Esposizione umana a sostanze chimiche con effetti endocrini e salute riproduttiva
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Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale articolo 2 comma 20/c legge 662/96 - Roma Esposizione umana a sostanze chimiche con effetti endocrini e salute riproduttiva Celebrazione della giornata mondiale dell’alimentazione Lesioni da fuochi d’artificio Sistema di sorveglianza dell’HIV in Veneto Volume 14 - Numero 12 ISSN 0394-9303 Dicembre 2001
Editoriale Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale articolo 2 comma 20/c legge 662/96 - Roma Esposizione umana a sostanze chimiche con effetti endocrini e salute riproduttiva Celebrazione L’articolo portante di questo fascicolo riguarda della giornata mondiale dell’alimentazione l’attività di ricerca svolta dall’Istituto Superiore di Sa- Lesioni da fuochi d’artificio nità per quanto riguarda l’esposizione umana a so- Sistema di sorveglianza dell’HIV in Veneto stanze chimiche con effetti endocrini: gli “Endocrine Volume 14 - Numero 12 ISSN 0394-9303 Disrupting Chemicals” (EDC) che, negli ultimi anni, so- Dicembre 2001 no stati oggetto di ampio dibattito nella letteratura internazionale. Tali sostanze hanno un impatto sul si- stema endocrino in quanto agiscono da stimolatori o inibitori dell'attività ormonale determinando altera- zioni dei processi riproduttivi e dello sviluppo; gli EDC rappresentano, quindi, un rischio per l’uomo e per Esposizione umana Bookmark . . . . . . . . . . . . . . . 15 l’ambiente che, in un’ottica di miglioramento della a sostanze chimiche qualità della vita, merita di essere attentamente stu- con effetti endocrini diato a tutela della salute riproduttiva e della prote- e salute riproduttiva . . . . . . . 3 Visto… si stampi . . . . . . . . . 16 zione dello sviluppo pre e post natale. Tra i principali rischi associabili all’esposizione a EDC possono essere incluse patologie sia ad alta pre- BEN valenza, quali i disturbi della fertilità, sia a bassa pre- Aggiornamento Lesioni da fuochi d’artificio . . i valenza, ma a elevato costo individuale e sociale, dei casi di AIDS Sensibilità quali le alterazioni dello sviluppo endocrino e ripro- notificati in Italia e rappresentatività duttivo. Attualmente le evidenze scientifiche per una al 30 giugno 2001 . . . . . . . . 19 del sistema di sorveglianza efficace prevenzione di tali patologie sono insuffi- Training fellowships dell’HIV in Veneto . . . . . . . . iii cienti e numerosi organismi nazionali e internazio- for intervention nali hanno avviato una serie di progetti per appro- epidemiology fondirne le conoscenze. In Istituto è stato avviato il in Europe . . . . . . . . . . . . . . .19 Progetto “Esposizione umana a xenobiotici con po- Celebrazione 4th European pesticide tenziale attività endocrina.Valutazione del rischio per della giornata mondiale residues workshop la riproduzione e per l’età evolutiva”, il cui respon- dell’alimentazione . . . . . . . . 11 (EPRW 2002) . . . . . . . . . . . .19 sabile scientifico è Alberto Mantovani, autore del- l’articolo di questo Notiziario. La seconda parte del fascicolo contiene una si- gnificativa riflessione sull’importanza di una corretta alimentazione per condurre una vita sana e attiva. Le problematiche relative all’alimentazione a livello mon- diale sono state discusse in occasione della celebra- zione della Giornata mondiale dell’alimentazione svol- Direttore responsabile e responsabile scientifico: Enrico Garaci tasi in Istituto il 6 novembre scorso. Come è noto, nel Vice Direttore: Franco Piccinno mondo continuano a esistere profondi disequilibri nel- Redattore capo: Paola De Castro la disponibilità di alimenti e, inoltre, non solo è ne- Redazione: Carla Faralli, Lorenza Scotti, Alessandro Spurio cessario poter disporre di una sufficiente quantità di Progetto grafico: Eugenio Morassi, Franco Timitilli Vol. 14 - n. 12 - Dicembre 2001 prodotti alimentari, ma è anche indispensabile che es- Grafica: Cosimo Marino Curianò Composizione e distribuzione: Giovanna Morini, Patrizia Mochi si siano di qualità e varietà adeguate a soddisfare i Sviluppo versione Web (http://www.iss.it/notiziario): Marco Ferrari, Stefano Guderzo propri bisogni nutrizionali. Il Ben di questo fascicolo contiene, fra l’altro, un in- Istituto Superiore di Sanità teressante studio sulle lesioni prodotte dai fuochi d’ar- Presidente: Enrico Garaci - Direttore generale: Romano R. Di Giacomo tificio in Campania. Il periodo considerato ci riporta a Viale Regina Elena, 299 - 00161 Roma un’atmosfera natalizia e ci induce a concludere questo Tel. 0649901 - Fax 0649387118 e-Mail: notiziario@iss.it - Sito Web: http://www.iss.it editoriale con gli auguri della Redazione che a conclu- Telex 610071 ISTSAN I - Telegr. ISTISAN - 00161 Roma sione di un anno di attività nella nuova strutturazione Iscritto al n. 475/88 del 16 settembre 1988. Registro Stampa Tribunale di Roma del bollettino, auspica di aver soddisfatto le esigenze © Istituto Superiore di Sanità 2001 informative dei lettori rinnovando il proprio impe- Numero chiuso in redazione il 28 dicembre 2001 gno per l’anno che verrà. Stampa: Chicca - Tivoli
Esposizione umana a sostanze chimiche con effetti endocrini e salute riproduttiva Un programma di ricerca dell’ISS ei Paesi industrializzati le di interferire attraverso svariati l’allungamento della vi- meccanismi (recettore-mediati, me- Alberto Mantovani ta media richiama il si- tabolici, ecc.), con il funzionamen- stema di sanità pubbli- to del sistema endocrino, soprattut- duzione e per l’età evolutiva” (re- ca a dare sempre maggiore priorità to con l'omeostasi degli steroidi ses- sponsabile scientifico: Alberto a patologie che colpiscono la qua- suali e della tiroide. I più noti EDC Mantovani), consentono di mette- lità della vita; in questo ambito, comprendono contaminanti aloge- re meglio a fuoco l’ampio spettro meritano un particolare rilievo la nati persistenti (diossine, policloro- di patologie correlabili con l’espo- salute riproduttiva e la protezione bifenili), fitofarmaci e biocidi (ad sizione a EDC. Queste compren- dello sviluppo sia prenatale che esempio, etilene-bisditiocar- dono l’incremento di abortività postnatale. Infatti, conside- bammati, clororganici), so- precoce associato all’esposizione la- rare la riprodu- stanze di uso in- vorativa a pesticidi, effetti a lungo zione come un dustriale (compo- termine sulla funzionalità tiroidea continuum che sti fenolici, ftala- o riproduttiva in seguito a danni L’esposizione comprende il be- ti). Questa breve e indotti in utero o durante l’infan- a sostanze chimiche nessere della ge- incompleta elen- zia, patologie metaboliche (ad è uno dei fattori nerazione suc- cazione sottolinea esempio, osteoporosi postmeno- di rischio per la salute cessiva è necessa- la potenziale im- pausale) correlabili con