Uggè: "Ottimo Draghi sul piano vaccini"

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Uggè: "Ottimo Draghi sul piano vaccini"
10 Dicembre 2021 -

Uggè: “Ottimo Draghi sul piano
vaccini”

ROMA – Ottiene l’approvazione di Conftrasporto il parere espresso dal premier
incaricato Mario Draghi sull’importanza della logistica nella distribuzione
del vaccino anti-Covid come condizione indispensabile per traghettare il
Paese fuori dalla crisi sanitaria ed economica.

“Ottimo Draghi sul piano vaccini” commenta il presidente di Conftrasporto-

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Confcommercio Paolo Uggè, che aggiunge: “L’annuncio del premier Draghi, che
ha identificato nella logistica uno degli aspetti più delicati
dell’operazione, va nella giusta direzione. Il nodo va affrontato con
strumenti di efficienza e professionalità, e con un piano che assicuri la
continuità degli arrivi delle dosi nei tempi stabiliti. Da questo dipende la
nostra ripartenza, a cominciare dai settori-chiave dell’economia, tra i quali
proprio quello dei trasporti e della logistica”.

Uggè ricorda inoltre che l’ultimo Piano della logistica approvato e validato
da un organismo ufficiale (Cipet) e pubblicato nella Gazzetta ufficiale, è
del 2006.

“Ci mettiamo da subito a disposizione: Conftrasporto è pronta a collaborare
con la più grande disponibilità”, conclude.

Cresce collaborazione fra Fercam e
Agrieuro

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BOLZANO – Cresce la collaborazione fra Fercam e Agrieuro grazie all’aumento
dell’e-commercio e cambiamento delle abitudini che richiedono una supply
chain sempre più efficiente e affidabile. In sinergia con Agrieuro, società
spoletina specializzata nella vendita online di macchine per il garden,
l’agricoltura e la cucina Fercam ha sviluppato e implementato delle soluzioni
logistiche a valore aggiunto in termini di sostenibilità e risparmio
energetico con un approccio interdisciplinare rivolto in particolare alla
massima qualità del servizio.

La cooperazione tra Agrieuro e Fercam risale al 2012 ed è costantemente

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cresciuta parallelamente allo sviluppo delle attività di Agrieuro, che
inizialmente aveva piccolissime dimensioni ed era gestita presso la filiale
Fercam di Perugia; dopo i primi passi sul mercato italiano l’attività
Agrieuro si è espansa nei principali mercati europei, in particolare in
Francia, Germania, Spagna e Regno Unito. Fercam ha seguito il cliente nel suo
lungo processo di sviluppo di mercato ed il servizio è attualmente gestito da
tre filiali Fercam a Perugia, Bologna e Piacenza.

In particolare, il 2020, che in seguito alla pandemia e ai lockdown ha
cambiato notevolmente anche le abitudini della popolazione, innanzitutto per
gli acquisti online e in seconda battuta facendo scoprire a molti la passione
per giardinaggio e bricolage, è stato particolarmente positivo per Agrieuro.
Un incremento di fatturato di oltre il 70% sul 2019, ha indotto l’Azienda ad
ampliare le attività e struttura logistiche con un contestuale potenziamento
del servizio.

“Per garantire un’evasione efficiente e a costi competitivi di questa domanda
fortemente aumentata abbiamo bisogno di un partner logistico affidabile e
flessibile che abbiamo individuato in Fercam, con cui da anni abbiamo una
proficua collaborazione”, afferma Filippo Settimi, amministratore di
Agrieuro.

Una cooperazione all’insegna della sostenibilità

 Come partner logistico in una stretta collaborazione caratterizzata da
reciproca stima in tutti questi anni molta innovazione ha caratterizzato i
vari servizi logistici offerti, che vanno dal ricevimento merci, stoccaggio,
preparazione ordini per il mercato B2C al servizio di trasporto di
distribuzione nazionale e internazionale, in particolare per il mercato
francese e della Germania.

Con l’aumento della richiesta di servizi logistici Fercam ha recentemente
attivato una ulteriore piattaforma di distribuzione a Piacenza con 12.000 mq
circa di magazzino, destinata alla gestione di prodotti di piccola taglia,
ovvero quelli fino a 80 kg, mentre a Bologna nei magazzini Fercam
all’Interporto vengono gestiti i prodotti voluminosi, tipicamente macchine
attorno ai 500 kg.

