FIRENZE GREENWAY GIARDINO BARDINI VIALE DEI COLLI - Il Giornale ...
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FIRENZE GREENWAY GIARDINO BARDINI VIALE DEI COLLI Mariachiara Pozzana Testi di Mariachiara Pozzana, Si ringrazia: Firenze Greenway è un INTRODUZIONE 42 6 IL PERCORSO DELLA GREENWAY capitolo 8 Claudia Mezzapesa Soprintendenza al Polo Museale progetto promosso dalla Michele Gremigni NEL SISTEMA DELLE VILLE capitolo 9 Tommaso Tarassi di Firenze Fondazione Parchi Monumentali Presidente della Fondazione Parchi Monumentali E DEI GIARDINI Soprintendenza ai Beni Architettonici Bardini e Peyron Bardini-Peyron Il Giardino Bardini. Il Giardino di Boboli e Paesaggistici di Firenze Il Giardino di Porta Romana Le tavole di pag.8, 26, 40 sono state Comune di Firenze, Assessorato 6 1 GREENWAY IBRIDA: I giardini del Bobolino realizzate da Claudia Mezzapesa e all’Ambiente DEFINIZIONE E BENEFICI Il giardino di Poggio Imperiale Tommaso Tarassi Ufficio Centro Storico - Patrimonio Cos’è una greenway ibrida La parkway del viale dei Colli Mondiale UNESCO, Firenze L’arte della passeggiata Fotografie CESCOT Firenze I principali benefici della greenway ibrida 60 7 UN ITINERARIO NELLA DIVERSITÀ Giovanni Breschi, BIOCULTURALE Mariachiara Pozzana 10 2 BREVE CRONOLOGIA DELLA GREENWAY 62 8 RACCOLTA FONDI Design GIARDINO BARDINI-VIALE DEI COLLI PER IL MASTERPLAN Giardino Bardino. Giardino di Boboli. Giovanni Breschi La villa di Poggio Imperiale e il suo viale 63 9 FLORENCE GREENWAY ON LINE Santa Maria della Pace. Le Scuderie Reali e il giardino di Porta Romana. Il Viale dei Colli 64 10 I TEMPI DEL PROGETTO Il giardino delle Rose. Il giardino dell’Iris 65 Bibliografia essenziale 22 3 LE CONDIZIONI ESISTENTI Topografia. Vegetazione e paesaggio 66 Appendice Parchi e risorse culturali Giuseppe Poggi. Risorse turistiche e commerciali Viale dei Colli-servitù attive e passive. Disposizioni necessarie alla 28 4 GLI OBBIETTIVI: conservazione di quel passeggio PRESERVARE, RESTAURARE, EDUCARE, PARTECIPARE, LAVORARE © 2014 Casalta s.a.s. 34 5 LINEE GUIDA PER IL PROGETTO Via dei Serragli 101 Il processo. Limiti e vincoli 50124 Firenze Interpretazione culturale e storica. I tre itinerari 055 223641
4 INTRODUZIONE I l progetto della greenway che collega il giardino Bardini con il giardino di Bo- boli e il viali dei Colli nasce insieme al progetto di restauro e valorizzazione del giardino e della villa Bardini sino dalla fine degli anni Novanta del secolo scorso, quando l’Ente Cassa di Risparmio e la Fondazione Bardini, da poco costituita, ini- ziavano il percorso che doveva condurre nel 2005 all’apertura al pubblico del giar- dino e nel 2007 all’apertura della villa con il suo sistema di spazi espositivi. L’allora presidente dell’Ente Edoardo Speranza e il Soprintedente e Ministro Antonio Paolucci sono stati i principali sostenitori e promotori di questa idea: Antonio Pao- lucci la definiva la ‘spina verde’ vedendo questo percorso nella natura urbana incu- nearsi come qualcosa di vivente, un tracciato vegetale nella città minerale. La greenway è stata così attivata sin dal 2005 nel suo primo tratto dal giardino Bar- Il panorama dini al giardino di Boboli collegati anche dalla possibilità di visita con un solo bi- di Firenze dal glietto, corredato da una iniziale segnaletica. Giardino Bardini Già nel 2003 l’Ente Cassa di Risparmio sempre per volontà del Presidente Edoardo Speranza promuoveva un progetto di fattibilità del restauro del giardino delle scuderie di Porta Romana, che poi è stato anche uno strumento di aiuto nell’intervento della Soprintendenza che decise di spostare il parcheggio che invadeva i viali e di restituire il parco ai cittadini. Anche il giardino di Porta Romana fa parte integrante della greenway, insieme a tutti gli altri giardini che il viale dei Colli collega e che costituiscono una alternativa di eccezionale importanza turistica e culturale al percorso consolidato tra Piazza del Duomo e Palazzo Pitti. Tra gli scopi statutari della Fondazione Bardini c’è la promozione della cultura pae- Giardino di Boboli l’anfiteatro saggistica e il progetto della greenway ‘giardino Bardini-viale dei Colli’, è forse il progetto di più grande respiro che si possa pensare per Firenze. Una greenway di questa ampiezza quasi 15 km nel verde, ma sempre dentro o nei pressi della città storica, all’interno del sito Unesco Centro Storico, del sito Unesco villa Medicea di Poggio Imperiale e della Buffer Zone zona cuscinetto di Poggio Im- periale e del giardino di Boboli, che comprende il viale dei Colli, costituisce una re- altà unica al mondo, che la Fondazione Bardini intende promuovere in accordo con le Istituzioni locali interessate allo sviluppo del progetto. Michele Gremigni Presidente della Fondazione Parchi Monumentali Bardini-Peyron Firenze dal piazzale Michelangelo
6 7 GREENWAY IBRIDA: Gruppo di visitatori 1 DEFINIZIONE E BENEFICI al giardino Bardini In basso: Workshop al Bobolino, 2011 ‘TO MAKE A GREENWAY IS TO MAKE A COMMUNITY’ CHARLES E. LITTLE COS’È UNA GREENWAY IBRIDA I principali benefici della greenway ibrida • Creare valore e generare attività economiche, l’effetto della U na greenway è una strada di comunicazione riservata ai pedoni, ai ciclisti, al turismo equestre, a persone con mobilità ridotta, e in generale al traffico non mo- torizzato (così viene definita nel sito dell’Associazione Eu- ropea Greenways). Facilità di accesso, sicurezza, continuità, greenway è di alto valore economico, sia in relazione al tu- rismo, sia per i risultati di investimenti e sviluppo commer- ciali, e anche immobiliari. rispetto dell’ambiente sono le principali caratteristiche. Il ter- • Aumentare la mobilità ciclopedonale ed equestre, con po- mine è entrato nell’uso corrente a partire dagli anni settanta sitivi effetti sulla salute delle persone e la vivibilità urbana. del XX secolo. Una greenway ibrida è un percorso nel verde che ha le me- • Proteggere i paesaggi culturali: gli interventi di restauro e desime caratteristiche della greenway, ma che unisce ele- manutenzione in senso generale hanno anche effetti indiretti menti di elevata qualità naturale come quelli dei giardini e sulla protezione del paesaggio culturale attraversato dalla parchi storici, ad elementi culturali e museali, e allo sviluppo greenway. del turismo verde e culturale nel segno della sostenibilità: come un motore ibrido che unisce e sfrutta varie fonti di • Sviluppare la consapevolezza e il senso di identità dei cit- energia, così la greenway ibrida sfrutta le potenzialità natu- tadini, la greenway collega il patrimonio naturale e culturale, rali e culturali di un percorso per sviluppare e migliorare la perché rende accessibili e riconoscibili luoghi che hanno qualità della vita nelle città storiche. perso la loro identità restituendo così il ‘senso del luogo’ ad aree non più riconosciute di interesse. L’arte della passeggiata Una greenway nasce per consentire alla gente di camminare: • Fornire alternative ai percorsi turistici tradizionali nella città qualche anno fa Lucius Burckhardt coniò un neologismo che storica: la greenway Bardini-Viale dei Colli può costituire in francese suona “promenadologie”: la scienza della pas- una valida alternativa alla concentrazione turistica del corri- seggiata. Il concetto è ancora valido oggi1 e la greenway doio Piazza della Signoria–Palazzo Pitti, alleggerendo la ibrida deve proporre un percorso ricco di alternative e di ri- pressione antropica e costituendo una nuova ed originale of- flessioni, con soste e visite nei vari punti del percorso. ferta turistica della città ai suoi cittadini e al mondo. 1 In MC Pozzana, Greenways Percorsi verdi nell’Oltrarno fiorentino, 2003 Firenze, p.11 GREENWAYS A CONFRONTO (cfr. Lafitte Greenways Masterplan web site, pdf p.16) High Line New York City, NY 2,4 KM La Promenade Plantée Paris, France 4,8 KM Lafitte Greenway New Orleans, LA 4,8 KM Greenline Firenze Firenze, Italia 5,6 KM (percorso completo 15 km) Midtown Greenway Minneapolis, MN 7,2 KM
