GIUSEPPE MARIA GRILLO (1801-1863) ARCIDIACONO DELLA CATTEDRALE DI OPPIDO MAMERTINA
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L’Alba della Piana GIUSEPPE MARIA GRILLO (1801-1863) ARCIDIACONO DELLA CATTEDRALE DI OPPIDO MAMERTINA Letterio Festa N ascita e formazione Il 27 marzo 18011, nella cap- pella privata dell’imponente Palazzo2 del nobile oppidese don Francesco Sa- verio Grillo3, l’illustre vescovo della Città, mons. Alessandro Tommasini4, battezzava un bambino, figlio del sud- detto e di donna Anna Filippa Lacqua- niti, a cui furono imposti i nomi di Giu- seppe Maria Girolamo Angelo Fedele. Padrino fu il molto reverendo canonico Tommaso Pistone, cantore della Catte- drale. Qualche anno dopo, questo bam- bino diventerà anch’egli canonico e, quindi, arcidiacono, prima dignità dello stesso Capitolo5. Infatti, «allevato fra gli agi dome- stici, sin da piccino seppe discernere la fede vera dalla vana credulità o ippocri- sia»6 e fu, perciò, avviato giovanissimo alla carriera ecclesiastica. Egli iniziò la sua formazione nel Se- Palazzo Grillo a Oppido Mamertina minario vescovile della sua Città natale, riaperto qualche anno prima dal vescovo che, probabilmente, entrarono in con- terra coltivate ad oliveto e con un’annua Tommasini che lo dotò di un nuovo Re- tatto con il giovanissimo chierico Giu- rendita di 60 ducati. Nella stessa circo- golamento e, soprattutto, di maestri seppe Maria Grillo ricordiamo «fra Pie- stanza, il canonico Giuseppe Frascà, ar- «scelti tra i più valenti cultori di scienze tro Masdea dei Predicatori, prefetto e di- ciprete curato della Cattedrale, attestava negli Ordini religiosi»7. A reggere il pio rettore degli Studi che insegnava Filoso- i buoni costumi del novizio che frequen- Istituto il presule aveva chiamato il ca- fia, Teologia dommatica, Lingua greca tava regolarmente i Sacramenti e pre- nonico Pistone, padrino del giovane ed ebraica, Sacra Scrittura; il canonico stava i suoi servizi alla Chiesa13. Grillo, il quale, dopo aver riparato i teologo Giuseppe Princi che si occupava Il 30 agosto successivo, il vescovo danni causati dalle truppe francesi che di Teologia morale e Canto gregoriano; Tommasini, che si trovava ancora a avevano occupato i locali trasforman- Pasquale Procopio, professore di Uma- Messina, accoglieva l’analoga domanda doli in stalle e coprendo i muri di frasi e nità superiore ed Eloquenza e Francesco per gli Ordini minori dell’Ostiariato e disegni osceni, riaprì il Seminario. Procopio che erudiva in Grammatica. Al del Lettorato14 e il 14 dicembre, final- In quei tempi così difficili, con dire dell’ordinario, si trattava di inse- mente rientrato ad Oppido, quella mons. Tommasini imprigionato in Sici- gnanti “di abilità grande e ben formati di dell’Esorcistato e dell’Accolitato che il lia e la Diocesi amministrata dal ve- cuore, tanto nell’essere dei veri cristiani Grillo chiedeva «onde avere maggior scovo di Nicotera, mons. Giuseppe che di fedeli vassalli del sovrano”»10. motivo d’impegnarsi ne’ studi per la Vincenzo Marra, il rettore Pistone In questo contesto, il 1 aprile 1815, il maggior gloria di Dio e servizio della «tentò di salvare il salvabile e per te- giovanissimo chierico Giuseppe Maria Chiesa»15. nere aperto il Seminario, contrasse de- Grillo presentava al vescovo Marra la biti personali: vendette l’olio della sua supplica per ricevere la prima tonsura Giovanissimo canonico famiglia a bassissimo prezzo con la clericale «per maggiormente servire Dio Il 7 giugno 1817, mons. Tommasini speranza di rifarsi nell’annata seguente e sua Santa Chiesa ed essere annoverato inviava una supplica e le annesse lettere che invece fallì»8, per cui fu destituito tra i mansionari della Cattedrale»11. Il testimoniali al papa Pio VI per chiedere dall’incarico e l’Istituto fu chiuso e ag- giorno prima, il padre gli aveva asse- la possibilità di ordinare suddiacono il gregato a quello di Reggio ma «i semi- gnato, «a titolo di suo sacro patrimonio, chierico Grillo e, di conseguenza, di naristi oppidesi disertarono per prote- acciò potesse accedere alla prima cleri- concedere al suo giovanissimo pupillo sta, rifiutando l’aggregazione»9. cal tonsura ed indi agli Ordini sacri»12, un canonicato nella Cattedrale di Op- Tra gli insegnanti che operavano in un fondo in contrada Li ceppi nel Co- pido16. Il 18 novembre successivo, il questo periodo nel Seminario oppidese e mune di Oppido, di circa 6 tomolate di pontefice rispondeva con un rescritto, Gennaio 2021 Pagina 15
L’Alba della Piana inviato da Santa Maria Maggiore, che di combattimenti e di trionfi, di tradi- maggio 1824, ricevette l’ordinazione sa- trasmetteva la dispensa per l’Ordina- menti e di glorie. Accostò sitibondo le cerdotale dall’arcivescovo di Santa Se- zione e la concessione della richiesta labbra alla Scienza che sta con Dio in verina e vicario generale del cardinale prebenda canonicale17. Quindi, il 2 di- cima alla piramide dell’umano sapere e Ruffo, monsignor Salvatore Maria Pi- cembre, il sedicenne chierico fu nomi- n’ebbe pieni a dovizia il cuore e la gnattaro OP33. nato canonico sacrista, al posto di don mente. E i Padri per lui eran fonte del A Napoli, entrò in contatto con Salvatore Pane che aveva rinunciato suo maraviglioso ragionar teologico e le mons. Giuseppe Capecelatro, arcive- alla carica, e fu immesso in possesso prove gliele offriva la Tradizione eccle- scovo di Taranto, «la cui casa era il ri- del canonicato e del corrispondente po- siastica e il sugello pel domma era la in- trovo dei dotti nostrani e stranieri», il sto in coro, l’8 dicembre, festa dell’Im- fallibile voce della Chiesa e del Sommo quale lo propose come uditore al nunzio macolata, dal canonico cantore France- Romano Pontefice. Ma la Bibbia fu apostolico a Lisbona, il cardinale Ales- sco Zappia18. l’amor suo prediletto»23. sandro Giustiniani, già nunzio a Napoli, Da parte sua, il parroco Nappi atte- ma «questo ufficio che sarebbe stato il Il periodo napoletano stava che il giovane canonico Grillo principio di una luminosa carriera egli Nel 1820, per completare la sua for- aveva affrontato, «con somma diligenza pospose alla pietà filiale: il padre mori- mazione, il Grillo fu inviato a Napoli dal e studio», i corsi di Teologia scolastica e bondo chiamollo a sé sul letto di morte nuovo vescovo di Oppido, mons. Igna- dogmatica ed aveva approfondito i trat- la vigilia della sua partenza»34. zio Greco, giunto in Diocesi il 16 no- tati dei luoghi teologici, degli attributi di Mentre scriverà di lui il cardinale Giu- vembre 1819, dopo il trasferimento di Dio e della Trinità, esponendoli in pub- seppe Cosenza, arcivescovo di Capua: mons. Tommasini a Reggio19. blico «con lode» e lo definiva, inoltre, «Non posso fare ammeno di non as- Qui ebbe come formatori l’illustre «giovane religioso, onesto e modesto» sumere interesse a favore di quelle per- maestro di teologia don Francesco che frequentava i sacramenti e non sone che trovansi meritevoli di ogni mio Nappi, parroco dei Santi Giuseppe e Cri- aveva «mai dato scandalo alcuno a’ riguardo; tra questi è l’arcidiacono Giu- stoforo, membro dell’Almo Real Colle- compagni vicini»24. Lo stesso don seppe Maria Grillo, uno de’ più distinti gio dei teologi20 che insegnava e predi- Nappi, il 29 settembre 1823, attesterà ecclesiastici delle Calabrie»35. cava in quel