DESIGN RESILIENTE Un quadro sinottico - RESILIENT DESIGN

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DESIGN RESILIENTE Un quadro sinottico - RESILIENT DESIGN
FOCUS
        AGATHÓN – International Journal of Architecture, Art and Design | n. 06 | 2019 | pp. 26-35
        ISSN print: 2464-9309 – ISSN online: 2532-683X – DOI: 10.19229/2464-9309/632019

        DESIGN RESILIENTE
        Un quadro sinottico

        RESILIENT DESIGN
        A synoptic framework

        Claudio Germak

        ABSTRACT
        Il Design, disciplina del progetto orientata a prodotti, servizi e processi, ha sviluppato
        in questi anni atteggiamenti consapevoli dei cambiamenti, sempre più veloci, che inte-
        ressano sia i modelli della produzione e del consumo, sia quelli che regolano gli ecosi-
        stemi, fatti di individui e comunità. Agisce in favore della ‘sostenibilità’ e della ‘resilien-
        za’ a scale diverse e in molteplici settori, anche grazie a una propria identità che lo di-
        stingue come sapere di connessione tra humanities e technologies. Ha imparato a
        progettare per ciò che può mettere in crisi il sistema, sviluppando azioni collaborative
        di adattamento alle cause interne come il superamento dei limiti dello sviluppo, le mi-
        grazioni, l’invecchiamento, sia di mitigazione verso quelle esterne, come le calamità
        naturali, anche se sovente queste dipendono dalle prime. Questo saggio intende forni-
        re una panoramica ampia, quasi un quadro sinottico, del contributo che il Design può
        offrire alla società in termini di ‘resistenza’ e di ‘resilienza’, anche considerando gli
        eventi critici un’opportunità per evolvere i propri orientamenti e le proprie pratiche.

        Design, the planning discipline targeted at products, services, and processes, has
        developed, in recent years, behaviours that are more aware of increasingly rapid
        changes, which concern both the models of production and consumption and those
        that regulate ecosystems – composed of individuals and communities. It acts to ben-
        efit ‘sustainability’ and ‘resilience’ on different scales and in multiple sectors, thanks
        also to its own identity, which distinguishes it as a kind of knowledge that connects
        humanities and technologies. It has learned to plan for what can place the system in
        crisis, developing collaborative actions to adapt to the internal causes such as ex-
        ceeding the limits of development, migration, ageing, as well as mitigation regarding
        those external causes, such as natural disasters, even if these often depend on the
        first causes. This essay is intended to provide a wide panorama, almost a synoptic
        framework, of the contribution that Design can offer society in terms of ‘resistance’
        and ‘resilience’, also considering critical events as an opportunity to evolve its orien-
        tations and practices.

        KEYWORDS
        design per la resilienza, design per la sostenibilità, design sistemico, design per com-
        ponenti, cultura del design

        resilient design, sustainable design, systemic design, design by components, design
        culture

        Claudio Germak, Architect and Designer, is a Full Professor of Design at the DAD Architecture
        and Design Department of the Politecnico of Turin (Italy), and the President of SID Italian Design
        Society. He is an expert of production systems, both in the field of industry and handcraft. Today
        he leads the UXDPoliTO Team of evaluation techniques HCD, UXD, HMI and ID for the sectors of
        transportation systems, roboEthics and service design for the cultural heritage and museums.
        Tel. +39 (0)11/090.88.30 | E-mail: claudio.germak@polito.it

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DESIGN RESILIENTE Un quadro sinottico - RESILIENT DESIGN
Germak C. | AGATHÓN | n. 06 | 2019 | pp. 26-35