“Abbiamo optato per una terza piattaforma logistica a Piacenza per

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implementare processi produttivi innovativi e perché geograficamente questo
impianto è più vicino ai mercati di sbocco; queste nostre decisioni
strategiche sono antecedenti alla crisi Covid-19, ma si sono rivelate ora
particolarmente confacenti sia per quanto concerne l’aumento delle capacità
di servizio che per quanto concerne l’ubicazione, considerando l’importanza
che il mercato internazionale riveste per i prodotti di Agrieuro,” afferma
Maurizio Vioni, Responsabile Logistica in Fercam.

Innovazione e sostenibilità per imballaggio e spedizioni

Nella piattaforma logistica di Piacenza è entrata in funzione una nuova linea
di imballaggio in modalità semiautomatica per le merci in uscita. Il relativo
progetto è stato sviluppato con l’importante contributo del Process engineer
Logistics, Roberto Arduini, che avendo condiviso la medesima visione con la
Direzione Agrieuro ha supportato lo sviluppo dell’intero progetto che ha
visto Fercam come integratore delle differenti soluzioni impiantistiche e
tecnologiche impiegate.

“Questo progetto ha significato condividere molto con il nostro cliente
Agrieuro, prima di tutto la visione fino alla progettazione della soluzione e
quindi la sua realizzazione operativa. Abbiamo innovato per portare nuovo
valore ai clienti e rispettare l’ambiente. I clienti riceveranno prodotti più
protetti e saranno facilitati nello smaltimento degli imballi.

L’ambiente sarà maggiormente rispettato favorendo il riciclo dei materiali e
riducendo l’impatto dei trasporti per le consegne. Saranno utilizzati cartoni
riciclati e nastro carta, rinunciando a reggette di plastica, materiali di
imballo e bancali per la consegna a privato. Anche i processi operativi
all’interno del magazzino sono stati studiati al fine di garantire livelli di
servizio eccellenti e in linea con gli obiettivi di sostenibilità,”
sottolinea Roberto Arduini.

Il progetto si sviluppa nel pieno rispetto della strategia aziendale di
Fercam per il prossimo triennio, che tra le sue priorità vede massicci
investimenti per trasporti e spedizioni sempre più green.

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Logtainer e Hupac uniscono le forze

MILANO – Logtainer e Hupac uniscono le forze per sviluppare una rete
intermodale tra i porti liguri, la Svizzera e la Germania meridionale. E’
questo l’obiettivo alla base dell’accordo di collaborazione stretto a fine
Gennaio 2021 tra le due società. Entrambi gli operatori uniranno i rispettivi
punti di forza, a vantaggio di un mercato intercontinentale che in misura
sempre maggiore punta sulla modalità “green” offerta dal trasporto
ferroviario.
Grazie alla condivisione delle proprie esperienze di sviluppo commerciale ed
operativo, Logtainer e Hupac intendono integrare le proprie reti, offrendo

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così al mercato marittimo intercontinentale soluzioni veloci ed
affidabili ad alta frequenza. La rete di trasporti valorizzerà ulteriormente
i Porti Liguri che beneficeranno di un aumento di collegamenti nazionali e
internazionali, a tutto vantaggio della filiera economica coinvolta.
La collaborazione, nelle aspettative di Logtainer e Hupac, produrrà un
incremento di interesse per il trasporto ferroviario e contribuirà al modal
shift con trasporti eco-sostenibili dai porti liguri alla Pianura Padana e
attraverso le Alpi fino a raggiungere gli importanti cluster industriali
della Svizzera e della Germania meridionale.
Il completamento delle opere ferroviarie sul territorio italiano, comprese le
opere di ultimo miglio dei porti previste dal piano Italia Veloce,
permetteranno un forte incremento del traffico ferroviario. “L’accordo con
Hupac”, dice Guido Nicolini, amministratore delegato di Logtainer,
“permetterà ai nostri clienti e partner di sviluppare e incrementare i
traffici destinati oltre le Alpi che attualmente non transitano dai porti
italiani. Grazie alla sinergia tra Hupac e Logtainer saranno intensificati i
traffici ferroviari andando incontro alle esigenze del mercato con
significativi vantaggi ambientali in termini di risparmi di CO2”.

Come noto, Logtainer è l’operatore intermodale privato che movimenta più
container sulla rete ferroviaria commerciale italiana e che collega i
principali porti italiani con le aree produttive del Paese, mentre Hupac è il
principale gestore di rete nel traffico intermodale europeo.

