DIO NON SI STANCA MAI DI PERDONARE - Suore Salesie

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DIO NON SI STANCA MAI DI PERDONARE - Suore Salesie
ANNO LVI - N. 4 - 2018 - Bollettino della Congregazione delle Suore Salesie PD - POSTE ITALIANE SPA - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003 (conv. in L.27/2/2004 N. 46) art. 1 comma 2 e 3 NE/PD

                    DIO NON SI STANCA MAI
                            DI PERDONARE
Vita della Chiesa                                            Missioni

Le Salesie riaprono la Chiesa                                Madre Paola e suor Marina
“San Giovanni Battista”                                      in Ecuador!
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DIO NON SI STANCA MAI DI PERDONARE - Suore Salesie
Sommario

		         Vita della Chiesa
 3.        Lettera di suor Paola Contin
 4.        Il “grido” dei poveri nella Giornata Mondiale
 5.        La collera fa come il serpente...
 7.        Nell’attesa della Tua venuta
 9.        Le Salesie riaprono la Chiesa “San Giovanni Battista”
11.        Il dono della chiamata
12.        Chiamati a seguire Gesù povero

   		 Beata Liduina
13. Omelia festa Beata Liduina
14. Anche oggi in mezzo a noi!
15. Sempre con noi!
16. I Vasa Cantorum e Liduina Story
18. Testimonianze
19. Beata Liduina proteggici!                                                                   NATALE SEI TU
		 Cara Redazione
20.        “Casa Sant’Antonio” (Tesouro, Brasile)
                                                                                    Natale sei tu quando decidi di nascere ogni giorno
                                                                                          e lasciare entrare Dio nella tua anima.
		         Dalle Comunità                                                        L’albero di Natale sei tu quando resisti vigoroso ai venti
22.        Alla scoperta della Villa di Adriano
23.        Grande festa per i nonni                                                             e alle difficoltà della vita.
24.        Mostra fotografica “bambini di ieri... bambini di oggi”
                                                                                      Gli addobbi di Natale sei tu quando le tue virtù
      		   Missioni                                                                       sono i colori che adornano la tua vita.
25.        Nasce il piccolo Gesù
26.        Madre Paola e suor Marina in Ecuador
                                                                                   La campana di Natale sei tu quando chiami e cerchi
28.        Inaugurazione dell’anno delle vocazioni
                                                                                                         di unire.
29.        Giovani postulanti raccontano...
30.        “Maestro dove vai?” – “Vieni e vedrai”
                                                                                Sei anche la luce del Natale quando illumini con la tua vita
31.        Il laico salesio è chiamato alla testimonianza
32.        Chi parte resta e resta parte                                              il cammino degli altri con la bontà, l’allegria,
                                                                                                      la generosità.
		  Nella luce di Dio
33. I nostri defunti                                                                 Gli angeli di Natale sei tu quando canti al mondo
                                                                                       un messaggio di pace, di giustizia, d’amore.
                                                                                    La stella di Natale sei tu quando conduci qualcuno
                                                                                                all’incontro con il Signore.
                                                                                       Il regalo di Natale sei tu quando sazi di pane

ANNO LVI - N. 4 - 2018
                                                                                                    chi ti sta a fianco.
Bollettino trimestrale per la Congregazione delle Suore Salesie - PD
Direttore Responsabile: Mimmo Vita                                               Tu sei la notte di Natale quando umile e cosciente ricevi
Direzione e Amministrazione:
Corso Vittorio Emanuele II, 172 - 35123 Padova
Tel. 049.8801355 - 8801433 Fax 049.8801426                                           nel silenzio della notte il Salvatore del mondo.
mail: salesrivista@salesie.it web: www.salesie.it CCP 15278351
POSTE ITALIANE SPA - Sped. in abb. post. D.L. 353/2003                           Gli auguri di Natale sei tu quando perdoni e ristabilisci
(conv. in L.27/2/2004 N. 46) art. 1 comma 2 e 3 NE/P
Aut. Trib. PD n. 245 del 5 Novembre 1963
                                                                                               la pace anche quando soffri.
STAMPA e GRAFICA: Grafiche Erredici Srl - Padova

Ai sensi del D.L. n. 196/2003 si garantisce la massima riservatezza dei         Un buon Natale a tutti coloro che assomigliano al Natale.
dati personali forniti dai lettori a Vita Salesia e la possibilità di richie-
derne la rettifica o la cancellazione.
                                                                                                                                Papa Francesco
DIO NON SI STANCA MAI DI PERDONARE - Suore Salesie
Vita della Chiesa

Carissimi sorelle e amici di Vita Salesia,

          l’avvicendarsi delle stagioni, così pure il ritorno annuale delle varie Feste, special-
mente quelle che celebriamo in questi giorni: Natale, Capodanno, Epifania… e i nostri stessi
compleanni…ci portano inevitabilmente anche a confrontarci con la realtà della VITA e del
suo ineluttabile fluire e volgere al termine; una realtà oggettiva, che rimane, che continua
a sussistere malgrado le informazioni che i nostri mass-media e i vari gerontologi di turno
divulgano (e non solo per informare, naturalmente…).
Sappiamo, infatti, quanti e quali effetti producono certe notizie riguardanti una longevità
che si sposta sempre più in avanti…, sorretta beninteso dai tanti “artifici” messi in atto in
vari ambiti: dalla medicina allo sport, dall’alimentazione all’estetica, etc.  A volte queste in-
formazioni, che hanno ovviamente anche lo scopo di incrementare i guadagni e gli interessi
di vari settori commerciali, possono purtroppo avere un effetto suggestionante pure sulla
nostra vita di cristiani, perfino di consacrati! In modo particolare, di fronte al progressivo
invecchiamento della popolazione europea, e in ispecie dell’Italia, e di conseguenza dinan-
zi all’innalzamento dell’età media anche nei nostri Istituti religiosi (maschili e femminili),
corriamo il rischio, “incoraggiati” dalle notizie sulla durata sempre più lunga della vita, di
crederci costantemente “giovani”, e arriviamo a non sapere più chi sono veramente gli “an-
ziani”! O perlomeno siamo incerti riguardo all’ “esatto” numero di anni (Sessanta? Settan-
ta?...Ottanta?) che coincidono verosimilmente con l’anzianità.
Per i ventenni di oggi chi sono “gli anziani”? E: chi erano “gli anziani” per i ventenni di tre-
quattro decenni fa? Su questo argomento potremmo disquisire ancora a lungo, ma ciò che
mi sembra importante mettere a fuoco all’interno di questo quadro, è il rischio che corriamo
anche noi, cristiani e consacrati/e dinanzi a tante informazioni spesso superficiali e lacu-
nose, ma soprattutto illusorie e fuorvianti, di credere che la vita acquisti o perda valore a
seconda del numero di anni che uno si ritrova guardando l’anagrafe.
“Insegnaci a contare i nostri giorni – invoca il Salmista – e acquisteremo un cuore saggio” (sal
90,12). “Voglio aggiungere vita ai giorni – chiosa E. Bianchi – e non giorni alla vita”.
Per noi credenti, appunto i lunghi giorni e gli anni della vita consistono nel custodire nel
cuore i precetti del Signore; il consiglio e la riflessione sono vita per noi che abbiamo posto
nel Signore tutta la nostra fiducia (cf Proverbi 3,1ss), e consideriamo “vecchiaia” la sventura
di abbandonare il Signore sorgente di acqua viva per scavarci cisterne piene di crepe che non
trattengono l’acqua (cf Geremia 2,13). E in queste “cisterne piene di crepe” di cui parla il
profeta Geremia, possiamo intravedere, care Sorelle e amici, anche i nostri tentativi di af-
fidarci talvolta a promesse di vita vacue e ingannevoli che la mondanità ci offre, promesse
ben lontane dalla speranza certa di Cristo, sceso dal Cielo per dare la vita al mondo; venuto
in mezzo a noi perché abbiamo la vita e l’abbiamo in abbondanza (cf Giovanni 6,33 e 10,10).
È questa la VITA, quella vera, che è puro dono di Dio, e non può quindi essere trattenuta per
sé! È destinata ad essere comunicata, o meglio “travasata”, con l’esempio e la parola, spe-
cialmente alle giovani generazioni di oggi.
“Scusateci - diceva il Papa ai giovani al termine del Sinodo (ottobre ’18) – se anziché aprirvi
il cuore, vi abbiamo riempito le orecchie”.
“Abbiamo bisogno – si leggeva nella Lettera dei giovani alla Chiesa di Padova, in preparazio-
ne al Sinodo – di trovare nelle nostre comunità cristiane, adulti che abbiano incontrato Gesù
e capaci di trasmetterci fiducia nella vita Adulti attraverso cui possiamo riuscire ad assaporare
quanto è bello credere. Adulti che ci accompagnino, che ci aiutino ad orientarci nelle scelte”.
È una bella sfida, Sorelle e amici carissimi, all’inizio di questo nuovo anno del Signore! Cre-
do che valga la pena accettarla e, più che affidarci ai vari “elisir di lunga vita” sponsorizzati
dal ciarlatano di turno, confidare piuttosto in Colui che con l’Incarnazione ha legato indis-
solubilmente la sua Vita alla nostra.