un’alterata riproduttiva rio per un’ade- portanza dell’e- omeostasi di estrogeni e androgeni, guata valutazio- sposizione com- ecc. (cfr. sotto per una descrizione ne di molteplici plessiva a diverse dettagliata delle attività delle Uni- e differenziati rischi. Questi classi di EDC attraverso l'am- tà Operative, UO). possono comprendere pa- biente e gli alimenti. Tuttavia, numerosi punti resta- tologie sia ad alta prevalenza (ad È inoltre riconosciuto come la no da chiarire: tra questi, i mecca- esempio, disturbi della fertilità) sia riproduzione e lo sviluppo pre e nismi biologici alla base di tali cor- a bassa prevalenza, ma a elevato co- postnatale siano fasi biologiche par- relazioni, gli eventuali fattori di su- sto individuale e sociale (ad esem- ticolarmente sensibili agli effetti scettibilità e/o di rischio concomi- pio, alterazioni dello sviluppo en- endocrini di EDC (1). Studi epi- tanti, e soprattutto l’intero spettro docrino o riproduttivo). demiologici, infatti, suggeriscono di patologie potenzialmente asso- L’esposizione a sostanze chimi- correlazioni fra esposizione a speci- ciabili all’esposizione a EDC. che nell’ambiente di vita e di lavoro fici gruppi di EDC e alterazioni ri- Il Progetto è stato avviato con e negli alimenti ha un posto di ri- produttive, quali malformazioni l’obiettivo di contribuire a una mi- lievo fra i fattori di rischio per la sa- dell’apparato riproduttivo, inferti- gliore base scientifica per la gestio- lute riproduttiva, considerando l’in- lità, aumentato rischio di semino- ne del rischio degli EDC, caratte- Vol. 14 - n. 12 - Dicembre 2001 sufficienza delle conoscenze scienti- mi, endometriosi. rizzando gli effetti di sostanze sele- fiche disponibili per una efficace Gli studi, sperimentali e clinici, zionate per il loro potenziale rilievo prevenzione. In particolare, la Com- avviati nel corso del Programma di e indagandone il potenziale coin- missione Europea e altri organismi ricerca finalizzata (2000-03) volgimento in patologie umane a internazionali (OECD, WHO) in- “Esposizione umana a xenobiotici base endocrina. Il Progetto coin- dicano come priorità l'incremento con potenziale attività endocrina: volge otto UO, sia interne che delle conoscenze sugli Endocrine valutazione del rischio per la ripro- esterne all’ISS, e ambisce a svilup- Disrupting Chemicals (EDC). Gli EDC sono un eterogeneo gruppo di Alberto Mantovani sostanze caratterizzate dal potenzia- Laboratorio di Tossicologia Comparata ed Ecotossicologia, ISS
pare un approccio interdisciplinare, Per gli studi in vivo sono stati b) l’insetticida organoclorurato promuovendo una rete nazionale selezionati due composti: lindano, un composto che in passa- che integri competenze specialisti- a) il fungicida tioallafanato tio- to è stato largamente utilizzato in che negli ambiti della ricerca di ba- fanato metile, che ha mostrato Italia, e che può persistere nel- se, della tossicologia sperimentale, effetti sulla tiroide e sul cor- l’ambiente e nei tessuti e bioac- della clinica e dell’epidemiologia. ticosurrene in cumularsi (2). Il Il Progetto rappresenta il primo studi di tossicità lindano è noto per programma di ricerca finanziato cronica su rodi- Il Programma di ricerca indurre, a livello dal Servizio Sanitario Nazionale sul tori da laborato- sull’esposizione umana sperimentale, ef- problema degli EDC e ha, pertan- rio, ma sul quale a Endocrine Disrupting fetti complessi to, un carattere di progetto pilota; i dati di lettera- Chemicals (EDC) sulla riproduzione il primo anno, di cui di seguito si tura scientifica è finanziato dal Servizio e sull’equilibrio presentano le attività, ha quindi co- sono del tutto Sanitario Nazionale endocrino, con stituito la fase preliminare di mes- inadeguati per bersagli e mecca- sa a punto di modelli, di selezione una valutazione nismi tuttora da di molecole di interesse e di inizia- di effetti organo- chiarire. In colla- le interazione fra le UO. specifici sullo sviluppo. È borazione con la UO 3 è stato stata effettuata una serie di effettuato uno studio sugli effetti ALTERAZIONI esperimenti nel ratto in seguito a sullo sviluppo riproduttivo del topo DELLO SVILUPPO esposizione in diverse fasi della or- sino all’età adulta in seguito a espo- DELL'APPARATO ganogenesi e differenziazione dei sizione, prenatale o durante l’allatta- RIPRODUTTIVO (UO 1) tessuti endocrini. La sostanza cau- mento, a lindano. Mentre la mole- sa una minima tossicità generale sia cola non induce una evidente tossi- Responsabile: A. Mantovani, ISS. materna che prenatale o neonatale. cità generale, i risultati preliminari Collaborazioni interne: M.E. Trai- Per contro, un esame istologico mostrano nei maschi una specifica na, G. Petrelli. Collaborazioni ester- qualitativo nei feti e nei neonati riduzione dello sviluppo del tessuto ne: F. Bianchi, CNR-Pisa; M. De esposti in utero ha messo in evi- testicolare, evidente soprattutto al Felici, Università di Roma "Tor Ver- denza un incremento di alterazio- raggiungimento della maturità ses- gata"; G. Forti, Università di Firen- ni a carico sia della tiroide che dei suale e non accompagnata da danni ze; G. Tiboni, Università di Chieti surreni. Sono in corso esami isto- a particolari fasi della spermatoge- morfometrici, che possono risulta- nesi; nelle femmine si osservano ef- L’obiettivo della UO 1 è inte- re l'indicatore più sensibile per ef- fetti di tipo estrogenico, in partico- grare diversi approcci (studi in vi- fetti sullo sviluppo a carattere or- lare una iperplasia/ipertrofia del tes- vo, in vitro, clinico-epidemiologi- gano-specifico e soprattutto forni- suto uterino. Le alterazioni sono ci) per indagare gli effetti di EDC re indicazioni più complete sul si- nettamente più evidenti in seguito a selezionati sullo sviluppo prenata- gnificato funzionale delle altera- esposizione prenatale rispetto all’e- le e neonatale. zioni osservate; sposizione postnatale. Va notato che il tipo di effetti osservati in ambedue i sessi è paragonabile a quelli indot- ti dal dietilstilbestrolo, estrogeno di 35,1&,3$/,*5833,',3(67,&,', sintesi utilizzato nella sperimenta- &21327(1=,$/,())(77,(1'2&5,1, zione come controllo positivo (4). In conclusione, oltre a fornire ,QVHWWLFLGLFORUXUDWL OLQGDQRGLHOGULQ dati che integrino le informazioni (tuttora largamente incomplete) )XQJLFLGLGLYHUVL YLQFOR]ROLQOLQRUXQ sugli effetti delle sostanze in esame, Vol. 14 - n. 12 - Dicembre 2001 7ULD]ROL FLSURFRQD]ROR gli studi in vivo effettuati nell’am- bito del Progetto intendono con- ,PLGD]ROL LPD]DOLO tribuire alla messa a punto di mo- 7ULD]LQH DWUD]LQDVLPD]LQD delli per valutare gli effetti sullo svi- luppo endocrino e riproduttivo. (WLOHQHELVGLWLRFDUEDPPDWL, PDQFR]HE Ulteriori studi riguarderanno com- &RIRUPXODQWL DOFKLIHQROL posti con meccanismi di azione di- versi, ad esempio, inibitori delle aromatasi come i triazoli.