periodo nell’antica Capitale che il Grillo aveva affrontato, «con Ebbero «alta stima» di lui il cardi- «con dottrina non meno che con facon- somma lode»25, anche gli studi di Diritto nale Tommaso Riario Sforza; mons. En- dia»21 e il celebre canonico Francesco Canonico, Sacra Liturgia e uffici e oneri rico Capece Minutolo, vescovo di Mi- Rossi, canonista e regio deputato per la del Presbiterato. leto; mons. Raffaele Ferrigno, vescovo revisione dei libri, «perfettamente Sempre da Napoli, il 24 marzo 1822, di Bova e, in seguito, arcivescovo di istruito delle lingue greca, latina ed «essendo ormai giunto il tempo in cui Brindisi; mons. Tommaso Michele Sal- ebrea», titolare della Cattedra di Diritto egli deve ascendere al sacro Suddiaco- zano, vescovo ausiliare di Napoli e, nel Canonico della Regia Università e del nato», il chierico oppidese presentava periodo in cui si troverà in esilio a Liceo Arcivescovile, la cui «prudenza una supplica al canonico Felice Greco, Roma, «fu segno della singolar benevo- negli affari, la prontezza nel decifrare vicario capitolare, «nonostante la vedo- lenza»36 dei cardinali Girolamo D’An- qualunque dubbio e la rettitudine ne’ vanza della Chiesa»26, poiché artato se- drea, prefetto della Congregazione giudizi gli procurarono la generale esti- condo i canoni del Concilio di Trento, dell’Indice e Marco Mattei, arciprete mazione»22. essendo morto, il 12 febbraio prece- della Basilica di San Pietro. Aiutato da questi insigni maestri, il dente, il vescovo catanzarese. Il cano- giovane chierico oppidese: «Studiò Filo- nico Greco, visti gli atti necessari, l’au- Il ritorno a Oppido e il ministero sa- sofia ed il suo spirito, sorvolando leg- torizzava ad essere ordinato suddiacono cerdotale: vicario di mons. Coppola gero sulle immondezze del turpe Mate- nella ordinazione che si sarebbe tenuta il Tornato nella città natale, «diede le rialismo e sprezzando i fantastici voli 6 aprile seguente, Sabato Santo27. Due prove più chiare di un fedele ministro di del Trascendentalismo germanico, giorni dopo, infatti, «previa affissione Gesù; qui diè manifesto a vedere come bevve alle pure sorgenti della Filosofia della schedula e suono della campana», la sua scienza fosse congiunta a ca- cristiana che tiene a maestri ed autori un si riunì il Capitolo della Cattedrale di rità»37. Furono, infatti, notate ben presto Tommaso, un Bonaventura, un Anselmo Oppido in sessione capitolare e i cano- le sue profonde conoscenze non solo e, per non dire di tutti, un Agostino d’Ip- nici, «con voto segreto», riconobbero il delle leggi canoniche ma anche di quelle pona, “che sovra gli altri come aquila Grillo «meritevole»28 di essere ordinato civili. Molti cominciarono a rivolgersi a vola”. Diede opera al Diritto naturale e suddiacono. lui per avere guida e consiglio in difficili di leggieri il suo altissimo ingegno, sco- L’anno dopo, ancora dimorante nella situazioni: «ne’ trentotto anni del suo sa- prendo le fallacie e gli errori degli Ob- Città Partenopea, il 24 maggio, sabato cerdotale apostolato, istruì con il magi- bes, de’ Burlamacchi, dei Puffendorf e delle quattro tempora dopo Pentecoste, stero della parola e più fruttuosamente de’ Rousseau, che di quei dì menavano fu ordinato diacono da mons. Michele edificò colla indefettibile scuola tanto scalpore, si attenne a quel Diritto Basilio Clary, vescovo di Catanzaro - dell’esempio; ogni suo detto aveva il verace che insegna all’uomo i suoi diritti «che di sua amicizia l’onorò»29 - auto- suono di un oracolo»38. e doveri, sia che considerare si voglia rizzato allo scopo dal cardinale Luigi In maniera particolare, «egli svi- sciolto da ogni legame sociale, sia che Ruffo Scilla, arcivescovo di Napoli, in luppò nei giovani le facoltà intellettive, unito a civil comunanza… Corse la Sto- quel momento impedito30 mentre il 23 dando lume alla mente, norma alla vo- ria ecclesiastica e pianse sulle persecu- agosto ricevette dal papa Pio VII la di- lontà, vita al cuore. Aiutò l’istruzione e zioni de’ primi secoli della Chiesa di spensa per difetto di età31 che aveva ri- la gentilezza del costume»39, insegnando Cristo e poi vide questa ogni dì nell’uno chiesto per poter essere ordinato sacer- per lunghi decenni nel Seminario Vesco- e nell’altro mondo acquistare nuovi ado- dote, «essendo di molta utilità a questa vile. In questo Istituto, «egli cercò sem- ratori alla Croce del Golgota e ne seguì Chiesa in cui è tenuto di soddisfare di- pre di rendersi accessibilissimo alle in- instancabile i periodi di lutto e di gioia, versi obblighi di Messe»32, per cui, il 25 fantili intelligenze, porse quasi sempre i Gennaio 2021 Pagina 16
L’Alba della Piana suoi concetti e le sue massime, or sotto «Sorgi, presule illustre, che all’om- Vito Michele Di Netta, missionario re- la forma di dialogo, or sotto quella di bra santa di questo massimo altare dormi dentorista di vita santa e celebrato predi- racconto, ora di descrizione ed ora di il tuo sonno di morte. Sorgi e narra tu a catore, definito dal papa Pio XI «un eroe storia»40. questi tuoi Oppidesi quanto eri tu pago della virtù e della corrispondenza alla Appartenente alla più ricca famiglia dell’opera fedele del tuo estinto vicario. vocazione celeste»52. della sua Città e fornito personalmente, Dì tu di quanto zelo il vedevi animato «Ancora nel corso della seconda fin da ragazzo, di ricchi benefici e nume- per la gloria di Dio e della Chiesa; ma- metà dell’Ottocento il ricordo di tal rose prebende, il canonico Grillo non nifesta i sapienti segreti consigli, onde ti personaggio si stagliava vivido e ogni mancò di soccorrere i poveri e aiutare i sovvenne sì spesso nelle tue difficile im- padre predicatore della sua Congrega- più deboli. Due volte alla settimana, le prese; esponi in quante gesta tu l’adope- zione, quella del Santissimo Reden- porte della sua casa, fin dall’alba, si apri- rasti e quante volte meravigliato di lui tore o dei Liguorini, che dal pergamo vano ai poveri che andavano a chiedere dicesti: “Iddio è con lui, la mano di Dio di chiese piccole e grandi concionava soccorso ed aiuto: «misericordiosa- lo guida”»47. nelle solenni occasioni, quali la predi- mente operoso, nessun povero cazione delle sante Missioni o vuoto da lui si partì»41. gli svariati tridui che si susse- Tali singolari virtù e queste guivano di tempo in tempo, notevoli doti lo distinsero subito aveva agio di osservare come rispetto agli altri sacerdoti. Il ve- la di lui fama corresse di bocca scovo Tommasini, pur promosso in bocca»53. vescovo di Reggio Calabria, lo Con questo illustre perso- volle tra i dodici esaminatori naggio, l’arcidiacono Grillo e prosinodali della sua nuova l’intera sua famiglia, ebbero un grande Diocesi ma fu soprattutto duraturo ed intenso rapporto il grande Vescovo di Oppido, spirituale, oggi testimoniato da mons. Giuseppe Maria Cop- un piccolo gruppo di lettere pola42, a volerlo come suo primo conservate nell’Archivio Sto- e più vicino collaboratore rico della Diocesi di Oppido- nell’opera di riordino e rinnova- Palmi. In una prima lettera, mento della Chiesa aspromon- scritta dal Di Netta alla madre tana che si stava riprendendo dal del Grillo nella circostanza difficile periodo seguito al Ter- della malattia del padre, il mis- remoto del 5 febbraio 1783. sionario redentorista scriveva Accanto al vescovo, il