Vicino nessuno è normale - Riforma.it

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Vicino nessuno è normale - Riforma.it
Supplemento al n. 9 del 6 marzo 2020
di Riforma – L’Eco delle valli valdesi
                                                                                                FREEPRESS MARZO 2020 NUMERO TRE
reg. Trib. di Pinerolo n. 175/51. Resp. Luca Maria Negro.
Poste italiane S.p.A. – Spedizione in A.P. – D.L. 353/2003
(conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB/CN

                                                                                                                    Da
                                                                                                                    vicino
                                                                                                                    nessuno
                                                                                                                    è normale
                                                                                                                    Un approfondimento sulle
                                                                                                                    persone (intorno a noi):
                                                                                                                    dal Ciao di Torre Pellice
                                                                                                                    alle trasmissioni in radio;
                                                                                                                    dagli inserimenti lavorativi
                                                                                                                    all’Uliveto
                                                                                                                    La motosega come
                                                                                                                    strumento artistico? Il
                                                                                                                    potente attrezzo può essere
                                                                                                                    utilizzato per creare dei
                                                                                                                    piccoli lavori artistici che si
                                                                                                                    fanno apprezzare in tutta
                                                                                                                    Italia
                                                                                                                    Il Glorioso Rimpatrio sta
                                                                                                                    diventando “di moda”:
                                                                                                                    sempre più persone lo
                                                                                                                    percorrono ed è quindi
                                                                                                                    stata naturale la ristampa
                                                                                                                    della guida cartacea
          Accompagnatori e utenti dei centri diurni legati alla disabilità in una passeggiata in montagna

       Una delle molte attività dei centri diurni legati alla
     disabilità è quella delle passeggiate in montagna: negli
    ultimi due anni sono inoltre nati dei percorsi accessibili a
    tutti, anche alle persone che penserebbero di non farcela
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«Ma chi avrà perseverato fino alla fine
                                                                       sarà salvato». (Matteo 24, 13-14)

                                                                       V
                                                                       Michel Charbonnier                                                        Invece, la fine verrà quando «questo Vangelo del
                                                                                  iviamo nella tensione tra la speranza di                       Regno sarà predicato in tutto il mondo, affinché
                                                                                  un futuro di riconciliazione e armonia                         ne sia resa testimonianza a tutte le genti».
                                                                                  e la realtà fatta di conflitto, incompren-                        E dunque “perseverare”, in tutto ciò, che cosa
                                                                                  sione, sofferenza, litigi. E siamo confusi,                    significa? Chiediamoci: perseveriamo, forse,
                                                                       turbate: ma dov’è Dio? Dov’è la sua promessa?                             quando continuiamo a parlare della nostra fede
                                                                       Dov’è il suo amore?                                                       sottovoce, come se fosse un trascurabile parti-
       RIUNIONE DI QUARTIERE                                              Badate che nessuno vi seduca…, dice Gesù poco                          colare della nostra vita? Perseveriamo, quando
                                                                       prima. E viviamo anche noi in un tempo in cui                             come chiese e come persone apriamo a malapena
      Una ricchezza che richiede                                       ogni “altro” e ogni “altrove” diventano “nemico”.                         la bocca e meno che mai agiamo per sostenere i
          il nostro impegno                                            Poco per volta, rischiamo di chiuderci orgogliosa-                        diritti dei più deboli?
                                                                       mente in noi stessi, condannando a priori qualsi-                            Perseveriamo, quando lasciamo che si dica che
   Samuele Revel                                                       asi stile di vita diverso dal nostro. Dicendoci che                       l’Evangelo non è diretto a tutti? Che non è diretto

   I  l Coronavirus sta mettendo a dura prova il
      sistema: sul web si rincorrono in questi giorni
   di emergenza le informazioni più contraddit-
                                                                       questo è perseverare. Che chi avrà perseverato
                                                                       fino alla fine sarà salvato.
                                                                          Ma che cosa vuol dire “perseverare”? Qual è “la
                                                                                                                                                 alle persone di etica, orientamento politico, colore,
                                                                                                                                                 opinione o sensibilità diversi dai nostri, giustifican-
                                                                                                                                                 do il nostro disimpegno con un “amore per il quieto
                                                                       fine”? Secondo l’Evangelo di Matteo la fine non                           vivere” o con il “non vogliamo dare scandalo”?
   torie. Mentre stiamo andando in stampa la
                                                                       è la tremenda lista di orrori che la storia umana                            Se davvero ci teniamo a vedere un cammino ver-
   situazione in Piemonte si sta normalizzando:                        continua a vedere e produrre. Di quella, dobbia-                          so i veri tempi del Messia, preoccupiamoci innan-
   sono 49 i casi positivi, 37 in provincia di Asti,                   mo riconoscere che siamo solo noi i responsabili.                         zitutto di predicare l’Evangelo in tutto il mondo.
   cinque a Torino, tre a Novara, tre nel Verbano
   Cusio Ossola e uno a Vercelli. I ricoverati in
   ospedale sono undici: sei ad Asti, tre a Novara e
   due a Torino (Amedeo di Savoia). I trattamenti
   in terapia intensiva sono due (uno ad Asti e
   uno a Vercelli). Tutti gli altri sono collocati in
   isolamento domiciliare fiduciario. Molto proba-
   bilmente le misure, ritenute da molti eccessiva-
   mente restrittive e che hanno di fatto paralizzato
   molti settori della vita quotidiana piemontese,
   stanno dando buoni frutti con un conteni-
   mento molto limitato del virus. La chiusura
   delle scuole e tutte le altre limitazioni sono state
   necessarie per evitare un sovraffollamento degli
   ospedali che non hanno posti letto per riuscire
   a far fronte a centinaia di ricoveri in terapia
   intensiva. Ora si cerca di tornare alla normali-
   tà. Forti critiche piovono sui media, rei di aver                                                             Una tenda per le emergenze fuori dal Civile di Pinerolo

                                                                       Quando accendere i falò del XVII?
   creato una situazione di panico incontrollato
   e sul Governo: a esempio l’Unione Montana
   Via Lattea lamenta una crisi profonda che

