3 maggio 2019 - Realtà Rotariana - Distretto Rotary 2100

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3 maggio 2019 - Realtà Rotariana - Distretto Rotary 2100
Siate di ispirazione   Ispiriamo il cambiamento, progettiamo per il territorio

         Barry Rassin Presidente Rotary International       Salvatore Iovieno Governatore Distretto 2100

              Realtà Rotariana

                                                                                               3
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Anno Rotariano
2018 - 2019
3 maggio 2019 - Realtà Rotariana - Distretto Rotary 2100
3 maggio 2019 - Realtà Rotariana - Distretto Rotary 2100
“Realtà Rotariana”                      editore e redazione             direttore editoriale
                                        rivista Rotary 2100             Salvatore Iovieno
supplemento della rivista               Associazione Distretto 2100     sasa.iovieno@gmail.com
                                        del Rotary International,
“Rotary 2100”
                                        via Toledo 228 - 80132 Napoli   direttore responsabile
n. 10 maggio 2019                                                       Giuseppe Blasi
                                                                        gblasi@unisa.it

Autorizzazione del Tribunale di Torre                                   coordinatore redazionale
Annunziata n. 5 / 2018                                                  Paolo Rocca Comite Mascambruno
R.G. 1326 / 2018                                                        procca@unisa.it

                                          https://www.distrettorotary2100.org/realtarotariana

SOMMARIO

                     4 Concetti trascurati (ovvero: Apatia delle coscienze)
                       Gherardo Mengoni

                     9 Quel ‘68 che animò il Sud di mezzo secolo fa
                       Piero Antonio Toma

                    12 Molo San Vincenzo: una grande opportunità per Napoli
                       Pietro Spirito

                    15 Il Centenario della Scuola del Bauhaus: storia e attualità
                       Alessandro Castagnaro

                    18 Regimen Sanitatis Salernitanum. La dieta di mille anni
                       fa
                       Giovanni Blasi

                    25 Ambrosio, Fasano, Focà, Naso, Socievole: “Il Rotary?
                       un grande viaggio”
                       Lucia de Cristofaro
3 maggio 2019 - Realtà Rotariana - Distretto Rotary 2100
Concetti trascurati
    (ovvero: Apatia delle coscienze)
    di Gherardo Mengoni

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    “Qui il nostro governo favorisce i molti invece dei                  Poi, senza che ciò possa ormai sorprenderti, ti
    pochi: e per questo viene chiamato Democrazia.                       ritrovi accanto anche i “poveri veri”, quelli che
                                                                         non sanno mendicare e che, senza più vincoli di
    Qui ad Atene noi facciamo così.                                      casta, di censo o di colore della pelle, grufolano
                                                                         nei bidoni dell’immondizia in cerca di cibo. Qui
    Le leggi qui assicurano una giustizia eguale per tutti
                                                                         da noi al Sud ce ne sono tanti e vanno crescendo
    nelle loro dispute private, ma noi non ignoriamo mai                 di numero, mentre si susseguono promesse
    i meriti dell’eccellenza.                                            governative che preannunciano l’assegnazione di
                                                                         sostegni a quei miseri che, per giustizia e equità
    Qui ad Atene noi facciamo così.
                                                                         morale, ne avrebbero sacrosanto diritto. Ma per
    Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari                 ora sono promesse e le spese per attuare
    quando attende alle proprie faccende private, ma                     provvedimenti, seppur limitati, non trovano, per
    soprattutto non si occupa dei pubblici affari per                    quanto ci è dato di capire, chiara copertura
    risolvere le sue questioni private.                                  finanziaria. Si alternano promesse e chiacchiere a
                                                                         veri atti d’imperio come il “divieto di consentire
    Qui ad Atene noi facciamo così….”                                    l’attracco” nei nostri porti a navi di soccorso a
                                                                         emigranti, anche se battenti la nostra bandiera.
             (stralcio da: Pericle - Discorso agli Ateniesi, 431 a.C.)

    Guardandoci intorno
    La fame e il disagio esistenziale non hanno colori
    né divise speciali da portare indosso. Sono
    sciagure che si abbattono con pari forza sugli
    individui di pelle bianca e su quelli che Madre
    Natura ha rivestito di colori diversi. La Terra è
    una sola e coloro che sono costretti ad                                      Angelo Tommasi- Gli emigranti – 1896
    abbandonare il luogo natio perché ivi hanno il
    sopravvento le carestie, l’odio e la ferocia, vanno                  Il nostro ieri
    accolti e inseriti in maniera accorta nel tessuto
                                                                         I “migranti”, questi uomini e queste donne sui
    sociale e politico del “luogo sicuro “che essi sono
                                                                         quali tanto si discute, sui quali si è impostata, per
    riusciti faticosamente a raggiungere. L’Etica, al di
                                                                         motivi elettorali, una campagna discriminatoria,
    sopra dei vincoli ideologici di parte, dice questo e
                                                                         hanno affrontato condizioni di rischio
    lo dicono anche le leggi che promuovono la Pace
                                                                         decisamente maggiori di quelle patite da tanti
    fra gli uomini!
                                                                         nostri nonni italiani che, a inizio ‘900,
    Intanto, come se quanto appena affermato non                         traversarono il mare per raggiungere “le
    fosse vero, su uno sfondo sociale di arrivismo da                    Americhe”.
    un canto e di grave decadenza dall’altro, ti ritrovi
                                                                         Lì furono accolti e inseriti nel tessuto sociale con
    accanto chi calpesta con forza il tuo pezzetto di
                                                                         adeguata progressione. Vennero istruiti e resi
    strada perché, a gomitate e, se occorre a
                                                                         consapevoli delle norme delle Nazioni che li
    sprangate, si vuole imporre per raggiungere ad
                                                                         accoglievano e del complesso sistema produttivo
    ogni costo il suo misero, edonistico traguardo,
    fatto di cellulari speciali e di calzature alla moda.
3 maggio 2019 - Realtà Rotariana - Distretto Rotary 2100
di ciascuna di esse (Stati Uniti, Canada,
Argentina, Venezuela ecc.).
Noi, invero, non dovremmo dimenticare, nel
ragionare con troppa superficialità, che fra i nostri
ascendenti ci sono tanti di quei poveri contadini e
pescatori campani, calabresi e lucani che
sbarcarono a Coney Island, accolti sotto il manto
protettore della Statua della Libertà.
                                                                                                                5

In circa otto anni si calcola che ci fu un esodo
dall’Italia di oltre cinque milioni di nostri
compatrioti!
E come non rammentare, ancora, che noi siamo
anche discendenti di quei baldanzosi ed
                                                                             Faccetta Nera in moto 1932
approssimati conquistatori che, ultimi nella genia
dei colonialisti europei, si persero con i loro
moschetti sotto la pioggia di lance e di frecce,
prima degli Etiopi a Dogali nel 1887 e poi degli
Abissini ad Adua nel 1896.

