Curare anche l'anima Giornata mondiale del malato

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Curare anche l'anima Giornata mondiale del malato
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Mensile della Diocesi di Bolzano-Bressanone   Anno 56, Numero 2 – Febbraio 2020

Giornata mondiale del malato

Curare anche l’anima
San Valentino             Mayr-Nusser                     Il ricordo
da festeggiare            75 anni dopo                    di Crepaz
Dieci cartoline           L’anniversario                 Tra le lettere
per innamorati            e la reliquia                  di don Guido
Curare anche l'anima Giornata mondiale del malato
primo piano

                                 Diamo sollievo e accoglienza
                                 Da 28 anni l’11 febbraio si celebra la Giornata del malato: quest’anno il tema è “Venite a me, voi tutti
                                 che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro” (Mt 11, 28). Cinque atteggiamenti e una proposta.
                                 di Paola Vismara

N    el suo Messaggio per la Giornata
     mondiale del malato 2020, Papa
Francesco ci aiuta a riscoprire la profon-
                                                      zione-allontana-
                                                      mento-rifiuto che
                                                      c a rat ter i z z a no
da attenzione che Gesù ha nei confron-                questi primi ven-
ti della Persona e dell’Umanità malata.               ti anni del Terzo
Vorrei attirare l’attenzione dei lettori              millennio.
sulle righe finali del primo paragrafo,
che ripropongono quei concetti-cardine                Accoglienza “tota-
a lui molto cari. Infatti, quando ancora              le”: l’espressione
era semplicemente il giovanissimo ‘Jor-               “tutto l’uomo-o-
ge’, ha sperimentato in prima persona                 gni uomo” di
la gracilità, la fragilità e il timore della          Papa Francesco
morte prematura per malattia. “Gesù                   fa eco alle parole
guarda l’umanità ferita. Egli ha occhi                di San Paolo VI
che vedono, che si accorgono, perché                  nell’Enciclica “Po-
guardano in profondità, non corrono                   pulorum progres-
indifferenti, ma si fermano e accolgono               sio” (1967): “lo
tutto l’uomo, ogni uomo nella sua condi-              sviluppo di tutto
zione di salute, senza scartare nessuno,              l’uomo e di tutti
invitando ciascuno ad entrare nella sua               gli uomini”
vita per fare esperienza di tenerezza.”
                                                      Tenerezza: che per
Umanità ferita: ricordiamo l’immagine                 Papa Francesco
della Chiesa come “ospedale da cam-                   non è solo una
po”? È la Chiesa sognata da Francesco                 parola o un con-
nell’enciclica “La Gioia del Vangelo”                 cetto, ma è “gesto”
(Evangelii gaudiium). Ma è anche l’u-                 creativo e gratui-
manità “popolo di Dio” vittima delle                  to, è “rivoluzione”                                                                                                              Giotto, Ultima Cena
                                                                                                                                                                          Cappella degli Scrovegni, Padova

angherie del Faraone in Egitto: “ho visto             e “teologia” che
                                                                                                                                     su gentile concessione del Comune di Padova - Assessorato alla Cultura

                                                                               GMM20_Manifesto48x68.indd 1                                                                                               22/10/19 13:26

l’afflizione del mio popolo che è in Egit-            oltrepassano       le     Il motivo scelto per la Giornata mondiale del malato 2020
to e ho udito il grido che gli strappano i            diverse lingue e
suoi oppressori”                                      culture, rendendo
                                                      Dio così profondamente umano, come 4. Gusto: quando mangiamo un piatto
Guardare in profondità: è lo sguardo di               Gesù lo ha incarnato. E poiché Papa di riso inteso come un unicum, in realtà
Dio che “vede nel segreto”, che vede oltre            Francesco ha riproposto già da qualche mangiamo ogni singolo chicco di riso!...
le apparenze che ingannano, che rove-                 anno la “preghiera delle 5 dita”, perché potremmo dunque dire: “tutto il riso”
scia le misure e sceglie l’1 contro il 100            non memorizziamo questi cinque atteg- / “ogni (chicco di) riso”, accogliendo in
(pecore), lo spicciolo contro la moneta               giamenti attraverso i 5 sensi? Proviamo- noi il tutto e la singola parte: accoglien-
sonante; il figlio ribelle, insolente e sper-         ci:                                                   za totale.
peratore dissoluto, contro il figlio ‘mo-                                                                   5. Tatto: esprimiamo tenerezza toc-
dello’ad occhi altrui; rovesciatore dei po-           1. Vista: guardare in profondità con cando, accarezzando, restando vicini,
tenti che innalza gli umili; intenditore              occhi che solo Dio può darci!                         abbracciando, circondando d’affetto e
rivoluzionario che sceglie “ciò che nel               2. Udito: umanità ferita perché chi è di amore chi ne ha bisogno! Abbiamo
mondo è debole per confondere i forti”                ferito grida, urla! E Dio dice a Mosé: Ho mani, abbiamo pelle per trasmettere
e ciò che non vale nulla per azzerare chi             visto, ho visto l’afflizione del mio popolo sensazioni positive, quel calore umano
crede di avere molto valore…                          che è in Egitto e ho udito il grido che gli di cui tutti noi – anche i caratteri in ap-
                                                      strappano i suoi oppressori                           parenza più freddi – abbiamo estrema-
No all’indifferenza, no allo scarto: il rifiu-        3. Olfatto: pensiamo ai rifiuti male- mente bisogno.
to netto della “cultura dello scarto” che             odoranti, ai gas provocati dagli incen-
è alla radice dell’Olocausto del ‘900 e               di della spazzatura e rifiuti tossici! No              Paola Vismara è referente diocesana del
                                                                                                             settore pastorale della salute e del lutto
delle molteplici forme di emargina-                   all’indifferenza, no allo scarto

2    Il Segno, numero 2 – Febbraio 2020
Curare anche l'anima Giornata mondiale del malato
primo piano

Curare anche l’anima
La Giornata mondiale del malato mette in primo piano anche gli assistenti spirituali, tra cui diversi
operatori laici, che negli ospedali altoatesini accompagnano i pazienti e i loro familiari. Un assistente racconta.
di Piero Gobbo

P    er noi assistenti spirituali in ospedale
     l’11 febbraio, Giornata mondiale del
malato (GMM), rappresenta uno degli
                                                  anche qui sia in italiano che in tedesco.
                                                  È un piccolo segno ma di grande effetto
                                                  e valore. In questa giornata esponiamo
                                                                                                         in questa giornata nei confronti di co-
                                                                                                         loro che vivono a contatto con la malat-
                                                                                                         tia e le relative cure. La liturgia è anche
appuntamenti più importanti dell’anno.            nelle cappelle dell’ospedale alcune copie              occasione di incontro con volontarie e
Ci è offerta la possibilità di comunicare         del Messaggio del Santo Padre per l’occa-              volontari che operano a servizio dei pa-
più del solito la tenerezza che il Signore,       sione, in modo che chi entra per pregare               zienti in qualità di sentinelle notturne
attraverso la Sua Chiesa, dedica a coloro         possa anche soffermarsi sulle preziose                 (donano notti di veglia al capezzale del
che sperimentano la fragilità e la preca-         tematiche evidenziate.                                 paziente), ministri straordinari dell’eu-
rietà di una situazione in cui sofferenza                                                                carestia e accompagnatori dei malati
e dolore hanno fatto il proprio ingresso          Liturgia con i volontari                               alle messe festive.
in maniera più o meno profonda. In un             Un capitolo importante riveste, com’è
contesto di fragilità è fondamentale ap-          ovvio, la liturgia; l’Ufficio nazionale                Il mandato a tre “nuovi”
procciarsi prima di tutto coi pazienti, i         per la pastorale della salute predispone               È doveroso infine sottolineare l’impe-
loro familiari ma eventualmente anche             annualmente una Liturgia della Paro-                   gno del Vescovo, che nella GMM abbi-
con il personale che si trova ad operare          la in tutte le sue parti. Nel Vangelo si               na la propria visita in uno degli ospeda-
in ospedale alle prese con situazioni de-         ascolta la pericope dalla quale è stata                li altoatesini ad un evento particolare:
licate e difficili, facendo ricorso ad ausilî     tratta la citazione che riassume lo spi-               quest’anno la sede prescelta è San Can-
adeguati, quali l’empatia, la gentilezza,         rito-guida della Giornata. Il momento                  dido, dove sarà appunto celebrato il
l’ascolto attivo, la disponibilità e, a secon-    di riflessione riporta sempre un inter-                mandato ufficiale di tre assistenti spi-
da dei casi, un tantino di allegria.              vento del Santo Padre. Notevole spazio                 rituali in ospedale che hanno concluso
                                                  è riservato alla Preghiera dei fedeli, con             la loro formazione in pastorale clinica,
Una Giornata speciale                             particolare attenzione ai temi cari alla               adempiendo così gli obblighi previsti
Valorizziamo la GMM esponendo nei                 pastorale della salute. Prima della con-               per ricoprire questo prezioso incarico.
vari reparti piccoli poster ritraenti l’im-       clusione, tutti recitano la Preghiera che
magine scelta dall’Ufficio nazionale              si trova sulle cartoline distribuite ai pa-             Piero Gobbo è assistente spirituale
                                                                                                          all’Ospedale di Bolzano
per la pastorale della salute della CEI           zienti, esaltando l’attenzione riservata
(quest’anno si tratta di un particolare
dell’Ultima Cena, affrescata da Giotto
nella Cappella degli Scrovegni di Pado-
va) con la citazione di un versetto, gene-
ralmente tratto dal Vangelo. Nella nostra
Diocesi trilingue i testi sono tradotti an-
che in tedesco e ladino, contribuendo ad
alimentare un clima di comunità cui sa-
rebbe bello tutti aspirassero. Poi portia-
mo nelle camere dei degenti delle piccole
cartoline sulle quali figura detta imma-          Il team dell’assistenza spirituale all’ospedale di Bolzano: da sinistra, Renate Torggler (coordinatrice),
gine sul fronte e sul retro la Preghiera          P. Giorgio Parecattil, Christine Tomasini, P. George Padavettumkalayil, Gertraud Dorfmann, Piero
formulata per ciascun anno dalla CEI,             Gobbo, Maria Hofer, Markus Schweigkofler, Judith Terzer (vicecoordinatrice)

