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Quattro Fattori da Monitorare nel 2019 RONALD TEMPLE, CFA, Co-Head of Multi-Asset and Head of US Equity DAVID ALCALY, CFA, Research Analyst
2018: Un Anno Sotto la Lente Dopo un 2017 estremamente tranquillo, nel 2018 la volatilità è tornata sui mercati mondiali. Nel 2017 la Andamento del Mercato crescita sincronizzata su scala globale veniva citata LIVELLO YTD 2018 2017 frequentemente come una delle ragioni dell’andamento Azioni US molto positivo dei mercati ma, nel 2018, la traiettoria S&P 500 5,240 0.53% 21.83% Russell 3000 8,151 -0.12% 21.13% delle principali economie ha iniziato a seguire percorsi Russell 2000 7,305 -3.30% 14.65% divergenti: la crescita negli Stati Uniti accelerava, mentre frenava nel resto del mondo. Indici Regionali MSCI AC World 1,129 -3.25% 20.40% In seguito all’introduzione dei tagli fiscali negli Stati USA 10,855 0.34% 21.90% Uniti per 1.500 miliardi di dollari e ad un incremento Europa ex-UK 6,234 -6.93% 14.48% UK 14,796 -5.88% 11.79% della spesa per 390 miliardi di dollari, il Federal Reserve Pacifico ex-Giappone 9,239 -5.27% 19.58% Open Market Committee (FOMC) ha adottato una Giappone 2,140 -7.74% 20.14% politica monetaria meno accomodante e ha alzato i Mercati Emergenti 120,660 -9.35% 31.00% tassi di interesse, facendo salire il dollaro e mettendo in Fixed Income difficoltà diversi mercati emergenti. Nel corso dell’anno, US 10Y Yield 3.05 +62 bps -4 bps l’amministrazione Trump è passata dalle minacce ai fatti, Germania 10Y Yield 0.35 -8 bps +22 bps con l’imposizione di dazi doganali su 300 miliardi di Giappone 10Y Yield 0.09 +5 bps +1 bps dollari di importazioni, principalmente provenienti dalla Moody's BAA Spread 217 bps +43 bps -52 bps Cina, ma non solo. US 10Y-3M Spread 67 bps -38 bps -97 bps Altri La Cina ha reagito al protezionismo degli Stati Uniti con Trade-Weighted USD* 128.02 7.54% -6.99% l’imposizione di dazi doganali, con sussidi alle industrie Petrolio (Brent) Spot $62.46 -$4.27 +$7.50 locali e con altre misure fiscali per stimolare i consumi. Oro Spot $1,221.10 -6.25% 13.17% In Europa, i rischi politici si sono aggravati nel corso VIX 22.48 103.62% -21.37% dell’anno, dopo che le elezioni in Italia hanno portato a un governo di coalizione tra la Lega e il Movimento Al 20 novembre 2018 I rendimenti del mercato azionario sono al lordo del rendimento complessivo in 5 Stelle, entrambi pronti a concedere stimoli fiscali in valuta locale. Il rendimento riportato rappresenta il rendimento passato. Il rendi- contrapposizione con gli impegni presi precedentemente mento passato non è garanzia dei risultati futuri. * Al 16 novembre 2018. Nominale, definizione ampia, gennaio 1997 = 100. con Bruxelles. Fonte: FactSet, Federal Reserve Nel frattempo, il Regno Unito ha faticosamente cercato un’intesa con l’Unione Europea sulla Brexit, giungendo a novembre a una bozza di accordo che potrebbe non essere approvata dal Parlamento. In tale scenario, quasi tutti i principali mercati azionari sviluppati, sia in valuta locale che in dollari, sono scesi.All’apertura del 2019 sottolineiamo quattro temi principali che, a nostro giudizio, caratterizzeranno i mercati e l’economia nel corso dell’anno, con implicazioni di rilievo per gli investitori. 2
1. Le Finanze delle Famiglie Americane La situazione finanziaria delle famiglia americane continua a migliorare, consolidando la sostenibilità della crescita. Gli Stati Uniti, che entrano nel decimo anno di espansione, hanno rappresentato il motore dell’economia globale principalmente grazie ai consumi robusti delle famiglie. Nei primi anni della ripresa, dopo la crisi finanziaria mondiale, le prospettive economiche per le famiglie appartenenti alla classe media erano inferiori rispetto ai nuclei più benestanti. Dal 2013 la ripresa dei prezzi degli immobili ha fatto incrementare il patrimonio netto della classe media. Più recentemente, la forza del mercato del lavoro ha prodotto un aumento del reddito per le famiglie appartenenti a tale fascia. Infatti, dal 2014 al 2017, il reddito reale medio delle famiglie è aumentato del 10,4%, il