PARROCCHIA SANTA MARIA MAGGIORE MONTE SANT'ANGELO - MARZO 2019 ANNO XXIX n. 3
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PARROCCHIA SANTA MARIA MAGGIORE MONTE SANT’ANGELO VOCE della COMUNITÁ MENSILE DI FORMAZIONE E INFORMAZIONE CULTURALE E RELIGIOSO ANNO XXIX n. 3 MARZO 2019
INDICE La voce del Pastore p. Franco. Messaggio per la Quaresima e la Pasqua. p. 3 Attualità. A “tu per tu” con un big del Paradiso. p. 7 Liturgia. Preghiera di abbandono. Sulla via dolorosa che porta alla Croce. Maria, donna dell’ultima ora. p. 12 La mia prima confessione. Festa del Perdono 2019. p. 14 Candidati alla Cresima 2019. p. 15 Rinati alla Vita che non muore. p. 15 In festa per due nuovi sacerdoti. p. 16 Il 50° di Humanae vitae. p. 17 Curiosità… matematica. p. 23 ‘Pagine’ di storia parrocchiale/2: Precisazioni su Antonietta Arena (1910-1928). p. 25 Pagine’ di storia parrocchiale/3: L’ingresso di mons. Cesarano a Monte Sant’Angelo dalle Cronache dell’Azione Cattolica Femminile S. Teresa del B. Gesù. p. 27 4 risate p. 30 Avvisi di vita comunitaria MARZO – APRILE 2019 p. 31 Direttore responsabile: don Leonardo Petrangelo Comitato di redazione: Ernesto Scarabino Rosa di Padova Guglielmo Ferosi Antonio Falcone Matteo Armillotta Hanno collaborato a questo numero: Antonio Interguglielmi Foto: vari siti web. Ciclostilato in proprio. Ad uso interno.
La Voce della Comunità La voce del Pastore Padre Franco Messaggio per la QUARESIMA e di PASQUA 2019 In piedi fratelli … il Signore ci ama per quello che siamo ai suoi occhi “… nessuno ti ha condannato, neanch’io ti condanno: va e non peccare più” (Gv 8, 7.11) Carissimi fratelli e sorelle, della prossimità. Scrivo questo testo è da poco più di un mese che abito con pensando e dedicandolo al mio amato voi come pastore e incomincio a sentirmi predecessore Mons. Michele Castoro, a casa. Sto iniziando a conoscere e a che un anno fa visse la sua ultima farmi interpellare dalle tante realtà che Quaresima terrena che gli aprì la porta costituiscono la bellezza e i tesori della alla Pasqua eterna: certamente ora veglia nostra chiesa locale, la sua fede e le sue su di noi e per noi prega. opere di carità. All’inizio della mia prima Quaresima a Manfredonia ho sentito il Il punto di partenza: convertirsi a sé stessi bisogno di rivolgermi alla diocesi con A prima vista questa conversione può questa lettera presentando la parola sembrare alquanto strana, potrebbe conversione ed i momenti per renderla essere interpretata come un viva ed efficace: ovviamente il primo ad ripiegamento narcisistico su sé stessi: averne bisogno sono io, e chiedo al non è così! Non possiamo e non potremo Signore di esserne testimone. mai fare a meno del nostro “io”: è con Presento il termine conversione, primo l’io che ci identifichiamo e siamo impegno richiesto da Gesù per seguirlo identificati, anche da Dio, che già come discepoli, attraverso tre momenti: pensava a noi prima della creazione del partenza, percorso e meta. Forse la mondo. Potrebbe capitarci di pensare scansione può apparire incoerente, ma che il cammino spirituale richieda come secondo me, si tratta dell’esatto ritmo primo passo l’uscita dall’io: invece no, il della vita credente: non si parte da Dio, Vangelo ci consiglia di entrare nell’io. Se ma a Dio si arriva percorrendo la via prendiamo la parabola del Padre 3|Marzo 2019
La Voce della Comunità misericordioso, leggiamo che il figlio violenza alla nostra intimità e allo spazio minore, dopo essere andato via di casa, della nostra coscienza. comincia a pensare al suo ritorno solo Oltre alla parabola del Figliol prodigo la dopo essere rientrato in sé stesso (Lc conversione interiore è espressa nel 15,17). Un rientrare che non corrisponde Vangelo dall’incontro di Gesù con la ad un crogiolarsi inerte e passivo donna portata in giudizio: le parole del sull’ego, ma al lasciarci incontrare da Maestro, “chi è senza peccato scagli per quel Dio che, come diceva S. Agostino, è primo la pietra” e l’assicurazione più intimo a noi di noi stessi e aprirci “nessuno ti ha condannato, neanch’io ti all’altro che è l’immagine incarnata del condanno: va e non peccare più” (Gv 8, Signore Gesù. 7.11), aprono il cuore di chi pecca e La conversione a sé è quella che il scuotono la mente di chi pretende ti filosofo Mounier chiamava “conversione giudicare. Con le sue parole e gesti Gesù intima”. Si tratta di tornare a quella parte riconcilia la donna con sé stessa, più intima di noi, laddove Dio, nel invitandola a riscoprire la sua dignità di segreto del nostro cuore, ci parla e ci persona amata e capace di amare. E così scalda col suo amore come fece col facendo le restituisce la possibilità di popolo d’Israele nel deserto. Convertirsi ricominciare a partire da una bellezza e a sé stessi è ritornare all’essenziale, alla da una dignità che aveva dimenticato di propria povertà creaturale e fragilità possedere. Ma voglio pensare, che la fuga esistenziale per fare i conti, senza paure, dei tanti accusatori sia stata anche a loro con i propri limiti: rappacificati con sé l’occasione per rientrare, magari con stessi ci sentiremo come dei bimbi vergogna, nel proprio io, e trasformarsi portati in braccio dal nostro Dio che ci è in seme per un cammino di conversione padre e madre, e scopriremo di essere al vero sé interiore. tutti fratelli. Il percorso da compiere: convertirsi al La conversione interiore ci fa scoprire prossimo che non siamo amati per quello che L’entrare nella propria umanità e facciamo, ma per quello che siamo agli occhi di Dio, il quale vede in noi il volto carnalità interiore porta a sentire e scoprire la comunanza con gli altri, con del suo Figlio Gesù Cristo: quanta pace quanti il Vangelo chiama prossimo: la via troviamo facendo esperienza di essere figli nel Figlio! a Dio passa attraverso il prossimo, non ce n’è altra per un cristiano. Arrivo a Grazie a questa consapevolezza possiamo convertirmi a Dio solo passando liberarci da tutte quelle false immagini attraverso l’umano che è in me e fuori di (idoli, le chiama la sacra Scrittura) che ci siamo costruiti seguendo più la logica del me. Tale via di conversione porta frutti anche a livello sociale. Chi guarisce le potere e dell’apparire che quella ferite del cuore guarisce anche le proprie dell’umile abbandono creaturale e filiale. relazioni interpersonali, sociali e Ci libereremo dal giudizio altrui, dallo pubbliche. Guarisce le istituzioni, le sguardo indiscreto di chi tenta di far 4|Marzo 2019
