Conveniente al Teatro Villa

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Conveniente al Teatro Villa
Trionfa la commedia brillante La Sposa
Conveniente al Teatro Villa
di Giuliana Tonini – La compagnia teatrale Pasticcini & Fragole ha sfornato una nuova
prelibatezza: la commedia brillante La Sposa Conveniente, andata in scena il 16, il 17 e il 22
novembre al Teatro Villa di Milano.

Ideata, scritta, diretta e interpretata da Evita Paleari, la ‘capocomica’ della compagnia, La Sposa
Conveniente è la storia dei tre fratelli Taylor, Dorothy, Bartholemy e Dave, rampolli di una nobile
famiglia inglese caduta in disgrazia economica, che stanno per essere travolti dai debiti lasciati dal
loro defunto padre. A mali estremi, estremi rimedi: i due maschi pensano bene di sistemare la sorella
col vecchio e donnaiolo, ma ricchissimo, conte Sheppard. Salvo poi pentirsi di tanto cinismo e
cercando quindi di rimediare, fino a offrirsi di sostituirsi alla sorella per tenere a bada l’eccessiva
vitalità del vecchio conte.

Due ore di puro divertimento, con gag esilaranti, battute scoppiettanti e con un finale che cita il film
Il matrimonio del mio migliore amico. Bravissima Evita Paleari nel ruolo di Dorothy e
letteralmente da urlo Marco Berna e Alessandro Oteri nei panni dei due fratelli en travesti. Senza
tralasciare, naturalmente, la bravura di Loredana Agosta, interprete della governante Grace, di
Mauro Maggioni, il temuto conte Sheppard, che appare per pochi minuti alla fine, ma conquista
subito la scena, e di Aurora Cecchettin, il fantasma della dolce mamma Taylor che ogni tanto
appare recitando in rima.

La compagnia teatrale Pasticcini & Fragole è attiva da sedici anni. Formata da attori non
professionisti, è nata come gruppo di genitori che metteva in scena le fiabe per i propri figli della
scuola dell’infanzia Cristo Re in zona Villa San Giovanni a Milano, ed è cresciuta nel corso del tempo
in numero e in qualità.
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La vulcanica Evita Paleari è anche scrittrice e, nel 2018, ha pubblicato il libro Per fare la
segretaria devi avere le scarpe adatte, edito da Albatros, autobiografia autoironica sulla sua
pluridecennale esperienza di segretaria di direzione in una delle aziende più importanti d’Italia.

Il ricavato della replica del 22 novembre è stato devoluto interamente in beneficenza a favore di
African Dream Onlus, organizzazione no profit, fondata dai coniugi Vincenzo Baggio e Antonella
Benigna, presenti in sala, che si occupa di sostenere progetti educativi e sanitari in Uganda e
Zambia.
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Informazioni e contatti

Pagina Facebook: Pasticcini & Fragole
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Una Medea (s)velata
di zZz – Dal 17 al 27 ottobre 2019, al Teatro Menotti, dopo gli Uccelli di Aristofane, Emilio
Russo porta la sua Medea.

 Il testo è quello di Euripide (naturalmente). Ed anche se gli attori danno voce, a volte, a parole che
Euripide non scrisse, la fedeltà all’originale può comunque essere considerata la regola (con poche
eccezioni) di questo ambizioso e coraggioso progetto. Si tratta – credo – di una sfida
consapevolmente lanciata dal regista e dai suoi attori a un tempo (quello nostro) reso sempre più
indifferente e disinteressato nei confronti della storia e del passato. Onore al merito, dunque, alla
controtendenza di questa scelta, che propone un ‘classico’ in un momento storico animato da un
pericoloso senso di superiorità (ingiustificato e ingiustificabile) nei confronti di chi ci ha preceduto.

La storia è nota; e chi ancora non la conosce, può rimediare, adesso: la Medea di Russo si fa seguire
bene; lineare e semplice pur nella sua complessità strutturale. L’apertura è d’effetto, come pure la
chiusura: nenie, respiri e sussurri danno il ritmo e il colore (nonché il senso) ad uno spettacolo che
–per il testo, avvincente e senza tempo – catalizza l’attenzione fino alla fine, coinvolgendo lo
spettatore emotivamente e lasciandolo in bilico nel giudizio: Medea è vittima e carnefice nello stesso
tempo; traditrice e tradita; due volte profuga, due volte esule, mille volte trafitta. Maga, dea e
amante; figlia e madre. Tanto forte da far ombra a tutti gli altri protagonisti della storia; tanto
tragica da ipnotizzare e far tacere il pubblico fino all’uscita della sala. La prima (17 ottobre) si è
chiusa così: tra lunghi applausi e nel silenzio del pubblico.

