SERBIA - BOSNIA-ERZEGOVINA - LE ATLANTIDI SOMMERSE DEI BALCANI - Bosnia-Erzegovina/LE ...

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LE ATLANTIDI SOMMERSE DEI BALCANI
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IL TUO VIAGGIO
LE ATLANTIDI SOMMERSE DEI BALCANI

Ideato e redatto da Marco Patrioli

Dalle dolcezze del Danubio alla grazia di un emporio nascosto nella casbah, dai lucidi
crinali delle Alpi dinariche al ponte senza tempo di Mostar, dalle cantine della Fruska
Gora ai kafana di Novi Pazar, dagli zatteroni fluviali sempre in festa di Belgrado agli
echi ottomani di Sarajevo: quello tra Serbia e Bosnia è il solo viaggio che in Europa può
muoversi tra note tanto diverse tra loro, eppure oggi finalmente in armonia, dopo anni
di dissonanze rovinose. Perché in questa porzione di Balcani, solo da poco smarcatasi
da una reputazione consegnatale suo malgrado (non senza sue responsabilità), si
coagulano insieme non solo atmosfere fin de siècle – quelle del nord della Serbia - e la
suggestione di monasteri e minareti secolari – che punteggiano i due paesi – ma anche
mondi e umanità tra loro diversissime. I popoli della Serbia e della Bosnia compongono
un mosaico così vasto e vario da far fatica ad isolarli: serbi, ungheresi, croati,
bosgnacchi, albanesi, rom, slovacchi, valacchi, rumeni, tutti attingono alla stessa fonte
che è stata la Jugoslavia prima del crollo del Muro, e che dopo le tragedie
immediatamente seguite alla dissoluzione, è libera di esprimere piena volontà di
rinnovarsi. In Serbia in particolare, l’eredità scorbutica di Milosevic appartiene al
passato, e persino i rancori per i bombardamenti NATO del 1999 sembrano essere alle
spalle. La vitalità giovanile del paese, i mille festival, il rilancio della cultura popolare e
del turismo rurale, così come il prossimo ingresso nell’Unione Europea, sono lì a
dimostrarlo. Discorso diverso per la Bosnia che ancora deve trovare una quadratura
alla fisionomia di stato a tre teste (diviso tra parte croata bosgnacca e serba), ma che
oggi conserva pacificamente la sua natura di luogo attraversato dalla storia.
Un viaggio in cui gli echi di Mitteleuropa e la vertiginosa orientalità di Sarajevo si
andranno a sovrapporre, così come le fortezze di origine medievale saranno sontuosa
introduzione a una rapsodia di media montagna tra le alpi dinariche. Negli stessi luoghi
celebrati dal regista Emir Kusturica nei suoi film più riusciti, a cominciare da La Vita è
un miracolo.
Ci inoltreremo in questo viaggio di scoperta senza tralasciare il sacro: sospeso tra due
mondi - le eparchie ortodosse dei più antichi monasteri d’Europa e l’Islam delle
bellissime moschee di origine ottomana – il rigore del sacro apparirà, nei Balcani
occidentali, in tutta la sua forza, conflittualità comprese.
Tra ottoni scintillanti (il festival di trombe più famoso del mondo si celebra ogni anno a
Guca, ai piedi delle Alpi dinariche) ed elaborati monasteri summa dell’arte bizantina,
faremo nostro, idealmente, tutto il forziere balcanico. La ex Jugoslavia, terra barbara e
fiera, si rivelerà in tutte le sue sfumature: l’effervescente bellezza di Belgrado sarà
completata ad ovest dal suggello di due tra i ponti più celebri in Europa, il ponte di
Mostar e il Ponte Pasa Sokolvic di Visegrad, per poi concludere con il museo a cielo
aperto di Sarajevo. Seguendo la rotta di quel pluralismo balcanico che ha sostenuto
straordinarie dinamiche multiculturali, saremo per dieci giorni in esplorazione nella

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storia e nelle tradizioni ormai quasi sommerse dei Balcani occidentali, avendo come
bussole non sola la pietra e monasteri di rara perfezione, ma anche suggestivi kafana,
caffè ristoranti tradizionali, empori ricolmi di rame e tessuti, vallate verdissime e villaggi
che sono gemme di storie
Sullo sfondo di una quotidianità in cui vocazione slava, richiami ottomani e foggia
europea fanno parte dello stesso album di famiglia, ci troveremo davanti a una
contaminazione che emerge da ogni vicolo o bottega. L’essenza più intima dei balcani,
seppure sommersa da vecchie pretese e nuove frenesie, può essere recuperata: senza
doverci armare di scafandro, e senza tralasciare la freschezza che queste terre
conservano, proprio come eterne atlantidi.

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IL TUO VIAGGIO
LE ATLANTIDI SOMMERSE DEI BALCANI

   1° giorno
    Partenza dall'Italia per Belgrado, proseguimento per Novi Sad e visita della città.

   2° giorno
    Visita della fortezza di Petrovaradin a Novi Sad. Sremski Karlovci e parco nazionale della
    Fruska Gora con i suoi celebri monasteri ortodossi. Arrivo a Belgrado.

   3° giorno
    Belgrado, la capitale della Serbia e una delle più antiche città d'Europa

   4° giorno
    Il cuore originario della Serbia: il Monastero di Manasija, il monastero di Zica e Kraljevo

   5° giorno
    La fortezza di Maglic, il monastero di Studenica e la città di Novi Pazar, la più ottomana
    delle città serbe

   6° giorno
    Verso le alpi dinariche: Sirogojno, e il villaggio etnofrafico, le caverne di Stopica e il
    villaggio di legno di Kustendorf

   7° giorno
    Ingresso in Bosnia: escursione con il treno alpino Sargan Eight, visita alla città di Visegrad,
    sosta a Andricgrad dal caratteristico centro e pernottamento a Sarajevo

   8° giorno
    Sarajevo, la Gerusalemme d'Europa: la Chiesa ortodossa con il museo annesso; il quartiere
    ebraico con la Sinagoga del Tempio Vecchio; War Tunnel che racconta i particolari dei
    giorni dell'assedio

   9° giorno
    Mostar: il quartiere musulmano e il monastero dervisci di Blagaj Tekke

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   10° giorno
     Partenza per il rientro in Italia

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1° giorno
Partenza dall'Italia per Belgrado, proseguimento per Novi Sad e visita della città. (80
Km circa)

Partenza da Milano Malpensa con voli via scalo europeo. Dopo aver incontrato la guida
locale parlante italiano, lasciamo alle spalle Belgrado e in poco più di tre quarti d’ora
siamo già a Novi Sad. Capoluogo della regione autonoma della Vojovodina e prossima
capitale europea della cultura nel 2021, Novi Sad è esempio pulsante della commistione
tra atmosfere austro-ungariche e spirito balcanico, oltre che un autentico spaccato di
Serbia. Dopo esserci sistemati in hotel e un rapido spuntino in una delle sue celebri
čarde (taverne) o in uno dei mille caffè che punteggiano il corso Zmai Jovina, la via
pedonale che è il cuore della città, inizieremo le visite. A introdurci agli incanti della
Vojvodina sarà l’imponente Chiesa cattolica del Santo Nome di Maria, costruita in stile
neogotico con splendide vetrate policrome dipinte dai maestri di Budapest. Nella
stessa piazza, Trg Slobode, il quadrante destinato a segnare ogni momento della vita
cittadina, ammireremo il Municipio, con i suoi motivi classici e neo rinascimentali.
Continueremo poi la prima esplorazione inoltrandoci nel cuore di Novi Sad:
ammireremo la facciata del Palazzo del Vescovo di Bačka, di originalissima ispirazione
moresca, quindi la chiesa ortodossa di San Nicola, di ispirazione barocca con una
originale cupola a cipolla smaltata in oro. Infine saremo sulla scintillante promenade di
Dunavska Ulica, antica via di commercio oggi consacrata allo shopping, che si allunga
fino a raggiungere le sponde del Danubio: qui si trova anche il museo storico della
Vojovodina (facoltativo), così come la casa più antica della città, Kod Belog Iava. Cena
e pernottamento.

