto tra edificato e spazio pubblico, tra abitante e consumatore e utilizzo dello spazio pubblico di relazione. La rete dei centri commerciali si appoggia alla rete infrastrutturale esterna e di penetrazione alla città, creando flussi di persone e merci che si sovrappongono a quelle Rev. 06 9
PROGRAMMA LISTA AMMINISTRATIVE 2019 già presenti per le altre funzioni, crea nuove conurbazioni, desertifica i piccoli e medi spazi commerciali interni al centro urbano che hanno una sola funzione di vicinato. Si tratta di studiare un riequilibrio tra queste realtà, valutando operazioni di sostegno e riqualificazione della piccola rete commerciale della città, che abbia al centro la qualità di vita delle persone, in termini di relazioni interpersonali, di servizi alla persona e di vitalità dello spazio pubblico. Le periferie residenziali Le politiche urbanistiche delle amministrazioni modenesi, fin dai primi del ‘900, hanno prodotto in continuità nel tempo (ad esclusione del primo dopoguerra), uno sviluppo per quartieri di buona qualità edilizia e insediativa, dotati di servizi e attrezzature urbane, che hanno disegnato una città formata di isole, divise da strade, parchi pubblici, aree terziarie o produttive, con una destinazione prevalentemente monofunzionale. Gli effetti sono ancor’oggi di una buona qualità di vita, con servizi, verde pubblico e possibilità di relazioni interne ai quartieri stessi, ciò che manca è l’interconnessione tra queste parti, anche con mobilità sostenibile ciclopedonale, in particolare per raggiungere attrezzature e servizi anche vicini, o fruire di aree verdi spesso intercluse. Anche in questi quartieri, ormai trasformati nella composizione dei residenti, occorre studiare adeguamenti della mobilità, riducendo le superfici occupate da automezzi in sosta o in attraversamento, creando una rete di trasporto pubblico di supporto non necessariamente interna, che sia raggiungibile con percorsi pedonali sicuri. All’epoca della loro formazione la dotazione di auto per abitanti era della metà, la popolazione giovane, in genere occupata in zone limitrofe, con una piccola rete commerciale interna; oggi si riconosce la qualità insediativa di questi quartieri e la loro dotazione di servizi, ma il degrado delle urbanizzazioni, in particolare dei percorsi e degli spazi pedonali, la densità di auto, il degrado delle aree a verde pubblico, sia per utilizzo Rev. 06 10
PROGRAMMA LISTA AMMINISTRATIVE 2019 che per decadimento della vegetazione che delle attrezzature, richiede l’attivazione di un programma organico. Questo può essere supportato da politiche di densificazione della residenza con reimpiego delle risorse provenienti dagli oneri di urbanizzazione negli stessi agglomerati, creando piccoli parcheggi multipiano di pertinenza, riqualificando ed ampliando la rete pedonale interna, riprogettando le arre verdi, anche nella loro gestione, definendo l’accesso alla rete di trasporto pubblico con percorsi preferenziali e fermate attrezzate. Le aree di rigenerazione urbana L’evoluzione della normativa urbanistico-edilizia, il sostegno economico e di politiche pubbliche per le aree urbane, a scala europea, nazionale, regionale, pone al centro il tema della rigenerazione delle aree urbane. Le norme più recenti stabiliscono metodologie di incentivazione alla riqualificazione, risanamento ambientale, sostituzione e densificazione, dei tessuti urbani oggetto di degrado, fisico e sociale, di dismissione funzionale, di inquinamento ambientale, di assenza di servizi e attrezzature urbane. Dagli anni ’90 sono stati individuati più ambiti per progetti di questa natura, senza tuttavia produrre un processo organico e di reale impatto sulla città. Sono stati realizzati solo parzialmente gli interventi in centro storico sulla Manifattura Tabacchi, sulla zona nord della stazione e le sue industriali e ferroviarie dismesse; la complessità degli interventi, la sopraggiunta crisi economica del 2008, la più recente riorganizzazione del settore produttivo, commerciale e edilizio, hanno allungato i tempi di questi interventi, ma oggi richiedono una revisione di progetti ed obiettivi. I recenti progetti dell’accesso nord stazione, dei progetti Esselunga e ex mercato bestiame, l’abbandono dei progetti sugli scali ferroviari e sulla viabilità di contorno, richiedono una rapida riconfigurazione di sistema della zona. Rev. 06 11
