IL CINEMA SOSPESO AL TEMPO DEL COVID - PRODUZIONE, DISTRIBUZIONE, PIATTAFORME: LE SALE E LA PANDEMIA SCRIPT(A) MANENT, LA SCRITTURA E LO SGUARDO ...

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IL CINEMA SOSPESO AL TEMPO DEL COVID - PRODUZIONE, DISTRIBUZIONE, PIATTAFORME: LE SALE E LA PANDEMIA SCRIPT(A) MANENT, LA SCRITTURA E LO SGUARDO ...
ISSN 2723-9233
Filmcronache 3/20

IL CINEMA SOSPESO
AL TEMPO DEL COVID

 PRODUZIONE, DISTRIBUZIONE,
 PIATTAFORME: LE SALE E LA PANDEMIA

 SCRIPT(A) MANENT,
 LA SCRITTURA E LO SGUARDO

 LUCHINO VISCONTI
 E IL "PROGETTO PROUST"
IL CINEMA SOSPESO AL TEMPO DEL COVID - PRODUZIONE, DISTRIBUZIONE, PIATTAFORME: LE SALE E LA PANDEMIA SCRIPT(A) MANENT, LA SCRITTURA E LO SGUARDO ...
FILMCRONACHE

                                                                                       Prima Pagina
                                                      Rivista trimestrale
                                                      di cultura cinematografica
                                                      ANNO XXXII - N. 154

                                                                                       I
                                                      OTTOBRE - DICEMBRE                  l cinema sospeso. Non c’era altro titolo possibile per riassumere
                                                      N. 3/2020                           questo numero di Filmcronache, eccezionalmente a cavallo tra la
                                                                                          fine del 2020 e l’inizio del 2021. Un titolo inevitabile per restituire quei
                                                      Registrazione Tribunale          sentimenti di assenza, attesa, incertezza che tutti abbiamo provato e
                                                      di Roma n.267/87 del 8-5-1987    che hanno scandito i lunghi mesi di lockdown ed emergenza sanita-
                                                                                       ria, in cui le produzioni, le distribuzioni, le sale (e dunque gli spettatori)
                                                      Depositato presso il Registro    sono stati messi alla dura prova del Covid.
                                                      Pubblico Generale delle opere
                                                                                       I quattro saggi in apertura seguono così le tracce lasciate dai pochi
                                                      protette l. 633/41
                                                                                       film usciti sugli schermi nell’ultimo periodo, aprendosi però anche
                                                                                       ad altri importanti titoli proposti in streaming sui canali dedicati.
                                                                                       Proprio partendo da una dettagliata analisi della contemporaneità, la
                                                      Direttore Responsabile:
                                                                                       riflessione di Antonio Autieri si spinge ad indicare le vie d’uscita per
                                                      Paolo Perrone                    l’esercizio, una strada dai molti incroci che passa necessariamente
                                                      Coordinatore editoriale:         “dal pubblico diversificato, dai percorsi innovativi, da un rinnovato
                                                                                       accesso al prodotto e dall’alleanza di tutta la filiera”. Allo stesso modo,
                                                      Tiziana Vox
                                                                                       il ‘cinema del tempo sospeso’ è anche un ‘cinema che sfida il tempo’,
                                                      Grafica e impaginazione:         attraverso quelle suggestive collisioni, tra dilazioni forzate e retromarce
                                                      Yattagraf Srls                   vertiginose, rintracciate da Anna Pasetti in Tenet di Christopher Nolan
                                                                                       e Sto pensando di finirla qui di Charlie Kaufman.
                                                      Direzione e redazione:           La figura dello sceneggiatore è invece al centro sia di Mank di David
                                                      ANCCI                            Fincher sia di The gentleman di Guy Ritchie: due film distanti tra loro,
                                                      Via Aurelia, 796                 ma, come evidenzia Francesco Crispino, “accomunati dall’indagine su
                                                      00165 Roma                       quella ‘forma in movimento’ in cui si riflette il lavoro ‘del’ e ‘sul’ tempo”.
                                                      Tel. 06.440.2273                 Inoltre, come riportato puntualmente da Giuseppe Gariazzo, lavori
                                                      segreteria@ancci.it              come La vita invisibile di Eurídice Gusmão, Imprevisti digitali, Guida
                                                      www.ancci.it                     romantica a posti perduti, Siberia, Favolacce, Volevo nascondermi,
                                                                                       indagando sotto varie angolazioni un attualissimo disagio di vivere,
                                                      Editore:                         invitano alla riflessione ricorrendo alla rimessa in gioco di relazioni
                                                      ANCCI                            personali, sentimentali, familiari.
                                                      Via Aurelia, 796                 Ma in questo numero di Filmcronache, oltre alla accurata osservazione
                                                      00165 Roma                       di Viridiana di Luis Buňuel da parte di Stefania Carpiceci (nell’ambito del
                                                      Tel. 06.440.2273                 segmento saggistico In memoria di me) e alla consueta ricognizione
                                                      segreteria@ancci.it              sul Torino Film Festival (alla prima edizione completamente on line),
                                                      www.ancci.it                     chi scrive introduce con Alla ricerca del tempo perduto: Visconti e il
                                                      Service Provider:                ‘progetto Proust’ una nuova sezione, intitolata I capolavori mancanti:
                                                      TELECOM SPA con sede in Milano   fotogrammi di film mai visti. Un film che non si fece mai, quello del
                                                                                       regista milanese, ispirato alla monumentale opera dello scrittore
                                                                                       francese. Ma che resta, anche e soprattutto nei giorni di pandemia
                                                                                       e di ‘tempo sospeso’, un’affascinante ‘pagina fantasma’ della storia
                                                      In copertina:
                                                                                       del cinema.
                                                      Tenet (2020)
                                                                                                                                           rrone
                                                      di C. Nolan
                                                                                                                                  Paolo Pe

Guida romantica a posti perduti (2020) di G. Farina
                                                           SCARICA L’APP
                                                           di Filmcronache
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SOMMARIO
01   PRIMA PAGINA                                  40   AUTOFOCUS I SAGGI
                                                        ANIME FRAGILI TRA SOLITUDINE
                                                        E SMARRIMENTO ESISTENZIALE
                                                        di Giuseppe Gariazzo

04   AUTOFOCUS I SAGGI
     PRODUZIONE, DISTRIBUZIONE, PIATTAFORME:
                                                   50   IN MEMORIA DI ME FILM AUTORI SPIRITUALITÀ
     LE SALE ALLA PROVA DEL COVID                       VIRIDIANA:
     di Antonio Autieri                                 LE PROVOCAZIONI ERETICHE DI LUIS BUÑUEL
                                                        di Stefania Carpiceci

