Comunità viva - Parrocchia san remigio - Vimodrone
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Indice mese di Gennaio Pagina 3 Editoriale di don Franco “OGGI PER ME È NATALE!” Pagina 4 Calendario mese di Gennaio Pagina 5 Consiglio Pastorale Parrocchiale Pagina 6 Padre Nostro Pagina 8 GMG 2019 a Panama Pagina 9 «Torniamo a pensare» Pagina 10 Martiri d’Algeria Pagina 11 Immigrati e accoglienza Pagina 12 Catechesi per gli adulti Pagina 13 Buoni propositi per il nuovo anno Pagina 14 L’itinerario in preparazione al Matrimonio Pagina 15 Il sacramento della Cresima Pagina 18 L’esperienza della Prima Riconciliazione Pagina 19 Giornata del migrante Pagina 20 I libri della nostra biblioteca Pagina 21 Anagrafe Pagina 22 Poesia Pagina 23 Racconto
La parola del Parroco “OGGI PER ME È NATALE!” Così si è espressa una anziana signora qualche giorno fa quando le ho portato la comunione. Questa affermazione mi ha fatto molto riflettere: cos’è Nata- le oggi? cosa ci aspettiamo? come lo viviamo? L’esteriorità (luci, mercatini, presepe …) aiuta certamente, ma questa signora e la sua gioia nel poter fare la comunione, mi hanno aiutato a non dimenticare la centralità di Gesù nella nostra vita. Il fatto che per lei Natale sia stato il giorno della comu- nione eucaristica è indicativo: Natale è la festa della presenza di Dio in mezzo a noi. Essere contenti di fare la comunione e considerare quel momento particolarmente significativo vuol dire aver capito il Natale di Gesù, aver capito che Dio si è fatto uomo, si è fatto cibo, per entrare nella nostra vita. Ci possono aiutare a cogliere questo profondo mistero le pa- role di MONS. OSCAR ROMERO, vescovo di San Salvador, ucciso nel 1980 e proclamato santo lo scorso 14 ottobre insieme a Paolo VI: “Il Natale è la presenza di Dio nella storia. Anche quando pensiamo che taccia, Lui è Dio, vede e salva la nostra storia! La liturgia ci annuncia l’esultanza della speranza cristiana nel profe- ta Isaia: “Gioite, rovine di Gerusalemme, perché il Signore ha consolato il suo popolo”. Ma tanti mi dicono: “Com’è triste oggi il Natale”. C’è angoscia, incertezza, tanti soffrono, in tante case mancano i propri cari. Tuttavia un cristiano sa che c’è gioia nel profondo, una gioia austera di speranza e di fede. Perché grazie a Dio non c’è solo un Natale di doni commerciali e di apparenze, che non lascia traccia. Gioia profonda per noi è meditare sempre nel nostro cuore, come Maria. Con grande speranza anche nella tristezza, nel terrore: Tu sei venuto. Signore, la nostra fede confida in Te, sappiamo che vieni a salvarci, e quanto più nera è la notte e più chiusi gli orizzonti, tanto più Tu sarai Redentore”. Ecco: Natale diventa la festa della speranza; Natale ravviva la consapevolezza che nel cammino verso la Gerusalemme celeste non siamo soli. Dio si è fatto compagno di viaggio e in Gesù si è fatto cibo per sostenerci lungo i sentieri tortuosi della vita. Valorizziamo i tanti segni esteriori che il Natale ci offre. In particolare diamo importanza al presepe: in que- sti giorni diventi il cuore delle nostre case, il luogo dove ritrovarsi per una preghiera, il segno che dice che le nostre famiglie vogliono fare spazio a Gesù, l’Emmanuele, il “Dio con noi”. Ma innanzitutto chiediamoci: cos’è per me il Natale? come intendo viverlo? Non dimentichiamolo: anche per me sarà Natale se acco- glierò Gesù nella mia vita, se saprò valorizzare l’Eucarestia, la presenza vera, continua di Gesù in mezzo a noi, se saprò riconoscere Gesù in ogni fratello che mi vive accanto … Non ci resta allora che augurare a tutti “BUON NATALE!”. Lo faccio citando ancora sant’Oscar Romero: “In Gesù, l’Emmanuele, Dio cammina con noi. Non siamo mai più soli, in nessuna infermità, in nessun calvario che, al pari di Gesù, dobbiamo sperimentare. Per noi è nato il Signore. È il redentore della mia vita, il confidente della mia angoscia. Il Signore sta per nascere, è tanto vicino che non c’è tempo da perdere e dobbiamo rispondere all’unico giudice delle nostre vite, che non ci chiederà conto se non del nostro amore”. 3
Calendario CALENDARIO MESE DI GENNAIO 2019 MARTEDÌ 1“L SOLENNITÀ NELL’OTTAVA DEL NATALE S. Messe secondo l’orario festivo. ore 18.00: S. Messa solenne per la pace e canto del Veni Creator Spirito GIOVEDÌ 3 ore 20.45. S. Messa e adorazione Eucaristica VENERDÌ 7 I° VENERDÌ DEL MESE DOMENICA 6 SOLENNITÀ DELL’EPIFANIA ” dalle 16.00 alle 17.45: adorazione Eucaristica ore 16.00: preghiera missionaria e bacio del Gesù Bambino GIOVEDÌ 10 ore 20.45: S. Messa e Lectio della parola della domenica DOMENICA 13 SOLENNITÀ DEL BATTESIMO DI GESÙ ore 10.30 e 16.00: celebrazione dei Battesimi MERC 16 ore 21.00: Consiglio Pastorale Parrocchiale GIOVEDÌ 17 ore 20.45: S. Messa. A seguire: catechesi sull’Eucarestia DA VEN 18 Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani DOMENICA 20 ore 15.30: incontro Azione Cattolica adulti DA MART 22 a Panama: Giornata Mondiale della Gioventù GIOVEDÌ 24 ore 20.45. S. Messa e Lectio della parola della domenica SABATO 26 ore 21.00: celebrazione della festa della famiglia a livello decanale DOMENICA 27 SOLENNITÀ DELLA S. FAMIGLIA DI NAZARETH ore 10.30: S. Messa a seguire, in Oratorio: pranzo comunitario e tombolata GIOVEDÌ 31 ore 20.45. S. Messa e adorazione Eucaristica LA COPERTINA Continuando il nostro cammino, arriviamo alla terza vetrata entrando a sinistra. Siamo sopra l’altare della Santa Croce – così importante nella nostra comunità – e, ovviamente, la vetrata non può che rappresentare una scena del Calvario, scena che ci fa pensare subito a quanto leggiamo nel Vangelo di Matteo: “A mezzogiorno si fece buio su tutta la terra, fino alle tre del pomeriggio. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: “Elì, Elì, lemà sabactàni?”, che significa: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” (Mt 27,45-46) e nel Vangelo di Giovanni: “Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco tuo figlio!”. Poi disse al discepolo: “Ecco tua madre!”.” (Gv 19,25-27) La scena è molto buia con grandi nuvoloni e lampi; il sole oscurato. Solo Gesù è luminoso e domina la scena. Ai suoi piedi Giovanni in atteggiamento riflessivo e col volto che sembra già raggiunto dal mistero della gloria di Gesù; a destra della vetrata Maria, la Madre, orante, totalmente presa da ciò che sta avvenendo, quasi consapevole che lì si sta compiendo la volontà del Padre a cui Lei aveva detto “SI”. Ai piedi della croce la Maddalena, accovacciata, in un abbraccio di dolore. Accanto a lei un teschio, classica rappresentazione della morte sconfitta da Gesù sulla croce. Ma, ci possiamo chiedere: “Non potevamo aspettare Pasqua per presentare questa vetrata?” Certamente Si. Ma è altret- tanto vero che non c’è rappresentazione più significativa del Natale che la croce di Gesù! Paolo dice: “Gesù si è fatto obbediente fino alla morte in croce” (cfr Fil 2,7-8) e l’atteggiamento di Maria è lo stesso che viene raffigurato nella grotta a Betlemme. Inoltre possiamo ricordare come nell’iconografia classica la culla è rappresentata a forme di sepolcro, proprio per indicare lo stretto rapporto tra la nascita e il sacrificio di Gesù sulla croce. Contempliamo questa vetrata per dare un senso vero al nostro Natale! 4
