BRESCIA - DOLOMITE FRANCHI LEXGIORNATE RACCONTANO - PUBLIMAX
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CERCO E ACQUISTO Opere d’Arte moderna e contemporanea CHIAMAMI 348.2669339 RITIRO QUADRI, SCULTURE, FOTOGRAFIE E DISEGNI {ANCHE INTERE COLLEZIONI} Pagamento in contanti, massima riservatezza e rapiditÀ nelle risposte
B-LIFE ∙ EDITORIALE NUMERO 211 / LUGLIO 2019 “ECCOCI A luglio” Ed eccoci arrivati a luglio, mese dedicato ai saldi estivi e alle prime grandi partenze per le vacanze estive. In città, caldo permettendo, le persone escono e si incontrano nelle piazze, in provincia sono cominciate le varie sagre, che attirano sempre più turisti. In questo numero troverete gli eventi che hanno caratterizzato il mese di giugno. FRASE | AFORISMA | CITAZIONE “ Un’estate è sempre eccezionale, ” sia essa calda o fredda, secca o umida. GUSTAVE FLAUBERT 1
B-LIFE ∙ SOMMARIO COVER 4 LeXGiornate raccontano Dolomite Franchi 04 CITTÀ 6 Roberta Falco LA BRESCIANA MALMOSTOSA 8 Veronica Pede A ME GLI OCCHI 10 Francesco Tarsia PEOPLE 12 Pierluigi Perini ARTE 13 Si alza il sipario sulla mostra “Donne” GIRANDOLAR(T)E 14 Lorenza Giovanelli SPECIALE 18 Vacanze SPECIALE 24 Appuntamenti in Rifugio DIARIO 26 Day by Day TERRITORIO 14 32 Brescia da fare 41 BRESCIA LIFE EVENTS SAVE THE DATE 36 Appuntamenti in città e provincia BRESCIA IN BACHECA 42 De Pictura 54 Offerte di lavoro 44 Festa della Musica LA VOCE DELLE STELLE 48 30 anni di Petite Photò 55 Oroscopo 50 Cantine Olivini IL GRAFFIO 56 Alessandro Marelli 2
B-LIFE ∙ SOMMARIO 04 08 12 Editrice: Publimax Sede legale: Brescia Piazza Tito Speri, 5 26 Direttore responsabile: Francesco Salvetti 14 18 francesco.salvetti@publimax.eu Consulente editoriale: Massimo Boni Coordinamento pubblicità: Carlo Boni carlo.boni@publimax.eu Impaginazione e grafica: Eleonora Raschi 24 32 Hanno collaborato: Tiziana Adamo Massimo Cominetti Roberta Falco Lucia Marchesi 36 Alessandro Marelli Silvia Marelli Enrica Ottelli Veronica Pede Stampa: Tipolitografia Pagani 42 44 Passirano (Bs) Amministrazione Pubblicità: PUBLIMAX Via XX Settembre, 30 56 Tel. 030 3776552 Fax 030 280323 25122 Brescia E-mail: info@publimax.eu www.publimax.eu Supplemento a 030affari 48 50 Autorizzazione Tribunale di Brescia N° 53/2000 del 11/11/2000 3
B-LIFE ∙ COVER CELEBRAZIONI A MARONE IL 12 E IL 13 LUGLIO PER IL CENTENARIO DELL’AZIENDA LeXGiornate RACCONTANO Dolomite Franchi “ ” “La vita ha due doni preziosi: la bellezza e la verità. La prima l’ho trovata nel cuore di chi ama, la seconda nella mano di chi lavora”. Quella mano forte, dura, segnata dal tempo e dalla fatica, quella mano dalla stretta energica, mai doma e piena di vita è la mano di tutti i lavoratori che fin dal primo giorno, con il loro impegno, la loro perizia e la loro dedizione, hanno scritto la storia di Dolomite Franchi. Foto di gruppo. Una storia lunga e preziosa, viva e vivida, memore del suo passato ma al tempo stesso già proiettata nel futuro: grazie alla collaborazione con LeX- Giornate, che ha curato il progetto artistico, questa storia sarà interpretata attraverso il linguaggio dell’arte, creando un dialogo inedito, multiforme e di grande suggestione pronto a concretizzarsi in una serie di iniziative che ve- nerdì 12 e sabato 13 luglio culmineranno proprio nel cuore di Dolomite Fran- chi, a Marone: la cava Bagnadore, all’interno dell’azienda, sarà infatti il teatro naturale che farà da sottofondo alle esibizioni di Daniele Alberti (venerdì, alle 21.45; “Dolomite Franchi: una storia a colori”, il titolo dello spettacolo) e al concerto di Ezio Bosso con la sua Europe Philharmonic Orchestra (saba- to, alle 21.30). Direttore d’orchestra, compositore, “pianista all’occorrenza” come ama definirsi, dopo aver portato oltre centomila spettatori nei migliori teatri con il suo recital per pianoforte Bosso sarà qui impegnato proprio nel- la riconquistata veste di direttore d’orchestra, dopo alcuni anni di forzata pausa. Parallelamente, nello stesso fine settimana la sala polivalente di villa Vismara, sempre a Marone, ospiterà il vernissage della mostra fotografica di Il direttore della Dolomite Franchi Roberto Predali sull’intreccio di vicende che legano a doppio filo la Dolomite Alessandro Romano. Franchi al paese e la presentazione del libro “Dolomite Franchi: una Fab- 4
B-LIFE ∙ COVER saper essere tipico delle genti del nostro territorio. Non è poco, non è stato e non è facile, ma insieme ci siamo impegnati e continueremo a farlo…”. Dicono che rocce e minerali siano i narratori più an- tichi. Dolomite Franchi e la sua storia ne sono la riprova, nonché la testimonianza più vivida. Tracce profonde, scavate nel- la materia, da sempre fonte d’ispirazione per l’arte: la materia infatti evoca atmo- sfere “telluriche”, genera connessioni, stimola tutti i sensi trasportandoli verso nuove dimensioni: ecco perché ciascuno Daniele Alberti, direttore artistico del progetto. dei due spettacoli sarà preceduto (alle 20.30) da un “viaggio multisensoriale” (musiche e “landscape cinematici” a cura di Jay Perkins, progetto di Paolo Cattaneo e Giovanni Battagliola) all’in- terno degli spazi di Dolomite Franchi, che dallo stabilimento, attraverso una galleria lunga 200 metri, sbucherà nella cava Bagnadore generando affascinan- ti sinestesie. E guidando il pubblico in questo percorso emozionale alle origini di Dolomite Franchi: frammenti di pura bellezza scritti nella roccia e destinati a durare per sempre. “Raccontare storie, attraverso la musica, la cultura, l’arte, rappresenta da sempre lo stimolo vita- le per ogni progetto targato LeXGior- nate” spiega Alberti, direttore artistico del progetto. “L’ ‘incontro’ con Dolomite Franchi si è tradotto in una sfida estre- mamente stimolante. Partendo dai cin- que parametri della creatività abbiamo Il Maestro Ezio Bosso. disegnato un percorso che interpreterà i primi cento anni di Dolomite osservan- doli da una prospettiva diversa. Nuova. brica, un paese”, scritto dal giornalista prenditoriale nata alla fine della prima Dinamica. In equilibrio fra tradizione e Camillo Facchini con lo stesso Predali. guerra mondiale; essere stati un posto di avanguardia, fra passato, presente e fu- “Cento anni rappresentano certamente lavoro sicuro per mille laboriose persone turo: la “vita” della fabbrica, i suoi suoni un traguardo importante, una preziosa del nostro bel lago, tanti sono gli uomini i suoi volti e le sue fasi, la fisicità della eredità che siamo chiamati ad onorare e le donne che in questi cento