SPATIAL DESIGN Esperienze e sperimentazioni di rigenerazione urbana per una possibile tassonomia

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SPATIAL DESIGN Esperienze e sperimentazioni di rigenerazione urbana per una possibile tassonomia
AGATHÓN – International Journal of Architecture, Art and Design | n. 09 | 2021 | pp. 204-213
DESIGN               ISSN print: 2464-9309 – ISSN online: 2532-683X | doi.org/10.19229/2464-9309/9202021

ESSAYS & VIEWPOINT

                     SPATIAL DESIGN
                     Esperienze e sperimentazioni di rigenerazione
                     urbana per una possibile tassonomia

                     SPATIAL DESIGN
                     Experiences and experiments of urban
                     regeneration for a possible taxonomy

                     Carlo Martino, Meltem Eti Proto, Silvia Cosentino

                     ABSTRACT
                     Il ruolo giocato dalla cultura del Design nell’ambito del progetto dello spazio pubblico,
                     si è evoluto nel tempo. Nell’ambito dell’Architettura, negli anni ’90 del secolo scorso,
                     si apre un dibattito internazionale che incoraggia un processo di revisione dei metodi
                     di formazione fino ad allora adottati a favore di nuovi in grado di mettere al centro
                     l’uomo, il vero fruitore di oggetti, spazi e architetture. Ne emerge la possibilità di ab-
                     battere alcuni confini disciplinari a favore di una transdisciplina, Design di Spazi e Ar-
                     chitetture. Lo Spatial Design rimette in discussione molti degli assunti dell’Urbanistica
                     e dell’Architettura del secolo breve, a partire proprio dal rapporto dello Spazio con il
                     fruitore. Attraverso recenti casi studio, il saggio propone un’embrionale tassonomia
                     dello Spazio pubblico, basandosi sul principio scientifico della ricorrenza di alcune
                     soluzioni progettuali.

                     The role played by the culture of Design in the context of the planning of public space
                     has evolved over time. In the sphere of Architecture, the 1990s saw the opening of an
                     debate that encouraged a process of revising the training methods adopted until that
                     time, in favour of new ones capable of placing people – the true users of objects,
                     spaces, and architectures – at the centre. This raised the possibility of breaking down
                     certain disciplinary boundaries in favour of a transdiscipline, the Design of Spaces and
                     Architectures. Spatial Design calls back into question many of the assumptions of the
                     Urban Planning and Architecture of the short century, starting precisely from the rela-
                     tionship between Space and the user. Through recent case studies, this essay propos-
                     es an embryonic taxonomy of public space, basing its perspective upon the scientific
                     principle of the recurrence of certain design solutions.

                     KEYWORDS
                     design dello spazio pubblico, spazi interstiziali, design degli spazi per l’utente, design
                     degli spazi per la natura, design degli spazi per la critica

                     design of public space, interstitial spaces, design of spaces for the user, design of spaces
                     for nature, design of spaces for criticism

                     Carlo Martino, Architect-Designer and PhD, is a Full Professor of Industrial Design at
                     ‘Sapienza’ University of Rome (Italy). He carries out research in the languages and
                     aesthetics of contemporary design and on the contribution that design can make to
                     the Natural Capital and the relationship between Identity, Territory, and Multicultural-
                     ism. Mob. +39 347/76.19.583 | E-mail: carlo.martino@uniroma1.it

                     Meltem Eti Proto, Interior Architect, is a Full Professor in the Department of Interior
                     Architecture at the University of Marmara (Turkey). He has curated and taken part in
                     several national and international art and design exhibitions. She carries out research
                     mainly in the area of 3D printing and design. Mob. +39 333/88.68.848 | E-mail:
                     meltem.etiproto@uniroma1.it

                     Silvia Cosentino, Designer, is a PhD Candidate at the PDTA of ‘Sapienza’ University
                     of Rome (Italy). She carries out research mainly in the area of design connected to the
                     concept of physical as digital space. E-mail:silvia.cosentino@uniroma1.it

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SPATIAL DESIGN Esperienze e sperimentazioni di rigenerazione urbana per una possibile tassonomia
Martino C., Eti Proto M., Cosentino S. | AGATHÓN | n. 09 | 2021 | pp. 204-213