Gli studi in vitro sono stati pro- ca e/o antiandrogena (Figura 1 e è stato loro somministrato un que- grammati per integrare i risultati in Figura 2). I dati preliminari indica- stionario standard; sono state per- vivo con informazioni sui meccani- no che i recettori per gli estrogeni e tanto ricostruite la storia lavorativa, smi di azione. I sistemi utilizzati per gli androgeni sono espressi e at- l’esposizione a tossici riproduttivi, comprendono: tivi sia nelle cellule fetali che adul- sia al momento dell’intervista sia al- a) cellule germinali primordiali te, e incoraggiano quindi a prose- la prima e all’ultima gravidanza, la e ovociti fetali di topo (Università guire l’attività sperimentale utiliz- storia riproduttiva (numero e sesso di Roma “Tor Vergata”). Su questo zando diversi EDC. dei figli nati vivi, aborti spontanei, sistema sono stati saggiati tre com- L’indagine epidemiologica con- TTP, patologie riproduttive) e la posti a diverso meccanismo di azio- siste in uno studio multicentrico re- presenza di alcuni fattori di confon- ne: zeralenone (micotossina estro- trospettivo su popolazioni lavorati- dimento (abitudine al fumo, età del- genica), lindano e mono-(2-etile- ve esposte a specifici pesticidi po- l’uomo e della donna alla gravidan- ne)-ftalato, EDC utilizzato per la tenziali EDC; lo studio è stato pia- za). Secondo l’approccio general- preparazione di materiali plastici, nificato per verificare l’associazione mente accettato, l’analisi del TTP è che non interagisce con i recettori tra livelli crescenti di esposizione e stata condotta alla prima gravidan- per gli steroidi. I risultati prelimi- differenti danni riproduttivi, tra cui za. In totale sono stati intervistati nari consentono di discriminare gli particolare rilievo è stato dato al 1171 lavoratori. effetti (stimolazione o inibizione momento del concepimento (Time Ritardi significativi nel concepi- della crescita, alterati processi ade- To Pregnancy, TTP). I gruppi iden- mento sono stati osservati fra i lavo- sivi) e i bersagli (cellule germinali tificati con diversi livelli di esposi- ratori in serra rispetto agli agricolto- primordiali od ovociti fetali) dei tre zione sono gli agricoltori in posses- ri e alla popolazione di riferimento; a composti, ognuno dei quali mostra so del patentino per l’uso di antipa- loro volta gli agricoltori mostravano aspetti specifici riportabili ai mec- rassitari (esposizione media e dis- un modesto aumento, non significa- canismi di azione; continua), i lavoratori in serra tivo, rispetto ai controlli. Inoltre, le b) spermatozoi e cellule di cor- (esposizione alta e continua) e i la- mogli dei lavoratori in serra che al- po cavernoso umane (Università di voratori dei centri di disinfestazio- l’intervista hanno dichiarato di uti- Firenze). Sono state studiate le al- ne (esposizione massima). Per cia- lizzare e/o di aver utilizzato al mo- terazioni di parametri funzionali scuna popolazione sono stati identi- mento delle gravidanze almeno uno degli spermatozoi (livelli di calcio ficati i controlli interni (lavoratori dei principi attivi identificati come intracellulare, reazione acrosomiale che al primo concepimento svolge- EDC (n. 56) hanno sperimentato un spontanea e indotta con il proge- vano un differente lavoro) e popo- rischio di abortività 2,6 volte più ele- sterone) in presenza di composti lazioni di riferimento non esposte. vato delle mogli dei rimanenti lavo- ambientali ad azione estrogenica I lavoratori sono stati intervistati ed ratori in serra (n. 118) che hanno di- (bisfenolo A e ottilfenolo polietos- silato). I risultati preliminari indi- cano come unico effetto un mode- sto incremento dei livelli di calcio intracellulare; pertanto gli sperma- tozoi umani maturi non sembrano essere bersagli importanti di tali composti. Tuttavia, resta da chiari- re se alterazioni dei parametri con- siderati possano essere indotte in seguito a esposizioni nel corso del- la maturazione funzionale del siste- ma riproduttivo. Sono, inoltre, in Vol. 14 - n. 12 - Dicembre 2001 corso studi su colture di cellule di corpo cavernoso sia fetali che da soggetti adulti. Questo sistema spe- rimentale, sinora pressoché inuti- lizzato in tossicologia, può fornire risultati di interesse sulla patogene- si delle ipospadie, malformazioni potenzialmente correlate all’esposi- Figura 1 - Meccanismo di azione di EDC agonisti di recettori per ormoni zione a EDC con azione estrogeni- steroidi
ni adeguate sulla sua espressione nel sistema riproduttivo maschile dei mammiferi e sulla possibile modu- lazione in diverse condizioni di esposizione e/o stadi di sviluppo. La UO 2 è inoltre impegnata in attività di ricerca clinica. In colla- borazione con la UO 6 è in atto una raccolta di campioni di sangue periferico da soggetti normali e da soggetti affetti da patologie di inte- resse endocrinologico: infertilità maschile con oligo(asteno)zoosper- mia, alterazioni, degli assi ipotala- mo-ipofisi-ovario/surrene, obesità (soggetti ambosessi). Nei soggetti affetti da obesità e che affrontano interventi di chirurgia bariatrica si prelevano anche campioni di tessu- to adiposo. I campioni biologici Figura 2 - Meccanismo di azione di EDC antagonisti di recettori per ormoni vengono in parte inviati alla UO 6 steroidi per il dosaggio di diversi EDC e in chiarato di non avere mai fatto uso siopatologia Medica) sono focaliz- parte utilizzati per la localizzazione di tali sostanze. Sui 31 dipendenti del zate sullo studio di possibili mec- immunoistoichimica di potenziali Centro di Disinfestazione del Co- canismi dell’infertilità maschile in bersagli di EDC (ad esempio, mune di Roma, non è stato possibi- cellule e tessuti del sistema ripro- AhR). L’arruolamento dei soggetti le calcolare il TTP a causa del nume- duttivo umano. prevede la compilazione di una ro ridotto; tuttavia, un significativo In particolare, è in corso la mes- scheda anamnestica elaborata ad aumento del tasso di aborti spontanei sa a punto di una metodica ul- hoc per gli studi di ricerca cli- è stato evidenziato nelle mogli dei la- trarapida che consente di vi- nica nell’ambito del Progetto e voratori rispetto alla popolazione di sualizzare lo stato consultabile onli- riferimento (odds ratio 3,8, interval- dell’acrosoma in ne all’indirizzo: lo di confidenza 95% 1,2-12,0). I da- s p e r m a t o z o i L’esposizione maschile www.iss.it/noti- ti mettono quindi in evidenza come umani: tale meto- a pesticidi potenziali ziario l’esposizione paterna a sostanze tossi- dologia sarà ap- EDC è associata Le caratteristi- che per la riproduzione, e in partico- plicata allo studio a un aumentato tasso che clinico-labo- lare a EDC, possa indurre un danno degli effetti di di abortività nelle donne ratoristiche dei alle prime fasi embroniali, eviden- EDC selezionati soggetti arruolati ziato in primo luogo dall’aumentato sulla reattività sono archiviate tasso di abortività nelle mogli. Inol- biologica di spermatozoi ca- presso il Day Hospital di Dia- tre, viene corroborato il ruolo del pacitati in termini di svilup- gnostica Endocrina Morfofunzio- TTP come indicatore, a livello di po di reazioni acrosomiali spontanee nale (Policlinico Umberto I, Roma). coppia dell’esposizione anche di uno e stimolate dall’induttore fisiologico solo dei due partner. progesterone e da un induttore far- ANOMALIE macologico (lo ionoforo a calcio io- DELLE CELLULE GERMINALI nomicina). È inoltre in corso uno E DELL'EMBRIONE Vol. 14 - n. 12 - Dicembre 2001 XENOBIOTICI E FERTILITÀ UMANA: STUDI DI BASE studio (in collaborazione con la UO PREIMPIANTO (UO 3) E CLINICI (UO 2) 1) sull’espressione e localizzazione del recettore arilico (AhR) nelle di- Responsabile: M. Spanò, ENEA- Responsabile: L. Silvestroni, Uni- verse componenti cellulari del testi- Casaccia. Collaborazioni interne: versità di Roma "La Sapienza" colo di topo. Tale recettore è il ber- F. Pacchierotti saglio primario per l’azione di com- Le attività di ricerca di base in posti alogenati potenziali EDC, L’attività sperimentale della corso presso il Laboratorio di Bio- quali diossine e taluni policlorobife- UO 3 si è svolta sinora principal- fluorimetria (Dipartimento di Fi- nili; tuttavia, mancano informazio- mente in collaborazione con la