   Cos’è, cosa fa                                 sanitaria. Come recita la presenta-                   tuale ha un orientamento cristia-
                                                  zione della categoria professionale,                  no-cattolico, è aperta all’incontro
   L’assistenza spirituale è un servi-            “l’assistenza spirituale contribuisce al              con tutti indipendentemente dal-
   zio dell’Azienda sanitaria dell’Alto           processo di guarigione. Cerchiamo                     le fedi e visioni del mondo. Sono
   Adige svolto da donne e uomini                 di essere presenti, di ascoltare e com-               una ventina gli assistenti spirituali
   formati sul piano pastorale e scel-            prendere le domande e i bisogni, di                   – tra religiosi e laici – attivi negli
   ti dalla Diocesi. Il servizio si rivol-        dare sostegno, aiuto e consolazione                   ospedali di Bolzano, Merano, Bres-
   ge a pazienti, familiari, persone              anche dal punto di vista religioso-spi-               sanone, Brunico, San Candido, Vi-
   vicine e dipendenti dell’Azienda               rituale.” Anche se l’assistenza spiri-                piteno e Silandro.

                                                                                                                       Il Segno, numero 2 – Febbraio 2020   3
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chiesa&società

10 cartoline per innamorati
La Festa di San Valentino da celebrare in parrocchia con le coppie:
per loro una traccia di liturgia specifica e le 10 cartoline a tema dedicate agli innamorati.

V    enerdì 14 febbraio, festa di san Va-
     lentino e degli innamorati, la Diocesi
dedica al tema dell’amore due iniziative
                                                 Amoris Laetitia, in cui il giorno di San
                                                 Valentino viene definito un prezioso stru-
                                                 mento per la pastorale. “Le cartoline sono
specifiche che già l’anno scorso hanno           messe a disposizione delle parrocchie –
riscosso molto successo. L’Ufficio matri-        ricorda la direttrice dell’Ufficio diocesa-
monio e famiglia e la commissione fami-          no, Johanna Brunner – e possono essere         mino che “non finisce quando vi siete
glia invitano le parrocchie ad organizzare       distribuite durante la celebrazione per le     conquistati l’un l’altro. Anzi, è proprio al-
un momento di preghiera o condivisione,          coppie ma anche negli incontri di prepa-       lora che inizia!“ E Francesco ha più volte
ad esempio una liturgia di benedizione           razione e accompagnamento al matrimo-          ricordato anche le regole di questo cam-
degli innamorati, in cui ribadire i concet-      nio, nei colloqui o in altre occasioni.“ Le    mino assieme, che si possono riassumere
ti fondanti della responsabilità reciproca,      cartoline sono raccolte in pacchetti conte-    in tre parole: “permesso, grazie, scusa”. Ai
della ricerca del bene comune, dello stare       nenti ciascuno i 10 diversi motivi e dispo-    giovani innamorati, alle coppie di fidan-
assieme nei momenti di gioia e nelle diffi-      nibili all’Ufficio matrimonio e famiglia       zati il Papa rivolge un pensiero anche sul
coltà. Per l’animazione di questa speciale       a Bolzano (contributo di 50 centesimi a        passo successivo, il matromonio: “Un ma-
liturgia l’ufficio diocesano offre apposito      pacchetto), tel. 0471 306283, mail familie.    trimonio non è riuscito solo se dura, ma è
materiale (www.bz-bx.it).                        famiglia@bz-bx.net                             importante la sua qualità: stare insieme e
                                                                                                sapersi amare per sempre è la sfida degli
Un pensiero particolare                          Come vivere insieme                            sposi cristiani. Il matrimonio si costrui-
Tornano anche nel 2020 le 10 cartoline           Alle coppie papa Francesco ricorda che         sce come una casa e la casa si costruisce
postali con altrettante immagini e con           “vivere insieme è un’arte, un cammino          assieme, non da soli“, così papa Francesco
le citazioni di papa Francesco tratte da         paziente, bello e affascinante”. Un cam-       per la festa di San Valentino.

4    Il Segno, numero 2 – Febbraio 2020
Curare anche l'anima Giornata mondiale del malato
letture

Chiesa e finanze
“  Il denaro deve servire e non gover-
   nare“, avverte papa Francesco. Come
istituzione, però, anche la Chiesa dipen-
                                             vista delle rispettive discipline. “Caro
                                             denaro, turpe mammona“ è il signifi-
                                             cativo titolo del recente Annuario, con
de dal denaro e proprio per questo è ri-     circa 200 pagine di contributi. Si segna-
petutamente messa alla prova. Nell’An-       lano in lingua italiana quelli di mons.
nuario teologico Bressanone 2019             Giulio Viviani (docente di liturgia allo
i professori dello Studio teologico ac-      STAT di Trento) sulla raccolta di ele-
cademico e degli istituti gemellati di       mosine durante la messa e di Lorenzo
Trento e Innsbruck approfondiscono il        Zani (docente emerito di Sacra scrittu-
rapporto Chiesa-finanze dal punto di         ra allo STAT) sul corretto uso dei beni.

                                             L’arcivescovo e i martiri di Albania
                                             I  l gemellaggio fra Kolping Alto Adi-
                                                ge e Kolping Albania fa conoscere
                                             anche la realtá della Chiesa albanese.
                                                                                            bania comunista“ (2019) il padre
                                                                                            francescano pugliese Leonardo Di
                                                                                            Pinto narra la vicenda umana e spi-
                                             Domenica 9 febbraio monsignor                  rituale dei 38 martiri beatificati il 5
                                             Angelo Massafra, arcivescovo me-               novembre 2016 nella Cattedrale di
                                             tropolita di Scutari-Pult, la maggiore         Scutari: vescovi, sacerdoti diocesani,
                                             Diocesi cattolica d’Albania, è ospite          religiosi e laici vittime della crudele
                                             del Kolping a Bolzano per presentare           persecuzione che fece dell’Albania il
                                             il libro sui martiri beatificati nel 2016      primo Stato ateo al mondo. L’autore
                                             da Papa Francesco. L’appuntamen-               del libro ha ricostruito le loro figure
                                             to con l’arcivescovo è alle 16 nella           e le loro storie. Il volume è corredato
                                             casa Kolping, presente anche Leo-              dalla recensione di Andrea Riccardi
                                             nora Zefi, Presidente dell’Associazione        e da brevi biografie dei personaggi
                                             Culturale Donne albanesi in Trentino           storici più ricorrenti nel libro, utili
                                             “Teuta“.                                       per collocare gli eventi e conoscere
                                             Nel libro “Mons. Vinçenc Prennushi             una Chiesa e una regione così vicine
                                             e Compagni. I beati Martiri dell’Al-           all’Italia.