      Lo Spatial Design come ambito transdisci-         co, sociale e ambientale che si trovano oggi-            ne e all’utilizzo delle opere, con progetti che si
plinare emerge negli anni ’90 del secolo scorso         giorno a vivere una fase di mutamento e tra-             pongono non solo l’obiettivo psicologico di mo-
a esito di un dibattito internazionale intorno          sformazione. Infatti, «[…] le trasformazioni so-         tivare la relazione con lo spazio pubblico attra-
all’Architettura e alla nozione di Spazio. Tale di-     cio-economiche degli ultimi vent’anni hanno              verso un coinvolgimento diretto ma anche di os-
battito attribuiva alla formazione nell’ambito          avuto un profondo impatto non solo sulle dina-           servare i comportamenti umani e sociali al suo
dell’Architettura una visione autoreferenziale          miche produttive ma anche su quelle sociali.             interno (ad esempio il Constellation del 2016);
basata principalmente sulla celebrazione del-           Nell’attuale contesto caratterizzato da globaliz-        infine la più recente ‘gamification’ che vede il
l’autorialità del progetto architettonico (Traga-       zazione, pervasività delle tecnologie e preva-           gioco come strumento di comunicazione emo-
nou, 2009), trascurando i numerosi altri attori         lenza degli aspetti simbolici e immateriali di           tiva in grado di attivare processi di attrazione e
implicati, le relazioni con il territorio e con i de-   prodotti e servizi, le comunità (soprattutto quel-       di coinvolgimento nello spazio pubblico (Marti-
stinatari dell’opera stessa. Il dibattito, alimenta-    le urbane) sono state esposte a profondi cam-            no and Maselli, 2020). Nei casi che illustreremo
to dagli storici dell’architettura contempora-          biamenti delle modalità di lavoro, di consumo e          le categorie possono anche coesistere.
nea, si nutriva anche di punti di osservazione          di socializzazione. Tra le diverse conseguenze,                Un caso di Spatial Design, in cui il colore è
multidisciplinari, quali l’antropologia, la sociolo-    vi è stata anche una profonda ridefinizione del           il soggetto protagonista nonché il medium per
gia e gli studi culturali. Lo Spatial Design negli      rapporto tra individuo e territorio» (Razzoli, Mon-      stimolare il senso di appartenenza e di appro-
anni è quindi divenuto una disciplina trasversa-        tanari and Di Paola, 2020, p. 7).                        priazione da parte dei cittadini secondo una
le che ha accolto apporti dall’Architettura, dal             A partire da quanto sopra descritto, l’obiet-       chiave ludica, di gamification, è rappresentato
Landscape Design, dall’Interior Design e più re-        tivo del presente saggio è quello di proporre,           dagli interventi di street art realizzati a Milano
centemente dall’User Experience Design e dal            attraverso il supporto strumentale della meto-           nel 2020 dalla nota designer italiana Camilla
Service Design, di cui mutua alcune metodolo-           dologia dei Case Study (Stake, 1995), una pos-           Falsini. Fautrice del bando indetto dal Comune
gie. Focus della transdisciplina sono i flussi de-       sibile tassonomia dello Spatial Design, con la           di Milano Piazze Aperte, messo in atto con l’in-
gli utenti nello spazio, sia pubblico sia privato,      chiara consapevolezza dei limiti rappresentati           tento di elaborare una trasformazione degli spa-
e sia indoor sia outdoor, con un’espressa di-           da una trattazione come quella di un saggio e            zi pubblici dei quartieri della città per rigenerar-
chiarazione di appartenenza alla sfera dell’Inte-       della mancanza di una reale sedimentazione               li, la progettista ha cercato di trasformare alcu-
rior Design ma con un viraggio, sempre più in-          storica. Osservando quindi progetti e speri-             ne aree di sosta in spazi di socialità e di gioco
teressante, verso lo spazio pubblico esterno.           mentazioni recenti in ambito pubblico outdoor,           per tutte le fasce di età con l’obiettivo di mi-
     Altro carattere distintivo dello Spatial Desi-     come quelle descritte nei casi studio che se-            gliorare la qualità della vita nel quartiere. La
gn è il rapporto più disinvolto con il tempo e la       guono, è possibile avventurarsi in un’embrio-            street artist ha realizzato due interventi che
durabilità dell’opera che, anche dove dichiara-         nale strutturazione tassonomica della transdi-           consistono nella colorazione di parte della pa-
tamente temporanea (Branzi, 2007), non risulta          sciplina che, con dovuta cautela, porta a rico-          vimentazione di Piazzale Loreto e Piazza Tito
più sminuita. Vengono meno, infatti, le rigidità        noscere tre categorie principali.                        Minniti, in zona Isola, trasferendo l’elemento
progettuali del passato a favore di condizioni               Una prima, lo User and Social-Centered              grafico all’architettura. L’intento è stato pertan-
temporanee ed effimere del progetto – i cosid-           Spatial Design, rintracciabile in quei progetti          to quello di riqualificare con il colore, tema cen-
detti ‘usi temporanei’ nel linguaggio della piani-      che sperimentano soluzioni con un focus coe-             trale nel design per il gioco nonché presenza
ficazione urbanistica – che fungono da stimoli           rente con la declaratoria, e cioè concentrati sul-       costante nelle numerose sperimentazioni di ur-
per utenti e amministratori per lo sviluppo di          la qualità della fruizione individuale o collettiva      banismo tattico nel mondo. Un approccio per
azioni più stabili e durature. Al centro della tran-    dello spazio pubblico; una seconda categoria, il         così dire ‘cromoterapeutico’, permeato da co-
sdisciplina, oltre ai flussi e alla temporaneità,        Nature-Centered Spatial Design, che di fatto si          lori e immagini che racchiudono riferimenti ad
c’è l’utente con il suo usufruire degli spazi e flui-    concentra su progetti che enfatizzano la rela-           alcuni tratti peculiari dei quartieri (Figg. 1, 2).
re negli spazi. Questi ultimi sono spesso spazi         zione uomo-natura; e infine una terza catego-                  Negli anni ’60 l’antropologa Jane Jacobs e
indeterminati e interstiziali, condizioni che li ren-   ria, il Critical-Centered Spatial Design che, ri-        l’urbanista William Whyte hanno introdotto il mo-
dono più interessanti e ricchi di stimoli, trasfor-     prendendo gli obiettivi dell’architettura e del de-      vimento Placemaking: il loro pensiero si con-
mandoli in ‘facilitatori relazionali’ per l’uomo        sign radicale della fine degli anni ’60 del secolo        centrava sull’importanza sociale e culturale dei
nuovo (Piccinno and Lega, 2012). Molti, infatti,        scorso, utilizza il progetto come strumento criti-       quartieri più vivaci e degli spazi pubblici più at-
i progetti e le sperimentazioni realizzate nei pri-     co e politico per stimolare riflessioni e azioni. I       trattivi (Project for Public Spaces Staff, 2007).
mi decenni del nuovo secolo in tutto il mondo           casi di studio proposti non rispondono a criteri         Per il movimento lo spazio pubblico doveva es-
con il chiaro obiettivo di riportare l’attenzione       rigidi di selezione e sono sicuramente contenuti         sere concepito già in quegli anni come trans-
sulla qualità dello spazio pubblico, al fine di         nella loro descrizione ma, pur nei limiti suddetti,      disciplinare, trasformativo, flessibile, adattabile
riattivare processi identitari, di riappropriazione     sono di chiaro supporto al tentativo tassonomi-          alle circostanze, collaborativo, in grado di facili-
dei luoghi di socializzazione e intrattenimento,        co che si vuole compiere e significativi del fer-         tare la comunicazione e la socializzazione. Il pro-
di rigenerazione urbana. A questi obiettivi si è        mento progettuale sullo spazio pubblico cui stia-        getto 1 neighbour 1 chair, realizzato nel 2012 a
aggiunta spesso una particolare attenzione agli         mo assistendo negli ultimi anni.                         Madrid dallo studio collettivo PKMN, si caratte-
aspetti ambientali di cui lo Spatial Design si nu-                                                               rizza per un uso sociale e collettivo dello spa-
tre sia per sviluppare nuovi modelli di coltiva-        User and Social-Centered Spatial Design | È              zio e rende la gente del quartiere latino della
zione o di infrastrutture verdi sia per favorire        una macrocategoria che possiamo riconosce-               città parte integrante del progetto: tutti hanno il
processi di educazione ambientale (Clemente,            re nei progetti recenti di Spatial Design in cui è       diritto di agire e dialogare come lo spazio pub-
2017). La crescente rilevanza acquisita negli           il singolo utente o il gruppo di utenti, o ancora        blico definito dal movimento degli anni ’60. La
ultimi anni dallo Spatial Design è attestata, ol-       le diverse società destinatarie, a essere messe          caratteristica più potente di questo progetto,
tre che dalla diffusa pratica progettuale, anche        al centro del progetto, con le relative dinami-          che si completa con le sedie dei residenti del
dalla presenza nell’offerta formativa più recente       che di appropriazione e uso dello spazio pub-            quartiere latino, viene prodotta a un costo mol-
di specifici curricula di laurea o master nelle         blico. Questo cluster di progetti utilizza diverse       to contenuto e permette ai cittadini di essere
Scuole di Design di tutto il mondo, dall’Europa         strategie per coinvolgere il destinatario: la ‘do-       parte del processo e quindi di amplificare la
alla Nuova Zelanda.                                     mestication’ che, per esempio, è la strategia ca-        continuità di comunicazione e interazione. Gli
     È significativo notare come negli ultimi anni,      ra ai postmodernisti americani autori di famosi          elementi di seduta, che rappresentano identità
in Italia come nel resto dell’Europa, la rigenera-      progetti di strade e piazze negli anni ’80 del           diverse, compongono un tutto. Così, il quartie-
zione urbana sia stata una tematica tanto inda-         secolo scorso in cui si riproponevano calde at-          re che è parte integrante del processo di pro-
gata sul piano teorico quanto messa in atto su          mosfere da interior privato in ambito di outdoor         gettazione crea un luogo di dialogo e confron-
quello pratico, attraverso soluzioni trasversali        pubblico, strategia ancora oggi molto utilizzata         to, di consenso e dissenso e abbraccia l’intera
che, nel toccare ambiti multidisciplinari, hanno        in progetti d’installazione spontanei (ad esem-          area di appartenenza (Fig. 3).
posto la progettazione come lente d’indagine            pio il 1 neighbour 1 chair del 2012); lo ‘sharing’             Un altro intervento che considera attiva-
atta a riflettere opinioni sul piano politico, ludi-     o la partecipazione all’ideazione, alla costruzio-       mente l’utente come parte del processo di pro-