                                                                       S
   rischia di mettere in ginocchio l’intero settore del                Alberto Corsani                                                           del 25 aprile, data in cui si celebra la Liberazione
   turismo invernale con la possibilità di vedere                              ono molte le grandi cataste di legna pre-                         dall’occupazione nazi-fascista.
   chiudere molti esercizi commerciali e con essi il                           senti nelle valli valdesi, costruite da gruppi                       Ora, il 25 aprile è visto da molti come una festa
                                                                               di volontari in occasione del XVII Febbra-                        divisiva. È un grave errore storico, segno di scarsa
   licenziamento di centinaia di dipendenti. Lune-
                                                                               io. Quest’anno però, come già nel 1990 e                          qualità della politica, perché la Liberazione è stata
   dì 2 marzo (ma già domenica 1° marzo con la                         nel 2000, non è stato possibile accendere i falò                          e vale oggi per tutti e tutte: la Repubblica e la Co-
   possibilità di celebrare funzioni religiose a certe                 causa il clima secco e molto ventilato di questo                          stituzione stessa si fondano sulla Resistenza. Anche
   condizioni) le misure più restrittive sono state                    “non-inverno”. I sindaci hanno emanato quindi                             i diritti concessi ai valdesi nel 1848 sono una for-
   abolite e le scuole vanno verso una riapertura,                     delle ordinanze in cui se ne vietava l’accensione                         ma di libertà “di tutti e di tutte” (intorno a quella
   dopo le dovute sanificazioni, prevista per il 9.                    proprio per scongiurare il rischio di innescare                           data la Federazione delle chiese evangeliche in Italia
                 RIUNIONE DI QUARTIERE
                                                                       grandi incendi.                                                           organizza la “Settimana della libertà”), ma la Libe-
    La sera, nelle borgate delle valli valdesi, la riunione               I cumuli di legno però devono essere smaltiti.                         razione si festeggia per iniziativa di chi ne è stato
    serve a discutere di Bibbia, storia, temi di attualità             Scartata l’ipotesi della loro distruzione, l’unica so-                    protagonista (le associazioni di partigiani – che
                                                                       luzione è l’accensione. Nei giorni immediatamen-                          non sono “ex”) e del primo beneficiario, cioè l’Ita-
                                                                       te successivi al 17 febbraio due proposte hanno                           lia tutta, tramite i Comuni, le Istituzioni più vicine
                                                                       circolato negli ambienti della chiesa valdese e fra i                     alla cittadinanza. A queste manifestazioni i valdesi
                                                                       Comuni. La prima è quella di aspettare la conclu-                         hanno sempre aderito come cittadini e cittadine a
                                                                       sione del periodo di divieto (fine marzo) e quindi                        fianco degli altri, perché dalla Riforma abbiamo im-
                                                                       procedere all’accensione. L’altra, nata durante il                        parato a manifestare la nostra identità nella società
                                                                       pranzo del XVII Febbraio nella chiesa di Luserna                          e non fuori da essa. Porvi il “cappello” del falò valde-
                                                                       San Giovanni, è quella di unificare i classici falò                       se e quindi, per estensione, di una chiesa, forse non
                                                                       a un altro momento evocativo di libertà, quello                           aiuterebbe alla chiarezza.
Riforma - L’Eco delle Valli Valdesi    Redazione Eco delle Vall Valdesi           Direttore:                                   Supplemento realizzato in collaborazione         Supplemento al n. 9 del 6 marzo 2020
                                       recapito postale:                          Alberto Corsani (direttore@riforma.it)       con Radio Beckwith Evangelica: Denis Caffarel,   di Riforma - L’Eco delle Valli Valdesi,
Redazione centrale - Torino            via Roma 9 - 10066 Torre Pellice (To)      Direttore responsabile:                      Leonora Camusso, Matteo Chiarenza, Daniela       registrazione del Tribunale di Torino
via S. Pio V, 15 • 10125 Torino        tel. 366/7457837 oppure 338/3766560        Luca Maria Negro                             Grill, Alessio Lerda, Marco Magnano, Claudio     ex Tribunale di Pinerolo
tel. 011/655278                        e-mail: redazione.valli@riforma.it         In redazione:                                Petronella, Susanna Ricci, Giacomo Rosso,        n. 175/51 (modifiche 6-12-99)
fax 011/657542                                                                    Samuele Revel (coord. Eco delle              Matteo Scali
e-mail: redazione.torino@riforma.it                                               Valli), Marta D’Auria (coord. Centro-Sud),                                                    Stampa: Alma Tipografica srl - Villanova
                                                                                  Claudio Geymonat (coord. newsletter                                                           Mondovì (CN) tel. 0174-698335
                                                                                  quotidiana), Gian Mario Gillio, Piervaldo
                                                                                  Rostan, Sara Tourn.                                                                           Editore: Edizioni Protestanti s.r.l.
                                                                                  Grafica: Pietro Romeo                                                                         via S. Pio V 15, 10125 Torino

                                                                               l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 2
Vicino nessuno è normale - Riforma.it
DOSSIER/Da vicino nessuno è normale Prima viene la persona: un
concetto importante per iniziare a parlare di disabilità e un modo
per considerare chiunque come parte integrante della società

La disabilità è una condizione
«
    L
           a disabilità non è un concetto, non          diana». Sathya oggi lavora per l’Aias di Torino,          che le aziende non sono interessate perché la pre-
           può essere teorizzata – queste sono          l’Associazione italiana di assistenza agli spasti-        senza di un disabile come sono io creerebbe un
           le parole di Pitzus Sathya –; prima          ci, una delle tante associazioni che sostengono           surplus di lavoro nonostante la presenza di un mio
           di tutto c’è la persona». «La mia pa-        i disabili nella nostra nazione. Aias ha sedi in          assistente».
tologia è una tetraparesi spastica da parto: in         tutta Italia e si occupa di assistenza, terapie             – E invece riguardo alla quotidianità, come a
poche parole durante il parto il cordone ombe-          riabilitative per persone disabili                                         esempio gli spostamenti?
licale mi si è attorcigliato al collo causandomi        di ogni età, assistenza alle attivi-                                         «Ci sono due ambiti: i trasporti
questi danni motori: sono sulla sedia a rotelle         tà della vita quotidiana, supporto                                         pubblici e quelli dedicati. Parlan-
e necessito di assistenza nella mia vita quoti-         scolastico e lavorativo, vacanze                                           do di Torino un bus su due do-
                                                        accessibili. Inoltre intrattiene rap-                                      vrebbe essere dotato a esempio
                                                        porti con gli organi legislativi re-                                       di pedana per persone disabili.
DISABILITA’ IN NUMERI                                   gionali, nazionali e internazionali                                        Spesso però non è così e devo at-
                                                        e con gli Enti locali e interviene in                                      tendere molto per trovare il bus
In Italia sono 3.100.000 (il 5,2% della popolazio-      sede legislativa e operativa in fun-                                       “giusto”. C’è anche un altro servi-
ne totale) le persone con gravi limitazioni nelle
attività abituali. Quasi la metà ha più di 75 anni.     zione delle istanze dei disabili e                                         zio gestito dal Comune di Torino
A livello di istruzione sono 272.000 gli alunni         delle loro famiglie.                                                       con Gtt: un servizio taxi e uno di
con disabilità ma solo il 31,5% è in scuole senza          – Come è stato il suo percorso di                                       minibus. In questo modo ci si ri-
barriere fisiche e ancora meno (17,5%) in scuole        studi? Ci sono state delle difficoltà? Ci sono stati      esce a spostare abbastanza comodamente».
senza barriere senso-percettive. Parlando               dei cambiamenti in questi ultimi anni?                      L’ultimo aspetto affrontato con Sathya riguar-
invece di lavoro, il 31,3% delle persone disabili
sono occupate con una buona soddisfazione del-             «Devo dire che durante tutto il mio percorso           da ancora il concetto di disabilità. «Dobbiamo
la propria mansione. E ancora uno sguardo sulla         di studi sono sempre stato seguito e aiutato dal          prima di tutto mettere le persone, come dicevo
partecipazione sociale: il 9,3% delle persone           mio assistente; prima con poche ore al giorno poi         già all’inizio. La disabilità è una condizione e ci
con disabilità frequenta cinema, teatri e musei         quando ho iniziato a frequentare l’Università le          sono persone anche con disabilità non visibili.
(contro il 30,8% della popolazione senza gravi li-      ore sono aumentate. Anche i vari ordini di scuola         Molto dipende dal contesto famigliare in cui si
mitazioni) e il 9,1% pratica sport (contro il 36,6%
delle persone senza gravi limitazioni). Questi          offrono degli aiuti e quindi da questo punto di vi-       cresce: più la famiglia ti vede come una perso-
alcuni dati forniti dall’Istat sulla disabilità. Dati   sta siamo abbastanza fortunati».                          na forte, con competenze diverse, più sarà facile
che sono inseriti in un ampio volume ricco di              – Invece l’aspetto lavorativo crea più difficoltà...   inserirsi nel mondo». E in fondo, come recitava
spunti che si può scaricare gratuitamente grazie           «In questi mesi sto cercando un lavoro e mi ren-       una maglietta vista tempo fa: «Da vicino nessu-
al codice QR in questa pagina.                          do conto (al di là della legge che tutela i disabili)     no è normale».

