Ci state rubando il futuro! - ANPI Forlì - Cesena
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Ci state rubando il futuro! 2019/N2 Dir. Res Federica Bianchi - Aut. Trib. Forlì n°397 del 01/03/67 - Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - 70% CN/FC Red.ne Via Albicini, 25 Forlì - Telefono 0543.28042 - Email info@anpiforli.it - Stampa Stilgraf Cesena
Cronache della Resistenza Due o tre cose che so di loro di Gianfranco Miro Gori In Le ciliegie sono mature, un film nar- Questo preambolo per dire che il ruo- ispirazione liberale e socialista. rativo di lungometraggio prodotto lo delle donne nella Resistenza non ha Insomma, se si può dire che si sono fatti dall’Anpi di Forlì-Cesena, col contributo dall’inizio ottenuto il risalto dovuto. molti passi avanti, è doveroso precisare degli enti locali del territorio, nel 1989, Esse hanno combattuto ma soprattutto che molta strada resta ancora da fare: la protagonista è una staffetta partigia- hanno costituito quell’acqua nella quale basti pensare alla differenza tra posti na, Silvia, che attraversa a piedi e so- la lotta partigiana ha potuto nuotare. A di potere occupati dagli uomini e dalle prattutto in bicicletta le nostre colline esse solo più tardi si è cominciato ad at- donne e altresì al fatto che queste ultime attraversando, allo stesso tempo, tutto il tribuire il giusto peso. percepiscono compensi minori. film. Non mancano figure maschili, an- D’altra parte le donne – relegate nel ruo- Concludo questo mio rapsodico scritto che importanti (per esempio il giovane lo di mogli e madri esemplari durante il indugiando su un fenomeno ignobile partigiano col quale Silvia intesse una fascismo e più o meno nello stesso ruolo che molto inquieta: i cosiddetti femmini- relazione) ma risultano narrativamente prima e in parte anche nel dopoguerra – cidi. Un uomo lasciato. Non accetta di es- da lei dipendenti. Ci sono invece altre con la Resistenza hanno vissuto un’espe- serlo e usa la violenza: tormenta, ferisce, figure femminili che, pur agendo per pe- rienza formativa unica e irripetibile che tortura, spara, uccide e, a volte, si uccide. riodi limitati, compiono azioni di ecce- le ha proiettate per la prima volta nel Incapace di riconoscere davanti a sé una zionale altruismo e dedizione al campo campo degli elettori (il cosiddetto suffra- persona, un essere umano. Vede soltanto antifascista e partigiano. gio universale del 1912 era appannaggio un oggetto di sua proprietà. Una pentola. Nella filmografia resistenziale hanno degli uomini). La Resistenza nello stesso Al massimo un manichino. È pleonastico sempre prevalso, salvo sporadiche ec- tempo ha dato il via a una Carta costitu- affermare che tutto questo va arrestato cezioni, le figure eroiche maschili. Parlo zionale di grande valore che proclama con costante educazione e inflessibile re- del cinema perché è il campo che cono- gli stessi diritti per tutti: Art. 3 “Tutti i cit- pressione. Ma mi chiedo quali ne siano sco meglio, ma sono certo di non sbaglia- tadini hanno pari dignità sociale e sono le scaturigini. E do la seguente risposta, re se dico che lo stesso è accaduto negli eguali davanti alla legge, senza distinzio- forse generica. Senza scomodare la psi- altri media. Che riflettono idee diffuse ne di sesso [...]”. canalisi che con Freud sostiene che per nella società e, naturalmente, contribu- Se le premesse erano buone, le conse- il proprio godimento l’uomo vuole e fa iscono anche a diffonderle. guenze non lo sono state altrettanto. Il il male, a me pare che tutto si debba far cammino dell’emancipazione si è rive- risalire al patriarcato. Al padre padrone. lato lungo e impervio (tanto per fare un A quel modello sociale che propone ad- esempio, l’infame delitto d’onore rimase dirittura un dio maschile. in vigore ancora per decenni). Confidiamo che siano questi i suoi ultimi Fu nel Sessantotto – una grande lotta di colpi di coda.▪ liberazione contro le prevaricazioni e gli abusi della società patriarcale – che l’e- mancipazione femminile assieme a una In copertina l’attivista svedese Gre- più ampia emancipazione sociale prese ta Thunberg. La sua battaglia per un nuovo slancio. modello di sviluppo sostenibile, orien- Non è facile per una giovane o un gio- tato a frenare i cambiamenti climati- vane di oggi farsi un’idea di quale fosse ci, ha fatto il giro del mondo, dando il clima in Italia: la cappa oppressiva, la inizio al movimento Friday for future. sessuofobia ipocrita di cui si può avere Il 25 gennaio 2019 è intervenuta con un esempio acre e paradossale nell’epi- un discorso molto duro al Forum eco- sodio di Boccaccio 70 diretto da Fellini, nomico mondiale di Davos, volto a far Le tentazioni del dottor Antonio. comprendere il panico che si dovreb- Arrivarono poi le aspre battaglie refe- be provare di fronte ai cambiamenti rendarie vinte sul divorzio e l’aborto. climatici. Nelle quali si coalizzarono le forze di 2 ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena
Cronache della Resistenza Con il ddl Pillon, Sommario il diritto di famiglia torna »» Due o tre cose che so di loro 2 indietro di 40 anni »» Bentornato medioevo 3 Bentornato »» Il giorno che cambiò la storia di una città 6 Medioevo! »» Nostra patria è il mondo intero, nostra legge è libertà 8 di Mirella Menghetti »» Il mulino di confine 12 »» Uguali senza distinzioni 15 La Commissione Giustizia del Senato »» La CGIL (antifascista) e Landini 16 ha terminato a fine marzo le audizioni »» Circolo del giudizio 18 programmate sul Ddl num. 735, meglio noto come “ddl Pillon”, che propone una »» Un comunista per sempre 18 serie di modifiche in materia di diritto di famiglia, separazione e affido condiviso »» Mio nonno diceva sempre NO 20 dei e delle minori. »» Rino Malmesi, l’ultimo partigiano di Santa Sofia 21 Il disegno di legge, i cui contenuti gene- rali sono presenti anche nel “contratto »» La sezione ANPI di Cesenatico 22 di governo” (il documento con il quale »» Ricordo di Rino Monti 24 Lega e M5S hanno definito i progetti del- la loro alleanza), è nato da una proposta »» Ricordi e sottoscrizioni 24 del senatore leghista Simone Pillon, uno degli organizzatori del Family Day, con Cronache della Resistenza Redazione: Mattia Brighi - Palmiro Capacci, la collaborazione tra gli altri anche di Pa- Miro Flamigni, Emanuela Fiumicelli, Emanuele Gardini, Ivan Fantini, ola Binetti (attualmente senatrice di For- Lodovico Zanetti - Segretario di redazione: Mirella Menghetti - Grafica: Mirko za Italia transitata anche dal PD), con il Catozzi - Coordinatore redazione segreteria ANPI: Furio Kobau sostegno della Lega tutta e della maggio- ranza del M5S, al netto di qualche singo- educativo del minore; eventuali attivi- mantenere «un rapporto equilibrato e lo esponente che ne ha preso le distanze. tà extra-scolastiche, sportive, culturali continuativo con il padre e la madre». e formative; frequentazioni parentali e I figli dovranno dunque trascorrere al- IL DISEGNO DI LEGGE amicali del minore; vacanze. meno dodici giorni al mese, compresi i Il documento, costituito da ventiquattro 2 – equilibrio tra