Vita della parrocchia CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE Il Consiglio si è riunito mercoledì 21 novembre. Nel CPP di gennaio verrà definito il programma. Abbiamo iniziato con la recita del Salmo 27 com- Successivamente don Alessio, con un’ampia e mentato nella Lettera Pastorale del Vescovo. Il articolata relazione, ha preso spunto dal “decalo- salmo rivolge un invito accorato alla fiducia in go per gli oratori” del nostro Vescovo per prose- Dio e nelle sue possibilità, soprattutto quando le guire nella disamina della situazione del nostro fatiche della vita sembrano prendere il soprav- oratorio. In estrema sintesi – tenuto conto delle vento e indurre alla disperazione. Alcuni consi- sfide e delle possibilità emerse - due i punti prin- glieri sono intervenuti a partire dalle loro espe- cipali sui quali ci si dovrà impegnare: rienze personali. • da una parte la situazione, le fatiche, degli edu- Dopo l’approvazione del verbale della seduta catori, animatori e collaboratori adulti presenti in precedente si è passati al primo punto: proposta oratorio che lamentano la mancanza di nuovi in- informativa spirituale-pastorale-economica per serimenti, il ridotto numero degli operatori stessi, una “fotografia” della nostra comunità. le difficoltà di farsi ascoltare dai ragazzi che pro- La domanda che ci si pone è: come sta cam- babilmente non riconoscono la loro figura: vale biando la nostra comunità? L’intenzione è quella ancora la pena di impegnarsi in oratorio? come di raccogliere dal Comune i dati dell’anno (nati, rendere l’oratorio accogliente e coinvolgente? defunti, sposati) e, dopo averli integrati con quelli • dall’altra parte i ragazzi e i giovani, ai quali di Dio Trinità d’Amore, confrontarli con i relati- M far comprendere che scopo prevalente dell’ora- vi Sacramenti celebrati nella nostra parrocchia torio è la promozione spirituale e umana della sottoponendoli quindi ad una assemblea par- persona, l’accompagnamento dei più giovani rocchiale, nella quale esaminare la situazione sul cammino della fede, della speranza e della e valutare “strategie” per “una nuova evange- carità. Chi frequenta l’oratorio deve vivere una lizzazione”. Anche se fosse solo un momento fede esperienziale, deve ricevere una formazione di sensibilizzazione, è importante fare chiarezza educativa che non dimentichi lo stretto rapporto sulla situazione, evitare le lamentele che spes- fra fede e vita. Per questo sono necessarie anche so si sentono, senza avere la pretesa di avere regole comportamentali che verranno enunciate, la soluzione in tasca. Certamente c’è un proble- a cura del Consiglio di Oratorio, in uno specifico ma vocazionale che riguarda non solo i preti o regolamento. le consacrate, ma anche i laici: pur tenuti pre- Tutta la comunità adulta si deve impegnare nel senti gli attuali ritmi di vita, il futuro passa da cercare di individuare la strada da percorrere per questa strada. Solo una reale partecipazione dei la realizzazione del progetto oratoriano. laici alla vita della Chiesa, solo il crescere di una Si è infine precisato che, riguardo il futuro della autentica corresponsabilità possono garantire un casa delle suore, il progetto a suo tempo propo- futuro alle nostre parrocchie. Da non trascurare sto dalla Caritas Ambrosiana è saltato a causa anche l’aspetto economico come “termometro” delle nuove norme e del nuovo clima politico che della partecipazione alla vita della parrocchia. In hanno determinato una minore necessità di as- particolare sono significative le offerte relative sistenza ai minori. C’è la possibilità di ottenere alla celebrazione dei Sacramenti, sintomo di un fondi dalla Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ridotto senso di appartenenza alla comunità. tramite la Zona Pastorale, fondi da gestire per la Dopo l’intervento di alcuni consiglieri, si decide carità. In Decanato si sta valutando la possibilità di fissare l’assemblea parrocchiale di destinarli alla ristrutturazione dei locali già uti- lizzati dalle Suore, previa individuazione, sempre DOMENICA 17 FEBBRAIO, ALLE ORE 16,30 in collaborazione con la Caritas, di uno specifico a conclusione della celebrazione delle Sante progetto caritativo. Quarantore. La segreteria 5
Vita della chiesa Abbà, Padre, non abbandonarci alla tentazione La Preghiera che Gesù to sul come reimposta- ci ha insegnato comin- re questa invocazione cia con un’invocazione Enzo Bianchi, priore del a quel “patér” che risale Monastero di Bose, nel all’aramaico “abbà”, che Commento al compendio corrisponde al nostro Catechismo: “Queste pa- “papà”. E’ con questa role di Gesù vanno inte- parola che usano i bam- se come: “Non ci lasciar bini che Gesù, il Figlio, si cadere in tentazione, non rivolgeva costantemen- abbandonarci alla ten- te al Padre, svelando un tazione (scelta dell’ul- rapporto di fiducia, sicu- tima versione CEI)”. ll rezza, amore, rispetto e discepolo – avverte Gesù pronta obbedienza. – deve “vigilare e pre- Questi atteggiamenti gare per non entrare in sembrano venire meno tentazione”, chiedendo alla sesta invocazione l’aiuto e la protezione della Preghiera: “NON del Signore nell’ora della CI INDURRE IN TENTA- prova. “La vita dell’uomo ZIONE”, un versetto che sulla terra è una pro- mostra un deciso errore va. … Essere tentati fa di traduzione: pensare parte del cammino della che Dio ci tenti al male, sequela di Gesù: an- al peccato è contrario ch’egli, infatti, nei giorni all’immagine di Dio che della sua vita terrena fu il vangelo stesso ci mo- messo alla prova e nella stra! Dio ci può sottoporre alla prova per saggiare sofferenza imparò l’obbedienza. Quando dunque e discernere il nostro cuore, ma mai alla tenta- siamo sedotti dagli idoli, quando ci diamo tante zione. D’altronde già Sant’Ambrogio nel IV secolo ragioni per non ascoltare la Parola di Dio, quan- commentava così: “Non permettere che siamo do abbiamo paura delle sofferenze a causa delle condotti nella tentazione da colui che tenta più di