Ci state rubando il futuro! - ANPI Forlì - Cesena

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Ci state rubando il futuro! - ANPI Forlì - Cesena
Ci state rubando
     il futuro!

2019/N2   Dir. Res Federica Bianchi - Aut. Trib. Forlì n°397 del 01/03/67 - Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento postale - 70% CN/FC
          Red.ne Via Albicini, 25 Forlì - Telefono 0543.28042 - Email info@anpiforli.it - Stampa Stilgraf Cesena
Ci state rubando il futuro! - ANPI Forlì - Cesena
Cronache della Resistenza

                                 Due o tre cose
                                 che so di loro
                                                       di Gianfranco Miro Gori

In Le ciliegie sono mature, un film nar-      Questo preambolo per dire che il ruo-                ispirazione liberale e socialista.
rativo di lungometraggio prodotto             lo delle donne nella Resistenza non ha               Insomma, se si può dire che si sono fatti
dall’Anpi di Forlì-Cesena, col contributo     dall’inizio ottenuto il risalto dovuto.              molti passi avanti, è doveroso precisare
degli enti locali del territorio, nel 1989,   Esse hanno combattuto ma soprattutto                 che molta strada resta ancora da fare:
la protagonista è una staffetta partigia-     hanno costituito quell’acqua nella quale             basti pensare alla differenza tra posti
na, Silvia, che attraversa a piedi e so-      la lotta partigiana ha potuto nuotare. A             di potere occupati dagli uomini e dalle
prattutto in bicicletta le nostre colline     esse solo più tardi si è cominciato ad at-           donne e altresì al fatto che queste ultime
attraversando, allo stesso tempo, tutto il    tribuire il giusto peso.                             percepiscono compensi minori.
film. Non mancano figure maschili, an-        D’altra parte le donne – relegate nel ruo-           Concludo questo mio rapsodico scritto
che importanti (per esempio il giovane        lo di mogli e madri esemplari durante il             indugiando su un fenomeno ignobile
partigiano col quale Silvia intesse una       fascismo e più o meno nello stesso ruolo             che molto inquieta: i cosiddetti femmini-
relazione) ma risultano narrativamente        prima e in parte anche nel dopoguerra –              cidi. Un uomo lasciato. Non accetta di es-
da lei dipendenti. Ci sono invece altre       con la Resistenza hanno vissuto un’espe-             serlo e usa la violenza: tormenta, ferisce,
figure femminili che, pur agendo per pe-      rienza formativa unica e irripetibile che            tortura, spara, uccide e, a volte, si uccide.
riodi limitati, compiono azioni di ecce-      le ha proiettate per la prima volta nel              Incapace di riconoscere davanti a sé una
zionale altruismo e dedizione al campo        campo degli elettori (il cosiddetto suffra-          persona, un essere umano. Vede soltanto
antifascista e partigiano.                    gio universale del 1912 era appannaggio              un oggetto di sua proprietà. Una pentola.
Nella filmografia resistenziale hanno         degli uomini). La Resistenza nello stesso            Al massimo un manichino. È pleonastico
sempre prevalso, salvo sporadiche ec-         tempo ha dato il via a una Carta costitu-            affermare che tutto questo va arrestato
cezioni, le figure eroiche maschili. Parlo    zionale di grande valore che proclama                con costante educazione e inflessibile re-
del cinema perché è il campo che cono-        gli stessi diritti per tutti: Art. 3 “Tutti i cit-   pressione. Ma mi chiedo quali ne siano
sco meglio, ma sono certo di non sbaglia-     tadini hanno pari dignità sociale e sono             le scaturigini. E do la seguente risposta,
re se dico che lo stesso è accaduto negli     eguali davanti alla legge, senza distinzio-          forse generica. Senza scomodare la psi-
altri media. Che riflettono idee diffuse      ne di sesso [...]”.                                  canalisi che con Freud sostiene che per
nella società e, naturalmente, contribu-      Se le premesse erano buone, le conse-                il proprio godimento l’uomo vuole e fa
iscono anche a diffonderle.                   guenze non lo sono state altrettanto. Il             il male, a me pare che tutto si debba far
                                              cammino dell’emancipazione si è rive-                risalire al patriarcato. Al padre padrone.
                                              lato lungo e impervio (tanto per fare un             A quel modello sociale che propone ad-
                                              esempio, l’infame delitto d’onore rimase             dirittura un dio maschile.
                                              in vigore ancora per decenni).                       Confidiamo che siano questi i suoi ultimi
                                              Fu nel Sessantotto – una grande lotta di             colpi di coda.▪
                                              liberazione contro le prevaricazioni e gli
                                              abusi della società patriarcale – che l’e-
                                              mancipazione femminile assieme a una                 In copertina l’attivista svedese Gre-
                                              più ampia emancipazione sociale prese                ta Thunberg. La sua battaglia per un
                                              nuovo slancio.                                       modello di sviluppo sostenibile, orien-
                                              Non è facile per una giovane o un gio-               tato a frenare i cambiamenti climati-
                                              vane di oggi farsi un’idea di quale fosse            ci, ha fatto il giro del mondo, dando
                                              il clima in Italia: la cappa oppressiva, la          inizio al movimento Friday for future.
                                              sessuofobia ipocrita di cui si può avere             Il 25 gennaio 2019 è intervenuta con
                                              un esempio acre e paradossale nell’epi-              un discorso molto duro al Forum eco-
                                              sodio di Boccaccio 70 diretto da Fellini,            nomico mondiale di Davos, volto a far
                                              Le tentazioni del dottor Antonio.                    comprendere il panico che si dovreb-
                                              Arrivarono poi le aspre battaglie refe-              be provare di fronte ai cambiamenti
                                              rendarie vinte sul divorzio e l’aborto.              climatici.
                                              Nelle quali si coalizzarono le forze di

2                                                                         ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena
Ci state rubando il futuro! - ANPI Forlì - Cesena
Cronache della Resistenza

   Con il ddl Pillon,                                                             Sommario
   il diritto di famiglia torna                    »» Due o tre cose che so di loro					                                             2
   indietro di 40 anni
                                                   »» Bentornato medioevo						3

   Bentornato                                      »» Il giorno che cambiò la storia di una città		                                  6

   Medioevo!                                       »» Nostra patria è il mondo intero, nostra
                                                       legge è libertà							8

          di Mirella Menghetti
                                                   »» Il mulino di confine						12
                                                   »» Uguali senza distinzioni					15
La Commissione Giustizia del Senato                »» La CGIL (antifascista) e Landini				                                           16
ha terminato a fine marzo le audizioni
                                                   »» Circolo del giudizio						18
programmate sul Ddl num. 735, meglio
noto come “ddl Pillon”, che propone una            »» Un comunista per sempre					18
serie di modifiche in materia di diritto di
famiglia, separazione e affido condiviso
                                                   »» Mio nonno diceva sempre NO				                                                 20
dei e delle minori.                                »» Rino Malmesi, l’ultimo partigiano di Santa Sofia		                             21
Il disegno di legge, i cui contenuti gene-
rali sono presenti anche nel “contratto            »» La sezione ANPI di Cesenatico				                                              22
di governo” (il documento con il quale
                                                   »» Ricordo di Rino Monti						24
Lega e M5S hanno definito i progetti del-
la loro alleanza), è nato da una proposta          »» Ricordi e sottoscrizioni					24
del senatore leghista Simone Pillon, uno
degli organizzatori del Family Day, con
                                                  Cronache della Resistenza Redazione: Mattia Brighi - Palmiro Capacci,
la collaborazione tra gli altri anche di Pa-
                                                  Miro Flamigni, Emanuela Fiumicelli, Emanuele Gardini, Ivan Fantini,
ola Binetti (attualmente senatrice di For-        Lodovico Zanetti - Segretario di redazione: Mirella Menghetti - Grafica: Mirko
za Italia transitata anche dal PD), con il        Catozzi - Coordinatore redazione segreteria ANPI: Furio Kobau
sostegno della Lega tutta e della maggio-
ranza del M5S, al netto di qualche singo-       educativo del minore; eventuali attivi-       mantenere «un rapporto equilibrato e
lo esponente che ne ha preso le distanze.       tà extra-scolastiche, sportive, culturali     continuativo con il padre e la madre».
                                                e formative; frequentazioni parentali e       I figli dovranno dunque trascorrere al-
IL DISEGNO DI LEGGE                             amicali del minore; vacanze.                  meno dodici giorni al mese, compresi i
Il documento, costituito da ventiquattro        2 – equilibrio tra entrambe le figure geni-   pernottamenti, con ciascun genitore, a
articoli, introduce principalmente quat-        toriali e tempi paritari                      meno che non ci sia un «motivato peri-
tro riforme al diritto di famiglia:             Nel ddl si dice (articolo 11) che «indipen-   colo di pregiudizio per la salute psico-
                                                dentemente dai rapporti intercorrenti         fisica» dei figli stessi. Non solo: i figli
1 - Mediazione obbligatoria e a pagamento       tra i due genitori» il minore ha diritto a    avranno il doppio domicilio «ai fini delle
Viene istituito l’albo dei mediatori fami-
liari, ovvero laureati in discipline sociali,
psicologiche, giuridiche, mediche o pe-
dagogiche, che abbiano formazione e/o
esperienza documentabile in termini
di diritto di famiglia e di minori. Il ddl
prevede in particolare di introdurre la
mediazione civile obbligatoria per le
questioni in cui siano coinvolti i figli mi-
norenni «a pena di improcedibilità», di-
cendo esplicitamente che l’obiettivo del
mediatore è «salvaguardare per quanto
possibile l’unità della famiglia».
Spetta al mediatore la redazione del
piano genitoriale, che dovrà contenere,
tra le altre cose, una serie di indicazio-
ni molto precise: luoghi abitualmente           Locandina dell’edizione forlivese della manifestazione nazionale del 10 no-
frequentati dai figli; scuola e percorso        vembre 2018 contro il DDL Pillon

ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena                                                                                                 3
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Cronache della Resistenza

comunicazioni scolastiche, amministra-          della responsabilità genitoriale, inver-       contro le donne, Dubravka Šimonović e
tive e relative alla salute».                   sione della residenza abituale del figlio      Ivana Radačić. Nella lettera dell’ONU si
                                                minore presso l’altro genitore e anche il      dice che le modifiche introdotte dal ddl
3 – mantenimento in forma diretta senza         «collocamento provvisorio del minore           porteranno a «una grave regressione
automatismi                                     presso apposita struttura specializzata».      che alimenterebbe la disuguaglianza di
Oltre che il tempo, si prevede che anche        In commissione Giustizia del Senato al         genere» e che non tutelano le donne e i
il mantenimento sia ripartito tra i due         ddl 735 sono associati altri due atti: il 45   bambini che subiscono violenza in fami-
genitori. Il mantenimento diventa dun-          e il 768. Nel primo, presentato da Paola       glia. La missiva conteneva rilievi precisi
que diretto (ciascun genitore contribuirà       Binetti, tra le altre cose si prevede la so-   ai quali si chiedevano risposte da inclu-
per il tempo in cui il figlio gli è affidato)   spensione della potestà genitoriale «in        dere in un rapporto da sottoporre all’e-
e il piano genitoriale dovrà contenere la       caso di calunnia da parte di un genito-        same del Consiglio per i diritti umani. Il
ripartizione per ciascun capitolo di spe-       re o di un soggetto esercente la stessa a      senatore leghista ha sostanzialmente re-
sa, sia delle spese ordinarie che di quelle     danno dell’altro». Modifica poi l’artico-      stituito le critiche al mittente dichiaran-
straordinarie.                                  lo 572 del codice penale, la norma che         do uno sprezzante: “Verranno i caschi
Fermo il doppio domicilio dei minori            punisce la violenza domestica: prevede         blu ad arrestarci?”.
presso ciascuno dei genitori, si aggiun-        che i maltrattamenti debbano essere si-        Le critiche dell’ONU riprendono punto
ge che il giudice può stabilire che i figli     stematici e rivolti «nei confronti di una      per punto quelle già avanzate in Italia
mantengano la residenza nella casa fa-          persona della famiglia o di un minore».        da vari fronti, che sono tutti compat-
miliare, indicando in caso di disaccordo                                                       ti e concordi nel dire che cosa nel ddl
quale dei due genitori può continuare a         CRITICHE AL DDL                                non funziona.
risiedervi. Se la casa è cointestata, il ge-    Fin dalla sua presentazione, il testo pre-
nitore a cui sarà assegnata la casa dovrà       sentato dal senatore Pillon (che è anche       1 – ostacola il divorzio
versare all’altro «un indennizzo pari al        un avvocato e un mediatore familia-            Il ddl vuole rendere più complicato e
canone di locazione computato sulla             re) è stato molto criticato e considerato      oneroso l’accesso alla separazione e al
base dei correnti prezzi di mercato».           non emendabile, cioè da rifiutare com-         divorzio, introducendo esplicitamente
Non può invece «continuare a risiedere          pletamente, da diverse associazioni di         all’articolo 1 il concetto di “unità fami-
nella casa familiare il genitore che non        avvocati, psicologi e operatori che si         liare” e rendendo di fatto separazione e
ne sia proprietario o titolare di specifi-      occupano di famiglia e minori; da giu-         divorzio procedure complesse e soprat-
co diritto di usufrutto, uso, abitazione,       risti, anche cattolici, da giudici minorili,   tutto accessibili solo a chi se le può per-
comodato o locazione e che non abiti o          dai centri antiviolenza, dai movimenti         mettere dal punto di vista economico.
cessi di abitare stabilmente nella casa         femministi.                                    Aumentando i costi, a pagarne le spese
familiare o conviva more uxorio o con-          La petizione lanciata su Change.org da         sarebbe soprattutto la parte economica-
tragga nuovo matrimonio».                       D.i.Re, Donne in Rete contro la violenza,      mente svantaggiata.
                                                che chiede il ritiro del Ddl Pillon e degli
4 – alienazione genitoriale                     altri disegni di legge correlati, ha raccol-   2 – logica adultocentrica e bi-genitoria-
Il ddl vuole contrastare la cosiddetta          to già oltre 155.000 firme.                    lità coatta
“alienazione parentale” o “alienazione          Il 10 novembre 2018 D.i.Re ha indetto          A differenza di quanto è stato valido
genitoriale”, intesa come la condotta at-       una manifestazione nazionale contro il         fino a oggi nel diritto di famiglia (la pri-
tivata da uno dei due genitori (definito        ddl e anche a Forlì il Tavolo Permanen-        orità dell’interesse del minore e del ge-
“genitore alienante”) per allontanare il        te delle Associazioni contro la violenza       nitore più debole), il ddl porta avanti un
figlio dall’altro genitore (definito “geni-     alle donne e il Forum delle donne, con         principio adultocentrico. Il principio di
tore alienato”).                                24 Associazioni e gruppi sindacali e po-       bi-genitorialità – già previsto da molte
Nella scheda di presentazione del ddl           litici di Forlì, sono scesi in piazza con il   convenzioni internazionali – prevede
al Senato si dice che «nelle situazioni         sostegno tra gli altri anche dell’ANPI pro-    che il minore abbia il diritto di avere
di crisi familiare il diritto del minore        vinciale e di quella comunale. Anche l’8       un rapporto significativo con entrambi
ad avere entrambi i genitori finisce fre-       marzo 2019, in occasione dello sciopero        i genitori a meno che tale rapporto non
quentemente violato con la concreta             globale contro la violenza sulle donne,        sia nocivo per il minore stesso. Il ddl non
esclusione di uno dei genitori (il più delle    femministe e femministi d’Italia hanno         tutela però l’interesse del minore e tra-
volte il padre) dalla vita dei figli e con il   manifestato ancora una volta contro il         sforma la bi-genitorialità in un principio
contestuale eccessivo rafforzamento del         ddl sull’affido condiviso.                     dell’adulto. Non solo: dell’adulto econo-
ruolo dell’altro genitore». Gli articoli 17 e   In Parlamento PD, LeU e +Europa si sono        micamente più forte.
18 del ddl dicono dunque che se il figlio       da mesi schierati contro il ddl e perfino      Il piano genitoriale redatto a pagamento
minore manifesta «comunque» rifiuto,            l’ONU ha espresso “profonda preoccu-           durante la mediazione riduce la liber-
alienazione o estraniazione verso uno           pazione” per i contenuti della proposta        tà di scelta del minore, essendo molto
dei genitori, «pur in assenza di eviden-        Pillon, inviando al Governo italiano nel       dettagliato e molto rigido nella sua ap-
ti condotte di uno dei genitori» stessi, il     mese di ottobre 2018 una lettera firma-        plicazione. Viola, secondo chi lo critica,
giudice può prendere dei provvedimen-           ta dalle relatrici speciali delle Nazioni      anche tutte le normative internazionali
ti d’urgenza: limitazione o sospensione         Unite sulla violenza e la discriminazione      che chiedono ai legislatori, soprattutto