PIANTA DI FIRENZE: LA GREENWAY BARDINI – VIALE DEI COLLI MUSEO BARDINI GIARDINO DI PALAZZO VEGNI GIARDINO E VILLA BARDINI RAMPE DEL PIAZZALE MICHELANGELO GIARDINO DI BOBOLI GIARDINO PIAZZALE DELLE ROSE MICHELANGELO GIARDINO DI PORTA ROMANA FORTE BELVEDERE PARCO DELLA VIALE DEI COLLI GIARDINO DEL RIMEMBRANZA BOBOLINO GIARDINO DELL’IRIS VIALE DEI COLLI SAN MINIATO VIALE DI POGGIO IMPERIALE GIARDINO E VILLA DI POGGIO IMPERIALE
10 11 BREVE CRONOLOGIA 2 DELLA GREENWAY GIARDINO BARDINI-VIALE DEI COLLI CRONOLOGIA DEGLI ELEMENTI FONDAMENTALI Valerio Spada, veduta della città di Firenze dal muricciolo del prato In basso: G. Pacciani, pianta geometrica dei DELLA GREENWAY de’ Padri di San Francesco al Monte, possessi Mozzi-Del Garbo, 1880, metà XVII sec., Museo di Firenze com’era Archivio di Stato di Firenze GIARDINO BARDINI • 1273 Papa Gregorio X, diretto al L e colline di Firenze immediatamente al di fuori della Concilio di Lione, viene ospitato nel Pa- cinta urbana, sono state popolate da castelli sin dal lazzo (edificato tra il 1260 e il 1273) dei Medioevo e dal Rinascimento in poi, da numerose Mozzi, suoi tesorieri a Firenze, e celebra ville. Da porta Romana, porta San Giorgio e dalla postierla la grande festa della pace tra Guelfi e di San Miniato partivano strade già definite nel Trecento Ghibellini. In ricordo dell’avvenimento la con lo scopo di raggiungere sia queste abitazioni disseminate famiglia Mozzi fa erigere la chiesa di San Gregorio. nei colli a sud di Firenze sia la chiesa di San Miniato. Questa area ha infatti una particolare morfologia che sale dall’Arno • 1303 Fallimento della compagnia ripidamente in quota e si attesta in un largo pianoro che mercantile di proprietà della famiglia scende poi verso Cascine del Riccio e l’autostrada del Sole. Mozzi. Sin dal Medioevo e per tutto il Rinascimento, i caratteri pae- • 1309 Il Comune di Firenze intende saggistici della zona sono stati legati alla coltivazione della acquistare i beni dei Mozzi posti nel po- vite e dell’olivo. polo di Santa Lucia de’ Magnoli, per inte- ressamento dei Priori delle Arti e del Gon- Il primo grande elemento di trasformazione paesaggistica è faloniere di Giustizia. Nella stima stato lo stradone di Poggio Imperiale che nella prima metà compilata in questa occasione si parla di del Seicento si inserisce nel tessuto agricolo come un vero e un palazzo “con loggia grande e giardino dietro detto palazzo e casa contigua con proprio prolungamento del viottolone dei cipressi di Boboli. orto e pratello, e terreno murato dietro la Ma il grande elemento di cambiamento paesaggistico è il casa”. Viale dei Colli che trasforma il paesaggio agricolo in un grande parco all’inglese a scala urbana introducendo il viale • Inizi del Quattrocento alberato come elemento caratterizzante del paesaggio e una A causa di gravi problemi economici i Mozzi sono costretti a liquidare molte delle serie di giardini privati e pubblici arricchiti da un eccezionale loro proprietà poste nel popolo di Santa patrimonio arboreo basato sull’uso delle piante d’alto fusto Lucia de’ Magnoli, tra cui il palazzo di fa- esotiche e locali. Questo parco in linea attraversa così il pae- miglia. saggio rurale, che conserva sino ai nostri giorni una funzione di tessuto connettivo, nel quale si innesta la grande passeg- • 1427 Nelle liste catastali l’antica giata disegnata da Giuseppe Poggi. All’interno delle mura dimora dei Mozzi risulta per metà di pro- prietà di Tommaso di Piero Bardi e per urbane si trovano altri tre giardini: il giardino Vegni di pro- metà di Ridolfo di Piero Bardi. Qualche prietà del Comune e confinante sul lato est con il giardino anno più tardi il palazzo viene acquisito Bardini, un giardino di estremo interesse, ma ora non visita- da Francesco di Lutozzo Nasi. bile, il giardino Bardini aperto al pubblico nel 2005 dopo il restauro realizzato grazie all’Ente Cassa di Risparmio e at- • 1551 - 1552 Luigi di Conte di Giovannozzo de’Mozzi, per sentenza del tualmente gestito dalla Fondazione Bardini e il giardino di Giudice del quartiere di San Giovanni, Boboli, gestito dal Polo Museale Fiorentino. Al momento è ottiene di nuovo il possesso di una parte Pianta di Firenze di Stefano Buonsignori, fine XVI sec. possibile vistare il Giardino Bardini e il Giardino di Boboli del palazzo di famiglia che gli viene ag- nesse delle proprietà agricole e delle vigne • 1650 ca. Risale a questo periodo con un solo biglietto: questo percorso costituisce il primo giudicato come facente parte dei beni di che costituiranno il primo nucleo della la veduta di Valerio Spada ripresa dal mu- tratto della greenway che si estenderà oltre le mura con il Pier Ridolfo de’ Bardi. Nello stesso pe- parte occidentale dell’attuale giardino Bar- ricciolo del prato de’ Padri di San France- Viale dei Colli ed il sistema dei giardini ad esso collegati. riodo acquista anche alcuni orti che si dini. sco al Monte. Sono visibili “il Palazzo del estendono sulla collina di Montecuccoli, Sig. Castellano di Belvedere” e la “Casa dal retro del palazzo fino alle mura; • 1603 (3 gennaio) Il Senatore del Manadori”, costruita da Gherardo Sil- quest’area costituisce oggi il nucleo cen- Piero di Luigi di Conte dei Mozzi riunisce vani, nonché‚ la sistemazione agricola dei trale del settore orientale del giardino Bar- la proprietà del palazzo, acquistando la terreni dal muro di confine fino alle mura dini. parte residua da Ersilia, figlia del Conte della città; la porzione più vicina ai due Bernardo Della Gherardesca e Donna di edifici citati appare invece studiata con • Prima metà del Seicento L’ar- Alessandro Nasi. maggiore accuratezza e con evidenti in- chitetto Gherardo Silvani (1579-1675) co- tenti formali e architettonici, come dimostra struisce per Giovan Francesco Manadori • 1620 La proprietà del palazzo la presenza di terrazzamenti e di rampe, una villa in posizione panoramica sulla passa dal Senatore Piero a suo fratello An- visibili anche in un’altra immagine, risa- Costa San Giorgio. All’edificio sono an- drea, per donazione in terminos. lente alla fine del Seicento, la “Veduta di