“Giulia e il lupo“
a Bolzano
Sarà Bolzano ad ospitare la presentazio-     diventata suo-
ne della versione tedesca del libro “Giu-    ra, la donna
lia e il lupo“, che nel 2016 ha raccontato   trova la forza
la storia di un abuso sessuale nella Chie-   di raccontare
sa, primo caso italiano messo nero su        a Luisa Bove.
bianco. L’appuntamento è per martedì         Come detto, è
3 marzo alle 19.30 nel Centro pa-            stato il primo
storale. Nell’incontro pubblico ci sarà      racconto     di
anche l’autrice del libro, la giornalista    questo tipo in
milanese Luisa Bove. Giulia è il nome di     Italia. Dopo il saluto del vicario generale    per la prevenzione di abusi sui minori
fantasia della ragazza di 15 anni di Mila-   Eugen Runggaldier e della casa editrice        e altre forme di violenza. La prefazione
no vittima del lupo, un sacerdote che era    Tyrolia, spazio al dialogo tra l’autrice Lu-   del libro è firmata da padre Hans Zol-
la sua guida spirituale. È una vicenda       isa Bove e Gottfried Ugolini, responsa-        lner, gesuita e membro della Pontificia
che solo più di trent’anni dopo, quando è    bile del Servizio specialistico diocesano      Commissione per la tutela dei minori.

                                                                                                       Il Segno, numero 2 – Febbraio 2020   5
Curare anche l'anima Giornata mondiale del malato
dentro la notizia

                                   C’è comunità e comunità
                                   Josef Mayr-Nusser a 75 anni dalla morte: il suo senso di comunità contrapposto all’individualismo
                                   resta sempre attualissimo. Una riflessione nell’anniversario, che sarà celebrato con varie iniziative.
                                   di Paolo Valente

C   ’è comunità e comunità. L’una per
    il bene dell’uomo, l’altra che ridu-
ce l’uomo a schiavo dell’ideologia o
del potere. Ne era ben consapevole Jo-
sef Mayr-Nusser di cui il 24 febbraio
ricorrono i 75 anni della morte.
In un suo intervento degli anni Tren-
ta del Novecento il giovane presidente
dell’Azione cattolica scriveva queste
parole: “Come reazione all’individua-
lismo esasperato dei decenni passati
oggi si fa strada una forte tendenza
alla comunità. Da tutte le parti e dai
settori più diversi risuona il richiamo
alla collaborazione tra tutti coloro che
formano una comunità di destino per
via del sangue, della lingua, del suolo
e delle tradizioni. Che cosa non si dice
oggi su razza, carattere e comunità et-
nica! ”.

Vera e falsa comunità
Continuava così: “Anche noi amiamo
il nostro popolo, lo dobbiamo amare                   Il figlio Albert Mayr-Nusser davanti all’immagine del padre Josef nel duomo di Bolzano
come cristiani e per il nostro movi-
mento la cura della tipicità etnica è                 vogliono capire che la vera comunità è             che sia dall’individualismo che dalla
un sacro dovere. Ma ciò che oggi ci                   possibile solo dove i membri della stes-           massificazione. La comunità intesa
tocca sentire su popolo, razza, matri-                sa sono anche disposti ad anteporre gli            in senso etnico è strettamente impa-
monio e famiglia è in totale contrad-                 interessi della comunità ai propri, in             rentata col razzismo. Ne parla Josef in
dizione rispetto all’insegnamento della               altre parole sono disposti a sacrificarsi          un coraggioso discorso del 15 luglio
nostra santa Chiesa”. A questo punto                  per gli altri. Per questo però c’è bisogno         1938, mentre ovunque in Italia veni-
Mayr-Nusser spiegava la distinzione                   di forza e questa forza non è data agli            va pubblicato il cosiddetto “Manifesto
tra vera e falsa comunità: “Spesso chi                uomini per natura”.                                della razza”. “Oggi – disse quel giorno
attacca con più violenza la Chiesa,                                                                      – tutti parlano della comunità etnica
rimproverandole di ostacolare la cre-                 Dignità delle persone                              alla quale tutto il resto dovrebbe esse-
azione di una vera comunità etnica,                   La comunità dunque, in particolar                  re subordinato. Valori come ‘sangue e
sono proprio quelli che sono interes-                 modo la comunità cristiana, è il luogo             suolo’ che, indubbiamente, nei limiti
sati alla comunità etnica solo fintan-                del dono reciproco. La comunità non                loro imposti dal Creatore, hanno una
to che essa possa servire ai propri fini              è un fine, ma uno strumento che dà                 grande importanza, vengono oggi as-
personali. Questi non capiscono o non                 dignità alle persone al di là delle logi-          solutizzati e la vita culturale di interi

    Docufilm su
    Josef Mayr-Nusser

    “Josef Mayr-Nusser. Testimo-                      Massimo Tarducci sulla storia del be-              per la Pace e dalla Caritas diocesa-
    nianza di fede e di coraggio ci-                  ato bolzanino. Il videoreportage sotto-            na giovedì 27 febbraio alle ore
    vile”. È il titolo di un film docu-               linea soprattutto l’attualità della testi-         18 presso la Sala di rappresentanza
    mentario realizzato dal regista                   monianza e sarà presentato dal Centro              del Comune di Bolzano.

6    Il Segno, numero 2 – Febbraio 2020
Curare anche l'anima Giornata mondiale del malato
dentro la notizia

popoli viene costruita su fondamenta                 cattolico”. Quale prospettiva dunque?
insicure, come lo è tuttora la questione             “Oggi le speranze dei pastori spirituali
razziale. Il singolo ha valore esclusi-              del nostro popolo si fondano sui piccoli
vamente in quanto membro del corpo                   gruppi di giovani pronti all’impegno.
etnico”.                                             Quante cose si sono dovute rompere,
                                                     perché ritrovassimo l’umiltà per rico-
Giovani pronti all’impegno                           minciare dalle cose piccole e modeste,
Rispetto al recupero anche a livello                 finché abbiamo capito che non è que-
ecclesiale della necessaria dimen-                   stione di tessere e di distintivi, ma solo
sione comunitaria, ecco cosa scrisse                 di lasciarsi riempire dello spirito so-
Josef Mayr-Nusser: “Il tempo delle                   vrannaturale”.
organizzazioni religiose di massa è fi-              È inutile sottolineare l’attualità delle            l’autentica, ma fragile, dimensione co-
nito. È passata l’epoca delle brillanti              dichiarazioni di Josef Mayr-Nusser.                 munitaria è insidiata da populismi e
parate con tanto di musica e bandiere                Anche noi viviamo in un’epoca nel-                  sovranismi.
al vento! Abbiamo dovuto ripensare                   la quale l’individualismo esasperato
molto e molto cambiare, soprattutto                  la fa da padrone, in cui riemergono                   Paolo Valente, giornalista e storico,
                                                                                                           è direttore della Caritas diocesana
nei classici Paesi dell’associazionismo              nazionalismi e razzismi e nel quale

   Reliquia in duomo a Treviso

   Il beato Josef Mayr-Nusser avrà un
   posto di rilievo nel Duomo di Tre-
   viso. Lo ha annunciato il vescovo
   Michele Tomasi alla cerimonia per
   la Giornata della Memoria orga-
   nizzata a fine gennaio nella sede
   della Provincia a Treviso. Una re-
   liquia del beato di Bolzano, come
   si ricorderà, era stata consegnata
   al vescovo Tomasi nella cerimonia
   della sua ordinazione lo scorso 14
   settembre a Bressanone diretta-                   Il dono della reliquia di Muser a Tomasi nella cerimonia di ordinazione episcopale a Bressanone
   mente dal vescovo Ivo Muser, affin-
   ché la portasse in dono alla diocesi              Josef Mayr-Nusser: l’uomo che disse                 Mayr-Nusser, che è anche un moni-
   trevigiana. Un legame rafforzato,                 no a Hitler” portato in scena davanti               to “a tenere la schiena dritta“, come
   tanto che nella città della Marca                 a centinaia di studenti dal gruppo di               ha detto il vescovo Tomasi annun-
   la Giornata della Memoria è stata                 teatro-musica New Eos di Bolzano.                   ciando appunto che la reliquia sarà
   celebrata proprio con lo spettacolo               La reliquia donata dalla Chiesa altoa-              collocata nel duomo di Treviso. La
   “Io non giuro. La testimonianza di                tesina è un frammento di vetrebra di                cerimonia avverrà entro l’anno.