16   AUTOFOCUS I SAGGI
     COLLISIONI: IL CINEMA CHE SFIDA IL TEMPO
     di Anna Maria Pasetti

                                                   60   CAPOLAVORI MANCANTI FOTOGRAMMI DI FILM MAI VISTI
                                                        ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO:
                                                        VISCONTI E IL “PROGETTO PROUST”

28   AUTOFOCUS I SAGGI
     SCRIPT(A) MANENT, LA SCRITTURA E LO SGUARDO
     di Francesco Crispino
                                                        di Paolo Perrone

                                                   72   VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA I FESTIVAL
                                                        TFF, IL FIL ROUGE DELLA RICERCA IDENTITARIA
                                                        di Paolo Perrone
IL CINEMA SOSPESO AL TEMPO DEL COVID - PRODUZIONE, DISTRIBUZIONE, PIATTAFORME: LE SALE E LA PANDEMIA SCRIPT(A) MANENT, LA SCRITTURA E LO SGUARDO ...
AUTOFOCUS I SAGGI                                                               AUTOFOCUS I SAGGI

                                    PRODUZIONE,
                                    DISTRIBUZIONE,
                                    PIATTAFORME:
                                    LE SALE ALLA PROVA
                                    DEL COVID
                                    Antonio Autieri

                                    La chiusura dei cinema, le riaperture solo parziali, i nuovi
                                    blocchi. La diffusione dalle modalità di fruizione on line.
                                    Il congelamento di molti blockbuster e la circuitazione di
                                    importanti titoli delle major sui propri canali.
                                    Ma l’uscita dal tunnel, per l’esercizio, passa dal pubblico
                                    diversificato, dai percorsi innovativi, da un rinnovato accesso
                                    al prodotto. E dall’alleanza di tutta la filiera.

4                   film cronache       film cronache                                             5
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AUTOFOCUS I SAGGI                                                                                                                                                                           AUTOFOCUS I SAGGI

                                                                                                                    anche per una politica di acquisizione esclu-        Ma sono tanti i film importanti che, impossi-
                                                                                                                    siva di alcuni titoli importanti non disponibili     bilitati a uscire al cinema, sono stati propo-
                                                                                                                    per le sale (o a condizioni negative per loro)       sti da Amazon Prime, Netflix (l’atteso Mank),
                                                                                                                    ma anche di produzione di opere naziona-             Sky solo per citare le destinazioni principali
                                                                                                                    li (spesso modeste) riservate agli abbonati,         (per Soul la Disney aveva peraltro deciso l’u-
                                                                                                                    con la pandemia e la reclusione forzata a            scita on line a sale ancora aperte, suscitan-
                                                                                                                    casa chi ama vedere film ha cercato altre for-       do grandi polemiche); per ultime le comme-
                                                                                                                    me di fruizione. Pianificato da tempo, l’arrivo      die natalizie 10 giorni con Babbo Natale con
                                                                                                                    anche in Italia di Disney + il 24 marzo è stata      De Luigi e Abatantuono, In vacanza su Marte
                                                                                                                    una fortuna per il colosso americano, che ha         con Boldi & De Sica, Tutti per 1 – 1 è per tutti
                                                                                                                    massimizzato l’interesse delle famiglie e ha         con i moschettieri Favino & C. Senza contare
                                                                                                                    garantito loro un’offerta ‘sicura’ e quantitati-     i tanti titoli, soprattutto d’essai, finiti in piatta-
                                                                                                                    vamente ricca. Anche se le novità importanti         forme anche nate in questi mesi: tra queste,
                                                                                                                    sono state solo due. La prima è stata a inizio       da sottolineare MioCinema e IoRestoinSala
                                                                                                                    settembre Mulan, penalizzato però dalla stra-        che sono collegate a sale cinematografiche
                                                                                                                    tegia (fallimentare) di offrirlo inizialmente solo   e prevedono che una parte degli introiti dei
                                                                                                                    in modalità “premium”, cioè facendo pagare           “tickets” digitali vadano ai cinema (ma i loro
                                                                 10 giorni con Babbo Natale (2020) di A. Genovesi   un ‘biglietto’ di ben 21,99 euro oltre al costo      numeri sono molto bassi).
                                                                                                                    dell’abbonamento mensile; è ipotizzabile che         All’estero, non ne parliamo: negli Stati Uniti
                                                                                                                    la maggior parte degli abbonati abbia aspet-         ha fatto rumore la decisione di Warner, dopo

U
         na frase molto in voga a Hollywood, e       mancanza assoluta di film forti hanno reso                     tato il passaggio in catalogo, pochi mesi            Wonder Woman 1984, di prevedere per tut-
         attribuita a più d’un boss degli studios,   molto difficile quel periodo. In cui non sono                  dopo. E infatti a Natale la seconda uscita           to il 2021 le nuove uscite in contemporanea
         recita: “Nessuno sa niente”. Hai voglia     mancati segnali interessanti, ma con numeri                    top, Soul, è avvenuta senza sovrapprezzi. E          tra la propria piattaforma Hbo Max e i cinema
a pianificare, progettare, fare pronostici, ide-     complessivamente davvero poco significati-                     il film è diventato in quei giorni l’argomento       (numericamente molto ridotti: da mesi sono
are scenari su produzioni, cast, budget, piani       vi, e con l’aggravio di costi maggiori per chi                 di maggior conversazione sui social media.           chiuse le sale in molti Stati e in particolare
di marketing. Alla fine, che un film sarà un         apriva la saracinesca.
successo o meno non lo sa nessuno.
Tale massima, sempre vera, tanto più si deve         2020, un anno da incubo
applicare alla situazione attuale – che ormai        Il 2020 ha visto concretizzarsi i peggiori in-
dura da quasi un anno – e alle previsioni a          cubi, in tutti i campi della vita. Chi ama il ci-
breve e medio termine. Nei folli e surrea-           nema, fra mille tragedie e drammi, ha vissuto
li mesi che abbiamo vissuto, in tanti hanno          anche quello della chiusura di tutte le sale,
sfoggiato certezze insensate che la realtà ha        seguita da riaperture solo parziali e poi nuove
poi sconfessato. Con l’assoluta buona fede           chiusure… Ad oggi non si sa quando si po-
dei ‘tifosi’, troppi addetti ai lavori erano certi   trà ripartire: in teoria a inizio marzo, secondo
che la sola riapertura dei cinema – il 15 giu-       l’ultimo dpcm, ma al momento è impossibi-
gno, per decisione del ministro della Cultura        le saperlo con certezza. Della situazione ne
Franceschini: un altro azzardo, non essen-           hanno approfittato le piattaforme web, già
doci grandi film in uscita – avrebbe riportato       in crescita, che sono aumentate e hanno
la gente davanti a un grande schermo. Non            visto esplodere i propri numeri (anche se il
è andata così, per tante ragioni: la disabitu-       fenomeno riguarda complessivamente pochi
dine (erano passati solo pochi mesi, ma con          milioni di italiani: non ci curiamo qui della pi-
una pressione fortissima di altre modalità di        rateria, che pure è favorita in parallelo dalle
visione casalinga), la voglia di stare all’aria      nuove modalità di fruizione on line).
aperta dopo la fine del lockdown primaverile         È un trend che prevede di proseguire in futu-
(infatti le arene estive hanno funzionato me-        ro. Se prima lo spauracchio dei gestori di ci-
glio), la paura del contagio, ma soprattutto la      nema era una Netflix sempre più aggressiva,                                                                                      Due scene di Vacanze su Marte (2020) di N. Parenti

