TEATRO COMUNALE DI CORMONS - Campagna abbonamenti ancora posti per le nuove tessere - Il Discorso

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TEATRO COMUNALE DI CORMONS - Campagna abbonamenti ancora posti per le nuove tessere - Il Discorso
TEATRO COMUNALE DI CORMONS
Campagna abbonamenti ancora
posti per le nuove tessere
Fino al 6 novembre sarà ancora possibile sottoscrivere nuovi
abbonamenti per la stagione artistica 2017.18 del Teatro
Comunale di Cormons: la biglietteria del teatro sarà aperta di
lunedì, venerdì e sabato, dalle 17 alle 19.

La nuova Stagione Artistica si aprirà il 10 novembre con la
prima regionale della spumeggiante commedia del nordirlandese
Ron Hutchinson, Hollywood – Come nasce una leggenda, che ci
inviterà ad accomodarci nell’ufficio del folle e visionario
produttore di Via con vento, dove, tra momenti di assoluta
comicità, si sta scrivendo la storia con protagonisti Antonio
Catania, Gianluca Ramazzotti e Gigio Alberti; ci porterà a
rivivere l’Italia del boom economico, quella in cui si snoda
la vicenda di Bruno e Roberto protagonisti de Il sorpasso (in
prima regionale il 2 dicembre con Giuseppe Zeno e Luca Di
Giovanni), capolavoro di Dino Risi del 1962; a godere, il 12
dicembre, di un nuovo classico come Dieci piccoli indiani – E
non rimase nessuno… di Agatha Christie, genio del giallo e
della suspance; ad assaporare le atmosfere della Sicilia
arcaica e mitologica resa celebre da Camilleri (ne Il
casellante, protagonista Moni Ovadia il 30 gennaio); ad
entrare con delicatezza nelle pieghe del rapporto familiare
tra una figlia, Lucrezia Lante Della Rovere, e un padre,
Alessandro Haber, a cui la malattia sta rubando i ricordi in
Il padre, del giovane autore francese Florian Zeller, in scena
il 20 febbraio; a sbirciare dietro le quinte di un cabaret
nella Berlino degli Anni Trenta, dove, spinta dai morsi della
fame, una cantante talentuosa ma disoccupata si è inventata
un’identità “creativa” (in Viktor e Viktoria, con Veronica
Pivetti in scena l’1 marzo in anteprima nazionale); a
condividere Una notte di follia (il 15 marzo) con i personaggi
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imprevedibili usciti dalla penna della brillante
sceneggiatrice francese Josiane Balasko, interpretati da Anna
Galiena e Corrado Tedeschi; e ad assistere ad uno spettacolo
teatrale in cui niente andrà come sperato, in Che disastro di
commedia, dell’inglese Mark Bell, per la prima volta in Italia
dopo 5 anni di successi in tutto il mondo, in esclusiva
regionale a chiusura di cartellone il 19 aprile. Completeranno
il palinsesto altri due appuntamenti dedicati alla comicità
(con protagonisti, Serena Dandini in Serendipity il 18
novembre in prima regionale e, l’8 febbraio, Maurizio Colombi
in Caveman), e due proposte in prima regionale dedicate alla
migliore danza italiana ed internazionale (con i prestigiosi
Balletto di Roma il 7 dicembre con ‘Schiaccianoci’ e Ballet
Company of Győr – Ungheria con ‘Romeo e Giulietta’ il 12
gennaio).

FESTIVAL     “CONTEMPORANEA
ACUSMATICA”: DA SABATO 14
OTT. A UDINE (TEATRO SAN
GIORGIO-21.00)    LA    21^
EDIZIONE
UDINE- Prende avvio sabato 14 ottobre a Udine l’appuntamento
legato alle nuove sperimentazioni musicali con la ventunesima
edizione del festival “Contemporanea” – evento realizzato
grazie al sostegno della Regione Friuli Venezia Giulia, del
Comune di Udine e della Fondazione Friuli – quest’anno
particolarmente dedicato al repertorio acusmatico, ovvero
composizioni scritte appositamente per altoparlanti che
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consentono la proiezione del suono nello spazio
tridimensionale. Il progetto “Acusmatica – Ascoltare lo Spazio
/ Ascoltare il Tempo” proporrà a partire da sabato quattro
appuntamenti, tutti ad ingresso libero, per raccontare diversi
aspetti del mondo della Nuova Musica legata al repertorio
acusmatico. Il termine Acusmatico si riferisce ad un approccio
compositivo teorico e pratico, a particolari condizioni di
ascolto e realizzazione, e a strategie di proiezione del
suono. Buona parte delle composizioni che saranno eseguite
quest’anno provengono da tre differenti Call for Works, a cui
hanno aderito e risposto trentasei diverse nazioni per un
totale di 260 lavori.
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Sab
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raccoglie composizioni dedicate all’Acusmonium: il sistema di
proiezione del suono nello spazio fu disegnato per la prima
volta a Parigi nel 1974 da François Bayle e usato
originariamente negli studi di Radio France. L’Acusmonium
mobile AUDIOR, protagonista della serata, vera e propria
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orchestra di altoparlanti con 44 punti di diffusione e 54
diffusori, è stato costruito nel 2012 da Eraldo Bocca,
progettista e costruttore elettroacustico e consulente
nell’ambito della progettazione acustica ambientale. Si tratta
di un’orchestra di altoparlanti destinata all’interpretazione
in concerto di musiche elettroacustiche con lo scopo di
spazializzare il suono. I suoni vengono diffusi tramite
altoparlanti di diverso colore timbrico, calibro e potenza,
disposti in modo da organizzare lo spazio acustico secondo le
caratteristiche della sala e lo spazio psicologico secondo le
caratteristiche dell’opera. L’ascolto è di tipo immersivo
mentre un interprete alla consolle di spazializzazione si
occupa di pianificare le emergenze e i movimenti del suono
nello spazio, le sfumature e i contrasti, controllando le
intensità, la densità sonora, i colori e i filtraggi. Le
composizioni selezionate verranno diffuse in maniera
spazializzata tramite altoparlanti di diverso calibro e
potenza. Il progetto elettroacustico e installativo è dello
stesso Eraldo Bocca, l’interpretazione all’acusmonium è
firmato da Dante Tanzi, compositore e interprete di musica
acusmatica.