                                                     Per la vita consacrata
                                                     Domenica 2 febbraio anche la diocesi                sabeth Rifeser, suora terziaria. Nell’in-
                                                     di Bolzano-Bressanone ha celebrato la               contro è stata ribadita l’importanza
                                                     Giornata della vita consacrata con un               per tutta la Chiesa della vita consacrata
                                                     appuntamento particolare, promosso                  e della richiesta di nuove vocazioni di
                                                     da suor Mirjam Volgger, superiora pro-              consacrati e consacrate anche per la no-
                                                     vinciale delle Terziarie francescane che            stra diocesi. In questo contesto è stato
                                                     da un anno è la nuova responsabile dio-             ricordato quanto detto da papa France-
                                                     cesana nel settore della vita consacrata            sco più volte: una Chiesa locale senza la
                                                     e ha creato una vivace rete di contatti.            presenza della vita consacrata sarebbe
                                                     Alle 15 a Bressanone, nella chiesa dei              una chiesa orfana, non completa. Nel-
                                                     Francescani in via Roncato, i religiosi e i         la diocesi di Bolzano-Bressanone i reli-
                                                     fedeli si sono ritrovati per una preghie-           giosi presenti sono attualmente 560, di
                                                     ra e il vespro. Sono stati ricordati anche          cui 365 donne suddivise in 16 comunità
Sempre molto attiva la rete degli ordini religiosi   i 28 religiosi deceduti nel 2019. L’omelia          religiose femminili e 195 uomini in 18
in Alto Adige                                        è stata pronunciata da suor Anna Eli-               comunità religiose maschili.

                                                                                                                       Il Segno, numero 2 – Febbraio 2020   7
Curare anche l'anima Giornata mondiale del malato
l‘addio

                                  A ricordo di don Guido
                                  Si è spento all’età di 97 anni don Guido Crepaz, il più anziano sacerdote diocesano.
                                  Il ricordo del suo confessore attraverso le lettere che don Guido gli scrisse negli anni.
                                  di Giuseppe Rizzi

                                                      Passeggiate a Maso Corto
P   enso che quanti hanno conosciuto
    e stimato il nostro caro don Guido
saranno interessati a leggere qualche
                                                      Il 26 luglio 2015 scrive: “Mi vengono
                                                      in mente alcune passeggiate solitarie
                                                                                                         Questo è anche il motivo principale per
                                                                                                         cui ho rinunciato di proposito alla televi-
                                                                                                         sione… Il Signore continua a sorprender-
brano in cui egi apre uno spiraglio                   in montagna, in quel di Maso Corto,                mi con momenti di grazia, con occasioni
sulla sua spiritualità. Presento dun-                 luoghi sconosciuti, scoperti occasio-              particolari. Una è stata la Messa di fine
que qualche estratto delle lettere che                nalmente da me, di cui conservo il                 anno con Te Deum, celebrata dal Vesco-
mi ha scritto negli ultimi anni, aven-                posto, i dettagli. Cosa mi coglie? Una             vo. L’ho vissuta con forte commozione,
do avuto la grazia (devo proprio usare                tentazione di nostalgia? Ma non posso              come omaggio dell’arte a Dio… Il Signo-
questa parola) di essere suo confessore               e non voglio. Piuttosto una sensazio-              re mi ha fatto anche un altro regalo! Mi
per molti anni. A dir eil vero ho avuto               ne di infinito, di un’altra realtà, quella         ha fatto capitare fra le mani il libro di
non poche esitazioni, perchè è eviden-                che ci attende ed è ormai vicina. È una            papa Giovanni Paolo II ‘Varcare la soglia
te che sono lettere che mai don Guido                 sensazione strana, ma profonda, for-               della speranza‘. Un dono del Signore.
avrebbe immaginato che diventassero                   te, rassicurante di realtà invisibili, che         Quanto mi fa bene la lettura di questo
di dominio pubblico. Ma, dopo aver                    non si vedono, non si possono vedere,              libro. È un altro passo verso l’incontro
chiesto autorevole parere, confido che                ma nelle quali siamo già immersi, in               finale, nell’attesa della beata speranza.“
almeno qualche citazione don Guido                    attesa che la rinascita alla nuova, ulti-
me la perdonerà, perchè sono sicuro                   ma, piena vita ci accolga in pienezza.             Liturgia delle ore
che farà del bene. È frequente il tema                Pensieri da capogiro.“                             Il 3 marzo 2016 scrive: “Un’altra emo-
del suo “prossimo incontro“, come di-                                                                    zione mi ha colpito (l’ultima per oggi)
ceva. Ecco qualche esempio.                           Il Te Deum di fine anno                            recitando i vespri. L’antifona del pri-
                                                      L’11 gennaio 2016 scrive: “Il tempo è un           mo salmo recita ‘Alle porte della tua
L’attesa e Haydn                                      dono di Dio. Per cui ho spesso scrupoli            casa, o Dio, i tuoi fedeli cantano di gio-
Il 27 aprile 2015 scrive: “Il Signore                 di come lo impiego. Ogni mattina nel-              ia‘… In quaresima? Il pensiero corre
continua a sorprendermi con i suoi                    la preghiera personale chiedo al Signo-            ‘alle porte della tua casa‘. Io l’ho senti-
interventi. È straordinario come mi                   re che mi aiuti a non sciupare il tempo.           to come un altro segnale e mi ha fatto
sta preparando al grande incontro. Ho
la testa molto confusa per le continue
esperienze di come il Signore mi è vi-
cino. Prevale la consapevolezza quasi
costante di una straordinaria presen-
za di Dio, che mi stupisce continua-
mente. Da qualche tempo in qua mi ri-
conosco pienamente nelle parole che
si cantano nella Singmesse di Haydn:
“Staunen nur kann ich, und staunend
mich freuen“ (posso solo stupirmi e
rallegrarmi di stupore). Melodie e pa-
role che ho sentito da ragazzo quan-
do a Trento sentivo di domenica nella
chiesa di S. Marco il coro femminile
che cantava queste melodie popolari.
Ma è appena da quest’anno che mi ri-
suonano continuamente quelle paro-
le. Sta di fatto che sto vivendo spesso
esperienze e sensazioni di crescente
gioia. Ho la netta sensazione che il
Signore mi stia preparando nei modi
più svariati al grande incontro. Sto vi-
vendo un‘ “attesa della grande speran-
za“ che è molto di più.“                              Qui e in alto a pagina 9, due foto di don Guido “pensionato” a Bressanone

8   Il Segno, numero 2 – Febbraio 2020
Curare anche l'anima Giornata mondiale del malato
l’addio

cantare di gioia. Esperienze come que-       sembra evidente una grazia supple-
ste si ripetono molto frequentemente.        mentare. Non posso che ringraziare
L’emozione va crescendo. Non posso           continuamente il Signore per la gra-
che ripetere continuamente: Signore          duale, continua crescita nell’esperien-
grazie, grazie, grazie!“                     za di Lui.“
Due punti molto importanti per don
Guido erano la liturgia delle ore e la       Il sole nel duomo
confessione dei fedeli.                      Il 27 agosto 2016 scrive: “Un altro se-
Il 6 aprile 2016 scrive: “La liturgia del-   gno, quello del sole nel duomo di Bres-
le ore spero proprio di poterla recita-      sanone. Al suo sorgere sulla cresta della
re sempre, fino alla fine, costi quello      Plose illumina come una palla di fuo-
che costi (si serviva di una grande          co l‘interno del duomo, al punto da far
lente di ingrandimento, fin quando           scomparire l’interno inondandolo di
fu possibile). È troppo bella, ricca,        luce intensissima. Il segno è evidente:
consolante, sempre nuova, mai ripe-          la chiesa diventa simbolo di questa vita
titiva. Lo chiedo spesso al Signore: se      terrena che passa, la luce intensissima
possibile, lasciami quel tanto di vista      che illumina tutto da fuori è annuncio
che possa leggere la liturgia delle ore.     chiaro di quella pienezza di luce che ci     nuto e ti ha chiamato. Grazie don Gui-
Ci spero tanto (la accompagnava con          aspetta oltre la vita di quaggiù. È un se-   do. Grazie Signore, per questo nostro
la lettura del commento dei salmi            gno grandioso, troppo bello, ma vero!        confratello che ci hai donato.
di Ravasi e di S. Agostino)… Strano:         Lo considero un dono speciale del Si-
nessuna fatica mi procura lo stare ore       gnore, oltre a molti altri, come se mi        Don Giuseppe Rizzi è vicario emerito della
                                                                                           diocesi
in confessionale! Non è possibile! Mi        dicesse: Vengo presto!“ Il Signore è ve-

