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Supplemento al n. 9 del 6 marzo 2020 di Riforma – L’Eco delle valli valdesi FREEPRESS MARZO 2020 NUMERO TRE reg. Trib. di Pinerolo n. 175/51. Resp. Luca Maria Negro. Poste italiane S.p.A. – Spedizione in A.P. – D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB/CN Da vicino nessuno è normale Un approfondimento sulle persone (intorno a noi): dal Ciao di Torre Pellice alle trasmissioni in radio; dagli inserimenti lavorativi all’Uliveto La motosega come strumento artistico? Il potente attrezzo può essere utilizzato per creare dei piccoli lavori artistici che si fanno apprezzare in tutta Italia Il Glorioso Rimpatrio sta diventando “di moda”: sempre più persone lo percorrono ed è quindi stata naturale la ristampa della guida cartacea Accompagnatori e utenti dei centri diurni legati alla disabilità in una passeggiata in montagna Una delle molte attività dei centri diurni legati alla disabilità è quella delle passeggiate in montagna: negli ultimi due anni sono inoltre nati dei percorsi accessibili a tutti, anche alle persone che penserebbero di non farcela
«Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato». (Matteo 24, 13-14) V Michel Charbonnier Invece, la fine verrà quando «questo Vangelo del iviamo nella tensione tra la speranza di Regno sarà predicato in tutto il mondo, affinché un futuro di riconciliazione e armonia ne sia resa testimonianza a tutte le genti». e la realtà fatta di conflitto, incompren- E dunque “perseverare”, in tutto ciò, che cosa sione, sofferenza, litigi. E siamo confusi, significa? Chiediamoci: perseveriamo, forse, turbate: ma dov’è Dio? Dov’è la sua promessa? quando continuiamo a parlare della nostra fede Dov’è il suo amore? sottovoce, come se fosse un trascurabile parti- RIUNIONE DI QUARTIERE Badate che nessuno vi seduca…, dice Gesù poco colare della nostra vita? Perseveriamo, quando prima. E viviamo anche noi in un tempo in cui come chiese e come persone apriamo a malapena Una ricchezza che richiede ogni “altro” e ogni “altrove” diventano “nemico”. la bocca e meno che mai agiamo per sostenere i il nostro impegno Poco per volta, rischiamo di chiuderci orgogliosa- diritti dei più deboli? mente in noi stessi, condannando a priori qualsi- Perseveriamo, quando lasciamo che si dica che Samuele Revel asi stile di vita diverso dal nostro. Dicendoci che l’Evangelo non è diretto a tutti? Che non è diretto I l Coronavirus sta mettendo a dura prova il sistema: sul web si rincorrono in questi giorni di emergenza le informazioni più contraddit- questo è perseverare. Che chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. Ma che cosa vuol dire “perseverare”? Qual è “la alle persone di etica, orientamento politico, colore, opinione o sensibilità diversi dai nostri, giustifican- do il nostro disimpegno con un “amore per il quieto fine”? Secondo l’Evangelo di Matteo la fine non vivere” o con il “non vogliamo dare scandalo”? torie. Mentre stiamo andando in stampa la è la tremenda lista di orrori che la storia umana Se davvero ci teniamo a vedere un cammino ver- situazione in Piemonte si sta normalizzando: continua a vedere e produrre. Di quella, dobbia- so i veri tempi del Messia, preoccupiamoci innan- sono 49 i casi positivi, 37 in provincia di Asti, mo riconoscere che siamo solo noi i responsabili. zitutto di predicare l’Evangelo in tutto il mondo. cinque a Torino, tre a Novara, tre nel Verbano Cusio Ossola e uno a Vercelli. I ricoverati in ospedale sono undici: sei ad Asti, tre a Novara e due a Torino (Amedeo di Savoia). I trattamenti in terapia intensiva sono due (uno ad Asti e uno a Vercelli). Tutti gli altri sono collocati in isolamento domiciliare fiduciario. Molto proba- bilmente le misure, ritenute da molti eccessiva- mente restrittive e che hanno di fatto paralizzato molti settori della vita quotidiana piemontese, stanno dando buoni frutti con un conteni- mento molto limitato del virus. La chiusura delle scuole e tutte le altre limitazioni sono state necessarie per evitare un sovraffollamento degli ospedali che non hanno posti letto per riuscire a far fronte a centinaia di ricoveri in terapia intensiva. Ora si cerca di tornare alla normali- tà. Forti critiche piovono sui media, rei di aver Una tenda per le emergenze fuori dal Civile di Pinerolo Quando accendere i falò del XVII? creato una situazione di panico incontrollato e sul Governo: a esempio l’Unione Montana Via Lattea lamenta una crisi profonda che S rischia di mettere in ginocchio l’intero settore del Alberto Corsani del 25 aprile, data in cui si celebra la Liberazione turismo invernale con la possibilità di vedere ono molte le grandi cataste di legna pre- dall’occupazione nazi-fascista. chiudere molti esercizi commerciali e con essi il senti nelle valli valdesi, costruite da gruppi Ora, il 25 aprile è visto da molti come una festa di volontari in occasione del XVII Febbra- divisiva. È un grave errore storico, segno di scarsa licenziamento di centinaia di dipendenti. Lune- io. Quest’anno però, come già nel 1990 e qualità della politica, perché la Liberazione è stata dì 2 marzo (ma già domenica 1° marzo con la nel 2000, non è stato possibile accendere i falò e vale oggi per tutti e tutte: la Repubblica e la Co- possibilità di celebrare funzioni religiose a certe causa il clima secco e molto ventilato di questo stituzione stessa si fondano sulla Resistenza. Anche condizioni) le misure più restrittive sono state “non-inverno”. I sindaci hanno emanato quindi i diritti concessi ai valdesi nel 1848 sono una for- abolite e le scuole vanno verso una riapertura, delle ordinanze in cui se ne vietava l’accensione ma di libertà “di tutti e di tutte” (intorno a quella dopo le dovute sanificazioni, prevista per il 9. proprio per scongiurare il rischio di innescare data la Federazione delle chiese evangeliche in Italia RIUNIONE DI QUARTIERE grandi incendi. organizza la “Settimana della libertà”), ma la Libe- La sera, nelle borgate delle valli valdesi, la riunione I cumuli di legno però devono essere smaltiti. razione si festeggia per iniziativa di chi ne è stato serve a discutere di Bibbia, storia, temi di attualità Scartata l’ipotesi della loro distruzione, l’unica so- protagonista (le associazioni di partigiani – che luzione è l’accensione. Nei giorni immediatamen- non sono “ex”) e del primo beneficiario, cioè l’Ita- te successivi al 17 febbraio due proposte hanno lia tutta, tramite i Comuni, le Istituzioni più vicine circolato negli ambienti della chiesa valdese e fra i alla cittadinanza. A queste manifestazioni i valdesi Comuni. La prima è quella di aspettare la conclu- hanno sempre aderito come cittadini e cittadine a sione del periodo di divieto (fine