anni han- materia, animeranno queste due serate nel migliore dei modi, ma soprattutto no varcato il nostro cancello; aver saputo di musica e contaminazioni, esplorando una linea di partenza per i nostri figli e reagire quando la natura si è dimostra- al contempo l’incrocio fra due mondi – i nostri nipoti, un impegno che è stato ta avversa danneggiando seriamente lo industria e cultura, appunto - apparen- preso da chi ci ha preceduto, orgoglio- stabilimento che in breve tempo è stato temente lontani eppure mai come oggi samente confermato da noi oggi con la restituito alla produzione; essere stati in così vicini”. Per entrambi gli spetta- volontà di passarlo come ideale testimo- grado di comprendere ed assecondare coli Dolomite Franchi mette a dispo- ne alle generazioni che ci seguiranno” lo sviluppo di cui ha goduto la siderur- sizione un numero limitato di posti sottolinea alla vigilia Alessandro Roma- gia; essere stati capaci di maturare e di che dovranno essere necessariamente no, direttore di Dolomite Franchi. “Su- mettere in atto in un insieme di buone prenotati scrivendo entro martedì 9 periamo questo significativo traguardo pratiche che son l’espressione di qualità, luglio all’indirizzo fieri di alcuni elementi distintivi dei quali ricerca, innovazione; ma oltre ogni cosa info@associazionesoldano.it. non possiamo che essere orgogliosi: aver essere depositari di un capitale umano Ingresso libero fino ad esaurimento saputo dare continuità ad un’idea im- elevato, espressione del saper fare e del posti (www.lexgiornate.com) 5
B-LIFE ∙ CITTÀ di Roberta Falco QUEL PONTE SUL fiume Mella A SCUOLA CON MARTI A parte la presenza di un ponte e di un fiume, di Marti Rosso l’analogia con la pellicola del ’57 di David Lean si smorza sul nascere. Non ci troviamo in Birmania e La scuola è un microcosmo creato per non ci sono in ballo giapponesi, inglesi e americani. noi allievi, arboscelli in coltivazione. Il fiume non si chiama Kwai e neppure c’è qualcuno È per noi: senza di noi non ci sarebbe. che vuole fare esplodere il ponte (per fortuna). Non ci deve transitare sopra la ferrovia, non è un esempio Il lavoro di gruppo. Alle elementari capita (qualche vol- di ingegneria, anche se ci passa sopra, comunque, ta), alle medie è più in voga, ma alle superiori quella quotidianamente tanta e tanta pazzia (Pazzia! del lavoro di gruppo sembra una pratica sconosciuta. Pazzia!). Ok, la mia è un’esagerazione: occasionalmente, viene affidato qualche lavoro di gruppo, tuttavia l’impressio- ne generale è che sia sottovalutata come modalità, guardata con un certo snobismo, ma in un mondo che tende all’individualismo, io credo che in un ambiente formativo quale la scuola sia davvero importante sfrut- tarla di più. Stiamo scrivendo del ponte in località Stocchetta che A confronto. Lavoro puramente individuale: è solipsisti- collega Brescia al ridente borgo di Collebeato. Il ponte sul co e, nel contesto classe, competitivo (al punto di favo- fiume Mella, appunto. Da quasi due anni, è chiuso al doppio rire lo sviluppo dell’antagonismo personale). Lavoro di senso di marcia, ai carichi pesanti e alle persone pensanti, gruppo: si basa sulla relazione collaborativa, senza però per motivi di usura e sicurezza. Ci hanno messo due ser- escludere una certa competizione (tra gruppo e grup- penti di new jersey di plastica dura per stringere la carreg- po), la quale però - poiché i gruppi non dovrebbero mai giata e assicurare il senso alternato. essere uguali, ma variare di volta in volta – anziché con- Francamente (ma molto francamente) non sono interes- durre a un antagonismo nocivo, favorisce lo sviluppo di sata ai tempi di ristrutturazione, a dare addosso una certa sportività, solitamente accompagnata della a quello o questo ufficio tecnico e non sono neppure in- capacità di accettare la sconfitta (capacità che i gio- teressata alla polemica ricorrente per il vento che spazza vani d’oggi, si dice, non hanno molto sviluppata). W il via i due serpenti di new jersey di plastica dura. Non sono gruppo, insomma. in polemica per un cantiere che non parte, nonostante lo sblocca cantieri e quota cento. Sono piuttosto interessata alla fauna umana ultra-mecca- nica che vi transita sopra e che ancora una volta manifesta le meschine pulsioni di onnipotenza. Così il ponte che dovrebbe essere simbolo di unione tra le comunità e colle- gamento culturale, diventa campo di battaglia per l’eserci- non esercitare un qualsiasi diritto è da deficienti, da poveri zio dei diritti. Arrivano sparati come fusi gli automobilisti minchioni buonisti. La cortesia non ha spazio nel senso uni- dalla Stocchetta lanciati nel rettilineo di via Capretti, tanto co alternato ed è l’apoteosi del… adesso tocca a me! loro hanno la precedenza nell’infilarsi sul budello. E guai Porterebbe più utilità e meno pena la posa di un ottimo se- se qualche vecchietta su qualche auto vecchietta azzarda maforo a doppio faro, che regoli con freddezza il passaggio, ad imbucare il ponte sotto-giungendo da Collebeato. No, togliendo il privilegio agli automobilisti di lasciarsi andare giammai! La precedenza è dell’autovettura che provie- alla calma del transito. ne dalla città che, per giusta ragione, pretendere la strada Penso che gli amministratori stiano procrastinando il ripri- e reclama che la corsia sia libera come una prateria, altri- stino della viabilità corretta allo scopo svolgere una sorta di menti ne va dell’esercizio sacrosanto del diritto di vivere. E esperimento sociale. Chissà se con la lungaggine dei lavori, guai se si concede il passo per gentilezza a colui che pro- il dovere della prudenza prenderà il sopravvento sull’insop- viene senza la precedenza. Arriva una sonora strombazzata portabile certezza del diritto. Così, giusto per ricordarci da dietro e parolacce dalle parti perché, al giorno d’oggi, che siamo ancora umani e non solo automobilisti. 6