Auguro a me e a tutti voi famiglie e fraternità religiose questa pienezza di Vita che viene
dal Cristo, nato tra noi, e per tutti auspico un Nuovo Anno di tanta pace, serenità e…VITA!

                                                                              Suor Paola Contin
                                                                             Superiora generale

                                                                             Dicembre 2018 Vita Salesia   3
DIO NON SI STANCA MAI DI PERDONARE - Suore Salesie
Vita della Chiesa

Il “grido” dei poveri nella
Giornata Mondiale

O
        rmai ci siamo abituati. C’è una
        “giornata” per tutto. O quasi.
        Occasioni per ricordare, sot-
        tolineare, celebrare. Civili o
        ecclesiali che siano, sono tut-
te sicuramente importanti, e merita-
no, il rilievo che è stato dato loro; il
problema, casomai, è che sommersi
come siamo da ogni genere di ap-
puntamenti anche questa moltitudi-
ne di giornate che sembrano quasi
accavallarsi le une sulle altre rischia
di scivolarci addosso senza lascia-
re traccia. Molte volte, anche, per il
sospetto che dietro questa o quella
ricorrenza ci possa essere una qual-
che retorica stucchevole o una rin-
corsa del “politicamente corretto”
in auge in un determinato momento          Egli mi ama». Perché «la vera novità     farci voce di quei troppi poveri il cui
storico.                                   del Nuovo Testamento – osservava         «grido», ha detto domenica France-
Quando due anni fa, alla fine del          Benedetto – non sta in nuove idee,       sco, è oggi sovrastato «dal frastuo-
Giubileo della Misericordia, Papa          ma nella figura stessa di Cristo, che    no di pochi ricchi, che sono sempre
Francesco decise di istituire la Gior-     dà carne e sangue ai concetti – un       di meno e sempre più ricchi». È «il
nata mondiale dei poveri, non man-         realismo inaudito. Già nell’Antico       grido strozzato di bambini che non
carono le osservazioni in quest’ul-        Testamento la novità biblica non         possono venire alla luce, di picco-
timo senso. Quasi che il Pontefice         consiste semplicemente in nozioni        li che patiscono la fame, di ragaz-
volesse seguire, o dettare, un trend.      astratte, ma nell’agire imprevedibi-     zi abituati al fragore delle bombe
Ma, come Bergoglio ha ricordato lo         le e in certo senso inaudito di Dio.     anziché agli allegri schiamazzi dei
scorso 18 novembre, celebrando la          Questo agire di Dio acquista ora la      giochi. È il grido di anziani scartati e
seconda edizione di questa Gior-           sua forma drammatica nel fatto che,      lasciati soli». È il grido «di chi si tro-
nata, «vivere la fede a contatto coi       in Gesù Cristo, Dio stesso insegue       va ad affrontare le tempeste della
bisognosi è importante per tutti           la “pecorella smarrita”, l’umanità       vita senza una presenza amica. È il
noi. Non è un’opzione sociologica,         sofferente e perduta. Quando Gesù        grido di chi deve fuggire, lasciando
non è la moda di un pontificato, è         nelle sue parabole parla del pastore     la casa e la terra senza la certezza di
un’esigenza teologica. È riconoscer-       che va dietro alla pecorella smarri-     un approdo. È il grido di intere po-
si mendicanti di salvezza, fratelli e      ta, della donna che cerca la dracma,     polazioni, private pure delle ingenti
sorelle di tutti, ma specialmente dei      del padre che va incontro al figliol     risorse naturali di cui dispongono. È
poveri, prediletti dal Signore». Una       prodigo e lo abbraccia, queste non       il grido dei tanti Lazzaro che pian-
sottolineatura importante, anzi fon-       sono soltanto parole, ma costitui-       gono, mentre pochi epuloni ban-
damentale, per non far perdere di          scono la spiegazione del suo stesso      chettano con quanto per giustizia
vista che il tendere la mano verso         essere ed operare. Nella sua morte       spetta a tutti». No, davvero non è
chi ha bisogno, il chinarsi amore-         in croce si compie quel volgersi di      possibile dire che questa Giornata
volmente sul prossimo, è alla fine il      Dio contro se stesso nel quale Egli si   sia il cedimento a una moda passeg-
tratto che distingue i veri cristiani.     dona per rialzare l’uomo e salvarlo      gera, una concessione a una qualche
Come infatti scrisse Papa Ratzinger        – amore, questo, nella sua forma più     logica mondana. È, al contrario, il ri-
nella sua Deus caritas est (elabora-       radicale».                               cordarci sempre, quale sia il punto
ta da una bozza lasciata incompiuta        Non sono possibili fraintendimenti       di discrimine tra l’essere cristiani e
da Giovanni Paolo II), «solo il servi-     né equivoci. Quello che ci viene ri-     il non esserlo.
zio al prossimo apre i miei occhi su       chiesto è un’attenzione che ci iden-
quello che Dio fa per me e su come         tifichi come discepoli di Gesù, per                      Dott. Salvatore Mazza

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     VitaSalesia
          SalesiaDicembre
                 Dicembre2018
                          2018
DIO NON SI STANCA MAI DI PERDONARE - Suore Salesie
Vita della Chiesa

             La collera fa come il serpente…
«La collera… fa come il serpente…, dove riesce a far passare la te-                     passare la testa, fa passare anche il
sta, fa passare anche il corpo». «È meglio respingerla immediata-                       corpo». Con la collera non si scende
                                                                                        mai a compromessi, «anche quando
mente che voler entrare in trattative con essa».                                        ha basi ragionevoli» e sembra utile
                                           (San Francesco di Sales, Filotea, III, 8).   per edificare l’altro. La correzione
                                                                                        che si vorrebbe attuare mediante la
                                                                                        collera, «ha molto meno efficacia di