6                                                                                     film cronache                      film cronache                                                                                       7
IL CINEMA SOSPESO AL TEMPO DEL COVID - PRODUZIONE, DISTRIBUZIONE, PIATTAFORME: LE SALE E LA PANDEMIA SCRIPT(A) MANENT, LA SCRITTURA E LO SGUARDO ...
AUTOFOCUS I SAGGI                                                                                                                                                           AUTOFOCUS I SAGGI

a Los Angeles e New York, le due piazze             crimine di Massimiliano Bruno, Freaks Out         catalogo; dai titoli proposti dalle proprie reti    lavori, per il pubblico si spera in una replica in
principali). In futuro altri potrebbero avere la    di Gabriele Mainetti, Diabolik dei Manetti        che transitano per alcuni giorni sul portale a      presenza a giugno, magari all’aperto.
stessa tentazione, negli Usa come in Eu-            Bros. e Supereroi di Paolo Genovese.              titoli ‘fissi’, vecchi classici ma anche film re-   Sono state, quelle cui abbiamo assistito, per
ropa. D’altra parte è da sottolineare come          La situazione generale ha portato ulterio-        centi e perfino nuovi. Su RaiPlay, infatti, sono    la maggior parte scelte obbligate. Ma l’im-
importanti film, italiani o internazionali, siano   re attenzione ad alcuni media on line che         uscite tra maggio e giugno anche alcune             pressione e in qualche caso il timore di molti
stati congelati in attesa della riapertura dei      già esistevano, ma con risultati poco più         opere inedite, la cui uscita in sala era saltata,   addetti ai lavori, in particolare dell’esercizio,
cinema: i blockbuster No Time to Die (nuovo         che sperimentali, a parte singole attività        tra cui il pregevole Magari di Ginevra Elkann       è che il 2020 possa aver suggerito modalità
film di James Bond), Black Widow, Fast &            in diretta: i portali dei due principali gruppi   che aveva inaugurato il Festival di Locarno         nuove che possano emarginare o escludere
Furious 9, e poi Si vive una volta sola di Carlo    televisivi, RaiPlay e Mediaset Play, preve-       2019. E sono proprio i festival un altro fronte     la sala cinematografica. Cosa vieta alla Di-
Verdone, Tre piani di Nanni Moretti, Ritorno al     dono (gratuitamente) sempre più film in           che si è spostato, giocoforza, dalla presenza       sney di ripetere in futuro la soluzione Mulan
                                                                                                      al web: a parte la Mostra di Venezia, che ha        o Soul (variando la strategia a seconda della
                                                                                                      scommesso con coraggio (e fortuna, inse-            appetibilità del titolo) non solo per i propri film
                                                                                                      rendosi in un raro momento di forte riduzio-        di animazione ma per gli altri brand di cui di-
                                                                                                      ne del contagio) su un’edizione ridotta ma          spone, dai film Marvel a nuovi episodi saga
                                                                                                      ‘normale’, sono numerosi quelli più o meno          di Star Wars? La riduzione, se non annul-
                                                                                                      grandi e importanti che hanno messo in atto         lamento delle finestre, tra sala e successivi
                                                                                                      una special edition virtuale. E il 2021 inizierà    sfruttamenti, per quanto in via temporanea
                                                                                                      con Berlino on line: ma solo per addetti ai         per film azzoppati o bloccati dalla pandemia,
                                                                                                                                                          non indica soprattutto alle major una strada
                                                                                                                                                          che in fondo stavano cercando di aprire da
                                                                                                                                                          anni? Senza contare i massicci piani di pro-
                                                                                                                                                          duzioni ad hoc di Disney +, Netflix ecc. Tutto
                                                                                                                                                          ciò accompagna il grande enigma di fondo:
                                                                                                                                                          il pubblico tornerà a frequentare il cinema
                                                                                                                                                          come nell’era pre-Covid (sui livelli molto for-
                                                                                                                                                          ti come negli Usa o già poco brillanti come
                                                                                                                                                          in Italia, anche se eravamo da oltre un anno
                                                                                                                                                          in una fase di ‘alta marea’)? E se sì, quanto
                                                                                                                                                          tempo ci vorrà? Bisognerà aspettare almeno
                                                                                                                                                          l’auspicata “immunità di gregge” o si può ra-
                                                                                                                                                          gionevolmente sperare che tra pochi mesi,
                                                                                                                                                          con le opportune precauzioni, le sale tornino
                                                                                                                                                          a riempirsi?

                                                                                                                                                          Scenari, timori, speranze
                                                                                                                                                          Sicuramente sono interrogativi difficili da
                                                                                                                                                          sciogliere, di fronte alla precarietà dell’inte-
                                                                                                                                                          ra società. Personalmente, ci sembra molto
                                                                                                                                                          ragionevole pensare che il primo passaggio
                                                                                                                                                          sia superare l’emergenza sanitaria: inutile
                                                                                                                                                          farsi illusioni come nei mesi scorsi, quando
                                                                                                                                                          sollevare dubbi in qualche dibattito (on line,
                                                                                                                                                          ovviamente) equivaleva a farsi tacciare di di-
Soul (2020) di P. Docter