                                                              l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 3
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DOSSIER/Da vicino nessuno è normale Un progetto che era
all’avanguardia è diventato parte integrante di un quartiere
cittadino prendendosi cura anche di parte dell’arredo urbano

Il bello del Ciao di Torre Pellice

                                Il Ciao a passeggio nella neve

C
Claudio Geymonat                                                 no piano le opere ceramiche degli utenti abbelliranno         La voce degli ospiti del C.I.A.O.
        erti articoli vanno scritti subito, appena ter-          l’area, «per imparare a coltivare il bello, noi, gli ospiti
        minato l’incontro o l’intervista, nel tentativo,         e la popolazione fuori da questi spazi» ci dice Erica         Vittorio: «Mi piace venire qui per gli
                                                                                                                               amici e gli operatori, per andare in
        vano, di restituire un briciolo di quell’entusia-        Bellino, educatrice.                                          montagna, nuotare e fare arti marzia-
        smo, un pizzico almeno di quella positività che             Un centro radicato nella società, presente nelle at-       li. Vorrei venire sempre più perché mi
si è appena respirata. Nonostante tutto. Nonostante              tività pubbliche, integrato nel territorio: «Un esempio       piace sempre di più stare qui».
la disabilità, lieve, grave o gravissima dei protagonisti        vale in tal senso – racconta l’educatrice Fernanda Ber-       Maxime: «A me piace davvero tanto
possa portare ad altre sensazioni. La loro forza, e con          tot: – da anni partecipiamo alle fiere del paese con un       il “Ciao”. Ci vengo da otto anni, mi
                                                                                                                               piacciono tutte le attività anche se
la loro quella degli operatori che rendono possibile             banchetto in cui vendiamo le creazioni di ceramica,           non è sempre stato facile. È come
tutto ciò, trasformano quel “nonostante” in una pa-              legno o quant’altro, prodotti dai nostri ospiti. Ecco, se     una seconda casa e sono cresciuta
rola inutile, di cui chi scrive si vergogna anche un po’.        un tempo le persone si avvicinavano e compravano              in questo bellissimo e meraviglioso
   Laboratori di ceramica, di falegnameria, ripristino           “per fare un favore” al centro, ora notiamo atteggia-         posto dove sono diventata più adulta
sentieri in montagna, gite, nuoto, kinestetica e comu-           menti differenti. Chi ci approccia lo fa per comprare         e autonoma».
                                                                                                                               Daniele: «Vengo da tanti anni, al lu-
nicazione aumentativa (queste due in collaborazione              qualcosa di bello. Un cambio di attitudine che è se-          nedì e al mercoledì. Mi piace perché ci
con la Diaconia valdese), teatro, musica. Certo dimen-           gnale di integrazione».                                       sono persone simpatiche. Mi dispiace
tichiamo qualcosa. Una vita piena.                                  Da qui a dire che la società ha preso piena consape-       non poter venire tutti i giorni».
   Siamo al “Ciao” (Centro integrato Attività Oppor-             volezza nella gestione delle persone con diverse abilità      Francesco: «Vengo qui da 17 anni. Mi
tunità) di Torre Pellice, centro diurno che da 40 anni,          manca ancora qualcosa: «I fondi pubblici sono in calo         piacciono le arti marziali e il nuoto,
                                                                                                                               andare in montagna col gruppo e fare
33 nella stessa sede del quartiere San Ciò, accoglie             – prosegue Colombari –; per questo è fondamentale             il laboratorio di cucina e vorrei proprio
donne e uomini con disabilità: «Il fondamento è il               il tempo dedicato a scrivere progetti e partecipare a         continuare a venire».
progetto individuale costruito attorno alla persona,             bandi che possano trovare finanziamenti (la fondazio-         Alder (scrittura aumentativa): «Mi
ognuna con bisogni differenti e con differenti abilità e         ne CrT è uno dei principali sponsor privati). E le bar-       piace usare il computer per comuni-
capacità – racconta Sara Colombari, responsabile del             riere architettoniche, gli ostacoli a una piena fruizione     care, scrivere lettere, usare Facebook
                                                                                                                               e guardare video del Toro. Mi piace
centro che fa capo al Ciss di Pinerolo –. Chi viene qui          di strade e strutture sono retaggio di una mentalità          dipingere: di solito uso la mano,
ottiene in cambio un progetto di vita».                          che sta però lentamente cambiando». I moltissimi la-          ma ultimamente ho provato con un
   22 utenti maggiorenni, cinque giorni a settimana,             boratori e le collaborazioni con le scuole locali, dalle      caschetto da bici modificato. Mi piace
dalle 8,30 alle 16 e poi il rientro nelle famiglie. Un aiu-      primarie alle superiori, contribuiscono a questo cam-         occuparmi del mio corpo: qui mi fanno
to decisivo per genitori sempre più anziani, e un tur-           bio di prospettiva perché le nuove generazioni impa-          massaggi, bagni, kinestetica. Faccio
                                                                                                                               teatro a Pinerolo con gli amici degli
binio di stimoli per gli utenti.                                 rano a coabitare, a capire che queste donne e uomini          altri centri. Mi piace andare in giro
   Il “Ciao” ha anche adottato il vicino parco giochi            hanno anche loro tanto da dare al territorio. La mi-          come il primo marzo che siamo andati
del quartiere in collaborazione con il Comune, e pia-            glior speranza per un domani differente.                      a sciare in slittino a Prali».

                                                                   l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 4
Vicino nessuno è normale - Riforma.it
DOSSIER/Da vicino nessuno è normale La paura di dover parlare
in un microfono ma anche la voglia di far sentire la propria voce
grazie a Radio Beckwith evangelica e «Radio Radar, la radio attiva»

Radio Radar, la radio attiva
R
La parola agli educatori                                una responsabilità non indifferente, non solo di         veterani di Radio Radar, racconta di essersi subito
          adio Radar vede la luce nel settembre del     fronte alla conduzione di una trasmissione ma            trovato a proprio agio con i componenti del grup-
          2016, raccogliendo il testimone di una sto-   anche rispetto all’organizzazione con i “nostri ra-      po di lavoro, nonostante la maggior parte fossero
          rica trasmissione di Radio Beckwith evan-     gazzi”, di comunicare quest’avventura come una           volti nuovi. «Inizialmente – ricorda – le difficoltà
          gelica, Handicap e Società, promossa dalle    nuova esperienza di vita che avrebbe prodotto in         non sono state poche, perché davanti al microfo-
associazioni Di.A.Psi. (Difesa Ammalati psichici)       loro un impegno non da poco», ricordano gli edu-         no mi sentivo timido e impacciato e mi bloccavo
e Anffas (Associazione nazionale famiglie di per-       catori. A distanza di oltre tre stagioni, l’esperienza   durante le registrazioni. Pian piano però, prepa-
sone con disabilità intellettiva e/o relazionale).      di Radio Radar continua a portare un contributo          randomi anche a casa, la situazione è migliorata
   «Il tema che la trasmissione affronta – racconta-    prezioso per dare voce a un mondo spesso poco            e ho iniziato anche a intervistare le persone ospiti
no gli operatori che ogni settimana contribuiscono      visibile, o meglio, a cui raramente prestiamo at-        delle trasmissioni». Una bella sorpresa anche per
alla preparazione del programma e all’accompa-          tenzione. Questo sentimento è condiviso anche            l’educatore Marco Tealdo, che aveva coinvolto Ni-
gnamento alla registrazione – ci riguarda diretta-      dagli educatori. «Possiamo trarre un bilancio più        cola nel progetto chiedendogli di registrare alcuni
mente per ovvi motivi di scelta di vita, per cui ci     che positivo sia per l’arricchimento di noi opera-       interventi su temi piuttosto vari. «Ammetto – rac-
siamo impegnati settimanalmente a diffondere al         tori sia per ragioni emotive, nel vedere la felicità     conta Nicola – che la prima volta che ho sentito
pubblico un messaggio d’integrazione e d’inclu-         legata all’impegno dei ragazzi che parlano, inter-       la mia voce è stata una sensazione strana, ma ha
sione in modo coinvolgente trattando tematiche          vistano i nostri ospiti, corredati di microfoni e cuf-   contribuito a darmi fiducia, assieme all’aiuto de-
vicine alla sensibilità dei nostri ascoltatori».        fie con una naturalezza degna di un conduttore           gli altri partecipanti al progetto e degli educatori.
   Forte dell’esperienza del programma condotto         radiofonico professionista».                             Questo progetto ha contribuito a creare dei legami
per anni da Bianca Genre e Mirella Antonione                                                                     di amicizia con gli altri ragazzi e non solo: è suc-