PROGRAMMA LISTA AMMINISTRATIVE 2019 Gli interventi puntuali attivati per la disponibilità di risorse pubbliche e private, con l’obiettivo primario, forse unico, di ridurre il degrado prodotto dall’abbandono di queste aree, sta già producendo interventi puntuali privi del valore strategico che ha l’area della stazione ferroviaria nel sistema della mobilità urbana ed extraurbana, collegata rapidamente alla rete dell’alta velocità e, con i recenti interventi, alla rete stradale extraurbana. Al fine di garantire lo sviluppo delle previsioni residenziali e commerciali della zona, la riqualificazione degli agglomerati residenziali esistenti, la progressiva riconversione delle superfici industriali ancora attive ancorché obsolete, si deve procedere alla progettazione definitiva del polo intermodale della stazione, in una visione territoriale ampia e di prospettiva, che coinvolga il centro storico, dalla zona Tempio all’ex Manifattura, alla zona stadio ex scalo merci, alla zona scalo merci nord stazione. Forse c’è ancora il tempo per valutare le forme d’insediamento per destinazioni territorialmente strategiche, ad esempio un attrezzato centro espositivo-congressuale- auditorium, che qui sarebbero al centro della città, l’integrazione delle sedi di enti pubblici (Comune, Provincia, Prefettura, uffici regionali), o altre destinazioni a questa scala. Le altre aree di rigenerazione urbana sono certamente quelle sopracitate dei quartieri artigianali e per piccole imprese di vecchia formazione, in cui favorire il mantenimento e la riqualificazione produttiva, vera forza di questa città. Le aree centrali I temi sopra trattati, non a caso dagli ambiti esterni, attraverso la periferia, verso il centro, offrono il quadro di riferimento per comprendere ed affrontare le problematiche di questa parte della città, individuando possibili soluzioni proprio nel confronto con la città più estesa e diffusa. Rev. 06 12
PROGRAMMA LISTA AMMINISTRATIVE 2019 Le aree centrali di Modena sono formate da un sistema di urbanizzazioni e costruzioni novecentesche a cintura del centro storico; queste zone hanno subito modificazioni e sostituzioni edilizie nel dopoguerra, mantenendo la conformazione originaria a corona della città antica, lungo il perimetro delle vecchie mura e seguendo le strade radiali che dipartono dal centro seguendo i tracciati dei vecchi canali. Sono le parti della città più rappresentative per identità storica, densità di tessuti edificati, forma urbana, presenza di aree monumentali, a cui è riconosciuta la qualità urbana rappresentata dalla relazione tra edificio e spazio pubblico. Qui sono localizzate importanti sedi istituzionali, istituti scolastici, istituti culturali, sedi universitarie, zone commerciali tradizionali su strada, e la principale area monumentale della città, formata dalla commistione tra città medioevale e città sei-settecentesca. In poco più di cinquant’anni si sono avute intense trasformazioni, legate prima all’inurbamento dalle aree rurali e al primo trasferimento di residenti dal centro storico, alla generale modernizzazione della città, con la costruzione di grandi condomini, di superfici commerciali e terziarie, che andavano a sostituire e trasformare il tessuto edilizio dei villini novecenteschi, i piani terra e interi piani residenziali dei fabbricati del centro antico. Le ulteriori trasformazioni del centro hanno fatto seguito agli esiti della politica urbanistica adottata fin dal PRG del 1966, per decongestionare le zone centrali, con lo sviluppo dei nuovi quartieri residenziali autosufficienti, dei complessi direzionali, dei quartieri artigianali. Il progressivo abbandono dei residenti, del terziario privato e pubblico, del piccolo commercio e dell’artigianato hanno progressivamente mutato l’identità del centro e il suo ruolo territoriale, aprendo la stagione del sostegno e promozione alla riqualificazione e al recupero funzionale, sia diffuso che di grandi complessi dismessi, degli spazi pubblici, dei servizi, e la riorganizzazione dei sistemi di mobilità e sosta. Rev. 06 13
PROGRAMMA LISTA AMMINISTRATIVE 2019 Questo processo è tutt’ora in atto, con interventi in corso d’opera, programmati o in fase di progettazione, ma tanto si deve ancora fare, nel recupero del tessuto edilizio, dello spazio pubblico, delle attrezzature urbane; al contempo si devono monitorare le trasformazioni funzionali, l’uso e la percezione di qualità e sicurezza dello spazio pubblico, l’accessibilità delle zone centrali dalle periferie. Segue un elenco di possibili opere strategiche per la città, nel rapporto funzionale centro - periferia – città diffusa, con l’obiettivo della costruzione di una nuova qualità urbana e ambientale, di un’accessibilità e una mobilità sostenibili, per un costante scambio tra le aree residenziali e produttive, le grandi infrastrutture e il centro urbano. Sono luoghi e spazi di relazione, di forte connotazione architettonica o storico testimoniale, con grandi potenzialità per dotare il centro di funzioni contemporanee, destinate ai cittadini e ai city users che accedono temporaneamente alla città, a sostegno della sua identità urbana, di una ritrovata vocazione turistica, per la valorizzazione del suo patrimonio storico culturale, incentivo per una nuova