12 13 Pianta dello stato attuale del giardino della Villa dell’Imperiale, inizio ’800. (301359 A.S.C.F.) Firenze con la pescaia di San Niccolò” urbane. Quest’area viene in parte coltivata • 1998 - 23 giugno Convenzione di G. Van Wittel. con viti, pioppi, frutti ed olivi ed in parte uti- tra Ministero delle Finanze e Fondazione lizzata come bosco ceduo. La zona inter- Parco Monumentale Bardini (poi denomi- • 1776 I terreni di proprietà di Giulio media tra le mura ed il palazzo, sulle pen- nata Fondazione Parchi Monumentali Bar- Maria di Pier Giannozzo Mozzi sono de- dici della collina, viene descritta nel rilievo dini Peyron) promossa dall’Ente Cassa di scritti nel catasto lorenese come “un orto catastale del 1832 come mantenuta a sodo Risparmio di Firenze. ovvero vigna nel popolo di Santa Lucia e seminativo, vitato, fruttato ed olivato. de’ Magnoli”. • 2000 - 11 gennaio Immissione • 1839 luglio Pier Giannozzo dei in possesso del bene alla Fondazione Par- • 1781 La proprietà dei Mozzi si in- Mozzi acquista dal Le Blanc tutto il settore chi Monumentali Bardini Peyron. Inizio dei grandisce per la donazione di una “casa occidentale del parco, cioè il giardino in- lavori di progettazione e restauro. con orto grande” (in precedenza proprietà glese con la villa sulla Costa e la casa vi- di Bernardo Verdi, già Capponi) che si cina, portando la proprietà fino all’attuale •2005 Apertura al pubblico del giar- estende fino alle mura cittadine, da parte di consistenza. dino Margherita D’Orford a Giulio Mozzi, che lascia al Mozzi tutti i suoi beni, tra cui Villa • 1841 Risale probabilmente a questo Medici a Fiesole. periodo la costruzione della strada voluta GIARDINO DI BOBOLI dai Mozzi del Garbo per collegare con un • Fine del ’700 È in questo periodo percorso curvilineo, attraverso la zona bo- •XVI secolo che l’architetto Gaspero Maria Paoletti scata, gli edifici sulla Costa con l’accesso •Eleonora di Toledo, moglie di Co- (1727-1813) esegue dei restauri nel pa- su via de’ Bardi. simo I, acquista nel 1549 il quattrocente- lazzo Mozzi in San Niccolò. Sono docu- sco palazzo Pitti, già dotato di un giardino mentati nel 1776 dei lavori di sistema- • 1880 Espropriazione immobiliare di modeste dimensioni. Il progetto del zione eseguiti dal medesimo architetto, e vendita con pubblico incanto delle pro- nuovo giardino viene affidato a Niccolò nel giardino di un’altra proprietà donata prietà di Adolfo Mozzi del Garbo, di Raffaello, detto il Tribolo, che fece “tutto da Lady Orford a Giulio Mozzi, la Villa ultimo rappresentante della famiglia dei lo spartimento del monte...accomodando Medici a Fiesole. Si può ipotizzare un suo Mozzi. Il complesso viene successivamente tutte le cose con bel giudizio di luoghi intervento anche nella redazione tardo acquistato dalla Principessa slesiana loro…” come dice il Vasari. barocca della scalinata. Wanda von Karolath Beuthen. • 1550 Dopo la morte del Tribolo • 1793 (ante) La villa cosiddetta •1913 (18 febbraio) L’antiquario prosegue Davide Fortini la realizzazione Manadora, sulla Costa San Giorgio, viene Stefano Bardini riacquista l’intera proprietà del giardino. acquistata dalla famiglia Cambiagi. dalla Principessa von Karolath Beuthen. Egli •XVIII secolo LA VILLA DI seppe Poggi ha creato a partire dal 1865. si interessa immediatamente di ottenere i •1553-1555 Viene realizzata la •1737 Viene fondato un Orto Bota- POGGIO IMPERIALE “Mentre il viale dei Colli presenta tutto lo • 1815 Luigi Le Blanc è proprietario permessi necessari per poter allargare e ri- ‘grotticina di Madama’. nico che sarà collegato al museo di Storia E IL SUO VIALE spettacolo della gaiezza e dell’eleganza della villa ex Manadori sulla Costa e di disegnare con una curva più agevole il Naturale, la Specola, con ingresso da via moderna” scriveva il Carocci nei Dintorni tutto il terreno che la circonda, da via de’ tratto iniziale della Costa San Giorgio, e •1574 Bernardo Buontalenti dirige i Romana. • 1618-24 La villa viene costruita di Firenze nel 1907 “ il viale del Poggio Bardi fino alle mura. Le Blanc spende per intraprendere il rifacimento della fac- lavori nel giardino di Boboli. da Giulio Parigi dal 1622 modificando Imperiale (…) conserva tutta la sua impo- somme considerevoli per realizzare in que- ciata di Palazzo Mozzi. Nella primavera • 1766 Viene realizzato il giardino un edificio di impianto quattrocentesco nente solennità che in altri tempi si suoleva st’area (che costituisce oggi il settore oc- dello stesso anno il Bardini acquista dal Co- •1583-1593 Realizzazione della potager, famoso per le serre di ananassi. (denominato Poggio Baroncelli) che era dare alle strade d’accesso alle sontuose cidentale del giardino Bardini) un mo- mune l’antico Casotto daziario annesso alla Grotta Grande. • 1774-1775 Viene realizzato il passato nel 1565 alla proprietà di Cosimo ville”.1 derno giardino anglo-cinese. Porta. In seguito l’antiquario effettuerà al- Kaffee-haus su disegno di Zanobi Del I dei Medici. Maria Maddalena d’Austria, La concezione scenografica del viale ora cune trasformazioni per adeguare il com- •1599 La lunetta dipinta da Justus Rosso, che nel 1785 costruisce la grande sorella dell’Imperatore d’Austria e vedova è in gran parte perduta: all’ingresso verso • 1823 È documentata l’avvenuta plesso alle proprie esigenze di rappresen- Utens rappresenta il giardino in quel pe- Aranciera al posto dell'antico Serraglio. di Cosimo II, (da cui il toponimo Poggio la città si trovavano infatti quattro vasche realizzazione del giardino all’inglese da tanza, tra le quali la demolizione dei riodo. Dopo il 1775 viene trasformato il vivaio Imperiale), decide di ingrandirla e farne decorate con statue. “Delle statue che for- parte del Le Blanc. Si tratta di un parco giardini murati dietro al Palazzo, distrutti attorno alla fontana del Forcone da sem- la sua residenza. Oltre alla villa, con il mavano la scenografica soluzione urba- percorso da viali tortuosi e panoramici, per creare un viale percorribile dall’auto- •1630-1639 Giulio Parigi e il figlio plice emiciclo in una complessa configu- grande spazio ad esedra antistante deno- nistica adottata per il piazzale di Porta con statue, fontane, un laghetto ed una mobile e l’accorpamento dei due edifici del Alfonso trasformano l'anfiteatro di verzura razione mistilinea. minato ‘teatro’ e pensato come spazio per Romana - i quattro vivai, due di uguale Kaffeehaus, formata da una sala circolare Manadori, posti sulla Costa San Giorgio. Il in una architettura murata. Il giardino viene feste e spettacoli teatrali, Giulio Parigi pro- forma mistilinea e due quasi semicircolari, costruita sopra la grotticella tuttora esi- Bardini posiziona inoltre sul Belvedere al ampliato verso porta Romana, inglobando •1789 Viene posizionato, sulla base getta anche il grande ‘stradone’ che da arricchiti dalle statue antropomorfiche del- stente, in prossimità dell’altra Kaffeehaus, termine della scalinata una loggia, inserita i bastioni cinquecenteschi realizzati da Co- disegnata da Gaspero Paoletti, l’obelisco Porta Romana conduce alla villa e che ve- l'Arno e dell'Arbia, furono interrati nel quella della proprietà Mozzi del Garbo. tra i due elementi laterali dell’antica Kaf- simo I e realizzando il viottolone dei ci- egizio al centro dell'Anfiteatro. niva a costituire quasi un prolungamento 1765 - rimangono la ‘Lupa che allatta due Anche nella porzione più in basso, sul re- feehaus. pressi. Si costruiscono i labirinti, le ragnaie del viottolone dei cipressi di Boboli. piccoli infanti’, e il ‘Leone che schiaccia il tro degli edifici di via de’ Bardi, il Le Blanc e la vasca dell’Isola, dove nel 1637 viene •1796 Si conclude la sistemazione Alla Villa di Poggio Imperiale si accede globo’, oggi collocati all'innesto di viale possedeva un giardino su più piani, con • 1922 Alla morte di Stefano Bardini collocata la statua del Giambologna, del prato delle colonne. ancora oggi percorrendo per circa un chi- Machiavelli. Agli innesti del viale del Pog- diversi accessi, una vasca ed un boschetto. la proprietà viene ereditata dal figlio Ugo. l’Oceano. Nel 1636 viene collocata la sta- lometro questo lungo e straordinario viale, gio Imperiale sono state invece successi- tua colossale dell’Abbondanza, iniziata dal • XIX secolo lo 'Stradone' costruito da Giulio Parigi vamente collocate, in base e in sommità, • 1823-32 In questo