Tricolore 7 gennaio 1797: nasce il - FEBBRAIO 2003 Mensile dell'A.N.A - Gruppo Alpini Cogoleto
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Sped. in a. p. - art. 2 comma 20/c legge 662/96 - filiale di Milano - Anno LXXXII - N. 2 FEBBRAIO 2003 Mensile dell’A.N.A. nasce il Tricolore 7 gennaio 1797:
IN COPERTINA AUTORIZZAZIONE TRIBUNALE NUMERO 229 DIRETTORE RESPONSABILE Cesare Di Dato DIREZIONE E REDAZIONE via Marsala, 9 - 20121 Milano tel. 02.29013181 - fax 02.29003611 INTERNET E-MAIL www.ana.it lalpino@ana.it COMITATO DI DIREZIONE Vittorio Brunello (presidente), Cesare Di Dato, Carlo Fumi, Gian Paolo Nichele, Fabio Pasini, Adriano Rocci ABBONAMENTI E CAMBIO INDIRIZZO tel. 02.62410215 - fax 02.6555139 associati@ana.it per l’Italia: 12 euro (L. 23.235) per l’estero: 14 euro (L. 27.108) sul C.C.P. 23853203 intestato a: «L’Alpino» - via Marsala, 9 - 20121 Milano ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALPINI l Tricolore italiano nacque a I mente al testo dell’Inno di Mame- Via Marsala, 9 - 20121 Milano Reggio Emilia il 7 gennaio 1797. li di cui, spesso, si conosce sol- Segreteria: tel. 02.62410200 Fu il Parlamento della Repub- tanto la prima strofa. fax 02.6592364 blica Cispadana, su proposta del Al Tricolore, e alla celebrazione segreteria@ana.it deputato Giuseppe Compagnoni, di una Giornata del Tricolore pro- Direttore Generale: tel. 02.62410211 a decretare che si “renda univer- posta dall’ANA sin dal 1985 e oggi Segretario Nazionale: tel. 02.62410212 sale lo Stendardo o Bandiera rilanciata dal presidente Ciampi Amministrazione: tel. 02.62410201 Cispadana di tre Colori Verde, è dedicata la nostra copertina. fax 02.6555139 amministrazione@ana.it Bianco e Rosso, e che questi tre Non è la prima volta che alla Ban- Protezione Civile: tel. 02.62410205 Colori si usino anche nella Coc- diera L’Alpino dedica la coperti- fax 02.6592364 carda Cispadana, la quale debba na, ma ci piace tornare alla nasci- protezionecivile@ana.it portarsi da tutti”. ta della nostra Bandiera per rin- Centro Studi ANA: tel. 02.62410207 Le varie proposte sull’istituzione verdirne la memoria e recupera- fax 02.62410230 centrostudi@ana.it di una “Giornata del Tricolore” re il senso di Nazione. prevedono, oltre alla legge istitu- Fotolito e stampa: Amilcare Pizzi s.p.a. Via Amilcare Pizzi, 14 tiva, anche convegni, mostre, 20092 Cinisello Balsamo (MI) spettacoli e altre iniziative oltre Nella foto: il primo Tricolore, Progetto grafico e impaginazione: Camillo Sassi che la consegna della Bandiera a della Repubblica Cispadana, sfila Chiuso in tipografia il 25 gennaio 2003 tutte le scuole dell’obbligo, unita- all’Adunata di Reggio Emilia. Di questo numero sono state tirate 382.408 copie Sommario 4-6 Lettere al Direttore febbraio 2003 22-23 Doss Trento: luogo della memoria degli alpini 7 Consiglio direttivo 24-27 Storia delle sezioni: nazionale SAVONA 11-14 A spasso per la del 18 gennaio Valle d’Aosta 15 Servizio civile e Associazione Nazionale Alpini 28-30 Storie alpine fantastiche, 16-17 Migliaia di penne nere anzi vere 8-10 Afghanistan, a Cuneo per onorare missione difficile la Divisione martire 31 Rubriche 2 2 - 2003
editoriale Quel 7 gennaio 1797 a Reggio Emilia … ominciamo alme- C gli alpini, ovviamen- no da un giorno te!) lo dimostra an- su 365 per sentir- che il fatto che è ci, alla fine, italiani an- stato necessario ri- che il resto dell’anno: cordare ai respon- è il senso delle parole sabili di istituti sco- che il presidente della lastici, uffici ed enti Repubblica Ciampi ha pubblici, che la ripetuto a fine anno. Bandiera va espo- Certo, il capo dello sta e conservata Stato non ha detto con rispetto. proprio così, ma que- La bandiera è un sto era il senso di quel simbolo sacro, non discorso. è certo solo un pez- Quando il presidente zo di stoffa tricolo- della Repubblica dice re. È il segno della agli italiani che devo- nostra appartenen- no sentirsi tali signifi- za, della nostra ca che c’è bisogno di identità, dei princi- dirlo: o perché gli ita- pi che regolano la liani se ne stanno dimenticando o perché il loro società che ci siamo dati. Troppo spesso siamo senso di appartenenza è minacciato da fattori propensi a considerare l’altrui diversità trascu- esterni. Sull’onda di queste sue preoccupazio- rando, nel contempo, la nostra specificità. ni, motivate dal venir meno di un comune orgo- In un’epoca di transizione, di caduta delle bar- glio, Ciampi ha rilanciato la proposta di cele- riere nazionali, di un’Europa unita ma anche di brare una “Giornata del Tricolore”. Il giorno un’Europa minacciata da integralismi è neces- proposto ha un significato storico: il 7 gennaio sario riconoscersi in valori comuni che sono di ogni anno. È appunto proprio il 7 gennaio di quelli della nostra cultura e dei nostri modelli 206 anni fa che nacque la nostra Bandiera in sociali e civili. Celebrare il Tricolore significa quella Repubblica Cispadana che a Reggio Emi- anche questo. lia segnò uno dei momenti più significativi del Un tempo, a scuola, s’insegnava una preziosa nostro riscatto nazionale. materia, la “educazione morale e civile”. Forse Per quanto riguarda la “Giornata del Tricolore” abbiamo perso qualcosa sulla strada della so- possiamo dire che la nostra Associazione ha il cietà avanzata. Forse occorre ricordare che la diritto della primogenitura: infatti nel 1985 democrazia ci fa tutti uguali, ma che per essere l’ANA inviò al Capo dello Stato una petizione italiani non basta nascere in Italia. per promuovere questa festa di tutti gli italiani. Ora sembra di essere arrivati, finalmente, in di- rittura d’arrivo, anche sulla spinta di alcune Re- Nell’immagine la prima bandiera italiana: è quella della gioni che hanno deciso di promuovere per pro- Repubblica Cispadana, nata durante la campagna italiana di prio conto la celebrazione del Tricolore. Napoleone nel 1796 e adottata dal Parlamento della Repub- Che sia necessario il recupero del significato blica Cispadana, a Reggio Emilia, l’anno successivo. della nostra bandiera (non lo diciamo certo per I tre colori erano su bande orizzontali, con il verde in basso. 3 2 - 2003