Bella la scenografia, anche se sfruttata poco. Brava Romina Mondello (Medea), anche se poco
scomposta: forse avrebbe potuto osare di più e mostrarsi più ‘imbruttita’ dall’azione. Magari per
l’emozione della prima (o forse per scelta del regista), oltre al lento movimento del coro, gli altri
attori seguivano percorsi fissi sulla scena: forse si sarebbe dovuto dare più movimento al tutto e più
‘corpo’ alle emozioni. Ma a parte questo (de gustibus…), lo spettacolo è da vedere: merita assistere
alla lenta apparizione di una Medea che gioca (sapientemente) con il suo copricapo; una Medea
velata che si svela davanti agli occhi del pubblico e che, con le mani intrecciate sul suo ventre,
mostra ossimoricamente (e ossessivamente) determinazione ed esitazione nel progettare la sua
vendetta, che è pure la sua morte.

foto Gianfranco Ferraro

Tutto o niente: il nuovo successo di Nearco
Conveniente al Teatro Villa
feat. Tiara
“TUTTO O NIENTE” è la hit estiva di Nearco, un brano che concilia l’anima rock dell’artista
emiliano, con sonorità spiccatamente elettroniche e dance, impreziosite dalla voce straordinaria
della giovane co-autrice TIARA, al secolo Chiara Mendo, che vanta un illustre passato di
campionessa italiana di tennis under 16.

Abbiamo intervistato Nearco per conoscere meglio i suoi progetti e tutti i dettagli dell’intensissimo
tour che lo vedrà in giro per numerose località dell’Emilia Romagna, Toscana e non solo.

Come è nato “Tutto o niente”?

Ogni mio brano parte da uno spunto che trovo nella realtà di tutti i giorni, in questo caso, la
consapevolezza che, dalle esperienze della vita non si possono prendere solo le cose belle, ma si
devono accettare (o meglio “sopportare”) anche le cose meno belle. Per cui, se ne vale la pena, si
deve già sapere che bisogna prendere tutto il pacchetto. Questo è il messaggio che il brano vuol
lanciare in modo simpatico ed ironico.

Qual è la novità di questo nuovo singolo, dal punto di vista musicale?

L’idea di utilizzare sonorità elettroniche e dance che rendessero il brano attuale, solare e in linea
con il pubblico che incontro nei miei frequenti appuntamenti live; nello stesso tempo si sono scelte
sonorità che potessero incontrare e fondersi con la mia anima rock, che da sempre contraddistingue
il mio percorso musicale.

Come nasce la collaborazione con Tiara?

Chiara Mendo, in arte Tiara, l’ho conosciuta grazie a Max Corona (mio chitarrista storico, che ha
lavorato anche per Emma Marrone, Lucio Dalla, Sylvie Vartain e lo staff di “Amici”), che ha
co-prodotto insieme a me questo brano. E’ stata campionessa italiana di tennis under 16 e avendo
viaggiato mezzo mondo, ha una straordinaria padronanza dell’inglese: pertanto abbiamo voluto
chiamarla in studio e chiederle di scriverci la parte del brano in inglese. Devo dire che mi ha
impressionato, oltre che per le sue doti canore, anche come autrice.

Dove possiamo vederti live e quando?

L’ attività live mi porta in giro praticamente tutto l’anno, sia come “front-man” della mia rock-band,
sia come animatore e deejay nei party, nei locali e nelle feste di piazza, con un mio format personale
che mi piace definire come “DeejayShow“. Devo dire che dopo diversi anni di dura gavetta,
partendo dall’Emilia, mia zona d’origine, e continuando in Romagna e Toscana, la mia attività live,
sta raggiungendo piano piano, una dimensione nazionale. Per questa estate sono circa 80 gli
appuntamenti live in programma, che vi invito a trovare, visitando i miei social ed il mio sito ufficiale
www.nearco.it.

Progetti in cantiere?

I progetti a breve termine sono due: continuare la promozione del mio nuovo singolo “TUTTO O
NIENTE” per tutta l’estate e concentrarmi sul ricco calendario estivo, che mi vedrà impegnato in
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sagre, feste di piazza, locali ed eventi fino a fine settembre. Dopodiché da ottobre ripartirà la mia
trasmissione televisiva in onda su tutta l’Emilia Romagna e parte del nord Italia, dal titolo “Voto
Rocknroll” su DI.TV. e, magari, arriverà anche l’ispirazione per tornare a lavorare su un nuovo
singolo.

Links

Sito Ufficiale: www.nearco.it

Fb – Nearco (pagina Fan): https://www.facebook.com/NearcoOfficial/

Instagram – NearcoOfficial: https://www.instagram.com/nearcoofficial/

Canale Youtube – Nearco Channel: https://www.youtube.com/c/NearcoChannel
Mr Dailom: il rapper controcorrente
YIl rapper varesino Mr Dailom (al secolo Davide di Bartolomeo), dopo i singoli “Vita da cane”,
“Porno giapponesi” e “Meridionali” (e due album “Sulle mie gambe” e “Vita da Cane”), torna
in radio con un quarto singolo: “Chi sono”, un brano autobiografico, uno story telling che racconta
la vita dell’artista attraverso le immagini del suo passato.

Da “Sulle mie Gambe” a “Vita da cane” fino all’ultimo singolo, “Chi sono”, come è stato il
percorso artistico e umano di Mr Dailom?

