E QUINDI USCIMMO A RIVEDER L'ITALIA - Grand Hotel ...
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G L I I T I N E R A R I E N O GA S T R O N O M I C I D I Q U OT I D I A N O N A Z I O N A L E D O M E N I C A 3 1 M AG G I O 2 0 2 0 N .1 2 Num Spec ero iale DEDI CAT LE REO A TUTT G E ITALI IONI ANE artwork Olimpia Zagnoli E QUINDI USCIMMO A RIVEDER L’ITALIA SUPPLEMENTO AL NUMERO ODIERNO DI Quotidiano Nazionale
MARCHE L’IDENTIKIT La sintesi dell’Italia più bella La Lonely Planet, una tra le guide turistiche Il distillato d’Italia e la regione plurale. Così, con una definizio- più autorevoli, ha piazzato la regione ne passata alla storia e conser- vata nel suo leggendario Viaggio tra i dieci luoghi da visitare nel pianeta in Italia, lo scrittore e giornalista Guido Piovene definiva, sul finire degli anni Cinquanta, le Marche. Plurale, perché «il nord ha tinta romagnola», quindi, scendendo vertiginosamente, «la provincia di Ascoli Piceno è un’anticame- ra dell’Abruzzo e della Sabina», Il luogo e analizzando la fascia centrale GROTTE «Ancona, città marinara, fa parte DI FRASASSI per se stessa», mentre «tanti di- versi spiriti ed influenze sembra- Grandezza e mistero tra no distillarsi e compenetrarsi nel la maestosità della Grot- tratto più centrale», vale a dire ta Grande del Vento nella fascia geografica che com- e le altre sale prende Macerata, Loreto, Fermo, ma anche la zona appenninica che ha il suo vertice in Camerino. Il distillato, poi, è offerto proprio da questo paesaggio, perché «se si volesse stabilire qual è il paesaggio italiano più tipico, bi- sognerebbe indicare le Marche». Ciò che Piovene vide resta anco- ra oggi, questo lembo di terra ba- ciato dalla natura, con il mare e i monti così vicini da guardarsi e parlarsi, accarezzando, nel mez- zo, le colline sulle quali l’uomo ha costruito le sue architetture eleganti e a misura di vita, città e borghi che affondano le loro radici nel passato, ma che hanno imparato a lanciarsi nel futuro. Il Natura, arte quadro così mirabilmente com- posto ha anche un sottofondo Pesaro musicale, che racconta in par- ticolare come il teatro d’opera Urbino Senigallia fede e buona tavola sia forma capace di esplorare ANCONA il presente. Ma il quadro è pure Osimo una tela su cui i pittori nelle loro Fabriano botteghe disegnano un tempo Macerata Infinita bellezza in movimento, ed è una pagina Fermo scritta che volge il suo sguardo San Benedetto verso l’infinito, tentando di cat- del Tronto turarne l’essenza, il soffio vitale Ascoli Piceno dell’armonia. di Pierfrancesco Giannangeli 2020 delle Marche, al netto dell’emer- COLLINE di svolta: prima e dopo il suo passaggio nell’arte, in- gnata da un sentimento religioso profondamente Il genza Coronavirus che sta stravolgen- do la vita quotidiana ovunque, è un anno di importanti avvenimenti e ini- DIPINTE Sembra fatti, le cose non sono state più le stesse. Raffaello è uno dei padri della cultura europea - di più, di quella occidentale - e la sua opera, per riman- materno, che qui trova il suo apice in Loreto, sede della famosa basilica e, quest’anno, del Giubileo. La regione dei “cento teatri” sono state anche definite ziative, occasioni che proietteranno la opera di e simboli, va oltre il segno visivo, cioè il linguag- le Marche. Significa che ogni città, e ogni piccolo regione al centro del mondo. In realtà una delle più di un pittore gio scelto per esprimersi. Ma ha un’origine precisa: centro, ha il suo teatro. autorevoli guide turistiche, la Lonely Planet, lo ha già invece questa terra. Perciò l’Anno Sanzio non è uno dei Quasi tutte sale all’italiana, alcune delle quali gio- fatto, piazzando le Marche al secondo posto (dopo è una foto tanti anniversari, bensì un’occasione per tutta la co- ielli architettonici in miniatura, che riproducono tutti la Via della Seta in Asia centrale) tra i dieci luoghi firmata munità marchigiana di riconoscere nella svolta del i luoghi deputati di un teatro più grande. Se andia- da visitare nel pianeta. Le Marche, secondo Lonely da Renato Rinascimento una delle sue radici. Fu un tempo len- mo a guardare una piazza-tipo delle città e dei bor- Planet, rappresentano «un territorio stupefacente, Gatta to e fervido di pensiero che seppe tradursi in opere ghi marchigiani, ci sono tre elementi che fanno da per molti versi ancora sconosciuto», che somma alle quella che hanno continuato a parlare a chi le ammira. Un contrappunto: il palazzo comunale, la chiesa, il tea- bellezze del paesaggio e dell’architettura anche una del borgo tempo lento, che oggi si direbbe sostenibile, come tro. Un ambiente così diventa naturalmente fertile e enogastronomia di primo piano. E questo è l’Anno di Pietrabovi- quello che propone Marche Outdoor, il progetto che le origini, in questa terra, di compositori del calibro Sanzio, come è stato affettuosamente definito, vale gliana consente di godersi il paesaggio attraverso percor- di Gioachino Rossini e Giovan Battista Pergolesi ne a dire quello in cui si celebrano i cinquecento anni nel Macera- si ciclabili immersi in una natura unica, amica, ele- sono la testimonianza, così come le tante stagioni dalla morte, avvenuta appunto nel 1520, del grande tese mento di congiunzione tra passato e presente. Con di prosa, i festival, le serate di spettacolo che per Raffaello. Dalla natìa Urbino fino ad altri centri delle i “cammini” le Marche scommettono su se stesse e quattro stagioni riempiono i teatri, al chiuso o sotto Marche (Loreto, Jesi) si celebra un genio assoluto, sulla loro capacità di attrazione. Tempo lento come le stelle. Insomma, nella regione per vocazione ce uno di quei personaggi che rappresentano un punto quello della meditazione, in una terra contrasse- n’è per tutti i gusti.
