Wald Pass Passeport de la forêt Passaporto del bosco Passaport dal guaud
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Editoriale 100 anni d’attività. Da ormai un secolo, l’associazione BoscoSvizzero si impegna a favore dei proprietari di boschi nonché dell’economia forestale. In tale periodo abbiamo superato molte tempeste e vissuto profondi cambiamenti nel settore. Fin dalla sua fondazione, la nostra associazione sostiene condizioni quadro che permet- tano ai proprietari di boschi di gestire il proprio bosco in modo sostenibile sotto tutti i punti di vista. Di ciò approfitta l’intero Paese, poiché solo un bosco curato attivamente garantisce le tante prestazioni che tutti apprezziamo. Secondo il motto «Il mio bosco. Il tuo bosco.», con il Passaporto del bosco vi diamo il benvenuto nel bosco svizzero. È la vostra chiave per acquisire più conoscenze sugli aspetti ecologici ed economici legati al bosco, su numeri e fatti nonché sull’im- pegno dei proprietari di boschi. Vi auguriamo buon divertimento leggendolo e sfogliandolo e ci rallegriamo per la vostra prossima visita nel bosco. Daniel Fässler Presidente BoscoSvizzero
BoscoSvizzero – la voce dei proprietari di boschi Dalla sua fondazione nel 1921, BoscoSvizzero rappresenta gli interessi di circa 250’000 proprietari di boschi svizzeri in qualità di associazione mantello nazionale. BoscoSvizzero dà voce ai proprietari di boschi: nel settore fore- stale e del legno, nei confronti delle più diverse parti interessate, nella politica federale e anche presso il grande pubblico: infatti, il bosco riguarda tutti. Insieme alle associazioni cantonali, BoscoSvizzero s’impegna per un’economia forestale forte e sostenibile, condizione essenziale per boschi sani e all’insegna della biodiversità, oggi e in futuro.
Un bosco di numeri 40 × 40 1500 sono i metri di bosco pro capite per sono gli anni degli alberi più vecchi della Svizzera – 65 sono gli alberi a per- sona presenti nei boschi persona in Svizzera tra le essenze più svizzeri, per un totale di – i boschi coprono longeve si annove- oltre 500 milioni un terzo del territo- rano tassi, larici e rio nazionale pini cembri Il 40% Il 42% 100’000 delle piante e degli animali di tutte le zone di sono i posti di lavoro svizzeri sono protezione delle offerti dall’economia presenti nei acque sotterranee si forestale e dal settore del boschi, vero e trovano nei boschi, la legno, tra cui molti posti proprio hotspot nostra preziosa fonte di apprendistato della biodiversità di acqua potabile 143 sono i tipi di legno presenti nei boschi 3 secondi è il tempo che oc- corre per la crescita svizzeri tra alberi e di un metro cubo di arbusti legno in Svizzera, equivalente a un cubo di 1 metro per lato
A chi appartengono i boschi svizzeri? Con una superficie di circa 1,32 milioni di ettari, i boschi coprono un terzo del territorio svizzero. La Legge forestale consente a tutti di accedervi liberamente. Per questo motivo spesso si di- mentica che ogni pezzo di bosco ha un proprietario. In Svizzera ci sono circa 250’000 proprietari di boschi, tanti piccoli proprietari di boschi privati, patriziati, comuni, cantoni e Confederazione. I rapporti di proprietà variano notevolmente da cantone a can- tone: In Ticino e nei Grigioni i boschi sono prevalentemente di proprietà comunale, mentre nel Canton Lucerna appartengono per oltre il 70% a privati. La proprietà forestale in Svizzera è caratterizzata da estensioni relativamente piccole: in media, una particella di bosco privato è grande appena come due campi da calcio (1,3 ettari). I proprietari di boschi pubblici raggiungono in media 300 ettari circa, corrispon- denti a poco più di 400 campi da calcio di dimensioni standard. La proprietà forestale in Svizzera Fonte: WSL/LFI4 31.2 % 40.4% 28.4% Proprietari di Corporazioni/ Comuni/cantoni/ boschi privati patriziati Confederazione