B-LIFE ∙ LA BRESCIANA MALMOSTOSA di Veronica Pede IL BELLO DEL mattone “ Anzi, del mattoncino: con la Lego che si compra Gardaland, nostra proposta per far costruire a loro anche il nuovo stadio. ” E chi l’ha detto, bella gente, che le Multinazionali sono tutte brutte e cattive? Prendete questa qui, la Merlin Entertainments. Il nome spettacolare, foriero di chissà quali prodigiosi artifici e magie, preannuncia che è proprietaria di Gardaland, ma oltre al “nostro” parco col draghetto Prezzemolo possiede anche i musei delle cere di Madame Tussauds, la ruota panoramica di Londra, il London Eye, ed i Legoland, i parchi divertimento del leggendario brand. Com’è come non è, la Merlin sta per es- lungo: non è che gli potremmo affidare in casa. Male perché sdogana il fatto che sere comprata, o forse fatta sparire con la realizzazione del Nuovo Stadio allo stadio ci si vada in auto, anziché in un “abracadabra” plurimiliardario, da tal Rigamonti? Secondo me ci guada- Metro, o in bici. “Kirkbi” (delizioso nome da orsetto gnerebbero tutti. Il progetto del “nuovo” parlante) che è direttamente proprieta- stadio, o meglio della nuova ristruttu- Quindi, ecco la mia proposta: Kirkbi l’Or- ria di Lego. Anch’io, in effetti, sarei pro- razione, prevede infatti la collocazione setto Parlante ci vende qualche tonnel- prietaria di Lego, probabilmente anche di tribune tubolari davanti alle lata di Duplo e li usiamo per realizzarci voi: ma Kirkbi non possiede le semplici vecchie. Le foto sono carine (come ogni le tribune, al posto del dozzinale “tubo- scatolette, come noi. Loro ne hanno rendering ben fatto, peraltro) ed anche lare”. Buttiamo giù la vecchia piscina montagne, mari, foreste, basi spaziali, la definizione utilizzata per presenta- ma, ed ecco la genialata, anziché farci il Morti Nere, tutte di mattoncini. re l’operazione. Si parla di “stadio solito schifo di parcheggio, ci piazziamo Chissà come vogliono organizzarsi con all’inglese”, con gli spettatori molto l’OrtoBruco, che scarrozza i tifosi ai loro le montagne russe, se le realizzeranno vicini al campo da gioco, proprio perché, posti. E magari, scarrozzandoli, li ad- con i mattoncini della serie Technics o a causa dei costi elevati, non si intende dolcisce un tantino. Hmmm. A questo se useranno quelli della Duplo… fossi in smantellare la vecchia struttura ma ap- proposito sarà meglio aggiungere una voi ci farei attenzione. Quanto a me, la punto aggiungere le strutture tubolari. Variante in corso d’Opera: sono da col- mia propensione alle emozioni forti non Curiosamente, l’unica azione strutturale locare ALMENO TRE stabiottini per la è mai andata oltre l’Ortobruco sicché è quella relativa alla demolizione della vendita di zucchero filato, mele sono piuttosto tranquilla. vecchia piscina per farci un parcheggio. caramellate e waffle al cioc- Male, molto male, dico io che, abitando colato. Hai voglia, se no, ad addolcire Certo che, a questo punto, varrebbe a Mompiano, so bene cosa vuol dire tro- gli Ultrà del Brescia… la pena di proporre a Kirkbi l’Orsetto varmi le auto parcheggiate praticamente Parlante un piccolo insignificante al- sul pianerottolo quando il Brescia gioca 8
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B-LIFE ∙ A ME GLI OCCHI di Francesco Tarsia LA MENTE E LE PROFEZIE AUTOAVVERANTI Attento a cosa pensi! SEI IL MIGLIOR PROFETA DI TE STESSO “ “L’universo è cambiamento, la nostra vita è frutto dei nostri pensieri” (Marco Aurelio) ” In altri termini le nostre aspettative sugli “profezia” si auto avvera noi riceviamo altri influenzano profondamente il loro un feedback di rinforzo che aumenta comportamento. l’efficacia del meccanismo di volta in Si tratta di un meccanismo studiato e volta. Ti è mai capitato di pensare qualcosa, molto conosciuto fin dall’antichità. In Per tornare al nostro esempio, dopo dirti una frase e poi questa si avvera? epoca moderna, nel 1968 lo psicologo che la professoressa mi ha interrogato, Capita ogni tanto giusto? Pensa sociale Robert Rosenthal e la sua le frasi tipiche che dirò a me stesso sa- che ad alcune persone capita anche collega Lenore Jacobson hanno ef- ranno: “ecco lo sapevo!”, “me lo sentivo”, piuttosto spesso. fettuato un esperimento che è diventato ecc. e queste avranno effetto di rinforza- “Oggi sarà una giornata pessima!”, famosissimo. re il fenomeno. “non riuscirò a portare a termine I due ricercatori si sono recati in una Purtroppo quando non è consapevole, questo lavoro”, “sono certo che il prof scuola elementare e hanno fatto dei utilizziamo questo effetto per generare oggi interrogherà proprio me”. finti test sull’intelligenza dei bambi- profezia negative generando risultati ni. Finiti i test hanno segnalato alle in- spiacevoli che sarebbe meglio evitare. segnanti che alcuni bambini, sulla base In questo caso si parla di effetto Golem. di questi test, avevano le potenzialità di L’effetto Pigmalione viene utilizzato in veri e propri geni. Come detto i test era- ambito sportivo per rinforzare caratteri- no finti e i bambini segnalati erano stati stiche vincenti ed aumentare le presta- scelti a caso. zioni, o in abito aziendale per valorizzare Frasi o pensieri di questo tipo sono Trascorso un anno, i due sono ritornati persone appartenenti al proprio team di estremamente comuni e, come abbiamo alla scuola e hanno verificato che i ragaz- lavoro e ovviamente, in ambito scolasti- detto ognuno di noi ha fatto l’esperienza zini che avevano segnalato come geni, co. del fatto che queste “profezie”, in alcuni erano effettivamente i migliori tra tutti Impariamo a immergerci in possibilità casi, si avverano. gli allievi. positive e di realizzazione perché questo Quando questo accade non è, almeno Le aspettative che si erano generate ne- ci aiuterà concretamente a realizzarle. fino a prova contraria, espressione di po- gli insegnanti avevano modificato il loro teri paranormali o tecniche divinatorie e comportamento verso quei ragazzi e ne neanche del caso. avevano migliorato le prestazioni. Si tratta invece di un fenomeno psi- In particolare gli insegnanti erano stati cologico assai frequente: parliamo influenzati su quattro punti: dell’Effetto Pigmalione. • Climate Factor: erano maggior- Questo effetto è chiamato anche della mente predisposti a realizzare un cli- profezia che si auto-avvera. ma costruttivo con gli allievi segnala- Se siamo convinti di qualcosa è molto ti. probabile che inconsciamente ci met- • Input Factor: erano propensi a tiamo nelle condizioni per cui questa si fornire maggiori informazioni. avveri. • Response Opportunity: era- Per stare all’esempio della insegnante no più propensi all’ascolto. che mi interroga, paradossalmente sarò • Feedback: accettavano più fa- proprio io che, pur temendo l’interroga- cilmente risposte non adeguate e zione perché non ho studiato, metterò in rispondevano ad esse in maniera de- atto una serie di azioni e comportamenti cisamente più costruttiva. che “indurranno” l’insegnante ad inter- Questo esperimento, insieme a molti al- rogarmi. tri dimostra come le aspettative in- Sembra incredibile ma è così. Questo fluenzano in maniera determinante Francesco Tarsia Responsabile didattico processo, non solo influenza in maniera il nostro e l’altrui comportamento. della scuola di ipnosi olistica importante il nostro comportamento, Inoltre esiste un preciso meccanismo www.ipnosi-olistica.it - centroiltao@gmail.com ma anche quello degli altri. di loop per cui ogni qual volta la nostra 10