massimo incremento in tre anni da quando viene rilevato questo dato, ovvero dagli anni ‘60. Il reddito delle famiglie è in funzione del numero di ore lavorate dai membri di ciascun nucleo familiare, nonché della remunerazione oraria che percepiscono. Con un mercato con una bassa disoccupazione, il numero di ore lavorate da ogni membro del nucleo familiare difficilmente aumenterà, e la crescita dei salari diventerà un fattore fondamentale per il futuro incremento del reddito. Nel 2019 ci aspettiamo un aumento dei salari dal 3% al 4% circa, un livello maggiormente in linea con il periodo precedente la crisi finanziaria. Nella misura in cui i salari cresceranno, prevediamo un miglioramento della fiducia dei consumatori e un aumento dei consumi. Ciò porterebbe a un circolo virtuoso con il prolungamento dell’espansione economica. Tuttavia, la crescita dei salari non è una certezza. Il ritmo attuale di crescita salariale è inferiore a quanto ci si potrebbe aspettare, a fronte di un tasso di disoccupazione sul minimo in 49 anni, e non abbiamo assistito neppure a un’accelerazione significativa nel 2017 e nel 2018. Questa stagnazione potrebbe dipendere da molteplici fattori, tra cui le dinamiche demografiche, la globalizzazione e il maggior potere di negoziazione dei dipendenti. La Crescita dei Salari è Fondamentale per la Sostenibilità della Ripresa Media di Tre Indicatori Salariali Comuni YoY Change (%) 5 4 3 2 1 0 2008 2010 2012 2014 2016 2018 AHE, All Employees ECI Wages & Salaries, Civilian Workers ex-Incentives Atl. Fed Wage Growth Tracker Average Reddito orario medio a ottobre 2018. Atlanta Fed Wage Growth Tracker a ottobre 2018. Indice del costo di occupazione e media a settembre 2018. Reddito orario medio per tutti i dipendenti. L’Atlanta Fed Wage Growth Tracker è l’indicatore della crescita dei salari ponderato arrotondato che viene riponderato al fine di riflettere le dina- miche demografiche dei percettori di reddito. L’Employment Cost Index (ECI), ovvero l’indice del costo di occupazione, riguarda salari e stipendi dei lavoratori civili escluse le occupazioni che percepiscono incentivi. L’indice ECI è una serie trimestrale disaggregata. Fonte: Bureau of Labor Statistics, Federal Reserve Bank of Atlanta, Haver Analytics 3
2. Il Protezionismo L’escalation delle controversie commerciali minaccia la crescita e la redditività delle imprese. Nel 2018 gli Stati Uniti hanno imposto dazi doganali su prodotti che rappresentano circa il 12% delle merci importate, e molti partner commerciali del Paese hanno reagito imponendo anche loro nuovi dazi. È possibile che il conflitto commerciale si aggravi nel corso del 2019, soprattutto tra Cina e USA. Gli Stati Uniti hanno già minacciato l’imposizione di dazi su un altro 18% di merci importate, tra cui tutte le restanti importazioni dalla Cina. Se ci sarà un’escalation delle tensioni, il conflitto potrebbe coinvolgere altri aspetti dei rapporti bilaterali, tra cui gli investimenti all’estero e le strategie di sicurezza nazionale. Come discusso nel saggio Protectionism through a Corporate Lens, riteniamo che l’escalation del protezionismo possa far deragliare la crescita economica. Gli utili delle imprese sono più a rischio del Pil, considerato il grado di integrazione dell’economia mondiale. Dare un nuovo orientamento all’attività e alla catena di distribuzione globale potrebbe risultare difficile per le imprese, con effetti dirompenti e costi elevati. Secondo noi, le politiche commerciali protezionistiche verranno portate avanti almeno per l’intera durata della presidenza Trump, e forse oltre, poiché gli elettori, frustrati, hanno iniziato a interrogarsi sui vantaggi della globalizzazione negli Stati Uniti e in altre economie avanzate. Quel che non è ancora chiaro è come reagiranno gli altri Paesi alle nuove politiche commerciali degli Stati Uniti, e se le preoccupazioni sulle politiche economiche della Cina potranno essere risolte con accordi multilaterali che non abbiano un impatto enorme sulla crescita globale. Il nostro scenario di base è che il mercato stia sottostimando il livello a cui è possibile che giunga