Il bosco svizzero appartiene ai circa 250’000 proprietari di boschi che se ne prendono cura mantenendolo sano, vario e accessibile a tutti. Così il loro bosco è anche il bosco di tutti. Ma chi sono le persone che si celano dietro la pro- prietà pubblica e privata di un bosco? In questo pieghevole, alcune persone selezionate ci illustra- no il legame che li unisce al loro bosco. Ulteriori storie e informazioni sono disponibili sul sito Internet foreste.ch
Io mi prendo cura del mio bosco usando la testa. E il bosco ti dà sicurezza, legno e quiete salvaguardando il clima. Marie-Gabrielle von Weber è membro del consiglio di amministrazione dell’Oberallmeind korporation Schwyz, di cui fa parte anche la riserva boschiva di Bödmeren, una delle ultime foreste vergini in Svizzera. «I nostri boschi sono davvero versatili. Ci offrono protezione e sicurezza, legno e acqua potabile, purificano l’aria e contribuiscono a salvaguardare il clima. I boschi svittesi sono inoltre un habitat as- sai versatile per piante e animali e, al contempo, un luogo di quiete e svago per noi esseri umani. Essendo uno dei patriziati più grandi della Svizzera, noi dell’Oberal- lmeindkorporation Schwyz ci prendiamo cura del nostro bosco con grande passione, impegno instancabile e usando la testa. Così tu e tutte le altre persone in Svizzera potete godervi sicurezza, natura, legno, quiete, acqua potabile e salvaguardia climatica ancora a lungo.».
«Il bosco è il luogo di lavoro più bello del mondo! Sto svolgendo una formazione nei vasti boschi della città di Losanna, che ha affidato la tutela dei boschi alla nostra squadra forestale. Le persone che vengono ogni giorno nel bosco di Sauvabelin a cercare un po’ di quiete sono in media 1000. Non tutte sono consapevoli del nostro lavoro. Insieme ai loro formatori e compa- gni, gli apprendisti investono molto tempo nella cura dei boschi giovani e nella manutenzione di sentieri e infrastrutture. In questo modo garantiscono che il bosco rimanga accessibile a tutti e che sia un luogo di quiete in tutte le stagioni dell’anno.». Io lavoro nel bosco. E tu passeggi sempre in sicurezza. David Kessler è un selvicoltore in formazione e lavora in quello che, secondo lui, è il luogo di lavoro più bello del mondo: il bosco.
Io traggo il meglio dal mio bosco. E tu hai il legno. Daniel Fässler è presidente di BoscoSvizzero e membro del Consiglio degli Stati, ruolo che gli consente di portare le prerogative dei proprietari di boschi sul tavolo della politica nazionale. «Il bosco è un mondo a sé. Conosco questo mondo da quando ero piccolo: sono cresciuto in una segheria e fin da bambino andavo ad acquistare il legno dai proprietari di boschi con mio padre. Oggi ho un legame ancora più profondo con il bosco e la sua gestione, essendo io stesso proprietario di due aree boschive nel mio cantone, l’Appenzello Interno, e facendo parte di diversi patriziati. Noi proprietari di boschi siamo responsabili dell’uso sostenibi- le e appropriato del bosco. Così facciamo in modo che il bosco rimanga sano e ricco di risorse continuando a fornirci una materia prima preziosa come il legno.».
Io proteggo il mio bosco. E il bosco protegge te. Carmelia Maissen è membro del Gran Consiglio del Cantone dei Grigioni e in qualità di sindaca di Ilanz/Glion vigila sul buono stato di salute del bosco comunale. «È fondamentale che il bosco sia sano: il bosco ci fornisce una materia prima come il legno e apporta benefici al clima. Ma non solo: creando valore aggiunto e posti di lavoro, ha un ruolo prezioso, soprattutto nelle valli di montagna. Inoltre, tutela l’uomo e le infrastrutture da valanghe, cadute di massi e frane. Ecco perché ci impegniamo con misure efficaci per salva- guardare i boschi nel lungo periodo. Grazie al rimboschimento mirato e alla rinnovazione del bosco garantiamo che i boschi di protezione continuino a tutelarci dagli eventi naturali.».