La Voce della Comunità strutture, gli ambienti di lavoro, i luoghi durante la quaresima e la pasqua trovare di aggregazione. Fino a guarire quegli ulteriori motivazioni di impegno e spazi e quelle realtà in cui la dignità animazione sociale ispirate al Vangelo, il della persona viene offesa e calpestata, o quale sempre ci chiede di vivere la che addirittura viene rinnegata e solidarietà, la condivisione, l’ospitalità misconosciuta. Chi è partito dalla reciproca, prestando particolare cura e conversione del sé è pronto a percorrere attenzione ai più poveri e agli ultimi: la via della prossimità e a contagiare di Gesù ha il volto dei poveri ed ha scelto frutti buoni e gustosi gli ambienti che l’ultimo posto. frequenta, per portarvi la gioia e farli Infine convertirmi al prossimo, se sono risplendere di bellezza autentica. battezzato e credente, mi dà la coscienza Il primo luogo da percorrere per corretta per percorrere la strada della produrre i frutti della conversione è mia concreta comunità sia ecclesiale che certamente la famiglia. Gli sposi cristiani civile e sociale. Devo sentirmi chiamato ritrovano nel perdono ricevuto la a convertirmi alla mia comunità di bellezza del perdono da donare. La appartenenza fatta di periferie, quartieri conversione, come risposta ad un amore e condomini: solo così porterò il mio più grande della stessa nostra capacità contributo perché maturino frutti di d’amare, porta frutti nell’amore sponsale vicinanza e responsabilità sociale, di rinnovandolo e legandolo alla sorgente attiva cittadinanza capace di promuovere della carità che è Cristo. La conversione mentalità e stili di vita ispirati alla porta frutti di rinnovamento nella fraternità e alla condivisione. relazione con i figli: genitori coerenti col Vangelo diventano credibili e testimoni La meta da raggiungere: convertirsi a Dio di quanto chiedono ai figli; non maestri, Se sono partito dal punto giusto e seguito ma compagni di viaggio che aiutano i il percorso concreto dell’umanità figli a porsi in modo critico di fronte ai personale e collettiva allora potrò modelli ambigui oggi dominanti. arrivare alla meta della conversione: Dio L’altro luogo della conversione alla quale fine, senso e compimento della vita prossimità è la città, con tutto ciò che e del creato. Arrivato a questo punto essa comporta e significa. Personalmente sono pronto ad accogliere e rendere non conosco ancora bene le città della visibili le prime parole di Gesù secondo nostra diocesi, ma sento di doverle il Vangelo di Marco: “il tempo è amare perché le vedo vive e animate da compiuto e il regno di Dio è vicino; un alto senso di attaccamento alle sane convertitevi e credete nel Vangelo” (Mc tradizioni e ai valori della nostra terra. 1, 15). Che la conversione al prossimo possa 5|Marzo 2019
La Voce della Comunità addirittura può darci la convinzione di avere Dio in tasca: finiamo di imporre a Lui la nostra volontà piuttosto che sforzarci di cercare che cosa Egli vuole da noi. Perciò convertirsi a Dio significa aprirsi alle sue sorprese e alle sue continue novità: di sicuro Dio ha molto da chiederci, ma molto di più da offrirci. Raggiunta la meta che è Lui ci sentiremo in pace e costruttori di pace, perché anche se il peccato ci appesantisce il cuore, abbiamo sperimentato che “Dio è più grande del nostro cuore” (1 Gv 3,20). Cari fratelli e sorelle, prendiamo sul serio l’annuncio e l’invito che Gesù ci rivolge: “il tempo è compiuto il Regno di Dio è vicino, Fratelli e sorelle, senza paura seppur convertitevi e credete nel Vangelo” (Mc coscienti delle fragilità che portiamo, 1,15), viviamo il tempo di quaresima e aderiamo con generosità alla Parola fatta poi di pasqua, che si apre davanti a noi, carne, al suo disegno di amore, al suo per un costante e rinnovato ascolto della progetto di salvezza. La conversione a Parola e per aprire con Dio un dialogo Dio in Gesù ci fa riconoscere il primato fatto di ricerca, preghiera, ascolto, che Egli ha nella nostra vita rispetto ad deserto, esodo e soprattutto di gesti e ogni cosa, anche rispetto al nostro fare e parole di carità. Se compiremo il impegno pastorale, al ruolo e incarico percorso della conversione scopriremo ecclesiale: non faremo la fine di Marta che Lui viene ad ABITARE in noi e darà che per servire il Signore si è senso ai crocevia della storia personale e dimenticato proprio del Signore! La comunitaria (Gv 14, 23). conversione al Signore ci rimette in piedi spiritualmente, ci rialza dalle cadute, ci + p. Franco, arcivescovo purifica dalla tiepidezza e insipidità, ci Manfredonia, 06 marzo 2019, mercoledì mette al riparo da ogni scoraggiamento e delle ceneri forse anche dalle nostre abitudini: abituarsi alle cose di Dio è un pericolo, si rischia di perdere il sapore di Dio. L’abitudine ci fa credere padroni delle cose sacre, sentire arrivati e al sicuro, 6|Marzo 2019
La Voce della Comunità Attualità di Ernesto Sacarabino A “tu per tu” con un big del Paradiso 19 marzo dell'anno 2019: ricorrenza gli zii, i cugini ed i cognati?... Tutto liturgica di San Giuseppe dalle origini perché ciascuno si senta letteralmente antichissime e, da più di 60 anni, festa obbligato a comprare l’imprescindibile dei papà. Le menti sempre fertili al regalo con l’aggravante, dettata dalla servizio del consumismo sanno lavorare mentalità del momento “scialòna” e bene: non c’è che dire!... Prima hanno superficiale, che l’affetto per il inventato la festa degli innamorati, poi festeggiato si misura sul costo del regalo quella della mamma, poi ancora quella che gli si offre. Ciò nonostante bisogna del papà, buona ultima - come si onestamente ammettere che non si conviene - quella dei nonni. A quando poteva trovare un’occasione ed un santo più appropriato al riguardo. Giuseppe di Nazareth è davvero il migliore papà che mai la storia umana abbia registrato. A lui toccò l’irripetibile e, nonostante le apparenze, difficilissimo compito di esercitare un ruolo così delicato nientemeno che nei riguardi di Dio stesso, cioè della seconda persona della SS. Trinità. Vi confesso che una delle mie sempre più solitarie meditazioni ha come oggetto particolare proprio San Giuseppe. Mi ritornano alla mente le prime parole della preghiera che don Nicola Rinaldi recitava durante la novena. Io facevo l'organista a San 7|Marzo 2019