                    Il festival prosegue domenica 15 ottobre
                    sempre al Teatro San Giorgio con inizio
                    alle ore 21.00 con Acousmatic Premiere, un
                    appuntamento a cura di Vittorio Vella
                    dedicato alla performance di composizioni
                    in prima esecuzione assoluta, su un
                    repertorio inedito espressamente scritto
                    per l’occasione. Il concerto utilizza fino
                    a   un  massimo    di   dieci,    diversi
                    altoparlanti disposti all’interno della
                    sala.

Si prosegue giovedì 19 ottobre con Acousmatic Field,
installazioni d’arte sonora allestite nella Chiesa di San
Francesco mentre sabato 21 ottobre, di nuovo al Teatro San
Giorgio, in programma Acousmatic Repertoire Performance.

Il materiale musicale eseguito durante il festival troverà
spazio su due CD inseriti nel catalogo di TEM – Taukay
Edizioni Musicali. In occasione della manifestazione, inoltre,
sarà pubblicato il bando di partecipazione della dodicesima
edizione del concorso internazionale di composizione “Città di
Udine”. L’iniziativa, di rilevanza internazionale, negli anni
ha ricevuto migliaia di composizioni dai cinque continenti
affermandosi come uno dei più importanti concorsi a livello
nazionale.

DEEP AS OCEAN:”LOST HOPES |
BROKEN MIRRORS” in uscita il
24 novembre
“LOST HOPES | BROKEN MIRRORS” uscirà il prossimo 24 novembre
per The Jack Music Records, è stato registrato e mixato da
Matteo Magni presso Magnitude Recording Studio di Seregno
(MB).

Le parole della band:
LOST HOPES | BROKEN MIRRORS è un concept album che cerca di
esprimere il costante conflitto tra staticità e dinamismo, tra
la sospensione in un tempo indefinito e lo slancio dinamico
che pr
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la tematica del contrasto tra oscure emozioni che si scontrano
con il pulsante desiderio di riscatto. Il timore che i propri
sogni svaniscano, che il tempo scorra lasciandoci immobili e
incapaci di reagire, diretti ad una fine inesorabile, si
mescola con la volontà di rischiare nelle scelte della vita e
con la spinta a lottare per i propri ideali.
L’artwork rappresenta la simultanea convivenza di queste
contrastanti emozioni in ogni individuo; le mani, protese
verso l’ineffabile, ma speranzoso, futuro, contrastano
l’abisso del dubbio e del timore che annega la mente.
L’EP affonda le radici sonore in quel metalcore ormai definito
“classico” di una decina di anni fa, a cui i membri del gruppo
sono particolarmente legati. Non mancano ritornelli catchy e
melodici e sperimentazioni, soprattutto elettroniche, che
danno un tocco di modernità al prodotto.
LH | BM è un lavoro compatto e deciso, composto da cinque
brani, tutti potenzialmente
singoli.