L’
                                            quei temibili sentimenti di altera-         quella che viene unicamente dalla
          esperienza dell’insorgere         zione. Lo stesso sant’Agostino fu           ragione» (Ibid, VII). «Appena ci si
          di “sentimenti” come la           dell’avviso che «è meglio chiudere          accorge di esser caduto, si deve ri-
          collera, l’ira, la rabbia, la     la porta all’ira […], poiché [essa] en-     parare subito con un atto contrario
          stizza, e degli effetti da        tra come un piccolo germoglio, e in         di dolcezza», in quanto, come dice
          essi provocati, hanno spin-       brevissimo tempo, cresce e diventa          un detto, «la piaga recente si cura
to l’uomo di sempre ad una rifles-          un albero» (Lettera, 38, 2. Cfr. Fil. 8).   meglio» (Ibid, VIII).
sione. Questi stessi sentimenti poi,        La collera bussa sempre alla nostra         Quanto detto fin ora ha senso solo
l’uomo li esperiva anche in Dio (cfr.       porta, tuttavia siamo chiamati a            se il credente non esclude che: la
ad es. Sir 16, 11; Gv 3, 36; Ap 11, 18).    non aprirla. Sulla stessa lunghezza         collera, l’ira, la rabbia e la stizza, ab-
Tuttavia se in Dio l’ira era percepi-       d’onda dell’Ipponate, San Francesco         biano un proprio motivo d’esserci.
ta in funzione pedagogico-politica,         suggerì che quando l’uomo vede              L’uomo collerico trascina con sé una
nell’uomo veniva colta come il frut-        affiancarsi la collera, «è meglio re-       adolescenza mai del tutto superata,
to più autentico della propria fragi-       spingerla immediatamente che vo-            in cui si manifesta una personale re-
lità, pertanto meritevole di un’azio-       ler entrare in trattative con essa»         attività agli stimoli esterni. Egli vi-
ne di contrasto.                            (Ibid, VII), poiché la collera «fa          vrà nella ricerca dell’affermazione
San Francesco, da profondo conosci-         come il serpente…, dove riesce a far        della propria personalità, insicura
tore dell’animo umano e da grande
maestro di vita spirituale qual era,
offrì anch’egli alcune preziose indi-
cazioni sulla collera, tuttora molto
utili. Fece osservare che la collera
sorge nell’uomo «a causa della sua
imperfezione e debolezza», “co-
gliendolo di sorpresa”. La persona,
se vuol essere presente a se stesso
e costruire rapporti sani, deve vive-
re in un permanente stato di vigi-
lanza, e, allo stesso tempo, educarsi
a “fuggire” tutte quelle “occasioni
prossime”, giudicate favorevoli alla
collera. Per san Francesco, dunque,
è meglio «imparare a vivere senza
collera, che volersene servire con
moderazione e saggezza». Se «l’im-
perfezione e la debolezza» saranno
sempre una costante nell’uomo, allo
stesso tempo, la vigilanza e la fuga,
possono essere utili rimedi contro

                                                                                                           Dicembre 2018 Vita Salesia   5
DIO NON SI STANCA MAI DI PERDONARE - Suore Salesie
Vita della Chiesa

e saccente. Prenderne consape-
volezza è l’inizio di un desiderato
percorso educativo di superamento
e, quindi, di padronanza di sé. La
vigilanza prima, e la correzione poi,
costituiscono le armi che un cri-
stiano ha per combatterle, pur nel-
la consapevolezza che esse non si
potranno mai esaurire mediante il
puro esercizio delle qualità umane,
perché per un credente l’azione di
contrasto non potrà essere né sol-
tanto umana né soltanto personale,
ma teologale. L’esercizio delle vir-
tù, presuppone l’intervento della
Grazia. Il superamento di quanto
suscita o fomenta l’insorgere di sen-
timenti come indignazione, sdegno,
violenza, escandescenza, irritazione,
furore, alterazione, bile, non si potrà
attuare se non nella consapevolezza,      affonda nella propria spiritualità,         curezza. Tutti questi attacchi, in una
da una parte, di possedere una natu-      coglie i più futili pretesti per dar sfo-   personalità indifesa emotivamente,
ra fragile, e dall’altra, che essa non    go alle irritazioni represse, a volte       produrranno risposte caratterizzate
è irrimediabilmente chiusa e prigio-      anche con reazioni spropositate. Per        o da ostilità, rabbia, collera, o anche
niera in se stessa. Anche se la natu-     evitare disturbi peggiori, da una par-      dall’indifferenza e refrattarietà. Gli
ra fragile ci accompagnerà sempre,        te si deve evitare di reprimere la col-     effetti di tutto ciò saranno sempre
offrendoci l’opportunità di ricadere,     lera, e dall’altra si deve attuare una      pratici e connessi con il vivere male,
tuttavia essa è soggetta all’azione       prudente educazione finalizzata ad          il soffrire, il tirarsi indietro, l’iso-
della Grazia, la quale, se accolta e      evitare il suo sorgere, dominando o         larsi. Tutti segni di una incapacità
vissuta, congiuntamente al proprio        fuggendo le sue provocazioni. Re-           di franchezza e di disistima di sé, i
sforzo, può progressivamente libe-        primere la collera, comunque, non           quali favoriranno una lettura della
rarla e portarla a un certo grado di      è la stessa cosa che respingerla,           realtà circostante minacciosa, che
perfezione.                               azione questa che, proporzionata            va ripagata con la stessa moneta: la
Il superamento cristiano della col-       alle forze del momento, può essere          minaccia. Esprimere i propri bisogni
lera è dettato da questi essenziali       vissuta anche come semplice “fuga           e i propri diritti, riconoscendo quelli
principi di base. La collera deve es-     dell’occasione prossima”. L’educa-          degli altri, in una costante e pacata
sere avvertita sia come il segnale        zione, finalizzata al respingimento         ricerca di una via mediana, anche
della propria natura alterabile, sia      dei sentimenti come l’ira, la collera       di compromesso, permette di “la-
come il richiamo di qualcosa che in       etc., per un credente è vitale; tutta-      sciare la collera fuori dalla propria
quel momento non va bene. Ciò che         via essa non si esaurirà in un mero         porta”. Dice un proverbio: «La col-
irrita e provoca collera, va ascoltato    esercizio volto a ritrovare nelle for-      lera dell’uomo eccellente dura un
e non represso, né semplicemente          ze interiori, liberate dalle proprie        momento, quella del mediocre dura
controllato. Se bussa alla porta, non     fragilità, la capacità di dominio di sé,    due ore, quella dell’uomo volgare un
si può ignorarla, ma ascoltarla per       ma, come si è visto, nel lasciar agire      giorno e una notte, quella del malva-
lasciarla fuori, senza cadere nella       la Grazia con le proprie forze uma-         gio non cessa mai». Detto ciò, con la
tentazione di servirsene.                 ni. Anche se sollecitati o provocati        collera non dobbiamo farla troppo
L’accoglienza, come la semplice re-       alla collera, si deve «imparare» ad         lunga, ma mostrare grande maturità
pressione sistematica della collera,      evitarla e a farne a meno, cercando         e fede. Il consiglio di san Francesco
senza l’ascolto prudente dei moti-        di non favorire il malumore e la fru-       si fa prezioso: non abbattiamoci mai
vi che l’hanno provocata e, quindi,       strazione che la provocano.                 e rimediano subito a quanto provo-
senza una conseguente e saggia            Sentirsi aggrediti o giudicati in-          cato dall’ira, con un atto uguale e
risoluzione, da una parte rovina i        giustamente, essere sottoposti a            contrario, il che non vuol dire con un
rapporti e la convivenza con gli altri,   competizione o a disistima, speri-          atto “edulcorato” o “mieloso”, ma di
e dall’altra può ingenerare disisti-      mentare l’incoerenza o la carenza           semplice «dolcezza».
ma, depressione, autolesionismo. Il       di onestà, subire l’incompetenza o
malumore, come la contrarietà per         i raggiri, gravano sui temperamenti                           Mons. Luigi Telesca
qualcosa, represso sistematicamen-        fragili in cui albergano: competiti-
te e senza un motivo ascetico che         vità, impazienza, aggressività, insi-