     Il Design, inteso come pratica progettuale       fattori in gioco, delle fitte relazioni che questi             to riguarda il tempo di reazione: situazioni diver-
diffusa a prodotti, servizi e processi conosce        creano e non ultimo dell’incertezza nel trovare                se possono implicare azioni immediate, a breve
bene il concetto di resilienza, verso cui agisce      o ritrovare i punti di equilibrio a seguito di una             o a lungo termine; inoltre, la ‘resilienza’ è un
in modo propedeutico: da un lato ragiona sulla        vulnerabilità del sistema. A fronte dell’ampiezza              concetto evolutivo della ‘resistenza’, perché im-
flessibilità e durabilità di soluzioni che abbiano    e della velocità dei cambiamenti della società e               plica non solo la capacità di adattarsi al cam-
capacità di adattamento al mutare delle condi-        della sua organizzazione, del crollo dei miti e                biamento, ma anche di apportare valore ag-
zioni di contesto, dall’altro sulla necessità che i   dell’insorgere di elementi di disturbo all’interno             giunto.
processi siano sostenibili sia a livello ambienta-    degli ecosistemi, anche la scienza del Design                  3) La resilienza non ha gerarchie precostituite,
le sia socialmente orientati e inclusivi di diversi   considera oggi irrinunciabile, per il progetto, un             ma considera preoccupanti ed emergenti i fat-
attori. Affermare pertanto che il Design, di ri-      approccio olistico. Obiettivi ambiziosi che han-               tori di disturbo che minacciano il pianeta, il be-
cerca, sia un agente positivo per la transizione      no portato la comunità scientifica e professio-                nessere degli individui, la loro sicurezza e uno
verso una società più resiliente e sostenibile        nale del Design ‘esperto’3 (Selloni, 2015), ad                 sfruttamento equo delle risorse primarie come
(Manzini, 2015), significa indirizzare il progetto    accelerare la ricerca di innovazione attraverso                acqua, aria, energie rinnovabili.
verso obiettivi ampi di sostenibilità tecnica, so-    un progetto prestazionale evoluto, che possa                   4) Natura e autopoiesi, ossia l’organizzazione e
ciale, ambientale, culturale ed economica. Cin-       intercettare, accompagnare e, quando possi-                    la riorganizzazione dei sistemi viventi, sono rife-
que ambiti, sovente interrelati, in cui si genera     bile, anticipare il cambiamento. C’è però una                  rimenti fondamentali per le pratiche resilienti
la domanda di resilienza. Ma quale ‘ruolo’ e          contraddizione da superare. Da un lato si chie-                negli ecosistemi (Mascitti, 2018). Dalla natura
quali ‘risposte’ il Design può offrire?               de alle scienze, tra cui il Design, di esplorare le            va anche tratto il principio del ‘minimo sforzo’,
     Dire che il Design possa avere un ‘ruolo’ di     forme di prevenzione, cioè di evidenziare su                   ossia il massimo della varietà di soluzioni con il
riequilibrio negli eco-sistemi sotto pressione,       ‘cosa’ e ‘come’ costruire il progetto di resilien-             minimo delle invenzioni (Papanek, 1985).
che quindi devono rigenerarsi dimostrando re-         za per educare al concetto della rigenerazione,                5) La resilienza ha un costo, che è soprattutto
silienza, non è una semplice dichiarazione di         resistenza e resilienza gli individui, le comunità,            di sostegno alla ricerca e al progetto. E anche
ottimismo, per tre ragioni. La prima ci dice che      le loro organizzazioni; dall’altro, la richiesta di            nel sociale, organizzazioni e comunità che ab-
il Design, citando la parabola pasoliniana1, è        raggiungere questi obiettivi in fretta, in una so-             bracciano il principio resiliente meritano di es-
orientato al progresso della società e allo svi-      cietà che invece ambisce essere riflessiva.                    sere finanziate perché portatrici d’innovazione
luppo sostenibile del pianeta, non al suo mero                                                                       e di benessere condiviso. Il costo è anche una
sviluppo. Infatti, sia in passato, quando il cam-     Sostenibile e Resiliente | Ambiti sempre più                   forma di garanzia sulla qualità dei risultati pro-
po applicativo era prevalentemente manifattu-         vasti e interdisciplinari caratterizzano oggi la               gettuali orientati a produrre ‘bellezza’, se vo-
riero, artigianale o industriale, sia nel nuovo       scienza del Design. Tali aperture, che taluni                  gliamo che siano ricchi di significati e valori
umanesimo odierno, il Design ‘mette al centro         chiamano sconfinamenti, hanno portato que-                     percepibili.
del progetto l’uomo’ con le sue esigenze indi-        sta disciplina a confrontarsi con il tema della                6) Il Design contribuisce alla resilienza interve-
viduali e collettive (Germak, 2008). La seconda       resilienza in settori diversi e a scale molto di-              nendo direttamente sulla capacità di adatta-
nasce da una condizione privilegiata che il De-       verse. L’approccio resiliente di prodotti, servizi             mento evolutivo delle cose – prodotti, servizi e
sign vive: quella di essere connessione di due        e processi di Design ha comportato una decli-                  processi – e attraverso ciò, indirettamente su
macrosaperi, humanities e technologies, prin-         nazione ampia e articolata del concetto origi-                 comportamenti di individui e comunità negli
cipio di interdisciplinarietà che è anche tra i re-   nario – la reazione con adattamento a un forte,                ecosistemi, attraverso l’inclusione e la proget-
quisiti del Design Thinking. Da qui la terza: il      anche improvviso, stress – talora identificando-               tazione partecipata.
Design è portatore di una visione grandangola-        si come una evoluzione dei comportamenti e                     7) Il grado di flessibilità di prodotti, servizi e
re sull’innovazione delle cose, e oltre le cose,      delle pratiche sostenibili (Lilly and Gill, 2006),             processi all’interno degli ecosistemi, pensiamo
verso i sistemi innovativi e inclusivi.               qui descritti in punti ma senza una gerarchia.                 alle città e suoi sottosistemi (trasporti, architet-
     Ritroviamo alcuni di questi paradigmi nel si-    1) La resilienza è trasversale ai saperi e ai di-              tura, spazi pubblici, servizi), ai luoghi di forma-
gnificato che la Commissione Scienza e Tec-           versi settori del progetto, come descritto negli               zione e di produzione, è proporzionale alla ca-
nologia per lo Sviluppo ONU ha dato alle co-          indirizzi delle organizzazioni internazionali (ONU,            pacità di risposta resiliente. Anche una certa
munità resilienti2. Scienza, tecnologia e innova-     Horizon), da libri bianchi e manifesti come quel-              ‘ridondanza’ nell’assumere molti ruoli diversi e
zione sono opportunità per creare comunità            lo creato dal Resilient Design Institute.4                     in divenire, ne favorirà la resilienza.
resilienti i cui membri sappiano assorbire e          2) La resilienza trascende le scale – dal macro                8) Consumare meno e produrre meglio, aiuta la
adattarsi agli shock, avere economie che pos-         al micro – ed è un concetto flessibile per quan-               resilienza; il Design è direttamente coinvolto in
sono auto-organizzarsi per continuare a fun-
zionare in tempi di crisi e svolgere tutte le loro
attività senza danneggiare l’ambiente. Le tec-
nologie, in particolare quelle digitali, aiutano
nella diversificazione economica e nel disasso-
ciare l’economia di sviluppo dal degrado am-
bientale. Contribuiscono a monitorare l’am-
biente per prevenire gli shock, e attraverso le
reti, a diffondere la conoscenza. Queste tecno-
logie sono oggi anche disponibili ai cittadini –
la cosiddetta ‘scienza dei cittadini’ – per svol-
gere compiti come la raccolta di dati che sa-
ranno poi gestiti e manipolati comunque dalla
scienza stessa. A questi obiettivi se ne aggiun-
ge un altro, non meno importante: la necessità
di sviluppare soluzioni scientifiche, tecnologi-
che e di innovazione che siano resilienti a sé
stesse, dato che l’interruzione potrebbe essere
estremamente dannosa per le comunità.
     Questo saggio descrive, attraverso la decli-
nazione del concetto di resilienza da parte del       Fig. 1 | New features for English Red Box. Some retain the telephone to communicate in the event of a cyber-attack to
Design, un quadro sinottico fatto di ‘domande’        mobile telephony.
(le cause) e di ‘risposte’ (le reazioni resilienti)   Fig. 2 | Sottsass Associati, Resilient Kiosks, Turin, 1982. Due to the modular construction system, some will be disas-
che si è fatto complesso per la numerosità dei        sembled and reassembled in new locations, others will host new functions.

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Germak C. | AGATHÓN | n. 06 | 2019 | pp. 26-35

Fig. 3 | ‘The outside shell seen from the inside’ is the synthesis of Design by components, a reverse engineering and re-
design approach to extend the life of the product (credit: L. Bistagnino, 2008).
Fig. 4 | Water in an integrated system of eco-domestic appliances (credit: Lucky Strike Design Awards 2013, first prize –
Master degree Thesis in Ecodesign of L. Zuliani, E. Fiore, and M. Mignone; supervisor P. Tamborrini; Politecnico di Torino).