lettere al direttore IL FATTO La missione in Afghanistan N ella missione Afghanistan i nostri alpini dovreb- bero sostituire gli inglesi destinati ad altro scac- chiere. Ma gli inglesi si addestrano nel Borneo e nel silenzio verso i nostri solleciti, la sua indifferenza verso la problematica della leva obbligatoria. Non è che il governo, pensando a un fallimento dell’opera- deserto del Kuwait in condizioni estreme di clima e di zione, abbia messo in atto un’accelerazione al proces- luogo; non mi pare che i nostri alpini abbiano un così so di chiusura dei reparti alpini? alto grado di addestramento; l’ambiente in cui Loris Missana - Villa Santina (UD) dovrebbero operare è, a dir poco, ostile in tutti i sensi, senza considerare che nessun trattato internazionale Per favore non fare il dietrologo: il tuo sospetto è troppo da noi sottoscritto ci obbliga ad intervenire. Le sa machiavellico. Sono del parere invece che la partecipa- queste cose il ministro? Forse lo sanno i generali dello zione dell’Italia alla nota missione sia utile e necessa- SME: lo hanno detto al ministro? E se non lo hanno ria. Ma c’è un altro aspetto da considerare: il parlamen- detto, perché? to ha dovuto riconoscere che i più adatti erano proprio Questa è l’opinione di chi ha alle spalle 37 anni di naia quegli alpini cui non aveva dato fiducia in passato, mal- alpina ante e post bellica. grado le istanze e le raccomandazioni dell’ANA. Edoardo Eynard - Cuneo Questa volta vedo di buon occhio la missione perché non si può stare sempre alla finestra aspettando che siano gli altri a togliere le castagne dal fuoco. Del resto C on stizza mista a orgoglio (prevalente) dico che i politici che ci governano sono proprio grandi. Prima fanno di tutto per farci sparire buttando al il presidente Parazzini è stato esplicito nel messaggio vento la nostra storia, poi quelli (alpini, ndr) che comparso a pagina tre del numero di novembre. Sono rimangono li mandano al fronte, forse parola non sicuro che gli alpini faranno il loro dovere fino in fondo attuale: diciamo meglio, in zona operazioni. in Afghanistan, come è sempre stato loro costume in I nostri ragazzi sapranno farsi onore; vorrei poterglie- tutti i tempi e in tutti i luoghi. lo dire ad uno ad uno che saranno sempre nei nostri pensieri, nel nostro cuore e, non ultimo, che terranno alto il nome e la Bandiera dell’Italia. C redo che la decisione di inviare gli alpini in Afgha- nistan sia grottesca e ridicola: non perché ritenga che le nostre truppe non possano svolgere fino in Stefano Camplani - Darfo (BS) Due i sentimenti che ti animano: di risentimento verso fondo i compiti loro assegnati, ma perché Roma ha chi non si è comportato correttamente con noi e di deciso di inviare i nostri ragazzi nella polveriera del stima verso gli alpini che partiranno per l’Afghanistan. mondo per non essere assente al tavolo della pace, Preferisco il secondo per la carica di affetto che esso sot- malgrado il suo palese astio verso gli alpini, il suo tintende. re il 50° nel 2003, ha per me l’indi- ■ Il nostro cappello menticabile esperienza dell’ “Esi- genza T”, l’emergenza per Trieste e i politici nel 1953. Mi sovviene l’entusiasmo, la com- pattezza, la preparazione, lo spirito G ià un'altra volta inviai una lette- ra indignato per l'uso strumen- tale che qualche politico ha fatto di adattamento dei reparti e degli alpini e il grande sostegno morale e del nostro cappello che ho sempre materiale delle popolazioni della considerato come il simbolo più pu- frontiera orientale e dell’ANA. A ro del nostro Corpo. mio parere una pagina da non di- Non ne posso più di vederlo oltrag- menticare e, soprattutto, da non giato in certe riunioni che nulla sottovalutare. hanno a che fare con gli alpini. ■ Tradizione alpina Sergio Colombini - Verona Boris Astuti - Moriago (TV) Io, tuo cappellone di Accademia, Dice l'ultimo verso di una nostra V erissimo quanto dici nel tuo ar- ticolo “Tradizione alpina” a pro- posito dell’unica volta che gli alpini non vissi quell’esperienza, rintanato con il mio corso a Torino per com- poesia: "Per l'alpino il suo cappello è tutto". Vederlo indossato da politici furono schierati sulle Alpi. Ma noi pletare gli studi, ma la seguii sui gior- quale parapioggia o portato da alpi- saremmo stati sempre pronti in nali rammaricandomi di non essere ni in riunioni di partito fa male al ogni circostanza; l’ultima, ne ricor- “al fronte”. cuore. L'alpino che lo presta o che lo 4 2 - 2003
lettere al direttore indossa in modo improprio dimostra IL CASO di non aver capito nulla della sua sa- cralità. Questa rivista non ha manca- to di stigmatizzare anche di recente I Caduti del Gemona tali comportamenti e questa mia ri- mia povera mamma abbia parlato sposta ribadisce quanto scritto a pa- gina 7 de “L’Alpino” di novembre. C hi le scrive è una mamma di cinque figli: i tre maschi sono stati alpini nella Tridentina; mio spesso del mio caro papà. Lui è stato ripescato nelle acque marito è “amico degli alpini”. dell’Adriatico ed è stato sepolto a Mi sono commossa leggendo l’ar- Gallipoli (Lecce). ■ Grazie agli alpini ticolo del numero di settembre, a Giovanna Moscon Calovi di Valgatara pag. 25, sui Caduti del Gemona, Bolzano perché anch’io ho perso il mio Quante infinite, terribili tragedie G li alpini di Valgatara non si smentiscono mai: basta una te- lefonata per metterli in azione. Co- papà in quella tragedia; egli era della Julia, battaglione Gemona ed era sul Galilea. comporta una guerra! Monelli scris- se che essa era “bella ma scomo- me gruppo missionario ci serviva Non fece più ritorno e non mi ha da”; né l’una né l’altra: è solo un un tetto per allestire un mercatino mai potuto conoscere: all’epoca mostro insaziabile. Come figlia di familiare a scopo benefico. Detto avevo solo due anni e quindi non un Caduto del Galilea ha tutta la fatto: gli alpini mettono a disposi- ho ricordi né memorie, sebbene la mia commossa solidarietà. zione il tendone, lo montano, siste- mano l'energia elettrica, portano ta- vole e panche: a noi resta solo di ge- stire il mercatino e con il ricavato Siamo alle solite: i giornali naziona- ■ Il 4 Novembre in Valsugana aiutare il nostro missionario don li, a differenza di quelli locali, hanno Daniele che opera in Cile. Gli alpini un’autentica idiosincrasia a citare gli si ripetono anche quest'anno e que- sta volta tocca a don Francesco in alpini; eppure i maggiorenti del Ban- co Alimentare, presidente Lucchini G li alpini di Olle in Valsugana, ce- lebrando il 4 novembre, dopo la Messa, hanno raggiunto il monu- Argentina. Questa testimonianza è in testa, sono i primi a riconoscere mento ai Caduti. Seguito con com- solo un piccolo ringraziamento per che la presenza delle penne nere al- mozione anche dalla popolazione, è l'aiuto ricevuto. l’uscita dei supermercati, in tre anni, stato fatto l’appello di tutti i Caduti Rita Moscogiuri - Valgatara (VR) ha fatto aumentare di più del doppio del paese; folto l’elenco di quelli il ricavato in generi alimentari. della Grande Guerra, la maggior Ormai ho finito di stupirmi: negli al- parte combattenti nell’esercito au- pini, a qualsiasi sezione appartenga- stro-ungarico. no, l'ansia di aiutare il prossimo è ta- le da mettere in imbarazzo persino ■ Il 4 Novembre in Francia Ciò mi ha indotto a una riflessione: senza preoccuparsi dell’etichetta, un santo. Mai come in queste occa- gli alpini di Borgo e di Olle hanno sioni vale per loro il motto di D'An- nunzio: "Io ho quel che ho