B-LIFE ∙ A ME GLI OCCHI PRENDITI CURA DEL tuo cervello! ““Il cervello: se lo coltivi funziona. Se lo lasci andare e lo metti in pensione si indebolisce. La sua plasticità è formidabile. Per questo bisogna continuare a pensare” (Rita Levi Montalcini) ” 3. SMETTI DI FUMARE: banale? Forse ma profonda- mente vero. Il fumo aumenta sensibilmente i rischi di decli- no cognitivo. Lo stesso ovviamente vale per qualsiasi forma Alcuni mesi fa mi sono imbattuto in bell’articolo di di dipendenza (sia fisica che psichica). una importante associazione che si occupa di ricerca e 4. PRENDITI CURA DEL TUO CUORE: esistono evi- cura dell’Alzheimer (Alzheimer’s Association), nel quale denze che i fattori di rischio di patologie cardiovascolari venivano elencati una serie di consigli per mantenere come l’obesità, la pressione alta o il diabete, influenzano in in salute il nostro cervello come prevenzione per maniera determinante funzioni cognitive e giovinezza del questa tremenda malattia. cervello. 5. PROTEGGI LA TESTA: impatti ripetuti o violenti alla testa crearono micro (o macro) lesioni che nel tempo pos- sono degenerare e creare problemi seri e patologie. Cer- chiamo quindi di proteggere la testa quando andiamo in Vorrei riproporre ai lettori di BresciaLife questi ottimi e bici o facciamo attività sportiva. importanti consigli perchè sono fermamente convinto che essi 6. MANGIA CIBI DI QUALITÀ: abbiamo la grande for- siano suggerimenti estremamente utili per tutti. tuna di vivere nel paese dove si mangia meglio al mondo. L’Alzheimer è una malattia degenerativa, nonostante la ricer- Nutriamoci con cibi di qualità, verdure e frutta di stagione. ca stia facendo passi enormi ancora non è possibile invertire Questo apporto di nutrienti (vitamine, proteine, ecc), non questo processo e non si conoscono del tutto le cause che por- solo aiuta il cervello a mantenersi in forma, ma ci offre la tano ad ammalarsi. possibilità di godere degli ottimi sapori della nostra meravi- Ecco che diventa molto utile la prevenzione, ossia la gliosa tradizione culinaria. capacità di prendersi cura del proprio cervello quando si è an- 7. DORMI BENE: fondamentale è il sonno. Sia nel suo cora sani. aspetto quantitativo (è fondamentale dormire un numero Siamo abituati a prenderci cura del corpo andando in palestra, congruo di ore in relazione alla nostra età e alla attività che facendo sport per mantenerci in forma (sopratutto in questo pe- svolgiamo), sia nell’aspetto qualitativo: dormire comodi, in riodo dell’anno per prepararci alla famigerata prova costume). un modo confortevole, senza essere disturbati da fonti di Di rado invece ci prendiamo cura del nostro cer- rumori (cellulari, ecc) e con le vie respiratorie libere (al vello. Eppure rimane la nostra centralina più impor- fine di evitare apnee notturne). tante e dovrebbe essere una priorità volerla mantenere al 8. SALUTE MENTALE: ansia, stress o depressione sono meglio delle sue possibilità. sintomi che non andrebbero sottovalutati e che vanno af- Ecco quindi dieci consigli pratici che sicuramente possono aiu- frontati con l’aiuto di supporti specialistici. In alcuni casi tarci in questo senso a mantenere un cervello (e non solo) il problemi di salute mentale possono collegarsi o causare più sano e longevo possibile: (nel tempo) un declino cognitivo. 1. FAI ATTIVITÀ FISICA E MOVIMENTO: l’allena- 9. SOCIALIZZARE: l’uomo è un animale sociale. Vivere in mento fisico, soprattutto quello aerobico, le attività che maniera piacevole le relazioni, evitare l’isolamento e gode- aumentano la frequenza cardiaca, stimolano l’apparato car- re della compagnia delle persone (amici, colleghi, familia- diovascolare del corpo, favoriscono un maggiore afflusso di ri) è un modo estremamente produttivo di tenere il nostro sangue al cervello e una migliore ossigenazione delle sue cervello attivo. Le relazioni sociali infatti sono una attività strutture. estremamente stimolante per molte strutture cerebrali. 2. SII CURIOSO E NON SMETTERE DI STUDIA- 10. GIOCA: il gioco è una attività fondamentale per lo svilup- RE E APPRENDERE: imparare cose nuove genera po del cervello del bambino, nondimeno aiuta anche noi nuove connessioni neurali. Questa attività rende il cervello adulti a mantenerlo attivo e fresco. Esistono innumerevoli e le sue strutture molto più plastiche e capaci di far fronte forme di giochi di logica, di memoria, ecc. che sono costru- al naturale invecchiamento. Studia, incuriosisciti, frequen- iti espressamente per migliorare specifiche caratteristiche. ta dei corsi, il tuo cervello ti ringrazierà. Il consiglio più importante rimane quello di divertirsi! 11
B-LIFE ∙ PEOPLE 33 DOMANDE MENO UNA PIERLUIGI Perini “ Deus ex machina della “La Bancarella del Libro”. ” Per tutti gli appassionati di libri e non solo “Gigi Libri”. Classe 1956, appassionato di automobili e cavalli, da oltre 25 anni deus ex machina della “ La Bancarella del Libro” di Piazza Vittoria, o meglio del Quadriportico vicino all’Hotel Vittoria, uno spazio dove i libri, moderni o antichi, la fanno da padrone. Segno zodiacale? L’autore? Sagittario. Ovidio. Cosa ti caratterizza? L’autrice? L’umorismo Ornella F. Le qualità che ami di più Il tuo cantante di sempre? nelle persone? Lucio Dalla. La vitalità Se potessi fare una domanda al genio Cosa ti infastidisce? della lampada cosa chiederesti? La frase o massima che più ti Le zanzare. Far rinascere Lucio Dalla. rappresenta? In amore è meglio lasciare L’ultimo regalo che hai ricevuto? “Indosso sempre il mio abito migliore: la o essere lasciati? Una matita con la testa di Pinocchio. semplicità”. Meglio non averlo. L’ultimo libro letto? Un tuo difetto? Il negozio dove spenderesti tutti i “I colloqui” di Gozzano. L’ironia. soldi di una carta di credito? Numero favorito? Cosa volevi fare da bambino? Galleria Minini. Tre. Il pompiere. La città che ami di più? Sei superstizioso? Una cosa che non va in italia? Brescia. No, ma ci credo. Lo sanno tutti. Il tuo piatto preferito? Preferisci dare o ricevere? La prima cosa che fai quando ti La pizza. Dare. svegli? La bevanda? Gabinetto. Animale preferito? La Coca Cola. Il cavallo. Un insegnamento di tua madre? Mare o montagna? “Hai salutato?”. Qual è la parola o la frase che dici Mare. più spesso? Se ti dico “cool” cosa pensi? Film preferito? “Un attimo”. Parla come mangi. I film comici. Hai mai barato a giocare a carte? Se fossi il Sindaco di Brescia cosa L’amore? Non so giocare. faresti per prima cosa? Fantastico. Metterei i vespasiani nelle piazze. 12