8                                                                                    film cronache         film cronache                                                                                   9
IL CINEMA SOSPESO AL TEMPO DEL COVID - PRODUZIONE, DISTRIBUZIONE, PIATTAFORME: LE SALE E LA PANDEMIA SCRIPT(A) MANENT, LA SCRITTURA E LO SGUARDO ...
AUTOFOCUS I SAGGI                                                                                                                                                                          AUTOFOCUS I SAGGI

sfattismo da ottimisti a prescindere. Al cine-       eccessivi tra le uscite in sala e i passaggi                di audience paragonabili a quelli di un suc-            politica intelligente per chi l’ha fatta in questi
ma, a parte i super cinefili e affezionati che       successivi, anche perché sarebbe una diga                   cesso cinematografico. E non si creda che               anni: non basta solo ‘piazzare’ i film sui propri
però non sono in numero tale da permettere           pronta a crollare velocemente: se la Disney                 i film che ‘fanno fatica’ e di solito escono in         schermi; occorre inventarsi eventi, incontri,
la sostenibilità del sistema (e, salvo rarissime     ha già ‘in casa’ la soluzione per arrivare po-              pochi cinema possano avere per forza vita               rassegne. Diverse per taglio e dimensione,
eccezioni, nemmeno di una singola sala), le          tenzialmente a tutto il pubblico, conviene non              migliore con uno sfruttamento in teoria ca-             ma con la stessa esigenza: attirare pubblico
persone ‘normali’ ci vanno con regolarità per        tirare troppo la corda e proporre soluzioni ra-             pillare, casa per casa: generare un livello             diversificato, non solo nel weekend ma anche
svagarsi, quindi se sono tranquille. Andarci         gionevoli. O meglio, sperare che in America                 di comunicazione accettabile in un mondo                nel resto della settimana.
con gel, mascherine e distanziamenti non             – inutile nascondersi la verità: le strategie si            subissato di proposte e ormai molto fram-               La base però è il prodotto. E quindi per la
attira grandi folle (peraltro le capienze sono       fanno lì, da sempre: si pensi alla rivoluzione              mentato (non ci sono più solo Sky o Netflix,            ripartenza occorrerà ricostruire quell’alleanza
forzatamente ridotte): è un dato di fatto, no-       digitale che ha pensionato la pellicola – si                appunto) richiederebbe investimenti proibiti-           tra esercizio, distribuzione e produzione che
nostante i grandissimi sforzi e la serietà mes-      mettano d’accordo i principali soggetti del                 vi. Le pur ridotte, ormai, campagne di uscita           nel 2019 – pur con qualche eccesso reto-
sa in campo da proprietari e gestori. Senza          mercato, per una rimodulazione delle “fine-                 per il cinema sommate alle comunicazioni                rico – aveva dato promettenti risultati iniziali
contare l’angoscia generale, le migliaia di          stre” che possa non essere penalizzante per                 dei singoli esercenti, alla copertura stampa            sull’annoso punto dolente dell’estate (che
morti, le preoccupazioni per il presente e per       la sala, per mantenere quella funzione di ve-               e al passaparola del pubblico sono molto                nostalgia di quando i problemi erano quel-
il futuro. Vero, la vita non si ferma e si deve      trina che serve a tutti.                                    più efficaci.                                           li…). E che servirà per convincere le grandi

                                                                                      Tenet (2020) di C. Nolan                                                                                                Magari (2019) di G. Elkann

provare a convivere con il contesto dram-            Proprio quest’anno di ‘buco nero’ dovreb-                   Dunque, è proprio sulle peculiarità della sala          aziende a fissare calendari certi per l’ora X
matico: ma è più facile dirlo che farlo, nei         be infatti, paradossalmente, aver convinto                  che dovrà concentrarsi il tentativo di riscos-          della ripresa reale. I mesi scorsi, con prodot-
confronti di un’attività che, giriamola come         gli scettici che la sala cinematografica ha                 sa: gli esercenti italiani negli ultimi anni han-       to unicamente italiano o da festival a parte i
vogliamo, fa parte del tempo libero. Alla spe-       una potenza comunicativa insostituibile in                  no investito molto – prima con il passaggio             ‘mini blockbuster’ Tenet e After 2, sono un
sa non si può rinunciare, agli ‘svaghi’ (anche       determinati casi: l’uscita in contemporanea                 al digitale e poi anche grazie alla legge volu-         monito per il futuro.
intellettuali e di grande spessore culturale,        in un forte numero di strutture permette                    ta dal ministro Franceschini nel 2016 – sulle           Per ripartire potranno però servire, inizial-
intendiamoci) purtroppo sì.                          una diffusione del ‘messaggio’ che nessun                   proprie strutture, sempre più belle, comode e           mente, anche alcuni titoli passati nelle piat-
Augurandoci che, grazie alle vaccinazioni e          altro caso, per quanto eclatante, è riusci-                 tecnologiche. Chi non lo ha fatto, ha sofferto          taforme e che non sono da considerarsi
all’immunità, il numero dei contagi crolli ra-       to a emulare. Nemmeno Soul: numeri non                      in passato e rischia di non avere un futuro.            affatto sfruttati (mai pensare che il mondo
pidamente – da maggio? da settembre? –               ce ne sono, ma l’impressione è che abbia                    Chi crede in questo aspetto, che differenzia il         si esaurisca in quello che conosciamo: se
per poi iniziare l’uscita definitiva dal tunnel, è   comunque raggiunto molti meno spettatori                    cinema anche dalla migliore proiezione casa-            questi servizi aumentano i loro abbonati e ci
possibile ipotizzare cosa succederà dopo?            potenziali di quanto avrebbe potuto avere al                linga, continuerà a ottenere risultati. Non solo:       sono i ‘fanatici’ pluriabbonati, tanti altri italiani
Proviamoci. Dal punto di vista delle cosiddet-       cinema. I dati per singolo titolo sono infatti              molte aziende di esercizio lavorano tanto e             non hanno ancora confidenza con loro), sia
te “window”, che erano da anni oggetto di ri-        un segreto ben custodito da tutte le piatta-                bene sulla comunicazione e sull’organizzazio-           pure a condizioni particolari per l’esercizio. In
flessione critica da parte della distribuzione e     forme (e si intuisce bene il perché), che se                ne continua di eventi, calibrati ovviamente sul-        seguito, sarà forse da studiare qualche mo-
di difesa serrata dall’esercizio, immaginiamo        crescono molto come platea complessiva                      le dimensione delle proprie realtà (la monosa-          dello particolare per permettere di utilizzare i
che non si potrà più imporre “distanziamenti”        non riescono (ancora) a generare numeri                     la, la multisala di città, il multiplex). È stata una   film che passano su Amazon o Netflix senza