donato". O gni anno, il 4 novembre, su invi- to del presidente dei combat- tenti e reduci di Tolone (Francia), degnamente celebrato il 4 novem- bre, onorando senza distinzioni tut- ti i Caduti e celebrando una vittoria Carmelo Manto, mi reco al cimitero non solo delle armi, ma anche dei franco-italiano di Saint Mandrier di ■ Anche l’ANA alla colletta fronte alla rada della città. L’anno cuori. Giuseppe Peroncini - Torino alimentare scorso all’elevazione chiesi il per- messo di cantare l’inno al Piave, Un solo commento: gli alpini del adagio, in sordina; e l’ho fatto an- H o partecipato alla colletta ali- mentare. Sul quotidiano “Il So- le-24 Ore” del 25 novembre è stato che quest’anno aggiungendovi “Monte Grappa”. Da oltre 50 anni gruppo di Olle hanno dato un magni- fico esempio di pietà e di civiltà non dimenticando i Caduti “dell’altra par- pubblicato un articolo sull’argo- sono emigrato in Francia. te”. Vorrei che fosse così per tutti e in mento molto ben documentato. Ma Marco Baraldin - Tolone tutte le contrade d’Italia. c’è un ma: purtroppo non è stata ci- tata l’ANA che da anni collabora Sei degno del massimo elogio perché concretamente al raggiungimento hai scelto la via migliore per onorare degli obiettivi prefissati. Auspico la memoria dei Caduti, non importa che ciò accada per il futuro: ciò sa- di quale Nazione. Il canto, di tutte le rebbe in armonia con la volontà, arti, è quello più vicino al popolo più volte espressa in ambiente alpi- perché tutti lo possono coltivare. no, di dare visibilità al nostro ope- Canta ancora in quell’occasione: av- rato. vicinerai ancor più a Dio i soldati Ca- P.G. Serpini - Vedano Olona (VA) duti per la loro Patria. 5 2 - 2003
lettere al direttore ATTUALITÀ No global e dintorni: il dibattito continua Il mio articolo “No Global e dintorni” pubblicato nel Le ricordo che quando c’è da aiutare la gente non ci numero di dicembre non ha trovato consenzienti alcuni sono solo gli alpini; c’è un mare di persone comuni, nostri lettori. Riportiamo la sintesi di alcune lettere. poco visibili, provenienti dalle più disparate esperien- ze civili che spesso si identificano negli ideali del paci- fismo e dei no-global. ■ Equo e solidale Le chiedo quindi di rivedere le sue posizioni approfondendo l’argomento perché la superficialità è solo causa di malintesi. H o letto con interesse il suo pezzo condividendone i contenuti fino al punto in cui inizia a parlare dei motivi del raduno definendoli pretestuosi, ingannevo- Vittorio Bertoletti - Esine (BS) li e di parte. Mi interesso da anni di commercio equo e solidale con tutti i risvolti ad esso connessi ed è con ■ Nord e Sud persone come lei, superficiali nei giudizi e poco obiet- tive, che si fa la maggior fatica nel far passare alcuni Nel tuo articolo scrivi che la guerra non la vuole nes- concetti. Mi vorrebbe spiegare perché un litro di suno; mi sembra invece che Bush la guerra la voglia, petrolio, a conti fatti, costa meno di un litro d’acqua tanto da spingere i vescovi americani alla stesura di minerale? Se per lei va bene lavorare 10-12 ore al gior- un documento in cui si condanna la guerra. no per sei giorni la settimana, riuscendo a portare a Per quanto riguarda la “favoletta del 20%” che produ- casa solo un po’ di riso e di fagioli per sfamare la fami- ce oltre che consumare basta rendersi conto ed esa- glia, la assumo io. minare da dove vengono alcuni prodotti fondamenta- Ivano Tregnaghi - Meledo di Sarego (VI) li. Il nord del mondo non consuma solo del suo. Per funzionare, il sistema industriale ha bisogno di ener- gia principalmente di petrolio. Il nord oggi ne produce ■ Lotta pacifica il 49% ma ne consuma il 71%. L’industria dipende da un centinaio di minerali: nel 1988 il nord ha consuma- to i 2/3, del rame, dell’alluminio e del piombo prodot- D alla lettura dell’articolo traspare un odio viscerale verso coloro che non condividono l’attuale con- duzione del mondo e che per farlo lo esprimono a ti a livello mondiale. Dunque il consumo di metalli è fortemente concentrato nelle nazioni ricche. Dal sud modo loro, a volte in modo anche non condivisibile. importiamo prodotti agricoli, sia come materie prime Quello che non comprendo è il perché qualcuno con- sia come prodotti alimentari. tinui a preoccuparsi del fatto che a Firenze non sia È dunque dimostrato che la nostra ricchezza si basa successo niente. Ma cosa doveva succedere, forse la sulle risorse rastrellate a livello planetario per far fun- fine del mondo per dar così ragione ai corvi che l’an- zionare la nostra voracità consumistica. Sintetica- ticipavano? Onde evitare facili fraintendimenti pre- mente: il nord si arricchisce alle spalle del sud attra- metto che il Casarini di turno mi è tutt’altro che sim- verso il controllo commerciale, lo sfruttamento del patico così come lo sono i black block. Voler però cri- lavoro e lo sfruttamento del debito. minalizzare tutti coloro che non condividono le posi- Luca Rubele - Grezzana (VR) zioni egemoniche degli attuali padroni del mondo e che per farlo utilizzano modi pacifici, non mi sembra corretto e tutt’altro che affine al messaggio cristiano o gandhiano che si voglia. Tarcisio Meneghello - Solighetto (TV) N essuno contesta i pacifici, né coloro che si battono in difesa dei più deboli, dei più poveri, dei più tra- scurati. Possiamo – e questo era il senso del mio inter- vento – non essere d’accordo sul “modo”, sulle stru- ■ Non solo alpini mentalizzazioni, sulle mistificazioni. Spaccare le vetri- ne, incendiare auto in sosta, prendersela con le forze N on sono d’accordo con quanto scritto nel suo arti- colo che mi sembra molto superficiale e fa di tutte le erbe un fascio. Mi occupo di volontariato da anni e, dell’ordine non ha nulla a che vedere con la difesa della gente del cosiddetto Terzo Mondo. Quanto ai volontari, gli alpini non hanno mai preteso di essere gli unici, pur essendo un obiettore di coscienza, ho stima degli anzi: sono ogni giorno a contatto con chi fa il volonta- alpini quando si occupano di salvare vite umane sotto riato e spesso, come nel caso della raccolta del Banco le macerie di un terremoto o aiutano gli sfollati delle alimentare e di altre iniziative di solidarietà, lavorano inondazioni. insieme. 6 2 - 2003