                                                                              Cartolina dalla Libia 1935
                                                        Il tempo presente
                                                        Oggi qui da noi la situazione è capovolta. La
                                                        preclusione ideologica ad una accoglienza mirata,
   Michele Cammarano – Dogali - particolare             seppur selettiva; la reiterata disposizione di
                                                        chiusura dei Porti e degli Aeroporti; la
Più tardi quei nonni risolsero con i lanciafiamme
                                                        sospensione, a tempo non definito, del trattato di
il problema e riuscirono a conquistare Eritrea e
                                                        Schengen, sono atti che si palesano con il
Somalia. Non è un segreto che portarono in quelle
                                                        carattere     di     forte     minaccia,     seppur
terre tanta morte, poco cibo, poca cultura e tutta la
                                                        strumentalizzata palesemente per fini elettorali. Si
spocchia presuntuosa dei vincitori. Sono nostri
                                                        tratta di proposizioni improduttive e velleitarie
anche quegli altri antenati che per molti anni si
                                                        contro un inarrestabile fenomeno di esodo di tipo
installarono in Libia, senza accorgersi di star
                                                        biblico. Siamo intanto sommersi da enunciazioni,
seduti su un enorme patrimonio di petrolio che,
                                                        adatte solo a sproloqui elettoralistici da T.V.
scovato all’epoca, avrebbe davvero dato senso al
                                                        Queste si intrecciano, con teatrali e inconsistenti
desiderio nazionale di colonizzare qualcosa! Ma
                                                        dispute, ad opera di due figure, politicamente
loro cantavano impavidi: “Tripoli bel suol
                                                        avversarie, unite, tuttavia, da un patto di genere
d’amore; Faccetta nera e “ziki paki ziki pu”!
                                                        privatistico: “Il Contratto”. A costoro è affidato il
Diciamoci la verità. Siamo stati poveri emigranti       governo del nostro Paese. L’immagine dell’Italia
sbarcando in America e improvvisati e scadenti          all’esterno è deteriorata come non mai, in sede
colonizzatori in Africa!                                internazionale e in particolare in seno alla CEE.
                                                        Sarebbe assolutamente necessario, invece,
                                                        dialogare e trovare, nella statica e assonnata
                                                        Comunità, sbocchi al problema “rifugiati” come
                                                        pure alla dinamica dei Mercati esteri, Cina in
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primis, che fanno collassare parte delle nostre           ordinaria, lasciando      spazi   solo   a   tecnici
    attività produttive.                                      qualificati.
    Vale, ad esempio di tale permanente stasi, la             Un possibile ritorno alla campagna, almeno di
    teorizzata mobilitazione dell’Europa, per fornire         parte delle nostre masse operaie disoccupate, è,
    tecnologie e risorse “in loco” ai Paesi da cui            per il momento, solo utopia. Prevale l’aspetto
    provengono       molti     dei   profughi.      Una       “snob” innanzi teorizzato.
    mobilitazione che non appare affatto sostenuta da
    volontà reale. Si tratterebbe di un mega-progetto         Allora è vero che una buona schiera di immigrati,
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    economico mirato ad aiutare, almeno una parte             opportunamente inquadrati nei diritti e nei doveri,
    dei tanti diseredati del Centro Africa, assicurando       potrebbe risolvere parte del pericoloso andamento
    pace e lavoro a casa propria. Di fatto non c’è una        discendente della manodopera attiva e della
    valida volontà collegiale europea, né direttive           natalità nel nostro Paese? Qualcuno ne parla da
    diplomatiche di sostegno a tale grandiosa                 scanni elevati, sulla scorta delle analisi oggettive,
    operazione. L’Africa Centrale si andrà, molto             ma una parte del Paese, sostanzialmente miope e
    probabilmente, progressivamente adattando                 troppo egoista, appare pregiudizialmente
    all’invasione tecnologica ed allo sfruttamento            contraria. Si parla di presunti complotti, di
    della Russia e della Cina, che appaiono i veri            ostacoli al “programma di Cambiamento” e di
    colonizzatori del Terzo Millennio!                        volontà esterne “sospette”, avverse all’opera del
                                                              Governo in carica. Si mortifica a Riace l’opera
    Il nostro oggi                                            decennale di un Sindaco visionario, creatore di un
                                                              modello di integrazione che desta l’ammirazione
    Ed oggi? Oggi sentiamo nell’aere il pesante               del Mondo! Non è prevalsa subito la Verità e si è
    respiro sovranista di chi “vuole ad oltranza              dovuta attendere la sentenza di un Giudice per
    proteggere i confini”!                                    rimettere le cose a posto.
    Ma da che cosa e da chi potremo proteggere                Ma per chi ha lo scettro del potere la Verità, la
    questo nostro popolo che, con l’avvento della             Sincerità sono, in genere, pratiche da evitare e
    civiltà tecnologica, sin dagli anni sessanta del          molto spesso da eludere!
    secolo scorso, cerca solo agiatezza e potere e non
    mette al mondo che pochi figli all’anno? Sono             Intanto l’abituale, strafottente distacco con il
    state stravolte da tempo le condizioni di                 quale l’italiano medio tratta la “Cosa Pubblica”,
    “stazionarietà” teorizzate da Joan Stuart Mill            considerandola materia complessa da evitare, ci
    (parità tra nati e morti all’anno), e ci ritroviamo       ha condotto allo stato attuale. Il potere
    solo vecchi in esubero, sopportati e, in parte,           governativo si articola lungo una duplice matrice:
    abbondantemente maltrattati, come si evince dalle         una per certi aspetti, in forte sentore di “orbace”;
    verifiche periodiche della Caritas.                       l’altra in una utopica, grande illusione, quella
                                                              d’essere in grado di gestire il Cambiamento.
    Si sostiene che c’è stata una forte evoluzione dei
    costumi. E’ vero!                                         Che fare?
    Ma, intanto, anche per questo aspetto la nostra           Oggi, dunque, più che mai sarebbe necessario