Sicuramente “Sulle mie Gambe” è un disco più combattivo, in cui emerge quella voglia da parte di
un Dailom giovanissimo di combattere per ottenere un’opportunità, “Vita Da Cane” è un disco più
maturo e fondamentale per la mia carriera, traspare una consapevolezza che mi porta verso una
dimensione nuova.

“Chi sono” è un po’ l’emblema di questa evoluzione, certamente è il brano che racconta la mia storia,
il pezzo più vero che ho scritto, che mi è nato dal cuore. Si collega in qualche modo al precedente
singolo, “Meridionali” che ha, anch’esso, un riferimento alla mia storia personale e famigliare: il
ricordo del disagio che i miei nonni e i miei genitori hanno provato quando sono emigrati al nord, un
ricordo che si è risvegliato in me in seguito a quanto continuamente leggiamo e ascoltiamo dai
media. E’ bene ricordare come nel passato il razzismo in Italia era nei confronti dei meridionali,
negli anni ‘80/90 il male del nord erano i meridionali, invece nel 2019 i nordafricani.

Come ti sei avvicinato alla musica e più in particolare al Rap?

Fin da ragazzino ho scoperto di avere un gusto e un’inclinazione verso il rap; la mia curiosità mi ha
dato la possibilità di scoprire la cultura e il movimento Hip Hop in Italia, stimolato anche da Fabio
Kaso (esponente del rap italiano e varesino), grazie al quale ho iniziato a scrivere quasi per gioco i
primi testi.

Ti ritieni diverso da altri tuoi colleghi?

Posso solo dire che la mia musica è vera, ma soprattutto è responsabile, non invento un passato
difficile solo per catturare l’attenzione, mi esprimo sì liberamente, ma sempre cercando di riflettere
sulla responsabilità che un artista ha nei confronti dei suoi potenziali ascoltatori. Questo è molto
importante oggi: è troppo facile crogiolarsi nel degrado.
Se questa è la tendenza oggi allora io voglio andare controcorrente professando dei valori troppo
spesso dimenticati, magari è una linea che non paga nell’immediato, ma essere veri resta una
condizione fondamentale del fare musica e arte.

Diciamo che voglio essere un artista Punk. Sai cosa significa nel 2019 essere punk? Non seguire la
corrente, tutti parlando di droga, tutti si drogano, IO NO e non si sta parlando di Maria, io sono a
favore della legalizzazione delle droghe leggere.
Penso che la cosa più punk nel 2019, sia per me far ritornare l’ascoltatore a dei vecchi valori, anche
però dando spazio al mio ego, sempre rimanendo su un profilo irriverente.

Mi piacerebbe far tornare le persone che mi ascoltano a diretto contatto con la loro parte più
profonda, quella che ci fa apparire fuori moda agli occhi della società odierna, oggi professare
l’amore e alcuni valori è controcorrente, spero di riuscirci in futuro in maniera più dirompente.

Un artista che ti ha ispirato e che ammiri particolarmente?

Italiano, Fabri Fibra, americano 5O Cent. Drake sicuramente è il top per le mie orecchie, ma devo
dire anche Kendrick Lamar.

Mr Dailom artista e Mr Dailom, o meglio Davide, uomo…

Mr. Dailom, è la parte più profonda della mia personalità, la maggiore espressione del mio ego in
tutta la sua potenza, nella mia musica questa parte è rappresentata da pezzi autocelebrativi e
rabbiosi.

Al contempo questa parte lascia anche spazio a una personalità più riflessiva, che si manifesta con
pezzi carichi di sentimenti e ricordi della mia vita caratterizzati da suoni più rnb e dolci se così
vogliamo definirli.

Davide Di Bartolomeo però è la mente, è la parte più razionale e scientifica di me grazie alla quale
continuo nel mio percorso artistico a migliorare e perfezionare la mia tecnica, sia comunicativa che
vocale.

Entrambi i miei lati sono caratterizzati da un aspetto: sono un lavoratore instancabile in tutti i sensi,
perché divido la mia giornata lavorativa su due fronti, lavoro per un’azienda farmaceutica e faccio
l’artista per il resto della giornata, poi invece per divertirmi e staccare la spina sono diventato un
discreto ballerino di latino americano (ride).

Come vedi Mr. Dailom in futuro?

Sai come mi vedo? Non solo un Rapper, ma come artista in grado di esprimersi con la musica senza
canoni di stile e di suono, non mi precludo a nessun genere musicale, voglio lasciarmi andare.

