CHANGE YOUR MIND Tutte le cose del 2022 che cambieranno noi e le nostre imprese - MAGAZINE DI INFORMAZIONE DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE

Pagina creata da Michele Moro
 
CONTINUA A LEGGERE
CHANGE YOUR MIND Tutte le cose del 2022 che cambieranno noi e le nostre imprese - MAGAZINE DI INFORMAZIONE DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE
Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - 70% - LO/VA

                                                                          MAGAZINE DI INFORMAZIONE DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE

CHANGE
  YOUR
MIND                                                                                                     Tutte le cose del 2022
                                                                                                         che cambieranno

                                                                                                          1
                                                                                                         noi e le nostre imprese
CHANGE YOUR MIND Tutte le cose del 2022 che cambieranno noi e le nostre imprese - MAGAZINE DI INFORMAZIONE DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE
BPER Banca
   potenzia la struttura distributiva
   Tra le 9 nuove Direzioni Territoriali spicca “Lombardia Ovest”, presieduta da Luca Gotti,
   che comprenderà le città di Milano, Bergamo e Varese

                               Sosteniamo
   Nuova struttura organizzativa per BPER Banca. A tonomia e poteri decisionali. In particolare, sul ter-
   partire da gennaio 2022 la banca si doterà infatti ritorio la rete della banca si avvale dell’esperienza,
   della direzione territoriale “Lombardia Ovest”, che della competenza e della professionalità degli area
   comprenderà le città di Milano, Bergamo e Varese. manager di Busto Arsizio e Varese, rispettivamente

                               chi fa impresa.
   Questa razionalizzazione porterà a BPER una mag- Flavio Debellini e Fausto Rigamonti. Il peso speci-
   giore efficienza e renderà molto più rapide e snelle fico e il contributo alla nuova direzione Lombardia
   le procedure, con l’obiettivo di fornire ai clienti il mi- Ovest che porterà la provincia di Varese conta circa
   glior servizio in tempi sempre più rapidi. La nuova 250mila clienti, su un totale di 700mila, e 16 miliardi
   direzione rappresenterà un polo strategico per la di masse intermediate su un totale di 45 miliardi di
   banca e un importante asset sia a livello territoriale euro.
   che nazionale. Ti    offriamoinsoluzioni
                    A beneficiare      particolare su    misura per aiutare
                                                     di questi
   aggiornamenti la    tuatraazienda
                    sarà,     gli altri, ilaterritorio
                                             diventare     sempre
                                                       varesi-      più competitiva.
                                                               In precedenza BPER Banca si era strutturata con
   no, che diventerà parte integrante di un vero e pro- 17 direzioni regionali di cui quattro presenti in Lom-
   prio “ecosistema lombardo” che, tra clienti e masse bardia. Questo per agevolare il passaggio e l’inte-
                    Parlane di
   intermediate, dimensioni     con     noi.
                                   filiali e centri imprese, grazione di quasi un milione e mezzo di clienti in
   costituisce circa il 40 per cento della direzione terri- seguito alla cessione da parte di Intesa Sanpaolo
   toriale. Quest’ultima è in assoluto la più grande di- delle ex filiali Ubi. Un processo di fusione che è
   rezione di BPER e rappresenta un Hub importantis- avvenuto con successo e che oggi richiede un’ot-
   simo su cui la banca ha deciso di puntare. A Varese timizzazione dell’assetto organizzativo della banca
   saranno potenziate le varie diramazioni della nuova in modo da renderla più efficiente, rispondendo in
   direzione che avrà più deleghe, più poteri, più au- tempi rapidi alle esigenze dei propri clienti.

bper.it       800 22 77 88
Messaggio pubblicitario con finalità promozionali.
CHANGE YOUR MIND Tutte le cose del 2022 che cambieranno noi e le nostre imprese - MAGAZINE DI INFORMAZIONE DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE
editoriale

                                                                       IL CAMBIAMENTO
                                                                   E LA STERZATA ETICA
                                                                                     nell’incertezza del “post umano”

                                             A differenza del recente passato, non c’è nulla         esperti «post-umano». Questo è il vero proble-
                                             di lineare nel futuro che ci aspetta. È come se         ma. Paolo Benanti, frate francescano, teologo,
                                             ci trovassimo ad affrontare una curva di cui            docente di bioetica e autore di numerosi sag-
                                             non si intravede la fine. Possiamo solo prova-          gi sul tema, spiega questo salto con una do-
                                             re a immaginarla perché del punto di appro-             manda: noi esistiamo o funzioniamo? «Quando
                                             do sappiamo ancora troppo poco, così poco               non c’è più chiarezza su questo punto - dice il
                                             che più di qualche studioso lo ha definito «un          teologo - allora vuol dire che siamo nel post-u-
                                             salto antropologico». In un quadro di completa          mano».
Michele Mancino - Vicedirettore VareseNews

                                             incertezza ci viene chiesto quotidianamente             In questo tempo nuovo, dominato dal digita-
                                             di cambiare ad ogni livello: negli stili di vita, nel   le, la condizione umana è entrata in compe-
                                             lavoro, nel rapporto con le macchine, con l’am-         tizione con le macchine intelligenti e la linea
                                             biente e la natura. Come se fosse una cosa              di confine, un tempo netta, tra chi esiste e
                                             scontata, appunto, un passaggio lineare. Se             chi funziona, tende sempre più a sfumare.
                                             la soluzione fosse semplicemente quella di              Grazie alla potenza di calcolo, gli algoritmi
                                             scardinare la zona di conforto di ognuno di noi,        sono entrati prepotentemente nelle nostre
                                             cambiare sarebbe fin troppo facile.                     vite, riorganizzano la società e influenzano i
                                             Ma sappiamo bene che non esistono soluzio-              nostri processi decisionali, compresi quelli
                                             ni semplici a problemi complessi. E in questo           che dovrebbero guidarci nell’agognato cam-
                                             tempo la complessità non è data dal cambia-             bio di passo. La tecnologia è tutt’altro che
                                             mento in sé, specialità in cui l’uomo è stato           neutra ed esserne consapevoli è importante
                                             campione indiscusso nella storia, ma nel con-           per affrontare la curva del nostro futuro. Per
                                             testo in cui si inserisce. E quello attuale non         decidere di cambiare dunque non basta che
                                             ha precedenti. Non è infatti per un esercizio di        l’uomo funzioni, occorre una sterzata etica,
                                             stile che siano stati istituiti ministeri alla tran-    esistenziale. Per dirla con le parole di Benanti:
                                             sizione, riconoscendo di fatto la difficoltà og-        «La bellezza dell’esistere chiede di essere det-
                                             gettiva di questo passaggio. Il cambiamento             ta nell’epoca del funzionale. Questa è la sfida
                                             si inserisce in una fase nuova, definita dagli          che ci aspetta».
CHANGE YOUR MIND Tutte le cose del 2022 che cambieranno noi e le nostre imprese - MAGAZINE DI INFORMAZIONE DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE
Se non è tuo, non
                                                                         prenderlo.
                                                                          Se non è giusto, non farlo.
                                                                          Se non è vero, non dirlo.
                                                                         Se non sai, stai zitto.