marzo) e quindi fianco degli altri, perché dalla Riforma abbiamo im- procedere all’accensione. L’altra, nata durante il parato a manifestare la nostra identità nella società pranzo del XVII Febbraio nella chiesa di Luserna e non fuori da essa. Porvi il “cappello” del falò valde- San Giovanni, è quella di unificare i classici falò se e quindi, per estensione, di una chiesa, forse non a un altro momento evocativo di libertà, quello aiuterebbe alla chiarezza. Riforma - L’Eco delle Valli Valdesi Redazione Eco delle Vall Valdesi Direttore: Supplemento realizzato in collaborazione Supplemento al n. 9 del 6 marzo 2020 recapito postale: Alberto Corsani (direttore@riforma.it) con Radio Beckwith Evangelica: Denis Caffarel, di Riforma - L’Eco delle Valli Valdesi, Redazione centrale - Torino via Roma 9 - 10066 Torre Pellice (To) Direttore responsabile: Leonora Camusso, Matteo Chiarenza, Daniela registrazione del Tribunale di Torino via S. Pio V, 15 • 10125 Torino tel. 366/7457837 oppure 338/3766560 Luca Maria Negro Grill, Alessio Lerda, Marco Magnano, Claudio ex Tribunale di Pinerolo tel. 011/655278 e-mail: redazione.valli@riforma.it In redazione: Petronella, Susanna Ricci, Giacomo Rosso, n. 175/51 (modifiche 6-12-99) fax 011/657542 Samuele Revel (coord. Eco delle Matteo Scali e-mail: redazione.torino@riforma.it Valli), Marta D’Auria (coord. Centro-Sud), Stampa: Alma Tipografica srl - Villanova Claudio Geymonat (coord. newsletter Mondovì (CN) tel. 0174-698335 quotidiana), Gian Mario Gillio, Piervaldo Rostan, Sara Tourn. Editore: Edizioni Protestanti s.r.l. Grafica: Pietro Romeo via S. Pio V 15, 10125 Torino l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 2
DOSSIER/Da vicino nessuno è normale Prima viene la persona: un concetto importante per iniziare a parlare di disabilità e un modo per considerare chiunque come parte integrante della società La disabilità è una condizione « L a disabilità non è un concetto, non diana». Sathya oggi lavora per l’Aias di Torino, che le aziende non sono interessate perché la pre- può essere teorizzata – queste sono l’Associazione italiana di assistenza agli spasti- senza di un disabile come sono io creerebbe un le parole di Pitzus Sathya –; prima ci, una delle tante associazioni che sostengono surplus di lavoro nonostante la presenza di un mio di tutto c’è la persona». «La mia pa- i disabili nella nostra nazione. Aias ha sedi in assistente». tologia è una tetraparesi spastica da parto: in tutta Italia e si occupa di assistenza, terapie – E invece riguardo alla quotidianità, come a poche parole durante il parto il cordone ombe- riabilitative per persone disabili esempio gli spostamenti? licale mi si è attorcigliato al collo causandomi di ogni età, assistenza alle attivi- «Ci sono due ambiti: i trasporti questi danni motori: sono sulla sedia a rotelle tà della vita quotidiana, supporto pubblici e quelli dedicati. Parlan- e necessito di assistenza nella mia vita quoti- scolastico e lavorativo, vacanze do di Torino un bus su due do- accessibili. Inoltre intrattiene rap- vrebbe essere dotato a esempio porti con gli organi legislativi re- di pedana per persone disabili. DISABILITA’ IN NUMERI gionali, nazionali e internazionali Spesso però non è così e devo at- e con gli Enti locali e interviene in tendere molto per trovare il bus In Italia sono 3.100.000 (il 5,2% della popolazio- sede legislativa e operativa in fun- “giusto”. C’è anche un altro servi- ne totale) le persone con gravi limitazioni nelle attività abituali. Quasi la metà ha più di 75 anni. zione delle istanze dei disabili e zio gestito dal Comune di Torino A livello di istruzione sono 272.000 gli alunni delle loro famiglie. con Gtt: un servizio taxi e uno di con disabilità ma solo il 31,5% è in scuole senza – Come è stato il suo percorso di minibus. In questo modo ci si ri- barriere fisiche e ancora meno (17,5%) in scuole studi? Ci sono state delle difficoltà? Ci sono stati esce a spostare abbastanza comodamente». senza barriere senso-percettive. Parlando dei cambiamenti in questi ultimi anni? L’ultimo aspetto affrontato con Sathya riguar- invece di lavoro, il 31,3% delle persone disabili sono occupate con una buona soddisfazione del- «Devo dire che durante tutto il mio percorso da ancora il concetto di disabilità. «Dobbiamo la propria mansione. E ancora uno sguardo sulla di studi sono sempre stato seguito e aiutato dal prima di tutto mettere le persone, come dicevo partecipazione sociale: il 9,3% delle persone mio assistente; prima con poche ore al giorno poi già all’inizio. La disabilità è una condizione e ci con disabilità frequenta cinema, teatri e musei quando ho iniziato a frequentare l’Università le sono persone anche con disabilità non visibili. (contro il 30,8% della popolazione senza gravi li- ore sono aumentate. Anche i vari ordini di scuola Molto dipende dal contesto famigliare in cui si mitazioni) e il 9,1% pratica sport (contro il 36,6% delle persone senza gravi limitazioni). Questi offrono degli aiuti e quindi da questo punto di vi- cresce: più la famiglia ti vede come una perso- alcuni dati forniti dall’Istat sulla disabilità. Dati sta siamo abbastanza fortunati». na forte, con competenze diverse, più sarà facile che sono inseriti in un ampio volume ricco di – Invece l’aspetto lavorativo crea più difficoltà... inserirsi nel mondo». E in fondo, come recitava spunti che si può scaricare gratuitamente grazie «In questi mesi sto cercando un lavoro e mi ren- una maglietta vista tempo fa: «Da vicino nessu- al codice QR in questa pagina. do conto (al di là della legge che tutela i disabili) no è normale». l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 3
DOSSIER/Da vicino nessuno è normale Un progetto che era all’avanguardia è diventato parte integrante di un quartiere cittadino prendendosi cura anche di parte dell’arredo urbano Il bello del Ciao di Torre Pellice Il Ciao a passeggio nella neve C Claudio Geymonat no piano le opere ceramiche degli utenti abbelliranno La voce degli ospiti del C.I.A.O. erti articoli vanno scritti subito, appena ter- l’area, «per imparare a coltivare il bello, noi, gli ospiti minato l’incontro o l’intervista, nel tentativo, e la popolazione fuori da questi spazi» ci dice Erica Vittorio: «Mi piace venire qui per gli amici e gli operatori, per andare in vano, di restituire un briciolo di quell’entusia- Bellino, educatrice. montagna, nuotare e fare arti marzia- smo, un pizzico almeno di quella positività che Un centro radicato nella società, presente nelle at- li. Vorrei venire sempre più perché mi si è appena respirata. Nonostante tutto. Nonostante tività pubbliche, integrato nel territorio: «Un esempio piace sempre di più stare qui». la disabilità, lieve, grave o