questa relazione e si occupa di indagare alter-                  siedono una delle due caratteristiche distintive:             wi-fi e stazione di ricarica per device, ricovero
native nella produzione – emissioni tendenti a                   o sopravvivono in virtù delle loro robustezza e               per defibrillatori, oppure ‘sostitutivi’, ad esem-
zero e miglior utilizzo delle risorse – e di orienta-            capacità rigenerativa funzionale, o grazie all’at-            pio come spazio disponibile lasciato alla creati-
re il consumo alla consapevolezza, anche pro-                    taccamento emotivo che hanno generato nel-                    vità di quartiere: open library, micro bottega,
ponendo forme di coinvolgimento diretto dell’u-                  l’utenza.                                                     punto informativo (Fig. 1).
tenza nel processo produttivo (prosumer).                             In letteratura si trova una genealogia del                    Simile come tema di obsolescenza funzio-
9) Dal territorio locale devono pervenire la                     concetto di resilienza del prodotto che nel                   nale, in questo caso legato ai consumi, è quel-
maggior parte delle risorse; è questo un con-                    tempo si è fatta molto sofisticata, anche se i                lo che riguarda alcune tipologie di chioschi ita-
cetto che il Design condivide e applica attra-                   paradigmi di riferimento rimangono invariati                  liani, in particolare le edicole, per via della ridu-
verso l’approccio Sistemico, l’attenzione per la                 (Haugh, 2016), e che generalmente classifica                  zione in tiratura dei quotidiani (50% in 10 anni),
scala locale e creando nuove opportunità eco-                    nel primo gruppo i prodotti che combinano pu-                 causa la recessione economica e un generale
nomiche e partecipative per il territorio e le sue               ra funzionalità con forma e materiali efficaci,               orientamento verso i canali di informazione te-
comunità.                                                        come raccontano un po’ tutti gli oggetti basici.              levisivi e web. Queste micro-architetture che
10) Nei momenti di recessione economica, di                      Basiche come le ‘cose resistenti’ che stanno                  da più di un secolo sono un punto di riferimen-
cui conosciamo bene quello che stiamo viven-                     entrando nei paesaggi del quotidiano per com-                 to topologico, di attrazione urbana e segnale di
do a livello mondiale, la ricerca di soluzioni con-              battere stress a cui non siamo preparati: pren-               democrazia da sempre legato all’informazione,
crete da un lato e strategiche dall’altro rafforza               diamo ad esempio la barriera/zavorra New Jer-                 ora si offrono al riuso. In attesa che il vuoto le-
la resilienza.                                                   sey, che camuffando a fatica la propria identità              gislativo sulla ri-funzionalizzazione di edicole e
                                                                 è, solo nell’immediato, l’istintiva protezione da             tabacchi venga ottimizzato (oltre a multe, bolli,
Design resiliente al cambiamento tecnolo-                        possibili attacchi terroristici nei centri delle              anche bollette e servizi postali potranno essere
gico e dei consumi | La ‘resistenza’ non è al-                   città. Certo è che in attesa di ipotesi più sofisti-          erogati nei chioschi) nascono diverse speri-
tro che una prima forma di adattamento alle                      cate che possano realmente garantire un livello               mentazioni meno istituzionali: dalla bottega
mutate condizioni del contesto, che avviene                      efficace di sicurezza urbana, la barriera adotta-             dell’aperitivo serale al deposito merci per l’e-
nell’immediato o in tempi brevi. Guardando al                    ta a Milano durante l’ultimo Salone del Mobile,               commerce e, rivolto a un uso più sociale, il
prodotto, nel momento in cui il Design adotta il                 verniciata nelle gamme dell’oro come l’archi-                 chiosco/custodia di quartiere, gestito dalla co-
‘fare sostenibile’ come obiettivo del ‘fare pro-                 tettura, è comunque bella, perché semplice e                  munità di anziani, dove è possibile lasciare le
gettuale’ ha inizio la prima fase verso la ‘resi-                rispondente al carattere di immediatezza e tem-               chiavi di casa, scambiarsi piccoli beni e reperi-
lienza’: la ‘resistenza’. Per rispondere all’esi-                poraneità.                                                    re servizi di assistenza urgente a domicilio.
genza della durabilità nel tempo del prodotto,                        Nel secondo gruppo troviamo invece pro-                       Il chiosco viene difeso strenuamente, an-
nel tempo abbiamo assistito all’esplorazione                     getti che sopravvivono (o cercano di sopravvi-                che al di là della perdita di funzione primaria,
del concetto di obsolescenza e all’introduzione                  vere) per la loro forte identità e ‘simbolo’ per la           perché parte integrante e romantica del pae-
nelle pratiche di Design dei cosiddetti ‘elisir di               memoria collettiva. Gli inglesi, ad esempio, dif-             saggio geo-politico, sia nelle aree urbane sia
lunga vita’, dettati dalla via della progettazione               ficilmente si separerebbero dalla loro cabina                 nei piccoli centri di provincia, dove tale ruolo è
etica (Lotti, 1998): progettare una flessibilità                 del telefono, uno dei più noti prodotti simbolo,              ancora più sentito e apprezzato. Tuttavia, ri-
funzionale ed espressiva per avere più usi e in                  anche se la funzione primaria si è quasi estinta.             configurandone l’uso, talora lo si vorrebbe an-
più contesti; evitare l’obsolescenza formale ri-                 Un tema che è condiviso anche altrove, in Eu-                 che aggiornare tecnicamente, dotarlo di servi-
fuggendo dai segni facili e dalle mode; antici-                  ropa e nel mondo. Certo la Red Box come                       zio igienico, renderlo climatizzato ed energica-
pare il futuro, anche sforzandoci come proget-                   manufatto non era stata progettata per altre vi-              mente autonomo, ma in molti casi la struttura
tisti, nell’immaginare aggiornamenti anche se                    te alternative, ma come sistema intelligente                  del manufatto non lo consente perché proget-
tecnologicamente solo futuribili.                                sembra di sì. Si dice infatti che possegga una                tato non per la resilienza.5
     Più sono evidenti le ragioni per cui i prodot-              ridondanza di applicazioni (Thorpe, 2015), tra                     La Città di Torino, molto colpita dalla re-
ti continuano a fare parte del nostro quotidia-                  cui un codice segreto di quattro cifre da utiliz-             cessione delle edicole e da una domanda di
no, più sarà forte la loro identità nel tempo. Se                zarsi come funzione resiliente in caso di macro               segno opposto, cioè in forte aumento per
guardiamo alla storia della Tecnologia e del                     attacco cibernetico alla telefonia mobile e che               chioschi ristoro, ha lanciato un’iniziativa di stu-
Design, scopriamo che i progetti di lunga dura-                  pertanto sopravviverà come oggetto tecnico di                 dio delle potenzialità di riuso e trasformazione
ta in genere si dividono in due categorie: pro-                  SOS. In attesa di questa ipotetica catastrofe, la             dei chioschi urbani nelle aree extra centrali,
getti che ‘resistono’ e progetti che ‘resistono                  cabina, ridimensionata numericamente, so-                     nonché di possibili alternative nella gestione
evolvendo’. Progetti che durano, in genere, pos-                 pravvive offrendo usi ‘aggiuntivi’, come punto                immobiliare e del servizio affidata a privati, ad

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DESIGN RESILIENTE Un quadro sinottico - RESILIENT DESIGN
Germak C. | AGATHÓN | n. 06 | 2019 | pp. 26-35

                                                        Fig. 5 | Legislative requirements for safety in historic buildings: helicoidal retractable staircase (credit: design by Nucleo,
                                                        Vegaprogetti and Cip – TO; production by Borini Engineering, 2003).
                                                        Fig. 6 | S.A.F.E., sustainable furniture design with lifesaving function during seismic events: scheme of the research goals
                                                        (credit: www.safeproject.it/).