consiglio direttivo nazionale CALENDARIO 2 marzo CADORE – Gara intersezionale di Riunione del Consiglio direttivo nazionale slalom, trofeo Da Rin, a Cortina. SONDRIO – Campionato sezionale del 18 gennaio 2003 di slalom a Caspoggio. 1. INTERVENTI DEL PRESIDENTE… 21 dicembre: Artogne (BS), pre- 9 marzo mio letterario Monte Campione – 14 gennaio: Arese (MI), assemblea ABRUZZI – Gara sezionale di sla- del gruppo. lom a Ovindoli. 16 marzo 2. … E DEI VICE-PRESIDENTI. Perona: a Lanciano, commemorazione GORIZIA – 6º Trofeo gen. Mene- di Peppino Prisco – 2 gennaio: Aosta, visita di cortesia ad autorità e guzzo – 20ª scarpinata del Monte alla sezione in vista adunata. Calvario. 3. ADUNATA. Parazzini sottopone al Consiglio alcuni spunti per il te- 23 marzo ma dell’adunata; dopo discussione sull’opportunità o meno di accen- UDINE – Commemorazione affon- damento nave “Galilea” al Monte nare alla pace, alla guerra, alla civiltà intesa come modo di vivere ri- Muris di Ragogna. spettoso degli altrui diritti e compatibile con le altrui culture, si deci- A CHIESA VALMALENCO (SEZIO- de per “Alpini, forti in guerra e in pace”. – La Regione autonoma della NE DI SONDRIO) 37° CAMPIONA- Valle d’Aosta sta esaminando la proposta dell’ANA di destinare un TO NAZIONALE DI SLALOM contributo alla ricostruzione in Molise, tramite la nostra Associazione. 30 marzo 4. CADUTI ADAMELLO. Circa la ristrutturazione e la messa in PARMA – Commemorazione Cadu- sicurezza del rifugio Lobbia Alta in Adamello, che è il nostro simbolo, ti della nave “Galilea” a Maiatico la provincia di Trento ha stanziato quattro milioni di euro. La di Sala Baganza. Fondazione, che gestisce il rifugio, suggerisce un contributo di 1 euro PAVIA – Pellegrinaggio alpino al per ogni nostro iscritto per raccogliere i restanti 400.000 euro. L’ANA Tempio della fraternità di Cella di Varzi. sta esaminando il progetto per lanciare con il supporto dei consiglieri nazionali una campagna tramite L’Alpino. Collateralmente sarà 15 giugno chiesto ai soci 1 euro per il Molise terremotato, il tutto sotto il motto SAVONA – Premio Alpino dell’anno. “1+1 = 1 euro per ricordare, 1 euro per aiutare”. Il CDN approva all’unanimità. Vicenza: il 12 e 13 aprile 5. PREMIO STAMPA ALPINA. Romagnoli: espone le caratteristiche 2ª Manifestazione del premio; riguarderà i periodici di Sezione e di Gruppo, ma non L’ALPINO; sarà introdotto un coefficiente correttivo che tenga conto della Solidarietà alpina della forza della sezione o del gruppo. Dopo ampio dibattito si decide er i prossimi 12 e 13 aprile è P prevista a Vicenza la seconda edizione della “Due giorni della per l’aggiornamento a marzo della discussione onde chiarire i dubbi tuttora esistenti. Solidarietà alpina”. Sabato 12 ci 6. COMMISSIONI. Camanni, legale: riferisce su quattro convenzioni sarà una conferenza stampa per la tra comuni e sezioni e tra comuni e gruppi, nonché su tre regolamenti presentazione del Libro Verde del- di Sezione: il CDN approva – Brunello, Rossosch: appianate alcune la Solidarietà, l’apertura di stand piccole divergenze sarà fatto un programma unitario della visita a sulle attività dell’ANA, una palestra settembre, da presentare al sindaco della città russa – Sonzogni, il 13 di roccia e caroselli di fanfare. Do- menica 13, celebrazione di una S. gennaio è stato sciolto il comitato dell’Anno internazionale delle Messa a suffragio dei Caduti, alza- montagne. Cita l’alpino Simone Moro, alpinista di fama mondiale, bandiera e, nel pomeriggio, allo premiato dal presidente Ciampi con la medaglia d’oro al valor civile e Stadio, una “Partita della Solida- da Kofi Annan con il premio Fair Play in occasione di una sua impresa rietà”, seguita da un carosello di sul monte Lothse (Himalaya). Se ne riferisce in altra parte del mensile. fanfare, la premiazione dei disegni degli alunni e studenti e infine 7. TELEGRAMMA. Al magg. gen. Iob per la scomparsa di due alpini in l’ammainabandiera. incidenti stradali. Il programma dettagliato della due 8. RINGRAZIAMENTI. Dal sindaco di Rotello (CB) ad Agostino Mosca giorni sarà pubblicato sul prossimo numero de L’Alpino, a marzo. Que- e a Michele Anversa volontari P.C. – Dal presidente del Molise, sta è una anticipazione per dare Francesco Capone, alla Sede nazionale per la sottoscrizione a favore modo alle sezioni di programmare dei terremotati. le rispettive attività in modo da po- ter partecipare a questa due giorni 9. NIKOLAJEWKA. Parazzini legge il messaggio che il presidente vicentina con tantissime penne ne- Ciampi ha indirizzato all’Associazione in occasione del 60° della re, familiari e amici. battaglia. Sarà riportato su L’ALPINO e letto durante la cerimonia di Brescia. 7 2 - 2003
In partenza a fine mese il contingente italiano, con gli Alpini del 9º e i parà del btg. Monte Cervino Afghanistan, missione difficile fine mese gli alpini del 9° reggi- specialistici della logistica e di sup- A mille uomini: ci saranno anche una mento agli ordini del col. Clau- compagnia di alpini paracadutisti porto che dovranno consentire il re- dio Berto saranno in Afghani- del battaglione Monte Cervino, cara- golare svolgimento della missione stan con gli altri reparti della forza binieri paracadutisti del reggimento dei reparti che saranno impegnati armata italiana inviata dalle Nazioni Tuscania, incursori della Marina, un nelle operazioni vere e proprie. La Unite per pattugliare una vasta area reparto dell’Aeronautica e quindi missione del contingente italiano a nord di Kabul, impedire infiltrazio- unità delle trasmissioni, del genio, durerà sei mesi ed avrà un costo ni di terroristi di Al Qaeda dal Paki- Kriovohrad Donetsk stan e partecipare alle attività che erson Rostov Atyrau Aralsk KAZAKHSTAN RUSSIA saranno decise dal comando della Astrakhan Aral Sea missione, che si trova a Tampa, in Krasnodar Stavropol Kzyl Orda Bishkek Florida. A Tampa ci sono da tempo ea Groznyy Akhtau KYRGYZSTAN ufficiali italiani, addetti ai collega- GEORGIA Nukus UZBEKISTAN menti : saranno loro a fare da trami- Samsun Trabzon Tbilisi Turtkul Tashkent CHINA a te con il contingente italiano, che RKEY Erzurum ARMENIA AZERBAIJAN Baku Kransnovodsk Dushanbe TAJIKISTAN Kayseri sarà agli ordini del brigadier genera- Malatya Caspian TURKMENISTAN Chardzhou Sea Ashkhabad le Giorgio Battisti, comandante della a Diyarbakir Tabriz Rasht brigata alpina Taurinense. Il genera- Latakia Halab Al Mawsil Zanjan Mashhad Bagram Islamabad Irbil le Battisti ha già fatto esperienza in Hims SYRIA Kirkuk Tehran KABUL LEBANON Herat Afghanistan avendo comandato il Beirut Damascus IRAQ Bakhtaran Qom AFGHANISTAN fa Birjand Lahore contingente Isaf, la forza multinazio- v-Yafo Amman Baghdad Esfahan Qandahar Yazd IRAN nale di stabilizzazione a Kabul, una An Najaf Dezful Multan RDAN Ahvaz missione intrapresa d’intesa con il An Nasiriyah Al Basrah Kerman PAKISTAN Zahedan governo del presidente Karzai. ah Al Jawf Kuwait Shiraz Sukkur KUWAIT Bushehr Quanto al 9° reggimento, è costituito Wajh Hail Iraq-Saudi Arabia Neutral Zone INDIA da veterani che hanno al loro attivo Bandar Abbas Hyderabad BAHRAIN OMAN l’intervento in Bosnia, Kosovo e in Al Manamah Persian Gulf Gwadar Karachi QATAR Ahmadabad Albania. Yanbu©al Bahr Riyadh Abu Zaby Gulf of Oman Jamnagar Gli alpini del 9° non saranno soli per- Red U. A. E. Muscat Sur Arabian Sea Jiddah ché il contingente italiano sarà di Sea Mecca SAUDI ARABIA OMAN 8 2 - 2003 Al Qunfudhah Indian Ocean Ji