                                                                                                                                                                205
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Figg. 1, 2 | Green Graffiti in Piazzale Loreto e Piazza Tito Minniti (Milano) di Camilla Falsini (credits: C. Falsini, 2020).
Fig. 3 | 1 neighbour 1 chair (Campo de Cebada, Madrid) di PKMN (credit: E. Espinosa Pérez and PKMN, 2012).

gettazione e che fonde allo stesso tempo ‘do-                            I quattro casi di studio riportati nella prima         la coltivazione della stessa (ad esempio nel ca-
mestication’ e ‘sharing’ è Constellation di City                     categoria, certamente non esaustivi, né signifi-            so del Fruit Tuin del 2020). Se da un lato abbia-
3rd Project, realizzato nel 2016 a Bruxelles in                      cativi per una metodologia di ricerca scientifica           mo, infatti, processi di biofilia o di ricostruzione
collaborazione con Atelier Starzak Strebicki e                       quantitativa, oltre a essere tutti molto recenti e         di habitat naturali integrali nel tessuto urbano,
Laura Muyldermans. Il design si qualifica come                        distribuiti in un contesto sia nazionale sia inter-        anche con scopi terapeutici, dall’altro possia-
progetto sperimentale del comportamento uma-                         nazionale, mostrano soluzioni progettuali origi-           mo fare riferimento a tutti quei progetti di rin-
no. Il progetto, che si compone di 100 sedie,                        nali e inusitate che servono come spunto per               verdimento/riforestazione spontanea dello spa-
10 tavoli e 50 piante, che gli utenti possono di-                    ribadire una caratteristica fondamentale dello             zio pubblico e alla realizzazione di orti urbani o
sporre a loro piacimento e secondo le proprie                        Spatial Design: l’attenzione per l’utente. Lo User         ad altre attività di coltura (apicoltura, idrocoltu-
esigenze, prevede un utilizzo interattivo. Que-                      o gli Users vengono stimolati sensorialmente (il           ra, serre urbane, ecc.).
st’approccio progettuale sperimentale è orien-                       colore per i progetti della Falsini e i suoni per               Un caso, tutto italiano, che racconta attra-
tato alle persone per esaminare le loro abitudi-                     The Station of Being) e sono considerati prota-            verso il progetto la visione naturo-centrica nella
ni e rappresenta una raccomandazione libera                          gonisti attivi nella configurazione e nell’utilizzo         configurazione dello spazio, risale al 2015.
che contraddice l’ordine consueto e definito                         degli artefatti proposti nello spazio pubblico (1          Anello Esterno – Rimozione delle Interferenze,
dello spazio urbano (Figg. 4, 5).                                    neighbour 1 chair a Madrid e Constellation a               realizzato dallo studio PAN Associati, fa parte
     Ci si domanda se si possa rendere più at-                       Bruxelles). Sempre gli Users, attraverso questi            del più ampio progetto Un Bosco Intorno al-
traente una fermata dell’autobus (Frieling, n.d.).                   progetti, sono incoraggiati a socializzare, a in-          l’Expo. Il progetto è costituito da una fascia bo-
È la domanda principale alla base del progetto                       trattenersi, a divertirsi (gamification) e a utiliz-        scosa con alberi e arbusti, con l’obiettivo di rie-
The Station of Being, sviluppato dal Laboratorio                     zare lo spazio pubblico come se fosse un’e-                vocare la foresta di pianura. La fascia rappre-
Rombout Frieling. Il progetto che trasforma l’at-                    spansione della propria casa (domestication).              senta una grande opera di mitigazione e al con-
tesa dell’autobus in un’esperienza è una solu-                       Per cui è plausibile l’ipotesi di poter includere nel-     tempo uno sfondo continuo di grande interes-
zione funzionale anche alle condizioni climati-                      la categoria molti altri progetti di Spatial Design        se. Non una barriera ma un primo passo nel rap-
che fredde della città svedese di Umea che                           accomunati dalle caratteristiche su evidenziate.           porto di riqualificazione del contesto territoriale,
raggiunge i -30 °C. La fermata interagisce con                                                                                  caratterizzato da un tessuto urbano caotico e
gli utenti attraverso avvisi sonori e luminosi as-                   Nature-Centered Spatial Design | Il rapporto               a tratti degradato. I filari vanno a formare una
sociati al capolinea delle linee bus e ricorda                       tra uomo e natura nello spazio è certamente col-           serie di giardini lineari, luoghi per la sosta e al
l’autobus in avvicinamento. Il suono/rumore dei                      locabile al centro di un’altra categoria tassono-          tempo stesso elementi capaci di accompagna-
vetri comunica che l’autobus andrà alla vecchia                      mica dello Spatial Design, ancor più se visto in           re il visitatore durante la visita (Figg. 7, 8).
fabbrica di vetro e la riproduzione delle voci del-                  un’ottica pubblica outdoor. Secondo una visio-                  Traslando dall’Italia alla Francia, sulla cate-
la gente informa che l’autobus andrà in centro                       ne ecologico-ambientale la città, infatti, può             goria Nature-Centered, si ritraccia un caso rea-
città (Frieling, n.d.). Secondo Piccinno and Le-                     essere interpretata come un organismo viven-               lizzato nel 2018 in cui lo Spatial Design si me-
ga (2012, p. 70), «[…] l’applicazione della tec-                     te, il cui metabolismo è essenziale per lo svi-            scola sino a definirsi, o meglio, indefinirsi, nei
nologia ubicomp agli ambienti di ogni genere                         luppo sostenibile (Newman and Jennings,                    suoi confini liminali, fra contesto architettonico
fra cui anche quelli urbani, modificherà radical-                     2008) soprattutto se alimentato sia con attività           strutturato e caos entropico proprio degli spazi
mente nei prossimi anni la fruizione degli spazi                     di rinverdimento infrastrutturale sia con inter-           vegetativamente connotati. Ne è l’esempio una
e di conseguenza le logiche della loro progetta-                     venti più leggeri a forte vocazione green (Cle-            foresta urbana parigina realizzata dall’architet-
zione». Il progetto innovativo spinto dalla tecno-                   mente, 2017). Il rapporto Spatial Design e Na-             to Franklin Azzi che, grazie all’apporto del pae-
logia crea quindi un’esperienza funzionale e mul-                    tura può essere risolto non solo nell’attività di          saggista Michel Desvigne, ha ripensato l’area
tisensoriale. The Station of Being evita ai pas-                     contemplazione o di fruizione passiva, che de-             parigina di Beaupassage, centralissima come
seggeri di guardare l’autobus e in semplici gu-                      termina benefici anche terapeutici per l’utente             posizione ma trascurata per lungo tempo dallo
sci di legno crea un’esperienza spazio tempo-                        (Anello Esterno, 2015), ma anche con un invito             sviluppo urbano. Il punto di forza del progetto
rale che coinvolge il passeggero (Fig. 6).                           all’azione, in cui egli è coinvolto nella cura e nel-      è stato quello di puntare sulla qualità della vita