esempio attraverso iniziative di franchising. Ciò       tenzione e allungare la vita del sistema;                          rantendo la sua ripresa funzionale, identitaria e
che però altrove non è possibile in termini di          d) la progettazione di nuove connessioni tra                       con garanzie di durabilità. A tal fine, più le com-
trasformazione dimensionale e tipologica del            prodotti che possono diventare parte di un si-                     petenze scientifiche, tecniche e sociali coinvolte
chiosco, a Torino è possibile, grazie a un pro-         stema integrato. Prendendo in considerazione,                      hanno piena conoscenza del sistema ambien-
getto che nel 1982 fu affidato allo Studio Sott-        ad esempio, una tipologia diffusa di elettrodo-                    tale in cui si agisce, migliori saranno la scelta
sass Associati e risolto attraverso un sistema          mestico, la lavastoviglie, l’approccio per com-                    delle scale di intervento e l’adattamento delle
modulare (chiuso per i componenti in cls, aper-         ponenti sale di scala: non solo i componenti in-                   strategie alle caratteristiche dell’eco-sistema
to per quelli metallici) che in futuro avrebbe po-      terni sono progettati come un sistema integra-                     territoriale.
tuto garantire trasformazioni dimensionali e di         to, ma la stessa lavastoviglie deve essere con-                         Esempio di prevenzione verso la resilienza
riconversione. Quel futuro è arrivato e allo stu-       siderata come parte del sistema cucina – la-                       aperta al sistema e al prodotto è il progetto di
dio vi è anche, tra le altre ipotesi, quella di         vaggio, cottura e consumo del cibo – e del si-                     ricerca S.A.F.E.6 che nasce con l’obiettivo di
smontare i moduli edicola per rimontarli riag-          stema lavaggio complessivo presente nell’abi-                      realizzare sistemi intelligenti di arredo innovativi
gregati come ampliamento dei servizi di risto-          tazione – indumenti, giardino, ecc. (Fig. 4).                      per scuole e uffici, capaci di trasformarsi in
razione, contemporaneamente provvedendo a                                                                                  protezione passiva e ‘salva-vita’ per le persone
un delicato restyling conservativo (Fig. 2).            Design resistente e resiliente alle catastrofi                     durante un terremoto. Il progetto, nato dall’esi-
     Un ulteriore contributo alla ‘resilienza’ del      naturali | Tra gli interessi del Design, in partico-               genza emersa in seguito agli eventi sismici che
prodotto, adattabile alla domanda sostenibile di        lare quello giovanile, c’è la ricerca di soluzioni                 hanno colpito le regioni del Centro Italia, vede
minor consumo di risorse e di cambiamento dei           abitative e prodotti per fare fronte alle situazioni               coinvolti diversi Atenei italiani del centro sud
consumi da parte degli utilizzatori è quello del        di emergenza. Si tratta di una vera e propria                      (Unicam, Università dell’Aquila e della Basilica-
Design per Componenti, che si riassume nella            galassia di esplorazioni progettuali, di cui po-                   ta) e diversi partner di ricerca industriale che
dichiarazione ‘Il guscio esterno visto dall’inter-      che raggiungono lo stato di prodotto diffuso,                      aggregano e interconnettono competenze co-
no’ (Bistagnino, 2008). Il prodotto, in una logica      tutte finalizzate al ‘salva vita’ attraverso creazio-              me Design, Ingegneria Strutturale, Tecnologie
di reverse engineering, è visto come un sistema         ni di varia natura: capsule per tsunami e case                     Informatiche, Chimica della Salute.
del quale si analizzano proprietà e significati di      galleggianti a basso costo, scale estensibili per                       Interessante è il cambio di orizzonte della
ogni componente, sia che si tratti di rigenerare        gravità espulse dall’alto (questa soluzione però                   ricerca, dove l’arredo viene concepito per svol-
prodotti esistenti sia di configurare nuove solu-       realmente adottata dai Musei fiorentini), droni                    gere, ‘nell’Emergenza’, tre funzioni (due smart
zioni. Tale metodologia sollecita l’attenzione, in      con reti per saltare dagli edifici in caso di incen-               e una di involucro): con sensori in grado di al-
parte sullo specifico prodotto, in parte sulle re-      dio, abbigliamento per la sopravvivenza e mol-                     lertare prima dell’evento sismico (ante); con
lazioni tra il prodotto in questione e altri prodotti   to altro ancora (Fig. 5). Alcune tra queste espe-                  migliorate prestazioni in termini di involucro
che possono insieme partecipare a un sistema            rienze sono interessanti come studi di ‘transi-                    protettivo che non sia ulteriore fonte di pericolo
integrato, condividendone in filiera i flussi di        zione’ verso soluzioni più ampie, durabili e con                   per l’incolumità delle persone (inter); come
energia e la produzione di scarti (aria, acqua,         maggiore diffusione. Ricordo ad esempio una                        emittente di segnali per il rilevamento delle per-
calore, raffreddamento, alimentazione, da fonti         tesi di laurea che avevo seguito anni fa e che                     sone intrappolate dal crollo (post). Con l’occa-
rinnovabili e non). In quest’ottica sono obiettivi      aveva come oggetto uno zaino con funzione di                       sione, il progetto ripensa anche alle prestazioni
primari dell’approccio per ‘componenti’:                scudo gonfiabile in caso di terremoto. In pieno                    del manufatto in situazione di ‘non emergen-
a) la riconfigurazione dei componenti interni al        sviluppo di airbag, lo sviluppo che ne seguì non                   za’: come sensori e materiali di nuova genera-
sistema tale da disegnare un guscio ottimizza-          ebbe seguito in questa circostanza di calamità,                    zione possano contribuire, da un lato al moni-
to nelle dimensioni e possibile oggetto di nuo-         ma ricomparì poco tempo dopo come zaino o                          toraggio delle condizioni ambientali e climati-
ve caratterizzazioni espressive, richiamate dal         protesi gonfiabile ‘salva vita’ in caso di urto o                  che dei locali, dall’altro alla sostenibilità am-
contesto di inserimento e/o dalle preferenze di         seppellimento da valanghe.                                         bientale e salubrità durante il ciclo di vita e nel-
linguaggio da parte dei consumatori (Fig. 3);                Più difficile è transitare dalla scala del pro-               la post vita del prodotto (Fig. 6).
b) la rilettura dei componenti tecnici interni fina-    dotto per l’emergenza a quella dell’ecosistema,
lizzata alla loro possibile riduzione numerica e a      in cui l’interesse maggiore non è per la reazio-                   Design Sistemico: un approccio olistico | Tra
una futura loro produzione secondo il principio         ne immediata ma per la prevenzione. Un eco-                        le più efficaci modalità di progetto e formazio-
sistemico della riconversione degli scarti (out-        sistema resiliente è un sistema che va allenato                    ne7 nell’indirizzo della sostenibilità e di accom-
put) in risorse (input);                                (Haimes, 2009) a comprendere quali sono i                          pagnamento del mondo della produzione ver-
c) una progettazione sistemica delle relazioni          punti vulnerabili a cui rispondere con azioni re-                  so la resilienza, il Design Sistemico studia e at-
tra componenti interni, per agevolare la manu-          silienti e a come tenere insieme il sistema ga-                    tiva relazioni tra componenti di un sistema, va-