fedele che «le afflizioni della vostra arcidiacono Grillo lavorò al ser- famiglia vi assicuro che sono vizio della Chiesa e del Popolo nostre ma che si deve fare? La di Dio, prima come luogotenente sola volontà di Dio»54. In una e poi come vicario generale, dal successiva missiva, il padre Di 1830 al 1851: Netta che inviava il suo «pro- «egli assiduo a faticare con sit» per la nomina del sacer- lui nel reggere il gregge, egli Mons. Francesco Maria Coppola, dote oppidese a canonico teso- operoso a far risorgere con lui i vescovo di Oppido Mamertina (1822-1851) riere, precisava: «le malattie mal ridotti Cleri dell’intera Dio- non sloggiano dalla vostra casa cesi, egli instancabile con lui nella ri- Lo stesso arcidiacono Grillo, perché vi è la croce di Gesù Cristo già forma dei perduti costumi ed egli con lui nell’elogio funebre che pronunciò in se- piantata e voi abbiatene rispetto e ba- tutto vita e tutt’anima perché la religione guito alla morte di monsignor Coppola, ciatela»55. si fosse qui di nuovo ammantata di avvenuta l’11 dicembre 1851, ricordò Il 4 novembre successivo, avuta la quella gloria che a questa bella figlia del «il padre amoroso, il pontefice irrepren- notizia di una nuova promozione del cielo si conviene e i loro sudori frutta- sibile, il prelato secondo il cuore di giovane canonico «già da gran tempo rono gran cose perché questo terreno be- Dio»48, che egli definì «un astro lumi- auguratavi» e, rinnovando i sensi «di nedetto rispose bene alle loro fatiche»43. noso, sfavillante di purissima luce, mo- gratitudine e sincera amicizia», il ve- Il 19 settembre 1833, il vescovo lo dello di virtù episcopali, delizia del suo nerabile Di Netta aggiungeva, su un nominava canonico tesoriere44; il suc- gregge»49, mentre, nello stesso scritto, si piano più spirituale, «altre cose mag- cessivo 6 settembre 1835, cantore45 e, autodefiniva «collaboratore onorato giori vi desidero dal cielo»56. In fine, infine, il 23 maggio 1837, arcidiacono, delle vigili cure»50 del vescovo: in un’ultima missiva scritta da Messi- prima e più antica dignità del Capitolo «Quante volte le sue amarezze ver- gnadi, dove si trovava per predicare della Cattedrale oppidese46. sava nel già troppo amareggiato mio una missione nel 1844, il padre mis- Richiamando simili attestati di be- cuore? Quante volte voleva rassegnare sionario affermava, per dimostrare an- nevolenza e rivolgendosi idealmente la sua cura, se da me vincolato, incorag- cora una volta la sua vicinanza alla no- allo spirito del vescovo Coppola, se- giato, animato, non si fosse finalmente bile famiglia Grillo: «non bisognano polto in mezzo al presbiterio della vec- acquietato?»51. scritti per segnare le note obbligazioni chia Cattedrale di Oppido che lui stesso tra la vostra casa e la nostra» e aggiun- aveva costruito, il canonico Raffaele Rapporti con il venerabile Vito Mi- geva da padre spirituale: «pensate solo Patroni, nella sua orazione funebre per chele di Netta a raccogliere meriti per l’eternità, fati- la morte del Grillo, potrà con altiso- L’arcidiacono Grillo ebbe intensi cando pel bene dei poveri e confes- nanti parole affermare: rapporti anche con il venerabile padre sando»57. Gennaio 2021 Pagina 17
L’Alba della Piana L’arcidiacono Grillo e il canonico Alla data del 27 aprile troviamo stesso in cui la processione passava in- Muratore scritto: «questa mattina non poté andare nanzi la sua casa, eppure nei suddetti Per rendere più umana e completa la in carrozza perché i cavalli ruppero giorni è stato puntato… L’arcidiacono, presentazione della complessa persona- l’asse», mentre, il 9 maggio, «giorno nello spazio di ventisei anni che ha fatto lità dell’arcidiacono Grillo, ci sembra piovoso, mandò dicendo che si applicò il gratuitamente e senza verun compenso il opportuno riportare i giudizi che su di vescicante. O malattia imponente!»67. Il pro vicario generale e capitolare, ancor- lui espresse, con brevissime espressioni 14 giugno, «terminate le lodi, ritiratosi, ché occupato negli affari più rilevanti di critiche e “salate”, il canonico Giu- va a spasso con la carrozza»68. Il 2 set- Curia, venne sempre puntato. Egli non seppe Annunziato Muratore58, celebre tembre, «mandò in giro al sacrestano se ne è mai lagnato, perché conosceva musicista, compagno di studi di Bellini Rossi per trovare chi lo supplisse e, non benissimo che simili occupazioni non lo e Mercadante, che, in quel periodo, avendolo trovato, mancò a tutto»69. Il 30 esentavano dalla puntatura… Monsi- svolgeva la funzione di “puntatore”, il settembre, «stava ammalato con febbre. gnore, l’esponente, nel presentarsi a V. cui compito era quello di registrare le Passata la febbre, il medico gli disse che S. Ill.ma e Rev.ma per dimandare un atto assenze dei canonici alle funzioni ca- stava bene e che si alzasse. Egli, invece, di giustizia, non è mosso da veruna ani- pitolari. Il Muratore, ricordato dai con- a chiunque andava a visitarlo, gli dava la mosità verso chi che sia: non è il vile in- temporanei per il suo carattere “friz- mano per odorarla dicendo: “Sentite la teresse di pochi ducati dippiù che do- zante”, non mancò di aggiungere delle puzza di morto!”»70. vrebbe pagare ma è il proprio decoro ed note accanto all’appunto delle as- Il 7 gennaio 1851, «tempo con acqua il proprio onore che lo spinge a ciò fare. senze, nonostante ad assentarsi fosse e vento», si giustificò con la solita indi- Perché deve comparire negligente l’arcidiacono, suo diretto superiore. sposizione ma, precisava il sarcastico nell’adempimento dei propri doveri Tali annotazioni, dal tono sarcastico e, canonico, «ogni giorno va in carrozza»71. nell’atto che, anche convalescente, non a volte, quasi irriverente, risultano Il 26 gennaio, una domenica, si assentò è mancato assistere al Coro?»78. oggi un’interessante e curiosa testimo- per tutta la giornata, «intanto giovedì si nianza di prima mano che ci restitui- mangiava le frittole e mattina e sera va in Lo scontro con mons. Caputo sce, in tutta la sua umanità, la figura carrozza»72. Il 5 agosto, mancò di nuovo Morto il Coppola, l’arcidiacono del canonico Grillo. e «disse che l’orologio va avanti», in se- Grillo fu nominato vicario capitolare, Ad esempio, alla data del 5 gennaio guito, «come il Reverendo Capitolo an- reggendo la Diocesi per circa un anno 1850, troviamo annotato: «al vespro dava all’Oratorio per solennizzare il tri- fino a quando fu posto alla guida della mandò dicendo che non si fida a uscir gesimo del fu don Pietro Grillo, esso an- Chiesa aspromontana mons. Michele di casa per la rigidezza del tempo, in ef- dava in Cattedrale per confessare: che su- Maria Caputo che sarà vescovo di Op- fetti, due giorni fummo sotto neve»59, periorità conculcante le leggi ecclesiasti- pido dal 1852 al 185879. Questo prelato per cui, il giorno dopo, l’arcidiacono che!»73. Due giorni dopo, al vespro, domenicano, pur molto attento alla ge- mancò a tutte le funzioni «per la stessa «mandò dicendo al tesoriere con Mica- stione amministrativa, nel correggere le ragione»60. Il 12 successivo, «assistè al rello sagrestano che esso non è morto an- tante irregolarità riscontrate al momento Te Deum per la nascita di Sua Maestà cora e che se non è rispettato come vica- del suo arrivo, suscitò le reazioni av- (D.G.)»61, mentre il giorno dopo, una rio, deve esserlo