IN MOVIMENTO DAI SIBILLINI AL MARE UNA PALESTRA NEL VERDE Per gli amanti delle due ruote è un vero eden. E ogni percorso anche da affrontare a piedi si trasforma in un viaggio nell’arte di Chiara Sentimenti piedi o, per i più avventurosi in biciclet- A ta, i Sibillini regalano ogni volta un’e- sperienza indimenticabile. Non solo montagna, perché tra le cime è possi- bile trovare anche un piccolo canyon formato a causa di una particolare stratificazione di roccia che, con l’erosione degli agenti atmosferici, ha dato origine alle Lame Rosse. Un passaggio sug- gestivo sopra San Lorenzo di Fiastra che può essere ammirato grazie a diversi percorsi. Il più comune, da fare a piedi, è lungo sette chilometri e parte dal lago. Appassionante, ma impegnativo per il dislivel- lo, sempre dal lago di Fiastra si snodano gli anelli da percorrere sulle due ruote di “Sibillini Rebith”, parte dei ventiquattro percorsi che compongono Marche Outdoor, il progetto di rinascita post sisma realiz- zato dalla Regione Marche (www.marcheoutdoor. IL TESTIMONIAL lungo e in largo una natura ideale per passeggiate Ecco le strade it). Da Sarnano, dove è possibile scoprire le Cascate più o meno impegnative, e le strade che si inerpica- della gola dei tre Santi e, in primavera, la fioritura no da un borgo all’altro che sembrano pensate per delle orchidee sui piani di Ragnolo, per poi scendere le due ruote. Non a caso il testimonial del progetto in paese e visitare il centro medievale e la Pinacote- Marche Outdoor è Vincenzo Nibali, atleta simbolo di preferite ca, in cui sono conservate alcune perle firmate da un movimento che vanta migliaia di appassionati ci- Crivelli, Pagani e De Magistris. clisti. Le Marche sono un vero e proprio paradiso per Poi ci sono i musei civici, con le opere del sarna- chi macina chilometri sui pedali potendo contare su nese Mariano Gavasci, la collezione di armi antiche ‘circuiti’ sicuri, lontani dal traffico e immersi in un da Nibali e moderne, quella dell’avifauna dell’Appennino e ambiente altamente scenografico. Un sito (www.tu- anche un’insolita collezione di martelli. Altro per- rismo.marche.it) offre tutte le informazioni necessa- corso da poter esplorare in bicicletta è quello che si rie per modellare il proprio soggiorno costruendo- trova a Serravalle di Chienti, con la chiesa di Santa lo su misura, proponendo una serie di opportunità Maria di Plestia, sotto cui si trovano i resti dell’an- per le famiglie con bambini (ai quali sono dedicate tica Plestia appunto (datati intorno al primo seco- molte iniziative) passando per le coppie alla ricer- lo avanti Cristo), che prosegue fino a Visso. Ancora Marche offrono la combinazione per- ca di angoli suggestivi e romantici, fino agli sportivi con evidenti ferite lasciate dal terremoto del 2016, il piccolo borgo racchiude gioielli come la chiesa di Sant’Agostino, che ospita il museo civico, con dipin- Le fetta tra relax e sport. Un territorio tut- to da scoprire, preservato grazie ai Par- chi e alle Riserve Naturali. Il patrimonio che dedicano le loro ferie estive alla preparazione atletica in vista della prossima stagione amatoriale o agonistica. Ecco perché #destinazionemarche è ti di notevole interesse e un gruppo di manoscritti naturalistico marchigiano è imponen- davvero la meta ideale per tutti, soprattutto per chi leopardiani, e il santuario di Macereto, costruito nel- te: due parchi nazionali (Monti Sibillini, Gran Sasso non ha ancora avuto modo di scoprire l’infinita bel- la prima metà del XVI secolo, anche questo visitabile e Monti della Laga), quattro parchi regionali (Mon- lezza di questa terra. solo dall’esterno. te Conero, Sasso Simone e Simoncello, Monte San Salendo di quota, con possibilità di partire o da Ca- Bartolo, Gola della Rossa e di Frasassi), insieme a sei CAMPIONE sali di Ussita o da Pintura di Bologna su strade ster- riserve naturali (Abbadia di Fiastra, Montagna di Tor- IN SELLA rate e sconnesse, per gli amanti della montagna non ricchio, Ripa Bianca, Sentina, Gola del Furlo e Monte si può non fare tappa al rifugio del Fargno a 1.820 San Vicino e Monte Canfaito). Se il litorale, che alter- L’azzurro metri d’altezza. Un’oasi unica dove, con un po’ di for- na spiagge dalla sabbia finissima ad altre splendide Vincenzo tuna, si possono anche ammirare aquile e il camo- baie incastonate tra le rocce, offre l’opportunità di Nibali scio degli Appennini. Punto di ristoro, il rifugio è an- praticare tutte le attività estive, dalla vela in tutte le si allena che base di partenza per escursioni a monte Priora, sue declinazioni alla canoa, le montagne delle Mar- nelle Marche pizzo Tre Vescovi o pizzo Berro, con panorami che che e i loro torrenti sono una splendida occasione per la varietà spaziano dal monte Vettore al monte Rotondo e che, per praticare tutti gli sport , dall’alpinismo al rafting, e la sicurezza nelle giornate in cui il cielo è limpido, consentono di dal volo libero alla speleologia, al golf e all’equitazio- dei tracciati allungare lo sguardo fino al mare Adriatico. ne. Senza dimenticare i sentieri, che attraversano in