La Voce della Comunità Giuseppe… allora... quante novene di San Giuseppe ho "suonato”! E mi commuovevo specialmente quando tutto il popolo si univa al sacerdote, mormorando devoto: "A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo...” "Stretti dalla tribolazione...?" Ma via... non esageriamo! – così pensavo nella beata incoscienza giovanile. Purtroppo, passati tantissimi anni, non sono più dello stesso parere. Figlio (Gesù Bambino) a venire con te. Che forza !!!!.... Hai una grande autorità "Però, San Giuseppe mio, tu che hai di intercedere e persino di imporre ciò vissuto tanti momenti difficili che vuoi nell’altro mondo! Questo intese nell’espletare il tuo specialissimo ruolo sottolineare il grande Eduardo. paterno, non potresti mettere una "buona parola" con Gesù per i poveri E, dunque, vòlgiti verso le famiglie papà quando affrontano avventure non umane (sei anche il loro protettore), certo paragonabili alla fuga in Egitto ed moltissime delle quali in preda alla allo smarrimento del Figlio nel tempio, confusione ed all’anarchia. Piegati sulle ma... insomma?!” sofferenze dei figli di coloro che si sono “separati” e magari “accoppiati” con altri. Talvolta rido di gusto pensando alla Povere, piccole creature che non sanno celebre commedia di Eduardo de Filippo. più chi siano effettivamente il loro padre Parlo di “De Pretore Vincenzo” nella e la loro madre, risucchiati loro quale tu, forte dell'autorità paterna che malgrado nel balletto dello scambia- evidentemente eserciti pure in cielo, partner del quale non sono tanto costringi l'inflessibile Padre Eterno ad colpevoli i protagonisti quanto la società ammettere in Paradiso un ladro di oggi, egoista fino alla nausea ed matricolato per il fatto di essere stato in incapace di alcun genere di tolleranza o vita un accanito tuo devoto con la pazienza! Pratica una salutare iniezione minaccia di andare via dal Paradiso, di umiltà ed amore vero (virtù che obbligando tua moglie (Maria contraddistinsero il tuo passaggio Santissima) e tuo terreno) ai padri più prepotenti, violenti e persino omicidi dei quali tanto continuiamo a sentire parlare. 8|Marzo 2019
La Voce della Comunità Caro San Giuseppe, nonostante le mie Altre vicissitudini: dalla fuga repentina idee contrarie al consumismo di ogni in Egitto evitando di un pelo la spada tipo, non me la sento di condannare infanticida di Erode al grosso spavento l’abbinamento della tua festa con quella provato per lo smarrimento del tuo Gesù dei padri realizzato purtroppo per puri nel pellegrinaggio a Gerusalemme. E se i fini di lucro: acquisto di regali vari, Vangeli canonici a questo punto non specie cioccolatini e liquori... Che narrano altro di te, a leggere gli Apocrifi crapuloni ed ubriaconi questi papà!... c’è davvero da pensare che spesso e Non potevano avere un'ispirazione volentieri ti sono venuti "i capelli migliore che metterli tutti sotto la tutela bianchi" a causa di quel fanciullo così di un Santo esemplare come te. impegnativo e difficile. Noi, papà allevati molto diversamente dai nostri giovani e Quante ne passasti nella tua vita terrena! giovanissimi figli, noi che nella nostra Cominciamo dai dubbi sulla verginità vita abbiamo sperimentato cambiamenti della donna che amavi e che decidesti di tanto bruschi e veloci nei costumi e nelle sposare comunque. E la tua fiducia abitudini da non raccapezzarci più, noi rasentò l’incoscienza poiché ti portò ad che siamo vissuti in due mondi obbedire ad un suggerimento recatoti in diametralmente opposti da figli e da sogno da un angelo. Si è mai visto un padri non potevamo finire in mani altro uomo che abbia creduto nei sogni migliori. fino a quel punto? Eppure tu intuisti senza esitazione che si trattava della Oggi siamo passati dall'obbedienza volontà di Dio. Come non invidiare la "sacra", senza discussione all'autorità tua fede? E poi passiamo al rammarico paterna, ad esercitare questo ruolo perché Gesù, il figlio dell’Altissimo, difficile e autorevole su figli che le mode nasceva privo di tutto in una mangiatoia. dell’epoca (non la famiglia purtroppo, 9|Marzo 2019
La Voce della Comunità come natura avrebbe voluto) hanno Ti voglio raccontare un aneddoto. Ad formato in una maniera tanto diversa da uno dei tanti corsi di aggiornamento, un non riuscire neppure a capire tronfio cattedratico universitario ci completamente cosa passa loro per la spiegava: “L'alunno non si deve mai testa. Abbiamo docilmente obbedito "da rimproverare. La ‘docimologia’ (penso la figli", ma, venuto il momento di essere conoscerai: si tratta della moderna obbediti, ci siamo sentiti dire che i tempi scienza della valutazione) lo impone e erano cambiati, che non dovevamo e vieta anche che si debbano dare dei non potevamo neppure contraddirli i brutti voti, pena la perdita di affezione nostri figli. per l'apprendimento. Sono assolutamente da bandire note in Forse è grazie alla tua assistenza se condotta, espulsioni dalla classe, minacce riusciamo a barcamenarci ancora in di ritorsioni sul profitto, graduatorie di questo ruolo, anche se le ansie e le merito”. preoccupazioni non si contano. Con Prepotente mi venne sulle labbra: “Scusi, tutto il rispetto per l'opera e la figura dei ma lei in questo modo è mai riuscito a genitori di altri tempi, oserei dirti che fare un'ora di lezione in classe?...” allora era piuttosto facile fare il padre. I figli si può dire che succhiavano con il Si scoprì che il ‘buon’ conferenziere non latte materno il rispetto e la deferenza. era mai entrato in un'aula di liceo e Nei tempi più antichi si dava del voi tanto meno di scuola media e così queste ('ssegnurìje) al padre e quando ce n’era ‘moderne’ teorie non so se abbiano bisogno, racconta don Giovanni giovato meglio del passato all'educazione ‘Papagnùlo’, Tatà iére triste... sempe lu ed all’acculturamento dei nostri alunni, centulìne a purtéte de méne e lo dice ma è certo che hanno messo me e quelli non certo per condannarlo e biasimarlo come me in condizione di “scappare” perché poco più in là esclama: Caro, dalla scuola. buono e dolce papà. Oggi i genitori e gli educatori hanno le mani legate in tutti i Peggio accade per i genitori che non sensi. Gli insegnanti sono chiamati ad possono neanche andarsene in pensione. educare al dovere, ad evitare cattive compagnie, a prevenire la droga, ad essere cortesi e rispettosi dell'altro (cose un tempo automatiche e già abbondantemente acquisite ed attualmente in netto contrasto con la moda del momento) e, alla fine, se resta loro ancora qualche ritaglio di tempo e di energia, istruire adeguatamente i propri allievi. Cosa ne può uscire fuori? 10 | M a r z o 2 0 1 9