                                                        L
Casale, il gruppo di educatori del Pinerolese che       ...E ai protagonisti                                     cesso anche che mi sia preso una cotta per una del-
oggi cura Radio Radar ha rilanciato la sfida, met-             a radio è uno strumento capace di rinno-          le ragazze del gruppo! Sono legami che tuttora, a
tendo insieme numerose realtà, dal Centro Servizi              varsi continuamente e che permette di rac-        diversi anni dall’inizio del progetto, manteniamo».
Vigone alla Tarta Volante, Raggio, Seta, Associa-              contare il mondo anche a persone che nel          Anche per Federico l’esperienza maturata in questi
zione Prometeo e il Centro Diurno Pegaso.                      contesto sociale hanno pochi strumenti per        anni è un grande strumento di crescita, soprattut-
   «Pur non avendo competenza in merito di              far sentire la propria voce.                             to relazionale. «Ho avuto l’opportunità d’intervi-
esperienze radiofoniche – raccontano gli educato-          Oltre agli operatori, i veri protagonisti dell’av-    stare moltissime persone che mi hanno trasmesso
                         ri – non ci siamo tirati in-   ventura di Radio Radar sono i ragazzi residenti          con le loro esperienze dei valori che mi sono ri-
                         dietro e abbiamo investito     presso alcune strutture assistenziali del Pinerolese.    masti nel cuore, e che fino a quel momento non
SCHEDA                   le nostre energie in questo       Federico Malano è il più longevo conduttore di        avevo mai provato», racconta. «Questa esperienza
                         progetto con entusiasmo,       Radio Radar, e sorride con orgoglio quando lo fa         – conclude Federico – mi ha slegato dal timore di
Radio Radar va in        ma anche con un sottile ti-    notare. «La mia esperienza – ricorda – è nata a set-     parlare a un pubblico che ascoltasse la mia voce e
onda ogni domenica       more di fallire». Raccontare   tembre del 2016, è un percorso che mi ha coinvolto       ora, grazie a loro, il mio percorso nel mondo del-
alle 20 ed è prodotto    dall’interno una prospetti-    a 360 gradi. Sono entrato in questa realtà in punta      lo spettacolo mi ha portato a presentare spettacoli
da Radio Beckwith
evangelica in collabo-   va come quella della salute    di piedi e non nascondo che all’inizio ero timoroso      teatrali dove recito anche con i miei compagni del
razione con il Centro    mentale e della disabilità     ad avvicinarmi al microfono, ma oggi, dopo oltre         centro che frequento e poi di essere testimone, con
Servizi Vigone, la       porta con sé numerosi ri-      130 puntate, mi sento proprio a mio agio in que-         i miei interventi, in eventi dove sono interpellato
Cooperativa Tarta        schi, da quello di cadere in   sto contesto». Quando si indossano le cuffie per         per raccontare a operatori e psicologi quali siano
Volante, Raggio,         luoghi comuni a quello di      la prima volta e si preme il tasto di registrazione,     stati i miei progressi in questo fantastico mondo
Seta, Associazione
Prometeo e il Centro     lasciarsi scoraggiare. «Era-   l’emozione è forte. Per alcuni la paura passa pre-       della comunicazione».
Diurno Pegaso.           vamo consci di ereditare       sto, per altri è più complicato. Nicola, un altro dei                   (Il gruppo di lavoro di Radio Radar)

                                                               l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 5
Vicino nessuno è normale - Riforma.it
DOSSIER/Da vicino nessuno è normale Per le persone con
disabilità lo sport è un aspetto importante della quotidianità: dal
calcio (con l’interessamento della Juventus) agli sport invernali

La Juventus che mette la quarta
                                                                                                                                 A Prali il volo è
                                                                                                                                 rimandato
                                                                                                                                 L’emergenza Coronavirus
                                                                                                                                 cancella la V edizione di
                                                                                                                                 «Sulla neve insieme si può
                                                                                                                                 volare»
                                                                                                                                 Abbattere le barriere è il primo
                                                                                                                                 passo per poter volare: da
                                                                                                                                 questa considerazione parte
                                                                                                                                 l’iniziativa dell’Associazione
                                                                                                                                 “Le ali spiegate onlus” che, dal
                                                                                                                                 2016, propone annualmente
                                                                                                                                 l’iniziativa «Sulla neve insieme
                                                                                                                                 si può volare», un week-end
                                                                                                                                 dedicato alla pratica degli sport
                                                                                                                                 invernali da parte di ragazzi
                                                                                                                                 con disabilità sulle splendide
                                                                                                                                 piste di Prali.
                                                                                                                                 La V edizione, programmata
                                                                                                                                 per sabato 29 febbraio e do-
                                                                                                                                 menica 1° marzo, purtroppo è
                                                                                                                                 saltata a causa delle disposizio-
                                                                                                                                 ni relative al Coronavirus, ma
                                                                                                                                 è pronta a tornare a regalare
                                                                                                                                 sorrisi a tanti ragazzi a partire
                                                                                                                                 dal prossimo anno.
                                                                                                                                 La prima edizione vedeva
                                                                                                                                 limitate al solo sci di fondo
                                                                                                                                 le attività proposte, ma negli
                                                                                                                                 anni si sono gradualmente
                                                                                                                                 aggiunte altre discipline e, a
                                                                                                                                 oggi, è possibile cimentarsi
                                                                                                                                 anche nello sci da discesa, nello
                                                                                                                                 snowboard, nel pattinaggio e
                                                                                                                                 nel sitting, una specie di slittino

L
                                                                                                                                 che consente di sciare anche a
Matteo Chiarenza                                                  invalidanti, i percorsi non sono lineari e senza intoppi, ma   chi non ha o non controlla gli
       ’esperienza del Pinerolo Fd, oggi Juventus For Spe-        nel complesso il risultato è più che positivo».                arti inferiori.
       cials, nasce dieci anni fa partendo da una sempli-            Un altro grande obiettivo raggiunto è stato l’ingresso      Uno dei meriti dell’iniziativa
       ce quanto geniale intuizione. «Dal nostro punto            nella Federazione italiana Gioco calcio (Figc), che nella      è quello di ridurre al minimo i
                                                                                                                                 costi spesso esosi della pratica
       di vista privilegiato di operatori sociali – spiega il     stagione 2017/2018 ha dato alla luce il primo campionato       sportiva, specialmente per ra-
presidente dell’Asd “Nessuno Escluso” Marco Tealdo – ci           di Quarta Categoria, dedicata alle persone con disabilità.     gazzi con disabilità: grazie alla
siamo resi conto di come le persone che soffrono di di-           «Fin dalle origini del nostro progetto – ricorda Tealdo –      sensibilità del centro ecumeni-
sagi psichici vivessero una condizione di isolamento ed           questo ha rappresentato un traguardo da raggiungere a          co Agape che fornisce alloggio e
esclusione. L’idea di formare una squadra di calcio nasce         tutti i costi. Non abbiamo mai accettato che i nostri cal-     pasti a prezzi molto bassi e a un
                                                                                                                                 costo contenuto per l’uso degli
con l’obiettivo di creare un circolo virtuoso per mettere         ciatori non potessero essere realmente inseriti e conside-     impianti, la spesa necessaria è
questi ragazzi in condizione di parità verso tutti gli altri».    rati in un contesto agonistico. Ci siamo messi alla testa di   alla portata di tutti. Inoltre fon-
   E che cosa meglio del calcio per raggiungere l’obiettivo?      una rete di associazioni che portano avanti progetti simili    dazioni e aziende del territorio
L’idea alla base è stata naturalmente quella di dare una          al nostro e abbiamo formato un gruppo di pressione che         contribuiscono con il loro aiuto
struttura al progetto. Non si tratta, tanto per capirci, della    ci ha portato addirittura in Senato». La Federazione ha        a rendere l’attività ancora più
                                                                                                                                 sostenibile.
partitella estemporanea organizzata a fini promozionali,          vincolato la partecipazione al campionato con l’affiliazio-
ma di un percorso organizzato fatto di sudore, regole, al-        ne a una società professionistica del territorio, in modo
lenamenti e perseguimento di un obiettivo comune.                 da dare maggiore risalto e visibilità al progetto, oltre che
   Un percorso che ha portato a risultati straordinari sot-       mezzi e strutture adeguati. Da qui nasce l’incontro con la
to tutti i punti di vista. Da quello sportivo, perché i ra-       Juventus, che ha deciso di intraprendere questo percorso
gazzi pinerolesi hanno conquistato negli anni quasi tutti         e di affidarsi a una realtà già strutturata come il Pinerolo
i tornei regionali e nazionali organizzati sotto l’egida di       Fd. E così, da tre anni a questa parte, dopo un lungo e
diverse associazioni dello sport di base. Ma il goal più im-      stimolante percorso, questi ragazzi possono vestire una
portante questi ragazzi l’hanno segnato nella partita della       delle maglie più prestigiose al mondo e possono dire, a
loro esistenza. «Molti di loro – spiega Tealdo – hanno rag-       pieno titolo, di far parte del mondo Juventus. «Quella con
giunto obiettivi notevoli come prendere la patente, trova-        la Juve – spiega Tealdo – non è soltanto una collaborazio-
re un lavoro o convivere con una compagna. Alla base di           ne di facciata. Quasi quotidianamente lavoriamo gomito
questi miglioramenti c’è senza dubbio l’essere riusciti a ri-     a gomito con i dirigenti per pianificare al meglio il lavoro
conoscersi in un ruolo sociale, che è quello di calciatore di     sotto ogni aspetto. Devo dire che siamo stati piacevol-
una squadra. Naturalmente, trattandosi di disturbi molto          mente sorpresi da questo coinvolgimento».