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     troppe barricate (ma non è facile venire        è spesso un boomerang?), è poten-
     a patti con questi soggetti). Il vero ne-       zialmente interessato anche al grande
     mico è il divano, ovvero la tendenza a          schermo, magari con frequenze inferiori
     non uscire di casa e a farsi bastare tut-       che in passato e solo per determinate
     to ciò che si trova su schermi e device         tipologie di film; sempre più avranno for-
     casalinghi (per inciso: quest’anno è tor-       tuna i film ‘da cinema’ (non necessaria-
     nata a crescere la pirateria, a causa di        mente solo quelli spettacolari, anzi), con
     copie digitali perfette subito disponibili).    una fisiologica e anche sana riduzione
     Ed è probabile che il 2020-2021 vedrà           dei numeri delle uscite perché non avrà
     crescere il numero degli spettatori persi       più senso proporre alcuni titoli da riser-
     definitivamente e dei disinteressati totali     vare ad altre fruizioni.
     al mondo sala. Ma ci sarà anche l’effet-        Ma a un pubblico curioso e dinamico si
     to opposto: dopo tanta reclusione, la           dovranno proporre modalità e percorsi
     voglia di uscire e di libertà potrebbe es-      innovativi, che prevedano anche un ri-
     sere intercettata, tra le tante offerte che     mescolamento delle tempistiche. Se la
     verranno proposte, anche dal cinema             sala dovrà rimanere una vetrina, in de-
     purché la produzione mondiale sia nel           terminati casi si potrà anche rovesciare il
     frattempo in grado di produrre grandi           paradigma e recuperare titoli che magari
     storie per grandi platee a far da traino        le piattaforme non hanno saputo valo-
     a tutto il cinema.                              rizzare e potrebbero avere una secon-
     Ma crediamo che ci siano vaste aree di          da vita con il pubblico cinematografico.
     intersezione tra il pubblico del cinema         O anche, in determinati casi, ipotizzare
     e delle piattaforme: chi consuma tanto          anteprime (come per alcune serie tv) o
     audiovisivo, oltre a miriadi di serie tv e di   contemporanee che possano creare
     film spesso deludenti proposti da Netflix       eventi speciali globali, in accordo anche
     e Amazon (diciamolo: le delusioni, an-          con i giganti del web; ce ne sono state
     che ‘d’autore’, hanno finora superato           già in passato, in un clima di guerra che
     abbondantemente le riuscite; quando             potrebbe diventare sinergia. Ovviamen-
     sarà chiaro che, per esempio, la ‘carta         te, a condizioni commerciali altrettanto
     bianca’ che Netflix assicura agli autori        innovative: pensare che gli esercenti

                                                                                                                         Mulan (2020) di N. Caro

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debbano accettare le rivoluzioni doven-
done pagare sempre il costo non serve           impegnato nel mondo della scuola, è capi-
a nessuno. Ci ripetiamo: ogni busines-          tato di recente di raccontare proprio della
sman dovrebbe aver capito che senza             nascita del cinema una terza media e di far
la sala cinematografico questo settore è        vedere i primi ‘filmini’ dei Lumière, spiegan-
più povero (l’incasso di Avengers: End-         do come quell’invenzione si inserisse in un
game o di Tolo Tolo, provate a farlo con        periodo di grandi speranze tra fine ’800 e
le piattaforme…).                               inizio ’900, sul mondo e sull’uomo, poi con-
                                                traddette dalla tragedia della Prima guerra
Una storia antica…                              mondiale. Quei ragazzi, incuriositi dai Lu-
un futuro possibile?                            mière e da Meliès, sono stati per mesi ter-
Certo, quello che stiamo provando a             minali di consigli e proposte di film, recenti
fare è uno slalom tra sensazioni, previ-        e meno recenti, che hanno dimostrato di
sioni e speranze. La nostra, di inguaribili     apprezzare molto e di voler approfondire in
appassionati della sala buia, è che il no-      incontri e laboratori. Poi, quando si pensa a
stro amato e vecchio cinema, che ha da          possibili festeggiamenti dell’esame di terza
poco compiuto 125 anni – un secolo e            media (a giugno si potrà fare qualcosa di
un quarto! – nel momento peggiore, con          bello?), l’idea di andare tutti insieme in un
le sale chiuse e foschi scenari all’oriz-       cinema li entusiasma. Altro che il divano: se
zonte, si riprenda in fretta e soprattutto      il loro professore li invitasse a vedere un film
nel migliore dei modi. A noi pare che la        a casa sua, non sarebbe la stessa cosa...
voglia di cinema non sia sparita affatto:       Nonostante i tempi duri, finché un bambino
in fondo, appena c’è stata la possibilità       o un ragazzo – bombardato da mille propo-
– anche nei pochi mesi di riapertura – si       ste – si emozionerà ancora di fronte a un film
sono visti alcuni barlumi di vitalità, come     e all’idea di tornare in quella sala buia, c’è
il richiamo dei già citati Tenet e After 2      ancora speranza.
(successi relativi ma importanti come ri-
sposta ‘affettiva’ di un buon numero di
persone che si sono precipitati a vederli
fin dal primo giorno) o la realizzazione di
piccoli eventi e rassegne (l’inaugurazione
della Mostra di Venezia in diretta nei cine-
ma, i film di Venezia a Milano e Roma, pur
in comprensibile calo rispetto al passato,
ma anche iniziative di singoli cinema). I
dubbi sono enormi: sulla futura rispo-
sta del pubblico, sulla qualità dell’offerta
produttiva, sui modelli economicamente
sostenibili. Ma la battaglia è aperta: in
fondo, il cinema è stato dato morto così
tante volte, dalla nascita della tv in poi...
Permetteteci però di chiudere con una
nota di speranza, assolutamente per-
sonale e quindi senza alcuna pretesa
‘scientifica’. Si dice sempre che il pro-
blema siano soprattutto le nuove gene-
                                                                                                                    Wonder Woman 1984 (2020) di P. Jenkins
razioni. A chi scrive, da qualche tempo

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IL CINEMA SOSPESO AL TEMPO DEL COVID - PRODUZIONE, DISTRIBUZIONE, PIATTAFORME: LE SALE E LA PANDEMIA SCRIPT(A) MANENT, LA SCRITTURA E LO SGUARDO ...
AUTOFOCUS I SAGGI                                                                                  AUTOFOCUS I SAGGI

     COLLISIONI:
     IL CINEMA
     CHE SFIDA
     IL TEMPO
     Anna Maria Pasetti

     Salti nel vuoto, dilazioni forzate,
     retromarce vertiginose: la ricerca
     sul grande schermo del “punto
     di non ritorno”, dalle regressioni                                                              Perché è finita?
     e progressioni verso l’entropia                                       A quel punto non si può tornare indietro.
     invertita di Tenet, firmato da
                                                                                    Non si può mai tornare indietro.
     Christopher Nolan, al complesso
                                                                                  Sto pensando di finirla qui (Charlie Kaufman)
     rapporto tra coscienza e cronologia
     in Sto pensando di finirla qui di
     Charlie Kaufman.                                                                                          Tenet (20
                                                                                                                        20) di C.
                                                                                                                                    Nolan

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AUTOFOCUS I SAGGI                                                                                                                                                                        AUTOFOCUS I SAGGI