A NAPOLI DOMENICA 15 OTT. DEL
XLVIIII    CONGRESSO    DELLA
SOCIETA’     ITALIANA      DI
NEUROLOGIA (SIN)
Ricordate la pellicola l’Olio di Lorenzo (1992), interpretata
da Nick Nolte e Susan Sarandon?
In quel film viene descritta la storia di genitori che non si
arrendono alla malattia del figlio Lorenzo, una malattia rara
e molto invalidante, l’Adrenoleucodistrofia (ALD), che
progressivamente ed inesorabilmente toglie al loro bimbo, di
appena cinque anni, la possibilità di “proiettarsi nel mondo”.
Attraverso una serie di ricerche fatte per conto proprio, e
l’incrocio dei dati così ottenuti con quelli desunti dal
rilievo di informazioni derivanti da diverse fonti, a dispetto
dello scetticismo scientifico, riescono a realizzare un
composto da una miscela di olii, che si dimostra capace di
migliorare le condizioni e la qualità di vita di Lorenzo,
consentendogli così di vivere, seppur con enormi disabilità,
circa vent’anni.
Domenica 15 ottobre, a partire dalle ore 17.00, nell’ambito
del XLVIII Congresso della Società Italiana di Neurologia
(SIN), presso il centro congressi della Mostra D’Oltremare, si
parlerà proprio di Adrenoleucodistrofia.
L’impegno dell’Associazione Italiana Adrenolecodistrofia,
presieduta da Valentina Fasano, continua ad incrociarsi con
quello di due tra le principali figure mediche, referenti per
questa malattia, fortemente invalidante e spesso letale, il
neurologo e l’endocrinologo. Non a caso dopo il supporto al
Congresso Nazionale degli Endocrinologi, oggi arriva quello a
favore della Società Italiana di Neurologia con uno spazio
dedicato a fare il punto sulla situazione nell’omonima rivista
tematica (http://www.neurologiaitaliana.it/).
Il XLVIII Congresso della Società di Neurologia è organizzato
dalle Cliniche Neurologiche dell’Università degli Studi della
Campania “Luigi Vanvitelli”” e dalle Neurologie della Regione
Campania. A patrocinare l’evento oltre che l’Università della
Campania Luigi Vanvitelli, e l’omonima azienda Ospedaliera,
sono: il Consiglio dei Ministri, il Ministero della Salute,
l’Istituto Superiore di Sanità, la Regione Campania, il Comune
di Napoli, l’Università degli Studi di Napoli Federico II e
l’Università degli Studi di Napoli Parthenope.
Tale incontro rientra appieno nelle finalità statutarie ed
istituzionali della Società Italiana di Neurologia che mira al
miglioramento della qualità professionale nell’assistenza ai
soggetti con malattie del sistema nervoso e all’attività di
aggiornamento professionale e di formazione permanente,
residenziale e a distanza, nei confronti degli associati con
programmi annuali di attività formativa ECM.
A essere protagonisti del focus sull’Adrenoleucodistrofia
saranno Marina Melone, professoressa di Neurologia, direttore
del Centro Interuniversitario di Ricerca in Neuroscienze e
referente del Centro delle Malattie Rare Neurologiche e
Neuromuscolari, dell’Università degli Studi della Campania
Luigi Vanvitelli e Antonio Federico professore di Neurologia,
direttore dell’Unità Operativa di Neurologia e Malattie
Neurometaboliche e del Centro di Ricerche per la diagnosi,
terapia e prevenzione del Neurohandicap e delle Malattie
Neurologiche Rare e direttore del Dipartimento di Scienze
Neurologiche e del Comportamento dell’Università di Siena.
L’ALD è una malattia metabolica legata al sesso. Secondo gli
esperti, in Italia vi è un impatto atteso di 35-40 pazienti in
più ogni anno, con un’insorgenza dei sintomi della malattia in
varie fasce di età, pediatrica, con la forma più grave,
cerebrale infantile (definita C- ALD), adolescenziale tra i 10
ed i 15 anni, con la forma definita di Adrenomieloneuropatia
(AMN) caratterizzata da un disturbo motorio di tipo spastico
degli arti inferiori e la forma dell’adulto con varie
espressioni cliniche, senza dimenticare l’insufficienza del
corticosurrene che determina la malattia di Addison.
I principali sistemi colpiti dalla malattia sono quindi il
sistema nervoso con la distruzione progressiva della mielina,
la sostanza che riveste le cellule nervose, ed il sistema
endocrino, in particolare le ghiandole surrenali con la
conseguente carenza di alcuni ormoni.
“Con questo congresso – spiega Marina Melone – comincia un
percorso formativo ed informativo nell’alveo della Società
Italiana di Neurologia e del progetto triennale approvato
dalla Regione Campania che si svilupperà nell’ambito
dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Luigi Vanvitelli con
l’obiettivo di tracciare un nuovo percorso diagnostico-
terapeutico-assistenziale nell’Adrenoleucodistrofia, così da
arrivare alla identificazione precoce delle persone affette,
fino allo screening neonatale e alla messa in essere di una
efficace prevenzione. Tale progetto ha anche l’ambizione di
creare un networking tra le differenti realtà assistenziali
presenti sul territorio nazionale ed internazionale. Di fatto
l’Adrenoleucodistrofia, con gli attuali modelli assistenziali
presenta notevoli complessità; per le caratteristiche cliniche
può considerarsi una malattia gravissima che colpisce i maschi
ma può coinvolgere anche le madri, portatrici della mutazione
genetica”
Come sottolineano gli addetti ai lavori, come molte malattie
genetiche non vi è correlazione tra il genotipo e il fenotipo.
Ciò significa che con la mutazione del medesimo gene si
possono palesare manifestazioni cliniche molto eterogenee.
Tali manifestazioni, secondo quanto ribadiscono gli esperti,
possono cambiare nel corso della vita delle persone affette,
ma purtroppo, pur conoscendo la mutazione genetica, non è
possibile predire quali saranno le manifestazioni cliniche.
“Nella diagnosi differenziale delle forme adulte – sottolinea
Antonio Federico – l’adrenoleucodistrofia viene scambiata per
altre malattie infiammatorie e degenerative come ad esempio la
sclerosi multipla, le demenze e la paraparesi spastica. Questa
diagnosi errata è dovuta a molti aspetti comuni tra i vari
tipi di patologie, in particolare la sclerosi multipla che
presenta alcuni reperti diagnostici simili. In tal senso
risulta fondamentale chiarire le varie strategie di diagnosi,
con l’obiettivo di arrivare alla diagnosi precoce, per un
approccio terapeutico adeguato alle differenti fasi di
malattia”.
E’ quindi fondamentale, secondo gli addetti ai lavori,
individuare tutti i potenziali portatori della mutazione
genetica, nelle famiglie a rischio attraverso la costruzione
di “alberi genealogici”.
Al momento non esiste una terapia patogenetica, che rimuova,
cioè, la causa della malattia, ma esclusivamente sintomatica,
che mira a modificare, quindi, la sintomatologia.
A ribadire l’importanza dell’assistenza long life, condizione
necessaria per un efficace approccio terapeutico, è anche
Marina Melone.
“Certamente i risultati terapeutici migliori –ribadisce – si
ottengono in fase presintomatica, con le terapie oggi a
disposizione, vedi le varie tipologie di trapianto o
futuribili con la terapia genica, laddove in fase sintomatica,
i trattamenti attuali sono farmacologici per curare i sintomi
e dietetici, con la scelta di cibi ricchi di acidi grassi a
catena corta supplementati da alimenti speciali, quali la
somministrazione giornaliera di un variante dell’olio di
Lorenzo, l’Aldixyl, l’unico trattamento dietetico in grado di
superare la Barriera Emato Encefalica a base di oleina,
erucina e CLA coadiuvati da un mix di potenti antiossidanti.
Inoltre, esiste un altro prodotto per condire e cuocere i
cibi, a base di GTO purissimo aromatizzato all’olio di oliva,
Aldixyl Oilife, l’unico sostituto di tutti grassi per questi
pazienti, (entrambi prescrivibili esclusivamente dai Centri di
Riferimento accreditati e dispensati dal Sistema Sanitario
Nazionale)”.
L’ obiettivo è di abbassare i livelli patologici degli acidi
grassi a lunga ed assai lunga catena, che rappresentano i
principali responsabili della tossicità per la mielina, causa
della leucodistrofia e del danno del corticosurrene, causa
della malattia di Addison.
“Per quanto gli attuali trattamenti terapeutici,
contribuiscano a migliorare la qualità della vita – conclude
Marina Melone – è indubbio che la prevenzione, sia con
l’indagine prenatale, che con lo screening e l’individuazione
delle portatrici così come l’identificazione precoce dei
maschi affetti rappresenti oggi il cardine di un corretto
modello assistenziale nell’Adrenoleucodistrofia”.