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SPATIAL DESIGN Esperienze e sperimentazioni di rigenerazione urbana per una possibile tassonomia
Martino C., Eti Proto M., Cosentino S. | AGATHÓN | n. 09 | 2021 | pp. 204-213

e il rispetto della storia del territorio. L’architet-   con una funzione lavorativa al centro e due mo-                Print Your City sviluppa l’idea di applicare
to parigino (per Group Emerige), insieme alla            duli di sedute a gradoni con spazi verdi situati          la stampa 3D ai rifiuti di plastica, come un mo-
collaborazione di artisti contemporanei, è riu-          su entrambi i lati della struttura. La serra in ve-       do per riprogettare lo spazio urbano. Come sug-
scito a trasformare l’area in un centro urbano           tro è dotata di caricatori ‘usb’ alimentati da            gerisce il nome, Print Your City [Stampa la Tua
attrattivo che racchiude un complesso residen-           energia solare. Il risultato è un modo sostenibi-         Città], è un invito all’azione che sensibilizza i
ziale e commerciale di fascia alta in cui è pos-         le, flessibile, trasformabile di lavorare, socializ-       cittadini a riciclare i rifiuti di plastica domestici
sibile intercettare boutique, gallerie d’arte e ri-      zare e dialogare in città (Figg. 11, 12). Nel rac-        per trasformarli in materia prima per arredi pub-
storanti stellati.                                       contare ancora come il concetto di Spatial De-            blici, tramite un processo di stampa 3D (Aasar-
     Azzi ha messo in atto una vera e propria ope-       sign venga associato a una visione in cui la na-          chitecture, 2017). Il progetto sviluppato per la
razione di valorizzazione delle connotazioni ete-        tura occupa un ruolo centrale, si riporta il pro-         città di Amsterdam è una panchina a dondolo
rogenee proprie del sito in questione, mante-            getto Fruit Tuin – Garden Van Moerkerken, rea-            (XXX Bench) che crea un dialogo ludico tra i
nendo immutate le caratteristiche atipiche e la          lizzato nel 2020 dallo studio olandese Casco-             cittadini (Fig. 15). Secondo Rawsthorn (2013),
coesistenza di tipologie strutturali diversificate,       land. All’interno di un’area dismessa e trascu-           l’approccio della progettazione sensibile al-
che sono state rigenerate in relazione all’uso           rata, i progettisti hanno realizzato un vero e pro-       l’ambiente consiste nel riciclare i rifiuti di plasti-
contemporaneo. Seguendo una metodologia ba-              prio frutteto, gestito in cooperazione con i resi-        ca, nel cambiare il processo da lineare in circo-
sata su un approccio rispettoso e sostenibile,           denti locali. Al centro, una serra in vetro nella         lare, nell’uso dei materiali e in un esercizio di
l’architetto ha infatti conservato gli otto edifici      quale è possibile cucinare e conservare i pro-            progettazione che si propone di cambiare qual-
esistenti, i quali – costruiti in un arco temporale      dotti del ‘fruit-social-garden’, distribuiti e ven-       cosa, trasformando la vita di milioni di persone
a cavallo tra XVII e XX secolo – comprendono il          duti per il vicinato. La comunità viene coinvolta         oppure creando una differenza minima per una
Convento delle Récollets (trasformato dopo la            attraverso un’operazione fattiva di cui lo Spatial        persona sola.
Rivoluzione in Ospedale degli Incurabili), l’Hôtel       Design si fa sede e veicolo di coesione e coo-                 I cinque casi di studio riportati nella secon-
de Neverse e gli ex Laboratori Renault. L’aspet-         perazione (Figg. 13, 14).                                 da categoria Nature-Centered Spatial Design,
to peculiare, dato dalla presenza degli elementi              Secondo Rawsthorn (2013), il design è un fe-         anche in questo caso non certamente esausti-
naturali, è riscontrabile dal terzo piano in poi, li-    nomeno complesso, spesso elusivo che è cam-               vi, sono emblematici di come la Natura possa
vello in cui gli edifici si connotano per le terrazze     biato drasticamente nel tempo adottando di-               essere al centro dei progetti di Spatial Design,
e per i giardini privati. Il collegamento con la         verse forme, significati e obiettivi in diversi con-       con soluzioni permanenti o temporanee e in
città è stabilito grazie a vari punti di accesso in      testi, ma il suo ruolo fondamentale è quello di agi-      cui il verde può essere materia prima del pro-
corrispondenza degli assi principali. «Il progetto       re come agente di cambiamento che può aiu-                getto o destinatario dello stesso. I primi due ca-
di Desvigne si distribuisce a tutti i livelli del com-   tarci a dare un senso a ciò che sta accadendo             si (Anello Esterno e Desvigne) lavorano sul con-
plesso, pubblici e privati, qualificando le tre ‘pro-     intorno a noi e vogliamo a nostro vantaggio. Il           cetto di ‘risarcimento’ del verde urbano, attra-
menades’ e individuando Beaupassage come                 collettivo The New Raw racconta come lo stile             verso operazioni di riequilibrio di quel consu-
una foresta urbana in miniatura, capace di ac-           di vita usa e getta delle città contemporanee ab-         mo di suolo che ha distrutto interi ecosistemi.
cogliere molteplici specie vegetali» (Franzoia,          bia aumentato esponenzialmente la produzio-               Montain on the Moon e Fruit Tuin rappresenta-
2018; Figg. 9, 10).                                      ne di rifiuti di plastica. Nella sola Amsterdam, i re-     no invece il tentativo di trasformare la città in
     Lo Spatial Design sostenibile richiama l’at-        sidenti generano una media di 23 kg di rifiuti di          luogo attivo e non solo passivo nei processi di
tenzione sull’enorme opportunità di ridisegnare          plastica a persona all’anno (The New Raw Staff,           coltivazione e produzione del cibo, promuoven-
l’ambiente costruito in modo da supportare uno           n.d.). È uno spreco sufficiente per stampare in            do al contempo la socializzazione e il benesse-
stile di vita sano e sostenibile. Progettata nel         3D una panchina ogni due abitanti di Amster-              re. Infine il progetto Print Your City dimostra la
2018 da Enorme Studio per il Madrid Design               dam all’anno. Questo spiega il concetto alla ba-          possibilità concreta di attivare, attraverso il pro-
Festival, la Mountain on the Moon è un’installa-         se del progetto Print Your City (2017), il quale          getto di Spatial Design, economie circolari alla
zione sviluppata sul concetto di urbanistica so-         attraverso la tecnologia di stampa 3D dimostra            scala del quartiere e della città.
stenibile (Enorme Studio Staff, n.d.). Il progetto       la possibilità di sviluppare forme originali, di ri-           Ferma restando la centralità dell’uomo, il suo
si compone di tre moduli flessibili che si posso-         durre gli scarti (reimpiegandoli) e di incontrare         benessere, il recupero del suo ruolo attivo nello
no utilizzare in diversi modi: una serra in vetro        l’interesse e il gusto della popolazione.                 spazio pubblico, la categoria proposta si carat-

                                                                                                                   Fig. 4 | Constellation Design in Bruxelles by City 3rd
                                                                                                                   Project con la collaborazione di Atelier Starzak Strebicki
                                                                                                                   and Laura Muyldermans (credit: J. Guiches; copyright:
                                                                                                                   European Union, 2016).
                                                                                                                   Fig. 5 | Constellation Design in Bruxelles by City 3rd
                                                                                                                   Project con la collaborazione di Atelier Starzak Strebicki
                                                                                                                   and Laura Muyldermans (credit: City3, Atelier S. Strebic-
                                                                                                                   ki and L. Muyldermans, 2016).