persecuzioni che appaiono all’orizzonte della vita quanto possiamo sopportare; non si dica quindi cristiana … allora più che mai dobbiamo sentire non ci indurre in tentazione”, vietando così di at- il Signore Gesù vicino. Egli lotta accanto a noi e tribuire a Dio la responsabilità delle nostre ten- in noi, e ci chiama a fare nostro il suo combatti- tazioni. mento. Offre una chiave di lettura e dà un suggerimen- Accanto alle tentazioni quotidiane vi è anche la grande prova, quella della non-fede, che normal- mente appare in due stagioni particolari della vita: all’inizio e alla fine del cammino di sequela, prima della morte. La domanda che in questi frangenti ci si pone è: “Vale la pena? Valeva la pena?”; “Il Signore è con noi sì o no?” (Es 17,7). Anche in questo caso occorre pregare: “Padre, non abban- donarci alla tentazione”, per non cadere preda della confusione, ossia la desolazione somma di chi non comprende più se Dio è con lui, lo smar- rimento di chi perde la capacità di dare senso alla propria esistenza. 6
Vita della chiesa nella liturgia. Nell’ultima riunione dei Vescovi “Vegliare e pregare italiani si è approvato il nuovo messale con due per non entrare in tentazione” sostanziali modifiche: il Padre nostro e il Gloria Nel nostro cuore convivono fede e incredulità: (“Pace in terra agli uomini amati dal Signore”). l’importante è non ritenersi esenti dalla tentazio- Per arrivare a queste nuove formulazioni delle ne, perché in questo caso saremo da essa vinti in preghiere, la Chiesa ha dovuto seguire un iter du- anticipo, senza neppure accorgercene … Bisogna rato sedici anni, durante i quali i testi sono stati invece sempre essere pronti alla lotta, confidando elaborati per essere migliorati e adeguati in senso nell’aiuto di Dio e invocandolo perché ci soccorra teologico e pastorale, in vista di un rinnovamento nell’ora della tentazione, evitando che in essa noi della comunità ecclesiale anche attraverso la ri- soccombiamo”. forma della liturgia. Nadia Rossi • Quindi, quando entrerà in vigore la nuova traduzione? A domande … risposte! La nuova edizione del Messale Romano dovrà La notizia del cambio della traduzione ha crea- passare dalla verifica degli uffici della Curia Ro- to non poca confusione anche per l’imprecisione mana prima di entrare ufficialmente in vigore. Si dell’informazione. Vediamo di fare un po’ di chia- parla quindi di un anno, almeno. Potrebbe essere rezza la prima domenica di Avvento del 2019. • Perché cambiare la traduzione della pre- • Per ora tutto rimane invariato … ghiera che “Gesù ci ha insegnato”? Tutto rimane invariato fino a quando non entrerà Il Padre nostro è la preghiera più importante per- in vigore il nuovo Messale. Occorrerà poi un po’ di ché ce l’ha insegnata Gesù. Ma Lui parlava ara- attenzione, almeno i primi mesi, per variare l’abi- maico. Matteo ce l’ha trasmessa in greco. E’ stata tudine di ciò che recitiamo. poi tradotta in latino. Nella prima traduzione uffi- • In tutto questo papa Francesco che ruolo ha ciale in italiano nel 1971 è rimasta la formula dal avuto? latino “Non ci indurre in tentazione”. Ma l’italiano Praticamente nulla, se non fosse per la sua in- è una lingua viva e periodicamente la traduzione sistenza sulla paternità misericordiosa del Padre. della Bibbia viene rivista. E’ così che nella secon- Basti pensare che la traduzione ufficiale con la da traduzione ufficiale del 2008 troviamo, insieme versione “Non abbandonarci nella tentazione”, a tante altre piccole variazioni del testo biblico, come già ricordato, è del 2008, 5 anni prima di “Non abbandonarci nella tentazione”. iniziare il suo ministero papale! Allora papa era • Perché se ne parla oggi, dopo 10 anni? Benedetto XVI. La traduzione ufficiale non è ancora entrata don Franco nell’uso comune. In particolare non viene usata 7
Vita della Chiesa Nel prossimo mese di gennaio, a Panama si svolgerà la nostra identità e la vocazione a cui il Signore ci la XXXIV Giornata Mondiale della Gioventù. chiama, che si può esprimere in diverse forme: nel Pubblichiamo il messaggio di papa Francesco a tutti matrimonio, nella vita consacrata, nel sacerdozio i giovani in vista di questo ormai tradizionale appun- … Tutti questi sono modi per seguire Gesù. L’im- tamento. portante è scoprire che cosa il Signore si aspetta da noi e avere il coraggio di dire “sì”. Cari giovani, Maria è stata una donna felice, perché è stata ge- ci stiamo avvicinando alla Giornata Mondiale della nerosa davanti a Dio e si è aperta al piano che Gioventù che si celebrerà a Panama il prossimo aveva per lei. Le proposte di Dio per noi, come mese di gennaio e avrà come tema la risposta quella che ha fatto a Maria, non sono per spegnere della Vergine Maria alla chiamata di Dio: «Ecco la i sogni, ma per accendere desideri; per far sì che serva del Signore: avvenga per me secondo la tua la nostra vita porti frutto, faccia sbocciare molti parola» (Lc 1,38). Le sue parole sono un “sì” co- sorrisi e rallegri molti cuori. Dare una risposta af- raggioso e generoso. Il sì di chi ha capito il segreto fermativa a Dio è il primo passo per essere felici e della vocazione: uscire da sé stessi e mettersi al rendere felici molte persone. servizio degli altri. La nostra vita trova significato Cari giovani, abbiate il coraggio di entrare ciascu- solo nel servizio a Dio e al prossimo. no nel proprio intimo e chiedere a Dio: che cosa Ci sono molti giovani, credenti o non credenti, che vuoi da me? Lasciate che il Signore vi parli, e al termine di un periodo di studi mostrano il desi- vedrete la vostra vita trasformarsi e riempirsi di derio di aiutare gli altri, di fare qualcosa per quelli gioia. Prima della Giornata Mondiale della Gioven- che soffrono. Questa è la forza dei giovani, la forza tù di Panama, ormai vicina, vi invito a prepararvi, di tutti voi, quella che può cambiare il mondo; que- seguendo e partecipando a tutte le iniziative che sta è la rivoluzione che può sconfiggere i “poteri vengono realizzate. Vi aiuterà a camminare verso forti” di questa terra: la “rivoluzione” del servizio. questa meta. Che la Vergine Maria vi accompagni Mettersi al servizio del prossimo non significa sol- in questo pellegrinaggio e che il suo esempio vi tanto essere pronti all’azione; bisogna anche met- spinga a essere coraggiosi e generosi nella rispo- tersi in dialogo con Dio, in atteggiamento di ascol- sta. to, come ha fatto Maria. Lei ha ascoltato quello Buon cammino verso Panama! E per favore, non che le diceva l’angelo e poi ha risposto. Da questo dimenticatevi di pregare per me. rapporto con Dio nel silenzio del cuore, scopriamo A presto. 8