Foto Chiara Sardelli
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Gaga Symphony Orchestra in concerto al
Teatro Dal Verme
Domani sera, 14 maggio, ore 21, il Teatro Dal Verme ospita un evento eccezionale, uno spettacolo
imperdibile dall’inconfondibile sapore symphonic-pop: Dancers in Concert della Gaga Symphony
Orchestra

La Gaga Symphony Orchestra è composta da oltre 60 giovani musicisti, tutti rigorosamente under
30, guidati dalla frizzante bacchetta di Simone Tonin (classe 1992) e propone una nuova lettura in
chiave sinfonica delle hit pop/rock più belle di sempre, oltre alle ultime novità discografiche che
stanno facendo impazzire le classifiche in Italia e in tutto il mondo. E non solo: QUEEN, MAHMOOD,
AC/DC, MINA, STEVE AOKI, BILLIE EILISH, POOH, GUNS N’ROSES, ELVIS, AEROSMITH, ARIANA
GRANDE, FRANCESCO DE GREGORI, LED ZEPPELIN, BASTILLE, GIORGIA, BON JOVI, ROSSINI,
KISS, CLAUDIO BAGLIONI, CELINE DION, CRISTINA D’AVENA sono alcuni dei nomi che affollano
la scaletta della serata.

Per questo appuntamento milanese la Gaga Symphony Orchestra ha in serbo una sorpresa davvero
unica per tutti i presenti: la nota cantante CHIARA GALIAZZO interpreterà un’esclusiva versione del
suo nuovissimo singolo Pioggia viola, eccezionalmente accompagnata dal vivo dall’orchestra
sinfonica.

Per DANCERS IN CONCERT la Gaga Symphony Orchestra ha infatti pensato come accontentare
tutti i gusti, spaziando dallacanzone italiana ai miti del rock, dalle sigle dei cartoon anni Ottanta e
Novanta al grande repertorio operistico e sinfonico, dalle canzoni d’amore che hanno fatto la storia
ai successi discografici del momento. Commenta il direttore d’orchestra Tonin: «Le canzoni pop,
dalle ballate romantiche alle hit dance con la cassa dritta, mantengono il loro carattere originale, ma
nel nostro personale arrangiamento si sfruttano le infinite possibilità timbriche e coloristiche
dell’orchestra sinfonica. Inoltre ciò che caratterizza il gruppo e contagia lo spettatore, oltre alla
peculiarità dell’offerta tematica, è l’entusiasmo con il quale l’intera orchestra sviluppa lo spettacolo,
condito di gag e sketch. Non si tratta di un semplice concerto, ma di un vero e proprio show in cui
l’intera orchestra partecipa in maniera attiva. Così a volte capita che ci definiscano una “band”; e
noi, infatti, non siamo solo un’orchestra, siamo una “super band”, in cui tutti condividono la stessa
energia e sono coinvolti al 100% nel progetto musicale. Per questi motivi la Gaga Symphony
Orchestra è unica nel suo genere!».

Ad arricchire il già variegato programma musicale le performance di altissimo livello dei danzatori
provenienti da uno dei più prestigiosi corpi di ballo al mondo, il Teatro alla Scala di Milano. I Primi
ballerini Martina Arduino e Claudio Coviello ed i Solisti Vittoria Valerio e Marco Agostino sono
infatti chiamati ad interpretare due momenti particolarmente struggenti e coinvolgenti del concerto,
i medley dedicati alle ballate rock e pop e alle canzoni italiane.

Le coreografie sono eccezionalmente firmate dall’artista di fama internazionale Marco Pelle,
coreografo che, tra gli altri, ha firmato importanti ed unici lavori per nomi del calibro di Roberto
Bolle, Polina Semionova, Alessandra Ferri e Ryan Murphy (regista e creatore di “Glee”, “American
Horror Story”, “Feud” e “Mangia. Prega. Ama.”). «Questo spettacolo – afferma Pelle – è una sfida
personale, perché è la prima volta che presento un lavoro coreografico su canzoni e musica
leggera.Questa volta ho voluto unire il mio background classico, ispiratomi dai meravigliosi ballerini
della Scala, al mio background geografico e culturale costellato dalle musiche con cui sono cresciuto
e che conosco da sempre. La sfida è quindi portare la mia visione artistica e coreografica in una
serata in cui sono parte di un processo di costruzione di qualcosa di nuovo, quale è l’innovativa
operazione della Gaga Symphony Orchestra».

Per questo spettacolo, capace di coinvolgere e trasportare tutto il pubblico in sala, dai più grandi ai
più piccoli, dagli habitué dei teatri ai frequentatori di concerti rock, dagli esperti di musica ai neofiti
del genere, il divertimento è assicuratoall’insegna di un ritmo travolgente e melodie incalzanti che
renderà difficile rimanere seduti.

La Gaga Symphony Orchestra, ensemble veneto di giovani professionisti del panorama musicale, è
noto per proporre durante i suoi spettacoli un originalissimo repertorio pop e dance capace di
divertire spettatori di ogni età all’insegna dell’alta qualità artistica. Dai classici evergreen alle ultime
hit trasmesse alla radio e sul web, il risultato è un entusiasmodirompente che coinvolge e contagia il
pubblico durante ogni concerto. Dal 2012 ad oggi la Gaga Symphony Orchestra ha realizzato oltre
70 spettacoli in Italia e all’estero (Mosca,Berlino, Cairo, Malabo in Guinea Equatoriale), nelle
location più varie e diversificate, collezionando numerosi sold out e dimostrando versatilità ed
ecletticità nella propria proposta artistica.