economia e nuovi spazi di lavoro, di studio e ricerca, di servizio e di accoglienza. In questo elenco ritroviamo le ex caserme “Fanti” e ” Garibaldi” , l’ex mercato di via Ciro Menotti, le ex Acciaierie - ex Fonderie e l’area “Cittadella”, rappresentano scambio tra centro storico e prima periferia Largo Garibaldi, Largo Risorgimento, Largo Aldo Moro - Sant’Agostino, Natale Bruni-Piazza Dante. Serve quindi proseguire con l’opera di riqualificazione architettonica degli spazi pubblici interni al centro storico, con progetti integrati ad un programma di ridefinizione della mobilità e della sosta, al fine di impiegare risorse in un vero progetto di cambiamento dello spazio pubblico della qualità architettonica di strade e piazze, del loro più corretto ed efficacie utilizzo, vicino ai cittadini per la condivisione delle istanze di valorizzazione del patrimonio culturale, di promozione delle attività commerciali e artigianali, del benessere ambientale nel vivere lo spazio di relazione tra persone e città. Rev. 06 14
PROGRAMMA LISTA AMMINISTRATIVE 2019 Proponiamo quindi un programma articolato e ambizioso, ma in grado di mutare il volto della città per conferirle un ruolo centrale, anche simbolico, nel rappresentare una nuova qualità urbana e ambientale, immagine di una cittadinanza attiva, con idee, valori e capacità di aggregazione e innovazione a partire dalla sua storia urbana. Un nuovo piano per la mobilità sostenibile (PUMS) I temi trattati fanno riferimento al tema centrale della mobilità sostenibile, quale motore della vera qualità urbana e ambientale della città contemporanea; il tema è al centro delle politiche europee con forte incentivazione di progetti e loro attuazione, in particolare è di grande interesse il programma “European Platform on Sustainable Urban Mobility Plans” (SUMP) che fissa le linee guida per il raggiungimento di una qualità urbana integrata coniugando la qualità dell’aria, la qualità della mobilità, alla qualità di vita e urbana. Obiettivo è la ricerca di un equilibrio nello sviluppo delle varie modalità di trasporto, incoraggiando al contempo l’utilizzo di quelle più sostenibili. Punto di partenza: "Vogliamo migliorare la mobilità e la qualità della vita dei nostri cittadini!" Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile è un piano strategico che si propone di soddisfare la variegata domanda di mobilità delle persone e delle imprese nelle aree urbane e peri-urbane per migliorare la qualità della vita nelle città; Il PUMS integra gli altri strumenti di piano esistenti e segue principi di integrazione, partecipazione, monitoraggio e valutazione. Rev. 06 15
PROGRAMMA LISTA AMMINISTRATIVE 2019 + TRASPORTO PUBBLICO LOCALE È tempo di interrogarsi sul traporto pubblico locale, e di renderlo più adeguato alle dinamiche di movimento in entrata ed in uscita dalla città, oltre che più attento ai flussi di movimento interni. Dobbiamo lavorare su un progetto di lungo periodo. Conoscete la tramvia di Firenze? Alcuni links possono esservi di aiuto: https://it.wikipedia.org/wiki/Rete_tranviaria_di_Firenze; http://mobilita.comune.fi.it/tramvia/informazioni_generali/quadro_economico.html Quella di Firenze è un buon modello, per l'idea di trasporto e per come si sovrappone alla rete ferroviaria, oltre ad essere la più recente. Il tema fondamentale è che l’ammodernamento del trasporto pubblico locale passa necessariamente per la maggior efficienza, continuità, puntualità e comodità dei mezzi. Anche la proverbiale disaffezione dei modenesi verso gli autobus sarebbe vinta se parlassimo di moderne tranvie simili a quelle che vediamo nelle città europee, e anche a Firenze. Ma il tema fondamentale non è tanto quello delle percorrenze più brevi (ad esempio: Policlinico/Stazione Corriere), quanto il ripensamento del sistema di ingresso e uscita dalla città. Nelle ore di punta l’ingresso e l’uscita dagli assi principali è molto faticoso. Lunghe code di vetture con un solo passeggero (il guidatore!) sono testimoni di un bisogno e di una richiesta di trasporto alternativo. Lavoriamo insieme su un progetto di rivisitazione del TPL, attraverso una Tranvia articolata nei seguenti passaggi: FASE 0 potenziamento e sviluppo dello sharing dell'auto ecologica e delle biciclette (mobike o simili) FASE 1 circuito interno di tranvia sui viali ("linea delle mura" - FASE 1) FASE 2 prolungamento lungo la via Emilia verso EST (zona Baia del Re) e OVEST (Fiera) dove creare parcheggi scambiatori collegati con le uscite dell'autostrada e tangenziale. Rev. 06 16