Vita della Chiesa «Torniamo a pensare» «La crisi demografica che sembra condannare la Sempre in questo scenario la comunità cristiana popolazione italiana a un inesorabile e insosteni- «desidera abitare la città per offrire il suo contri- bile invecchiamento; la povertà di prospettive per buto e collaborare con tutte le istituzioni presenti i giovani che scoraggia progetti di futuro e induce nel comprendere il territorio, nell’interpretare il molti a trasgressioni pericolose e a penose dipen- tempo, nel promuovere quell’ecologia globale che denze; le difficoltà occupazionali nell’età adulta e rende abitabile la terra per questa e per le future nell’età giovanile e le problematiche del lavoro; generazioni». la solitudine il più delle volte disabitata degli an- «Essere persone ragionevoli è un contributo in- ziani». Sono queste le «problematiche emergenti dispensabile per il bene comune», afferma Del- e inevitabili» che pini, chiamando l’arcivescovo di quanti hanno a Milano Mario Del- cuore la città e pini addita nel suo il Paese all’«e- Discorso alla città sercizio pubblico per la festa del dell’intelligen- patrono Ambrogio. za». In tempi di Sfide «comples- slogan e di fake, se», quelle messe di politica urlata in risalto nel testo che ingigantisce dal titolo Autoriz- e strumentalizza zati a pensare. paure e rancori, si Visione e ragione tratta di un «invi- per il bene comu- to», l’arcivescovo ne. Sfide di fronte ne è consapevole, alle quali, scandisce il presule, «evitare di ridurci «forse un po’ provocatorio», ma quanto mai pre- a cercare un capro espiatorio», come «talora» si zioso. C’è dunque anche la possibilità di pensare, fa con «il fenomeno delle migrazioni e la presenza siamo autorizzati a pensare». di migranti, rifugiati e profughi», trattati da molti Delpini cita il Paolo VI della Populorum progressio come fossero «l’unico problema urgente». e il Benedetto XVI della Caritas in veritate, critica la Queste sfide, piuttosto, richiedono una «visione ragione ridotta a calcolo utilitario, auspica il con- di futuro». Ecco, dunque, un duplice richiamo: tributo delle università e delle istituzioni culturali, all’Europa «dei popoli e dei valori» dove costruire ricorda come il «pensare» è «dare forma a una «una convivenza pacifica e solidale»; e alla «Co- visione di futuro» e «riconoscere le priorità da per- stituzione della Repubblica italiana» quale «punto seguire» insieme. Si tratta di «propiziare il pensare di riferimento fondamentale per la convivenza dei condiviso», ad esempio promuovendo l’educazio- cittadini e la visione dei rapporti internazionali» di ne civica e la conoscenza della Costituzione (per- cui dispone il nostro Paese per orientare il suo ruo- ché non aprire i Consigli comunali, suggerisce il lo «nel cantiere europeo al quale rimettere mano». presule, leggendo e commentando qualche artico- In questo scenario si collocano le sfide identificate lo della prima parte?). Nei percorsi di «riscoperta e nel Discorso. E «la risorsa determinante» per af- valorizzazione del bene comune» quale fattore di frontarle: la famiglia, il «fattore decisivo», la «cel- «rigenerazione della cittadinanza», risulta prezio- lula vivente», che «può tenere insieme le età della sa la «sapienza evangelica» che «ci spinge a non vita, la cura per il futuro, la pratica della solida- considerare mai l’uomo a servizio della legge e rietà, la prossimità alle fragilità e rendere la città delle regole, ma, al contrario, a comprendere che un luogo in cui sia desiderabile vivere, lavorare, una legge giusta è sempre in favore dell’uomo e studiare, diventare grandi, essere curati e assisti- della sua libertà». ti». Certo, la famiglia non va lasciata sola. Perciò istituzioni e diocesi sono chiamate a cooperare. Dal sito della diocesi 9
Vita della Chiesa I Sette martiri di Algeria Nella notte tra il 26 e il 27 marzo 1996 sette mo- che verrebbe chiamata, forse, la “grazia del mar- naci trappisti furono sequestrati dal loro monastero tirio”, doverla a un Algerino, chiunque sia, soprat- presso Tibhirine, in Algeria, e uccisi il 21 maggio se- tutto se egli dice di agire in fedeltà a ciò che crede guente. essere l’Islam. Conosco quali caricature dell’Islam Il sequestro fu rivendicato un mese dopo dal Gruppo incoraggia un certo islamismo. E’ troppo facile Islamico Armato, che propose in cambio alla Francia mettersi la coscienza a posto identificando questa uno scambio di prigionieri. Dopo inutili trattative, il 21 via religiosa con gli integrismi dei suoi estremi- maggio dello stesso anno i terroristi annunciarono smi. L’Algeria e l’Islam, per me, sono un’altra cosa, l’uccisione dei monaci, le cui teste furono ritrovate sono un corpo e un anima. L’ho proclamato abba- il 30 maggio; i corpi non furono invece mai ritrovati. stanza, mi sembra, in base a quanto ho visto e ap- Nel 2010 dalla vicenda è stato tratto il film francese preso per esperienza, ritrovando così spesso quel Uomini di Dio. filo conduttore del Vangelo appreso sulle ginocchia Lo scorso 8 settembre, ad Orano, sono stati beatifi- di mia madre, la mia primissima Chiesa proprio in cati con altri 12 martiri di quel periodo. Algeria, e, già allora, nel rispetto dei credenti mu- Pubblichiamo il testamento scritto solo due anni pri- sulmani. La mia morte, evidentemente, sembrerà ma dal priore del monastero, P. Christian de Chergè dare ragione a quelli che mi hanno rapidamente trattato da ingenuo, o da idealista. Ecco, potrò, se Se mi capitasse un giorno – e potrebbe essere a Dio piace, immergere il mio sguardo in quello oggi – di essere vitti- del Padre, per contem- ma del terrorismo che plare con lui i Suoi figli sembra voler coinvolge- dell’Islam così come re ora tutti gli stranieri li vede Lui, tutti illu- che vivono in Algeria, minati dalla gloria del vorrei che la mia co- Cristo, frutto della Sua munità, la mia Chiesa, Passione, investiti del la mia famiglia, si ri- dono dello Spirito, la cordassero che la mia cui gioia segreta sarà vita era “donata” a Dio sempre di stabilire la e a questo paese. Che comunione, giocando essi accettassero che con le differenze. Di l’unico Signore di ogni vita non potrebbe essere questa vita perduta, totalmente mia e totalmente estraneo a questa dipartita brutale. Che pregasse- loro, io rendo grazie a Dio che sembra averla volu- ro per me: come essere trovato degno di una tale ta tutta intera per questa gioia, attraverso e nono- offerta? Che sapessero associare questa morte a stante tutto. In questo “grazie” in cui tutto è detto, tante altre ugualmente violente, lasciate nell’indif- ormai della mia vita, includo