6   Vita Salesia Dicembre 2018
DIO NON SI STANCA MAI DI PERDONARE - Suore Salesie
Vita della Chiesa

Nell’attesa
della Tua venuta

S
       crivo questo articolo sul Na-
       tale quando mancano ancora
       più giorni alla memoria della
       nascita di Gesù. Mi trovo un
       po’ imbarazzato. Ma poi devo
andare in città e vedo che le lumi-
narie sono già accese, nella provin-
cia è presente l’albero di Natale,
alcuni negozi sono già pronti con le
merci in vetrine e trovo la TV che
manda la notizia che le spese nata-
lizie è meglio iniziarle prima.
Sembra quasi che il Natale della
società economica - civile sia già
iniziato. E il nostro?
Certo, prima della nascita di Gesù
tutto si mette in cammino anche
nel Vangelo perché Cesare Augu-
sto ha voluto emettere un editto.
Voleva saper su quante persone
comandava, quanti tributi doveva
spremere a ogni abitante dell’im-
pero. Ma Lui, l’Emmanuele, è lonta-
no da tutto questo. Si sa solo che il     quella di creare vere relazioni con       innocenti.
rischio grande è anche oggi non ci        gli altri. La vera libertà è agapica,     Natale è creare la pace fra gli uo-
sia posto per loro nella casa. Venne      creare relazioni ispirate dall’amo-       mini e non aumentare l’inferno tra
tra i suoi … ma noi vogliamo acco-        re.                                       noi!
glierlo.                                  Gesù è conosciuto da coloro che           Papa Francesco dice che Natale è
Il n. 35 di Gaudete et exsultate ci ri-   vivono un incontro con il Bambino         permettere a Dio di scrivere la no-
corda che esistono delle situazioni       che giace nella mangiatoia. I pasto-      stra storia.
e delle mentalità che falsificano la      ri che vegliano. I magi che cercano.      Perché il Signore sia Dio con noi oc-
vita di santità, essere nello stile del   Il cielo che cerca e trova la luce del-   corre l’Umiltà.
Padre o subiamo proposte ingan-           la stella.                                L’umiltà è la virtù di cui Maria era
nevoli. Come Gesù ogni passo della        Quando lo sguardo cessa di di-            piena per poter essere feconda.
vita è sottoposto a tentazione.           fendersi e di provocare diventa           Umiltà significa confessare di es-
Le prove si superano se è desto in        un oceano interiore di fiducia, il        sere creatura glorificando il Crea-
noi il mistero dell’Incarnazione,         dono di una presenza, uno spec-           tore. Maria sa di non essere Dio e
l’umiltà e la Grazia.                     chio in cui mi vedo. Nelle icone i        senza Lui di non essere capace di
Mistero è l’uomo che deve cono-           santi sono sempre rappresentati           generare figli. Non conosco uomo
scere se stesso. Così “la conoscenza      di faccia, una presenza e come una        e sono la serva del Signore sono
di te stesso ti condurrà a ricordarti     chiamata alla comunione. Macario          le parole più umili e più belle che
di Dio” (S. Basilio). Mistero è la co-    diceva: nell’uomo che si santifica        abbia detto una creatura per essere
noscenza di Dio a partire dall’uomo       tutto il corpo diventa volto e tutto      chiamata la più Simile.
e la conoscenza dell’uomo a partire       il volto diventa sguardo.                 San Bernardo diceva: è virtù lode-
da Dio. L’uomo non è affatto cono-        Ma amare qualcuno è diventare             vole la verginità, ma è più necessa-
sciuto, ma sconosciuto a se stesso.       vulnerabili.                              ria l’umiltà. Dell’umiltà è detto: «In
La conoscenza che siamo chiamati          Quanta violenza nella nascita di          verità vi dico: se non vi convertire-
ad avere non è la libertà di poter        Gesù. Gli albergatori, Erode … Tutto      te e non diventerete come i bam-
scegliere l’una o l’altra cosa, tale      è riassunto nelle lacrime e nei gri-      bini, non entrerete nel regno dei
scelta può diventare egoista, ma          di delle mamme per la strage degli        cieli. Se Maria non fosse stata umile

                                                                                                      Dicembre 2018 Vita Salesia   7
DIO NON SI STANCA MAI DI PERDONARE - Suore Salesie
Vita della Chiesa

su di lei non sarebbe sceso lo Spiri-
to Santo. Del resto Dio ha guardato
l’umiltà della sua serva».
L’umiltà è apprendere l’arte divina
del servire.
In questa condizione Maria diventa
piena di grazia.
Nel nostro linguaggio comune,
grazia significa bellezza, fascino,
amabilità. Ma questo non è l’unico
significato. Quando diciamo di un
condannato a morte che ha ottenu-
to la grazia, intendiamo dire che ha
ricevuto un grande favore, un gran-
de dono: il condono della pena.
Maria ha trovato grazia presso Dio,
è stata riempita completamente
dell’amore gratuito di Dio.
A Maria Dio non ha dato solo il suo
favore, ma anche tutto se stesso nel
proprio Figlio.
Maria è graziosa perché è graziata.
È stata preservata dal peccato “in
previsione dei meriti di Gesù Cristo    “ciò che è recuperato, difeso palmo      La grazia parla più di Dio di colui
salvatore” (DS n. 2803). In questo      a palmo, ripreso, raggiunto, non è lo    che dà la grazia che di colei che la
senso ella è veramente “figlia del      stesso di ciò che non è stato mai per-   riceve.
suo Figlio” (Paradiso XXXIII, 1).       duto. Una carta imbiancata non sarà      Una prima cosa che la creatura deve
Anche la Chiesa è chiamata a diven-     mai una carta bianca, né una tela        fare in risposta alla grazia di Dio è
tare “tutta gloriosa, senza macchia     imbiancata una tela bianca, né un’a-     rendere grazie: “Ringrazio conti-
né ruga, o alcunché di simile, ma       nima imbiancata un’anima bianca”         nuamente il mio Dio per voi, a mo-
santa e immacolata” (Ef 5,27), ma       (Ch. Peguy).                             tivo della grazia di Dio che vi è stata
                                                                                 data in Cristo Gesù” (1Cor 1,4). Ed
                                                                                 è quello che Maria ha fatto con il
                                                                                 suo cantico: “L’anima mia magnifi-
                                                                                 ca il Signore... perché grandi cose ha
                                                                                 fatto in me l’Onnipotente”. Maria at-
                                                                                 tribuisce allo sguardo del Signore,
                                                                                 cioè alla sua grazia, le grandi cose
                                                                                 che stanno accadendo in lei, e non
                                                                                 se ne attribuisce alcun merito.
                                                                                 A Natale, ogni giorno, ognuno di noi
                                                                                 possa essere un Angelo che grida
                                                                                 nel buio della notte: pace in terra a
                                                                                 tutti gli uomini amati dal Signore.
                                                                                 Questo perché sappiamo che esse-
                                                                                 re è essere amati. (Marcel)

                                                                                                       P. Piero Ottolini

8   Vita Salesia Dicembre 2018
DIO NON SI STANCA MAI DI PERDONARE - Suore Salesie
Vita della Chiesa

 Le Salesie riaprono la chiesa
“San Giovanni Battista”