Oltre alla partecipazione alle note trasmissioni televisive Italia’s Got Talent e X-Factor (Home Visit
con Mara Maionchi), l’Orchestra vanta importanti collaborazioni con artisti della scena pop italiana:
nella primavera 2017, dopo l’ottimo piazzamento a Sanremo, il quartetto d’archi della Gaga
Symphony Orchestra ha accompagnato Michele Bravi nel suo tour “Anime di Carta”, mentre in
settembre ha registrato per il disco di Patrizia Laquidara “C’è qui qualcosa che ti riguarda”.Nella
primavera 2018 la Gaga Symphony Orchestra ha inoltre accompagnato Patty Pravo nel tour “La
Cambio Io La Vita Che”; a settembre dello stesso anno ha preso parte alle riprese del video del
singolo “New York” dei Thegiornalisti, mentre in autunno ha registrato le parti orchestrali del nuovo
disco di prossima uscita di Chiara Galiazzo.

Tra i prossimi impegni la Gaga Symphony Orchestra accompagnerà con la formazione da 40
elementi Francesco De Gregori nel suo nuovo tour estivo “De Gregori & Orchestra – Greatest Hits
Live”, da giugno a settembre 2019, presso le location più prestigiose d’Italia, tra cui le Terme di
Caracalla, l’Arena di Verona e il Teatro antico di Taormina.

Ad avvalersi delle performance della Gaga Symphony Orchestra anche importanti aziende e brand
come PwC,Calzedonia, Intimissimi, Pirelli, Pinko, Smeg e Juventus.

«Che suoni in teatro, in piazza o addirittura in discoteca –afferma Sara Prandin, Direttore Artistico
dell’ensemble – laGaga Symphony Orchestra regala un’esperienza vivace e ricca di stimoli, costruita
sullo studio e l’impegno dei giovani. E così,finalmente, intrattenimento e cultura possono avvicinarsi
e diventare sinonimi».

Dancers in Concert gode del Patrocinio del Comune di Milano.

Si ringrazia il Main Sponsor Valigeria Roncato per il prezioso sostegno che permette la realizzazione
dello spettacolo e il Media Partner Classica HD.
La serata è inoltre un evento eco-friendly: grazie alla collaborazione con il brand Stone Project, la
Gaga Symphony Orchestra abbraccia l’ecosostenibilità e diventa la prima orchestra al mondo ad
utilizzare per la stampa dei propri spartiti l’innovativa ‘carta‘ ecologica Stone Paper, composta da
polvere di pietra e da resina HDPE.

Biglietti da € 10,00 a € 34,00 oltre diritto di prevendita acquistabili su www.ticketone.it e presso la
Biglietteria delTeatro Dal Verme.

Info pubblico info@gagasymphonyorchestra.com – www.gagasymphonyorchestra.com

Facebook @GagaSymphonyOrchestra

Instagram gaga_symphony

YouTube Gaga Symphony Orchestra

Twitter @GagaSymphony

Hashtag ufficiali #gagasymphonyorchestra #dancersinconcert

Valerio Ameli racconta "Romeo e
Giulietta" nell'allestimento di Chronos3
Valerio Ameli, affermato attore di prosa e musical, dopo il successo del musical originale Smack –
Bacia chi ti pare, questa sera debutta a Milano, al Teatro Libero, in un nuovo e originale
allestimento di “Romeo e Giulietta“, portato in scena dalla compagnia Chronos3, con la regia di
Manuel Renga.

Valerio quale è il tuo percorso di formazione?

Ho cominciato con il teatro di strada nella mia città, Ascoli Piceno, con la Compagnia dei Folli. Dopo
un po’ ho capito che il mio posto doveva essere in un teatro e ho quindi frequentato la scuola di
teatro a Bologna. E ora eccomi qui! Da tre anni collaboro stabilmente con la compagnia Chronos3,
ho iniziato a esplorare il mondo del musical e tengo corsi di teatro.

Ci parli di questo nuovo allestimento di “Romeo e Giulietta”?

E’ uno spettacolo molto originale, che parte dal testo shakespeariano, in una traduzione molto
poetica, adattato però per soli cinque attori; due sempre in scena, Romeo e Giulietta, gli altri
impersonati tutti, di volta in volta, da tre attori.

Lo spettacolo ha fondamentalmente due scopi: quello di riportare nella nostra società un linguaggio
più elevato, aulico e poetico ormai quasi dimenticato grazie all’impoverimento della lingua causato
soprattutto dalla televisione; in secondo luogo quello di far rivivere la tradizione del teatro popolare
utilizzando la narrazione in musica.

Questa messa in scena, infatti, si avvale di una partitura musicale originale composta dal Maestro
Francesco Lori. Un narratore/cantante fa da raccordo alle parti recitate del dramma shakespeariano.

La storia è ambientata in un’epoca moderna, senza riferimenti temporali precisi. I personaggi si
muovono in un’ambientazione molto cupa, costruita con tavoli con superfici a specchio volutamente
sporche che, a seconda di come vengono spostate, creano i vari ambienti scenici. In questo clima di
freddezza Romeo, interpretato da me, e Giulietta (Francesca Muscatello) vivono la loro passione e il
loro dramma.