certamente voi, amici ferenza dell’anonimato. La mia vita non ha valore di ieri e di oggi, e voi, amici di qui, insieme a mio più di un’altra. Non ne ha neanche di meno. padre e a mia madre, alle mie sorelle e ai miei fra- Venuto il momento, vorrei poter avere quell’atti- telli, e a loro, centuplo regalato come promesso! mo di lucidità che mi permettesse di sollecitare il E anche te, amico dell’ultimo minuto che non avrai perdono di Dio e quello dei miei fratelli in umani- saputo quel che facevi. Sì, anche per te voglio tà, e nello stesso tempo di perdonare con tutto il questo “grazie”, e questo “a-Dio” nel cui volto ti cuore chi mi avesse colpito. Non potrei augurarmi contemplo. E che ci sia dato di ritrovarci, ladroni una tale morte. Non vedo, infatti, come potrei ral- beati, in Paradiso, se piace a Dio, Padre nostro, di legrarmi del fatto che questo popolo che io amo tutti e due. Amen! Inch’Allah. venisse indistintamente accusato del mio assas- sinio. Sarebbe pagare a un prezzo troppo alto ciò Tibihrine, 1° gennaio 1994 10
Dalla società Immigrati e accoglienza Sull’accoglienza dei migranti le parole più profonde moni in poche mani, dichiarato guerre per l’appro- e vere le ha pronunciate papa Francesco. Lo scorso priazione esclusiva delle materie prime. E, di con- 14 gennaio, in occasione della Giornata del migran- seguenza, costretto milioni di persone a lasciare gli te e del rifugiato, ha parlato delle paure che suscita affetti, i legami, le case. Ma se le cose stanno così, l’immigrazione. Paure “legittime, fondate su dub- chi è il “nemico”: gli immigrati o un sistema econo- bi pienamente comprensibili da un punto di vista mico che il Papa ha definito “ingiusto alla radice”, umano”, perché “non è facile entrare nella cultura e una politica che l’ha favorito, spalleggiato, se non altrui, mettersi nei panni di persone così diverse addirittura rappresentato? da noi, comprenderne i pensieri e le esperienze”. I muri, i fili spinati, le frontiere fortificate non sono Paure, dunque, che non costituiscono un peccato, solo disumani, sono anche inutili. Il corso della sto- perché: “Peccato è lasciare che queste paure de- ria non lo si può fermare, ma lo si può certo gover- terminino le nostre risposte, condizionino le nostre nare. E governare significa cominciare a ridurre le scelte, compromettano il rispetto e la generosità. disuguaglianze e le ingiustizie, gli squilibri sociali e […] Peccato è rinunciare all’incontro con l’altro, climatici, facendo in modo che ogni persona, a ogni con il diverso, con il prossimo, che di fatto è un’oc- latitudine, possa vivere una vita libera e dignitosa: casione privilegiata d’incontro con il Signore”. lavorare, abitare, aver garantite istruzione e assi- Non si potrebbe dire di più e di meglio. Le parole del stenza sanitaria. Solo così la migrazione può essere Papa sottolineano l’importanza dell’incontro con contenuta in limiti fisiologici, smettere di essere un l’altro come fondamento del nostro essere umani. disperato esodo di massa che nessun muro o legge E c’invitano a impedire che la paura dello straniero potrà mai fermare. diventi il criterio delle nostre scelte e dei nostri giu- Per governare fenomeni globali occorrono risposte dizi. Parole sulle quali tutti dovrebbero riflettere, ma globali, con buona pace della retorica “sovranista” in particolare chi sta cercando di trasformare una e delle sue allarmanti derive nazionaliste. C’è chi tragedia umanitaria in una questione di sicurezza afferma che questa risposta globale sia un’utopia e ordine pubblico. dettata appunto dal “buonismo”. Ma allora era buo- È fondamentale allora, a fronte di tale emorragia nismo anche quello che ha ispirato la Dichiarazione di umanità, denunciare le violenze, le ipocrisie, le universale dei diritti umani e la nostra Costituzione manipolazioni. Non si trat- nel1948 o la Convenzione ta – come dicono gli im- di Ginevra sui rifugiati nel presari della propaganda 1951. Documenti che han- – di essere “buonisti”, ma no archiviato una stagione di esercitare la ragione e di barbarie, inaugurandone l’analisi onesta delle cose, una di libertà e democra- quindi proporre misure che zia. tengano conto della realtà C’è, infine, l’aspetto etico e non la occultino sotto la che si lega alla citazione grancassa degli slogan. del Papa. Nessuno di noi, L’immigrato non è il “nemico”, semmai la vittima. nel momento in cui è venuto al mondo, sarebbe so- Le migrazioni ci sono sempre state, fanno parte pravvissuto se non fosse stato accolto. della storia dell’umanità. Ma se hanno toccato negli Anche Gesù è stato un profugo, un esiliato. Sta a ultimi trent’anni i picchi che conosciamo è a causa noi, in un tempo avaro di accoglienza, riconoscere di un sistema politico ed economico che ha prodot- nel volto dei migranti quello di milioni di “poveri cri- to laceranti disuguaglianze, sfruttato e depredato sti” bisognosi come noi di accoglienza e di umanità. intere regioni del pianeta, concentrato enormi patri- don Luigi Ciotti su “Vita Pastorale” 11
Vita della parrocchia L’Eucarestia, il dono che ci fa amare Dio e il prossimo Le serate del giovedì di catechesi per gli adulti sul- e con i fratelli. (…) E il suo sangue ci libera dal- la Messa o di approfondimento delle letture della la morte e dalla paura della morte. Ci libera non domenica seguente e di alcuni aspetti particolari solo dal dominio della morte fisica, ma dalla morte della Parola o della celebrazione Eucaristica, offre spirituale che è il male, il peccato, che ci prende momenti interessanti di rifles- ogni volta che cadiamo vittime sione e di arricchimento perso- del peccato nostro o altrui. E nale. Si tratta infatti di momenti allora la nostra vita viene in- di ascolto e di confronto, in cui quinata, perde bellezza, perde è possibile chiarire dubbi e ve- significato, sfiorisce. Cristo in- dere con occhio nuovo (o risco- vece ci ridà la vita: Cristo è la prire) il Vangelo e le Scritture. pienezza della vita e quando Giovedì 15 novembre ci si è ha affrontato la morte l’ha an- soffermati sulla Celebrazione nientata per sempre (…). Morì Eucaristica, un rito che spesso per amore! E nell’Eucaristia Egli accogliamo senza la dovuta at- vuole comunicarci questo suo tenzione. Se ricordassimo che dono pasquale, vittorioso. Se lo in essa si concentrano la pas- riceviamo con fede, anche noi sione, la morte e la resurrezio- possiamo amare veramente Dio ne di Gesù, comprenderemmo e il prossimo, possiamo amare che andare a Messa è come come Lui ha amato noi, dando andare al calvario e lascerem- la vita. mo da parte tante scuse che ci Quando noi entriamo