PROGRAMMA LISTA AMMINISTRATIVE 2019 FASE 3 linea Montale/Nonantola/Casinalbo Le caratteristiche che rendono sostenibile un Piano Urbano della Mobilità sono nel perseguimento di questi obiettivi minimi: Garantire a tutti i cittadini opzioni che permettano di accedere alle destinazioni ed ai servizi chiave migliorandone le condizioni di sicurezza Ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico, le emissioni di gas serra e i consumi energetici migliorando l’efficienza e l’economicità dei trasporti di persone e merci; Contribuire a migliorare l’attrattività del territorio e la qualità dell’ambiente urbano e della città in generale, dell’economia e della società nel suo insieme. II piano presenta una serie integrata di azioni che mirano a migliorare la performance e l’efficienza per il raggiungimento degli obiettivi scelti dall’Amministrazione affrontando le seguenti tematiche: trasporto pubblico, mobilità ciclopedonale, inter-modalità e mobilità door-to-door, sicurezza stradale, flussi di traffico scorrevoli e non nel trasporto su strada, logistica urbana, mobility management, sistemi ITS (Intelligent Transport Systems). È ampiamente dimostrato che la pianificazione integrata della mobilità in chiave sostenibile incrementa il livello di qualità della vita in un’area urbana; politiche ben coordinate e definite nel quadro di riferimento di un PUMS, portano una vasta gamma di benefici, rendono più attraenti gli spazi pubblici, migliorano la sicurezza stradale, la salute dei cittadini e riducono l’inquinamento atmosferico e acustico. Rev. 06 17
PROGRAMMA LISTA AMMINISTRATIVE 2019 + MODENA IN EUROPA E NEL MONDO CON UNA RINNOVATA CENTRALITA’ DEGLI INVESTIMENTI IN INFRASTRUTTURE E IMPRESE +COLLEGAMENTI FERROVIARI VELOCI E MERCI Come si cambia il destino di una città? Sicuramente pensando a progetti ambiziosi e concreti. Cosa sarebbe stata Modena senza l’autostrada del Brennero? Quella scelta, negli anni sessanta, restituì a Modena, città dalla storia millenaria, la centralità che merita. E come possiamo nuovamente compiere scelte strategiche determinanti per lo sviluppo e il benessere della comunità modenese? +MODENA IN EUROPA si impegna a portare sui tavoli che contano un grande progetto: mettere Modena al centro delle strategie del trasporto pubblico locale e nazionale. Occorre dire con forza al Governo nazionale e alle istituzioni regionali che c’è stato un tempo per Reggio Emilia, con la stazione dell’Alta Velocità Mediopadana, e c’è stato il tempo di Bologna, vera regina degli investimenti regionali. ADESSO È IL TEMPO DI MODENA! La linea ad Alta velocità collegherà Verona a Milano e Venezia, realizzando un importante corridoio europeo. Anche Mantova verrà verosimilmente raggiunta dal corridoio ferroviario veloce. L’accordo fra Regione ER e i gestori di infrastruttura ferroviaria RFI (nazionale) e FER (regionale) - http://www.fer.it/wp- content/uploads/2018/03/Masterplan-allegato-accordo.pdf è molto bologna-centrico e va rivisto tenendo in considerazione l’importanza di Modena nella dinamica del PIL e della demografia regionali e nazionali. Durante l'ultimo anno i Comuni della Romagna (Ravenna su tutti) hanno richiesto alla Regione un piano per velocizzare le linee e migliorare i servizi, riuscendo a strappare più che qualche promessa nel precorrere i tempi dettati dall'accordo. Rev. 06 18
PROGRAMMA LISTA AMMINISTRATIVE 2019 Dobbiamo dare vita a un tavolo per Modena, che la agganci ai corridoi europei, come già avviene per il traffico autostradale. Oggi Modena è soltanto lambita dai corridoi europei (http://ec.europa.eu/transport/infrastructure/tentec/tentec-portal/map/maps.html https://ec.europa.eu/transport/themes/infrastructure_en C’è il corridoio Scandinavia – Mediterraneo, che entra in Italia dal Brennero e passa da Verona a Bologna e dirige verso il Sud con lo sviluppo della linea sia come Alta Velocità che come canale merci fondamentale. Non potremo modificare il tracciato, ma Modena è molto vicina a questo corridoio, talmente vicina che deve poter pretendere una seconda linea in concorrenza con quella fondamentale. La rete comprehensive invece parte da Verona e arriva a Mantova per poi sterzare verso i bacini padani della Lombardia (Piadena/Cremona/Piacenza). IL NOSTRO IMPEGNO: - lavorare con le istituzioni regionali, il Governo, RFI, a realizzare un progetto di raddoppio e ammodernamento della linea Modena Verona capace di agganciare Modena ai corridoi dell’Alta Velocità; - potenziare il collegamento merci su Mantova, con nuovi canali verso Verona/Brennero. - in aggiunta al punto precedente, potenziare lo scalo di Marzaglia e i collegamenti con la zona industriale di Modena. - aumento dei collegamenti AV per Roma/Milano - potenziamento della linea FER su Sassuolo, eliminando i passaggi a livello dentro la città. Rev. 06 19
