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Il coraggio di rialzarsi CAMILLIAN DISASTER SERVICE INTERNATIONAL Bollettino Trimestrale No 18 gennaio-marzo 2020
Camillian Disaster Service International No 18 gennaio-marzo 2020 in questo numero COVID-19 suona una sveglia per Editoriale 3 la conversione ecologica Resilienza: Articolo 4 Il coraggio di rialzarsi L’intervento umanitario dopo Valutazione 7 il terremoto in Indonesia L’intervento della provincia Report 8 camilliana nelle Filippine CADIS Autstralia al fianco delle News 12 vittime del bushfire CROSSOVER è il bollettino trimestrale di CADIS. Il nome CROSSOVER (ndr: ‘passare oltre’) è stato ispirato dal vangelo di Marco (Mt 4,35-41). Gesù invitò i suoi discepoli a passare dall’altra parte del lago e subito una grande tempesta colpì la loro barca che quasi affondava. La paura li aveva scossi in profondità: Gesù si svegliò dal sonno e calmò il mare. Lo stesso San Camillo aveva oltrepassato i confini degli ospedali quando aveva saputo della gente colpita dalla peste e delle vittime di inondazioni, guerre e pestilenze. Il grande coraggio e la profonda compassione dei consacrati camilliani emergono proprio di questi momenti difficili. Direttore: 1 P. Aristelo Miranda, MI Redattore: P. Emmanuel Zongo, MI Grafica & Layout P. Sibi Augustin Chennatt, MI
EDITORIALE P. Aristelo Miranda MI Direttore, CADIS COVID-19 suona una sveglia per la conversione ecologica I l 24 gennaio 2020, il mondo è stato nuovamente scosso dalla notizia dell’impennata di nuovi casi di infezione da coronavirus (COVID-19), a partire dalla città di Wuhan, in Cina, registrando 20.630 casi confermati (a partire dal 4 febbraio) in tutto il mondo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il 30 gennaio u.s., ha confermato che l’epidemia COVID-19 è un’emergenza sanitaria pubblica di rilievo internazionale (Public Health Emergency of International Concern = PHEIC). Il panico si è diffuso più rapidamente dello stesso virus: la comunità internazionale infatti sta ancora cercando delle strategie condivise e stabili per poter arginare il contagio del virus. In mezzo a questo caos, l’infodemia (propagazione incontrollata di informazioni false) e la stigmatizzazione hanno preso il sopravvento. Come si è generato questo virus? Cosa informazioni certe abbiamo finora? Come possiamo prevenire l’infezione virale? Queste domande assillano la fantasia della maggior parte delle persone, generando panico, infodemia e stigma sociale soprattutto verso le persone di origine cinese. Sono stati condotti approfonditi studi scientifici sulle epidemie e come tale, le informazioni offerte sono affidabili. Tra le teorie che meritano la nostra attenzione, ce n’è una che evidenzia la relazione con i cambiamenti climatici e i modelli migratori di uomini ed animali. Secondo questo studio, “alcune specie hanno ridotto il loro comportamento migratorio o addirittura formato popolazioni sedentarie a seguito dei cambiamenti antropogenici nell’ambiente […] Queste mutazioni nel comportamento migratorio rischiano di alterare anche l’incidenza delle malattie infettive e la loro trasmissione. La migrazione può ridurre l’incidenza della malattia perché gli individui abbandonano periodicamente i loro habitat contaminati, gli individui sono maggiormente separati gli uni dagli altri durante la migrazione e gli individui infetti probabilmente soccomberanno a seguito degli impegnativi spostamenti movimenti a lunga distanza” (Cfr. Frank Seebacher et al. 2016). Inoltre, “il confine epidemiologico che separa gli esseri umani dagli agenti patogeni della fauna selvatica e del bestiame è stato violato ripetutamente nel corso della storia. All’inizio del XX secolo, è stato stimato che il 61% di tutti i patogeni umani conosciuti e il 75% di tutte le malattie emergenti erano zoonotici (Taylor et al. 2001). Lo spillover (ndr.: termine con cui i microbiologi indicano il passaggio di un patogeno da una specie ospite all’altra) zoonotico nelle popolazioni umane può verificarsi in molti modi. Il contatto diretto tra persone e animali portatori di agenti patogeni attraverso, ad esempio, il consumo di animali selvatici o di animali infetti è un percorso attestato di diffusione” (Patz et al. 2004; Murray e Daszak 2013). Lo squilibrio a cui è sottoposto il nostro ecosistema ha determinato un grave impatto sulla vita umana e su tutte le creature viventi, che sono state ‘armonicamente’ pensate e create dal Creatore per proteggere la vita umana e la nostra casa comune. La vulnerabilità dell’ecosistema è principalmente antropogenica. La famosa ‘cultura dell’usa e getta’ e il desiderio dell’esagerato profitto stanno causando molti danni alla nostra casa comune. “L’urbanizzazione e i relativi cambiamenti nell’uso del suolo, insieme all’aumento del consumo di carne, hanno portato l’origine di malattie della fauna selvatica a stretto contatto con il bestiame e con le persone” (Wang et al. 2008). Papa Francesco ci ha offerto una soluzione per questa attuale malattia: la conversione ecologica. “I cristiani non hanno sempre gestito e sviluppato i doni spirituali offerti da Dio alla Chiesa: laddove la vita dello spirito non è dissociata dal corpo o dalla natura o dalle realtà del mondo, ma ha vissuto insieme e con loro, in comunione con tutto ciò che ci circonda” (Papa Francesco). In termini semplici, dobbiamo ripristinare questa relazione intrinseca e la connessione con tutto ciò che il mondo offre intorno a noi. 3 gennaio-marzo 2020