in chiesa rendono pigri, soprattutto tante per celebrare la Messa pensia- chiacchiere e distrazioni varie, per immergerci in mo questo: entro nel calvario, dove Gesù dà la sua questo mistero. vita per me. E così sparisce lo spettacolo, spari- «La Messa - ha affermato Papa Francesco durante scono le chiacchiere, i commenti e tutto ciò che ci l’udienza generale in Piazza San Pietro il 22 no- allonta da questa cosa tanto bella che è la Messa, vembre 2017 - è il memoriale dell’esodo che Gesù il trionfo di Gesù. ha compiuto per noi, per farci uscire dalla schiavitù Penso che ora sia più chiaro come la Pasqua si ren- e introdurci nella terra promessa della vita eterna. da presente e operante ogni volta che celebriamo (…) L’Eucaristia ci porta sempre al vertice dell’a- la Messa, cioè il senso del memoriale. La parte- zione di salvezza di Dio: il Signore Gesù, facendosi cipazione all’Eucaristia ci fa entrare nel mistero pane spezzato per noi, riversa su di noi tutta la sua pasquale di Cristo, donandoci di passare con Lui misericordia e il suo amore, come ha fatto sulla dalla morte alla vita, cioè lì nel calvario. La Messa è croce, così da rinnovare il nostro cuore, la nostra rifare il calvario, non è uno spettacolo». esistenza e il nostro modo di relazionarci con Lui Un parrocchiano Cos’è la Transustanziazione? Transustanziazione significa la conversione di tutta la sostanza del pane nella sostanza del Corpo di Cristo e di tutta la sostanza del vino nella sostanza del suo Sangue. Questa conversione si attua nella preghiera eucaristica, mediante l’efficacia della parola di Cristo e dell’azione dello Spirito Santo. Tuttavia le caratteri- stiche sensibili del pane e del vino, cioè le «specie eucaristiche» rimangono inalterate. 12
Per riflettere … BUONI PROPOSITI PER IL NUOVO ANNO Il nuovo anno è ormai vicino: quanto è volato an- possono interessare la vita quotidiana di ognuno che il 2018! Le giornate di festa, quando la frene- e arrivare fino all’impegno sociale a favore de- sia del quotidiano lascia più tempo per dialogare gli ultimi. Da parte nostra dobbiamo impegnarci in casa, tra parenti e tra amici, sono spesso occa- per essere una terra fertile su cui quei semi che sioni di bilanci e di buoni propositi. Ben lo sapeva- danno speranza possano germinare e crescere, no gli antichi romani che al primo mese dell’anno aprendo strade e prospettive di giustizia, pace, ri- diedero il nome “ianuarius” (gennaio) dedicando- spetto e impegno reciproco, cura per l’ambiente. lo a Giano. Spesso lo vediamo rappresentato con Da dove cominciare? Lo spunto lo dà un dialogo due facce, una rivolta al passato e una al futuro: con una bambina che chiese a Papa Francesco è il mese in cui si ricomincia e in cui spesso si se gli capitasse di arrabbiarsi: «Sì, ma non mordo fanno buoni propositi, di tutti i tipi. Dal mettersi - ha risposto -. Delle volte mi arrabbio quando a dieta alla promessa di fare finalmente del sano qualcuno fa una cosa che non va bene. Mi aiuta movimento, smettere di fumare o iscriversi a un pensare alle volte che io ho fatto arrabbiare gli al- corso a cui da tempo si pensa. Spesso si tratta di tri. E allora mi dico “non hai diritto di arrabbiarti”. desideri che poggiano su delle fondamenta fragili L’abitudine di arrabbiarsi, di gridare, di sgridare e che si fatica a mettere in pratica o di cui ci si agli altri, questo è un veleno». … se comincias- dimentica rapidamente. simo col cercare il bene dentro quella cortina di Ancora una volta il sorriso di Papa Francesco ci male che ogni giorno ci avvolge? Scopriremo che invita a non lasciarci andare, ma a credere nei c’è, eccome, e quella rabbia diventerà un sorri- nostri propositi, sui quali costruire a poco a poco so. Per una volta, facciamo in modo che questo un domani migliore. Le sue riflessioni e i con- esercizio crei dipendenza e si trasmetta a chi ci sigli si trovano riuniti nel libro “Buon propositi sta vicino! per il nuovo anno” scritto nel dicembre 2015. Il Nadia Rossi suo invito è a darsi nuovi obiettivi e progetti che Alcune intenzioni dal libro “Buoni propositi per il nuovo anno” di Papa Francesco • Svegliate il mondo! • Siamo tutti chiamati a costruire la pace • Annunciate il Vangelo in povertà • Difendete la dignità di chi lavora • Custodite l’ambiente e il creato • Affrontate gli scandali del nostro tempo senza paura • Non usate Dio per coprire l’ingiustizia • Giovani, non vivacchiate, pensate in grande • Imparate di nuovo a piangere • Anziani, comunicate la saggezza ai giovani • Servite Dio e non chi vi offre piccole cose • Diventate davvero liberi con Cristo 13
Vita della parrocchia L’itinerario in preparazione al Matrimonio Più tradizionalmente conosciuto come “Corso fi- aiutando a crescere un figlio non biologica- danzati”, oggi si preferisce parlare di itinerario, mente nostro” cammino in preparazione al Sacramento del Ma- • “Il tema del sacramento del matrimonio per- trimonio avendo come obiettivo quello di coinvol- ché ha evidenziato l’importanza dell’Amore gere attivamente le coppie nella proposta fatta. di Cristo nella vita della coppia”. E’ così che nei vari incontri si è sempre cercato il 3. Quale invece vi ha lasciato più indifferenti? dialogo tra le coppie. • “Nessuno. Ogni incontro ha avuto qualche Il risultato è stato un lento (all’inizio nessuna cop- spunto interessante”. pia conosceva le altre!), ma progressivo coinvol- • “Nessuno. Abbiamo affrontato tutti argomenti gimento che è sfociato nella giornata conclusiva, importanti e che ci hanno aiutato anche nel Domenica 9 dicembre. confronto all’interno della coppia”. Abbiamo chiesto a loro di fare una piccola verifica 4. Quale proposito vi sentite di prendere al ter- del cammino fatto e sono emersi elementi inte- mine di questo cammino? ressanti: • “Vorremmo pensare di stendere una regola di 1. Rispetto alle attese, come avete vissuto vita per la nostra coppia”. questa esperienza? • “Ci piacerebbe avere maggiore responsabi- • “E’ stato un percorso positivo che ci ha per- lità nella vita di coppia e fare qualche passo messo di confrontarci con altre coppie e di di avvicinamento alla comunità cristiana per rafforzare alcune nostre convinzioni e il no- avere un aiuto a vivere i valori cristiani che ci stro cammino di fede”. trasmettono serenità e gioia nella vita di tutti • “Molto bene, sia per la modalità di svolgi- i giorni”. mento del corso, che per le persone che ab- • “Volerci sempre bene e poter così affrontare biamo avuto modo di conoscere”. anche i momenti difficili che si presenteran- 2. Quale tema vi ha stimolato meglio? no”. • “Tutti i temi trattati hanno fornito spunti di Un grande augurio a tutte queste coppie: possano riflessione su aspetti di vita di coppia che ra- vivere la pienezza del Sacramento e trovare nel- ramente abbiamo considerato prima”. la comunità cristiana quell’aiuto e quel sostegno • “Il tema dell’adozione perché ci ha fatto ca- che cercano! pire che si può essere aperti alla vita vivendo Le coppie guida una diversa forma di fecondità amando ed L’uomo e la donna, co sono imma me coppia gine di Dio , . Papa Fran cesco 14