                                                                                                                                                                        207
SPATIAL DESIGN Esperienze e sperimentazioni di rigenerazione urbana per una possibile tassonomia
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                                                                                                                                Un altro progetto di natura politica, e quindi
                                                                                                                           critico, interessa il fenomeno della migrazione:
                                                                                                                           un flusso di popolazione ininterrotto nel corso
                                                                                                                           della storia umana. Teeter-totter Wall, realizza-
                                                                                                                           ta nel 2019 da Ronald Rael e Virginia San Fra-
                                                                                                                           tello, è un’altalena rosa che collega simbolica-
                                                                                                                           mente il confine tra Stati Uniti e Messico, bam-
                                                                                                                           bini e adulti di El Paso e di Anapra. Sebbene il
                                                                                                                           progetto abbia funzionato come installazione
                                                                                                                           solo per trenta minuti, dopo una procedura di
                                                                                                                           permessi durata più di dieci anni, ha guada-
                                                                                                                           gnato un’incredibile popolarità attraverso la dif-
                                                                                                                           fusione virale sui social media grazie alla capa-
                                                                                                                           cità di interazione simbolica che crea. Il colore
                                                                                                                           rosa dell’altalena allude all’omicidio di centi-
                                                                                                                           naia di donne che vivevano a Ciudad Juárez, la
                                                                                                                           città del Messico sfortunatamente famosa per
                                                                                                                           il suo primato nel femminicidio (Fig. 20). Per-
                                                                                                                           mettendo un’interazione tra i popoli anche per
                                                                                                                           un breve periodo, l’installazione propone un’i-
                                                                                                                           dea di «[…] confine come inizio e non come fi-
                                                                                                                           ne e rappresenta una fra le sfide che abbiamo
Fig. 6 | The Station of Being in Umea by Romboult Design and Research Institutes of Sweden (credit: S. Petterson, 2019).   di fronte: il confine è dove ognuno di noi co-
                                                                                                                           mincia […] dove ciò che non sono è ciò che pos-
                                                                                                                           so diventare: il mio paesaggio pensabile e pos-
terizza per l’evidente presenza – diretta o indi-              zione a questo problema, che degrada l’imma-                sibile» (Piccinno and Lega, 2012, p. 44).
retta – della Natura. La pandemia da Covid-19                  gine di spazio pubblico, viene rielaborata attra-                I casi di studio selezionati per la terza cate-
ha certamente spinto a una riflessione più am-                  verso un progetto di quartiere che esplora in               goria – Critical Centered Spatial Design – anche
pia e condivisa sul rapporto Uomo-Natura e                     maniera trasversale il concetto di vivere le stra-          se numericamente inferiori alle altre due cate-
sui danni che le aberrazioni di tale rapporto                  de offrendo maggiore spazio per il transito di              gorie precedenti e quindi ancor meno esausti-
possono provocare. Il progetto di Design per lo                pedoni e ciclisti. L’autore spiega che i cittadini          vi, sono però significativi di un approccio del
Spazio Pubblico centrato sulla Natura può da-                  sono pronti per un nuovo modo di vivere la città            progetto condiviso in Italia e nel mondo, e mol-
re un contributo rilevante allo sviluppo sosteni-              ma hanno paura del cambiamento.                             to diffuso nel secolo scorso, che lo carica di
bile e alla tanto auspicata transizione ecologica                    Questi interventi, leggeri e provvisori, fanno        potenti significati politici e di una forte valenza
rimettendo in equilibrio, a iniziare dalla scala ur-           toccare con mano come potrebbe migliorare la                critica. Dalla battaglia antismog a Milano alla
bana (Hopkins, 2009), i dissesti e le aberrazioni              vita di quartiere: meno auto in sosta, più sicu-            vittoria dei cittadini nella lotta contro la specu-
attuate dall’uomo.                                             rezza, più arredo urbano. L’esito è immediato: la           lazione edilizia a Istanbul fino al progetto di de-
                                                               strada diventa un’oasi di socialità (Banti, 2018).          nuncia contro i femminicidi e verso l’assurdità
Critical-Centered Spatial Design | Altra cate-                 Grazie alla metodologia a basso costo, tramite              dell’innalzamento di muri contro l’immigrazio-
goria rintracciabile nei progetti recenti di Spa-              l’utilizzo di materiali semplici ed essenziali (scot-       ne, i casi di studio riportati dimostrano la pos-
tial Design è quella che riconosce al progetto                 ch di carta come delimitatore di aree, elementi             sibilità di utilizzare lo spazio pubblico come pal-
un ruolo speculativo (Dunne and Raby, n.d.),                   vegetativi, vernici, arredi propri dell’Interior De-        coscenico per denunciare e celebrare, attra-
una funzione politica, e ne rivendica l’attività di            sign), Dondé ha messo in atto un vero e pro-                verso il progetto, lotte, iniquità e disuguaglian-
stimolazione critica e di sottolineatura dell’im-              prio messaggio politico, traslato sul piano della           ze umane. Riemerge di fatto un ruolo culturale
maginario e del pensiero collettivo. Il progetto               rigenerazione urbana (Figg. 16, 17).                        e politico del progetto caro all’architettura e al
di Critical-Centered Spatial Design è chiamato                       Fino ad oggi, lo spazio pubblico è stato de-          design radicale della fine degli anni ’60 del se-
per esempio (attraverso flash mob, installazioni                finito con diverse accezioni. Tuttavia, la defini-            colo scorso (Quinz, 2020), presente per esem-
temporanee o monumenti spontanei) a mante-                     zione di spazio pubblico canonico ha un carat-              pio nei progetti di Gaetano Pesce la cui pol-
nere viva la memoria collettiva su episodi dram-               tere differente rispetto a una concezione di                trona Up5 o Big Mama per C&B del 1969, con
matici della storia dell’umanità, o è finalizzato a             uso sociale e collettivo dello stesso in cui tutti          la catena legata al pouf voleva essere il manife-
sottolineare con infrastrutture, anche simbioti-               hanno il diritto di parlare o agire. Piazza Tak-            sto di denuncia contra la condizione di asservi-
che, il carattere discriminante di alcune realiz-              sim, dove si sono svolte innumerevoli prote-                mento femminile in alcuni Paesi del mondo,
zazioni, come per esempio il muro di confine tra                ste, è il punto d’incontro degli Istanbulioti in cer-       oppure nel progetto della Biblioteca di Pahalavi
gli Stati Uniti e il Messico, o ancora è utilizzato            ca di democrazia. Kavuşma durağı [la fermata                del 1977 nel quale l’alto recinto che perime-
per celebrare l’esito positivo di alcune battaglie             dell’incontro] con un’imponente scala multi-                trava il lotto denunciava lo stato di repressione
sociali contro la speculazione edilizia o le azioni            funzionale è un Padiglione temporaneo pro-                  delle minoranze etniche in Iran (Martino, 2007).
contro l’ambiente.                                             gettato per Piazza Taksim nel 2020 dallo stu-               La valenza critica del Design è riemersa attra-
     Un caso esemplificativo, tipicamente di im-                dio Inter.National.Design di Arman Akdoğan e                verso la Scuola inglese nei primi anni 2000 e
pronta nordeuropea, ma anche tutto italiano, in                Felix Madrazo. Il progetto può essere definito              sta trovando ampi spazi di applicazione nelle
cui lo Spatial Design diventa pretesto per solle-              come una proposta simbolica alla ricerca della              diverse declinazioni del progetto, tra cui ap-
vare questioni di tipo critico, è senz’altro rap-              democrazia dei cittadini, poiché la Piazza di               punto lo Spatial Design.
presentato dall’operazione messa in atto dal-                  Istanbul è un luogo dove s’incontrano le diver-
l’architetto Matteo Dondé, ideatore di numero-                 se culture, identità, razze e pensieri. Il Padiglio-        Conclusioni | Le tre categorie del progetto di
si flash mob urbani. Nel 2018 Dondé, attraver-                  ne ospita la mostra sulla storia di Piazza Tak-             Spatial Design proposte, certamente non esau-
so il metodo definito ‘maquillage’, porta alla lu-              sim al piano terra, mentre la copertura a gra-              stive, definiscono una griglia interpretativa ori-
ce le qualità potenziali della Zona 30 a Milano,               doni conforma un anfiteatro urbano all’interno              ginale che, dedotta dai casi di studio riportati,
in occasione di una campagna di sensibilizza-                  del quale possono tenersi spontaneamente di-                può essere strumentale a una più chiara lettura
zione antismog. Il messaggio chiaro che il pro-                battiti, eventi e performance; il palco è una piat-         e a una migliore comprensione del contributo
gettista vuole segnalare è relativo alla percen-               taforma su cui si fronteggiano le due tribune.              che il design porta alla rigenerazione dello spa-
tuale troppo elevata di macchine rispetto agli                 Kavuşma durağı è senza dubbio un oggetto di                 zio pubblico: la centralità dell’utente, così co-
abitanti delle città italiane ed europee. La solu-             design politico (Figg. 18, 19).                             me il suo coinvolgimento diretto o indiretto at-

