Persone importanti (prima parte) - Sambruson, Storia
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Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 Persone importanti (prima parte) Vengono presentate in questo articolo Persone significative e rilevanti che ricorrono di frequente nella memoria e nella rappresentazione degli abitanti di Sambruson, per le qualità umane, per operosità nelle attività sociali, per alti livelli raggiunti nella politica, nello sport, o per dedizione e costanza nella loro attività professionale. Sono sindaci, insegnanti, preti, medici, politici, studiosi, inventori, scrittori, sportivi. Alcuni sono già molto presenti e rappresentati nei vari articoli di questo sito internet. Altri non sono nati a Sambruson, ma vi sono vissuti per lunghi periodi adottandolo come loro paese. Altri ancora, nativi di Sambruson, hanno vissuto fuori dal paese nativo. Ci scusiamo se qualche nome non compare per nostra non conoscenza o dimenticanza, perciò sono richiesti ai lettori di questo articolo, e saranno bene accolti e graditi, suggerimenti e ulteriori proposte. Le note biografiche e la documentazione, per alcune delle personalità presentate, sono scarse perché di difficile reperimento ma l’articolo sarà sempre in working progress e perciò sempre con possibilità di interventi, modifiche, incremento. °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Seguono i nomi nell’ordine in cui sono presenti negli articoli 1° parte e 2° parte. Sindaco Riccardo Meneghelli Sindaco Orlando Minchio Don Luigi Rimano Don Israele Bozza Don Giovanni Guerra Ins. Don Bruno Busetto Ins. Orazio di Rosa Dott. Lino Vanuzzo, Archeologo, Poeta Alfonso Bernardo Colloredo Mels Dott. Antonio Bortolazzi e altri medici Dott. Franco Fante Senatore Luigi Baldan, operaio, militare, scrittore Frantisek Hruska, inventore Manuela Levorato, sportiva olimpionica Mattia Nalesso, sportivo olimpionico Ambrosiani, Patrioti da ricordare 2° parte Padre Renato Zilio, missionario, scrittore, giornalista Prof. Luciano Zarotti, pittore, scultore, cattedratico Ins. Andrea Zilio, sindaco, scrittore, poeta Dott.ssa Nada Levorato, prima donna laureata di Sambruson 1 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 ___________________________________________________________________________ Riccardo Meneghelli Persona alla quale gli abitanti di Sambruson riconoscono ancora, a 30 anni dalla morte, doti e virtù. Nato a Castagnole (TV) il 16 Maggio 1899, a pochi mesi di età venne ad abitare a Sambruson dove il papà, di origini trentine, aveva comperato una fabbrica di raccolta e lavorazione di pelli grezze e di grassi animali. Il giovane Riccardo assorbì dal padre - da giovane condannato a morte perché si era rifiutato di arruolarsi nell'esercito austriaco - gli ideali di libertà e di amor di patria intensamente vissuti. Durante la prima guerra mondiale servi l'Italia sul fronte del Piave, come "ragazzo del '99" poi, già padre di tre figli, combattè sul fronte della Croazia dal 1941 al 1943. Furono esperienze dolorose che ne segnarono il carattere di profonda umanità. Negli anni '20, dopo la morte del padre, iniziò l'attività di imprenditore proseguita fino al 1970 lasciandone la conduzione ai figli. Furono anni difficili allora. La crisi economica del 1929, la confisca dell'azienda nel periodo fascista, la seconda guerra mondiale, lo obbligarono più volte a ripartire da zero. Fu lavoratore instancabile, imprenditore tenace, coraggioso, capace di moderne intuizioni. Negli anni '60, quando il concetto di Ecologia ancora non esisteva, capì che era necessario smaltire i rifiuti animali e fondò la Salgaim a Campagna Lupia, azienda leader di settore nel nord Italia. Creò posti di lavoro producendo benessere per diverse famiglie del nostro paese. L'onestà dei comportamenti gli valse la stima del vasto ambiente commerciale e industriale che frequentava. Era settimanalmente alla Borsa di Milano, cosa quasi incredibile date le modeste origini e la mancanza di adeguato titolo di studio. Aperto ai problemi sociali, mise le sue doti a servizio della Comunità di Dolo, con particolare attenzione per la frazione di Sambruson. Fu vice podestà tra le due guerre e presidente della 2 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 Latteria sociale di Sambruson dal 1935 al 1944. Nel 1958 divenne sindaco di Dolo dedicandosi a risolvere le gravi difficoltà in cui versavano i cittadini del nostro territorio. Con il sostegno popolare rimase sindaco per tre mandati fino alle sue spontanee dimissioni quando, per motivi di salute, non fu più in grado di reggere ai gravosi impegni pubblici. Il primo impegno fu quello di portare l'elettricità in tutte le case di Dolo: intere borgate erano ancora senza luce, specie nelle frazioni. Migliorò la viabilità costruendo strade e ponti, compreso quello su Naviglio del Brenta in sostituzione dell'antica "passerella" pedonale. Fondò l'Acquedotto del Mirese, di cui fu il primo presidente allargando la rete idrica potabile al vasto territorio di ben 8 comuni. Seguiva personalmente l'iter dei lavori, dai finanziamenti alla posa delle tubature. Sapeva instaurare un rapporto umano con tutti " per fare le cose presto e bene" come era solito ripetere. Inaugurò la scuola elementare di Sambruson nel 1960. Potenziò e ricostruì la Pretura del Mandamento. Viene da chiedersi come si sia procurato, dato il misero bilancio comunale, le ingenti risorse per queste opere, non essendo un vero politico. Con infaticabile impegno si recò a Roma decine di volte cercando di ottenere dal Governo gli stanziamenti per il suo comune. Aveva modi e capacità nel chiedere per cui molti lo aiutarono. Lo spingeva il desiderio di migliorare le condizioni di vita dei cittadini, conscio che queste opere avrebbero prodotto benessere e sviluppo. Tuttavia l'aspetto privato, lo stile di vita semplice, l'umanità del comportamento, il rispetto per il dolore e le difficoltà altrui, chiariscono meglio la forza morale che lo guidava. Devolveva i compensi della cariche pubbliche alle opere assistenziali o ai poveri che spesso aiutava di tasca propria. Riceveva chiunque avesse un problema, a qualsiasi ora, anche in casa propria dove le porte erano sempre aperte a tutti indistintamente. Le visite alla Casa di Riposo comunale erano passi obbligati della sua giornata, col proposito di portare risorse e conforto umano a chi ne aveva bisogno. Dalle conversazioni con gli anziani abbiamo avuto modo di venire a conoscenza di numerosi atti di cristiana solidarietà da lui compiuti. Fu stimato da tutti: dalle persone più umili alle più alte autorità incontrate. Sempre rispettoso ed affabile sapeva trasferire entusiasmo ai suoi operai in fabbrica ricevendo in cambio stima e sostegno. Ricevette le onorificenze di Cavaliere nel 1960, di Commendatore al Merito della Repubblica Italiana nel 1977; fu anche insignito nel titolo di Cavaliere di Vittorio Veneto per meriti di guerra. 