Vita della parrocchia IL SACRAMENTO DELLA CRESIMA L’omelia di Mons. Vincenzo Di Mauro è stata davvero riassunti in una parola, Amore! Amare, per un brillante e capace di attrarre l’attenzione dei ragazzi discepolo di Gesù, vuol dire, come ha fatto Lui, e degli adulti. Un’omelia ripetuta nei contenuti nelle fare della propria vita un dono senza cercare di due celebrazioni e che riportiamo per affidarla ai ra- essere ricambiati. Per diventare donne e uomini gazzi e alle ragazze che hanno ricevuto il Sacramen- migliori, bisogna riscoprire la generosità, la gra- to della Confermazione e ai loro genitori. tuità, la disponibilità verso l’altro. Mons. Di Mauro ha sviluppato la sua riflessione in 2.Successivamente quattro impegni da prendere il due momenti. giorno della Cresima: 1. Innanzitutto i tre nomi con cui Gesù nel Vangelo • A Messa tutte le domeniche! Gesù è l’amico che chiama lo Spirito Santo: sempre ci aspetta e che vuole accompagnarci • Quello più difficile, citato nel Vangelo letto du- lungo i sentieri della vita. rante la S. Messa: Paraclito. Paraclito è il ba- • Password per essere fedeli al dono ricevuto: stone che si usava per sostenere la verdura. Continuare! Il Sacramento della Confermazione Paraclito vuol dire anche “stare vicino”. Lo Spi- non è un punto di arrivo, bensì di partenza … rito santo è dunque Colui che ci sostiene nella • L’Ave Maria della Cresima tutte le sere: la Ma- fatica, che ci è sempre accanto. donna era nel cenacolo coi discepoli a pregare • Simile, ma più immediato è il termine Conso- quando è sceso lo Spirito Santo. E’ sempre con latore: Gesù non ci ha abbandonato, ma ci ha noi per aiutarci ad aprire il nostro cuore alla donato lo Spirito Santo, il Consolatore per ac- presenza dello Spirito Santo compagnarci nelle impervie vie della vita. • Un gesto buono al giorno, un gesto concreto • Infine, sempre nel Vangelo letto, Gesù ci pro- cominciando in casa: un saluto, un Grazie, un mette lo Spirito Santo, Colui che vi “ricorderà aiuto senza lamentarsi … ogni cosa”: compito dello Spirito Santo è quel- Ai ragazzi e alle loro famiglie fare tesoro di queste lo di aiutarci a ricordare e a mettere in pratica parole! gli insegnamenti di Gesù che possono essere LA CRESIMA VISTA DALLE CATECHISTE E DA UNA RAGAZZA Domenica 18 novembre il Vescovo Mons. Vincenzo Di Mauro ha conferito a 52 ragazzi della nostra comunità il Sacramento della Cresima. Il loro percorso è iniziato quattro anni fa quando ancora erano bimbi piccoli e timorosi … ed oggi li vediamo così grandi, “esplosivi” talvolta distratti … Eppure domenica, con serietà e coraggio hanno pronunciato il loro “ECCOMI” di fronte a tutta la comunità. Si sono impegnati ad essere i protagonisti nella chiesa, a testimoniare la loro fede e, con l’aiuto dello Spirito Santo, a scoprire i propri talenti e condividerli. Anche il messaggio di Mons. Vincenzo è stato forte e chiaro in tal senso, infatti ha più volte invitato i ragazzi a CONTINUARE IL CAMMINO. Continuare a frequentare l’oratorio, la parrocchia con la consapevolezza che ciascuno è importante e che tutti abbiamo dei doni. Ci auguriamo tutti quanti che i ragazzi non perdano quest’occasione ! Grazie a don Alessio Colombo che ci ha accompagnati in questi anni; grazie a don Franco e al nuovo don Alessio che hanno curato e preparato i ragazzi alla celebrazione e grazie a Mons. Di Mauro. Grazie ai ragazzi che hanno camminato con noi e ai loro genitori che ce li hanno affidati. Un grazie speciale va a Anna! Le catechiste Domenica 18 novembre ero emozionatissima perché finalmente era arrivato il giorno della mia Cresima! Ho condiviso questa bella esperienza con altri 51 ragazzi: tutti insieme abbiamo ricevuto il dono dello Spirito Santo. Con questo Sacramento non abbiamo raggiunto un traguardo ma, come ci ha suggerito il Vescovo Vincenzo, dobbiamo continuare. La parola d’ordine che ci ha lasciato, la password, dovrà essere CONTINUARE a seguire Gesù. Ringrazio il Vescovo, don Franco, don Alessio e le catechiste per aver reso bella e profonda la celebrazione della Cresima. Una cresimata 15
Vita della parrocchia 1 TURNO ore 10.30 ALESSIA LEONE MATTIA LORINI MARTINA ABATE ANDREA MORMINO DANILO AMATO VALENTINA MUSTARELLI ALEXANDER AZZARO MATTIA PEREGO IVAN VINCENZO AZZARO CRISTIANO PERRUCCI NICOLE BRAMATI ANDREA QUARTUCCIO GIADA BRUNO CHRISTIAN RICCI ILENIA BUCCI FEDERICO ROMONDIA MATTEO CANTARELLI REBECCA SALVAN GAIA CICCIA FEDERICO SANTILLI MICHELA D’AMATO GIULIANA ANGELA SANTIN LORENZO DI LEO AURORA SAVARE’ ALFREDO DI MAURO MARTA SOPRANA MATTEO GIRONI LORENZO TONARINI GIADA IBACETA FILIPPO VALIA GABRIELE LADOGANA DANIELA ZORZAN 16
Vita della parrocchia 2 TURNO ore 15.30 ALESSANDRO GIBIINO AURORA MARI GIORGIA ANIBALDI ALESSANDRA PAGANI SOFIA BELLOTTI DAVIDE PALMA GABRIELE BONFANTI TOMMASO PENNACCHIETTI MATILDE BOSCO REBECCA SANTOSUOSSO MATTEO CECCHERINI NICOLÒ SCANU MAYA D’AGOSTINO VALENTINA SILEO SARA FERRI ALESSIA SOREGAROLI GIULIAPGATTI ALESSIO TAMASSIA ALICE CHARLOTTE GIANCOLA SAMUELE TROTTA Consideriamo gli effetti che il dono dello Spirito Santo fa maturare nei cresimati, portandoli a diventare, a loro volta, un dono per gli altri. Ricordiamo che quando il vescovo ci dà l’unzione con l’olio, dice: “Ricevi lo Spirito Santo che ti è dato in dono”. Quel dono dello Spirito Santo entra in noi e fa fruttificare, perché noi poi possiamo darlo agli altri. Sempre ricevere per dare: mai ricevere e tenere le cose dentro, come se l’anima fosse un magazzino. No: sempre ricevere per dare. Le grazie di Dio si ricevono per darle agli altri. Questa è la vita del cristiano. È proprio dello Spirito Santo, dunque, decentrarci dal nostro io per aprirci al “noi” della comunità. Non siamo noi al centro: noi siamo uno strumento di quel dono per gli altri. Papa Francesco, Papa Francesco, angelus festa udienza generale, della 6 Mercoledì famiglia giugno 2017 2018 17
