Curare anche l'anima Giornata mondiale del malato
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
IP Mensile della Diocesi di Bolzano-Bressanone Anno 56, Numero 2 – Febbraio 2020 Giornata mondiale del malato Curare anche l’anima San Valentino Mayr-Nusser Il ricordo da festeggiare 75 anni dopo di Crepaz Dieci cartoline L’anniversario Tra le lettere per innamorati e la reliquia di don Guido
primo piano Diamo sollievo e accoglienza Da 28 anni l’11 febbraio si celebra la Giornata del malato: quest’anno il tema è “Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro” (Mt 11, 28). Cinque atteggiamenti e una proposta. di Paola Vismara N el suo Messaggio per la Giornata mondiale del malato 2020, Papa Francesco ci aiuta a riscoprire la profon- zione-allontana- mento-rifiuto che c a rat ter i z z a no da attenzione che Gesù ha nei confron- questi primi ven- ti della Persona e dell’Umanità malata. ti anni del Terzo Vorrei attirare l’attenzione dei lettori millennio. sulle righe finali del primo paragrafo, che ripropongono quei concetti-cardine Accoglienza “tota- a lui molto cari. Infatti, quando ancora le”: l’espressione era semplicemente il giovanissimo ‘Jor- “tutto l’uomo-o- ge’, ha sperimentato in prima persona gni uomo” di la gracilità, la fragilità e il timore della Papa Francesco morte prematura per malattia. “Gesù fa eco alle parole guarda l’umanità ferita. Egli ha occhi di San Paolo VI che vedono, che si accorgono, perché nell’Enciclica “Po- guardano in profondità, non corrono pulorum progres- indifferenti, ma si fermano e accolgono sio” (1967): “lo tutto l’uomo, ogni uomo nella sua condi- sviluppo di tutto zione di salute, senza scartare nessuno, l’uomo e di tutti invitando ciascuno ad entrare nella sua gli uomini” vita per fare esperienza di tenerezza.” Tenerezza: che per Umanità ferita: ricordiamo l’immagine Papa Francesco della Chiesa come “ospedale da cam- non è solo una po”? È la Chiesa sognata da Francesco parola o un con- nell’enciclica “La Gioia del Vangelo” cetto, ma è “gesto” (Evangelii gaudiium). Ma è anche l’u- creativo e gratui- manità “popolo di Dio” vittima delle to, è “rivoluzione” Giotto, Ultima Cena Cappella degli Scrovegni, Padova angherie del Faraone in Egitto: “ho visto e “teologia” che su gentile concessione del Comune di Padova - Assessorato alla Cultura GMM20_Manifesto48x68.indd 1 22/10/19 13:26 l’afflizione del mio popolo che è in Egit- oltrepassano le Il motivo scelto per la Giornata mondiale del malato 2020 to e ho udito il grido che gli strappano i diverse lingue e suoi oppressori” culture, rendendo Dio così profondamente umano, come 4. Gusto: quando mangiamo un piatto Guardare in profondità: è lo sguardo di Gesù lo ha incarnato. E poiché Papa di riso inteso come un unicum, in realtà Dio che “vede nel segreto”, che vede oltre Francesco ha riproposto già da qualche mangiamo ogni singolo chicco di riso!... le apparenze che ingannano, che rove- anno la “preghiera delle 5 dita”, perché potremmo dunque dire: “tutto il riso” scia le misure e sceglie l’1 contro il 100 non memorizziamo questi cinque atteg- / “ogni (chicco di) riso”, accogliendo in (pecore), lo spicciolo contro la moneta giamenti attraverso i 5 sensi? Proviamo- noi il tutto e la singola parte: accoglien- sonante; il figlio ribelle, insolente e sper- ci: za totale. peratore dissoluto, contro il figlio ‘mo- 5. Tatto: esprimiamo tenerezza toc- dello’ad occhi altrui; rovesciatore dei po- 1. Vista: guardare in profondità con cando, accarezzando, restando vicini, tenti che innalza gli umili; intenditore occhi che solo Dio può darci! abbracciando, circondando d’affetto e rivoluzionario che sceglie “ciò che nel 2. Udito: umanità ferita perché chi è di amore chi ne ha bisogno! Abbiamo mondo è debole per confondere i forti” ferito grida, urla! E Dio dice a Mosé: Ho mani, abbiamo pelle per trasmettere e ciò che non vale nulla per azzerare chi visto, ho visto l’afflizione del mio popolo sensazioni positive, quel calore umano crede di avere molto valore… che è in Egitto e ho udito il grido che gli di cui tutti noi – anche i caratteri in ap- strappano i suoi oppressori parenza più freddi – abbiamo estrema- No all’indifferenza, no allo scarto: il rifiu- 3. Olfatto: pensiamo ai rifiuti male- mente bisogno. to netto della “cultura dello scarto” che odoranti, ai gas provocati dagli incen- è alla radice dell’Olocausto del ‘900 e di della spazzatura e rifiuti tossici! No Paola Vismara è referente diocesana del settore pastorale della salute e del lutto delle molteplici forme di emargina- all’indifferenza, no allo scarto 2 Il Segno, numero 2 – Febbraio 2020
primo piano Curare anche l’anima La Giornata mondiale del malato mette in primo piano anche gli assistenti spirituali, tra cui diversi operatori laici, che negli ospedali altoatesini accompagnano i pazienti e i loro familiari. Un assistente racconta. di Piero Gobbo P er noi assistenti spirituali in ospedale l’11 febbraio, Giornata mondiale del malato (GMM), rappresenta uno degli anche qui sia in italiano che in tedesco. È un piccolo segno ma di grande effetto e valore. In questa giornata esponiamo in questa giornata nei confronti di co- loro che vivono a contatto con la malat- tia e le relative cure. La liturgia è anche appuntamenti più importanti dell’anno. nelle cappelle dell’ospedale alcune copie occasione di incontro con volontarie e Ci è offerta la possibilità di comunicare del Messaggio del Santo Padre per l’occa- volontari che operano a servizio dei pa- più del solito la tenerezza che il Signore, sione, in modo che chi entra per pregare zienti in qualità di sentinelle notturne attraverso la Sua Chiesa, dedica a coloro possa anche soffermarsi sulle preziose (donano notti di veglia al capezzale del che sperimentano la fragilità e la preca- tematiche evidenziate. paziente), ministri straordinari dell’eu- rietà di una situazione in cui sofferenza carestia e accompagnatori dei malati e dolore hanno fatto il proprio ingresso Liturgia con i volontari alle messe festive. in maniera più o meno profonda. In un Un capitolo importante riveste, com’è contesto di fragilità è fondamentale ap- ovvio, la liturgia; l’Ufficio nazionale Il mandato a tre “nuovi” procciarsi prima di tutto coi pazienti, i per la pastorale della salute predispone È doveroso infine sottolineare l’impe- loro familiari ma eventualmente anche annualmente una Liturgia della Paro- gno del Vescovo, che nella GMM abbi- con il personale che si trova ad operare la in tutte le sue parti. Nel Vangelo si na la propria visita in uno degli ospeda- in ospedale alle prese con situazioni de- ascolta la pericope dalla quale è stata li altoatesini ad un evento particolare: licate e difficili, facendo ricorso ad ausilî tratta la citazione che riassume lo spi- quest’anno la sede prescelta è San Can- adeguati, quali l’empatia, la gentilezza, rito-guida della Giornata. Il momento dido, dove sarà appunto celebrato