   Don Guido: un prete, un fratello,
   un testimone dell’amore di Dio
   Ordinato sacerdote nel 1947, don
                                             accolto nel suo cuore, non ti abban-         mente mi mancherà don Guido e
   Guido Crepaz fu tra l’altro parroco a
                                             donava più: sempre attento, e sempre         spero che insieme ai nostri anziani
   Bolzano/Regina Pacis e per 23
                                                    presente nella tua vita perso-        sacerdoti che ormai sono nella casa
   anni rettore del Seminario
                                                       nale e spirituale. Dovunque        del Padre, continui a sorriderci e a
   minore di Bolzano.
                                                         don Guido ha svolto il suo       benedirci perché anche il nostro
   Il ricordo di un suo
                                                          ministero di vita presbi-       ministero sia capace di seminare
   allievo.
                                                           terale ha seminato ab-         speranza e gioia in coloro che in-
   di Pierluigi Tosi                                       bondantemente non tan-         contriamo.
   Parlare di don Gui-                                     to con lunghe prediche,        Il Signore lo ha chiamato a sé nel-
   do Crepaz mi riesce                                     bensì predicando con la        la solennità dell’Epifania e per me
   facile, come se dovessi                               sua stessa vita.                 anche questo è un segno partico-
   parlare di una persona                              Mi piace pensare a don Gui-        lare della tenerezza di Dio nei suoi
   a me particolarmente cara                        do e paragonarlo al saggio Si-        confronti. Ultimamente don Guido
   e familiare con cui ho condiviso un       meone, che sazio di giorni ha la gioia       non vedeva più. Ora proprio nella
   tratto del mio cammino di vita. Gli       di accogliere tra le sue braccia il bam-     luce infinita della manifestazione
   anni del Seminario minore sono            bino Gesù e benedice Dio per questo          del Signore, ha potuto aprire i suoi
   stati l’occasione per conoscere e         dono.                                        occhi e contemplare per sempre lo
   apprezzare sempre di più questo           Don Guido aveva un motto che sentiva         splendore e l’amore del Padre.
   sacerdote che con la sua pacatezza        forte dentro di sé: “GRAZIE”. Sempre         Grazie, caro don Guido, e dona al
   e il suo buon umore ci conquistava        ringraziava il Signore per ogni picco-       nostro presbiterio un po’ della tua
   dandoci un valido esempio di vita         lo gesto, per ogni cortesia, per ogni        amabile e generosa testimonianza
   sacerdotale. Non mi vergogno a            dono, per ogni stretta di mano, per          di prete “tutto d’un pezzo”, oggi più
   dire che la mia vocazione è cresciu-      ogni amicizia. Tutta la sua vita è stato     che mai ne sentiamo il bisogno.
   ta grazie anche a lui. Don Guido era      un ripetere “GRAZIE” al Signore per
                                                                                           Don Pierluigi Tosi è parroco a Laghetti
   un “don” che una volta che ti aveva       essere soprattutto sacerdote. Personal-

                                                                                                       Il Segno, numero 2 – Febbraio 2020   9
Curare anche l'anima Giornata mondiale del malato
chiesa&società

Non è lavoro, è sfruttamento
Tratta=prostituzione? La risposta è: no! Non solo! C’è anche la tratta ai fini dello
sfruttamento lavorativo. Se ne parla a Bolzano con appuntamenti dal 6 all’8 febbraio.

M     olti, scandalizzati dal numero sem-
      pre crescente di minorenni dalla
pelle scura presenti sulle strade, sono in-
                                                so private di alloggi e bagni degni di que-
                                                sto nome, che non possono rispettare le
                                                più elementari norme igieniche, che non
                                                                                              di denaro in contante, aumento delle ore
                                                                                              lavorative rispetto a quelle in contratto,
                                                                                              alloggi fatiscenti per i quali una percen-
dotti a pensare che il ‘moderno’ mercato        hanno diritto a cure sanitarie, né tanto      tuale viene decurtata. Per sottolineare
delle schiave africane sia l’unico oggetto      meno ad un paga regolare ed assicurazio-      quanto tratta e sfruttamento lavorativo
di attenzione per chi analizza il turpe fe-     ni… Il caporalato è una delle piaghe che      vadano a braccetto e alimentino i già stra-
nomeno della tratta. Ma nell’imperante          sembra inguaribile in molte zone agrico-      tosferici guadagni di reti internazionali
globalizzazione dei mercati di droga-ar-        le, ma basterebbe seguire per un intero       dei trafficanti, quest’anno il focus del
mi-sesso che intrecciandosi si rafforza-        giorno chi accudisce gli animali nelle        Convegno di Bolzano, in occasione della
no, esiste da tempo un altro ambito che         aziende di allevamento (suini, bovini,        Giornata mondiale contro la tratta 2020,
sempre più sale alla ribalta della cronaca      ovini, e – mai ci si pensa - anche pesci…)    sarà appunto questo argomento. Esperti
nera, anche in zone un tempo conside-           per rendersi conto che non tutti i diritti    a livello nazionale e locale intervengono
rante “pulite”: la tratta ai fini di sfrut-     sono rispettati. Quanti imbrogli stanno       venerdì 7 febbraio (8.45-13) nel Centro
tamento lavorativo.                             dietro ai contratti che sembrano regolari,    Pastorale in piazza Duomo 1 a Bolzano
Se fossi un’insegnante, lancerei una ricer-     ma che in realtà nascondono restituzioni      (si veda pezzo a parte).   Paola Vismara
ca sui giornali locali e nazionali per aiu-
tare gli studenti ad evidenziare quanto
marciume si nasconde dietro il sacrosan-
to diritto sul quale è fondata la nostra Re-
pubblica (art.1 della Costituzione): il lavo-
ro! Chi è anche solo un poco attento alle
notizie dei TG, ai reportage e al giornali-
smo d’indagine, non può non ricordare le
terribili condizioni in cui vivono migliaia
di donne e uomini (non solo immigrati
ma spesso anche italiani) che lavorano
duramente nelle campagne del Sud Italia
per la raccolta dei pomodori, degli agru-
mi, dell’uva, degli ortaggi… persone spes-

     Giornata 2020: le iniziative                  gretario Ministero Lavoro e Politiche      -
                                                                                               il coinvolgimento di KVW e Kol-
                                                   sociali), Andrea Laverde (Rappresen-        ping al convegno (nel pomeriggio,
     Dal 2018, in collaborazione con il            tante Alto Commissariato ONU per            14.30-17), mentre il Movimento del-
     Progetto Alba, il settore Immigrati           i Rifugiati (UNHCR), Gianfranco             le donne cattoliche (KFB) e il Movi-
     dell’Ufficio pastorale diocesano cele-        Della Valle (Referente Numero verde         mento maschile (KMB) invitano a
     bra la “Giornata mondiale di preghie-         nazionale antitratta, Comune di Ve-         un’ora di preghiera bilingue (17-18)
     ra e di riflessione contro la Tratta”         nezia), Laura Calafà (Coordinatrice         nella Chiesa dei Cappuccini sabato
     indetta da papa Francesco. Le novità          progetto Farm, docente di Diritto del       8 febbraio.
     di quest’anno sono molte:                     Lavoro Università di Verona), Cristi-      E per aprire una finestra sulla di-
     - il film “Cafarnao-caos e miracoli” al      na Masera (Segretaria generale CGIL        lagante forma di sfruttamento già
        Filmclub (via Streiter-Bolzano) gio-       Alto Adige) per i sindacati confede-       definita “caporalato 2.0”, sui terri-
        vedì 6 febbraio, ore 20. Storia di un      rali; per il Progetto Alba il direttore    bili retroscena del mercato onli-
        bambino di famiglia poverissima a          Alberto dal Negro e Maria Susat (Re-       ne (ritmi insostenibili, rischi per
        Beirut (Libano), il film racchiude le      sponsabile area lavoro). Modera Flo-       la sicurezza e la salute, relazioni
        varie forme di sfruttamento: il lavo-      riana Gavazzi, giornalista RAI Alto        compromesse, famiglie spezzate,
        ro minorile, le spose-bambine, il la-      Adige                                      incidenti mortali): guardate l’ulti-
        voro sottopagato e senza diritti per    - la testimonianza diretta di una giovane    mo film di Ken Loach “Sorry, We
        chi non ha documenti regolari…             africana, giunta a Bolzano dopo essere     Missed You” e la puntata di “Pre-
     - i l convegno venerdì 7 febbraio            stata vittima di tratta per sfruttamento   saDiretta” (Rai3) dal titolo “Vite a
        con Francesca Puglisi (Sottose-            lavorativo                                 domicilio”.