previsto di 100 milioni di euro. Ci sono anche due unità della Mari- na, una delle quali è salpata martedì 14 da Taranto con 400 uomini facen- do rotta per l’Oceano Indiano, dove parteciperà con la flotta europea Eu- romarfor a operazioni di interdizio- ne antiterroristica. I primi a partire per la missione in Af- ghanistan sono stati 35 specialisti della logistica, decollati dalla base di Pratica di Mare sabato 11 gennaio. Hanno raggiunto dapprima Dubai, quindi con un C130J, equipaggiato con strumentazioni antimissili, han- no raggiunto Kabul. La base del no- stro contingente sarà a Bagram, 60 chilometri dalla Capitale, dove si tro- vano anche americani e inglesi e do- ve si trova il comando dell’operazio- ne Enduring Freedom: una base su- perprotetta usata dai russi durante la guerra contro i talebani e riattiva- ta per la circostanza. Per le prime settimane i nostri alpini dovranno af- fiatarsi con gli altri contingenti, poi inizieranno anche per loro le missio- ni. Si tratta, come è stato detto e scritto, di una missione particolar- mente difficile e non priva di rischi. I nostri alpini hanno avuto un adde- stramento adeguato e sono equipag- giati con armamento ed equipaggia- mento adatti alla missione. Altro non ci è stato possibile sapere, anche perché i particolari di questa nostra partecipazione sono avvolti da particolare riservatezza. Possia- mo solo ribadire che la missione dei nostri alpini e degli altri militari ita- liani è la più rischiosa e che nessuno avrebbe mai voluto veder partire per uno scacchiere di guerra i nostri soldati. Lo diciamo anche per quei pochi che hanno interpretato la soli- darietà, la trepidazione e l’affetto – ma anche l’orgoglio per la conside- razione di cui godono gli alpini in campo internazionale, come truppe scelte e altamente affidabili – che abbiamo espresso nei riguardi degli alpini mandati in missione come de- siderio di mandare i nostri alpini in guerra. Noi respingiamo questa pro- vocazione, e continueremo a stare idealmente a fianco dei nostri alpini e degli altri militari italiani che stan- no compiendo il loro dovere a quat- tromila chilometri dall’Italia, per di- fendere – perché di questo si tratta – Nelle foto: pattuglie italiane della Isaf, la forza multinazionale di stabilizzazio- la pace di tutti. ● ne a Kabul. 9 2 - 2003
Missione Afghanistan: partono anche i muli. Anzi, no tro alti studi della difesa. Si sta scoprendo che forse avevamo ragione quando affermavamo che il nuovo modello di Difesa andrebbe ripensato, valutando i diversi com- piti che un esercito moderno, il no- stro compreso, è chiamato ad assol- vere. Che ci sono impegni internazionali i quali possono richiedere l’interven- to di truppe addestrate al combatti- mento, che ci sono missioni interna- zionali di mantenimento della pace e umanitarie, che c’è una difesa inter- na territoriale dalla quale poter an- che attingere per i professionisti. Tre aspetti diversi di una struttura che oggi appare inadeguata. *** ieci anni dopo la "messa in “D Niente muli agli alpini che andranno Queste considerazioni non ci impe- congedo" dei muli, mezzo in Afghanistan il mese prossimo, discono di essere orgogliosi dei no- di trasporto del Corpo de- dunque? stri alpini, e massimamente di colo- gli alpini per oltre un secolo, sembra Di sicuro non si tratta di una notizia ro che si preparano ad andare nel che le truppe di montagna siano co- campata in aria: qualcuno, almeno difficile e insidioso territorio afgha- strette a "ri-arruolare" i robusti qua- un pensierino, deve avercelo fatto. no. Li accompagneranno i voti degli drupedi, indispensabili per gli spo- Certo, a pensar male – secondo un alpini in congedo e, siamo certi, di stamenti sugli impervi terreni afgha- navigato politico ricco di esperienza tutti gli italiani. Attendiamo con tre- ni dove gli autoveicoli si muovono – si fa peccato ma ci si azzecca. Può pidazione il loro ritorno, a missione con grandi difficoltà. Interpellato, il darsi che qualcuno dopo aver pen- compiuta. ● Corpo smentisce, e spiega che il ri- sato ai muli si sia reso conto che tardo nella partenza degli Alpini per non si trovano dietro l’angolo e che , Kabul è dovuto "a motivi tecnici". soprattutto, con i muli occorre ar- Ma un insistente tam-tam negli am- ruolare anche i conducenti, che non bienti politici romani rilancia la noti- si addestrano in poche settimane? A zia, aggiungendo che si è dovuto meno di non richiamare in servizio i correre ai ripari correndo a compra- vecchi conducenti, quelli che i muli re muli (ne occorrono, pare, almeno li hanno salvati dal macello, compe- una quarantina) non solo in Italia randoli dallo Stato Maggiore che ora ma pure nella vicina Slovenia. In più vorrebbe, pardon!, si credeva voles- però ci vogliono basti e finimenti e se arruolarli di nuovo. un corso di formazione: caricare e condurre un mulo è infatti tutt'altro *** che semplice…” Ripresa dalle agenzie di stampa e da La storia del muli è comunque abba- numerosi quotidiani, questa scon- stanza significativa e ci porta a dire certante notizia è stata pubblicata che forse anche la leva, un bel gior- da “Il Gazzettino” il 3 gennaio scor- no, sarà ripristinata. Dopo che si so. Molti hanno sorriso, di sicuro sarà acuito il fenomeno della caren- non certo allo Stato Maggiore. Co- za di volontari e perfino di VFA, ca- munque sia, il portavoce – così par- renza segnalata fin d’ora proprio dal co nel fornire notizie alla stampa - si capo di Stato Maggiore dell’Esercito è subito precipitato a smentire. in una sua recente relazione al Cen- 10 2 - 2003
DAI GIARDINI BOTANICI DEL FONDOVALLE AI GHIACCIAI ETERNI A spasso per la DI UMBERTO PELAZZA Valle d’Aosta Aosta In alto a destra: il castello di Châtelard, del XIII secolo, che domina La Salle. I facili misteri della toponomastica alpina ei momenti di sosta o punte svettanti verso l’alto ne di “Selvino”, in dialetto n viaggio a piani altitudinali N in rifugio, a volte le guide buttano qui a là do- dei cieli. Ma il sorriso si può mutare in occhiata di “scrvcn”, il monte sopra le selve, folte un tempo lun- U dal corso inferiore della Dora Baltea a una qualsiasi vetta ol- tre i quattromila metri corrisponde mande trabocchetto. “Perché il Monte Rosa si chiama così? Perché Cer- vino? Perché Gran Paradi- rispetto rispondendo così: nelle parlate locali le voci “ros”, “roise”, “ruise” e si- mili indicano il ghiaccio: il go lo sue pendici. Gran Paradiso è la trascrizione italiana sulle carte topo- grafiche di “Gran Paroi”, climaticamente a un balzo dalle tie- pide colline mediterranee (panta- so?”, sorridendo poi alle Monte Rosa è il monte dei grande parete. Scompa- loncini e scarpe da ginnastica) ai ri- scontate risposte suggeri- ghiacci (se ci si