PESARO E URBINO ITINERARI DELLA BELLEZZA ECCO LE DODICI PERLE In cattedra SGARBI DOCET Una mostra curata dal critico inquadra la vita di Raffaello da Urbino Dalla costa alle colline a Roma in viaggio alla scoperta delle città gioiello di Simona Spagnoli viaggio attraverso un territorio tra i più Un belli d’Italia, che unisce località bal- neari di qualità come Gabicce Mare, Pesaro e Fano, a paesi e città ricchi di storia, arte e cultura, in un ambiente incontaminato e di grande fascino. Questo è l’Itinerario della Bellezza, il progetto di promozione turistica ideato dalla Confcommercio Pesaro-Urbino allo scopo di promuovere con un’uni- ca formula dodici perle del territorio: Pesaro, Urbino, Fano, Gradara, Gabicce Mare, Pergola, Mondavio, Fossombrone, Colli al Metauro, Cagli, Terre Rovere- L’ANNIVERSARIO sche, Sant’Angelo in Vado. Per visitarle è stata data alle stampe un’utile guida di 148 pagine che parte da Cagli e dal suo Salone degli Stemmi di Palazzo Pub- FIGLIO ILLUSTRE Raffaello è di casa blico (una delle ultime new-entry insieme a Fano, Ter- re Roveresche, Gabicce Mare), mettendo insieme un Il Palazzo numero incalcolabile di percorsi storici, paesaggistici Ducale da attraversare e cogliere attraverso i cinque sensi. di Urbino Ecco allora «Le colline marchigiane, dolci e digra- domina Giovane e appassionato, Raffa- danti verso il mare (come Colli al Metauro, Mondavio il territorio ello Sanzio è stato protagonista e Terre Roveresche). Le città fortificate e murate, i e ospita indiscusso della scena artistica borghi storici, i panorami mozzafiato. E ancora, la cit- opere del suo tempo. Nell’anno in cui si tà patrimonio dell’umanità di Urbino, che proprio nel di Raffaello; celebra il quinto centenario dalla 2020 celebra il 500° anniversario dalla morte del suo a destra, sua morte, la città di Urbino che figlio più illustre, Raffaello. Ecco le scoperte archeolo- le colline gli ha dato i natali apre al pub- giche più importanti del secolo scorso, come i Bronzi si affacciano blico i luoghi in cui ha lasciato il dorati di Pergola e la villa romana di Sant’Angelo in sul mare segno, dedicando al «divin pit- Vado; l’immenso patrimonio di opere d’arte custodi- tore» anche una serie di eventi. to in chiese e musei; i luoghi, le città romantiche e Ancora oggi è possibile visitare la dell’amore come Cagli, Fossombrone e Gradara. casa di Raffaello dove ha mosso i Di non secondaria importanza la ricca offerta eno- IL FESTIVAL primi passi artistici sotto la guida gastronomica valorizzata dalle Fiere e Mostre del Tar- del padre Giovanni Santi. A breve tufo di Fossombrone, Pergola, Sant’Angelo in Vado. E come non ricordare le manifestazioni culturali e Sulle note distanza da lì si arriva al Palazzo Ducale, dove è conservato uno di Rossini le rievocazioni storiche come la Caccia al Cinghia- dei dipinti più enigmatici di Raf- le di Mondavio, la Festa del Duca di Urbino, il Palio faello, il «Ritratto di gentildonna» dell’Oca dei Cagli o le rievocazioni romane di Fano e detta la Muta per le labbra perfet- Sant’Angelo in Vado, così come gli eventi di risonanza tamente sigillate. In questa sede internazionale tra i quali si annovera a giusta ragione Il Rossini Opera Festival è la ma- sono in programma interessanti il Rossini Opera Festival di Pesaro. Questo e molto al- nifestazione che sin dal 1980 ha esposizioni. Tra queste nelle Sale tro sono gli Itinerari della Bellezza nella Provincia di riportato in auge la produzione del Castellare, prenderà avvio Pesaro che fanno perno dell’unicità dei piccoli comu- musicale del genio di Pesaro. l’allestimento «Raffaello e Bal- ni: Confcommercio iniziò con Pergola e Sant’Angelo Giunto alla sua quarantunesima dassarre Castiglione» a cura di in Vado, paesi a cinquanta chilometri dalla costa alle edizione, il festival si terrà dall’8 di Lawrence Dale ed «Elisabetta Vittorio Sgarbi che inquadra, at- prime propaggini dell’Appennino pesarese. al 21 agosto 2020. Il programma regina d’Inghilterra», regista Da- traverso la figura dell’autore del A questi si sono poi aggiunti Mondavio, Fossombro- prevede tre nuove produzioni vide Livermore), a cui si aggiun- Cortegiano, la vita del cenacolo ne e Urbino. L’anno seguente la ‘famiglia’ si è allargata («Moïse et Pharaon» per la regia gono «Il viaggio a Reims» dei gio- di artisti, tra cui appunto Raffael- a Colli al Metauro, Pesaro e Gradara, Cagli e ora la for- di Pierluigi Pizzi, «La cambiale vani dell’Accademia Rossiniana e lo, negli anni trascorsi tra le corti za attrattiva del territorio si è moltiplicata per dodici. di matrimonio» nell’allestimento lo Stabat Mater in forma scenica. di Urbino e di Roma.