4                                                                        ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena
Ci state rubando il futuro! - ANPI Forlì - Cesena
Cronache della Resistenza

nell’interesse dei e delle minori, di favo-     L’atto numero 45 associato al ddl Pillon      se associazioni: soprattutto nelle situa-
rire la flessibilità e l’elasticità nelle re-   sostituisce poi l’abitualità del comporta-    zioni di maltrattamento, l’alienazione
golamentazioni. La tutela e il diritto del      mento violento con la sistematicità affin-    genitoriale viene infatti utilizzata in ma-
minore alla massima continuità di vita e        ché il reato sia punibile. Cancella così il   niera strumentale dai padri per scredi-
di abitudini anche in caso di separazio-        tratto distintivo della violenza domestica    tare le donne che in sede di separazione
ne, vengono poi stravolti dalla riforma         stessa che si compone di un’alternanza        richiedono protezione a favore dei figli
sull’assegnazione della casa familiare,         tra abusi e momenti di pentimento e           che si rifiutano di incontrare quei padri
che mette al centro il principio di pro-        di serenità chiamati “luna di miele”: la      perché traumatizzati dai loro comporta-
prietà della casa stessa.                       violenza domestica, insomma, non è            menti violenti.
                                                mai continua ma procede tra alti e bas-       Il ddl Pillon va anche oltre: prevede che
3 – privatizzazione della violenza              si. Secondo la giurisprudenza i periodi       quando il minore rifiuti il rapporto con
Nella lettera delle relatrici delle Nazioni     di normalità non escludono l’abitualità       uno dei genitori, il giudice sanzioni l’al-
Unite al governo italiano si ricorda che la     della violenza perché sono fatti appo-        tro «pur in assenza di prove fattuali o
mediazione familiare può «essere molto          sta per tenere sottomessa la donna nel        legali», come dice esplicitamente il testo.
dannosa se applicata ai casi di violenza        maltrattamento all’interno del rapporto;
domestica» e che tale imposizione viola         per questo togliere l’abitualità e sostitu-   IN CONCLUSIONE
la Convenzione di Istanbul (convenzione         irla con la sistematicità, significa negare   In molte e molti hanno affermato che il
sulla prevenzione e la lotta alla violenza      il fenomeno della violenza domestica e        ddl è una proposta maschilista, punitiva
contro le donne e la violenza domestica,        molti uomini violenti sarebbero assolti.      nei confronti delle madri e che porta a
approvata dal Consiglio d’Europa nel            4 – la presunta alienazione parentale         un arretramento dei diritti dei e delle
2011 e ratificata dall’Italia con la legge n.   La sindrome da alienazione parentale          minori. La lettera delle Nazioni Unite si
77/2013). La mediazione, sostanzialmen-         è un concetto che venne introdotto per        spinge anche oltre affermando che è una
te, privatizza il conflitto spostandolo in      la prima volta negli anni Ottanta dallo       misura repressiva e il sintomo di «una
un ambito in cui vale l’obbligo di riser-       psichiatra forense statunitense Richard       tendenza, espressa attraverso le dichia-
vatezza: se durante il percorso di media-       Gardner; questa sindrome sarebbe il           razioni di alcuni funzionari governati-
zione dovessero verificarsi o emergere          risultato di una presunta “influenza”         vi» e attraverso altri provvedimenti dei
degli abusi, questi non risulterebbero.         sui figli da parte di uno dei due geni-       partiti di maggioranza «contro i diritti
L’articolo 9 prevede che il giudice possa       tori (definito “genitore alienante”) che      delle donne». In Italia, si dice, è in atto,
intervenire sull’affidamento in caso di         porta i figli a dimostrare astio e rifiuto    il «tentativo di ripristinare un ordine
«accuse di abusi e violenze fisiche e psi-      verso l’altro genitore (definito “genito-     sociale basato su stereotipi di genere e
cologiche evidentemente false»: secon-          re alienato”). Fin da subito, la teoria di    relazioni di potere diseguali e contrarie
do i centri antiviolenza, considerando la       Gardner fu molto contestata nel mon-          agli obblighi internazionali in materia di
violenza come il prodotto di false accuse       do scientifico-accademico poiché priva        diritti umani».
e sanzionandola, il ddl minaccia aperta-        di solide dimostrazioni. Nonostante la        Se le critiche al ddl sono molto articolate
mente le donne che osano denunciare             mancanza di prove scientifiche a sup-         e precise, non altrettanto lo sono state le
o anche solo parlare degli abusi che su-        porto, l’alienazione genitoriale viene        risposte che, da parte di chi lo sostiene,
biscono, ma anche i minori che manife-          presa in considerazione già molto spesso      tendono a riproporre le premesse ge-
stano paure.                                    nelle aule dei tribunali e difesa da diver-   nerali su cui il ddl stesso è stato scritto.

Manifestazione “NO PILLON” in Piazza Saffi a Forlì il 10 novembre 2018 (si ringrazia Stefania Collini per le foto)

ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena                                                                                                  5
Ci state rubando il futuro! - ANPI Forlì - Cesena
Cronache della Resistenza

Rispondendo a una domanda sulla diffi-
coltà che il ddl introduce per decidere di                             Forlì 24 marzo 1944
separarsi o di divorziare, Pillon ha det-
to: «Certo, a me piacerebbe offrire a chi

                                                          Il giorno che cambiò
pensa di divorziare degli incentivi per
non farlo. Ma sarà un passaggio ulterio-
re. Questa legge è per i figli».
Con questa dichiarazione, di fatto, Pillon
ammette l’intenzione di voler rivede-                     la storia di una città
re anche la legge sul divorzio; siamo di
fronte ad un progetto articolato e quindi
pericoloso, che trova la sua espressione                                       di Lodovico Zanetti
non solo in proposte di legge decisamen-
te discutibili (come il ddl 950 presentato
dal senatore forzista Gasparri che attri-       Mentre la grande storia ricorda i         del Governo, poco distante. Di fron-
buendo capacità giuridica al feto, mira         martiri delle Ardeatine, vittime di       te al rischio dello stop di fabbriche
a vietare l’aborto) ma anche in manife-         una rappresaglia illegittima dei na-      importanti anche dal punto di vista
stazioni deliranti come il XIII Congresso       zisti, che uccidono 335 innocenti,        bellico e alla protesta delle donne,
Mondiale delle Famiglie organizzato dal         anche la nostra città viene, per la       i giovani hanno salva la vita. Pren-
«movimento globale» pro-life a Verona           prima volta, colpita da un evento lut-    dono parte alla rivolta le partigiane
dal 29 al 31 marzo, con la partecipazione       tuoso, di cui si macchiano i fascisti.    Ida Valbonesi e Tonina Laghi, due
dei ministri dell’interno, della famiglia e     Quel giorno, il 24 marzo 1944, cin-       delle coraggiose donne forlivesi che
dell’istruzione.                                que ragazzi renitenti alla leva della     testimoniano, ancora oggi, quanto
Non ha dubbi la nostra Presidente na-           Rsi vengono fucilati nella caserma        avvenne alla Ripa.
zionale Carla Nespolo nel condannare            di via della Ripa. Altri dieci restano    Da questi eventi è nato il “Progetto
questi tentativi di “riproporre un’idea di      in attesa di subire, a loro volta, la     Ripa 2019”.
società arcaica, sottosviluppata, che fa        condanna alla pena capitale.              La prima parte del progetto è parti-
violenza ai diritti civili, che criminalizza    Le operaie della Mangelli, insieme        ta con una serie di incontri per rac-
l’aborto, il divorzio, l’omosessualità, che     a quelle della Battistini, Fumisti,       contare agli studenti cosa successe.
pensa di poter frenare ogni forma di mo-        Bondi, Forlanini, Becchi, Eridania        A seguire un concorso, suddiviso in
dello civile, democratico e laico conqui-       ed altre, cui si uniscono donne for-      due sezioni, uno per la cittadinanza
stato con grandi sofferenze.”                   livesi e delle campagne, si incam-        e uno per gli studenti, per immagi-
E non ho dubbi nemmeno io nel condi-            minano verso la caserma. Strappa-         ni e opere grafiche che ha visto una
videre totalmente il pensiero espresso          no la promessa di una grazia e si         cinquantina di elaborati.
dalla scrittrice nigeriana Chimamanda           recano in massa davanti al palazzo        Poi, nucleo centrale del progetto, la
Ngozi Adichie nel suo libro “Dovremmo
essere tutti femministi”: “io vorrei che
tutti cominciassimo a sognare e proget-
tare un mondo diverso. Un mondo più
giusto. Un mondo di uomini e donne più
felici e più fedeli a se stessi. Ecco da dove
cominciare: dobbiamo cambiare quello
che insegniamo alle nostre figlie. Dob-
biamo cambiare anche quello che inse-
gniamo ai nostri figli.”
Ecco. ▪