«Per secoli le castagne hanno costituito l’alimento principale della popolazione ticinese. Dalla metà del XX secolo hanno però cominciato a perdere di importanza e i boschi di castagni si sono via via inselvatichiti. Dagli anni Novanta siamo riusciti a ricoltivare delle grandi selve castanili. Oggi ci sono varie selve castanili da scoprire. Con le nostre conoscenze specialistiche e tanta passione noi proprietari ci prendiamo attivamente cura del bosco. E creiamo i migliori presupposti affinché i nostri boschi non abbiano solo un passato interessante, ma anche un futuro roseo.». Io creo il mio bosco. E tu scopri un paesaggio meraviglioso. Carlo Scheggia é forestale nell’Alto Malcantone e si dedica da decenni alla coltivazione dei castagneti in Ticino.
Io mantengo il mio bosco in equilibrio. E il bosco ti dà energia. Claude-André Montandon è responsabile forestale a Couvet NE e gestisce il bosco disetaneo del comune di Val de Travers. «Nel nostro bosco seminaturale, situato a Couvet, nella Val de Travers, si trova uno degli alberi più alti della Svizzera. L’abete bianco ha più di 250 anni ed è alto quasi 60 metri. Vengono visitatori da tutto il mondo ad ammirare il nostro bosco, che è un ottimo esempio di bosco disetaneo perenne. Anche se questa eredità del XIX secolo sembra immutabile, dobbiamo effettuare degli interventi periodici. Insieme al mio team faccio in modo che questo bosco rimanga giovane e sano: così sarà una fonte di energia e giovinezza anche per te.»
Domande nel bosco Camminando per i boschi sorgono tante domande. Noi rispondiamo. Cosa accade con il legname stoccato nel bosco? Il legname raccolto è classificato nel bosco e sistemato tempora neamente in cataste. I tronchi più grossi e diritti attendono di essere trasportati alla segheria, mentre quelli più sottili sono destinati alla lavorazione industriale. Un po’ meno ordinato è l’aspetto delle cataste di legno di qualità inferiore e con rami grossolani; prima o poi saranno trasformate in cippato e valoriz- zate nelle centrali termiche regionali.
Perché i boschi non si ripuliscono ovunque con ordine? Un certo disordine sotto forma di tronchi e mucchi di ramaglia in decomposizione è importante per l’ecosistema bosco e si lascia intenzionalmente. Il legno morto offre spazio vitale per animali, piante, funghi e microorganismi. Ciò garantisce il naturale ciclo delle sostanze nutritive. Perché a volte i sentieri e intere aree boschive sono chiusi al pubblico? L’abbattimento di alberi e l’esbosco (traino) sono operazioni impegnative e pericolose. Gli sbarramenti avvengono per pro- teggere i visitatori del bosco e permettere al personale forestale di lavorare concentrato. Dove gli abbattimenti sono recenti si celano pericoli imprevedibili fino al termine dei lavori. Le grandi macchine non rovinano il bosco? Anche se le macchine hanno un aspetto un po’ pesante, in realtà lavorano in modo preciso e molto più sicuro rispetto all’abbat- timento manuale. Grazie alle ruote ampie e alla pressione degli pneumatici regolata opportunamente non danneggiano il suolo, a condizione che siano utilizzate sulle piste di esbosco previste (con tappeti di rami) e solo in condizioni meteo adatte. La gestione del bosco è davvero necessaria? Gli alberi crescono anche senza il forestale, come si sente af fermare spesso. Tuttavia, affinché il bosco rimanga accessibile, sano e stabile occorre curarlo e rinnovarlo regolarmente. Per questo si dice: per avere il bosco, bisogna fare legna.