ANCONA LA BAIA DELLE MERAVIGLIE DAL PASSETTO AL CONERO Il dolce DOLCE DEL PAPA Alla Pasticceria Picchio (Loreto), questa specia- lità a base di amaret- to, crema e man- dorle IL CAMMINO Loreto è anche meta finale di un Il paesaggio muta all’improvviso itinerario che ha come punto di e le coste sabbiose si trasformano Da Assisi partenza Assisi: la Via Lauretana, parte del cammino che nel Me- no, Montelupone e Recanati. Un territorio che ‘sintetizza’ la splen- a Loreto dioevo i fedeli effettuavano da dida natura dell’Italia centrale, tra in speroni rocciosi offrendo panorami Roma per andare a visitare il San- suggestivi borghi, abbazie e chie- tuario della Santa Casa. Oggi lo se medievali. Un tempo ad acco- mozzafiato e baie incantate in sette tappe si può percorrere in due modi: a piedi in sette tappe e in biciclet- ta in quattro tappe. Le località gliere i pellegrini erano locande, conventi e ospedali spesso gestiti da confraternite e ordini religiosi. di Raimondo Montesi toccate sono Spello, Colfiorito, Oggi ci sono alberghi, agriturismi Muccia, Camerino, Belforte del e ristoranti, dove gustare i pro- Chienti, Macerata, Montecassia- dotti tipici del territorio. la baia delle meraviglie che interrompe È la monotonia del paesaggio costiero da Trieste al Gargano. Niente distese DA VEDERE di anonima sabbia, ma bianchi scogli, rocce e ghiaia che separano il blu del Fisarmoniche e sotterranei mare dal verde del Monte Conero. I nomi sono quelli di Portonovo, Sirolo e Numana, con le loro incantevoli spiagge e le preziose testi- monianze storiche e artistiche. Su tutte, la chiesa di Santa Maria, gioiello di pietra incastonato tra le Nella provincia di Ancona spic- pendici del monte e l’Adriatico. Un luogo magico. La cano fra gli altri due cittadine, baia del Conero per chi viene da sud fa da biglietto Castelfidardo e Osimo. Due cose da visita dell’Anconetano. A nord c’è Senigallia, ‘la rendono famosa Castelfidardo: in spiaggia di velluto’, con la sua splendida rocca e la Italia la battaglia del 1860, ricor- mitica Rotonda a mare, quella che ispirò Fred Bon- data da un famoso monumento gusto. Quest’anno Senigallia rende omaggio al foto- immerso nel verde di un parco, e grafo Mario Giacomelli, che qui viveva, con la mostra la fisarmonica. Merito del genio ‘Sguardi di Novecento: Giacomelli e il suo tempo>. di Paolo Soprani, il padre dello Ancona, definita un tempo ‘la bella addormentata strumento, celebrato dal Pif - Pre- del golfo’, si è svegliata, anche grazie a location spe- mio internazionale della fisarmo- ciali come il Teatro delle Muse, la Mole Vanvitelliana NATURA nica (www.pifcastelfidardo.it). e il Porto Antico, dominato dall’Arco di Traiano. Im- E ARTE Le Grotte di Osimo sono una perdibile la vista dal Duomo di San Ciriaco, capola- vera e propria città sotterranea voro assoluto. È la chiesa più bella e importante del- Piazza che custodisce bassorilievi re- la regione. Solo un’altra le può contendere il titolo: della ligiosi ed esoterici. Un labirinto la Basilica della Santa Casa di Loreto. Il santuario è Madonna intriso di antiche simbologie al- un tale concentrato di arte, storia e fede da lasciare a Loreto chemiche, molte imputabili ai sbalorditi. L’interno un inesauribile scrigno di tesori. è meta Cavalieri di Malta e Templari, che Nel Bastione Sangallo si può ammirare l’arazzo da ambita qui praticavano le iniziazioni. In- cartone di Raffaello ‘Ananias e Saphira’, un omaggio e luogo cisioni, mostri fantastici e statue al ‘Divino’. Quest’anno la città è anche il cuore del simbolo di divinità pagane ‘abitano’ 88 tra Giubileo Lauretano, indetto da Papa Francesco nel del mondo grotte e nicchie che si estendono centenario della proclamazione della Vergine Laure- cattolico; per 9mila metri quadri su diver- tana Patrona degli Aviatori. Un Giubileo ‘itinerante’, poco lontano si livelli, collegati da pozzi (www. che va incontro ai viaggiatori e ai pellegrini moder- le Due Sorelle osimoturismo.it). ni: per la prima volta si può chiedere l’indulgenza raggiungibili plenaria in tutte le cappelle degli aeroporti civili e solo via mare militari, italiani e internazionali. Molti gli eventi che sono il si svolgeranno a Loreto e tutti gli aggiornamenti sul simbolo sito (www.jubilaeumlauretanum. it). del Conero Il luogo Da Loreto a Jesi. Jesi è racchiusa in una splendida e associate CONERO GOLF cinta muraria, ed è un susseguirsi di piazze ricche di a Sirolo CLUB chiese e palazzi storici. A Genga, con il suo Palazzo e a Numana; dei Conti, è legato il nome delle Grotte di Frasas- infine, Giocare a golf alle porte si, complesso carsico dove il passare dei millenni altra meta di Sirolo circondati ha creato un incredibile paesaggio di stalagmiti e le Grotte dal verde del Co- stalattiti. Vicino all’ingresso c’è un altro capolavoro, di Frasassi nero stavolta creato dall’uomo: l’abbazia di San Vittore, autentica gemma d’arte medievale.