Sei reduce dal successo del musical Smack. Che cosa ti piace del mondo del musical?

Sono un attore di prosa da sempre affascinato dal musical. Per un attore è molto più impegnativo
lavorare in un musical: recitare, cantare e ballare contemporaneamente non è poco, ma l’atmosfera
che si crea è qualcosa di straordinario. Tutto si alleggerisce e riesci a veicolare messaggi anche
importanti con molta più naturalezza. Pensa a Smack e alla tematica omosessuale di cui parlava.
L’argomento è attuale, sempre dibattuto e controverso ma grazie al musical molte persone hanno
potuto capire meglio il significato di essere gay. Qualcuno ha addirittura cambiato opinione!

Questo vuol dire che ti vedremo più spesso impegnato in musical?

Per ora c’è in progetto solo la ripresa si Smack. Un giorno mi piacerebbe fare Les Miserables, Rent o
Pinocchio dei Pooh, un musical che ha segnato la mia adolescenza.

Che cosa ti aspetti da uno spettacolo?

Una solo cosa: che “riempia”. Gli spettacoli devono riempire, arricchire, nutrire l’anima non solo
all’attore ma anche allo spettatore che torna a casa con qualcosa in più, un’emozione, una
riflessione.

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Teatro Libero – Milano

dal 9 al 12 e dal 16 al 19 maggio ore 21

ROMEO E GIULIETTA

Regia e adattamento drammaturgico Manuel Renga

con Valerio Ameli, Francesca Muscatello, Denise Brambillasca, Antonio Valentino e Daniele
Profeta

Scene e costumi Aurelio Colombo

Musiche originali Francesco Lori

Produzione Chronos3
Valhalla: a Milano si mangia con gli Dei
di Giuliana Tonini – Chi ama sperimentare tradizioni culinarie di culture diverse non si faccia
sfuggire il ristorante Valhalla – La Brace degli Dei, a Milano, il primo ristorante vichingo
d’Italia. È in via Gaetano Ronzoni 2, in zona Darsena, e ha aperto lo scorso novembre, dall’idea di
due giovani imprenditori, Igor Iavicoli e Milena Vio, appassionati di mitologia norrena.

Il nome del locale, infatti, si riferisce al mitico luogo dove i guerrieri vichinghi morti in battaglia
venivano portati dalle Valchirie e dove, al cospetto del dio Odino, tra banchetti e battaglie
ultraterrene, attendevano il Ragnarok, lo scontro finale tra le forze del bene e quelle del male,
l’armageddon della mitologia nordica, il crepuscolo degli dei. Anche il logo del ristorante si ispira,
oltre alle inconfondibili navi vichinghe, ai tre triangoli del Valknut, il nodo di Odino.

Entrando nel locale si fa un viaggio nel mitico Valhalla con la vista e col palato, con asce, pelli di
cervo e scudi esposti e con piatti di carne dal sapore davvero divino, preparati in chiave moderna
secondo gli usi alimentari e le tecniche di cottura degli antichi popoli nordici e seguendo la
stagionalità delle materie prime, con un menù che cambia periodicamente.

E così si può gustare selvaggina, che veniva cacciata tutto l’anno, e i capi che venivano allevati e
uccisi prima dell’inverno, perché non sarebbero sopravvissuti alle rigidissime temperature, come il
vitello, il maiale e l’agnello. Ogni piatto viene preparato con la cottura più indicata al tipo di carne,
alla brace in forno a legna, a temperature elevate che danno alla carne l’irresistibile gusto
affumicato, oppure bollita a cottura lenta e a bassa temperatura.

Tra le pietanze che abbiamo gustato segnaliamo, ad esempio, l’Ullr, una tartare di cervo con cipolla
rossa, spuma di pino e pane dal sapore a dir poco celestiale, il Munin, petto d’anatra leggermente
affumicato con contorno di funghi spadellati, e il Seidr, guanciotto di vitello accompagnato con un
gustosissimo purè affumicato. Chi predilige un gusto molto salato può aggiungere alla carne sale
affumicato o aromatizzato. Anche i dolci fanno venire l’acquolina in bocca. Uno su tutti, la Svava,
spongecake al tè verde e namelaka di pistacchio, mousse al cioccolato bianco e mirtilli disidratati. E
se, quando andrete voi al Valhalla, il menù sarà cambiato, state certi che troverete un’offerta di cibi
degna di quella che abbiamo provato noi.

Visto che i vichinghi del XXI secolo sanno che oggi non tutti mangiano la carne, al Valhalla si
preparano anche piatti vegetariani.

Da bere si possono scegliere vini da tutta Italia, birre in bottiglia oppure, fortemente consigliata, la
birra artigianale alla spina Bi-Max, scegliendo tra chiara classica, ambrata o triplo malto strong.