capacità di modificare il nostro funzionamento assorbendo la forza o ARTICOLO la situazione contraria e utilizzandola per disegnare nuove traiettorie è ciò che rende resilienti, cioè la capacità di rimettersi in piedi anche dopo esperienze che si gettano a terra. La resilienza nella storia Fin dalle epoche più remote, gli esseri umani si sono distinti per la capacità di sopravvivere a disastri naturali, guerre, e a ogni sorta di carestia o malattia. Ciò è stato possibile perché l’uomo è “programmato” per resistere alle sventure, superarle, e convivere quotidianamente con lo stress, al punto che si potrebbe dire che l’abilità di combattere e rialzarsi più forti di prima (piuttosto che la fragilità) è la regola nel mondo umano. La necessità di combattere ha la sua ragion d’essere nell’inevitabilità delle sconfitte, delle delusioni e dei conflitti quotidiani, fino a quegli sconvolgimenti esistenziali, come una violenza o la perdita di una persona cara, che, spezzando un equilibrio preesistente, pongono colui che li ha subiti di fronte a una serie di interrogativi: Perché proprio a me? Che senso ha quanto mi è accaduto? Domande da cui non è possibile sfuggire: solo cercando una risposta chiarificatrice, un senso, seppur a volte mai definitivamente compiuto, è possibile infatti ridefinire la propria sofferenza, che, al di là del dolore gratuito, può essere vista come un Scarsità d’acqua a Ranja in Haiti valore aggiunto, e fonte di maggiore RESILIENZA: sensibilità verso le bellezze dell’ esistenza, nonché per le sofferenze altrui. Il coraggio di rialzarsi Se è vero che certe ferite non si rimargineranno mai completamente, qualunque trauma, se non vissuto di P. Emmanuel Zongo MI passivamente come punizione o negazione della felicità, può L a vita ci mette continuamente opportunità per evolversi e diventare rappresentare, nel suo accadere davanti a tante sfide. Infatti, eventi più forti. Infatti, mentre tutti sono bravi repentino e imprevedibile, un’ inaspettati possono coglierci di a navigare quando il mare è tranquillo, occasione di realizzazione superiore, sorpresa e mettere in discussione tutti è proprio quando ci si trova in cattive al pari della condizione del cigno che i progetti che avevamo preventivato acque che si vedono il carattere, la si è sviluppato a partire dal brutto lasciandoci con il morale a terra. forza e il coraggio di una persona. anatroccolo della nota favola di Ostacoli, prove, dolori inaspettati Reagire alle avversità diventa così Andersen (Cyrulnik, 2002). come malattie, lutti, abbandoni, l’unica soluzione possibile: accettare il Le difficoltà quindi come opportunità, disastri di ogni sorta, separazioni o dolore senza negarlo, lasciarsi come sfida, che mobilita le proprie perdita dei nostri punti di invadere da esso, fino ad utilizzarlo risorse, sia interne che esterne, una riferimento, mettono a dura prova la come un fuoco che ci purifica dall’ sfida dalla quale non ci si può nostra capacità di reagire. È facile interno, che rischiara il buio dentro di esimere, in nome del raggiungimento abbattersi, isolarsi e lasciarsi andare. noi e che ci permetterà di di un equilibrio più funzionale. Invece ogni momento di crisi dell’ risorgere dalle nostre ceneri proprio esistenza nasconde in sé un’ come l’araba fenice. E questa Affrontare le inevitabili calamità della 4 gennaio-marzo 2020
vita mette in moto un’abilità nota come resilienza, termine ripreso dall’ambito ingegneristico per indicare la capacità di un materiale di resistere a un urto improvviso senza spezzarsi (De Filippo, 2007). La sua azione può essere paragonata a quella del nostro sistema immunitario chiamato a proteggerci dalle aggressioni esterne. La resilienza che cos’è ? Il termine resilienza, che deriva dal latino “resilientia”, appare per la prima volta in un’opera di Francesco Bacone nel 1626, per designare il modo in cui l’eco “rimbalza”. È un concetto che deriva dall’ ingegneria meccanica ed è la capacità di un metallo di resistere alle sollecitazioni esterne, agli urti e alle torsioni. È passato in psicologia per spiegare il fenomeno rappresentato da quelle persone che, nonostante abbiano vissuto traumi, incidenti o catastrofi naturali, hanno trovato un Donna sta annaffiando il suo orto a Wajiir in Kenya loro equilibrio, che le ha portate a vivere un’esistenza serena. È la La realtà della resilienza ci fa capire che non dobbiamo mai mollare capacità di auto ripararsi dopo un ma perseverare e far durare la motivazione nonostante gli ostacoli danno, di far fronte, resistere, ma e le difficoltà. anche costruire e riuscire a riorganizzare positivamente la propria invincibili, e non è neppure presente contrapposti ai fattori di rischio, che vita nonostante situazioni difficili che sempre e comunque: possono infatti invece diminuiscono la capacità di fanno pensare a un esito negativo. verificarsi momenti