tale escalation. Se abbiamo ragione, potrebbe essere necessario rivedere al ribasso le stime di utile, con qualche rischio per i mercati azionari. Il Protezionismo è la Fonte di Rischio Principale per la Crescita degli Utili Importazioni USA Interessate dai Dazi nel 2017 ($B) 1000 NAFTA Autos & Parts EU and Japan Autos & Parts Threatened Imposed 800 600 400 200 0 Jan 18 Mar 18 May 18 Jul 18 Sep 18 Nov 18 Al 15 ottobre 2018 Messico e Canada sono stati esonerati dai dazi su auto e componenti come previsto dall’Accordo tra Stati Uniti, Messico e Canada del 30 settembre 2018 che non è ancora stato appro- vato formalmente. In data 16 ottobre 2018, l’Ufficio del Rappresentante del commercio degli Stati Uniti (USTR) ha annunciato l’intenzione di avviare i negoziati commerciali con l’UE e il Giappone non appena possibile ma comunque non prima del 14 gennaio 2019. L’annuncio non menziona esplicitamente i dazi sulle automobili e sulla componentistica. Fonte: US ITC Dataweb 4
3. La Politica dell’Eurozona In continuo aumento i rischi politici dell’Eurozona. L’Ombra del Populismo sull’Europa Deficit fiscale italiano nella bozza di bilancio 2019 (% of GDP) 3 2 1 0 -1 2017 2018F 2019F 2020F 2021F No Policy Change Pension Reform Flat Tax Other Minimum Citizenship Income Scrap VAT Hike Investment Spending Cuts Tax Amnesty Final Deficit Al 17 ottobre 2018 I risultati previsti o stimati non rappresentano una promessa nè una garanzia di risultati futuri e sono soggetti a cambiamento. Fonte: HSBC La crescita economica nell’Eurozona è stata relativamente debole e irregolare dopo la crisi finanziaria globale. Ciò ha contribuito a generare un malcontento che ha spinto gli elettori in numerosi stati membri verso i partiti populisti e nazionalisti, in particolare in Italia, dove una coalizione di stampo populista, composta da partiti di destra e sinistra, è salita al governo il 1° giugno 2018. Il rischio più immediato di tale tendenza politica è la controversia tra il nuovo governo italiano e la Commissione Europea in merito al bilancio previsionale del Paese per il 2019 e alle norme fiscali UE. Il governo italiano ha presentato un bilancio che prevede un deficit del 2,04% del Pil, nonostante l’aspettativa molto ottimistica di un tasso di crescita del Pil reale dell’1,5% per il prossimo anno. Il deficit previsto contravviene agli accordi precedenti con la Commissione Europea. La saga è destinata a continuare nel 2019. Un ulteriore rischio dipende dall’incapacità di giungere a un accordo sulla Brexit, che sarà in vigore dal 29 marzo 2019. L’effetto principale del populismo è stato l’insediamento al governo di coalizioni deboli in tutti i principali stati membri dell’Eurozona, cosa che ha rallentato le riforme, sia a livello nazionale che a livello europeo, e ha limitato pertanto gli strumenti disponibili per sostenere l’economia nella prossima recessione, soprattutto perché la Banca centrale europea intende mantenere i tassi di interesse negativi “almeno fino alla fine dell’estate 2019”. Ad alimentare l’incertezza in Europa c’è la fine del mandato di Mario Draghi alla presidenza della BCE prevista per il 31 ottobre 2019. L’annuncio del sostituto sarà decisivo per formulare una valutazione sul possibile orientamento della politica monetaria dopo il cambio al vertice. 5
4. Il Ribilanciamento in Cina La Cina potrebbe trovarsi di fronte alla scelta tra sostenere la crescita e risolvere gli squilibri strutturali. Le autorità cinesi stanno cercando di gestire la transizione economica del Paese. Negli ultimi anni, la Cina aveva sostenuto una crescita del Pil oltre il potenziale attraverso l’aumento della leva finanziaria. Più recentemente, gli sforzi per contenere l’indebitamento e ridurre il rischio sistemico hanno frenato bruscamente la crescita del credito. Oggi ci sono i segnali che il rallentamento della crescita del credito potrebbe rallentare l’attività economica, soprattutto nei segmenti dell’economia che fanno maggiormente affidamento sul sistema bancario ombra. Le autorità finora hanno cercato di sostenere i settori più colpiti attraverso politiche mirate, e gli indicatori