UO 1. Per valutare l’eventuale È inoltre in corso di avviamen- MECCANISMI DI AZIONE azione del lindano sull’integrità to uno studio in vivo sugli effetti RECETTORE-MEDIATI delle cellule germinali maschili so- del lindano sulla cinetica delle pri- DEGLI XENOESTROGENI no state utilizzate due tecniche di me fasi di segmentazione embrio- (UO 4) citometria a flusso a integrazione nale nel topo. Questa fase è un pe- dell’informazione ottenibile con riodo critico per la morte embrio- Responsabile: M.L. Brandi, Uni- metodi istopatologici e biochimi- nale precoce e anche per l’indu- versità di Firenze ci: a) analisi ad alta risoluzione del zione di alterazioni dello sviluppo contenuto di DNA delle cellule a comparsa più tardiva nel corso Primo obiettivo della UO è testicolari (attraverso l’identifica- della gestazione; tuttavia, i model- quello di analizzare i polimorfismi zione e la quantificazione dei com- li sperimentali disponibili devono dei geni codificanti per il recettore partimenti cellulari aploidi, di- ancora essere perfezionati. I mi- della vitamina D, per i recettori ploidi e tetraploidi essa permette glioramenti in campo metodolo- estrogenici (ER), ER_ ed ER` e di evidenziare alterazioni nella gico riguardano: l’utilizzo del- aromatasi come potenziali spermatogenesi); b) Sperm Chro- la superovulazione, che per- fattori di suscettibilità a pato- matin Structure Assay (SCSA), mette di sincro- logie su base en- che attraverso l’analisi della su- nizzare il ciclo docrina e/o agli scettibilità della cromatina sper- estrale, e di con- Il Progetto prevede effetti di xenoe- matozoaria a una denaturazione in seguenza di sta- l’utilizzo di schede strogeni (Figura situ a basso pH permette di evi- bilire precisa- anamnestiche 3). Nella prima denziare alterazioni della sper- mente l’orario per i soggetti arruolati fase del Progetto mioistogenesi. dell’ovulazione e affetti da patologie sono state messe I risultati preliminari eviden- della fecondazio- endocrinologiche a punto le analisi ziano, in seguito a esposizione pre- ne; la messa a molecolari per lo natale a lindano, un incremento punto di un pro- studio dei poli- della frazione di spermatozoi con tocollo per l’osservazione morfismi di tali geni e per la Vol. 14 - n. 12 - Dicembre 2001 cromatina alterata, e in misura degli embrioni, compreso valutazione della loro distribu- meno evidente una diversa distri- il trattamento delle morule per zione. In particolare è stata messa a buzione dei vari compartimenti isolare i blastomeri senza danneg- punto l'analisi dei seguenti poli- cellulari rispetto al controllo. Que- giarli. I dati preliminari ottenuti morfismi: a) per il gene di ER_ sti dati incoraggiano a proseguire permettono di descrivere la cineti- (braccio lungo del cromosoma 6) le indagini su alcuni EDC come ca di sviluppo embrionale nel to- sei diversi tipi di polimorfismi, in- fattori di rischio anche per altera- po (ceppo CD1 in assenza di trat- clusi (TA)n repeats e polimorfismi zioni sottili della qualità e integri- tamento) fino a circa 63 ore dopo che determinano alterazione del si- tà dei gameti. la fecondazione. to di taglio di un’endonucleasi di re-
strizione; b) per il gene di ER` (braccio lungo del cromosoma 14) un polimorfismo identificato dalla endonucleasi di restrizione; c) per il gene del recettore della vitamina D (braccio lungo del cromosoma 12), quattro diversi tipi di polimorfismi identificati da endonucleasi di re- strizione. Infine, un risultato di no- tevole interesse è la messa in evi- denza di polimorfismi del gene co- dificante l’aromatasi quali fattori di rischio per l’osteoporosi nella don- ne in menopausa, a conferma che i disturbi nell’omeostasi di estrogeni e androgeni possono avere ricadute sulla salute ad ampio spettro. Un ulteriore obiettivo è la messa a punto del modello in vitro HEK 293 che utilizza cellule umane em- Figura 3 - Modello di un recettore per gli estrogeni brionali renali per valutare le attivi- tà trascrizionali di ER_ ed ER` in EFFETTI DI INTERAZIONI be risultare inaccurato l’utilizzo presenza di un ligando attivatore. TRA EDC IN MISCELE delle miscele commerciali come Sono attualmente in corso esperi- COMPLESSE: ALTERAZIONI standard per la caratterizzazione menti di competizione di legame MOLECOLARI, chimica e tossicologica delle mi- con il ligando marcato, con l’agoni- IDENTIFICAZIONE scele ambientali. L’attività della sta-antagonista estrogenico raloxife- DI FATTORI METABOLICI UO 5 si è focalizzata sulla messa a ne e con dimostrati o potenziali xe- DI SUSCETTIBILITÀ punto di un nuovo approccio per noestrogeni di interesse lavorativo E DI POSSIBILI FATTORI lo studio di miscele ambientali di e/o ambientale (clorurati come me- DI PROTEZIONE (UO 5) PCB che prevede l’abbinamento di tossicloro, dieldrin, lindano, ftalati, una caratterizzazione chimica con- bisfenolo A). Lo studio comprende Responsabile: A. Colacci, IST- Se- genere-specifica con test in vitro anche la caratterizzazione di possibi- zione di Bologna. Collaborazioni che consentano di identificare il li variazioni dell’attività trascrizio- esterne: E. Testai, ISS possibile meccanismo di azione. In nale di ER_ indotta dalle stesse mo- particolare, l’individuazione e lecole in combinazione e in presen- I policlorobifenili (PCB) sono quantificazione dei congeneri viene za o assenza del ligando fisiologico. miscele di composti organici pro- effettuata mediante analisi gas cro- Verrà infine valutata, mediante dotti a elevato volume fino matografica con rivelatore a spet- tecnica di competizione di le- agli inizi degli anni ‘80, capa- trometria di massa; la caratterizza- game, la capacità ci di persistere zione tossicologica prevede lo stu- di tali miscele di nell’ambiente e di dio della induzione di effetti quali sostituirsi al li- I policlorobifenili (PCB) accumularsi nelle trasformazione cellulare, inibizio- gando fisiologico sono composti organici catene alimentari: ne della comunicazione cellulare e nell'interazione che persistono la tossicità e in apoptosi in fibroblasti di topo con i due recet- nell’ambiente particolare gli ef- BalbC/3. I risultati ottenuti con le tori. Lo studio e si accumulano fetti endocrini di- miscele ambientali vengono con- Vol. 14 - n. 12 - Dicembre 2001 produrrà, quin- nelle catene alimentari pendono dai dif- frontati con la miscela standard di, anche la mes- ferenti congeneri Aroclor 1260. Inoltre, viene esa- sa a punto di un che compongono minata la capacità dei parametri modello in vitro la miscela. Nel- biologici di discriminare le diverse per lo studio comparato di l’ambiente i PCB subiscono miscele. I risultati preliminari in- EDC ad azione estrogenica processi complessi che determina- dicano una risposta correlata alla sia come singole molecole che come no una variazione della composi- dose per tutti i parametri esamina- miscele presenti nell’ambiente o ne- zione in congeneri e di conseguen- ti, nonché una diversa risposta per gli alimenti. za della tossicità. Pertanto, potreb- le differenti miscele.