arco di tempo • 1965 Morte di Ugo Bardini: nel te- Giambologna e terminata dal Tacca. •1834 Viene realizzato il grande fiancheggiato un tempo da olmi, lecci e quattro sfingi provenienti da due ponti so- Giacomo di Luigi Le Blanc ingrandisce la stamento la proprietà viene lasciata allo viale carrozzabile che attraversa gran cipressi. Il viale di Poggio Imperiale costi- spesi ottocenteschi.”2 sua proprietà con l’acquisto di alcune parti- Stato Svizzero. L’eredità Bardini inizia così •1640-41 ca. Viene realizzata da parte dei labirinti seicenteschi che, in quel- tuisce il primo elemento del grande parco celle al margine occidentale del parco dai un lungo e complicato iter burocratico am- Francesco Susini la fontana del Carciofo, l'occasione, vengono trasformati in bo- paesaggistico che oggi dà forma alle col- •1768 Dopo le trasformazioni di Co- Piacenti Cresci. Anche la famiglia Mozzi al- ministrativo, conclusosi nel 2000. posta al di sopra della Grotta del Mosè, schetti all'inglese. line sud di Firenze, incentrato sulla gran- simo III, Pietro Leopoldo che aveva deciso larga i confini del complesso, acquistando con la quale era stato raccordato il cortile diosa passeggiata extraurbana che Giu- di risiedere a Poggio Imperiale, incaricò tutta la fascia dei resedi interni delle mura dell'Ammannati al giardino.
14 15 Pianta di Firenze di Stefano Buonsi- Pagina a fronte: gnori fine XVI sec. con evidenziata Primo progetto del tratto iniziale del Viale la chiesa di S. Maria della Pace. dei Colli con l’ingombro del fabbricato delle Scuderie. 1865 circa (A.S.C.F. doc. 09677/004) In basso: Fotografia delle Scuderie Reali di Porta Romana e del viale dei Colli in costruzione, 1869 circa. (A.S.C.F. car.367/009) Gaspero Maria Paoletti dell’ampliamento SANTA MARIA DELLA PACE, •1733 “(…) presso la Chiesa della primo tronco del Viale dei Colli che do- platani, dalla parte opposta allo stanzone come abitazione di impiegati o pensionati che venne realizzato dal 1768 al 1783. LE SCUDERIE REALI Pace vi erano due vegetabili assai rari, veva congiungere Porta Romana con la degli agrumi, fu caratterizzato da una della Casa Reale, o come magazzini. Ce- Anche il sistema di giardini che circon- E IL GIARDINO che uno era un Sicomoro, e l’altro un Pla- via San Leonardo, due zone che sareb- casa in stile svizzero con davanti un’aiuola duti all’Amministrazione militare, altri am- dava la villa venne modificato: nel 1768- DI PORTA ROMANA tano, quali ignorantemente furono tagliati bero rimaste divise con la costruzione dominata da un grande cedro, e fu inter- bienti furono destinati a magazzino di 71 venne costruito, al posto di un bo- nell’anno 1733 per farvi altra piantata di delle nuove scuderie reali. rotta la continuità del viale della cerchiata, avena. Poi tutto il complesso passò alla schetto di aranci, il cortile di sinistra, •1530 L’Oratorio delle Monache di Olmi”, così viene indicato in un mano- Un disegno di Giuseppe Poggi documenta che fino ad allora dalla parte bassa di Lista Civile, e nel 1927 all’Opera Nazio- mentre nel 1776 venne costruito il cortile Santa Felicita, che ospitava un’immagine scritto dell’archivio Angiolo Pucci. 5 la prima sistemazione del giardino: le scu- Boboli portava direttamente alla zona nale Combattenti.”6 di destra al posto del giardino di fiori. della Vergine ritenuta miracolosa, era si- derie appaiono ancora sovradimensionate della Lavandaia. Dalla parte esterna al L’attuale giardino sul lato ovest della villa, tuato nei pressi delle mura oltre Porta Ro- •1831 Angiolo Pucci giardiniere, rispetto alla definitiva realizzazione e il giardino, la necessità dell’accorpamento •1867-68 Le varie fabbriche delle corrisponde ancora al giardino già esi- mana, e viene distrutto durante l’assedio scrive a Luigi de Cambray Digny una rela- tracciato del Viale dei Colli è diverso con le scuderie, determinò la chiusura nuove scuderie reali sono completate. stente nella prima metà del Settecento e zione “sulla progettata trasformazione del dall’attuale. della via Circondaria e il conseguente ab- rappresentato da Giuseppe Ruggieri nel •1564 viene costruita la chiesa di S. giardino di Boboli in parco “moderno” Iniziano così i lavori di costruzione delle battimento del viale dei platani che por- •1869 Viene realizzato il giardino 1737 3. Maria della Neve poi dedicata nel 1573 (Giuseppe Poggi la conservava tra le sue scuderie reali diretti dall’arch. Fabio Nuti tava alla vecchia chiesa detta della Pace delle scuderie reali secondo il disegno di a Santa Maria della Pace. carte nell’ufficio di direzione dei lavori dell’ e dall’ing. Barberis. Il progetto delle scu- e al piccolo nucleo di abitazioni, che da Giuseppe Poggi. • 1814 Venne completata la facciata ingrandimento di Firenze). Il Pucci allora derie che “avrebbe causato a Boboli tra- quella prendeva la denominazione co- dall’arch. Giuseppe Cacialli che assume •1616 Cristina di Lorena e Cosimo II nel pronunciarsi contro tale trasformazione sformazioni e distruzioni non meno criti- mune. Nel 1869 la chiesa fu dal Re fatta •1922 Le Scuderie passano in uso così l’attuale aspetto neoclassico. Il pro- fanno realizzare il convento per i monaci aveva suggerito di creare un parco “mo- cabili di quelle recate sul fronte esterno, riedificare e dedicata a sant’Antonio al Ministro della Pubblica Istruzione e in spetto posteriore conserva invece l’archi- di S. Bernardo di Francia. Nella cartografia derno” nei vasti appezzamenti posti fuori alla città,” faceva parte “di un ampio pro- Abate, protettore dei cavalli, e compresa parte alla scuola d’Arti Decorative e al- tettura originale mai modificata, con il dal Seicento in poi compare il grande viale le mura che chiudevano il giardino di Bo- getto che fu pensato e realizzato in tempi nel nuovo complesso insieme alle abita- l’Istituto Industriale Leonardo da Vinci che prato che si integra nel paesaggio circo- di accesso alla chiesa che rimarrà fino alle boli e compresi fra lo stradone della villa brevi. La sua posizione topografica ne fa- zioni del piccolo borgo della Pace, di- in seguito si sposterà. Nello stesso anno stante. trasformazioni ottocentesche, e che è stato di Poggio Imperiale e la via di San Leo- ceva cerniera tra Boboli e il nuovo viale struggendo per sempre uno degli angoli verrà allestita nelle ex-Scuderie la prima descritto da Guido Carocci in un articolo nardo. Questa idea dà forma per la prima dei Colli, e la sollecitudine regale favorì caratteristici della Firenze antica. L’esigenza Fiera Internazionale del Libro.7 Le Pagliere •1865 La villa diventa sede dell’Edu- del 1872 sul Viale dei Colli: “…un bellis- volta al progetto di Giuseppe Poggi del si- indirettamente la realizzazione del primo di ripristinare le comunicazioni interrotte (già utilizzate variamente sia come resi- candato della Santissima Annunziata (fon- simo viale ombreggiato da platani secolari, stema dei giardini di Bobolino. tronco del grande stradone poggiano. Al comportò la necessità di realizzare un tratto denze, sia per laboratori, mensa scolastica dato nel 1823). che conduceva ad un piccolo villaggio di •1865 Per volontà di Vittorio Ema- fine di sottolineare la continuità tra esterno provvisorio della nuova Cinta Daziaria, e etc.) diventano negli anni Trenta sede dei poche case, che sorgevano quasi accanto nuele II vengono costruite, fuori Porta Ro- e interno gran parte delle mura urbane come detto, accelerò l’inizio dei lavori del laboratori di scenografia del Teatro Co- alle mura della città: villaggio che, quasi mana tra il giardino di Boboli e il Viale medievali di confine furono scapitozzate primo tratto del Viale dei Colli. L’utilità di munale e negli anni ottanta* prende corpo ad indicare la sua modesta e semplice esi- dei Colli, le nuove scuderie. Le antiche insieme alle torri che ne facevano parte, questo complesso fu di breve durata: l’idea di realizzarvi un Museo delle statue stenza, la sua posizione nascosta fra l’om- stalle di San Marco erano infatti insuffi- e al loro posto fu costruita una cancellata quando i servizi della Casa Reale sostitui- di Boboli. In questi anni il Comune inizia bra dei platani e dei bastioni, si chiamava cienti per le necessità dei Savoia. provvisoria in legno che sarebbe rimasta rono ai cavalli le automobili, le Scuderie si a fare la manutenzione del giardino. La Pace. Ora villaggio e viale sono incor- Viene quindi deliberata dal Consiglio Co- a lungo prima di essere sostituita da quella svuotarono di cavalli, e i diversi ambienti, Successivamente la Soprintendenza svi- porati negli annessi delle Scuderie Reali.” 