entrambe le figure geni- pernottamenti, con ciascun genitore, a articoli, introduce principalmente quat- toriali e tempi paritari meno che non ci sia un «motivato peri- tro riforme al diritto di famiglia: Nel ddl si dice (articolo 11) che «indipen- colo di pregiudizio per la salute psico- dentemente dai rapporti intercorrenti fisica» dei figli stessi. Non solo: i figli 1 - Mediazione obbligatoria e a pagamento tra i due genitori» il minore ha diritto a avranno il doppio domicilio «ai fini delle Viene istituito l’albo dei mediatori fami- liari, ovvero laureati in discipline sociali, psicologiche, giuridiche, mediche o pe- dagogiche, che abbiano formazione e/o esperienza documentabile in termini di diritto di famiglia e di minori. Il ddl prevede in particolare di introdurre la mediazione civile obbligatoria per le questioni in cui siano coinvolti i figli mi- norenni «a pena di improcedibilità», di- cendo esplicitamente che l’obiettivo del mediatore è «salvaguardare per quanto possibile l’unità della famiglia». Spetta al mediatore la redazione del piano genitoriale, che dovrà contenere, tra le altre cose, una serie di indicazio- ni molto precise: luoghi abitualmente Locandina dell’edizione forlivese della manifestazione nazionale del 10 no- frequentati dai figli; scuola e percorso vembre 2018 contro il DDL Pillon ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena 3
Cronache della Resistenza comunicazioni scolastiche, amministra- della responsabilità genitoriale, inver- contro le donne, Dubravka Šimonović e tive e relative alla salute». sione della residenza abituale del figlio Ivana Radačić. Nella lettera dell’ONU si minore presso l’altro genitore e anche il dice che le modifiche introdotte dal ddl 3 – mantenimento in forma diretta senza «collocamento provvisorio del minore porteranno a «una grave regressione automatismi presso apposita struttura specializzata». che alimenterebbe la disuguaglianza di Oltre che il tempo, si prevede che anche In commissione Giustizia del Senato al genere» e che non tutelano le donne e i il mantenimento sia ripartito tra i due ddl 735 sono associati altri due atti: il 45 bambini che subiscono violenza in fami- genitori. Il mantenimento diventa dun- e il 768. Nel primo, presentato da Paola glia. La missiva conteneva rilievi precisi que diretto (ciascun genitore contribuirà Binetti, tra le altre cose si prevede la so- ai quali si chiedevano risposte da inclu- per il tempo in cui il figlio gli è affidato) spensione della potestà genitoriale «in dere in un rapporto da sottoporre all’e- e il piano genitoriale dovrà contenere la caso di calunnia da parte di un genito- same del Consiglio per i diritti umani. Il ripartizione per ciascun capitolo di spe- re o di un soggetto esercente la stessa a senatore leghista ha sostanzialmente re- sa, sia delle spese ordinarie che di quelle danno dell’altro». Modifica poi l’artico- stituito le critiche al mittente dichiaran- straordinarie. lo 572 del codice penale, la norma che do uno sprezzante: “Verranno i caschi Fermo il doppio domicilio dei minori punisce la violenza domestica: prevede blu ad arrestarci?”. presso ciascuno dei genitori, si aggiun- che i maltrattamenti debbano essere si- Le critiche dell’ONU riprendono punto ge che il giudice può stabilire che i figli stematici e rivolti «nei confronti di una per punto quelle già avanzate in Italia mantengano la residenza nella casa fa- persona della famiglia o di un minore». da vari fronti, che sono tutti compat- miliare, indicando in caso di disaccordo ti e concordi nel dire che cosa nel ddl quale dei due genitori può continuare a CRITICHE AL DDL non funziona. risiedervi. Se la casa è cointestata, il ge- Fin dalla sua presentazione, il testo pre- nitore a cui sarà assegnata la casa dovrà sentato dal senatore Pillon (che è anche 1 – ostacola il divorzio versare all’altro «un indennizzo pari al un avvocato e un mediatore familia- Il ddl vuole rendere più complicato e canone di locazione computato sulla re) è stato molto criticato e considerato oneroso l’accesso alla separazione e al base dei correnti prezzi di mercato». non emendabile, cioè da rifiutare com- divorzio, introducendo esplicitamente Non può invece «continuare a risiedere pletamente, da diverse associazioni di all’articolo 1 il concetto di “unità fami- nella casa familiare il genitore che non avvocati, psicologi e operatori che si liare” e rendendo di fatto separazione e ne sia proprietario o titolare di specifi- occupano di famiglia e minori; da giu- divorzio procedure complesse e soprat- co diritto di usufrutto, uso, abitazione, risti, anche cattolici, da giudici minorili, tutto accessibili solo a chi se le può per- comodato o locazione e che non abiti o dai centri antiviolenza, dai movimenti mettere dal punto di vista economico. cessi di abitare stabilmente nella casa femministi. Aumentando i costi, a pagarne le spese familiare o conviva more uxorio o con- La petizione lanciata su Change.org da sarebbe soprattutto la parte economica- tragga nuovo matrimonio». D.i.Re, Donne in Rete contro la violenza, mente svantaggiata. che chiede il ritiro del Ddl Pillon e degli 4 – alienazione genitoriale altri disegni di legge correlati, ha raccol- 2 – logica adultocentrica e bi-genitoria- Il ddl vuole contrastare la cosiddetta to già oltre 155.000 firme. lità coatta “alienazione parentale” o “alienazione Il 10 novembre 2018 D.i.Re ha indetto A differenza di quanto è stato valido genitoriale”, intesa come la condotta at- una manifestazione nazionale contro il fino a oggi nel diritto di famiglia (la pri- tivata da uno dei due genitori (definito ddl e anche a Forlì il Tavolo Permanen- orità dell’interesse del minore e del ge- “genitore alienante”) per allontanare il te delle Associazioni contro la violenza nitore più debole), il ddl porta avanti un figlio dall’altro genitore (definito “geni- alle donne e il Forum delle donne, con principio adultocentrico. Il principio di tore alienato”). 24 Associazioni e gruppi sindacali e po- bi-genitorialità – già previsto da molte Nella scheda di presentazione del ddl litici di Forlì, sono scesi in piazza con il convenzioni internazionali – prevede al Senato si dice che «nelle situazioni sostegno tra gli altri anche dell’ANPI pro- che il minore abbia il diritto di avere di crisi familiare il diritto del minore vinciale e di quella comunale. Anche l’8 un rapporto significativo con entrambi ad avere entrambi i genitori finisce fre- marzo 2019, in occasione dello sciopero i genitori a meno che tale rapporto non quentemente violato con la concreta globale contro la violenza sulle donne, sia nocivo per il minore stesso. Il ddl non esclusione di uno dei genitori (il più delle femministe e femministi d’Italia hanno tutela però l’interesse del minore e tra- volte il padre) dalla vita dei figli e con il manifestato ancora una volta contro il sforma la bi-genitorialità in un principio contestuale eccessivo rafforzamento del ddl sull’affido condiviso. dell’adulto. Non solo: dell’adulto econo- ruolo dell’altro genitore». Gli articoli 17 e In Parlamento PD, LeU e +Europa si sono micamente più forte. 18 del ddl dicono dunque che se il figlio da mesi schierati contro il ddl e perfino Il piano genitoriale redatto a pagamento minore manifesta «comunque» rifiuto, l’ONU ha espresso “profonda preoccu- durante la mediazione riduce la liber- alienazione o estraniazione verso uno pazione” per i contenuti della proposta tà di scelta del minore, essendo molto dei genitori, «pur in assenza di eviden- Pillon, inviando al Governo italiano nel dettagliato e molto rigido nella sua ap- ti condotte di uno dei genitori» stessi, il mese di ottobre 2018 una lettera firma- plicazione. Viola, secondo chi lo critica, giudice può prendere dei provvedimen- ta dalle relatrici speciali delle Nazioni anche tutte le normative internazionali ti d’urgenza: limitazione o sospensione Unite sulla violenza e la discriminazione che chiedono ai legislatori, soprattutto 4 ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena
Cronache della Resistenza nell’interesse dei e delle minori, di favo- L’atto numero 45 associato al ddl Pillon se associazioni: soprattutto nelle situa- rire la flessibilità e l’elasticità nelle re- sostituisce poi l’abitualità del comporta- zioni di maltrattamento, l’alienazione golamentazioni. La tutela e il diritto del mento violento con la sistematicità affin- genitoriale viene infatti utilizzata in ma- minore alla massima continuità di vita e ché il reato sia punibile. Cancella così il niera strumentale dai padri per scredi- di abitudini anche in caso di separazio- tratto distintivo della violenza domestica tare le donne che in sede di separazione ne, vengono poi stravolti dalla riforma stessa che si compone di un’alternanza richiedono protezione a favore dei figli sull’assegnazione della casa familiare, tra abusi e momenti di pentimento e che si rifiutano di incontrare quei padri che mette al centro il principio di pro- di serenità chiamati “luna di miele”: la perché traumatizzati dai loro comporta- prietà della casa stessa. violenza domestica, insomma, non è menti violenti. mai continua ma procede tra alti e bas- Il ddl Pillon va anche oltre: prevede che 3 – privatizzazione della violenza si. Secondo la giurisprudenza i periodi quando il minore rifiuti il rapporto con Nella lettera delle relatrici delle Nazioni di normalità non escludono l’abitualità uno dei genitori, il giudice sanzioni l’al- Unite al governo italiano si ricorda che la della violenza perché sono fatti appo- tro «pur in assenza di prove fattuali o mediazione familiare può «essere molto sta per tenere sottomessa la donna nel legali», come dice esplicitamente il testo. dannosa se applicata ai casi di violenza maltrattamento all’interno del rapporto; domestica» e che tale imposizione viola per questo togliere l’abitualità e sostitu- IN CONCLUSIONE la Convenzione di Istanbul (convenzione irla con la sistematicità, significa negare In molte e molti hanno affermato che il sulla prevenzione e la lotta alla violenza il fenomeno della violenza domestica e ddl è una proposta maschilista, punitiva contro le donne e la violenza domestica, molti uomini violenti sarebbero assolti. nei confronti delle madri e che porta a approvata dal Consiglio d’Europa nel 4 – la presunta alienazione parentale un arretramento dei diritti dei e delle 2011 e ratificata dall’Italia con la legge n. La sindrome da alienazione parentale minori. La lettera delle Nazioni Unite si 77/2013). La mediazione, sostanzialmen- è un concetto che venne introdotto per spinge anche oltre affermando che è una te, privatizza il conflitto spostandolo in la prima volta negli anni Ottanta dallo misura repressiva e il sintomo di «una un ambito in cui vale l’obbligo di riser- psichiatra forense statunitense Richard tendenza, espressa attraverso le dichia- vatezza: se durante il percorso di media- Gardner; questa sindrome sarebbe il razioni di alcuni funzionari governati- zione dovessero verificarsi o emergere risultato di una presunta “influenza” vi» e attraverso altri provvedimenti dei degli abusi, questi non risulterebbero. sui figli da parte di uno dei due geni- partiti di maggioranza «contro i diritti L’articolo 9 prevede che il giudice possa tori (definito “genitore alienante”) che delle donne». In Italia, si dice, è in atto, intervenire sull’affidamento in caso di porta i figli a dimostrare astio e rifiuto il «tentativo di ripristinare un ordine «accuse di abusi e violenze fisiche e psi- verso l’altro genitore (definito “genito- sociale basato su stereotipi di genere e cologiche evidentemente false»: secon- re alienato”). Fin da subito, la teoria di relazioni di potere diseguali e contrarie do i centri antiviolenza, considerando la Gardner fu molto contestata nel mon- agli obblighi internazionali in materia di violenza come il prodotto di false accuse do scientifico-accademico poiché priva diritti umani». e sanzionandola, il ddl minaccia aperta- di solide dimostrazioni. Nonostante la Se le critiche al ddl sono molto articolate mente le donne che osano denunciare mancanza di prove scientifiche a sup- e precise, non altrettanto lo sono state le o anche solo parlare degli abusi che su- porto, l’alienazione genitoriale viene risposte che, da parte di chi lo sostiene, biscono, ma anche i minori che manife- presa in considerazione già molto spesso tendono a riproporre le premesse ge- stano paure. nelle aule dei tribunali e difesa da diver- nerali su cui il ddl stesso è stato scritto. Manifestazione “NO PILLON” in Piazza Saffi a Forlì il 10 novembre 2018 (si ringrazia Stefania Collini per le foto) ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena 5
Cronache della Resistenza Rispondendo a una domanda sulla diffi- coltà che il ddl introduce per decidere di Forlì 24 marzo 1944 separarsi o di divorziare, Pillon ha det- to: «Certo, a me piacerebbe offrire a chi Il giorno che cambiò pensa di divorziare degli incentivi per non farlo. Ma sarà un passaggio ulterio- re. Questa legge è per i figli». Con questa dichiarazione, di fatto, Pillon ammette l’intenzione di voler rivede- la storia di una città re anche la legge sul divorzio; siamo di fronte ad un progetto articolato e quindi pericoloso, che trova la sua espressione di Lodovico Zanetti non solo in proposte di legge decisamen- te discutibili (come il ddl 950 presentato dal senatore forzista Gasparri che attri- Mentre la grande storia ricorda i del Governo, poco distante. Di fron- buendo capacità giuridica al feto, mira martiri delle Ardeatine, vittime di te al rischio dello stop di fabbriche a vietare l’aborto) ma anche in manife- una rappresaglia illegittima dei na- importanti anche dal punto di vista stazioni deliranti come il XIII Congresso zisti, che uccidono 335 innocenti, bellico e alla protesta delle donne, Mondiale delle Famiglie organizzato dal anche la nostra città viene, per la i giovani hanno salva la vita. Pren- «movimento globale» pro-life a Verona prima volta, colpita da un evento lut- dono parte alla rivolta le partigiane dal 29 al 31 marzo, con la partecipazione tuoso, di cui si macchiano i fascisti. Ida Valbonesi e Tonina Laghi, due dei ministri dell’interno, della