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traverso la mediazione di atmosfere familiari           during actions. In addition to flows and tempo-             tred Spatial Design, in fact, focuses on designs
(domestication) o del gioco (gamification), la ri-       rariness, placed at the centre of the transdisci-          that emphasize the human / nature relationship;
levanza del rapporto con la natura nelle sue            pline is the user, as he or she uses spaces and            lastly, a third category, Critical-Centred Spatial
differenti forme e infine la riscoperta di una va-       flows in spaces. These are often undetermined               Design, continuing with the objectives of radical
lenza critica e politica del progetto sono indub-       and interstitial spaces, conditions that make them         design and architecture of the late 1960s, uti-
biamente categorie tassonomiche del progetto            more interesting and rich in stimuli, transforming         lizes design as a critical and political tool to
applicate allo Spatial Design che cercano di            them into ‘relationship facilitators’ for the new          stimulate reflections and actions. The proposed
dare soluzioni a grandi problematiche del no-           person (Piccinno and Lega, 2012). Indeed, a host           case studies do not respond to rigid selection
stro tempo come per esempio l’individualismo,           of projects and experiments carried out in the             criteria and are certainly contained in their de-
la solitudine e il degrado.                             first decades of the new century have had the              scription; however, albeit within the aforemen-
     I confini delle tre categorie proposte non so-      clear objective of refocusing attention on the qual-       tioned limits, they clearly support the taxonomic
no netti, proprio a rappresentare una realtà so-        ity of public space, in order to reactivate the pro-
ciale, culturale e politica del mondo contempo-         cesses of identity, of reappropriating the places
raneo alquanto fluida. Sono però chiari i focus          of socialization and entertainment, and urban
su cui ognuna delle categorie si fonda: la so-          regeneration. Often coming on top of these ob-
cializzazione, il rapporto con la natura e la va-       jectives is a particular attention to the environ-
lenza critica, focus certamente strumentali a rin-      mental aspects upon which Spatial Design feeds
novare e a rigenerare gli spazi naturali e artifi-       both to develop new models of cultivation or
ciali. Altri temi e altre categorie potranno emer-      green infrastructures, and to foster processes
gere nei prossimi anni, ma proprio i casi di stu-       of environmental education (Clemente, 2017).
dio indagati ci fanno comprendere l’importante          The growing relevance acquired by Spatial De-
ruolo giocato dal progetto per lo spazio pubbli-        sign in recent years is attested to not only by
co come attivatore di processi efficaci di rige-         widespread design practice but also by the in-
nerazione urbana. Lo Spatial Design può quin-           clusion in more recent educational offerings of
di contribuire più che mai a dare una seconda           specific curricula for university degrees or mas-
vita allo spazio pubblico e ai suoi fruitori. Tra gli   ter’s degrees at Design Schools worldwide, from
assiomi che emergono dall’osservazione della            Europe to New Zealand.
pratica del progetto nei casi di studio riportati            It is significant to note that in recent years, in
in questo saggio, è infatti rintracciabile il tenta-    Italy as elsewhere in Europe, urban regeneration
tivo di ridefinire radicalmente lo spazio pubbli-        has been a topic as much theoretically investi-
co e di farlo superando steccati disciplinari per       gated as practically implemented through
convergere sulla soluzione di tematiche urgenti         transversal solutions that, in involving multidisci-
della società contemporanea.                            plinary settings, have made design the lens of
                                                        investigation suitable for reflecting opinions on
                                                        the political, recreational, social, and environ-
                                                        mental level, that nowadays find themselves ex-
Spatial Design as a transdisciplinary sphere            periencing a phase of change and transforma-
emerged in the 1990s as a result of the interna-        tion. In fact, the socioeconomic transformations
tional debate over Architecture and the notion of       of the past twenty years have had a profound
Space. This debate attributed to training in the        impact not only on productive dynamics but on
sphere of Architecture a self-referential vision        social ones, too. In the current setting of global-
based mainly on celebrating the authorship of           ization, pervasive technology, and a prevalence
the architectural design (Traganou, 2009), while        of the symbolic and intangible aspects of prod-
neglecting numerous other involved players, as          ucts and services, communities (and especially
well as the relationships with the territory and        urban communities) have been exposed to pro-
with the recipients of the work itself. Nourished       found changes in their ways of working, con-
by historians of contemporary architecture, the         suming, and socializing. The various conse-
debate was also fed by multidisciplinary vantage        quences of this have also included a profound
points, such as anthropology, sociology, and            redefinition of the relationship between the indi-
cultural studies. Over the years, then, Spatial         vidual and the territory (Razzoli, Montanari and
Design has become a transversal discipline, ac-         Di Paola, 2020, p. 7).
commodating contributions from Architecture,                 Starting from what was described above,
from Landscape Design, from Interior Design,            the objective of this essay is to propose, through
and more recently from User Experience Design           the instrumental support of the methodology of
and Service Design, from which it has borrowed          Case Studies (Stake, 1995), a possible taxono-
some methodologies. The focus of this transdis-         my of Spatial Design, with a clear awareness of
cipline is user flows in space, both public and          the limits inherent to a discussion like that of an
private, and both indoor and outdoor, with an           essay, and of the lack of a true history of accu-
express declaration of belonging to the sphere          mulating heritage. Therefore, by observing re-
of Interior Design, but with an increasingly inter-     cent projects and experiments in an outdoor
esting shading towards external public space.           public setting like those described in the case
     Another distinctive trait of Spatial Design is     studies below, an embryonic taxonomic struc-
the more nonchalant relationship with time and          turing of the transdiscipline can be ventured
with the durability of the work which, even where       that, with due caution, leads to recognizing three
declaredly temporary (Branzi, 2007), is not ren-        main categories.
dered more diminished. In fact, the design rigidi-           An initial one, User and Social-Centred Spa-
ties of the past are abandoned in favour of tem-        tial Design, can be found in those designs that            Figg. 7, 8 | ‘Un bosco intorno all’Expo’ (Milano) by PAN
porary and ephemeral design conditions – the            try out solutions with a focus in line with the            Associati (credits: B. and G. Selleri, PAN Associati srl,
so-called ‘temporary uses’ in urban planning            declaration, which is to say concentrating on              Mantovani srl, 2015).
parlance – that function as stimuli for users and       the quality of the individual or collective use of         Figg. 9, 10 | Beaupassage in Paris by Franklin Azzi
administrators to develop more stable and en-           public space; a second category, Nature-Cen-               (credits: A. Tabaste; A. Moreau).