come capo del Capitolo verse ed accese di numerosi ecclesiastici domenica, «mancò a tutto e mandò di- (che appena conosce il suo stallo) e che e laici, soprattutto del ceto nobiliare, al- cendo che non si puntasse perché la andrà a scrivere a monsignore»74. Il 9 di- lora a capo della società oppidese, che, notte passata si aveva affogato con una cembre «non avendo trovato chi lo sosti- alla fine, ne otterranno l’allontanamento medicina: ci fece ridere»62. Alla data tuisca, mandò dicendo che gli duole il quando, promoveatur ut amoveatur, lo del 16, 17 e 18, accanto all’assenza, il piede»75. Invece, «all’11 mattina fu da scomodo presule fu nominato vescovo Muratore aggiunse la precisazione monsignore perché stava male e gli passò di Ariano. In questa complicata vicenda, «oggi in carrozza» che ricorrerà in se- il dolore del piede. Mancò a tutto. A 24 Giuseppe Maria Grillo giocò un ruolo guito più volte, invece, la domenica 20, ore morì monsignore»76. Sulla stessa li- centrale. Il casus belli fu originato da «mancò dicendo che soffriva la nea, il 26 dicembre, troviamo annotato: una diatriba sorta in seguito alla volontà gotta»63. Sulla stessa linea, il 6 feb- «mandò dicendo che gli doleva la gola» del vescovo di ampliare un fabbricato di braio, «mandò dicendo che è malato e mentre dopo «venne alla Capitolazione e sua pertinenza, attiguo alle proprietà che il medico gli ordinò di andare in finì il dolore della gola»77. della famiglia dell’arcidiacono. Questo carrozza» mentre il 7 si assentò a causa Qualche tempo dopo, l’arcidiacono fatto, secondo l’arcivescovo di Reggio, del «tempo rigido per la neve caduta e Grillo chiese l’imparziale giustizia al ve- mons. Mariano Ricciardi, chiamato da la pioggia»64. Il 22 febbraio, «andò col scovo contro gli accusatori, difendendo Roma a dirimere le intricate diatribe op- canonico Simone da monsignore per sé stesso per le assenze dal Coro, denun- pidesi, «à portato dei disturbi e come il firmare il testimoniale di un certo L. di ciate dal canonico Muratore: nominato Grillo appartiene a famiglia Varapodio che voleva sposare la co- «Il signor canonico Muratori si è cre- distinta, se ne sono risentiti altri signori gnata e non lo volle firmare»65. Il 25, duto nel diritto di puntarlo continua- del paese ed è cresciuta però l’opposi- «cantandosi il Gloria nella Messa con- mente mentre il supplicante ne ignora il zione»80. ventuale, venne a confessare come se perché e si vide puntato anche nel tempo In realtà, già a dire dello storiografo non fosse obbligato al Coro» e, al 1 in cui, per causa di malattia, era impe- oppidese Candido Zerbi, contempora- marzo, «venne secondo il suo solito dito a sortir di casa per assistere al Coro. neo ai fatti e coinvolto personalmente nella Messa a confessare fino a passato Ad esempio, nel giorno 28 maggio detto nella spinosa vicenda, i motivi del dissi- mezzogiorno», mentre la domenica 17 anno, festa di San Francesco di Paola, dio vanno ricercati altrove: si assentò perché «giorno orridissimo, oppresso da colica con grosso calcolo «L’arcidiacono e pochi altri capito- fioccando neve con ventarello e freddo imboccato in vesciga, assistito dal chi- lari fra quei del Clero, il sindaco, il capo insoffribile» invece, il giorno dopo, rurgo, don Silverio Spadaro, lo ha mira- e sottocapo della Guardia urbana, il re- «venne in carrozza a confessare»66. colosamente evacuato al momento gio giudice ed altri privati loro amici e Gennaio 2021 Pagina 18
L’Alba della Piana «Questa nomina, come lo stesso Teta ha dichiarato, fu fatta su consiglio del cardinale Della Genga, prefetto de’ ve- scovi e regolari. La lettera di nomina giungeva in Oppido in uno de’ primi giorni di luglio, verso il mezzogiorno. Parecchi preti che trovavansi all’Ufficio postale, sentendo dall’ufficiale addetto alla distribuzione delle lettere leggere la soprascritta, timbrata da Roma, col titolo di vicario dato al Grillo, non ebbero pa- zienza di aspettare che fosse aperta dal destinatario e, in un momento, improv- visarono, come si direbbe oggi, una co- lossale dimostrazione. La gente stordita usciva dalle case ed accorreva dalla campagna per chiedere che si fosse, sen- tendo lo scampanare di tutte le chiese della Città ed una salve continua di mor- taretti. Prima che la lettera fosse giunta al Grillo, recata dall’autore di questo L’antica Cattedrale, l'Episcopio e il Palazzo Grillo scritto, la casa di lui era piena zeppa di tutte le notabilità cittadine e delle auto- congiunti, nel ceto secolare, per uggia di ottenere dall’intendente della Provincia rità del paese»89. autorità, in varie occorrenze dal vescovo il simbolico esilio a Palmi dei capi della Qualche giorno dopo, il 10 luglio o non curata o manomessa, e per legit- “congiura” ma fu un’effimera soddisfa- 1859, con una funzione preparata con time influenze contraddette, vennero zione: rientrati dopo breve tempo in Op- cura e seguendo un minuzioso e simbo- con esso e suoi partigiani a discordia»81. pido, i dissidenti ottennero il trasferi- lico cerimoniale, l’arcidiacono prese E lo stesso mons. Caputo così scri- mento di mons. Caputo ad un'altra sede, possesso canonico della Diocesi in veva della questione a mons. Ricciardi: infatti, il 27 settembre 1858, il presule nome del nuovo pastore della Chiesa «Le competenze son surte per l’avi- domenicano fu traslato vescovo di oppidese: dità di governare. Avrebbesi voluto onni- Ariano. «Oggi, a 22 ore, la nostra povera Ma- namente disporre del divino e In seguito a questi eventi, l’arcidia- merto, o Oppido, come piace meglio dell’umano, vender benefici e Parrocchie cono Grillo poteva ritornare sulla scena, chiamarla, scoppiava di letizia per il e tutto mettere a loro discrezione»82. presentandosi come primo firmatario di possesso del vescovo. La piazza era alla Nell’agosto del 1856, l’arcidiacono, una lettera indirizzata al canonico teo- lettera zeppa di gente, accorsa qui da mal sopportando la convivenza con l’in- logo Vincenzo Maria Germanò che il tutti i paesi vicini, uomini, donne, fan- domabile vescovo, con la scusa di re- Caputo aveva lasciato come suo luogo- ciulli. il vicario Grillo, portato quasi a carsi a Castellammare per delle cure, si tenente in Oppido. Nella missiva, i cano- braccio di popolo, si è messo in car- portò a Napoli e a Roma «per tramare ai nici del Capitolo, «a tutela dei diritti e rozza scoperta, perché claudicante, per danni del Caputo»83. Il 3 settembre della validità degli atti di giurisdizione recarsi in chiesa. La folla plaudente lo 1857, chiese la sua giubilazione ovvero spirituale e temporale»86, chiedevano di ha seguito fino alla Cattedrale, che, in l’esenzione dai servizi religiosi del Ca- conoscere ufficialmente le disposizioni un attimo, si venne riempiendo di po- pitolo, poiché canonico della Cattedrale ricevute dal Germanò per il governo polo. Ivi giunto, prese posto nel coro, da ormai quarant’anni. I capitolari, ri- della Diocesi. Chiaramente, come ha dove il Clero tutto della Città e parte cordando le «mancanze molto fre- giustamente sottolineato lo storiografo della Diocesi, riempiva gli stalli. Nel quenti» e il fatto che il Grillo «si faceva Rocco Liberti, «il motivo di una siffatta coro stesso era collocato un tavolo con surrogare tranne gl’intervalli in cui era petizione va sicuramente ricercato nella un tappeto verde