NB: La quota di partecipazione è valida ed è la medesima sia per partenza da Milano
che da Roma con voli Austrian Airlines.
Per partenze dagli altri aeroporti italiani (Milano e Roma esclusi) si applica il
supplemento “Partenza da altre città”.

Pernottamento (Hotel Centar 4* )
L’Hotel si trova nel centro della città, a pochi passi dai più importanti siti culturali e
storici. Un'atmosfera piacevole, personale gentile, letti grandi e comodi, internet veloce
e un servizio di alta classe sono le migliori garanzie di questa struttura.

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www.hotel-centar.rs
Uspenska 1, 21000 Novi Sad, Srbija
Tel: 381 (0) 214776333

2° giorno
Visita della fortezza di Petrovaradin a Novi Sad. Sremski Karlovci e parco nazionale
della Fruska Gora con i suoi celebri monasteri ortodossi. Arrivo a Belgrado. (95 Km
circa)

Incontro con la guida locale parlante italiano, e concludiamo le visite di Novi Sad con il
suo fiore all’occhiello, la cittadella di Petrovaradin, la più importante fortezza sul
Danubio. Percorrendo il Ponte dell’Arcobaleno (così chiamato per la forma e per gli
auspici di pace seguiti alla distruzione del precedente ponte, caduto sotto i
bombardamenti NATO del 1999), saremo in pochi minuti nella roccaforte
inespugnabile, teatro di mille battaglie e testimone di tutti i principali avvenimenti della
regione. Da Petrovaradin la vista che si apre sul fiume e sulla città è spettacolare, ma di
grande suggestione sono anche i suoi luoghi più segreti, come i tunnel sotterranei
(della lunghezza di quasi 20 km, di cui solo 1 km è oggi visitabile) cui si accede dalla
polveriera, attualmente sede del Museo Civico (ingresso). Costruita dagli Asburgo nel
1692, ma già presente sin da epoca romana come insediamento fortificato,
Petrovaradin presenta nella sua parte più alta la famosa torre dell’Orologio ubriaco
(perché segna un’ora esatta con una certa approssimazione, a seconda della
temperatura esterna). Lungo i bastioni di Ludwig, sulla parte terrazzata della fortezza,
si cammina fino a raggiungere la porta di Leopold, dalla sontuosa facciata barocca.
Ci spostiamo quindi nella vicina regione collinare della Fruska Gora, che vanta i migliori
vini della Serbia e una fitta rete di cantine caratteristiche, ed è soprattutto terra dei
monasteri tra i più antichi del paese. La prima tappa è la graziosa cittadina di Sremska
Karlovica, dove potremo assaggiare i ciambelloni locali, i kuglof (di cui si conserva una
ricetta segretissima) e ammirare la sua piazza bomboniera, con la Fontana dei quattro

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leoni, il Palazzo del Patriarcato e la Cattedrale Ortodossa. Dopo il pranzo e una
degustazione dei vini della regione, in una delle tante cantine, raggiungiamo la foresta
costellata di monasteri. Qui salirono a rifugiarsi le comunità ortodosse, all’inizio dell’era
moderna, spinte a nord dall’avanzata dell’impero ottomano: in origine più di trenta,
oggi ne sono rimasti una decina in condizioni più che decorose. Testimoniano alla
perfezione la rielaborazione balcanica del barocco, declinato con gusto e misura che
erano di diretta filiazione dall’architettura ecclesiastica precedente (scuola morava)
con massiccia influenza bizantina. In particolare ci soffermeremo sul Monastero di
Krusedol, che ospita una impressionante collezione di iconostasi tardo bizantine, e sul
Monastero di Novo Hopovo, con la massiccia cupola a base dodecagonale della Chiesa
di San Nicola, affrescata nei suoi interni dagli artisti della scuola del Monte Athos (1600
circa). Prima di rientrare, faremo l’ultima sosta, se i tempi lo permettono, al monastero
di Velika Remeta, ricostruito nel XVI secolo e immerso in un suggestivo scenario
agreste. Percorrendo in direzione sud l’immensa pianura pannonica su cui è distesa la
regione della Vojvodina, copriamo gli 80 km che ci separano da Belgrado, dove
arriviamo in serata, in tempo per un drink sugli zatteroni sul Danubio.
Cena e pernottamento.

Pernottamento (Hotel Life Design )
Situato a 600 metri dalla Trg Republike di Belgrado, l’Hotel offre camere comode,
luminose e la connessione WiFi gratuita. Dispone di un centro benessere con vasca
idromassaggio, un ristorante e un bar. Le camere sono dotate di TV a schermo piatto,
bagno privato con vasca e doccia. Alcune camere sono dotate di un'area salotto.

www.lifedesignhotel.rs
Balkanska 18, Stari Grad, 11000 Belgrade, Serbia
Tel: +381113534300

3° giorno

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Belgrado, la capitale della Serbia e una delle più antiche città d'Europa

Giornata interamente dedicata alla capitale serba.
Crocevia fondamentale sulle antiche strade che univano l’est all’ovest, Belgrado ha
fatto di necessità virtù, imparando a definirsi senza andare troppo per il sottile in
materia di identità: i suoi toponimi (Kalemgdan, Terazije, Tasmajdan) tradiscono il
lungo periodo ottomano nonostante abbia fatto quasi completa tabula rasa delle
moschee. Spesso definita la città dei due fiumi perché protesa nel fazzoletto che si
apre tra il Danubio e la Sava, ha saputo fare dei fiumi una modalità di intrattenimento
dopo averli visti per secoli con diffidenza e gratitudine, anche in questo caso a
seconda dei punti di vista: perché l’importanza di questi due fiumi la rendeva fragile e
ambita, ma d’altra parte le dava anche lustro e valore. Tappa d’obbligo, la visita della
chiesa ortodossa più grande del mondo, il Tempio di San Sava, iniziato nel 1935 e dopo
il lungo congedo religioso imposto dal comunismo, terminato solo nel 1985. Al termine
ci dirigeremo verso la cittadella di Kalemegdan, sulle sponde del Danubio. La fortezza
di Belgrado si trova immersa in un ampio parco, da cui prende il nome, proprio nel
punto di confluenza dei due fiumi cittadini, la Sava e il Danubio. Dai bastioni di
Kalemegdan potremmo inoltrarci nel parco più popolare della città ed ammireremo la
vista più bella di Belgrado. Edificata già dai celti, è stata per secoli l’unica parte abitata
della città: accederemo alla città alta, la parte alla sommità della cittadella, per poi
scendere verso la parte bassa attraverso le sue porte storiche e i tanti monumenti
celebrativi. Infine, riserveremo la nostra attenzione al quartiere boheme Skardalja.
Definito la Montmartre di Belgrado, è nato tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del
Novecento in un’epoca in cui le sue antiche osterie erano il luogo di incontro dei nomi
più famosi della Belgrado culturale. Oggi il coefficiente più spiccatamente turistico ne
ha in parte compromesso l’atmosfera, ma non è raro ritrovare i suoi tratti più peculiari
sedendosi a bere una rakija in una delle sue kafane.
Cena e pernottamento.