FONTI: L’Espresso, 10 ottobre 2018; Left,
14 febbraio 2019; Il Post, 10 novembre
2018 (https://www.ilpost.it/); sito web del-
la rete D.i.Re., Donne in Rete contro la vio-
lenza (https://www.direcontrolaviolenza.
it/) - Disegno di legge 735 (http://www.
senato.it/) - Lettera dell’ONU del 26 ot-
tobre 2018 (https://www.huffingtonpost.
it/); Legge 77/2013, ratifica in Italia della
Convenzione di Istanbul (https://www.
gazzettaufficiale.it/)                          Tonina Laghi con la presidente Nespolo (foto di Zino Tamburrino)

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Cronache della Resistenza

realizzazione di uno spettacolo te-
atrale, “Armati mio cuore. La notte
della memoria”, che costruisce un
ponte tra la guerra di Troia, epico
archetipo di tutti i conflitti, e la Re-
sistenza, andato in scena la sera di
domenica 24 marzo per la cittadi-
nanza, con una sala gremita all’in-
verosimile e il giorno dopo, al matti-
no, per gli studenti delle scuole.
Nel pomeriggio, a palazzo Roma-
gnoli, si è tenuto un convegno, che
ha visto una grande partecipazio-
ne, sui fatti di Via della Ripa, alla
presenza della presidente nazio-             Giammarchi, partigiano della Corbari con la presidente Nespolo (foto di Zino
nale dell’ANPI, Carla Nespolo, con           Tamburrino)
il presidente dell’ANPI provinciale
Miro Gori, Maria Giorgini, neoeletta         I PREMIATI                                chela Gorini e Sabina Spazzoli, anche
segretario generale della CGIL for-                                                    registe dello spettacolo.
livese, Roberta Mira, storica, coor-         Per la sezione cittadinanza               Affascina l’idea dell’incontro tra Resi-
dinato dal presidente ANPI forlive-                                                    stenza e guerra di Troia, che diviene
se Lodovico Zanetti. È intervenuta           1° premio: Matteo Mazzacurati             archetipo di tutte le guerre, perché ne
Mara Valdinosi, già parlamentare             2° premio: Francesco Capacci              ha insite in sé, nella scrittura omerica,
cesenate, che nel 1984, nel quaran-          3° premio: Lorenzo Capacci                tutti gli stilemi. Ecuba e Andromaca
tennale dell’evento ne fece una ri-          Menzione per opera meritoria: Chiara      sono tutte le mogli e le madri del mon-
costruzione sul giornale dell’ANPI,          Scarpellini                               do, Ettore è comunque il guerriero che
Patria Indipendente.                                                                   sfida un nemico che non può vincere,
Una delle più belle epigrafi sulla Re-       Per la sezione scuole                     Patroclo l’uomo che si sacrifica per
sistenza la dedica il poeta Salvatore                                                  una causa... Echi di una strada percor-
Quasimodo, ai partigiani di Valenza:         1° premio: Alice Bandini (Istituto Pro-   sa, per altro, da uno dei film più belli
                                             fessionale Ruffilli)                      sulla resistenza, quella Notte di San
Questa pietra                                2° premio: Riccardo Barchi (Istituto      Lorenzo dei fratelli Taviani, in cui fa-
ricorda i Partigiani di Valenza              Professionale Ruffilli)                   scisti e partigiani sono anch’essi eroi
e quelli che lottarono nella sua terra,      3° premio: Irene Ravaioli e Sara Maz-     mitologici.
caduti in combattimento, fucilati,           zani (Liceo Classico G.B. Morgagni)       Efficace la scenografia, che richia-
assassinati                                  Menzione per opera meritoria: Mi-         ma Guernica di Picasso, spettacolari
da tedeschi e gregari di provvisorie         chel Versitano (Istituto Professionale    i costumi, che fondono, con un taglio
milizie italiane.                            Ruffilli), Lucia Piacquadio, Angelica     raffinato, tratti da capi militari, con
Il loro numero è grande.                     Signani e Vittoria Zangara (Liceo Clas-   richiami all’antico, maggiormente
Qui li contiamo uno per uno teneramente      sico G.B. Morgagni), Alice Bombardi       evidenziato da bianchi calzari; perfet-
chiamandoli con nomi giovani per             e Alessia Salvini (Liceo Classico G.B.    ta la scelta delle musiche, arricchita
ogni tempo.                                  Morgagni), Giulia De Angelis (Liceo       dalla presenza in scena di Mirko Ca-
Non maledire, eterno straniero nella         Artistico e Musicale)                     tozzi alla fisarmonica, accompagnato
tua patria,                                                                            dalla voce di Pier Paolo Sedioli e Seba-
e tu saluta, amico della libertà.            ARMATI MIO CUORE. LA NOTTE                stian Irimescu.
Il loro sangue è ancora fresco, silenzioso   DELLA MEMORIA.                            Gli attori, tutti bravi, in un testo che li
il suo frutto.                               Un grande spettacolo è andato in sce-     vede, come Giano bifronte, nel doppio
Gli eroi sono diventati uomini:              na, il 24 marzo, al teatro Diego Fabbri   ruolo arcaico e moderno. Un Giorgio
fortuna per la civiltà.                      di Forlì, voluto dall’ANPI e messo in     Cervesi Ripa perfetto nel ruolo di Aga-
Di questi uomini non resti mai               scena da Malocchi & Profumi, con la       mennone e Priamo, che evoca re Lear
povera l’Italia.                             collaborazione di 18 con lode, Cam-       di shakespeariana memoria, quan-
                                             bioscena, OGM e Qaos.                     do chiede ad Achille, che spicca per
Mi limito ad aggiungere una riga:            Si è aperto il sipario, davanti a una     presenza scenica, il corpo di Ettore,
e di queste donne, che misero il loro        sala piena all’inverosimile, su “Armati   e che offre una recitazione intensa e
petto disarmato, di fronte all’inva-         mio cuore. La notte della memoria”.       sontuosa. Surreale e delicata, quella di
sore, per difendere i loro figli, non        Un testo ispirato ad un’idea della com-   Calcante, che affascina per il distacco.
resti mai povera la mia città, Forlì.        pianta Maria Letizia Zuffa, attualizza-   Bravissime tutte le attrici. Una dolcis-
                                             to da Nicola Donati, coadiuvato da Mi-    sima Andromaca, un’Ecuba, madre

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Ci state rubando il futuro! - ANPI Forlì - Cesena
Cronache della Resistenza