10    Il Segno, numero 2 – Febbraio 2020
chiesa&società

Giù le mani dalla bottiglia!
Contro la piaga dell’alcolismo giovanile, con tutte le sue conseguenze (anche in Alto Adige):
siamo tutti chiamati ad essere educatori, a superare indifferenza e silenzio.
di Massimiliano Sposato

I l vivere nuove esperienze é tipico
  dell’etá giovanile. I ragazzi cercano
soprattutto la relazione con più gen-
                                               ni? Occorre che i comuni propongano
                                               contenuti che facciano riflettere. Siamo
                                               una provincia nella quale si tende “a
                                                                                                     Vangelo ti insegna ad amare davvero.
                                                                                                     Nel centro di Brunico una sera alle 21
                                                                                                     ho visto un tredicenne che nascondeva
te possibile, legarsi a compagnie non          fare di ogni esperienza un bicchiere”.                sotto la giacca due bottiglie semivuote
per forza con un obbiettivo preciso,           E questo é entrato nella mentalitá del-               di superalcolici. Da quel momento mi
ma solo per il gusto di rompere con lo         la gente ed é difficile da sradicare. Per             sono detto che occorre agire e subito
stress della settimana.                        questo occorre limitare i danni e edu-                se non vogliamo dare il cattivo esem-
Al giorno d’oggi il giovane non sembra         care quanti più giovani possibile alla                pio. Tutti siamo chiamati anche per
riconoscere nella scuola un punto di           selezione delle amicizie o presunte tali,             strada ad educare i giovani: in autobus
riferimento per la sua crescita. Lo sono       evitando gli amici da sballo.                         se qualcuno bestemmia o getta i rifiuti
più i coetanei e quelle amicizie che a                                                               per terra, al bar se un minore chiede
volte nascono più dal divertimento             Impegno di adulti e famiglie                          alcool e nelle nostre case. Tutti dobbia-
che da un cammino. In tal senso oc-            Gli adulti e le famiglie sono chiamate                mo attivarci subito. Don Pino Puglisi,
corre vigilare sempre di più affinché i        a interessarsi di più riguardo alle fre-              sacerdote assassinato dalla mafia nel
nostri ragazzi non vadano in cerca di          quentazioni dei figli. Gli adulti diano               1993 a Palermo, diceva: “Non ho paura
esperienze nocive. In Pusteria alta si         esempio di fede, perché pochi sono                    delle parole dei violenti ma del silenzio
rivela la piaga dell’alcolismo giovani-        i giovani genitori che frequentano la                 degli onesti”. La frase, ovviamente adat-
le (come nel resto d’Italia), fenomeno         parrocchia. Un essere umano privo                     ta per un contesto diverso, puó lo stes-
che occorre contrastare con proposte           di fede diventa materialista e alle pri-              so spronarci a rompere il nostro silen-
di incontro attraenti da parte di tutte        me difficoltá incominciano i casini e                 zio e a porci qualche domanda in più.
le istituzioni (comune, chiesa e circoli       le separazioni. Solo pregando Dio e
ricreativi). L’etá del consumo di alcool       avvicinandosi all’Eucarestia si cresce                  Don Massimiliano Sposato è cooperatore a
                                                                                                       Brunico
si abbassa sempre di più e a Brunico           e si prende sul serio la vita perché il
in alcuni casi si tocca la soglia dei 13
anni. Una societá che “permette” la
sbronza pubblicamente non é una so-
cietá ricca economicamente ma povera
eticamente.

Cosa possiamo fare
Occorre che gli esercenti dei bar e che
i supermercati non consentano facil-
mente la distribuzione di super alco-
lici, occorre che i baristi neghino l’en-
nesimo bicchiere a chi é giá alterato e
vuole consumare ancora. Occorre che
gli insegnanti non facciano solo la loro
parte in classe dando i voti, ma che si-
ano educatori anche fuori dalla scuola.
Non basta dire: “questo non mi compe-
te”. Occorre che molti genitori “assen-
ti” prendano coscienza del loro ruolo
genitoriale e dialoghino coi figli ogni
giorno. Solo il dialogo salva in molti
casi i nostri ragazzi da eccessi inutili.
Non rare sono le manifestazioni in cui
si beve e si ascolta musica a tutto vo-
lume, rompendo decine di bicchieri di
vetro a terra in piazza e lasciando un
porcile dopo i balli di maturitá. Ma a         La piaga dell’alcolismo giovanile in Alto Adige è fonte spesso di tragedie familiari e sulla strada: un
casa come si comportano alcuni giova-          appello a lavorare assieme per combattere il problema

                                                                                                                    Il Segno, numero 2 – Febbraio 2020   11
brevi

Desiderare un figlio: racconta
I n Alto Adige una coppia su otto è
  senza figli, e non per scelta. Sof-
ferenza, pressione e delusione sono
spesso enormi e mese dopo mese au-
menta la tristezza. Senza dimenticare
quelle persone che tentano di realizza-
re il sogno di genitorialità attraverso
la medicina moderna. Nasce da que-
ste situazioni la campagna di sensibi-
lizzazione “Mutternacht”, che torna in
maggio per la sesta volta, promossa da
Haus der Familie del Renon, associa-
zioni e l’ostetrica Astrid Di Bella. La
campagna sulla genitorialità raccoglie
anche storie: le coppie che hanno vis-
suto o stanno vivendo tale esperienza
sono invitate a inviare i loro rac-
conti (anche in forma anonima) en-          I testi, da inviare via mail a mutter-     mamma. Tra i sostenitori della Mut-
tro febbraio 2020. Racconto, poesia,        nacht@hdf.it o per posta a Haus der        terNacht ci sono Ufficio diocesano
brevi pensieri saranno di aiuto per         Familie, Stella 1–7, 39054 Soprabolza-     matrimonio e famiglia, Katholischer
infrangere i tabù sul tema e per non        no/Renon, saranno pubblicati in una        Familienverband, Katholische Frauen-
far sentire sole le persone coinvolte.      raccolta a maggio, per la Festa della      bewegung, La strada–der Weg.

                                            Premio Golser all’oasi di pace
                                            A    Verena Massl (foto), che ha con-
                                                 cluso il percorso di scienze della
                                            formazione all’Università di Bolzano,
                                                                                       stinesi, tutti cittadini di Israele, impe-
                                                                                       gnati nel lavoro di educazione per la
                                                                                       pace, l’uguaglianza e la comprensione
                                            è stato attribuito il Premio Vescovo       fra le due popolazioni. L’organizzazio-
                                            Karl Golser 2020, promosso dall’isti-      ne del villaggio comprende un siste-
                                            tuto diocesano De Pace Fidei per la        ma educativo binazionale per bambi-
                                            giustizia, la pace e la salvaguardia del   ni, un luogo per l’incontro fra i due
                                            creato. A conclusione del master in        popoli e un centro spirituale. Il Pre-
                                            innovazione e ricerca per gli interven-    mio Vescovo Karl Golser è dotato di
                                            ti socio-assistenziali-educativi, Verena   1000 euro e viene attribuito annual-
                                            Massl ha discusso una tesi dedicata ai     mente a una tesi a conclusione del
                                            giovani di seconda generazione del         percorso di studi specifico sostenuto
                                            villaggio di Neve Shalom-Wahat al Sa-      allo Studio teologico accademico di
                                            lam (Oasi di pace in ebraico e arabo)      Bressanone, agli Istituti Superiori di
                                            che sorge a 30 km da Gerusalemme e         Scienze Religiose di Bolzano e Trento,
                                            da Tel Aviv. Il villaggio è stato creato   all’Università di Bolzano e all’Univer-
                                            congiuntamente da ebrei e arabi pale-      sità di Innsbruck.