Nasce il Pharma logistic and
transportation group

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ROMA – Si chiama Pharma logistic and transportation group, il gruppo
istituito in queste ore da Anama, Assoram, Aicai, Assaereo, Assaeroporti,
Assohandlers, Fedit, Iata, Ibar e PharmacomItalia.

La collaborazione, che diventerà una Commissione di lavoro permanente del
Cluster cargo aereo, nasce a seguito delle attività del Tavolo di lavoro
congiunto sulla logistica vaccini anti-Covid 19 costituito dalle associazioni
del trasporto aereo e della logistica del pharma con l’obiettivo di
organizzare al meglio la filiera di approvvigionamento e distribuzione dei
vaccini.

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“L’obiettivo è duplice” spiegano Alessandro Albertini, presidente di Anama e
Pierluigi Petrone, presidente di Assoram, portavoce del nascente gruppo di
lavoro. “Da una parte la volontà di proseguire l’esperienza del tavolo
vaccini per non disperdere il capitale comune, di know how e di relazioni,
costruito in queste settimane di lavoro insieme sui vaccini; dall’altra
l’esigenza di continuare a presentarci come interlocutore unico presso
stakeholder e istituzioni per rafforzare il ruolo centrale che la logistica e
il pharma possono avere per la ripresa economica del Paese, anche oltre la
distribuzione dei vaccini.”

“In questa fase di progettazione del futuro, con il lavoro del Governo sul
Pnrr” continuano i due portavoce del Pharma logistic and transportation group
“accogliamo molto positivamente ogni iniziativa che miri a valorizzare
obiettivi comuni e portare avanti progetti concreti e realizzabili. La
costituzione del Cluster Alisei va esattamente in questa direzione: la
pandemia ha evidenziato la necessità di rafforzare la filiera italiana di un
settore strategico come il pharma e per questo di avviare un’attività di
reshoring che coinvolga l’intera industria farmaceutica, dove l’Italia è
leader in Europa: dal principio attivo al farmaco finito, dalle
multinazionali alle Pmi”.
Uno dei primi obiettivi posti per il Pharma logistic and transportation group
è, spiegano ancora Albertini e Petrone, “avviare un dialogo con questo nuovo
Cluster e gettare le basi per una proficua collaborazione”.

Hupac: nonostante il Covid chiude il
2020 con 1 milione di spedizioni

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CHIASSO – Il 2020, nonostante la crisi pandemica si è chiuso per il Gruppo
Hupac con gli stessi volumi di traffico dell’anno precedente: circa 1 milione
di spedizioni stradali.
Quello che non si è potuto ampliare è lo sviluppo della società, rimasto al
di sotto delle previsioni.

Un calo, ma leggero in realtà c’è stato: il Gruppo Hupac ha trasportato
1.014.686 spedizioni stradali o 1.913.000 teu, pari un -0,9% rispetto al
2019.
Facile capire i fattori principali: crollo del traffico marittimo d’oltremare
e lockdown economico in Europa nella prima metà dell’anno, che ha visto la
domanda riprendersi nella seconda metà, raggiungendo, nell’ultima parte i

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livelli del 2019.

In particolare le conseguenze del Covid-19 si sono registrate nel traffico
transalpino attraverso la Svizzera (-2,3%). Qui la domanda nel periodo
Aprile-Giugno, è calata sensibilmente, poi nella seconda metà dell’anno, i
volumi hanno nuovamente raggiunto i livelli dell’anno precedente.

Nel trasporto non transalpino, il volume di traffico è rimasto stabile con
434.033 spedizioni stradali, ovvero un +0,5%, mentre il traffico verso
l’Europa orientale e sudorientale si è sviluppato in modo soddisfacente.
Altri segmenti come quello marittimo inland dai porti del Mare del Nord sono
stati colpiti maggiormente dall’effetto Covid-19.

“Viste le circostanze straordinarie, siamo soddisfatti del volume di traffico
raggiunto”, commenta Michail Stahlhut, Ceo del Gruppo Hupac.
“Tuttavia, ci eravamo posti obiettivi sensibilmente più ambiziosi”.
L’aiuto finanziario pubblico per fronteggiare la crisi è moderato, aggiunge e
Hupac punta quindi su misure supplementari per controllare i costi e
aumentare la produttività.
“Ci concentriamo sulla massima lunghezza possibile dei treni, sia sul piano
operativo che di pianificazione. Il potenziamento della rete fino a una
lunghezza standard di 740 metri è la nostra massima priorità”.