3 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 Il 6 maggio 1978 Riccardo Meneghelli morì serenamente nella casa di Sambruson nel cui camposanto riposa. La cerimonia funebre fu accompagnata da una enorme manifestazione di affetto; il nostro paese era gremito di persone provenienti da ogni dove, anche dall'estero. A molti anni dalla morte, permane viva la sua memoria nel paese. ____________________________________________________________________________ _______________ *Orlando Minchio Servizio del giornalista Lino Perini, tratto dal sito "Dolo Sport". DOLO. 12 luglio. L'emozione è stata enorme sia per lui che per i tantissimi che hanno riempito la sala del circolo culturale 'Trovemose' dove si è svolto l'incontro. Presenti il Sindaco di Dolo Antonio Gaspari, numerosi assessori, consiglieri comunali di oggi ma anche del passato oltre a tanti amici dell'ex Sindaco e Presidente della Provincia di Venezia e, non va dimenticato, anche presidente del calcio Dolo. Scavato in volto, molto dimagrito e costretto su una sedia a rotelle, Minchio ha raccontato con dignità la sua odissea. Presentato da Andrea Zilio, l'ex sindaco dolese ha ricordato alcuni dei momenti più difficili degli ultimi quattro anni che lo hanno visto più volte trovarsi in pericolo di vita. Dalle sue parole si è colto quanta voglia di vivere abbia nonostante si sia definito 'mezzo uomo', per le condizioni fisiche in cui si trova ora. Un esempio di coraggio e di rispetto. Ma con lucidità e grande conoscenza si è dibattuto anche su temi politici e sociali di grande attualità dimostrando di conoscere e seguire con grande attenzione le vicende del territorio dove è cresciuto e vissuto sino a pochi anni fa quando per potersi curare si è trasferito a Ponte di Brenta. Si è soffermato anche sulle storture e sui modelli sbagliati della società attuale dimostrando un attaccamento speciale al suo territorio e definendo la Riviera del Brenta come uno dei paesaggi più incantevoli ed affascinanti del mondo con le sue ville antiche. Davvero un'occasione importante per tanti di riconoscere e scoprire l'importanza della vita e la fortuna di chi gode di buona salute e magari non vive la gioia del suo stato perché annebbiato dai ritmi del 4 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 suo vivere. Una lezione da non dimenticare. Lino Perini °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Testata: Il Gazzettino Data: 09/02/2012 Autore: Elisio Trevisan Minchio, un addio in punta di piedi. DOLO Scomparso a 69 anni l’ex sindaco e presidente dell’Ulss e della Provincia di Venezia E’ morto qualche giorno fa Orlando Minchio. I funerali si sono svolti in forma privata lunedì scorso a Ponte di Brenta, dove viveva da qualche anno assieme alla famiglia. Aveva 69 anni ed era stato un personaggio politico di spicco della Dc tra gli anni Settanta e Novanta del secolo scorso. Un amministratore pubblico molto conosciuto. Giovane amministratore, abitante a Sambruson, fu protagonista della ricostruzione del paese dopo il tornado del 1970, sindaco di Dolo, presidente della Provincia di Venezia dal 1985 al 1988, presidente del Calcio Dolo e presidente dell'Ulss della Riviera. Da anni, ormai, si era ritirato dalla vita pubblica; l'ultima sua apparizione risale al 2009 in 5 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 occasione dei festeggiamenti per il centenario della squadra di calcio. Viveva la malattia, che lo aveva costretto su una sedia a rotelle, con dignità e riservatezza. Nel novembre del 2012 interruppe il suo silenzio con una lettera al nostro giornale. Firmandosi Orlando Minchio, ex sindaco di Dolo. Con poche righe aveva criticato la classe politica attuale che, ormai, non riusciva piu a riconoscere: Il messaggio proveniente dalla classe dirigente politica del nostro paese, in questi ultimi tempi, ha superato il limite della decenza. Il linguaggio usato è quasi sempre offensivo nei riguardi della gente comune e soprattutto degli umili e dei deboli……..L'uso della menzogna e delle false promesse è talmente diffuso……. Il tutto mi porta ad una considerazione e ad una richiesta che, da persona anziana e disabile, non avrei mai pensato di sentire il bisogno di fare, e cioè di gridare forte e chiaro: "Vorrei morire in un paese normale"». °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Dalla provincia di Venezia La presidente della Provincia di Venezia ha inviato un telegramma per esprimere le condoglianze alla famiglia dell’ex presidente della Provincia di Venezia ed ex sindaco del Comune di Dolo Orlando Minchio. Nel testo si legge: Vi siamo vicini in questo momento di cordoglio, assieme alla Giunta, al Consiglio e al Personale della Provincia di Venezia. Il ricordo della figura e dell’opera del Presidente Orlando Minchio resterà vivo nella storia dell’Ente, e del territorio Veneziano che tanto ha amato. E' grazie a uomini politici come Minchio se le amministrazioni provinciali hanno avuto un ruolo forte e radicato nel territorio. Senza dimenticare l’impegno e la progettualità che hanno contribuito alla crescita e allo sviluppo della realtà veneziana. Il ricordo della figura e dell'opera del Presidente Orlando Minchio resterà vivo nella storia dell'Ente, e del territorio Veneziano che tanto ha amato. 