in cui le situazioni sopportare il dolore. Secondo Consuelo Casula, la sono troppo pesanti da sopportare, La necessità di sviluppare la resilienza è la forza delle persone che, generando un’instabilità più o meno resilienza nonostante siano state ferite, si duratura e pervasiva. Non esistono i Superman, e non si è dei supereroi per Di fronte ad una difficoltà, una persona considerano non vittime ma utilizzatori può reagire in due modi: bloccarsi e delle proprie risorse e si preparano a il solo fatto di essere stati resilienti in passato, anche se è indubbio che la non andare avanti, oppure reagire e recuperare le risorse necessarie per combattere per trovare presto una affrontare il futuro con speranza forza delle battaglie superate predispone l’individuo a lottare con soluzione. In questo caso, a fare la progettuale. La parola resilienza (dal differenza non sono tanto le condizioni latino resilire, rimbalzare) in fisica maggior consapevolezza (dei rischi assunti e della probabilità di riuscita). oggettive, quanto il tipo di mentalità con indica la proprietà dei materiali di cui quella persona si approccia al riprendere la forma originaria dopo La realtà della resilienza ci fa capire problema. Infatti, ci sono adulti che aver subito un colpo. In sociologia e che non dobbiamo mai mollare ma hanno una mentalità fissa, che psicologia evidenzia la capacità umana perseverare e far durare la motivazione impedisce loro di reagire di fronte ai di superare le difficoltà della vita con nonostante gli ostacoli e le difficoltà. momenti difficili, e adulti che invece elasticità, vitalità, energia, ingegnosità. Possiamo imparare che possiamo hanno una mentalità di crescita che Resilienza è l’abilità di superare le cavarcela da soli e che abbiamo tutte permette loro di intravedere una luce. avversità, di affrontare i fattori di le capacità per essere efficaci. “Invece Questi ultimi possono essere definiti rischio, di rialzarsi dopo una crisi, che maledire il buio è meglio come individui resilienti. Tuttavia, dato più forti e più ingegnosi di prima: è accendere una candela.” (Lao Tzu). La che la resilienza è di fatto un carattere l’abilità di superare le ingiustizie della luce interiore è la guida che illumina il innato dell’essere umano, è possibile vita senza soccombere. (La forza della nostro cammino. Spesso gli eventi non che anche persone non resilienti, vulnerabilità, 2011) accadono per caso ma per farci dunque dotate di una mentalità fissa, Cosi, essere resilienti non significa solo ritrovare la centratura e la fiducia in possano sviluppare una mentalità saper opporsi alle pressioni dell’ noi stessi. Siamo noi l’unico punto di di crescita, diventando così individui ambiente, ma implica una dinamica riferimento su cui possiamo sempre resilienti. Nel suo libro “la resilienza positiva, una capacità di andare avanti, contare. come competenza dinamica e volitiva” nonostante le crisi, e permette la Gli individui resilienti hanno, insomma, F. Cantoni individua cinque componenti costruzione, anzi la ricostruzione, di trovato in sé stessi, nelle relazioni che contribuiscono a sviluppare la un percorso di vita. Si tratta di un dono umane, e nei contesti di vita, quegli resilienza: inestimabile, che permette di superare elementi di forza per superare le le difficoltà, ma che non rende 1. L’Ottimismo. La disposizione a avversità, definiti fattori di protezione 5 gennaio-marzo 2020
cogliere il lato buono delle cose, è solitario (che può sfociare in forme di comprenderne il messaggio nelle un’importantissima caratteristica comunicazione delirante) alla intenzioni di Gesù e come possa umana che promuove il benessere condivisione partecipata dell’accaduto. essere applicato alla nostra situazione. individuale e preserva dal disagio e In definitiva, ciò che determina la “Propose loro ancora questa parabola dalla sofferenza fisica e psicologica. qualità della resilienza è la qualità per mostrare che dovevano pregare Chi è ottimista tende a sminuire le delle risorse personali e dei legami sempre e non stancarsi: «In una certa difficoltà della vita e a mantenere più che si sono potuti creare prima e dopo città vi era un giudice, che non temeva lucidità per trovare soluzioni ai problemi l’evento traumatico. Parlare in termini di Dio e non aveva rispetto per nessuno; (Seligman, 1996). resilienza vuol dire modificare lo e in quella città vi era una vedova, la 2. L’autostima si accoppia all’ sguardo con cui si leggono i quale andava da lui e diceva: ‘Rendimi ottimismo. Avere una bassa fenomeni e superare un processo di giustizia sul mio avversario’. Egli per considerazione di sé ed essere molto analisi lineare, di causa ed effetto, per qualche tempo non volle farlo; ma autocritici, infatti, conduce a una cui non è più corretto ragionare poi disse fra sé: ‘Benché io non tema minore tolleranza delle critiche altrui, dicendo per esempio: “È stato g Dio e non abbia rispetto per nessuno, cui si associa una quota maggiore ravemente ferito, quindi è spacciato per pure, poiché questa vedova continua a di dolore e amarezza, aumentando tutta la vita!” importunarmi, le renderò giustizia, la possibilità di sviluppare sintomi (https://www.stateofmind.it/2015/03/resilien- perché, venendo a insistere, non f depressivi. za-psicologia-positiva/) inisca per rompermi la testa’». Il 3. La Robustezza psicologica. Essa è La resilienza cristiana: la parabola Signore disse: «Ascoltate quel che a sua volta scomponibile in tre del Giudice e della vedova (Lc 18, dice il giudice ingiusto. Dio non renderà sotto-componenti, il controllo (la 1-8) dunque giustizia ai suoi eletti che convinzione di essere in grado di giorno e notte gridano a lui? T I cristiani non provano gioia nella arderà nei loro confronti? Io vi dico che controllare l’ambiente circostante, sofferenza e non traggono piacere dal mobilitando quelle risorse utili per renderà giustizia con prontezza. Ma dolore o dall’umiliazione. La loro quando il Figlio dell’uomo verrà, troverà affrontare le situazioni), l’impegno (con resistenza spirituale è il rifiuto di la chiara definizione di obiettivi la fede sulla terra?»” (Luca 18:1-8). lasciare che il proprio spirito venga significativi che facilita una visione spezzato quando è sottoposto a forze Dio può e vuole donarci quella positiva di ciò che si affronta) e la sfida, negative degradanti. Molti vedono nella resilienza che ci permette di perseguire che include la visione dei cambiamenti preghiera e nella continua gli obiettivi del Regno di Dio come incentivi e opportunità di osservanza delle proprie attività nonostante i continui “no”, le sconfitte, crescita piuttosto che come minaccia religiose una straordinaria e e gli inevitabili contrattempi della vita: è alle proprie sicurezze. autentica forza per resistere a chi cerca quella folle razionalità che ci fa rialzare 4. Le emozioni positive, ovvero il di sopprimere la loro identità spirituale. per la centesima volta, consapevole focalizzarsi su quello che si possiede La forza che i cristiani sofferenti che prima o poi raggiungeremo il invece che su ciò che ci manca. possono attingere è illimitata (Col 1:11). nostro obiettivo; è quella capacità di ristrutturare i fallimenti, considerandoli 5. Il supporto sociale, definito come Un personaggio che dimostra positiva inevitabili tappe verso il successo. l’informazione, proveniente da altri, di insistenza, persistenza, perseveranza Insomma, la resilienza cristiana essere oggetto di amore e di cure, di e resilienza, è quello che compare in viene durante e dopo i nostri obiettivi: essere stimati e apprezzati. È una parabola di Gesù che intitoliamo durante, quando dobbiamo attingere a importante sottolineare come la “la vedova e il giudice”. Di fatto, in quel tutte le nostre risorse fisiche e mentali presenza di persone disponibili racconto, due sono i personaggi per fare quell’ultimo miglio che ci divide all’ascolto sia efficace poiché mobilita il “perseveranti”: il giudice nel male e la dal traguardo; dopo, quando dobbiamo racconto delle proprie sventure. vedova nel bene. In questo “braccio di affrontare una momentanea sconfitta, Raccontare è liberarsi dal peso della ferro” sarà il primo a dover dimostrando di essere in grado di sofferenza, e l’accoglienza gentile e soccombere. risollevarti. senza rifiuti o condanne da parte degli Leggiamone il testo come si trova nel altri segnerà il passaggio da un In conclusione possiamo dire che vangelo secondo Luca, al capitolo 18 essere resilienti nella vita non significa racconto tutto interiore, penoso e dal primo versetto, e poi cercheremo di quindi essere infallibili ma piuttosto saper accettare con positività i cambiamenti e le difficoltà, correggendo la rotta quando necessario e traendo dalle avversità l’incentivo per raggiungere e conquistare sfide sempre più grandi. Mantenere una visione fiduciosa e ottimistica permette di trarre dalle avversità l’incentivo per migliorare sé stesso e raggiungere mete sempre più grandi. (https://blog.vicenzapsicologia. it/resilienza-vinci-le-difficolta-coraggio/) Sfollati al lavoro in Nepal dopo il terremoto di 2016 6 gennaio-marzo 2020
VALUTAZIONE Sessione di supporto psicosociale a Lombok in Indonesia Intervento umanitario dopo il terremoto in Indonesia In seguito alle visite alle diverse sedi sia a Lombok che a Palu, si è constatato che il progetto ha avuto un impatto significativo sulla vita degli studenti delle dodici scuole interessate. di Emmanuel Zongo MI I l 5 agosto 2018, un potente terremoto Chakrabarty e Baijayanta) si sono è stata possibile grazie alla ha scosso gran parte delle isole di recati in Indonesia dal 22 al 30 collaborazione fattiva dei partner locali: Lombok e di Palu in Indonesia. gennaio 2020, per valutare le attività. Caritas Manado e Pemuda al Isryad Per sostenere ed accompagnare le In seguito alle visite alle diverse sedi (ONG islamica locale). esigenze di natura psicosociale e sia a Lombok che a Palu, si è Queste visite, caratterizzate dall’ di salute mentale degli studenti, la constatato che il progetto ha avuto un ascolto delle persone e dell’ Fondazione CADIS (Camillian Disaster impatto significativo sulla vita degli osservazione delle situazioni, ci hanno Service International) e il suo partner studenti delle dodici scuole permesso di individuare alcuni elementi la Fondazione Albero della Vita (FADV) interessate. È