PROGRAMMA LISTA AMMINISTRATIVE 2019 + VERDE Dal rapporto ambiente Modena era la 65° posto nel 2018, al 54° nel 2017, all’81° nel 2016, al 39° nel 2015 ed al 38° nel 2014; cioè abbiamo perso 27 posti in 4 anni. Cosa non va? Siamo primi per numero di alberi in Italia, abbiamo molte piste ciclabili e siamo piuttosto performanti nei consumi idrici e nella depurazione delle acque. Abbiamo una situazione difficile per la quantità di rifiuti prodotta (96° posizione), per incidenti stradali mortali (93° posto). Viene poi il capitolo “qualità dell’aria” dove la situazione va gestita in termini di urgenza: polveri sottili (83° posizione), ozono (88°) e biossido di azoto (76°). Qui il problema si risolve con una diversa politica della viabilità, delle soste e della forestazione urbana, oltreché del disegno vasto della città. La forestazione urbana intelligente passa attraverso la creazione di alcuni cunei verdi che si insinuano nella città secondo un progetto che +Europa +Modena ha realizzato. In queste aree può esservi una destinazione a verde fruibile, una parte a buffer zone di mitigazione da strade e case, ed infine una parte del verde potrebbe essere una edible forest con anche un significato didattico. Sarebbe bene se in ogni scuola materna ed elementare, ove possibile (lo è quasi ovunque) ci potesse essere un giardino/orto didattico gestito da un mix di anziani (per il loro sapere antico), da ragazzi con fragilità varie (per cominciare a pensare ad un’inclusione operativa), da associazioni di volontariato e infine, ma in primis, da genitori e ragazzi. Sarebbe di grande impatto sulla città che la ex ferrovia potesse diventare per buona parte una grande ciclabile, ma anche un lungo orto-giardino per tutte le persone, sia come fruizione, sia come frequentazione (il caso di New York è divenuto celeberrimo). Fasce alberate vanno poste in maniera seria e rigorosa in fregio ai grandi assi viari di scorrimento senza impiegare le fallimentari tecniche del verde posto in fregio all’A.V., ma con tecniche e criteri nuovi e moderni. Ad oggi il PAES (https://www.comune.modena.it/imagine/imagine/documento-di-riferimento/piano- Rev. 06 20
PROGRAMMA LISTA AMMINISTRATIVE 2019 d2019azione-per-l2019energia-sostenibile-del-comune-di-modena) offre una indicazione insufficiente (alla pag. 145 del documento in link). In merito alla gestione dei rifiuti, mostriamo significative criticità perché ne ricicliamo una quota molto elevata, ma purtoppo ne produciamo una quantità totalmente insostenibile. Quindi anche in questo comparto proponiamo politiche molto aggressive sulla riduzione dei rifiuti e la nostra battaglia politica sarà volta a valorizzare anche l’applicazione di regole sulla produzione. I rifiuti, più che un sistema di gestione ambientale, sono un termometro della civiltà di una comunità: Modena in questo deve compiere passi più decisi. Sul tema rifiuti proponiamo di affrontare anche il tema bio-energie da masse legnose. Con la collaborazione di AESS e nella scrittura del PAES di Modena si dovrà elaborare una manovra incisiva: in prima battuta un recupero energetico di scarti di potatura e sfalci portati ad Hera; in seconda battuta dovrà essere affrontato il modo di impiegare il provento di un progetto di SRF a Modena o da boschi in abbandono in Appennino (certamente in un raggio di poche decine di km dalla città). Rev. 06 21
PROGRAMMA LISTA AMMINISTRATIVE 2019 + CITTÀ SICURA L’obiettivo sarà quello di contribuire a rendere una Città sicura a dimensione “donna”. Sarà ridefinito il “PATTO MODENA SICURA” per intensificare la lotta al racket dell’accattonaggio alla microcriminalità e alla malavita organizzata. Attraverso la riorganizzazione della macchina pubblica e l’Informatizzazione di tutti i processi, intendiamo liberare risorse umane disponibili ad assumere competenze amministrative attualmente svolte da qualificati Agenti di Polizia Municipale - Corpo di Polizia Municipale: saranno introdotti vigili di quartiere nelle zone più a rischio e intensificato il servizio di vigilanza notturna in accordo anche con Società di Vigilanza privata. E’ inoltre previsto l’ampliamento delle attività di formazione per il personale della Polizia Municipale e ridefinizione di obbiettivi e incarichi per implementare l’efficienza. Sarà rilanciato il ruolo dei “Volontari della Sicurezza”, coinvolgendo il più possibile i cittadini per implementare il Servizio Scuole con l’ampliamento del Servizio Scuola Bus. Rev. 06 22