                                                                                                                                                                                   29
DESIGN RESILIENTE Un quadro sinottico - RESILIENT DESIGN
Germak C. | AGATHÓN | n. 06 | 2019 | pp. 26-35

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                                                       tonomo, da cui l’etichetta di processo resilien-        contempo progettare per l’innesco di nuove
                                                       te. Si tratta di un processo olistico che prende        economie. Nelle città, ad esempio, queste pra-
                                                       le mosse dalla mappatura di tutte le possibili          tiche costituiscono la ricetta per i Living Lab, i
                                                       relazioni tra le utenze (cittadini, commercianti,       nuovi centri del progetto condiviso, diventati le
                                                       manutentori), procede nel rilievo dei consumi di        fucine della sperimentazione urbana in cui le
                                                       risorse energetiche e della produzione di scarti        distanze tra progetto e realizzazione si accor-
                                                       (rifiuti domestici e da attività terziarie, fogliame,   ciano, quasi fino coincidere. Anche in questo
                                                       acqua di dilavamento) al fine di disegnare una          caso tutto è cambiato in pochi anni.
                                                       nuova mappa olistica basata sull’autonomia                   Ma come possiamo preparare il nostro ha-
                                                       energetica con il contributo consapevole degli          bitat e il Design stesso alla flessibilità di un si-
                                                       abitanti e alcune dimostrazioni tangibili con fi-       stema che sia veramente resiliente, anche sot-
                                                       nalità educative (serbatoi acqua e compost, ri-         to il profilo economico?
                                                       cariche elettriche).                                    a) Dando spazio alla ricerca multidisciplinare in
                                                             Quanto più la cornice sistemica è ampia,          termini di anticipazione del futuro10, adottando
                                                       connettendo il sistema ambientale con quello            la formula dell’Esercizio sul Futuro, come av-
                                                       produttivo e culturale, tanto maggiore sarà la          viene ad esempio negli Innovation Days, punto
                                                       varietà di persone che lavorano in comune               di incontro tra scienze umane, tecnologiche,
                                                       con uno scopo condiviso (Ryan, 2014). Na-               ambientali e climatiche, verso nuovi modelli di
                                                       scono così esperienze di co-progettazione che           consumo e di business.
                                                       allenano alla ‘resilienza’, ossia ad allentare la       b) Potenziando le reti come strumento aperto
                                                       pressione di un agente esterno sul sistema.             (open access) e implementabile (open source)
                                                       Un’applicazione concreta dell’approccio siste-          per la diffusione della conoscenza, a partire da
                                                       mico nell’indirizzo del Design resiliente è quella      quella tecnica e tecnologica della raccolta dati
                                                       proposta da Food Action8 con l’obiettivo di             (data mining) del loro monitoraggio (monitoring)
                                                       dare risposta alla domanda ‘quotidiana’ di ci-          e restituzione in mappe visive (visual mapping).
                                                       bo per i disagiati senza tetto: una ‘pressione’         c) Progettando in filiera, affinché tutti gli attori
                                                       in crescita nei centri urbani a causa della re-         conoscano e possano essere coinvolti, aumen-
                                                       cessione economica e delle ondate migratorie            tando il loro senso di responsabilità verso un
                                                       da extra confine.                                       futuro sostenibile e resiliente.
                                                             La sperimentazione in atto intende esplora-
                                                       re nuove modalità di preparazione e di consu-
                                                       mo dei cibi provenienti dagli esuberi della gran-
                                                       de distribuzione e avanzi dei ristoratori, che          Design, understood as a planning practice that
                                                       giornalmente vengono raccolti da diverse or-            has spread to products, services, and pro-
                                                       ganizzazioni umanitarie per essere distribuiti          cesses, well understands the concept of re-
                                                       e/o consumati nei Centri di accoglienza. La ri-         silience, to which it acts as a prerequisite. On
                                                       cerca muove dalla considerazione che un cer-            the one hand, it considers the flexibility and
                                                       to numero di senza tetto preferisce ritirare il ci-     durability of solutions that have the capacity to
                                                       bo, ma non consumare il pasto presso il Cen-            adapt to changes in contextual conditions; on
Fig. 7 | Systemic Economy: synthesis scheme and val-   tro e che queste persone chiedono preferibil-           the other hand, it considers the necessity that
ues (credit: www.systemicfoundation.org).              mente cibo in scatola o snack, da consumarsi            processes are sustainable, both in terms of the
                                                       ‘in strada’ e a più riprese. L’originalità del pro-     environment and a society that is oriented to
                                                       getto sta proprio in una rigenerazione alche-           and inclusive of different actors. Confirming,
lorizzandone identità e risorse a partire da           mica del cibo di scarto o in esubero, accessi-          therefore, the Research Design, is a positive
quelle locali, producendo sviluppo e benessere         bile come snack tale da garantire una nuova             agent for the transition towards a more resilient
per l’individuo e la comunità (Lanzavecchia,           esperienza sensoriale di gusto, un apporto              and sustainable society (Manzini, 2015), means
2012; Fig. 7). Il risultato di un progetto sistemi-    nutrizionale corretto e una prolungata conser-          directing the project towards wider aims of
co è un sistema complesso, dinamico e non li-          vazione rispetto ai prodotti – molti già cucinati       technical, social, environmental, cultural, and
neare, in cui le relazioni tra le parti acquistano     – originari. Una quarta dimensione, ancora da           economic sustainability. These are five, often
forza e coesione, tali da generarsi autonoma-          implementarsi riguarda la percezione del nuo-           interrelated, contexts where the resilience re-
mente e dar vita a un sistema aperto autopoie-         vo prodotto compatibile con le diverse culture          quirement is generated. But what ‘role’ and
tico, cercando di mantenere il sistema in equili-      (Figg. 9, 10).                                          what ‘responses’ can Design offer?
brio (Bistagnino, 2016). L’approccio progettua-                                                                     To say that Design can have a ‘role’ in
le è basato sui flussi di materia e di energia che     Un modello di resilienza autopoietica | Il qua-         restoring equilibrium to eco-systems that are
assumono nuove direzioni nell’ambito dei pro-          dro sinottico descritto dimostra una tendenza           under pressure, which have to regenerate,
cessi produttivi: contribuisce al passaggio da         degli ecosistemi a reagire alla pressione da            therefore, showing resilience, is not a simple
un modello di economia lineare, con una gran-          agenti esterni o interni al sistema, tra cui la re-     declaration of optimism, for three reasons. The
de produzione di scarti, a uno basato su un            cente recessione economica, comportandosi               first reason tells us that Design, citing a vision
modello circolare che trasforma gli scarti (out-       come un modello autopoietico (Capra, 1996),             of Pierpaolo Pasolini1, is oriented towards
put di una fase della produzione) in risorsa (in-      che riconsidera la propria organizzazione e le          progress in society and the sustainable devel-
put per altre fasi di altre produzioni), riducendo     relazioni tra i vari attori che quel sistema com-       opment of the planet, not towards its mere de-
così l’impatto ambientale, valorizzando le risor-      pongono9. Il Design interseca e partecipa all’e-        velopment. In fact, both in the past, when the
se e dando vita a nuove economie (Fig. 8).             voluzione dinamica di questi modelli, in diversi        field of application was mainly the manufactur-
     Ancora poco diffuso, ma con buone pro-            settori e a diverse scale, senza più distinguere,       ing, craft, or industrial, and in today’s new,
spettive di adozione da parte delle Amministra-        in modo rigido, tra progettazione di artefatti,         modern humanism, Design ‘places human be-
zioni cittadine è il modello di ri-generazione ur-     servizi e processi. Lo fa connettendosi con altri       ings at the centre of the project’ with their indi-
bana guidata dall’approccio sistemico. Esten-          saperi, interagendo con il territorio e i suoi abi-     vidual and collective needs (Germak, 2008).
dibile alla scala di quartiere o parti di esso,        tanti, vecchi e nuovi, attraverso pratiche inclu-       The second derives from a privileged condition
questa modalità si preoccupa di diminuire l’im-        sive di ascolto e di co-progettazione, con la           in which Design exists: that of being a connec-
patto del consumo di risorse, provando a ricon-        consapevolezza che occorre consumare meno               tion between two macro forms of knowledge –