B-LIFE ∙ ARTE A SAN FELICE DEL BENACO VERSO L’APERTURA DEL 13 LUGLIO DELL’ESPOSIZIONE DI FRANCO MATTICCHIO SI ALZA IL SIPARIO SULLA MOSTRA “Donne” È ormai alle porte l’inaugurazione della re con linee e colori il mistero sfuggente co Matticchio è tra i disegnatori italiani mostra “Donne”, l’esposizione dedica- e il fascino discreto di donne ordinarie”. più famosi, e in carriera ha lavorato per ta al fumettista e illustratore Franco Durante la sera dell’inaugurazione, pres- diversi giornali e riviste, spaziando dalle Matticchio, che dal 13 luglio al 6 ot- so la Fondazione Raffaele Cominelli a illustrazioni alle copertine: dal Corriere tobre vedrà esposte le proprie opere a Cisano di San Felice del Benaco, saran- della Sera a L’indice dei libri del mese, San Felice del Benaco. Appuntamento no presenti sia il protagonista della mo- passando per Il Sole 24 Ore e Interna- con l’inaugurazione di sabato 13 luglio stra Franco Matticchio, disponibile per il zionale, fino ad arrivare al New Yorker. alle ore 18.00. firma-copie, così come lo scrittore Ugo Si è anche dedicato al fumetto, tra le La mostra, a cura di Melania Gazzotti Cornia. In occasione della mostra, è sta- altre cose creando Mr. Jones, un gatto e Rosanna Padrini Dolcini, raccoglierà to infatti realizzato il pregevole catalogo bendato protagonista di diverse storie oltre cinquanta lavori originali “Donne”, edito da Lazy Dog Press, al pubblicate su Linus principalmente ne- su carta, realizzati dall’artista in diversi cui interno è possibile ritrovare le opere gli anni ‘80. periodi della sua arte, tutti dedicati alla presenti in mostra, accompagnate da un La mostra sarà visitabile nei seguenti figura femminile: “un viaggio nell’imma- racconto inedito dello stesso Ugo Cor- orari: sabato e domenica: 10.00-13.00 ginario di Matticchio che cerca di ferma- nia, ispirato dalle opere esposte. Fran- / 16.00-19.00. 13
B-LIFE ∙ GIRANDOLAR(T)E di Lorenza Giovanelli A luglio '19 APPUNTAMENTI L I ITA Napoli, Madre fino al 30.09.’19 PIER PAOLO CALZOLARI. PAINTING AS A BUTTERLY www.madrenapoli.it A quarant’anni della mostra a Villa Pignatelli nel 1977, la Fondazione Donnare- gina per le arti contemporanee presenta la prima grande retrospettiva dedicata esclusivamente alla produzione grafica e pittorica di Pier Paolo Calzolari. La pratica della pittura per Calzolari – come da lui dichiarato a Bonito Oli- va nell’intervista inedita per il catalogo della mostra – è uno “strumento di ascolto”, uno stato di “sospensione” in grado di portare a una sintesi le mol- teplici articolazioni della sua ricerca, minimalista e sensuale, concettuale e barocca al contempo. Calzolari ha trascorso la sua giovinezza a Venezia, dove si è lasciato affascinare dagli effetti luministici e dai giochi di luce rifles- sa sulle superfici architettoniche, elementi principe della pittura veneta. Da qui il ghiaccio come materiale prediletto per la sua produzione artistica, in quanto immediata rappresentazione di quel bianco perfetto che esiste solo in natura. Continuando ad esplorare il suo interesse per la luce, la materia e lo spazio-tempo attraverso la scultura, l’installazione e la performance – come negli happening realizzati dal 1966, in cui spinge gli spettatori a divenire interpreti di quella che defi- nirà “attivazione dello spazio” – Calzolari realizza a partire dagli anni ’60 dipinti e disegni che, sep- pur meno noti, rappresentano una caratteristica e una componente fondamentale della sua pratica. Opere che raccontano una riflessione sulle relazioni fra colore, forma, oggetto e ambiente, anche nel richiamo alle sperimentazioni dei Valori Plastici novecenteschi. Attraverso il tratto grafico e le pennellate, Calzolari ha infatti ripercorso e liberamente portato a confronto elementi e concetti apparentemente antitetici quali materie naturali e rappresentazione pittorica, astrazione e figurazione, dimensione visuale e performativa, spazio-tempo dell’opera e dell’ambiente in cui essa si inserisce, riplasmandolo. La mostra al Madre esplora in questo modo anche la possibile relazione tra linee di ricerca storiograficamente considerate in opposi- zione quali l’Arte Povera e la Transavanguardia: il rifiuto delle tecniche artistiche tradizionali a favore dell’uso di materiali ordinari e organici, e di processi in tempo reale in grado di riscrivere l’esperienza del fare artistico in una dimensione critica e conoscitiva, e il gesto non lineare che attraversa la storia dell’arte e vi ispira per riproporne le tecniche, i materiali, le forme e motivi generatori, in un dinamico rapporto con la sensibilità contemporanea. Una mostra che dunque diviene uno strumento di ricerca volto a approfondire la complessa pratica di Calzolari, attraverso un diretto confronto critico con la storia dell’arte contemporanea italiana. Padova, Abano Terme, Casa-Museo Villa Bassi Fino al 08.12.'19 EVE ARNOLD. TUTTO SULLE DONNE. ALL ABOUT WOMEN www.museovillabassiabano.it “Paradossalmente penso che il fotografo debba essere un dilettante nel cuore, qualcuno che ama il mestiere. Deve avere una costituzione sana, uno stomaco forte, una volontà distinta, riflessi pronti e un senso di avventura. Ed essere pronto a correre dei rischi.” Nata Cohen, figlia di un rabbino emigrato dalla Russia in America, contende ad Inge Morath il primato di prima fotografa donna ad essere entrata a far parte della Magnum. Furono infatti loro due le prime fotografe ad essere ammesse a pieno titolo nell’agenzia parigina fondata da Ro- bert Capa nel 1947. Un’agenzia prima di loro, riservata a solo grandi fotografi uomini come, tanto per dirne un paio, Henri Cartier Bresson o Werner Bischof. A chiamare Eve Arnold In Magnum fu, nel 1951, Cartier-Bresson, colpito dagli scatti newyorkesi della fotografa. Erano le “scandalose” immagini di sfilate nel quartiere afroamericano di Harlem, a New York. Chiamata a sostituire il foto- grafo Ernst Haas per un reportage su Marlene Dietrich, inizia la il suo coinvol- gimento con lo star system americano. Nel 1950 l’incontro con Marylin Monroe, dette via ad un profondo sodalizio che fu interrotto solo