Demenza, sfida pastorale
L  a demenza, una sfida pastorale: que-
   sto il tema al centro del convegno
pomeridiano in programma venerdì 14
                                            mande cruciali: ogni tipo di smemora-
                                            tezza è demenza? Che ruolo ha la fede
                                            in una persona affetta da demenza?
                                                                                       attualmente circa 10mila i pazienti
                                                                                       affetti da demenza e ogni anno mille
                                                                                       persone sono colpite dalla malattia. Le
febbraio, dalle 14 alle 17, nel Seminario   Come deve comportarsi e comunicare         persone affette da demenza e i loro fa-
maggiore a Bressanone, nell’ambito          un operatore pastorale? Cosa si può        miliari, si legge nella presentazione del
dei periodici dibattiti sulle tematiche     fare per i familiari? Relatrice è Ma-      convegno, sono parte integrante della
più sentite nella società. Il convegno,     ria Kotulek di Monaco (responsabile        società di oggi e meritano l’attenzione
aperto a tutti e con traduzione simul-      del settore demenza nell’arcidiocesi di    degli operatori pastorali e delle comu-
tanea, vuole rispondere ad alcune do-       Monaco-Freising). In Alto Adige sono       nità parrocchiali.

12   Il Segno, numero 2 – Febbraio 2020
brevi

Grazie Paoline
L   a gratitudine della diocesi e della
    comunità locale per quanto fatto
dalle suore Paoline in 70 anni di pre-
                                             per l’apostolato delle suo-
                                             re paoline, per i decenni
                                             di presenza, impegno,
senza in Alto Adige è stata al centro        parole. “Grazie per quel-
della celebrazione con la quale a gen-       lo che siete state per noi,
naio a Bolzano il vescovo Ivo Muser ha       avete dato un’impronta
preso commiato dalla congregazione           alla nostra Chiesa“, ha
religiosa femminile che ha chiuso la         concluso il vescovo con-
libreria e lasciato l’Alto Adige. A con-     segnando alle suore Pao-
celebrare la messa nella chiesa di San       line la medaglia della dio-
Domenico in piazza Domenicani, pie-          cesi. È stato letto anche
na di fedeli, sono stati il vicario gene-    un messaggio della su-
rale Eugen Runggaldier, il decano di         periora provinciale delle
Bolzano Bernhard Holzer e il parroco         Paoline, suor Annunciata
Mario Gretter.                               Bestetti, che nel momen-
“La vostra partenza rende più povera la      to della chiusura ha scrit-
nostra diocesi, perchè la libreria delle     to di “una decisione non
Paoline non era una libreria qualsiasi,      facile“ e ha ricordato gli
ma un luogo di incontro e di identità“,      inizi del 1947 con l’arrivo
ha detto tra l’altro il vescovo salutando    delle due prime consorel-
e ringraziando suor Agnese e suor Vit-       le “per diffondere la buo-
toria. Monsignor Muser e la comunità         na stampa e una parola di
hanno espresso parole di gratitudine         conforto e di speranza“.        Il vescovo e la diocesi hanno preso commiato dalle suore Paoline

Parlare del lutto: 3 incontri
I l circolo cinematografico Costellazio-
  ne e la referente per la pastorale del-
la salute e del lutto delle parrocchie S.
                                             lazione presso la parrocchia S. Rosario
                                             in via Claudia Augusta 111, sono rac-
                                             chiusi nel titolo “LiberaLutto”:
                                                                                                zio anche al lutto nei bambini, spesso
                                                                                                esclusi dalla partecipazione ai riti del
                                                                                                funerale o del saluto alla salma.
Rosario e S. Paolo di Bolzano, Barbara       - i l 21 febbraio alle 20.30 presenta-         - i l 20 marzo alle 20 proiezione del
Bandini, propongono in collaborazione           zione del Servizio Hospice e delle sue          film “Elli e John” di Paolo Virzì. Il
con il Servizio Hospice di Caritas (rife-       attività con particolare riferimento al         tema attraverserà i momenti della
rimento Giulia Frasca) tre incontri per         sostegno nel lutto e del lutto anticipa-        vita di fronte alla malattia grave, la
confrontarsi sul tema del lutto, spesso         torio nell’accompagnamento nel fine             propria autonomia, la morte. Dopo il
ancora tabù. L’iniziativa vuole stimola-        vita, che è prerogativa di questo ser-          film dibattito con il pubblico.
re e far riflettere sul tema del lutto e        vizio Caritas. Si parlerà del tema, del      - il 17 aprile alle 20 proiezione del
su come può cambiare la prospettiva             suo impatto sulla società e tra i giova-        film “ Al di là dei sogni” di Vincent
nella società se ciascuno include e non         ni, delle difficoltà nei percorsi perso-        Ward, in cui morte e lutto attraversa-
esclude questo percorso che investe la          nali di elaborazione per la solitudine          no un’intera famiglia con risvolti però
vita di tutti e le domande di senso. I tre      e l’emarginazione che le persone in             inaspettati e non prevedibili. Segue
incontri a Bolzano, nel Circolo Costel-         lutto spesso devono affrontare. Spa-            dibattito col pubblico.

Serata sul peccato
A   l tema del peccato e delle conse-
    guenze individuali e collettive è
dedicata la serata pubblica proposta
                                             dal titolo “Il peccato – ignoranza spi-
                                             rituale” è don Paolo Crescini, parroco
                                             di Salorno. L’appuntamento è in ca-
                                                                                             1 (autobus 5, fermata di fronte alla
                                                                                             chiesa). La conferenza è preceduta
                                                                                             alle 20 dalla recita del rosario, men-
mercoledì 12 febbraio a Bolzano da           lendario mercoledì 12 alle ore 20.30            tre al termine della relazione di don
Rinnovamento carismatico cattolico.          nella parrocchia del Centro pastora-            Crescini saranno possibili domande e
Relatore della conferenza-catechesi          le Corpus Domini in via Gutenberg               chiarimenti.

                                                                                                          Il Segno, numero 2 – Febbraio 2020   13
psicologia&spiritualità

                                   Il potere “limitato” di Dio
                                   Un lamento, un ritornello frequente: “Se quello lassù guardasse finalmente in giù, le cose
                                   andrebbero in ben altro modo!”. Quello lassù si rifiuta quindi di usare la sua onnipotenza,
                                   ma ci invita invece a prenderci le nostre responsabilità.
                                   di Dario Fridel