famiglia e Quel giorno, il 24 marzo 1944, cin- delle coraggiose donne forlivesi che dell’istruzione. que ragazzi renitenti alla leva della testimoniano, ancora oggi, quanto Non ha dubbi la nostra Presidente na- Rsi vengono fucilati nella caserma avvenne alla Ripa. zionale Carla Nespolo nel condannare di via della Ripa. Altri dieci restano Da questi eventi è nato il “Progetto questi tentativi di “riproporre un’idea di in attesa di subire, a loro volta, la Ripa 2019”. società arcaica, sottosviluppata, che fa condanna alla pena capitale. La prima parte del progetto è parti- violenza ai diritti civili, che criminalizza Le operaie della Mangelli, insieme ta con una serie di incontri per rac- l’aborto, il divorzio, l’omosessualità, che a quelle della Battistini, Fumisti, contare agli studenti cosa successe. pensa di poter frenare ogni forma di mo- Bondi, Forlanini, Becchi, Eridania A seguire un concorso, suddiviso in dello civile, democratico e laico conqui- ed altre, cui si uniscono donne for- due sezioni, uno per la cittadinanza stato con grandi sofferenze.” livesi e delle campagne, si incam- e uno per gli studenti, per immagi- E non ho dubbi nemmeno io nel condi- minano verso la caserma. Strappa- ni e opere grafiche che ha visto una videre totalmente il pensiero espresso no la promessa di una grazia e si cinquantina di elaborati. dalla scrittrice nigeriana Chimamanda recano in massa davanti al palazzo Poi, nucleo centrale del progetto, la Ngozi Adichie nel suo libro “Dovremmo essere tutti femministi”: “io vorrei che tutti cominciassimo a sognare e proget- tare un mondo diverso. Un mondo più giusto. Un mondo di uomini e donne più felici e più fedeli a se stessi. Ecco da dove cominciare: dobbiamo cambiare quello che insegniamo alle nostre figlie. Dob- biamo cambiare anche quello che inse- gniamo ai nostri figli.” Ecco. ▪ FONTI: L’Espresso, 10 ottobre 2018; Left, 14 febbraio 2019; Il Post, 10 novembre 2018 (https://www.ilpost.it/); sito web del- la rete D.i.Re., Donne in Rete contro la vio- lenza (https://www.direcontrolaviolenza. it/) - Disegno di legge 735 (http://www. senato.it/) - Lettera dell’ONU del 26 ot- tobre 2018 (https://www.huffingtonpost. it/); Legge 77/2013, ratifica in Italia della Convenzione di Istanbul (https://www. gazzettaufficiale.it/) Tonina Laghi con la presidente Nespolo (foto di Zino Tamburrino) 6 ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena
Cronache della Resistenza realizzazione di uno spettacolo te- atrale, “Armati mio cuore. La notte della memoria”, che costruisce un ponte tra la guerra di Troia, epico archetipo di tutti i conflitti, e la Re- sistenza, andato in scena la sera di domenica 24 marzo per la cittadi- nanza, con una sala gremita all’in- verosimile e il giorno dopo, al matti- no, per gli studenti delle scuole. Nel pomeriggio, a palazzo Roma- gnoli, si è tenuto un convegno, che ha visto una grande partecipazio- ne, sui fatti di Via della Ripa, alla presenza della presidente nazio- Giammarchi, partigiano della Corbari con la presidente Nespolo (foto di Zino nale dell’ANPI, Carla Nespolo, con Tamburrino) il presidente dell’ANPI provinciale Miro Gori, Maria Giorgini, neoeletta I PREMIATI chela Gorini e Sabina Spazzoli, anche segretario generale della CGIL for- registe dello spettacolo. livese, Roberta Mira, storica, coor- Per la sezione cittadinanza Affascina l’idea dell’incontro tra Resi- dinato dal presidente ANPI forlive- stenza e guerra di Troia, che diviene se Lodovico Zanetti. È intervenuta 1° premio: Matteo Mazzacurati archetipo di tutte le guerre, perché ne Mara Valdinosi, già parlamentare 2° premio: Francesco Capacci ha insite in sé, nella scrittura omerica, cesenate, che nel 1984, nel quaran- 3° premio: Lorenzo Capacci tutti gli stilemi. Ecuba e Andromaca tennale dell’evento ne fece una ri- Menzione per opera meritoria: Chiara sono tutte le mogli e le madri del mon- costruzione sul giornale dell’ANPI, Scarpellini do, Ettore è comunque il guerriero che Patria Indipendente. sfida un nemico che non può vincere, Una delle più belle epigrafi sulla Re- Per la sezione scuole Patroclo l’uomo che si sacrifica per sistenza la dedica il poeta Salvatore una causa... Echi di una strada percor- Quasimodo, ai partigiani di Valenza: 1° premio: Alice Bandini (Istituto Pro- sa, per altro, da uno dei film più belli fessionale Ruffilli) sulla resistenza, quella Notte di San Questa pietra 2° premio: Riccardo Barchi (Istituto Lorenzo dei fratelli Taviani, in cui fa- ricorda i Partigiani di Valenza Professionale Ruffilli) scisti e partigiani sono anch’essi eroi e quelli che lottarono nella sua terra, 3° premio: Irene Ravaioli e Sara Maz- mitologici. caduti in combattimento, fucilati, zani (Liceo Classico G.B. Morgagni) Efficace la scenografia, che richia- assassinati Menzione per opera meritoria: Mi- ma Guernica di Picasso, spettacolari da tedeschi e gregari di provvisorie chel Versitano (Istituto Professionale i costumi, che fondono, con un taglio milizie italiane. Ruffilli), Lucia Piacquadio, Angelica raffinato, tratti da capi militari, con Il loro numero è grande. Signani e Vittoria Zangara (Liceo Clas- richiami all’antico, maggiormente Qui li contiamo uno per uno teneramente sico G.B. Morgagni), Alice Bombardi evidenziato da bianchi calzari; perfet- chiamandoli con nomi giovani per e Alessia Salvini (Liceo Classico G.B. ta la scelta delle musiche, arricchita ogni tempo. Morgagni), Giulia De Angelis (Liceo dalla presenza in scena di Mirko Ca- Non maledire, eterno straniero nella Artistico e Musicale) tozzi alla fisarmonica, accompagnato tua patria, dalla voce di Pier Paolo Sedioli e Seba- e tu saluta, amico della libertà. ARMATI MIO CUORE. LA NOTTE stian Irimescu. Il loro sangue è ancora fresco, silenzioso DELLA MEMORIA. Gli attori, tutti bravi, in un testo che li il suo frutto. Un grande spettacolo è andato in sce- vede, come Giano bifronte, nel doppio Gli eroi sono diventati uomini: na, il 24 marzo, al teatro Diego Fabbri ruolo arcaico e moderno. Un Giorgio fortuna per la civiltà. di Forlì, voluto dall’ANPI e messo in Cervesi Ripa perfetto nel ruolo di Aga- Di questi uomini non resti mai scena da Malocchi & Profumi, con la mennone e Priamo, che evoca re Lear povera l’Italia. collaborazione di 18 con lode, Cam- di shakespeariana memoria, quan- bioscena, OGM e Qaos. do chiede ad Achille, che spicca per Mi limito ad aggiungere una riga: Si è aperto il sipario, davanti a una presenza scenica, il corpo di Ettore, e di queste donne, che misero il loro sala piena all’inverosimile, su “Armati e che offre una recitazione intensa e petto disarmato, di fronte all’inva- mio cuore. La notte della memoria”. sontuosa. Surreale e delicata, quella di sore, per difendere i loro figli, non Un testo ispirato ad un’idea della com- Calcante, che affascina per il distacco. resti mai povera la mia città, Forlì. pianta Maria Letizia Zuffa, attualizza- Bravissime tutte le attrici. Una dolcis- to da Nicola Donati, coadiuvato da Mi- sima Andromaca, un’Ecuba, madre ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena 7