SOMMARIO
                  editoriale
                                                IL CAMBIAMENTO E LA STERZATA ETICA NELL’INCERTEZZA DEL “POST UMANO”_______________________ 03

              cover story
                                                THE GREAT RESIGNATION E LA DEMOGRAFIA CHE NON PERDONA_________________________________ 05
                                                MENO NASCITE, PIÙ COMPETTITIVITÀ. IL RISCHIO DEL FUTURO SI CHIAMA DEMOGRAFIA_____________ 06
                                                TENETEVI IL TALENTO: OGGI CERCHIAMO L’ATTITUDINE__________________________________________ 08
                                                IL MANAGER PER ORGANIZZARE. L’IMPRENDITORE PER PIANIFICARE_________________________________ 10
                                                CAMBIARE PER CRESCERE. IL TEMPO DEL COVID È QUELLO GIUSTO PER LE PMI_____________________ 12
                                                MACCHINE E LAVORO. È LA FINE DELL’OCCUPAZIONE?___________________________________________ 14

                        focus
                                                PNRR, UN INVESTIMENTO A DEBITO PER DARE UN FUTURO A GIOVANI E AZIENDE____________________ 16
                                                LA RICETTA DEL PNRR: INVESTIRE PER NON INVECCHIARE________________________________________ 18
                                                UFFICIO ACQUISTI: LA CENERENTOLA DIVENTA REGINA__________________________________________ 20
                                                FINANZA IN CATTEDRA. CHI LA CONOSCE FA CRESCERE IL BUSINESS______________________________22
                                                IL VACCINO ANTICRISI SONO LE “TESTE BEN FATTE”_____________________________________________24

                          items
                                                LA REPUTAZIONE È IL “FORTINO” DEL BUSINESS________________________________________________26
                                                INNOVAZIONE DIFFUSA? LA SOLUZIONE SI CHIAMA CINO_________________________________________28
                                                VENDERE OGGI È COME GUIDARE UN’AUTO IBRIDA______________________________________________ 30

             focus norme
                                                IN ARRIVO LA RIVOLUZIONE DELLE BUSTE PAGA DEI LAVORATORI_________________________________32

  crescita sostenibile
                                                IL REBUS DELLA CRESCITA LO RISOLVE IL FATTORE BIOGAS. SVILUPPO E SOSTENIBILITÀ________________34
                                                IMPRESA GREEN CERCASI. LA FINANZA È A CACCIA DELLA RIVOLUZIONE VERDE_______________________36

   le nostre inchieste
                                                INTEGRAZIONE NON È PATERNALISMO. SERVONO REGOLE, FORMAZIONE E ASCOLTO____________________38

consigli per le imprese
                                                PIRATI DI DATI. PMI NEL MIRINO DEGLI ATTACCHI INFORMATICI_______________________________________40
                                                DIPENDENTI SOCIAL MANAGER. O L’EFFETTO LINKEDIN NON DECOLLA_____________________________42

  Magazine di informazione delle piccole e medie imprese.                          Caporedattore - Davide Ielmini
  Viale Milano 5 Varese - Tel. 0332 256111 - www.impreseterritorio.org             Progetto grafico e impaginazione - Simona Caldirola
                                                                                   Stampa Litografia Valli
  INVIATO IN OMAGGIO AD ASSOCIATI E ISTITUZIONI                                    Tiratura, 9.100 copie - Chiuso il 15.02.2022
  Autorizzazione Tribunale di Varese n.456 del 24/1/2002
  Direttore Responsabile - Mauro Colombo                                           Il prezzo di abbonamento al periodico è pari a euro 28 ed è compreso nella quota associativa.
  Presidente - Davide Galli                                                        La quota associativa non è divisibile. La dichiarazione viene effettuata ai fini postali
CHANGE YOUR MIND Tutte le cose del 2022 che cambieranno noi e le nostre imprese - MAGAZINE DI INFORMAZIONE DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE
www.impreseterritorio.org
                                    COVER STORY   Il tema del secolo

The Great
Resignation
e la demografia
che non perdona
«Come dice una frase attribuita
ad Einstein, follia è fare sempre la
stessa cosa aspettandosi risultati
diversi. Il mondo intorno a noi sta
cambiando, e agli imprenditori
serve un adattamento darwiniano»

Gli imprenditori devono fare
attenzione all’employee branding:
non basta mettere l’annuncio
di ricerca lavoro e aspettare
che qualcuno rispondastiamo
importando dagli Usa
CHANGE YOUR MIND Tutte le cose del 2022 che cambieranno noi e le nostre imprese - MAGAZINE DI INFORMAZIONE DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE
COVER STORY

                                          Andrea Aliverti

                                          Meno nascite,
                                          più competitività
                                          Il rischio del futuro
                                          si chiama demografia
                                          «Rischio demografico e “Great Resignation”,       pattano sulle imprese. «Da un lato, fanno
                                          le imprese devono cambiare per adattarsi al       fatica a trovare personale - sottolinea l’e-
                                          mondo che cambia. E investire su una for-         sperto, originario di Gavirate - alcuni settori
               Umberto Frigelli,          mazione nuova». Ad affermarlo è Umberto           più di altri, con la pandemia che ha generato
             psicologo del lavoro:        Frigelli, consulente di direzione, coordinatore   una fuga di persone da settori come la risto-
                                          nazionale del Centro Ricerche Aidp (Asso-         razione, con gli addetti rimasti a casa che
              «Molto dipende da           ciazione Italiana Direzione del Personale) e      si sono cercati opportunità diverse, così
              quanto, sia a livello       docente di Psicologia del Lavoro alla Univer-     quando si è riaperto il mercato del lavoro,
          individuale come impresa        sità Cattolica del Sacro Cuore di Milano, che     sono arrivati segnali di difficoltà a trovare
                                          analizza alcuni fenomeni che stanno rivolu-       personale. Dall’altro lato si sta verificando
           sia a livello di sistema, si
                                          zionando il mondo del lavoro anche per le         anche da noi un fenomeno che parte dall’A-
           sta facendo per costruire      Pmi.                                              merica, quello delle dimissioni spontanee».
             delle professionalità»       «Il calo della popolazione italiana è uno dei     “The Great Resignation”, l’hanno ribattezza-
                                          fenomeni che dovrebbero destare preoc-            to oltreoceano. «C’è chi il lavoro non l’ha più
                                          cupazione – sottolinea Frigelli - è un trend      cercato dopo il Covid per via dei sussidi o
                                          italiano ed europeo, su cui ha posto l’atten-     delle casse integrazioni e c’è chi va in cerca
                                          zione anche l’Unione Europea, a cui però          di opportunità nuove, anche all’estero. Le fa-
                                          non fa riscontro un trend mondiale, perché        sce che si sono “mosse” di più sono quelle
                                          il World Meter conta già 7,9 miliardi di perso-   centrali e giovanili, da noi più che altro 26-35
                                          ne e si prevede di arrivare in un prossimo        anni ma anche 36-45, e che ha toccato lau-
                                          futuro fino a 11 miliardi».                       reati o professionalità specializzate, come
                                                                                            nell’alimentare o nell’alberghiero, anche per
                                          Un rischio per il nostro Paese che merita         via di un mercato del lavoro che si è mosso,
                                          una riflessione, anche perché si intreccia        aprendo opportunità nei settori dell’informa-
                                          con «altri fenomeni concomitanti» che im-         tica e dell’edilizia». Quali motivi? Banalmente

6 | imprese e territorio
CHANGE YOUR MIND Tutte le cose del 2022 che cambieranno noi e le nostre imprese - MAGAZINE DI INFORMAZIONE DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE
COVER STORY          Il tema del secolo

  www.impreseterritorio.org

                                                                                                        Oggi i giovani non cercano solo un
                                                                                                       buon lavoro ma anche l’innovazione.
                                                                                                         E su questo le imprese sono in
                                                                                                        competizione. C’è poi il fenomeno
                                                                                                         delle dimissioni spontanee che
                                                                                                          stiamo importando dagli Usa