MACERATA SFERISTERIO Trilogia, NATURA, SPIRITUALITÀ gran finale E TESORI DELL’ARTE Dopo #verdesperanza e #rosso- desiderio, la trilogia del Macerata Opera Festival (www.sferisterio. it) che, con la guida della diret- trice Barbara Minghetti ha mes- so insieme colori ed emozioni, si chiude quest’anno con la sta- gione del #biancocoraggio. Così lo Sferisterio si apre a tre nuove produzioni: la “Tosca” firmata da Valentina Carrasco con la direzio- ne musicale di Francesco Lanzil- lotta; il “Don Giovanni” affidato al regista Davide Livermore e alla direzione di Diego Fasolis e la ri- I capolavori nelle gallerie presa del “Trovatore”, ideato da Francisco Negrin. del capoluogo si sommano a luoghi sacri e siti archeologici ITINERARIO di Chiara Sentimenti Abbazie, vacanza per rigenerare cuore e men- ecco la via te, che in meno di un’ora di macchina Una permette di passare dal mare alla mon- Urbisaglia, Corridonia e Monte- tagna, scoprendo infiniti luoghi d’arte cosaro. Un percorso sulla linea e di magia, anche religiosa. Il viaggio immaginaria tracciata dal fiume nella provincia di Macerata parte dal capoluogo, dai Chienti che tocca tre punti del- musei civici di Palazzo Buonaccorsi dove, dopo un la storia spirituale della provin- viaggio virtuale in carrozza, basta salire di un piano cia di Macerata, ricondotti alla per essere immersi nell’arte antica di Crivelli, Salvi, cosiddetta “Via delle Abbazie”. Dolci e del Parmigiano o nelle sale dell’arte moderna Si parte dalla cistercense Abba- con un salto nel Futurismo. Il viaggio nell’arte ma- dia di Chiaravalle di Fiastra, per ceratese continua a Palazzo Ricci e alla biblioteca spostarsi, dopo aver attraversato CITTÀ DELLA CULTURA Mozzi Borgetti, ma non potrebbe essere completo un lungo viale fatto di cipressi senza una visita allo Sferisterio, la casa della musica all’Abbazia di San Claudio, con La città di Macerata che all’aperto. le sue imponenti torri circolari, ospita una prestigiosa Uscendo da Macerata, per un’esperienza tra natu- per arrivare all’Abbazia di Santa università vanta un ra e spiritualità, si trova l’abbazia di Santa Maria di Maria a Piè di Chienti, austera centro storico di grande Chiaravalle di Fiastra nei comuni di Urbisaglia e di struttura su due piani con tre im- valore architettonico Tolentino, uno dei monumenti più pregevoli dell’ar- ponenti navate. e lo Sferisterio propone chitettura cistercense con il suo pozzo ottagonale, le una stagione lirica estiva grotte e le cantine. Il silenzio della natura si mescola di primissimo piano con la spiritualità e la riflessione offerta dall’opera dei monaci cistercensi. Il tutto inserito in una riserva naturale di oltre 1.800 ettari gestita dalla Fondazione Giustiniani Bandini. Nel Comune di Tolentino da non perdere la Basilica di San Nicola, il suo chiostro ago- stiniano e il suggestivo “Cappellone”, la cui sala è rinomata per le decorazioni. Salendo verso i Sibillini si incontra San Ginesio, dove tra le caratteristiche mura medioevali, si apre la Collegiata che, seppur di fondazione romanica, presenta una facciata gotica. Al suo interno sono conservate numerose opere, fra MONTE SAN MARTINO cui un crocifisso ligneo e tele di Zuccari, Pomaran- cio e De Magistris. Per gli appassionati di archeologia c’è il parco di Imperdibile Polittico Urbisaglia, con il Museo archeologico, dove sono esposti materiali provenienti dall’antica Urbs Sal- via, accanto alle cisterne dell’acquedotto e ai resti dell’anfiteatro. Si erge dall’alto delle colline di Loro Piceno, il castello di Brunforte con la sua cucina sei- Monte San Martino, un borgo con centesca, ma una delle viste mozzafiato della pro- poco più di 700 abitanti, conser- vincia, si ha da Cingoli, il “Balcone delle Marche”, va intatto un gioiello dell’arte an- dove uno dei gioielli è la chiesa di San Filippo Neri. tica. È il Polittico, esposto nella Scendendo a Treia, tappa alla chiesa del Santissimo chiesa di San Martino Vescovo, Crocifisso, al teatro comunale e all’Accademia Ge- frutto dell’attività dei fratelli Carlo orgica. Il tour nella cultura non può che chiudersi a e Vittore Crivelli. Per le particolari Recanati, patria di Giacomo Leopardi, dove è possi- caratteristiche stilistiche è sta- bile entrare nella casa del poeta, per passare poi ai ta attribuita a Carlo l’esecuzione musei di Villa Colloredo Mels e ammirare l’Annuncia- delle figure dell’ordine superiore zione di Lorenzo Lotto e al Museo dell’emigrazione (tranne il Cristo). A Vittore, inve- marchigiana, dedicato ai 700mila marchigiani co- ce, sono state ricondotte la Ma- stretti a lasciare la loro terra d’origine. donna con il bambino e due santi.