4 munale di Firenze la realizzazione del attuale in ferro. Lo sfondo del viale dei senza un piano organico, furono utilizzati luppa un progetto, che prevede di realiz-
16 17 La tranvia al Piazzale Michelangelo Pagina successiva: in una cartolina fine XIX secolo Primo progetto di Giuseppe Poggi delle rampe di Piazzale Michelangelo Sezione indicativa di un 1869 (A.S.C.F. doc. 05300/006 ) viale alberato di Torino (A.S.C.F. doc. 09677/001) Esproprio di terreno nella zona San Niccolò, in via dei Bastioni A destra: (A.S.C.F. doc. 05298/010) Pianta e sezione del viale dei Colli. Da E. André, L’Arte del Jardins Traité general de la composition des parcs et jar- dins, Parigi1879, p. 638 zare un museo delle Arti Decorative del •1865 Giuseppe Poggi riceve l’inca- proseguire il Viale dei Colli fino alle Ca- Novecento in Toscana. rico del Piano Regolatore di ampliamento scine traversando quelle bellissime di San Nel corso degli anni novanta il giardino della città: il Viale dei Colli appare nelle Gaggio, Bellosguardo, come lo indica il delle scuderie, si trasforma progressiva- planimetrie di febbraio e aprile dello Progetto a parte, e così estendeva la Fab- mente in un’area a parcheggio nella parte stesso anno. Il 6 maggio 1865 il sindaco bricazione dei Villini in amene e sane po- antistante, mentre la parte retrostante Ubaldino Peruzzi presenta la delibera per sizioni.” 9 Questo progetto non venne però perde il disegno ottocentesco e si tra- l’esecuzione del primo tratto del viale e af- realizzato. sforma in un’indistinta zona coperta di ve- ferma che il viale “ deve dotare Firenze di getazione abbandonata. una delle più vaghe passeggiate del •1871 La capitale si trasferisce a Nel giardino vengono sistemati alcuni gio- mondo, e dare alle sue colline meridionali Roma. Il Viale dei Colli è dotato di un’illu- chi bimbi e un’area per il gioco delle una vita della quale difettano per la gran minazione pubblica e di una tramvia a bocce. Dal 2004 la Soprintendenza pro- pendenza delle strade che le attraversano” vapore . 8 muove un progetto teso a delimitare il par- cheggio nella porzione di area retrostante •1872 Viene appaltata la costru- le ex Scuderie. •1867 Il primo tronco del Viale dei zione della Loggia del Piazzale Michelan- Colli è terminato sino a via San Leonardo, gelo, che doveva ospitare il museo di Mi- IL VIALE DEI COLLI e si iniziano a stabilire i criteri per la co- chelangelo, ma poi viene destinata a •1831 Angiolo Pucci dà un giudizio struzione del nuovo quartiere. Le pianta- caffè. sfavorevole sul progetto di Luigi de Cam- gioni del primo tratto furono eseguite dal bray Digny di trasformare il giardino di prof. Filippo Calandrini, dal 1867 sosti- All’inizio degli anni ‘70 una delle principali Boboli in un moderno parco all’inglese e tuito con Attilio Pucci. attrattive della passeggiata era il Tivoli che suggerisce invece di ingrandire il giardino comprendeva un grande giardino, “1°. Un con un nuovo parco fuori le mura tra que- •1870 Il 17 marzo con delibera- salone da Concerti. 2°. Un Caffè Chantant. ste e il viale di Poggio Imperiale. Si tratta zione Consiliare viene deciso di appaltare 3°. Un Bazar all’Orientale. 4° Un teatro di un’anticipazione dell’idea che Giu- il viale Torricelli che congiungeva il piaz- diurno. 5° Una fabbrica per Birreria e Trat- seppe Poggi sviluppò dopo qualche de- zale Galilei con lo stradone di Poggio Im- toria. 6°. Un Tiro al bersaglio alla Flobert. cennio per Firenze Capitale. periale. Nell’inventario manoscritto con- 7° Un Gazometro per l’illuminazione dello servato all’Archivio di Stato di Firenze, stabilimento”10. Guido Carocci nel 1872 lo •1864 Il 22 novembre Giuseppe Giuseppe Poggi scrive di suo pugno: “L’uti- descriveva così: “Il Tivoli per la sua posi- Poggi viene incaricato del progetto del lità di questo tronco di viale non si limitava zione, per l’eleganza con la quale è tenuto, viale da costruire al posto delle mura. alla sua congiunzione con quello dell’Im- per i suoi divertimenti è di certo un luogo periale, ma si estendeva al concetto di deliziosissimo dove c’è da passare una bel-
18 19 Due soluzioni indicative per le Pagina a fronte: piantagioni del Viale dei Colli. Il viale dei Colli. Da G. Poggi Sui lavori (A.S.C.F. doc. 09677/005 e 09677/006) per l’ingrandimento di Firenze lissima serata respirando un’aria fresca e (1864-1877) Firenze 1882 profumata dall’odore tramandato da’ più vaghi fiori che nascono nei nostri giardini. Là vi sono caffè, chalets, sale da ballo, tiro al bersaglio, teatro e molte altre leggiadre costruzioni, che servono ad attirar la gente nelle belle sere d’estate.” 11 •1875 Vengono ultimate le rampe di Piazzale Michelangelo, che costituiscono uno straordinario episodio di architettura del paesaggio a livello europeo. •1876 Tutto il Viale dei Colli, com- preso il viale di raccordo tra Piazzale Ga- lilei e il viale di Poggio Imperiale, viene preso in consegna dall’Ufficio d’Arte del Comune per quanto riguarda le opere ar- chitettoniche, mentre la parte di giardini e alberature viene presa in consegna dal Soprintendente ai Giardini Attilio Pucci. Giuseppe Poggi consegna il 30 marzo 1876 al Comune il volume manoscritto “Viale dei Colli-Servitù attive e passive. Disposizioni necessarie alla conservazione di quel passeggio” nel quale sono preci- sate tutte le servitù attive e passive rivolte alla conservazione del viale e delle sue visuali. Per meglio motivare le ragioni di quel documento il Poggi all’inizio del testo scrive: “ E se poi ai danni degli estranei si aggiungessero nella Pubblica ammini- barrière San-Niccolò. …elle a l’aspect bile del giardino nel quale si coltivavano 1954 venne aperto il primo Concorso In- 1997 strazione uno spirito diverso da quello col 8 Atti del Consiglio comunale Firenze d’une allée de parc, et des vues magnifi- •1920 Realizzazione sul colle di San 140 varietà di rose. ternazionale dell'Iris. quale dai suoi intelligenti promotori con- 1865, volume dal 4 febbraio al 30 giugno ques se succèdent entre les villas élégan- Miniato del parco della Rimembranza se- Nel 1895 Il giardino veniva aperto al Attualmente ospita ogni anno il concorso dusse questa opera, se prevalesse in av- 1865 p.306. tes.” Riporta anche la sezione tipo del condo un progetto successivo all'intervento pubblico durante la festa delle arti e dei internazionale e nel mese di maggio è venire una malintesa e gretta economia 9 ASF