PROGRAMMA LISTA AMMINISTRATIVE 2019 WELFARE E COMUNITA’ Nella nostra società la famiglia è ancora il bastione più saldo dell’intera società. Qualche ricercatore l’ha definita la terza gamba (le prime due sarebbero lo Stato e la Regione) del welfare italiano. La famiglia in Italia non è affatto in crisi, come molti vorrebbero far credere. Il numero di matrimoni, pur se in calo, è ancora molto alto, la famiglia allargata ai nonni funziona in modo esteso, da nord a sud, al punto tale che molti sociologi ritengono che questo fenomeno di solidarietà familiare italiano sia secondo solo a quello giapponese. Sotto molti aspetti la famiglia svolge un ruolo di supplenza rispetto allo Stato, che non riesce a fornire i servizi che la famiglia si aspetterebbe. E’ un dato assoluto che l’Italia sia al penultimo posto, in Europa, per investimenti fatti nella famiglia: meno che in Italia s’investe solo in Spagna, mentre la media Europea è di due volte e mezzo superiore a quella italiana. Proponiamo iniziative utili in questo settore per affrontare i temi sociali attraverso l’organizzazione di tavole rotonde, seminari, convegni ed attraverso la promozione di ogni iniziativa che possa essere utile quanto meno per studiare e analizzare a fondo le difficoltà partendo dal mondo giovanile. In tal senso non ci si discosterà dalle iniziative che regolarmente sono state prese dai Comuni nel settore della lotta alla droga e alle tossicodipendenze, del disagio giovanile, della lotta all’alcolismo. Sul piano dell’assistenza nuove iniziative possono essere assunte affinché altre persone disagiate, che attualmente non trovano ospitalità nelle strutture esistenti, possano essere accolte. Esistono molte organizzazioni civili e religiose di volontariato che intervengono in modo egregio a integrazione dell’amministrazione. Sarebbe quanto mai opportuno che nel settore dei servizi sociali si potesse giungere alla attribuzione di un bonus alle famiglie (quoziente familiare) che hanno i requisiti per ottenerlo in modo tale da consentire a tutti di usufruire dei servizi necessari. Ciò Rev. 06 23
PROGRAMMA LISTA AMMINISTRATIVE 2019 significa implementare o aprire convenzioni con altre strutture esistenti ai fini di un miglioramento dell’assistenza sia a persone autosufficienti. Proponiamo di rivedere i costi per l’utenza delle tariffe pubbliche per tutti i servizi a domanda, in particolare per quelli scolastici, servizi di fatto obbligatori e utilizzati ovviamente da tutti. Ci riferiamo alle strutture per anziani/case albergo, alle mense scolastiche, ai centri estivi, al pre/post scuola, ai trasporti scolastici, agli asili nido, ecc. Inoltre, allo scopo di offrire un’offerta più ampia su scuole d’infanzia e nidi, proponiamo di favorire iniziative sul modello della “tagesmutter”, cioè personale competente e titolato che gestisce strutture private in appartamenti opportunamente modificati; esperienze di tal genere sono nate inizialmente in Trentino – Alto Adige e si sono diffuse prima a Parma, poi in altre città. Con lo stesso principio si favorirà l’apertura di nidi e asili privati di proprietà di aziende consorziate per migliorare la vita delle madri lavoratrici e allo stesso tempo della loro produttività. Una maggiore diffusione anche a Modena di queste strutture ed un concreto incoraggiamento da parte del Comune verso i privati che intendono iniziare un’attività di tal genere, sarebbe certamente molto utile. Rev. 06 24
PROGRAMMA LISTA AMMINISTRATIVE 2019 MODENA CITTÁ CREATIVA CULTURA = COSTRUZIONE DI COMUNITÀ E APERTURA AL MONDO Che la cultura sia una leva strategica per lo sviluppo dei territori è ormai un concetto consolidato: si parla di economia della cultura, di imprese creative, di classe creativa come motore di crescita delle ormai note smart cities e sono tanti i rapporti che dimostrano questo con dati concreti. Modena offre un ventaglio di eccellenze culturali che offrono stagioni ed eventi di qualità: la Fondazione Teatro Comunale, ERT, Il Centro Musica, le Gallerie Estensi, i Musei Civici, il Vecchi Tonelli, la fondazione Arti Visive, le Biblioteche, Modena Città del Bel Canto, il Festival Filosofia, le associazioni culturali,….: questo è valore, e il valore è ricchezza: la leva culturale produce sviluppo del capitale umano degli abitanti, riqualifica e rigenera i luoghi della Città, rende vitale il suo patrimonio identitario tangibile e intangibile. Non solo. Lo sviluppo dell’offerta culturale produce “turismo culturale” che è moltiplicatore di reputazione, rende la Città più attrattiva perché innesca azioni per una migliore vivibilità e funzionalità. Obiettivo: mettere a sistema Enti culturali, associazionismo e imprese per un maggiore impatto sociale delle iniziative. L’attivazione di una cabina di regia indispensabile per la strutturazione di un “Sistema Culturale Integrato”, per garantire il funzionamento nel tempo dei progetti di sistema, per valutare gli impatti dell’attuazione degli interventi sulla Città, per aumentare la consapevolezza della collettività in merito alla ricca e articolata offerta culturale, per una gestione partecipata del patrimonio culturale. Il Sistema Culturale Integrato Città di Modena può trasformarsi in un progetto strategico di tutti soggetti che producono offerta culturale, generando una linea continua di programmi coordinati e condivisi responsabilmente, una contaminazione reciproca positiva tra ambiti diversi. Rev. 06 25