La Voce della Comunità Ormai - per esempio - solo il Signore Ci si lascia per un nonnulla, magari per il può evitare che i figli frequentino cattive solo fatto di essersi “stancati”. Protettore compagnie o si caccino nei pasticci. I della famiglia, tu lo sai benissimo che papà sono buoni quando approvano l’istituto familiare, un tempo pietra incondizionatamente ma.... guai a far angolare della società, è in crisi nera capire solo con lo sguardo di essere poiché sono i vincoli di qualsiasi genere appena appena perplessi. a non essere più accettati e tantomeno sopportati. Un tipo di “emancipazione” E le nottate passate insonni a guardare imposto dagli onnipotenti mass media al l'orologio (perché i figli passano quale se ci opponessimo noi “più grandi” moltissime notti in giro, spesso non si sa faremmo la fine di tanti don Chisciotte dove e con chi) mentre riecheggiano che combattono contro i mulini a vento. nella nostra mente i bollettini di guerra Perciò abbiamo un compito sulle stragi del sabato sera dove le estremamente delicato e sempre più mettiamo? E la preoccupazione per spesso preoccupante, anche se molti questi giovani che studiano e si padri, indegni di questo nome, oggi preparano alla vita, ma praticamente, riescono ad imporre ai figli luride salvo miracoli o raccomandazioni, pratiche sessuali o a tenere nel terrore sembrano non avere nessuna speranza di l'intera famiglia con la violenza che di trovare un lavoro non dico nella loro frequente si risolve nell’omicidio. terra, ma nemmeno più nella loro patria? Ben venga dunque la tua e la nostra Eppure, nonostante tutto, io ritengo (e festa. Un comunissimo giorno dell'anno sono sicuro tanti papà con me) che il degno del tuo umilissimo profilo umano, nostro ruolo sia ancora gratificante ed neppure scritto in rosso sul calendario. E utile. Gira e rigira, dopo tanto vagare in per una volta tanto un sincero altre direzioni, è al padre che tanti ringraziamento a chi l’ha inventata. “figliuoli prodighi” del mondo finiscono Quando ricordo una poesiola che mia per chiedere aiuto nei momenti di figlia mi recitò un 19 marzo di tantissimi difficoltà. Quanti di noi accolgono, anni addietro, mi viene ancora da sfamano ed educano i figli dei loro figli piangere per la tenerezza ed oggi sono che disgraziatamente (fenomeno che fiero di scoprire da certi atteggiamenti oggi si sta moltiplicando che i miei “ragazzi” non sono cambiati esponenzialmente) si trovano da un verso di me. E perciò, caro San Giuseppe, giorno all’altro abbandonati dal padre o sono felicissimo ed orgoglioso di avere dalla mamma? Ormai nelle nuove un giorno festivo in comune con te. generazioni il vincolo matrimoniale è Auguri e - come si dice dalle nostre parti sempre più disatteso e meno considerato. - … pe ‘ssalùte!”. 11 | M a r z o 2 0 1 9
La Voce della Comunità Liturgia A cura di Antonio Falcone Preghiera d'abbandono di Charles de Foucauld Padre mio, io mi abbandono a te, fa’ di me ciò che ti piace. Qualunque cosa tu faccia di me Ti ringrazio. Sono pronto a tutto, accetto tutto. La tua volontà si compia in me, in tutte le tue creature. Non desidero altro, mio Dio. Affido l'anima mia alle tue mani Te la dolore e fa che il dolore alimenti ed dono mio Dio, con tutto l'amore del mio accresca l’amore. cuore perché ti amo, ed è un bisogno del Nutrimi di Te perché io viva in Te nel mio amore di donarmi, di pormi nelle tempo e nell’eternità. tue mani senza riserve con infinita Ma Tu che hai voluto cibarti della fiducia perché Tu sei mio Padre. volontà del Padre, fa’ che anche io mi alimenti in Essa in ogni attimo della mia Preghiera di Quaresima giornata. Uniscimi a Te acciocché io sia un tralcio Sulla via dolorosa fruttifero della Tua vite e possa con Te che conduce al Calvario, continuare l’Opera della Tua Signore, Ti chiedo di esserTi compagno. Redenzione. Insegnami Tu come si abbraccia la Croce Con Te al Padre sulla medesima Croce e come quando si cade sotto il Suo peso offro la mia sofferenza per quanti non Ti ci si possa rialzare. conoscono ancora, e imploro per la Aiutami Tu o Gesù Crocifisso a vedere Messe copiosa gli operai necessari. nel dolore un disegno d’amore. Valga la mia piccola offerta unita alla Tu che hai lasciato il Cielo per salvare la Tua per rendere valida la loro fatica terra ricordami che sulla terra io sono in affinché presto venga il Tuo Regno, oh attesa del Cielo. Signore, su Tutta la Terra. Amen! Fa’ che io impari da Te come si ama per ben soffrire e come si soffre per bene amare. Dammi l’amore che rende fecondo il 12 | M a r z o 2 0 1 9
La Voce della Comunità MARIA, DONNA DELL'ULTIMA ORA Maria, donna dell’ultima ora fu scritta da don Tonino Bello il 22 novembre 1992, quando era consapevole delle sorti della sua salute. «Sembra che alla Madonna non si sappia chiedere altro: prega per noi peccatori. Forse perché, in fondo, l’essenziale sta lì. nello stesso atteggiamento di abbandono Tutto il resto è corollario di quell’unica quando, ancora bambino, lo coglieva il domanda. (…) Viene da chiedersi, sonno. (…) comunque, perché mai l’Ave Maria Ti preghiamo: quando pure per noi essenzializzi a tal punto l’implorazione giungerà il momento di consegnarci al da ridurla a una sola richiesta. Le ragioni Padre, e nessuno dei presenti sarà in possono essere due. Anzitutto, Maria è grado di rispondere ormai ai nostri esperta di quell’ora. Perché fu presente richiami, e sprofonderemo in quella all’ora del figlio. (…) Il secondo motivo solitudine che neppure le persone più sta nel fatto che l’ora della morte è un care potranno riempire, offrici il tuo passaggio difficile. Un transito che mette capo come ultimo guanciale. (…) paura, per quella carica di ignoto che si Santa Maria, donna dell’ultima ora, porta incorporata. Una transumanza che disponici al grande viaggio. Aiutaci ad sgomenta, perché è l’unica che non si allentare gli ormeggi senza paura. Sbriga può programmare nei tempi, nei luoghi e tu stessa le pratiche del nostro nelle modalità. (…) passaporto. Se ci sarà il tuo visto, non Santa Maria, donna dell’ultima ora, avremo più nulla da temere sulla quando giungerà per noi la grande sera e frontiera. Aiutaci a saldare, con i segni il sole si spegnerà nei barlumi del del pentimento e con la richiesta di crepuscolo, mettiti accanto a noi perché perdono, le ultime pendenze nei possiamo affrontare la notte. È una confronti della giustizia di Dio. esperienza che hai fatto con Gesù, Procuraci tu stessa i benefici della quando alla sua morte il sole si eclissò e amnistia, di cui egli largheggia con si face gran buio su tutta la terra. Questa regale misericordia. Mettici in regola le esperienza ripetila con noi. (…) carte, insomma, perché, giunti alla porta Santa Maria, donna dell’ultima ora, il del paradiso, essa si spalanchi al nostro Vangelo ci dice che Gesù quando sulla bussare». croce emise lo spirito, reclinò il capo. Probabilmente, come molti artisti hanno Da Maria, donna dei nostri giorni, intuito, il suo capo egli lo reclinò sul tuo: Paoline, Milano 1993 13 | M a r z o 2 0 1 9