gravissima dei protagonisti vale in tal senso – racconta l’educatrice Fernanda Ber- Maxime: «A me piace davvero tanto possa portare ad altre sensazioni. La loro forza, e con tot: – da anni partecipiamo alle fiere del paese con un il “Ciao”. Ci vengo da otto anni, mi piacciono tutte le attività anche se la loro quella degli operatori che rendono possibile banchetto in cui vendiamo le creazioni di ceramica, non è sempre stato facile. È come tutto ciò, trasformano quel “nonostante” in una pa- legno o quant’altro, prodotti dai nostri ospiti. Ecco, se una seconda casa e sono cresciuta rola inutile, di cui chi scrive si vergogna anche un po’. un tempo le persone si avvicinavano e compravano in questo bellissimo e meraviglioso Laboratori di ceramica, di falegnameria, ripristino “per fare un favore” al centro, ora notiamo atteggia- posto dove sono diventata più adulta sentieri in montagna, gite, nuoto, kinestetica e comu- menti differenti. Chi ci approccia lo fa per comprare e autonoma». Daniele: «Vengo da tanti anni, al lu- nicazione aumentativa (queste due in collaborazione qualcosa di bello. Un cambio di attitudine che è se- nedì e al mercoledì. Mi piace perché ci con la Diaconia valdese), teatro, musica. Certo dimen- gnale di integrazione». sono persone simpatiche. Mi dispiace tichiamo qualcosa. Una vita piena. Da qui a dire che la società ha preso piena consape- non poter venire tutti i giorni». Siamo al “Ciao” (Centro integrato Attività Oppor- volezza nella gestione delle persone con diverse abilità Francesco: «Vengo qui da 17 anni. Mi tunità) di Torre Pellice, centro diurno che da 40 anni, manca ancora qualcosa: «I fondi pubblici sono in calo piacciono le arti marziali e il nuoto, andare in montagna col gruppo e fare 33 nella stessa sede del quartiere San Ciò, accoglie – prosegue Colombari –; per questo è fondamentale il laboratorio di cucina e vorrei proprio donne e uomini con disabilità: «Il fondamento è il il tempo dedicato a scrivere progetti e partecipare a continuare a venire». progetto individuale costruito attorno alla persona, bandi che possano trovare finanziamenti (la fondazio- Alder (scrittura aumentativa): «Mi ognuna con bisogni differenti e con differenti abilità e ne CrT è uno dei principali sponsor privati). E le bar- piace usare il computer per comuni- capacità – racconta Sara Colombari, responsabile del riere architettoniche, gli ostacoli a una piena fruizione care, scrivere lettere, usare Facebook e guardare video del Toro. Mi piace centro che fa capo al Ciss di Pinerolo –. Chi viene qui di strade e strutture sono retaggio di una mentalità dipingere: di solito uso la mano, ottiene in cambio un progetto di vita». che sta però lentamente cambiando». I moltissimi la- ma ultimamente ho provato con un 22 utenti maggiorenni, cinque giorni a settimana, boratori e le collaborazioni con le scuole locali, dalle caschetto da bici modificato. Mi piace dalle 8,30 alle 16 e poi il rientro nelle famiglie. Un aiu- primarie alle superiori, contribuiscono a questo cam- occuparmi del mio corpo: qui mi fanno to decisivo per genitori sempre più anziani, e un tur- bio di prospettiva perché le nuove generazioni impa- massaggi, bagni, kinestetica. Faccio teatro a Pinerolo con gli amici degli binio di stimoli per gli utenti. rano a coabitare, a capire che queste donne e uomini altri centri. Mi piace andare in giro Il “Ciao” ha anche adottato il vicino parco giochi hanno anche loro tanto da dare al territorio. La mi- come il primo marzo che siamo andati del quartiere in collaborazione con il Comune, e pia- glior speranza per un domani differente. a sciare in slittino a Prali». l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 4
DOSSIER/Da vicino nessuno è normale La paura di dover parlare in un microfono ma anche la voglia di far sentire la propria voce grazie a Radio Beckwith evangelica e «Radio Radar, la radio attiva» Radio Radar, la radio attiva R La parola agli educatori una responsabilità non indifferente, non solo di veterani di Radio Radar, racconta di essersi subito adio Radar vede la luce nel settembre del fronte alla conduzione di una trasmissione ma trovato a proprio agio con i componenti del grup- 2016, raccogliendo il testimone di una sto- anche rispetto all’organizzazione con i “nostri ra- po di lavoro, nonostante la maggior parte fossero rica trasmissione di Radio Beckwith evan- gazzi”, di comunicare quest’avventura come una volti nuovi. «Inizialmente – ricorda – le difficoltà gelica, Handicap e Società, promossa dalle nuova esperienza di vita che avrebbe prodotto in non sono state poche, perché davanti al microfo- associazioni Di.A.Psi. (Difesa Ammalati psichici) loro un impegno non da poco», ricordano gli edu- no mi sentivo timido e impacciato e mi bloccavo e Anffas (Associazione nazionale famiglie di per- catori. A distanza di oltre tre stagioni, l’esperienza durante le registrazioni. Pian piano però, prepa- sone con disabilità intellettiva e/o relazionale). di Radio Radar continua a portare un contributo randomi anche a casa, la situazione è migliorata «Il tema che la trasmissione affronta – racconta- prezioso per dare voce a un mondo spesso poco e ho iniziato anche a intervistare le persone ospiti no gli operatori che ogni settimana contribuiscono visibile, o meglio, a cui raramente prestiamo at- delle trasmissioni». Una bella sorpresa anche per alla preparazione del programma e all’accompa- tenzione. Questo sentimento è condiviso anche l’educatore Marco Tealdo, che aveva coinvolto Ni- gnamento alla registrazione – ci riguarda diretta- dagli educatori. «Possiamo trarre un bilancio più cola nel progetto chiedendogli di registrare alcuni mente per ovvi motivi di scelta di vita, per cui ci che positivo sia per l’arricchimento di noi opera- interventi su temi piuttosto vari. «Ammetto – rac- siamo impegnati settimanalmente a diffondere al tori sia per ragioni emotive, nel vedere la felicità conta Nicola – che la prima volta che ho sentito pubblico un messaggio d’integrazione e d’inclu- legata all’impegno dei ragazzi che parlano, inter- la mia voce è stata una sensazione strana, ma ha sione in modo coinvolgente trattando tematiche vistano i nostri ospiti, corredati di microfoni e cuf- contribuito a darmi fiducia, assieme all’aiuto de- vicine alla sensibilità dei nostri ascoltatori». fie con una naturalezza degna di un conduttore gli altri partecipanti al progetto e degli educatori. Forte dell’esperienza del programma condotto radiofonico professionista». Questo progetto ha contribuito a creare dei legami per anni da Bianca Genre e Mirella Antonione di amicizia con gli altri ragazzi e non solo: è suc- L Casale, il gruppo di educatori del Pinerolese che ...E ai protagonisti cesso