Per Hupac il 2021 è partito bene: per la prima volta, l’intera rete
transalpina del gruppo è in grado di trasportare i semirimorchi con altezza
laterale di 4 metri.
“Ci aspettiamo una forte domanda in questo segmento” spiega Stahlhut, che
conclude: “Con la nostra offerta di trasporto, stiamo dando un contributo
concreto alla politica di trasferimento della Svizzera e all’attuazione della
strategia europea Green Deal”.

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Industria e logistica: insegnamenti
della pandemia?

GENOVA – È passato quasi un anno dall’inizio della crisi pandemica…cosa ha
“imparato” l’industria e cosa la logistica?
I due punti più evidenti sono l’aumento del peso dello Stato (e del relativo
debito) e la resilienza che è diventata un requisito di ogni attività
economica, sia essa industriale, commerciale o logistica. Ma gli effetti, e
le relative lezioni, non si fermano qui.

L’aumento del prezzo dei noli marittimi e la scarsa disponibilità di
container sono forse un fenomeno passeggero ma ha messo in luce che la
logistica è un fattore della produzione. In alcuni settori è in atto
l’accorciamento e la ristrutturazione delle catene di fornitura, con diverse
sfumature, dal reshoring alla diversificazione produttiva nei singoli mercati
di riferimento.

Gli impedimenti al libero movimento delle persone ha portato ad un’espansione
rapida delle diverse forme di commercio basato sul delivery touchless a
discapito di quelle basate sulla distribuzione in luoghi fisici. Il pericolo

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paventato la scorsa primavera dal settimanale The Economist di una
persistente “economia al 90%” si è avverato, in alcuni casi più vicino
all’80%.

Interi settori economici sono in una crisi da cui non si vede sbocco e che
tracima in altri settori, apparentemente non collegati. Questo ha
ripercussioni dirette su tutti gli ambiti della logistica e dell’industria, e
spinge a chiedersi: da crisi congiunturale siamo ormai ad un
ridimensionamento e ristrutturazione del sistema economico? Come prepararsi?

Di questo si parlerà al convegno dell’8 Marzo organizzato da Shipping,
Forwarding & Logistics meet Industry 2021.
L’incontro, in streaming è aperto a tutti, previa registrazione, per il
programma completo della tre giorni dedicata al settore collegarsi al link.

Oltre 1000 studenti all’Escola nel
2020

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BARCELLONA – Oltre 1000 studenti hanno frequentato l’Escola Europea –
Intermodal Transport nel 2020, nonostante la pandemia. La didattica a
distanza, la digitalizzazione e i corsi online segneranno l’evoluzione
dell’Escola Europea nel prossimo futuro, come è stato rilevato durante la
riunione semestrale del Comitato esecutivo a fine Gennaio.
L’incontro ha riunito i rappresentanti dei 5 soci fondatori della Escola –
Catalina Grimalt dell’Autorità portuale di Barcellona, Luca Lupi
dell’Autorità portuale di Civitavecchia, Silvio Ferrando dell’Autorità
portuale di Genova, Mario Massarotti di Grimaldi Lines ed Antonio Pedevilla
di GNV. In rappresentanza della Escola Europea, il direttore e presidente del
Comitato Eduard Rodés, Concha Palacios, segretaria del Comitato e capo
dell’ufficio finanziario dell’Escola.

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Durante l’incontro sono state riviste varie tappe del difficile 2020 della
Escola. La pandemia di Covid-19 aveva portato le attività della Escola quasi
a un punto morto da Marzo 2020 a tutta l’estate. Si è verificato un
cambiamento quasi esistenziale per ristrutturare gli iconici workshop
dell’Escola ed adattarli alla nuova formazione a distanza e all’ambiente
virtuale. Tuttavia, ci sono stati alcuni importanti risultati ottenuti
nonostante gli ostacoli. Più di 1000 studenti sono riusciti a passare
attraverso le porte dell’Escola attraverso 19 corsi e 12 workshop logistico
portuali. Più di 20 corsi pratici programmati hanno dovuto essere posticipati
a data da destinarsi a causa della crisi sanitaria globale: una triste
conclusione per un 2020 già profondamente colpito.
Nello stesso anno, nonostante le numerose difficoltà, le attività dell’Escola
in Italia hanno raggiunto grandi traguardi. Il progetto Formati al Porto si è
evoluto nella sua nuova forma ibrida, dando così la possibilità agli studenti
dei centri collaboratori di partecipare al corso anche da remoto. Da
evidenziare l’inizio di un percorso biennale ITS in “Gestione della Logistica
Integrata e dei Processi di Spedizione” insieme alla Fondazione “G. Caboto”
ed alla stessa AdSp del Mar Tirreno centro settentrionale, con l’obiettivo di
formare i nuovi tecnici della logistica e con sede proprio a Civitavecchia.