FRANCESCO            DE GREGORI – Al via
domani il            nuovo tour nei club
d’Europa,            Usa e Canada. Il 26
ott. sarà            live a Treviso
Parte domani da Modena il tour nei club che vedrà Francesco De
Gregori protagonista sui palchi di alcune delle più importanti
città italiane, europee e americane per proporre live i suoi
più grandi successi e alcuni tra i brani meno conosciuti del
suo repertorio. Fra Londra, Parigi, New York, Boston e
Toronto, tra le tante, De Gregori toccherà anche l’Italia e il
Nordest, esibendosi al Supersonic Music Arena di San Biagio di
Callalta (Treviso), il prossimo 26 ottobre, nel concerto
organizzato da F&P Group, in collaborazione con Zenit Srl e
N.M.C. Srl. I biglietti per l’importante appuntamento sono in
vendita sul circuito Ticketone, info e punti vendita su
www.azalea.it .

                                        «Vedo un sacco di
                                        concerti    trattati
                                        come          eventi
                                        muscolari, spesso c’è
                                        di mezzo la parola
                                        MEGA (grandi numeri,
                                        grandi palchi, grandi
                                        schermi etc..) – ha
                                        dichiarato De Gregori
                                        – A me     piacciono
                                        anche     i    posti
                                        piccoli, ho sempre
                                        amato i club, li ho
                                        già     fatti     e
                                        continuerò a farli.
                                        Quel suono un po’
                                        ferroso fatto solo
                                        per chi sta lì in
                                        carne e ossa, magari
                                        con una birra in mano
                                        e ogni tanto esce a
                                        fumarsi una sigaretta
quando faccio un pezzo che non gli piace. E non si aspetta di
rivedere tutto questo in televisione un anno o un giorno
dopo». Francesco De Gregori in questo sorprendente tour nei
club sarà accompagnato da una formazione del tutto inedita:
Guido Guglielminetti (basso e contrabbasso), Carlo Gaudiello
(piano e tastiere), Paolo Giovenchi (chitarre) e Alessandro
Valle (pedal steel guitar e mandolino).
«In questo giro di club che stiamo per fare non avremo un
batterista, ci sarò io che batto il piede sul palco e basta. E
poi ci saranno un paio di chitare, un basso e una tastiera –
afferma De Gregori – La maggior parte dei batteristi che
conosco ormai cercano di somigliare a una batteria elettronica
e questa cosa non mi piace. Non credo ai musicisti che dicono
“Sto cercando un nuovo suono”. È il suono che di solito viene
a trovare te. E credo che con questa band succederà».

All’estero, Francesco De Gregori porterà il suo tour nelle
città di Monaco, Zurigo, Bruxelles, Parigi, Lussemburgo,
Londra, Lugano, Boston e New York.