anche che mi sia preso una cotta per una del- oggi cura Radio Radar ha rilanciato la sfida, met- a radio è uno strumento capace di rinno- le ragazze del gruppo! Sono legami che tuttora, a tendo insieme numerose realtà, dal Centro Servizi varsi continuamente e che permette di rac- diversi anni dall’inizio del progetto, manteniamo». Vigone alla Tarta Volante, Raggio, Seta, Associa- contare il mondo anche a persone che nel Anche per Federico l’esperienza maturata in questi zione Prometeo e il Centro Diurno Pegaso. contesto sociale hanno pochi strumenti per anni è un grande strumento di crescita, soprattut- «Pur non avendo competenza in merito di far sentire la propria voce. to relazionale. «Ho avuto l’opportunità d’intervi- esperienze radiofoniche – raccontano gli educato- Oltre agli operatori, i veri protagonisti dell’av- stare moltissime persone che mi hanno trasmesso ri – non ci siamo tirati in- ventura di Radio Radar sono i ragazzi residenti con le loro esperienze dei valori che mi sono ri- dietro e abbiamo investito presso alcune strutture assistenziali del Pinerolese. masti nel cuore, e che fino a quel momento non SCHEDA le nostre energie in questo Federico Malano è il più longevo conduttore di avevo mai provato», racconta. «Questa esperienza progetto con entusiasmo, Radio Radar, e sorride con orgoglio quando lo fa – conclude Federico – mi ha slegato dal timore di Radio Radar va in ma anche con un sottile ti- notare. «La mia esperienza – ricorda – è nata a set- parlare a un pubblico che ascoltasse la mia voce e onda ogni domenica more di fallire». Raccontare tembre del 2016, è un percorso che mi ha coinvolto ora, grazie a loro, il mio percorso nel mondo del- alle 20 ed è prodotto dall’interno una prospetti- a 360 gradi. Sono entrato in questa realtà in punta lo spettacolo mi ha portato a presentare spettacoli da Radio Beckwith evangelica in collabo- va come quella della salute di piedi e non nascondo che all’inizio ero timoroso teatrali dove recito anche con i miei compagni del razione con il Centro mentale e della disabilità ad avvicinarmi al microfono, ma oggi, dopo oltre centro che frequento e poi di essere testimone, con Servizi Vigone, la porta con sé numerosi ri- 130 puntate, mi sento proprio a mio agio in que- i miei interventi, in eventi dove sono interpellato Cooperativa Tarta schi, da quello di cadere in sto contesto». Quando si indossano le cuffie per per raccontare a operatori e psicologi quali siano Volante, Raggio, luoghi comuni a quello di la prima volta e si preme il tasto di registrazione, stati i miei progressi in questo fantastico mondo Seta, Associazione Prometeo e il Centro lasciarsi scoraggiare. «Era- l’emozione è forte. Per alcuni la paura passa pre- della comunicazione». Diurno Pegaso. vamo consci di ereditare sto, per altri è più complicato. Nicola, un altro dei (Il gruppo di lavoro di Radio Radar) l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 5
DOSSIER/Da vicino nessuno è normale Per le persone con disabilità lo sport è un aspetto importante della quotidianità: dal calcio (con l’interessamento della Juventus) agli sport invernali La Juventus che mette la quarta A Prali il volo è rimandato L’emergenza Coronavirus cancella la V edizione di «Sulla neve insieme si può volare» Abbattere le barriere è il primo passo per poter volare: da questa considerazione parte l’iniziativa dell’Associazione “Le ali spiegate onlus” che, dal 2016, propone annualmente l’iniziativa «Sulla neve insieme si può volare», un week-end dedicato alla pratica degli sport invernali da parte di ragazzi con disabilità sulle splendide piste di Prali. La V edizione, programmata per sabato 29 febbraio e do- menica 1° marzo, purtroppo è saltata a causa delle disposizio- ni relative al Coronavirus, ma è pronta a tornare a regalare sorrisi a tanti ragazzi a partire dal prossimo anno. La prima edizione vedeva limitate al solo sci di fondo le attività proposte, ma negli anni si sono gradualmente aggiunte altre discipline e, a oggi, è possibile cimentarsi anche nello sci da discesa, nello snowboard, nel pattinaggio e nel sitting, una specie di slittino L che consente di sciare anche a Matteo Chiarenza invalidanti, i percorsi non sono lineari e senza intoppi, ma chi non ha o non controlla gli ’esperienza del Pinerolo Fd, oggi Juventus For Spe- nel complesso il risultato è più che positivo». arti inferiori. cials, nasce dieci anni fa partendo da una sempli- Un altro grande obiettivo raggiunto è stato l’ingresso Uno dei meriti dell’iniziativa ce quanto geniale intuizione. «Dal nostro punto nella Federazione italiana Gioco calcio (Figc), che nella è quello di ridurre al minimo i costi spesso esosi della pratica di vista privilegiato di operatori sociali – spiega il stagione 2017/2018 ha dato alla luce il primo campionato sportiva, specialmente per ra- presidente dell’Asd “Nessuno Escluso” Marco Tealdo – ci di Quarta Categoria, dedicata alle persone con disabilità. gazzi con disabilità: grazie alla siamo resi conto di come le persone che soffrono di di- «Fin dalle origini del nostro progetto – ricorda Tealdo – sensibilità del centro ecumeni- sagi psichici vivessero una condizione di isolamento ed questo ha rappresentato un traguardo da raggiungere a co Agape che fornisce alloggio e esclusione. L’idea di formare una squadra di calcio nasce tutti i costi. Non abbiamo mai accettato che i nostri cal- pasti a prezzi molto bassi e a un costo contenuto per l’uso degli con l’obiettivo di creare un circolo virtuoso per mettere ciatori non potessero essere realmente inseriti e conside- impianti, la spesa necessaria è questi ragazzi in condizione di parità verso tutti gli altri». rati in un contesto agonistico. Ci siamo messi alla testa di alla portata di tutti. Inoltre fon- E che cosa meglio del calcio per raggiungere l’obiettivo? una rete di associazioni che portano avanti progetti simili dazioni e aziende del territorio L’idea alla base è stata naturalmente quella di dare una al nostro e abbiamo formato un gruppo di pressione che contribuiscono con il loro aiuto struttura al progetto. Non si tratta, tanto per capirci, della ci ha portato addirittura in Senato». La Federazione ha a rendere l’attività ancora più sostenibile. partitella estemporanea organizzata a fini promozionali, vincolato la partecipazione al campionato con l’affiliazio- ma di un percorso organizzato fatto di sudore, regole, al- ne a una società professionistica del territorio, in modo lenamenti e perseguimento di un obiettivo comune. da dare maggiore risalto e visibilità al progetto, oltre che Un percorso che ha portato a risultati straordinari sot- mezzi e strutture adeguati. Da qui nasce l’incontro con la to tutti i punti di vista. Da