Cronache della Resistenza A sinistra, momenti della premiazione, con i vincitori il presidente provinciale Miro Gori e quello della sezione di Forlì Vico Zanetti, a destra i ringraziamenti al termine delle spettacolo “Armati mio Cuore” (foto di Zino Tamburrino) di tutte le madri, uscita dalle Troia- lavoro che ha messo insieme la gran ni, Olivia Molignoni, Michela Santan- ne di Euripide, un’Elena non banale. parte del teatro, con commozione col- drea, Carmen Sassi, Caterina Sbrana, Ma, soprattutto, riesce l’alchimia, e lettiva di spettatori, autori e attori. Apollonia Tolo, Alberto Zaffagnini. lo spettacolo funziona, coinvolgendo Uno spettacolo che merita di essere Disegno luci: Giorgio Cervesi Ripa e lo spettatore nella discesa agli inferi visto e che speriamo non si fermi qui. Adler Ravaioli. Scene e costumi: Ste- di Ettore e dei cinque martiri di via fano Camporesi. Movimenti scenici e Ripa, e nella reazione delle donne che In scena: Mattia Anconelli, Sara Ban- coreografie: Laura Vigna. Trucco: Ma- rifiutano il fato degli altri ragazzi che dini, Sara Bucherini, Giorgio Cervesi tilde Baroni e Laura Mazzotti. Accon- dovrebbero essere fucilati l’indomani. Ripa, Chiara Gardini, Sebastian Iri- ciature: On Hair – Andrea Graziani e Applausi a scena aperta coronano un mescu, Francesco Lega, Luca Manci- Alessandra Passoni ▪ Nostra patria è il mondo intero, nostra legge è libertà di Palmiro Capacci Le formazioni partigiane erano profon- battere lo fece sul luogo dove si trova- impiegati in reparti ausiliari della Weh- damente radicate nel territorio, senza va aggregandosi alle formazioni della rmacht. Erano tutti giovani maschi, a l’appoggio della popolazione non avreb- Resistenza che andavano creandosi, parte una donna francese. Troveremo bero potuto sopravvivere, non erano da qui la presenza di stranieri e più in anche la presenza di partigiani austriaci tuttavia localistiche, ovvero mosse da generale di forestieri nelle nostre for- e tedeschi e questa non è una eccezione specifici interessi locali e particolari; le mazioni partigiane, ma anche di italia- del “forlivese”. motivazioni fondamentali che portaro- ni che combatterono nella Resistenza Gli stranieri entrarono nelle formazioni no l’adesione alla Resistenza erano di or- all’estero, principalmente in Jugoslavia, partigiane dilazionati nell’arco di tempo dine generale: morali, politiche e sociali. Grecia ed Albania ed anche in Francia della lotta partigiana, ma molti erano La seconda guerra mondiale portò allo ed altri paesi. presenti già nel primo scontro in Val spostamento e al mescolamento masse di Chiara. enormi di uomini: soldati invasori o in PARTIGIANI STRANIERI NELLA La componente straniera ebbe un ruolo ritirata, prigionieri di guerra o politici, RESISTENZA DELLA PROVINCIA importante soprattutto nei primi mesi fuggiaschi, profughi, sfollati e deportati. DI FORLI’ della Resistenza. Il 10 febbraio 1944 nel- Gli eventi conseguenti all’8 settembre La grande maggioranza era di origine la Brigata Romagna, che nel frattempo 1943 trovarono molti lontani da casa, slava e in particolar modo sovietica, fug- aveva raggiunto 218 componenti, furo- magari separati dalla propria famiglia giti dalla prigionia dell’esercito tedesco no formate 5 compagnie combattenti dalla linea del fronte e chi scelse di com- dove erano impiegati nei lavori forzati o e un plotone di guastatori, per un tota- 8 ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena
Cronache della Resistenza RESISTENTI STRANIERI IDENTIFICATI URSS Jugoslavi Polacchi Cecosl. Tedeschi Austriaci Francesi Belgi Inglesi TOTALE Resistenti 44 15 5 11 2 3 1 1 ? 82 Deceduti 2 1 1 1 2 7 le di 196 componenti, di questi ben 52 di una loro partecipazione ad alcune striaci alle Resistenze europee non è erano stranieri (18 sovietici, 14 sloveni, azioni di guerra coi partigiani. marginale quanto si ritiene comune- 6 cecoslovacchi, 5 inglesi, 2 polacchi e Il caso molto noto e documentato è quel- mente, è stata solo rimossa. Consideria- due tedeschi). Una delle compagnie era lo dei generali e ufficiali inglesi fuggiti mo che fino al 2009 nella Repubblica comandata da un sovietico, un’altra da dal campo di prigionia in Toscana nasco- Federale Tedesca i disertori della Weh- un polacco, infine il plotone guastatori sti e protetti dalla Resistenza, ma furono rmacht, anche quando si erano uniti da un inglese. diverse decine i soldati alleati fuggiti dal- alla Resistenza, erano catalogati come la prigionia che furono aiutati a passare criminali. La formazione partigiana di apparte- le linee. Dai documenti troviamo tre soldati del- nenza degli stranieri Nel complesso si può parlare di una loro la Wehrmacht di nazionalità austriaca: Come la grande maggioranza dei parti- partecipazione alla Resistenza italiana Karl Martin e Otto Balekta, a cui biso- giani di altre province d’Italia operanti solo nella fase iniziale e di un aiuto de- gna aggiungere il non meglio precisato in questa zona, anche gli stranieri era- terminante della Resistenza romagnola “Giuseppe” riportato nella lapide del no concentrati nell’8ª Brigata Garibaldi, alla loro fuga dalla prigionia, nascon- monumento sito in località Cigno di Ci- ciò è comprensibile data la natura della dendoli e aiutandoli a ricongiungersi col vitella di Romagna che commemora 29ª GAP e delle SAP che svolgevano una loro esercito. l’eccidio ivi avvenuto. Lapide che fra lotta clandestina in pianura e avevano le cinque vittime che “il 17 luglio 1944 assoluta necessità di confondersi fra I partigiani tedeschi ed austriaci il piombo nazifascista troncò” nomina la popolazione, un forestiero era privo Per un cittadino del Terzo Reich era mol- “Giuseppe “l’austriaco antifascista”. della rete di solidarietà parentale e poi to difficile aderire alla Resistenza per il Nel libro di Sergeij Sorokin “La stella sarebbe stato più facilmente notato. Solo timore di ritorsioni verso la famiglia, poi Garibaldi” si parla anche di Gustav di tre stranieri sono inquadrati nella 29ª doveva essere anche molto rischioso: Colonia, soldato tedesco fra i partigiani, GAP: 2 sovietici e uno jugoslavo. Nelle disertavi, ti presentavi in divisa ai parti- dapprima messo alla prova poi giudica- SAP abbiamo solo un francese. Nel bat- giani e concreto era il rischio di essere to affidabile. taglione Corbari troviamo 2 polacchi e passato per le armi come spia, per cui la Infine c’è il caso di Badura Ludvich che uno jugoslavo scelta di Otto Balekta e di altri due solda- nella scheda di riconoscimento e in ge- ti austriaci non fu “naturale” o casuale, nere nei documenti è catalogato di na- Partigiani stranieri deceduti ma dovette essere sofferta, fortemente zionalità tedesca, ma in un caso come In diversi persero la vita per la libertà motivata, voluta e rischiosa. polacca. Era originario della Slesia, una della nostra terra. In totale il numero dei L’adesione di tedeschi e soprattutto au- regione multietnica divisa e contesa fra caduti di cui abbiamo trovato testimo- nianza è di sette: 2 sovietici, 2 austriaci,1 polacco, 1 cecoslovacco e 1 jugoslavo. Si hanno scarne e vaghe notizie di altri caduti, non crediamo che si potrà mai ri- costruire un dato esauriente, rimane la sensazione che di alcuni caduti stranieri si sia persa la memoria. ORIGINE DEI PARTIGIANI STRANIERI Soldati anglo-americani È questo un caso particolare, sono pre- senti fra i partigiani diversi soldati allea- ti fuggiti dai campi di prigionia e alcuni piloti abbattuti. A differenza degli slavi, gli alleati potevano passare le linee del fronte e ritornare dal loro esercito, già presente in Italia, quindi la loro fu una presenza temporanea concentrata nei primi mesi della Resistenza. Vi è notizia ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena 9