«offerte migliori a cui le persone rispondono      innovazione, ma in parte anche per quanto,           struendo quei sistemi che nel medio perio-
- spiega Frigelli - ma spesso perché all’inter-    sia a livello individuale come impresa sia a         do, mesi o anni, creano le occasioni. Bisogna
no della propria azienda ci si trova male, non     livello di sistema, si sta facendo per costru-       fare un minimo di investimento di pensiero
solo per i 100 euro in più al mese in più. Per     ire delle professionalità. Penso all’esempio
                                                                                                        e di azione.
problemi di clima e di gestione, in particola-     dell’Emilia, dove i distretti della meccanica si
re per i giovani». Di fronte a questo trend,       sono attrezzati per mettere in piedi scuole,
diventa sempre più complicato trovare per-         master, academy che partono dalle aziende            Le difficoltà sono innegabili, ma esistono
sonale da inserire in azienda. «C’è un tema        ma si legano al territorio, un po’ colmando il       modi per provare ad arginarle o anche a tro-
di prodotti e servizi più digitalizzati, che ri-   gap rispetto al sistema duale tedesco con            vare soluzioni che possano funzionare bene.
chiedono competenze diverse su cui stare           istituti tecnici che creano professionalità          Però vanno costruite, con apertura mentale
al passo, per cui trovare persone già forma-       nello scambio tra scuola e territorio». Esem-
                                                                                                        e facendo cose un po’ diverse». In partico-
te è difficile, in base a questi movimenti. E      pi, questi, «a cui fare riferimento – l’invito di
                                                                                                        lare nei confronti dei giovani: «Quelli di oggi,
spesso ci si “ruba” le professionalità tra con-    Frigelli - perché al di là del doversi ingegnare,
correnti. Ma c’è anche un tema di visione          per rimediare, questo è possibile solo se an-        tra i 20 e i 24 anni, non sono come erava-
imprenditoriale, e di apertura mentale verso       che il sistema imprenditoriale si appresta a         mo noi baby boomer, cresciuti con il motto
il cambiamento». Perché se «il calo demogra-       fare dei cambiamenti. Come dice una frase            “prima il dovere e poi il piacere” - ammette il
fico non aiuta a selezionare personale, c’è        attribuita ad Einstein, follia è fare sempre la      consulente direzionale - il modello padronale
una spinta di immigrazione che porta anche         stessa cosa aspettandosi risultati diversi. Il
                                                                                                        della fabbrica o dell’officina si scontra con
personale qualificato o desideroso di inse-        mondo intorno a noi sta cambiando, e agli
                                                                                                        le visioni dei giovani, che oggi prendono e
rirsi. E a volte è questione di accettare la       imprenditori serve un adattamento darwi-
diversità come parte del sistema – fa notare       niano che è l’unica cosa che garantisce la           se ne vanno. Il ragazzo che entra in azienda
Umberto Frigelli – in questo senso, le asso-       sopravvivenza e il successo». Percorsi for-          si aspetta un ambiente, un clima, un’atten-
ciazioni possono fare sistema, in Germania         mativi come gli Its, sotto questo punto di           zione e un trattamento differenti: molti im-
ad esempio con i flussi fanno arrivare mi-         vista, sono «una delle poche soluzioni pra-          prenditori hanno un atteggiamento attento,
granti qualificati che parlano l’inglese».         ticabili – sottolinea l’esperto – bisogna co-        ma ce ne sono ancora molti con una visione
                                                   struire le condizioni per avvicinare domanda
                                                                                                        estremamente tradizionale. Il cambiamento
Occorre dunque costruire anche una ri-             e offerta nel momento in cui l’offerta, tra
sposta di sistema. «L’imprenditore tende a         calo demografico, motivazioni delle nuove            deve toccare anche il lavoro. E nelle Pmi, se
preoccuparsi poco del megatrend, perché            generazioni e mercato del lavoro, è cambia-          fai cose di alto valore aggiunto, hai bisogno
ha tempi lunghi - rimarca il consulente di         ta. Altrimenti sarà inevitabile il mismatch».        di maestranze capaci, appartenenti, appas-
Gavirate - vede la necessità dell’immediato,                                                            sionate e motivate. Occorre un atteggia-
il fatto che non riesce a trovare il giovane       E poi c’è il tema del cosiddetto employee            mento razionale, lucido e disincantato, con
da inserire o che vuole imparare. In parte è       branding. Detto in soldoni, gli imprendito-
                                                                                                        un po’ di capacità di autocritica, che non è
dovuto al fatto che ci sono meno giovani di-       ri «devono dedicare tempo e attenzione a
sponibili per via del calo demografico, in par-    queste cose, non basta mettere l’annuncio            sempre la dote dell’imprenditore di succes-
te – e questo vale soprattutto per le impre-       di ricerca lavoro e aspettare che qualcuno           so, per capire cosa sta succedendo in casa
se più tradizionali - perché i giovani cercano     risponda. Bisogna essere più proattivi, co-          propria».

                                                                                                                                       imprese e territorio | 7
CHANGE YOUR MIND Tutte le cose del 2022 che cambieranno noi e le nostre imprese - MAGAZINE DI INFORMAZIONE DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE
COVER STORY

        Antonio Belloni*

        Tenetevi
        il talento:
        oggi cerchiamo
        l’attitudine
        Dalla voce di chi cerca lavoro
        si capisce che non sembrano
        più essere soldi e sicurezza
        i fattori che rendono l’impresa
        un luogo di lavoro attrattivo

        Sentendo le imprese, non
        paiono essere le competenze
        o le qualità professionali
        e tecniche i punti deboli
        per cui i nuovi assunti non
        sono adatti al lavoro, oppure
        non sono in grado
        di conservarlo nel tempo

                                                        www.impreseterritorio.org

8 | imprese e territorio
CHANGE YOUR MIND Tutte le cose del 2022 che cambieranno noi e le nostre imprese - MAGAZINE DI INFORMAZIONE DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE
COVER STORY        occupazione e prospettive

Il posto c’è ma non si trova la persona giu-         ne e nuovo: il lavoro è spesso in provincia,         suna delle due parti sembra esserci ancora
sta, oppure, la persona giusta c’è, ma sta           un’area geografica e professionale che per i         l’attrezzatura mentale adatta ad affrontarlo.
per andarsene. Spesso le imprese si tro-             giovani è molto meno attrattiva delle grandi         Le imprese cercano talenti, tecniche, com-
vano in questa situazione, di fronte a que-          città.                                               petenze. Ma quando la relazione di lavoro
sti due casi, quando si tratta di lavoro. Ma                                                              non funziona è per una questione di propen-
nell’attesa delle riforme che riguardano per         E per quelle artigiane in particolare, se ne         sione all’attività che si svolge. Il racconto
esempio gli Its e che il giro di nuove com-          associa un’ennesima: per i giovani, lavorare         collettivo di quello che i media chiamano mi-
petenze si completi, dando al mercato una            in bottega non è considerato appagante               smatch – mancato incontro tra domanda e
nuova classe professionale, cosa possiamo            sotto il profilo dell’immagine; anche se è an-
                                                                                                          offerta – è infatti narrato usando il termine
fare?                                                cora difficile comprenderne le ragioni.
                                                                                                          talento. Ma le imprese si rendono conto che
                                                     C’è comunque un margine d’azione da par-
                                                                                                          manca loro il personale con l’attitudine, non
Va premesso che il contesto è molto com-             te delle imprese? Quali sono i cambiamenti
                                                                                                          con il talento.
plesso. Per prima cosa, a causa della diffi-         passeggeri, che magari offrono la possibilità
coltà di ottenere un incontro efficace tra           di svoltare o cogliere qualche opportunità,
domanda e offerta: le imprese, comprese              e quali sono invece le tendenze durature             Per questo, a portata di mano c’è il cambio
quelle artigiane, fanno fatica a trovare per-        che impongono una correzione profonda? E             della chiave di ricerca. Bisogna capire me-
sonale giovane con cui sopperire alle gra-           se poi il problema riguardasse la tipologia di       glio cosa serve davvero: il talento o l’attitu-
duali uscite. È così ormai da qualche anno,          persone che cerchiamo, e in particolare le           dine? Ciò che sembra mancare è l’impegno
e ci si aggiunga che il costo del lavoro non         loro caratteristiche individuali e non tecni-        costante, il talento sviluppato nel tempo, la
accenna a scendere; non si vede alcuna so-           che?                                                 resistenza. Manca l’abitudine ad andare a
luzione a breve per risolvere il problema del                                                             letto col pallone sul cuscino – à la Maradona
cuneo fiscale, per esempio.                          L’impressione è infatti che i tasti da schiac-       – a scendere in strada con il pallone sempre
                                                     ciare, dal lato dell’offerta e della domanda,        incollato al piede. L’attitudine è infatti l’im-
C’è poi nell’aria una tendenza più recente,          siano quelli dei fattori intangibili. Spesso l’im-   piego prolungato e costante del talento. È
anche se in Italia è da verificare: la cosiddet-     presa mette sul piatto un posto di lavoro            fatta dalla pratica quotidiana, che si protrae
ta Great Resignation, il fenomeno diffuso            che diventerà sicuro, anche in breve tempo,          senza sentire la fatica. Che non significa
in diversi paesi occidentali – soprattutto gli       e altrettanto spesso offre uno stipendio più         sgobbare, e nemmeno gratis, ma avere la
Usa – di un abbandono ampio e generaliz-             che accettabile, anche in prospettiva. Offre         voglia di fare quel lavoro tutti i giorni. Di ripe-
zato di personale che spesso esce dall’im-           dunque elementi concreti e tangibili.
                                                                                                          terlo come un allenamento quotidiano.
presa pur non avendo ancora alternative
                                                                                                          Purtroppo, questa sorta di reset collettivo
professionali certe. È un’onda non ancora            Eppure, oggi dalla voce di chi cerca lavoro
                                                                                                          che è l’onda delle grandi dimissioni, e che in
arrivata, ma potrebbe benissimo essere ca-           si capisce che non sembrano più essere
                                                                                                          Italia si può anche leggere tra le righe delle
valcata, e non solo dai giovani.                     questi – soldi e sicurezza – i fattori che
                                                     rendono l’impresa un luogo di lavoro attrat-         migliaia di giovani volontariamente inoccu-
La complessità è quindi data da elementi di-         tivo. Dall’altro lato, sentendo le imprese, non      pati, nasconde il sogno – irrealizzabile – di
versi, come la volatilità – entrate ed uscite        sembrano essere le competenze o le quali-            trovare subito il lavoro della propria vita, l’u-
veloci e diffuse in molti settori – la carenza       tà professionali e tecniche i punti deboli per       nico per cui sia abbia davvero talento. Il peri-
di personale in altri, e una terribile staticità     cui i nuovi assunti non sono adatti al lavoro,       colo di questa strada è dimenticarsi, da una
in altri ancora. Per le imprese manifatturiere       oppure non sono in grado di conservarlo nel          parte e dall’altra, che cercando la fidanzata
c’è poi una difficoltà in più, quando si trat-       tempo. C’è un terreno comune, molle e fragi-         ideale si finisce col restare single.
ta di attrarre e trattenere personale giova-         le, su cui si sta giocando la partita, e da nes-                   * Consulente senior di direzione