    popolazione è cambiata di molto, specie nel suo           ritrovare il “buon senso”. Bisognerebbe al più
    profilo sociale. Si potrebbe definirla, con termine       presto traghettare l’emozione popolare dal
    fuori moda, alquanto “snob”, poiché, rifuggendo           ribellismo istintivo alla razionale visione del
    lavori defatiganti, considera del tutto peregrina la      Paese, cogliendone la reale essenza.
    possibilità di prendere una vanga o una
    motozappa fra le mani. Vive affastellata, intanto,        Buon senso, equilibrio, rispetto reciproco, serietà
    in formicai periferici alle grandi città, dopo aver       nel lavoro, sono i veri fattori di Libertà, dunque,
    lasciate incolte terre fertili, per migliaia e migliaia   che vanno riportati in primo piano in un Italia
    di ettari. Le fabbriche che furono meta dei               unita che deve cancellare ancora troppe divisioni,
    massicci spostamenti interni oggi sono                    tra un Nord, agiato e in buona parte presuntuoso e
    automatizzate            mediante           tecnologie    classista ed un Sud in perenne ascesa dove, in
    avanzatissime. Si respinge mano d’opera                   molte fasce sociali, prevalgono ancora ignoranza,
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arretratezza    e    talvolta    patetica,   illusoria    De Gasperi insegnò con il suo celebre discorso
superiorità.                                              all’ONU che, una Nazione può perdere una guerra
                                                          ma può mantenere intatta la propria credibilità!
Ma, intanto, nel ‘movimento ideologico’ delle
masse giovanili del Paese si avverte, come                Oggi, senza guerre perse, ci accorgiamo che in
prevalente, quel moto di ribellione in base al quale      sede internazionale stiamo perdendo credibilità e
si ritiene di poter superare, senza alcuna                fiducia per le improvvisazioni e gli atteggiamenti
approfondita analisi, i veri fattori della crisi. Una     di forza che si manifestano per argomenti di
ascesa politica che da fronti opposti ha mirato solo      modesto rilievo (il gran clamore per gli
                                                                                                                  7
alla conquista del potere. E in parte c’è riuscito,       immigrati!), oppure troppe titubanze in casi di
ben vero con la sistematica opera di cancellazione        particolare urgenza (quanti tentennamenti per
non solo della componente storica di un                   rimuovere da cariche pubbliche i responsabili di
“passato”, oggettivamente negativo, ma di tutto il        malversazioni; quante lungaggini per il ponte di
“passato”.      Il     vaticinio     è:     “Ignorare     Genova!). Intanto la situazione idrogeologica,
sistematicamente ogni cosa che è stata”; dalla            resa drammatica da frane, terremoti e mareggiate,
Storia politica e sociale del Paese, alla ritualità dei   è di fatto priva di adeguato controllo e senza un
costumi di vita, alle tradizioni ed alla sapienza dei     minimo di valida programmazione. Per “il
padri. Una cancellazione senza esclusioni di sorta,       problema rifiuti”, tossici e ordinari, manca una
mentre vengono tollerate forme di strumentale             seria pianificazione. I cumuli d’immondizia
“revisionismo” a Piazzale Loreto come alla                crescono a vista nelle grandi città e alimentano
Risiera di San Saba! E’ paradossale, a pensarci           nelle periferie roghi mostruosi. Nel campo della
bene, puntare su così antiche contrapposizioni. E’        produzione di energia, per beghe di cortile ma non
come se nel 1944, in piena eruzione del Vesuvio,          per scienza, abbiamo rinunciato da tempo ai
nel bel mezzo dei tanti problemi da risolvere, si         Termovalorizzatori e, sul nostro territorio,
fossero organizzate manifestazioni contro o a             notoriamente a basso tasso di ventilazione
favore di Pio IX nel ricordo della breccia di Porta       naturale, puntiamo, gagliardi, verso le
Pia!                                                      costosissime e sottoutilizzabili Pale Eoliche.
                                                          Blocchiamo trivellazioni a terra e a mare ma, nel
E’ un fatto, tuttavia, che tra le figure giovanili che    contempo, non sosteniamo adeguatamente la
si muovono sulla ribalta politica odierna                 Pesca e l’Agricoltura. Languono il Lavoro,
emergono anche personalità, portatrici di                 l’Assistenza, l’Istruzione e viene lasciata aperta
proposte valide, alle quali è giusto dare lo spazio       l’eterna faida tra Sindacati e Imprenditoria,
che meritano, magari con qualche consiglio                scontentando ambedue le categorie e, di fatto,
appropriato elargito da anziani, affidabili e             allontanando dal Paese investitori esteri.
sapienti. Ma ritenere, come proclamano a gran
voce alcuni, di poter buttar tutto alle ortiche, è        In sintesi senti un gran vocio, con il susseguirsi di
pura demagogia! Andar ripetendo a pieno volume            proposte, spesso inattuabili e subito dopo
che “loro bastano per cambiare in meglio la nostra        immediate, puntuali ripicche. Un cicaleccio
Società” e che nulla potrà fermare i principi di          mediatico continuo che nasconde la stasi in cui
sovranità ai quali si ispirano, è da catalogare solo      giace, narcotizzata, l’analisi dei veri interessi del
come enunciazione di propositi inconcludenti.             nostro Paese.
Al lume di quel richiamato “buon senso” resta             Si naviga a vista, stretti alla poltrona ma non al
evidente che, se non si vedrà cambiare qualcosa           timone!
negli indirizzi attuali, il tutto risulterà, in tempo
breve, davvero insopportabile. Basta osservare            Ci sono doveri, per chi vive la realtà rotariana, che
quanta tensione si è creata in sede Europea per il        non possono essere elusi ed il primo fra questi è
tentativo di superare i vincoli economici                 quello di non fare spallucce chiudendo gli occhi,
dell’Unione. Una seconda Manovra Finanziaria              in attesa che “qualcosa -vedrai- cambierà!”. Il
per più giorni ventilata, parte in chiaro difetto         buon senso e il dettato dei principi a cui il
d’ossigeno, e resta una grave e temeraria                 messaggio di Paul Harris si ispira suggeriscono,
operazione.                                               peraltro, di non avventurarsi in atteggiamenti
                                                          partitici per non inficiare le garanzie della
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indipendenza di pensiero e di azione che                         Abbiamo dunque tanto da fare nel tempo attuale e
    caratterizza la missione rotariana. Quegli stessi                nel prossimo futuro!
    principi ci dicono, tuttavia, che l’ingiustizia, la
    protervia, l’ignoranza vanno combattuti sempre,                  Tutto è perfettibile, infatti, ma, per raggiungere la
    con l’esempio, l’abnegazione, la solidarietà, e ciò              meta di una Italia della Ragione, passerà ancora
    in funzione del bene comune e del rispetto di ogni               molta acqua sotto i ponti!
    individuo.