ed i primari cittadini, impedito di malattia», negarono «con- smania del Grillo di ritornare final- insieme alle autorità del paese, assiste- cordemente»84 la giubilazione, anzi, mente a capo di quel consesso quale vi- vano come testimoni. Tutta la Guardia l’arciprete Garigliano volle ulterior- cario, un desiderio frustrato e dal Ca- Urbana, in doppia fila, con a capo il suo mente precisare: puto e dal re e che si concreterà soltanto comandante, occupava la navata mag- «L’arcidiacono ha così trascurato il con l’arrivo di un nuovo vescovo nel giore. Dopo le formalità d’uso, il notaio servizio del Coro da potersi dire che giugno del 1859»87. lesse la bolla e l’atto da lui rogato. S’in- quasi sia stato più il tempo in cui non vi tuonò il Te Deum. Lunga scarica di mor- è intervenuto di quello che l’abbia ser- L’arrivo di mons. Teta e la que- taretti. Il canonico Zerbi faceva parlare vito, per lo che ha provocato non solo i stione con il canonico Germanò l’organo ed il celebre maestro Muratori, giusti rimproveri dei vescovi, i quali, di Infatti, dando soddisfazione ai ne- vecchiarello cadente con gli altri can- tempo in tempo, l’esortavano all’osser- mici del suo predecessore, con un gesto tanti, cantavano a squarciagola l’inno di vanza di questo importante dovere, ma il forse poco prudente e avveduto, sugge- sant’Ambrogio, ripetuto dal popolo risentimento dei canonici, che dolevansi rito, a quanto pare, da potenti protettori, esultante. Era la liberazione d’Israello delle distribuzioni quotidiane, da lui pre- il nuovo vescovo, mons. Giuseppe Ma- che si cantava. La sera tutte le case si il- parate»85. ria Teta88, subito dopo la consacrazione, luminavano e mons. vicario diede un Il conflitto si protrasse con alterne nominò suo procuratore speciale l’arci- lauto rinfresco alle autorità ed alla cit- vicende e il vescovo riuscì, alla fine, ad diacono Grillo: tadinanza accorsa a felicitarlo»90. Gennaio 2021 Pagina 19
L’Alba della Piana Il vescovo giunse, invece, il 29 set- o tre volte, presiedute dallo stesso ve- tra voi ma pare che abbiate fatto nessun tembre e, anche in questa occasione, con scovo97, mentre, secondo quanto rife- conto delle mie parole. Per carità! Teo- grande solennità e secondo il gusto rito da alcuni canonici in un’attesta- logo, mettiamoci nella premura di pro- dell’epoca, fu seguito, in tutto e per zione inserita in un Sommario redatto muovere unicamente la gloria di Dio, di- tutto, un minuzioso ed allegorico ceri- dal teologo Germanò, si sarebbe se- portiamoci da uomini costituiti in di- moniale che ebbe nel canonico Grillo un guito l’uso precedente «quantunque il gnità e non vogliamo incaricarci di certe personaggio non secondario: vescovo non assistesse alla Conferenza, brighe che, per verità, sono beghe pue- «Monsignore giungeva in Città in di guisa che il teologo, nella settimana rili. Io intanto, a cagione della vostra cocchio scoperto, accompagnato da nella quale si occupava della discus- condotta e di quella dell’arcidiacono, monsignor Grillo, e seguito da molte sione delle questioni morali, non aveva sono costretto sospendere per Oppido la carrozze, in mezzo una folla compatta di luogo della Sacra Scrittura»98, altro ob- soluzione de’ casi morali in questo mese villici, ne’ loro tradizionali costumi, re- bligo legato a chi deteneva la prebenda ma se tanto succede ora, sappiate che canti in mano rami di ulivo e palme, ac- teologale e che consisteva nella tratta- non sarà per succedere lo stesso in avve- clamandolo entusiasticamente»91. zione e spiegazione di un brano della nire»102. La questione tra l’arcidiacono Bibbia. Gli stessi, inoltre, attestarono Ma l’invito del vescovo non bastò a Grillo, nuovo vicario generale, e il ca- che dal dicembre del 1859 al maggio sedare lo scontro che, anzi, si protrasse a nonico Germanò che aveva occupato la del 1860, «il teologo continuò a pro- tal punto che la vexata quaestio fu por- stessa carica durante l’episcopato di porre e risolvere i menzionati casi, in tata dal teologo Germanò fino alla Con- mons. Caputo, sorse pochi mesi dopo presenza dell’attual nostro illustrissimo gregazione del Concilio, con la presen- l’ingresso del vescovo. Mons. Teta si e reverendissimo vescovo mons. tazione di un articolato Quesito e di un trovava in Visita pastorale a Terranova Teta»99. Da parte sua, questi, inoltre, il documentato Sommario, secondo lo stile mentre a Oppido si teneva la Confe- 24 novembre 1859, aveva promulgato della Curia Romana. Le diatribe causate renza dei casi morali92, secondo le di- un apposito decreto nel quale aveva sta- furono così accese che, ancora qualche rettive date dallo stesso presule, poco bilito «il metodo da tenersi nella colla- tempo dopo, al cardinale prefetto che tempo prima, con un apposito decreto. zione de’ casi di coscienza», preci- l’interrogava sui fatti, mons. Teta ri- Il motivo dello scontro fu determinato sando che la Congregazione che si sa- spondeva giustificandosi di non aver po- dal preteso diritto dell’arcidiacono rebbe tenuta in Cattedrale avrebbe tuto interrogare sulla spinosa questione, Grillo di presiedere lui la conferenza, in avuto «a prefetto - in assenza del ve- come indicato da Roma, l’intero Capi- quanto vicario del vescovo, pretesa che scovo - il teologo Germanò, giusta il tolo perché «si sarebbero riaccese quelle suscitò «grande controversia tra i cano- costume di questo luogo»100. Ma, pur- discussioni che per l’addietro hanno an- nici» e ferme recriminazioni da parte troppo, l’assenza del presule provocò lo gustiata questa povera Chiesa e che io del teologo Germanò. scontro, preparato già da tempo. Il con qualche travaglio ò potuto sino al Il Sinodo diocesano del vescovo Sommario, infatti, riporta una prima presente se non estinguere del tutto, al- Giuseppe Maria Perrimezzi, celebrato lettera indirizzata al canonico Germanò meno in massima parte attutire»103. nel 1726, aveva stabilito che il vescovo da mons. Teta, subito dopo l’annuncio In conclusione, nonostante il Quesito avrebbe presieduto e tenuto la colla- della sua nomina e della presa di pos- ricco di riferimenti canonici e di erudite zione dei casi di coscienza, ogni dome- sesso per procura affidata all’arcidia- citazioni giuridiche e il Sommario che ri- nica, dopo i Vespri, in Cattedrale e che, cono Grillo: portava gli attestati di benemerenza di nu- in sua assenza, avrebbe assunto «Debbo manifestarle che, ignaro merosi vescovi, sacerdoti e autorità civili quest’ufficio il canonico penitenziere93. perfettamente de’ nomi, qualità ed offici nei confronti del teologo Germanò104, la Il vescovo Coppola, giungendo in di tutti i componenti il rev. Capitolo, Congregazione si espresse «negativa- Diocesi nel 1822, secondo tali norme nella rapida successione di mia nomina, mente», affermando che «il diritto di pre- sinodali, nominò prefetto delle Congre- preconizzazione e consacrazione, mi fu siedere le Conferenze dei casi di co- gazioni dei casi morali il canonico pe- necessità rivolgermi alla prima dignità scienza spetta a chi egli avrà stabilito se- nitenziere, don Domenico Guida, che esistente per lo possesso e provvisoria condo il suo prudente giudizio»105. Fu esercitò questo ministero fino al giorno gestione della Diocesi, senza però che l’ultima “vittoria” del nostro arcidiacono. della sua morte, sopraggiunta nel mi