Pernottamento (Hotel Turist )
Elegante Hotel che sorge in una zona pedonale, nel cuore di Kraljevo. La filosofia
dell’hotel combina le antiche tradizioni della città con un design moderno. Tutte le
camere, presentano arredi moderni e sono climatizzate, sono inoltre provviste di
connessione Wi-Fi gratuita, minibar e di TV a schermo piatto via cavo.

10 | IL TUO VIAGGIO
Indirizzo: Cara Lazara 26, Kraljevo 36000, Serbia
Tel: +381 36 322366
www.hotel-turist.net

4° giorno
Il cuore originario della Serbia: il Monastero di Manasija, il monastero di Zica e Kraljevo
(270 Km circa)

Lasciamo la capitale e ci dirigiamo verso il cuore originario della Serbia. Emblema di
queste radici antiche, che attingono ai secoli della formazione della Serbia moderna, è
il Monastero di Manasija. Riconoscibile per la sua cinta muraria fortificata che lo rende
più simile a un castello che a una chiesa, il monastero venne fondato nella prima metà
del XV secolo, a seguito dell’invasione ottomana che fece della Raska – che era la
regione con maggiore concentrazione di luoghi di culto - teatro di razzie e
devastazioni, costringendo così gli uomini di fede a scappare verso nord. Le
fortificazioni e le torri vennero pensate proprio per assolvere a una funzione difensiva,
visto che si considerava del tutto probabile una incursione ottomana con conseguente
minaccia: cosa che puntualmente si sarebbe verificata a meno di trent’anni dalla
costruzione. Manasija presenta una originale pianta a trifoglio e ospita affreschi che
sono tra le migliori opere del medioevo serbo: in particolare il bellissimo dipinto de I
santi guerrieri. La sua architettura appartiene alla cosiddetta scuola della Morava, che
prende il nome dalla valle omonima, e che rispetto al canone dei predecessori torna a
una maggiore semplicità, come testimoniato dalle linee asciutte della Chiesa
dell’Ascensione di Gesù. Dopo il pranzo, saremo in un altro monastero fondativo, il
Monastero di Žiča. Si presenta con un tipico colore rosso scuro e filigrane in pietra che
ricordano le decorazioni tipiche della migliore arte araba; è considerato uno dei più bei
monasteri serbi, costruito tra il 1206 e il 1217: il suo stile architettonico appartiene alla
scuola di Raska e rappresenta un tipico esempio di architettura serba del XIII secolo.
Proclamato da San Sava sede della chiesa serba, nella parte frontale si dispone con un

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ampio nartece esterno – diversamente da quella che era consolidata abitudine di farli
senza separazione dalla chiesa vera e propria - e un campanile. Spiccatamente estroso
e riconducibile al gusto dei maestri della Raska, il piccolo battistero nel giardino.
Arriviamo quindi nella cittadina di Kraljevo e dopo cena, abbiamo il tempo per una
passeggiata in centro.
Cena e pernottamento.

Pernottamento (Hotel Turist )
Elegante Hotel che sorge in una zona pedonale, nel cuore di Kraljevo. La filosofia
dell’hotel combina le antiche tradizioni della città con un design moderno. Tutte le
camere, presentano arredi moderni e sono climatizzate, sono inoltre provviste di
connessione Wi-Fi gratuita, minibar e di TV a schermo piatto via cavo.

Indirizzo: Cara Lazara 26, Kraljevo 36000, Serbia
Tel: +381 36 322366
www.hotel-turist.net

5° giorno
La fortezza di Maglic, il monastero di Studenica e la città di Novi Pazar, la più ottomana
delle città serbe (160 Km circa)

Partenza di buon mattino, ci dirigiamo verso la valle dell’Ibar, per una prima breve
sosta (fotografica) alla Fortezza di Maglic. Si distingue per impatto scenografico:
costruita nel XIII, venne completata un secolo più tardi dall’arcivescovo Danilo II che vi
volle aggiungere un palazzo e una chiesa. Nonostante il parziale stato di abbandono,
sono conservate le sette torri di difesa e le spesse mura. Oltre all’impossibilità di un
accesso in sicurezza alla fortezza, l’effetto di magniloquenza è singolarmente maggiore
quando si osserva la fortezza dal fondo valle piuttosto che affacciandosi dall’alto.
Proseguiamo e a poca distanza saliamo verso il Monastero di Studenica. Qui ci

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troveremo davanti alla summa delle conoscenze e delle architetture ecclesiastiche di
tutti i Balcani: questo complesso monasteriale ancora attivo, oltre ad essere un gioiello
testimonia il fervore e la devozione con cui la tradizione ortodossa si inserisce nella
vita della comunità. Frequenti sono infatti gli eventi e le celebrazioni cui si ha
occasione di assistere. Il monastero trovò edificazione per volere dello zar Stefan
Nemanja, che alla fine del XII secolo scese il fiume da cui prende il nome, Studenica,
per porre il primo mattone della ampia struttura ovale, al cui interno si trovano
attualmente tre chiese (erano sette originariamente). Modello di riferimento per tutti i
monasteri che sarebbero seguiti, a Studenica ci troveremo davanti a strutture
architettoniche perfettamente conservate oltre che ad alcuni degli affreschi più
elaborati del medioevo serbo. I più conosciuti sono opera dei maestri istituzionali del
regno, Mihailo e Eutihije, spiccano per l’armonia di insieme e l’uso sapiente dei colori:
ammirate in particolare la Natività e la Presentazione della Vergine.
Dopo il pranzo, ripartiamo alla volta di Novi Pazar: e tra le verdi vallate,
improvvisamente ci troveremo immersi in una selva di minareti che l’impero ottomano
sembra essersi lasciato alle spalle. Resteremo però ancora un po’ in terreno cristiano,
con la visita del Monastero di Sopocani. Tassello decisivo della cosiddetta
Transromanica, la via che unisce i principali patrimoni europei del Romanico, il
Monastero di Sopocani è stato costruito nel XIII secolo. La sua eccezionalità risiede
negli affreschi di ispirazione biblica, perfettamente conservati, presenti in quantità nel
vestibolo e nel nartece interno. Tra i più fulgidi esempi di arte medievale in Europa, le
pitture sono sopravvissute a due incendi e al lungo periodo ottomano. Raggiungiamo
quindi nel pomeriggio la più ottomana tra le città serbe, densa di una atmosfera unica,
e antica capitale del Sangiaccato durante il periodo turco: Novi Pazar. Costruita tra il
1459 e il 1461 da Isa Beg Isaković che fondò anche la Baščaršija di Sarajevo, Novi Pazar
significa mercato nuovo, perché proprio quella di enorme bazar doveva essere la sua
originaria funzione. Uno nodo di scambio per i commercianti e luogo privilegiato per i
caravanserragli, in un fazzoletto di terra vitale in epoca ottomana. Visiteremo la bella
čaršija, o casbah, il quartiere turco della città, con la più antica moschea, Altun Alem,
un antico hammam, l’Isa Begov Hamam (purtroppo ormai in rovina) che vede alle sue
spalle un suggestivo kafana in cui ritrovare l’essenza e la vitalità della socialità del
mondo musulmano in versione balcanica. Per questa giornata troveremo alloggio
nell’hotel più citato dai manuali di storia dell’arte, il Vrbak, un eccentrico colosso di
impronta turca e parentela futurista, costruito negli anni Settanta e uno dei più riusciti
tentativi di architettura socialista di filiazione balcanica.