Un altro obiettivo della UO 5 è nitoraggio biologico in fluidi o tes- STUDIO DEGLI EFFETTI l’identificazione di biomarcatori di suti umani di EDC quali contami- DELL'ESPOSIZIONE suscettibilità individuale alle moleco- nanti alogenati persistenti (PCB, PROFESSIONALE le di interesse per il Progetto, e di co- diossine), insetticidi clorurati (ad ED AMBIENTALE AD AGENTI me questo possa essere influenzato esempio, lindano, dieldrin, DDT) CHIMICI DI SINTESI INTERFERENTI CON LA FUNZIONALITÀ TIROIDEA: ETILENBISDITIOCARBAMATI (UO 7) Responsabile: A. Olivieri, ISS. Collaborazioni interne: M. Sorcini. Collaborazioni esterne: M.T. Me- chi, ASL Firenze; L. Chiovato, Uni- versità di Pisa Obiettivo delle UO 7 e UO 8 è la valutazione dei potenziali effetti sulla funzione tiroidea in seguito al- l’esposizione a EDC. In tale ambi- to, infatti, i dati in letteratura sono dalla modulazione metabolica da par- e metalli (speciazione di composti gravemente carenti, nonostante il te di xenobiotici quali i PCB. È stata di arsenico, mercurio, piombo e crescente rilievo dei disturbi tiroi- pertanto avviata, in collaborazione stagno); infatti, anche taluni com- dei come problema di sanità pub- con la UO 7, l’identificazione dei ci- posti metallici vengono considera- blica. Inoltre, va verificata la possi- tocromi (CYP) responsabili della for- ti da numerosi autori come poten- bile maggiore suscettibilità a EDC mazione di etilene tiourea (ETU), il ziali EDC. In prospettiva, potrà tireostatici delle popolazioni che vi- metabolita tossico del mancozeb, un venire allestita una banca di cam- vono in aree con carenza subclinica pesticida largamente utilizzato in vi- pioni biologici. di iodio, e comprendono anche re- ticoltura. L’azione endocrina a livello Al momento è in corso la colla- gioni italiane come la Toscana. tiroideo di tale pesticida è ben nota, borazione con la UO 2 sui livelli di Tra le molecole che, almeno in così come è noto che la formazione esposizione a EDC in pazienti con studi sperimentali, hanno uno spe- di ETU è mediata dal P450 epatico. patologie su base endocrina. cifico effetto sulla tiroide vi è Al momento non è noto però quale Sono inoltre in corso in- la ETU (UO 5), metabolita CYP sia responsabile della bioattiva- dagini su tre comune ai fungi- zione nell’uomo, e se livelli diversi gruppi di sogget- cidi agricoli eti- dovuti a polimorfismi metabolici nel- ti in Lombardia: Gli EDC lenbisditiocarba- la popolazione esposta possano de- lavoratori dell’in- possono essere presenti mati (EBDC). Al terminare diversa suscettibilità all’a- dustria siderurgi- come miscele complesse fine di studiare i zione endocrina del mancozeb. ca (esposizione a nell’ambiente possibili effetti metalli e orga- e negli alimenti dell’esposizione VALUTAZIONE noalogenati, tra professionale e DELLA ESPOSIZIONE (UO 6) cui diossine); ex ambientale a addetti alla pro- ETU sulla fun- Responsabile: A. Di Domenico, duzione di PCB; persone zionalità tiroidea, è stato iden- Vol. 14 - n. 12 - Dicembre 2001 ISS. Collaborazioni interne: A. con assunzione alimentare di tificato un comune toscano a for- Menditto, L. Turrio Baldassarri, S. PCB elevata e avvenuta in tempi te vocazione vinicola e con un in- Caroli, A. Di Muccio. Collabora- contenuti (accidentale). Su tali sog- tenso utilizzo di EBDC, in partico- zioni esterne: P. Apostoli, Universi- getti, oltre al monitoraggio biologi- lare di mancozeb. In collaborazione tà di Brescia co dell’esposizione, verranno valu- con l’ASL di Firenze, viene effettua- tati indicatori clinici, tra cui anche ta una completa anamnesi ambien- Obiettivo della UO 6 è la col- il bilancio degli steroidi e, in colla- tale (comprese tecniche di coltiva- laborazione con le UO impegnate borazione con la UO 7, marcatori zione, quantitativi di prodotti fito- in studi clinici, assicurando il mo- di funzionalità tiroidea. sanitari utilizzati, metodi di tratta-
mento): l'esposizione nella fase di ri- Come già accennato anche l’atti- dotto risultati quali l’identificazione entro è ritenuta quella a maggior ri- vità della UO 8 si incentra sulla va- di possibili parametri critici per la schio, in quanto il tempo di esposi- lutazione di possibili effetti in segui- valutazione del rischio di EDC sele- zione è generalmente più lungo ri- to a esposizione lavorativa a una zionati (3-5); approcci e para- spetto alla fase di trattamento. Inol- sostanza potenzialmente tireo- metri, quali ad esempio, il tre, è stato accertato che si pone una statica, lo stirene, TTP, per lo stu- maggiore attenzione alla protezione nelle aziende im- dio della salute ri- durante la distribuzione che non nel pegnate nella la- Il Progetto si propone produttiva in rientro in coltura, in quanto la per- vorazione di ve- di produrre modelli gruppi esposti (6, cezione del rischio connesso a que- troresine. Nella e strategie per valutare 7); marcatori di sta fase da parte degli addetti è mol- fase attuale sono i rischi sanitari da EDC suscettibilità per to ridotta. L’esposizione viene valu- state selezionate e patologie su base tata su una coorte di addetti all’agri- contattate aziende endocrina (8). coltura: a) indirettamente, median- (Provincia di La Lo sviluppo te questionario (attività lavorativa, Spezia) nelle quali lo stirene ulteriore del Progetto dovrà ba- stili di vita e abitudini alimentari, viene regolarmente utilizzato nel ci- sarsi sul potenziamento dell’aspet- uso domestico di pesticidi); b) di- clo di produzione ed è stata effettua- to interdisciplinare, in modo da rettamente, mediante monitoraggio ta un’anamnesi patologica remota e produrre, nel corso e al termine del- biologico (ioduria, livelli urinari di lavorativa per reclutare i soggetti sot- le attività, modelli e strategie per va- ETU) in varie fasi delle attività agri- toposti a esposizione cronica allo sti- lutare i rischi sanitari da EDC sia cole che prevedono l’uso di EBDC. rene. L’inserimento dei soggetti nel nell’ambito della regolamentazione In un sottogruppo della coorte iden- gruppo “esposti” è stata confermata delle sostanze chimiche che in quel- tificata vengono valutati biomarca- mediante misurazione dei metaboli- lo della sorveglianza di popolazioni tori di effetto (pannello biochimico ti urinari dello stirene (acido man- potenzialmente esposte. di funzionalità tiroidea, autoanti- delico e acido fenilgliossilico). È sta- corpi) e viene effettuato un esame ta infine messa a punto l’organizza- Riferimenti bibliografici obiettivo clinico. zione pratica del lavoro, compreso 1. Stazi AV, Mantovani A. Notiziario Lo studio si estende anche alla l’allestimento di un ambulatorio mo- Ist Super Sanità 2001; 14 (2): 13-5. esposizione residenziale, con parti- bile per la valutazione morfofunzio- 2. Traina ME, Urbani E, Rescia M, et al. Rapporti ISTISAN 01/3 2001; 59 p. colare riguardo ai bambini in età nale della ghiandola tiroidea: i para- 3. Mantovani A, Macrì C, Ricciardi C, scolare. Al momento vengono rac- metri considerati comprendono io- et al. Toxicology Letters 2001; 116 colti dati su stili di vita, abitudini duria, pannello biochimico di fun- (Suppl. 1): 88. alimentari e un’anamnesi familiare zionalità, autoanticorpi, ecografia, e 4. Spanò M, Cordelli E, Eleuteri P, et e personale rivolta all’identificazio- infine agoaspirazione di eventuali al. Toxicology 2001; 164: 125. 