La Voce della Comunità HANNO RICEVUTO PER LA PRIMA VOLTA IL SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE Sabato 9 marzo 2019 nella chiesa San Nicola (Cappuccini) da don Leo Petrangelo Bisceglia Irene Fusilli Giovanni Brento Gabriele Lauriola Elisa Caputo Matteo Martino Gabriele Ciliberti Antonia Masulli Emanuele Ciociola Michela Notarangelo Michele Colangelo Andrea Rinaldi Elena Crisomolo Enrico Sangensio Miriam Crisomolo Vincenzo Scirpoli Chiara De Filippo Matteo Tiguino Pasquale Facciorusso Gabriella Totaro Andrea Facciorusso Loreta Troiano Bernardetta Ferri Domenico Vaira Carmen Frisoli Antonio 14 | M a r z o 2 0 1 9
La Voce della Comunità Sono stati presentati alla Comunità il 10 marzo 2019 chi riceverà il sacramento della cresima il 26 maggio 2019: Maria Chiara Francesco Pio Scirpoli Federica Maurizio Michele Carbonelli Giuseppe Pasqua Romano Marta Isan Gentile Michela Angela Michele Santoro Milena Taronna …Rinati alla Vita che non muore Rosa Frattaruolo Fischetti Annunziata Maria 15 | M a r z o 2 0 1 9
La Voce della Comunità La Nostra Chiesa è in festa per il dono di due nuovi sacerdoti: don Pasquale Paloscia (Manfredonia) il 18 marzo 2019 e don Pasquale Pio Di Fiore (Carpino) il 24 marzo 2019 16 | M a r z o 2 0 1 9
La Voce della Comunità IL CINQUANTESIMO DELL'HUMANAE VITAE: alcune riflessioni per la preparazione e l’accompagnamento dei matrimoni di mons. Antonio Interguglielmi L’attualità dell’Humanae Vitae a avanzata all'Enciclica di Paolo VI, cinquant’anni dalla promulgazione ovviamente collegata al tema della procreazione nel matrimonio, è infatti di Nel 50° anniversario dell’Humanae Vitae prospettare un ideale coniugale troppo sono state tante le riflessioni dedicate ad esigente, impossibile da raggiungere per interrogarsi sull’attualità di questa la maggior parte delle coppie che vivono fondamentale Enciclica rivolta agli sposi in una mentalità ormai molto cristiani.1 secolarizzata, ideale forse riservato a Si tratta sicuramente di uno dei più quella minoranza di cristiani che vivono importanti documenti di Papa Paolo VI, una fede profonda, alimentata da un la sua settima Enciclica, frutto di una impegno ecclesiale non alla portata di riflessione profonda e complessa, che noi tutti. prendiamo invece come spunto per una Se così fosse, però, vorrebbe dire creare riflessione sulla preparazione e due forme di sacramento, la prima per la l‘accompagnamento degli sposi cristiani generalità dei cristiani, l'altra per una delle nostre Parrocchie. elité: in altre parole, si può correre il Una delle critiche che viene più spesso rischio di mettere in dubbio la validità della dottrina sacramentale sul 1 Papa PAOLOVI, Enciclica Humanae Vitae, matrimonio, frutto di due millenni di in AAS 60 (1968). storia della Chiesa. 17 | M a r z o 2 0 1 9
La Voce della Comunità Dottrina che troviamo ovviamente tanto auspicato da alcuni Padri confermata nell'Esortazione Apostolica Sinodali”4. Postsinodale Amoris Laetitia di Papa I corsi di preparazione al matrimonio Francesco: "Come cristiani non possiamo come cammino di formazione alla fede rinunciare a proporre il matrimonio allo scopo di non contraddire la sensibilità Il canone 1063 sulla preparazione al attuale, per "essere alla moda, o per matrimonio accoglie la dottrina del sentimenti di inferiorità di fronte al Vaticano II, in particolare il numero 52 degrado morale e umano" (nr. 35)2 della Costituzione conciliare Gaudium et Papa Francesco anche in precedenza, Spes. I documenti del Sinodo dei Vescovi nell'Allocuzione al Tribunale della Rota del 1980 tenutosi a Roma dal 26 Romana, tenuta il 22 gennaio 2016 aveva settembre al 25 ottobre 1980 - hanno affermato nella stessa direzione che: "La dato indicazioni sui compiti dei pastori Chiesa, dunque, con rinnovato senso di nella preparazione al matrimonio: responsabilità continua a proporre il innanzitutto hanno ribadito il compito matrimonio, nei suoi elementi essenziali delle Conferenze Episcopali e delle - prole, bene dei coniugi, unità, diocesi di pubblicare Direttori pastorali indissolubilità, sacramentalità -, non per la famiglia, in attuazione dei canoni come un ideale per pochi, nonostante i 1064 e 1067, nei quali dare ai pastori le moderni modelli centrati sull'effimero e indicazioni per la preparazione e sul transitorio, ma come una realtà che, l'accompagnamento delle famiglie. nella grazia di Cristo, può essere vissuta È un tema trattato in Amoris Laetitia, in da tutti i fedeli battezzati"3. cui il Santo Padre sottolinea che non È in questa occasione che il Santo Padre serve pretendere e imporre norme con la fornisce la soluzione su cui noi "forza dell'autorità", ma occorre uno intendiamo riflettere: "E perciò, a "sforzo più responsabile e coraggioso". E maggior ragione, l'urgenza pastorale, che poco dopo il Papa, invitandoci ad una coinvolge tutte le strutture della Chiesa, sana autocritica, entra subito nel spinge a convergere verso un comune concreto: "Né abbiamo fatto un buon intento ordinato alla preparazione accompagnamento dei nuovi sposi nei adeguata al matrimonio, in una sorta di primi anni, con proposte adatte ai loro nuovo catecumenato – sottolineo questo: orari, ai loro linguaggi, alle loro in una Sorta di nuovo catecumenato - preoccupazioni" (nr. 36)5. Così, se mancano spesso percorsi di accompagnamento dei giovani sposi, non 2 PAPA FRANCESCO, Esortazione possiamo nascondere che troppe volte Apostolica Postsinodale Amoris Laetitiae, 19 marzo 2016. 4 PAPA FRANCESCO, Op. Ult. Cit. 3 PAPA FRANCESCO, Discorso alla Rota 5 PAPA FRANCESCO, Esortazione Romana, 22 gennaio 2016, in AAS 108 Apostolica Postsinodale Amoris Laetitiae, (2016). cit. 18 | M a r z o 2 0 1 9