6 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° A SAMBRUSON E' stato restaurato da un gruppo di “amici di Orlando Minchio” il capitello votivo dedicato all’Immacolata in via Brusaura davanti alla chiesa di Sant’Ambrogio. La proposta è arrivata da Gianni Deppieri che ha coinvolto molte persone che hanno lavorato per il restauro e nel contempo per commemorare Orlando Minchio, ex sindaco di Dolo scomparso pochi mesi fa, con una targa posta nel muretto a fianco del capitello. Con tale iniziativa si è voluto ricordare il politico che ha ben operato per il proprio paese, prima come Sindaco di Dolo, poi come presidente della Amministrazione Provinciale di Venezia, additandolo ad esempio per quanti sono chiamati ad operare come amministratori pubblici. Anno scolastico1970-71 Il sindaco riceve insegnanti e studenti di Sambruson ___________________________________________________________________________ 7 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 ___________ Ins. Andrea Zilio, Sindaco, Scrittore articolo in working _________________________________ __________________________________________________ ___ Don Luigi Rimano Tra i sacerdoti che Sambruson ha avuto, uno in particolare è ricordato con stima e riconoscenza: don Luigi Rimano. A lui sono state unanimemente riconosciute doti eccezionali di pastore d'anime. Nato il 26 gennaio 1895 a Borgoforte - Comune di Anguillara Veneta nella Bassa Padovana, studiò in seminario a Padova; fu cappellano per 10 anni a Cittadella e poi a Masi, sulla riva sinistra dell'Adige. Quando don Nicolo Munari, parroco del nostro paese, si ammalò, chiese ed ottenne dal Vescovo di Padova il trasferimento del giovane sacerdote come suo coadiutore. Alla morte del Munari, avvenuta alcuni mesi dopo (1 aprile 1935), don Luigi divenne parroco. Era di carattere austero, ma buono e generoso. Aiutava indistintamente chiunque ne avesse bisogno, prestandosi anche a chiedere sostegno economico ai benestanti del paese. Si metteva a servizio dei più umili scrivendo per le persone analfabete lettere ai figli militari in tutti i fronti; faceva del bene con discrezione e portava conforto e sostegno a chi era colpito da lutti e disgrazie: in tempo di guerra i casi erano purtroppo molto frequenti! Si dedicò in particolare alla formazione dei giovani con una serie di iniziative, quali il potenziamento dell'Azione Cattolica, la creazione della filodrammatica maschile e femminile, curò il canto corale, avviò il cinema parrocchiale fin dagli anni '40 coadiuvato dai cappellani don Mario Galena e don Fortunato Gambin. Appassionato musicista, era affascinato in particolare dalla musica del Perosi; suonava egli stesso l'organo; sostituì il vecchio e malandato Callido con uno nuovo elettrificato. 8 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 Persona colta, profondo nelle prediche, interpretò ed attuò concretamente il messaggio evangelico. Operò a favore dell'asilo parrocchiale, potenziandone la struttura. L'amicizia e la stima reciproche con Ettore Tito favorirono l'abbellimento della chiesa con gli affreschi che noi oggi possiamo ammirare. Dopo l'8 settembre del 1943, non mancò di proteggere i suoi parrocchiani dalla barbarie nazista mettendo a repentaglio anche la propria vita. Quando nel 1951 fu trasferito a Dolo, tutti furono dispiaciuti ed a nulla valsero alcuni tentativi presso il Vescovo di trattenerlo. Ancor oggi gli anziani esclamano: "Ha tirato su Sambruson", "Troppo grande per Sambruson", "Meritava di assurgere a...". Il grande pittore Ettore Tito era solito dire: "E so prediche, i so catechismi xe da vescovo!'''. Rimase per 18 anni a Dolo dove fu nominato monsignore. Ritiratesi nella sua casa di Borgoforte, per raggiunti limiti di età, trascorse gli ultimi anni di vita amorevolmente assistito da una nipote. Morì il 4 ottobre 1972 e riposa nel camposanto di Sambruson nella tomba dei sacerdoti. ____________________________________________________________________________ _______ Don Israele Bozza 9 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 Un ricordo importante soprattutto per noi ”tosi” degli anni 50 , ora vecchi, riguarda Don Israele Bozza, cappellano a Sambruson negli anni 1955/56. Il “ricordo” per Don Israele, mi è stato sollecitato da molti che scorrendo il nostro sito, ne hanno denunciato la mancanza tra le “persone” da ricordare, segno evidente che nonostante la breve sua permanenza a Sambruson, solo due anni, questo uomo ha lasciato una impronta forte e indelebile nel paese. Nato a S. Angelo di Sala il 10 maggio 1922, dopo gli studi del Seminario divenne sacerdote il 1 luglio 1945. Vicerettore del Collegio Vescovile di Este fino al 1952. Diventa Cappellano di Pontevigodarzere fino al 1955. A settembre diventa cappellano a Sambruson fino all’anno successivo. Nel 1956 è chiamato a prestare il suo servizio nella Diocesi di Bologna. Dal 1958 al 1968 è parroco di Chiesanuova di Poggio Renatico. Dal 1968 al 1973 Parroco di Stanghella e Vicario Foraneo. 10 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 Dal 1973 al 15 luglio 1979 è parroco di S. Carlo. Dal 1979 al 2000 è Parroco di S. Stefano, protomartire, in Piovene. Successivamente viene nominato Penitenziere al Duomo di Thiene fino alla morte che sopraggiunge il 23 dicembre 2009. Aggiungo una testimonianza di A. Zilio. Venne don Israele, aveva il naso rotto per una caduta in Lambretta contro un paracarro. Voce tonante, sguardo fulminante, entusiasta e severo ad un tempo. Ci calamitò tutti e costruimmo la corte da bocce. Il massimo per il momento. Campo da calcio? Non ancora. Impossibile anche a pensarci. Ci voleva una fase propedeutica. E fu questa. La strada era stata aperta. Il calcio a Sambruson cominciò con lui, aprì la strada: muovendosi per far sostituire le inutili colture agricole della Curia. Almeno da come l’ho vista io. Per me è un grande ricordo. Perché? Perché ci trasmise entusiasmo, voglia di fare da noi stessi … qualcosa per noi. Ad avere dei progetti, a impegnarci a realizzarli. A non avvilirci, ma fare, provare, guardare avanti. Ecco l’uomo, il prete, il maestro. Fu mandato a Bologna “la rossa”. Anni durissimi per i “bianchi”, allora. Andammo in corriera a trovarlo. Poi ci perdemmo di vista. E’ morto a Piovene, da qualche tempo, dove ha lasciato un grande ricordo di magistero. E’ giusto che anche noi ci ricordiamo di lui. 11 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 In gita da Sambruson a Bologna nel 1957 ____________________________________________________________________________ ______ Don Giovanni Guerra Il Testo seguente è stato preparato a nome del “gruppo fondatori Ambrosiana” per dare una testimonianza su Don Giovanni Guerra, da parte di chi l’ha conosciuto ed ha collaborato con lui durante la sua missione a Sambruson in qualità di cappellano della parrocchia dal 1956 al 1964 12 