imbatte rirà una certa arcana sug- gori del Circolo polare artico (scar- te dal rosato di albe e tra- nella Rosetta l’incontro gestione, ma poesia e to- poni da trekking e giacca a vento monti sulla neve, da cervi sarà piuttosto gelido...). ponomastica solitamente imbottita), attraverso vigne e ca- ormai scomparsi, dalle Cervino è la trasformazio- non vanno d’accordo. stagneti, latifoglie e conifere, pa- scoli e praterie, ghiacciai ed erte Valle d’Aosta è un dono dei ghiac- aratri di Dio è sotto gli occhi di tut- pareti. Il palcoscenico: un fiordo ciai: ne sono condizionati agricoltu- ti, nelle valli approfondite e arro- terrestre lungo e profondo, dai ver- ra, turismo, energia elettrica, sport tondate, nelle scenografiche casca- santi costellati di borgate e villaggi, della neve. Agli alpini che verranno te, nelle fertili colline moreniche e incisi da tracciati torrentizi che a sfilare nessuno forse dirà che, an- nei laghetti di escavazione, i più convergono nel solco centrale co- cora ventimila anni fa, il suolo che suggestivi richiami del paesaggio me le nervature di una foglia gigan- calpesteranno giaceva sotto una alpino, scenari preferiti delle anti- tesca. cappa di ghiaccio alta un migliaio che leggende, specchi per cime illu- Come l’Egitto è un dono del Nilo, la di metri: eppure il lavorio di questi stri, vanità cui non si sottraggono 11 2 - 2003
né Monte Bianco né Cervino. che attraversa i parchi del Gran Pa- Anche i grandi colli storici, co- me il Teodulo, il Piccolo e il radiso e del Monte Avic. Il Parco Nazionale del Gran Paradi- Cupola del Monte Gran San Bernardo, sono stati so è il più antico d’Italia: il suo sim- Bianco e punta scavati e modellati dai ghiacciai bolo è lo stambecco, l’antichissimo di confluenza, che ricoprono tut- caprone selvatico con le corna a del Cervino. tora il colle del Lys, sulla displu- falce: insieme a camosci, marmot- Di chi sono? Aosta viale elvetica, dove nel 1778 fu var- te, aquile, vive totalmente libero fra cata, per la prima volta in Europa, le sue balze, dove l’uomo, ospite di econdo i trattati politici del la soglia dei Quattromila e nei pres- si del quale, a quota 4.170, gli alpini passaggio, trova la sua libertà ri- spettando l’ambiente e i suoi abita- S 1860 e del 1946, la linea di frontiera italo-francese lungo la di Aosta trasportarono, suddivisa tori. Già Riserva Reale di caccia, nel in undici pezzi, la statua in bronzo 1922 fu ceduta allo Stato italiano catena del Monte Bianco corre a del “Cristo delle Vette”, alta cinque perchè fosse adibita a parco nazio- filo di cresta e si arrampica sui metri e pesante una tonnellata. nale: oggi si estende per oltre 4807 metri della vetta d’Europa. Meno noti i colli intervallivi, salvo 70.000 ettari in territorio valdosta- Ma la permalosa cartografia tran- salpina, che evidentemente giudica ai frequentatori delle Alte Vie, una no e canavesano. La sorveglianza è la grandeur di una nazione dall’al- rete di sentieri in quota, lontana dai affidata ai guardaparco (i primi era- tezza dei suoi monti, non ne vuol grandi flussi turistici e vicina a una no stati scelti fra i bracconieri pen- sapere: le crocette di confine, giun- natura non ancora banalizzata: l’Al- titi ... con ottimi risultati). te al cospetto del gigante, se ne ta Via dei Giganti, che fiancheggia i La vita animale alle alte quote è vin- scostano come tante formichine di colossi delle Pennine, Monte Rosa e colata a specifici adattamenti. La fronte a un ostacolo, descrivendo Cervino, e l’Alta Via Naturalistica, viviparità consente un pronto inse- una zona di rispetto che riserva l’in- tera parte sommitale ai nostri cugi- ni d’oltralpe. A Courmayeur, punto caldo della querelle, chi ne è al corrente fa spallucce. “Aria fritta!” Il Cervino potrebbe invece essere rivendicato da qualche dittatore d’oltremare: gli ultimi trecento metri della pira- mide sono infatti una consistente fetta di placca continentale africa- na, spinta e abbandonata milioni di anni fa dalla deriva dei continenti che formò le Alpi. Siamo nel parco del Gran Paradiso. Sullo sfondo la Granta Parey- Rhêmes Notre Dame. Un asino sul Gran Paradiso ciali e di una corda-guinzaglio di cin- Fticaurono i “preti d’altura” a guardare per primi alla montagna in un’ot- nuova: uno sbocco alternativo quanta metri, dopo la lunga ascesa per morene e nevai, il ciuco varcò il allo sfruttamento di un suolo ingrato crepaccio terminale, lanciò un raglio e all’emigrazione in città. trionfale, depositò il suo olezzante L’abbé Joseph Henry, provetto alpini- souvenir sotto la vetta, fece un inno- sta e fine umorista, ci ha lasciato, cuo ruzzolone durante la discesa e settant’anni fa, la descrizione della tornò a valle vincitore. sua salita al Gran Paradiso in compa- L’abate era un santuomo, ma fra le gnia dell’asino Cagliostro (se ci sue righe fa capolino un sorriso vanno gli asini...) Munito di ferri spe- malizioso. Gli crediamo, ovviamente. La maestosa mole del Cervino. In primo piano, 12 il Lago Blu. 2 - 2003 (foto Ermes Borboni)
Il caratteristico castello di Saint Pierre, che ospita il museo Napoleone, turista a di scienze naturali. rischio sul Col di Joux erdurando l’assedio del forte di P Bard, Napoleone, accompa- gnato da pochi ufficiali, stava com- Aosta piendo a cavallo un giro di ricogni- zione lungo le pendici del Col di Joux, quando s’imbatté in una pat- tuglia austriaca. Non fece una piega e aggredì il comandante con una mitragliata di domande: “Chi siete?, cosa fate?, da dove venite?”. Frastornato, il capo-pattuglia bal- bettava impacciato, quando all’im- provviso il Primo Console cambiò tono: “Bene, finora ero vostro pri- gioniero, ora voi siete il mio”. Dal boschetto vicino stavano sbu- cando a semicerchio i granatieri francesi. rimento nel difficile ambiente, il le- Il castello “disneyano” di Saint-Pierre targo assicura la sopravvivenza in- vernale, il cambio stagionale di pel- liccia e piumaggio regola l’assorbi- Èdonovero che le quattro torrette ango- lari aggiunte a fine Ottocento stri- con l’architettura medioevale grafie, erbari, fossili, animali imbalsa- mati, campioni di rocce, vengono pre- sentati i vari aspetti dell’ambiente mento del calore e favorisce il mi- del complesso, ma la linea sbarazzina naturale valdostano: geologia e mine- metismo; per sfuggire ai predatori, da castello delle fate non cessa di atti- ralogia, clima e ghiacciai, fauna, flora lepre bianca, ermellino e pernice rare gli sguardi e catturare gli occhi e vegetazione, specie scomparse adottano un candido look inverna- delle telecamere. Il connubio castel- (orso e lupo) e ricomparse (gipeto e le. Anche la flora ha dovuto subire lo-museo è perfettamente riuscito: ne lince). E non è da trascurare il magni- processi imposti dalle basse tem- è prova l’afflusso dei visitatori. In una