Cronache della Resistenza occupati, anche sul suolo italiano. Si va- odiavano i ricchi e i padroni, classe og- luta che nei lagër sul territorio italiano getto degli espropri. siano stati deportate circa 100.000 per- Con la riorganizzazione della Brigata la sone. Dopo l’8 settembre prima dell’ar- situazione mutò, aumentò la disciplina, rivo dei tedeschi questi campi rimasero si operò una selezione preventiva di chi incustoditi; la gran parte dei reclusi è richiedeva di aderire, vi fu una maggio- plausibile che abbia cercato di raggiun- re attenzione verso la popolazione civi- gere la patria, una parte si unì alla Resi- le, reprimendo severamente eventuali stenza locale. abusi e soprattutto migliorò la logistica della brigata con gli aiuti che arrivava- I partigiani sovietici no dalla pianura. Era questa la componente straniera più Anche il distaccamento slavo, per quan- numerosa (44 nominativi) e di cui si to godesse di una maggiore autonomia hanno più informazioni. operativa, era diretto ed inquadrato I partigiani sovietici erano generalmen- nella Brigata e fruiva della sua logistica; te definiti come russi, la definizione in altri termini non aveva più bisogno tuttavia non è corretta, in quanto molti di “arrangiarsi”. di loro non erano di nazionalità russa, ma appartenenti alle diverse naziona- I partigiani polacchi Il sovietico Sergeij Sorokin con Nadia lità presenti nell’URSS: russi, ucraini e Anche la provenienza dei polacchi do- Venturini di Santa Sofia nell’immediato dopoguerra delle varie repubbliche caucasiche. Le veva derivare essenzialmente da diser- diverse nazionalità si notano imme- tori della Todt o da reparti ausiliari po- diatamente leggendo i loro nomi, ac- lacchi della Wehrmacht. Germania e Polonia. canto agli Ivan, Sergeij … troviamo gli Non abbiamo informazioni su quale In particolare la figura di Otto Balekta Alì, i Tamur … fu il loro percorso dopo la Liberazione, ha suscitato il nostro interesse: giovane, Ad un primo nucleo di 12 sovietici, ar- quando gli altri stranieri furono al più bello, alto, biondo e con un viso tran- rivato con Sorokin, se ne aggiunsero presto raggruppati e inviati in campi quillo da bravo ragazzo serio e motivato altri, al 10 febbraio ‘44 erano almeno di smistamento per organizzare il loro come appare in diverse foto che lo ri- 18, altri arrivarono successivamente. rimpatrio. traggono assieme ad altri partigiani. Si può parlare di un “nocciolo duro” La Polonia si trovava allora in una con- Di lui sappiamo che aderì alla Resistenza del nucleo arrivato con Sorokin, in cui dizione particolare, in gran parte era assai precocemente, il 4 novembre 1943 anche dalle laconiche note sull’attività già stata liberata dall’Armata Rossa, e che morì in combattimento, pochi gior- contenute nelle schede si può notare esistevano però due governi, quello di ni prima della liberazione, il 5 novem- che svolsero un’intensa attività. Londra fortemente antisovietico e quel- bre 1944 sulle colline di Meldola. Sepolto Il distaccamento slavo composto in pre- lo filosovietico. sul luogo del decesso, i suoi resti furono valenza da sovietici ebbe sempre una In Italia e particolarmente in Romagna esumati il 13/08/1945 a cura dell’ANPI di certa autonomia operativa, anche dopo era presente il 2°Corpo d’armata polac- Santa Sofia e trasportati nel cimitero di la riorganizzazione della Brigata conse- co inquadrato nella 8ª armata del Com- quel paese. guita al rastrellamento d’aprile. monwealth che faceva capo al governo Non sempre i rapporti della Brigata col di Londra. Il corpo d’armata polacco Gli slavi suo distaccamento slavo furono facili, quando incontrava dei connazionali Come per la gran parte dei partigiani ciò sia quando era diretta da Riccardo come lavoratori coatti o anche combat- stranieri anche i sovietici presenti in Fedel (Libero) che col comando di Ila- tenti dell’esercito tedesco, non li faceva Italia erano prigionieri dei tedeschi. Dei rio Tabarri (Pietro). Una delle critiche prigionieri, ma li inquadrava immedia- circa 6 milioni di prigionieri di guerra alla gestione di Libero fatta dal nuovo tamente tutti nei propri ranghi, non è sovietici si valuta che oltre la metà mori- comandante Pietro fu quella di aver da escludere che ciò sia toccato anche rono di fame e di stenti o furono diretta- proceduto alle requisizioni in maniera ai partigiani polacchi e magari si siano mente eliminati. La gran parte fuggì e si grossolana e talvolta arbitraria, ele- trovati a fianco commilitoni che fino unì ai partigiani, qualcuno si legò invece mento che danneggiava i buoni rap- a qualche tempo prima davano loro all’invasore germanico. Il Reich ormai in porti con la popolazione contadina, e la caccia. crescente difficoltà prendeva su di tutto. di aver utilizzato allo scopo il distacca- Nelle schede di riconoscimento ufficiale Un discorso simile può valere anche mento slavo. L’affermazione potrebbe troviamo 5 polacchi nella 8ª Garibaldi e per quanto riguarda i polacchi e ceco- avere una base di realtà: è presumibile due nel Battaglione Corbari. slovacchi. che le requisizioni fossero compiti sgra- Fra i polacchi troviamo anche un dece- Per quanto riguarda gli jugoslavi, il caso devoli per gli italiani in quanto doveva- duto, Potusrecko Felice che, catturato è da ritenersi diverso: per la massima no operare nella propria comunità, an- insieme ad altri 21 partigiani il 5 aprile parte erano dei fuggitivi dai lagër che l’I- che se in genere erano di provenienza 1944, venne fucilato a Verona assieme talia aveva creato, oltre che nei territori bracciantile ed operaia e socialmente allo Jugoslavo Schel Stanislaw e a quat- 10 ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena
Cronache della Resistenza gnor Tiso al servizio del Reich. Nel prosieguo della guerra la Germania I partigiani di cui esiste una scheda sono si trovò a corto di personale per l’econo- 4 a cui vanno aggiunti 6 nominativi dei mia, ma anche per l’esercito; si avvalse quali, su richiesta degli interessati, si allora del lavoro coatto, attingendo alla conferma l’adesione all’8ª Garibaldi ed masse di prigionieri di guerra, politici infine “Winz il Ceko” il partigiano mor- e razziali o anche rastrellando comuni to ricordato da Zanelli nel suo libro. cittadini. Qualcosa di simile successe Come per altre nazionalità si hanno no- anche per le forze armate dell’Asse. Ver- tizie di altri slovacchi che disertarono so la fine del conflitto la Wehrmacht, per unirsi ai partigiani, furono accolti, ma anche il corpo delle SS, erano dive- ma non classificati partigiani per la loro nuti un coacervo multietnico. tardiva adesione. I prigionieri sovietici all’inizio furono lasciati morire di stenti. Quando la do- I partigiani jugoslavi manda di manodopera e personale per Nella composizione della compagnia l’esercito si fece più impellente si utiliz- del 10 febbraio 1944 notiamo che sono zarono anch’essi, generalmente in ruo- presenti ben 14 sloveni; è probabile che li ausiliari (lavoro forzati), ma anche in dopo lo sbandamento del rastrellamen- reparti combattenti. to d’aprile ‘44 una gran parte si sia di- In gran numero disertarono appena ne spersa ed abbia cercato di rientrare in ebbero l’occasione, molti già all’inizio Otto Balekta, austriaco disertore della patria o si sia unita al corposo gruppo nel caos derivato dall’armistizio dell’8 Wehrmacht; si unì ai partigiani il 4 no- di partigiani jugoslavi operanti nelle settembre 1943, altri più tardi, alcuni vembre 1943 e morì in combattimento formazioni marchigiane. I nominativi solo poco prima della sconfitta ger- il 5 novembre 1944 di jugoslavi nell’elenco “ufficiale” sono manica; ne consegue che questi erano 7, ma dai documenti si sono rintracciati guardati con un certo sospetto e messi tro italiani. altri 6 nominativi. Si fa notare che nei alla prova. Alcuni dei prigionieri so- I partigiani cecoslovacchi nomi rintracciati solo due hanno inizia- vietici poi legarono fortemente la pro- I cecoslovacchi e più precisamente slo- to la loro attività prima del febbraio ‘44, pria sorte ai germanici fino alla fine. Vi vacchi, perché in genere provenivano quindi il nominativo di gran parte dei erano anche nel nostro territorio slavi da questa regione, è da ritenersi che componenti del primo nucleo è anda- avversi alla Resistenza in quanto com- fossero disertori della 2° Divisione Slo- to disperso. battenti per il Reich. vacca aggregata alla Wehrmacht, che Al termine della guerra i sovietici rien- era acquartierata in Romagna. Dopo la Stranieri contro trati in patria dovettero stazionare in smembramento della Repubblica Ceco- Gli avversari nella guerra di Liberazio- campi di smistamento, dove fu indagata slovacca, avvenuto nel 1938 ad opera ne, oltre ai fascisti italiani, erano i solda- la loro attività nel corso della guerra al della Germania, si formò uno stato fan- ti della Wehrmacht, ovvero tedeschi ed fine di individuare chi aveva svolto un toccio Slovacco sotto la guida di monsi- austriaci, ma non solo. ruolo da collaborazionista col nemico. Vi rimasero per periodi più o meno lun- ghi, ma comunque non brevi. Questa sorte toccò anche a Sorokin, e agli altri partigiani, ciò determinò la sospensione dei contatti e cesura di relazioni perso- nali instaurate in Italia, anche se infine il loro ruolo di combattenti antifascisti fu riconosciuto. ▪ La grande parte del merito della ricerca da cui è stato tratto questo sunto va a Valter Pedroni che ha rintracciato negli archivi dell’ANPI la documentazione. Questo testo è tratto da uno studio più particolareggiato e documen- tato, che sarà diffuso in opuscoli non appena verrà completata an- Capria di Biserno, 1944. Da sinistra, in piedi: Armando Agnoletti, i partigiani rus- che la ricerca sui partigiani italiani si “Pietro” e “Sergio”, il pilota USA “Michele”. Da sinistra, in basso: Alessandro all’estero. Venturini, un pilota USA e Antonio, partigiano siciliano ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena 11
Cronache della Resistenza La famiglia Strada e la collaborazione fra la Resistenza cesenate e ravennate Il Mulino di Confine di Mattia Brighi Già nel libro Memorie di una comuni- Urbano si trasferì a Castiglione di Cer- tà, anche i circoli delle diverse fazioni tà. Bagnile 1900-1945, scritto con Mara via diventando un punto di riferimen- politiche e quello repubblicano di Con- Valdinosi, si metteva in evidenza il to per quella zona sia dal punto di vi- fine (zona Cervia) era situato poco di- fatto che la zona di confine fra il cer- sta lavorativo (acquistò una macchina stante dal mulino sulla via del Confine, vese e il cesenate fu luogo di incontro da trebbiare il grano) sia dal punto di che negli anni Trenta fu trasferito dai fra i partigiani della 29ª Brigata GAP vista politico. L’importanza di Urbano fascisti a Villa Inferno. “Gastone Sozzi” e la 28ª Brigata GAP emerge anche dai documenti conser- Anche a Bagnile c’era il circolo repub- “Mario Gordini”. In seguito alla pub- vati dai discendenti, infatti, fra questi, blicano che si aggiungeva a quello cat- blicazione del libro sono emersi ulte- sono presenti delle tessere del Partito tolico e a quello socialista, di cui non riori elementi che vanno a rafforzare socialista italiano del 1922 in cui è ap- conosciamo la prima localizzazione, tale tesi. posto il timbro «Federazione socialista sappiamo però che nel 1912 venne ac- Prima di entrare nel merito bisogna “Romagnola” Ravenna». Interessante è quistato un appezzamento di terreno individuare territorialmente la zona anche una fotografia inviatagli da un da parte di alcuni paesani, fra la via di nostro interesse, ovvero le ultime certo Francesco Mininni che pare risie- Pisignano e la via Rovescio dove, circa frazioni a nord di Cesena: Bagnile, San dere nel Nord America (interrogando otto anni più tardi, fu edificata la Casa Martino in Fiume, Ronta, San Giorgio le banche dati dell’immigrazione ri- del Popolo. Il circolo, che dopo la scis- e le località cervesi confinati: Pisigna- sulta una sola persona, così nominata sione di Livorno accolse anche i comu- no, Castiglione di Cervia, Villa Inferno- e dell’età di 25 anni, che sbarcò nel nisti, fu assalito dalle squadre fasciste Montaletto. In quest’area di partico- 1901 a Buenos Aires). Le iscrizioni pre- per ben due volte: la notte fra il 30 set- lare interesse è Confine che era sia il senti sul retro hanno una chiara con- tembre e il primo ottobre e il 12 otto- nome dell’attuale Villa Inferno-Monta- notazione politica, infatti si legge: «Sai bre 1922. Dai verbali dei carabinieri si letto, che l’appellativo (usato tutt’oggi) che il Deputato Caroli del 1° Collegio scopre che gli squadristi della prima per riconoscere quella zona di Bagnile di Firenze l’ho conosciuto in america spedizione, che assalirono anche il cir- che confina con Cervia e che affaccia mentre conferenzava»; e ancora «solo colo cattolico, provenivano da Cervia, sulla via del Confine (zona aeroporto ti dico, che se l’Italia si farà Repubblica che alcuni componenti risiedevano di Pisignano). Qui, dal lato cesenate, ci rivedremo». nella limitrofa Pisignano e che per i venne edificato un mulino (e mulinin) Questi erano infatti anni in cui diverse social-comunisti firmò la denuncia Ur- che ancora oggi è esistente, ma non più persone per motivi economici (dopo bano Strada in qualità di «rappresen- attivo, e che si trova all’incrocio fra la l’avvento del fascismo anche per moti- tante del circolo». via del Confine e la via Rovescio. Non vi politici) emigrarono all’estero dalle I fascisti, in seguito alle loro incursioni, siamo a