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 Don Giovanni Guerra Cappellano a Sambruson dal 1956 al 1964. Principale artefice nella costruzione del campo sportivo, nel reperimento di fondi per i primi lavori e attrezzature, necessari per poter dare inizio al campionato C.S.I. della Provincia di Padova. Parlare di Don Giovanni Guerra è arduo, anche perché si corre il rischio di eccedere nell’elenco delle sue virtù, per spiegare a chi non lo conosceva, chi era e il ricordo che ci ha lasciato. Di Don Giovanni, della sua umiltà, della sua dedizione, della sua solidarietà verso i più diseredati, della sua obbedienza ai superiori, della sua attività a favore dei giovani, del suo correre a destra e manca per incontrare parrocchiani bisognosi di una parola di conforto, del suo fervore religioso, è rimasto, a Sambruson, un ricordo ancora vivo in tanti, allora giovani, che hanno avuto l’occasione di conoscerlo e stimarlo. Ma non si interessava solo dei giovani. Era aperto a tutti e il suo passaggio a Sambruson ha lasciato un segno indelebile; un profumo di buone azioni e di insegnamenti che molti, in parrocchia sentono ancora. Era un Sacerdote che riusciva a mettere in pratica tutti i propositi e i traguardi, sicuramente progettati sin dal momento della vocazione. Svolgeva instancabile la sua missione lasciando dietro di sé un’impronta tangibile. Nella memoria di chi l’ha conosciuto e apprezzato, rimane il ricordo di un Sacerdote che riusciva a spiegarti e a farti capire che il patronato, il gioco del calcio ed altri passatempi che la parrocchia ti offriva, non ti esimevano dall’impegno cristiano che ti avrebbe formato per affrontare la vita da adulto maturo, responsabile e aperto agli altri. Non si può prescindere dalla valutazione delle condizioni ambientali e dello stato di disagio in cui vivevamo quando nel 1956 Don Giovanni iniziò la sua missione nella nostra parrocchia. Il testo su Don Givanni Guerra continua in questo sito internet cliccando negli articoli: 8. G.S. Ambrosiana Fondatori (IL PERIODO STORICO RECENTE /REALTA' ATTUALI) 13 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 ____________________________________________________________________________ _________ Don Bruno Busetto Veneziano. Insegnante alle Scuole Elementari di Sambruson, poi Sacerdote. Chi merita una citazione particolare, come insegnante a Sambruson ma anche come amico di molte persone che tuttora ne conservano un vivo ricordo, è Bruno Busetto. Proveniente da Venezia, per prestare servizio a Sambruson, si serviva di tre mezzi: il vaporetto, il bus fino al Casello 12 e poi il motorino, qualsiasi fosse il tempo. Ricco di energie positive e di particolari doti di umanità. Giovane uomo sempre disponibile, gioviale, estroverso, dotato di doti intellettuali e di cultura superiori. Insegnava a modo suo e, istruendoli, divertiva i suoi alunni. Amico di tutti, dei contadini, dei politici, degli alti prelati; un giorno, alla fine delle lezioni, si attardò con alcuni genitori, accomiatandosi dai quali si scusò poi, per non potersi trattenere ancora: aveva nel corso della serata un appuntamento nientemeno che col Patriarca di Venezia, Cardinale Roncalli. Lo avrebbe sicuramente atteso un grande avvenire politico, già iniziato prima dei vent’anni come segretario provinciale giovanile di un grande partito politico. Riusciva a tenere riunioni e comizi pubblici spontaneamente, senza nessuna preparazione preventiva. Era sempre tranquillo e rilassato; per uno come lui, passare dall'una all'altra circostanza era una cosa normalissima, naturale, e tale da non creargli nessuna forma di ansia o di particolare agitazione. 14 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 Aveva un grande senso dell’ospitalità. Invitava gli amici a casa sua, a Venezia, nel sestiere di Cannaregio; gli presentava alla sua mamma sottolineandone qualche virtù e dopo cena, gli faceva dormire nella sua stanza. Non criticava mai nessuno ed ispirava a tutti un grande senso di amicizia. Nonostante la giovane età era conosciutissimo a Venezia, quasi celebre. Era facile affezionarsene. Ma tradì tutti, o piuttosto volle amarli a modo suo, facendosi prete e per celebrare la sua prima messa scelse proprio la chiesa di Sambruson, località dove aveva per tanti anni insegnato; Venezia era la sua città ma Sambruson era il suo paese. Fu una cerimonia densa per tutti di un'atmosfera di indicibile commozione. Sacerdote, fu tra gli operai di Marghera dove volle vivere la sua missione, e più tardi tra i detenuti, scegliendo di esercitare la funzione di cappellano nelle carceri della sua città. A Sambruson ha lasciato un ricordo indelebile ai suoi alunni, ai tanti amici, a tutta la popolazione. 15 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 Ordinazione Sacerdotale di Don Bruno Busetto maestro a Sambruson °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Chiesa in lutto, morto don Busetto Punto di riferimento per studenti, missionario: venerdì i funerali con il Patriarca Un lutto ha colpito la chiesa veneziana. Don Bruno Busetto (nella foto) si è spento serenamente lunedì mattina al Centro Nazaret di Zelarino dov'era assistente religioso. Era nato a Venezia e il prossimo 29 settembre avrebbe compiuto 85 anni. Don Bruno fu ordinato sacerdote nel giugno 1961 dal patriarca Urbani, dopo essersi laureato in pedagogia e psicologia. Svolse il ministero pastorale collaborando come vicario parrocchiale a Jesolo -dal 1961 al 1963- e a San Marco di Mestre - dal 1964 ai 1972 - con brevi periodi di presenza anche nella parrocchia mestrina di San Giuseppe. Dal 1973 al 1979 è stato rettore di San Barnaba nel centro storico e poi vicario parrocchiale a Santo Stefano, dove è rimasto fino al 2003 quando è passato al Centro Nazaret. Tra i vari incarichi il sacerdote fu docente di religione al liceo scientifico di Mestre, prima al 16 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 Franchetti poi al Giordano Bruno dal 1964 al 1972 e assistente ecclesiastico del Movimento ecclesiale impegno culturale di Mestre, della Fuci maschile e dei maestri cattolici di Mestre. Dal 1972 al 1989 don Bruno ha diretto il Centro di riabilitazione dei subnormali di Venezia mentre dal 1975 al 1989 è stato cappellano del carcere femminile della Giudecca. Inoltre dal 1982 al 1989 è stato anche assistente ecclesiastico della Conferenza femminile