il l’ascolto attivo, la disponibilità e, a secon- di riflessione riporta sempre un inter- mandato ufficiale di tre assistenti spi- da dei casi, un tantino di allegria. vento del Santo Padre. Notevole spazio rituali in ospedale che hanno concluso è riservato alla Preghiera dei fedeli, con la loro formazione in pastorale clinica, Una Giornata speciale particolare attenzione ai temi cari alla adempiendo così gli obblighi previsti Valorizziamo la GMM esponendo nei pastorale della salute. Prima della con- per ricoprire questo prezioso incarico. vari reparti piccoli poster ritraenti l’im- clusione, tutti recitano la Preghiera che magine scelta dall’Ufficio nazionale si trova sulle cartoline distribuite ai pa- Piero Gobbo è assistente spirituale all’Ospedale di Bolzano per la pastorale della salute della CEI zienti, esaltando l’attenzione riservata (quest’anno si tratta di un particolare dell’Ultima Cena, affrescata da Giotto nella Cappella degli Scrovegni di Pado- va) con la citazione di un versetto, gene- ralmente tratto dal Vangelo. Nella nostra Diocesi trilingue i testi sono tradotti an- che in tedesco e ladino, contribuendo ad alimentare un clima di comunità cui sa- rebbe bello tutti aspirassero. Poi portia- mo nelle camere dei degenti delle piccole cartoline sulle quali figura detta imma- Il team dell’assistenza spirituale all’ospedale di Bolzano: da sinistra, Renate Torggler (coordinatrice), gine sul fronte e sul retro la Preghiera P. Giorgio Parecattil, Christine Tomasini, P. George Padavettumkalayil, Gertraud Dorfmann, Piero formulata per ciascun anno dalla CEI, Gobbo, Maria Hofer, Markus Schweigkofler, Judith Terzer (vicecoordinatrice) Cos’è, cosa fa sanitaria. Come recita la presenta- tuale ha un orientamento cristia- zione della categoria professionale, no-cattolico, è aperta all’incontro L’assistenza spirituale è un servi- “l’assistenza spirituale contribuisce al con tutti indipendentemente dal- zio dell’Azienda sanitaria dell’Alto processo di guarigione. Cerchiamo le fedi e visioni del mondo. Sono Adige svolto da donne e uomini di essere presenti, di ascoltare e com- una ventina gli assistenti spirituali formati sul piano pastorale e scel- prendere le domande e i bisogni, di – tra religiosi e laici – attivi negli ti dalla Diocesi. Il servizio si rivol- dare sostegno, aiuto e consolazione ospedali di Bolzano, Merano, Bres- ge a pazienti, familiari, persone anche dal punto di vista religioso-spi- sanone, Brunico, San Candido, Vi- vicine e dipendenti dell’Azienda rituale.” Anche se l’assistenza spiri- piteno e Silandro. Il Segno, numero 2 – Febbraio 2020 3
chiesa&società 10 cartoline per innamorati La Festa di San Valentino da celebrare in parrocchia con le coppie: per loro una traccia di liturgia specifica e le 10 cartoline a tema dedicate agli innamorati. V enerdì 14 febbraio, festa di san Va- lentino e degli innamorati, la Diocesi dedica al tema dell’amore due iniziative Amoris Laetitia, in cui il giorno di San Valentino viene definito un prezioso stru- mento per la pastorale. “Le cartoline sono specifiche che già l’anno scorso hanno messe a disposizione delle parrocchie – riscosso molto successo. L’Ufficio matri- ricorda la direttrice dell’Ufficio diocesa- monio e famiglia e la commissione fami- no, Johanna Brunner – e possono essere mino che “non finisce quando vi siete glia invitano le parrocchie ad organizzare distribuite durante la celebrazione per le conquistati l’un l’altro. Anzi, è proprio al- un momento di preghiera o condivisione, coppie ma anche negli incontri di prepa- lora che inizia!“ E Francesco ha più volte ad esempio una liturgia di benedizione razione e accompagnamento al matrimo- ricordato anche le regole di questo cam- degli innamorati, in cui ribadire i concet- nio, nei colloqui o in altre occasioni.“ Le mino assieme, che si possono riassumere ti fondanti della responsabilità reciproca, cartoline sono raccolte in pacchetti conte- in tre parole: “permesso, grazie, scusa”. Ai della ricerca del bene comune, dello stare nenti ciascuno i 10 diversi motivi e dispo- giovani innamorati, alle coppie di fidan- assieme nei momenti di gioia e nelle diffi- nibili all’Ufficio matrimonio e famiglia zati il Papa rivolge un pensiero anche sul coltà. Per l’animazione di questa speciale a Bolzano (contributo di 50 centesimi a passo successivo, il matromonio: “Un ma- liturgia l’ufficio diocesano offre apposito pacchetto), tel. 0471 306283, mail familie. trimonio non è riuscito solo se dura, ma è materiale (www.bz-bx.it). famiglia@bz-bx.net importante la sua qualità: stare insieme e sapersi amare per sempre è la sfida degli Un pensiero particolare Come vivere insieme sposi cristiani. Il matrimonio si costrui- Tornano anche nel 2020 le 10 cartoline Alle coppie papa Francesco ricorda che sce come una casa e la casa si costruisce postali con altrettante immagini e con “vivere insieme è un’arte, un cammino assieme, non da soli“, così papa Francesco le citazioni di papa Francesco tratte da paziente, bello e affascinante”. Un cam- per la festa di San Valentino. 4 Il Segno, numero 2 – Febbraio 2020
letture Chiesa e finanze “ Il denaro deve servire e non gover- nare“, avverte papa Francesco. Come istituzione, però, anche la Chiesa dipen- vista delle rispettive discipline. “Caro denaro, turpe mammona“ è il signifi- cativo titolo del recente Annuario, con de dal denaro e proprio per questo è ri- circa 200 pagine di contributi. Si segna- petutamente messa alla prova. Nell’An- lano in lingua italiana quelli di mons. nuario teologico Bressanone 2019 Giulio Viviani (docente di liturgia allo i professori dello Studio teologico ac- STAT di Trento) sulla raccolta di ele- cademico e degli istituti gemellati di mosine durante la messa e di Lorenzo Trento e Innsbruck approfondiscono il Zani (docente emerito di Sacra scrittu- rapporto Chiesa-finanze dal punto di ra allo STAT) sul corretto uso dei beni. L’arcivescovo e i martiri di Albania I l gemellaggio fra Kolping Alto Adi- ge e Kolping Albania fa conoscere anche la realtá della Chiesa albanese. bania comunista“ (2019) il padre francescano pugliese Leonardo Di Pinto narra la vicenda umana e spi- Domenica 9 febbraio monsignor rituale dei 38 martiri beatificati il 5 Angelo Massafra, arcivescovo me- novembre 2016 nella Cattedrale di tropolita di Scutari-Pult, la maggiore Scutari: vescovi, sacerdoti diocesani, Diocesi cattolica d’Albania, è ospite religiosi e laici vittime della crudele del Kolping a Bolzano per presentare persecuzione che fece dell’Albania il il libro sui martiri beatificati nel 2016 primo Stato ateo al mondo. L’autore da Papa Francesco. L’appuntamen- del libro ha ricostruito le loro figure to con l’arcivescovo è alle 16 nella e le loro storie. Il volume è corredato casa Kolping, presente anche Leo- dalla recensione di Andrea Riccardi nora Zefi, Presidente dell’Associazione e da brevi biografie dei personaggi Culturale Donne