di crescita economica sono scesi solo gradualmente. Tuttavia, l’escalation delle tensioni commerciali alimenta i timori di un rallentamento più generalizzato nel corso del prossimo anno, sollevando anche importanti interrogativi sulla direzione dell’economia e della politica economica cinese. Secondo noi, qualora le autorità fossero costrette a scegliere tra una crescita debole sgradita e una crescita rapida del credito, si orienterebbero verso un soft landing, con un aumento della leva finanziaria, nel settore pubblico o privato. L’esperienza del 2015 e 2016 ci porta a pensare che, a prescindere dalla scelta che verrà fatta, ci saranno importanti ripercussioni sull’economia e sui mercati mondiali. La Cina Metterà un Freno alla Crescita... Aumentando la Leva Finanziaria? Finanziamenti Sociali Complessivi YoY Change (%) 24 18 12 TSF ex Equity including Local Gov. Bonds RMB Loans TSF ex Equity ex Local Gov. Bonds 6 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 Ad ottobre 2018 Finanziamenti sociali complessivi escluse azioni comprese obbligazioni di enti locali = TSF - Azioni - obbligazioni speciali di enti locali+ totale titoli di enti locali. Fonte: ChinaBond, Haver Analytics, People’s Bank of China 6
Implicazioni per gli Investimenti È possibile che gli investitori stiano sottostimando i potenziali rialzi dei tassi di interesse. I tassi di interesse sono saliti rapidamente in due momenti nel 2018. In entrambi i casi il rialzo è stato preceduto o ha coinciso con un sell-off dei mercati azionari. Il rendimento dei Treasury decennali è aumentato di circa 50 punti base dall’inizio dell’anno fino a metà febbraio e di circa 40 punti base tra fine agosto e inizio ottobre. Crediamo che gli investitori stiano sottovalutando la probabilità che ciò accada anche nel 2019 e porti il rendimento dei Treasury decennali al 4,0%. Negli Stati Uniti, i future sui fed fund riflettono altri tre rialzi soltanto di 25 p.b. da parte della Fed nei prossimi due anni, mentre l’FOMC ne prevede cinque. Negli ultimi anni i mercati hanno avuto ragione nel prevedere che l’FOMC alla fine avrebbe dovuto adottare un approccio più accomodante rispetto alle aspettative iniziali. Ma non è andata così nel 2017 e nel 2018. Secondo le recenti dichiarazioni dei rappresentanti dell’FOMC, l’istituto fa affidamento sugli stimoli derivanti dai tagli fiscali e dalla politica di bilancio espansiva. Inoltre, i tassi al di fuori degli Stati Uniti restano molto bassi a causa delle politiche monetarie ancora accomodanti (il 37% dei titoli di stato dell’Eurozona e il 63% di quelli giapponesi presentano ancora un rendimento negativo), ma non hanno più lo stesso collegamento coi tassi USA. A causa dell’aumento dei costi per la copertura del cambio, il rendimento dei Treasury con copertura oggi risulta negativo per molti investitori esteri. Dopo la Copertura del Rischio di Cambio, i Treasury USA Presentano un Rendimento Negativo Rendimento dei Tresury USA Decennali con Constant Maturity (%) 4 Unhedged EUR-Hedged JPY-Hedged 3 2 1 0 -1 2014 2015 2016 2017 2018 Al 9 novembre 2018 Costo di copertura del rischio di cambio basato sui tassi forward. Fonte: Haver Analytics, Reuters, Federal Reserve 7
Crediamo che gli investitori debbano attendersi un aumento della volatilità nel 2019. Le Valutazioni Azionarie Non Sono Più Costose P/E a Termine (Prossimi 12 Mesi), 10 Anni Precedenti (x) 30 20 10 0 S&P MSCI MSCI MSCI MSCI MSCI 500 Europe UK Japan Emerging China ex-UK Markets +2 Standard Deviations +1 Standard Deviation 11/12/2018 10-Year Average Al 12 novembre 2018 Deviazione standard e media calcolate in base ai valori di fine mese. I dati sopra riportati rappresentano il rendimento previsto. I rendimenti previsti non rappresentano una promessa né una garanzia di risultati futuri e sono soggetti a variazione. Fonte: FactSet Siamo cautamente ottimisti sulle prospettive economiche per il 2019, soprattutto negli Stati Uniti, ma intravediamo diversi rischi non trascurabili all’orizzonte. Alcuni potrebbero produrre un esito sia positivo che negativo. Tale scenario economico ha implicazioni importanti per gli