della San Vincenzo de' Paoli di Venezia e, quasi nello stesso periodo, membro della Consulta Caritas. Nel 1989 ha vissuto un'esperienza da missionario nelle Filippine. I funerali del presbitero si svolgeranno venerdì 26 settembre, alle 11, nella chiesa della Madonna dell'Orto, sua parrocchia d'origine. Li presiederà il patriarca Francesco Moraglia. Sono centinaia gli studenti di allora, inseriti nella politica e nelle professioni oggi, che lo hanno conosciuto e apprezzato nelle aule, allora percorse dalle contestazioni. Don Bruno non aveva mai rifiutato il dialogo, invitava i giovani di allora, anche quelli in prima linea, a riflettere e ad approfondire temi e letture. Con alcuni professori del liceo era diventato un punto dì riferimento per molti di loro, anche per chi era già lontano dalla chiesa. Nel decennio precedente, invece, era stato punto di riferimento per gli universitari cattolici veneziani. da "la Nuova" di Giovedì 25 settembre 2014 °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° 17 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 Don Bruno Busetto non è più tra noi. L’evento addolora tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo. Lo ricordiamo sempre paziente con il suo grande sorriso aperto. Era una persona intellettualmente forte, disciplinata, preparata, sincera. Insegnava con l’esempio il dovere dell’autocontrollo, della pazienza, del dovere di chinarsi sui più deboli per tirali su. Così ha fatto nella sua vita di maestro, sacerdote, missionario. Ti teniamo nella nostra memoria con grande simpatia e profondo rimpianto, Bruno, grande maestro. ___________________________________________________________________________ __________ Ins. Orazio di Rosa Insegnante alle Scuole Elementari di Sambruson Nato a Modica, dopo la "FERMATA A SAMBRUSON", si è stabilito a Noto. "Modicanità" e "Netinità", sofferte "condizioni dell'anima", mai completamente fuse, per una continua intima schermaglia, hanno generato un "ibrido" di non facile lettura. Una leggera vena poetica: "SENZA RIME" - 1981 - e la collaborazione su periodici locali con articoli di varia cultura. Già direttore didattico in Friuli e in provincia di Siracusa, offre la disponibilità a ARCHEOCLUB, UNITRE e UNUCI, nella convinzione che "vivere è significarsi". 18 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 Alla "Modicanità" e "Netinità" aggiungo un altro aggettivo che Orazio Di Rosa si è guadagnato e strameritato: “Ambrosianità” perché Orazio ha dedicato a Sambruson, anzi, agli amici di Sambruson un suo libro, “FERMATA A SAMBRUSON”, eleggendo il nostro paese, a suo paese. Perché la sua dote principale è sempre stata una tenace, quasi pervicace ricerca e salvaguardia dell’amicizia, in particolare per la gente di Sambruson. Per capire quanto lui persegua l’amicizia, riporto un paragrafo del suo libro nel quale si capisce come, a distanza di parecchi decenni, ricordi nomi e famiglie : ……...... Le famiglie Zampieri, Reato, Ferraresso, Babato, Martellato: conoscenza solo nell'ambito scolastico? Non direi, sicuramente qualcosa di pi ù, specie con gli Zampieri: Anna, Margherita, Luigino e papa e mamma furono persone che contarono non poco nella trama di cordiali e affettuosi rapporti intrecciati in quel perìodo. Reato, un caso singolare: amorevole e particolarmente assiduo era l'interessamento verso il figliolo Dante da parte della mamma………… L’amicizia era sacra per Di Rosa e lo ha dimostrato ulteriormente con un altro suo libro appunto: UOMINI: AMICI nel quale ricorda parecchi amici di Sambruson e dintorni e del quale voglio riportare la sua premessa. PREMESSA 19 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 Prima che la memoria si appanni, prima che sbiadiscano nella notte dell'oblìo, contorni e membranze delle persone che nel corso dei miei ultimi settant'anni ho incontrato e con me hanno interagito, voglio fissare nelle pagine che seguono, episodi, aneddoti, vicende umane, curiosità, stili di ita di ognuno, descrivendo il tutto con assoluta sincerità e benevolenza. Certo, il grado e l'intensità di un'amicizia che si istaura tra due individui si diversificano per le mille variabili che una psiche presenta e porta a corredo, ma è per questo che tale sentimento, sempre messo alla prova da un continuo confronto, che non può essere mai invidia, porta ad un miglioramento del sé; che è giusto ed onesto che si consideri l'altro, se SÌ tratta di individuo che merita la nostra amicizia, sempre migliore di noi. E se non è detto che una amicizia "antica" sia più vera e sentita di una più recente, bisogna pur dire che di alcune resta solo i! ricordo e la presenza di un vuoto, spesso difficile da colmare, poiché tanti amici anzi tempo se ne sono andati. Ben venga, allora, come in tutte le cose umane, la linfa di un naturale ricambio, poiché sarebbe condannata, la vita, in assenza di amici, ad una solitudine tanto più perniciosa ed arida perché vissuta nel rammarico di un "bene" non più presente, e avvilita dall'assenza del conforto vivificante che solo un amico vero ci può arrecare. Autunno 2011 Orazio Di Rosa Sambruson è dunque molto importante per Orazio di Rosa e lui è, per questo, fra la gente importante di Sambruson. Riporto anche la sua emblematica prefazione del libro FERMATA A SAMBRUSON. PREFAZIONE Avevo da molti, moltissimi anni, in mente il titolo di questo volumetto che raccoglie le mie riflessi oni su un accadimento che segn ò 20 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 un cambiamento radicale della mia esistenza e ne avevo tracciato, una ventina d'anni fa, un breve inizio. Ebbene, in cos ì lungo periodo non ho avuto, non ho trovato la forza mentale di proseguire, di concludere, pur conservando gelosamente quelle due paginette gi à quasi ingiallite e sbiadite. - Ora, mi son detto, o continuo o lascio perde re. Non ho lasciato perdere, ma debbo confessa re che è stato difficile; che è difficile inol trarsi in un'avventura del genere. Dubbi sulla struttura di ogni singola frase, incertezze sulla scelta del lessico, perplessit à sulla capacit à di far s ì che il testo risultasse nelle sue parti coe rente e coeso. E' andata; ho cambiato, ho aggiunto, ho tolto; sono arrivato alla fine e, come quando si crea qu alcosa, qualsiasi cosa, ci si affeziona ad essa come ad una creatura che è quasi parte di noi stessi, mi sono