quello sportivo, perché i ra- Juventus, che ha deciso di intraprendere questo percorso gazzi pinerolesi hanno conquistato negli anni quasi tutti e di affidarsi a una realtà già strutturata come il Pinerolo i tornei regionali e nazionali organizzati sotto l’egida di Fd. E così, da tre anni a questa parte, dopo un lungo e diverse associazioni dello sport di base. Ma il goal più im- stimolante percorso, questi ragazzi possono vestire una portante questi ragazzi l’hanno segnato nella partita della delle maglie più prestigiose al mondo e possono dire, a loro esistenza. «Molti di loro – spiega Tealdo – hanno rag- pieno titolo, di far parte del mondo Juventus. «Quella con giunto obiettivi notevoli come prendere la patente, trova- la Juve – spiega Tealdo – non è soltanto una collaborazio- re un lavoro o convivere con una compagna. Alla base di ne di facciata. Quasi quotidianamente lavoriamo gomito questi miglioramenti c’è senza dubbio l’essere riusciti a ri- a gomito con i dirigenti per pianificare al meglio il lavoro conoscersi in un ruolo sociale, che è quello di calciatore di sotto ogni aspetto. Devo dire che siamo stati piacevol- una squadra. Naturalmente, trattandosi di disturbi molto mente sorpresi da questo coinvolgimento». l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 6
DOSSIER/Da vicino nessuno è normale La legge prevede di assumere persone con disabilità: il punto di vista del datore di lavoro di una media azienda della val Pellice La disabilità come ricchezza Q Valentina Fries esigenze. Se un’azienda non assume figure di questo sono mai stati problemi? uando si pensa alla disabilità si tende genere, rischia una multa. Ci sono alcune aziende «Assolutamente no, o almeno, non mi risulta spesso, erroneamente, ad associarla alla che preferiscono pagare piuttosto che inserire del- – afferma Delmirani –. Non essendo questa un’a- mancanza: mancanza di infrastrutture le persone con disabilità. Ma, al di là della possibile zienda con migliaia di dipendenti, ci fosse stato adeguate, mancanza di strutture ricetti- multa, è un dovere sociale quello di inserire queste un problema sicuramente sarei venuto a saperlo. ve attrezzate, mancanza di possibilità lavorative, persone, perciò noi cerchiamo di dare loro un’occu- Le persone con disabilità sono distribuite in varie e così via. Per quanto riguarda l’universo-lavoro è pazione. Inoltre, devo essere onesto, non sono rima- posizioni: c’è chi lavora in produzione, chi lavo- però presente una legge, la numero 68 del 12 mar- sto deluso in un solo caso, mai! Anzi, sono persone ra in ufficio, chi fa le pulizie. Sono trattati esat- zo 1999, che stabilisce che le aziende con più di che danno un ottimo contributo in tutti gli ambien- tamente come tutti gli altri, sotto ogni punto di 15 dipendenti debbano avere alle loro dipendenze ti dell’azienda, dai carrellisti agli impiegati». vista, anche quello disciplinare! Certo, chiediamo lavoratori con disabilità. Abbiamo perciò contat- «Al momento – ci informa Daniele Fenoglio, loro che cosa si sentono di fare, poi si cerca di dare tato Enrico Delmirani, responsabile del personale impiegato nell’ufficio personale e tesoreria – ab- la maggiore libertà possibile, di modo che possa- di Pontevecchio srl, per farci raccontare la realtà biamo cinque dipendenti con disabilità su un to- no esprimersi al meglio nelle loro attività. A quel dell’azienda. tale di 86 dipendenti». punto i colleghi li apprezzano, e diventano tasselli «La nostra volontà è di coprire a 360 gradi queste Com’è il rapporto con gli altri dipendenti? Ci importanti dell’azienda». l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 7
DOSSIER/Da vicino nessuno è normale Due esperienze: da un lato l’Uliveto, struttura storica e saldamente inserita nel tessuto sociale della val Pellice, dall’altro uno spettacolo teatrale nato quasi per caso Quattro ruote, un sorriso, una vita Q Irene Formento uattro ruote, un sorriso, una vita è uno spettacolo che, grazie alla regia di Samuel Dossi e alla sensibilità e bravura di Marta De Lorenzis, porta in scena i miei scritti sulla mia disabilità. Mi ricordo di quella che oggi è la prima scena: uno sfogo scrit- to in treno mentre tornavo dall’Università, una presentazione in risposta a chi, vedendo una carrozzina, crede di aver già capito tutto. Da lì, nei giorni successivi, ho continuato a scrivere, una sorta di racconto della diversità e della disabilità in chiave ironica e leggera. Ho preso spunto da ciò che io e la mia bella carrozzina viviamo ogni giorno e dal momento in cui abbiamo “deciso di convivere serenamente”. Mi spiaceva buttare via le pagine scritte, volevo provare a farle sentire a pochi amici, provare se quella chiave un po’ ironica e un po’ inventata po- teva arrivare a minare quella diffidenza e ignoranza/paura che c’è spesso negli occhi di chi mi circonda. Lo spettacolo ci ha portato davanti a pubblici diversi e ci siamo mes- se in gioco sempre un po’ di più, cercando di mostrare a ragazzi anche molto giovani come si possa convivere serenamente con un ingombrante difetto fisico, senza lasciarsi abbattere da pregiudizi e difficoltà. All’inizio, durante le prime repliche, credevo che la parte più difficile sarebbe stata avere il coraggio di presentare alla “Compagnia del Mo- scerino” quei fogli stropicciati, rendendo pubblico quel rapporto così contrastato con il mio corpo. Man mano che proseguiamo, la difficoltà, ma anche l’emozione più grande, si è spostata alla fine dello spettacolo, quando, riaccese le luci di sala, vedo le espressioni di chi ha assistito alla rappresentazione: si asciugano le lacrime per l’emozione, sorridono anco- ra per qualche battuta e alcuni si avvicinano per una curiosità. L’emozione è fortissima quando, portando il lavoro nelle scuole, par- liamo con i ragazzi rispondendo alle curiosità. Domande come: «ma tu cammini anche?» o: «come hai fatto a ridere della tua disabilità?» mi Piccole scelte quotidiane portano a riflettere sempre più su come poter parlare di un tema così de- licato come la discriminazione e l’accettazione del proprio corpo (anche all’Uliveto quando difettoso) a giovani adolescenti portando una visione differente e più leggera, senza cadere nella banalità. O Giacomo Rosso Lo spettacolo, in poche parole, è un racconto della quotidianità di una gni giornata è scandita dal ritmo delle scelte. L’ora a cui alzarsi, ragazza disabile, fuori dai soliti stereotipi e dalla solita “pesantezza”, ma che cosa mangiare a colazione, come organizzare le diverse atti- con semplicità e ironia. vità fino alla sera, quando poi si può scegliere quale programma televisivo guardare, a che ora andare a letto. Siamo abituati a decidere, in autonomia, tanto che lo diamo per