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                       *Ingegnere. Socio Onorario del Rotary Club Napoli Angioino “Raffaele Pallotta d’Acquapendente”. Già
                       Segretario del Distretto Rotary 2100 per l’Anno 2000-2001. Senatore emerito dell’Ordine degli Ingegneri
                       di Napoli. Autore di pubblicazioni scientifiche, di conferenze e articoli di argomento sociale e di costume.
                       Cultore di Storia del Meridione, ha ricevuto numerosi premi per aver pubblicato romanzi fra cui:
                       Itinerario Borghese - Ed. Guida; Querce sul Mediterraneo (4° edizione) - Ed. Guida; La Ragnatela - Ed.
                       Artstudio Paparo; La Malia di Sant’Angelo - Ed. Guida.
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Quel ‘68
che animò il Sud
di mezzo secolo fa                                                                                               9

di Piero Antonio Toma

Fra entusiasti e detrattori di ieri e di oggi, da        Ma il Sessantotto ha anche i suoi detrattori, come
Berkeley a Napoli, il lungo percorso degli obiettivi     ogni mela spaccata a metà. Un po’ dovunque si è
falliti e di quelli raggiunti. A cominciare dalla        sviluppata una tendenza teocon – cioè teologico-
emancipazione femminile. Un libro ne illustra,           conservatrice – ben rappresentata, da Giulio
attraverso una storia d’amore in due tempi, le           Tremonti al Papa Emerito Ratzinger, che hanno
origini e gli avvenimenti dal punto di vista             mosso un atto d'accusa formidabile contro il
meridionale.                                             Sessantotto, visto un po' come l'origine di tutti i
                                                         mali della nostra società. Come diceva qualcuno
A cinquant’anni e passa di distanza, cos’è rimasto       (John Stuart Mill), “I conservatori non sono
di quel vasto movimento planetario come il               necessariamente stupidi, ma gli esseri umani più
Sessantotto, che ha segnato e trasformato il             stupidi sono conservatori”.
mondo, un empito che per la prima volta originava
dai giovani e che si estese, dagli Stati Uniti           L’epoca del cambiamento era già nell’aria
all’Europa, in moltissimi scomparti del mondo
civile? E soprattutto che cos’è rimasto nel nostro       Sarebbe abbastanza miope declassare il
Sud grazie al movimento studentesco nelle                Sessantotto a rivolta studentesca, anche se i
università da Napoli a Salerno, da Bari a Lecce, da      giovani ne sono stati la levatrice generazionale.
Palermo a Catania (le altre, Cosenza, Potenza,           Innanzitutto occorre dire che il vento originario di
Reggio Calabria, ecc. sarebbero sorte dopo)?             alcune università americane, in particolare da
Intanto noi non avremmo bisogno di un altro              Berkeley, una delle università più decorate degli
Sessantotto, ma di ciò che ci suggerisce                 Stati Uniti (contro la guerra in Vietnam e contro
l’esperienza di quella stagione irripetibile             l’obbligo della leva militare), aveva cominciato a
attualizzandola al presente: adesso il 2%                soffiare quattro anni prima per poi esondare in
dell'umanità possiede più del 50% della ricchezza        Europa (da una parte, il Maggio francese e ,
mondiale, la guerra alimenta il terrorismo e             dall’altra, la protesta contro l’Unione Sovietica
viceversa, mentre i mutamenti climatici stanno           culminata col suicidio a Praga del giovane Jan
portando il pianeta alle soglie dell'irreversibile. Il   Palach davanti ai carri armati di Mosca) e in Italia,
risultato più preoccupante è il passaggio dal futuro     da Trento a Milano, Bologna e Roma, a Napoli e
come promessa al futuro come minaccia. Con le            in altre università del Mezzogiorno. Un clima che
sue idee motrici, come la lotta contro la guerra, la     si surriscaldò sin dal 1967 e che si sarebbe
povertà, l’inquinamento atmosferico e come difesa        riverberato ben oltre il 1970. Se il Sessantotto
del lavoro, il ’68 può aver perso, ma esse               fosse rimasto soltanto una protesta studentesca, sia
rimangono un ineludibile traguardo per l’umanità.        pure estesa e dalle tinte drammatiche, non avrebbe
                                                         maturato il merito di riparlarne a tanti anni di
 Ricordiamo che quella fu prima volta nella storia       distanza. Il punto è che gli studenti, e al loro
dell’uomo che il potere economico-politico-              seguito anche molti operai, si mossero in anticipo
militare del mondo, da sempre nelle mani                 sui tempi facendosi portabandiera di umori,
stagionate dei potenti, viene posto sotto accusa e       tensioni, tendenze che stavano già lievitando un
sotto scacco da un “manipolo di giovani                  po’ dovunque.
scalmanati”.
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Una città che spesso regala stagioni irripetibili         specialmente dall’Islam, che non riconosce
                                                               l’eguaglianza fra i due sessi, si distanzia
     E che, nelle sue parti più avvertite e sensibili, la      l’Occidente. Esaltare la crescita della donna,
     società, a cominciare da quella di Napoli, fosse sul      impegnarsi per la pace e diffondere la solidarietà
     punto di esplodere, lo dimostrano alcuni elementi         fra gli uomini rimangono ancora oggi i tre primati
     caratteristici. Tutti riconosciamo l’imprescindibile      epocali del Sessantotto.
     portato della musica, della canzone, dell’arte, del
     teatro, tra gli elementi identitari di questa città.      Se i Beatles cantano che lei se ne va di casa
     Ebbene proprio nel Sessantotto, con Eduardo che
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     se n’è appena andato lasciando orfana metà della          E a proposito della questione femminile dobbiamo
     popolazione, ecco ribollire le nuove linfe.               ricordare che le donne, quando si sono emancipate,
     Significativo che in una strada del quartiere             "si sono emancipate" da sole lottando e
     Chiaia, via Martucci, sorgessero come funghi tre          sgomitando all’inizio proprio all’interno della
     teatri, piccoli, scuri, confinati in altrettanti          famiglia. Ricordiamo inoltre che ancora alla fine
     scantinati, quasi ritrovi da consorterie intellettuali,   degli anni ’60 il Codice stabiliva che la famiglia
     ribollenti di umori esplosivi e pronti ad accogliere      era governata solo dal maschio, era solo lui a
     le nuove leve della musica, della canzone e della         stabilire la residenza, ad amministrare il danaro e
     scena. Il Teatro Esse di Gennaro Vitiello, il Teatro      le proprietà della coppia, a detenere il potere di
     Instabile di Michele Del Grosso e il Play Studio di       picchiare la moglie e i figli. Alle donne era anche
     Arturo Morfina. E qui affioravano testimoni               precluso il concorso in magistratura perché il loro
     musicali di alto livello. Ma il teatro sapeva             ciclo mestruale avrebbe annebbiato le loro
     riscoprire figure come Raffaele Viviani ad opera di       capacità di giudicare. E se una ragazza veniva
     Antonio Ghirelli, Achille Millo, Giuseppe Patroni         rapita e violentata da un uomo che non le piaceva,