                                                                 l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 6
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DOSSIER/Da vicino nessuno è normale La legge prevede di
assumere persone con disabilità: il punto di vista del datore di
lavoro di una media azienda della val Pellice

La disabilità come ricchezza
Q
Valentina Fries                                         esigenze. Se un’azienda non assume figure di questo       sono mai stati problemi?
         uando si pensa alla disabilità si tende        genere, rischia una multa. Ci sono alcune aziende            «Assolutamente no, o almeno, non mi risulta
         spesso, erroneamente, ad associarla alla       che preferiscono pagare piuttosto che inserire del-       – afferma Delmirani –. Non essendo questa un’a-
         mancanza: mancanza di infrastrutture           le persone con disabilità. Ma, al di là della possibile   zienda con migliaia di dipendenti, ci fosse stato
         adeguate, mancanza di strutture ricetti-       multa, è un dovere sociale quello di inserire queste      un problema sicuramente sarei venuto a saperlo.
ve attrezzate, mancanza di possibilità lavorative,      persone, perciò noi cerchiamo di dare loro un’occu-       Le persone con disabilità sono distribuite in varie
e così via. Per quanto riguarda l’universo-lavoro è     pazione. Inoltre, devo essere onesto, non sono rima-      posizioni: c’è chi lavora in produzione, chi lavo-
però presente una legge, la numero 68 del 12 mar-       sto deluso in un solo caso, mai! Anzi, sono persone       ra in ufficio, chi fa le pulizie. Sono trattati esat-
zo 1999, che stabilisce che le aziende con più di       che danno un ottimo contributo in tutti gli ambien-       tamente come tutti gli altri, sotto ogni punto di
15 dipendenti debbano avere alle loro dipendenze        ti dell’azienda, dai carrellisti agli impiegati».         vista, anche quello disciplinare! Certo, chiediamo
lavoratori con disabilità. Abbiamo perciò contat-          «Al momento – ci informa Daniele Fenoglio,             loro che cosa si sentono di fare, poi si cerca di dare
tato Enrico Delmirani, responsabile del personale       impiegato nell’ufficio personale e tesoreria – ab-        la maggiore libertà possibile, di modo che possa-
di Pontevecchio srl, per farci raccontare la realtà     biamo cinque dipendenti con disabilità su un to-          no esprimersi al meglio nelle loro attività. A quel
dell’azienda.                                           tale di 86 dipendenti».                                   punto i colleghi li apprezzano, e diventano tasselli
   «La nostra volontà è di coprire a 360 gradi queste      Com’è il rapporto con gli altri dipendenti? Ci         importanti dell’azienda».

                                                              l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 7
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Infografica: Leonora Camusso
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DOSSIER/Da vicino nessuno è normale Due esperienze: da un lato
l’Uliveto, struttura storica e saldamente inserita nel tessuto sociale
della val Pellice, dall’altro uno spettacolo teatrale nato quasi per caso

                                                                                        Quattro ruote, un sorriso, una vita

                                                                                       Q
                                                                                        Irene Formento
                                                                                                 uattro ruote, un sorriso, una vita è uno spettacolo che, grazie
                                                                                                 alla regia di Samuel Dossi e alla sensibilità e bravura di Marta De
                                                                                                 Lorenzis, porta in scena i miei scritti sulla mia disabilità.
                                                                                                    Mi ricordo di quella che oggi è la prima scena: uno sfogo scrit-
                                                                                        to in treno mentre tornavo dall’Università, una presentazione in risposta
                                                                                        a chi, vedendo una carrozzina, crede di aver già capito tutto. Da lì, nei
                                                                                        giorni successivi, ho continuato a scrivere, una sorta di racconto della
                                                                                        diversità e della disabilità in chiave ironica e leggera. Ho preso spunto da
                                                                                        ciò che io e la mia bella carrozzina viviamo ogni giorno e dal momento
                                                                                        in cui abbiamo “deciso di convivere serenamente”.
                                                                                           Mi spiaceva buttare via le pagine scritte, volevo provare a farle sentire a
                                                                                        pochi amici, provare se quella chiave un po’ ironica e un po’ inventata po-
                                                                                        teva arrivare a minare quella diffidenza e ignoranza/paura che c’è spesso
                                                                                        negli occhi di chi mi circonda.
                                                                                           Lo spettacolo ci ha portato davanti a pubblici diversi e ci siamo mes-
                                                                                        se in gioco sempre un po’ di più, cercando di mostrare a ragazzi anche
                                                                                        molto giovani come si possa convivere serenamente con un ingombrante
                                                                                        difetto fisico, senza lasciarsi abbattere da pregiudizi e difficoltà.
                                                                                           All’inizio, durante le prime repliche, credevo che la parte più difficile
                                                                                        sarebbe stata avere il coraggio di presentare alla “Compagnia del Mo-
                                                                                        scerino” quei fogli stropicciati, rendendo pubblico quel rapporto così
                                                                                        contrastato con il mio corpo. Man mano che proseguiamo, la difficoltà,
                                                                                        ma anche l’emozione più grande, si è spostata alla fine dello spettacolo,
                                                                                        quando, riaccese le luci di sala, vedo le espressioni di chi ha assistito alla
                                                                                        rappresentazione: si asciugano le lacrime per l’emozione, sorridono anco-
                                                                                        ra per qualche battuta e alcuni si avvicinano per una curiosità.
                                                                                           L’emozione è fortissima quando, portando il lavoro nelle scuole, par-
                                                                                        liamo con i ragazzi rispondendo alle curiosità. Domande come: «ma tu
                                                                                        cammini anche?» o: «come hai fatto a ridere della tua disabilità?» mi
Piccole scelte quotidiane                                                               portano a riflettere sempre più su come poter parlare di un tema così de-
                                                                                        licato come la discriminazione e l’accettazione del proprio corpo (anche
all’Uliveto                                                                             quando difettoso) a giovani adolescenti portando una visione differente e
                                                                                        più leggera, senza cadere nella banalità.