S
      abato 17 novembre 2018, alle       conosciute come Salesie, che vole-
      ore 10, è stata celebrata una      vano ardentemente vedere questa
      solenne Eucaristia presiedu-       chiesa tornare ad essere luogo di
      ta dal Rettore del Seminario       culto, si è dato il via ad un proget-
      patriarcale di Venezia, don        to che potesse restituire alla chiesa
Fabrizio Favaro, nella Chiesa di S.      l’armonia e la luminosità di un tem-
Giovanni Battista, in Rio Terrà dei      po. È stata una gioia per la comunità
Catecumeni, in occasione della sua       delle suore residenti nella Casa, per
riapertura dopo la recente ristruttu-    i genitori e i bambini che frequen-
razione.                                 tano la Scuola dell’Infanzia, per le
I lavori, iniziati a maggio 2018 e ul-   giovani ospiti universitarie e per gli
timati nel settembre scorso, hanno       abitanti del sestiere di Dorsoduro,
riportato alla luce altari, colonne,     molti dei quali avevano frequentata
pareti e pavimento, donando alla         “la chiesetta” fin da bambini.
chiesa la sua primitiva semplicità,      All’interno della Chiesa, dietro l’al-
bellezza e senso del sacro.              tare maggiore, realizzato su disegno
Chiusa da più di 20 anni, era inagi-     del Massari, si può ammirare la pala
bile per la corrosione e lo sgretola-    di Leandro da Bassano che risulta
mento delle pareti, dei marmi degli      databile verso il 1597, anno in cui la
altari e dei gradini. Per chi la fre-    chiesa fu anticamente terminata.
quentava nel passato, era un vero di-    Inserita in una bella cornice di stuc-
spiacere constatarne la decadenza e      chi, rappresenta il Battesimo di
in particolare ne soffrivano le Suore    Gesù. Centrali sono le figure di Gesù
Salesie che abitano l’Istituto di cui    e del Battista a cui la chiesa è de-
fa parte la chiesa e svolgono tuttora    dicata. L’opera si riferisce pure alla
le loro attività educative.              missione dell’Istituto dei Catecume-
Nessuno però, ci pensava più perché      ni sorto, agli inizi, per la conversio-
quasi impossibile affrontarne le spe-    ne al cristianesimo di ebrei, turchi e
se. Per tutti era “una chiesa chiusa”,   mori.
come tante altre in Venezia, un luo-     Sarà proprio in questo Istituto dove
go da adibire a magazzino o a par-       veniva ospitata anche l’infanzia ab-
cheggio di passeggini e monopatti-       bandonata, che le Figlie della Carità
ni… Grazie invece al forte desiderio     (Canossiane), istruiranno nelle veri-
ed impegno della Congregazione           tà della fede Santa Bakhita tanto da
delle Suore di S. Francesco di Sales     farle desiderare e chiedere il batte-
                                         simo.
                                         Infatti, Il 9 gennaio 1890, Giusep-
                                         pina, Margherita, Fortunata (questi
                                         i nomi che le vennero dati) veniva
                                         battezzata dall’allora patriarca di
                                         Venezia, card. Domenico Agostini
                                         nell’attuale fonte battesimale in
                                         marmo di Verona riportato alla sua
                                         forma originale. Sempre nello stes-
                                         so giorno, S. Bakhita veniva cresi-
                                         mata e riceveva la prima comunio-
                                         ne. La chiesa infatti è attualmente
                                         frequentata da molti pellegrini che
                                         arrivano in gruppo per pregare la
                                         Santa e soprattutto è visitata dalle

                                                                                        Dicembre 2018 Vita Salesia   9
DIO NON SI STANCA MAI DI PERDONARE - Suore Salesie
Vita della Chiesa

Suore Canossiane provenienti an-
che dall’estero.
In seguito al trasferimento delle
Suore Canossiane alla Giudecca, nel
1930, l’Istituto dei Catecumeni fu
acquistato dalle Suore Salesie per
le opere educative tuttora attive.
Per molti decenni, nella Chiesa “S.
Giovanni Battista” sono risuonate le
lodi, le invocazioni, i canti di nume-
rose religiose Salesie unite alle voci
dei bambini delle scuole dell’infan-
zia e primaria, delle ospiti universi-
tarie mentre spesso facevano capo-
lino dalla porta aperta al pubblico,
tanti fedeli della zona o i passanti
casuali! I ricordi commoventi del
suono dell’armonium che si diffon-
devano lungo il Terrà, riaffiorano in      risplendevano della gioia che vie-       to Vittorio Santelli, dell’Impresario
questi giorni … ritornano alla mente       ne dal cielo soprattutto guardando       signor Doro e dei suoi collaboratori.
e al cuore e fanno pensare anche ai        il bellissimo tabernacolo monu-          Ringraziamo di cuore suor Livia e la
rintocchi allegri delle campane del        mentale con la restaurata porticina      comunità perché hanno preparato
caratteristico campanile che arriva-       d’argento. La presenza del Rettore       in tutti i particolari questi splendidi
vano alle case e invitavano a farsi il     del Seminario con i suoi seminaristi     momenti.
segno di croce. Ritorneranno ancora        ha contribuito a rendere solenne la      Per ora, la porta interna della bus-
a farci rivivere quel sentimento del       Celebrazione. Lo abbiamo ascoltato       sola è aperta quando la comunità
buono e del sacro con il quale sono        con interesse nell’omelia dove con       delle suore si riunisce per pregare.
cresciuti i vicini di casa?                forza e con entusiasmo ha voluto         Al mattino, nei giorni feriali, è possi-
Ora, la chiesa “S. Giovanni Battista”      dirci come riaprire un luogo di pre-     bile partecipare alla S. Messa delle
riprenderà ad essere meta per colo-        ghiera sia per ognuno un dono, la        ore 6,50; l’adorazione eucaristica è
ro che si affidano al Signore e alla       risposta all’invito del Signore che ci   tutti i giorni, nel pomeriggio dalle
protezione di Santa Bakhita. Spe-          chiede di pregare incessantemente        ore 16,00 alle 17,30, seguita dalla
riamo che anche i turisti, passando        così come BaKhita che si rivolgeva a     celebrazione comunitaria del Ve-
per il RIO TERRA’, attirati dalla porta    Lui non più schiava, ma libera, chia-    spro.
aperta, entrino ed elevino un breve        mandolo “El Paron”. Al momento           Le Salesie si augurano che, come un
pensiero o saluto al Signore e per-        dell’offertorio le Suore Canossiane      tempo, ci sia una presenza costante
ché no, alla Madonna e a S. Giusep-        hanno portato in dono un originale       di fedeli e la chiesa ritorni ad essere
pe che si trovano sugli altari laterali.   crocifisso e dei ciclamini rossi, sim-   luogo di silenzio, di pace e di pre-
Eravamo presenti numerosi, il saba-        bolo dell’amore.                         ghiera.
to 17, alla Celebrazione Eucaristica:      La festa è terminata con un incontro
sono arrivate da Padova le Salesie         conviviale dove abbiamo notato la                        Suor Brunella Scarpa
con la loro Superiora generale, suor       gioiosa soddisfazione dell’architet-
Paola Contin, le suore Canossia-
ne, le giovani ospiti universitarie e
persone della zona, le collegiali di
una volta, le alunne che ormai an-
ziane hanno provato il desiderio di
rivedersi proprio là dove avevano
imparato a pregare, cantare…e poi
non mancavano le giovani mamme
di oggi con i loro bambini perché
la storia si rinnova e continua. Non
possiamo parlare di sola commozio-
ne è stata ben di più. Sotto la luce
sfolgorante che illuminava le volte
bianche del soffitto, delle pareti, i
marmi dell’altare, gli occhi di tutti

10   Vita Salesia Dicembre 2018
Vita della Chiesa

GUALACEO - ECUADOR

Il dono della chiamata

N
       ella festa della Presentazione
       di Maria Vergine, le salesie
       dell’Ecuador, rendono grazie
       a Dio del generoso e definiti-
       vo “SI” di suor Patrizia Tigre.
La Celebrazione si è svolta nella
chiesa madre del Canton Gualaceo.
Ha presieduto la Cerimonia il Vesco-
vo di Cuenca mons. Marcos Perèz
e hanno concelebrato il parroco p.
Julio Castillo, p. Edgar Ruano e altri
sacerdoti invitati. Erano presenti i
parenti e molte sorelle Salesie della
varie comunità. Tutti hanno accom-
pagnato questo momento di grazia
spirituale con entusiasmo e commo-
zione.
La Delegazione ringrazia tutte le
comunità anche non presenti, per
aver ricordato e pregato per suor
Patrizia.

TESTIMONIANZA DI SUOR PATRIZIA
TIGRE
“La consacrazione implica una gra-
zia di elezione da parte di Dio Padre
che abbraccia tutta la nostra perso-
na nella sua realtà unica e irrepetibi-
le (RdV 32).
La chiamata di Dio mi permette, nel-
la sua infinita bontà e misericordia,
di entrare in una dinamica di amore e
di appartenenza a Lui che custodisce
la mia vita e la mia vocazione. Aven-
do fatto esperienza della sua fedeltà
nei miei confronti, nascono in me la
gratitudine, la gioia e la generosità
che mi spinge ad offrire totalmente
la mia vita al Signore.
Ringrazio Dio datore della vita, per
aver volto il suo sguardo su di me, i
Superiori che mi accolgono nella Fa-
miglia religiosa, la mia maestra per
avermi accompagnata nella forma-
zione. Confido nella Vergine Maria
della Visitazione che mi aiuterà a vi-
vere un “SI” totale e profondo nella
fedeltà al suo Figlio”.