dalla morte dell’attrice. Per il suo obiettivo Joan Crawford svela i segreti della sua magica bellezza. Nel 1960 documenta le riprese del celebre film “Gli spostati”, con Marylin e Clark Gable. Trasferitasi a Londra nel 1962, Eve continua a lavorare con e per le stelle del cinema, ma si dedica anche ai reportage di viaggio: in molti Paesi del Medio ed Estremo Oriente tra cui Afghanistan, Cina e Mongolia, catturando immagini rivelatrici sulla condizione delle donne in Me- dio Oriente. Che si tratti delle donne afroamericane del ghetto di Harlem, dell’iconica Marylin Monroe, di Marlene Dietrich o delle donne nell’Afghanistan del 1969, poco cambia. L’intensità e la potenza espressiva degli scatti di Eve Arnold raggiungono sempre livelli di rara straordinarietà. La fotografa americana ha sempre messo la sua sensibilità femminile al servizio di un mestiere troppo a lungo precluso alle donne e al quale ha saputo dare un valore aggiunto del tutto personale. Una vita che non potrebbe essere definita se non come un’instancabile testimonianza di una lotta per uscire dalla limitante etichetta di “fotografa donna”; obiettivo raggiunto con successo grazie alla sua capacità di farsi sublime interprete della femmi- nilità. Eve una “donna fra le donne”. 14
B-LIFE ∙ GIRANDOLAR(T)E A luglio '19 APPUNTAMENTI L I ITA Bolzano, Fondazione Antonio delle Nogareo Fino al 12.10.'19 OLIVIER MOSSET. 2, 11, www.fondazioneantoniodallenogare.com 47 Il numero 2 si riferisce alle superfici sulle quali le opere sono allestite, 11 è la quantità delle opere stesse e 47 sono gli anni complessivi di carriera che vengono affrontati in mostra. Infatti, le 11 opere esposte vanno dal 1970 al 2017 sono delegate alla rappresentazione di alcuni dei momenti più significativi della carriera dell’ar- tista, in un viaggio scandito per decadi: 3 opere degli anni ‘70, 2 degli anni ‘80, 4 degli anni ‘90, una degli anni 2000 e una degli anni 2010. Un densissimo concentrato della lunga e prolifica carriera Olivier Mosset, il cui astuto e provocatorio approc- cio alla pittura ne ha fatto uno dei nomi d’avanguardia a partire dalla fine degli anni ‘60 arrivando fino ad oggi. Fondatore a Parigi del gruppo BMPT con Daniel Buren, Michel Parmentier e Niele Toroni, Mosset ha riflettuto criticamente sulla natura spettacolare e auto cosciente della nuova avanguardia. Ha messo alla prova idee consolidate di autorialità artistica e originalità per rendere l’arte più accessibile e sottolineare l’importanza dell’oggetto artistico rispetto alla sua paternità. Vaste campiture monocrome, ripetizione ossessiva di pattern geometrici, e colori squillanti tracciano le tappe della sua carriera, regalandoci il ritratto di un’opera radicale e dinamica che rifiuta qualsiasi tipo di soggettività. Puro colore e pura forma, compresi e indagati nelle loro intime sensualità e fisicità. Milano, Palazzo Reale Fino al 06.10.'19 PRERAFFAELLITI. AMORE E DESIDERIO www.palazzorealemilano.it 1848: l’Europa è teatro di rivoluzioni politiche e sociali che coinvolgono quasi tutte le nazioni. In Inghilterra sette studenti si uniscono per dare inizio ad una rivoluzio- ne artistica: liberare la pittura britannica dalle convenzioni e dalla dipendenza dai vecchi maestri. Gli uomini e le donne sospinti da questo nobile e coraggioso intento dettero così vita alla cerchia dei “Preraffaelliti”, campo di sviluppo di nuove opinio- ni, sperimentazione di nuovi stili di vita e di relazioni personali, radicali quanto la loro arte. Oltre un secolo e mezzo dopo, Milano ne accoglie orgogliosamente l’eredità in un ambizioso progetto in collaborazione con la Tate Britain, raccontando attraverso le opere di 18 artisti preraffaelliti la storia della nascita e dello sviluppo di una delle poetiche più affascinanti del XI secolo. Una storia in cui l’amore e il desiderio di fedeltà alla natura, con la sua conseguente fedele riproduzione, si intrecciano alle storie medievali, alla poesia, al mito e alla bellezza in tutte le sue forme. Ispirati dagli artisti d’avanguardia di ogni epoca, e in particolare dai pittori e dai poeti italiani medievali, i Preraffaelliti crearono una sorta di “modernità medievale” in grado di adattarsi e germinare nella loro epoca in rapida evoluzione. Attinsero dalla letteratura e dalla vita reale storie d’amore consone alle loro stesse esistenze. Furono i primi a dipingere dal vero con luce naturale e colori brillanti. Crearono una nuova intimità psicologica nella quale gesti, espressioni e segnali iconografici rivelano i pensieri e i sentimenti profondi dei loro protagonisti. Ed è in questo mondo surrealmente sospeso tra mito e realtà, che ci conducono i dipinti “iconici” alle pareti di Palazzo Reale: un racconto fatto di citazioni romantiche da Dante e dalla Commedia e ambientato nel più idillico dei paesaggi italian tout court. Venezia, Palazzo Cavanis Fino al 24.1 1.'19 PINO PASCALI. DALL’IMMAGINE ALLA FORMA www.museopinopascali.it A cinquant’anni dalla sua scomparsa, una mostra che propone una lettura inedita e sorprendente della visione artistica di Pino Pascali, accostando il suo interesse per l’indagine fotografica a quello per il mezzo scultoreo e filmico. In seguito alla recente scoperta di un prezioso corpus fotografico di oltre 160 scatti realizzati e stampati tra il 1964 e 1965, e grazie all’acquisizione da parte della Fondazione Pino Pascali del Fondo fotografico e del Fondo del Video Pubblicitario, nelle stanze di Palazzo Cavanis va in scena un percorso assolutamente insolito che rivela la finora decisamente ignota centralità della progettazione e dello studio formale da parte dell’artista, soprattutto attraverso l’assiduo ricorso al disegno e appunti fotografici. Negli anni Sessanta la fotografia si incrocia visibilmente con il linguaggio dell’arte così da diventare un forte riferimento di tipo progettuale e teorico. La figura dell’artista che usa la fotografia non solo come documentazione del proprio lavoro ma come traccia progettuale al pari del disegno, diviene molto ricor- rente. Quanto emerge dallo studio degli scatti di Pascali è una fotografia utilizzata e percepita non come un mero medium documentativo, ma come interpretazione e analisi di un racconto individuale, soggettivo, quel racconto che caratterizza del resto tutta la sua ricerca linguistica. Attraverso un serrato confronto tra gli appunti grafici del suo taccuino, le fotografie del 1965 e alcune delle più rilevanti opere scultoree e ambientali, ci si trova profondamente coinvolti nelle più intime fasi di intuizione e concepimento dell’opera, in uno svisceramento del “metodo pascaliano”, qui riletto nel suo intreccio di lavoro artistico, pubblicitario e scenografico svolto per la RAI. 15