Il bosco è versatile Perché possa assolvere tutte le funzioni che la società si aspetta, il bosco viene gestito in modo sostenibile e curato in modo mirato dai proprietari. Il bosco è un fornitore di materie prime, ma anche molto, molto di più. La vendita del legname non basta per finanziare le tante prestazioni forestali non legnose. Ai pro- prietari spetterebbe perciò un indennizzo extra per assicurarle, affinché i conti tornino per tutti. Il bosco protegge dai pericoli naturali, permettendo così di risparmiare miliardi di franchi in opere artificiali di messa in sicurezza. Filtra e conserva l’acqua, rendendone così superfluo il dispendioso trattamento tecnico. Accumula tonnellate di CO2, purifica l’aria e regala frescura. Fornisce la materia prima legno, ma anche funghi, bacche e selvaggina. È l’habitat di innumere- voli piante e animali. Ed è il più grande luogo di svago e spazio ricreativo per le persone. Il bosco fa bene a tutti! Amico del clima Spazio Ristorante di quiete gourmet Custode della natura
Scudo antifrana Fonte d’ombra Parco giochi Produttore di legno Riserva Spazio d’acqua vitale Delizia per gli Aula occhi di scuola Luogo Filtro dell’acqua di lavoro Rifugio per l’anima Barriera antivalanga Fonte Centro di salute fitness
Il bosco è ricco di alberi Nei boschi svizzeri crescono più di 500 milioni di alberi, senza contare i miliardi di giovani alberelli. A seconda della sua ubica- zione, della quota a cui si trova, del suolo, del microclima e della gestione, le specie e le età cambiano a seconda del luogo; gli esperti parlano di associazioni forestali e di forme di gestione. Misurati sulla massa in piedi, due terzi del patrimonio arboreo della Svizzera sono costituiti da conifere, mentre il restante terzo è costituito in prevalenza da latifoglie. L’abete rosso è di gran lunga l’albero più diffuso nei boschi svizzeri, seguito dal faggio e dall’abete bianco. Conifere Latifoglie Abete rosso 43% Faggio 18% Abete bianco 15% Frassino 4% Larice 6% Acero 3% Pino 3% Quercia 2% Pino silvestre 0,7% Castagno 1,3% Altre conifere 0,4% Altre latifoglie 3,6% Fonte: WSL – 4° Inventario forestale nazionale, 2009–2013 / © UST (2018)
Segreti degli alberi più basse soffre a causa dei cambiamenti climatici. Anni grassi: quando i faggi, le querce ecc. portano molti frutti si parla di «anno di pasciona», perché una volta i maiali si potevano pascere, ossia far ingrassare, con i frutti del bosco. Corte suprema: sotto i cosid- Aghi = foglie: il larice rap- detti «tigli del giudizio» antica presenta un’eccezione tra le mente si amministrava la giu- conifere poiché i suoi aghi stizia. Il latino «judicium sub cambiano colore in autunno tilia» significa infatti giudizio e cadono. Dal punto di vista sotto il tiglio. botanico, gli aghi sono una speciale forma di foglia. L’abete rosso, «albero del pane»: l’abete rosso è Non solo abeti né uguali: considerato l’albero alla base nel linguaggio popolare, le dell’economia forestale. conifere sono spesso chia- Fornisce il legno da costruzio- mate semplicemente «abeti» ne più richiesto e garantisce o «pini». Tuttavia, gli esperti l’esistenza di tante imprese distinguono tra varie specie di forestali. Recentemente è conifere, primi tra tutti l’abete però diventato fonte di pre- rosso (Picea abies) e l’abete occupazione perché a quote bianco (Abies alba).
Il bosco che cambia I cambiamenti climatici stanno cambiando il volto dei boschi a una velocità vertiginosa. Per i proprietari di boschi e i professio- nisti del settore forestale, le esigenze della società e la globaliz- zazione rappresentano delle grandi sfide. La crescente frequenza di fenomeni climatici estremi, per esempio siccità e tempeste, oltre a scolitidi e malattie, indeboli- scono gli alberi e richiedono una riconversione verso un aumento delle varietà con specie arboree più resistenti. Il mercato è inondato dal legname proveniente dalle cosiddette utilizzazioni forzate in seguito a tempeste, siccità o a causa di malattie o infestazioni di insetti. Il prezzo del legno crolla e non riesce più a coprire i costi per la raccolta. In conseguenza di ciò, in molti luoghi i boschi sono sfruttati troppo poco e destinati all’invecchiamento. Sostanze nocive e nutrienti nonché parassiti, malattie e piante invasive introdotti da paesi lontani minacciano sempre di più i boschi svizzeri. Sempre più persone arrivano in massa giorno e notte nei nostri boschi, lasciano ogni sorta di traccia e mettono in difficoltà piante e animali.