Durante la riunione del Comitato, si è svolto un riesame dei progetti in cui
la Escola è attualmente coinvolta e di quelli programmati per il 2021. È
attualmente in fase di svolgimento un nuovo corso di formazione per i membri
dell’Associazione MEDPorts incentrato sulla Transizione Energetica nei Porti
che da programma si svolgeranno virtualmente o, se la situazione lo
consentirà, saranno in presenza nei mesi di Maggio e Giugno 2021. È stata
inoltre evidenziata la partecipazione della leadership dell’Escola al
progetto YEP MED, cofinanziato dall’Unione europea.

È stato anche sintetizzato un nuovo progetto – denominato TechLog – questo
progetto è attualmente in fase di esame del bando ENI. Inoltre, si è
evidenziato il ruolo della Escola in altri progetti, tra cui RePort, nonché i
progetti che gestisce per conto del porto di Barcellona, come i progetti
CarEsmatic e Core LNGhive. Quando l’incontro si è concluso il futuro della
Escola sembrava ancora più luminoso in questo nuovo mondo digitalizzato.
Eduard Rodés ha evidenziato l’imminente nuova collaborazione con la regione
Occitania, nel sud della Francia, nel nuovo progetto “Vivez l’intermodalité”,
un’espansione del Forma’t al Port in Francia. Il progetto è stato sviluppato

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nel 2020 dal Campus des Métiers et Qualifications – Transport Logistique
d’Occitanie e dal cluster logistico della regione We4Log. La collaborazione
con gli stakeholder locali e le aziende della zona come VIIA, PSCCT o il
porto di Sète aiuterà gli studenti a comprendere più a fondo il concetto di
intermodalità marittima e ferroviaria, nonché le varie opportunità di
carriera offerte.
Inoltre, lo sviluppo di un nuovo laboratorio virtuale, realizzato grazie alle
caratteristiche del progetto YEP MED, sta cercando di dare nuova vita al
progetto TransLogMed nel 2021.

Nuova società Italia Trasporto Aereo
Spa

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MILANO – La costituzione della nuova società Italia Trasporto Aereo Spa
rappresenta un’occasione unica per segnare un cambio di passo nel cargo aereo
italiano e realizzare quanto previsto dal Position Paper Cargo Aereo,
elaborato nel 2017 dal Ministero per le Infrastrutture e i Trasporti in
collaborazione con tutte le principali associazioni del settore, tra cui
ANAMA (Associazione Nazionale Agenti Merci Aeree, sezione aerea di Fedespedi
e aderente a Confetra).

“Il cargo aereo in Italia ha un grande potenziale, frenato da una debolezza
strutturale che ha tre cause principali: infrastrutture obsolete, una mancata
strategia di sviluppo del trasporto merci e l’assenza di una compagnia di

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bandiera focalizzata sul cargo aereo – ha dichiarato Alessandro Albertini
(nella foto), presidente di ANAMA e vicepresidente di Fedespedi, a commento
dell’audizione parlamentare – Il trasporto aereo delle merci in Italia
rappresenta il 26% del valore economico delle esportazioni italiane extra UE.
Tuttavia, oltre 300.000 tonnellate di merci aeree con destinazione o origine
Italia – ovvero il 30% delle merci aeree esportate e importate dalle nostre
aziende – utilizzano tratte aeree in arrivo o in partenza da e per aeroporti
europei nostri competitor; merci che infine raggiungono i nostri hub
logistici su strada, con un forte impatto negativo su tempistiche e ambiente.
Non è un caso se Milano Malpensa, principale hub cargo italiano, è solo al 9°
posto in Europa”.

“Si tratta di una perdita considerevole di quote di mercato a favore dei
competitor, che va a detrimento del valore e dell’efficienza non solo del
cargo aereo italiano ma di tutta la filiera produttiva italiana – denuncia il
Presidente Albertini -Un vettore di bandiera attivo nel trasporto merci aereo
è la chiave per superare queste criticità: velocizzare l’attuale time to
market dei prodotti italiani sul mercato estero, accrescere la competitività
del Made in Italy e creare nuova occupazione in tutta la filiera”.