5. Luconi M, Bonaccorsi L, Forti G, et al. ne di disturbi attuali e pregressi a noduli tiroidei. Mol Cell Endocrinol 2001; 178: 39-45. carico della tiroide, come base per 6. Petrelli G, Figà-Talamanca I, Tro- successive indagini mirate. CONCLUSIONI peano R, et al. Europ J Epidemiol I dati preliminari evidenziano 2000; 16: 391-3. elevate concentrazioni di ETU so- Nel suo primo anno di attività, 7. Petrelli G, Figà-Talamanca I, Taggi F. Central Europ J Occupat Environ prattutto nella fase di rientro in col- oltre alla messa a punto di approcci Med 2000; 6: 265-71. tura, che viene quindi confermata metodologici sia sperimentali che 8. Masi L, Becherini L, Gennari L, et come la fase a maggiore rischio di clinici e al consolidarsi delle intera- al. J Clin Endocrinol Metab 2001; esposizione. zioni fra le UO, il Progetto ha pro- 86: 2263-9. In brief EFFETTI DELL'ESPOSIZIONE Human exposure to endocrine disrupting chemicals and reproductive health CRONICA ALLO STIRENE Vol. 14 - n. 12 - Dicembre 2001 SULLA GHIANDOLA TIROIDEA Endocrine Disrupting Chemicals (EDC) are a growing public health con- cern, especially considering both widespread exposure and potentially en- E SULL'EQUILIBRIO hanced susceptibility of children. Since 2000 the Italian Health system supports ORMONALE TIROIDEO (UO 8) a pilot interdisciplinary project on risk evaluation of EDC. The activities focus on a) in vivo/in vitro toxicological studies on agrochemicals and industrial com- Responsabile: A. Pinchera, Uni- pounds, investigating endpoints relevant to fertility and reproductive develop- versità di Pisa. Collaborazioni in- ment; b) epidemiological studies on selected groups with b.1) occupational terne: L. Chiovato, F. Santini. Col- exposures to EDC (including thyrostatic compounds) or b.2) endocrine-related disturbances. Outcomes will improve strategies for risk assessment as well as laborazioni esterne: A. Olivieri, M. for monitoring health status of exposed and/or susceptible groups. Sorcini, ISS
Studi dal territorio 500 Campania LESIONI DA FUOCHI Provincia di Napoli D’ARTIFICIO 400 A partire dal 1992-93 nella Numero di casi provincia di Napoli e dal 1995-96 300 in tutta la Campania, è stata svol- ta una sorveglianza, presso i Pron- 200 to Soccorso (PS), per descrivere la frequenza e la gravità delle lesio- 100 ni prodotte da fuochi d’artificio, 0 nel periodo cha va dal 24 dicem- 92-93 93-94 94-95 95-96 96-97 97-98 98-99 99-00 00-01 bre al 6 gennaio. Per ogni inci- Anni dente, dovuto a fuochi d'artificio, sono stati rilevati sia dai registri di PS che da quelli del posto di Poli- Figura 1 - Incidenti da fuochi d’artificio dal 1992-93 al 2000-01 per la zia la data, l'ora di arrivo, l'età e il provincia di Napoli e la regione Campania sesso di ogni infortunato, il co- mune di residenza, la durata del- 140 nel resto della regione. La Complessivamente i bambini sotto la prognosi, la sede e il tipo della maggior parte degli arrivi al PS (il i 14 anni hanno rappresentato il lesione (1). 79%) è stata registrata la sera del 39% degli infortunati. Il rapporto Nella Figura 1 sono riportati gli 31 dicembre e a Capodanno. In maschi:femmine è stato pari a 9: 1. andamenti degli incidenti, per la questi due giorni il 51% degli arri- La sede e il tipo delle lesioni sono provincia di Napoli nel periodo vi al PS è stato registrato tra la mez- riportati in Tabella. 1992-2001 e per la regione Cam- zanotte e le due del mattino del 1° Le regioni del corpo più colpite pania nel periodo 1995-2001. gennaio, mentre un ulteriore incre- sono state le mani, prevalente- Per Napoli, nel 1992-93 si veri- mento si è avuto durante la matti- mente la destra, il viso e gli occhi. ficarono circa 350 casi; l’anno suc- na. Alla mezzanotte sono stati col- Le lesioni più frequenti: contusioni, cessivo si osservò una forte ridu- piti soprattutto gli adulti, mentre ustioni e lacerazioni. zione che fu attribuita alla conco- nella mattinata del 1° gennaio si Sono state registrate 9 ustioni sono infortunati prevalentemente i di terzo grado, 47 casi di sfacelo Inserto BEN - Notiziario ISS Vol. 14 - n. 12 - Dicembre 2001 mitanza di più fattori: in particola- re un fortissimo temporale si ab- bambini (Figura 2). L’andamento traumatico di mani e due del bulbo batté sulla città e una maggiore della curva è stato simile durante oculare, 16 amputazioni di dita o quantità di fuochi illegali fu seque- tutti gli anni studiati, anche se il se- mani; inoltre, una persona ha subi- strata dalle forze dell’ordine (2). condo picco è andato via via ridu- to un trauma cranico con conse- Nel 1994-95 gli incidenti au- cendosi (3). guente coma e un’altra è stata fe- mentarono nuovamente, ma da Sono state vittime di infortuni rita da arma da fuoco. allora è stata registrata una co- persone di tutte le età: da uno a ot- Per quanto riguarda la gravità stante diminuzione, che è giunta tantatré anni e il gruppo più colpi- delle lesioni, 80 persone (28%) so- al -47% nel 1998-99. Questa to è stato quello dei preadolescen- no state ricoverate in ospedale con tendenza è stata interrotta dal- ti tra 10 e 14 anni, con il 24,5%. prognosi che andavano da 1 a 40 l’incremento osservato negli ulti- mi due anni, in cui sono stati rile- Elvira Lorenzo, Antonio Barrecchia (Osservatorio Epidemiologico regione Cam- vati, rispettivamente, 184 e 150 pania) e Paolo D’Argenio (Laboratorio di Epidemiologia e Biostatistica, ISS). Han- incidenti nella provincia di Napo- no collaborato: Michela Cioffi (Servizi di Epidemiologia e Prevenzione delle ASL li (251 e 290 in Campania). della Campania) e i responsabili dei Servizi di Epidemiologia e Prevenzione delle Nel periodo 24 dicembre 2000 ASL della Campania: Crescenzo Bove (CE1), Annalisa Caiazzo (SA1), Rosa Ca- e 6 gennaio 2001, sono stati rile- stiello (SA3), Annarita Citarella (BN), Maria Antonietta Ferrara (AV2), Fran- vati complessivamente 290 casi di co Giugliano (NA5), Giovanni Morra (NA4), Carmelo Padula (AV1), Antoni- incidenti da fuochi d’artificio: 150 no Parlato (NA2), Rocco Parrella (SA2), Filomena Peluso (NA3), Andrea Si- residenti nella provincia di Napoli, monetti (NA1), Maria Luisa Trabucco (CE2)