«Mi incuriosisce la TOWN HALL, il teatro dove andremo a New
York a novembre. È un locale storico di Broadway, dove pare
abbia suonato Dylan la prima volta che uscì dalla cerchia
protetta dei piccoli club del Village – racconta De Gregori –
Di Dylan metterò in scaletta anche un pezzo preso del mio
ultimo disco di traduzioni. Può sembrare una stranezza andarlo
a cantare in italiano davanti a un pubblico internazionale. Ma
una sera a Parigi ho sentito Dylan cantare in inglese ” Les
feuilles mortes” e da allora ho capito che si può fare tutto.
Non credo che ci sia una gran differenza fra il nostro
pubblico e quello che troverò a Monaco o a Londra o a Parigi.
Anche lì è pieno di italiani, e poi il mondo si è
rimpicciolito, i linguaggi si sono integrati». Saranno 4,
invece, le tappe italiane del tour: Nonantola (Modena),
Torino, S. Biagio di Callalta (Treviso) e Trezzo sull’Adda
(Milano). «Farò molti pezzi che ho suonato raramente perché
magari non erano buoni come singoli – svela De Gregori – Ma
quando fai un concerto devi fregartene di quello che passano o
non passano le radio. Penso che questa cosa al pubblico andrà
bene anche se magari qualcuno dirà “E questa che è, da dove
l’ha tirata fuori?” Insomma, ai miei concerti vengono sia
quelli che vorrebbero sentire solo Generale e Rimmel sia
quelli che non ne possono più perché ormai gli escono dalle
orecchie. Hanno ragione tutti e due, li capisco tutti e due e
cercherò di mandarli a casa contenti tutti e due».

Il Supersonic Music Arena, dopo aver ospitato artisti del
calibro di Elisa, Blue, Fedez, Afterhours, Francesca
Michielin, Negrita, Luca Carboni, J-Ax, fra gli altri, si
conferma ora quale punto di riferimento nel Nordest per gli
amanti della grande musica italiana ospitando quello che sarà
di certo uno dei tour più sorprendenti della stagione.

Aspettando “Copenaghen”, i
Retroscena Atomici del Css

Si chiama “Retroscena atomici” ed è il progetto ideato dal Css
Teatro stabile di innovazione del Friuli Venezia Giulia e
dall’Università di Udine attorno allo spettacolo Copenaghen di
Michael Frain per la stagione di Teatro Contatto 36. Convegni,
teatro, incontri, film e giochi per accompagnare e stimolare
la riflessione su scienza, etica e società in attesa della
rappresentazione teatrale scelta per inaugurare la stagione
2017/2018 diciotto anni dopo la prima versione italiana sempre
prodotta dal Css di Udine. Perchè Copenaghen è “una disputa
etica e scientifica a tre voci” alla viglilia del primo
devastante uso della bomba atomica, e sarà in scena dal 15 al
19 novembre al Teatro Palamostre con il trio Orsini, Popolizio
e Lojodice.

Riflessioni e interrogativi saranno oggetto di numerosi
appuntamenti che inizieranno il 16 ottobre con il convegno
“Copenaghen: fisica del Novecento in una società in guerra”
rivolti a due grandi gruppi, gli studenti universitari ed i
docenti nel pomeriggio e gli studenti delle scuole superiori
nella mattinata in due sedi, al Palamostre e all’auditorium
Zanon per far fronte alle numerosissime prenotazioni già
pervenute. Il programma è stato strutturato in modo da
approfondire aspetti culturali, storici, socio- politici ed
etici scatenati dalla rivoluzione scientifica del Novecento e
riflettere sull’autonomia degli scienziati. Coordinatrice
della giornata di studi, volti alla riflessione con autorevoli
esperti sui problemi culturali etici, filosofici, sul ruolo
degli scienziati e sul programma scientifico sarà la
professoressa Michelini, delegata del Rettore dell’Univeristà
di Udine all’innovazione didattica. Il fine del convegno è
quello di suscitare curiosità e voglia di approfondire negli
studenti che parteciperanno, in modo da far vivere loro
esperienze trasversali attraverso la multidisciplinarietà. I
lavori del convegno saranno aperti dalla professoressa Nadia
Robotti professore ordinario presso l’Università di Genova, da
Francesco Guerra professore emerito di fisica teorica
dell’Università di Roma La Sapienza, il sociologo Andrea
Messeri dell’Università di Siena autorevole componente del
Comitato scientifico Geo. Parteciperanno inoltre i filosofi e
storici dell’Università di Udine Simone Furlani e e Paolo
Bussotti. Porteranno inoltre il loro contributo il filosofo
Stefano Stefanel, Dirigente del liceo scientifico Marinelli di
Udine e Alberto Bevilacqua presidente e codirettore artistico
del           Css            Alberto            Bevilacqua.
In programma sempre il 16 ottobre al Teatro Palamostre la
proiezione del film “Nessuno mi troverà” di Egidio Eronico,
introdotta dai fisici Guerra e Robotti, che ricostruisce la
misteriosa scomparsa di Ettore Maiorana, uno dei maggiori
fisici teorici del novecento. Il 20 ottobre alle 20.30 al
Palamostre il professore Giulio Giorello ordinario di
filosofia della scienza all’Università Statale di Milano, il
matematico professor Furio Honsell e il fisico professor
Stefano Fantoni, Presidente della Fondazione Internazionale
Trieste approfondiranno e discuteranno in “Dialogo attorno a
Copenaghen fra scienza ed etica”.