                                                                                                                                           imprese e territorio | 9
CHANGE YOUR MIND Tutte le cose del 2022 che cambieranno noi e le nostre imprese - MAGAZINE DI INFORMAZIONE DELLE PICCOLE E MEDIE IMPRESE
COVER STORY

                                          Il manager
                                          per
                                          organizzare
                                          L’imprenditore
                                          per pianificare
                                          Nicola Antonello

                                          L’evoluzione delle Pmi passa
                                          dalla managerializzazione
                                          di alcune funzioni e dal
                                          mantenimento delle attività
                                          legate alla visione di lungo
                                          periodo e allo sviluppo
                                          di nuovi business

                                                www.impreseterritorio.org

10 | imprese e territorio
COVER STORY       cambiare per crescere

                                                      Il passo successivo è la
                                                    collaborazione fra aziende:
                                                    «In Italia da dieci anni c’è la
                                                   possibilità di un’aggregazione
                                                   che non sia una joint venture
                                                     pura, eppure si usa poco.
                                                   Chi, invece, ha seguito questa
                                                   strada ha avuto dei vantaggi
                                                      perché in questo modo
                                                     si condividono le risorse»

Quando una Piccola e media impresa cre-         a un management la gestione delle opera-         matrimonio, «serve comunque pazienza.
sce, non solo va a scontrarsi con concor-       zioni, il funzionamento e la strutturazione      Perché in una Pmi l’imprenditore pensa che
renti e mercati globali, ma deve affrontare     dell’organizzazione, mentre l’imprenditore       l’azienda sia una sua creatura. È compren-
anche una battaglia al suo interno. Ovvero      ha mantenuto la visione a lungo periodo e        sibile. E così – dice ancora il professore– Il
quello di ampliarsi ad altre conoscenze e fi-   lo sviluppo di nuovi business».                  dirigente deve, a sua volta, portare pazien-
gure. Di conseguenza l’imprenditore, spes-      L’errore più grande, invece, «è non capire –     za per entrare in meccanismi decisionali
so fondatore oppure erede dell’azienda di       prosegue – che entrambi questi ruoli serva-      diversi e capire che si entra in un mondo
famiglia, è praticamente costretto a dele-      no oppure non riuscire a creare un’alchimia      maggiormente flessibile che, poi, è la forza
gare e a trovare nuove figure che possano       con i manager. D’altronde se un dirigente        di queste realtà. Dalla macchina perfetta
aiutarlo a guidare l’impresa. Facile? No. So-   arriva da una grande industria, dove tutto       di una multinazionale si potrebbe trovare
prattutto da un punto di vista culturale e      è più standardizzato e suddiviso nelle fun-      a gestire delle situazioni maggiormente or-
sentimentale.                                   zioni, non è facile calarsi in una Pmi dove i    ganiche, ma non per questo meno funzio-
                                                compiti possono sovrapporsi e dietro vi è        nanti. Anzi. Inoltre serve che imprenditore e
Sui rapporti e i compiti all’interno dei ver-   una cultura maggiormente familiare».             manager entrino in sintonia e si sentano a
tici aziendali compie un’analisi e dà sug-                                                       vicenda il mentore l’uno dell’altro».
gerimenti Stefano Ronchi, professore di         Il suggerimento, quindi, «è quello di cono-
Gestione e organizzazione aziendale al Poli-    scere bene un manager, prima di assu-            Il passo successivo è la collaborazione fra
tecnico di Milano: «Innanzitutto – afferma il   merlo. D’altronde gli imprenditori hanno la      aziende: «In Italia – conclude Ronchi – da
docente – mi tolgo il cappello di fronte alle   fortuna di relazionarsi, nel corso degli anni,   dieci anni c’è la possibilità di un’aggregazio-
grandi storie e alle visioni che hanno ge-      con diverse figure di questo genere, che         ne fra imprese che non sia una joint ventu-
nerato migliaia di piccole e medie imprese      operano in altre aziende. Si può prendere        re pura, eppure si usa poco. Chi, invece, ha
di successo, dando vita a una peculiarità       anche del tempo per valutare i profili giusti    seguito questa strada, ha avuto dei van-
unica del nostro sistema industriale. Detto     in base a una serie di fattori come la co-       taggi perché in questo modo si condivido-
questo, quando una Pmi si scontra coi mer-      munione di valori, l’intesa, un’idea in linea    no le risorse. A mio avviso il futuro dell’eco-
cati globali, spesso non ha il background e     con la famiglia e l’azienda in cui questa fi-    nomia italiana è questo: non rinunciare alla
le competenze adeguate per affrontarli e        gura verrebbe a operare. Il colloquio sulle      flessibilità delle Pmi, ma allargare la scala
può andare in difficoltà. Chi ha successo,      competenze arriva in un secondo momen-           di competenze per affrontare meglio il com-
invece, è riuscito a capire quando affidare     to». A quel punto, una volta che scatta il       plesso mondo globale».