albanesi in Trentino storici più ricorrenti nel libro, utili “Teuta“. per collocare gli eventi e conoscere Nel libro “Mons. Vinçenc Prennushi una Chiesa e una regione così vicine e Compagni. I beati Martiri dell’Al- all’Italia. “Giulia e il lupo“ a Bolzano Sarà Bolzano ad ospitare la presentazio- diventata suo- ne della versione tedesca del libro “Giu- ra, la donna lia e il lupo“, che nel 2016 ha raccontato trova la forza la storia di un abuso sessuale nella Chie- di raccontare sa, primo caso italiano messo nero su a Luisa Bove. bianco. L’appuntamento è per martedì Come detto, è 3 marzo alle 19.30 nel Centro pa- stato il primo storale. Nell’incontro pubblico ci sarà racconto di anche l’autrice del libro, la giornalista questo tipo in milanese Luisa Bove. Giulia è il nome di Italia. Dopo il saluto del vicario generale per la prevenzione di abusi sui minori fantasia della ragazza di 15 anni di Mila- Eugen Runggaldier e della casa editrice e altre forme di violenza. La prefazione no vittima del lupo, un sacerdote che era Tyrolia, spazio al dialogo tra l’autrice Lu- del libro è firmata da padre Hans Zol- la sua guida spirituale. È una vicenda isa Bove e Gottfried Ugolini, responsa- lner, gesuita e membro della Pontificia che solo più di trent’anni dopo, quando è bile del Servizio specialistico diocesano Commissione per la tutela dei minori. Il Segno, numero 2 – Febbraio 2020 5
dentro la notizia C’è comunità e comunità Josef Mayr-Nusser a 75 anni dalla morte: il suo senso di comunità contrapposto all’individualismo resta sempre attualissimo. Una riflessione nell’anniversario, che sarà celebrato con varie iniziative. di Paolo Valente C ’è comunità e comunità. L’una per il bene dell’uomo, l’altra che ridu- ce l’uomo a schiavo dell’ideologia o del potere. Ne era ben consapevole Jo- sef Mayr-Nusser di cui il 24 febbraio ricorrono i 75 anni della morte. In un suo intervento degli anni Tren- ta del Novecento il giovane presidente dell’Azione cattolica scriveva queste parole: “Come reazione all’individua- lismo esasperato dei decenni passati oggi si fa strada una forte tendenza alla comunità. Da tutte le parti e dai settori più diversi risuona il richiamo alla collaborazione tra tutti coloro che formano una comunità di destino per via del sangue, della lingua, del suolo e delle tradizioni. Che cosa non si dice oggi su razza, carattere e comunità et- nica! ”. Vera e falsa comunità Continuava così: “Anche noi amiamo il nostro popolo, lo dobbiamo amare Il figlio Albert Mayr-Nusser davanti all’immagine del padre Josef nel duomo di Bolzano come cristiani e per il nostro movi- mento la cura della tipicità etnica è vogliono capire che la vera comunità è che sia dall’individualismo che dalla un sacro dovere. Ma ciò che oggi ci possibile solo dove i membri della stes- massificazione. La comunità intesa tocca sentire su popolo, razza, matri- sa sono anche disposti ad anteporre gli in senso etnico è strettamente impa- monio e famiglia è in totale contrad- interessi della comunità ai propri, in rentata col razzismo. Ne parla Josef in dizione rispetto all’insegnamento della altre parole sono disposti a sacrificarsi un coraggioso discorso del 15 luglio nostra santa Chiesa”. A questo punto per gli altri. Per questo però c’è bisogno 1938, mentre ovunque in Italia veni- Mayr-Nusser spiegava la distinzione di forza e questa forza non è data agli va pubblicato il cosiddetto “Manifesto tra vera e falsa comunità: “Spesso chi uomini per natura”. della razza”. “Oggi – disse quel giorno attacca con più violenza la Chiesa, – tutti parlano della comunità etnica rimproverandole di ostacolare la cre- Dignità delle persone alla quale tutto il resto dovrebbe esse- azione di una vera comunità etnica, La comunità dunque, in particolar re subordinato. Valori come ‘sangue e sono proprio quelli che sono interes- modo la comunità cristiana, è il luogo suolo’ che, indubbiamente, nei limiti sati alla comunità etnica solo fintan- del dono reciproco. La comunità non loro imposti dal Creatore, hanno una to che essa possa servire ai propri fini è un fine, ma uno strumento che dà grande importanza, vengono oggi as- personali. Questi non capiscono o non dignità alle persone al di là delle logi- solutizzati e la vita culturale di interi Docufilm su Josef Mayr-Nusser “Josef Mayr-Nusser. Testimo- Massimo Tarducci sulla storia del be- per la Pace e dalla Caritas diocesa- nianza di fede e di coraggio ci- ato bolzanino. Il videoreportage sotto- na giovedì 27 febbraio alle ore vile”. È il titolo di un film docu- linea soprattutto l’attualità della testi- 18 presso la Sala di rappresentanza mentario realizzato dal regista monianza e sarà presentato dal Centro del Comune di Bolzano. 6 Il Segno, numero 2 – Febbraio 2020
dentro la notizia popoli viene costruita su fondamenta cattolico”. Quale prospettiva dunque? insicure, come lo è tuttora la questione “Oggi le speranze dei pastori spirituali razziale. Il singolo ha valore esclusi- del nostro popolo si fondano sui piccoli vamente in quanto membro del corpo gruppi di giovani pronti all’impegno. etnico”. Quante cose si sono dovute rompere, perché ritrovassimo l’umiltà per rico- Giovani pronti all’impegno minciare dalle cose piccole e modeste, Rispetto al recupero anche a livello finché abbiamo capito che non è que- ecclesiale della necessaria dimen- stione di tessere e di distintivi, ma solo sione comunitaria, ecco cosa scrisse di lasciarsi riempire dello spirito so- Josef Mayr-Nusser: “Il tempo delle vrannaturale”. organizzazioni religiose di massa è fi- È inutile sottolineare l’attualità delle l’autentica, ma fragile, dimensione co- nito. È passata l’epoca delle brillanti dichiarazioni di Josef Mayr-Nusser. munitaria è insidiata da populismi e parate con tanto di musica e bandiere Anche noi viviamo in un’epoca nel- sovranismi. al vento! Abbiamo dovuto ripensare la quale l’individualismo esasperato molto e molto cambiare, soprattutto la fa da padrone, in cui riemergono Paolo Valente, giornalista e storico, è direttore della Caritas diocesana nei classici Paesi dell’associazionismo nazionalismi e razzismi e nel quale Reliquia in duomo a Treviso Il beato Josef Mayr-Nusser avrà un posto di rilievo nel Duomo di Tre- viso. Lo ha annunciato il vescovo Michele Tomasi alla cerimonia per la Giornata della Memoria orga- nizzata a fine gennaio nella sede della Provincia a Treviso. Una re- liquia del beato di Bolzano, come si ricorderà, era stata consegnata al vescovo Tomasi nella cerimonia della sua ordinazione lo scorso 14 settembre a Bressanone diretta- Il dono della reliquia di Muser a Tomasi nella cerimonia di ordinazione episcopale a Bressanone mente dal vescovo Ivo Muser, affin- ché la portasse in dono alla diocesi Josef Mayr-Nusser: l’uomo che disse Mayr-Nusser, che è anche un moni- trevigiana. Un legame rafforzato, no a Hitler” portato in scena davanti to “a tenere la schiena dritta“, come tanto che nella