investitori, tra cui un probabile aumento della volatilità a fronte del rallentamento della crescita in molte delle principali economie. Inoltre, anche se il recente sell-off ha reso più interessanti le valutazioni dei mercati azionari, i rendimenti probabilmente saranno più bassi rispetto agli ultimi anni e dipenderanno principalmente dalla crescita degli utili. In tale contesto, crediamo che gli investitori debbano riesaminare le loro posizioni azionarie per assicurarsi di aver investito in società con un rendimento del capitale sostenibile, una robusta situazione patrimoniale e azioni che scambiano a valutazioni interessanti. Queste aziende, che noi definiamo compounder, in genere sanno sfruttare le fasi di rialzo dei mercati azionari e si difendono bene nelle fasi di ribasso. Nel fixed income, i titoli di Stato dei mercati sviluppati, a lunga scadenza, sono ancora poco interessanti, così come le obbligazioni emesse da società rischiose. Generalmente il reddito fisso ha un effetto di diversificazione del rischio in portafoglio, compensando il rischio azionario. Nel 2019 temiamo invece che l’aumento dei rendimenti obbligazionari possa far scendere le quotazioni azionarie, creando una correlazione positiva tra le due asset class. Alla luce di tale rischio potrebbe essere opportuno evitare le obbligazioni long duration. Comunque, se il rendimento decennale si avvicinasse veramente al 4%, potrebbe offrire un’eccellente opportunità di riallocare il capitale in strumenti di credito di alta qualità e lunga scadenza, in previsione dei guadagni nel prossimo ciclo di allentamento. In alternativa, potrebbe risultare interessante investire in beni reali liquidi, sia per gli effetti di diversificazione che come protezione contro l’inflazione. I beni reali liquidi non sono privi di rischi tuttavia offrono un’alternativa agli investitori che cercano reddito corrente e un potenziale di crescita del capitale. 8
Conclusioni In sintesi, le prospettive del mercato per il 2019 sono meno cristalline dello scenario economico. Manteniamo un approccio cautamente ottimista per quanto concerne gli strumenti più esposti al rischio, tra cui le azioni, ma sappiamo che si stanno addensando all’orizzonte numerose nubi che comprendono la contrazione delle condizioni finanziarie, il protezionismo, le sfide politiche in Europa e le difficoltà di ribilanciamento dell’economia cinese. Per fortuna, le valutazioni azionarie su scala globale sono generalmente in linea con quelle dell’ultimo decennio, se non inferiori. Il mercato statunitense rappresenta un’eccezione, ma persino l’indice S&P 500 è più costoso rispetto agli ultimi dieci anni per una deviazione standard di 0,5 soltanto. In tale situazione riteniamo che le azioni potrebbero salire a fronte delle prospettive di crescita degli utili e delle valutazioni. Tuttavia, in questa fase del ciclo, gli investitori dovrebbero cogliere l’opportunità di incrementare la qualità delle loro posizioni, concentrandosi sulle valutazioni e sui fondamentali specifici dei singoli titoli, come un rendimento del capitale elevato, una robusta situazione patrimoniale e un buon flusso di cassa. Analogamente, nei mercati del debito, mentre i tassi a breve termine negli Stati Uniti si stanno avvicinando finalmente all’inflazione, gli investitori possono estendere la curva del rischio in termini di credito o di duration e dovrebbero adottare un approccio più difensivo finché il profilo di rischio e rendimento non risulterà più interessante. 9
Important Information Originally published on 20 November 2018. Revised and republished on 21 November 2018. Information and opinions presented have been obtained or derived from sources believed by Lazard to be reliable. Lazard makes no representation as to their accuracy or completeness. This presentation is for informational purposes only. It is not intended to, and does not constitute, an offer to enter into any contract or investment agreement in respect of any product offered by Lazard Asset Management and shall not be considered as an offer or solicitation with respect to any product, security or service in