Retroscena atomici sarà anche a Trieste, Capitale europea
della scienza 2020, il 16 novembre dove alla Centrale
Idrodinamica del Porto Vecchio si svolgerà l’incontro “Etica
atomica_Due Nobel, la fisica in guerra, la scienza a teatro”
promossa dalla Fondazione Initernazionale Trieste promotrice
di Esof2020 Trieste che vedrà la partecipazione dell’attore
protagonista di Copenaghen Orsini, il presidente del Css
Bevilacqua, la professoressa Benussi ordinaria di letteratura
italiana contemporanea all’Università di Trieste, il professor
Della Vedova vice presidente Fit, la professoressa Michelini
presidente Girep e il professor Quazzolo ordinario di storia
del Teatro all’Università di Trieste. Moderatore e
coordinatore dell’incontro il professor Fantoni, presidente
Fit, Federazione Internazionale Trieste per il progresso e la
Libertà delle Scienze.

Retroscena atomici aprirà inoltre le porte del Palamostre ai
giochi scientifici grazie alla collaborazione con la Ludoteca
di Udine: si giocherà a Quantum Race e Wing of Glory. Dal 23
ottobre al 4 novembre l’Istituto superiore Stringher di Udine
ospiterà la mostra GEI Giochi Esperimenti Idee ideata e curata
dal CLDF laboratorio per la didattica della Fisica del CIRD
centro    interdipartimentale      di   ricerca    didattica
dell’Università di Udine. Riservato ai ragazzi dagli 11 ai 15
anni lo spettacolo ” L’Universo è un materasso e le stelle un
lenzuolo” diretto dal regista Flavio Albanese e scritto dal
drammaturgo Francesco Nicolini e racconta al giovane pubblico
la storia affascinante del Tempo dal mito alla meccanica
quantistica.

                             Il progetto è stato presentato
                             al Teatro Palamostre e ha visto
                             la partecipazione del sindaco di
                             Udine Furio Honsell il quale ha
                             evidenziato come il teatro, in
                             particolare    il   Css,   sia
                              strumento di conoscenza e
                              patrimonio ancora da sviluppare.
                              Grazie alla metafora del teatro,
                              ha continuato Honsell, argomenti
                              scientifici decisamente ostici
                              possono essere presentati e resi
più comprensibili al pubblico. Plauso al Css che, come teatro
di innovazione continua ad essere presente in un’epoca come
quella attuale in cui le certezze si sono scardinate e bisogna
agire nella complessità e capire ancora di più le
responsabilità di scienza ed etica. Dello stesso avviso il
professor Della Vedova vice presidente del Fit che ha
sottolineato l’importanza di affrontare problematiche
complesse quali quelle riguardanti politica scienza e società
in modo integrato. Il Css con la sua attività rende più
agevole il flusso delle idee. Morandini presidente della
Fondazione Friuli tra i sostenitori e finanziatori delle
attività del Css ha sottolineato come in cartellone per Teatro
Contatto ci siano sempre spettacoli che trattano argomenti di
stringente attualità che proiettano gli spettatori verso
scenari futuri. La Professoressa Michelini delegata del
Rettore dell’Univeristà di Udine all’innovazione didattica, ha
ecidenziato l’importanza di queste iniziative considerate come
“luce per guardare avanti” consentendo ai giovani studenti di
vivere esperienze differenziate e multidisciplinari. Alberto
Bevilacqua presidente e co-direttore artistico del Css ha
infine salutato gli ospiti sottolineando l’entusiasmo di “fare
teatro che parla dell’oggi” che permette ai giovani (e non
solo) di confrontarsi e arricchire il proprio bagaglio
culturale.

mtr

MUSICA,      IL      FESTIVAL
PIANISTICO 2017 CI PORTA IN
RUSSIA CON GIUSEPPE GUARRERA.
LUNEDI’ 16 OTTOBRE A TRIESTE
Nel tardo romanticismo della musica russa alcune personalità
di riferimento ci hanno tramandato un ruolo peculiare,
originalissimo e forse inarrivabile: quello del compositore –
interprete, geniale per ispirazione e talentuoso per
interpretazione. Alexandr Scrjabin, Dmitrij Shostakovich,
Sergej Rachmaninov e il meno noto – al grande pubblico – Milij
Balakirev: li omaggerà, lunedì 16 ottobre nella sala Ridotto
del Teatro Verdi di Trieste (ore 20.30), un pianista della
migliore nouvelle vague dei ‘Milelnnials’ in Italia ma anche
nel mondo, avendo fatto manbassa di riconoscimenti solo pochi
mesi fa al prestigiosissimo Concorso internazionale di
Montreal, dove ha vinto, oltre al secondo premio, l’Audience
Prize, il Bach Prize, il Best semifinal Prize, Chopin Prize e
il Premio per la miglior esecuzione del brano d’obbligo. Il
concerto di Giuseppe Guarrera è la quarta tappa del festival
autunnale “Giovani interpreti e grandi Maestri” diretto da
Fedra Florit e promosso dall’Associazione Chamber Music
Trieste, quest’anno sul filo rosso del tema “Un viaggio
armonico”. Sponsor della serata ZOOGAMI. Biglietti e
prevendite operativi presso Ticketpoint Trieste, corso Italia
6/c – tel. 040 3498276, info www.acmtrioditrieste.it
Se Rachmaninov, che ritroveremo lunedì sera con il “Preludio
in sol maggiore op.32 n.5” e con “Variazioni su un tema di
Corelli op.42”, è una delle ultime incarnazioni della figura
di concertista-compositore dell’epoca tardo-romantica,
Alexandr Scrjabin ci tramanda il “Preludio e Notturno per la
mano sinistra op.9”, il “Poème. Vers la Flamme op.72” e
soprattutto la “Valse op.38” affidati all’interpretazione di
Giuseppe Guarrera: sarà più evidente in queste interpretazioni
il ‘debito’ del compositore verso Chopin e Liszt, in un
percorso di fraterna continuità con i suoi precursori. E
gusteremo ancora il balzo in avanti, verso la contemporaneità
della musica di Dmitrij Shostakovich con i Preludi op.34,
mentre di Milij Balakirev Guarrera eseguirà l’Islamey op.18,
una Fantasia orientale dagli slanci imprevedibili e densi di
suggestione. Giuseppe Guarrera, classe 1991, siciliano di
Enna, si è perfezionato a Gorizia con il didatta russo Siavush
Gadjiev. Attualmente vive e si perfeziona a Berlino, dove ha
ottenuto il master alla “Hochschule für Musik Hanns Eisler”
con Eldar Nebolsin e recentemente fa parte della prima
generazione di studenti della nuova Barenboim-Said Akademie,
in classe di Nelson Goerner. Negli anni ha vinto il Premio
Venezia al Teatro La Fenice e il secondo premio alla “J.
Mottram International Competition” a Manchester. Si è esibito
al Teatro la Fenice di Venezia, al Bologna Festival, alle
Settimane del Teatro Olimpico di Vicenza, al Ridotto del
Teatro Verdi di Trieste, al Sony Auditorium di Madrid, alla
Maison Symphonique de Montréal, allo Studio Flagey di
Bruxelles. Ha suonato come solista con l´Orchestre Symphonique
de Montréal, la Royal Philharmonic Orchestra di Londra, la
Liverpool Philharmonic Orchestra, l’Orchestra del Teatro La
Fenice di Venezia, con importanti direttori quali Vasily
Petrenko e Dmitri Kitajenko. Attualmente collabora col Boulez
Ensemble a Berlino, coordinato da Daniel Barenboim, con il
quale ha eseguito in prima assoluta una composizione di
Vladimir Tarnopolsky nella settimana inaugurale della Pierre
Boulez Saal.