fico colpo d’occhio sulla cerchia mon- perature, dalle intense radiazioni successione di nove sale, mediante tana e il bacino vallivo che si gode solari, dalla carenza d’acqua, dalla plastici, diorami, videocassette, foto- dalla merlatura della torre. brevità della stagione vegetativa: le dimensioni sono ridotte e molte piante sono perenni. La morbida ogni provenienza che dal mese di più alto d’Europa, che sulle pendici peluria della stella alpina è un’effi- giugno si possono ammirare nei lo- del Monte Bianco raccoglie seicen- cace protezione contro l’eccessiva ro ambienti naturali ricreati nel to specie fioristiche d’alta monta- traspirazione e la violenza dei raggi giardino alpino Paradisia di Cogne. gna. ultravioletti. Due orette di marcia o pochi minuti Privilegia invece l’aspetto estetico Il parco riserva un ettaro ai suoi... di funivia portano alla sede di il giardino roccioso di Castel Sa- fiori all’occhiello, le mille specie di “Saussurea”, il giardino botanico voia, in val di Gressoney, nella qua- le ogni balcone è un piccolo orto botanico e ogni costruzione si inte- Breviario, pipa, piccozza gra perfettamente con l’ambiente; anche quelle sperdute fra i monti, nsieme a un’eletta schiera di preti Itribuì alpinisti, l’abbé Joseph Henry con- – con l’esempio, gli scritti, la fiori, del sorriso e dell’incanto, non quella che spaventa”. Oggi la sua pipa tremerebbe sgomenta alla vista sbrecciate e scoperchiate dalle in- temperie, disposte a gradinata se- condo la naturale pendenza del ter- parola (e portando un asino sul Gran di certe virago sospese seminude su reno, sono diventate elementi natu- Paradiso) – a porre fine in Valle d’Ao- rocce a strapiombo. Anche dell’ulti- rali del paesaggio, non diversamen- sta all’alpinismo di élìte. Sua insepa- ma sua vetta tracciò nel 1947 un rabile compagna d’ascensione la te dai resti dei castelli delle valli la- accurato itinerario: “Voglio essere pipa: “È piacevole salire una parete sepolto con la piccozza, per bussare terali, posti un tempo a dominio de- quando il tempo è calmo e la pipa alla porta del Paradiso, e col brevia- gli accessi ai valichi alpini. tira bene”. Come ci riuscisse è un po’ rio, per farmi riservare un angolino A fondovalle li vediamo invece tra- difficile capire. “Le donne in monta- dietro l’ingresso”. Per tirar fuori la sformati in confortevoli palazzi re- gna? Certamente: la montagna dei pipa di nascosto da San Pietro... sidenziali, oggi mete turistiche di forte richiamo. Così Issogne, con la 13 2 - 2003
ORDINE DI SFILAMENTO Questo l’ordine e relativo orario stimato dell’inizio dello sfilamento dei vari scaglioni suddivisi per settori. Come è ormai tradizione, dopo le rappresentanze militari e civili, le prime a sfilare saranno le sezioni più lontane; ultima la sezione ospitante: Aosta e il Servizio d’Ordine Nazionale. 1° SETTORE: Inizio sfilamento: ore: 08.00 Aosta • 1ª Fanfara militare; • Reparti alpini di formazione con Bandiera; fontana del melograno e le lunette • Gruppo ufficiali e sottufficiali delle TT.AA. in servizio; “a fumetti”, vive e saporose: dame e • 2ª Fanfara militare; menestrelli, canti e danze, ma an- • Gonfaloni di Regione, Provincia e Comune; che soldati che bisticciano, servot- • Labaro dell’Associazione Nazionale Alpini; te che spettegolano, il cane che si • Alpini decorati, mutilati e invalidi su automezzo; spulcia, il gatto che arraffa le fratta- • Rappresentanza I.F.M.S.; glie; Fenis prototipo del castello • Ospedale da campo. nell’immaginario collettivo: i suoi ritrovati difensivi non gli impediro- 2° SETTORE: Presumibile inizio sfilamento: ore 08.30 no, nel ’700, di essere occupato da • Alpini di ZARA – FIUME - POLA; maiali e galline vaganti per i saloni • Sezioni all’estero: SUD AFRICA – GERMANIA – ARGENTINA – AUSTRA- affrescati; Verres, a monoblocco cu- LIA – BRASILE – CANADA - NEW YORK – PERÙ – CILE – URUGUAY – VE- bico, che riapre annualmente le NEZUELA – FRANCIA – BELGIO – LUSSEMBURGO – GRAN BRETAGNA – porte ai personaggi del carnevale NORDICA – SVIZZERA. storico, incentrato sulla figura della femminista Caterina di Challant; 3° SETTORE: Presumibile inizio sfilamento: ore 08.50 Graines, un nido d’aquila arroccato sulla val d’Ayas, dove non difettava • Sezioni del Centro Sud e isole: SICILIA – SARDEGNA – BARI – NAPOLI però una certa galanteria: per evita- – MOLISE – ABRUZZI – MARCHE – LATINA – ROMA. re che il riverbero del sole dei vici- • Sezioni della Toscana: FIRENZE – PISA/LUCCA/LIVORNO – MASSA ni nevai iscurisse le fattezze esan- CARRARA. gui delle castellane (guai ad ab- bronzarsi come volgari contadine), 4° SETTORE: Presumibile inizio sfilamento: ore 09.50 corvées di valligiani provvedevano a spargere carrettate di terra sulla • Sezioni del Friuli: Venezia Giulia: CARNICA – GORIZIA – TRIESTE – neve; Sarre, oggi museo di casa Sa- UDINE – PALMANOVA – GEMONA – CIVIDALE – PORDENONE. voia, già casa di caccia di Vittorio • Sezioni del Trentino - Alto Adige: BOLZANO – TRENTO. Emanuele II, che nel 1869 aveva in- • Sezioni del Veneto: CADORE – BELLUNO – VALDOBBIADENE – FELTRE caricato il suo intendente di acqui- – VITTORIO VENETO –CONEGLIANO – TREVISO – ASIAGO – VENEZIA stare il castello “sulla destra della – BASSANO – MAROSTICA – VALDAGNO – VICENZA – PADOVA – Dora, all’ingresso della valle di Co- VERONA. gne” (Aymavilles), e si ritrovò inve- ce proprietario di quello sulla riva 5° SETTORE: Presumibile inizio sfilamento: ore 14.00 opposta. Il funzionario ignorava l’e- • Sezioni dell’Emilia-Romagna: BOLOGNESE ROMAGNOLA – MODENA sistenza di una destra orografica”. – REGGIO EMILIA – PARMA – PIACENZA; E infine Bard, porta storica della • Sezioni della Lombardia: TIRANO – SONDRIO – VALLECAMONICA – Valle d’Aosta, a picco sulla Dora, BRESCIA – SALÒ – COLICO – LUINO – LECCO – BERGAMO – VARESE – che ricorda nell’aspetto un mona- COMO – CREMONA – MONZA – PAVIA – MILANO. stero tibetano: nel maggio del 1800 bloccò l’Armée napoleonica e ri- 6° SETTORE: Presumibile inizio sfilamento: ore 17.00 tardò di 15 giorni lo scontro con gli austriaci a Marengo. Inoltre vi pas- • Sezioni della Liguria: LA SPEZIA – IMPERIA – SAVONA – GENOVA. sò un mese agli arresti il tenente • Sezioni del Piemonte: DOMODOSSOLA – INTRA – OMEGNA – VALSE- del genio Camillo Benso Conte di SIANA – SUSA – PINEROLO – TORINO – NOVARA–VERCELLI – CASALE Cavour. M. – ASTI – ALESSANDRIA – CEVA – CUNEO – MONDOVÌ – SALUZZO – Attualmente sta completando la BIELLA – IVREA. sua ennesima ristrutturazione, che lo vedrà soprattutto come centro 7° SETTORE: Presumibile inizio sfilamento ore 20.00 di studi sulla montagna e… museo • Sezione AOSTA; di se stesso. ● • Gruppo di 131 bandiere a ricordo dei 131 anni del Corpo degli Alpini; 14 • Rappresentanza del Servizio d’Ordine Nazionale. 2 - 2003