Pernottamento (Hotel Vrbak )
Albergo in stile soviet balcanico, disegnato con estro futurista: una reception a metà
tra una serra e un pantheon alieno, esterni frastagliati in stile moresco e finestre a vetri

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oscurati. Le sistemazioni di dimensioni ridotte e dagli arredi semplici presentano una
TV satellitare a schermo piatto e un bagno privato.

Indirizzo: Kej 37. Sandzaèke divizije 2, Novi Pazar
Tel: +381 20314548
www.hotelvrbak.com

6° giorno
Verso le alpi dinariche: Sirogojno, e il villaggio etnofrafico, le caverne di Stopica e il
villaggio di legno di Kustendorf (200 Km circa)

Lasciati alle spalle i minareti di Novi Pazar, partiamo in direzione delle alpi dinariche.
Prima sosta panoramica al canyon di Uvac, dove le pieghe del fiume tra le strette
montagne creano spettacolari prospettive. Da qui inizieremo a salire fino a
raggiungere le variopinte montagne serbe, e ci fermeremo a Sirigojno, per la visita del
Museo del vecchio villaggio, un museo etnografico molto curato e capace di
raccontare non solo un’epoca ma la civiltà contadina che fino a pochi decenni fa
innervava queste dorsali alpine. Dopo il pranzo in un locale caratteristico di Sirigojno,
continuiamo in direzione delle bellissime grotte di Stopica. Incastonate nella roccia
calcarea, non sono profondissime ma presentano uno spettacolare arco naturale di
ingresso e stupefacenti vasche di travertino con cascate interne. L’ultima tappa della
giornata coincide anche questa volta, come per il Vrbak di Novi Pazar del giorno
precedente, con una la nostra sistemazione per la notte. Saremo infatti al celebre
villaggio in legno di Kustendorf, del regista Emir Kusturica. Anche chiamato Mecavnik,
dal nome della collina su cui sorge, è nato da un set cinematografico del film La Vita è
un miracolo, prima di essere convertito a resort di charme tra le alpi. Felicemente
riuscito, questa sorta di etno-hotel-set cinematografico non nasconde la sua vocazione
turistica (o sciistica nei mesi invernali) ma mantiene la sua prima ispirazione: al suo
interno i piccoli chalet in legno sorgono su vie intitolate ognuna a un regista diverso, e
nella parte più alta, con vista sugli splendidi alpeggi del Parco nazionale di Tara, sorge

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la casa dello stesso Kusturica, genio controverso ma regista giustamente celebrato in
tutto il mondo.
Cena in hotel e pernottamento.

Pernottamento (Kustendorf Village )

7° giorno
Ingresso in Bosnia: escursione con il treno alpino Sargan Eight, visita alla città di
Visegrad, sosta a Andricgrad dal caratteristico centro e pernottamento a Sarajevo (140
Km circa)

La giornata ha inizio con l’escursione mattutina sul treno Sargan Eight. Destinato ad
una originale immersione nel parco nazionale di Tara, questo treno storico
originariamente univa Sarajevo a Belgrado ed era trait d’union tra comunità montane
altrimenti completamente isolate. Dismesso nel 1974, oggi oltre al fascino retrò questo
treno è destinato allo svago più che al trasporto. Detiene il singolare primato di una
esperienza di alta montagna su vagoni che, arredati con certo gusto vintage,
sfrecciano tra abeti e placche di roccia. Ammirerete sorgenti naturali e stazioni da
cartolina (il treno se la prende comoda, ed effettua numerose soste fotografiche). Il
nome si deve al circuito ad otto, realizzato per permettere di superare i pendii più
ripidi. Dopo la suggestiva esperienza, riprendiamo il bus in direzione valico di confine
di Vardiste, dove passeremo rapidamente il confine dopo le necessarie formalità
doganali. Appena entrati in Bosnia, saremo in breve a Visegrad, dove ci fermeremo su
uno dei ponti più significativi della regione, il Ponte Pasa Sokolovic. Celebrato in
particolar modo dal romanzo di Andric, il Ponte sulla Drina - la cui eco nella letteratura
serba è paragonabile a quella dei Promessi Sposi per noi – venne costruito per volere
del visir nel 1571, durante il periodo ottomano- Patrimonio dell’umanità dell’Unesco,
oltre che per la monumentalità è tappa di memoriali dolenti perché teatro di atrocità
nei tragici conflitti dei primi anni novanta. E proprio allo scrittore Andric è dedicato il
caratteristico centro storico di Andricgrad, che visiteremo subito dopo: cittadella
museo di certo fascino per la sua natura di “teatro in pietra”. In serata raggiungeremo
Sarajevo. Soprannominata la Gerusalemme d’Europa e crocevia tra est ed ovest del
continente, a Sarajevo si respira ancora oggi il lascito degli imperi bizantino e
ottomano, così come del periodo romano, veneziano e austriaco: e solo in questa città
troverete all’interno della stessa piazza sinagoghe, chiese ortodosse cattoliche e
moschee. Senza poter tralasciare le memorie più dolorose, Sarajevo ci offrirà sorprese
continue e pittoresche vedute: arrivando alla sera, approfitteremo del tempo ancora a
disposizione per una prima passeggiata nella vivace via popolare Ferhadija, in stile
mitteleuropeo e la parte più elegante della città.
Cena e pernottamento.

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Pernottamento (Hotel President 4* )
Ubicato a Sarajevo, a 100 metri dal Ponte Latino, l'Hotel President vanta una terrazza,
una vista sulla città e sul fiume, un solarium e un bar. Tutte le camere sono dotate di
aria condizionata, TV a schermo piatto, minibar, cassaforte e bagno privato con vasca
idromassaggio e vasca o doccia.

www.hotelpresident.ba
Bazardžani 1, Sarajevo 71000, Bosnia ed Erzegovina
Telefono: +387 33 575-000

8° giorno
Sarajevo, la Gerusalemme d'Europa: la Chiesa ortodossa con il museo annesso; il
quartiere ebraico con la Sinagoga del Tempio Vecchio; War Tunnel che racconta i
particolari dei giorni dell'assedio

La nostra giornata sarà interamente dedicata alla città di Sarajevo. Centro culturale
storico, cardine vitale e nodo strategico, questa magnifica città si è vista sabotata del
suo potenziale transculturale all’inizio degli anni novanta, trovandosi al centro dei
conflitti balcanici. Non per sua diretta responsabilità, o almeno non solo. La città oggi
ha ritrovato la sua pace, e se pur senza dimenticare le ferite, si è aperta a nuova vita: a
volte stride osservare certa intransigenza (per esempio in materia di alcolici) a
contatto con la natura cosmopolita di Sarajevo. Ma anche questo è il prezzo da pagare
a un processo di pacificazione, tutt’ora in divenire.
Visiteremo la Moschea di Gazi Husrev Beg. Costruita nel 1532 dal famoso architetto
ottomano Acem Esir Ali, la Moschea è il centro della comunità islamica locale e in
passato fu la prima moschea al mondo ad avere illuminazione elettrica. Esempio di
architettura ottomana per la quale Sarajevo è conosciuta, la porta principale è
decorata con elaborati arabeschi e nel cortile troveremo una fontana usata per le
abluzioni rituali. Quindi saremo all’interno della Chiesa ortodossa e del museo annesso.