                                                                                                                                                                       209
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attempt that is to be made, and signify the great        the recipient: ‘domestication’, which, for exam-        the continuity of communication and interaction.
ferment in design on public space that we have           ple, is the strategy dear to the American post-         The seating elements, which represent different
been seeing in recent years.                             modernists who produced famous designs for              identities, compose a whole. The neighbourhood
                                                         roads and squares in the 1980s, by bringing             is thus an integral part of the design process,
User and Social-Centred Spatial Design | We              back the warm atmospheres of the private                creates a place of dialogue and confrontation, of
may recognize this macro category in the recent          interior in the public outdoor setting – a strategy     consensus and dissent, and embraces the entire
Spatial Design projects in which it is the single        still highly used today in spontaneous installa-        area to which it belongs (Fig. 3).
user or user group, or the various recipient com-        tion projects (for example 1 neighbour 1 chair                Another intervention that actively considers
panies, that are placed at the centre of the de-         in 2012); ‘sharing’ or participating in conceiving,     the user as part of the design process and that
sign, with the corresponding dynamics of ap-             building, and using the works, with designs that        fuses ‘domestication’ and ‘sharing’ together is
propriating and using public space. This cluster         set the psychological objective not only of moti-       Constellation by City 3rd Project, done in Brus-
of projects uses different strategies to involve         vating the relationship with the public space           sels in 2016 in collaboration with Atelier Starzak
                                                         through direct involvement but also of observ-          Strebicki and Laura Muyldermans, and calling it-
                                                         ing the human and social behaviour within it (for       self an experimental project of human behaviour.
                                                         example, Constellation in 2016); lastly, the more       The design, which consists of 100 chairs, 10 ta-
                                                         recent ‘gamification’, in which play is a tool          bles, and 50 plants that the users can arrange
                                                         of emotional communication capable of activat-          as they please and in accordance with their own
                                                         ing processes of attraction and involvement             needs, calls for interactive use. This experimen-
                                                         in the public space (Martino and Maselli, 2020).        tal design approach is people-oriented to exam-
                                                         In the cases we will illustrate, the categories         ine their habits and represents a free recom-
                                                         can also coexist.                                       mendation that contradicts the customary and
                                                               A case of Spatial Design, in which colour is      defined ordering of urban space (Figg. 4, 5).
                                                         the main protagonist as well as the medium for                One wonders whether a bus stop can be
                                                         stimulating a sense of belonging and appropria-         made more attractive (Frieling, n.d.). This is the
                                                         tion by citizens in a perspective of play and           main question underlying The Station of Being
                                                         gamification, can be seen in the street art inter-       project developed by Laboratorio Rombout
                                                         ventions done in Milan in 2020 by the famous            Frieling. The design that transforms waiting for
                                                         Italian designer Camilla Falsini. A supporter of        the bus into an experience is a solution also
                                                         the Municipality of Milan’s Piazze Aperte call im-      functional to the cold climate conditions of the
                                                         plemented intending to develop a transforma-            Swedish city of Umea, where temperatures can
                                                         tion of the public spaces of the city’s neighbour-      fall to -30 °C. The stop interacts with users
                                                         hoods with a view to their regeneration, the de-        through acoustic and visual warnings associat-
                                                         signer sought to transform certain rest areas in-       ed with the last stop on bus lines and reminds
                                                         to places for socializing and play for all age          users of approaching buses. The sound/noise
                                                         groups, intending to improve the neighbour-             of glass announces that the bus will be going
                                                         hood’s quality of life. The street artist carried out   to the old glassworks, and the playing of record-
                                                         two due interventions consisting of painting part       ed voices makes it known that the bus will be
                                                         of the pavement of Piazzale Loreto and Piazza           going downtown (Frieling, n.d.). According to
                                                         Tito Minniti, in the Isola area, thus transferring      Piccinno and Lega (2012, p. 70), the application
                                                         the graphic element to the architecture. The in-        of UbiComp technology to environments of ev-
                                                         tent was therefore to requalify with colour, a          ery kind, including urban ones, will in the years
                                                         central theme in design for play as well as a           to come radically change the enjoyment of
                                                         constant presence in the numerous experimen-            spaces, and consequently the logistics of how
                                                         tations of tactile urbanism in the world. It was a      they are designed. The technology-driven inno-
                                                         ‘chromotherapy’ approach, so to speak, per-             vative design thus creates a functional, multi-
                                                         meated by colours and images containing refer-          sensory experience. The Station of Being allows
                                                         ences to certain particular traits of the neigh-        passengers to avoid looking at the bus, and in
                                                         bourhoods (Figg 1, 2).                                  simple wooden shells creates a space / time
                                                               In the 1960s, the anthropologist Jane Ja-         experience that involves the passenger (Fig. 6).
                                                         cobs and the urban planner William Whyte intro-               The four case studies reported in the first
                                                         duced the Placemaking movement: their think-            category, certainly neither comprehensive nor of
                                                         ing focused on the social and cultural importance       significance for a methodology of quantitative
                                                         of livelier neighbourhoods and more attractive          scientific research, in addition to being all highly
                                                         public spaces (Project for Public Spaces Staff,         recent and distributed in a national and interna-
                                                         2007). Already during those years, for this move-       tional context, show original, unusual design so-
                                                         ment, public space had to be conceived as trans-        lutions that serve as inspiration for restating a
                                                         disciplinary, transformative, flexible, adaptable        fundamental characteristic of Spatial Design: at-
                                                         to the circumstances, collaborative, and ca-            tention to the user. Users are sensorially stimu-
                                                         pable of facilitating communication and social-         lated (colour in Falsini’s designs, and sounds in
                                                         ization. The 1 neighbour 1 chair project done in        The Station of Being) and are considered main
                                                         Madrid in 2012 by the collective studio PKMN,           players active in configuring and utilizing the
                                                         was characterized by a social and collective use        artefacts proposed in public space (1 neighbour
                                                         of space, and made the people of the city’s             1 chair in Madrid and Constellation in Brussels).
                                                         Latin quarter an integral part of the design: ev-       And the Users, through these designs, are en-
                                                         eryone had the right to act and dialogue as the         couraged to socialize, to be entertained, to have
                                                         public space defined by the movement of the             fun (gamification), and to utilize public space as
                                                         1960s. The most powerful feature of this pro-           if it were an expansion of their own homes (do-
Figg. 11, 12 | Mountain on the Moon in Madrid by Enor-   ject, which was completed with the chairs of the        mestication). This is why the possibility of being
me Studio (credits: J. De Paz Garcia; L. Alda, 2018).    Latin quarter’s residents, was produced at a            able to include many other Spatial Design pro-
Figg. 13, 14 | Fruit Tuin/Garden in Amsterdam by Cas-    highly contained cost, and allowed citizens to          jects in the category, sharing the characteristics
coland and Van Moerkerken (credits: T. Lenden, 2020).    be part of the process and therefore to amplify         highlighted above, is a plausible one.