PROGRAMMA LISTA AMMINISTRATIVE 2019 Accordi e gemellaggi con le Città dell’Europa e del Mondo. Il progetto prevede la realizzazione di un piano di lavoro annuale che permetta la ristrutturazione/strutturazione d’iniziative e scambi a vantaggio della Città sia per le eccellenze culturali sia per l’insieme degli ambiti espressione di produttività. I gemellaggi culturali consentono di estendere rapporti economici e di definire progetti d’iniziativa imprenditoriale (e viceversa). Il progetto prevede anche lo sviluppo di nuovi modelli di promozione culturale incrociata con città dell’Europa e del Mondo amiche di Modena impostando scambi di campagne di comunicazione con una reciproca messa a disposizione, ad esempio, di spazi pubblicitari e promozionali (social media, video, spazi espositivi), fino a collaborazioni particolari per la fruizione di eventi. Obiettivo GIOVANI: radici del futuro. Il processo creativo è fortemente influenzato dall’atmosfera culturale in cui si sviluppa. Questa è la chiave per la produzione di creatività. Infatti, più l’ambiente culturale (educativo o comunitario) è libero, interdisciplinare e stimolante, maggiore è la produzione di creatività e di talenti. Qui sta l’importanza della formazione di capitale umano creativo sia attraverso il sistema educativo sia attraverso il processo dell’apprendimento sul campo. L’aspetto soggettivo dell’estro artistico definisce le strategie per mantenere costante o accrescere il tasso sociale di creatività per mezzo dei processi formativi accademici (Liceo di Belle Arti, Scuole professionali, Conservatorio di Musica, etc.); la Città si trasforma in distretto culturale e sistema di produzione d’arte. Sostegno alla diffusione di una cultura scientifica. Da una “sceneggiatura” di eventi itineranti al Festival della Scienza. E’ fondamentale supportare la diffusione della cultura scientifica, per divulgare le scoperte della scienza e della tecnologia. Incontri, laboratori, Rev. 06 26
PROGRAMMA LISTA AMMINISTRATIVE 2019 conferenze e (perché no?!) anche spettacoli per raccontare la scienza in modo innovativo, con eventi trasversali, coinvolgendo le scuole primarie e secondarie, per appassionare i giovani e i giovanissimi alla cultura e alla ricerca scientifica. Il Festival della Scienza può essere un’occasione d’incontro per ricercatori, appassionati, scuole e famiglie, dove sono sviluppati temi con particolare attenzione alle novità della ricerca più avanzata, ma anche spettacoli e mostre dedicate all’incontro tra arte e scienza…fino al tema dell’automotive - brand del MotorValley. Progetto Giovani Talenti. Sviluppare e sostenere il continuo aumento dei giovani talenti che in Città crescono nelle scuole d’arte, nelle scuole tecniche e professionali dedicate allo sviluppo dei mestieri e ai saperi artigiani, è un dovere! Il patrimonio immateriale della conoscenza che si crea e circola ogni giorno nelle aule e nei laboratori delle Scuole produce per la Città un continuo aumento del capitale umano che rappresenta una ricchezza straordinaria; il progetto Giovani Talenti intende far emergere la creatività precoce sviluppando attività di relazione e interazione, proponendo iniziative per la contaminazione tra i linguaggi e le arti, incontri con realtà professionali, promuovendo i lavori dei giovanissimi creativi d’arte e dei saperi artigiani. Nuova Consulta Associazioni Giovani d’Arte: rigenerazione della Consulta delle Associazioni culturali attraverso la costituzione di uno strumento più agile al servizio dei temi culturali giovanili. La “Nuova Consulta” avrà un ruolo propulsore (perché le idee si misurano con la realtà e prendono forza nel tempo), di supporto (per la promozione in Città e oltre), di collaborazione con l’Amministrazione (per la realizzazione d’iniziative atte all’adeguamento dei servizi tecnologici per la cultura) e di verifica dei risultati raggiunti. Rev. 06 27
PROGRAMMA LISTA AMMINISTRATIVE 2019 A Modena proponiamo il Meeting annuale delle consulte giovanili, provinciali e regionali, per confronti e dibattiti sui temi “Giovani e cultura”, “Occupazione giovanile nell’ambito culturale”, “Arte contemporanea”, … “Festival della gioventù”. Istituire un evento annuale di livello nazione dedicato esclusivamente ai giovani: una settimana di convegni, iniziative, studi, osservatorio, discussioni sulle problematiche e prospettive giovanili Obiettivo: facilitazioni per l’uso Portale Modena d’Arte e Cultura: piattaforma multi-tematica di coordinamento territoriale finalizzata a rafforzare operazioni di sistema, condividere le informazioni. Il Portale deve inoltre essere strumento dialogico e inclusivo, in grado di intercettare, promuovere e valorizzare le realtà produttive culturali della Città (Enti, Associazioni, artisti, …) di curare i flussi di contenuti con network di partner pubblici e privati che possano offrire