innamorato di questo mio lavoro. Lo terr ò caro e ne far ò dono solo ai miei pi ù cari compagni di vita: parenti o amici, specie quelli di questi che ancora mi ricordano a Sambruson e a Dolo. Qualcuno dei pi ù vecchi se ne è gi à 21 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 andato. Sento il rimorso di non poter glielo pi ù donare! Orazio Di Rosa Noto autunno 2001 ____________________________________________________________________________ ___________ Dott. Lino Vanuzzo, Archeologo, Poeta 22 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 23 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 L'uomo Lino Vanuzzo per mettere le cose al giusto posto Da "TROVEMOSE AL MUSEO" di A.Zilio. Chi era Lino Vanuzzo (1907-1986)? Si era laureato, aveva insegnato matematica alla scuola media “Reginaldo Giuliani” di Dolo. Di lui, oggi, non si ricorderebbe nessuno. Non aveva figli. Le parentele con gli anni si allargano, si allentano, sfumano. E’ normale. Lino Vanuzzo, è a tutti noto, scriveva più volentieri una poesia a un giovinetto piuttosto che a una giovinetta. Non per scelta, ma per sua natura. Di lui non ho trovato storie torbide, da cronaca sgradita, ma solo barzellette, allusioni, battutine infelici, sorrisini. Stavamo alla larga. Ci era stato raccomandato, ordinato. Orribile abbastanza per chi subiva una simile quarantena preventiva. Attorno a lui cominciò a crearsi il vuoto, a crescere il silenzio, la solitudine. La solitudine, se non è scelta come fa l’eremita, è il maggiore tormento per l’uomo. La solitudine è bella, è prolifica se è parziale, se è occasionale, se è un bisogno. Se ti è imposta è una prigione. Lino Vanuzzo, in un certo senso, era un prigioniero in questo nostro buon paese di Sambruson. Per valutare, per capire i suoi comportamenti, il suo attaccamento alle sue scoperte non si può prescindere dalla sua natura umana. Non potremmo mai capire nel suo significato più profondo e recondito “La cavallina storna” se non conoscessimo la storia personale, familiare e sociale di Giovanni Pascoli. “Erano altri tempi!” Che giustificazione è mai questa? Quella fu l’unica vita che lui ebbe. E quello fu il luogo e il tempo assegnatigli dal destino. Le scoperte archeologiche furono l’occasione unica, originale di attrarre l’attenzione del paese e del mondo della cultura su di sé. Se avesse fatto solo il geometra, sarebbe stato sempre in coda. La scoperta lo esaltò, lo innalzò. Credette, in parte gli fu fatto credere, di avere pareggiato i conti con la società che lo accoglieva, mai sorridente, ma sempre con saccenza. A questa nuova posizione sociale, una volta lusingatosi di avere pareggiato i gradini del dislivello, non volle mai più rinunciare. Inseguì follemente i suoi reperti, perché significavano oltre. Oltre il valore artistico, storico, scientifico che tutti attribuivano agli scavi. Significavano l’ingresso nei consueti rapporti, scoprì di essere ricercato da giornalisti e cineasti, di avere ragazzi pronti a lavorare per lui, per niente. Bastavano una sigaretta e un bicchiere di vino. Si scoprì a livello. Con lui, in quei giorni, si parlava seriamente, si ragionava. Non ne approfittò mai. Non salì mai in scanno. Non manca lettera, e in 36 anni ne scrisse molte, in cui, presentandosi, non citi le sue scoperte archeologiche. Mi sono venute a noia a forza di leggerle! A scuola parlava e informava delle sue tombe, delle anfore, delle palafitte, delle antefisse Si presenta come scopritore, sicuro di distinguersi, di tirarsi su, di attrarre l’attenzione dell’uditore, che, altrimenti, a prima vista, sarebbe scivolata via. Qualunque altro si sarebbe scoraggiato, avrebbe abbandonato. Lui non poteva. Non 24 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 poteva perdere l’ancoraggio che gli permetteva di stare autorevolmente aggrappato alla società del suo tempo, a fronte alta, certo di essere ascoltato, accolto. Non mi risulta facesse parte di associazioni, di partiti, di club, di congreghe. Queste partecipazioni avvengono per comunanza di idee, di interessi, di obiettivi, ma anche perché ti fanno sentire a tuo agio, ti fanno sentire nel tuo habitat, nel tuo “brodo” accogliente. Per la comunanza di interessi, di gusti, di aspettative, di vizi, di libertà di usare linguaggi arditi e osceni dopo le inevitabili cene di amiconi, di famiglie bene… Lui non poteva esserci. Non poteva dileggiare, offendere. Era lui l’oggetto dell’offesa. Ci sono persone, simboli, difetti e debolezze umane, argomenti degni di rispetto che vengono dissacrati volutamente nella grassa canea dei dopo cena, al termine di impegnativi dibattiti culturali, di convivi politici e sindacali, quando i riflessi si appannano e appari al naturale… quando chissà perché! per tirarti su… getti ancora più sotto, con linguaggio scurrile, chi, non per sua volontà, già vi è. Sono comportamenti che, nella massa, si accettano, ti mimetizzano, ti autorizzano. Sono gli stessi atteggiamenti che ho scorto in persone per bene su una tribuna di calcio intabarrate, intruppate, eccitate nell’anonimato della folla, inveire sguaiatamente contro l’arbitro, cioè, in quel momento, la legge. Il buio e la massa servono a molte persone composte ad essere scomposte. Gratis. A lui non è mai successo. Non mi risulta. Ma non perché fosse immune da gesti maleducati possibili, ma perché, forse, non gli era mai offerta, o non ha cercato, occasione. Questa non è una santificazione, ma una semplice, banale verità. La sua presenza ad un incontro, non di affari, tra amici, avrebbe rovinato tutto, avrebbe impedito qualunque discorso sconcio, qualunque maleducazione che, in veste ufficiale, esercitando una professione, eviti, controlli. Ma di cui hai maledetto bisogno per sfogarti, per liberarti. Purché tu non sia solo. Colpendo, inabissando altri ti illudi di tirarti su… Ci sono tanti modi di buttarsi giù! Lino Vanuzzo aveva un enorme bisogno, per la sua posizione nella cultura locale? macché! come persona, come uomo, come individuo… di elevarsi non in superbia, non oltre, ma… alla pari. Vanuzzo i modi per emergere li trovava nei suoi scavi, nelle sue palafitte, perché gli permettevano di parlare, di scrivere, di farsi ascoltare alla pari. Finito? Tornava nella sua solitudine. Credo che non si possano evitare queste osservazioni, parlando degli scavi di Sambruson. Credo che servano per mettere