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DESIGN RESILIENTE Un quadro sinottico - RESILIENT DESIGN
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the humanities and technology; the tenet of in-       very different scales. The resilient approach of               a form of guarantee on the quality of planning
terdisciplinarity that is also one of the require-    Design products, services, and processes, has                  results oriented to producing ‘beauty’, if we
ments of Design Thinking. The third reason is         entailed a broad and articulated evolution of                  want them to be rich in meanings and percep-
drawn from this one: Design is the bearer of a        the original concept – the reaction, with adap-                tible values.
wide-angle lens vision of innovation in things,       tation, to a strong, even unexpected, stress –                 6) Design contributes to resilience by intervening
and, beyond things, towards innovative and in-        sometimes identifying itself as an evolution of                directly in the capacity for evolutionary adapta-
clusive systems.                                      behaviours and sustainable practices (Lilly and                tion of things – products, services, and process-
     We find some of these paradigms in the           Gill, 2006), described here in points, but with-               es – and through this, indirectly on individual
meaning that the UN Science and Technology            out any hierarchy.                                             and community behaviours in ecosystems,
for Development Commission gave to resilient          1) Resilience is transverse to knowledge and to                through participatory inclusion and planning.
communities2. Science, technology, and inno-          different sectors of the project, as described in              7) The degree of flexibility of products, ser-
vation are opportunities for creating resilient       the guidelines of international organisations                  vices, and processes within ecosystems, we’re
communities the members of which know how             (UN, Horizon), by white papers, and manifes-                   thinking about cities and their sub-systems
to absorb and adapt to shocks, have econ-             tos such as that created by the Resilient De-                  (transport, architecture, public spaces, and
omies that can organise themselves for contin-        sign Institute.4                                               services), about places for training and pro-
uing to function in times of crisis, and to under-    2) Resilience transcends scales – from macro                   duction, is proportional to its capacity for re-
take all their activities without damaging the        to micro – and is a flexible concept as far as                 silient response. Even a certain ‘redundancy’ in
environment. Technologies, especially digital         regards the reaction time: different situations                assuming many different roles and in becom-
ones, help in economic diversification and in         can imply immediate, short, or long-term ac-                   ing, will favour resilience.
dissociating developing economies from envi-          tions; in addition, ‘resilience’ is an evolutive               8) Consuming less and producing better helps
ronmental degradation. They contribute to mon-        concept of ‘resistance’, because it implies not                resilience; Design is directly involved in this re-
itoring the environment, preventing shocks,           only the capacity to adapt to change, but also                 lation and is occupied with investigating alter-
and, through networks, spreading knowledge.           to bring added value.                                          natives in production – emissions tending to-
These technologies are, today, also available         3) Resilience does not have pre-constructed hi-                wards zero and better use of resources – and
to citizens – the so-called ‘citizen science’ – for   erarchies but treats as worrying the disturbance               in orienting consumption to awareness, even
performing activities like collecting data that       factors that are emerging to threaten the plan-                offering ways of directly involving the con-
will then be managed and processed by the             et, the wellness of individuals, their safety, and             sumer in the productive process (prosumer).
science itself. Another objective can be added        a fair exploitation of primary resources such as               9) The majority of resources must come from
to these, which is no less important: the need        water, air, and renewable energy.                              the local region; this is a concept that Design
to develop scientific, technological, and inno-       4) Nature and autopoiesis, or the organisation                 shares and applies through the Systemic ap-
vative solutions that are resilient in themselves,    and reorganisation of living systems, are fun-                 proach, the service Design’s attention to the
given that the interruption could be extremely        damental reference points for resilient prac-                  local scale, creating new economic and partici-
damaging for communities.                             tices in ecosystems (Mascitti, 2018). The Prin-                patory opportunities for the region and its
     This essay describes, through unravelling        ciple of Minimum Effort is also drawn from na-                 communities.
the concept of resilience in terms of Design, a       ture – that is, the maximum variety of solutions               10) At times of economic recession, and we
synoptic framework composed of ‘demands’              with the minimum of inventions (Papanek,                       know the one we are experiencing at a global
(the causes) and ‘responses’ (the resilient reac-     1985).                                                         level well, the research into concrete solutions,
tions) that has been rendered complex by the          5) Resilience has a cost, which is, above all,                 on the one hand, and strategic ones, on the
multiplicity of factors in play, by the dense rela-   supporting the research and the project. In so-                other, reinforces resilience.
tions that these create, and, not least, by the       ciety too, organisations and communities that
uncertainty of finding or re-finding the points of    embrace the principle of resilience deserve to                 Resilient design in technological change and
equilibrium following a vulnerability in the sys-     be financed because they are bearers of inno-                  consumption | ‘Resistance’ is nothing more
tem. Faced with the breadth and speed of              vation and shared well being. The cost is also                 than a first form of adaptation to the changing
change in society and in its organisation, the
collapse of myths, and the emergence of dis-
turbing elements within ecosystems, the sci-
ence of Design also considers a holistic ap-
proach essential, today, for the project. Ambi-
tious objectives that have brought Design’s ‘ex-
pert’ scientific and professional community3
(Selloni, 2015) to accelerate research into inno-
vation through an evolved performance project
that can intercept, accompany, and, where
possible, anticipate change. There is, however,
a contradiction to overcome. On the one hand,
we ask the sciences, including Design, to ex-
plore forms of prevention, that is to show
‘what’ and ‘how’ to construct the project of re-
silience in order to educate individuals, their
communities, and their organisations on the
concept of regeneration, resistance, and re-
silience. On the other hand, there is the request
that Design attains these objectives quickly, in
a society that, instead, strives to be reflective.

Sustainable and Resilient | Today, the sci-
ence of Design is characterised by ever broad-
er and more interdisciplinary contexts. These
openings, which some people call overlaps,
have brought this discipline to confront the          Fig. 8 | Systemic Design: synthesis scheme for sustainable production in which waste – output – finds new life as a re-
theme of resilience in different sectors and on       source – input (credit: L. Bistagnino, 2016).