16 | IL TUO VIAGGIO
Pranzo in un caffè ristorante bosniaco, con baklava d’obbligo. Nel pomeriggio avremo
tutto il tempo a disposizione per l’antico quartiere ebraico, e per la Sinagoga del
Tempio Vecchio. Prima di poterci rilassare con un po’ di shopping nelle botteghe più
tradizionali della popolare via Ferhadija, effettueremo una visita al War tunnel, che
racconta in particolare gli atroci giorni dell’assedio. Concluderemo salendo in alto fino
al Zuta Tabija, la Fortezza gialla, per ammirare il tramonto.

Pernottamento (Hotel President 4* )

9° giorno
Mostar: il quartiere musulmano e il monastero dervisci di Blagaj Tekke (160 km circa)

Partenza per Mostar, la cittadina resa famosa dal suo ponte, Ponte Vecchio, Starimost
,e che più di altre sembra aver recuperato una sua dimensione intima e senza tempo,
sottraendola ad anni recenti di afflizione.
Fondata dai turchi nel XIV secolo, proprio il ponte è stato l’emblema della cittadina:
fatto brillare a colpi di mortaio nel 1992, è a lungo rimasto in macerie sul fondale del
fiume. Al termine del conflitto, non venne subito ricostruito: si volle dare seguito ad un
più elaborato progetto di recupero delle migliaia di pietre originali, al fine di un
restauro conservativo che mantenesse la struttura originaria. I lavori sono andati avanti
per anni, utilizzando le stesse tecniche adottate nel medioevo e, nel 2004, ci hanno
consegnato questo gioiello, decretato Patrimonio Unesco dell’Umanità. Il ponte,
contraddistinto da una forma snella, presenta una unica campata di 29 metri e una
stretta curvatura al centro. Le nostre visite continuano con la sosta presso il bazar del
quartiere musulmano, che inizia proprio in prossimità del ponte, su uno splendido
acciottolato realizzato con pietre del fiume. Per secoli epicentro dell’intera regione, il
nome di questa via Kujundzija, deriva dalla parola orefice, che in passato era il lavoro
più massicciamente praticato. Attualmente si trovano per lo più negozi di souvenir e
botteghe di artigianato locale, con lavorazione di pelle e rame, dove avremo un po’ di
tempo prima di concludere con le residenze turche di Mostar: Casa Kajaz e Casa
Biscevica. Rapido pranzo, e visita del vicino (22 km) monastero derviscio di Blagaj
Tekke, con i suoi magnifici interni in legno e lo scorrere impetuoso del fiume Buna. In
serata , la scelta di pernottare a Mostar, ci permetterà di goderne appieno le
suggestioni quando i numerosi gruppi di turisti avranno già lasciato la città.
Cena di saluti e pernottamento.

Pernottamento (Hotel Bristol 4* )
L'Hotel vi attende al centro di Mostar, nei pressi del Ponte di Tito e lungo le sponde del
Fiume Neretva. Ospita 2 ristoranti e una caffetteria dove potrete gustare torte appena

                                                       LE ATLANTIDI SOMMERSE DEI BALCANI | 17
preparate.    Dispone di camere confortevoli, climatizzate, con TV satellitare,
connessione internet via cavo e bagno privato.

www.bristol.ba
BA-88000 Mostar, Mostarskog bataljona bb
Tel.: +387 (0)36 500 100

10° giorno
Partenza per il rientro in Italia (125 Km circa)

Dopo la colazione in albergo e un’ultima passeggiata per lo shopping, trasferimento in
aeroporto e partenza per il rientro in Italia.

18 | IL TUO VIAGGIO
1. Kustendorf 2. Grotte di Stopica 3. Sarajevo, Chiesa Ortodossa

                                          LE ATLANTIDI SOMMERSE DEI BALCANI | 19
PRIMA DELLA PARTENZA
BENE A SAPERSI
    Il viaggio è adatto a tutti e non presenta alcuna difficoltà.

    È particolarmente indicato per chi ama itinerari di spiccato interesse storico-
     culturale. Lo effettuiamo tutto via terra, su strade in generale in buone condizioni,
     utilizzando un pullman o minibus per il nostro gruppo, a seconda del numero di
     partecipanti.

    I trasferimenti non sono particolarmente impegnativi e offrono una visione
     d’insieme su diversi ambienti e paesaggi.

    I pernottamenti si effettuano ovunque in buoni hotel, tuttavia, anche quando si è
     in presenza delle “stelle”, dobbiamo aspettarci standard qualitativi inferiori a quelli
     occidentali. In particolare riguardo alle sistemazioni di Novi Pazar e al villaggio
     Kustendorf a Mokra Gora segnaliamo che: entrambi sono stati scelti per
     l'atmosfera che emanano, e per il particolare significato che rivestono nel contesto
     locale, rispettivamente delle alpi del parco di Tara e della regione del Sangiaccato.
     Le sistemazioni, pur non potendo vantare il totale nitore della modernità di arredi
     e strutture, garantiscono uno standard più che accettabile. L’hotel Vrbak, si
     presenta come una vera e proprio opera d'arte architettonica, sia nella sua parte
     esterna che negli interni bizzarri ma coerenti con il disegno del progetto. Le
     camere tradiscono la natura funzionale dei progetti di epoca socialista, ma
     mantengono un gradevole originalità cui certo non guasterebbe qualche ritocco.

    Kustendorf, anche chiamato Drvengrad, dal serbo "città in legno", è un villaggio
     museo che vuole recuperare le radici dei villaggi montani trapiantandole in un
     contesto favolistico vagamente dandy. Nato dall'allestimento di un film di Emir
     Kusturica, il villaggio propone piccoli chalet in legno, tutti dotati di stanza da
     bagno, con caratteristiche differenti: alcuni realizzati su due piani con ripide
     scalette che portano alla piccola zone letto; altri, posti nella parte bassa del
     villaggio, realizzati su di un solo piano con camere più moderne che comunque
     permettono di godere del comfort totale anche se immersi in una cornice di
     semplicità alpina

20 | IL TUO VIAGGIO
   I pasti si consumano prevalentemente in ristoranti locali e sono a base di piatti
     tradizionali, in genere gustosi e saporiti.

    In ognuno dei due paesi usufruiamo di una guida locale parlante italiano.

    In caso di necessità o qualora fosse ritenuto opportuno dall’accompagnatore e
     dalla guida locale, potrebbero essere apportate variazioni nell’ordine delle visite
     rispetto alla sequenza indicata nel programma di viaggio.

Importante

Per questioni operative o di forza maggiore, l’itinerario potrebbe subire delle variazioni.
Allo stesso modo i pernottamenti potrebbero essere effettuati in strutture similari, di
pari categoria.

Voli
La quota di partecipazione è valida ed è la medesima sia per partenza da Milano che
da Roma con voli Austrian Airlines.
Per partenze dagli altri aeroporti italiani (Milano e Roma esclusi) si applica il
supplemento “Partenza da altre città”.

Carbon Tax € 12.50

Carbon Offset Program

In quanto organizzazione che cerca di ispirare gli altri a preoccuparsi del pianeta,
National Geographic Expeditions (NGE) si impegna a favore del turismo sostenibile e
della qualità ambientale. I partner di National Geographic, tra cui Kel 12 Tour Operator,
riconoscono che anche il viaggio ha effetti che colpiscono il clima della Terra. Kel 12
quindi ha accettato di collaborare con NGE nel processo di identificazione delle
emissioni di carbonio, riducendole laddove possibile e compensando ciò che rimane.