anche orientamento e consulenze in merito alle varie esigenze delle attività culturali. PIANO INTEGRATO PER IL TURISMO E LA CULTURA Immaginiamo dunque un Piano Integrato per il Turismo e la Cultura. Non deve esserci mese dell’anno senza che a Modena non abbia luogo un’iniziativa culturale che attragga visitatori dall’estero. E’ stato dimostrato che su ogni euro investito in eventi culturali si genera nel territorio un indotto di sette; questo non è un risultato automatico poiché servono competenze, strategie e valide direzioni artistiche. Tra i vari progetti che avranno luogo in Città uno di fondamentale importanza sarà quello dedicato alle nuove generazioni ed incentrato sulla Cultura Musicale. I festival musicali sono ormai realtà consolidate nelle città europee d’avanguardia (Barcellona, Amsterdam, Londra, Budapest, Vienna, Copenaghen, Parigi, Bologna…). Questi eventi sono Rev. 06 28
PROGRAMMA LISTA AMMINISTRATIVE 2019 caratterizzati dalla straordinaria partecipazione di giovani provenienti da ogni parte d’Europa e costituiscono, oltre che un fattore di sviluppo del territorio, un incredibile strumento di contaminazione culturale funzionale, come lo è il progetto Erasmus nell’istruzione, ad una maggiore integrazione europea. Far emerge le creatività e le competenze territoriali nel settore culturale significa anche abbattere le barriere d’ingresso che compromettono la nascita di esperienze di imprenditoria giovanile. EDUCAZIONE E FORMAZIONE 0/18…E OLTRE: LA SCUOLA DELLE FAMIGLIE L’offerta educativa e formativa è un valore della Città che si è sostanziato, da parte dell’Amministrazione, con politiche attente all’inclusione sociale e contrasto alla dispersione scolastica, all’innovazione didattica e scuola digitale. Ma ora è indispensabile agire, pur nel rispetto dell’autonomia didattica, con una sorta di rivoluzione degli ambienti di apprendimento di cui tutta la scuola italiana avrebbe bisogno. Il primo passo è di realizzare un coordinamento della rete del sistema scolastico con obiettivi quali la diffusione delle buone pratiche didattiche, la creazione e il sostegno di collegamenti tra la rete scolastica e il mondo culturale e imprenditoriale della Città, l’armonizzazione delle progettazioni extracurriculari. Ciò sarà possibile se le azioni sopra esposte potranno coinvolgere le famiglie dell’ampia platea dei giovani studenti attraverso nuove organizzazioni orarie e la gratuità dell’accesso all’offerta formativa extracurriculare, nella realizzazione di progetti di grande respiro, all’avanguardia nella ricerca e nella sperimentazione, coerenti con i bisogni della collettività. Due punti cardine, d’interesse trasversale, sono “La città dell’approfondimento, della consapevolezza” e la “Cittadinanza consapevole”. - La città dell’approfondimento, della consapevolezza. Modena Città della Scienza Rev. 06 29
PROGRAMMA LISTA AMMINISTRATIVE 2019 La nostra idea è rendere Modena un punto di riferimento formativo, educativo e sperimentale scientifico - tecnologico. Modena è terra di tecnologia e scienza, lo dimostrano le aziende, le scuole e le Università che operano sul territorio. I cambiamenti degli ultimi decenni all'interno della nostra società da un punto di vista scientifico e tecnologico hanno modificato il modo di relazionarsi, conoscere, studiare e lavorare. L'uso dei social-media e di internet, in particolare, sono diventati elementi di cui nessuno può fare a meno. Questi cambiamenti, però, si sono non sono stati affiancati da un sostegno pubblico di guida e promozione per un uso consapevole degli strumenti a disposizione, lasciando che si diffondessero credenze, pseudoscienze e false notizie, senza tralasciare i rischi. La rieducazione all’approfondimento è oggi uno strumento necessario in grado di poter comprendere e orientare gli individui nel saper riconoscere tra le innumerevoli fonti e notizie ciò che è vero da ciò che falso (ci riferiamo in particolar modo al caso ormai dilagante delle fake news), promuovere un ragionamento critico, autonomo e confrontabile, infine in grado di produrre saperi accessibili e fruibili da tutti. L'educazione all’approfondimento, di cui il metodo scientifico, è la massima espressione, è uno strumento in grado di creare una cittadinanza attiva. Questa la nostra proposta: - Promuovere una collaborazione con associazioni, enti pubblici e privati per diffondere l'educazione all’approfondimento mediante iniziative pubbliche di formazione indirizzate alla collettività. - Educazione permanente alla “Cittadinanza consapevole”, costruzione continua del senso della legalità. Dare competenze di cittadinanza ai giovani significa renderli consapevoli della propria condizione ed offrire loro strumenti per affrontare il mondo globale affinché possano Rev. 06 30
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