O
Giacomo Rosso                                                                              Lo spettacolo, in poche parole, è un racconto della quotidianità di una
           gni giornata è scandita dal ritmo delle scelte. L’ora a cui alzarsi,         ragazza disabile, fuori dai soliti stereotipi e dalla solita “pesantezza”, ma
           che cosa mangiare a colazione, come organizzare le diverse atti-             con semplicità e ironia.
           vità fino alla sera, quando poi si può scegliere quale programma
           televisivo guardare, a che ora andare a letto. Siamo abituati a
decidere, in autonomia, tanto che lo diamo per scontato.
   Nella realtà dell’Uliveto, struttura educativo-assistenziale sulle colline
di Luserna San Giovanni, gli ospiti affrontano quotidianamente le loro
patologie e le loro disabilità con piccole scelte quotidiane. Prendere una
decisione, esprimerla e metterla in pratica è frutto di un complesso e
articolato percorso fondato sulle relazioni. Relazioni innanzitutto tra gli
ospiti e le operatrici e gli operatori, sempre volte a favorire l’autonomia e
la capacità di espressione di ciascuna persona.
   La Comunicazione aumentativa e alternativa (Caa) è uno strumento
utile per dare voce alle scelte di chi non può comunicare verbalmente:
attraverso una tabella comunicativa che contiene diversi simboli si può, a
esempio, scrivere una lettera a una persona amica, oppure decidere come
programmare la giornata e le attività.
   Ogni persona vive la propria esperienza all’Uliveto in modo diverso,
in base ai gusti personali. Non è detto quindi che tutte le proposte delle
operatrici e degli operatori possano piacere allo stesso modo. «Abbiamo
anche attività all’esterno della struttura, che prevedono l’accompagna-
mento in piscina o in un maneggio per la riabilitazione equestre – spie-
ga Loretta Costantino, responsabile di struttura dell’Uliveto –. Ci sono
ospiti che amano moltissimo andare a cavallo e altri non hanno proprio
piacere di vederlo. Ovviamente diamo agli ospiti la possibilità di sceglie-
re, e gli operatori che già lavorano qui da diversi anni conoscono alcune
loro caratteristiche».
   Vivere la propria disabilità nel quotidiano all’Uliveto significa ricevere
delle proposte e avere gli strumenti per esprimere un giudizio a riguardo.
E infine poter raccontare se stessi.                                                                                        Un momento dello spettacolo

                                                                l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 10
SOCIETÀ
     Un calendario ricco di appuntamenti per una rassegna ormai saldamente inserita
nell’offerta del territorio; dagli eventi ormai consolidati come le feste nelle varie strutture
                  ad alcune novità che si presenteranno nel corso dell’anno

XSONE, settima edizione                                                                                                     ALTROVE QUI
                                                                                                                              Somalia

S
Daniela Grill                                            la Caa – Comunicazione aumentativa alternativa.
         ettima edizione di XSONE, progetto a cura       Una tovaglietta che sarà distribuita a tutti i bambi-                        Io vengo dalla Somalia,
         della Diaconia valdese sul territorio delle     ni: da un lato utilizza la Caa per esprimere alcuni                       un paese dell’Africa orien-
         valli Pellice, Chisone e Germanasca, Pine-      concetti e dall’altro lato propone dei giochi.                            tale, del Corno d’Africa, con
         rolese e cintura di Torino. In questi sette        Sabato 18 aprile sarà invece proposto un pome-
                                                                                                                                   una storia lunghissima che
anni il progetto ha consolidato la rete di collabora-    riggio al Castello di Miradolo, dedicato a bambi-
zione con enti pubblici e privati, aziende e diverse     ni e famiglie in collaborazione con la Fondazione         risale fino alla preistoria. C’è chi dice che
realtà sociali, con la creazione di eventi e percorsi    Cosso, con laboratori tematici sul tema delle “dif-       l’umanità sia nata qui, nel Corno d’Afri-
condivisi.                                               ferenze”.                                                 ca. Io questo non so se è vero, ma è vero
   Il calendario di XSONE 7.0 conferma alcu-                Per il filone Alzheimer segnaliamo il 14 maggio        che la storia della Somalia è lunghissima.
ni punti stabili, come le feste a porte aperte nelle     la presentazione alla libreria Volare del libro Idda         Da quando sono nato io però non c’è
strutture della Diaconia valdese nel periodo estivo,     di Michela Marzano, inserito come evento off del          mai stata pace perché dopo il coloniali-
e propone alcune novità, tra cui una finestra di ri-     Salone del libro di Torino. Nel mese di settembre,        smo (un po’ inglese e un po’ italiano) è
flessione il 15 e 16 ottobre sul mondo del lavoro nel    che ospita la Giornata mondiale di sensibilizzazio-       stata al potere sempre la stessa persona,
Pinerolese. Due giornate di relazioni e workshop         ne dell’Alzheimer, si concentra la maggior parte
                                                                                                                   Siad Barre, che ha preso il potere con
organizzate dal Comune di Villar Perosa, dall’U-         degli eventi: domenica 20 l’ormai storica Spizzica
nione montana dei comuni delle Valli Chisone e           e Cammina, nei giorni precedenti e successivi ban-        la forza e lo ha tenuto, sempre con la
Germanasca e dall’Unione montana del Pinerole-           chetti di sensibilizzazione sul territorio pinerolese.    forza, per oltre 20 anni. In questo tempo
se, dal Comune di Pinerolo e dalla Diaconia val-         Domenica 13 settembre sarà inoltre inaugurata uf-         c’è sempre stata la guerra con la vicina
dese. L’iniziativa nasce da alcune                                                                                 Etiopia, perché tutte e due volevano dei
considerazioni sul territorio: una                                                                                 territori vicino al confine che gli inglesi
zona con enormi potenzialità, che                                                                                  hanno lasciato all’Etiopia senza preoccu-
ha vissuto una difficile depressione                                                                               parsi di capire chi ci viveva e la Somalia
e che vuole rilanciarsi in progetti e                                                                              non voleva rinunciare. Il risultato è che
prospettive a 360°, con un’attenzio-
                                                                                                                   sono morte tante persone, e tante per-
ne particolare rivolta ai più giova-
ni.                                                      ficialmente la nuova ala del Rifugio Carlo Alberto        sone sono cresciute conoscendo solo la
   I filoni seguiti da XSONE 7.0 sono principalmen-      di Luserna San Giovanni.                                  violenza, perché il capo Siad Barre era
te tre: la sensibilizzazione sull’autismo, il percorso      Per il filone Progetto Protezione famiglie fragili     solo preoccupato di mantenere il potere.
della Comunità amica delle persone con demenza           in ambito oncologico, dopo la cena di beneficenza a       Questo ha portato a uno dei momenti
e il Progetto Protezione famiglie fragili in ambito      fine maggio al Castello di Miradolo, verranno pro-        più bui della storia dell’Africa, con la
oncologico.                                              posti una serie di eventi attorno al 26 settembre,        guerra civile tra i signori della guerra
   Sarà proprio il tema dell’autismo ad aprire il        giornata regionale dedicata al progetto: sabato 19        che è durata per più di 15 anni arrivan-
cartellone di eventi 2020, il 2 aprile in occasione      momenti di informazione sul territorio pinerolese,        do ad avere anche 20 diversi signori che
dell’appuntamento mondiale di consapevolezza             venerdì 25 raccolta fondi all’Ospedale civile di Pi-
                                                                                                                   controllavano ognuno la propria zona,
sull’autismo. La “giornata in blu” si aprirà il matti-   nerolo e infine venerdì 2 ottobre la presentazione
no con una proiezione cinematografica e laboratori       del libro di Marina Sozzi Non sono il mio tumore.         con la forza e la violenza.
con le scuole secondarie superiori del “Porporato”,         XSONE 7.0 conferma inoltre la collaborazione              In questa situazione è impossibile che
del “Porro” e con le operatrici del Centro Autismo       con l’Istituto superiore “Alberti-Porro” di Pinerolo.     un paese possa crescere, è impossibile che
Bum di Pinerolo. Nella prima parte del pomeriggio        Mercoledì 29 aprile, al teatro Sociale di Pinerolo,       le persone possano sperare per il futuro,
ci si sposterà al centro commerciale ”Le due Valli”      si proporrà uno spettacolo sul tema della legalità        se il tuo futuro prevede solo il servi-
con un banchetto di sensibilizzazione e spettaco-        tratto dal libro autobiografico di Luigi Leonardi         zio militare forzato. In più il paese ha
lo di giocoleria. Dalle 18 apericena in blu all’“Ora     La paura non perdona, che verrà presentato alle 18        bisogno di tanti sforzi perché piove poco
Giusta” a Pinerolo, dove sarà presentata ufficial-       della stessa giornata alla libreria Volare, con la pre-   e c’è poca acqua e questo rende tutto
mente la “tovaglietta comunicativa” realizzata con       senza dell’autore.
                                                                                                                   più difficile, ma ai signori della guerra
                                                                                                                   non importa della gente e non importa
                                                                                                                   quando ha iniziato a morire di fame
                                                                                                                   perché tutti i soldi sono spesi per la guer-
                                                                                                                   ra. Hanno rovinato un paese, hanno
                                                                                                                   rovinato un’intera popolazione e lasciato
                                                                                                                   che le persone vedessero solo violenza.
                                                                                                                      Invece un mondo di pace è possibile e
                                                                                                                   io spero possibile anche in Somalia dove
                                                                                                                   adesso c’è un governo che prova a mette-
                                                                                                                   re tutti d’accordo, ma è difficile insegna-
                                                                                                                   re a chi non lo sa che si può vivere anche
                                                                                                                   in pace, perché non l’ha mai vista.
                                                                                                                                  ALTROVE QUI
                                                                                                                   La rubrica curata dal Servizio Migranti della
                                                                                                                                Diaconia Valdese