                                             Dicembre 2018 Vita Salesia   11
Vita della Chiesa

Chiamati a seguire
Gesù povero
“Ciascuno, secondo il dono ricevuto, lo metta a
servizio degli altri, come buoni amministratori
della multiforme grazia di Dio (1 Pt 4,10)

Dal pomeriggio del 23 novembre fino a mezzogiorno del
25, le responsabili di comunità si sono trovate a Torreglia,
“Casa Sacro Cuore” per il primo incontro di formazione di
quest’anno 2018.Il tema su cui si è riflettuto insieme è
stato “Economia a servizio del carisma e della missio-
ne”. Il titolo è lo stesso del documento emanato recen-
temente dal Dicastero per gli Istituti di Vita Consacrata
e le Società di Vita Apostolica. Infatti abbiamo percorso
insieme, sotto la guida esperta di Padre Pier Luigi Nava
(monfortano), tale documento per scoprirne la chiave
di lettura e gli orientamenti. Una pausa di riflessione
sull’argomento è stata più che mai opportuna, incenti-
vate anche da Papa Francesco, che ha voluto su questo,
due simposi a livello mondiale. Il documento in questio-
ne è appunto il frutto di tali assemblee. Siamo abituati a
sentir parlare di economia alla televisione o dai giornali,
già che essa è il motore incontrastato della vita sociale,
ma naturalmente in un’ottica ben diversa. Sia il docu-
mento, come anche Padre Nava che ce lo ha presentato,
ci hanno parlato della necessaria amministrazione dei
beni che servono alla vita, a partire dal Vangelo. Tale
economia è l’economia del dono, che alimenta la di-
sponibilità al dono, che lascia passare la gratuità. A noi,
come buoni amministratori, è stato affidato un dono, di
cui non siamo padroni, ma che dobbiamo dispensare.
In questo sta l’esercizio della nostra economia che non
deve essere pensata con categorie capitaliste in cui “il
capitale” deve essere posto a frutto. È un pensare dalla
parte dell’umanità di Cristo che ha pensato all’umani-
tà dell’uomo. Si è messo nella condizione dell’uomo.
Dobbiamo partire dall’interesse degli ultimi. Questo è
il criterio guida delle nostre scelte economiche. Questo
è molto importante dal punto di vista della credibilità          La Redazione di Vita Salesia a nome di tutta la Con-
della nostra testimonianza evangelica. Sulle orme di             gregazione delle suore di S. Francesco di Sales, desi-
don Domenico Leonati, nostro Padre e Fondatore, che              dera esprimere la gioia di aver appreso dalla pagina
ci ha lasciato come eredità un bell’esempio di distacco:         di “Avvenire” del 28 novembre 2018 che il Papa ha
“Mi sono spogliato di tutto il mio ... “, e di fiducia in Dio,   nominato padre Pier luigi Nava sottosegretario della
avendo fondato il suo Conservatorio sulla “pietra della          Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le
Divina Provvidenza”, possiamo diventare buone ammi-              Società di vita apostolica.
nistratrici dei doni di Dio, secondo la logica e lo stile del
                                                                 A Lui porgiamo le nostre congratulazioni e assicuria-
Vangelo.
                                                                 mo la preghiera per la nuova responsabilità affidata-
                                     Suor Francesca Martin       gli, sempre riconoscenti per quanto abbiamo ricevu-
                                                                 to per molti anni dalla sua esperta collaborazione sia
                                                                 a livello formativo che giuridico.

12   Vita Salesia Dicembre 2018
Beata Liduina

                    2 DICEMBRE FESTA DELLA BEATA LIDUINA

                  Omelia festa Beata Liduina

La celebrazione è stata presieduta da Padre Flaviano
Gusella che così si è espresso con alcuni punti fermi
per aiutarci a vivere l’Avvento aiutati anche dalla
Beata Liduina.

Testi liturgici della Prima domenica di Avvento
Il tempo
Verranno giorni…in quei giorni e in quel tempo ( Ger.)
Vi saranno segni che tutto quello che sembrava sta-
bile e duraturo, vero e sacro… all’improvviso non lo è
più. (Vangelo)
Il tempo è una realtà inesorabile che logora e consu-
ma. Ma è anche un tesoro posto nelle nostre mani. Un
dono prezioso per scegliere di vivere, senza scadere
nel sopravvivere. Un talento da far fruttificare, ve-
gliando e pregando, nella fedeltà al Vangelo, nell’ope-
rosità.
La B. Liduina ha fatto tesoro del tempo che il Signore
le ha concesso. “Non rimandava mai a domani quanto
poteva fare oggi. ”Quarant’anni per raggiungere la         le mani in mano ma con il cuore e vita operose, con
pienezza dell’amore verso tutti, irreprensibile nella      occhi aperti sulle necessità altrui… là dove il Signore
santità. (II lettura)                                      ci colloca: come Suor Liduina in famiglia, qui in Casa
L’Avvento                                                  Madre, in missione. Non ci sono tempi o modi o luoghi
Sant’Ilario: “Tempo misterioso” radicati nel presente      speciali per amare. I “segni dei tempi” ci dicono che è
ma guardando in avanti e in alto. Tempo dell’attesa.       tempo di segni… anche da parte nostra, cominciando
Di chi? Di che cosa? “Dimmi cosa attendi e ti dirò chi     dal grande, primo, eloquente segno della carità.
sei”.                                                      Riscoprire e vivere il silenzio, interiore ed esteriore
“Tempo del desiderio” perché l’Avvento è una realtà –      come dimensione essenziale per ascoltare la Parola
germinante (R. Guardini) non statica e conclusa.           (che è stata solennemente accolta ed intronizzata:
Sospirare, anelare, desiderare prendere coscienza          cerimonia che veniva fatta ogni giorno durante il Con-
del nostro bisogno di essere salvati, accolti, reden-      cilio Ecumenico Vaticano II, in San Pietro) e l’altro che
ti… rimettendo al centro della nostra fede il mistero      mi vive accanto, con il quale si intreccia la mia vita.
dell’Incarnazione accogliendo la sfida dell’incardina-     Perché Cristo nasce dentro di noi come 2000 anni fa
zione nella realtà, nella concretezza, nella storia per    a Betlemme. “Onora questa piccola Betlemme che ti
accogliere il Verbo che si fa carne.                       restituisce il Paradiso. Venera questo presepio. Grazie
Dio con noi e per noi, nel volto e nel bisogno del più     ad esso, tu, privo di senso, sei nutrito del Senso divi-
piccolo e del più povero. “Leggendo la storia come         no, dello stesso Logos divino” ( S. Gregorio Nazianze-
un grembo di nascite perché questo mondo porta un          no).
altro mondo nel grembo, un sogno da trasformare in         Tutto sintetizzato in una frase della nostra sorella Li-
vita perché non si ammali”. (Ermes Ronchi)                 duina ” Restiamo piccoli, come si è fatto piccolo Gesù.
Avvento: “Tempo del sogno” Sentiremo le grandi pro-        Lavoriamo, soffriamo, pensiamo come Lui che impre-
fezie di Isaia che hanno sostenuto il popolo ebraico       ziosirà le nostre azioni: tutto diventerà più dolce e più
nell’attesa del Messia… anche nei tempi bui della per-     leggero. Vivremo non più in una valle di lacrime ma in
secuzione e della morte. Credo nel anche quando non        una dolce attesa delle gioie eterne”.
lo sento. Credo in Dio anche quando tace”.                 Tutta la vita immersa e riempita dalla spiritualità
Sogni che Dio realizza, da vivere nella speranza (“virtù   dell’Avvento: ce la ottenga l’intercessione di Liduina,
bambina”, come scriveva Peguy) da vivere non con           umile, silenziosa e operosa sorella nostra.