scontato. Nella realtà dell’Uliveto, struttura educativo-assistenziale sulle colline di Luserna San Giovanni, gli ospiti affrontano quotidianamente le loro patologie e le loro disabilità con piccole scelte quotidiane. Prendere una decisione, esprimerla e metterla in pratica è frutto di un complesso e articolato percorso fondato sulle relazioni. Relazioni innanzitutto tra gli ospiti e le operatrici e gli operatori, sempre volte a favorire l’autonomia e la capacità di espressione di ciascuna persona. La Comunicazione aumentativa e alternativa (Caa) è uno strumento utile per dare voce alle scelte di chi non può comunicare verbalmente: attraverso una tabella comunicativa che contiene diversi simboli si può, a esempio, scrivere una lettera a una persona amica, oppure decidere come programmare la giornata e le attività. Ogni persona vive la propria esperienza all’Uliveto in modo diverso, in base ai gusti personali. Non è detto quindi che tutte le proposte delle operatrici e degli operatori possano piacere allo stesso modo. «Abbiamo anche attività all’esterno della struttura, che prevedono l’accompagna- mento in piscina o in un maneggio per la riabilitazione equestre – spie- ga Loretta Costantino, responsabile di struttura dell’Uliveto –. Ci sono ospiti che amano moltissimo andare a cavallo e altri non hanno proprio piacere di vederlo. Ovviamente diamo agli ospiti la possibilità di sceglie- re, e gli operatori che già lavorano qui da diversi anni conoscono alcune loro caratteristiche». Vivere la propria disabilità nel quotidiano all’Uliveto significa ricevere delle proposte e avere gli strumenti per esprimere un giudizio a riguardo. E infine poter raccontare se stessi. Un momento dello spettacolo l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 10
SOCIETÀ Un calendario ricco di appuntamenti per una rassegna ormai saldamente inserita nell’offerta del territorio; dagli eventi ormai consolidati come le feste nelle varie strutture ad alcune novità che si presenteranno nel corso dell’anno XSONE, settima edizione ALTROVE QUI Somalia S Daniela Grill la Caa – Comunicazione aumentativa alternativa. ettima edizione di XSONE, progetto a cura Una tovaglietta che sarà distribuita a tutti i bambi- Io vengo dalla Somalia, della Diaconia valdese sul territorio delle ni: da un lato utilizza la Caa per esprimere alcuni un paese dell’Africa orien- valli Pellice, Chisone e Germanasca, Pine- concetti e dall’altro lato propone dei giochi. tale, del Corno d’Africa, con rolese e cintura di Torino. In questi sette Sabato 18 aprile sarà invece proposto un pome- una storia lunghissima che anni il progetto ha consolidato la rete di collabora- riggio al Castello di Miradolo, dedicato a bambi- zione con enti pubblici e privati, aziende e diverse ni e famiglie in collaborazione con la Fondazione risale fino alla preistoria. C’è chi dice che realtà sociali, con la creazione di eventi e percorsi Cosso, con laboratori tematici sul tema delle “dif- l’umanità sia nata qui, nel Corno d’Afri- condivisi. ferenze”. ca. Io questo non so se è vero, ma è vero Il calendario di XSONE 7.0 conferma alcu- Per il filone Alzheimer segnaliamo il 14 maggio che la storia della Somalia è lunghissima. ni punti stabili, come le feste a porte aperte nelle la presentazione alla libreria Volare del libro Idda Da quando sono nato io però non c’è strutture della Diaconia valdese nel periodo estivo, di Michela Marzano, inserito come evento off del mai stata pace perché dopo il coloniali- e propone alcune novità, tra cui una finestra di ri- Salone del libro di Torino. Nel mese di settembre, smo (un po’ inglese e un po’ italiano) è flessione il 15 e 16 ottobre sul mondo del lavoro nel che ospita la Giornata mondiale di sensibilizzazio- stata al potere sempre la stessa persona, Pinerolese. Due giornate di relazioni e workshop ne dell’Alzheimer, si concentra la maggior parte Siad Barre, che ha preso il potere con organizzate dal Comune di Villar Perosa, dall’U- degli eventi: domenica 20 l’ormai storica Spizzica nione montana dei comuni delle Valli Chisone e e Cammina, nei giorni precedenti e successivi ban- la forza e lo ha tenuto, sempre con la Germanasca e dall’Unione montana del Pinerole- chetti di sensibilizzazione sul territorio pinerolese. forza, per oltre 20 anni. In questo tempo se, dal Comune di Pinerolo e dalla Diaconia val- Domenica 13 settembre sarà inoltre inaugurata uf- c’è sempre stata la guerra con la vicina dese. L’iniziativa nasce da alcune Etiopia, perché tutte e due volevano dei considerazioni sul territorio: una territori vicino al confine che gli inglesi zona con enormi potenzialità, che hanno lasciato all’Etiopia senza preoccu- ha vissuto una difficile depressione parsi di capire chi ci viveva e la Somalia e che vuole rilanciarsi in progetti e non voleva rinunciare. Il risultato è che prospettive a 360°, con un’attenzio- sono morte tante persone, e tante per- ne particolare rivolta ai più giova- ni. ficialmente la nuova ala del Rifugio Carlo Alberto sone sono cresciute conoscendo solo la I filoni seguiti da XSONE 7.0 sono principalmen- di Luserna San Giovanni. violenza, perché il capo Siad Barre era te tre: la sensibilizzazione sull’autismo, il percorso Per il filone Progetto Protezione famiglie fragili solo preoccupato di mantenere il potere. della Comunità amica delle persone con demenza in ambito oncologico, dopo la cena di beneficenza a Questo ha portato a uno dei momenti e il Progetto Protezione famiglie fragili in ambito fine maggio al Castello di Miradolo, verranno pro- più bui della storia dell’Africa, con la oncologico. posti una serie di eventi attorno al 26 settembre, guerra civile tra i signori della guerra Sarà proprio il tema dell’autismo ad aprire il giornata regionale dedicata al progetto: sabato 19 che è durata per più di 15 anni arrivan- cartellone di eventi 2020, il 2 aprile in occasione momenti di informazione sul territorio pinerolese, do ad avere anche 20 diversi signori che dell’appuntamento mondiale di consapevolezza venerdì 25 raccolta fondi all’Ospedale civile di Pi- controllavano ognuno la propria zona, sull’autismo. La “giornata in blu” si aprirà il matti- nerolo e infine venerdì 2 ottobre la presentazione no con una proiezione cinematografica e laboratori del libro di Marina Sozzi Non sono il mio tumore. con la forza e la violenza. con le scuole secondarie superiori del “Porporato”, XSONE 7.0 conferma inoltre la collaborazione In questa situazione è impossibile che del “Porro” e con le operatrici del Centro Autismo con l’Istituto superiore “Alberti-Porro” di Pinerolo. un paese possa crescere, è impossibile che Bum di Pinerolo. Nella prima parte del pomeriggio Mercoledì 29 aprile, al teatro Sociale di Pinerolo, le