                                                            l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 11
TERRITORIO
Palazzo del ghiaccio di Torre Pellice: la gestione comunale punta su un utilizzo continuativo
     e variegato della struttura che però presenta ancora alcuni problemi sia a livello
                 strutturale (nonostante i lavori) sia a livello burocratico

   ABITARE I SECOLI
                                                 Non solo hockey
Come abbiamo affrontato
     il Coronavirus
                Piercarlo Pazè

               L      o scomposto attacco
                      mediatico di alcuni
                 tradizionalisti al vescovo
 di Pinerolo accusato di avere, nel corso
 di una liturgia ecumenica (la “Messa
 dei popoli”), invitato i presenti a recitare
 il Credo in silenzio e così di avere messo
 il bavaglio alla professione di fede, tocca
 un punto non solo interno alla Chiesa
 cattolica romana.
     Il Credo, con il Padre nostro, è stato
 sempre, ed è ancora, preghiera comune
 di cattolici e valdesi. Due soli esempi. Il
 16 novembre 1487 Maddalena Lantel-                                                 Short track al Cotta Morandini

                                                A
 me, di Pragelato, rivelava all’inquisitore     Piervaldo Rostan                         noscere la valle...                        al mese sul piano energetico. Ma
 l’insegnamento dei barba che i valdesi                    vremmo voluto, con que-          Gli impianti del ghiaccio, rea-         vanno aggiunti i costi per la puli-
 non dovevano dire l’Ave Maria (perché                     sto spazio, presentarvi i     lizzati o molto rinnovati nei primi        zia della pista (che avviene più volte
 non è una preghiera ma un saluto)                         Giochi della gioventù in-     anni 2000 in vista delle Olimpiadi         al giorno), la manutenzione tecnica
 ma solo il Padre nostro e il Credo. Sono                  vernali in programma nel      del 2006, purtroppo hanno tutti            del complesso sportivo. Ovvio che i
 le stesse due orazioni che il 29 marzo         Torinese nella settimana del 19 e 21     evidenziato problematiche struttu-         265mila euro di contributo annuale
 1558 il pastore Goffredo Varaglia recitò a     marzo. Discipline invernali nelle        rali; il prossimo anno il PalaTazzoli      regionale siano vitali.
                                                valli olimpiche, hockey e cerimonia      di Torino rischia di restare chiuso           Quest’anno la pista, a meno
 Torino in piazza Castello, prima di essere
                                                di chiusura al palaghiaccio di Torre     un anno per lavori urgenti alla pi-        che qualche squadra raggiunga le
 strangolato dal boia, secondo quanto           Pellice. Poi il Coronavirus ha sugge-    sta. A Torre Pellice si son fatti lavori   fasi finali dei rispettivi campiona-
 sappiamo da chi assisteva alla sua esecu-      rito di annullare l’evento, spostan-     importanti ma non ancora chiusi...         ti, chiuderà il 5 aprile per riaprire
 zione: «inginocchiatosi, recitò l’oratione     dolo a fine anno. Ne riparleremo.           «Il cantiere aperto dalla Scr (So-      probabilmente il 29 giugno. Nel
 del Signore e gli articoli della fede in          Ma la pista di Torre Pellice, da un   cietà di committenza regionale)            frattempo il palaghiaccio ospiterà
 volgare italiano».                             paio di anni a questa parte, sta dav-    valeva 2,9 milioni di euro; tra gli        per due giorni in primavera la ma-
     La storia dice che il Credo era entrato    vero diventando un riferimento per       interventi l’eliminazione delle per-       nifestazione “Mineralluserna” che
 nella liturgia, pronunciato dal celebran-      gli sport del ghiaccio; e non solo a     dite dal tetto, problema ancora non        si sposta appunto a Torre Pellice.
 te durante la Messa in una lingua come         livello piemontese.                      completamente risolto. E poi c’era         «Con l’apertura del palaghiaccio
                                                   «Ogni mese emettiamo fatture          l’installazione di pannelli fotovol-       – chiosa il sindaco Cogno – cre-
 il latino compresa solo dai dotti. Ma il
                                                per le ore ghiaccio a ben 13 società»    taici, la rimessa a nuovo di molti         diamo di riuscire a offrire ulteriori
 Credo era anche, e soprattutto, preghiera      commenta soddisfatto il sindaco          spazi interni, le caldaie, il sistema      occasioni di aggregazioni (il ve-
 che i cristiani fin da piccoli apprendeva-     Marco Cogno. Dunque non solo             degli scarichi. A oggi il cantiere non     nerdì sera c’è davvero tanta gen-
 no a memoria in volgare (occitano nelle        hockey su ghiaccio, ma anche pat-        è ancora chiuso, manca la parte bu-        te!) ma anche opportunità di la-
 vallate, italiano nelle pianure) e quoti-      tinaggio artistico e velocità.           rocratica relativa ai pannelli, che di     voro, non solo a chi è impegnato
 dianamente recitavano – insieme con il            Torneranno, anche questa estate,      conseguenza non sono ancora in             nell’impianto, ma anche al sistema
 Padre nostro – per confermare la propria       i giovani atleti della scuola di pat-    funzione...» commenta il sindaco.          dell’accoglienza turistica».
 professione di fede.                           tinaggio artistico guidata dall’o-          Una situazione difficile da capire;
     In questa luce va ascoltato e condiviso    limpionica Barbara Fusar Poli, il        anche perché i pannelli, almeno in
                                                pattinaggio di velocità, che ha “co-     parte, dovrebbero contribuire a ri-
 l’invito a pregare il Credo nella dimensio-
                                                lonizzato” il Cotta Morandini, ha        durre i costi energetici di gestione.
 ne personale, in silenzio: «col desiderio      confermato i suoi stage garanten-           «La gestione di un palaghiaccio
 del cuore e nel senso espresso dalle paro-     do anche quattro eventi pubblici         è insostenibile per una piccola real-
 le per migliorare la tua vita», diceva Lu-     nel corso dell’anno. «Sono tutti         tà comunale – segnala Cogno –; ed
 tero a proposito del Padre nostro. Qualche     soddisfatti dell’accoglienza e della     è per questo che contiamo sempre
 volta andando oltre l’ascolto meccanico        buona qualità del ghiaccio – pre-        sul contributo regionale, conferma-
 dei ripetitivi formulari delle liturgie.       cisa il sindaco –; per la valle sono     to, è notizia di questi giorni, anche
                                                anche presenze importanti sul pia-       per la prossima stagione».
             ABITARE I SECOLI                   no turistico». Ovvio, perché oltre          Ma è evidente che il pur buon
      Pagine di storia nelle valli valdesi
              e nel Pinerolese                  ai ragazzi che comunque pagano il        andamento dell’utilizzo della pi-
                                                loro soggiorno (e si parla nel totale    sta e del bar non può sostenere le
               *Piercarlo Pazé
      magistrato, è fra gli organizzatori       di una ricaduta di alcune decine di      spese. Tenere aperto un impianto
   dei Convegni storici estivi presso il lago   migliaia di euro fra pernottamenti       come il Cotta Morandini, specie
         del Laux in alta val Chisone
                                                e ristorazione), spesso nei week end     d’estate, è davvero impegnativo; si
                                                arrivano anche le famiglie per co-       parla di una media di 20mila euro