FERMO PALAZZO DEI PRIORI Un Rubens da adorare DA QUI SI DOMINA LA TERRA DI MARCA Nel duecentesco Palazzo dei Priori a Fermo, rimaneggiato nel 1500, in piazza del Popolo, trova sede la Sala dei Ritratti, il gabi- netto del Sindaco, la preziosa Sala Gialla e la Sala del Consiglio comunale affrescata da Pio Pan- fili. Pezzo forte è la Pinacoteca comunale dove hanno sede, tra le altre opere, “L’adorazione dei Pastori” di Pietro Paolo Rubens, le tavolette di Jacobello del Fio- re con la storia di santa Lucia, il Polittico di Andrea da Bologna, la Madonna dell’Umiltà di France- scuccio Ghissi. Duomo, dedicato alla Vergine Assun- GIOIELLO Il ta, è il pinnacolo della città di Fermo. Sorge sul colle del Girfalco. Dalla torre, si coglie, intera, la Terra di Marca. Dal Il teatro dell’Aquila mare Adriatico, prima di Cristo, scen- a Fermo devano le chiatte cariche di ambra che gli insupe- è tra i più rabili orafi di Belmonte Piceno trasformavano in fini imponenti gioielli. Sempre dal mare, dopo il 1200, arrivava il del centro Bucintoro. La reggia galleggiante di Venezia pren- Italia deva a bordo i nobili veneti scelti come podestà di ed è stato Fermo e in tre casi eletti dogi della Serenissima. edificato Fermo possiede grandi eredità. I resti delle mura nel megalitiche parlano dei Piceni, il teatro all’aperto e Settecento le grandiose Cisterne (trenta stanze sotterranee per secondo uso idrico) dei Romani, il Palazzo dei Priori del Me- gli schemi dio Evo, i Palazzi agrari di corso Cavour e Cefalonia tipici del Rinascimento, la grande piazza del Popolo ricor- dell’epoca da il dominio degli Sforza e l’arrivo di Bianca Maria Visconti. Nel Museo diocesano, la Casula di Thomas Becket racconta l’amicizia da studente dell’arcive- scovo di Canterbury con il vescovo di Fermo Presbi- tero. La chiesa di San Domenico fu costruita dopo il passaggio del santo omonimo. La Biblioteca civica Spezioli, con i suoi 350 mila volumi, le 15 mila cin- quecentine, le lettere di Colombo, documenta la cul- tura di questa terra e la sua antichissima università. Da est a ovest, scorgiamo Torre di Palme, uno dei Borghi più belli d’Italia, dove esisteva un Navale Pi- ceno- Romano importante; Monterubbiano, dove approdarono i giovani sabini della Primavera sacra; la vallata dell’Aso, ricca di frutta; i Sibillini con la Si- billa (terza montagna), il suo antro e le leggende che ispirarono Wagner; il fiume Tenna (Tinna) che richia- ma gli Etruschi; Santa Vittoria in Matenano da dove partì la rivoluzione agricola dei Benedettini-Farfensi; Montegiorgio, dove operò frate Ugolino che scris- se I Fioretti di san Francesco. Una ciclabile unisce la vivace Porto Sant’Elpidio a Lido di Fermo. Da Por- to San Giorgio a Pedaso e fino ai monti ne sorgerà un’altra. Mentre un’ippovia dal santuario di Santa Maria a mare di Fermo raggiunge il santuario della Madonna dell’Ambro. Terra di scoperte.
A TAVOLA Da piazza del Duomo che domina la città inerpicata sul colle del Grifalco lo sguardo Maccheroncini di Campofilone spazia fino a perdersi nell’Adriatico per le buone forchette Poi scendendo nella città si apprezza I Maccheroncini di Campofilone l’architettura dei palazzi e delle piazze sono conosciuti in tutto il mondo. Abili pastai producono una lunga segnate dai passaggi attraverso la storia pasta all’uovo, che cuochi e mas- saie condiscono con ottimo sugo, e con un gesto delle mani a solle- varla per dare aria impedendone di Adolfo Leoni l’attacco. La pasta di grano duro invece è prodotta specie nelle zone di Monte San Pietrangeli e D’altronde, siamo nella Terre della alla periferia di Fermo. Tra Aman- Dieta mediterranea, termine che dola e Montefortino, una piccola scaturì dalla trentennale ricerca impresa al femminile produce pa- mondiale, di scienziati americani sta artigianale utilizzando il grano e italiani, che prese il nome di Se- MONTEFALCONE APPENNINO duro proveniente dai suoi terreni ven Countries Study, e che aveva in quota, tra i 600 e i 1000 metri. base a Montegiorgio. Rupe e rocca sul fiume Aso HammerADV A Montefalcone Appennino la rupe e la rocca medievale domina- no la vallata del fiume Aso. Intorno all’anno Mille, i monaci benedetti- ni-farfensi vi istituirono una scuo- la per chierici. Oltre alla chiesa di San Michele Arcangelo, vanno segnalate la trecentesca San Pie- tro in Penne e la quattrocentesca Santa Maria delle Scalelle posta sopra una delle più antiche gal- leria d’Italia (1833). Suggestiva la passeggiata fino ai mille metri del punto trigonometrico. AMANDOLA Su tre colli dell’alta valle del Tenna sorge Amandola, la capi- Dalla piazza tale dei Sibillini. Il santuario del Beato Antonio (il nubigero) dà il si ammirano benvenuto ai turisti. Dalla piazza alta, con il palazzo del Podestà e la torre, si gode uno spettacolo i Sibillini stupendo verso la montagna. Le abbazie di san Ruffino e dei santi Vincenzo e Anastasio sono luo- ghi di bellezza e pace. I palazzi nobiliari attestano l’importanza di questa cittadina. Dal 1857, per guardare insieme al . #IlnostroimpegnoEsserci MONTAPPONE Il Museo del Cappello situato oggi nella piazza centrale di Mon- Qui inizia tappone racconta dell’artigianato Ci sono sogni che possono essere realizzati. tipico della terra dei cinque nodi: Grazie a una solida realtà del territorio che, da oltre 160 anni, è vicina alle famiglie e alle imprese. il distretto Montappone, Massa Fermana, Con l’impegno di custodire il patrimonio più importante: Falerone, Monte Vidon Corra- le relazioni. do e Servigliano. Il distretto del dei cappelli cappello ha fatto ricco questo territorio. Piccole imprese di ca- rattere familiare che, anzitempo, carifermo.it hanno saputo affrontare con suc- cesso i mercati internazionali.