B-LIFE ∙ GIRANDOLAR(T)E O luglio '19 APPUNTAMENTI T E R ES Basilea, Kunstmuseum Basel Fino al 13.10.'19 WILLIAM KENTRIDGE: A POEM THAT IS NOTwww.kunstmuseumbasel.ch OUR OWN BASILEA: Da Milano 50’ aereo - Da Roma 1,23h aereo William Kentridge è decisamente uno dei Signori dell’arte contempo- ranea. Nel corso della sua trentennale carriera, ha saputo creare opere abbracciando diversi media tra cui il film d’animazione, il di- segno, l’incisione, la produzione teatrale e la scultura. Progettata in stretta collaborazione con l’artista, la mostra in corso a Basilea getta luce sulle sue prime opere grafiche e filmiche degli anni ‘80 e ‘90 mettendo a fuoco le complesse tematiche della migrazione e della fuga, che costituiscono da sempre il cuore della sua ricerca artistica, sviluppatasi dapprima mediante il puro segno grafico e culminanti nelle sue creazioni più complesse ed opulente. Adattato in un’installazione tentacolare, asse gravitazionale della rassegna svizzera è The Head & The Load (2018), opera performativa presentata in anteprima alla Tate Modern di Londra nell’estate 2018. Esplorando il ruolo poco conosciuto che l’Africa ha interpretato nella Prima guerra mondiale, The Head & The Load è il frutto di una sontuosa produzione che unisce proiezioni cinematografiche, giochi di ombre e un gruppo di balle- rini in un’incontrollata processione che sfida i confini di ogni rappresentazione convenzionale. Altra tematica scottante di cui il genio creativo di Kentrige si è fatto portavoce negli anni è il conflitto politico e sociale tra Sud Africa e Europa. Una serie di opere su carta prove- nienti da collezioni sudafricane svela una prospettiva sudafricana sulla storia delle violenze che l’Europa non ha risparmiato al suo paese natio, esplorata anche attraverso i suoi film spe- rimentali, dalle prime e celebri animazioni come Drawings for Projection (1989), fino alle più recenti Drawing Lessons (2009) in cui si mostra al pubblico nel suo stesso studio. New York, New Museum Fino al 29.09.'19 MARTA MINUJIN. MENESUNDA RELODEDwww.newmuseum.org NEW YORK: Da Milano 9h aereo - Da Roma 8,30h aereo “Menesunda Reloaded” è la ricreazione groovy dell’installazione semi- nale di Marta Minujín (l’enfant terrible dell’arte Argentina), qui in una veste decisamente contemporanea. Quante volte al giorno ci troviamo ad attendere in coda? Impossibi- le contarle, vero? Così come facciamo nella vita reale, così dovremo fare per accedere a la Mesenuda, poiché l’accesso è consentito solo a limi- tati gruppi di persone. Le lunghe file di argentini benestanti e acculturati che serpeggiavano nel quartiere al suo debutto a Buenos Aires nel 1965, sono diventati parte della leggenda di La Menesunda. Un labirinto di stanze a tema, la cui installazione è costata a Marta e al suo team 3 mesi di lavoro, ed è rimasta fruibile al (paziente) pubbli- co per due settimane. Tutto questo accadeva esattamente un anno prima dell’inizio della dittatura, quando Marta ricorda di quanto, a soli 22 anni, fosse già “popolare, come Britney Spears”. Impossibile prevedere se la sua fama tornerà mai a livello di quella di Britney Spears nei tempi d’oro, ma certo è che il suo successo è al sicuro in questi giorni. Di recente, Minujín ha avuto un grande rilancio nel mondo dell’arte, quando il suo monumentale El Partenón de libros - originariamente realizzata nel 1983, l’anno del ritorno della democrazia in Argentina, costruita con libri censurati durante il periodo delle dittature - è stato ricreato in occasione di dOCUMENTA Kassel 2018, diventandone l’opera simbolo. Ma è La Menesunda, con la sua aurea più primitiva degli anni ‘60 fatta di edonismo tattile e sperimentazione mediatica, a rappresentare a pieno ciò che ha ufficialmente decretato la fama di Minujín. L’espressione “menesunda” è usata in gergo argentino per descrivere una situazione caotica e confusa, e l’installazione si proponeva infatti di spingere i limiti di ciò che il suo primo pubblico, abituato a uno stile più elevato di alta cultura, avrebbe potuto sopportare. Per il suo pubblico degli anni ’60 infatti, questo ambiente pungente esercitava un fascino irresistibile e morboso. Per il suo pubblico degli anni 2000, è probabilmente una scossa a minor voltaggio, della quale ciò che maggiormente colpisce sono gli elementi più divertenti, bizzarri e goliardici. Ciò che a detta di Marta stessa, “se manca depriva l’opera d’arte della sua parte migliore”. 16
B-LIFE ∙ GIRANDOLAR(T)E O luglio '19 APPUNTAMENTI T E R ES Mosca, Garage Museum of Contemporary Art Fino al 01.12.'19 THE COMING WORLD: ECOLOGY AS THE NEW POLITICS 2030–2100 www.garagemca.org MOSCA: Da Milano: 3,22h aereo - Da Roma: 3,45h aereo “Così come la natura non viene più intesa come una sfera pura e sepa- rata dall’attività umana, l’autonomia dell’arte è ancor più indifen- dibile se messa a confronto con la catastrofe ecologica”. Queste sono le parole di T.J. Demos, fondatore del Center for Creative Ecology di Santa Cruz e autore di Art After Nature (2012). In un’epoca infestata dallo spettro del disastro ambientale, qual è il ruolo dell’Arte? E in che modo gli artisti possono contribuire a destare le coscienze di un’umanità il cui ecosistema naturale è sul punto del tracollo bio- logico? A tali quesiti tenta di dare una risposta l’ambiziosa mostra collettiva organizzata presso il Garage Museum di Mosca. 2030 e 2100, due date simboliche nella cronologia dell’Antropocene: la prima cor- risponde all’anno in cui le risorse di petrolio verranno esaurite, a detta dell’ambientalista e biologo statunitense Paul R. Ehrlich; la seconda, invece, denota l’anno in cui l’uomo, secondo le previsioni azzardate da Arthur Clarke negli anni Sessanta, sarà in grado di espandersi verso altri sistemi solari. Tenendo a mente questi due riferimenti temporali, il progetto espositivo volge lo sguardo a un imminente fu- turo, concentrando l’attenzione sul trauma ecologico collettivo e suggerendo ipotetici spunti per una sua risoluzione. 