Più boschi Da 150 anni la superficie forestale Bienne della Svizzera è in costante au- mento, soprattutto in montagna. Negli ultimi anni i boschi sono cresciuti di quasi 4000 ettari all’anno (corrispondenti all’incirca alla superficie del lago di Bienne o del lago di Zugo) in quanto vasti territori alpini sono stati lasciati alla natura. Più latifoglie La percentuale di conifere nei nostri boschi sta diminuendo poiché nelle regioni dell’Altipiano si preferisce promuovere i boschi misti di latifoglie piuttosto che i rimboschimenti di conifere. Più natura In passato, dopo i tagli si rimbo- scava spesso «artificialmente» con piantagioni di conifere. Oggi si cerca invece di portare boschi verso uno stato naturale e diver- sificato mediante la rinnovazione naturale spontanea.
Il legno svizzero è geniale Il legno è una delle poche materie prime naturali della Svizzera. Dato che ricresce costantemente possiamo utilizzarlo con mo- derazione. Nello stesso tempo, la raccolta del legname garanti- sce la cura e il rinnovamento dei nostri boschi. E il legno raccolto sul territorio nazionale non deve provenire da paesi lontani, dove spesso l’abbattimento avviene in modo meno sostenibile. Il fabbisogno annuo di legno della Svizzera si aggira intorno agli 11 milioni di metri cubi. Ogni anno si utilizzano soltanto tra i 4 e i 5 milioni di metri cubi provenienti dai boschi svizzeri anche se sarebbe facilmente possibile raccogliere tra 7 e 8 milioni di metri cubi senza sottoporre i boschi a uno sfruttamento eccessivo. Aiutate il bosco e il clima: chiedete informazioni
Ecco i tre utilizzi più frequenti del legno svizzero I tronchi si tagliano per ottenere segati, in parte incollati e utilizzati sotto forma di travi, tavole ed elementi costruttivi principalmente nell’edilizia. Il legname da industria viene trasformato in lana di legno, pannelli truciolari, carta e in sostanze chimiche o prodotti tessili innovativi derivati dal legno. Il legno da energia viene utilizzato prevalentemente per il riscaldamento, sotto forma di cippato, pellet o toppi. Conifere Latifoglie 43% Tronchi 5% Legname 7% 4% da industria Legno 18% 23% da energia Fonte: UST – Statistica forestale svizzera (2018) Il riscaldamento a legna aiuta il clima Il riscaldamento a legna è neutro in termini di emissioni di CO2. Infatti, la combustione del legno rilascia una quantità di CO2 pari a quella sottratta all’atmosfera dagli alberi nel corso della loro crescita. La stessa quantità di CO2 sarebbe rilasciata nell’ambiente se il legno marcisse inutilizzato nel bosco. Ogni litro di olio combustibile che sostituiamo con il legno sgrava l’atmosfera di più di tre chilogrammi di CO2.