     Griffi e poi anche di Francesco Rosi col suo “Le          era costretta a sposarlo, altrimenti sarebbe rimasta
     mani sulla città”. Qui trovarono rifugio e applausi       “disonorata” e nubile per tutta la vita. Per fortuna,
     gli artisti dell’americano Living Theatre. Fermenti       a metà degli anni 60 ci fu, proprio in Sicilia, Franca
     rivoluzionari attraversavano anche le discipline          Viola, la prima donna a rifiutare le “nozze
     artistiche come documenta da par suo Roberto De           riparatrici”. Per questo suo no (che portò anche
     Simone. Perché Napoli? Una domanda senza                  all’arresto e alla condanna del suo violentatore e
     risposta per una città che spesso regala stagioni         dei suoi complici) fu costretta ad andarsene
     irripetibili.                                             dall’isola. In quegli anni i Beatles cantavano in
                                                               She’s leaving home (1967) “Lei se ne va di casa
     Pace e solidarietà rimangono ancora oggi i                dopo aver vissuto da sola per così tanti anni”.
     primati epocali del ‘68                                   Giusto il contrario di ciò che spesso accade oggi.
     Molto di più di un fenomeno studentesco quel ’68,         A Napoli nessun leader ma la documentazione
     dunque, meglio l’epopea di una società che pareva         più copiosa
     svegliarsi dal letargo. Basti anche pensare al ruolo
     della donna che per la prima volta, iniziava a            Queste ed altre notizie sono ospitate nel mio
     mandare in soffitta la propria sempiterna                 recente volume “A Sud del Sessantotto, tra storia
     subalternità guadagnando faticosamente nuovi              e storie” (Guida editori), nel quale, fra narrazione
     spazi di autocoscienza. Ma nel suo complesso, lo          e rievocazione, una sorta di romanzo in due tempi
     ripetiamo, tutta la società, anche quella                 impreziosito da una ventina di “testimoni”, ho
     meridionale, ha potuto beneficiare di questa              cercato di fare il punto sulla quella stagione vista
     trasfusione. Da quella stagione sono derivate             da Napoli e dal Mezzogiorno.
     conquiste come la minigonna, il divorzio e
     l’aborto. Sul piano politico nel 69 il movimento
     studentesco si trasformò in movimento operaio e
     l’anno successivo vide la luce lo Statuto dei
     lavoratori. A quella stagione dobbiamo l’aver
     capito che il vero problema della democrazia è il
     riconoscimento dell’uguaglianza fra uomini e
     donne. Ed è su questa frontiera che ora
Quando la bellezza ha bisogno delle rivoluzioni
                                                                 La compilazione della sezione “a più voci” nel
                                                                volume si articola in lunghi e articolati dialoghi ai
                                                                quali partecipano i giovani di allora, e che poi
                                                                avrebbero frequentato l‘università dall’altro
                                                                versante della cattedra, come Gianfranco Borrelli,
                                                                Guido d’Agostino, Vittorio Dini, Antonio
                                                                Gargano e fino all’americano Gordon Poole,
                                                                                                                                11
                                                                reduce da Berkeley. Nella rosa dei contributi non
                                                                mancano altri studiosi, scrittori, registi, artisti,
                                                                architetti, attori, tutti a dire la propria e a mettere
                                                                in luce successi e insuccessi di quella stagione
                                                                tanto entusiasmante quanto travagliata e quanto
                                                                poco condivisa. Come abbiamo visto dai
                                                                conservatori di ieri e di oggi. Segue un’appendice
                                                                contenente: il resoconto di un’occupazione della
                                                                sede centrale dell’università partenopea e degli
                                                                scontri fra forze dell’ordine e Movimento
                                                                studentesco; le sigle delle associazioni dei docenti
                                                                e degli studenti e l’elenco dei nomi. Come sostiene
                                                                Albert Camus, citato in un esergo del libro, “La
                                                                bellezza, senza dubbio, non fa le rivoluzioni. Ma
                                                                viene un giorno in cui le rivoluzioni hanno bisogno
E mi sono accinto a scriverlo dopo avere                        di lei”.
constatato che il Sud del ‘68, come tanti altri Sud,
è stato pressoché ignorato dalla narrazione                     Due fallimenti e due successi
nazionale. Ma ci sono altre regioni che
                                                                Infine occorre porre in chiaro una distinzione ben
sottintendono alla sua nascita. Innanzitutto Napoli
                                                                netta: il 68 non ha nulla a che fare col terrorismo
si distinse dalle altre città della Penisola per
                                                                del decennio successivo e le cui responsabilità,
mancanza di un leader, mentre guidavano la
                                                                dalla morte di Aldo Moro in poi, vanno ascritte
contestazione studentesca Adriano Sofri a Pisa,
                                                                esclusivamente alla classe politica. E giusto per
Mario Capanna a Milano, Renato Curcio a Trento
                                                                concludere, diciamo che il 68 non si esaurisce nella
e Guido Viale a Torino. In secondo luogo la
                                                                solita candelina sulla torta del mezzo secolo, ma
documentazione di Napoli scritta e pubblicata
                                                                sicuramente merita la seguente citazione che lo
durante e dopo il ‘68 fu sicuramente la più copiosa
                                                                gemella con un’altra data del secolo precedente:
di tutte. Il libro poi si sofferma sulla durata della
                                                                “Il 1848 e il 1968 sono due rivoluzioni fallite che
contestazione che qui si dilatò sia prima e sia molto
                                                                hanno avuto successo”.
tempo dopo. E infine, ciò che contraddistingue il
fenomeno partenopeo, fu la presenza più massiccia
che altrove degli studenti dell’estrema destra.