Prosegue Albertini: “L’Italia è il quinto Paese in Europa per volume di merce
movimentata via aerea. La nuova ITA Spa punti sul cargo come asset strategico
e investa in quelli che per noi sono i fattori di competitività e crescita:
creare una struttura dedicata al cargo, fare di Malpensa l’hub cargo di
riferimento per la logistica italiana e del Sud Europa e investire su flotte
moderne e green, tratte a lungo raggio, servizi altamente digitalizzati e
integrati in soluzioni innovative”.

Triplicate concessioni esportatore
autorizzato

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FIRENZE – Gli uffici ADM della DT VI – Toscana, Sardegna e Umbria hanno
riconosciuto nel 2020 lo status di esportatore autorizzato a 278 imprese con
un incremento del 165% rispetto all’anno precedente nel quale erano state
concesse 105 autorizzazioni.
Tale riconoscimento consente all’operatore di attestare, in autonomia e nella
propria azienda, l’origine preferenziale dei beni direttamente in fattura,
indipendentemente dal valore della fornitura.
Il beneficio dello status di esportatore autorizzato va ad aggiungersi alle
semplificazioni derivanti dall’autorizzazione al “luogo approvato” che
consentono di effettuare dogana a chilometro zero presso la propria sede,
permettendo la consegna al vettore della merce già sdoganata per
l’esportazione.
ADM sempre più a sostegno delle aziende italiane con procedure semplici e
facilitate che consentono di ridurre i costi e di velocizzare i tempi di

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consegna delle merci.

Giachino: “Sblocco investimenti e
utilizzo del Metodo Genova”

GENOVA – “Senza lo sblocco degli investimenti in infrastrutture e senza una

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forte politica della logistica, il Recovery Plan darà una spinta al di sotto
delle sue grandi possibilità. Se è necessario un Governo straordinario lo si
faccia nell’interesse del Paese”. Sono le parole di Mino Giachino, presidente
di Saimare, commentando la situazione attuale.

“Il momento -scrive in una nota che ci ha inviato- è straordinario sia dal
punto di vista sanitario che economico.
A differenza degli altri Paesi, l’Italia impiegherà più tempo per recuperare
quanto perso nel 2020 perchè, come ci ha ricordato la Bei, dal 2000 al 2019
il nostro Paese aveva perso 24 punti di Pil rispetto a Francia e Germania.

Se utilizzassimo i fondi europei con lo stesso moltiplicatore con cui De
Gasperi e i Governi centristi impiegarono i fondi del Piano Marshall (ogni
dollaro ne produsse 6) il Paese avrebbe un decennio di grande crescita
economica e sociale e riuscirebbe a ridurre l’enorme peso del Debito
pubblico.
Occorre pertanto -sottolinea Giachino- migliorare nettamente l’attuale
progetto di Recovery Plan, occorre avere un Governo di grande competenza nei
Ministeri chiave (Economia, Infrastrutture, Pubblica amministrazione,
Giustizia, Sviluppo Economico, Istruzione, Sanità, Turismo e Beni culturali)
che lavori con un grande appoggio del Parlamento e delle Commissioni
parlamentari.

La chiave è lo sblocco degli investimenti e l’utilizzo del Metodo Genova per
garantire tempi celeri insieme ad una forte politica industriale e a
procedure amministrative straordinarie.
Dopo il grande successo delle nostre manifestazioni SITav -ricorda il
presidente- il Paese oggi ha superato la stagione del NO a tutto. Occorre
andare avanti senza indugi.

La completa realizzazione delle Reti Ten-t dalla Tav al Terzo Valico e al
Brennero, degli investimenti nei porti, consentirà al nostro Paese di
diventare finalmente uno degli snodi logistici più importanti tra l’Europa,
l’Africa e l’Oriente e questo ci garantirà di usufruire maggiormente della
crescita della economia globale, che negli ultimi anni è cresciuta ogni anno
4/5 volte la nostra.

Il momento -conclude Mino Giachino- è eccezionale e il Paese ha bisogno di un
Governo in cui tutti si trovino rappresentati e che abbia l’appoggio di tutto

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                                  2021 -
10 Dicembre 2021 -

il Paese che vuole la crescita per dare un futuro di benessere ai milioni di
italiani che oggi sono senza lavoro, o che lo stanno per perdere.
La politica all’altezza è quella che non ha paura di fare scelte
straordinarie come si fece nel 1976, ogni altra formula, come abbiamo visto,
sarebbe largamente al di sotto delle necessità.”

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