any jurisdiction or in any circumstances in which such offer or solicitation is unlawful or unauthorized or otherwise restricted or prohibited. All opinions expressed herein are as of the date of this presentation and are subject to change. An investment in bonds carries risk. If interest rates rise, bond prices usually decline. The longer a bond’s maturity, the greater the impact a change in interest rates can have on its price. If you do not hold a bond until maturity, you may experience a gain or loss when you sell. Bonds also carry the risk of default, which is the risk that the issuer is unable to make further income and principal payments. Equity securities will fluctuate in price; the value of your investment will thus fluctuate, and this may result in a loss. Securities in certain non-domestic countries may be less liquid, more volatile, and less subject to governmental supervision than in one’s home market. The values of these securities may be affected by changes in currency rates, application of a country’s specific tax laws, changes in government administration, and economic and monetary policy. Emerging market securities carry special risks, such as less developed or less efficient trading markets, a lack of company information, and differing auditing and legal standards. The securities markets of emerging market countries can be extremely volatile; performance can also be influenced by political, social, and economic factors affecting companies in emerging market countries. The securities and/or information referenced should not be considered a recommendation or solicitation to purchase or sell these securities. It should not be assumed that any of the referenced securities were or will prove to be profitable, or that the investment decisions we make in the future will be profitable or equal to the investment performance of securities referenced herein. Certain information included herein is derived by Lazard in part from an MSCI index or indices (the “Index Data”). However, MSCI has not reviewed this product or report, and does not endorse or express any opinion regarding this product or report or any analysis or other information contained herein or the author or source of any such information or analysis. MSCI makes no express or implied warranties or representations and shall have no liability whatsoever with respect to any Index Data or data derived therefrom. The MSCI Index Data may not be further redistributed or used as a basis for other indices or any securities or financial products. This document reflects the views of Lazard Asset Management LLC or its affiliates (“Lazard”) based upon information believed to be reliable as of the publication date. There is no guarantee that any forecast or opinion will be realized. This document is provided by Lazard Asset Management LLC or its affiliates (“Lazard”) for informational purposes only. Nothing herein constitutes investment advice or a recommendation relating to any security, commodity, derivative, investment management service, or investment product. Investments in securities, derivatives, and commodities involve risk, will fluctuate in price, and may result in losses. Certain assets held in Lazard’s investment portfolios, in particular alternative investment portfolios, can involve high degrees of risk and volatility when compared to other assets. Similarly, certain assets held in Lazard’s investment portfolios may trade in less liquid or efficient markets, which can affect investment performance. Past performance does not guarantee future results. The views expressed herein are subject to change, and may differ from the views of other Lazard investment professionals. This document is intended only for persons residing in jurisdictions where its distribution or availability is consistent with local laws and Lazard’s local regulatory authorizations. Please visit www.lazardassetmanagement.com/globaldisclosure for the specific Lazard entities that have issued this document and the scope of their authorized activities. HB31194
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