                      Giornalista professionista, laurea con 110/110 all’Università di Napoli in Scienze Politiche con la
                      prima tesi in Italia sulla Cina comunista. Ha lavorato a Il Sole 24 Ore. Attualmente collabora con
                      Repubblica. Ha fondato e diretto l’agenzia stampa Informedia, alcuni periodici e una casa editrice.
                      Ha pubblicato una quindicina di libri di narrativa, poesia e saggi storici, tra i quali Il silenzio dei
                      giusti. Napoli 1943. Il ritorno degli Ebrei (Grimaldi 2004, e per il quale nel 2015 ha ricevuto la
                      cittadinanza onoraria del Comune di Tora e Piccilli). Altri riconoscimenti: Trofeo Chinnici, Premio
                      Pompei, Premio Palizzi, Premio Megaris e nel 2017 Premio internazionale Francesco Saverio Nitti.
                      È autore di testi musicali.
Molo San Vincenzo:
     una grande opportunità

12
     per Napoli
     di Pietro Spirito

     Descrizione del Molo San Vincenzo                        ipotizzare la destinazione a sede distaccata del
                                                              costituendo Museo del Mare.
     Il Molo San Vincenzo costituisce la parte più
     occidentale del Porto di Napoli e si estende,            La quarta parte del Molo San Vincenzo, oggi già
     perpendicolarmente alla Città, per circa due             di competenza dell'AdSP, va dall'Eliporto
     chilometri e mezzo dal centro della città (Palazzo       (costruito in occasione del terremoto del 1980 ma
     Reale e Maschio Angioino) verso il Golfo, in             mai collaudato e quindi mai utilizzato) fino al Faro
     direzione del Vesuvio.                                   ed alla statua di San Gennaro. La quinta parte va
     La prima parte, la Darsena Acton, costeggia via          dal Faro fino all'imboccatura del Porto, ed al
     Acton ed è per tre lati di competenza dell’ex            momento non è praticabile.
     Autorità Portuale di Napoli, oggi Autorità di
     Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale (d’ora
     in avanti AdSP), mentre la banchina opposta a via
     Acton è gestita dalla Marina Militare: nella
     Darsena Acton sono ospitate barche per charter,
     barche di servizio e mezzi della Marina Militare.
     La seconda parte va dal Corpo di Guardia della
     Marina Militare fino al Piazzale Alzabandiera: vi
     si trova l'insediamento principale della Base
     Navale, con tre edifici occupati per gran parte da
     uffici della Marina. È insediato il Comando
     Logistico della Forza Armata, attività che non
     richiede necessariamente una localizzazione con
     proiezione diretta affacciata integralmente sul
     mare.
     Nella terza parte, che dal piazzale Alzabandiera
     muove verso Sud Est fino all'Eliporto, insiste una
     lunga serie di edifici che affacciano da un lato sulla
     banchina lato Stazione Marittima e dall'altro sulla
     diga foranea lato via Partenope. Una parte minore
     di questi edifici è occupata da abitazioni dei
     militari mentre la maggior parte, in stato di                                     Stralcio del master Plan
     evidente abbandono, necessita di radicali
     interventi di manutenzione straordinaria e di            L’idea progetto per il futuro del Molo San
     importanti investimenti. Di questa area fa anche         Vincenzo
     parte lo stupendo bacino borbonico di raddobbo
     costruito, primo in Mediterraneo, nel 1852: in           Il Master Plan del Porto di Napoli, approvato nel
     esercizio fino ad una ventina di anni fa il bacino       2018 dal Comitato di Gestione della Adsp,
     necessita di importanti lavori e se ne può poi           prevede: - la riqualificazione del waterfront
                                                              portuale aperto alla città, nell’area monumentale
che va dal Molo San Vincenzo all’edificio                maggiormente      qualificata   di    residenzialità
dell’Immacolatella, sicuramente uno dei prioritari       alberghiera.
obiettivi per la riorganizzazione dell’area
funzionale destinata al trasporto passeggeri; -
l’area di ponente del porto, che parte dal Molo San
Vincenzo, e comprende il porto storico, la calata
Beverello e la calata Piliero, è riorganizzata
intorno alla macro-funzione passeggeri che
comprende: le aree destinate al traffico veloce da e         Molo San Vincenzo – Sviluppo complessivo           13
per le isole (Molo Beverello), le aree destinate
all’accoglienza e gestione dei croceristi (Stazione      Anche sulla spinta delle Associazioni e dei
Marittima e Molo Immacolatella), l’area destinata        cittadini napoletani, la AdSP ha proceduto alla
al traffico per le isole (Calata di Massa) e infine la   risistemazione dell’area finale del molo con il
previsione per il Molo San Vincenzo di un’area           rifacimento del grande Piazzale di San Vincenzo e
destinata all’ormeggio di grandi yatch.                  di quello adiacente lato mare con la statua di San
                                                         Gennaro, con la ripavimentazione di un’area di
                                                         3.500 metri quadri, con la sua messa in sicurezza e
                                                         recinzione e con la creazione di un approdo in
                                                         corrispondenza della statua di San Gennaro.

        Progetto della Nuova Stazione Beverello
L'idea originaria del 1998 era di utilizzare il Molo
San Vincenzo per l'ormeggio di navi da crociera in
transito che non trovassero posto alla Stazione
Marittima.
Il lungo tempo trascorso da allora, come spesso                  Molo San Vincenzo – prospetto frontale
accade, ha profondamente cambiato gli scenari: le
navi da crociera sono enormemente cresciute per          Con ogni probabilità, considerata l’articolazione e
stazza, lunghezza e passeggeri trasportati (oggi         la complessità del progetto, sarebbe consigliabile
una grande nave - tra passeggeri ed equipaggio -         renderlo operativo in due fasi: la prima con un
arriva quasi a 10.000 persone) e la loro dimensione      orizzonte di breve-medio termine, mantenendo
originaria (inferiore ai 200 metri di lunghezza) è       ancora la presenza del Comando Logistico della
stata quasi raggiunta dai giga e mega yachts, ormai      Marina Militare secondo uno schema che ne renda
piccole navi più che grandi yachts.                      compatibile la presenza assieme ad altre funzioni;
                                                         la seconda, con un orizzonte di medio lungo
Bisogna quindi ripensare, come previsto dal              termine, che preveda invece una diversa
Master Plan del Porto di Napoli, ad un utilizzo          localizzazione      del   Comando        Logistico,
commerciale delle banchine per ormeggiarvi mega          arricchendo il contenuto di offerta alberghiera e
e giga yacht che potranno portare grande ricchezza       turistica del progetto.
alla Città di Napoli. La valorizzazione degli edifici
oggi non pienamente utilizzati può invece                L’idea da cui partire, almeno per una prima fase
costituire utile occasione per qualificare il            progettuale di immediata realizzabilità, è quella di
portafoglio della offerta alberghiera di qualità per     un utilizzo misto e compatibile tra i tre principali
una città come Napoli che ha conosciuto un forte         stakeholders pubblici: l’Autorità di Sistema
boom turistico non accompagnato da un                    Portuale, il Comune di Napoli e la Marina Militare,
programma di incremento della offerta                    con un ruolo chiaro per le partnership private, che
                                                         assumerebbero due compiti: la valorizzazione
immobiliare dei cespiti immediatamente liberi e                e civili (megayacht), previa risistemazione delle
     l’attrezzaggio del molo per i mega ed i giga yacht.            banchine con investimento privato. Gli edifici
                                                                    prospicienti le banchine (la prima parte di
     La prima parte del Molo sulla sinistra (prospiciente           competenza Marina Militare e la seconda parte di
     la Darsena Acton) sarà delimitata ed                           competenza AdSP) potranno essere oggetto di un
     opportunamente protetta, resterà nella prima fase              grande progetto di ristrutturazione e di riutilizzo.
     zona Militare e sede del Comando Logistico della
     Marina, ubicato nei tre grandi edifici posti alla              In una seconda fase, avendo preventivamente
     radice.                                                        individuato ed attrezzato un edificio nel quale
14
                                                                    collocare integralmente il Comando Logistico
                                                                    della Marina Militare (si può pensare ad uno degli
                                                                    edifici dell’area ex Nato ad Agnano), si potrebbero
                                                                    anche valorizzare i tre blocchi architettonici
                                                                    frontali posti in radice del molo San Vincenzo,
                                                                    rendendo il progetto da un lato ancora più
                                                                    attrattivo per gli investitori privati e dall’altro
                                                                    ancora più completo il percorso di recupero
                                                                    dell’area alla funzionalità turistica.
                                                                    È però evidente che la seconda fase deve essere
              Molo San Vincenzo – Edifici Borbonici                 disegnata, così come la prima, con certezza di
                                                                    tempi per la realizzazione degli investimenti
     L’area successiva, e cioè tutto il Molo che                    privati: solo la credibilità di un time schedule
     partendo dall’imboccatura della darsena Acton                  ferreo e garantito può costituire davvero quella
     fino al faro ed alla statua di San Gennaro (oltre due          condizione capace di attrarre l’interesse potenziale
     chilometri di lunghezza potrà ospitare navi militari           degli imprenditori privati.