te dei fenomeni, a quelli apparen- temente modesti da un punto di vi- sta concettuale, in particolare la 80 sorveglianza dei fenomeni. Bambini Entrambi i livelli sono impor- 60 Adulti tanti; tuttavia, spesso si tende a di- Numero di casi menticare come la sorveglianza 40 epidemiologica possa portare a ri- sultati di grande interesse per la sa- nità pubblica. 20 Questo è avvenuto nel caso del monitoraggio degli incidenti 0 da fuochi d’artificio tra Natale e (h) 1 4 7 10 13 16 19 22 1 4 7 10 13 16 19 22 l’Epifania, che si è svolto, a parti- re dal 1992, a Napoli. La rileva- 31 dicembre 1 gennaio zione, infatti, ha mostrato come gli incidenti degli adulti fossero concentrati a ridosso della mez- zanotte del 31 dicembre, mentre Figura 2 - Confronto degli arrivi al Pronto Soccorso di Napoli per ora di arri- gli incidenti dei bambini accade- vo (2000-01) vano prevalentemente nel corso della mattinata successiva. Il fatto Tabella - Sede e tipo delle lesioni da fuochi d’artificio (Campania 2000-01) può sembrare banale, ma prima della sorveglianza nessuno lo ave- Regione corporea n. (%)* Tipo di lesione n. (%)* va rivelato. Una rapida analisi dei dati mo- Mano destra 114 (39%) Contusione 93 (32%) strava che nei bambini gli inciden- Mano sinistra 65 (22%) Ustione 1° grado 88 (30%) ti erano legati generalmente a fuo- Viso 84 (29%) Ustione 2° grado 68 (23%) chi d’artificio inesplosi, che se riac- Occhio destro 37 (13%) Ustione 3° grado 9 (3%) cesi deflagravano con facilità. Occhio sinistro 36 (12%) Lacerazione 68 (23%) Sulla base di queste informa- Arto superiore 31 (11%) Frattura 18 (6%) Arto inferiore 39 (14%) Sfacelo traumatico 49 (17%) zioni, negli anni successivi, sono Orecchio 6 (2%) Amputazione 16 (6%) state intraprese numerose azioni: Altra sede 4 (1%) Altra lesione** 13 (4%) dal ripulire le strade dai fuochi ine- splosi nelle prime ore della mattina Totale casi 290 - Totale casi 290 - del 1° gennaio, alla diffusione di specifiche raccomandazioni ai ge- (*) La somma delle percentuali è superiore a 100 perché potevano essere colpite più regioni cor- nitori, all’intensificazione dei se- poree e più tipi di lesioni potevano essere riportate per una stessa persona questri di fuochi illegali. La conse- (**) Tra le altre: ferita da arma da fuoco, scoppio bulbo oculare, perforazione timpanica, trauma cranico seguito da coma guenza di questi semplici provvedi- Inserto BEN - Notiziario ISS Vol. 14 - n. 12 - Dicembre 2001 menti, nati dalla collaborazione tra giorni. Le persone con prognosi su- amplificato il sentimento di attesa epidemiologi, giornalisti, forze di periore a 10 giorni erano 66, di que- che si risolve nel rito collettivo dei polizia, medici ospedalieri, nettez- ste 25 (9%) hanno avuto una pro- fuochi di Capodanno. za urbana, funzionari comunali e gnosi superiore a 20 giorni. La pro- operatori scolastici, è stata la ridu- gnosi è stata riservata per la ripresa Riferimenti bibliografici zione di questa sorta di “micro-epi- della funzionalità per 25 persone 1. D'Argenio P, Palumbo F, Saccone F, et demia” di inizio anno: nella sola (9%), e per una persona è stata di- al. MMWR 1993; 42: 201-3. Napoli, il numero di serie lesioni era chiarata una riserva quo ad vitam. 2. D'Argenio P, Cafaro L, Santonastasi F, et sceso al punto più basso nel 1998 In Campania, nel 1999-2000 e al. Am J Public Health 1996; 86(1): 84-6. con 7 amputazioni e/o sfaceli trau- 2000-01 è stato osservato un in- 3. D’Argenio P, Cafaro L, Palumbo, et al. matici, sebbene dal 1999 sia nuo- Medico e Bambino 1998; 1: 35-9. cremento degli infortuni da fuochi vamente aumentato fino a rag- 4. D’Argenio P. (comunicazione per- d’artificio. Tale incremento inter- sonale). giungere i 35 nel 2000, come ri- rompe un trend in diminuzione che flesso dell’andamento epidemico sembrava destinato a ridurre il ca- Il commento generale (4). rico di sofferenze, disabilità e lutti Franco Taggi Gli incrementi osservati negli per i festeggiamenti legati alle fe- Laboratorio di Epidemiologia e Biosta- ultimi due anni sono preoccupan- stività natalizie e al Capodanno. tistica, ISS ti e dimostrano che è necessario Questa interruzione del trend L’epidemiologia opera a livelli perseverare nella sorveglianza e positivo, è verosimilmente correla- diversi, da quelli nobili, dove si en- nell’applicazione delle misure pre- ta al passaggio di millennio che ha tra nel merito della struttura laten- ventive.
venzione della regione Veneto. An- sentatività del sistema, sono stati nualmente viene prodotto un rap- valutati quali fattori, indipendente- porto descrittivo sull’andamento mente dagli altri, si associano con SENSIBILITÀ delle nuove diagnosi dell’infezione, una maggiore o minore probabilità E RAPPRESENTATIVITÀ pubblicato su Internet e spedito a di inclusione nel sistema di sorve- DEL SISTEMA tutte le strutture di afferenza. glianza AIDS e in quello HIV attra- DI SORVEGLIANZA Per valutare a quale grado il si- verso un modello di regressione lo- DELL’HIV IN VENETO stema è stato capace di rivelare tut- gistica (4). te le nuove infezioni (sensibilità) e se Nel modello sono stati conside- La sindrome da immunodeficien- la probabilità di essere rilevati diffe- rati il fattore di rischio (omosessua- za acquisita (AIDS) rappresenta lo sta- risce tra i diversi gruppi a rischio del- le, eterosessuale, uso iniettivo di dio di malattia conclamata dell’infe- la popolazione (rappresentatività), è droghe, altro fattore non noto), il zione da virus dell’immunodeficienza stato eseguito uno studio basato sul sesso, l’età e l’anno di diagnosi di umana (HIV). Fino a oggi, il monito- confronto dei dati ottenuti tramite AIDS. Nella Tabella sono indicati i raggio dell’epidemia da HIV si è ba- la sorveglianza con i dati del Regi- valori degli odds ratio (OR) e i rela- sato sulla sorveglianza dei casi di stro AIDS del Veneto (2, 3). tivi intervalli di confidenza (IC). AIDS. I sistemi di sorveglianza basati Dai risultati si evidenzia che nel sulla notifica dei casi di AIDS forni- METODI DISPONIBILI sistema sono sottorappresentati gli scono tuttavia un’immagine postici- individui più anziani (rispetto ai più pata, a causa del lungo e variabile pe- Al 31 dicembre 2000 sono sta- giovani), coloro che si infettano at- riodo di incubazione dell’AIDS (me- ti riportati 3 116 casi di AIDS e traverso comportamenti sessuali diana di circa 10 anni) e dell’ulterio- 6 516 diagnosi di infezione da HIV. (rispetto ai tossicodipendenti) e co- re allungamento del periodo di incu- L’analisi è stata ristretta ai casi dia- loro a cui è stata fatta la diagnosi di bazione osservato dopo l’introduzio- gnosticati a partire dal 1989 (data AIDS prima del 1993 (rispetto alle ne di terapie antiretrovirali combina- di attivazione piena della sorve- diagnosi più recenti). A partire dal te. Questo ha quindi favorito lo svi- glianza HIV), residenti nel Veneto, 1995, nella scheda AIDS viene in- luppo di sistemi di sorveglianza delle di età superiore ai 14 anni. In que- dicata anche la data della prima diagnosi di infezioni da HIV. sto modo si ottengono 1 915 casi diagnosi di HIV, per cui è stato pos- La regione Veneto aderisce al nel Registro AIDS e 5 416 casi nel sibile introdurre nel modello il tem- Registro nazionale AIDS dal 1982, e Registro HIV. po intercorso tra le due date. È ha istituito un proprio sistema di Attraverso l’incrocio dei due re- emerso che sono sottorappresen- sorveglianza per l’infezione da HIV gistri risulta che 1 245 soggetti so- tati nel sistema i casi per i quali la dalla primavera del 1988. A segui- no stati notificati a entrambi gli ar- diagnosi di AIDS è avvenuta entro to della Delibera regionale del 2 chivi; 670 casi invece, sono presenti sei mesi dalla data del primo test febbraio 1988 tutte le strutture nell’archivio AIDS e non nell’archi- (OR = 0,2 IC95%: 0,1-0,3). pubbliche che effettuavano test dia- vio HIV: 94 di questi, pur residenti È stata poi valutata la concor- gnostici per l’HIV alla popolazione in Veneto, sono in cura presso danza (mediante la statistica Kap- generale quali i Sert, i Gruppi C strutture extraregionali dove, pro- pa) sul fattore di rischio riportato (Servizi di screening in anonimato), babilmente, hanno anche effettua- nei due diversi sistemi, in modo da i Reparti malattie infettive, i Servizi to il test. Rimangono quindi 576 stimare il grado di