le cose al giusto posto. Che non sarà mai pari al livello d’amore che il protagonista ha loro dedicato. E al nostro paese. Come trasuda dalle sue carte. Le cose che abbiamo in museo sono scintille. Le scintille illuminano. Ti fanno intuire la bellezza della luce. Per noi sono molto. Stando vicini al piccolo museo, da noi recuperato, stiamo pagando un debito. °°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°° Come archeologo Vanuzzo è ampiamente presente in svariati articoli di questo sito internet che vi presentiamo in sequenza, con possibilità di scelta diretta con un clic: 3. Associazione Trovemose (IL PERIODO STORICO RECENTE /REALTA' ATTUALI) 4. Sambruson sito 24 Via Annia 25 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 (SAMBRUSON IN EPOCA PREROMANA E ROMANA/LA VIA ANNIA E SAMBRUSON) ... d ell'Antiquarium di Sambruson di Dolo provengono dai recuperi effettuati negli anni Cinquanta del secolo scorso da Lino Vanuzzo , appassionato ricercatore locale, nell'ambito del territorio comunale di ... 5. Sambruson e i siti vicini (SAMBRUSON IN EPOCA PREROMANA E ROMANA/LA MANSIO MAIO MEDUACO) ... sono dedicati alle due zone di Sambruson. Per la zona A il testo riporta la scoperta di tombe a cappuccina da parte del Vanuzzo, il ritrovamento di monete di Claudio e di fibule oggi disperse, di grande ... 6. Descri zione dei reperti (SAMBRUSON IN EPOCA PREROMANA E ROMANA/I REPERTI ARCHEOLOGICI ) ... di questo territorio, influenzate in modo diverso dalle importazioni o produzioni ad esempio di ceramica attica o vernice nera. La ceramica grigia rinvenuta dal Vanuzzo durante il recupero del 1950 consta ... 7. Il catalogo dei reperti (SAMBRUSON IN EPOCA PREROMANA E ROMANA/I REPERTI ARCHEOLOGICI ) ... In esso sono contenuti i materiali oggetto di studio. E stato realizzato, infatti, il catalogo di tutto il materiale ceramico di epoca romana2 rinvenuto dal dott. Vanuzzo durante i suoi scavi nel 1950. ... 8. I reperti archeologici di Sambruson (SAMBRUSON IN EPOCA PREROMANA E ROMANA/I REPERTI ARCHEOLOGICI ) 9. I reperti archeologici di Sambruson (SAMBRUSON IN EPOCA PREROMANA E ROMANA/I REPERTI ARCHEOLOGICI ) ... no minati dal Vanuzzo nel suo Resoconto degli scavi e oggi perduti. Per quanto riguarda le anfore, si registra la presenza nell'Antiquarium di un frammento di anfora con collo a imbuto. Osservando attentamente ... 10. Sambruson e il territorio circostante (SAMBRUSON IN EPOCA PREROMANA E ROMANA/L'INTERVENTO ROMANO NELLA VENETIA)... di Sambruson. Per la zona A il testo riporta la scoperta di tombe a cappuccina da parte del Vanuzzo, il ritrovamento di monete di Claudio e di fibule oggi disperse, di grande quantità di frammenti ceramici, ... 26 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 11. Le monete Romane. (SAMBRUSON IN EPOCA PREROMANA E ROMANA/IL MUSEO)LE MONETE ROMANE D ue sono le monete che sono state rinvenute nel 1950 a Sambruson e che il Vanuzzo scrive fossero databili all'epoca di Claudio e di Vespasiano. Dalla foto, unica testimonianza visiva ... 12. Il Museo del 1950. I reperti allora,oggi. (SAMBRUSON IN EPOCA PREROMANA E ROMANA/IL MUSEO)IL MUSEO DEL 1950 : I REPERTI ALLORA, I REPERTI OGGI Nel Resoconto del Vanuzzo, non esiste un'elencazione ordinata e precisa dei reperti. Molto utili si sono rivelati due elenchi, stilati da funzionari ... 13. Le foto aeree (SAMBRUSON IN EPOCA PREROMANA E ROMANA/GLI SCAVI ARCHEOLOGICI) ... vari, avvenuti durante gli scavi delle fondamenta per la costruzione delle loro abitazioni. I reperti rinvenuti dal Vanuzzo non fanno pensare ad un contesto funerario; nulla toglie che in altre aree del ... 14. La storia dei rinvenimenti (SAMBRUSON IN EPOCA PREROMANA E ROMANA/GLI SCAVI ARCHEOLOGICI) ... fu affidato al Prof. Vanuzzo dalla Soprintendenza alle Antichità l'incarico di restaurare un monumento (foto alla tav. I, 2), posto nella località "Al Ponte" di Sambruson5 (pianta alla tav. XVII). Durante ... 15. Premessa allo studio dei rinvenimenti (SAMBRUSON IN EPOCA PREROMANA E ROMANA/GLI SCAVI ARCHEOLOGICI) ... tra i paesi di Mira e Dolo sulla provinciale Dolo-Chioggia, nel 1950 è stato effettuato uno scavo archeologico condotto dal prof. Lino Vanuzzo e uno scavo sovrinteso dallo stesso Vanuzzo, ... __________________________ __________________________________________________________________________________ Dott. Antonio Bortolazzi e altri Medici I medici che hanno operato nel territorio di Sambruson Fino alla fine dell'Ottocento non si hanno notizie di medici a Sambruson. Ne abbiamo conferma da documenti conservati nell'archivio Storico della Parrocchia di Sambruson, poiché, in occasione della visita pastorale del vescovo di Padova mons. Modesto Farina, nell'anno 1822, l'allora parroco don Michele Vinera riferiva che in caso di necessità le persone si potevano rivolgere al dott. Nicolai di Dolo o al dott Sarto a Mira. 27 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 Abbiamo notizie di un dott. Luigi Rampazzo, che abbandonò il nostro paese non riuscendo a sostenersi economicamente poiché si trattava di una zona povera. II primo medico condotto, di cui abbiamo sicure, notizie è il dott. Alessandro Pugnali che ha lavorato nel nostro territorio a partire dal 1885. Siamo venuti a conoscenza dell'esistenza di questo medico dalla lettura di alcuni documenti trovati nell'Archivio storico del Comune di Dolo. Infatti, in seguito ad una petizione popolare di alcune decine di capifamiglia ambrosiani dell'ottobre 1884, il consiglio comunale di Dolo approvò il 30 gennaio 1885 una delibera per l'acquisto di una casa alloggio dalla ditta Berno e Zanchi da mettere a disposizione del medico condotto, previa autorizzazione del re Umberto I. Il sovrano, in data 18 ottobre 1885, con apposito decreto ne autorizzò l'acquisto. La costruzione sita in Via Villa è stata da allora utilizzata dai vari medici che hanno lavorato a Sambruson. Nel dopoguerra prestò la propria opera il dott. Amedeo Cobau, istriano. Successivamente egli lasciò Sambruson e divenne Direttore Sanitario presso l'Ospedale di Dolo. Dagli primi anni 50 prestarono la loro opera i dottori Giovanni Mioni e Giuseppe Gallo. Verso il 1890 ha iniziato a prestare la propria opera il dott. Antonio Bortolazzi nato a Bassano del Grappa il 17 marzo 1853 e morto a Sambruson il primo Agosto 1931. Rimase in paese per 40 anni. Di questo medico resta ancora vivo il ricordo fra i più anziani di Sambruson. Fu sostituito, nel periodo antecedente la seconda guerra mondiale, dal figlio dott. Diego che, per varie traversie, divenuto medico militare, partecip ò al secondo conflitto mondiale. Questo medico visse l'ultima parte della sua vita a Ferrara. Ambedue svolsero la propria attività nell'ambulatorio situato in Via Villa. 