                                                              l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 12
CULTURA Ripercorre i passi degli esuli valdesi nel 1689 la
riedizione della guida dedicata a chi ha voglia di cimentarsi con il
Glorioso Rimpatrio: notizie pratiche ma anche spazio alla storia

Il Glorioso Rimpatrio: fallo anche tu!
Una guida ci invita a ripercorrere il viaggio intrapreso dai valdesi nel 1689 dal lago di Ginevra alla val
Pellice per tornare a casa dopo l’esilio

«
    I
Gian Mario Gillio                                        quali trovare le indicazioni esatte per poter dor-
         n otto secoli di storia, salire in montagna     mire, mangiare e quali tappe (ri)percorrere gra-
         ha voluto dire, per i valdesi, ora fuggire      zie alle cartografie dettagliate e alle informazioni
         dalle persecuzioni, ora combattere sino         utili sulla storia dei valdesi dal 1170 in poi, passan-
         all’ultimo sangue per la propria liber-         do dalla Riforma innescata da Martin Lutero con
tà. Oggi molte cose sono cambiate e andar per            l’affissione delle 95 tesi a Wittenberg nel 1517, per
monti – per i valdesi e per noi tutti, cittadini del     arrivare alla Torre di Luserna, oggi Torre Pellice,
XXI secolo – ha tutt’altro significato. Non che le       la “Ginevra italiana” come scriveva Edmondo De
battaglie di questa piccola chiesa siano finite: la      Amicis, sino ai giorni nostri.
secolarizzazione è senza dubbio una “bestia” ben            Il passo lento del camminatore è come il dito
più insidiosa di un qualsiasi Re Sole, per usare         di un bimbo che impara a leggere e segue ogni
un termine apocalittico così caro ai valdesi del         riga con l’indice della mano, che poco a poco
Seicento. Possiamo solo augurarci che il nostro          riconosce i segni, impara ad articolare i suoni,
percorso escursionistico, più lento e pacifico di        poi le parole, infine il senso: «Ci sono molte
quello del Glorioso Rimpatrio, aiuti a capire quel       motivazioni per incamminarsi su un percorso
fervore e quella spiritualità, per noi oggi così lon-    di montagna – affermano gli autori –. Nessu-
tani», scrivono Riccardo Carnovalini e Roberta           na delle nostre motivazioni, però, sarebbe sta-
Ferraris nel libro/guida Il glorioso rimpatrio – 20      ta non solo condivisa, bensì compresa, da quei
giorni a piedi tra Francia e Piemonte ripercorren-       mille ardimentosi che il 17 agosto del 1689 s’in-
do le tappe del ritorno dei valdesi dall’esilio, edito   camminarono dalla sponda orientale del Lago
da Terre di Mezzo editore, uscito per la collana         di Ginevra con la speranza di tornare alle valli
“Percorsi”. In pratica, 330 chilometri di cammino        piemontesi, dove erano nati e da cui erano sta-
in alta montagna raccontati con 176 pagine nelle         ti esiliati nel 1687».

                                                                                            Quando la motosega diventa uno strumento
                                                                                            per creare opere d’arte
                                                                                            tharellus cibarius, ndr). Un anno dopo mi invitarono di nuovo a Sampeyre:
                                                                                            feci una lumaca, poi dei funghi. Gli oggetti che avevo realizzato li vendetti
                                                                                            tutti». Seguirono altre fiere, sempre con un ottimo successo.
                                                                                               «Nel frattempo avevo smesso di fare il margaro, ma per i primi anni la
                                                                                            scultura sul legno continuava a essere un hobby; infatti ho lavorato in azien-
                                                                                            de agricole della zona come potatore, ho coltivato prima piccoli frutti e poi
                                                                                            castagni».
                                                                                               L’attività di scultore con le motoseghe non sfugge ai commercianti del
                                                                                            settore e arrivano addirittura delle “sponsorizzazioni”. Le ditte offrono ma-
                                                                                            teriale tecnico. E l’orizzonte si amplia. Geograficamente (inviti anche dalla
                                                                                            Germania e da ogni parte d’Italia) e, sul piano delle opere: «Posso dire di aver
                                                                                            realizzato ogni genere di oggetto, animali soprattutto, che sono da sempre la
                                                                                            mia passione, ma anche – aggiunge Viglianco – arredi per il giardino, dalle
                                                                                            panche ai tavoli ai gazebi».
                                                                                               Ormai la scultura con motosega è diventato il lavoro principale (restano
                                                                                            comunque le coltivazioni dei mirtilli e dei castagni). «In settimana lavoro a

U
Piervaldo Rostan                                                                            casa, sulla base di ordinativi che mi arrivano in fiera ma anche direttamente.
         n tronco, qualche ora di lavoro con motoseghe di varie misure; ma                  Poi faccio dei corsi di uso della motosega (a breve a Macerata)».
         soprattutto tanta abilità, capacità di valorizzare le giuste venature                 Tutto il lavoro viene eseguito con la motosega? E quante ne ha? «Alcuni
         del legno. È l’arte di realizzare statue, oggetti, personaggi, animali             colleghi lavorano solo con la motosega; io ne uso sette modelli, ma rifinisco
         modellando, appunto con delle motoseghe, un pezzo di legno. Un’at-                 le opere con sgorbia, coltelli, frese. E da qualche tempo ho inserito anche l’uso
tività che ha molti appassionati in Nord America (Canada in particolare, dove               degli impregnanti e dei colori».
è nata negli anni ’50), ma anche in Europa e in Italia.                                        Va bene qualunque tipo di legno? «Talvolta i clienti mi propongono di usa-
   Nelle nostre valli più di un artista mostra grande manualità in questo cam-              re legno fornito da loro ma non tutti i legni vanno bene allo stesso modo;
po. Daniele Viglianco è uno di questi: lusernese, con radici che si allungano               l’ideale è il cedro (e io ne ho sempre a disposizione) ma va bene anche il pino
fino a Prali, terra di grandi trasformatori di legno. La presenza di Daniele                marittimo. Per non avere spaccature successive è utile avere legno verde, ta-
nelle fiere, in eventi pubblici, è costante. Eppure la sua avventura inizia solo            gliato in periodi specifici dell’anno».
sei anni fa...                                                                                 Un mestiere dunque che dà soddisfazioni e popolarità; quasi un girovago...
   «D’estate facevo il margaro in val Varaita; un amico che conosceva la mia                   «Beh sì – ammicca Viglianco –; quest’autunno siamo andati più volte in
passione per il legno, un giorno mi propose di partecipare alla fiera di Sam-               provincia di Caserta, a Roccamonfina, dove siamo stati accolti in modo ec-
peyre, di realizzare qualcosa in legno scolpendolo con la motosega. La mia                  cezionale. Per tutto il mese di giugno sono stato invitato a una serie di eventi
prima opera fu una garitula (fungo giallo molto appetitoso denominato can-                  in Val d’Aosta».

                                                                   l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 13
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