ASCOLI PICENO I BORGHI PIÙ BELLI Da Offida a Montefiore SALOTTO D’ITALIA E VERE GIOSTRE Presente, con l’altra ‘ascolana’ Montefiore dell’Aso, nell’elenco dei Borghi più belli d’Italia, Offida è un vero gioiello conteso dalle valli che la abbracciano: la Valla- ta del Tronto a sud e la Val Tesino a nord. Se si viene nel Piceno una tappa qui è d’obbligo: intorno al meraviglioso centro storico, nelle tante frazioni e contrade, c’è una galassia di cantine grandi e pic- cole, tutte da visitare e ‘provare’. E poi tombolo e merletto, simboli di un paese in cui sembra che il tempo si sia fermato. di Gigi Mancini risposta alla domanda perché venire a UN SET La visitare Ascoli? Semplice, è imperdibi- le, un vero e proprio tesoro nascosto. Piazza del Popolo, salotto cittadino PERFETTO Piazza e – secondo qualcuno – nazionale, su del Popolo Google Maps conta 7.700 recensioni con un giudizio e lo storico di 4,7 stelle su 5. Le stesse dei quasi 800 visitatori Caffè Meletti che hanno lasciato un commento per la cattedrale di sono state Sant’Emidio che domina l’altro luogo simbolo, piazza spesso Arringo. utilizzate L’imponente Forte Malatesta, pur con meno visita- come set tori registrati, 4,5 stelle. E così via per tutte le attra- cinematogra- zioni (tante, tantissime per una città di 50mila abi- fico, tanti) di un centro storico che, più di mezzo secolo emblema fa, conquistò anche Jean-Paul Sartre. A parlare è la delle sua ‘recensione: “Passeggiare per le strade di Ascoli meraviglie – scrisse – equivale a sfogliare a caso un libro di sto- che si celano ria dell’arte italiana”. nell’immensa In realtà i vicoli ascolani di cui parla Sartre si chia- provincia mano, caso unico nella toponomastica italiana, ‘rue’. italiana La loro fitta trama taglia il travertino del centro stori- co creando un reticolo diviso in sei parti che altro non sono che gli storici quartieri protagonisti, in estate, della giostra della Quintana, i cosidetti ‘sestieri’: Por- ta Romana, Piazzarola, Sant’Emidio, Porta Solestà, Porta Tufilla e Porta Maggiore. Ognuno con le sue chiese, i suoi palazzi, gli architravi con le iscrizioni latine, i ponti sui fiumi Tronto e Castellano. Ognuno, soprattutto, con le sue torri medioevali. Simboli del potere delle famiglie che le facevano erigere, erano circa duecento prima che Federico II, nel 1.242, ne fece abbattere quasi la metà. Oggi ne sopravvivono una cinquantina. Ascoli non è solo storia ma anche arte: imperdibili, tra gli altri, la Pinacoteca, la galleria d’arte contem- poranea intitolata a Osvaldo Licini e il museo dell’alto medioevo che accoglie alcuni dei corredi in oro rin- venuti nella necropoli longobarda di Castel Trosino, meraviglioso borgo alle porte della città. Ad Ascoli c’è questo. E molto, molto altro. Venire per credere.
LU VURGHE La bellezza di Piazza del Popolo è tale da essere diventata un simbolo italiano Acque E inoltrandosi nei vicoli, chiamati ‘rue’ cristalline alla francese, si scoprono i sei quartieri Per le sue acque cristalline qual- detti ‘sestieri’ che animano la Quintana cuno l’ha definito, dal nome del- la località in cui sorge, ‘I Caraibi di Acquasanta’. Le piscine natu- rali di Lu Vurghe, un’oasi di pace a 20 km da Ascoli (sulla Salaria, in direzione Roma) sfoggiano infatti tonalità di verde/azzurro una più bella dell’altra. L’effetto è dato dall’incontro del- le acque del fiume Tronto con le sorgenti sulfuree sotterranee. Un vero luogo magico, riqualifi- cato dai volontari dello Speleo- GROTTAMARE storia per aver completato la cu- club, imperdibile per gli amanti pola di San Pietro e aver costruito dell’outdoor. Nella casa uno degli acquedotti più antichi di Roma, l’Acqua Felice. Nella sua ter- di Papa Sisto V ra d’origine sono molte le testimo- nianze della sua presenza: la chie- sa di Santa Lucia a Grottammare, fatta erigere dal Pontefice al posto Nato nel 1.521 a Grottammare da della sua casa natale, è la principa- una famiglia originaria della vicina le. Qui si trovano numerosi docu- Montalto, Felice Peretti divenne menti e opere, tra cui un prezioso Papa Sisto V nel 1585. Passò alla reliquario appartenuto a Paolo II. ESCURSIONE come sepoltura di Ponzio Pilato, il lago è l’unico naturale delle Imperdibile Marche e uno dei pochissimi di tipo alpino presenti sull’Appen- lago di Pilato nino. Il perimetro del bacino, profondo al massimo 9 metri, varia in base alle precipitazio- ni stagionali ma mediamente si In un paesaggio lunare, alimen- attesta sui 900 metri. Sono tre i tato dalle piogge dallo sciogli- sentieri principali per arrivarci, il mento delle nevi, nel cuore dei più battuto è quello che parte da monti Sibillini, a 1.940 metri, c’è Foce di Montemonaco (a quota il suggestivo lago di Pilato. Luo- 1.000 metri e circa 40 minuti di go mistico, avvolto da mille leg- auto da Ascoli): conduce al lago gende tra cui quella che lo vuole in circa 3 ore. MONTI SIBILLINI Se ogni monte del mondo ha i suoi miti e le sue storie, i monti Sibilli- In cima ni, i più alti dell’Appennino dopo l’Etna e le vette abruzzesi, vanno al Vettore oltre. Il loro stesso nome è dovu- to ad un’antichissima leggenda, grafica-madesign.it quella della Sibilla, la profetessa la Sibilla che dalla notte dei tempi dimora all’ombra del Vettore (la cima più elevata con i suoi 2.476 metri). Nei paesi della zona su questa crea- tura si rincorrono mille racconti, tutti da scoprire.