                                                                                                                               imprese e territorio | 11
COVER STORY

                                                       www.impreseterritorio.org

        Cambiare
        per crescere
        Il tempo del Covid
        è quello giusto
        per le Pmi
        È il momento di affrontare
        le tre criticità tipiche delle
        piccole e medie imprese:
        sotto-dimensionamento,
        sotto-capitalizzazione
        e sotto-managerializzazione

12 | imprese e territorio
COVER STORY         ristrutturazioni

                                                 Puricelli: «Sono una sostenitrice
                                                     del modello studiato con
                                                   Claudio Demattè in Bocconi,
                                                  che teorizzava l’impresa ricca
                                                     e la famiglia povera e non
                                                   viceversa. Il bene prioritario
                                                       deve essere l’azienda»

Una piccola e media impresa può rafforzar-      una ricapitalizzazione può essere legata a         sere sempre solida da un punto di vista
si attraverso una riorganizzazione? E se sì,    nuove opportunità strategiche importanti.          finanziario e patrimoniale, provocatoria-
come? Quali sono i vantaggi e gli svantaggi     Perché il Covid ha tolto molto, ma ha anche        mente anche a scapito della disponibilità
di una scelta in questa direzione? Parola a     aperto degli spazi interessanti e quindi po-       economica della famiglia. E nelle Pmi più
Marina Puricelli, docente senior SDA Bocco-     trebbe essere l’ideale muovere delle risor-        forti vedo che questo modello è fortemen-
ni, la Graduate Business School dell’univer-    se per una crescita interna».                      te presente: un’azienda ricca e imprenditori
sità Bocconi di Milano e direttrice del corso   Vi è poi da considerare lo scenario classi-        che, personalmente, non hanno grandi ri-
di General management Pmi.                      co delle Pmi italiane. I cosiddetti tre “sotto”,   sorse e mezzi».
                                                ovvero sotto-dimensionamento, sotto-ca-
Innanzitutto la docente sottolinea come         pitalizzazione e sotto-managerializzazione.        Mentre sul fronte delle aggregazioni di pro-
questo momento, seppure di incertezza,          Come affrontarli ora? «Prima di tutto – af-        prietà bisogna stare attenti: «Può essere
sia «favorevole per compiere grandi ristrut-    ferma ancora la professoressa della Sda            che oggi – conclude Puricelli - un’impresa
turazioni aziendali, come tagli, ridimensio-    Bocconi – il sotto-dimensionamento per me          possa ipotizzare di comprare un concorren-
namenti, ma anche ricapitalizzazioni o ac-      non è un problema. Piccolo non è necessa-          te che, dal Covid, ha preso una mazzata
quisizioni, fusioni e movimenti di finanza      riamente un limite o in vincolo. Anzi: in tem-     finale. Può essere una buona opzione e un
straordinaria». Il motivo? «Stiamo vivendo      pi di Covid, in certi settori può essere un        vantaggio, stando però molto bene attenti
un periodo di trasformazione, che può dav-      vantaggio. Si pensi al turismo: un piccolo         a due aspetti. Primo: valutare bene cosa
vero dare una spinta o, perlomeno, può          hotel con poche stanze oggi è più invitan-         si compra, non sottovalutando quindi i pro-
essere un’occasione per poter spiegare un       te rispetto al mega villaggio di migliaia di       blemi derivanti da acquisizioni che possono
intervento con operazioni pesanti».             presenza simultanee». La sotto-capitalizza-        nascondere delle sorprese di natura eco-
Già, ma come deve comportarsi ogni singo-       zione invece dipende da quanta «benzina            nomico-finanziaria, organizzativa o relativa
la azienda? Chiaramente dipende sempre          ha bisogno un’azienda per portare avanti           a questioni fiscale non saldate. Ma tutto
dalla situazione in cui si trova e da quello    un progetto strategico che si vuole perse-         sommato, questo aspetto, con un buon
che vuol diventare “da grande”: «Sul tavolo     guire, mentre la sotto-managerializzazione         commercialista si risolve».
– aggiunge Puricelli – ci sono scelte molto     dipende da quanto e come una Pmi vuole             Secondo: «Bisogna valutare con attenzio-
diverse, guidate dalla misurazione dei risul-   crescere e quindi necessiti, o meno, di un         ne la distrazione che determina l’acquisi-
tati correnti, ma anche dalla visione e dalla   adeguamento organizzativo per operare,             zione di un’altra azienda. Un imprenditore
strategia che l’imprenditore vede nel futu-     magari, nella crescita sui mercati esteri op-      già impegnato nella sua impresa deve es-
ro. Tutte le strade, dal ridimensionamento      pure ampliando i prodotti e i servizi offerti».    sere bravo a delegare altrimenti il rischio è
ai nuovi investimenti per la crescita, fino                                                        di distrarsi, togliere tempo ed energia che
alle acquisizioni, hanno in comune la neces-    Venendo alla patrimonializzazione delle im-        potrebbero andare a deperimento dell’a-
sità di sapere bene dove l’azienda vuole        prese, «sono una sostenitrice del modello          zienda originaria. Non bisogna quindi sotto-
andare, monitorando i risultati economici».     studiato con Claudio Demattè in Bocconi,           valutare i potenziali rischi di un’aggregazio-
Per esempio: «Una ristrutturazione può es-      che teorizzava l’impresa ricca e la famiglia       ne, perché è facile da incentivare, ma nella
sere la conseguenza di risultati inadeguati     povera e non viceversa. Il bene prioritario,       realtà non è così semplice da applicare».
e quindi portare a ridimensionarsi, mentre      quindi, deve essere l’azienda, che deve es-        Nicola Antonello

                                                                                                                                 imprese e territorio | 13
COVER STORY

      MACCHINE                                                       www.impreseterritorio.org

      E LAVORO
      E’ la fine
      dell’occupazione?
      Andrea Camurani

                                                                         «La novità oggi è che le
      Droni che portano le lettere, robot (leggi                     tecnologie digitali richiedono
      «boot») che le scrivono, programmi che le                       lavoratori più qualificati, sia
      leggono mentre si indossa la cuffia degli
      airpods. E ancora: intelligenza artificiale in
                                                                        in termini di competenze
      grado di compiere operazioni complesse e                            tecniche sia in termini
      di natura intellettuale, al netto di ogni con-                     di competenze sociali e
      siderazione sull’automazione che oramai
      da decenni è prepotentemente entrata                             relazionali. La domanda è:
      nell’industria pesante, quella del «fare».                       cosa faremo fare ai milioni
      L’accelerazione imposta dalla tecnologia
      continua a far parlare di sé, anche se ora
                                                                       di adulti che in Italia hanno
      con le impennate degli ultimi anni che l’u-                         un’istruzione bassa?»
      manità suo malgrado ha dovuto gestire
      ci si interroga su che fine farà il lavoro, o
      meglio come cambierà l’orizzonte occupa-
      zionale a fronte di innovazione sempre più
      persistente. Tema complicato, ma di stra-
      ordinaria attualità. Per questo ne abbiamo
      parlato con Sandro Trento, professore
      ordinario del dipartimento di Economia e
      Management che assieme alle colleghe
      Mariasole Bannò ed Emilia Filippi dell’uni-
      versità di Trento hanno da poco pubblica-
      to sull’ultimo numero della rivista “Stato
      e Mercato“ del Mulino la ricerca “Rischi di
      automazione delle occupazioni: una stima
      per l’Italia”.

      Professore, su quali dati si basa lo stu-
      dio, e cosa emerge?
      Nel 2017 è stata pubblicata una ricerca                        www.impreseterritorio.org
      di due studiosi americani, Frey e Osborne,