I lavori forestali ieri e oggi Negli ultimi cento anni, il bosco, il suo sfruttamento e le attività del personale forestale sono cambiati radicalmente. Gli stru- menti di lavoro sono passati dall’ascia e la sega a due manici alla motosega fino ad arrivare all’estremamente razionale abbatti- allestitrice (harvester). La meccanizzazione ha aumentato considerevolmente la produttività: se in passato un boscaiolo lavorando a mano raccoglieva a malapena a malapena mezzo metro cubo di legna l’ora, oggi con l’abbatti-allestitrice nello Salari orari rispetto ai prezzi del legno grezzo (abete rosso/abete) Redatto secondo varie fonti. Fonti, foreste svizzere CHF/m3 CHF/ h 250 35 200 28 150 21 100 14 50 7 0 0 1940 1950 1960 1970 1980 1990 2000 2010 2020 Legno lungo e corto Retribuzione reale
stesso tempo tempo ne ottiene facilmente 10–20 metri cubi. Con il tempo però sono cresciuti anche i salari, mentre da molto tempo i prezzi del legno sono fermi a un livello basso. Attualmente nell’economia forestale e del legno lavorano circa 100’000 persone. 6000 sono impiegate nella produzione originaria, cioè nel bosco, mentre tutte le altre in aziende della trasformazione del legname, come segherie, imprese di pialla- tura, falegnamerie, imprese di carpenteria in legno, imprese di costruzione in legno e stabilimenti chimici. Il bosco e il legno co- stituiscono la base per importanti catene di creazione di valore, soprattutto nelle aree rurali. Corso di taglio del legname circa 1965
Meccanizzazione dell‘abbattimento: cent‘anni fa, il taglio del legname avveniva con la sega a mano, cui ha fatto seguito la motosega; il futuro è meccanico e digitalizzato Taglio con la sega attorno al 1936 Sezionatura attorno al 1957 Lavorazione 2021
Trasporto del legname: ai tempi una sfida tecnica, oggi un fattore di costo Trasporto con cavalli attorno al 1935 Temerario tragitto in slitta I camion sono efficienti, richiedono però un adeguato allacciamento con le strade forestali
Per secoli, il bosco è servito agli uomini principalmente come fornitore di materie prime Legna da ardere con grinta femminile attorno al 1953 Oggi è un luogo dove fare sport, rilassarsi, incontrare la natura e la spiritualità.
BoscoSvizzero – i nostri servizi L’associazione BoscoSvizzero non è solo rappresentante di interessi, ma anche fornitrice di numerosi servizi per i proprietari di boschi e l’intero settore forestale. Formazione e postformazione: ogni anno circa 5000 persone sono addestrate nell’utilizzo della motosega e nel taglio del legname in più di 500 corsi su misura per apprendisti, operatori forestali, professionisti nel campo dell’edilizia e della cura del verde, agricoltori e privati. Inoltre, l’associazione è impegnata per la sicurezza sul lavoro e nella politica dell’istruzione. Economia e conoscenze: gli specialisti di BoscoSvizzero assi- stono le imprese forestali con consulenze economico-aziendali e soluzioni software specifiche. Raccolgono e analizzano dati sta- tistici a livello nazionale per lo sviluppo dell’economia forestale e promuovono il trasferimento delle conoscenze. Riviste specializzate: nella sua veste di centro di competenza, l’associazione pubblica le riviste mensili «WALD und HOLZ» e «LA FORÊT» – leader nel settore con le priorità tematiche bosco, economia forestale e mercato del legno. Shop: qualità per la selvicoltura e la cura del verde: nel Wald- Shop trovate attrezzatura, abbigliamento e accessori sottoposti a test rigorosi. Forniamo sempre e ovunque in Svizzera.
Il mio bosco. Le tue domande. Per tutte le domande relative al bosco esistono diversi inter- locutori. Molte informazioni, aspetti legali e indirizzi si trovano online su BoscoSvizzero, presso la Sezione forestale cantonale, in Comune o presso la locale azienda forestale. Forestale Nel caso di domande su un determinato bosco, contattare la o il forestale locale, che è a conoscenza delle condizioni, delle competenze e dei rapporti di proprietà locali. I contatti si trovano su Internet, presso il Comune o la Sezione forestale cantonale. Proprietari di boschi Per le vostre domande sulla proprietà di un bosco o per avere una visuale sui proprietari di boschi nella vostra regione, le 23 associazioni affiliate a BoscoSvizzero saranno liete di rispondere ai vostri quesiti. Rappresentano gli interessi dell’economia fore- stale sul posto, informano e offrono consulenze. BoscoSvizzero BoscoSvizzero è l’associazione mantello dei proprietari di boschi e ne rappresenta gli interessi a livello nazionale. Se avete delle domande di carattere generale o dei suggerimenti sui punti di vista dell’associazione dei proprietari di boschi, o se siete per- sonalmente proprietari di boschi, siamo a vostra disposizione: online, per telefono o presso la nostra sede di Soletta. www.foreste.ch - il sito dell’anniversario www.boscosvizzero.ch - il sito dei proprietari di boschi
BoscoSvizzero Rosenweg 14 4502 Soletta foreste.ch
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