città della Marca a centinaia di studenti dal gruppo di ha detto il vescovo Tomasi annun- la Giornata della Memoria è stata teatro-musica New Eos di Bolzano. ciando appunto che la reliquia sarà celebrata proprio con lo spettacolo La reliquia donata dalla Chiesa altoa- collocata nel duomo di Treviso. La “Io non giuro. La testimonianza di tesina è un frammento di vetrebra di cerimonia avverrà entro l’anno. Per la vita consacrata Domenica 2 febbraio anche la diocesi sabeth Rifeser, suora terziaria. Nell’in- di Bolzano-Bressanone ha celebrato la contro è stata ribadita l’importanza Giornata della vita consacrata con un per tutta la Chiesa della vita consacrata appuntamento particolare, promosso e della richiesta di nuove vocazioni di da suor Mirjam Volgger, superiora pro- consacrati e consacrate anche per la no- vinciale delle Terziarie francescane che stra diocesi. In questo contesto è stato da un anno è la nuova responsabile dio- ricordato quanto detto da papa France- cesana nel settore della vita consacrata sco più volte: una Chiesa locale senza la e ha creato una vivace rete di contatti. presenza della vita consacrata sarebbe Alle 15 a Bressanone, nella chiesa dei una chiesa orfana, non completa. Nel- Francescani in via Roncato, i religiosi e i la diocesi di Bolzano-Bressanone i reli- fedeli si sono ritrovati per una preghie- giosi presenti sono attualmente 560, di ra e il vespro. Sono stati ricordati anche cui 365 donne suddivise in 16 comunità Sempre molto attiva la rete degli ordini religiosi i 28 religiosi deceduti nel 2019. L’omelia religiose femminili e 195 uomini in 18 in Alto Adige è stata pronunciata da suor Anna Eli- comunità religiose maschili. Il Segno, numero 2 – Febbraio 2020 7
l‘addio A ricordo di don Guido Si è spento all’età di 97 anni don Guido Crepaz, il più anziano sacerdote diocesano. Il ricordo del suo confessore attraverso le lettere che don Guido gli scrisse negli anni. di Giuseppe Rizzi Passeggiate a Maso Corto P enso che quanti hanno conosciuto e stimato il nostro caro don Guido saranno interessati a leggere qualche Il 26 luglio 2015 scrive: “Mi vengono in mente alcune passeggiate solitarie Questo è anche il motivo principale per cui ho rinunciato di proposito alla televi- sione… Il Signore continua a sorprender- brano in cui egi apre uno spiraglio in montagna, in quel di Maso Corto, mi con momenti di grazia, con occasioni sulla sua spiritualità. Presento dun- luoghi sconosciuti, scoperti occasio- particolari. Una è stata la Messa di fine que qualche estratto delle lettere che nalmente da me, di cui conservo il anno con Te Deum, celebrata dal Vesco- mi ha scritto negli ultimi anni, aven- posto, i dettagli. Cosa mi coglie? Una vo. L’ho vissuta con forte commozione, do avuto la grazia (devo proprio usare tentazione di nostalgia? Ma non posso come omaggio dell’arte a Dio… Il Signo- questa parola) di essere suo confessore e non voglio. Piuttosto una sensazio- re mi ha fatto anche un altro regalo! Mi per molti anni. A dir eil vero ho avuto ne di infinito, di un’altra realtà, quella ha fatto capitare fra le mani il libro di non poche esitazioni, perchè è eviden- che ci attende ed è ormai vicina. È una papa Giovanni Paolo II ‘Varcare la soglia te che sono lettere che mai don Guido sensazione strana, ma profonda, for- della speranza‘. Un dono del Signore. avrebbe immaginato che diventassero te, rassicurante di realtà invisibili, che Quanto mi fa bene la lettura di questo di dominio pubblico. Ma, dopo aver non si vedono, non si possono vedere, libro. È un altro passo verso l’incontro chiesto autorevole parere, confido che ma nelle quali siamo già immersi, in finale, nell’attesa della beata speranza.“ almeno qualche citazione don Guido attesa che la rinascita alla nuova, ulti- me la perdonerà, perchè sono sicuro ma, piena vita ci accolga in pienezza. Liturgia delle ore che farà del bene. È frequente il tema Pensieri da capogiro.“ Il 3 marzo 2016 scrive: “Un’altra emo- del suo “prossimo incontro“, come di- zione mi ha colpito (l’ultima per oggi) ceva. Ecco qualche esempio. Il Te Deum di fine anno recitando i vespri. L’antifona del pri- L’11 gennaio 2016 scrive: “Il tempo è un mo salmo recita ‘Alle porte della tua L’attesa e Haydn dono di Dio. Per cui ho spesso scrupoli casa, o Dio, i tuoi fedeli cantano di gio- Il 27 aprile 2015 scrive: “Il Signore di come lo impiego. Ogni mattina nel- ia‘… In quaresima? Il pensiero corre continua a sorprendermi con i suoi la preghiera personale chiedo al Signo- ‘alle porte della tua casa‘. Io l’ho senti- interventi. È straordinario come mi re che mi aiuti a non sciupare il tempo. to come un altro segnale e mi ha fatto sta preparando al grande incontro. Ho la testa molto confusa per le continue esperienze di come il Signore mi è vi- cino. Prevale la consapevolezza quasi costante di una straordinaria presen- za di Dio, che mi stupisce continua- mente. Da qualche tempo in qua mi ri- conosco pienamente nelle parole che si cantano nella Singmesse di Haydn: “Staunen nur kann ich, und staunend mich freuen“ (posso solo stupirmi e rallegrarmi di stupore). Melodie e pa- role che ho sentito da ragazzo quan- do a Trento sentivo di domenica nella chiesa di S. Marco il coro femminile che cantava queste melodie popolari. Ma è appena da quest’anno che mi ri- suonano continuamente quelle paro- le. Sta di fatto che sto vivendo spesso esperienze e sensazioni di crescente gioia. Ho la netta sensazione che il Signore mi stia preparando nei modi più svariati al grande incontro. Sto vi- vendo un‘ “attesa della grande speran- za“ che è molto di più.“ Qui e in alto a pagina 9, due foto di don Guido “pensionato” a Bressanone 8 Il Segno, numero 2 – Febbraio 2020
l’addio cantare di gioia. Esperienze come que- sembra evidente una grazia supple- ste si ripetono molto frequentemente. mentare. Non posso che ringraziare L’emozione va crescendo. Non posso continuamente il Signore per la gra- che ripetere continuamente: Signore duale, continua crescita nell’esperien- grazie, grazie, grazie!“ za di Lui.“ Due punti molto importanti per don Guido erano la liturgia delle ore e la Il sole nel duomo confessione dei fedeli. Il 27 agosto 2016 scrive: “Un altro se- Il 6 aprile 2016 scrive: “La liturgia del- gno, quello del sole nel duomo di Bres- le ore spero proprio di poterla recita- sanone. Al suo sorgere sulla cresta della re sempre, fino alla fine, costi quello Plose illumina come una palla di fuo- che costi (si serviva di una grande co l‘interno del duomo, al punto da far lente di ingrandimento, fin quando scomparire l’interno inondandolo di fu possibile). È troppo bella, ricca, luce intensissima. Il segno è evidente: consolante, sempre nuova, mai ripe- la chiesa diventa simbolo di questa vita titiva. Lo chiedo spesso al Signore: se terrena che passa, la luce intensissima possibile, lasciami quel tanto di vista che illumina tutto da fuori è annuncio che possa leggere la liturgia delle ore. chiaro di quella pienezza di luce che ci nuto e ti ha chiamato. Grazie don Gui- Ci spero tanto (la accompagnava con aspetta oltre la vita di quaggiù. È un se- do. Grazie Signore, per questo nostro la lettura del commento dei salmi gno grandioso, troppo bello, ma vero! confratello che ci hai donato. di Ravasi e di S. Agostino)… Strano: Lo considero un dono speciale del Si- nessuna fatica mi procura lo stare ore gnore, oltre a molti altri, come se mi Don Giuseppe Rizzi è vicario emerito della diocesi in confessionale! Non è possibile! Mi dicesse: Vengo presto!