                        Presidente Autorità di Sistema Portuale del Tirreno Centrale presso Ministero Infrastrutture e dei
                        Trasporti: (Porti di Napoli, Salerno, Torre Annunziata). Laureato presso la Università degli Studi di
                        Napoli Federico II. Perfezionamento Indirizzo Economico presso Dipartimento Scienze Politiche della
                        stessa Università. Docente incaricato presso l’Università di Tor Vergata a Roma. Autore di numerose
                        pubblicazione e di libri . In precedenza; Direttore Istituto G. Tagliacarne; Corresponsabile del Progetto
                        Invitalia per la sistemazione urbana di Bagnoli.; Dirigente presso ATAC ; Funzionario direttivo presso
                        Consob; Presidente dell’ Interporto di Bologna; Capo Operazioni presso Ferrovie dello Stato.
Il Centenario
della Scuola del Bauhaus:
storia e attualità                                                                                                 15

di Alessandro Castagnaro

Quest’anno cade il centenario della Scuola del              ed i successivi sviluppi, si formano un’estetica
Bauhaus ed ho accettato con piacere di trattare             industriale e un linguaggio formale collettivo.
questo argomento sull’organo di stampa del
Rotary perché sono convinto che tale tematica non           La Bauhaus propone una "sintesi" di arte,
sia legata esclusivamente al mondo degli addetti ai         artigianato e industria realizzando, attraverso una
lavori - architetti, designer, artisti - in quanto con      serie di laboratori, una molteplicità di prodotti
i suoi principi fondatori e con i risultati raggiunti       funzionali e, allo stesso tempo, di elevato valore
nella sua evoluzione, ha fortemente inciso sui              estetico, non più per un élite privilegiata, una
cambiamenti del gusto del cosiddetto secolo breve,          monarchia in decadenza o per un’alta borghesia
per dirla con Eric Hobsbawm, e sulla vita                   ma alla portata della società di massa con l’intento
contemporanea di noi tutti.                                 fondante di incidere sull’ambiente diffuso con la
                                                            qualità dell’arte.
La "Statliches Bauhaus Weimar" viene fondata nel
1919 nella repubblica di Weimar ed assume la
denominazione dalla città che la ospita, la stessa
città in cui si tenne un'assemblea nazionale per
redigere una nuova costituzione dopo la sconfitta
tedesca nella prima guerra mondiale, da cui il
Reich tedesco, nel periodo tra il 1919 ed il 1933,
venne denominato Repubblica di Weimar. Fu il
primo tentativo di stabilire una democrazia liberale
in Germania, in un periodo di grande tensione e di
conflitto interno, nonché di grave crisi economica,
che si concluse con l'ascesa al potere di Adolf
Hitler e del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei
Lavoratori nel 1933, anno in cui, comunemente,
viene segnata la fine della Repubblica di Weimar            Va considerato che negli anni immediatamente
con l’annullamento di tutti i meccanismi forniti da         dopo il primo conflitto bellico le Avanguardie
un normale sistema democratico.                             Figurative avevano mutato il concetto artistico.
                                                            Con Avanguardie Figurative si tende a riunire quel
In questo contesto viene fondata da Walter                  gruppo di correnti artistiche che sperimentano
Gropius (1883-1969), ritenuto poi tra i maggiori            nuove forme e soluzioni, rispetto alla produzione
architetti del Novecento, la Scuola democratica e           corrente; una sorta di abbandono della cultura
fondata sul principio della collaborazione                  romantica a favore di nuovi linguaggi. La pittura,
reciproca tra maestri e allievi, tra artisti e artigiani,   ad esempio non è più intesa come rappresentatività
con l’obiettivo di creare un’unità culturale,               ma come espressione di quello che l’artista sente o
espressione della civiltà moderna ed industriale,           che vuole esprimere. Fu in questo periodo che
attraverso un accordo tra la produzione in serie:           trovarono spazio il Futurismo con il nostro
premesse che ambiscono a superare lo storico                Marinetti, il Purismo, il Cubismo, il
antagonismo tra artista ed artigiano nel momento            Neoplasticismo, per citarne solo alcune, oltre alla
in cui, dopo la rivoluzione industriale (1760-1830)         nascita di nuove forme artistiche rappresentative
come la fotografia nata            nel   1839    e   la
     cinematografia (1891).
     Fedele ai suoi tempi, fra gli insegnamenti della
     Scuola vi era anche l’introduzione della teoria
     dello spazio-tempo, continuo e mobile, in accordo
     con le tendenze dinamiche che hanno introdotto la
     dimensione del tempo nell’arte, proprio dai
     presupposti sviluppati da Picasso e da Braque con
16
     quella che viene poi definita “quarta dimensione”,
     il tempo necessario a fruire di un’opera d’arte. In
     sostanza viene abbandonata la molteplicità di              Ai professori della vecchia accademia, in sinergia
     livelli di lettura dell’opera d’arte, valida fino a        con gli artigiani, vengono affiancati nuovi maestri
     tutto l’800, in particolare per la pittura e la scultura   chiamati da Gropius: Lyonel Feininger, Gerhard
     che affrontavano, con una narrazione tratta dalla          Marcks e Johannes Itten assieme a pittori, scultori,
     vita comune, dai paesaggi, dai sacri testi, da varie       scenografi, designer come Paul Klee, Johannes
     forme di spettacolo.                                       Itten, Piet Mondrian, Oskar Schlemmer, Vassilij
                                                                Kandisky, Lyonel Feininger, Mies van der Rohe,
                                                                Josef Albers, Marcel Breuer. Essi erano strutturati
                                                                per operare in laboratori di falegnameria, del
                                                                metallo, della pittura murale, della pittura su vetro
                                                                e della tessitura, prima affidati a Itten e poi, dal
                                                                1923, all’ungherese Moholy-Nagy, proveniente
                                                                dal campo costruttivista che alimentò esigenze
                                                                nuove come la funzionalità d’impiego e, quindi,
                                                                una maggiore praticità d’uso dell’oggetto,
                                                                abbandonando così il principio formale di una
                                                                struttura rigidamente geometrica. I laboratori
     Quindi l’arte oltre ad esprimere i suoi valori             trovarono la loro applicazione nelle diverse
     intrinseci, rappresentava fino ad allora una sorta di      sessioni che costituivano la Scuola: l’arredamento,
     racconto. Insomma come è stato notato da Renato            il teatro, la scenografia, la grafica pubblicitaria, il
     De Fusco, noto storico dell’architettura e del             design ed altri ancora. Nel 1925, la Scuola si
     design: “il codice multiplo dell’arte del passato          dovette trasferire da Weimar a Dessau nella nuova
     consisteva in tanti strati di conoscenza tali che ogni     sede progettata dallo stesso Gropius che, in ambito
     singola opera poteva essere compresa dal maggior           architettonico realizza con il progetto di questa,
     numero di persone di qualunque livello culturale.”         assieme agli alloggi dei docenti e al vicino
                                                                quartiere di alloggi popolari Torten, un’opera che
     Nel marzo del 1919, Walter Gropius, direttore              può considerarsi come Manifesto dell’architettura
     della Bauhaus a Weimar, ne pubblica il manifesto-          razionalista tedesca.
     programma con la Cattedrale di Lyonel Feininger
     sul frontespizio, di cui è significativo questo passo:     In effetti la Scuola perseguì un’operazione che
     «insieme concepiamo e creiamo il nuovo edificio            coniugava aspetti sociologici, di didattica e
     del futuro, che abbraccerà architettura, scultura e        stilistica con caratteri socio-politici ma,
     pittura, in una sola unità, e che sarà alzato un           prevalentemente, istituì       una metodologia
     giorno verso il cielo dalle mani di milioni di             innovativa legata al linguaggio razionalista.
     lavoratori, come il simbolo di cristallo di una
     nuova fede.»
In definitiva, come ha avuto modo di scrivere il
                                                             noto storico dell’arte Giulio Carlo Argan in un suo
                                                             volume dal titolo Walter Gropius e la Bauhaus
                                                             pubblicato da Einaudi nel 1951 - che resta ancora
                                                             un contributo storiografico fondamentale per la
                                                             valenza della Scuola - la Bauhaus: «riflette la crisi
                                                             della società e della cultura moderna e propone
                                                             uno strumento di riforma artistica, collegando
                                                             creatività e mondo della produzione e proponendo               17
                                                             una realtà internazionale, oltre le tradizioni locali.»
                                                             Infatti Gropius offre della progettazione
                                                             l’immagine di una fattiva possibilità che lega il
Venendo all’aspetto pratico della Scuola, che                progresso alla collaborazione fra i popoli e ad un
ospitava duecentocinquanta allievi - ammessi                 corretto uso di tecniche e moderne capacità
dopo il superamento di un test attitudinale - questi         produttive, grazie anche alle fabbriche e alle loro
venivano indirizzati ai vari insegnamenti che                catene di montaggio.
seguivano il metodo “imparare facendo”
dell’estetica normativa di tipo psicologico-                 Obbiettivo fondamentale, oltre alla qualità diffusa,
sperimentale e, soprattutto, delle indicazioni               era quello della grande quantità ad un giusto
pedagogiche di Friedrich Fröbel. In effetti dalla            prezzo, con una spinta propulsiva verso la forte
Scuola nasce un cosiddetto stile Bauhaus ben                 evoluzione del gusto, adeguandolo verso un
presto integratosi nell’architettura e nel design            mondo che si avviava ad una rapida
internazionale.                                              trasformazione.
Una serie di fattori costringono Gropius a lasciare
la Scuola e a dedicarsi alla sperimentazione degli
alloggi popolari con innovative tipologie edilizie,
alla direzione subentrarono prima H. Meyer e poi
Mies van der Rohe.
Gli eventi storici incalzanti (la diffusione del
partito nazista che fortemente osteggiava la
Bauhaus considerata la "cattedrale socialista")
causarono prima la chiusura nel 1932 della sede di           In definitiva possiamo sostenere che la Scuola ha
Dessau e, successivamente, la soppressione                   avuto una sua influenza sia per i propri meriti sia
definitiva della sede di Berlino nel 1933 che ebbe           perchè la critica e il dibattito successivo le hanno
come conseguenza l’emigrazione della maggior                 attribuito grandi valenze, trasmesse fino
parte dei suoi esponenti in tutto il mondo, dove             all’attualità; inoltre possiamo sostenere che
allievi e docenti continuarono a sperimentare, in            nell’ambito del linguaggio dell’architettura
particolare negli Stati Uniti d’America.                     moderna, accanto al contributo di Frank Llojd
                                                             Wright, di Mies Van der Rohe e di Le Corbusier,
                                                             la Scuola del Bauhaus ha istituzionalizzato
                                                             stilisticamente a livello globale un linguaggio che
                                                             ancora oggi ci consente di leggere le sue tracce.
                     Professore di Storia dell'Architettura Università Federico II di Napoli. Ha insegnato presso la
                     Scuola di Specializzazione dell’Università di Siena e al Master di II livello, Progettazione di
                     eccellenza per la città storica: Insegna presso la Scuola di Specializzazione in Beni architettonici
                     e del Paesaggio della Federico II. È Presidente dell’aniai Campania (Associazione Ingegneri e
                     Architetti della Campania) e dell’ANIAI (Associazione Nazionale Ingegneri e Architetti). Autore
                     di vari libri con importanti case editrici e di numerose pubblicazioni sul suo tema disciplinare.
                     Già Presidente della Commissione Edilizia del Comune di Napoli, attualmente presiede la
                     Commissione Locale del Paesaggio. In ambito rotaryano: 2008-2009 Presidente Club Napoli Est;
                     E’ stato assistente del Governatore, Presidente della Commissione Distrettuale Problemi Urbani;
                     componente Commissione Distrettuale formatori; Presidente Commissione distrettuale progetti.
Regimen Sanitatis Salernitanum

     La dieta di mille anni fa
     di Giovanni Blasi

18

                                                             rispettare il giusto e sereno riposo (requies);
                                                             calibrare nella pratica quotidiana un’oculata dieta
                                                             alimentare (moderata diaeta).