Vita della Parrocchia L’esperienza della Prima Riconciliazione All’inizio del terzo anno di catechismo, il percor- dia al termine del quale ci sentiamo più sollevati, so proposto ai ragazzi prevede la celebrazione come un padre o una madre abbraccia e consola del sacramento della Riconciliazione e l’eventua- il figlio dopo un’esperienza amara. Gesù’ sempre le unzione con l’olio dei catecumeni ai ragazzi ci accoglie! che si stanno preparando al Battesimo. E’ così Una mamma che nel pomeriggio di Domenica 2 Dicembre ab- • Non è stato facile ripensare alla propria Prima biamo proposto ai ragazzi di IV elementare l’e- Confessione e non è facile ancora oggi dopo una sperienza della confessione. settimana da quella della propria figlia. Il ricordo E’ stata una celebrazione semplice e nello stesso si perde nel tempo del fare e del vivere e con- tempo molto coinvolgente: il richiamo al Battesi- tinua a rimanere sbiadito. Ci è voluta la Prima mo ritrovandoci davanti al fonte con un piccolo Confessione di mia figlia per risvegliarne almeno cero acceso in mano; il richiamo alla parabola una parte del ricordo. Sarebbe facile raccontare del Padre misericordioso e la celebrazione vera e la curiosità, il timore della prima volta e l’ecci- propria della confessione al termine della quale tazione per questo Sacramento che mia figlia vi è stato un bel momento tra genitori e figli pro- ha avuto nei giorni precedenti, ma rimane come prio per significare il perdono ricevuto. sottotraccia il mancato ricordo che apre invece Ma diamo la parola a due genitori direttamente una riflessione sul sacramento della riconcilia- coinvolti: zione che da adulto spesso viene un po’ messo • Domenica 2 dicembre i ragazzi di IV elemen- in disparte. tare si sono accostati per la prima volta al sacra- Ringrazio per questo don Franco, don Alessio e mento della confessione. E’ stata per tutti una Davide per aver voluto il ritiro prima e la ceri- grande emozione perché confessione significa monia dopo, dove hanno volutamente messo al riconciliarsi con Gesù. E’ stato un momento ben centro il Sacramento coinvolgendo noi genitori preparato ed organizzato, ma anche un momen- e risvegliando così la stessa curiosità, lo stesso to conviviale e di festa. Mi piace pensare che timore e la stessa eccitazione dei nostri figli. Bi- Gesù fa festa per ogni figlio che si riconcilia con sogna ricordarsi in ogni attimo della nostra vita Lui come per “il figlio prodigo”. E che faccia festa che rinnovare la propria amicizia con Cristo è per ognuno di noi quando, superata ogni riser- e rimane un fondamento nella vita di credenti. vatezza, ci accostiamo a Lui. In quel momento Senza questo non potremmo mai goderci la vita Gesù non giudica e non condanna. Bensì ci ab- fino in fondo. braccia e ci consola con atto di infinita misericor- Un papà 18
Vita dell’ oratorio COMUNE DI VIMODRONE CARITAS CITTADINA DI VIMODRONE CORSO DI ITALIANO PER STRANIERI GIORNATA DEI MIGRANTI 2019 DOMENICA 13 GENNAIO ORE 15.30 SALONE dellaEsiste rinnovarla. Parrocchia la “vocazione”, DIO qualcosa TRINITA’ di alto che parla aD’AMORE ciascuno di noi. La si ognuno le sue motivazioni e ci convince di essere nel giusto. Lo chiamano “pluralismo” Il fenomeno che chiamiamo “burnout” non è solo un problema individuale che colpisce esseri umani e l’ambiente sociale nel mondo contemporaneo. I suoi sintomi sono fati- Durante la sua ricerca, l’autore è rimasto colpito dal moltiplicarsi dei casi burnout. FOREIGN pro manuscripto, con il titolo: Lezioni sull’«escatologico» cristiano. Nel 1994, dieci Glossa. In questa nuova edizione, come volume XIV dell’Opera omnia, viene aggiunta zioni redazionali. L’uomo raggiunge la felicità se e in quanto Dio lo salva, cioè per- Il film che nessuno è mai riuscito a fare sostanza risurrezione e vita: cioè passaggio, nonostante l’esperienza della morte, al Regia e ideazione Carlo Rossi e Daniel Romila Con Eugenio Colombo, Mirko Giannetta, Chiara Lo Dato, Daniel Romila, Carlo Rossi Prodotto da PACTA . dei Teatri, in collaborazione con Houseclowns (1931-1984). Don Moioli ha insegnato soprattutto due cose: Gesù Cristo — come si — tarlo, cercando di vivere come Lui ha vissuto; e, d’altra parte, non si può cercare di A seguire: Piazza Unità d’Italia), MERENDA MULTIETNICA a cura degli studenti della scuola di Italiano per Stranieri 19
Biblioteca parrocchiale San Remigio LIBRI DI FEDE LIBRI DI PER LALAVITA FEDE PER VITA A cura di Lorenzo Rota Joseph RATZINGER - BENEDETTO XVI LIBERARE LA LIBERTÀ (D 212) Fede e politica nel terzo millennio Ediz. CANTAGALLI, 2018, pp.208 Il rapporto tra fede e politica è uno dei grandi temi da sempre al centro dell'attenzione di Joseph Ratzinger/Benedetto XVI e attraversa l'intero suo cammino intellettuale e umano. E così, con un salto di trent'anni, egli ci accompagna alla comprensione del nostro presente, a testimonianza dell'immutata freschezza e vitalità del suo pensiero. Nicola DE MARTINI SESSUALITÀ (C 812) LINGUAGGIO D’AMORE Ediz. PAOLINE, 1988, pp.304 Bibbia, teologia, filosofia, psicologia convergono nel penetrare, chiarire e presentare un concetto di sessualità, che sembra l’unico sostenibile, dopo la riscoperta e la valorizzazione della persona umana. La morale sessuale viene presentata come emergente dalla persona, che è chiamata da Dio a diventa- re totalmente «sé stessa». Stefano TESSAGLIA CHIESA CONTESTATA, CHIESA CONTESTANTE (E 080) Paolo VI, i cattolici e il Sessantotto Ediz. QUERINIANA, 2018, pp.288 Al centro di questo saggio vi è un momento particolare della storia recente della Chiesa: i movimenti di contestazione sorti anche all’interno di gruppi cattolici attorno al 1968 e la reazione di Paolo VI di fronte ai fermenti di questa protesta tutta ecclesiale ed interna. In quegli anni una chiesa in aggiornamento – che usciva cioè dal Vaticano II trasformata nella liturgia, nell’organizzazione interna, nella comprensione di sé e del suo rapporto con la società moderna – incontrò i fermenti della contestazione sessantot- tina e assistette così alla nascita di un vero e proprio dissenso ecclesiale. Gianluigi NUZZI VIA CRUCIS (C 305) Ediz. CHIARELETTERE, 2015, pp.324 Da registrazioni e documenti inediti la difficile lotta di papa Francesco per cambiare la Chiesa. I dati riferiti in questo libro fotografano la situazione economica e finanziaria del Vaticano, aggiornata fino all’inverno del 2013- 2014, quando non esplicitamente indicato in modo diverso. Più di 2.000 libri disponibili, classificati in Biblici, Biografici, Spirituali, Sociali, Storici, Filosofici, Teologici. La biblioteca è situata al primo piano degli uffici parrocchiali in piazza Vittorio Veneto,3 (ora Piazza Unità d’Italia), ed è accessibile negli orari di apertura della segreteria. Catalogo su : http://www.parrocchiasanremigiovimodrone.org 20 1
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