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SPATIAL DESIGN Esperienze e sperimentazioni di rigenerazione urbana per una possibile tassonomia
Martino C., Eti Proto M., Cosentino S. | AGATHÓN | n. 09 | 2021 | pp. 204-213

Nature-Centred Spatial Design | The relation-          generated in relation to the contemporary use.            and reusing discards, and meeting the popula-
ship between people and nature in space may            Following a methodology based on a respectful             tion’s interest and taste.
certainly be placed at the centre of another tax-      and sustainable approach, the architect con-                  Print Your City develops the idea of applying
onomic category of Spatial Design – all the more       served the eight existing buildings that, built           3D printing to plastic waste as a way to redesign
so if seen from an outdoor public perspective. In-     over a time frame from the seventeenth to the             the urban space. As the name suggests, Print
deed, from an ecological / environmental stand-        twentieth centuries, comprise the Récollets Con-          Your City is a call to action that raises the citi-
point, the city may be interpreted as a living or-     vent (transformed after the Revolution into a             zens’ awareness of recycling the household
ganism, whose metabolism is essential for sus-         hospital for incurables), Hôtel de Neverse, and           waste to transform it into raw material for public
tainable development (Newman and Jennings,             the former Renault workshops. The particular              furniture, via a 3D printing process (Aasarchitec-
2008) especially if nourished both with the activ-     aspect, given the presence of natural elements,           ture, 2017). The project developed for the city of
ity of infrastructural greening and with lighter in-   may be seen from the third floor up, a level              Amsterdam is a swinging bench (XXX Bench)
terventions emphasizing greenery (Clemente,            where the buildings are marked by their terraces          that creates a dialogue of play among citizens
2017). The relationship between Spatial Design         and private gardens. The connection with the
and Nature can be resolved not only in the ac-         city is established thanks to various access points
tivity of contemplation or passive enjoyment,          in correspondence with the main axes. The
which also creates therapeutic benefits for the         Desvigne project is distributed to all levels of the
user (Anello Esterno, 2015) but also with a call       complex, public and private, qualifying the three
to action, in which the user is involved in caring     ‘promenades’ and identifying Beaupassage as
for and cultivating it (for example, in the case of    a miniature urban forest, capable of accommo-
Fruit Tuin in 2020). In fact, while on the one side    dating multiple plant species (Franzoia, 2018;
we have processes of biophilia or reconstruc-          Figg. 9, 10).
tion of intact natural habitats in the urban fabric,        Sustainable Spatial Design brings attention
also with therapeutic purposes, on the other we        to the enormous opportunity to redesign the built
can refer to all those projects of greening/spon-      environment in such a way as to support a
taneous reforestation of public space and the          healthy and sustainable lifestyle. Designed in
development of urban gardens or other cultiva-         2018 by Enorme Studio for the Madrid Design
tion activities (apiculture, hydroponics, urban        Festival, Mountain on the Moon is an installation
greenhouses, etc.).                                    developed on the theme of sustainable urban
     One wholly Italian case that through design       planning (Enorme Studio Staff, n.d.). The design
recounts the nature-centric vision in the config-       consists of three flexible modules that can use,
uration of space dates to 2015. Anello Esterno –       in various ways: a glass greenhouse with a work-
Rimozione delle Interferenze, done by PAN As-          ing function in the centre and two modules of
sociati, is part of the broader Un Bosco Intorno       grandstand seating with green spaces situated
all’Expo project. The design consisted of a wood-      on both sides of the structure. The glass green-
ed strip with trees and shrubbery, to evoke the        house consists of two USB chargers powered
lowland forest. The strip represents a large-          by solar energy. The result is a sustainable, flexi-
scale mitigation work and at the same time a           ble, transformable way of working, socializing,
highly interesting continuous background: not a        and dialoguing in the city (Figg. 11, 12). The Fruit
barrier but a first step in the relationship of re-     Tuin – Garden Van Moerkerken project carried
qualification of the territorial setting, marked by     out in 2020 by the Dutch studio Cascoland re-
a chaotic and in certain stretches decayed urban       counts once again how the concept of Spatial
fabric. The rows of plantings end up forming a         Design is associated with a vision in which nature
series of linear gardens, places to stop and at        occupies a central role. In an abandoned and ne-
the same time elements capable of accompany-           glected area, the designers built a genuine or-
ing the visitor during the visit (Figg. 7, 8).         chard, managed in cooperation with the resi-
     Shifting from Italy to France, in the Nature-     dents. At the centre is a glass greenhouse where
Centred category, a case from 2018 is outlined,        one can cook and conserve the products from
in which Spatial Design blends until being de-         the ‘fruit-social-garden’, which are then distribut-
fined – or better, until being undefined – in its lim-   ed and sold in the neighbourhood. The commu-
inal boundaries, between structured architec-          nity is involved through an active operation for
tural context and the entropic chaos typical of        which Spatial Design is the main location and ve-
spaces marked by vegetation. An example of             hicle of cohesion and cooperation (Figg. 13, 14).
this is a Parisian urban forest by the architect            According to Rawsthorn (2013), design is a
Franklin Azzi who, thanks to the contribution of       complex, often elusive phenomenon that has
landscape architect Michel Desvigne, rethought         drastically changed over time, adopting different
the Parisian area of Beaupassage, very centrally       forms, meanings, and objectives in various con-
located but long-neglected by urban develop-           texts; but its fundamental role is to act as an
ment. The design’s strong point was to focus           agent of change that can help us give meaning
on the quality of life and respecting the history of   to what is taking place around us and that we
the territory. The Parisian architect (for Group       turn to our advantage. The New Raw collective
Emerige), along with the collaboration of con-         recounts how the disposable lifestyle of con-
temporary artists, was able to transform the area      temporary cities has exponentially increased the
into an attractive urban centre encompassing a         production of plastic waste. In Amsterdam alone,
high-end residential and commercial complex            residents generate an average of 23 kg of plas-
where one may find boutiques, art galleries, and        tic waste per person per year (The New Raw
Michelin-starred restaurants.                          Staff, n.d.). This is enough waste to print one 3D
     Azzi implemented a full-blown operation to        bench for every two inhabitants of Amsterdam
capitalize on the heterogeneous traits charac-         every year. This explains the concept underlying          Fig. 15 | Print Your City, XXX Bench in Amsterdam by
teristic of the site in question, maintaining un-      the Print Your City project, carried out in 2017,         The New Raw (credit: The New Raw, 2017).
changed the atypical features and the coexis-          which, through 3D printing, demonstrates the              Figg. 16, 17 | Maquillage, urban flash mob in Milan by
tence of diversified structural types that were re-     possibility of developing original forms, reducing        Matteo Dondé (credits: M. Dondé, 2018).

                                                                                                                                                                  211
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