UNA INTERVISTA RILASCIATA DAL MINISTRO CARLO GIOVANARDI Servizio civile e Associazione Nazionale Alpini a legge 64/2001 ha istituito il ser- L vizio civile nazionale che do- vrebbe arruolare quest’anno 9mila volontari, ma nel 2005 dovreb- bero essere almeno 60mila. La previ- sione è del ministro per i Rapporti con il Parlamento e delega per il Ser- vizio civile nazionale l’on. Carlo Gio- vanardi. Il ministro in un’intervista al “Corriere della Sera” ha ricordato che nel 2001 sono state ben 64.056 le domande di giovani obiettori di co- scienza che hanno preferito sceglie- re questo servizio alla leva ancora obbligatoria prevista fino al 2007. Tuttavia, più volte esponenti del go- verno hanno affermato che questo obbligo cesserà sin dal 2005, cioè fra due anni. Significa che, quando la le- Un volontario del servizio civile nazionale al lavoro in una comunità e (in basso) il giura- va non ci sarà più, non ci saranno mento di reclute alpine: due diversi modi per esprimere un impegno a favore del Paese. neanche gli obiettori di coscienza, intesi come giovani che rifiutano il che fanno il servizio civile nell’ambi- “Questo è un compito che finora è servizio militare preferendo essere to della Protezione civile dell’ANA stato assolto dal servizio di leva, in destinati ad incarichi civili. Ai giova- possano acquisire i titoli affinché, fi- particolare per quanto riguarda le ni saranno aperte due strade…di nito il servizio, sia loro possibile Truppe alpine”, ha detto ancora il servizio volontario: arruolarsi per iscriversi alla nostra Associazione. presidente. “Ma, una volta sospesa un anno nell’Esercito (che per i VFA, “Non è una buona idea?”, ha conclu- la leva, se la protezione civile dell’A- in special modo alpini, prevede an- so il ministro. NA fosse adeguatamente coinvolta e che missioni internazionali umanita- Il presidente nazionale Beppe Paraz- strutturata per questo servizio po- rie) o svolgere il servizio civile in as- zini ha commentato che “si tratta di tremmo valutare in seno al Consiglio sociazioni, enti e istituzioni senza fi- una proposta che, pur considerata direttivo nazionale la possibilità di ni di lucro che svolgono attività a fa- con la cautela tipica dei montanari, essere utili al nostro Paese, così co- vore del prossimo. Lo stesso mini- merita attenzione, anche perché da- me stiamo facendo con i nostri stro Giovanardi ha affermato che da- rebbe ai giovani la possibilità di la- iscritti delle sezioni e dei gruppi e gli enti di assistenza e di volontaria- vorare a fianco degli alpini e di assi- particolarmente con i volontari alpi- to l’anno scorso sono state avanzate milarne i valori, quali la solidarietà e ni inseriti nei nostri quattro raggrup- richieste per quasi 86mila volontari. il rispetto per le istituzioni”. pamenti di Protezione civile”. ● Per far quadrare i conti fra offerta e domanda di volontari il governo pen- sa a incentivi, che si suppone do- vrebbero comunque interessare an- che coloro che scelgono il servizio militare, non fosse altro per bilancia- re l’importanza dell’impegno, l’uno e l’altro ugualmente utili al Paese. Lo stesso ministro Giovanardi, a pro- posito di associazioni che svolgono volontariato ha fatto riferimento al- l’Associazione Nazionale Alpini. “E’ attivissima nel campo della solida- rietà – ha affermato – ma con la pro- gressiva diminuzione del numero di alpini in servizio rischia di sparire”. Ed ha avanzato l’ipotesi che i giovani 15 2 - 2003
RADUNO Migliaia di penne nere a Cuneo per onorare la Divisione martire Sopra, a sinistra: l’imponente sfilamento, DI GIAN PAOLO NICHELE esteriori sa bene quanto la violenza aperto dal Labaro nazionale scortato dal cieca della guerra le ha strappato. vice presidente vicario Corrado Perona, a freddo a Cuneo, sì. I piedi bat- A distanza di 60 anni la città di Cu- dal col. Genovese, comandante del 1° reggimento artiglieria da montagna di Fossano e dai consiglieri nazionali Silvio Botter, Bruno Canova, Gian F tono sul terreno e, sull’attenti, si intuisce il lento ma costante mo- vimento delle dita all’interno delle neo, il 20 gennaio scorso, ha aperto il ciclo di manifestazioni che que- st’anno ricorderanno e onoreranno i scarpe, retaggio dell’esperienza ac- Caduti dell’ ARMIR. Paolo Nichele, Adriano quisita nei cortili delle caserme do- Le sezioni di Cuneo, Saluzzo, Mon- Rocci e Michele Tibalde- ve, anni addietro, si aspettava il ge- dovì e Ceva hanno celebrato, unite schi. Seguivano ben 20 nerale di turno cui rendere gli onori. per la prima volta, il 60° anniversa- vessilli e 212 gagliardetti! Vien da sorridere, oggi. Eppure sono rio della battaglia di Nowo Postoja- convenuti in quattromila e, davanti lowka e della ritirata di Russia. Se- A destra: la sfilata, aperta al monumento ai Caduti del 2° Reg- zioni unite, secondo un’iniziativa del dai Gonfaloni delle città gimento Alpini, patiscono lo stesso consigliere nazionale Bruno Canova decorati di Medaglia freddo, acuito da qualche anno in che ha inteso dare nuovo risalto a d’Oro: in testa quello più sulle spalle. una commemorazione intesa a con- della città di Cu- Mentre le note del silenzio accompa- segnare alla memoria il sacrificio neo, scortato dal- l’assessore pro- gnano le mute preghiere per quei ra- della eroica divisione alpina Cu- vinciale (alpino) gazzi morti in Russia, pensi che se a neense. A questa iniziativa hanno Rocca. In totale Cuneo fa freddo, a Waluiki doveva aderito con entusiasmo i presidenti erano presenti fare un freddo ben peggiore. delle quattro sezioni che ospiteran- ben 11 Gonfalo- Lì i resti della Divisione Martire furo- no a turno – d’ora in poi – la cele- ni e 50 sindaci. no decimati garantendo, in qualche brazione”. modo, una possibilità in più alla Tri- “Ciascuno ha rinunciato a un po’ di dentina e alla Julia di uscire dalla legittimo orgoglio di campanile”, ha sacca. spiegato Canova esprimendo il pro- I numeri parlano nella loro asciut- prio ringraziamento ai quattro presi- tezza, spesso più drammatici del- denti sezionali. “Tutti hanno aderito le testimonianze dirette dei re- con intelligente entusiasmo”. Un duci: 13.500 caduti e dispersi particolare ringraziamento è stato su un contingente di 16.500 riservato all’assessore provinciale uomini. Rocca, alpino, che si è prodigato per Cuneense… non ha avuto il la riuscita della celebrazione nuova suo Bedeschi né il suo Ri- versione. goni Stern ed è rimasta In una città gelida e sovrastata dalla fuori dalla pubblicisti- maestosità del Monviso, si sono ra- ca di massa. Ma la dunate le penne nere dal Piemonte, gente piemontese e Liguria, Val d’Aosta e Veneto, da do- ligure, rude, aspra, ve è giunta una rappresentanza di avara di lacrime e muli dell’inossidabile sezione di Vit- di manifestazioni torio Veneto. Presenti i sindaci di 16 2 - 2003
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