F   reud interpreta così questo atteg-
    giamento: non potendo più im-
maginarci, come succedeva nell’in-
                                                      zioni miracolistiche, ricorda che non
                                                      basta pregare “Signore! Signore”, ci
                                                      impegna a perseverare nell’amore e
                                                                                                      de fede il fatto di aver abbandonato il
                                                                                                      cammello senza legarlo. “Vai prima
                                                                                                      a legare il cammello, gli ordina, poi
fanzia, che il nostro padre terreno                   nella fiducia nella vita anche se que-          vieni a presentarti all’Altissimo. Non
compensi con la sua onnipotenza                       sto avesse a comportare i fallimenti e          si deve infatti infastidire Dio su cose
la nostra impotenza, manteniamo                       la morte. Impegna noi a fare i conti            che possiamo sbrigare noi da soli”. La
comunque in piedi l’immagine di                       insieme a Lui con il male, a prender-           grande questione diventa allora, non:
un padre onnipotente collocandola                     ci le nostre responsabilità affinché la         cosa penso di Dio, ma cosa penso
però in cielo, in modo da renderla                    storia vada comunque verso il me-               di me. Se ho reale fiducia nelle mie
indistruttibile. Per questo possiamo                  glio, nella direzione del Regno. In             potenzialità o se invece accarezzo il
prendercela con lui; attribuirgli la                  questa nuova ottica mi si chiede però           mio vittimismo; se sento il fascino
responsabilità del male e delle ingiu-                di rispettare i ritmi di maturazione            di partecipare alla grande avventura
stizie che ci sconvolgono; perpetuare                 inscritti nella natura e nella nostra           della vita; se so attingere al potenzia-
nei suoi confronti attese miracolisti-                umanità ancora bambina senza per-               le di creatività che ci è possibile met-
che. Certo, visto che una tale imma-                  dere la fiducia nella sorprendente ge-          tere in atto quando nuovi compiti ci
gine è inconciliabile con la sua bon-                 nerosità della vita.                            investono e urgono nuove prospet-
tà infinita, possiamo anche sfociare                                                                  tive. I mistici ci ricordano sempre
nell’ateismo o usare queste battute                   Modo di pregare,                                come è necessario svegliarci, uscire
come residuo della fede ingenua dei
                                                      atteggiamento di vita                           dalla semplice coscienza ordinaria,
nostri avi, solo per dar sfogo alla no-                La nostra preghiera tende ad essere            usare in modo adeguato tutti i no-
stra esasperazione. Questo dio è però                  prevalentemente preghiera di do-               stri sensi per aderire alla realtà, per
il dio del teismo di cui abbiamo già                   manda, in cui spesso e volentieri si           sentire più in profondità, per vedere
parlato. Il Dio di Gesù rifiuta le solu-               suggerisce a Dio cosa deve fare, qua-          con occhi più illuminati, per pulsare
                                                                           si che – diversa-          con un cuore nuovo. Un mio grande
                                                                           mente – non fos-           maestro di vita, p. Livio Passalacqua,
                                                                           se presente alle           lasciando dopo decenni di impegno
                                                                           nostre gioie e ai          Villa S. Ignazio di Trento, dà que-
                                                                           nostri travagli.           sta consegna: “Continuate ad essere
                                                                           Con ciò ci illu-           generativi perché oggi l’urgenza di
                                                                           diamo forse di             bene è maggiore di ieri! Vivete inde-
                                                                           avere già fatto la         finibili perché chi ama non ha confi-
                                                                           nostra parte nel           ni.” È nelle nostre possibilità cambia-
                                                                           porre la debita            re atteggiamento. Di fronte al male,
                                                                           attenzione agli            al caos, alle chiusure che ci tolgono
                                                                           immensi,       ur-         il respiro e il senso della prospettiva
                                                                           genti problemi             possiamo sentirci risucchiati, travol-
                                                                           con cui la vita            ti, impotenti, capaci semmai di af-
                                                                           ci interpella. De          fidare tutto ad un Dio onnipotente,
                                                                           Mello – un gran-           oppure sentirci interpellati nel no-
                                                                           de moderno ma-             stro immenso potenziale spirituale,
                                                                           estro di spiritua-         liberati da tante strettoie e conven-
                                                                           lità - racconta di         zioni, chiamati a dar corpo nel no-
                                                                           un maestro Sufi            stro quotidiano ai grandi sogni che
                                                                           che scuote la              giacciono nell’inconscio collettivo
                                                                           fede ingenua di            dell’umanità. Come tanti altri pio-
                                                                           un discepolo il            nieri. Come Gesù.
                                                                           quale pretende-
                                                                           va che fosse se-             Don Dario Fridel ha insegnato religione, psico-
                                                                                                        logia della religione e psicologia pastorale
Padre Livio Passalacqua, un‘istituzione a Villa S. Ignazio a Trento        gno di una gran-

14   Il Segno, numero 2 – Febbraio 2020
gruppi missionari

Alimentare la solidarietà
Anche nella comunità di Laives si è sviluppata un’ampia iniziativa di solidarietà,
con progetti di cooperazione missionaria ma anche contro l’indigenza sul territorio locale.
di Leone Sticcotti

F   ondatore e animatore del Gruppo
    missionario di Laives è stato Enzo
Guderzo: animatore di iniziative dell’o-
ratorio Don Bosco, impegnato in par-
rocchia nel campo educativo, a servizio
dei malati con l’Unitalsi e a sostegno dei
bisognosi con la Caritas, attivo nelle ini-
ziative del Banco alimentare. Il Gruppo
è sorto e si è sviluppato a sostegno di al-
cuni missionari: uno è Pierluigi Sartorel,
sacerdote “fidei donum” della diocesi di
Bolzano-Bressanone; missionario in Bra-
sile dal 1977, dal 1991 si trova a Fortale-
za, impegnato nelle favelas (baraccopoli)
con le loro situazioni di povertà. Attivo
nella pastorale sociale della diocesi, don
Pierluigi Sartorel lavora con il “Centro de
promocao da vida Hélder Camara” per
bambini e adolescenti in situazione di ri-
schio. Tra i servizi offerti a favore di più
di 300 famiglie vi sono il doposcuola, le
lezioni di balletto e la capoeira; è attivo
anche un servizio psicologico.
L’altro progetto di cooperazione riguarda      Solidarietà mondiale e locale per i soci del Gruppo missionario di Laives
una delle 6mila isole abitate dell’Indone-
sia, finalizzato ad attivare una cisterna      anche l’iniziativa denominata “Alimen-               essere qualche dato: sono mediamente
per l’acqua nell’isola di Flores, dove ope-    tiamo la solidarietà”. Nacque così la di-            150 le famiglie assistite, tra Bronzolo,
ra padre Pietro Dori, missionario verbita      stribuzione di prodotti alimentari a fa-             Vadena, Pineta, S. Giacomo, Laives; nel
indonesiano, che i laivesotti hanno avuto      miglie in difficoltà economiche, in base             2019 si sono distribuiti 30mila kg di pro-
modo di conoscere e apprezzare. Al fi-         alla documentazione ISEE e al numero                 dotti alimentari, oltre a 1500 kg di pro-
nanziamento di tali progetti è destinata       di componenti il nucleo familiare. Il ser-           dotti freschi. Certo, ci sono da affrontare
parte della raccolta fondi ricavata dalla      vizio, che viene prestato nella sede del             i problemi della crescente burocrazia,
vendita di vestiario usato, oltre al ricava-   Gruppo (prima era in via Sottomonte,                 ma c’è il sostegno del Comune; tra l’altro
to dalla vendita di corone d’avvento e ra-     ora nella piazzetta Falcone e Borsellino,            ogni fine mese va fatto l’inventario dei
moscelli pasquali. A fine anno una parte       nell’edificio che ospita anche la Croce              prodotti in entrata e in uscita.
del ricavato va destinato alla parrocchia,     Rossa), è attivo lunedì e venerdì pome-              Vivo e profondo cordoglio suscitò, nella
nella quale il Gruppo è ben inserito, gra-     riggio e la mattina del mercoledì, con la            comunità di Laives ma anche in Bassa
to anche per l’assistenza spirituale di pa-    presenza stabile di una persona, 12 vo-              Atesina, la notizia della morte a 73 anni,
dre Renzo Roat, frate carmelitano: padre       lontari, 4 per turno.                                l’8 marzo 2018, del fondatore del Grup-
Roat, dopo dieci anni di guida pastorale       Una decina di prodotti alimentari UE                 po, Enzo Guderzo. Nuovo presidente è
della comunità parrocchiale di lingua          (come pasta, riso, tonno, zucchero, pelati,          Richard Stimpfl. Non resta che augurare
italiana di Brunico, collocato a riposo nel    legumi, carne in scatola...) sono raccolti           al Gruppo di gestire al meglio l’eredità in
2015, vive ora a Laives, dove era nato nel     tramite Agea e Banco Alimentare fra ne-              fatto di sensibilità per il sociale, di soli-
1941.                                          gozi e supermercati; da aggiungere i pro-            darietà per vicini e lontani, lasciata dal
                                               dotti freschi, come yogurt, vicini a sca-            fondatore.
Per le famiglie della zona                     denza, forniti da Lidl (Bronzolo), Despar
Ben presto Enzo Guderzo, consapevo-            (Laives), panificio Innerhofer (Lana). Per             Leone Sticcotti, già impegnato in Acli,
le che la sofferenza e l’indigenza sono        il trasporto sono disponibili quattro auti-            Azione cattolica, organismi diocesani e
                                                                                                      Centro pace Bolzano
presenti anche nel territorio, promosse        sti. Prova dell’efficienza del Gruppo può

                                                                                                                  Il Segno, numero 2 – Febbraio 2020   15
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