fosse caduto nell’animo arrecare alla 183994. In seguito, mons. Coppola con- sua persona oltraggio alcuno»101. Malattia e morte dell’arcidiacono vocò il Clero nel Salone dell’Episco- Più seccata e senza fronzoli, invece, Grillo pio, affidando la trattazione dei casi la missiva seguita allo scontro dei cano- I contemporanei affermarono che morali, «in modo quasi accademico»95, nici durante la Conferenza dei casi mo- questi «ebbe bella e spiccata persona, al suo segretario, don Giuseppe Maria rali, il 4 maggio 1860: nobile e grave incesso, occhi nerissimi Pupa che era anche canonico teologo «Rev. sig. teologo, ed eloquentissimi che sotto due folti ed «che soleva alternare la lezione di Sa- le disposizioni a darsi, giusta la vo- arcuati sopraccigli scintillavano mode- cra Scrittura e la discussione dei casi stra di ieri, dovrebbero essere tali da tor- sta luce, capelli neri, con un viso profi- morali»96. Questo uso durò fino al nare di dispiacere più a voi che al signor lato e gentile, di vita sobria. Nel parlare 1846, per poi rimanere sostanzialmente arcidiacono, perché questi, andando for- fu dolce, saporito e sentenzioso»106. in sospeso fino alla morte di mons. nito attualmente della carica di mio vi- Laureato in entrambi i Diritti e in Sa- Coppola, avvenuta nel 1851. cario e, quindi, rappresentando me, gode cra Teologia e licenziato in Lettere e Fi- In seguito, secondo quanto riferito a della stessa facoltà del vescovo nella so- losofia «nella freschissima età di 23 tal proposito a Roma da mons. Teta, luzione dei casi morali. Le attuali mie anni»107, il Grillo fu anche membro di giunto in Diocesi mons. Caputo, le occupazioni non permettono dilungarmi diverse Accademie: degli Affaticati di Conferenze si tennero solo durante il e ricordarvi le tante ammonizioni fattevi Tropea, della Vibonese di Monteleone, primo anno del suo episcopato, nella perché vi foste impegnato di estinguere della Peloritana di Messina e della So- Sagrestia della Cattedrale, per sole due interamente quel malumore che esiste cietà economica del III Abruzzo108. Gennaio 2021 Pagina 20
L’Alba della Piana Scrisse una monografia della Chiesa fiocco violaceo. Nel vivo della sua opera di ri- costruzione e di rinnovamento, volle fondare un oppidese, pubblicata nel 1848109 e nuovo paese che chiamò Piminoro. All’arrivo di diede alle stampe, secondo il Frascà, Giuseppe Napoleone, lo accolse benevolmente l’Elogio funebre di Francesco I di tenendo due discorsi in suo onore prima a Gioia Borbone e quello di monsignor e poi a Reggio. Ritornati i Borboni, il vescovo pagò caro questo suo atteggiamento e fu prigio- Francesco Maria Coppola; un Elo- niero prima a Messina e poi a Palermo dal 1806 gio in onore di Sant’Alfonso Maria al 1815 quando tornò trionfalmente in Oppido, de’ Liguori110 e un’Allocutio pro ad- accolto festosamente dal Popolo e dai Canonici ventu fr. Michaelis Caputo111. Ri- che mai avevano dimenticato il loro pastore, non mancando di fargli avere qualche conforto mase inedito un trattato di polizia durante il lungo e duro esilio. Nell’aprile del ecclesiastica e uno testo sull’origine 1817 fu proposto dal re per l’Arcivescovado di della Diocesi di Oppido, oggi con- Reggio Calabria. Preconizzato nel Concistoro servato manoscritto nell’Archivio del 16 febbraio 1818, fece il suo ingresso nella Sede metropolitana il 25 maggio successivo. Storico Diocesano112. Qui proseguì la sua intensa attività pastorale Ma, sic transit gloria mundi, fino alla morte sopraggiunta il 26 settembre all’alba del 5 giugno 1862, inizia- 1826 (Cfr. GIUSEPPE PALMENTA, Alessandro rono a manifestarsi i segni di un Tommasini. La sua vita, il suo tempo, Casa editrice Cooperativa Contezza, Reggio Cala- «micidialissimo morbo», l’apoples- bria 1986; CANDIDO ZERBI, Della Città, sia, che egli affrontò con «rassegna- Chiesa e Diocesi di Oppido Mamertina e dei zione evangelica»113. Durante i mesi suoi Vescovi. Notizie cronistoriche, Tipografia della lunga malattia, ogni domenica Barbera, Roma 1876, pp. 383-404; ROCCO LIBERTI, Diocesi di Oppido-Palmi. I vescovi e nei giorni festivi, un canonico del dal 1050 ad oggi, Virgilio Editore, Reggio Ca- Capitolo celebrò la Messa nella sua labria 2001, pp. 157-180; SANTO RULLO, Cro- stanza d’ammalato. «Si addormentò nografia vescovile Taurianese ed Oppidese, nel placido sonno dei giusti»114 nella Edizioni Tauroprint, Gioia Tauro 2002, pp. 186-188). notte tra il 3 e il 4 ottobre 1862. 5 Diversi furono gli esponenti della Famiglia Le solenni celebrazioni per le sue Grillo che percorsero nel tempo la carriera ec- esequie furono caratterizzate, se- Frontespizio di una delle pubblicazioni edite clesiastica: «Dopo un Muzio, semplice sacer- condo l’uso del tempo, dal «suono per la morte dell'arcidiacono Grillo dote nel 1595, provvisto di un canonicato e una prebenda, abbiamo modo di notare Alfonso mesto dei sacri bronzi», dalle «pateti- Maria tra il 1661 e il 1680; Lorenzo, dottore in che note dell’organo», dall’«accorrer utroque Iure e protonotario tra il 1662 e il 1671 feudatari di Calimera e Careri e vantarono paren- pietosamente gemebondo di tanta gente» tela con gli omonimi marchesi di Claro Fonte in che ottenne il carico della Parrocchia di San Ni- e dal «dolore profondo di tutti i ministri Spagna e duchi di Mondragone. Nella Regione si cola di Pedavoli; Giuseppe Maria nel 1705; Sa- verio, vicario generale tra il 1710 e il 1750; Al- del Santuario»115. Per la mesta occasione, distribuirono anche a Melicuccà e a Stilo, qui in fonso, decano nel 1750; Alfonso Maria, luogote- furono pubblicate un’orazione funebre di particolare con una linea bastarda. Un Paulo Grillo nente generale nel 1768 e, infine, il gesuita Fi- di Genova, nel 1611, prestò denari per l’acquisto Francesco Saverio Sergio, nel 1863116; la di Oppido e Casali a Carlo Spinelli» (ROCCO lippo Antonio (1837-1912) finito missionario in ricordata raccolta curata dal nipote Fran- LIBERTI, «I Grillo e la Gerarchia cattolica oppi- Cina e tantissimi altri che non è il caso di enume- rare» (LIBERTI, «I Grillo e la Gerarchia cattolica cesco Saverio Grillo, nel 1864 e la già più dese», in Calabria letteraria, XLV (1997) 1-2-3, oppidese», p. 32). volte citata orazione del canonico Raf- pp. 32-34). 6 CARRANO, Introduzione, p. 5. 4 Alessandro Fortunato Sebastiano Tommasini, faele Patroni, edita nel 1871. nato a Diminniti (RC) il 9 febbraio 1756, dopo gli 7 SANTO RULLO, Il Seminario di Oppido nei suoi studi presso l’Università di Napoli, fu ordinato sa- tempi, Edizioni Officina grafica, Villa San Gio- cerdote il 19 dicembre 1778. Fu segretario del ve- vanni 1995, p. 56. 