La Voce della Comunità anche i nostri corsi di preparazione al nostri Papa Francesco in Amoris Laetitia. matrimonio rischiano di diventare una Si possono infatti leggere i tre capitoli di specie di lezioni sul Magistero e la Matteo come una serie di prescrizioni dottrina del matrimonio nella Chiesa, severe, una legge così esigente che fornendo a chi ascolta una serie di schiaccia, impossibile da attuare: oppure norme e prescrizioni che appaiono come una promessa, una chiamata a sempre più lontane dalla mentalità di qualcosa di così grande che solo il una società ormai secolarizzata: spesso Signore può realizzare proprio attraverso basta guardare i visi perplessi, se non la nostra fragilità umana. Così, quando ironici, dei partecipanti ai nostri incontri Gesù dice "Non pensate che io sia venuto per capire che stiamo parlando di ad abolire la Legge o i Profeti, non sono qualcosa a loro sconosciuto e per lo più venuto ad abolire ma per dare incomprensibile. compimento", parla di un dono, un È necessario cambiare prospettiva: non regalo che si compie nella vita dell'uomo possiamo dare "pesi o imporre regole" se che confida in Lui. Così avviene nel non abbiamo cristiani formati, ma è matrimonio, vissuto alla luce della fede, necessario premettere una formazione di come la delineava Paolo VI. base, magari ripartendo proprio da una Le più grandi difficoltà oggi nella lettura lettura del Vangelo inteso come "grazia", dell'Enciclica nascono infatti da un come "Buona notizia" che libera l'uomo, approccio superficiale e riduttivo, che non lo incatena in nuove regole. tende a considerare l’Humanae vitae solo Pensiamo che proprio nel discorso della come un documento morale o giuridico, Montagna del Vangelo di Matteo si possa che detta severe norme sulla vita trovare una interessante e concreta matrimoniale: da qui l’idealizzazione chiave di lettura dell'Enciclica di Paolo eccessiva" - di cui ancora parla Papa VI, alla luce di quanto afferma ai giorni Francesco nell'esortazione Post- sinodale 19 | M a r z o 2 0 1 9
La Voce della Comunità - "soprattutto quando non abbiamo un nuovo sforzo per trovare nuove risvegliato la fiducia nella grazia" (nr. strade e cammini di formazione cristiana 36). e sostegno alle famiglie. Sono già molti, Ecco perché nell'Humanae Vitae come sappiamo, i documenti del correttamente letta non troviamo un Magistero che vanno in "questa "peso insopportabile e irrealizzabile" per direzione”. gli sposi, ma al contrario un conforto e Da tanti anni molte indicazioni per i un'esortazione a vivere la loro chiamata pastori e per tutti coloro che nella nella fede, per scoprirne e testimoniare comunità Ecclesiale si dedicano al la fecondità dell'amore vissuto con servizio della pastorale familiare sono Cristo: allora non conta più la legge ma state date dalla Conferenza Episcopale la donazione, che è il "compimento della Italiana, fino al più recente documento legge", come ha mostrato Gesù, e quindi intitolato Orientamenti pastorali sulla anche dell'amore coniugale. preparazione al matrimonio e alla famiglia, della Commissione Episcopale per la famiglia e la vita, del 22 ottobre 2012. Troviamo qui suggerimenti e specificazioni che si collegano in qualche modo a quanto già molti anni prima leggevamo nell'Esortazione apostolica Familiaris consortio di Papa Giovanni Paolo II, del 1981, che raccoglieva le conclusioni del Sinodo del 1980: "La preparazione al matrimonio va vista e attuata come un processo graduale e continuo”7. Del resto, a completamento di questa Nuove vie per l'accompagnamento delle Esortazione, anche il Pontificio coppie Consiglio per la Famiglia pubblicò, anche se molti anni dopo, delle Questa ricerca e sensibilità, lo ripetiamo, indicazioni e dei suggerimenti utili nel richiede però da parte nostra, sacerdoti e documento La Preparazione al laici impegnati nella pastorale familiare 6, Matrimonio, del 13 maggio 1996. 6 In recente studio dedicato alla partecipazione dei laici alla preparazione del La partecipazione dei laici nella matrimonio canonico si afferma; "La preparazione giuridico-.pastorale al famiglia si trova ad affrontare l'impresa di matrimonio canonico, Città del Vaticano, far valere la sua vera identità: un'unione tra 2010, p. 111. due persone eterosessuali, fondata sul 7 PAPA GIOVANNI PAOLO II, Esortazione matrimonio ed ordinata al bene dei coniugi Apostolica Familiaris consortio, 22 e dei figli". Così in VERONICA D'ALLEVA novembre 1981, in AAS 74 (1982), n. 66. 20 | M a r z o 2019
La Voce della Comunità Seguendo le indicazioni di questi e degli (La sfida è chiara. Quelli che provvedono altri documenti elaborati dalle al programma di preparazione al Conferenze Episcopali nazionali , in 8 matrimonio hanno la necessità di capire diverse Diocesi del mondo si sono da meglio le dinamiche e i bisogni delle anni andate sviluppando iniziative per coppie, così che possano rispondere adeguare la pastorale familiare, meglio alle diverse situazioni e offrire intendendo con questa espressione sia programmi più adatti alle domande). l'accompagnamento dei fidanzati al Un'esigenza ripresa nel ricordato matrimonio sia i cammini di formazione documento "Orientamenti pastorali…" per le coppie giovani già sposate. Ad della CEI del 2012: "Oggi appare più esempio, un’indagine molto interessante evidente che, per quanto fatta con e completa sui corsi di preparazione grande cura, una preparazione venne svolta per conto della Conferenza esclusivamente immediata (al Episcopale degli Stati Uniti9. matrimonio n.d.r.) rischia di essere Già in questa ricerca, che risale all'anno gravemente insufficiente nel fornire 1995, si rilevava che, nell'elaborare i solide basi alla vita sponsale e programmi dei corsi di preparazione al familiare..." (nr. 3). matrimonio, era necessario comprendere Anche nei corsi di preparazione al meglio le dinamiche e le necessità delle matrimonio da parte delle coppie si coppie all'interno della Chiesa: "The preferisce un approccio esperienziale: challenge is clear. Those who provide nelle tante indagini svolte in questi anni marriage preparation programs need to anche da molte diocesi italiane, emerge understand better the dynamics and quasi ovunque che i fidanzati si sentono needs of inter-church couples so that aiutati da descrizioni concrete della vita they can respond to them better and matrimoniale, apprezzando le offer them programs more suited to the testimonianze delle coppie dei formatori demands of their situations". che descrivano il "bello" e il "brutto" della vita a due, vissute alla luce della 8 Ad esempio, sempre della CONFERENZA fede. È questo un tempo che deve EPISCOPALE ITALIANA, Direttorio di divenire un'occasione per aprire "strade pastorale familiare per la Chiesa in Italia, 25 nuove di dialogo sulla fede", che luglio 1993. richiedono necessariamente di essere 9 Cfr. Study of the Value of Marriage proseguite una volta celebrato il Preparation in the Catholic Church for matrimonio. È questo senza dubbio il Couples Married One Through Eight Years, lavoro più complesso e faticoso, ma più CENTER FOR MARRIAGE AND FAMILY prezioso: aiutare e incoraggiare gli sposi CREIGHTON UNIVERSITY, novembre 1995, in http://www.usccb.org/issues-and- ad allargare lo sguardo e saper valutare e acti°n/marriage-and-family/marriage/ apprezzare la necessità di momenti di marriage-preparation/getting-it-right- incontro con la comunità di famiglie, marriage-preparation in-the-catholic- church" 21 | M a r z o 2 0 1 9