     È il primo verso, del Regimen della Scuola Medica
     Salernitana: “Anglorum Regi scribit Schola tota
     Salerni”. Nel tempo diventa quasi marchio di
     riconoscimento. L’intera collettività medica,
     suggerisce qualche corretto principio di
     comportamento e di dottrina sanitaria.
                                                             Alla luce di queste regole, rivive la memoria di
        curas tolle graves (res naturales). Stress antico
                                                             altre più antiche e remote parole.
         e moderno, ansia e tormento: del potere, della
         carriera, del danaro, dei piaceri, etc…;                “La giocondità del cuore è la vita dell’uomo.
        irasci crede profanum. Turbolenze passionali,           Allieta la tua anima…tieni lontana la
         di corpo e di anima, picchi nocivi,                     tristezza…gelosia e furore accorciano i giorni,
         ingovernabili scompensi;                                le ansie fanno invecchiare innanzi tempo. Il
        parce mero, coenato parum (res innaturales).            sonno di un cuore lieto vale più di cibi
         Imperativi e suggerimenti, alimentazione e              prelibati” (Iucunditas cordis haec est vita
         bevande, uso ed abuso di vino;                          hominis…Tristitiam non des animae tuae, et
        non sit tibi vanum surgere post epulas,                 non affligas temetipsum in consilio tuo, et
         somnum fuge meridianum. Raccomandazioni:                exultatio viri est longaevitas…tristitiam longe
         esercizio fisico e riposo pomeridiano;                  repelle a te…Multos            enim occidit
        repletio ed evacuatio. Non sacrificare-                 tristizia…Zelus et iracundia minuunt dies,, et
         reprimere alcune necessità corporali;                   ante tempus senectam adducet cogitatus
        ne mictum retine, ne comprime fortiter anum.            (Ecclesiastico, 30, 21-26).
         Non trattenere l’urina, non sottovalutare lo
         stimolo a defecare.                                 Il discorso sui confini della dieta, nei successivi
                                                             aforismi che trattano l’IGIENE, si allunga, si
     Concludono il breve dialogo tre regole auree,           amplia, scende in dettagli, diviene anche linea
     indispensabili in assenza di medici: aprire lo          etica oltre che terapeutica. È un percorso non
     spirito al soffio gioioso della vita (mens laeta);      sempre del tutto lineare né sempre sul filo di
costante e stringente logicità. Ma l’antica saggezza      dell’aria (sia pura, non maleodorante per fetide
riecheggia spesso lezioni di concreta attualità,          folate di fogna);
offre condivisibili ed equilibrati insegnamenti, pur
talvolta tradita e intersecata da qualche palese                le stagioni e i mesi dell’anno (i tempi
ingenuità.                                                       propizi o negati ai salassi, ai piaceri, ai
                                                                 bagni caldi o freddi, all’insorgere di
C’è un discorso proemiale: la vita e il corpo                    malattie, al consumo di cibi nocivi o
dell’uomo, per l’insita sofferente fragilità, devono             prelibati, alle stagioni del freddo e del
essere sostenuti da regole di buona sanità per                   caldo, alla flebotomia, a incidere la vena, ai
                                                                                                                  19
difendere l’integrità fisica e psichica. È per questo            brodi o alle carni, agli aromi piccanti,
che Dio ha ispirato l’arte medica (“Tieni conto del              all’assunzione o al rifiuto di farmaci, alle
medico perché ce n’è bisogno, poiché anch’egli fu                delizie delle tentazioni di Venere, agli
istituito da Dio”, già suggeriva l’Ecclesiastico.                spazi da dedicare al ristoro del sonno, al
Honora medicum propter necessitatem: etenim                      godimento o alla moderazione nelle
illum creavit Altisssimus. 38,1). Ma non mitizzare               pietanze, all’uso della frutta del latte del
la medicina, sappi che l’arte può solo allungare la              vino delle erbe dei legumi etc… );
vita, non renderla eterna. È perciò necessario                  l’ambiente, colorato ristoro per gli occhi,
proteggersi dai malanni, meglio preventivamente                  sereno rifugio allo svolgersi benefico del
(è subito evidente la regola indeclinabile e                     giorno (fonti laghi boschi).
originale della Scuola Salernitana), quando si gode
buona salute: devi vivere saggiamente da vecchio,         E poi, la felicità dello spirito (il canto);
se vecchio vuoi essere chiamato.                          l’incantevole e illusorio scenario della vita
                                                          (rinnovare spesso leggiadra veste); l’intrigante
Cade così opportuna la conoscenza e la pratica di         godimento fisico dei sensi (portati ogni tanto a
alcuni consigli, che il Regime detta per poter            letto graziosa e allegra giovinetta): piacevole è
regolare e interpretare i giorni, le stagioni, gli anni   coire a primavera, anche d’inverno, soprattutto in
dell’umana esistenza.                                     autunno: a chi gode buona salute il coito,
                                                          praticato con giudizio, allunga la vita.
Ascoltiamone la semplice, ma non fragile lezione,
in un florilegio sintetico, in parte artatamente          Quindi il momento del sonno, vero toccasana, con
mixato.                                                   leggi e cautele salutari e precise (sei le ore di
                                                          riposo per giovani e vecchi, sette per i pigri, otto
                                                          per nessuno; esagerare col sonno significa
                                                          procurarsi danni; pessima abitudine è dormire
                                                          supino; si può giacere su entrambi i lati del corpo,
                                                          ma preferisci il lato destro, mai devi dormire sul
                                                          dorso: allungati in morbido letto, ma dal freddo
                                                          stai protetto).
                                                          E ancora qualche ulteriore sommesso veloce
                                                          suggerimento: non passeggiare a capo scoperto, né
                                                          quando fa freddo, né sotto il sole; quando soffri
                                                          qualche malanno il bagno è bene evitarlo; a
                                                          stomaco pieno non immergerti nell’acqua, bagnati
                                                          invece tranquillo dopo aver digerito; il bagno di
                                                          mare dissecca il corpo, quello d’acqua dolce
                                                          restringe i pori e raffredda le membra.
                                                          Seguono generali, amichevoli, accorati, complici
                INFLUSSI FISICI
                                                          quasi e festosi suggerimenti.
Vi sono influssi fisici che coinvolgono e
                                                          Accogli, ogni giorno, l’inizio del nuovo giorno,
condizionano la vita degli uomini: la qualità
                                                          con gioia fiduciosa, anche col canto, raccomanda
                                                          il Regime. Appena sveglio lavati con acqua fresca,
pulisci i denti, e muoviti con moderazione. Se vuoi       stomaco vuoto è invaso da umori maligni, e in tal
     vivere sano, pulisci-detergi spesso le mani (quasi        modo anche il cervello si indebolisce.
     peregrino e involontario gesto liturgico, metafora
     e segno di decoro e salute).                              Per una equilibrata dieta attieniti alla quantità, a
                                                               quante volte consumare il cibo, al tempo: tutti
     Non esagerare in privazioni, astinenze e digiuni,         elementi questi riservati al consiglio del medico.
     gusta saporose pietanze, innaffiale con invecchiate
     bottiglie di vino (proviamo a generalizzare: il                                   ***
     medioevo predicava e imponeva gesti e
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     comportamenti diversi da questi, cadenzava
     osservanze nel corso dell’anno, tutto segnato e
     scandito com’era da spirituali e ascetiche
     ricorrenze, da impegnative pratiche religiose.
     Sembra che ora avanzi e si respiri una accattivante
     fragile e tenue rinascita della vita terrena, pur
     senza che si smetta o si smarrisca e svaluti
     l’aspirazione e la costante speranza di un aldilà
     attraente, pieno di mistica e pura beatitudine).
     Evita solo abitudini viziose, non indulgere
     smodatamente alla gola (anche questa
     affermazione sembra sottendere un richiamo alle
     virtù medioevali. Forse qui il vizio della gola da
     rifuggire potrebbe significare anche allentare o
     frenare nei poveri istintivi rimproveri etici e sociali
     contro i ceti privilegiati, esclusivi detentori dei
     beni materiali in genere e dei prodotti alimentari in
     specie. Il Regime infatti sembra normalmente
     privilegiare il dialogo con chi detiene il potere, pur
     occupandosi, come in questo caso, di regole
     sanitarie, che riguardano il fisico benessere che
     investe tutta la comunità).
     Il discorso continua con più icastica concretezza.
     Non sederti a mensa prima di aver digerito il cibo
     precedentemente consumato, ascolta il sottile             Soffermiamoci ora su alcuni indispensabili
     richiamo della saliva per accingerti a consumare          componenti alimentari: acqua e vino, bevande
     nuovi alimenti.                                           comuni e abituali.

     A tavola riempi il ventre solo a metà. Nello stesso                          L’ACQUA
     banchetto non consumare vini diversi e pietanze           L’acqua. Sia tersa di fonte, leggera e fresca, senza
     contrastanti e variegate. Prima di mangiare               particolare sapore, priva di ogni odore. La buona
     muoviti pure con libertà, ma dopo passeggia               acqua deve diventare calda con poca legna per
     lentamente.                                               poter lessare i legumi secchi (alimenti allora di
     Pratica una cena frugale che rende serena la notte        grande e diffuso consumo).
     e allunga la vita, ma evita perfino di cenare, se non     L’acqua più sana di cui servirsi (era il tempo
     ne hai l’abitudine.                                       preistorico,    lontano     dall’attuale     nostro
     Controlla giudiziosamente il bere, non trasbordare        problematico inquinamento atmosferico) è l’acqua
     oltre i naturali limiti dell’appetito. Evita anche di     piovana; eccellente è anche l’acqua di fonte che
     dilazionare l’appetito col digiuno, perché lo             volge al sorgere del sole; ogni rivolo, invece, che
                                                               inclina a mezzogiorno è nocivo (la purezza
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