“ Il Signore è ve- Don Guido: un prete, un fratello, un testimone dell’amore di Dio Ordinato sacerdote nel 1947, don accolto nel suo cuore, non ti abban- mente mi mancherà don Guido e Guido Crepaz fu tra l’altro parroco a donava più: sempre attento, e sempre spero che insieme ai nostri anziani Bolzano/Regina Pacis e per 23 presente nella tua vita perso- sacerdoti che ormai sono nella casa anni rettore del Seminario nale e spirituale. Dovunque del Padre, continui a sorriderci e a minore di Bolzano. don Guido ha svolto il suo benedirci perché anche il nostro Il ricordo di un suo ministero di vita presbi- ministero sia capace di seminare allievo. terale ha seminato ab- speranza e gioia in coloro che in- di Pierluigi Tosi bondantemente non tan- contriamo. Parlare di don Gui- to con lunghe prediche, Il Signore lo ha chiamato a sé nel- do Crepaz mi riesce bensì predicando con la la solennità dell’Epifania e per me facile, come se dovessi sua stessa vita. anche questo è un segno partico- parlare di una persona Mi piace pensare a don Gui- lare della tenerezza di Dio nei suoi a me particolarmente cara do e paragonarlo al saggio Si- confronti. Ultimamente don Guido e familiare con cui ho condiviso un meone, che sazio di giorni ha la gioia non vedeva più. Ora proprio nella tratto del mio cammino di vita. Gli di accogliere tra le sue braccia il bam- luce infinita della manifestazione anni del Seminario minore sono bino Gesù e benedice Dio per questo del Signore, ha potuto aprire i suoi stati l’occasione per conoscere e dono. occhi e contemplare per sempre lo apprezzare sempre di più questo Don Guido aveva un motto che sentiva splendore e l’amore del Padre. sacerdote che con la sua pacatezza forte dentro di sé: “GRAZIE”. Sempre Grazie, caro don Guido, e dona al e il suo buon umore ci conquistava ringraziava il Signore per ogni picco- nostro presbiterio un po’ della tua dandoci un valido esempio di vita lo gesto, per ogni cortesia, per ogni amabile e generosa testimonianza sacerdotale. Non mi vergogno a dono, per ogni stretta di mano, per di prete “tutto d’un pezzo”, oggi più dire che la mia vocazione è cresciu- ogni amicizia. Tutta la sua vita è stato che mai ne sentiamo il bisogno. ta grazie anche a lui. Don Guido era un ripetere “GRAZIE” al Signore per Don Pierluigi Tosi è parroco a Laghetti un “don” che una volta che ti aveva essere soprattutto sacerdote. Personal- Il Segno, numero 2 – Febbraio 2020 9
chiesa&società Non è lavoro, è sfruttamento Tratta=prostituzione? La risposta è: no! Non solo! C’è anche la tratta ai fini dello sfruttamento lavorativo. Se ne parla a Bolzano con appuntamenti dal 6 all’8 febbraio. M olti, scandalizzati dal numero sem- pre crescente di minorenni dalla pelle scura presenti sulle strade, sono in- so private di alloggi e bagni degni di que- sto nome, che non possono rispettare le più elementari norme igieniche, che non di denaro in contante, aumento delle ore lavorative rispetto a quelle in contratto, alloggi fatiscenti per i quali una percen- dotti a pensare che il ‘moderno’ mercato hanno diritto a cure sanitarie, né tanto tuale viene decurtata. Per sottolineare delle schiave africane sia l’unico oggetto meno ad un paga regolare ed assicurazio- quanto tratta e sfruttamento lavorativo di attenzione per chi analizza il turpe fe- ni… Il caporalato è una delle piaghe che vadano a braccetto e alimentino i già stra- nomeno della tratta. Ma nell’imperante sembra inguaribile in molte zone agrico- tosferici guadagni di reti internazionali globalizzazione dei mercati di droga-ar- le, ma basterebbe seguire per un intero dei trafficanti, quest’anno il focus del mi-sesso che intrecciandosi si rafforza- giorno chi accudisce gli animali nelle Convegno di Bolzano, in occasione della no, esiste da tempo un altro ambito che aziende di allevamento (suini, bovini, Giornata mondiale contro la tratta 2020, sempre più sale alla ribalta della cronaca ovini, e – mai ci si pensa - anche pesci…) sarà appunto questo argomento. Esperti nera, anche in zone un tempo conside- per rendersi conto che non tutti i diritti a livello nazionale e locale intervengono rante “pulite”: la tratta ai fini di sfrut- sono rispettati. Quanti imbrogli stanno venerdì 7 febbraio (8.45-13) nel Centro tamento lavorativo. dietro ai contratti che sembrano regolari, Pastorale in piazza Duomo 1 a Bolzano Se fossi un’insegnante, lancerei una ricer- ma che in realtà nascondono restituzioni (si veda pezzo a parte). Paola Vismara ca sui giornali locali e nazionali per aiu- tare gli studenti ad evidenziare quanto marciume si nasconde dietro il sacrosan- to diritto sul quale è fondata la nostra Re- pubblica (art.1 della Costituzione): il lavo- ro! Chi è anche solo un poco attento alle notizie dei TG, ai reportage e al giornali- smo d’indagine, non può non ricordare le terribili condizioni in cui vivono migliaia di donne e uomini (non solo immigrati ma spesso anche italiani) che lavorano duramente nelle campagne del Sud Italia per la raccolta dei pomodori, degli agru- mi, dell’uva, degli ortaggi… persone spes- Giornata 2020: le iniziative gretario Ministero Lavoro e Politiche - il coinvolgimento di KVW e Kol- sociali), Andrea Laverde (Rappresen- ping al convegno (nel pomeriggio, Dal 2018, in collaborazione con il tante Alto Commissariato ONU per 14.30-17), mentre il Movimento del- Progetto Alba, il settore Immigrati i Rifugiati (UNHCR), Gianfranco le donne cattoliche (KFB) e il Movi- dell’Ufficio pastorale diocesano cele- Della Valle (Referente Numero verde mento maschile (KMB) invitano a bra la “Giornata mondiale di preghie- nazionale antitratta, Comune di Ve- un’ora di preghiera bilingue (17-18) ra e di riflessione contro la Tratta” nezia), Laura Calafà (Coordinatrice nella Chiesa dei Cappuccini sabato indetta da papa Francesco. Le novità progetto Farm, docente di Diritto del 8 febbraio. di quest’anno sono molte: Lavoro Università di Verona), Cristi- E per aprire una finestra sulla di- - il film “Cafarnao-caos e miracoli” al na Masera (Segretaria generale CGIL lagante forma di sfruttamento già Filmclub (via Streiter-Bolzano) gio- Alto Adige) per i sindacati confede- definita “caporalato 2.0”, sui terri- vedì 6 febbraio, ore 20. Storia di un rali; per il Progetto Alba il direttore bili retroscena del mercato onli- bambino di famiglia poverissima a Alberto dal Negro e Maria Susat (Re- ne (ritmi insostenibili, rischi per Beirut (Libano), il film racchiude le sponsabile area lavoro). Modera Flo- la sicurezza e la salute, relazioni varie forme di sfruttamento: il lavo- riana Gavazzi, giornalista RAI Alto compromesse, famiglie spezzate, ro minorile, le spose-bambine, il la- Adige incidenti mortali): guardate l’ulti- voro sottopagato e senza diritti per - la testimonianza diretta di una giovane mo film di Ken Loach “Sorry, We chi non ha documenti regolari… africana, giunta a Bolzano dopo essere Missed You” e la puntata di “Pre- - i l convegno venerdì 7 febbraio stata vittima di tratta per sfruttamento saDiretta” (Rai3) dal titolo “Vite a con Francesca Puglisi (Sottose- lavorativo domicilio”. 10 Il Segno, numero 2 – Febbraio 2020