La Voce della Comunità continuando quanto iniziato con il corso Un aspetto questo di formazione. dell'accompagnamento delle giovani Si pensi soltanto alla complessità coppie che non può essere ormai più dell'aspetto procreativo, dove spesso lasciato a[carisma e alla buona volontà di nascono le maggiori divergenze qualche bravo sacerdote od a iniziative sull'Humanae Vitae: è indispensabile che solo locali: così come si sono diffusi nei corsi i futuri coniugi siano aiutati a sempre di più nelle diocesi i percorsi di costruire una corretta sessualità formazione permanente per i giovani matrimoniale: è necessario curare nella sacerdoti, allo stesso modo dovrà essere preparazione l'orientamento dei fatto per i matrimoni. fidanzati e della futura famiglia cristiana La conversatio coniugali, cioè la famiglia, verso la generazione e l'educazione della deve essere recuperata come ministero di prole. Grazia per i coniugi: già Pio XI, Si richiede che già al momento riprendendo il cardinale Bellarmino, costitutivo del matrimonio i coniugi scriveva: "il matrimonio si può dispongano, benché ancora allo stato riguardare in due modi: il primo mentre potenziale, dell'orientamento della si celebra; il secondo mentre perdura propria sessualità aperto alla prole: sono dopo che è stato celebrato… perché fin le cosiddette proprietà essenziali del quando vivono i coniugi, la loro unione matrimonio in fieri. è sempre il sacramento di Cristo e della Sappiamo del resto che molte perizie che Chiesa.”11 portano alla dichiarazione di nullità matrimoniale riguardano infatti un uso Conclusioni distorto della sessualità: come noto Alla radice delle tante crisi matrimoniali l'attitudine coniugale, la categoria a cui assistiamo oggi si trovano non solo romanistica dell'honor matrimonii, è una la mancanza di fede ma la crescente delle proprietà essenziali del matrimonio banalizzazione del sacramento in fieri, da cui si origina l'ordinatio ad matrimoniale, non più vissuto come una bonum coniugum10. vocazione voluta e condotta dà Dio, ma troppo spesso anche tra chi si sposa in 10 Scrive P. A. BONNET: “Le proprietà del Chiesa, considerata come una scelta matrimonio “In facto esse" sono quattro: due soltanto umana e come tale soggetta alle positivizzate e qualificate come tali dal can. fragilità personali, al cambiamento e al 1056 CIC - indissolubilità e unità - e due specifiche - "ordinatio ad bonum prolis” e ripensamento. “ordinatlo ad bonum coniugum” - che si Per questa ragione riteniamo che la connettono immediatamente a ciascuna celebrazione del cinquantesimo delle due finalità del matrimonio". P.A. dell'Enciclica di Paolo VI, anniversario BONNET, Essenza e sacramentalità della che ci invita alla rilettura dell’Umanae dinamica familiare, in Famiglia e diritto nella Chiesa, a cura di MYRIAM TINTI, 11 PAPA PIO XI, in AAS 22 (1930), p. 583. Città del Vaticano, 2014, p. 83. 22 | M a r z o 2 0 1 9
La Voce della Comunità vitae alla luce dei tempi cambiati, non la capacità di perdonarsi, la disponibilità debba rassegnarsi al secolarismo in cui alla volontà creativa di Dio. Riscoprire la siamo immersi, ma possa invece divenire fede, significa riattualizzare questo un'occasione per interrogarci su come tesoro abbandonato, perché sepolto da poter aiutare le coppie e le famiglie tante altre "preoccupazioni mondane". cristiane. Giovanni Paolo II nell'Omelia della Un compito che, come indica l'Enciclica, Messa celebrata il 25 ottobre 1980 a ci chiama a far scoprire ai giovani come Conclusione della V Assemblea Generale attraverso il sacramento del matrimonio del Sinodo dei Vescovi ribadiva la cura l'uomo e la donna non adempiono un della famiglia come un compito di tutta dovere ma realizzano un desiderio la comunità ecclesiale: "Abbiamo nascosto nel loro cuore: la Chiesa ha il constatato, quanto amore di Cristo, ruolo di accompagnare gli sposi in questo quanta carità è offerta a tutti coloro che meraviglioso cammino di santità, e come nella Chiesa e nel mondo formano una dicevamo, non conformandosi alla famiglia: non solo agli uomini e alle mentalità anticristiana in cui viviamo. donne riuniti in matrimonio, ma anche Come scrive Paolo VI è attraverso la ai ragazzi e ragazze, ai giovani, ai vedovi, fiducia nelle promesse di Cristo che gli e agli orfani, agli anziani e a tutti quelli sposi trovano il senso profondo della vita che in qualche modo partecipano alla coniugale, non sempre facile: la fedeltà, vita della famiglia". CURIOSITÁ… MATEMATICA! di Antonio Falcone Un cammelliere possiede 11 cammelli, che alla sua morte lascia in eredità ai suoi tre figli, indicando nel testamento che al primo figlio devolve metà (1/2), al secondo un quarto (1/4) e al terzo un sesto (1/6) dei cammelli. Ovviamente, i fratelli iniziano a litigare, perché la metà di 11 cammelli (11/2) sono 5,5 cammelli, cioè 5 cammelli più mezzo cammello (5+1/2), e siccome non è pratico tagliare un cammello a metà, il primo fratello chiede di riceverne 6. I suoi due fratelli però obiettano: dal momento che ha già la fortuna di ricevere il maggior numero di cammelli, semmai dovrà accontentarsi di 5 soli cammelli. La discussione si fa molto animata e pericolosa, fino a quando un tizio di passaggio, che si accorge della baruffa in atto, si fa spiegare la situazione. Dopo aver riflettuto un momento alla questione, propone ai tre fratelli di risolvere il problema nel modo seguente. Fa dono ai 3 fratelli del suo cammello. In questo modo, l’asse ereditario diventa di 12 cammelli. Quindi, essendo 12 divisibile per 2, senza dover tagliare a metà un cammello, 23 | M a r z o 2 0 1 9