14 | imprese e territorio
COVER STORY          ritorno al futuro

che ha riaperto il dibattito sui rischi di di-     oggi è proprio quello della qualificazione dei      di tipo estetico, o di altra natura sensoriale
soccupazione legati alle nuove tecnologie.         lavoratori. Vi è un crescente rischio di pola-      (gusto, olfatto, etc), queste attività richiedo-
Secondo Frey e Osborne negli Stati Uniti il        rizzazione: da un lato una fetta di lavoratori      no non solo abilità e destrezza ma capacità
47% dei lavoratori rientra nella categoria ad      ad alta qualificazione che beneficia di que-        di natura sensoriale o estetica, si pensi al
alto rischio di sostituzione. A questa ricer-      ste nuove tecnologie e dall’altro una fetta         parrucchiere o al cuoco. Allo stato attuale
ca hanno fatto seguito studi su altri paesi.       elevata di lavoratori che non sono preparati        questo tipo di “manipolazione” è svolta me-
Noi abbiamo deciso di provare a stimare, per       per lavorare con le nuove “macchine”, nel           glio dagli esseri umani. Poi vi sono quelle
l’Italia, i rischi di automazione per le diver-    nuovo mondo digitale. Sono proprio queste           attività che richiedono intelligenza creativa,
se occupazioni, utilizzando dati dell’Istituto     le persone che rischiano di essere margina-         quindi capacità di soluzione di problemi, si
Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pub-       lizzate. La diseguaglianza di cui tanto si par-     pensi alle attività di consulenza, o al lavo-
bliche (Inapp) e dell’Istat. Si tratta di dati     la deriva in buona parte da questi processi         ro di un avvocato o di un giudice. Infine vi
che forniscono informazioni sulle 800 unità        legati alla tecnologia.                             sono mansioni che richiedono intelligenza
professionali individuate in Italia, descriven-                                                        sociale, vale a dire tutte quelle attività che
dole con oltre 300 variabili. Nello specifico,     Esistono paralleli col passato quando si            coinvolgono relazioni tra le persone, si pen-
abbiamo usato dati sulle competenze, sulle         ebbe timore dell’arrivo delle innovazioni,          si alle attività didattiche o a quelle di cura
conoscenze e abilità richieste, sulle attivi-      oppure viviamo in una dinamica nuova,               della persona ma anche allo psicoterapeuta
tà e sulle mansioni svolte per ogni tipo di        sulla soglia di un cambiamento epocale?             e così via. Diciamo che tutte le attività più
occupazione in Italia. Usando due diversi          Ci sono state varie fasi di cambiamento             standardizzate e di routine sono sostituibili
approcci abbiamo stimato che il numero di          tecnologico negli ultimi duecentocinquan-           con macchine ma il progresso dell’intelligen-
lavoratori ad alto rischio di sostituzione da      ta anni. Si pensi alla fase di fine Ottocento       za artificiale mette a rischio anche attività
parte delle “macchine” (robots. intelligenza       inizio Novecento nella quale si diffusero in-       più complesse e a maggiore qualificazione.
artificiale, computer etc) è compreso tra un       novazioni radicali come l’automobile e l’elet-      L’unico modo per ridurre il pericolo di disoc-
minimo di circa 4 milioni a un massimo di          tricità. Improvvisamente i cavalli che erano        cupazione tecnologica di massa è quello di
poco più di 7 milioni.                             stati usati per millenni come mezzo di tra-         costruire un sistema di formazione e riquali-
                                                   sporto e come strumento di aiuto dell’uomo          ficazione delle persone che duri tutta la vita.
Dobbiamo temere le macchine quindi?                nel lavoro vennero sostituiti dalle macchine
In realtà questi valori riguardano il rischio      (automobili, tram, treni, trattori etc.). Milioni   Dunque sul fronte dell’offerta di lavoro,
teorico potenziale, vale a dire: date le tecno-    di cavalli divennero “disoccupati” e con essi       vale lo strumento della formazione conti-
logie esistenti, dato che queste tecnologie        centinaia di migliaia di persone che lavorava-      nua oppure occorre un cambio di passo?
oggi sono in grado di sostituire il lavoro uma-    no con i cavalli persero il lavoro (si pensi ai     Certo, lo ribadisco. Si pensi che nel 2020,
no in una serie di mansioni, e date le com-        conducenti di carrozze, ai maniscalchi, agli        la quota di persone in età tra 25 e 64 anni
petenze e le attività svolte dai lavoratori ita-   allevatori etc). Quindi non è la prima volta        in possesso almeno di un diploma di scuola
liani nelle diverse professioni vi è un rischio    che si assiste a un fenomeno di questo              secondaria superiore è pari al 62,9%, valo-
“potenziale” di sostituzione che è alto per        tipo. La novità, come dicevo prima, è che           re inferiore a quello medio europeo (79,0%
7-4 milioni di lavoratori. Ma questo non vuol      le tecnologie digitali richiedono lavoratori        nell’Ue27) e a quello di alcuni tra i più gran-
dire che 7-4 milioni di lavoratori perderanno      più qualificati, sia in termini di competenze       di paesi dell’Unione. Anche la quota dei
necessariamente il lavoro nei prossimi anni.       tecniche sia in termini di competenze sociali       25-64enni con un titolo di studio terziario
Vi sono tutta una serie di fattori che pos-        e relazionali. Questo è un po’ un fenomeno          (laurea e simili) in Italia è molto bassa, es-
sono ritardare o impedire l’introduzione di        nuovo. La domanda è: cosa faremo fare ai            sendo pari al 20,1% contro il 32,8% nella
queste nuove tecnologie nei luoghi di lavoro.      milioni di adulti che in Italia hanno un’istru-     media Ue27. Ma vi è una quota di lavoratori
Non bisogna fare allarmismo.                       zione bassa?                                        italiani che non ha completato gli studi se-
                                                                                                       condari superiori. Per evitare che le nuove
Il mondo del lavoro italiano a quali cambia-       Un focus dietro la lente delle imprese:             tecnologie creino una “classe” di segregati
menti tecnologici è preparato? E a quali           quali saranno i mestieri destinati a scom-          serve un grande piano di riqualificazione e
invece non è pronto?                               parire sui quali non investire? E quali             di formazione. Bisogna spiegare ai giovani
L’Italia è un paese molto eterogeneo. Vi           quelli sui quali vale la pena fare grossi in-       che una laurea triennale è il livello minimo
sono pezzi del nostro sistema produttivo           vestimenti?                                         di istruzione necessario per trovare un la-
che sono alla frontiera tecnologica e altri        Un modo per capire quali professioni sono           voro decente nei prossimi decenni. Non ba-
che sono molto indietro. Queste nuove tec-         a maggior rischio di automazione è quello di        sta più il solo diploma di scuola secondaria.
nologie hanno la peculiarità di richiedere la-     valutare quanto ciascuna professione pre-           Ma va anche detto che ci sono professioni
voro umano molto qualificato. In passato in-       veda funzioni al momento meno facilmente            che hanno buone prospettive di sviluppo nel
vece ci sono state ondate tecnologiche che         rimpiazzabili con le “macchine”. Si tratta es-      campo dei servizi alla persona: si pensi al
favorivano l’impiego di manodopera a bassa         senzialmente di mansioni e di attività che          settore sanitario, ma anche ai parrucchieri
istruzione e a bassa qualificazione, si pensi      prevedono la manipolazione di oggetti ma            o alle professioni legate all’istruzione o all’in-
alla famosa fabbrica fordista. Il vero nodo        tenendo conto di considerazioni ad esempio          trattenimento.

                                                                                                                                       imprese e territorio | 15
focus

                                Marilena Lualdi

                                Pnrr, un investimento
                                a debito per dare un futuro
                                a giovani e aziende
                                «Dovremo diventare
                                nuovamente venditori di
                                impianti in Paesi
                                in via di sviluppo,
                                non acquirenti di quelli
                                prodotti all’estero»

    www.impreseterritorio.org

16 | imprese e territorio
focus       il piano/1

                                                    Le fondamenta su cui opera il Piano
                                                   nazionale di ripresa e resilienza sono
                                               il pubblico, il privato, le figure professionali,
                                               la transizione ecologica e la digitalizzazione