persone possano sperare per il futuro, ci si sposterà al centro commerciale ”Le due Valli” si proporrà uno spettacolo sul tema della legalità se il tuo futuro prevede solo il servi- con un banchetto di sensibilizzazione e spettaco- tratto dal libro autobiografico di Luigi Leonardi zio militare forzato. In più il paese ha lo di giocoleria. Dalle 18 apericena in blu all’“Ora La paura non perdona, che verrà presentato alle 18 bisogno di tanti sforzi perché piove poco Giusta” a Pinerolo, dove sarà presentata ufficial- della stessa giornata alla libreria Volare, con la pre- e c’è poca acqua e questo rende tutto mente la “tovaglietta comunicativa” realizzata con senza dell’autore. più difficile, ma ai signori della guerra non importa della gente e non importa quando ha iniziato a morire di fame perché tutti i soldi sono spesi per la guer- ra. Hanno rovinato un paese, hanno rovinato un’intera popolazione e lasciato che le persone vedessero solo violenza. Invece un mondo di pace è possibile e io spero possibile anche in Somalia dove adesso c’è un governo che prova a mette- re tutti d’accordo, ma è difficile insegna- re a chi non lo sa che si può vivere anche in pace, perché non l’ha mai vista. ALTROVE QUI La rubrica curata dal Servizio Migranti della Diaconia Valdese l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 11
TERRITORIO Palazzo del ghiaccio di Torre Pellice: la gestione comunale punta su un utilizzo continuativo e variegato della struttura che però presenta ancora alcuni problemi sia a livello strutturale (nonostante i lavori) sia a livello burocratico ABITARE I SECOLI Non solo hockey Come abbiamo affrontato il Coronavirus Piercarlo Pazè L o scomposto attacco mediatico di alcuni tradizionalisti al vescovo di Pinerolo accusato di avere, nel corso di una liturgia ecumenica (la “Messa dei popoli”), invitato i presenti a recitare il Credo in silenzio e così di avere messo il bavaglio alla professione di fede, tocca un punto non solo interno alla Chiesa cattolica romana. Il Credo, con il Padre nostro, è stato sempre, ed è ancora, preghiera comune di cattolici e valdesi. Due soli esempi. Il 16 novembre 1487 Maddalena Lantel- Short track al Cotta Morandini A me, di Pragelato, rivelava all’inquisitore Piervaldo Rostan noscere la valle... al mese sul piano energetico. Ma l’insegnamento dei barba che i valdesi vremmo voluto, con que- Gli impianti del ghiaccio, rea- vanno aggiunti i costi per la puli- non dovevano dire l’Ave Maria (perché sto spazio, presentarvi i lizzati o molto rinnovati nei primi zia della pista (che avviene più volte non è una preghiera ma un saluto) Giochi della gioventù in- anni 2000 in vista delle Olimpiadi al giorno), la manutenzione tecnica ma solo il Padre nostro e il Credo. Sono vernali in programma nel del 2006, purtroppo hanno tutti del complesso sportivo. Ovvio che i le stesse due orazioni che il 29 marzo Torinese nella settimana del 19 e 21 evidenziato problematiche struttu- 265mila euro di contributo annuale 1558 il pastore Goffredo Varaglia recitò a marzo. Discipline invernali nelle rali; il prossimo anno il PalaTazzoli regionale siano vitali. valli olimpiche, hockey e cerimonia di Torino rischia di restare chiuso Quest’anno la pista, a meno Torino in piazza Castello, prima di essere di chiusura al palaghiaccio di Torre un anno per lavori urgenti alla pi- che qualche squadra raggiunga le strangolato dal boia, secondo quanto Pellice. Poi il Coronavirus ha sugge- sta. A Torre Pellice si son fatti lavori fasi finali dei rispettivi campiona- sappiamo da chi assisteva alla sua esecu- rito di annullare l’evento, spostan- importanti ma non ancora chiusi... ti, chiuderà il 5 aprile per riaprire zione: «inginocchiatosi, recitò l’oratione dolo a fine anno. Ne riparleremo. «Il cantiere aperto dalla Scr (So- probabilmente il 29 giugno. Nel del Signore e gli articoli della fede in Ma la pista di Torre Pellice, da un cietà di committenza regionale) frattempo il palaghiaccio ospiterà volgare italiano». paio di anni a questa parte, sta dav- valeva 2,9 milioni di euro; tra gli per due giorni in primavera la ma- La storia dice che il Credo era entrato vero diventando un riferimento per interventi l’eliminazione delle per- nifestazione “Mineralluserna” che nella liturgia, pronunciato dal celebran- gli sport del ghiaccio; e non solo a dite dal tetto, problema ancora non si sposta appunto a Torre Pellice. te durante la Messa in una lingua come livello piemontese. completamente risolto. E poi c’era «Con l’apertura del palaghiaccio «Ogni mese emettiamo fatture l’installazione di pannelli fotovol- – chiosa il sindaco Cogno – cre- il latino compresa solo dai dotti. Ma il per le ore ghiaccio a ben 13 società» taici, la rimessa a nuovo di molti diamo di riuscire a offrire ulteriori Credo era anche, e soprattutto, preghiera commenta soddisfatto il sindaco spazi interni, le caldaie, il sistema occasioni di aggregazioni (il ve- che i cristiani fin da piccoli apprendeva- Marco Cogno. Dunque non solo degli scarichi. A oggi il cantiere non nerdì sera c’è davvero tanta gen- no a memoria in volgare (occitano nelle hockey su ghiaccio, ma anche pat- è ancora chiuso, manca la parte bu- te!) ma anche opportunità di la- vallate, italiano nelle pianure) e quoti- tinaggio artistico e velocità. rocratica relativa ai pannelli, che di voro, non solo a chi è impegnato dianamente recitavano – insieme con il Torneranno, anche questa estate, conseguenza non sono ancora in nell’impianto, ma anche al sistema Padre nostro – per confermare la propria i giovani atleti della scuola di pat- funzione...» commenta il sindaco. dell’accoglienza turistica». professione di fede. tinaggio artistico guidata dall’o- Una situazione difficile da capire; In questa luce va ascoltato e condiviso limpionica Barbara Fusar Poli, il anche perché i pannelli, almeno in pattinaggio di velocità, che ha “co- parte, dovrebbero contribuire a ri- l’invito a pregare il Credo nella dimensio- lonizzato” il Cotta Morandini, ha durre i costi energetici di gestione. ne personale, in silenzio: «col desiderio confermato i suoi stage garanten- «La gestione di un palaghiaccio del cuore e nel senso espresso dalle paro- do anche quattro eventi pubblici è insostenibile per una piccola real- le per migliorare la tua vita», diceva Lu- nel corso dell’anno. «Sono tutti tà comunale – segnala Cogno –; ed tero a proposito del Padre nostro. Qualche soddisfatti dell’accoglienza e della è per questo che contiamo sempre volta andando oltre l’ascolto meccanico buona qualità del ghiaccio – pre- sul contributo regionale, conferma- dei ripetitivi formulari delle liturgie. cisa il sindaco –; per la valle sono to, è notizia di questi giorni, anche anche presenze importanti sul pia- per la prossima stagione». ABITARE I SECOLI no turistico». Ovvio, perché oltre Ma è evidente che il pur buon Pagine di storia nelle valli valdesi e nel Pinerolese ai ragazzi che comunque pagano il andamento dell’utilizzo della pi- loro soggiorno (e si parla nel totale sta e del bar non può sostenere le *Piercarlo Pazé magistrato, è fra gli organizzatori di una ricaduta di alcune decine di spese. Tenere aperto un impianto dei Convegni storici estivi presso il lago migliaia di euro fra pernottamenti come il Cotta Morandini, specie del Laux in alta val Chisone e ristorazione), spesso nei week end d’estate, è davvero impegnativo; si arrivano anche le famiglie per co- parla di una media di 20mila euro l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 12