La Voce della Comunità il primo fratello riceve una quota di 6 cammelli (12/2=6). Ma 12 è anche divisibile per 4, così il secondo fratello riceve una quota di 3 cammelli (12/4=3). Infine, essendo 12 anche divisibile per 6, il terzo fratello riceve una quota di 2 cammelli (12/6=2). Ma non è finita qui: dal momento che 6+3+2=11, i fratelli offrono al matematico il cammello restante, che può così riprendere la sua passeggiata “a cammello” nel deserto. MORALE DELLA FAVOLA: Vengono rispettate le volontà del padre; Viene evitato il proseguimento di una controversia che poteva avere aspetti tragici; Giustizia è fatta, anche se è prevalso il buon senso del passante. Stessa procedura con gli esempi che seguono: L'eredità dei 17 cammelli Uno sceicco lascia in eredità ai suoi tre figli rispettivamente 1/2, 1/3 e 1/9 dei suoi cammelli con la raccomandazione di non uccidere animali nella spartizione. Ma quando muore lascia 17 cammelli. Come andranno suddivisi fra i tre figli? L'eredità dei 35 cammelli Uno sceicco lascia in eredità 35 cammelli ai suoi tre figli. L'eredità dovrà essere divisa in parti direttamente proporzionali a 1/2, 1/3 e 1/9, senza uccidere animali. Il notaio, inoltre, dovrà ricevere un cammello come ricompensa per il suo lavoro di esecutore testamentario. Come andranno divisi i cammelli? RISOLVERE: L'eredità di un gregge di pecore Un pastore lascia in eredità ai suoi cinque figli un gregge di pecore. Al primo figlio toccherà 1/3 delle pecore, al secondo 1/4, al terzo 1/6, al quarto 1/8, al quinto 1/9. La divisione dell’eredità avrebbe richiesto l’uccisione di una pecora, cosa che nelle clausole era esclusa. Al momento della divisione, il notaio presta 2 pecore e ciascun figlio riceve la sua parte senza uccidere alcun animale. Terminata la divisione, al notaio rimangono 2 pecore di ricompensa per il suo lavoro. Quante erano le pecore del gregge? (QUI SI PARRÀ LA TUA NOBILITATE.) 24 | M a r z o 2 0 1 9
La Voce della Comunità ‘Pagine’ di storia parrocchiale… da non dimenticare! / 2 di Rosa di Padova Antonietta Arena (1910 – 1928), ‘il fiore purissimo della Sacra Montagna’ Ha suscitato tanta curiosità ed ammirazione la figura di Antonietta Arena, novizia delle Suore della Carità di S. Vincenzo de Paoli (oggi di S. Giovanna Antida Thouret), morta in giovanissima età. La sua biografia è stata scritta ed edita negli anni ’70 dalla sorella Lucia Arena, maestra elementare e negli anni 30 segretaria della nostra Associazione Cattolica Femminile Santa Teresa del B. Gesù. Ormai se ne contano pochissime copie: una di queste era conservata nella nostra biblioteca parrocchiale e mi è servita per stendere il precedente articolo. 25 | M a r z o 2 0 1 9
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La Voce della Comunità ‘Pagine’ di storia parrocchiale… da non dimenticare! / 3 di don Leo Petrangelo L’ingresso di mons. Cesarano a Monte Sant’Angelo dalle Cronache dell’Azione Cattolica femminile Santa Teresa del Bambin Gesù L’ingresso di mons. Franco Moscone studiare e, magari, procedere anche ad nella nostra arcidiocesi il 26 gennaio u.s., una bella pubblicazione. Intanto, ora ed in modo particolare la sua prima sono stati conservati nell’Archivio celebrazione eucaristica in Monte Storico Parrocchiale, il luogo nativo che Sant’Angelo, mi ha fatto ricordare la dati gli anni e gli argomenti contenuti cronaca dell’ingresso di un altro ormai meritano indiscussamente. lontano Pastore, ma non per questo Si tenga presente che tali quaderni affatto dimenticato dal nostro buon parlano del nucleo più antico dell’Azione popolo diocesano, letta in un quaderno- Cattolica montanara, nata e costituitasi cronistoria dell’Azione Cattolica all’ombra della parrocchia dell’Arcangelo Femminile Santa Teresa del Bambin molto presumibilmente nel 1918; in più Gesù di Monte Sant’Angelo. – senza tema di esagerazione – possiamo Per la verità sono più di un quaderno affermare che esse al momento che abbiamo da poco ‘riscoperto’ nei costituiscono le uniche fonti antiche sotterranei bui e umidi di un locale della locali conservate per poter delineare la nostra parrocchia, in occasione di un storia dell’Azione Cattolica diocesana, riordino generale: seppur nella non possedendo granché nell’archivio stringatezza di piccoli verbalini non più diocesano ed in quelli parrocchiali. lunghi di una paginetta, vergati in bella grafia dalla ‘segretaria’ e sottoscritti sia Ma veniamo a noi. Riportiamo di seguito dall’assistente ecclesiastico che dalla i ‘verbalini’ (purtroppo senza numero ‘Sig.na Presidente’, in essi viene crescente, perciò segnerà l’ordine la raccontata la vita di fede, l’inventiva, le data) che parlano saltim della nomina e attività formative e di apostolato di un dell’arrivo in diocesi di Mons. Andrea bel numero (circa dalle 60 alle 80) di Cesarano. fanciulle e ragazze della Monte Sant’Angelo degli anni ’30-’50. I dirigenti dell’Azione Cattolica Femminile S. Teresa del Bambin Gesù Un vero ‘archivio’ di notizie oltre che erano: Assistente ecclesiastico mons. affidabile spaccato di vita ecclesiale Alfonso Marinelli O.S.B.; la ‘storica’ e laicale montanara che – speriamo! – in battagliera Presidente sign.na Michelina un prossimo avvenire di poter restaurare, Fischetti; la Segretaria Teresina Pepe. 27 | M a r z o 2 0 1 9
La Voce della Comunità Intanto il 15 agosto 1931 nella Basilica di Santo Spirito di Istanbul venne consacrato vescovo dall'arcivescovo Carlo Margotti, delegato apostolico in Turchia e Grecia, con i co- consacranti arcivescovi Angelo Giuseppe Roncalli, visitatore apostolico in Bulgaria, ed Angelo Filippucci, arcivescovo di Atene. Il 20 dicembre 1931 dopo aver celebrato messa nella Basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto, prendeva possesso con solenne ingresso dell'arcidiocesi di Manfredonia. Nel verbalino del 6 dicembre 1931 si legge per la prima volta: “Cor Jesu, adveniat Regnum tuum. L’anno 1931, il giorno 6, del mese di dicembre, alle ore 15,30 si è tenuta riunione in quest’Associazione. La “la Presidente ha comunicato che dal segretaria ha dato lettura al precedente giorno 19 fino al 27 [n.d.trascr. verbale e dopo la preghiera la presidente settembre] quelle che fanno parte del ha dichiarata aperte la seduta. canto devono alle ore 5 trovarsi pronte per preparare col prof. Lombardi le È intervenuto il Rev.mo Monsignor Litanie e il Tantum ergo per il triduo di Assistente, il quale dopo di aver parlato S. Michele; Ecce Sacerdos per la venuta brevemente dell’Immacolata, ha di Monsignore e la Missa Te Deum comunicato una bella notizia. Il giorno laudamus di Perosi per il giorno della 20 del c.m. entrerà processionalmente in festa suindicata [n.d.trascr. 29 Manfredonia l’Em.mo [sic!] Monsignor settembre]”. Andrea Cesarano proveniente da Costantinopoli. Egli oggi lascia il suo In un altro quadernetto compilato in dolce soggiorno e viene per guidare maniera parallela ai verbalini dalla stessa queste nuove pecorelle, prive per due segretaria, chiamato Cronistoria anni del proprio Pastore. Il Rev.mo (anch’esso con pagine non numerate), si Assistente ci ha raccomandato di pregare legge diffusamente quanto avvenne il 29 fervidamente pel nuovo Vescovo.” settembre 1932, giorno della prima venuta di mons. Cesarano a Monte In quello del 18 settembre 1932 Sant’Angelo: 28 | M a r z o 2 0 1 9
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