Dal 2009, NGE ha siglato un accordo con NativeEnergy, una Public Benefit
Corporation statunitense, che ha collaborato con centinaia di organizzazioni per
sviluppare reali soluzioni alle sfide di sostenibilità, focalizzandosi su progetti basati
sulla comunità che oltre a ridurre le emissioni di gas serra, siano in grado di fornire
ulteriori vantaggi. Attraverso l'uso strategico delle compensazioni di carbonio, un
modo pratico ed efficace per affrontare i cambiamenti climatici e incoraggiare la
crescita delle energie rinnovabili, NativeEnergy finanzia nuovi progetti che riducono
l'inquinamento da gas serra. NativeEnergy ha collaborato con NGE per identificare i
progetti nelle destinazioni in cui viaggiamo, dai progetti di forni a energia rinnovabile,

                                                        LE ATLANTIDI SOMMERSE DEI BALCANI | 21
all'acqua potabile, al ripristino degli ecosistemi e alla protezione degli habitat della
fauna selvatica. Tutti i progetti di NativeEnergy sono sottoposti a verifica da parte di
certificatori terzi e NGE seleziona modi di compensazione conformi a standard
industriali riconosciuti, come Gold Standard o VCS.

Kel 12, al fine di rinforzare il proprio commitment nei confronti dell’ambiente e del
pianeta, ha deciso che verserà a Native Energy, il doppio di quanto sarà chiesto di
versare a voi viaggiatori in virtù degli accordi con National Geographic Expeditions.

22 | IL TUO VIAGGIO
Quota Individuale di partecipazione da Milano

Minimo 10 partecipanti                                                                € 2,500.00
Con Esperto Kel 12.
Massimo 16 partecipanti

Supplementi per persona

Supplemento singola                                                                 € 340.00
Tasse aeroportuali/fuel surcharge                                                   € 230.00
Suppl. partenza da altre città (su richiesta
                                                                                    € 60.00
e soggetto a disponibilità)
Base 8 (Con guida locale parlante
                                                                                    € 250.00
italiano)

Quota di gestione pratica € 80.00

Organizzazione tecnica Kel 12 Tour operator s.r.l.

Kel 12 è socio                                 e aderisce al

Scheda Tecnica

A) Ogni nostro programma di viaggio riporta il tasso di cambio utilizzato per il calcolo
delle quote e la percentuale pagata in valuta estera. Ogni programma di
viaggio riporta altresì la validità dello stesso.
B) Le modalità e le condizioni di sostituzione del viaggiatore sono disciplinate dall’art.
39 del Codice del Turismo.
C) Richieste di variazioni alle pratiche o ai servizi già confermati potrebbero
comportare costi aggiuntivi.
D) Al viaggiatore che receda dal contratto di viaggio prima della partenza, al di fuori
delle ipotesi elencate al comma 1 dell’art. 10 delle condizioni generali di contratto di
viaggio o nel caso previsto dall’art. 7 comma 2, indipendentemente dal pagamento
dell’acconto di cui art. 7 comma 1, sarà addebitato l’importo della penale nella misura
indicata qui di seguito:
- 10% fino a 45 giorni di calendario prima della partenza;
- 20% da 44 a 31 giorni di calendario prima della partenza;
- 30% da 30 a 18 giorni di calendario prima della partenza;
- 50% da 17 a 10 giorni di calendario prima della partenza;
- 75% da 9 giorni di calendario a 3 giorni lavorativi (escluso comunque il sabato) prima
della partenza;
- 100% dopo tali termini.

                                                           LE ATLANTIDI SOMMERSE DEI BALCANI | 23
Salvo diverse indicazioni presenti nel programma di viaggio.
Nessun rimborso sarà accordato a chi non si presenterà alla partenza o rinuncerà
durante lo svolgimento del viaggio stesso.
Rimarrà sempre a carico del viaggiatore il costo individuale di gestione pratica, il
corrispettivo di coperture assicurative ed altri servizi eventualmente già resi.
Il calcolo dei giorni per l’applicazione delle penali di annullamento inizia il giorno
successivo alla data di comunicazione della cancellazione e non include il giorno della
partenza.
La copertura assicurativa è un prerequisito alla conclusione del contratto.

Assicurazione

Ciascun passeggero all’atto della prenotazione sarà tenuto ad effettuare il pagamento
del premio assicurativo relativo al costo individuale del viaggio.

Le condizioni di polizza sono riportate sul sito www.kel12.com e riguardano sia
l’assicurazione medico-bagaglio che l’assicurazione che copre dal rischio delle penali di
annullamento.

Il possesso dell’assicurazione è requisito indispensabile per l’effettuazione del viaggio.

Perché stipulare anche la POLIZZA INTEGRATIVA EUROP ASSISTANCE TOP

Per aumentare i massimali delle spese mediche fino a 300.000 euro e per aumentare
l’indennizzo del tuo bagaglio, ma soprattutto per poter annullare la tua prenotazione
per qualsiasi causa documentabile.

Europ Assistance Italia è stata premiata, dall’Istituto Tedesco «Qualità e Finanza» e il
suo media partner «La Repubblica Affari&Finanza», con il sigillo di qualità N.1
“Campioni del Servizio 2020” nel settore polizze viaggio.

Affidati a Europ Assistance per i tuoi viaggi parti sereno.
Prezzi quotati in euro e pertanto non soggetti ad adeguamento valutario

La quota comprende
  Trasporto aereo con voli di linea Austrian Airlines da Milano o Roma in classe
    turistica
  Trasferimento dall’aeroporto di Belgrado all’hotel e dall’hotel all’aeroporto di
    Sarajevo con automezzo riservato
  Trasporti interni con minibus/bus a seconda del numero di partecipanti

24 | IL TUO VIAGGIO
   Sistemazione in camera doppia in alberghi 3***/4**** (classificazione locale)
    Trattamento di pensione completa, incluso ½ l. di acqua oppure bottiglia a
     persona per ogni pasto (dalla prima colazione del 2° giorno fino alla colazione
     dell’ultimo giorno)
    Visite ed escursioni come da programma
    Guide locali parlanti italiano
    Esperto Kel 12 al raggiungimento del minimo di partecipanti previsto

La quota non comprende
  Trasferimenti da/per gli aeroporti in Italia
  Tasse aeroportuali estere e il fuel surcharge
  Mance (prevedere circa 80 Euro a persona di mance da consegnare
    all’accompagnatore Kel 12 a inizio viaggio che provvederà a distribuirle tra guide,
    autisti e personale di servizio in genere)
  Bevande e spese extra personali in genere e tutto quanto indicato come
    facoltativo
  Tutto quanto non espressamente indicato nel programma e al paragrafo “La
    quota comprende”

Partenza                 Rientro                Stagionalità            Note
25/05/2019 (sabato)      03/06/2019 (lunedì)
29/06/2019 (sabato)      08/07/2019 (lunedì)
03/08/2019 (sabato)      12/08/2019 (lunedì)
28/08/2019 (mercoledì)   06/09/2019 (venerdì)
16/05/2020 (sabato)      25/05/2020 (lunedì)
27/06/2020 (sabato)      06/07/2020 (lunedì)
08/08/2020 (sabato)      17/08/2020 (lunedì)
26/08/2020
                         04/09/2020 (venerdì)
(mercoledì)

                                                     LE ATLANTIDI SOMMERSE DEI BALCANI | 25
Informazioni pratiche Serbia

FORMALITA’

Per l’ingresso in Serbia è necessario il passaporto o la carta d’identità valida per
l’espatrio. Non è necessario il visto d’ingresso. È obbligatorio viaggiare con uno dei due
documenti che abbia una scadenza superiore di almeno sei mesi alla data di rientro
dalla Serbia. Si rammenta tuttavia che la normativa serba sul soggiorno degli stranieri
prevede che non si possa soggiornare nel Paese per un periodo superiore a 90 giorni
nell'arco di 6 mesi.