Si fa presto ad affermare che la pandemia            le infrastrutture significa anche cercare di       ste a rischiare qualcosa e possono essere
ha impresso una svolta digitale nel nostro           spostare sull’immateriale ciò che viaggia sul      così aiutate da un intervento pubblico che
Paese, dalle aziende al sistema pubblico. C’è        materiale».                                        rende meno gravoso questo passaggio». Ciò
molto lavoro da fare ancora, ma esiste an-           Un esempio di come ciò sia prioritario è la        comporta un’altra conseguenza, sul fronte
che una grande occasione: quella del Pnrr.           pur pressante questione delle vaccinazio-
                                                                                                        del debito: «Più facile riaverlo indietro con
Perché metterà a sistema quelle che sono             ni: «Non esiste un database nazionale per
                                                                                                        utile, Pil ed efficienza cresciuti. È questo il
le peculiarità e le chance di ogni attore, se        ognuno di noi. Oppure, per prendere un altro
si agirà per il verso giusto.                        tema, non c’è per il reddito di cittadinanza».     punto con il Pnrr: venire incontro alle impre-
                                                                                                        se nell’investire in un processo di transizio-
Ce lo spiega il professor Fabrizio Pirri del Poli-   Secondo – ma contestuale – round, il priva-        ne digitale sovvenzionando una parte del
tecnico di Torino, che è referente del rettore       to. «Nessuno ha mai aiutato a digitalizzare        costo perché non vada sulle loro spalle».
per il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza       - osserva il professor Pirri – Capisco il pro-
e i relativi rapporti con i Ministeri: non è una     blema della sicurezza, ma tutto può essere         Anche le università, con 11 miliardi a loro de-
sigla o un nome lontano o astratto, bensì            mantenuto sicuro in un contesto connesso.          stinati, avranno un loro ruolo, nella forma-
qualcosa che può, deve toccare profonda-             Evitando il passaggio di carta e tempo… il
                                                                                                        zione del personale: «Potranno incidere sul
mente le vite di tutti.                              tempo è denaro. Oggi la rete dati in Italia è
                                                                                                        tessuto economico-culturale del Paese. In
«Ritengo – osserva il professor Pirri – che il       penosa, nel Nord un pochino più performan-
Pnrr sia stato impostato in modo ottimale            te. Bisogna sostenere le aziende nel fare          un Paese come il nostro, dove l’ossatura è
come tematica. Effettivamente, l’Europa at-          queste transizioni».                               costituita dalle medio-piccole aziende, po-
traverso i suoi singoli Stati, deve investire        Già, ma come? Prima di tutto, la via sarà          tremmo diventare centri di ricerca per loro.
facendo debito per permettere alle giovani           «dotarsi di capacità informatiche e Ict,           Certo, bisogna spingere nelle università tec-
generazioni di avere una base su cui costru-         software e hardware: le imprese dovranno           niche, oggi siamo ancora molto sbilanciati
ire qualcosa. Dunque si agisce su sosteni-           essere aiutate negli investimenti».                verso le materie umanistiche in una società
bilità, digitalizzazione e biomedicale in un
                                                                                                        che ha fatto della tecnologia la sua ragio-
continente che sta invecchiando».                    Ma ecco anche le figure professionali: «Fon-
                                                                                                        ne di esistere… Va bene la libera scelta, ma
La sostenibilità vede la fetta più grande di         damentale assumere laureati che si occupa-
investimento ma il digitale è estremamente           no di più di queste tematiche. Specializzarsi.     bisogna intercettare i giovani e spingerli a
trasversale in questa partita, connesso agli         Quindi le aziende si aiutano sia fornendo          iscriversi di più alle facoltà scientifiche, ne
altri filoni.                                        competenze sia indirizzando anche nell’as-         hanno bisogno le aziende».
                                                     sunzione». Così si potrà consentire di met-        Il professor Pirri ne è convinto: «Le universi-
Ecco allora dei punti fermi. Il primo, il pubbli-    tere in piedi reti aziendali, con degli standard   tà possono aiutare le aziende nella riconver-
co, i cui limiti pesano su tutti noi, aziende        in modo che i sottosistemi a livello nazionale     sione. Anche in quella del personale».
in primis. «Abbiamo una infrastruttura vec-          ed europeo possano dialogare tra di loro.
chia – sottolinea il professor Pirri – e questo      Il professor Pirri fa un esempio: «Il Piemonte
                                                                                                        Ultimo, ma non ultimo: «La digitalizzazione
significa strade, autostrade ma anche rete           è un modello di regione ancora basato sul
                                                                                                        dovrebbe essere accompagnata da prodotti
telefonica e rete dati. Con gli anni Novanta         manufacturing. Mi sono immaginato che il
la tendenza alla privatizzazione ha significa-       legislatore, quando ha deciso sui Paesi eu-        che siamo noi stessi a produrre… dovremo
to per lo Stato l’immobilismo degli investi-         ropei, abbia pensato a un accompagnamen-           diventare nuovamente venditori di impianti
menti. A noi oggi manca una capillare rete           to alle aziende per affrontare la transizione.     in Paesi in via di sviluppo, non acquirenti di
dati, performante. Ecco perché potenziare            Vuol dire supportare quelle che sono dispo-        quelli prodotti all’estero».

                                                                                                                                      imprese e territorio | 17
focus

      www.impreseterritorio.org

                                  Matteo Fontana

                                  LA RICETTA
                                  DEL     PNRR:
                                  investire per non
                                  invecchiare
                                  Se gli investimenti tecnici non
                                  ripartissero, l’apparato delle imprese
                                  industriali medie e grandi in Italia
                                  rischierebbe di chiudere i battenti
                                  per vecchiaia, paradossalmente in
                                  condizioni di efficienza e ottima salute
                                  economica, finanziaria, patrimoniale
                                  e lavorativa

18 | imprese e territorio
focus       il piano/2

                                                     «Il Pnrr può essere la miglior
                                                    risposta al bisogno di certezza
                                                    delle imprese per un recupero
                                                  delle precondizioni infrastrutturali,
                                                  materiali e immateriali necessarie
                                                    affinché ritrovino convenienza
                                                       a investire nelle fabbriche
                                                           del nostro Paese»

Fare investimenti e sfruttare l’opportunità       anche quanto le aziende del nostro Paese            tica per la competitività e una per la Quarta
unica rappresentata dal Pnrr, anche se i          dovrebbero investire per tornare alla situa-        rivoluzione industriale, mentre ancora si rim-
suoi effetti si vedranno nel medio e lungo        zione, comunque non eccelsa, in cui si tro-         piangono da più parti le politiche industriali
periodo; questa deve essere la parola d’or-       vavano nel 2011: 13 miliardi di euro.               di intervento statale del passato».
dine per le imprese. Fare investimenti giu-       Ma nella ricerca dell’Osservatorio emergono         Quali saranno le ricadute del Pnrr in questo
sti, al momento giusto, è la strada che le        anche elementi positivi e incoraggianti come        quadro?
aziende devono seguire per continuare ad          la liquidità a disposizione delle imprese: quel-    «Il Pnrr può essere la miglior risposta al bi-
essere competitive e per affrontare la sfida      la primaria è salita dallo 0,63 del 1993 allo       sogno di certezza delle imprese per un re-
dei nuovi mercati, per scongiurare il rischio     0,91 del 2020. L’analisi confuta anche un           cupero della competitività della nazione, per
di “invecchiamento”, soprattutto dei macchi-      altro luogo comune, ovvero che le aziende           un recupero cioè delle precondizioni infra-
nari, che può portare a conseguenze molto         italiane siano sottocapitalizzate, cioè che il      strutturali, materiali e immateriali, necessa-
negative non solo per l’azienda stessa, ma        capitale di rischio sia insufficiente rispetto      rie affinché le imprese ritrovino convenienza
anche per tutto il sistema economico.             al totale dell’attivo investito. «L’autonomia       a investire nelle fabbriche del nostro Paese
Quanto le imprese italiane soffrano la man-       finanziaria è salita da 0,26 del 1993 a ben
                                                                                                      – rileva il docente della Sapienza nella sua
canza di investimenti, lo dimostrano con          0,41 nel 2020 – ricorda il professor Gallo – e
                                                                                                      ricerca - Sarebbe un grave errore travisare
chiarezza i risultati emersi da un’indagine       anche l’efficienza della gestione del magaz-
                                                                                                      questo Pnrr come fosse un veicolo sbriga-
condotta dall’Osservatorio delle Imprese          zino è migliorata».
                                                                                                      tivo e diretto per portare risorse finanziarie
dell’Università La Sapienza di Roma, coordi-
                                                                                                      agevolate nelle tasche del sistema produt-
nata dal professor Riccardo Gallo, docente        Se questo è il quadro degli ultimi vent’anni,
                                                                                                      tivo».
di Economia Applicata, intitolata “Industria,     cosa possiamo dire degli investimenti nel
che investimenti occorrono”.                      2022? Intesa Sanpaolo e Prometeia hanno
                                                                                                      La vera misura dell’efficacia si vedrà insom-
                                                  indicato per il 2021 una crescita di oltre il
La frenata sugli investimenti non è un fe-        10% degli investimenti industriali, soprattut-      ma nel lungo periodo.
nomeno recente per le imprese italiane, ma        to nel comparto delle costruzioni, ma per le        «Non prima della seconda metà di questo
risale ad almeno 20 anni fa; è dai primi anni     piccole e medie imprese gli ultimi mesi del         decennio – prevede il professor Gallo - le ri-
90 che le fabbriche del nostro Paese accu-        2021 sono all’insegna di una contrazione de-        forme strutturali si spera siano varate dal
sano segni di invecchiamento. In queste re-       gli investimenti.                                   legislatore entro la fine del 2022, incluso il
altà, come si legge nell’indagine, nel 2020 gli   «Se gli investimenti tecnici non ripartissero,      compimento delle leggi-delega al Governo.
investimenti materiali sono diminuiti dell’8%     l’apparato delle imprese industriali medie e        Gli investimenti per la gran parte potranno
rispetto al 2019 e sono poi ri-aumentati nella    grandi in Italia rischierebbe di chiudere i bat-    essere annunciati nel biennio 2022/2023
stessa misura nel 2021.                           tenti per vecchiaia, paradossalmente riorga-        ed essere ultimati entro il 2025. Un ritorno a
C’è anche un problema di invecchiamento           nizzato, in condizioni di efficienza e ottima       investimenti massicci da parte del sistema
dei macchinari che in Italia è raddoppiata,       salute economica, finanziaria, patrimoniale,        produttivo italiano può essere atteso dopo
dai 10 anni di media del 1993 ai 19 del 2020.     lavorativa - sottolinea il professor Gallo - Si è   il 2026, indicato come termine del Pnrr, ed
L’Osservatorio della Sapienza ha calcolato        rilevato che in Italia sono mancate una poli-       entro il 2029, dopo tre anni».