CAMMINANDO Da scoprire a cavallo in mountain bike o a piedi NELLE TERRE ALTE si dipana un filo di sentieri lungo 500 chilometri al quale si aggiungono le POPOLATE DAGLI DEI storiche transappenniniche di Enrico Barbetti olto forte e incredibilmente vicino. L’Ap- LAGO SCAFFAIOLO brulica di miti e leggende che re- re di mirtilli. Oggetto di discussio- M pennino è pronto a cogliere l’occasione di un’estate particolare, offrendo ai tu- risti il distanziamento sociale naturale Nelle acque sistono ai secoli e ai sempre più numerosi visitatori che salgono in quota per ammirare un ambiente ne fra i geologi è anche l’origine del lago, che si presume alimen- tato dalla fusione delle nevi e dal- del Boccaccio dei suoi boschi, dei suoi sentieri e dei davvero singolare. Lo specchio le piogge. La secolare mitologia panorami sconfinati. Proprio quello che cercano nel d’acqua si apre a 1800 metri nel dello Scaffaiolo è stata rinnovata, 2020 le famiglie per una villeggiatura a portata di comprensorio del Corno alle Sca- in epoca contemporanea, anche mano, facilmente raggiungibile dalle città evitando le. Pur ricadendo nel territorio di da una memorabile sequenza del la ressa e lo stress. Le terre alte dell’Emilia-Romagna Secondo Boccaccio, bastava Fanano, in provincia di Modena, è film ‘Una gita scolastica’ di Pupi non si sono fatte trovare impreparate per questa sto- gettare una pietra nelle sue ac- più facilmente raggiungibile dal- Avati. Sulle sue sponde sorge il ri- rica opportunità emersa dalla crisi, perché si sono già que gelide per scatenare venti e la zona degli impianti sciistici del fugio Cai Duca degli Abruzzi, oasi incamminate in tempi non sospetti verso un modello tempeste di inaudita violenza. Di Corno, ovvero dalla località bo- di ospitalità riaperta pochi giorni di turismo lento, fatto di semplicità e contatto inte- certo il lago Scaffaiolo, a dispet- lognese di Lizzano in Belvedere, fa con servizi limitati a causa delle grale con la natura. Da scoprire a piedi, a cavallo, in to dell’assenza di flora e fauna, con un’oretta di salita fra brughie- misure anti-Covid. mountain bike oppure con le neonate e-bike. La rete di aree protette è la spina dorsale del sistema turisti- co dell’Appennino e oggi è garante di un ambiente di altissima qualità. Non a caso, i parchi erano già stati PIETRA DI BISMANTOVA cuciti insieme da un progetto dedicato a camminato- ri ed escursonisti: l’Alta Via dei Parchi è un filo lungo 500 chilometri, suddiviso in 27 tappe che si snodano Impressionò Dante e finì fra otto aree protette lungo il crinale, dal Parco regio- nale delle Valli del Cedra e del Parma, a nord, al Parco interregionale del Sasso Simone e Simoncello, a ca- vallo fra le province di Rimini e Pesaro Urbino. Così come sono entrati ormai nel Dna del turismo verde i cammini transappenninici: la storica Via degli Dei, in Purgatorio che collega Bologna a Firenze, è ormai un best seller per i viaggiatori slow con lo zaino in spalla. Un suc- Dante la vide nel 1306. E ne rima- cesso crescente che ha generato molti figli legittimi, se talmente impressionato da ci- come la Via della Lana e della Seta, da Bologna a Pra- tarla nel IV Canto del Purgatorio to, e l’ultima nata Via Mater Dei, che unisce luoghi di per descriverne l’asprezza della devozione sparsi fra le montagne. salita, rifacendosi all’immagine Per chi cerca la natura più intatta e primordiale, i delle sue pareti verticali. Sette poli di attrazione sono i due parchi nazionali, quello secoli dopo, la Pietra di Bisman- delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campi- AMATI tova non ha smesso di stupire. gna, sul crinale romagnolo, e quello dell’Appennino DAI POETI Come una colossale zattera di Tosco-Emiliano, nel settore occidentale della catena. roccia, emerge dalle colline nei In entrambi i casi, non manca lo spazio per far correre Gettando pressi di Castelnovo de’ Monti, l’occhio su valloni coperti da boschi impenetrabili e una pietra sull’Appennino reggiano, for- creste che sorgono dal cuore della terra, presidiate nelle acque mando un altopiano di 12 ettari da rapaci, cervi e lupi. Il Parco delle Foreste Casenti- del lago che culmina a 1041 metri di quo- nesi si estende fra le province di Forlì – Cesena, Arez- Scaffaiolo ta. Rispetto ai tempi di Dante, zo e Firenze e al suo interno custodisce la Riserva si scatena però, gli uomini oggi hanno im- naturale integrale di Sasso Fratino, esempio raro di la bufera, parato a non farsi troppo intimo- foresta primaria, non accessibile ai visitatori e dedi- scrive rire dalla verticalità e a sfruttarla cata esclusivamente alla conservazione e alla ricerca. Boccaccio; come terreno di gioco. La Pietra Fra le perle del territorio spiccano l’eremo e l’abeti- la Pietra è diventata un paradiso dell’ar- na di Camaldoli, la cascata dell’Acquacheta citata da di Bismantova rampicata sportiva, con vie di Dante nel XVI Canto dell’Inferno e il santuario della è invece ogni difficoltà. Sulle sue pareti Verna, culla della spiritualità francescana. Il Parco na- nel quarto sono state allestite anche due zionale dell’Appennino Tosco-Emiliano tocca invece canto ferrate molto apprezzate dagli le province di Parma, Reggio Emilia, Massa-Carrara del appassionati. La via normale di e Lucca ed è raccolto attorno a tre grandi massicci Purgatorio salita è comunque accessibile che superano i 2000 metri di quota, l’Alpe di Succiso, di Dante per i semplici escursionisti e la il monte Cusna e il monte Prado. Quest’ultimo è un rete di sentieri attorno alla mon- balcone naturale che segna il confine con la Toscana, tagna permette di apprezzarne dal quale si può cogliere una vista mozzafiato sulla il caratteristico profilo da tutti i catena delle Alpi Apuane. Atri siti preziosi sono il lago punti di vista. della Bargetana, magico specchio d’acqua nascosto ai piedi del Prado, e la leggendaria Pietra di Bisman- Pietra Di Bismantova tova, stupefacente formazione rocciosa che emerge Nel comune di Castelnovo nel territorio di Castelnovo ne’ Monti, anch’essa citata de’ Monti nel Reggiano da Dante, uno che di viaggi se ne intendeva.
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