chiesa&società Giù le mani dalla bottiglia! Contro la piaga dell’alcolismo giovanile, con tutte le sue conseguenze (anche in Alto Adige): siamo tutti chiamati ad essere educatori, a superare indifferenza e silenzio. di Massimiliano Sposato I l vivere nuove esperienze é tipico dell’etá giovanile. I ragazzi cercano soprattutto la relazione con più gen- ni? Occorre che i comuni propongano contenuti che facciano riflettere. Siamo una provincia nella quale si tende “a Vangelo ti insegna ad amare davvero. Nel centro di Brunico una sera alle 21 ho visto un tredicenne che nascondeva te possibile, legarsi a compagnie non fare di ogni esperienza un bicchiere”. sotto la giacca due bottiglie semivuote per forza con un obbiettivo preciso, E questo é entrato nella mentalitá del- di superalcolici. Da quel momento mi ma solo per il gusto di rompere con lo la gente ed é difficile da sradicare. Per sono detto che occorre agire e subito stress della settimana. questo occorre limitare i danni e edu- se non vogliamo dare il cattivo esem- Al giorno d’oggi il giovane non sembra care quanti più giovani possibile alla pio. Tutti siamo chiamati anche per riconoscere nella scuola un punto di selezione delle amicizie o presunte tali, strada ad educare i giovani: in autobus riferimento per la sua crescita. Lo sono evitando gli amici da sballo. se qualcuno bestemmia o getta i rifiuti più i coetanei e quelle amicizie che a per terra, al bar se un minore chiede volte nascono più dal divertimento Impegno di adulti e famiglie alcool e nelle nostre case. Tutti dobbia- che da un cammino. In tal senso oc- Gli adulti e le famiglie sono chiamate mo attivarci subito. Don Pino Puglisi, corre vigilare sempre di più affinché i a interessarsi di più riguardo alle fre- sacerdote assassinato dalla mafia nel nostri ragazzi non vadano in cerca di quentazioni dei figli. Gli adulti diano 1993 a Palermo, diceva: “Non ho paura esperienze nocive. In Pusteria alta si esempio di fede, perché pochi sono delle parole dei violenti ma del silenzio rivela la piaga dell’alcolismo giovani- i giovani genitori che frequentano la degli onesti”. La frase, ovviamente adat- le (come nel resto d’Italia), fenomeno parrocchia. Un essere umano privo ta per un contesto diverso, puó lo stes- che occorre contrastare con proposte di fede diventa materialista e alle pri- so spronarci a rompere il nostro silen- di incontro attraenti da parte di tutte me difficoltá incominciano i casini e zio e a porci qualche domanda in più. le istituzioni (comune, chiesa e circoli le separazioni. Solo pregando Dio e ricreativi). L’etá del consumo di alcool avvicinandosi all’Eucarestia si cresce Don Massimiliano Sposato è cooperatore a Brunico si abbassa sempre di più e a Brunico e si prende sul serio la vita perché il in alcuni casi si tocca la soglia dei 13 anni. Una societá che “permette” la sbronza pubblicamente non é una so- cietá ricca economicamente ma povera eticamente. Cosa possiamo fare Occorre che gli esercenti dei bar e che i supermercati non consentano facil- mente la distribuzione di super alco- lici, occorre che i baristi neghino l’en- nesimo bicchiere a chi é giá alterato e vuole consumare ancora. Occorre che gli insegnanti non facciano solo la loro parte in classe dando i voti, ma che si- ano educatori anche fuori dalla scuola. Non basta dire: “questo non mi compe- te”. Occorre che molti genitori “assen- ti” prendano coscienza del loro ruolo genitoriale e dialoghino coi figli ogni giorno. Solo il dialogo salva in molti casi i nostri ragazzi da eccessi inutili. Non rare sono le manifestazioni in cui si beve e si ascolta musica a tutto vo- lume, rompendo decine di bicchieri di vetro a terra in piazza e lasciando un porcile dopo i balli di maturitá. Ma a La piaga dell’alcolismo giovanile in Alto Adige è fonte spesso di tragedie familiari e sulla strada: un casa come si comportano alcuni giova- appello a lavorare assieme per combattere il problema Il Segno, numero 2 – Febbraio 2020 11
brevi Desiderare un figlio: racconta I n Alto Adige una coppia su otto è senza figli, e non per scelta. Sof- ferenza, pressione e delusione sono spesso enormi e mese dopo mese au- menta la tristezza. Senza dimenticare quelle persone che tentano di realizza- re il sogno di genitorialità attraverso la medicina moderna. Nasce da que- ste situazioni la campagna di sensibi- lizzazione “Mutternacht”, che torna in maggio per la sesta volta, promossa da Haus der Familie del Renon, associa- zioni e l’ostetrica Astrid Di Bella. La campagna sulla genitorialità raccoglie anche storie: le coppie che hanno vis- suto o stanno vivendo tale esperienza sono invitate a inviare i loro rac- conti (anche in forma anonima) en- I testi, da inviare via mail a mutter- mamma. Tra i sostenitori della Mut- tro febbraio 2020. Racconto, poesia, nacht@hdf.it o per posta a Haus der terNacht ci sono Ufficio diocesano brevi pensieri saranno di aiuto per Familie, Stella 1–7, 39054 Soprabolza- matrimonio e famiglia, Katholischer infrangere i tabù sul tema e per non no/Renon, saranno pubblicati in una Familienverband, Katholische Frauen- far sentire sole le persone coinvolte. raccolta a maggio, per la Festa della bewegung, La strada–der Weg. Premio Golser all’oasi di pace A Verena Massl (foto), che ha con- cluso il percorso di scienze della formazione all’Università di Bolzano, stinesi, tutti cittadini di Israele, impe- gnati nel lavoro di educazione per la pace, l’uguaglianza e la comprensione è stato attribuito il Premio Vescovo fra le due popolazioni. L’organizzazio- Karl Golser 2020, promosso dall’isti- ne del villaggio comprende un siste- tuto diocesano De Pace Fidei per la ma educativo binazionale per bambi- giustizia, la pace e la salvaguardia del ni, un luogo per l’incontro fra i due creato. A conclusione del master in popoli e un centro spirituale. Il Pre- innovazione e ricerca per gli interven- mio Vescovo Karl Golser è dotato di ti socio-assistenziali-educativi, Verena 1000 euro e viene attribuito annual- Massl ha discusso una tesi dedicata ai mente a una tesi a conclusione del giovani di seconda generazione del percorso di studi