A sinistra, momenti della premiazione, con i vincitori il presidente provinciale Miro Gori e quello della sezione di Forlì Vico
Zanetti, a destra i ringraziamenti al termine delle spettacolo “Armati mio Cuore” (foto di Zino Tamburrino)

di tutte le madri, uscita dalle Troia-         lavoro che ha messo insieme la gran          ni, Olivia Molignoni, Michela Santan-
ne di Euripide, un’Elena non banale.           parte del teatro, con commozione col-        drea, Carmen Sassi, Caterina Sbrana,
Ma, soprattutto, riesce l’alchimia, e          lettiva di spettatori, autori e attori.      Apollonia Tolo, Alberto Zaffagnini.
lo spettacolo funziona, coinvolgendo           Uno spettacolo che merita di essere          Disegno luci: Giorgio Cervesi Ripa e
lo spettatore nella discesa agli inferi        visto e che speriamo non si fermi qui.       Adler Ravaioli. Scene e costumi: Ste-
di Ettore e dei cinque martiri di via                                                       fano Camporesi. Movimenti scenici e
Ripa, e nella reazione delle donne che         In scena: Mattia Anconelli, Sara Ban-        coreografie: Laura Vigna. Trucco: Ma-
rifiutano il fato degli altri ragazzi che      dini, Sara Bucherini, Giorgio Cervesi        tilde Baroni e Laura Mazzotti. Accon-
dovrebbero essere fucilati l’indomani.         Ripa, Chiara Gardini, Sebastian Iri-         ciature: On Hair – Andrea Graziani e
Applausi a scena aperta coronano un            mescu, Francesco Lega, Luca Manci-           Alessandra Passoni ▪

                Nostra patria è il mondo intero,
                     nostra legge è libertà
                                                         di Palmiro Capacci

Le formazioni partigiane erano profon-         battere lo fece sul luogo dove si trova-     impiegati in reparti ausiliari della Weh-
damente radicate nel territorio, senza         va aggregandosi alle formazioni della        rmacht. Erano tutti giovani maschi, a
l’appoggio della popolazione non avreb-        Resistenza che andavano creandosi,           parte una donna francese. Troveremo
bero potuto sopravvivere, non erano            da qui la presenza di stranieri e più in     anche la presenza di partigiani austriaci
tuttavia localistiche, ovvero mosse da         generale di forestieri nelle nostre for-     e tedeschi e questa non è una eccezione
specifici interessi locali e particolari; le   mazioni partigiane, ma anche di italia-      del “forlivese”.
motivazioni fondamentali che portaro-          ni che combatterono nella Resistenza         Gli stranieri entrarono nelle formazioni
no l’adesione alla Resistenza erano di or-     all’estero, principalmente in Jugoslavia,    partigiane dilazionati nell’arco di tempo
dine generale: morali, politiche e sociali.    Grecia ed Albania ed anche in Francia        della lotta partigiana, ma molti erano
La seconda guerra mondiale portò allo          ed altri paesi.                              presenti già nel primo scontro in Val
spostamento e al mescolamento masse                                                         di Chiara.
enormi di uomini: soldati invasori o in        PARTIGIANI        STRANIERI        NELLA     La componente straniera ebbe un ruolo
ritirata, prigionieri di guerra o politici,    RESISTENZA DELLA PROVINCIA                   importante soprattutto nei primi mesi
fuggiaschi, profughi, sfollati e deportati.    DI FORLI’                                    della Resistenza. Il 10 febbraio 1944 nel-
Gli eventi conseguenti all’8 settembre         La grande maggioranza era di origine         la Brigata Romagna, che nel frattempo
1943 trovarono molti lontani da casa,          slava e in particolar modo sovietica, fug-   aveva raggiunto 218 componenti, furo-
magari separati dalla propria famiglia         giti dalla prigionia dell’esercito tedesco   no formate 5 compagnie combattenti
dalla linea del fronte e chi scelse di com-    dove erano impiegati nei lavori forzati o    e un plotone di guastatori, per un tota-

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Ci state rubando il futuro! - ANPI Forlì - Cesena
Cronache della Resistenza

                                                RESISTENTI STRANIERI IDENTIFICATI
                    URSS      Jugoslavi     Polacchi     Cecosl.     Tedeschi      Austriaci    Francesi    Belgi    Inglesi    TOTALE

  Resistenti         44           15            5           11            2             3           1         1         ?          82
  Deceduti            2            1            1           1                           2                                           7

le di 196 componenti, di questi ben 52          di una loro partecipazione ad alcune            striaci alle Resistenze europee non è
erano stranieri (18 sovietici, 14 sloveni,      azioni di guerra coi partigiani.                marginale quanto si ritiene comune-
6 cecoslovacchi, 5 inglesi, 2 polacchi e        Il caso molto noto e documentato è quel-        mente, è stata solo rimossa. Consideria-
due tedeschi). Una delle compagnie era          lo dei generali e ufficiali inglesi fuggiti     mo che fino al 2009 nella Repubblica
comandata da un sovietico, un’altra da          dal campo di prigionia in Toscana nasco-        Federale Tedesca i disertori della Weh-
un polacco, infine il plotone guastatori        sti e protetti dalla Resistenza, ma furono      rmacht, anche quando si erano uniti
da un inglese.                                  diverse decine i soldati alleati fuggiti dal-   alla Resistenza, erano catalogati come
                                                la prigionia che furono aiutati a passare       criminali.
La formazione partigiana di apparte-            le linee.                                       Dai documenti troviamo tre soldati del-
nenza degli stranieri                           Nel complesso si può parlare di una loro        la Wehrmacht di nazionalità austriaca:
Come la grande maggioranza dei parti-           partecipazione alla Resistenza italiana         Karl Martin e Otto Balekta, a cui biso-
giani di altre province d’Italia operanti       solo nella fase iniziale e di un aiuto de-      gna aggiungere il non meglio precisato
in questa zona, anche gli stranieri era-        terminante della Resistenza romagnola           “Giuseppe” riportato nella lapide del
no concentrati nell’8ª Brigata Garibaldi,       alla loro fuga dalla prigionia, nascon-         monumento sito in località Cigno di Ci-
ciò è comprensibile data la natura della        dendoli e aiutandoli a ricongiungersi col       vitella di Romagna che commemora
29ª GAP e delle SAP che svolgevano una          loro esercito.                                  l’eccidio ivi avvenuto. Lapide che fra
lotta clandestina in pianura e avevano                                                          le cinque vittime che “il 17 luglio 1944
assoluta necessità di confondersi fra           I partigiani tedeschi ed austriaci              il piombo nazifascista troncò” nomina
la popolazione, un forestiero era privo         Per un cittadino del Terzo Reich era mol-       “Giuseppe “l’austriaco antifascista”.
della rete di solidarietà parentale e poi       to difficile aderire alla Resistenza per il     Nel libro di Sergeij Sorokin “La stella
sarebbe stato più facilmente notato. Solo       timore di ritorsioni verso la famiglia, poi     Garibaldi” si parla anche di Gustav di
tre stranieri sono inquadrati nella 29ª         doveva essere anche molto rischioso:            Colonia, soldato tedesco fra i partigiani,
GAP: 2 sovietici e uno jugoslavo. Nelle         disertavi, ti presentavi in divisa ai parti-    dapprima messo alla prova poi giudica-
SAP abbiamo solo un francese. Nel bat-          giani e concreto era il rischio di essere       to affidabile.
taglione Corbari troviamo 2 polacchi e          passato per le armi come spia, per cui la       Infine c’è il caso di Badura Ludvich che
uno jugoslavo                                   scelta di Otto Balekta e di altri due solda-    nella scheda di riconoscimento e in ge-
                                                ti austriaci non fu “naturale” o casuale,       nere nei documenti è catalogato di na-
Partigiani stranieri deceduti                   ma dovette essere sofferta, fortemente          zionalità tedesca, ma in un caso come
In diversi persero la vita per la libertà       motivata, voluta e rischiosa.                   polacca. Era originario della Slesia, una
della nostra terra. In totale il numero dei     L’adesione di tedeschi e soprattutto au-        regione multietnica divisa e contesa fra
caduti di cui abbiamo trovato testimo-
nianza è di sette: 2 sovietici, 2 austriaci,1
polacco, 1 cecoslovacco e 1 jugoslavo.
Si hanno scarne e vaghe notizie di altri
caduti, non crediamo che si potrà mai ri-
costruire un dato esauriente, rimane la
sensazione che di alcuni caduti stranieri
si sia persa la memoria.