                                                                                                                      rallentati, centripeti e centrifughi. Salti nel vuo-
                                                                                                                      to, dilazioni forzate, retromarce vertiginose,
                                                                                                                      reiterazioni labirintiche, collisioni ‘fatali’ dentro
                                                                                                                      a organizzazioni strutturali, linguistiche e chia-
                                                                                                                      ramente immaginifiche che sembrano con-
                                                                                                                      correre verso un unico obiettivo: indicare quel
                                                                                                                      punto di non ritorno. Un cortocircuito da cui
                                                                                                                      l’essere umano per sua natura vuole fuggire,
                                                                                                                      rimuovere, negare benché consapevole che il
                                                                                                                      destino di morte non risparmi alcuno.
                                                                                                                      Vuoi si tratti di un buco nero, di un loop tem-
                                                                                                                      porale, di uno stato onirico o di coma, del fe-
                                                                                                                      nomeno di invecchiamento precoce: la storia
                                                                                                                      della letteratura fantascientifica e
                                                                                                                      fantasy/horror - seguita dal cinema
                                                                                                                      - esonda di points of no return or-
                                                                                                                      ganizzati nell’ambito di viaggi tem-                Scene da The Kn
                                                                                                                                                                                          ick (2014) di S.
Tenet (2020) di C. Nolan                                                                                              porali con ricadute simbolico-me-                                                    Soderbergh
                                                                                                                      taforiche; ad essi si accompagno
                                                                                                                      altrettante ‘invenzioni’ escogitate
                                                                                                                      dalla mente umana (e quindi tra-

         N
                  ell’arte dell’immagine in movimento il        del tempo non è mai stata così vicina alla sua        dotti in letteratura, arti visive…) per
                  racconto del tempo è materia connatu-         natura relativa e, mai come ora, la domanda           tentare una (disperata) fuga o re-
                  rata alla sua invenzione. La fascinazio-      aperta sul futuro si tinge di inquietudini.           sistenza: dal ritrovamento di una
          ne esercitata nello spettatore cinematografico        Una sola certezza regna sovrana: gli accadi-          pietra filosofale a un demoniaco
          dal viaggio nella dimensione temporale è pari         menti in corso lasceranno tracce endemiche            ritratto o elisir di eterna giovinezza,
          solo allo stupore di vedere l’invisibile, di accet-   sul futuro degli esseri umani, tracce capaci di       passando per una macchina o
          tare la plausibilità dell’impossibile, di assistere   solcare effetti più veritieri dell’effimere promes-   portale che faccia retrocedere (o
          alla messa in forma dell’immateriale: tutte pre-      se che “tutto tornerà come prima”. E’ chiaro,         avanzare) nel tempo, se non per
          rogative del cinema che ne definiscono l’es-          infatti, che non sarà così. Ciò che stiamo vi-        sostanze allucinogene o bac-
          senza della “magia visionaria”.                       vendo segna un punto di non ritorno sul pia-          chette magiche. Quando non si
          La manipolazione del tempo è, tuttavia, la più        no dei valori, dei simboli e delle percezioni,        tratti di un semplice bisturi nelle
          seducente delle narrazioni audiovisive perché         producendo paradigmi cognitivi tuttora in fieri.      mani di un geniale chirurgo tos-
          coinvolge direttamente il senso del nostro esi-       E mentre il cinema e le arti tutte - di per sé        sicodipendente del primo ‘900
          stere, portandoci oltre la deperibilità biologica     profetiche - stanno già rivelando nuovi univer-       che decida di sottoporsi ad
          con tutte le conseguenze filosofico/spirituali        si creativi, anche l’approccio ermeneutico nei        auto-intervento chirurgico per
          che pertengono alla tensione d’immortalità.           loro confronti è condizionato, al punto di leg-       sfidare le leggi della medicina,
          E in quella peculiare capacità del cinema, lu-        gere quei sintomi di mutazione già tra le righe       in sintesi della vita: il riferimento
          cidamente ricordata da Andrej Tarkovskij, “di         di alcune opere di poco precedenti all’espan-         è all’esemplare crash tra la vita
          cogliere e rendere il passaggio del tempo,            sione virale.                                         e la morte messo in performance nell’episodio
          per fermarlo, quasi a possederlo in infinito»,        Ecco che la suddetta manipolazione del tem-           conclusivo (This Is All We Are) della serie tele-
          si innesca l’esperienza della sospensione che         po operata da certa narrazione audiovisiva            visiva The Knick (USA 2014/2015) diretta dal
          interroga la coscienza, specie in momenti del-        assume una pertinenza eccezionale: ogni rot-          talento di Steven Soderbergh. Per quanto la ci-
          la Storia come quello contemporaneo afflitto          tura della linearità cronologica sembra ‘espor-       tazione non rimandi a un’opera sulla manipola-
          da una pandemia planetaria. Ogni (rel)azio-           ci’ alle imprevedibilità del nostro presente, al      zione del tempo, sembrava utile rivisitarla quale
          ne finora considerata ‘normale’ all’improvviso        caos di pensieri affastellati e incoerenti come       superbo, invano e fatale tentativo dell’uomo di
          è stata messa in discussione, la percezione           universi paralleli e convergenti, accelerati e        ‘toccare’ Dio.

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AUTOFOCUS I SAGGI                                                                                                                                              AUTOFOCUS I SAGGI

Il dispositivo audiovisivo è teso, per sua
natura, a moltiplicare e complessificare le
dimensioni temporali riflettendo i misteriosi
viaggi del pensiero umano, fra ricerche del
tempo perduto o profezie di un futuro da co-
struire: “Il cinema non presenta solo delle im-
magini, le circonda di un mondo. Per questo
                                                                                                             Stati di allucinazione (1980) di K. Russell
ha cercato molto presto circuiti sempre più
grandi che unissero un’’immagine attuale a
immagini-ricordo, immagini-sogno, immagi-
ni-mondo”. 1