stato evidenziato un di preoccupazione, tra cui la mancanza hanno istituito un programma di notevole cambiamento nell’ di mezzi di sussistenza, la difficoltà di formazione e di sostegno psicosociale. atteggiamento psico-emotivo dei accesso all’acqua potabile e la Nell’arco di sei mesi (1 agosto 2019 – bambini, che hanno affrontato in modo mancanza di sostegno psico-sociale 31 gennaio 2020), sono stati resiliente l’esperienza traumatica e per gli adulti. Per migliorare questi perseguiti gli obiettivi principali del sono più motivati nel loro studio. Oltre elementi di precarietà, si sta progetto: l’accompagnamento dei agli studenti, 18 insegnanti sono stati pianificando una terza fase dell’ giovani in età scolare attraverso attività formati come facilitatori psico-sociali intervento con l’obiettivo principale di educative formali e non formali ed il per garantire la continuità del sostegno aiutare la popolazione a raggiungere miglioramento delle loro condizioni psico-emotivo dei bambini. l’autosufficienza alimentare, rafforzare igieniche. Il progetto, nel suo complesso, ha il sostegno psicosociale e la gestione Per misurare l’impatto del progetto coinvolto direttamente più di 5.386 del rischio di catastrofi in un ambiente sulla popolazione, padre Aris Miranda, persone e indirettamente 15.002 sano ed ecologico. direttore di CADIS e due individui. La sua concreta realizzazione rappresentanti della FADV (Biplab 7 gennaio-marzo 2020
LINGAP BATANGAS: Intervento della provincia camilliana nelle Filippine a seguito dell’eruzione del vulcano Taal 3. medicine gratuite ed esami diagnostici; 4. sostegno di natura psicologica (sessioni di counseling con bambini e adulti) con l’accompagnamento dei nostri consulenti; 5. fornitura di latte materno specialmente per i bambini più fragili; 6. distribuzione di kit per l’igiene e la sanificazione; 7. sessioni di gruppo per l’apprendimento di alcuni interventi Gruppo di volontari di CTF Filippine innovativi circa la salute ed il benessere personale e comunitario. di P. Rodolfo V. Cancino A partire da questa data, i religiosi della A partire dal 22 gennaio 2020, dieci I religiosi della provincia camilliana provincia camilliana delle Filippine, giorni dopo l’eruzione del vulcano delle Filippine attraverso la loro attraverso i loro collaboratori, hanno Taal, avvenuta nella provincia di Camillian Task Force, in collaborazione consegnato oltre 12.520 confezioni Batangas nelle Filippine, oltre 71.382 con la commissione per l’assistenza standard di generi alimentari, famiglie sono state sfollate: 282.230 sanitaria della conferenza dei vescovi medicinali, indumenti, kit di igiene e di persone sono state alloggiate in 564 filippini e con l’arcidiocesi di Lipa ha servizi igienico-sanitari, alle persone centri predisposti per l’evacuazione. lanciato l’iniziativa LINGAP (Care) evacuate nella regione di Batangas. Più di dieci comuni, con i loro abitanti BATANGAS. Si tratta di un intervento Il team LINGAP Batangas composto da che vivevano nella zona circostante il integrato di soccorso sanitario dedicato religiosi e collaboratori laici desidera vulcano sono stati colpiti duramente ed soprattutto ai centri di evacuazione continuare quest’attività di promozione ogni loro attività è stata definitivamente geograficamente più isolati e bisognosi della salute e del benessere tra le bloccata. Il governo ha attivato le di supporto: un accompagnamento comunità più vulnerabili e tra gli procedure per l’evacuazione forzata a lungo termine per le persone che individui più bisognosi principalmente delle comunità, dal momento che vivranno nei centri di evacuazione, per nell’area di Balayan e San Luis l’eruzione più devastante (esplosione sostenerli nella promozione della salute Batangas che ospitano più di 56 centri di base) non si è ancora verificata e e del loro benessere globale. di accoglienza per le persone qualora avvenisse comporterebbe Questa serie di interventi comprende evacuate. devastazione e morte su larga scala. l’offerta di sostegno a diversi livelli: Ispirati dall’esempio di san Camillo de La maggior parte delle comunità colpite 1. accompagnamento spirituale per Lellis e dalla testimonianza dei nostri sono state coperte da un ampio strato cattolici e non-cattolici: celebrazione confratelli martiri della carità, portiamo di cenere espulsa già a partire dalla dell’eucaristia o proposte spirituali speranza e ‘salute’ a coloro che, colpiti prima esplosione del vulcano, lo scorso ecumeniche; da questo disastro, coltivano un 12 gennaio 2020, distruggendo le case, 2. consultazioni sanitarie (pediatria, disperato bisogno di sostegno e di le coltivazioni agricole, i mezzi di geriatria, medicina, chirurgia, aiuto! sussistenza e uccidendo diverse optometria, ortopedia, etc…); persone. 8 gennaio-marzo 2020