ORIGINE DEI PARTIGIANI STRANIERI

Soldati anglo-americani
È questo un caso particolare, sono pre-
senti fra i partigiani diversi soldati allea-
ti fuggiti dai campi di prigionia e alcuni
piloti abbattuti. A differenza degli slavi,
gli alleati potevano passare le linee del
fronte e ritornare dal loro esercito, già
presente in Italia, quindi la loro fu una
presenza temporanea concentrata nei
primi mesi della Resistenza. Vi è notizia

ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena                                                                                                  9
Ci state rubando il futuro! - ANPI Forlì - Cesena
Cronache della Resistenza

                                               occupati, anche sul suolo italiano. Si va-    odiavano i ricchi e i padroni, classe og-
                                               luta che nei lagër sul territorio italiano    getto degli espropri.
                                               siano stati deportate circa 100.000 per-      Con la riorganizzazione della Brigata la
                                               sone. Dopo l’8 settembre prima dell’ar-       situazione mutò, aumentò la disciplina,
                                               rivo dei tedeschi questi campi rimasero       si operò una selezione preventiva di chi
                                               incustoditi; la gran parte dei reclusi è      richiedeva di aderire, vi fu una maggio-
                                               plausibile che abbia cercato di raggiun-      re attenzione verso la popolazione civi-
                                               gere la patria, una parte si unì alla Resi-   le, reprimendo severamente eventuali
                                               stenza locale.                                abusi e soprattutto migliorò la logistica
                                                                                             della brigata con gli aiuti che arrivava-
                                               I partigiani sovietici                        no dalla pianura.
                                               Era questa la componente straniera più        Anche il distaccamento slavo, per quan-
                                               numerosa (44 nominativi) e di cui si          to godesse di una maggiore autonomia
                                               hanno più informazioni.                       operativa, era diretto ed inquadrato
                                               I partigiani sovietici erano generalmen-      nella Brigata e fruiva della sua logistica;
                                               te definiti come russi, la definizione        in altri termini non aveva più bisogno
                                               tuttavia non è corretta, in quanto molti      di “arrangiarsi”.
                                               di loro non erano di nazionalità russa,
                                               ma appartenenti alle diverse naziona-         I partigiani polacchi
Il sovietico Sergeij Sorokin con Nadia
                                               lità presenti nell’URSS: russi, ucraini e     Anche la provenienza dei polacchi do-
Venturini di Santa Sofia nell’immediato
dopoguerra                                     delle varie repubbliche caucasiche. Le        veva derivare essenzialmente da diser-
                                               diverse nazionalità si notano imme-           tori della Todt o da reparti ausiliari po-
                                               diatamente leggendo i loro nomi, ac-          lacchi della Wehrmacht.
Germania e Polonia.                            canto agli Ivan, Sergeij … troviamo gli       Non abbiamo informazioni su quale
In particolare la figura di Otto Balekta       Alì, i Tamur …                                fu il loro percorso dopo la Liberazione,
ha suscitato il nostro interesse: giovane,     Ad un primo nucleo di 12 sovietici, ar-       quando gli altri stranieri furono al più
bello, alto, biondo e con un viso tran-        rivato con Sorokin, se ne aggiunsero          presto raggruppati e inviati in campi
quillo da bravo ragazzo serio e motivato       altri, al 10 febbraio ‘44 erano almeno        di smistamento per organizzare il loro
come appare in diverse foto che lo ri-         18, altri arrivarono successivamente.         rimpatrio.
traggono assieme ad altri partigiani.          Si può parlare di un “nocciolo duro”          La Polonia si trovava allora in una con-
Di lui sappiamo che aderì alla Resistenza      del nucleo arrivato con Sorokin, in cui       dizione particolare, in gran parte era
assai precocemente, il 4 novembre 1943         anche dalle laconiche note sull’attività      già stata liberata dall’Armata Rossa,
e che morì in combattimento, pochi gior-       contenute nelle schede si può notare          esistevano però due governi, quello di
ni prima della liberazione, il 5 novem-        che svolsero un’intensa attività.             Londra fortemente antisovietico e quel-
bre 1944 sulle colline di Meldola. Sepolto     Il distaccamento slavo composto in pre-       lo filosovietico.
sul luogo del decesso, i suoi resti furono     valenza da sovietici ebbe sempre una          In Italia e particolarmente in Romagna
esumati il 13/08/1945 a cura dell’ANPI di      certa autonomia operativa, anche dopo         era presente il 2°Corpo d’armata polac-
Santa Sofia e trasportati nel cimitero di      la riorganizzazione della Brigata conse-      co inquadrato nella 8ª armata del Com-
quel paese.                                    guita al rastrellamento d’aprile.             monwealth che faceva capo al governo
                                               Non sempre i rapporti della Brigata col       di Londra. Il corpo d’armata polacco
Gli slavi                                      suo distaccamento slavo furono facili,        quando incontrava dei connazionali
Come per la gran parte dei partigiani          ciò sia quando era diretta da Riccardo        come lavoratori coatti o anche combat-
stranieri anche i sovietici presenti in        Fedel (Libero) che col comando di Ila-        tenti dell’esercito tedesco, non li faceva
Italia erano prigionieri dei tedeschi. Dei     rio Tabarri (Pietro). Una delle critiche      prigionieri, ma li inquadrava immedia-
circa 6 milioni di prigionieri di guerra       alla gestione di Libero fatta dal nuovo       tamente tutti nei propri ranghi, non è
sovietici si valuta che oltre la metà mori-    comandante Pietro fu quella di aver           da escludere che ciò sia toccato anche
rono di fame e di stenti o furono diretta-     proceduto alle requisizioni in maniera        ai partigiani polacchi e magari si siano
mente eliminati. La gran parte fuggì e si      grossolana e talvolta arbitraria, ele-        trovati a fianco commilitoni che fino
unì ai partigiani, qualcuno si legò invece     mento che danneggiava i buoni rap-            a qualche tempo prima davano loro
all’invasore germanico. Il Reich ormai in      porti con la popolazione contadina, e         la caccia.
crescente difficoltà prendeva su di tutto.     di aver utilizzato allo scopo il distacca-    Nelle schede di riconoscimento ufficiale
Un discorso simile può valere anche            mento slavo. L’affermazione potrebbe          troviamo 5 polacchi nella 8ª Garibaldi e
per quanto riguarda i polacchi e ceco-         avere una base di realtà: è presumibile       due nel Battaglione Corbari.
slovacchi.                                     che le requisizioni fossero compiti sgra-     Fra i polacchi troviamo anche un dece-
Per quanto riguarda gli jugoslavi, il caso     devoli per gli italiani in quanto doveva-     duto, Potusrecko Felice che, catturato
è da ritenersi diverso: per la massima         no operare nella propria comunità, an-        insieme ad altri 21 partigiani il 5 aprile
parte erano dei fuggitivi dai lagër che l’I-   che se in genere erano di provenienza         1944, venne fucilato a Verona assieme
talia aveva creato, oltre che nei territori    bracciantile ed operaia e socialmente         allo Jugoslavo Schel Stanislaw e a quat-