I minori devono avere anch’essi passaporto o la carta d’identità valida per l’espatrio. I
minori di 14 anni che si recano all’estero con i genitori (o con un accompagnatore che
ne fa le veci) è bene che siano anche muniti di idonea documentazione comprovante la
titolarità della potestà genitoriale sul minore stesso. Per maggiori informazioni
consultare il sito: http://www.viaggiaresicuri.it/

Avvertenze

Considerata l’estrema attenzione e rigore che le Autorità di frontiera serbe prestano
nel controllo dei documenti d’identità, si raccomanda ai connazionali di verificare,
prima di mettersi in viaggio, la validità e l’integrità del proprio passaporto/carta
d’identità.

Le Autorità serbe attribuiscono grande importanza al timbro d’entrata che viene
apposto sul passaporto al momento dell’arrivo nel Paese; in assenza del timbro si
potrebbe venire accusati di immigrazione illegale al momento dell’uscita. È opportuno,
quindi, verificare quando si entra nel Paese che il timbro sia stato effettivamente
apposto.

Si segnala, inoltre, che i cittadini italiani che transitano sul territorio del Kosovo, dal
momento che la Serbia non lo riconosce come Stato, potrebbero incontrare difficoltà
ad entrare nel territorio della Repubblica di Serbia con un documento che rechi un
timbro della Repubblica del Kosovo (solitamente la polizia di frontiera serba
sovrappone un timbro con la dicitura “nullo” sopra quello recante la scritta “Repubblica
del Kosovo” precedentemente apposto dalla Autorità di frontiera del governo
kosovaro).

DISPOSIZIONI SANITARIE

Per entrare in Serbia non è obbligatorio nessun tipo di vaccinazione.

26 | IL TUO VIAGGIO
I medicinali si reperiscono facilmente nelle principali città. Si consiglia di rivolgersi alle
farmacie più grandi e di controllare sempre la data di scadenza dei medicinali prima
dell'acquisto. Si raccomanda di bere solo acqua e bibite in bottiglia senza aggiunta di
ghiaccio, di non mangiare cibo crudo e carne macinata, e di lavare e disinfettare
sempre frutta e verdura prima del consumo. Il certificato di vaccinazione contro la
febbre gialla è obbligatorio per i viaggiatori provenienti dai paesi a rischio di
trasmissione della malattia.

CLIMA

La Serbia gode di un clima tipicamente continentale moderato, con variazioni in base
alle caratteristiche locali. La posizione dei bacini dei fiumi permette alle masse d’aria
fredda dell’Europa centrale di penetrare fin nelle aree del sud. La presenza di
montagne e grandi fiumi fa sì che il meteo possa variare anche in maniera repentina. Le
stagioni si avvicendano regolarmente ma velocemente. Primavera e autunno, sono
brevi, gli inverni rigidi e le estati possono essere torride, soprattutto nelle zone
pianeggianti. I mesi più freddi sono gennaio e dicembre; i più caldi giugno, luglio e
agosto. Le temperature minime medie a Belgrado scendono sotto zero nei mesi
centrali dell’inverno e quelle massime difficilmente superano in 30° fra giugno e
agosto. Il periodo meno piovoso dell’anno va da agosto a novembre.

ABBIGLIAMENTO CONSIGLIATO

Per quanto riguarda gli indumenti personali si consiglia un abbigliamento informale e
“stile a cipolla” in quanto la variazione delle temperature è repentina e durante la
giornata si può stare bene sia in maniche di camicia sia con una giacca pesante.
Consigliati abiti leggeri e pratici per il giorno e qualche indumento pesante per la sera.
Si raccomandano scarpe molto comode. Da evitare il mimetico militare, tassativamente
vietato nella maggior parte dei paesi. È vietato entrare nelle chiese ortodosse o
moschee in pantaloni corti o abiti troppo succinti. Non è richiesto nessun
abbigliamento formale.

Da non dimenticare: occhiali da sole – cappellino da sole - farmacia personale -
repellente per zanzare e insetti - salviette igieniche - creme solari di protezione – burro
cacao per labbra – collirio – memo card di riserva – scarpe e sandalo comodo con
fondo antisdrucciolo – impermeabile o K-way - zainetto per le necessità giornaliere.

                                                          LE ATLANTIDI SOMMERSE DEI BALCANI | 27
FUSO ORARIO

Non c’ è differenza di fuso orario con l’Italia.

VALUTA

La valuta del paese è il RSD (Dinaro serbo). 1000 Rsd equivalgono a circa 8 euro.

Dal 1° giugno 2002 il dinaro è convertibile e può essere richiesto presso gli sportelli di
alcune banche italiane, mentre soprattutto a Belgrado esistono numerosi uffici di
cambio e sedi di banche straniere, in particolare italiane.
L'uso di carte di credito nei centri più grossi è abbastanza diffuso. È inoltre possibile
ricevere trasferimenti bancari internazionali tramite la “Western Union”. Gli alberghi
moderni accettano le principali carte di credito, ma è bene accertarsene prima del
viaggio. A Belgrado vi sono anche alcuni sportelli Bancomat nei quali è possibile
effettuare prelievi su circuiti Maestro/Cirrus
La valuta importata superiore a 10.000 Euro deve essere dichiarata alle Autorità
doganali di frontiera al momento dell'entrata o del transito; a tal fine si deve compilare
l'apposito modulo consegnato direttamente dal personale di frontiera. In assenza di
tale modulo si rischia la confisca della valuta all'uscita dalla Serbia. In caso di confisca,
occorre richiedere il verbale di sequestro ed informare per iscritto l'Ambasciata d'Italia
a Belgrado.

DISPOSIZIONI DOGANALI IN LOCO

Un visitatore può importare in franchigia effetti personali in quantità sufficiente alle
proprie esigenze tenuto conto della stagione, scopo e durata del viaggio. Sono
considerati effetti personali i seguenti articoli:
- gioielli personali
- articoli di pellicceria di lusso
- apparecchi fotografici
- apparecchi cinematografici
- binocoli
- strumenti musicali portatili
- giradischi portatili
- apparecchi radio portatili con o senza lettore di cassette audio
- registratori portatili a nastro magnetico
- macchine da scrivere portatili
- calcolatrici tascabili
Articoli sportivi:

28 | IL TUO VIAGGIO
- fucile con 100 cartucce
- bicicletta con o senza motore
- imbarcazione con o senza motore
- materiale da campeggio
- sci
- racchette da tennis
Per articoli diversi da quelli sopra indicati occorre fare una dichiarazione scritta. Tutti
gli articoli importati devono essere esportati al momento dell’uscita dal Paese.
E’ vietato importare: armi da guerra, revolver, fucili, pistole a gas, coltelli a lama fissa,
stupefacenti, veleni.
Il visitatore che desideri andare a caccia in Serbia può importare un fucile e delle
munizioni a condizione di dichiararne il possesso alla frontiera. Se non ha un permesso
rilasciato da una missione diplomatica della Repubblica di Serbia all'estero, deve
richiederlo ai servizi di sicurezza nazionale alla frontiera.
Esportazione: è necessario un permesso di esportazione per poter esportare articoli
aventi valore archeologico, storico, etnico o artistico e le monete in oro.