                                                                                               Dicembre 2018 Vita Salesia   13
Beata Liduina

Anche oggi è in mezzo a noi!

O
                ggi siamo lieti di celebrare questa bella
                memoria in ricordo della beata Liduina
                appartenente alla Congregazione
                delle sorelle di S. Francesco di Sales,
                testimone fedele dell’amore di Dio.
Suor Liduina è per noi esempio fulgido di vita rea-
lizzata per mezzo della fede. Quella fede che ora le
consente di prendere posto stabile nella beata vita
immortale accanto a Dio, insieme a tutti i Santi e gli
angeli in cielo.
Una vita realizzata qui in terra perché ha saputo ri-
spondere coraggiosamente alla chiamata del Signore
a vivere alla sua sequela attraverso la scelta di consa-
crarsi totalmente a Lui nella famiglia di S. Francesco
di Sales.
Tante cose si potrebbero dire della sua storia per-
sonale che testimoniano questa sequela al Signore.
Prendendo spunto dalla Parola di Dio che abbiamo
ascoltato, vorrei sottolineari due atteggiamenti: la
piccolezza e l’amore.
La piccolezza. Il vangelo di Matteo ci ha ricordato che
Dio si rivela ai piccoli. E rivelandosi li accompagna , li
fa crescere e li realizza in pienezza. È proprio quello
che è capitato alla Beata Liduina. Probabilmente sono
state le sue umili origini contadine che l’hanno pla-
smata nell’umiltà. Le precarie condizioni economiche
che la portarono a lavorare anche fuori casa come
inserviente, sono state una scuola di “abbassamento”
ed umiltà. Ed è proprio in questo cuore di “piccola”
che Dio si è rivelato chiamandola nella sua particolare
vocazione, accompagnandola verso al sua piena rea-
lizzazione vocazionale. Ai piccoli Dio rivelandosi dona
senso, direzione di vita, grande pace e gioia piena.
L’amore. San Giovanni nella prima lettura ci ricorda
che sappiamo di essere passati dalla morte alla vita
quando amiamo gli altri. È l’amore donato che ci ri-
torna indietro come vita, ci fa sentire vivi, contenti, in
pace. Ricordiamoci che l’amore cristiano non è solo
l’amore romantico, affettivo, sentimentale, ma è ogni        randosi così fino ad oggi l’affetto e la stima di tutte
relazione, con chiunque, vissuta in modo sano e nella        le forze armate e di pubblica sicurezza della nostra
verità. Proprio quello che ha vissuto Suor Liduina.          Italia.
Dall’esperienza dell’amore personale per Gesù Cristo,        Affidiamo alla Beata Liduina le nostre persone, le no-
Liduina ha esperimentato con gli altri, con i “prossi-       stre famiglie, le nostre comunità, le forze armate, per-
mi”, l’amore vero e pieno.                                   ché ci insegni a vivere da “piccoli” di Dio, nell’amore
La ricordiamo in particolare nella dedizione per i           vero con Lui e con il prossimo.
soldati dell’esercito italiano che, durante la Seconda                                               Don Ulisse Zaggia
guerra mondiale, ha curato con grande amore, atti-

14   Vita Salesia Dicembre 2018
Beata Liduina

                   Sempre con noi!

V
              enerdì 30 novembre 2018, accogliendo
              l’invito delle Suore Salesie, abbiamo
              partecipato alla S. Messa presso la
              cappella di Corso Vittorio Emanuele II –
              ove riposa la Beata Liduina Meneguzzi.
Alla celebrazione hanno partecipato rappresentanti
delle Forze Armate e delle Forze dell’ordine.
Per la prima volta erano presenti anche rappresentan-
ti della Polizia di Stato. Il luogo, intimo e suggestivo,
unito all’accoglienza di suor Bianca, ha consentito di
vivere un momento di particolare raccoglimento e di
personale riflessione.
Motivo di gioia è stato l’ascolto della Parola, l’omelia
di don Ulisse, cappellano della Polizia di Stato e la ri-
flessione di suor Bianca.
Quel “Sì, volentieri, subito!” che la Beata Liduina ripe-
teva sempre è diventato per noi motivo di conforto,
consolazione e sprone al nostro operare quotidiano.
Tutti noi della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabi-
nieri, dell’Esercito, dell’Aeronautica, della Guardia di    constatare la compostezza ed il fraterno coinvolgi-
Finanza abbiamo come “missione” la difesa della vita        mento che ha contraddistinto questa Celebrazione. Sì,
e dell’intera comunità. Molti, nel tempo, hanno dato        perché chi svolge quotidianamente il compito difficile
la vita per questo. Il momento di comunione e condi-        di tutelare la sicurezza e la vita della comunità ha bi-
visione che si è creato durante la Santa Messa ha evi-      sogno, a sua volta, di poter affidare il proprio agire e
denziato quanto sia importante l’autenticità, la perse-     le pesanti responsabilità all’intercessione della Beata
veranza e l’umiltà nel perseguire con tutti noi stessi il   Liduina.
bene comune, esattamente come è stato per la Beata
Liduina. Suor Bianca, al termine della celebrazione, ci                   Servizio Tecnico Logistico e Patrimoniale
ha donato una reliquia della Beata. Ci ha commosso                                  della Polizia di Stato di Padova

                                                                                                Dicembre 2018 Vita Salesia   15
Beata Liduina

                                                            I Vasa Cantorum

                                                     S
                                                                ono molte le Parrocchie che ci hanno
                                                                chiesto il Recital “Liduina Story”. Per
                                                                ciascuno di noi ogni volta è un’esperienza
                                                                straordinaria, perché raccontando “Liduina
                                                                Story” in verità non parliamo di lei, della
                                                     sua vita, ma nel nostro cuore parliamo con lei della
                                                     nostra vita…
                                           Giarre
                                                     È un viaggio nella spiritualità, nella preghiera che
                                                     si esprime attraverso le parole, la musica, le voci,
                                                     l’incontro di persone diverse.
                                                     Preparare gli strumenti, montare le casse, collegare i
                                                     cavi, provare i microfoni…gesti tecnici in apparenza
                                                     ma che in sostanza dicono “Ave Maria Piena di Grazia,
                                                     il Signore è con Te”… il momento del raccoglimento
                                                     prima di “Liduina Story” è in realtà l’esperienza
                                                     delle parole di Matteo “dove due o più sono uniti nel
                                                     mio nome, io sono lì in mezzo a loro”, che è la vita
                                                     della Chiesa… le candele accese portate sull’altare
                                                     all’inizio del Recital sono il simbolo della Luce che
                                                     indica “la via, la verità, la vita”… e poi il racconto,
                                                     le canzoni, l’armonia delle note e dei cori… tutto
                                                     diventa Preghiera, si percepisce la musicalità del
                                                     “Padre nostro”, la dolcezza del Rosario, l’inno del
                                                     “Gloria al Padre al Figlio e allo Spirito Santo”…
                                           Giarre    Ciascuno di noi nel viaggio con la Beata Liduina,

                                  S. Maria di Sala                                              Dott. Avruscio

16   Vita Salesia Dicembre 2018
Beata Liduina

e Liduina Story

   porta il proprio bagaglio di preoccupazioni,
   sofferenze, dolore, che diventa meno pesante
   quando portato insieme, se affidato al Misericordioso
   Amore che tutto perdona, che tutto trasforma…
   È come se la Beata Liduina ci prendesse per mano,
   per accompagnarci in ogni nostro passo a farci
   scoprire realtà nuove, ad ascoltare il cuore oltre le                 Vigorovea
   parole, a sentirci parte di quel grande Miracolo che
   è la Vita, ad essere testimoni come lei della Bellezza
   nell’Umiltà, della ricchezza d’Amore nella povertà,
   ad essere pronti a dire “Si, volentieri, subito” ogni
   qualvolta la Carità bussa alla porta della nostra
   anima…
   Marco, Raffaela, Andrea, Gabriele, Ilaria, Beppe,
   Raffaella, Roberto, Michela, Antonello, Francesca,
   Rosalba sono i nomi dei Vasa Cantorum, persone che
   con grande semplicità, entusiasmo e passione, hanno
   pronunciato quel “Si, volentieri, subito” quando è
   stato chiesto a ciascuno di loro di intraprendere
   il viaggio con la Beata Liduina… un viaggio che
   continua a riempirci di stupore per come ogni giorno
   l’Amore riesce a cambiare la nostra vita.