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Cronache della Resistenza

                                            gnor Tiso al servizio del Reich.                 Nel prosieguo della guerra la Germania
                                            I partigiani di cui esiste una scheda sono       si trovò a corto di personale per l’econo-
                                            4 a cui vanno aggiunti 6 nominativi dei          mia, ma anche per l’esercito; si avvalse
                                            quali, su richiesta degli interessati, si        allora del lavoro coatto, attingendo alla
                                            conferma l’adesione all’8ª Garibaldi ed          masse di prigionieri di guerra, politici
                                            infine “Winz il Ceko” il partigiano mor-         e razziali o anche rastrellando comuni
                                            to ricordato da Zanelli nel suo libro.           cittadini. Qualcosa di simile successe
                                            Come per altre nazionalità si hanno no-          anche per le forze armate dell’Asse. Ver-
                                            tizie di altri slovacchi che disertarono         so la fine del conflitto la Wehrmacht,
                                            per unirsi ai partigiani, furono accolti,        ma anche il corpo delle SS, erano dive-
                                            ma non classificati partigiani per la loro       nuti un coacervo multietnico.
                                            tardiva adesione.                                I prigionieri sovietici all’inizio furono
                                                                                             lasciati morire di stenti. Quando la do-
                                            I partigiani jugoslavi                           manda di manodopera e personale per
                                            Nella composizione della compagnia               l’esercito si fece più impellente si utiliz-
                                            del 10 febbraio 1944 notiamo che sono            zarono anch’essi, generalmente in ruo-
                                            presenti ben 14 sloveni; è probabile che         li ausiliari (lavoro forzati), ma anche in
                                            dopo lo sbandamento del rastrellamen-            reparti combattenti.
                                            to d’aprile ‘44 una gran parte si sia di-        In gran numero disertarono appena ne
                                            spersa ed abbia cercato di rientrare in          ebbero l’occasione, molti già all’inizio
Otto Balekta, austriaco disertore della     patria o si sia unita al corposo gruppo          nel caos derivato dall’armistizio dell’8
Wehrmacht; si unì ai partigiani il 4 no-    di partigiani jugoslavi operanti nelle           settembre 1943, altri più tardi, alcuni
vembre 1943 e morì in combattimento         formazioni marchigiane. I nominativi             solo poco prima della sconfitta ger-
il 5 novembre 1944                          di jugoslavi nell’elenco “ufficiale” sono        manica; ne consegue che questi erano
                                            7, ma dai documenti si sono rintracciati         guardati con un certo sospetto e messi
tro italiani.                               altri 6 nominativi. Si fa notare che nei         alla prova. Alcuni dei prigionieri so-
I partigiani cecoslovacchi                  nomi rintracciati solo due hanno inizia-         vietici poi legarono fortemente la pro-
I cecoslovacchi e più precisamente slo-     to la loro attività prima del febbraio ‘44,      pria sorte ai germanici fino alla fine. Vi
vacchi, perché in genere provenivano        quindi il nominativo di gran parte dei           erano anche nel nostro territorio slavi
da questa regione, è da ritenersi che       componenti del primo nucleo è anda-              avversi alla Resistenza in quanto com-
fossero disertori della 2° Divisione Slo-   to disperso.                                     battenti per il Reich.
vacca aggregata alla Wehrmacht, che                                                          Al termine della guerra i sovietici rien-
era acquartierata in Romagna. Dopo la       Stranieri contro                                 trati in patria dovettero stazionare in
smembramento della Repubblica Ceco-         Gli avversari nella guerra di Liberazio-         campi di smistamento, dove fu indagata
slovacca, avvenuto nel 1938 ad opera        ne, oltre ai fascisti italiani, erano i solda-   la loro attività nel corso della guerra al
della Germania, si formò uno stato fan-     ti della Wehrmacht, ovvero tedeschi ed           fine di individuare chi aveva svolto un
toccio Slovacco sotto la guida di monsi-    austriaci, ma non solo.                          ruolo da collaborazionista col nemico.
                                                                                             Vi rimasero per periodi più o meno lun-
                                                                                             ghi, ma comunque non brevi. Questa
                                                                                             sorte toccò anche a Sorokin, e agli altri
                                                                                             partigiani, ciò determinò la sospensione
                                                                                             dei contatti e cesura di relazioni perso-
                                                                                             nali instaurate in Italia, anche se infine
                                                                                             il loro ruolo di combattenti antifascisti
                                                                                             fu riconosciuto. ▪

                                                                                              La grande parte del merito della
                                                                                              ricerca da cui è stato tratto questo
                                                                                              sunto va a Valter Pedroni che ha
                                                                                              rintracciato negli archivi dell’ANPI
                                                                                              la documentazione.
                                                                                              Questo testo è tratto da uno studio
                                                                                              più particolareggiato e documen-
                                                                                              tato, che sarà diffuso in opuscoli
                                                                                              non appena verrà completata an-
Capria di Biserno, 1944. Da sinistra, in piedi: Armando Agnoletti, i partigiani rus-          che la ricerca sui partigiani italiani
si “Pietro” e “Sergio”, il pilota USA “Michele”. Da sinistra, in basso: Alessandro            all’estero.
Venturini, un pilota USA e Antonio, partigiano siciliano

ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena                                                                                               11
Cronache della Resistenza

                            La famiglia Strada e la collaborazione fra
                                la Resistenza cesenate e ravennate

                        Il Mulino di Confine
                                                         di Mattia Brighi

Già nel libro Memorie di una comuni-         Urbano si trasferì a Castiglione di Cer-      tà, anche i circoli delle diverse fazioni
tà. Bagnile 1900-1945, scritto con Mara      via diventando un punto di riferimen-         politiche e quello repubblicano di Con-
Valdinosi, si metteva in evidenza il         to per quella zona sia dal punto di vi-       fine (zona Cervia) era situato poco di-
fatto che la zona di confine fra il cer-     sta lavorativo (acquistò una macchina         stante dal mulino sulla via del Confine,
vese e il cesenate fu luogo di incontro      da trebbiare il grano) sia dal punto di       che negli anni Trenta fu trasferito dai
fra i partigiani della 29ª Brigata GAP       vista politico. L’importanza di Urbano        fascisti a Villa Inferno.
“Gastone Sozzi” e la 28ª Brigata GAP         emerge anche dai documenti conser-            Anche a Bagnile c’era il circolo repub-
“Mario Gordini”. In seguito alla pub-        vati dai discendenti, infatti, fra questi,    blicano che si aggiungeva a quello cat-
blicazione del libro sono emersi ulte-       sono presenti delle tessere del Partito       tolico e a quello socialista, di cui non
riori elementi che vanno a rafforzare        socialista italiano del 1922 in cui è ap-     conosciamo la prima localizzazione,
tale tesi.                                   posto il timbro «Federazione socialista       sappiamo però che nel 1912 venne ac-
Prima di entrare nel merito bisogna          “Romagnola” Ravenna». Interessante è          quistato un appezzamento di terreno
individuare territorialmente la zona         anche una fotografia inviatagli da un         da parte di alcuni paesani, fra la via
di nostro interesse, ovvero le ultime        certo Francesco Mininni che pare risie-       Pisignano e la via Rovescio dove, circa
frazioni a nord di Cesena: Bagnile, San      dere nel Nord America (interrogando           otto anni più tardi, fu edificata la Casa
Martino in Fiume, Ronta, San Giorgio         le banche dati dell’immigrazione ri-          del Popolo. Il circolo, che dopo la scis-
e le località cervesi confinati: Pisigna-    sulta una sola persona, così nominata         sione di Livorno accolse anche i comu-
no, Castiglione di Cervia, Villa Inferno-    e dell’età di 25 anni, che sbarcò nel         nisti, fu assalito dalle squadre fasciste
Montaletto. In quest’area di partico-        1901 a Buenos Aires). Le iscrizioni pre-      per ben due volte: la notte fra il 30 set-
lare interesse è Confine che era sia il      senti sul retro hanno una chiara con-         tembre e il primo ottobre e il 12 otto-
nome dell’attuale Villa Inferno-Monta-       notazione politica, infatti si legge: «Sai    bre 1922. Dai verbali dei carabinieri si
letto, che l’appellativo (usato tutt’oggi)   che il Deputato Caroli del 1° Collegio        scopre che gli squadristi della prima
per riconoscere quella zona di Bagnile       di Firenze l’ho conosciuto in america         spedizione, che assalirono anche il cir-
che confina con Cervia e che affaccia        mentre conferenzava»; e ancora «solo          colo cattolico, provenivano da Cervia,
sulla via del Confine (zona aeroporto        ti dico, che se l’Italia si farà Repubblica   che alcuni componenti risiedevano
di Pisignano). Qui, dal lato cesenate,       ci rivedremo».                                nella limitrofa Pisignano e che per i
venne edificato un mulino (e mulinin)        Questi erano infatti anni in cui diverse      social-comunisti firmò la denuncia Ur-
che ancora oggi è esistente, ma non più      persone per motivi economici (dopo            bano Strada in qualità di «rappresen-
attivo, e che si trova all’incrocio fra la   l’avvento del fascismo anche per moti-        tante del circolo».
via del Confine e la via Rovescio. Non       vi politici) emigrarono all’estero dalle      I fascisti, in seguito alle loro incursioni,
siamo a conoscenza dell’anno di co-          povere campagne; chi rimaneva in-             occuparono il circolo repubblicano e lì
struzione, ma sappiamo che nel 1913          vece si impegnava nelle diverse asso-         rimasero fino al 1933, quando obbli-
Ulisse Strada saldò l’acquisto di una        ciazioni democratiche che miravano            garono i social-comunisti alla vendita
parte dell’immobile a Ugo Fucchi. Que-       all’accrescimento socio-culturale delle       del loro immobile per la misera cifra
sto edificio era un punto di riferimento     classi popolari meno abbienti. Impor-         di 3 lire. L’atto notarile porta la firma
grazie ai figli di Ulisse: Urbano (1882)     tante quindi sottolineare che già dal         del medico Filippo Marinelli, per i fa-
ed Ermenegildo, detto Ildìn, (1884) che      1900 le frazioni a nord di Cesena ven-        scisti, e per la controparte, fra gli altri,
lì abitavano con le rispettive famiglie.     nero influenzate dalle lotte per il mi-       proprio di Urbano Strada, che però in
Il primo era padre di Renzo (1912),          glioramento delle condizioni dei lavo-        quel periodo si era già trasferito a Ca-
Lina (1909), Daura (1916), avuti con         ratori della terra che si manifestavano       stiglione di Cervia.
Talia Nanni, e di Zelio (1923), figlio di    nel ravennate (più avanzate in questo         Sui dieci anni che intercorsero dal
Erminia Collini. Il secondo, sposato         campo). In quell’anno a Bagnile e San         1933 alla caduta del fascismo non si
con Maria Itala Zoli, era padre di Ma-       Martino in Fiume nacquero le prime            hanno notizie, ma è dai primi momen-
rino (1914), Dina (1918), Gino (1920) e      Leghe contadine di Cesena. Quelli era-        ti di organizzazione della Resistenza
Maria (1921). Nel 1928 la famiglia di        no anni in cui sorsero, in tutte le locali-   che si moltiplicarono gli intrecci fra i