8 scovo di Squillace, mons. Diego Genovese e inse- Ibidem. gnante di Filosofia nel Seminario di quella Città 9 Ivi, p. 58. episcopale. Rientrato in seguito a Reggio, fu coa- 10 ROCCO LIBERTI, I Seminari di Oppido e di Mi- Note: diutore del parroco di San Gregorio Magno e inse- leto in età moderna e contemporanea, in PIETRO 1 Cfr. ARCHIVIO STORICO DELLA DIOCESI DI gnante di Ebraico e Teologia nel Seminario BORZOMATI (a cura di), Calabria cristiana. So- OPPIDO MAMERTINA-PALMI (ASDOP), fondo della dell’antica sede Metropolitana. Fu anche segreta- cietà, religione, cultura nel Territorio della Dio- Curia Vescovile, serie Clero, sottoserie Ordinazioni rio dell’arcivescovo Alberto Maria Capobianco; cesi di Oppido Mamertina-Palmi, Rubbettino, So- sacre diocesane, busta 38, fascicolo 131, Attestato esaminatore prosinodale; convisitatore e parroco veria Mannelli 2001, (2 voll.), II, p. 261. dell’arciprete della Cattedrale, don Giuseppe Fra- di San Nicol de balneis. Nel 1790, fu nominato ar- 11 ASDOP, Supplica del novizio Giuseppe Maria scà, Oppido Mamertina, 26 marzo 1822, f. 1r. cidiacono della Cattedrale metropolitana e quindi, Grillo al vescovo Giuseppe Vincenzo Marra, Op- 2 Il Palazzo Grillo fu costruito in breve tempo, sul il 3 settembre 1791, designato vescovo di Oppido, pido Mamertina, 1 aprile 1815, f. 1r. Il Mansiona- lato sinistro della piazza dell’imponente e monu- presentato dal re di Napoli Ferdinando IV il 20 riato, formato da dodici membri – detti appunto mentale Cattedrale oppidese, da don Giuseppe gennaio 1792, preconizzato nel Concistoro del 26 “mansionari” – era un collegio sacerdotale che col- Grillo, a partire dal 1786 e fu il centro di numerose marzo seguente e consacrato nella Cattedrale di laborava con i canonici del Capitolo Cattedrale e curiose vicende storiche (Cfr. ROCCO LIBERTI, Frascati, il 10 aprile 1792, dal cardinale-vescovo nell’esercizio delle funzioni pastorali e ammini- «Sfatata la falsa voce sul Palazzaccio di Oppido Enrico Benedetto Maria Clemente Stuart, duca di strative. I mansionari recitavano le ore canoniche (1787)», in Storicittà. Rivista di altri tempi, IX York e da mons. Girolamo Volpi, arcivescovo ti- insieme ai capitolari e prestavano assistenza al ve- (2000) 89, pp. 52-53; IDEM, «Palazzo Grillo do- tolare di Neocesarea del Ponto e mons. Ottavio scovo nelle celebrazioni. La fondazione in Oppido vrebbe diventare il centro della cultura di Oppido Boni, arcivescovo titolare di Nazianzio. Giunto ad risale al 1701 ad opera del vescovo Bisanzio Fili. ma…», in Storicittà. Rivista di altri tempi, XV Oppido il 18 maggio 1792, vi trovò poche capanne Successivamente, questa istituzione ecclesiastica, (2006) 139, pp. 54-55). e una baracca che fungeva da chiesa, ricostruite a scomparsa con la morte dei mansionari durante il 3 La Famiglia Grillo, «nobile di generazione, più qualche chilometro di distanza dall’antica Città, terremoto del 1783 e auspicata dai canonici del Ca- nobile di virtù, potente di ricchezze e di antica distrutta dal Terremoto del 5 febbraio 1783. Si de- pitolo nella sessione del 6 giugno 1792, venne ri- stirpe» (ANTONIO CARRANO, Introduzione in dicò perciò fin da subito a costruire la Cattedrale, pristinata da mons. Alessandro Tommasini il 14 GIUSEPPE TACCONE, Alla memoria dell’esimio ar- l’Episcopio e il Seminario e non si dimenticò della maggio 1801, con nuove regole di servizio e nuove cidiacono Giuseppe Maria Grillo della Cattedrale necessità di provvedere anche alla ricostruzione indicazioni di diritti e di obblighi. I mansionari in- di Oppido, Tipografia Adamo D’Andrea, Reggio delle strutture civili come le abitazioni, le strade, dossavano una mozzetta semplice di colore viola- Calabria 1864, p. 9), originaria di Genova, giunse gli acquedotti e le fontane. Rinnovò il Capitolo ceo ed occupavano nel coro un ordine inferiore ri- in Calabria nel 1528. «I Grillo furono in Calabria Cattedrale e decorò i canonici di cappa magna e spetto a quello dei canonici. (Cfr. LETTERIO Gennaio 2021 Pagina 21
L’Alba della Piana FESTA, «Brevi cenni sulla storia del Capitolo della 26 Ivi, Supplica del chierico Giuseppe Maria Grillo 43 PATRONI, Orazioni funebri, p. 11. Cattedrale di Oppido Mamertina», in Calabria al vicario capitolare Felice Greco, Napoli, 23 44 ASDOP, fondo della Curia Vescovile, serie Bolle sconosciuta, XL (2017) 155-156, pp. 21-25). marzo 1822, f. 1r. «Artato è colui che è presentato a e decreti vescovili, busta 7, fascicolo 1, Bollario 12 ASDOP, Giuramento di Francesco Saverio qualche benefizio che richiede in sé l’Ordine» (Re- 1792-1850, ff. 165v-166r. Il canonico tesoriere era Grillo, Oppido Mamertina, 31 marzo 1815, f. 1r. gali dispacci nelli quali si contengono le sovrane de- la quarta dignità del Capitolo ed il quarto in ordine 13 Ivi, Attestato del canonico Giuseppe Frascà, terminazioni de’ punti generali o che servono di di precedenza. Aveva il compito di custodire le reli- Oppido Mamertina, 10 aprile 1815, f. 1r. norma ad altri simili casi nel Regno di Napoli, dal quie, i paramenti e i vasi sacri e tutto ciò che faceva 14 Ivi, Supplica di Giuseppe Maria Grillo al vescovo dottor don Diego Gatta raccolti e per materie e ru- parte del Tesoro della Cattedrale (Cfr. Statuta Capi- Alessandro Tommasini, Oppido Mamertina, 30 ago- briche disposti. Parte prima che riguarda lo Eccle- tuli Ecclesiae Cathedralis Oppiden, p. 28). sto 1815, f. 1r. siastico. Supplemento I. Tomo III, Tipografia Giu- 45 Ivi, ff. 168v-169r. Il canonico cantore era la 15 Ivi, Supplica di Giuseppe Maria Grillo al vescovo seppe Maria Severino Boezio, Napoli 1775, p. 438). terza dignità del Capitolo, occupava il terzo Alessandro Tommasini, Oppido Mamertina, 14 di- 27 Cfr. ibidem. scanno nel Coro ed aveva il terzo posto nell’or- cembre 1815, f. 1r. 28 Ivi, Copia del verbale della sessione capitolare, dine di precedenza. Nelle Messe pontificali 16 Cfr. FRANCESCO RUSSO, Regesto vaticano per la Oppido Mamertina, 26 marzo 1817, f. 1r. aveva il compito di fare da suddiacono. Egli diri- Calabria, voll. 14, Gesualdi Editore, Roma 1974- 29 PATRONI, Orazioni funebri, p. 10. geva il Coro durante l’Ufficio divino; stabiliva i 1995, vol. XIII, Roma 1994, 70807, p. 212. 30 Cfr. ASDOP, Attestato di mons. Michele Basilio turni delle Messe; cantava il Martirologio nella 17 Cfr. ibidem. Clary per l’Ordinazione diaconale del suddiacono vigilia di Natale, rivestito di un piviale violaceo; 18 ASDOP, fondo della Curia Vescovile, serie Giuseppe Maria Grillo, Napoli, 24 maggio 1823, f.1r. cantava le date delle feste mobili durante la Bolle e decreti vescovili, busta 7, fascicolo 1, Bol- 31 Cfr. ivi, Dispensa del papa Pio VI per l’Ordina- Messa solenne dell’Epifania e distribuiva le le- lario 1792-1850, ff. 87r-87v. Il sacrista era il sesto zione sacerdotale del diacono Giuseppe Maria zioni, le antifone e le lamentazioni nell’Ufficio canonico dopo le sei principali dignità del Capi- Grillo, Roma, 1 agosto 1823, f. 1r. delle tenebre del Venerdì santo (Cfr. Statuta Ca- tolo, occupava il dodicesimo posto nel coro ed era 32 Cfr. ivi, Supplica del diacono Giuseppe Maria pituli Ecclesiae Cathedralis Oppiden, p. 27). il dodicesimo nell’ordine di precedenza. Esso pos- Grillo al papa Pio VII, s.l., s.d., f. 1r. 46 Ivi, ff. 173v-174r. Il canonico arcidiacono era la sedeva la prebenda canonicale con il titolo di San 33 Cfr. ivi, Attestato di mons. Salvatore Maria Pi- prima e più antica dignità del Capitolo della Catte- Costantino, che era di libera collazione da parte del gnattaro per l’Ordinazione sacerdotale del dia- drale oppidese. Occupava il primo posto nel Coro e vescovo. I suoi più importanti compiti erano: oc- cono Giuseppe Maria Grillo, Napoli, 5 novembre aveva la precedenza su tutte le altre dignità e cano- cuparsi con diligenza dei paramenti, delle vesti, 1824, f.1r. nici in tutte le funzioni liturgiche e le processioni. I dei vasi sacri e di qualsiasi altra suppellettile; ga- 34 Le biografie degli uomini illustri delle Calabrie diritti e i compiti dell’arcidiacono erano supplire il rantire che gli altari della Cattedrale fossero sem- raccolte a cura di Luigi Accatatis socio di varie Ac- vescovo in caso di assenza nelle funzioni sacre dei pre decentemente ornati; ordinare il suono delle cademie e Società italiane ed estere, Tipografia Mi- giorni più solenni dell’Anno liturgico; assistere il campane per le funzioni capitolari e provvedere il gliaccio, Cosenza 1877, vol. IV, p. 482. vescovo nelle funzioni pontificali, porgendogli vino e le ostie per la celebrazione della Messa e la 35 In PATRONI, Orazioni funebri, p. 12. l’aspersorio al suo ingresso in Cattedrale; convocare comunione dei fedeli (Cfr. Statuta Capituli Eccle- 36 Ibidem. il Capitolo ogni qual volta necessario per definire e siae Cathedralis Oppiden, Tipografia episcopale 37 PATRONI, Orazioni funebri, p. 11. ordinare quanto atteneva al retto ordine dell’Ufficia- “Cuore di Gesù”, Tropea 1926, p. 32). 