                                     Giampiero Avruscio
                                                            S.Teresa G.B. Guizza

 S. Leopoldo Mandic´                       ...e il viaggio continua!
                                                              Dicembre 2018 Vita Salesia   17
Testimonianze

Con gratitudine

Desidero esprimere il mio ringrazia-              Un giorno, non previsto né preparato, ma
mento alla cara sorella e madre, Beata            certamente stabilito dall’alto ci siamo
Liduina per le tante grazie ricevute per          incontrati da un parente e senza ritrosia,
il bene della mia famiglia non ultima la          ci siamo abbracciati e le lacrime hanno
loro riconciliazione. È con commozione            bagnato i nostri volti resi più sereni. Il
che brevemente descrivo l’avvenimen-              tempo a disposizione per l’incontro è
to per testimoniare come Dio nella sua            stato breve, ma intenso e sufficiente per
Provvidenza ascolta l’accorata preghie-           permettere di vivere in armonia e pace
ra e richiesta e manifesta la santità dei         il tempo che il Signore ancora ci dona.
suoi eletti. Da tempo le relazioni con il         È proprio vero che Dio ha i suoi tempi e
padre e i fratelli erano sospese. Ognuno          mezzi per arrivare al cuore dei suoi figli.
riteneva giusta la propria posizione pur          Ringrazio la Beata Liduina intermediaria
portando in cuore il peso di una rottura          tra noi pellegrini sulla terra e il Signore
con gli affetti più cari. È intervenuta la        che si china sulle nostre attese e crea la
Beata Liduina alla quale con grande fidu-         vera comunione.
cia avevo affidato e continuo ad affidare                                Una sorella salesia
la mia famiglia.

Grazie Beata Liduina
Sono una mamma di tre meravigliose                sono confidata con le suore della Scuola
bambine in una situazione familiare al-           dell’Infanzia. Incoraggiata e sostenuta
quanto sofferente per vari motivi. Da             dalla loro preghiera, abbiamo iniziato
tempo mi sono trasferita a Pieve di Cur-          una novena alla Beata Liduina. La grazia
tarolo per trovare pace e lavoro. Grazie          che nel mio cuore speravo non ha tarda-
a Dio ho trovato nella piccola comuni-            to a ridarmi la certezza che Dio si pren-
tà accoglienza e aiuto presso la Caritas          de cura dei più deboli attraverso i suoi
parrocchiale, la Scuola dell’Infanzia e           Santi: prima ancora della scadenza dei
alcune persone particolarmente dispo-             nove giorni, sono stata chiamata a firma-
nibili all’aiuto. Grazie a tutto questo ho        re il contratto a tempo indeterminato. La
potuto trovare il lavoro sia pure a tempo         luce della fede mi ha fatto sentire tutta
determinato per cui ho affrontato con             la tenerezza di Dio e l’intercessione del-
coraggio, fede e speranza la mia nuo-             la Beata. Grazie suor Liduina, continua
va situazione. Come si sa, i tempi non            a vegliare sulla mia realtà perché possa
sono dei migliori per coloro che hanno            far crescere le mie bambine nell’amore
strettamente bisogno di lavorare ed il            del Signore e sensibili verso coloro che
tempo determinato era diventato per               si trovano nel bisogno di aiuto.
me un grosso peso nel timore di esse-
re licenziata. Come sempre ho fatto, mi                            Maria, Pieve di Curtarolo

                                   Nell’impossibilità di farlo individualmente
                                  la Direzione ringrazia quanti hanno inviato
                                       offerte per le Missioni, per la Rivista
                                        e per la Causa della Beata Liduina.

18   Vita Salesia Dicembre 2018
Beata Liduina
                                                                                                                                Beataproteggici!
                                                                                                                                       Liduina

Beata Liduina

                  proteggici!
                                                                                                                                         asile
                                                                                                                          a coppia del Br
                                                                                                         Sr Belita con un

                                                                                                              dena
                              Calabria                                                          da Fiorano, Mo                           ldo di Giarre,
                                                                                                                                                          Padova
             rino di Reggio                                                     berta e Fabio                               Famiglia Rina
Famiglia Asto                                                     Sr Jole con Ro

                                 , Modena                                                 o del Garda,   Brescia                                    dall’Ecuador
                ini di Spezzano                                           ici da Desenzan                                             Padre Bolivar
Coniugi Piccin                                                Gruppo di am

                 ddalena da Ol
                              bia                                         a da Bologna
Coniugi De Ma                                              ni e Andrea Sit                                       n i nipoti di Sa
                                                                                                                                 nremo
                                            Patrizia Bianco                                      Sr Amabilia co

                                                                                                                                               Marzo 2018 Vita Salesia
                                                                                                                                            Dicembre                     19
Cara Redazione

«                  Le Suore Salesie che vivono in Brasile – Tesouro, desiderano illustrare il lavoro svolto
                   con i bambini e adolescenti della Casa Sant’Antonio con una lettera e le foto; ne hanno
                   inviate molte e non possiamo pubblicarle tutte…ma ci fa piacere presentarne alcune
                   anche ai lettori perché possano constatare il loro “stare” con i ragazzi.

                   “Casa Sant’Antonio”
                                                                                         Santo Natale 2018

                   Carissimi benefattori e benefattrici,
                             gioia e pace siano l’ornamento di un Santo Natale e buon Anno Nuovo che il
                   Bambino di Betlemme porti a voi.
                   Durante quest’anno le nostre attività hanno potuto continuare grazie alla vostra
                   grande carità, tenerezza, generosità nell’aiutare costantemente questo progetto.
                   Certamente Dio non lascia di ricompensare
                   la vostra bontà alla quale senza dubbio non
                   manca il sacrificio quando mandate qualcosa
                   per i nostri bambini. Dio benedica ogni
                   momento della vostra vita!
                   Le attività, alla Casa Sant’Antonio, si svolgono
                   dal martedì al venerdì, con gruppi che si
                   alternano di mattina e di pomeriggio.
                   Offriamo ai bambini la colazione, il pranzo e
                   nel pomeriggio la merenda.
                   Facciamo lavori di artigianato, modellaggio,
                   pittura, lettura, informatica, lezioni di
                   chitarra e disegno. Ci sono momenti di
                   ricreazione con il gioco del calcio, danza,
                   teatro e              divertimenti vari.
                                          Riuniamo i genitori
                                          ogni tre mesi, per
                                           parlare dei loro figli e
                                            aiutarci insieme a farli
                                            crescere come persone e come cristiani.
                                             Organizziamo le feste principali: festa di Sant’Antonio,
                                             festa della famiglia, festa del Natale, nelle quali cerchiamo
                                              di coinvolgere il più possibile i genitori per far crescere
                                              in loro la consapevolezza dell’importanza del loro ruolo
                                               nell’accompagnamento dei figli.
                                               Tutto questo è possibile grazie alla grande collaborazione e
                                                appoggio di voi tutti che siete presenti in questa Missione,
                                                della quale Dio è proprietario.
                                                 Ringraziamo di cuore per la vostra costanza nel camminare
                                                 con noi!
                                                  Unite nella preghiera, salutiamo cordialmente, con
                                                  profonda gratitudine. BUONE FESTE!

                                                                             Suor Maria Luisa, Suor Miriam,
                                                                    Suor Clementina, bambini, adolescenti e
                                                                          volontari della Casa Sant’Antonio

                                                                                                               »
20   Vita Salesia Dicembre 2018
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