Come è intuibile, il nome di ogni pietanza è legato alla mitologia norrena. Le carni hanno nomi di
personaggi e creature, i piatti vegetariani nomi di luoghi e i dolci nomi di divinità femminili.
Quelli che abbiamo assaggiato noi, ad esempio, si richiamano a Ullr, l’arciere degli dei figlioccio di
Thor, sempre a caccia per procurare selvaggina per le mense divine, a Munin, che significa
memoria, uno dei due corvi di Odino (l’altro è Hugin, pensiero), che parte all’alba e ritorna a sera
per appoggiarsi sulle spalle del dio e sussurrargli quello che accade nel mondo, e a Seidr, potente
sciamano che portava sandali di pelle di vitello.

Il paradiso dei guerrieri vichinghi vi aspetta presto a cena o a pranzo.

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Valhalla – La Brace degli Dei

Via Gaetano Ronzoni 2

20123 Milano

Telefono: 02.84041503

Email: info@valhallarestaurant.it

Sito Internet: www.valhallarestaurant.it

Pagina Facebook: Valhalla Milano

Orari:

da lunedì a sabato: 19.00 – 23.30

domenica: 12.00 – 15.30

chiuso domenica sera

Netri e i Laredo: arriva l'album della band
Toscana
Dopo l’uscita di “Amore tattile” , il nuovo singolo della band toscana Netri e i Laredo, che lancia il
loro primo album “Sogni di periferia” e si posiziona da subito nelle classifiche vendita (album) di
iTunes, nonché nelle classifiche radio airplay (per la categoria indipendenti), arriva finalmente anche
il video.

“Sogni di periferia” è il titolo del vostro disco. Da dove nasce?

Nei sogni di periferia sono racchiuse le aspirazioni e i desideri di rivalsa di chi vive tutti i giorni nelle
zone di periferia e che spesso sente forte la necessità di emanciparsi.
Gli stessi “Netri e i Laredo” sono principalmente un gruppo di quattro amici che provengono da
Piombino, in provincia di Livorno, e possiamo dire che una piccola parte del nostro sogno di periferia
si è avverato attraverso la pubblicazione di questo album di cui siamo soddisfatti, supportati e
guidati da un ottimo team di professionisti.

Qual è la vostra storia musicale prima dei “Netri e i Laredo”?

Ci conosciamo da tantissimi anni e da altrettanti suoniamo insieme in quanto fino al 2015 militavamo
in una band hard rock in lingua inglese (Deadly Tide) con la quale abbiamo incisi vari album,
partecipato a colonne sonore di film e dato vita a svariati show in Italia e all’estero.

Come sono nate le importanti collaborazioni artistiche per la realizzazione del singolo
“PER NIENTE FACILE”?

Il tutto è nato da un’intuizione di Federico Poggipolini (chitarrista di Ligabue e Litfiba), con il quale
abbiamo collaborato per la produzione del nostro ultimo album a nome Deadly Tide, il quale ci ha
consigliato di provare questo brano con un testo in italiano. Da qui è nata ” Per niente facile”, che è
stata poi sviluppata da due grandi musicisti e produttori quali Niccolò Fragile e Davide Bosio.

Quali sono i progetti che vi terranno impegnati nel futuro prossimo?

Senza dubbio le esibizioni live per promuovere l’album non mancheranno e inoltre, per lo stesso
motivo, abbiamo da pochissimo pubblicato il videoclip del singolo di lancio dell’album, “Amore
tattile”, che ha una protagonista femminile d’eccezione Anna Spina, finalista miss Italia 2017 (top
10). Il video racconta le sfaccettature dell’amore vissute da una giovane ragazza madre: l’amore
verso suo figlio con tutte le difficoltà di crescere un bambino da sola e la ricerca di un nuovo amore
con qualcuno che dovrà comunque accettare la sua difficile situazione. Una giovane madre persa in
una situazione più grande di lei, che sembra andare verso l’orlo del baratro, ma la storia si chiude
con un messaggio finale di speranza… perché l’amore è sempre la risposta, anche alle difficoltà: non
è una scelta, lo si vive e basta e a volte lo si incontra solo strada facendo.

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foto Netri e i Laredo di Chiara Sardelli

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Morgan While esordisce come cantautore
con il singolo The King of the Nowhere
The King of the Nowhere è il singolo di esordio di Morgan While (Federico Lovato), arrangiato e
composto insieme a Luca Sven Macher (Dreamsound Labs, Routing Studio). Si tratta di un brano
molto particolare, che rispecchia la passione del suo autore per la narrativa fantasy.

Morgan While da dove arriva questo pseudonimo?

Morgan While è uno pseudonimo inventato come nickname per giocare online, unendo uno dei miei
nomi preferiti, Morgan, con una parola che mi piaceva per assonanza, While.

Morgan While è più producer, Dj, compositore, cantante?

MW vuole essere un progetto “smart”. Oggigiorno un musicista non può permettersi di essere una
cosa sola, bisogna saper essere un po’ di questo, un po’ di quello, maturare sempre più conoscenza
ed esperienza.