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Cronache della Resistenza

cervesi e i cesenati.                        mondo in periodi in cui a mala pena ci        poi alle Squadre di azione patriottica.
La prima conferma si ha dalla testi-         si poteva scrivere. Se la tua domanda         Un altro Rossi, Giovanni (Marco), che a
monianza di Primo Calbi (Pippo), figlio      mira a sapere se mio babbo costruiva          noi non risulta parente di Lino, ma che
del gestore della Casa del fascio (ma        radio a galena e con quei dispositivi         aveva la sua stessa età e che abitava a
entrambi antifascisti), il quale ci infor-   si riusciva a captare Radio Londra ti         pochi metri dal mulino, partecipò alla
ma che nell’autunno del 1943, assieme        posso dire di sì poiché me lo diceva          Resistenza nelle Squadre armate ope-
a due amici, partiva di nascosto dal         sempre che lui e mio zio Renzo erano          raie, nella 28ª GAP “Mario Gordini” e,
circolo per partecipare a riunioni che       specialisti per quei dispositivi».            dopo la Liberazione di Ravenna, nella
si svolgevano in case coloniche vicine       Naturalmente nel mulino si svolgeva-          28ª Brigata “Mario Gordini”, coman-
al mulino: quelle di Aurelio Zamagna         no anche riunioni e tutto questo mo-          data da Arrigo Boldrini (Bulow), che
(1909) e di Giovanni Solfrini (1912).        vimento era possibile perché Erme-            combatté a fianco degli Alleati fino alla
Calbi ricorda ancora che a presiedere        negildo si era iscritto al fascio così da     Liberazione nazionale. Interessante è
le riunioni erano persone di Cervia,         non destare sospetti se ci fossero stati      notare che il fratello di Giovanni, Toni-
uno era soprannominato Zvanin ad             eventuali controlli.                          no (1924), fu partigiano della 29ª GAP.
Sant’Ana, che si scopre essere Giovan-       Uno degli episodi più importanti che          È proprio Bulow che nel suo diario ri-
ni Fusconi (Isola) e un secondo di Pisi-     vide protagonista il mulino fu il pas-        corda, l’8 marzo 1944, l’incontro con
gnano (pare si chiamasse Garavén).           saggio di tre alti graduati inglesi (Philip   Urbano Strada a Castiglione di Cervia
Oltre alle case dei contadini un luogo       Neame, Owen Tudor Boyd e Richard              sottolineando il fatto che la sua fami-
di notevole importanza era logicamen-        O’Connor) nella loro trafila in cerca di      glia fu «fra le prime a organizzare i
te il mulino, che fungeva da officina,       salvezza: i militari erano stati prigio-      gruppi militari», e fra coloro che ac-
casa base e armeria e che infatti viene      nieri in Toscana per poi tornare liberi       corsero fra le file della Resistenza ci
ricordato nelle testimonianze di Aldo        dopo l’8 settembre e una volta raggiun-       furono anche i suoi figli Renzo (Pirro)
Fusconi (capo partigiano di Ronta) e         ti gli Appennini tosco-romagnoli furo-        e Zelio (Siluro). Quest’ultimo è uno dei
Aldo Mellini (artificiere 29ª GAP). Flo-     no aiutati da antifascisti e partigiani       nomi maggiormente ricordati da Giu-
ra Marigotti, staffetta e moglie di Er-      nel loro intento di ricongiungersi con        lio Pantoli (1922), nativo di Castiglione
nesto Barbieri (responsabile del CLN         l’esercito Alleato. Nel novembre del          di Cervia, che ancora nel 2017 ricorda-
cesenate), rammenta genericamente:           1943 raggiunsero Cervia e Milano Ma-          va lucidamente il periodo partigiano.
«Raggiunsi il rifugio che si trovava in      rittima e il 29 del mese passarono da         Fra le azioni da lui menzionate quella
una zona denominata Confine».                Confine per poi fare tappa dalla fami-        di nostro interesse è la deflagrazione
Sempre Calbi ricorda poi che nelle ore       glia Zamagna a Bagnile e in seguito a         di una centralina elettrica lungo la
notturne, quando i fascisti se ne anda-      Cannuzzo. Dal mulino i tre britannici         via Ragazzena che costeggia il fiume
vano dal loro circolo, questo diventava      furono trasportati su di un carro rico-       Savio. Pantoli rievoca che probabil-
luogo di incontro per gli antifascisti       perto di fieno dal diciassettenne Lino        mente le mine erano state consegnate
che lì si trovavano per ascoltare Radio      Rossi (Dic).                                  loro da Mezatera di Pisignano che si
Londra e Radio Mosca. La ricezione           Il giovane era l’aiutante dei mugnai ed       faceva pagare per sminare gli ordigni.
era possibile grazie a una radio che         è riconosciuto patriota perché aderì          Non sappiamo a chi si riferisce tale
funzionava a batteria e che Pippo si         alle Squadre armate operaie (le prime         soprannome, ma questo ci ricollega al
faceva caricare da Gino Strada presso        formazioni partigiane del ravennate) e        fatto che alle saline morì, mentre stava
il mulino. Quest’ultimo non ebbe il ri-
conoscimento partigiano, a differenza
dei fratelli Marino e Maria che colla-
borarono con la Resistenza ravennate.
Si pensa che per l’utilizzo della radio
avessero un ruolo anche Renzo e Ze-
lio visto che entrambi erano esperti di
questi apparecchi, come afferma Ma-
risa Strada, la figlia di Zelio: «Davvero
non so chi sia stato il suo maestro ma
ritengo che anche in questo caso lui sia
stato un autodidatta poiché ho alcuni
libri molto vecchi attraverso i quali si
può imparare molto sulle radio. Erano
una squadra di amici che in seguito di-
ventarono radioamatori e c’era Renzo
Dessani e il dottor Libero Bandini che
erano quasi coetanei e si dedicavano a
questa splendida passione che consen-
tiva loro di comunicare col resto del        Ex mulino di Confine (Bagnile), anni 2012 - 2015 (fotografia di Emanuele Benini)

ANPI Comitato Provinciale Forlì–Cesena                                                                                          13
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