ARTICOLO Resilienza e Rinascita di P. Gianfranco Lunardon MI D avanti agli stress della vita, che hanno una particolare caratteristica, l’inevitabilità, le persone resilienti rispondono in maniera flessibile, adattando la risposta in modo che sia funzionale alle diverse circostanze ed esigenze del momento. Viktor Frankl, uno studioso austriaco, offre un esempio di resilienza facendo riferimento alla esperienza personale di deportato in un campo di sterminio: “[…] Sono sopravvissuto a quattro campi di concentramento nazisti e come tale porto la testimonianza di un insospettato grado di resistenza nell’ affrontare le peggiori condizioni possibili dell’uomo. Perfino la vittima più indifesa in una situazione senza speranza, fronteggiando un destino che egli non può cambiare, può innalzarsi difficoltà o gli stress della vita, né Spesso sentiamo pronunciare con sopra di lui, può crescere al di là di lui significa essere infallibili ma disposti affanno sulle labbra di persone e così farlo cambiare. Può trasformare al cambiamento quando necessario, sopravvissute a grandi drammi e traumi una tragedia in un trionfo” (cfr. Viktor disposti a pensare di poter sbagliare, che hanno tutto il profilo della tragedia Frankl, Lo psicologo nei lager). ma anche di poter correggere la rotta». (violenze personali e di comunità, Il concetto di “resilienza” tenta di sterminio, guerre, epidemie, calamità Pensiamo ad esempio ad un lutto, naturali, etc.), parole di chiusura, di una malattia, una frattura affettiva che sottrarre la persona con vulnerabilità al rischio, da una parte, della fuga, fine, di morte o perlomeno di colpisce sul personale, un rassegnazione alla sopravvivenza. disastro naturale che frantuma il della rimozione, e, dall’altra, del tessuto comunitario e lo scenario compiacimento che porta una persona Sono parole altamente drammatiche quotidiano delle relazioni con la a vittimizzarsi. Non si tratta solo di perché scaturiscono dal profondo della devastazione e la morte: questo genere resistenza alla distruzione, ma anche consapevolezza di essere alla fine, di di esperienze dolorose, alterano, con di costruzione di un’esistenza e di essere letteralmente con ‘le spalle al intensità diverse, l’equilibrio personale un futuro. Si tratta di una dinamica muro’ della vita: sono la testimonianza e comunitario. Diventare resilienti vuol esistenziale che situazioni estreme, più iconica del fatto che non basta non dire, quindi, “cambiare occhiali” con i come la detenzione in un lager, fanno essere morti per essere vivi. quali si osserva la vita e i suoi eventi emergere. Primo Levi, nel suo Morti che camminano: persone naturali, cercando di trovare “i colori capolavoro Se questo è un uomo, ‘sopravvissute’, ossia letteralmente della vita”, le alternative ai problemi e la aveva annotato: “La facoltà umana di persone che “vivono sopra”: in questo forza di andare avanti. scavarsi una nicchia, di secernere un caso, sopra le macerie fisiche, guscio, di erigersi intorno una tenue esistenziali, affettive … di ciò che fu «La resilienza non è una caratteristica barriera di difesa, anche in che è presente o assente in un della loro biografia, dei loro affetti, dei circostanze apparentemente loro spazi, ora sentimenti- individuo; essa presuppone invece disperate, è stupefacente e comportamenti, pensieri ed azioni che relazioni-spazi muti, che non parlano meriterebbe uno studio approfondito. Si più in modo affermativo, ma che in possono essere appresi da chiunque. tratta di un prezioso lavorio di Avere un alto livello di resilienza non modo interrogativo pongono laceranti adattamento, in parte passivo e domande di senso, in un fragoroso significa non sperimentare affatto le inconscio, e in parte attivo”. 9 gennaio-marzo 2020
‘silenzio assordante’. Un sopravvivere, guarda e misura tutto l’esistente: per vita. «Sono le rovine (situazioni faticose un vivere continuamente sotto traccia, questo non basta pensare di emergenza) che spesso aprono degli con il rischio reale di essere travolti dal genericamente a una ricostruzione spiragli e delle brecce che ci dolore, dallo strazio, dell’impotenza; di edifici, dopo eventi catastrofici o di permettono di scorgere il cielo»! (V. sentimenti angoscianti ben sintetizzati violenza sociale estesa. Per contenere Frankl, Homo patiens, 124). dal salmista: «Le mie lacrime sono gli effetti devastanti di questa frattura Si può rinascere se del dolore si può diventate il mio cibo giorno e notte, nelle biografie individuali e nella vita di fare un dono che aiuti altri: una mentre mi dicono continuamente: una comunità non bastano gli aiuti, la sofferenza autentica – ossia una “Dov’è il tuo Dio?”» (Salmo 42). solidarietà, la promessa di tensione che ci piega ma che non ci ricostruzione. Sono necessari, ma spezza del tutto – è sempre ‘per amore’ Così come non basta avere un riparo non sufficienti. Perché il tempo non si per essere a casa, dopo che questa di qualcuno. In questo senso, è blocchi nel momento in cui le lancette fondamentale narrare gli accadimenti è stata, per esempio, sventrata da un si sono fermate, perché il trauma – il terremoto. Nella nostra realtà sociale e per lanciarsi oltre l’ostacolo, ma anche dolore degli impotenti – non uccida i per offrire. Non sempre si riesce a relazionale di stampo post-moderno, di sopravvissuti spegnendo le loro vite carattere molto ‘funzionale’, usare le parole: allora vanno bene le sono necessari due movimenti, che immagini, i disegni, i gesti anche se tendiamo a ridurre tutto allo scopo: “a solo dall’interno delle comunità colpite che cosa serve?”