Genova,    12.10.2017.    NEL
COLUMBUS DAY, GLI ARS POPULI
CANTANO I CERVELLI IN FUGA.
l più noto emigrante genovese di tutti i tempi è certamente
Cristoforo Colombo. Il grande navigatore apre le rotte dei
mari e contemporaneamente inaugura l’epoca moderna in cui la
progressiva industrializzazione costringe gli abitanti del
pianeta a spostamenti continui, grandi migrazioni in cerca di
condizioni migliori di vita, fino ai giorni nostri in cui
abbiamo certamente la possibilità, per celebrare il giorno di
Colombo, di fare qualche piccolo bilancio.

Ci aiuta a farlo la musica di Ars Populi, un ensamble musicale
genovese che proprio nel giorno del Columbus Day si fa sentire
con un nuovo lavoro disponibile su tutti i webstore.

“Cervelli in Fuga” è disponibile a partire dal 12 ottobre 2017
in 240 paesi nel mondo distribuito in digitale dall’etichetta
Hive Records (www.hiverecords.it).

A 525 anni dalla scoperta dell’America, avvenuta il 12 Ottobre
1492, gli Ars Populi escono con il nuovo singolo in cui si
tratta, in modo cantautorale, graffiante e ironico, il grande
tema della fuga dei cervelli dal nostro paese. Il brano, molto
ironico e divertente, fa riflettere sul fatto che non a tutti
i ragazzi italiani che vanno via dall’Italia viene attribuito
il rango di cervelli in fuga, e che l’emigrazione
contemporanea ha specifiche differenze rispetto a quelle
storicamente determinate.

La fuga dei cervelli all’estero fa perdere all’Italia in
termini capitale umano circa 14 miliardi all’anno, pari a 1
punto percentuale di pil. Il calcolo è del centro studi di
Confindustria, che nel suo ultimo rapporto Le sfide della
politica economica sottolinea come “la bassa occupazione
giovanile sia il vero tallone d’Achille del sistema economico
e sociale italiano” e abbassa il nostro potenziale di
sviluppo, causando un “doppio spreco”. Dal 2008 al 2015,
periodo in cui il tasso di disoccupazione in Italia è passato
dal 6,7% all’11,9%, hanno spostato la residenza all’estero
509mila italiani. Un vero e proprio esodo di massa.

“Cristoforo Colombo ed il suo equipaggio erano cervelli in
fuga e non tutti sono riusciti a tornare – dice Giovanni La
Grotteria, autore della canzone – Il piccolo drappello
lasciato a guardia del forte costruito viene trovato
sterminato dagli indios che sembra non avessero tollerato la
brutalità con cui venivano trattate le loro donne, a tutti
invece dovrebbe essere concessa la libertà di partire ma anche
di ritornare, oppure di decidere, come canta la canzone: siamo
cervelli in fuga, fegati da lavoro, cantiamo tutti in coro,
noi non torniamo più”.

L’uscita del brano “Cervelli in Fuga” è accompagnata da un
simpaticissimo videoclip disegnato da Tommy Bottaro e visibile
sul canale YouTube “Maia Music Italy”. Gli Ars Popiuli sono
Giovanni La Grotteria (Cantante, Chitarrista e Autore del
brano), Guido Bottaro (Pianoforte), Pino Di Stadio (Batteria)
e Antonello Palmas (Basso). Il lavoro è stato registrato allo
Studio Maia di Genova.