                                                                                                                                    imprese e territorio | 19
focus

          Gli acquisti sono un
          presidio strategico,       Ufficio acquisti:
         perché da lì passa un
      fiume di dati che possono
                                     la Cenerentola
        influenzare le decisioni
             più importanti
                                     diventa regina
          Una buona gestione         Qual è il segreto di chi non ha
     degli approvvigionamenti        avuto rallentamenti, ha limitato
           può creare valore         i danni, non ha chiuso per ritardi
      in cinque aree connesse        logistici o carenze di materiali?
       alla fornitura, aree che      L’abilità nel costruire e tenere
     creano altrettanti preziosi     un rapporto speciale e duraturo
         vantaggi competitivi:       con i propri fornitori
      l’innovazione, la qualità,
     la sostenibilità, la velocità
       e la riduzione dei rischi

                                                                          www.impreseterritorio.org

20 | imprese e territorio
focus       dentro l’impresa

Più di un sondaggio ci sta dicendo che tra           Spesso è visto come un posto tranquillo             mento delle materie prime può spingere l’im-
i cinque grandi ostacoli per la crescita eco-       per gente tranquilla, che ogni tanto viene           presa, ucciderla, o perfino farla cambiare.
nomica del 2022 c’è il disordine in atto nelle      trasformato in un fortino inespugnabile,             Lo spiegheranno Christian Schuh, Wolfgang
filiere produttive. Pensiamo poi a questi due       fatto di percentuali retrocesse sottobanco,          Schnellbächer, Alenka Triplat e Daniel Wei-
anni difficili: quali sono le imprese cresciu-      anche in forma di privilegi e regalie. Quasi         segli, gli autori di un libro in uscita tra qual-
te di più? Qual è il segreto di chi non ha          sempre viene convocato d’urgenza, o solo a           che mese per la Harvard Business Review
avuto rallentamenti, ha limitato i danni, non       inizio d’anno, con lo strillo di Pagateli poco!      Press.
ha chiuso per ritardi logistici o carenze di        Pagateli tardi!                                      Si chiama Profitto dalla fonte: trasformare
materiali?                                          A chi piace raccontarsi sempre in trincea,           il business mettendo al centro i fornitori e
L’ingrediente basilare, seppur grezzo, di tut-      invece? Al commerciale – siamo noi che               promette di essere utile alle imprese in ten-
te queste ricette, è l’abilità nel costruire e      portiamo lavoro! Anzi no, alla produzione –          sione a causa delle filiere di approvvigiona-
tenere un rapporto speciale e duraturo con          solo qui si lavora! Ed entrambi hanno giu-           mento in cui sono inserite. Una buona ge-
i propri fornitori. E ne ragioniamo spesso,         sti meriti. Gli acquisti sono però un presidio       stione degli approvvigionamenti può infatti
soprattutto quando vorremmo una trasfor-            strategico, perché da lì passa un fiume di           creare valore anche in cinque aree connes-
mazione netta dei sub-fornitori in super-for-       dati che possono influenzare le decisioni più        se alla fornitura, aree che creano altrettanti
nitori. Da questa relazione particolare sono        importanti. Ma le turbolenze di questi tem-          preziosi vantaggi competitivi: l’innovazione,
infatti arrivate e arriveranno, ora più di pri-     pi gli chiedono un urgente cambio di passo           la qualità, la sostenibilità, la velocità e la ri-
ma, la solidità, la resistenza alle turbolenze,     e di posizione: il Covid19 sta convocando al         duzione dei rischi. L’origine teutonica degli
la crescita ed anche la capacità di trasfor-        fronte chi gestisce i fornitori.                     autori del libro forse non è un caso. La Ger-
marsi delle imprese.                                                                                     mania, negli ultimi vent’anni, è stata il paese
Quando però pensiamo ai fornitori, sembra-          Chi se ne fa carico, infatti, non deve più           meglio in grado di costruire intorno a sé una
no sempre mancarci le parole e non citiamo          compiere solo un’abituale attività negozia-          specialissima rete di fornitura.
mai il centro di responsabilità deputato a ge-      le, ma ha anche la grande responsabilità di          L’ha fatto nel settore dell’automotive, per
stirli. Ma se quest’anno dobbiamo cambiare          un’attività conoscitiva, perché da lì si cap-        esempio, guardando a Ovest e saldandosi
punto di vista e guardare la nostra impresa         tano i segnali oggi decisivi per l’impresa. Il       al nostro paese per costruire un rapporto
dalla fonte, da dove il lavoro comincia, dob-       prezzo dei cargo si muove? Le navi sono              strettissimo con fornitori di pezzi di ricambio
biamo ragionare con chi ogni giorno parla           ferme? Meglio usare i treni? Il costo dell’al-       e componentistica di qualità molto elevata.
con i fornitori, e con loro tratta. Perché è        luminio sta scendendo mentre sale quello             Ed in parallelo ha costruito a Est (ad esem-
questo, in un immaginario collettivo non lon-       dell’energia elettrica? Da quella posizione          pio con la Polonia) una relazione altrettanto
tano dalla realtà, il ruolo primario dell’ufficio   si colgono le informazioni sul rallentamento         speciale di forniture a prezzi più convenien-
acquisti: trattare, ovvero negoziare per limi-      delle imprese fornitrici, i ritardi della logisti-   ti dei nostri, per componenti meno nodali.
tare i costi. Così finisce per esser conside-       ca, la crescita esorbitante di alcuni prezzi.        Un’azione non solo sul piano geopolitico, ma
rato un ufficio triste, senza gloria né ruoli       E da questi segnali oggi dipendono le atti-          soprattutto rasoterra, fatta di solide rela-
particolari; immobile mentre gli altri corrono,     vità produttive e commerciali. Le redini sui         zioni tra le piccole, medie e grandi imprese
e impegnato solo a spuntare il prezzo miglio-       fornitori possono infatti modificare il ritmo        dell’indotto. Rimane un esempio per chi vuo-
re, qualche volta con la conseguente colpa          dell’impresa: rallentarlo, fermarlo, oppure          le imparare a fare del governo dei fornitori
di riempire il magazzino di scorte eccessive.       accelerarlo. E il sistema di approvvigiona-          un’arma potentissima. Antonio Belloni

                                                                                                                                         imprese e territorio | 21
Puoi anche leggere