LINGUA

La lingua ufficiale del paese è il Serbo. Nel sud del paese diffuso anche l’albanese
L’inglese è abbastanza diffuso, soprattutto a Belgrado.
I caratteri usati, per esempio sulle strade, sono solitamente latini, ma è ancora in uso il
cirillico.

RELIGIONE

La religione più diffusa è quella ortodossa, con minoranze musulmane e cattoliche.

PREFISSI TELFONICI

Per chiamare in Serbia comporre lo 00381 seguito dal numero dell’abbonato. Per
telefonare dalla Serbia all’Italia è necessario comporre 0039, seguito dal prefisso della
città che si intende raggiungere, più il numero dell’abbonato. Nel Paese Sono presenti
tre reti di telefonia mobile: Telenor, Telekom e Vip. I cellulari funzionano bene in tutti i
grandi e medi centri urbani e lungo le autostrade, mentre all'interno del Paese vi sono
ancora alcune zone non coperte. Tuttavia il costo delle telefonate è tra le più costose
d’ Europa, in particolare quando si tratta di roaming.

                                                         LE ATLANTIDI SOMMERSE DEI BALCANI | 29
CINE/FOTO

Ricordiamo che nella maggioranza dei paesi è tassativamente proibito fotografare i
seguenti soggetti: aeroporti, installazioni e automezzi militari, edifici governativi, ponti,
militari in divisa. In ogni caso vi consigliamo di chiedere all’accompagnatore, all’inizio
del viaggio, il comportamento da adottare riguardo la fotografia.

VOLTAGGIO

220 Volts con frequenza 50 Hz e prese analoghe a quelle italiane.

CUCINA

La cucina Serba ruota intorno alla carne che, macinata, affumicata, stufata, alla griglia o
allo spiego, non mancherà mai in un pasto tipico, così come il formaggio. Nelle zuppe
troverete anche il pesce e ad accompagnare i piatti principali ci saranno le insalate con
crauti, cipolle, peperoni, cetrioli e pomodori. Per concludere, frutta fresca o secca i
sfiziosi dolcetti da accompagnare al caffè in stile turco o al semplice espresso, che qui
è arrivato solo di recente. Partendo dal nord della Serbia si noterà una cucina più di
stampo occidentale, mentre al sud le influenze turche sono più evidenti. Profumi e
sapori delle due si fondono nell’area centrale del paese, in particolare a Belgrado.
Per i Serbi la cucina tradizionale è un vero motivo d’orgoglio, ma dovrete aspettare
prima di mettere le gambe sotto il tavolo. Infatti, la tradizione serba prevede alcuni
dolci e alcolici che precedono i pasti, contrariamente a quanto siamo abituati. Grande
attenzione è riservata all’ospite, che sarà accolto con lo slatko, una colorata conserva
di frutta intera o tagliata in pezzi tenuta in barattoli di vetro: non rifiutare l’offerta!
E’ usanza, poi, fare un aperitivo con uno (o più) bicchieri di rakija (un distillato di vari
tipi di frutta), in diverse versioni. Ad accompagnare l’entrée decisamente alcolica vi
verrà servita una mousse di kajmak, un cremoso formaggio di latte vaccino da
spalmare sulla proja, focaccia a base di farina di mais simile al pane turco. In alternativa
alla rakija, potete bere un lav, ovvero un leone, o jelen, cioè un cervo: non
preoccupatevi, sono solo i nomi di due birre locali. Se proprio non ve la sentite di
cominciare il pasto con una bevanda alcolica, provate i succhi di frutta che,
solitamente, sono anch’essi di produzione locale. In ogni caso, brindate esclamando:
“Ziveli!”.

ACQUISTI

30 | IL TUO VIAGGIO
In quasi tutta la Serbia, in particolare nei bazar tradizionali di Kruja, i turisti possono
acquistare una grande varietà di souvenir e oggetti di artigianato. È possibile
acquistare tappeti, argento e oggetti in rame, sculture in legno, ceramiche e un
assortimento di lavori all’uncinetto. Articoli tipici sono anche le pipe, strumenti
musicali, ricami e tovaglie.

ORARI DI APERTURA DI BANCHE E NEGOZI

Le banche restano aperte dalle 9.00 alle 17.00 (alcune fino alle 19.009; il sabato dalle
09.00 alle 13. Mentre i negozi tra le 08.00/09.00 alle 20.00/22.00 nelle grandi città. I
centri minori e le località più piccole anticipano l’orario di chiusura alle 19.00 e in alcuni
casi alle 17.00.

                                                          LE ATLANTIDI SOMMERSE DEI BALCANI | 31
Informazioni pratiche Bosnia-Erzegovina

FORMALITA’

Per l’ingresso in Bosnia-Erzegovina è necessario il passaporto o la carta d’identità
valida per l’espatrio. Non è necessario il visto d’ingresso. È obbligatorio viaggiare con
uno dei due documenti che abbia una scadenza superiore di almeno tre mesi alla data
di rientro dalla Serbia. Si rammenta tuttavia che la normativa serba sul soggiorno degli
stranieri prevede che non si possa soggiornare nel Paese per un periodo superiore a
90 giorni nell'arco di 6 mesi.

Si raccomanda di non utilizzare carte d’identità rinnovate, siano esse cartacee o
elettroniche; nel caso di carte di identità scadute, è necessaria la sostituzione con una
di nuova emissione (consultare al proposito “Documenti per viaggi all’estero” sulla
home page di questo sito).

Si segnala inoltre che si sono verificati casi di non accettazione di carte d'identità
(cartacee ed elettroniche) rilasciate o rinnovate dopo il 10 febbraio 2012, la cui validità,
come stabilito dal DL 5/2012 (decreto "Semplificazioni"), è prorogata fino al giorno e
mese di nascita del titolare immediatamente successivo alla scadenza altrimenti
prevista per il documento stesso.

Per maggiori informazioni è presente il banner “AVVERTENZE PER I TURISTI” sulla
home page dell’Ambasciata d’Italia a Sarajevo www.ambsarajevo.esteri.it.

I minori devono avere anch’essi passaporto o la carta d’identità valida per l’espatrio. I
minori di 14 anni che si recano all’estero con i genitori (o con un accompagnatore che
ne fa le veci) è bene che siano anche muniti di idonea documentazione comprovante la
titolarità della potestà genitoriale sul minore stesso. Per maggiori informazioni
consultare il sito: http://www.viaggiaresicuri.it/

DISPOSIZIONI SANITARIE

Per entrare in Bosnia-Erzegovina non è obbligatorio nessun tipo di vaccinazione.

Avvertenze: la cattiva conservazione degli alimenti nei mercati e nei negozi può essere
causa di spiacevoli disturbi e intossicazioni.
Si raccomanda pertanto la massima prudenza negli acquisti di generi alimentari che
possono essere effettuati anche nei punti vendita di grandi distributori presenti nelle
principali città del Paese. Scarsa è la considerazione per la tutela ambientale mentre è
oramai regolare l’erogazione di elettricità acqua e gas, soprattutto nelle città.

32 | IL TUO VIAGGIO
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