CULTURA Ripercorre i passi degli esuli valdesi nel 1689 la riedizione della guida dedicata a chi ha voglia di cimentarsi con il Glorioso Rimpatrio: notizie pratiche ma anche spazio alla storia Il Glorioso Rimpatrio: fallo anche tu! Una guida ci invita a ripercorrere il viaggio intrapreso dai valdesi nel 1689 dal lago di Ginevra alla val Pellice per tornare a casa dopo l’esilio « I Gian Mario Gillio quali trovare le indicazioni esatte per poter dor- n otto secoli di storia, salire in montagna mire, mangiare e quali tappe (ri)percorrere gra- ha voluto dire, per i valdesi, ora fuggire zie alle cartografie dettagliate e alle informazioni dalle persecuzioni, ora combattere sino utili sulla storia dei valdesi dal 1170 in poi, passan- all’ultimo sangue per la propria liber- do dalla Riforma innescata da Martin Lutero con tà. Oggi molte cose sono cambiate e andar per l’affissione delle 95 tesi a Wittenberg nel 1517, per monti – per i valdesi e per noi tutti, cittadini del arrivare alla Torre di Luserna, oggi Torre Pellice, XXI secolo – ha tutt’altro significato. Non che le la “Ginevra italiana” come scriveva Edmondo De battaglie di questa piccola chiesa siano finite: la Amicis, sino ai giorni nostri. secolarizzazione è senza dubbio una “bestia” ben Il passo lento del camminatore è come il dito più insidiosa di un qualsiasi Re Sole, per usare di un bimbo che impara a leggere e segue ogni un termine apocalittico così caro ai valdesi del riga con l’indice della mano, che poco a poco Seicento. Possiamo solo augurarci che il nostro riconosce i segni, impara ad articolare i suoni, percorso escursionistico, più lento e pacifico di poi le parole, infine il senso: «Ci sono molte quello del Glorioso Rimpatrio, aiuti a capire quel motivazioni per incamminarsi su un percorso fervore e quella spiritualità, per noi oggi così lon- di montagna – affermano gli autori –. Nessu- tani», scrivono Riccardo Carnovalini e Roberta na delle nostre motivazioni, però, sarebbe sta- Ferraris nel libro/guida Il glorioso rimpatrio – 20 ta non solo condivisa, bensì compresa, da quei giorni a piedi tra Francia e Piemonte ripercorren- mille ardimentosi che il 17 agosto del 1689 s’in- do le tappe del ritorno dei valdesi dall’esilio, edito camminarono dalla sponda orientale del Lago da Terre di Mezzo editore, uscito per la collana di Ginevra con la speranza di tornare alle valli “Percorsi”. In pratica, 330 chilometri di cammino piemontesi, dove erano nati e da cui erano sta- in alta montagna raccontati con 176 pagine nelle ti esiliati nel 1687». Quando la motosega diventa uno strumento per creare opere d’arte tharellus cibarius, ndr). Un anno dopo mi invitarono di nuovo a Sampeyre: feci una lumaca, poi dei funghi. Gli oggetti che avevo realizzato li vendetti tutti». Seguirono altre fiere, sempre con un ottimo successo. «Nel frattempo avevo smesso di fare il margaro, ma per i primi anni la scultura sul legno continuava a essere un hobby; infatti ho lavorato in azien- de agricole della zona come potatore, ho coltivato prima piccoli frutti e poi castagni». L’attività di scultore con le motoseghe non sfugge ai commercianti del settore e arrivano addirittura delle “sponsorizzazioni”. Le ditte offrono ma- teriale tecnico. E l’orizzonte si amplia. Geograficamente (inviti anche dalla Germania e da ogni parte d’Italia) e, sul piano delle opere: «Posso dire di aver realizzato ogni genere di oggetto, animali soprattutto, che sono da sempre la mia passione, ma anche – aggiunge Viglianco – arredi per il giardino, dalle panche ai tavoli ai gazebi». Ormai la scultura con motosega è diventato il lavoro principale (restano comunque le coltivazioni dei mirtilli e dei castagni). «In settimana lavoro a U Piervaldo Rostan casa, sulla base di ordinativi che mi arrivano in fiera ma anche direttamente. n tronco, qualche ora di lavoro con motoseghe di varie misure; ma Poi faccio dei corsi di uso della motosega (a breve a Macerata)». soprattutto tanta abilità, capacità di valorizzare le giuste venature Tutto il lavoro viene eseguito con la motosega? E quante ne ha? «Alcuni del legno. È l’arte di realizzare statue, oggetti, personaggi, animali colleghi lavorano solo con la motosega; io ne uso sette modelli, ma rifinisco modellando, appunto con delle motoseghe, un pezzo di legno. Un’at- le opere con sgorbia, coltelli, frese. E da qualche tempo ho inserito anche l’uso tività che ha molti appassionati in Nord America (Canada in particolare, dove degli impregnanti e dei colori». è nata negli anni ’50), ma anche in Europa e in Italia. Va bene qualunque tipo di legno? «Talvolta i clienti mi propongono di usa- Nelle nostre valli più di un artista mostra grande manualità in questo cam- re legno fornito da loro ma non tutti i legni vanno bene allo stesso modo; po. Daniele Viglianco è uno di questi: lusernese, con radici che si allungano l’ideale è il cedro (e io ne ho sempre a disposizione) ma va bene anche il pino fino a Prali, terra di grandi trasformatori di legno. La presenza di Daniele marittimo. Per non avere spaccature successive è utile avere legno verde, ta- nelle fiere, in eventi pubblici, è costante. Eppure la sua avventura inizia solo gliato in periodi specifici dell’anno». sei anni fa... Un mestiere dunque che dà soddisfazioni e popolarità; quasi un girovago... «D’estate facevo il margaro in val Varaita; un amico che conosceva la mia «Beh sì – ammicca Viglianco –; quest’autunno siamo andati più volte in passione per il legno, un giorno mi propose di partecipare alla fiera di Sam- provincia di Caserta, a Roccamonfina, dove siamo stati accolti in modo ec- peyre, di realizzare qualcosa in legno scolpendolo con la motosega. La mia cezionale. Per tutto il mese di giugno sono stato invitato a una serie di eventi prima opera fu una garitula (fungo giallo molto appetitoso denominato can- in Val d’Aosta». l’Eco delle Valli Valdesi / pagina 13
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