specifico sostenuto villaggio di Neve Shalom-Wahat al Sa- allo Studio teologico accademico di lam (Oasi di pace in ebraico e arabo) Bressanone, agli Istituti Superiori di che sorge a 30 km da Gerusalemme e Scienze Religiose di Bolzano e Trento, da Tel Aviv. Il villaggio è stato creato all’Università di Bolzano e all’Univer- congiuntamente da ebrei e arabi pale- sità di Innsbruck. Demenza, sfida pastorale L a demenza, una sfida pastorale: que- sto il tema al centro del convegno pomeridiano in programma venerdì 14 mande cruciali: ogni tipo di smemora- tezza è demenza? Che ruolo ha la fede in una persona affetta da demenza? attualmente circa 10mila i pazienti affetti da demenza e ogni anno mille persone sono colpite dalla malattia. Le febbraio, dalle 14 alle 17, nel Seminario Come deve comportarsi e comunicare persone affette da demenza e i loro fa- maggiore a Bressanone, nell’ambito un operatore pastorale? Cosa si può miliari, si legge nella presentazione del dei periodici dibattiti sulle tematiche fare per i familiari? Relatrice è Ma- convegno, sono parte integrante della più sentite nella società. Il convegno, ria Kotulek di Monaco (responsabile società di oggi e meritano l’attenzione aperto a tutti e con traduzione simul- del settore demenza nell’arcidiocesi di degli operatori pastorali e delle comu- tanea, vuole rispondere ad alcune do- Monaco-Freising). In Alto Adige sono nità parrocchiali. 12 Il Segno, numero 2 – Febbraio 2020
brevi Grazie Paoline L a gratitudine della diocesi e della comunità locale per quanto fatto dalle suore Paoline in 70 anni di pre- per l’apostolato delle suo- re paoline, per i decenni di presenza, impegno, senza in Alto Adige è stata al centro parole. “Grazie per quel- della celebrazione con la quale a gen- lo che siete state per noi, naio a Bolzano il vescovo Ivo Muser ha avete dato un’impronta preso commiato dalla congregazione alla nostra Chiesa“, ha religiosa femminile che ha chiuso la concluso il vescovo con- libreria e lasciato l’Alto Adige. A con- segnando alle suore Pao- celebrare la messa nella chiesa di San line la medaglia della dio- Domenico in piazza Domenicani, pie- cesi. È stato letto anche na di fedeli, sono stati il vicario gene- un messaggio della su- rale Eugen Runggaldier, il decano di periora provinciale delle Bolzano Bernhard Holzer e il parroco Paoline, suor Annunciata Mario Gretter. Bestetti, che nel momen- “La vostra partenza rende più povera la to della chiusura ha scrit- nostra diocesi, perchè la libreria delle to di “una decisione non Paoline non era una libreria qualsiasi, facile“ e ha ricordato gli ma un luogo di incontro e di identità“, inizi del 1947 con l’arrivo ha detto tra l’altro il vescovo salutando delle due prime consorel- e ringraziando suor Agnese e suor Vit- le “per diffondere la buo- toria. Monsignor Muser e la comunità na stampa e una parola di hanno espresso parole di gratitudine conforto e di speranza“. Il vescovo e la diocesi hanno preso commiato dalle suore Paoline Parlare del lutto: 3 incontri I l circolo cinematografico Costellazio- ne e la referente per la pastorale del- la salute e del lutto delle parrocchie S. lazione presso la parrocchia S. Rosario in via Claudia Augusta 111, sono rac- chiusi nel titolo “LiberaLutto”: zio anche al lutto nei bambini, spesso esclusi dalla partecipazione ai riti del funerale o del saluto alla salma. Rosario e S. Paolo di Bolzano, Barbara - i l 21 febbraio alle 20.30 presenta- - i l 20 marzo alle 20 proiezione del Bandini, propongono in collaborazione zione del Servizio Hospice e delle sue film “Elli e John” di Paolo Virzì. Il con il Servizio Hospice di Caritas (rife- attività con particolare riferimento al tema attraverserà i momenti della rimento Giulia Frasca) tre incontri per sostegno nel lutto e del lutto anticipa- vita di fronte alla malattia grave, la confrontarsi sul tema del lutto, spesso torio nell’accompagnamento nel fine propria autonomia, la morte. Dopo il ancora tabù. L’iniziativa vuole stimola- vita, che è prerogativa di questo ser- film dibattito con il pubblico. re e far riflettere sul tema del lutto e vizio Caritas. Si parlerà del tema, del - il 17 aprile alle 20 proiezione del su come può cambiare la prospettiva suo impatto sulla società e tra i giova- film “ Al di là dei sogni” di Vincent nella società se ciascuno include e non ni, delle difficoltà nei percorsi perso- Ward, in cui morte e lutto attraversa- esclude questo percorso che investe la nali di elaborazione per la solitudine no un’intera famiglia con risvolti però vita di tutti e le domande di senso. I tre e l’emarginazione che le persone in inaspettati e non prevedibili. Segue incontri a Bolzano, nel Circolo Costel- lutto spesso devono affrontare. Spa- dibattito col pubblico. Serata sul peccato A l tema del peccato e delle conse- guenze individuali e collettive è dedicata la serata pubblica proposta dal titolo “Il peccato – ignoranza spi- rituale” è don Paolo Crescini, parroco di Salorno. L’appuntamento è in ca- 1 (autobus 5, fermata di fronte alla chiesa). La conferenza è preceduta alle 20 dalla recita del rosario, men- mercoledì 12 febbraio a Bolzano da lendario mercoledì 12 alle ore 20.30 tre al termine della relazione di don Rinnovamento carismatico cattolico. nella parrocchia del Centro pastora- Crescini saranno possibili domande e Relatore della conferenza-catechesi le Corpus Domini in via Gutenberg chiarimenti. Il Segno, numero 2 – Febbraio 2020 13
psicologia&spiritualità Il potere “limitato” di Dio Un lamento, un ritornello frequente: “Se quello lassù guardasse finalmente in giù, le cose andrebbero in ben altro modo!”. Quello lassù si rifiuta quindi di usare la sua onnipotenza, ma ci invita invece a prenderci le nostre responsabilità. di Dario Fridel F reud interpreta così questo atteg- giamento: non potendo più im- maginarci, come succedeva nell’in- zioni miracolistiche, ricorda che non basta pregare “Signore! Signore”, ci impegna a perseverare nell’amore e de fede il fatto di aver abbandonato il cammello senza legarlo. “Vai prima a legare il cammello, gli ordina, poi fanzia, che il nostro padre terreno nella fiducia nella vita anche se que- vieni a presentarti all’Altissimo. Non compensi con la sua onnipotenza sto avesse a comportare i fallimenti e si deve infatti infastidire Dio su cose la nostra impotenza, manteniamo la morte. Impegna noi a fare i conti che possiamo sbrigare noi da soli”. La comunque in piedi l’immagine di insieme a Lui con il male, a prender- grande questione diventa allora, non: un padre onnipotente collocandola ci le nostre responsabilità affinché la cosa penso di Dio, ma cosa penso però in cielo, in modo da renderla storia vada comunque verso il me- di me. Se ho reale fiducia nelle mie indistruttibile. Per questo possiamo glio, nella direzione del Regno. In potenzialità o se invece accarezzo il prendercela con lui; attribuirgli la questa nuova ottica mi si chiede