50 gli artisti in mostra, i cui lavori occupano l’intera superficie del museo: tra questi John Akomfrah (uno degli artisti del Padiglione del Ghana alla Biennale di Venezia), autore dell’epica videoinstallazione a sei canali «Purple» che, mediante l’uso di filmati d’archivio e nuove riprese, affronta il tema del riscaldamento globale e i suoi effetti sul pianeta; e Allan Sekula, che con le fotografie «Black Tide/Marea Negra» documenta le conseguen- ze dell’affondamento della petroliera «Prestige» nel 2002 al largo delle coste della Galizia. Rivelando un concreto impegno ecologico da parte degli organizzatori, lo stesso allestimento della mostra risponde a principi eco: oltre al riciclo di strutture e materiali espositivi di progetti precedenti, molti dei lavori verranno ricostruiti in situ secondo le istruzioni degli artisti, evitando spedizioni intercontinentali e riducendo così le emissioni di gas e l’effetto serra. Allo scopo di evitare materiali cartacei, il team del museo ha anche deciso di produrre un catalogo elettronico, insieme ad audioguide digitali della mostra. Londra, Tate Modern Fino al 05.01.'20 OLAFUR ELIASSON: IN REAL LIFE LONDRA: Da Milano: 1,20h aereo - Da Roma: 2h aereo www.tate.org.uk Correva l’anno domini 2003 quando nella Turbin Hall della Tate Modern sorgeva il sole artificiale del sorprendente The Weather Project, una delle installazioni che cambiò per sempre il modo di fare e percepire l’arte. Olafur Eliasson: In real life, vede un ritorno dell’artista islandese alla Tate con una raccolta di 30 delle sue opere più rap- presentative e, come avrebbe potuto non essere così, una spettacolare installazione esterna. Come se non bastasse, per tutta la durata della mostra, il Terrace Bar, si trasformerà nella versione londinese della mensa vegetariana del suo studio di Berlino. Il lavoro di Eliasson si esprime con il linguaggio eterogeneo, parlato dai media più disparati, e coinvolgendo il più possibile il suo pubblico, attraverso interventi architettonici, occupazioni dello spazio civico e progetti educati- vi. È soprattutto negli ultimi anni che il suo lavoro si è orientato su progetti dal più marcato aspetto filantropico, politico e su questioni di sostenibilità e clima, riuscendo a coinvolgere sponsor facoltosi come Michael Bloomberg e collaborando con le Nazioni Unite. ‘Instagrammability’ non è sicuramente il criterio con cui Eliasson crea le sue opere d’arte: il corpo dello spettatore diventa la sintesi di molte dei suoi lavori, generan- do una risposta personale che spesso non si traduce in immagini. È proprio l’esperienza senza mediazioni del qui e ora ciò che offrono queste installazioni, esercitando un fascino a cui il pubblico può difficilmente resistere. 17
B-LIFE ∙ FOCUS le ia IFE la Redazione ecESCIAL Sp BR UNA VACANZA PER TUTTI I gusti “ La stagione estiva entra nel vivo ed è il momento di riposare un po’ cullati solo dallo sciabordio delle onde. Ma una vacanza sulla Riviera Adriatica non significa solo starsene in panciolle sotto il sole. Concerti, sagre ed eventi per tutta la famiglia ” animano tutto il litorale, per una vacanza tutta da vivere. 18
B-LIFE ∙ FOCUS le ia IFE ecESCIAL COSA FARE Sp BR 10 luglio 12-14 luglio 13 luglio JOVA BEACH HOME VENICE FLUO RUN PARTY A RIMINI 2019 A JESOLO SPIAGGIA DI RIMINI TERME PARCO SAN GIULIANO, MESTRE DALLE 15.00, PIAZZA AURORA LOC. MIRAMARE Tre giorni di grande musica e spettacolo, Benessere, sport e colore nel tradizio- La spiaggia di Rimini diventa il palcosce- con grandi nomi internazionali. nale appuntamento di Jesolo: durante la nico per lo spettacolo dell’estate di Jova- Info: homefestival.eu giornata sarà possibile provare diverse notti. A partire dalle 16.00 e fino a attività sportive, tra cui zumba e pilates notte fonda, si alterneranno band e per poi, al calar del sole, affrontare la “fun ospiti internazionali. run” di 5 km, illuminati dai colori fluo. Info e biglietti: ticketone.it Info: fluorunfestival.it 12 e 20 luglio CONCERTI 11-13 luglio ALL’ALBA fino al 14 luglio BOBO SUMMER A LIDO DI SAVIO LEONARDO DA CAMP A JESOLO SULLA SPIAGGIA, DALLE 6.00 VINCI A VENEZIA Il sole che sorge dal mare fa da sfondo agli GALLERIE DELL’ACCADEMIA PIAZZA BRESCIA appuntamenti con la musica sulla sabbia La mostra “Leonardo da Vinci. L’uomo Tre giorni dedicati allo sport, con tornei di Lido di Savio. modello del mondo” ripercorre le tappe di footvolley, durante i quali l’ex bomber 12 luglio: Enrico Farnedi Trio fondamentali degli studi del grande ge- dell’Inter Christian Vieri sfiderà il in Lucio Dalla Reloaded nio, anche attraverso l’esposizione di 25 pubblico. 20 luglio: Quartetto Mariquita fogli autografi. Info: jesolo.it in Alba Classica, ma non troppo Info: gallerieaccademia.it Info: ensemblemariani.it 12-13 e 26-27 15-21 luglio luglio COPPA DAVIS FESTE MARINARE NELLA REP. DI A JESOLO SAN MARINO DALLE 18.30, LOC. CORTELLAZZO MONTECCHIO Due fine settimana per degustare piatti La Coppa Davis torna per la quarta vol- e vini tipici della zona, accompagnati da ta nella Repubblica di San Marino con le musica e balli. gare del Gruppo 4 europeo. Info: comune.jesolo.ve.it Info: info@fst.sm 20
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B-LIFE ∙ FOCUS le ia IFE ecESCIAL Sp BR 16 luglio 16 luglio CRISTINA DI PIETRO “IO E LUI” A RIMINI QUARTET A CASALBORSETTI ORE 18.00 COLONIA BOLOGNESE, LOC. MIRAMARE SPIAGGIA BAMBOO, ORE 21.30 Per la rassegna “Riutilizzasi Colonia Bolognese” uno spettacolo di acrobazie e clowneria basato su improvvisazione e destrez- Per la rassegna “Concerti al Plenilunio”, Cristina Di Pietro si esibi- za, per il divertimento di tutta la famiglia. sce nello spettacolo dal titolo “Mina e le sorelle Berté”. Ad Info: ilpalloncinorosso.it apertura serata: L’eclissi di Luna, a cura del Planetario di Ravenna. Info: ensemblemariani.it 20 luglio GRIGLIE ROVENTI Fino al 28 agosto A JESOLO PIAZZA TORINO RIMINI Una competizione culinaria in cui coppie di cuochi, rigorosamente SHOPPING NIGHT non professionisti, si sfidano a colpi di barbecue e carne alla griglia, OGNI MERCOLEDÌ per una sfida tutta da gustare. Durante la serata, musica e spetta- CENTRO STORICO coli dal vivo. Info: jesolo.it Più di 170 attività aperte fino alle 23.30, menù speciali in bar e ristoran- ti, apertura straordinaria dei luoghi di cultura. Info: pagina ufficiale Facebook dell’evento. Fino al 2 settembre FESTIVAL DELLE SCULTURE DI SABBIA A JESOLO PIAZZA BRESCIA Da vent’anni un appuntamento imper- dibile per i grandi artisti internazionali della sabbia che quest’anno, in occa- sione del 500esimo anniversario della morte di Leonardo da Vinci, si sfidano in opere dedicate al suo grande genio. Info: jesolo.it Luglio da 44 € Agosto da 48 € - Settembre da 32 € 22
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