. Ad esempio: una spesso possono essere sbiaditi, possono venire, con l’aiuto di chi sta confusi o bloccati dalla paura, dalla casa distrutta da un terremoto, non era loro vicino e, per chi ci crede, della solo una “struttura fisica per abitare”, perdita, dallo choc: proprio in questa Grazia: resilienza e rinascita. situazione di estrema vulnerabilità e una chiesa non era solo un luogo di culto. Lo spazio – una stanza, una Resilienza, la capacità di sostenere gli possono trovare nel linguaggio casa, un quartiere, un paese, una città, urti senza spezzarsi, richiede qualità comunitario, una straordinaria uno scorcio paesaggistico o personali, ma soprattutto capacità e mediazione per esprimere, comunicare, architettonico – per l’essere umano non possibilità di condivisione: nessuno può liberare. Sapendo che la liberazione ha solo funzioni (così come le persone affrontare il trauma da solo. Trauma non avviene in modo deterministico, non hanno solo ruoli) ma è denso di nella lingua greca significa ‘perforare’, con uno schiocco di dita, con un significato, di storia, di vita. Un “mondo ‘danneggiare’, ‘ledere’, ‘rovinare’: la intervento risolutivo del deus ex a tutto tondo”, insomma! breccia generata, il cortocircuito machina. affettivo innescato, le fratture Il percorso di resilienza e di rinascita è Abitare dentro questo ‘spazio’ è relazionali slabbrate si ricostruiscono partecipare di questo significato, che un dono che ci aiuta a ridimensionare solo nella relazione con altri, drasticamente le nostre aspirazioni di sostiene l’esistenza nel suo svolgersi prendendo consapevolezza che quotidiano, e insieme lo arricchisce. Lo potenza e di controllo, le nostre illusioni ciascuno ha comunque un contributo autarchiche di libertà assoluta per spazio, anche se ferito o stravolto da da portare, un’eredità da far rivivere, calamità o disastri, rimane sempre una riconoscere la profonda e faticosa una competenza da offrire. verità di un principio di realtà unità affettiva, conserva per me, una profonda memoria; è lo spazio che Resilienza è dunque molto più che ineludibile: siamo fragili, come ci l’occhio può abbracciare, ma che accontentarsi di sopravvivere. È una ricorda il binomio antropologico soprattutto riempie il cuore. Il capacità straordinaria, estatica, di pascaliano di miseria-fragilità- rapporto con il ‘mio’ spazio vitale è rinnovarsi dopo una perdita; è il precarietà e grandezza (l’uomo come definito proprio dalla memoria e dallo permettere un nuovo innesto in una “canna pensante”). stupore rispetto a quanto ho vissuto pianta che ha subito delle potature non La resilienza non può che aiutarci ad in quello spazio, non dello sguardo volute, non previste, non desiderate. assumere il paradosso di ‘miseria- rapace e distratto che lo usa come Il dolore non si cancella, ma a volte ci grandezza’ per vivere, autenticamente, sfondo per un selfie. rende più umani, più umili, ci induce a a misura d’uomo, come un unicum più miti consigli, ci apre più sempre da ricostruire, coltivando e Il paesaggio è non è solo ‘una anonima realisticamente gli occhi, ci aiuta a e indistinta parte di mondo’ ma è ‘un difendendo l’anelito a toccare sbarazzarci del superfluo, ci smuove a sempre ogni nuova frontiera. È il intimo e personale mondo a parte’, percorrere sentieri altrimenti inesplorati, perché è esattamente il mondo che è mistero dell’uomo, l’unico essere finito ci regala la comunione con chi che non si sente mai ri-finito, perché “per noi – per me”. È il sentiero che ci condivide. introduce a una totalità sempre aperto verso l’Infinito. altrimenti inafferrabile: i suoi significati Poi c’è la dimensione della rinascita. Ogni uomo in sostanza è un dato (da più profondi e preziosi sono immateriali Dalle storie dei campi di sterminio era riconoscere e di cui avere sempre e costituiscono una grande lezione in emersa una costante antropologica: maggiore consapevolezza) ma anche un tempo in cui conta solo ciò che si riesce a sopravvivere chi vive per altri e soprattutto un compito (da vivere vede, che funziona, che produce effetti (cfr. V. Frankl, Homo patiens). E riesce e realizzare con sempre rinnovata quantificabili. ad andare avanti l’individuo che riesce passione, responsabilità, creatività) mai a raccontare, a reintegrare la frattura definitivamente realizzato! Ogni persona ha un punto da cui del trauma nella comunicazione e nella 10 gennaio-marzo 2020