però mio vittimismo; se sento il fascino responsabilità del male e delle ingiu- di rispettare i ritmi di maturazione di partecipare alla grande avventura stizie che ci sconvolgono; perpetuare inscritti nella natura e nella nostra della vita; se so attingere al potenzia- nei suoi confronti attese miracolisti- umanità ancora bambina senza per- le di creatività che ci è possibile met- che. Certo, visto che una tale imma- dere la fiducia nella sorprendente ge- tere in atto quando nuovi compiti ci gine è inconciliabile con la sua bon- nerosità della vita. investono e urgono nuove prospet- tà infinita, possiamo anche sfociare tive. I mistici ci ricordano sempre nell’ateismo o usare queste battute Modo di pregare, come è necessario svegliarci, uscire come residuo della fede ingenua dei atteggiamento di vita dalla semplice coscienza ordinaria, nostri avi, solo per dar sfogo alla no- La nostra preghiera tende ad essere usare in modo adeguato tutti i no- stra esasperazione. Questo dio è però prevalentemente preghiera di do- stri sensi per aderire alla realtà, per il dio del teismo di cui abbiamo già manda, in cui spesso e volentieri si sentire più in profondità, per vedere parlato. Il Dio di Gesù rifiuta le solu- suggerisce a Dio cosa deve fare, qua- con occhi più illuminati, per pulsare si che – diversa- con un cuore nuovo. Un mio grande mente – non fos- maestro di vita, p. Livio Passalacqua, se presente alle lasciando dopo decenni di impegno nostre gioie e ai Villa S. Ignazio di Trento, dà que- nostri travagli. sta consegna: “Continuate ad essere Con ciò ci illu- generativi perché oggi l’urgenza di diamo forse di bene è maggiore di ieri! Vivete inde- avere già fatto la finibili perché chi ama non ha confi- nostra parte nel ni.” È nelle nostre possibilità cambia- porre la debita re atteggiamento. Di fronte al male, attenzione agli al caos, alle chiusure che ci tolgono immensi, ur- il respiro e il senso della prospettiva genti problemi possiamo sentirci risucchiati, travol- con cui la vita ti, impotenti, capaci semmai di af- ci interpella. De fidare tutto ad un Dio onnipotente, Mello – un gran- oppure sentirci interpellati nel no- de moderno ma- stro immenso potenziale spirituale, estro di spiritua- liberati da tante strettoie e conven- lità - racconta di zioni, chiamati a dar corpo nel no- un maestro Sufi stro quotidiano ai grandi sogni che che scuote la giacciono nell’inconscio collettivo fede ingenua di dell’umanità. Come tanti altri pio- un discepolo il nieri. Come Gesù. quale pretende- va che fosse se- Don Dario Fridel ha insegnato religione, psico- logia della religione e psicologia pastorale Padre Livio Passalacqua, un‘istituzione a Villa S. Ignazio a Trento gno di una gran- 14 Il Segno, numero 2 – Febbraio 2020
gruppi missionari Alimentare la solidarietà Anche nella comunità di Laives si è sviluppata un’ampia iniziativa di solidarietà, con progetti di cooperazione missionaria ma anche contro l’indigenza sul territorio locale. di Leone Sticcotti F ondatore e animatore del Gruppo missionario di Laives è stato Enzo Guderzo: animatore di iniziative dell’o- ratorio Don Bosco, impegnato in par- rocchia nel campo educativo, a servizio dei malati con l’Unitalsi e a sostegno dei bisognosi con la Caritas, attivo nelle ini- ziative del Banco alimentare. Il Gruppo è sorto e si è sviluppato a sostegno di al- cuni missionari: uno è Pierluigi Sartorel, sacerdote “fidei donum” della diocesi di Bolzano-Bressanone; missionario in Bra- sile dal 1977, dal 1991 si trova a Fortale- za, impegnato nelle favelas (baraccopoli) con le loro situazioni di povertà. Attivo nella pastorale sociale della diocesi, don Pierluigi Sartorel lavora con il “Centro de promocao da vida Hélder Camara” per bambini e adolescenti in situazione di ri- schio. Tra i servizi offerti a favore di più di 300 famiglie vi sono il doposcuola, le lezioni di balletto e la capoeira; è attivo anche un servizio psicologico. L’altro progetto di cooperazione riguarda Solidarietà mondiale e locale per i soci del Gruppo missionario di Laives una delle 6mila isole abitate dell’Indone- sia, finalizzato ad attivare una cisterna anche l’iniziativa denominata “Alimen- essere qualche dato: sono mediamente per l’acqua nell’isola di Flores, dove ope- tiamo la solidarietà”. Nacque così la di- 150 le famiglie assistite, tra Bronzolo, ra padre Pietro Dori, missionario verbita stribuzione di prodotti alimentari a fa- Vadena, Pineta, S. Giacomo, Laives; nel indonesiano, che i laivesotti hanno avuto miglie in difficoltà economiche, in base 2019 si sono distribuiti 30mila kg di pro- modo di conoscere e apprezzare. Al fi- alla documentazione ISEE e al numero dotti alimentari, oltre a 1500 kg di pro- nanziamento di tali progetti è destinata di componenti il nucleo familiare. Il ser- dotti freschi. Certo, ci sono da affrontare parte della raccolta fondi ricavata dalla vizio, che viene prestato nella sede del i problemi della crescente burocrazia, vendita di vestiario usato, oltre al ricava- Gruppo (prima era in via Sottomonte, ma c’è il sostegno del Comune; tra l’altro to dalla vendita di corone d’avvento e ra- ora nella piazzetta Falcone e Borsellino, ogni fine mese va fatto l’inventario dei moscelli pasquali. A fine anno una parte nell’edificio che ospita anche la Croce prodotti in entrata e in uscita. del ricavato va destinato alla parrocchia, Rossa), è attivo lunedì e venerdì pome- Vivo e profondo cordoglio suscitò, nella nella quale il Gruppo è ben inserito, gra- riggio e la mattina del mercoledì, con la comunità di Laives ma anche in Bassa to anche per l’assistenza spirituale di pa- presenza stabile di una persona, 12 vo- Atesina, la notizia della morte a 73 anni, dre Renzo Roat, frate carmelitano: padre lontari, 4 per turno. l’8 marzo 2018, del fondatore del Grup- Roat, dopo dieci anni di guida pastorale Una decina di prodotti alimentari UE po, Enzo Guderzo. Nuovo presidente è della comunità parrocchiale di lingua (come pasta, riso, tonno, zucchero, pelati, Richard Stimpfl. Non resta che augurare italiana di Brunico, collocato a riposo nel legumi, carne in scatola...) sono raccolti al Gruppo di gestire al meglio l’eredità in 2015, vive ora a Laives, dove era nato nel tramite Agea e Banco Alimentare fra ne- fatto di sensibilità per il sociale, di soli- 1941. gozi e supermercati; da aggiungere i pro- darietà per vicini e lontani, lasciata dal dotti freschi, come yogurt, vicini a sca- fondatore. Per le famiglie della zona denza, forniti da Lidl (Bronzolo), Despar Ben presto Enzo Guderzo, consapevo- (Laives), panificio Innerhofer (Lana). Per Leone Sticcotti, già impegnato in Acli, le che la sofferenza e l’indigenza sono il trasporto sono disponibili quattro auti- Azione cattolica, organismi diocesani e Centro pace Bolzano presenti anche nel territorio, promosse sti. Prova dell’efficienza del Gruppo può Il Segno, numero 2 – Febbraio 2020 15
Puoi anche leggere