La forza delle donne di Laura
Aprati e Marco Bova: le donne
che incontrano le donne
Il 13 ottobre prossimo a Torino (Polo del ‘900, ore 20,30) e
il 21 a Milano (Università Statale, via Dionigi Bussola 4,
Milano, ore 20,30), all’interno delle iniziative che corredano
la mostra internazionale Nome in codice: Caesar. Detenuti
siriani vittime di tortura, verrà presentato La forza delle
donne di Laura Aprati e Marco Bova.

Prende così l’avvio il tour di questo il documentario che
racconta la drammatica quanto magica esperienza vissuta a
contatto di un mondo tutto al femminile: dal Kurdistan al
Libano, un viaggio fra le donne, le donne che migrano e le
donne che accolgono. “Con Focsiv, che ci supporta – ci spiega
Laura Aprati -, abbiamo deciso di cogliere l’occasione della
proiezione di questo lavoro per riprodurre, ad ogni tappa di
questo che vuole essere un vero e proprio tour, la situazione
di incontro fra donne che abbiamo vissuto in prima persona
girando: la forza delle donne rifugiate, da una parte, e
quella delle donne dei paesi ospitanti, dall’altra. Ciascuna
con i propri problemi.” Uno squarcio su una realtà, quella
della guerra, che spesso ci sfugge perché in Europa da oltre
60 anni non si combatte. Per l’analisi della quale, uno dei
punti di forza è stato il confronto generazionale fra i suoi
due autori: Laura Aprati, giornalista e autrice televisiva con
una lunga storia alle spalle; e Marco Bova, giovanissimo e
brillante regista. Il valore di questo documentario è proprio
in questo confronto profondo e disincantato: La forza delle
donne racconta i problemi di conflitti e migrazioni attraverso
uno sguardo tutto al femminile, attraverso la diversità di
genere delle sue protagoniste.
Donne di tutti gli strati sociali, di religioni diverse, di
etnie diverse accomunate dalle difficoltà quotidiane, dalla
gestione delle famiglie, da responsabilità sempre più gravose.
Il rapporto con i figli in una società dove l’uomo è dominante
ma in tempi di guerra diventa l’anello debole.
Come si convive con la fame, la perdita di tutto ciò che si
ha, con le bombe, con la necessità di lasciare la propria casa
e la propria terra. Quale futuro si cerca.
Donne musulmane, yazide, cristiane, siriane rispondo a queste
domande. A fare loro da cornice Rima Karaki, libanese,
giornalista anche lei, cresciuta a Beirut. In Libano si sono
rifugiati palestinesi, siriani e convivono più religioni. Lei
va in onda senza velo ed è diventata famosa per aver tolto la
linea in diretta ad uno sceicco che non rispettava la parità
di genere. FOCSIV è la Federazione degli organismi cristiani
servizio internazionale volontariato di cui oggi fanno parte
80 ONG che operano in oltre 80 paesi del mondo compresa
l’Italia. Focsiv ha supportato questo documentario all’interno
delle iniziative di Humanity – Esseri umani per gli esseri
umani, una campagna di 7 soci della FOCSIV insieme alla
Federazione, un consorzio che supporta migliaia di persone in
fuga dalla guerra siriana ed irachena in terra curda,
libanese, giordana turca e siriana.

Ricordiamo che la mostra Nome in codice: Caesar. Detenuti
siriani vittime di tortura è voluta e promossa in Italia da
FNSI – Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Amnesty
International Italia, FOCSIV – Volontari nel Mondo, Un Ponte
Per, Unimed – Unione delle Università del Mediterraneo ed
Articolo21.

SERVIZIO CIVILE REGIONALE
Bando per la selezione di 13
giovani   nell’ambito    del
progetto    della    Regione
Toscana “GiovaniSì”
La Fondazione Musei Senesi seleziona 13 giovani da impiegare
in progetti di servizio civile finanziati con i fondi europei
destinati al programma GiovaniSì della Regione Toscana, per
un’esperienza di valorizzazione e promozione del patrimonio
culturale delle Terre di Siena all’interno del progetto
“Museum Angels Reloaded”.
Possono presentare la domanda giovani tra i 18 e i 29 anni.
I giovani selezionati saranno impiegati nelle sedi museali di:
Montepulciano, Museo Civico Pinacoteca Crociani (1 volontario)
Chiusi, Museo Civico “La Città Sotterranea”(1 volontario)
Petroio (Trequanda), Museo della Terracotta (1 volontario)
Cetona, Museo Civico per la Preistoria del Monte Cetona (1
volontario)
Pienza, Palazzo Borgia. Museo Diocesano(1 volontario)
Monticchiello (Pienza), Te.Po.Tra.Tos Scene del Teatro
Popolare Tradizionale Toscano (1 volontario)
Montalcino, Musei di Montalcino. Raccolta Archeologica,
Medievale, Moderna (1 volontario)
Abbadia San Salvatore, Parco Museo Minerario (2
volontari) Serre di Rapolano (Rapolano Terme), Museo
dell’Antica Grancia e dell’Olio (1 volontario)
San Giovanni d’Asso, Museo del Tartufo e Centro di
Documentazione (1 volontario)
Buonconvento, Museo della Mezzadria (1 volontario)
Buonconvento, Museo d’Arte Sacra della Val d’Arbia (1
volontario)
La domanda dovrà essere presentata entro venerdì 27 ottobre
2017.
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