Inventario 228 carte Poggi , p. viale: strada centrale di 10 metri, contro- del Poggi. fiori che la Società di Belle Arti e la So- aperto al pubblico gratuitamente. da non curare più collo stesso amore le 549 viali di 7 metri, ma critica le piantagioni cietà Italiana di Orticoltura tenevano ogni 10 strade, le piantate, le bordure, i prati, le M. Bencivenni-M. De Vico Fallani, di alberi fatte oltre la canaletta di 70 cm, •1955 Il Viale dei Colli viene restau- mese di maggio. Giardini pubblici a Firenze dall’Otto- fabbriche, restringendo o togliendo da che ricadono così nel tracciato centrale rato dopo i gravi danni della guerra e, Più recentemente il giardino delle rose è cento ad oggi, Firenze Edifir 1998 , quel passeggio quelle finiture e carezze del viale, a suo parere un difetto ‘a cause dagli anni sessanta, è progressivamente stato arricchito da un giardino giapponese p.169 che lo fanno singolare e lieto, e ne man- des voitures’. In effetti il problema si ma- trasformato in asse di scorrimento o cir- opera dell’artista giapponese Kitayama, 11 G.Carocci, Il Viale dei Colli Descri- tengono costante il suo carattere; se si in- nifestò e successivamente il viale è stato convallazione del centro storico. Anche i nell’ambito del gemellaggio Firenze-Kyoto. zione storico-artistica, Firenze, Tipogra- tendesse rallentare quella disciplina e su- fia Cooperativa, 1872, p.9 trasformato creando delle ‘piattabande’ giardini del Bobolino e le rampe di san Nel 2012 viene completato con una biezione necessaria nelle Guardie di 12 G. Corsani, L’invenzione di un nuovo con cordoli in pietra, piantate oggi in gran Niccolò, tenuti sino agli anni settanta in nuova cascata e nella parte del centrale Polizia, nei Cantonieri, negli Operanti ad- Note confine urbano, Il Viale dei Colli a Fi- parte con arbusti di spirea. perfetta manutenzione, cominciano un del giardino sono state collocate 11 opere detti alle Piante ed ai giardini, e a non 1 G.Carocci, I dintorni di Firenze, renze, Mélanges de l'École française de lento degrado. in bronzo dell’artista belga Jean Michel dar più quell’appoggio energico e neces- Firenze 1906-1907 vol.II p. 263 Rome. Moyen Âge 116/2 (2004) •1882 Giuseppe Poggi nel suo vo- Folon. sario al capo predestinato alla vigilanza 2 In C. M. Bucelli, La Villa Medicea di pp.751-752 lume Sui lavori per l’ingrandimento di Fi- IL GIARDINO DELLE ROSE 13 E. André, L’Art des Jardins. Traité e mantenimento del medesimo, allora sì Poggio Imperiale a Firenze, in “Bollettino renze denuncia il taglio dei cipressi dello IL GIARDINO DELL’IRIS general de la composition des parcs et che il Viale dei Colli cambierebbe telematico dell’Arte” 13 agosto 2013, stradone di Poggio Imperiale, avvenuto •1895 Giuseppe Poggi si adoperò n. 686 jardins, Parigi1879, p. 638 d’aspetto, e gradatamente entrerebbe del 1870, operazione che aveva tolto affinché il Comune diventasse proprietario •1954 Viene realizzato il giardino 3 ASF Mannelli Galilei Riccardi n.315 14 G. Poggi, Sui lavori per l’ingrandi- nella classe delle ordinarie strade dei con- “alla città e alla villa dell’Imperiale tutta di circa un ettaro di terreno racchiuso fra dell’Iris per interessamento di Flaminia 4 G.Carocci, Il Viale dei Colli mento di Firenze, Firenze Tipografia Bar- torni di Firenze(…)” 12. bera, 1882, p.163 quella magnificenza che da esse piante l’attuale Viale Poggi, Via San Salvatore e Specht e di Piero Bargellini che era asses- Descrizione storico-artistica, Firenze, derivava, mancando così al disposto del via dei Bastioni, dal quale si godeva una sore anche ai giardini del Comune di Fi- Tipografia Cooperativa, 1872, p.7 •1879 Edouard André nel suo trat- 5 Cfr. M. Bencivenni-M. De Vico Fallani, principe che aveva fatto costruire ed or- notevole vista di Firenze. Questo terreno renze, sul lato est del piazzale Michelan- tato L’Art des Jardins. Traité general de la Giardini pubblici a Firenze dall’Otto- nare quello stradone”.14 era destinato a diventare il Giardino delle gelo. Bargellini intuì l’importanza composition des parcs et jardins, Pa- cento ad oggi, Firenze Edifir 1998 , Rose che venne piantato da Attilio Pucci dell’iniziativa e si adoperò fattivamente a rigi1879 13 descrive così il viale dei Colli: p.283 nota 105. •1885 Angiolo Pucci nel 1885 si- su questo terreno terrazzato verso la fine che il Comune la sostenesse e riuscì a far “ Mais le plus curieux exemple de ces sor- 6 M. Bencivenni-M. De Vico Fallani, stema la via delle Croci dalla quale si ac- del XIX sec, seguendo esempi francesi. Il assegnare ai promotori il terreno posto sul tes de plantation d’alignement hétérogènes Giardini pubblici a Firenze dall’Otto- cedeva dalla Postierla di San Miniato alla giardino venne dotato dell’abitazione del lato est del Piazzale Michelangelo, il co- cento ad oggi, Firenze Edifir, 1998, se trouve à Florence. Le Viale dei Colli Basilica di San Miniato. giardiniere e di due serre (la seconda rea- siddetto 'Podere dei Bastioni'. p.271 serpente à travers les quartiers Gaggio et •1890 Viene ampliata la linea della lizzata all’inizio del Novecento). Il giardi- Il Giardino, venne realizzato su progetto 7 Cfr. Catalogo della mostra Il mestiere Ricorboli, sur les collines de la rive gauche Tramvia a vapore. niere Carlo Landini fu il primo responsa- iniziale dell'architetto G. Zetti e già nel dell’arte, Istituto Statale d’Arte, Firenze de l’Arno, entre la porta Romaine et la
PLANIMETRIA DEL VIALE DEI COLLI DURANTE LA COSTRUZIONE 20 Planimetria del viale dei Colli durante la costruzione (seconda metà dell’Ottocento) A.S.C.F. assemblaggio di 28 tavole planimetriche in scala 1:625
22 23 Pagina precedente: Il viale dei Colli, dall’alto il panorama sulla città, LE CONDIZIONI 3 ESISTENTI lungo il viale, il viale che attraversai giardini del Bobolino TOPOGRAFIA, VEGETAZIONE, PARCHI E RISORSE CULTURALI, RISORSE TURISTICHE E COMMERCIALI I l paesaggio dei colli sulla riva sinistra dell’Arno è cono- sciuto nel mondo per la sua bellezza ed unicità. Il giardino Bardini, il giardino di Boboli, il giardino di porta Romana, sono situati nell’Oltrarno fiorentino ed occupano gran parte delle colline che si affacciano sull’Arno. Topografia Si tratta di rilievi che raggiungono la quota massima di 120 mt slm , (all’incrocio tra via San Leonardo e il viale dei Colli), con 116 mt nel Piazzale Galilei, 103 mt a Piazzale Michelangelo, 106 mt il Belvedere del Giardino Bardini e 116 mt nel giardino del Cavaliere a Boboli. Il giardino Bardini si colloca come l’ideale punto di partenza, dotato di un centro di documentazione su tutta la greenway collocato nella villa Bardini e al tempo stesso ottimo centro di diffusione di informazioni, depliant etc. Il giardinoBardini è attualmente demaniale e gestito dalla Fondazione Bardini Peyron promossa da Ente Cassa di Risparmio di Firenze. Via San Leonardo Dal giardino Bardini si può passare nel giardino di Boboli (proprietà demaniale e gestito dal Polo Museale Fiorentino) A destra: i giardini oppure proseguire in via San Leonardo e arrivare direttamente del Bobolino nel Viale dei Colli. Il Viale dei Colli si presenta come un viale carrabile oggi percorso da un intenso traffico urbano. La preveggenza di Giuseppe Poggi è stata di disegnare anche due spaziosi con- troviali, che fin da subito sono stati dedicati al passeggio. Vegetazione e paesaggio L’eccezionale patrimonio vegetale di tutta l’area è composto da alberature d’alto fusto presenti nei giardini e nei viali, Il giardino con alto valore naturale, storico