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Figg. 9, 10 | Food Action Project, action for food resilience, which adapts to the habits of new homeless migrants with new products, sensorial and durable (credits: Food Action, Inno-
vation Design Lab, www.innovationdesignlab.it).

conditions of a context, whether this happens                  ment that they generate in the user.                            hard to get rid of their telephone booths - one
immediately or in the short term. Considering                      In the literature, you find a genealogy of the              of the best-known product symbols, even if the
the product, when Design adopts ‘doing                         concept of product resilience that, over time,                  primary function is almost extinct. This is a
things sustainably’ as an objective of ‘plan-                  has become very sophisticated, even if the ref-                 theme that is shared elsewhere, in Europe and
ning’, the first real phase of ‘resilience’ begins:            erence paradigms remain unchanged (Haugh,                       throughout the world. Certainly, the Red Box,
‘resistance’. In order to respond to the need                  2016). This genealogy generally classifies, in                  as manufactured, was not designed for other,
for a product to last, over time, we have assist-              the first group, products that combine pure                     alternative lives, but as an intelligent system, it
ed in exploring the concept of obsolescence                    functionality with form and efficient materials,                seems to be. It’s said, in fact, that it has a su-
and introducing to Design practices the so-                    as all basic objects testify to. Basics like the                perabundance of applications (Thorpe, 2015),
called ‘elixir of long life’, imposed by the path              ‘resistant things’ that are entering the land-                  including a secret code of four digits to be used
of ethical planning (Lotti, 1998): planning a                  scape of everyday life to combat stresses that                  as a resilient function in case of a macro cyber-
functional and expressive flexibility for having               we aren’t prepared for: let’s take, for example,                attack on mobile telephones and that, in any
more uses and in more contexts; avoiding for-                  the New Jersey barrier/ballast that, barely                     case, it will survive as a technical SOS object.
mal obsolescence by refusing easy, fashion-                    camouflaging its identity is, only in the immedi-               While waiting for this hypothetical disaster, the
able signs; anticipating the future, even exert-               ate term, the instinctive protection from possi-                booth, numerically down-sized, survives, offer-
ing ourselves, as planners, in imagining up-                   ble terrorist attacks in the centres of cities. It’s            ing ‘additional’ uses, such as wi-fi points and
dates, even if only technologically feasible.                  true that, while waiting for more sophisticated                 recharging stations for devices, shelter for de-
    The clearer the reasons why products con-                  ideas that can truly guarantee an effective level               fibrillators, or ‘substitute’ uses, such as spaces
tinue to be part of our daily life, the stronger               of urban safety, the barrier adopted in Milan                   available left to the creativity of the quarter: open
their identify will be over time. If we look at the            during the last Salone del Mobile (Furniture                    library, tiny shop, information point (Fig. 1).
history of Technology and of Design, we dis-                   Fair), which was painted gold tones like the ar-                     A similar theme to functional obsolescence,
cover that enduring projects are generally di-                 chitecture, is, in any case, beautiful, because                 in this case linked to consumption, is the one
vided into two categories: projects that ‘resist’              simple and responsive to the character of im-                   that relates to some types of Italian kiosks, in
and projects that ‘resist evolving’. Projects                  mediacy and temporariness.                                      particular, newsstands. Their obsolescence is
that last generally have one of two distinctive                    In the second group, we find, instead, pro-                 due to the reduction in the circulation of daily
characteristics: either they survive because of                jects that endure (or seek to endure) by their                  newspapers (50% in 10 years), thanks to the
their robustness and their functional regener-                 strong identity and ‘symbol’ in the collective                  economic recession and a general orientation
ative ability, or thanks to the emotional attach-              memory. The English, for example, would find it                 towards television and web information chan-

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nels. These micro-architectures that, have been    thing itself does not allow this because it was        product, which can be adapted to the sustain-
a topologic reference point for more than a        not planned for resilience.5                           ability requirement of lower resource con-
century, an urban attraction, and sign of democ-        The City of Turin, badly struck by the reces-     sumption and change in consumption on the
racy, having always been linked to information,    sion of newsstands and by a contrary demand,           part of users, is that of the Design for compo-
now offer themselves for reuse. Waiting for the    that is, a strong increase in demand for kiosk         nents, which is summarised in the declaration
legal vacuum on the functional recovery of         restoration, has launched a study initiative re-       ‘The outer shell seen from the inside’ (Bistagni-
newspaper and tobacco stands to be opti-           garding the potentials for re-using and trans-         no, 2008). The product, in a logic of reverse
mised (in addition to fines and stamp taxes,       forming urban kiosks in areas outside the city         engineering, is seen as a system the properties
bills and postal services can be offered in the    centre. It will also investigate possible alterna-     and meanings of which you analyse for every
kiosks), several, less institutional experiments   tives for managing the property and the service        component, whether you are talking about re-
have been born. These range from the evening       entrusted to private entities, for example,            generating existing products or configuring
aperitif locale to the goods deposit for e-com-    through franchising initiatives. However, what is      new solutions. This methodology demands at-
merce, and addressed to a more social use,         not possible in terms of dimensional and typo-         tention, in part on the specific product, in part
the kiosk/quarter guard, managed by the el-        logical transformation of the kiosk elsewhere, is      on the relations between the product in ques-
derly community, where it is possible to leave     possible in Turin. This is thanks to a project         tion and other products that can, together,
the house keys, exchange small goods, and          that, in 1982, was entrusted to Studio Sottsass        participate in an integrated system, sharing en-
access urgent home assistance services.            Associati and concluded through a modular              ergy flows and waste production (air, water,
     The kiosk is strenuously defended, even       system (closed for components in CLS, open             heat, cooling, energy supplies, whether renew-
beyond the loss of its primary function, be-       for those in metal) that, in the future, would         able or not) in the supply chain. From this per-
cause it is an integral and romantic part of the   have been able to guarantee dimensional and            spective, primary objectives of the ‘compo-
geopolitical landscape, both in urban areas        re-conversion transformations. That future has         nents’ approach include:
and in small provincial centres, where this role   arrived and, as well as the study there is also,       a) the reconfiguration of the internal compo-
is even more keenly felt and appreciated. In       among the other hypotheses, that of disman-            nents of the system such as to design a shell
any case, in reconfiguring their use, sometimes    tling the newsstand modules for reassembling           that is optimised in its dimensions and the po-
it would also be good to update them techni-       them, re-aggregated, as a broadening of the res-       tential object of new expressive characterisa-
cally, equip them with bathrooms, install air-     toration services, providing, at the same time, a      tions, recalled from the context of insertion
conditioning, and give them energy autonomy.       delicate, conservative restyling (Fig. 2).             and/or language preferences on the part of
However, in many cases, the structure of the            Another contribution to the ‘resilience’ of the   consumers (Fig. 3);