conoscenza dell’anno di co- povere campagne; chi rimaneva in- occuparono il circolo repubblicano e lì struzione, ma sappiamo che nel 1913 vece si impegnava nelle diverse asso- rimasero fino al 1933, quando obbli- Ulisse Strada saldò l’acquisto di una ciazioni democratiche che miravano garono i social-comunisti alla vendita parte dell’immobile a Ugo Fucchi. Que- all’accrescimento socio-culturale delle del loro immobile per la misera cifra sto edificio era un punto di riferimento classi popolari meno abbienti. Impor- di 3 lire. L’atto notarile porta la firma grazie ai figli di Ulisse: Urbano (1882) tante quindi sottolineare che già dal del medico Filippo Marinelli, per i fa- ed Ermenegildo, detto Ildìn, (1884) che 1900 le frazioni a nord di Cesena ven- scisti, e per la controparte, fra gli altri, lì abitavano con le rispettive famiglie. nero influenzate dalle lotte per il mi- proprio di Urbano Strada, che però in Il primo era padre di Renzo (1912), glioramento delle condizioni dei lavo- quel periodo si era già trasferito a Ca- Lina (1909), Daura (1916), avuti con ratori della terra che si manifestavano stiglione di Cervia. Talia Nanni, e di Zelio (1923), figlio di nel ravennate (più avanzate in questo Sui dieci anni che intercorsero dal Erminia Collini. Il secondo, sposato campo). In quell’anno a Bagnile e San 1933 alla caduta del fascismo non si con Maria Itala Zoli, era padre di Ma- Martino in Fiume nacquero le prime hanno notizie, ma è dai primi momen- rino (1914), Dina (1918), Gino (1920) e Leghe contadine di Cesena. Quelli era- ti di organizzazione della Resistenza Maria (1921). Nel 1928 la famiglia di no anni in cui sorsero, in tutte le locali- che si moltiplicarono gli intrecci fra i 12 ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena
Cronache della Resistenza cervesi e i cesenati. mondo in periodi in cui a mala pena ci poi alle Squadre di azione patriottica. La prima conferma si ha dalla testi- si poteva scrivere. Se la tua domanda Un altro Rossi, Giovanni (Marco), che a monianza di Primo Calbi (Pippo), figlio mira a sapere se mio babbo costruiva noi non risulta parente di Lino, ma che del gestore della Casa del fascio (ma radio a galena e con quei dispositivi aveva la sua stessa età e che abitava a entrambi antifascisti), il quale ci infor- si riusciva a captare Radio Londra ti pochi metri dal mulino, partecipò alla ma che nell’autunno del 1943, assieme posso dire di sì poiché me lo diceva Resistenza nelle Squadre armate ope- a due amici, partiva di nascosto dal sempre che lui e mio zio Renzo erano raie, nella 28ª GAP “Mario Gordini” e, circolo per partecipare a riunioni che specialisti per quei dispositivi». dopo la Liberazione di Ravenna, nella si svolgevano in case coloniche vicine Naturalmente nel mulino si svolgeva- 28ª Brigata “Mario Gordini”, coman- al mulino: quelle di Aurelio Zamagna no anche riunioni e tutto questo mo- data da Arrigo Boldrini (Bulow), che (1909) e di Giovanni Solfrini (1912). vimento era possibile perché Erme- combatté a fianco degli Alleati fino alla Calbi ricorda ancora che a presiedere negildo si era iscritto al fascio così da Liberazione nazionale. Interessante è le riunioni erano persone di Cervia, non destare sospetti se ci fossero stati notare che il fratello di Giovanni, Toni- uno era soprannominato Zvanin ad eventuali controlli. no (1924), fu partigiano della 29ª GAP. Sant’Ana, che si scopre essere Giovan- Uno degli episodi più importanti che È proprio Bulow che nel suo diario ri- ni Fusconi (Isola) e un secondo di Pisi- vide protagonista il mulino fu il pas- corda, l’8 marzo 1944, l’incontro con gnano (pare si chiamasse Garavén). saggio di tre alti graduati inglesi (Philip Urbano Strada a Castiglione di Cervia Oltre alle case dei contadini un luogo Neame, Owen Tudor Boyd e Richard sottolineando il fatto che la sua fami- di notevole importanza era logicamen- O’Connor) nella loro trafila in cerca di glia fu «fra le prime a organizzare i te il mulino, che fungeva da officina, salvezza: i militari erano stati prigio- gruppi militari», e fra coloro che ac- casa base e armeria e che infatti viene nieri in Toscana per poi tornare liberi corsero fra le file della Resistenza ci ricordato nelle testimonianze di Aldo dopo l’8 settembre e una volta raggiun- furono anche i suoi figli Renzo (Pirro) Fusconi (capo partigiano di Ronta) e ti gli Appennini tosco-romagnoli furo- e Zelio (Siluro). Quest’ultimo è uno dei Aldo Mellini (artificiere 29ª GAP). Flo- no aiutati da antifascisti e partigiani nomi maggiormente ricordati da Giu- ra Marigotti, staffetta e moglie di Er- nel loro intento di ricongiungersi con lio Pantoli (1922), nativo di Castiglione nesto Barbieri (responsabile del CLN l’esercito Alleato. Nel novembre del di Cervia, che ancora nel 2017 ricorda- cesenate), rammenta genericamente: 1943 raggiunsero Cervia e Milano Ma- va lucidamente il periodo partigiano. «Raggiunsi il rifugio che si trovava in rittima e il 29 del mese passarono da Fra le azioni da lui menzionate quella una zona denominata Confine». Confine per poi fare tappa dalla fami- di nostro interesse è la deflagrazione Sempre Calbi ricorda poi che nelle ore glia Zamagna a Bagnile e in seguito a di una centralina elettrica lungo la notturne, quando i fascisti se ne anda- Cannuzzo. Dal mulino i tre britannici via Ragazzena che costeggia il fiume vano dal loro circolo, questo diventava furono trasportati su di un carro rico- Savio. Pantoli rievoca che probabil- luogo di incontro per gli antifascisti perto di fieno dal diciassettenne Lino mente le mine erano state consegnate che lì si trovavano per ascoltare Radio Rossi (Dic). loro da Mezatera di Pisignano che si Londra e Radio Mosca. La ricezione Il giovane era l’aiutante dei mugnai ed faceva pagare per sminare gli ordigni. era possibile grazie a una radio che è riconosciuto patriota perché aderì Non sappiamo a chi si riferisce tale funzionava a batteria e che Pippo si alle Squadre armate operaie (le prime soprannome, ma questo ci ricollega al faceva caricare da Gino Strada presso formazioni partigiane del ravennate) e fatto che alle saline morì, mentre stava il mulino. Quest’ultimo non ebbe il ri- conoscimento partigiano, a differenza dei fratelli Marino e Maria che colla- borarono con la Resistenza ravennate. Si pensa che per l’utilizzo della radio avessero un ruolo anche Renzo e Ze- lio visto che entrambi erano esperti di questi apparecchi, come afferma Ma- risa Strada, la figlia di Zelio: «Davvero non so chi sia stato il suo maestro ma ritengo che anche in questo caso lui sia stato un autodidatta poiché ho alcuni libri molto vecchi attraverso i quali si può imparare molto sulle radio. Erano una squadra di amici che in seguito di- ventarono radioamatori e c’era Renzo Dessani e il dottor Libero Bandini che erano quasi coetanei e si dedicavano a questa splendida passione che consen- tiva loro di comunicare col resto del Ex mulino di Confine (Bagnile), anni 2012 - 2015 (fotografia di Emanuele Benini) ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena 13
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