Regressioni e progressioni                              William Hurt) tenta di esplorare le origini del-
verso l’entropia invertita di Tenet                     la coscienza umana attraverso l’immersione
La domanda è: il futuro può rispondere?                 in una vasca di deprivazione sensoriale ac-
(Tenet, Christopher Nolan)                              coppiata all’uso di sostanze allucinogene. Il
                                                        risultato è che allo stato alterato di coscienza
Agganciato a quello di eterna giovinezza, il            si associa una regressione fisiologica del suo
grande ‘sogno proibito’ dell’essere umano è             corpo fino al grado ancestrale della specie,
quello di invertire la linea del tempo. Il cinema       sfiorando forme biologiche elementari fian-
(e letteratura) si è fatto carico della tentazione      co la penetrazione nella materia primordiale
di rivisitare il passato per costruire un futuro        dell’universo fino al Big Bang: qui giace il pa-
diverso, spesso incurante di incorrere nel              ventato punto di non ritorno del testo visiona-
paradosso del nonno2, come da serissima                 rio e psichedelico del regista britannico, un ab
definizione della scienza. Ma la fantasia può           origine irreversibile e assoluto.
sovvertire la scienza, così come modificare             Anche Il curioso caso di Benjamin Button (The
il corso della Storia e delle storie, avvallan-         Curious Case of Benjamin Button, Usa 2008)
do un Ritorno al futuro divenuto cult3, come            di David Fincher, basato su un racconto breve
pure dei Timeless seriali4.                             del 1922 di Francis Scott Fitzgerald, elabora
La regressione fino alle origini del tempo è una        la regressione temporale del corpo del prota-
delle ossessioni condivise, tanto da giustifi-          gonista (Brad Pitt) nel paradosso della nascita
carne un sottogenere nell’ambito della scien-           da vecchio, seppur con dimensioni da bebè,
ce-fiction. Esemplare è il racconto di Stati di         e della morte da neonato: la sua dipartita e la
allucinazione (Altered States, Usa 1980) di Ken         sua nascita, dunque, sono invertite, o meglio,
Russell, in cui uno scienziato (l’allora esordiente     sovrapponibili, se osservate attraverso discipli-
                                                        ne spirituali che celebrano il cerchio della vita.
1
   Gilles Deleuze, L’immagine-tempo. Cinema 2, ed       Le narrazioni di entrambi i film, tuttavia, sono
italiana Ubulibri 1989, p. 82                           ancora organizzate secondo il montaggio line-
2
  Uccidere il proprio nonno nel passato preclude l’e-   are, estraneo a tecniche di cronologia inversa
sistenza dell’assassino stesso.                         come invece accade in opere più sperimentali
3
  Back to the Future, regia di Robert Zemeckis, USA
                                                        quali l’emblematico Irréversible (Francia 2002)
1985. Dato il successo del film è stata creata un’o-
monima trilogia con sequel nel 1989 e 1990.             di Gaspar Noé, il cui dramma di una donna
4
  Timeless, serie tv NBC/Fox, 2 stagioni (2016/2018),   violentata in un tunnel viene ripercorso a ritro-
showrunner Eric Kripke.                                 so, e soprattutto in Memento (Usa/Uk 2000) di
                                                                                                                                                           Ritorno al futuro (1985) di R. Zemeckis

20                                                                                       film cronache       film cronache                                                                     21
AUTOFOCUS I SAGGI                                                                                                                                                                          AUTOFOCUS I SAGGI

Christopher Nolan, il cineasta contemporaneo                                                                                  sia formali rispetto alle regole del
                                                                                                                                                                           Il curioso caso di Benjamin Button (2008) di D. Fincher
che ha scelto la manipolazione del tempo qua-                                                                                 cinema classico, che pure resta
le cifra del suo (fare) cinema. Nella sua opera                                                                               un’imprescindibile e manifesta
seconda, rappresenta visivamente la mente                                                                                     fonte di ispirazione per il regista
del protagonista (Guy Pearce), il quale, afflitto                                                                             inglese, anche in questa occa-
da amnesia anterograda5, si annota ovunque                                                                                    sione seppur di segno ‘inverso’.
ogni cosa non voglia dimenticare. Scritto dal                                                                                 Gli esempi più eclatanti arrivano
fratello del regista, Jonathan, Memento orga-                                                                                 dall’implosione “dei topoi griffi-
nizza la narrazione della prima parte in scene                                                                                thiani del montaggio alternato e
da 15 minuti, la precedente cronologicamente                                                                                  del last minute rescue”7 e dalla
opposta alla successiva, la seconda parte, in-                                                                                sovversione del destino dell’an-
vece, secondo la linea progressiva del tempo                                                                                  tagonista chiamato a ‘salvarsi’ in
partendo tuttavia dalla scena finale. Il senso di                                                                             una dimensione temporanea e
spaesamento in cui restano sospesi gli spetta-                                                                                a morire in un’altra. Il dispositi-
tori costituisce il punto di non ritorno simbolico                                                                            vo-cinema, di fatto, resta il pri-
di un’opera centrata sul rapporto fra la rottura                                                                              mo pensiero di Nolan, che non
cronologica del tempo e il modus operandi del-            Dunkirk (2017) di C. Nolan                                          trascura di inserire parole squi-
la memoria umana, ontologicamente sganciata                                                                                   sitamente pertinenti all’arte del-
da linearità.                                                                                                                 lo sguardo (proiettare, doppio,
                                                      il concetto di entropia inversa che permette                            riprodurre…), ma anche frasi
Ad eccezione della trilogia di Batman, ogni
                                                      di invertire la freccia del tempo, un mecca-                 come “ci siamo venduti il futuro”, alluden-
opera di Nolan è una sfida al tempo attraver-
                                                      nismo scientificamente non plausibile. Ma la                 do evidentemente a certi destini industriali
so la sperimentazione di stratagemmi narra-
                                                      fantascienza è scienza di fantasia, e quindi il
tivi e drammaturgici diversi: dai crash tem-
                                                      regista, qui anche sceneggiatore, si è spinto
porali dall’onirico thriller psicologico Inception                                                             Tenet (2020) di C. Nolan
                                                      oltre, invertendo anche le persone, cioè fa-
(Usa/Uk 2010) alla triplice scansione tem-
                                                      cendole “viaggiare a cavallo della freccia in-
porale del war movie Dunkirk (Usa/Uk 2017)
                                                      vertita del tempo”6, perché questo era il modo
passando, soprattutto, dalle matrici spazio/
                                                      per trasportare il protagonista nel futuro per
temporali del fantascientifico Interstellar (Usa/
                                                      evitare che l’antagonista (Kenneth Brana-                                                                       2006) che proponeva un plot simile a Tenet
Uk 2014). Ma è con l’emblematicamente pa-
                                                      gh) persegua il suo obiettivo di distruggere il                                                                 ma con un viaggio nel tempo passato e non
lindromo Tenet (Usa/Uk 2020) che il cineasta
                                                      passato ed informare un nuovo universo an-                                                                      futuro.
londinese ha girato in 70mm per elaborare la
                                                      ti-entropico. Tenet, magniloquente nella con-                                                                   La complessità di sguardo amplifica i punti di
sua, finora, più ambiziosa e sofisticata mani-
                                                      suetudine di Nolan, mette in campo una sfida                                                                    non ritorno su più livelli: da quelli ‘scientifici’
polazione del tempo.
                                                      temporale di elevato impatto visivo proponen-                                                                   come l’annichilazione8 quale effetto dell’in-
Per quanto costruito su un soggetto appa-
                                                      do la più complessa delle soluzioni: mostrare                                                                   contro fra il sé nel presente e il sé nel futuro,
rentemente semplice - un ex agente segre-
                                                      individui che procedono nel tempo invertito                                                                     a quelli cognitivi: “Non tentare di capirlo, sen-
to americano (John David Washington) deve
                                                      e contestualmente individui che retrocedono                                                                     tilo”: una dichiarazione paradossale desunta
sventare un imminente attacco nucleare or-
                                                      nel tempo progressivo, facendoli addirittura                                                                    dai dialoghi di un’opera che, francamente,
ganizzato nel futuro - questo spy/thriller scien-
                                                      confliggere distopicamente.                                  dell’universo audiovisivo. Come pure, non          concede ben poco al ‘sentire’ rispetto al
ce-fiction ben nutrito di adrenalina mette in
                                                      Attraverso un assetto rappresentativo così                   per ultimo, la citazione ‘corporale’ di sceglie-   ‘ragionare’. Sulla scala dell’(est)etica dello
scena qualcosa di inedito, ovvero la rappre-
                                                      concepito Nolan mette in crisi una serie di                  re quale eroe il figlio di Denzel Washington,      sguardo, l’impressione è che con Tenet No-
sentazione simultanea di direzioni temporali
                                                      modelli sia cognitivi (come la reazione della                già protagonista del fantascientifico Déjà vu      lan stesso abbia raggiunto un proprio punto
opposte all’interno dello stesso spazio. Per
                                                      coscienza umana davanti alla realtà multipla),               - Corsa contro il tempo di Tony Scott (Usa,        di non ritorno, imprigionando il proprio talen-
legittimare il senso del film, Nolan ha visitato
                                                                                                                                                                      to dentro all’ossessione manipolatrice dell’e-
5
  Un tipo di amnesia dove il paziente è fortemente,   6
                                                       Luca Nardi, La scienza di Tenet, tra entropia inversa       7
                                                                                                                     Videorecensione a cura di Francesco Crispino,
                                                                                                                                                                      sperienza temporale.
se non totalmente, limitato a memorizzare nuove in-   e viaggi nel tempo, wired.it, 15/9/20. Anche per il          Canale YouTube ACEC ANCCI, 26/8/20, https://
formazioni.                                           concetto di entropia inversa.                                youtu.be/OsJME_EDEEY                               8
                                                                                                                                                                          Si veda ancora Luca Nardi cit.