e ornamentale e da aree col- dell’Iris tivate a olivi, che costituiscono il tessuto connettivo dell’area, e residui boschetti di lecci e querce. Il paesaggio è composto da un mosaico di ville con giardini privati e campi agricoli come è stato descritto dal PTC (Piano Territoriale di Coordinamento) della provincia di Firenze: “Il sistema di San Miniato e Pian de’Giullari che si estende sui colli di San Miniato e di Arcetri ed è delimitato a sud dal corso del torrente Ema dalla cui sponda destra, abbastanza rapidamente comincia a salire per poi ridiscendere a nord quasi in riva all’Arno. Sul versante nord-ovest del colle di Arcetri e del Monte alle Croci sale il Viale dei Colli, la pas- seggiata panoramica ideata dal Poggi nell’Ottocento. Oltre al sistema dei viali ottocenteschi si trova la viabilità preesi- stente, composta di numerose strade spesso strette e confinate tra muri che salgono ripide o corrono di crinale, aprendosi su panorami unici da una parte su Firenze e dall’altra sulla bellissima campagna circostante. La terrazza di Piazzale Mi- chelangelo e il sistema dei viali ottocenteschi sulla collina di San Miniato sono stati concepiti come una passeggiata panoramica; si tratta a tutti gli effetti di un parco urbano progettato per godere del verde e del panorama. Il Torrente
24 25 Il giardino del Cavaliere a Boboli In basso: Il giardino Bardini a destra La Kaffeehaus al giardino di Boboli Pagina precedente Il paesaggio rurale dal Giardino del Cavaliere (Boboli) Ema costituisce un elemento molto importante e “attivo” la permeabilità del territorio rurale, tutelando al contempo i della percezione di questo territorio; infatti, contrariamente manufatti e le sistemazioni che costituiscono gli elementi a quanto accade per gli altri corsi d’acqua minori, questo è del paesaggio storico (muri a retta e di cinta, cippi miliari, qui quasi sempre visibile o percepibile. I versanti del sistema edicole votive, filari alberati). collinare volti a sud (verso il Galluzzo e le Cascine del Ric- Si provvederà a liberare i viali dei colli dal traffico intenso, cio) costituiscono la parte agricola di questo sistema: sono anche adottando specifiche discipline del traffico, ed a resti- presenti vigneti e oliveti di recente impianto e numerose tuire al piazzale Michelangiolo la sua valenza di luogo pa- serre per le colture orticole. Il sistema collinare a sud del- noramico d’eccellenza sulla città, eventualmente realizzando l’Arno rappresenta un elemento distintivo della fascia di nell’area attualmente destinata a campeggio un’area pubblica passaggio tra il territorio intensamente urbanizzato della che, rappresentando un anello verde, possa congiungere piana e le colline del Chianti. Il versante collinare a sud Porta Romana con Piazza Ferrucci passando per il Piazzale dell’Arno presenta inoltre, salvo gli immediati dintorni degli Michelangiolo e Forte Belvedere. L’area presenta una elevata insediamenti, caratteri di maggiore produttività agricola ri- concentrazione di aree a verde pubblico, in particolare lungo spetto alle colline a nord dell’Arno, dati dall’integrazione i viali Machiavelli, Galilei, Poggi e Michelangiolo. Ne fanno con le zone del Chianti Fiorentino e una minore caratteriz- parte il parco delle Scuderie Reali adiacente al Giardino di zazione storica di residenza suburbana, data la posizione di Boboli, il complesso di Bobolino, ricomprendendo anche il Parchi e risorse culturali Risorse turistiche e commerciali Firenze rispetto all’Arno. Nel complesso le colline a sud Giardino delle Rose, i prati sulla sommità del Forte di Bel- Gli altri elementi che costituiscono le emergenze nella gre- Nel percorso della greenway all’interno della città si trovano dell’Arno costituiscono un paesaggio di eccezionale valore vedere, il Giardino Bardini, il parco di Villa Strozzi, oltre al enway Bardini- Viale dei Colli ( oltre al giardino Bardini e la Kaffeehaus del giardino Bardini, la Kaffeehaus di Boboli storico identitario ed estetico.” parco monumentale della Rimembranza annesso al cimitero al giardino di Boboli all’interno delle mura) sono: (attualmente chiusa), poi nel Viale dei Colli tre ristoranti, e Più recentemente il Piano Strutturale ha individuato 12 unità di San Miniato. • Il giardino di Porta Romana al piazzale Michelangelo punti di ristoro oltre al ristorante nelle quali è stata suddivisa la città. Nella U4 (unità 4) si trova Particolare attenzione verrà posta al recupero e alla valorizza- • Il sistema dei tre giardini del Bobolino, collocati nelle anse collocato nella loggia. la zona delle colline sud: “Questa parte di città , che comprende zione della “passeggiata dei colli”, che costituisce una enorme del viale nel tratto in salita del viale dei Colli. Lungo il percorso esistono varie strutture ricettive che pos- l’intero arco collinare meridionale del Comune, è caratteriz- potenzialità nel sistema degli spazi aperti cittadini e che, una • Il piazzale Galilei cerniera verso il viale e la villa di Poggio sono offrire ospitalità nel caso in cui il percorso della green- zata, analogamente a quella nord, dal tipico paesaggio agricolo volta integrata col sistema continuo del verde dell’Oltrarno, Imperiale way venga diviso con almeno un pernottamento. toscano, con prevalenza della coltivazione dell’olivo che in costituirà una grande presenza paesistica e ambientale, capace • Il sistema dei piazzali con sedute nella parte pianeggiante Attualmente (con l’esclusione dei bookshop del giardino alcune porzioni del territorio mantiene l’assetto agricolo storico di notevole attrattività. Attualmente è in corso la realizzazione del viale dei Colli Bardini e di Boboli) nel percorso non sono presenti esercizi dell’uliveto terrazzato, con inserti di vite e seminativo. La ca- di una pista ciclabile lungo il viale dei Colli. • Il piazzale Michelangelo commerciali per il visitatore. renza di una vera circonvallazione est-ovest della città si ri- L’area non presenta nel suo territorio particolari nodi urbani • Il giardino dell’ Iris e il giardino delle Rose La realizzazione di nuovi servizi, punti di ristoro come caf- percuote sui viali del Poggi, che risultano utilizzati impro- che necessitano di riordino, se non quello di Porta Romana • Le rampe che scendono a Piazza Poggi. fetterie e ristoranti, e punti di vendita costituisce uno degli priamente per attraversare la città, sminuendo così il concetto e il piazzale Michelangiolo. L’area di Porta Romana necessita Nel percorso si intercettano poi oltre al museo Bardini che elementi del progetto della greenway. di strada panoramica, nata per consentire un generale godi- di una riqualificazione, per superare l’attuale ruolo di spar- costituisce l’ideale inizio della greenway tra arte e cultura, e mento della collina e del paesaggio. titraffico, e assumere l’adeguata dignità di luogo di accesso le sale espositive della villa Bardini, numerosi altri luoghi Note Le strade vicinali (viabilità storica e percorsi storici di matrice al centro storico Oltrarno. Piazzale Michelangiolo dovrà es- museali o espositivi, all’interno del giardino di Boboli, nel 1 pp.125-17 della relazione del Piano Strutturale. rurale) dovranno essere mantenute, in controtendenza alle sere liberato dal parcheggio per ritornare ad essere l’affaccio giardino di porta Romana (in particolare le Pagliere e la gip- numerose privatizzazioni attivate fino ad oggi, per preservare per eccellenza sulla città”1. soteca dell’Istituo d’Arte) e la villa di Poggio Imperiale.