                                                                                                                                                        33
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b) the re-reading of internal technical compo-       earthquakes. The project, which was born               waste production (domestic waste and waste
nents aimed at their possible numerical reduc-       from the need that emerged following seismic           from service activities, greenery, scour water)
tion and at their future production according to     events that struck the regions of Central Italy,       in order to design a new, holistic map, based
the systemic principle of waste reconversion         saw several Italian Universities from central-         on energy autonomy with the conscious contri-
(output) into resources (input);                     southern Italy (Unicam, Universities of Aquila         bution of inhabitants and some tangible demon-
c) a systemic planning of relations between in-      and Basilicata) involved, and different industrial     strations with educative ends (water tanks and
ternal components, to facilitate the mainte-         research partners, that aggregate and intercon-        compost, power charging).
nance and extension of the life of the system;       nect competencies such as Design, Structural               The broader the systemic framework is,
d) the planning of new connections between           Engineering, Information Technology, Chemistry         connecting the environmental system with the
products that can become part of an integrat-        of Health.                                             productive and cultural ones, the greater the
ed system. Considering, for example, a wide-             The change in research horizon is interest-        variety of people who will work in common
spread kind of household appliance: the dish-        ing; the furnishing is conceived to perform            with a shared aim (Ryan, 2014). Experiences of
washer, the approach for components broad-           three functions ‘in the Emergency’: two smart          co-planning that train for ‘resilience’, or slow
ens. It’s not only the internal components that      ones and one housing one. These include:               the pressure of an external agent on a system,
are planned as an integrated system, but the         sensors capable of creating an alert before the        are, thus, matured. A concrete application of
dishwasher itself must be considered as part         seismic event (ante); improved performance in          the systemic approach in terms of Resilient
of the kitchen system – cleaning, cooking, and       terms of protective housing that is not an addi-       Design is that proposed by Food Action8, with
consumption of food – and of the total clean-        tional hazard for people’s safety (inter); emis-       the aim of responding to the ‘daily’ demand for
ing system present in the home – clothing, gar-      sion of signals for the detection of people            food for people who are homeless and in
den, etc. (Fig. 4).                                  trapped under the collapse (post). Depending           need: a ‘pressure’ that is growing in urban
                                                     on the need, the project also re-thinks the            centres thanks to the economic recession and
Resistant and resilient design in natural dis-       manufactured article’s performance in ‘non-            waves of migration from beyond the borders.
asters | One of the concerns of Design, in par-      emergency’ situations: as new-generation sen-              The experiment underway aims to explore
ticular youth design, is the research into hous-     sors and materials they can contribute, on the         new methods of preparing and consuming
ing solutions and products to confront emer-         one hand, to the monitoring of places’ environ-        food coming from the excess of big distribu-
gencies. We’re talking about a genuine galaxy        mental and climatic conditions; on the other           tion and restaurant leftovers, which are collect-
of planning investigations, of which only a few      hand, to environmental sustainability and              ed every day by various humanitarian organi-
will reach the status of a widespread product,       health during the life cycle and after-life of the     sations to be distributed and/or consumed in
all of which are aimed at ‘life-saving’ through      product (Fig. 6).                                      homeless shelters. The research grows from
various creations. There are capsules for tsu-                                                              the consideration that a certain number of
namis and low-cost, floating houses; ladders         Systemic Design: a holistic approach | Sys-            homeless people prefer to collect food, but not
that extend from above by gravity (this solution     temic Design is one of the most efficient ways         to consume a meal at a shelter, and that these
has actually been adopted by the Florence            of planning and training7 in terms of sustainabil-     people prefer pre-packaged or snack foods to
museums); drones with nets for jumping from          ity and guiding the production world towards           be eaten ‘on the road’ and at different times.
buildings during fires; survival clothing, and       resilience. This discipline studies and activates      The originality of the project is owed precisely
much more (Fig. 5). Some of these experi-            relations between components of a system,              to an alchemical regeneration of waste or ex-
ences are interesting as studies of the ‘transi-     enhancing its identity and resources (beginning        cess food, accessible as a snack, so as to
tion’ towards broader, more durable, and             with those local ones) and fostering develop-          guarantee a new sensorial taste experience,
more widespread solutions. I remember, for           ment and well being for the individual and the         proper nutritional benefits, and an extended
example, a degree dissertation that I super-         community (Lanzavecchia, 2012; Fig. 7) The re-         conservation with respect to the original prod-
vised years ago and that concerned a back-           sult of a systemic project is a complex, dynam-        ucts, many of which are cooked. A fourth di-
pack with an inflatable shield in case of earth-     ic, and non-linear system, in which the relations      mension, still to be implemented regarding the
quakes. The design evolution of this backpack        between the parts acquire force and cohesion,          perception of the new product that is compati-
had no follow-up in this disaster scenario, but      so as to independently generate and give life to       ble with different cultures (Figg. 9, 10).
it re-emerged, a short time later, as a back-        an open, autopoietic system that seeks to keep
pack with an inflatable ‘life-saving’ extension in   the system balanced (Bistagnino, 2016). The            An autopoietic model of resilience | The syn-
case of a crash or burial under an avalanche.        planning approach is based on flows of materi-         optic framework described demonstrates
     It is more difficult to transition from the     al and energy that assume new directions in            ecosystems’ tendency to react to pressure
scale of the emergency product to that of the        the context of productive processes: it con-           from agents that are external or internal to the
ecosystem, in which the greatest interest lies       tributes to the passage from one model of lin-         system, including the recent economic reces-
not in the immediate response but in preven-         ear economics, with abundant waste produc-             sion, behaving like an autopoietic model (Capra,
tion. A resilient ecosystem is a system that         tion, to one based on a circular model that            1996), that reconsiders its own organisation
needs to be well trained (Haimes, 2009) to un-       transforms waste (output of a production step)         and relations between various actors that
derstand what are the vulnerable points to           into resources (input for other production             compose the system9. Design intersects with
which to respond with resilient actions and          steps). Thus, this approach reduces environ-           and participates in the dynamic evolution of
how to hold the system together, guaranteeing        mental impact, enhancing the resources and             these models, in different sectors and on dif-
its functional recovery, its identity, and that      giving life to new economies (Fig. 8).                 ferent scales, without distinguishing, in a rigid
these should endure. To that end, the more                Still not very widespread, though with good       fashion, between the planning of objects, ser-
scientific, technical, and social competencies       prospects regarding municipal adoption, sys-           vices, and processes. It does so by connecting
involved have a complete understanding of the        temic design is the model for urban regenera-          with other forms of knowledge, interacting with
environmental system in which they act, the          tion led by the systemic approach. Extendable          the region and with its inhabitants, old and
better will be the choices regarding scales of       to the scale of the quarter, or parts of it, this      new, through inclusive practices of listening
intervention and adaptation of the strategies to     method is concerned with diminishing the im-           and co-planning, with the understanding that
the features of the regional ecosystem.              pact of resource consumption, trying to recon-         we need to consume fewer resources, includ-
     One example of prevention towards re-           figure resource use from the perspective of au-        ing economic ones, and, at the same time,
silience open to the system and to the product       tonomous operation, from which we derive the           plan for the grafting of new economies. In
is the S.A.F.E. Research project6 that was es-       label of resilient process. It is a holistic process   cities, for example, these practices constitute
tablished to create intelligent, innovative fur-     that is based on the mapping of all the possi-         the recipe for the Living Labs, the new shared
nishing systems for schools and offices, capa-       ble relations between users (citizens, retailers,      planning centres, which have become a hot-
ble of transforming themselves into passive          maintenance workers), proceeds by way of               house for urban experimentation in which the
protection and ‘life-saving’ for people during       highlighting energy resource consumption and           distance between projects and their implemen-

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DESIGN RESILIENTE Un quadro sinottico - RESILIENT DESIGN
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