Dicci qualcosa di questo nuovo singolo, dal respiro molto internazionale

The King of the Nowhere è la storia di uno spaventoso invasore proveniente da altri mondi, che
spunta nel cielo sconvolgendo l’intera umanità al suono dei suoi cannoni, mentre intona il suo
spietato “canto di libertà”. Ma proprio nel momento più disperato per l’umanità, a rischio di
estinzione, i pochi sopravvissuti riescono a dimenticare secoli di rancori tra razze e culture diverse,
unendosi per organizzare una controffensiva che metta in ginocchio il nemico. Una storia
fantascientifica, allegoria della società attuale, troppo spesso dominata da odi, rancori,
estremizzazione delle differenze e delle divisioni tra popoli e persone, sulla base della diversità di
etnia, cultura, credo, natura…

Perché la scelta dell’inglese?

Gli amici danno la colpa alla mia erre moscia per prendermi in giro ma, sinceramente, non saprei
proprio dire il perché; adoro le sonorità inglesi, francesi, saranno le mie origini austriache ma trovo
interessante anche la pronuncia tedesca, faccio la musica che mi sento di fare e la scrivo come mi
esce, la lingua non è mai un limite, anzi, è come una formula magica!

Quali le prossime news?

Nei mesi futuri mi vedrete impegnato coni miei djset e da qui a Dicembre punto a rilasciare almeno
due singoli.

Programmi in cantiere?

News in arrivo nell’immediato: presto il video di “The king of the Nowhere” e altre novità.
foto di Chiara Sardelli

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Andrea Palumbo: Da qui ad ogni secondo,
un esordio che parla di vita
“Da qui ad ogni secondo”, in radio e negli stores digitali dallo scorso 11 febbraio, è il titolo del
primo singolo del giovane artista novarese Andrea Palumbo, un brano il cui sound e la cui struttura
richiamano fortemente le sonorità del pop italiano, ma con influenze internazionali. Frutto della
consolidata collaborazione tra l’artista e “La Sociedad”, team di produttori italiani che ha scritto e
prodotto il pezzo e che ha all’attivo una certificazione Fimi d’oro per l’album di Thomas “#18
Edition” (Warner Music), il brano tratta un tema attualissimo: la vita di un adolescente che si trova,
come tutti, ad affrontare il passaggio all’età adulta.

Andrea, quando hai deciso di dedicarti alla musica?

Ho deciso di dedicarmi alla musica dopo l’ascolto di un brano di Giorgia. Il brano che portò a
Sanremo nel ‘94, “E poi”. Mi ha letteralmente emozionato!

Che studi musicali hai intrapreso fino ad oggi?

Sono partito cantando nel coro della scuola elementare, poi dopo le elementari ho accantonato il
tutto per poi riprendere seriamente all’inizio delle superiori con l’insegnante Aurelio Pitino, il mio
attuale insegnante di canto .

Nel frattempo ho suonato qualche strumento quale chitarra, piano e violino, anche se devo
ammettere che il pianoforte è lo strumento che uso di più. Ne ho uno anche in camera mia. Durante
il periodo liceale ho avuto il piacere di conoscere Carlo Montanari, Danilo Galenda e Sara
Laddomada, che sono stati fondamentali nella nascita del brano “Da qui ad ogni secondo” ed altri del
mio progetto! Fanno parte di un team di produttori denominati La Sociedad. Ci siamo conosciuti
durante uno stage di canto, hanno notato subito il mio timbro e mi hanno chiesto di iniziare una
collaborazione. Con loro mi sento a mio agio, posso parlare di ogni cosa, sono delle persone, prima
di essere dei professionisti!. Per me il lato umano è tutto nel lavoro, è un punto che prendo
seriamente in considerazione nella scelta dei collaboratori, ad esempio il mio fotografo Vito Vagali.

Di cosa parla questo singolo?

Ho da poco finito le superiori, quindi è da qui che ho voluto cominciare. Il brano è autobiografico, è
una presa di coscienza del percorso umano, spirituale che ho esplorato fino ad adesso. In questo
brano sono presenti insicurezze e paure… che mi hanno permesso di arrivare fin qui con nuove
consapevolezze, nuove risposte e forze maggiori. Perché quando finisci la scuola, sembra nascere
una nuova vita, alla quale devi abituarti. A cominciare dalle ore di Università!

Nel tuo inedito si sentono molto le influenze di Tiziano Ferro,Marco Mengoni, hanno inciso
nei tuoi ascolti?

Sicuramente hanno avuto una grande influenza, come del resto Giorgia, Sam Smith, la grandissima
Whitney e Mariah Carey. Quello che mi affascinava e che mi affascina tuttora sono i colori e le
sfumature che riescono a dare nell’interpretazione di un brano. Devo ammetterlo, all’inizio dei miei
studi di canto sono stato incline a copiare e incollare la loro modulazione vocale.

Ti piacerebbe partecipare ad un talent come Amici ed Xfactor?
Chi non vorrebbe! Per iniziare un percorso il trampolino del Talent se si ha un progetto dietro, è
necessario per arrivare al grande pubblico!

Quali sono i tuoi progetti futuri?

Sicuramente continuare a cantare a livello professionistico.

foto di Vito Vagali

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