26 TAVOLA DELLE ZONE PROTETTE iprotezione ex D.Lgs. n. 42 del 2004 Sito UNESCO Ville e Giardini Medicei in Toscana Giardino di Boboli e Villa di Poggio Imperiale Buffer zone Sito UNESCO Giardino di Boboli e Villa di Poggio Imperiale Sito UNESCO Centro Storico di Firenze Vincolo paesaggistico D.M. 05/11/1951 G.U.n. 262 del 14/11/1951 “Territorio delle colline a sud della città di Firenze e ad est della via Senese sito nell’ambito del Comune di Firenze”
28 29 GLI OBBIETTIVI: 4 PRESERVARE, RESTAURARE, Pagina precedente: Giardinieri nel giardino Bardini Il giardino del Cavaliere a Boboli EDUCARE, sotto il giardino PARTECIPARE, Bardini durante il restauro LAVORARE LA STRATEGIA, VISIONE, MISSIONE Preservare P reservare attraverso il progetto della greenway significa identificare le risorse naturali e culturali e mettere in atto interventi mirati alla conservazione di queste risorse. L’area della greenway è in parte all’interno del centro storico ed in parte occupa una vasta porzione delle colline a sud di porta Romana, che sono caratterizzate da habitat molto dif- ferenziati e che anche il Piano Strutturale del Comune di Fi- renze classifica come ecosistemi naturali ad alta biodiversità. Si tratta di zone che sono però soggette anche a molti rischi e ad una estrema fragilità dovuta in particolare alla pressione abitativa ed insediativa che il sistema vincolistico riesce ad arginare ma non ad eliminare completamente. La spinta in- sediativa va di pari passo con l’abbandono o la difficoltà di gestione delle zone agricole e lo scarso mantenimento delle zone naturali. Preservare i valori agricoli e naturali è essenziale per salva- guardare il contesto della greenway, infatti questo sistema di valli, zone umide, vallette boscate e campi costituisce lo sce- nario della greenway, e bilancia il paesaggio urbano della città storica minerale e pietrosa. Restaurare Il processo di restauro è teso a restaurare o ristrutturare tutti i paesaggi culturali, (composti da designed landscapes come parchi giardini e viali) e da aree agricole e aree naturali, che sono stati abbandonati, trasformati o non mantenuti. In particolare nelle aree agricole o naturali si segnalano pre- In dettaglio: Educare senze di piante esotiche infestanti come ailanto o robinia. È necessario sviluppare la conoscenza e la comprensione della Inoltre è necessario intervenire sulle aree boscate naturali e • Il giardino di palazzo Vegni, proprietà comunale, confi- greenway da parte sia dei cittadini sia dei turisti dal punto di identificare percorsi accessibili. nante con il giardino Bardini sul lato est, è un interessante vista della storia e della natura e mettere in luce l’importanza Il progetto di restauro include l’individuazione delle aree e giardino terrazzato, nel Settecento coltivato in gran parte con che la greenway può avere per la qualità della vita. delle priorità del restauro, e la perimetrazione delle aree di piante da frutto, e dovrebbe essere oggetto di un accurato re- L’aspetto educativo di questo progetto è essenziale perché il collegamento, come corridoi ecologici o strutture storiche stauro. progetto cresca. L’aspetto ricreativo è fondamentale per col- che devono essere reintegrate nel percorso principale. legare le persone alla greenway, e per imparare a conoscere La realizzazione del progetto di restauro si struttura come un • Il giardino delle Scuderie di Porta Romana proprietà de- attraverso l’esperienza, la bellezza dei luoghi, i panorami processo lungo che può durare alcuni anni e per poter essere maniale, è vissuto dagli abitanti del quartiere come un parco sulla città, e l’evoluzione storica e naturale del paesaggio. effettuato necessita di una istituzione di riferimento che sia urbano pubblico, ma non è mantenuto con i parametri e gli Ma senza una precisa informazione molte persone non hanno in grado di gestire tutte le fasi. Questa istituzione può essere standard di un giardino storico che rappresenta la naturale accesso alla comprensione dei luoghi. pubblica o privata, ma deve essere individuata sino dall’ini- prosecuzione del giardino di Boboli. Per questo motivo l’organizzazione di workshop, seminari zio dei lavori (le fasi del progetto sono sinteticamente elen- brevi e corsi anche di lunga durata fa parte integrante del pro- cate nell’ultimo capitolo). • Il giardino del Bobolino, composto da tre giardini colle- getto della greenway, ed è una garanzia del suo sviluppo. Essenziale per la realizzazione del progetto di restauro è gati da un asse visivo e prospettico, tutto il viale dei colli chiarire le ragioni del degrado. In sintesi mentre i giardini concepito come una park way, le rampe del piazzale Miche- Partecipare urbani Bardini e Boboli, situati all’interno delle mura me- langelo meritano un accurato intervento di restauro . Il successo di una greenway è basato sul coinvolgimento dei dievali della città, sono giardini-museo aperti al pubblico con soggetti interessati a vario titolo al progetto. Abitanti e co- un biglietto d’ingresso e quindi sono mantenuti e riconosciuti • Il giardino dell’Iris (aperto ora solo un mese l’anno) e il munità locali sono certamente i principali interessati. come bene patrimoniale, gli altri giardini lungo la greenway giardino delle Rose, pur con situazioni molto diverse, me- Le idee di chi è interessato possono essere inserite nel pro- soffrono di situazioni differenziate che però richiedono co- ritano un attento progetto di valorizzazione che sviluppi le getto e aumentano il senso di partecipazione e affiliazione munque interventi di restauro, ristrutturazione o almeno di intrinseche eccezionali potenzialità. alla greenway che necessita del sostegno del numero più alto valorizzazione. di abitanti o frequentatori. Poter dire “ ho contribuito alla
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