accuratezza con Inserto BEN - Notiziario ISS Vol. 14 - n. 12 - Dicembre 2001 di igiene pubblica, per un totale di casi nell’archivio AIDS non presen- cui il sistema di sorveglianza HIV oltre 150 strutture, sono state invi- ti nell’archivio HIV. riporta tale importante dato (5). tate a raccogliere dati secondo una L’analisi è stata anche stratificata procedura standardizzata (1). Le in- SENSIBILITÀ per periodo di diagnosi di AIDS () formazioni, raccolte dai medici del- 1992, 1993-1995, * 1996). Il va- le singole strutture (centri di affe- La sensibilità del sistema HIV è lore della statistica si mantiene so- renza) durante il counselling pre- stata stimata come rapporto tra le stanzialmente costante, attorno al test mediante un’apposita scheda, persone incluse in entrambi i registri 70%. Per i casi diagnosticati pri- prevedono un codice identificativo, sul totale delle persone incluse nel ma del 1992, il Kappa è stato pa- i comportamenti a rischio per l’in- Registro AIDS. La sensibilità del si- ri a 73,3%, per il periodo 1993-95 fezione da HIV, la data, il luogo e il stema è risultata 68% (1 245/1 821), il Kappa è stato 66,8% e per il pe- risultato del test, nonché l’unità sa- con una sottonotifica del 32%. riodo successivo al 1995 è stato nitaria locale di appartenenza. Il ri- 68,7%. È da notare che la non sultato del test sierologico viene RAPPRESENTATIVITÀ concordanza si verifica per i casi considerato positivo quando viene classificati nel Registro AIDS come confermata al Western-blot una Al fine di verificare se esistono “trasmissione sessuale” e nella reattività al test Elisa. I dati cartacei vizi di rilevazione che possono in sorveglianza HIV come “non de- sono poi spediti ai Servizi di igiene qualche modo inficiare la rappre- terminato”. pubblica e trasferiti su supporto ma- gnetico al Registro regionale, situa- Federica Michieletto, Cinzia Piovesan e Giovanni Gallo (Servizio di epidemio- to presso la Direzione per la pre- logia e sanità pubblica, Direzione per la prevenzione - Regione Veneto)
Tabella - Associazione multivariata di alcuni fattori con la notifica sia al Re- tesi che questo rapporto rimanga gistro AIDS che al Registro HIV (Veneto 1989-2000) costante per le diagnosi di HIV, la stima per l’Italia sarebbe di 146 154 OR IC 95% (9 500/0,065). Questa stima di inci- Fattore di rischioa denza cumulativa è comunque una Omosessuale 0,6 0,4 - 0,8 stima conservativa dato che non Eterosessuale 0,6 0,4 - 0,8 tiene conto delle infezioni non an- Altro fattore di rischio 1,3 0,4 - 3,6 cora diagnosticate. Etàb La validità delle stime sopra ri- ) 30 1,7 1,3 - 2,3 portate sono condizionate dalle 31-40 1,9 1,5 - 2,5 due assunzioni di base (sensibilità corretta e omogeneità tra Veneto Anno di diagnosic e resto d’Italia). La sensibilità sti- ) 1992 0,6 0,5 - 0,8 mata può essere distorta se la no- 1993-1995 1,5 1,1 - 1,9 tifica dei casi ai due sistemi non è Sessod indipendente (8). È quindi auspi- Femminile 0,8 0,6 - 1,1 cabile che vengano effettuati in- croci con altre fonti esistenti (regi- (a) Serie di riferimento: uso iniettivo di droghe (OR = 1) stro nominativo cause di morte e (b) Serie di riferimento: età > 40 (OR = 1) (c) Serie di riferimento: anno di diagnosi > 1995 (OR = 1) dimissioni ospedaliere), ottenendo (d) Serie di riferimento: maschi (OR = 1) così stime che tengano conto del- la dipendenza tra le fonti (8). Ri- CONCLUSIONI per la valutazione del funziona- guardo all’omogeneità, stime con- mento e della sensibilità della sor- sistenti sono state ottenute col si- La valutazione del sistema di veglianza HIV. stema di sorveglianza della provin- sorveglianza dell’HIV in Veneto at- L’analisi mostra che oltre il 30% cia di Modena e la regione Lazio tuata ricorrendo al confronto con dei casi AIDS non sono stati ripor- (dati non pubblicati). l’archivio dell’AIDS permette di tati come HIV. In particolare, c’è concludere che il sistema presenta una maggiore probabilità di non es- Riferimenti biliografici una sottonotifica di circa il 30%; sere riportati al sistema HIV per le 1. Regione del Veneto - Giunta Re- tuttavia i casi che non vengono se- persone che scoprono la loro siero- gionale. Sistema di sorveglianza re- gnalati riguardano spesso persone positività al momento dell’AIDS, e gionale AIDS. Veneto documenti, se- infettate attraverso comporta- per quelle a rischio sessuale. La sot- rie ULSS; novembre 1988. menti sessuali o che hanno avuto tonotifica dei casi a trasmissione 2. Teutsch SM, Churchill RE. Principles and Practice of Public Health Surveil- la diagnosi di HIV in tempi molto sessuale è suggerita anche dalla lance. Oxford University Press; 2000. vicini alla diagnosi di Aids. Un’a- concordanza tra i fattori di rischio 3. Klevens MR, Fleming PL, Li J, et al. The nalisi più accurata del sistema sa- riportata nei due sistemi dove mol- Completeness, Validity and Timeliness rebbe probabilmente possibile uti- ti casi a rischio non noto come HIV of AIDS Surveillance Data. Elsevier Sci- lizzando altri archivi, quali le di- sono poi segnalati con rischio ses- ence Inc.; 2001. missioni ospedaliere o il registro di suale quando l’AIDS è conclamato. 4. Hosmer DW, Lemeshow S. Applied logistic regression. John Wiley and Inserto BEN - Notiziario ISS Vol. 14 - n. 12 - Dicembre 2001 mortalità. Questi risultati ci permettono di Sons, Inc.; 1989. fare due considerazioni: evidenziare 5. Pezzotti P, Piovesan C, Rezza G, et al. Il commento la necessità di una ricognizione pres- Int J Epidemiol 1997; 26(6):1352-8. Patrizio Pezzotti so i centri segnalatori per meglio de- 6. European regional consultation on Laboratorio di Epidemiologia e Biosta- finire le ragioni della mancata notifi- the introduction of second-genera- tistica, ISS tion HIV surveillance guidelines. ca; evidenziare una sottostima im- World Health Organization; 2001. La sorveglianza delle diagnosi portante del fenomeno HIV, soprat- 7. Aggiornamento dei casi di AIDS noti- da HIV è diventata cruciale con l’in- tutto per il rischio sessuale. ficati in Italia al 30 giugno 2001. No- troduzione di trattamenti efficaci, Con questi dati si può fare una tiziario Ist Super sanità 2001; 14(Sup- che riducendo la morbosità hanno stima della dimensione del feno- pl 1). ulteriormente allungato l’incuba- meno HIV in Italia. Innanzitutto, se 8. Chao A, et al. Statist Med 2001; 20: 3123-57. zione dell’AIDS e limitato notevol- la sensibilità del sistema HIV in Ve- mente la sorveglianza dell’AIDS. In neto è del 68% questo vuol dire Italia, nonostante le indicazioni del- che alle oltre 6 500 diagnosi ripor- Donato Greco, l’Organizzazione Mondiale della Sa- tate al 31 dicembre 2000 bisogne- Nancy Binkin, Paolo D’Argenio nità (6) non esiste una sorveglianza rebbe aggiungerne altre 3 000, per nazionale delle diagnosi di HIV e so- un totale di circa 9 500 infezioni cu- Comitato editoriale BEN lo alcune regioni e qualche provin- mulative diagnosticate dall’inizio cia ne hanno istituito una propria. dell’epidemia. Dato che il Veneto Full English version is available at: Il controllo crociato tra AIDS e HIV ha riportato circa il 6,5% dei casi di www.ben.iss.it in Veneto fornisce dati importanti AIDS segnalati in Italia (7), nell’ipo- e-Mail: ben@iss.it
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