38 CARRANO, Introduzione, pp. 5-6. tura orale; presiedere i secondi vespri nelle solennità 19 Ignazio Greco, nato a Catanzaro il 19 ottobre 1760 39 Ivi, p. 6. del Natale, Pasqua, Pentecoste, Corpus Domini, tutti da Tommaso e Saveria Casaburi, dopo gli studi nel 40 Ivi, p. 7. i Santi e Immacolata Concezione; cantare la Messa Seminario Diocesano, fu ordinato sacerdote il 20 41 Ivi, p. 6. nel giorno anniversario della consacrazione della settembre 1783. Fu canonico della Cattedrale; ce- 42 Francesco Maria Coppola nacque a Nicotera, il 12 chiesa Cattedrale, nella seconda feria dopo Pasqua e rimoniere maggiore per molti anni; economo cu- aprile 1773, da Orazio e Carmela Brancia, in una Pentecoste e nel giorno anniversario della consacra- rato della chiesa catanzarese di Santa Teresa delle più antiche famiglie della Città. Avviato fin da zione del vescovo pro tempore, secondo le disposi- all’Osservanza dal 1783 al 1794; parroco della ragazzo alla carriera ecclesiastica, fu ordinato sacer- zione del Diritto (Cfr. Statuta Capituli Ecclesiae Ca- Parrocchia di Santa Maria del Mezzogiorno di Ca- dote nel 1795. Nel 1799, il fratello Andrea, di senti- thedralis Oppiden, pp. 25-26). tanzaro dal 1794 al 1811; penitenziere maggiore menti liberali, rimase vittima di un omicidio. Il Cop- 47 Ibidem. della Cattedrale; confessore delle monache; esami- pola, dopo averlo confessato, lo esortò al perdono. 48 GIUSEPPE MARIA GRILLO, Elogio funebre di natore sinodale. Ottenne la laurea in Sacra Teolo- Intanto, avendo saputo delle continue ricerche mons. Francesco Maria Coppola, p. 3. gia all’Università di Napoli il 1 maggio 1819, fu dell’omicida da parte della polizia, accolse nella sua 49 Ivi, p. 4. anche buon predicatore e membro dell’Accademia casa il colpevole, tenendolo nascosto per lungo 50 Ivi, p. 12. Catanzarese. Proposto dal re Ferdinando I come tempo. Nella Diocesi di Nicotera ricoprì diversi in- 51 Ivi, p. 14. vescovo di Oppido il 7 aprile 1819, fu preconiz- carichi. Fu rettore del Seminario, canonico teologo, 52 Discorsi di Pio XI, Società editrice internazionale, zato nel Concistoro del 4 giugno successivo. Due pro-vicario generale. All’età di 49 anni fu proposto Roma 1960, vol. III, p. 357. giorni dopo, fu consacrato a Roma dal cardinale- alla guida della Chiesa di Termoli ma, prima ancora 53 ROCCO LIBERTI, «Padre Vito Michele Di Netta vescovo di Albano Michele Di Pietro e da mons. di fare l’ingresso, con bolla del 19 aprile 1822 fu no- portatore della Parola di Dio nei paesi della Piana di Francesco Bertazzoli, arcivescovo titolare di minato vescovo di Oppido. Fu consacrato a Roma, Gioia Tauro nella prima metàdell’800», in L’Alba Edessa e da mons. Pietro Caprano, arcivescovo ti- il 21 aprile successivo, dal cardinale Giulio della della Piana, IV (2010) 2, p. 23. Cfr. ID., Eroi della tolare di Iconio. Il 16 novembre 1819, mons. Somaglia, vescovo di Ostia e Velletri, conconsa- fede e miracoli nelle terre della Piana di Gioia Greco fece il suo solenne ingresso in Oppido. Vi- cranti furono mons. Paolo Augusto Foscolo, arci- Tauro, Orizzonti meridionali, Cosenza 1990, pp. 57- sitò due volte la Diocesi e, nonostante lo zelo e la vescovo di Corfù e mons. Antonio Baldini, arcive- 67. buona volontà che lo contraddistinsero, il suo mi- scovo titolare di Neocesarea del Ponto. Fece il suo 54 ASDOP, fondo della Famiglia Grillo, serie Padre nistero episcopale fu segnato da una salute mal- solenne ingresso a Oppido il 10 giugno dello stesso Michele Di Netta, busta 1, fascicolo 1, Lettera di pa- ferma fino alla morte che sopraggiunse il 12 feb- anno. Costruì la prima imponente Cattedrale della dre Michele di Netta a donna Anna Filippa Lacqua- braio 1822 (Cfr. ZERBI, Della Città, Chiesa e Dio- nuova Oppido, consacrata il 23 giugno 1844, do- niti, Tropea, 13 ottobre 1829, f. 1r. cesi di Oppido Mamertina e dei suoi Vescovi, pp. tandola di arredi, decorazioni e dipinti. Ricostruì 55 Ivi, Lettera di padre Michele Di Netta al canonico 405-409; LIBERTI, Diocesi di Oppido-Palmi, pp. anche le chiese di Cosoleto, Scido, Santa Cristina, Giuseppe Maria Grillo, Tropea 28 settembre 1833, 181-188; RULLO, Cronografia vescovile Tauria- Messignadi, Lubrichi e Varapodio. Si interessò an- f. 1r. nese ed Oppidese, pp. 189-190). che alla costruzione di strade e acquedotti e grazie 56 Ivi, Lettera di padre Michele Di Netta al cano- 20 Cfr. Almanacco reale del Regno delle Due Sicilie al suo provvidenziale intervento fu inaugurato a nico Giuseppe Maria Grillo, Tropea 4 novembre per l’anno 1841, Stamperia reale, Napoli 1841, p. Oppido un Ospedale nel 1848. Morì l’11 dicembre 1833, f. 1r. 525. 1851 e fu sepolto nella Cattedrale oppidese nella 57 Ivi, Lettera di padre Michele Di Netta al canonico 21 Due Sicilie, in «La voce della verità. Gazzetta tomba che egli stesso si era preparato. Il Comune Giuseppe Maria Grillo, Messignadi 27 gennaio dell’Italia Centrale», 30 aprile 1840. di Oppido, il 29 novembre 1898, gli intitolò una 1844, f. 1r. 22 Ritratti poetici con note biografiche di alcuni illu- via del centro abitato. (Cfr. ZERBI, Della Città, 58 Sulla figura del canonico Giuseppe Annunziato stri uomini del secolo XVIII nati nel Regno di Napoli Chiesa e Diocesi di Oppido Mamertina e dei suoi Muratore cfr. TOMMASO POLISTINA, «Calabresi il- del marchese di Villarosa, Tipografia Di Porcelli, Vescovi, pp. 410-446; LIBERTI, Diocesi di Oppido- lustri. Il canonico Giuseppe Muratori», in La Za- Napoli 1842, p. 109-111. Palmi, pp. 189-200; RULLO, Cronografia vesco- gara, I (1869) 5, p. 67; ALFONSO FRANGIPANE, 23 RAFFAELE PATRONI, Orazioni funebri, Tipografia vile Taurianese ed Oppidese, pp. 191-193; «Musica sacra dell’800 in Calabria. I canonici orga- Scolastica A. Vecco, Torino 1871, p. 9. GIUSEPPE PIGNATARO, «Il cantiere di mons. Cop- nisti di Oppido Mamertina. Notizie su don Annun- 24 ASDOP, Attestazione del parroco Francesco pola», in Brutium, LIII (1974) 4, pp. 17-18; SANTO ziato Muratori», in Brutium, XXXIII (1954) 11-12, Nappi, Napoli, 19 marzo 1823, f. 1r. RULLO, «La Cattedrale di Oppido ha centocin- p. 7; LUIGI ALIQUÒ LENZI - FILIPPO ALIQUÒ 25 Ivi, Attestazione del parroco Francesco Nappi, quant’anni (1844-1994)», in Historica, XLVII TAVERRITI, Gli Scrittori calabresi. Dizionario Napoli, 29 settembre 1823, f. 1r. (1994) 3, pp. 128-129). bio-bibliografico, Tipografia editrice “Corriere di Gennaio 2021 Pagina 22
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