Aggiornamento su CADIS in 2019 di P. Aris Miranda MI A. PROGETTO: Quatro progetti in corso sulla resilienza e sviluppo nel Filippine (2), Thailandia e Indonesia. • Bohol (Filippine): per i contaddini di Bohol (agricoltura resiliente ai cambiamenti climatice), una premessa al piu grande progetto da realizzare di stabilire un centro di eco-spirituale per la giustizia e pace climatica e sviluppo integrale dei popoli - triennale (2018-2020) • Tarlac (Filippine): per il popolo indegeni (Aetas) nella regione centrale di Filippine costruendo la loro capacita per lo sviluppo verso una reduzione della poverta e conservare l’ambiente e proteggere la cultura di cura - triennale (2018-2020) • Chiang Mai (Thailandia): per il popolo indegeni (Karen, Lawa, Lohu) Nord Thailandia rafforzando i giovanni la loro capacita di leadership per l’inclusione sociale e sviluppo sostenibile - triennale (2018-2020) • Palu/ Lombok (Indonesia): per i bambini colpiti dal terremoto in Palu e Lombok costruendo la capacita degli insegnanti nella scuola materna per l’intervent psicosociale in collaborazione con la Fond. Albero della Vita (FAdV) - 6 mesi B. SVILUPPO DELL’ORGANIZZAZIONE (CADIS con il collegio di partecipante i suoi partners) a. Capacity Building (formazione) • 28 ottobre a 3 novembre 2019 La conferenza a Chiang Mai ha visto la partecipazione di 34 membri di CADIS e i partners proveniente da 13 paesi • Focus della conferenza: a) Training per i Facilitatori di Laudato Si b) valutazione del piano strategico 2020 • Formazione tecnica: (1) p. Francis Munene di Kenya – masters on project planning and management al University of Nairobi (2 anni); (2) p. Emmanuel Zongo di Burkina – training di Missionary Communication all’Università di Santa Croce (Roma) • Pubblicazzione del manuale sull’Intervento Psicosociale b. Collegio di partecipante • Kenya (CADIS Kenya, un ONG riconosciuto legalmente dal Kenyan Board of NGOs nel 6 Settembre 2019). • Australia (CADIS Australia, riconosciuto come un’azienda al Australian Securities and Investment Commission nel 24 luglio 2018). • Burkina Faso (CADIS Associazione di BF, riconosciuto come una associazione civile dal governo Burkina Faso nel 17 Maggio 2017). • Brasile ed Haiti (in cantiere): ha visto la partecipazione durante l’incontro a Chiang Mai c. Valutazione e Raccomandazione del Piano Strategico 2014-2020 • Megliorare l’amministrazione di CADIS con personale full-time con il comitato esecutivo (coordinatore dei programmi, fundraising officer) • Definire il rapporto tra CADIS – membri del collegio di partecipante, province/ delegazioni Camilliani che hanno coinvolto nei diversi progetti di interventi, e i partners sul versante di formazione, capacity building e politiche, operatività) • Elaborazione di una strategia per promuovere i diritti umani con la comunita colpite dai disastri C. PROGETTI PROPOSTE PER IL 2020 • Bohol (Filippine): centro di eco-spirituale per la giustizia e pace climatica e sviluppo integrale dei popoli. • Dar es Salam (Tanzania): Progetto di formazione ed “empowerment” per lo sviluppo economico dei profughi congolesi, burundisi, rwandisi. • Palu e Lombok (Indonesia): costruire una comunita resiliente rafforzando la loro capacità del intervento psicosociale e sviluppo economico 11 gennaio-marzo 2020
CADIS Australia al fianco delle vittime del bushfire nella costa sud dell’Australia di Robert McMillan P iù di 12 milioni di ettari di terreno sono stati devastati dallo scoppio degli incendi in Australia nell’ottobre 2019. Questi incendi devastanti hanno distrutto una superficie di terra grande quanto l’intera l’Inghilterra. Finora, più di 3.000 case e fattorie sono state danneggiate, quasi 50 persone sono morte, più di un miliardo di animali selvatici sono morti e alcune specie sono scomparse per sempre. Siamo stati molto fortunati e siamo grati per il continuo sostegno dei nostri principali sostenitori come Steggles, Chickens, Lidnt Chocolate e John Galea della Paul Galea Egg Producers che ci accompagnano nei nostri interventi. Grazie a loro sostegno, nell’ultimo mese abbiamo visitato le comunità della costa meridionale del Nuovo Galles del Sud. Abbiamo partecipato alla celebrazione domenicale a Moruya, nella chiesa del Sacro Cuore, dove padre Meng Barawid ha concelebrato con padre George. Dopo la messa, Membri di CADIS Australia con alcuni parrocchiani a Moruya ci siamo incontrati e abbiamo salutato i parrocchiani e i residenti per ascoltare le loro storie e condividere il loro dolore. Abbiamo aiutato economicamente alcune famiglie e distribuito vassoi di uova a chi ne aveva bisogno. Il fine settimana successivo, siamo tornati di nuovo sulla costa sud, nella Baia di Batemans. E li, abbiamo incontrato padre Martins, il parroco della chiesa cattolica di San Bernardo. Dopo la messa del sabato sera, abbiamo incontrato e salutato i parrocchiani e la gente del posto, li abbiamo consolati e per ore, abbiamo ascoltato le loro storie di perdita. Dopo una buona notte, abbiamo assistito alla messa delle 9 e distribuito scatole di uova e cioccolatini Lidnt. CADIS Australia prevede nei prossimi mesi di condurre una valutazione più approfondita delle esigenze nella regione in vista di organizzare un intervento più strutturato per soddisfare le esigenze degli sfollati. Aiutaci a rendere effettiva la nostra capillarità Dona al fondo emergenza di CADIS DEUTSCHE BANK with the Account Name of Fondazione Camillian Disaster Service International – CADIS Piazza della Maddalena, 53 – 00186 Roma IBAN: IT13T 03104 03202 000000840270 BIC-SWIFT: DEUTITM1582 Edito da Camillian Disaster Service International (CADIS), Piazza della Maddalena, 53, 00186 Roma, Italia. Tel: +39 0689928174, +39 0689928175; E-mail: admin@cadisinternational.org; Website: www.cadisinternational.org; IBAN: IT13T 03104 03202 000000840270; Direttore: P. Aristelo Miranda, MI.
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