28 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 Questa l’iscrizione, tal quale, nella sua tomba a Sambruson IL NOBILE DOTT. ANTONIO BORTOLAZZI BASSANESE MEDICO CONDOTTO A SAMBRUSON IL PRIMO GIORNO DÌ AGOSTO LASCIAVA PIAMENTE LA TERRA TRA IL PROFONDO RIMPIANTO DELLA DILETTA FAMIGLIA ED IL CORDOGLIO GENERALE DEL PAESE CUI AVEVA DATO CON PRODIGALITA’ GENEROSA 29 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 PER QUARANT’ANNI I FRUTTI DEL SUO COLTO INGEGNO L’ATTIVITA’ INDEFESSA DELLA SUA VITA LE TENEREZZE DEL SUO CUORE L’ESEMPIO DÌ FEDE CRISTIANA PROFESSATA FEDELMENTE APERTAMENTE TESORO IL PIU’ PREZIOSO QUANDO UNA VANA SCIENZA PRETENDE SOSTITUIRSI A DIO ALL’ANIMA SUA BUONA SIA LARGO IL SIGNORE DEI CIELI DI PREMIO ETERNO 30 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 Alfonso Bernardo Colloredo Mels Alfonso Bernardo Colloredo Mels nato a Udine il 31-03-1872 e morto a Sambruson il 27-4-1935. Sposò nel 1906 Giuseppina Moroni. Nonostante la sua nobile origine, era Conte di Colloredo-Mels una delle più grandi e nobili famiglie feudali friulane, Sambruson lo ricorda per essere stato fondatore e primo presidente (dal 15-02-1933 al 5-03-1935) della Latteria Sociale di Sambruson. A lui va il merito principale della promozione di questa idea. Il suo merito, a detta di molti, fu anzitutto quello di aver pensato non solo ai grandi produttori di latte, ma a tutte le aziende agricole, in particolare alle più piccole e bisognose di aiuto. Fu così che il 7-10-1932, presso il notaio Arrigo Mioni di Dolo, fu redatto l’atto costitutivo della Cooperativa della quale fu primo socio fondatore e successivamente eletto primo Presidente. Della famiglia dei Colloredo c'è molto nella storia. Per Sambruson c’è che un nobile di grande casata ha scelto di finire i suoi giorni nelle tranquille campagne nostre mettendo la sua persona a disposizione del paese e delle istituzioni locali. Ora, a Sambruson c’è un hotel che conserva lo stesso nome. Per saperne di più consiglio di vedere: Colloredo Libro d’oro della nobiltà, Enciclopedia Treccani. Il paese di Mels è stato insignito della Medaglia d’oro al Merito Civile con la seguente motivazione: In occasione di un disastroso terremoto, 31 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 con grande dignità, spirito di sacrificio ed impegno civile, affrontava la difficile opera di ricostruzione del tessuto abitativo, nonché della rinascita del proprio futuro sociale, morale ed economico. Splendido esempio di valore civico ed alto senso del dovere, meritevole dell’ammirazione e della riconoscenza della Nazione tutta. ____________________________________________________________________________ _______ Dott. Franco Fante Senatore FRANCO FANTE SENATORE XII Legislatura E’ l’unico parlamentare residente o nato a Sambruson 32 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 · Dati anagrafici e incarichi Regione di elezione:Veneto Collegio: 3 (Chioggia Mirano - Mira) Nato il 22 novembre 1933 a Padova Residente a Sambruson di Dolo (Venezia) Professione: Chirurgo ortopedico, aiuto ospedaliero · Elezione: 27 marzo 1994 Proclamazione: 1 aprile 1994 Convalida: 3 agosto 1994 Mandati · XII Legislatura Senato Incarichi e uffici ricoperti nella XII Legislatura 13ª Commissione permanente (Territorio, ambiente, beni ambientali) : Membro dal 31 maggio 1994 all'8 maggio 1996 Commissione d'inchiesta sul problema dei rifiuti : Membro dal 30 gennaio 1996 all'8 maggio 1996 33 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 Commissione parlamentare per le questioni regionali : Membro dal 6 luglio 1995 all'8 maggio 1996 Ciao Franco. Se ti interessa, fammi avere una tua biografia più estesa. Luigi Z. ___________________________________________________________________________ ____________________ Luigi Baldan, operaio, militare, scrittore,partigiano Luigi Baldan ( Sambruson , 5 settembre 1917 ) militare e operaio 1 Biografia 1.1 Testimonianza dei lager nazisti 2 Onorificenze 3 Bibliografia 4 Collegamenti esterni 34 / 65
Persone importanti ( 1° parte) Giovedì 08 Maggio 2014 15:00 - Ultimo aggiornamento Martedì 05 Marzo 2019 18:14 Luigi Baldan Biografia Caposquadra manutenzioni presso la fabbrica Vetrocoke di Marghera - Venezia, è stato motorista navale nella Regia Marina Militare, Internato Militare Italiano nei lager nazisti. Medaglia d'onore ai deportati e internati nei lager nazisti nel 2008. Autore del libro di memorie "Lotta per sopravvivere - La mia Resistenza non armata contro il nazifascismo" 2007, Edizioni Cafoscarina , Venezia. Vive ora a Mirano ( VE ) e continua la sua opera di testimonianza delle vicende nei lager nazisti. Testimonianza dei lager nazisti Nel dopoguerra, nel 1951, inizia a scrivere il manoscritto, raccolta di memorie, "Lotta per sopravvivere - La mia Resistenza non armata contro il nazifascismo", relativo al periodo passato nei lager nazisti. Viene poi stampato a Venezia, dalla casa Editrice Cafoscarina , nel 2007, corredato da indicazioni e riferimenti storici a cura del figlio Sandro. Il libro, per la sua storia di solidarietà verso la popolazione ebraica nel campo nazista di Sackisch Kudowa in Polonia, tradotto parte in Inglese, è depositato presso lo Yad Vashem di Gerusalemme in Israele , presso lo United States Holocaust Memorial Museum di Washington negli USA e nel Museo del Lager di Gross Rosen - Rogoznica in Polonia. È stato tradotto inoltre, in cecoslovacco, per le sue vicende che lo hanno visto presente durante la Liberazione nella cittadina di Dvur Kralove in Cecoslovacchia, ed il libro è depositato nella Biblioteca Storica dell'omonima città. Ha pubblicato numerosi articoli nei quotidiani locali veneziani, per sensibilizzare la pubblica opinione, in merito alle vicende storiche e al mancato risarcimento degli ex Internati Militari Italiani. Onorificenze Nel 1 maggio 1969, dall'industria Vetrocoke S.p.a. , consegna medaglia d'oro "Premio Gruppo 35 / 65
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