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AUTOFOCUS I SAGGI                                                                                        AUTOFOCUS I SAGGI

La coscienza del tempo / Il tempo della
coscienza: Sto pensando di finirla qui
What though the radiance
which was once so bright
Be now for ever taken from my sight,
Though nothing can bring back the hour
Of splendour in the grass,
of glory in the flower9;
William Wordsworth, Intimations of Immortality
from Recollections of Early Childhood, 1804

Chi non è rimasto prigioniero di giochi tem-
porali è invece Charlie Kaufman, benché
solo secondo a Chris Nolan nella pratica di
sovversioni e rotture cronologiche all’interno
del proprio sguardo cinematografico. Sce-
neggiatore di talento per autori ‘sperimen-
tali’ come Michel Gondry10 e Spike Jonze11,
ha firmato finora solo tre lungometraggi da
regista, ciascuno dotato di buon valore ma
con il più recente - Sto pensando di finirla
qui (I’m Thinking of Ending Things, 2020) - di
qualità decisamente superiore ai precedenti.
Al punto da annoverarsi tra le migliori opere
apparse nello sfortunato 2020, nonché la
più significativa rispetto alle collisioni tem-
porali qui considerate, laddove, a differenza
del freddo Tenet, riesce a conciliare organi-
camente gli elementi razionali, emotivi e spi-
rituali verso punti di non ritorno esperibili in
ogni esistenza umana.
Sganciato dalla tentazione di imbrigliare i suoi
personaggi nella sospensione di loop tempo-
rali - anch’essi evidenti punti di non ritorno12

9
  “Ciò che attraverso il radiante era una volta così lu-
minosa / sei preso per sempre ora dal mio sguardo
/ niente può riportare l’ora / di splendore nell’erba, di
gloria nel fiore”
10
   Emblematico a tal proposito il film cult Se mi lasci
ti cancello (Eternali Sunshine of the Spotless Mind,
Usa 2004).
11
   Interessanti per il lavoro sul tempo sia Essere John
Malkovich (Being John Malkovich, Usa 1999) che Il
ladro di orchidee (Adaptation, Usa 2002).
12
   Si pensi al sopravvalutato Palm Springs - Vivi come se
non ci fosse un domani di Max Barbakow (USA 2020),
alla serie televisiva Loop (USA 2020) creata da Natha-
niel Halpern, ma soprattutto ad alcuni episodi dell’ac-                                     Sto pensando di finirla qui (2020) di C. Kaufman

24                                                          film cronache   film cronache                                                25
AUTOFOCUS I SAGGI                                                                                                                                                                   AUTOFOCUS I SAGGI

- il nuovo lavoro di Kaufman si accosta invece                                                                 di Kaufman a pochi minuti dalla prima ora di         musical Oklahoma! e dei cartoni animati. Ma
a titoli quali il malickiano The Tree of Life (Usa                                                             film. Ed è sempre la voiceover di Lucy che,          ogni tentativo è vano: il vetro dell’automobi-
2011) e persino al recentissimo family thriller                                                                alternata al dialogo con Jake durante il viag-       le d’improvviso si rompe, uno sconosciuto
La stanza di Stefano Lodovichi (Italia 2021)13                                                                 gio in auto, trasmette ai pensieri visivi il co-     tenta di spiare i giovani nell’unico bacio che
con le ovvie e dovute differenze. Questo per-                                                                  raggio che le parole non possiedono: “Ogni           si danno, è il Black Mirror che spezza l’in-
ché al centro del racconto tratto dal romanzo                                                                  cosa deve morire. È questa la verità. Ci piace       cantesimo.
di Iain Reid è il viaggio fisico e spirituale di una                                                           pensare che ci sia sempre speranza, che si           Tanto potrebbe ancora scriversi di quest’o-
giovane coppia nella casa di famiglia di lui,                                                                  possa sopravvivere alla morte”, sentenzia            pera, ricca di spunti e misteri, un film scomo-
con i genitori ad accoglierli, accanto a diverse                                                               tramite monologo interiore. Quasi da antido-         do per la coscienza e dunque necessario,
cicatrici emotive mai guarite.                                                                                 to all’inevitabile, in Sto pensando di finirla qui   una riflessione meta-cinematografica che
L’aderenza dell’immaginifico viaggio audiovi-                                                                  i tentativi di fuga dal punto di non ritorno tro-    felicemente intacca la sicurezza degli spet-
sivo di Kaufman alle riflessioni qui intentate è                                                               vano svariate metamorfosi prima di accettare         tatori, dando loro - forse - un senso a questa
che esso riesce a penetrare la sostanza del                                                                    che “non si può più tornare indietro”: il di-        collisione virale, a questa forzata sospensio-
tempo, dandone una forma personale ep-                                                                         scorso sull’amore, la gelateria nel nulla di un      ne temporale della nostra Storia. Perché si
pure universale. Come osserva giustamente                                                                      paesaggio notturno innevato, il cinema stes-         può filmare vita e, contemporaneamente,
Daniela Brogi nella sua lettura del film, si trat-                                                             so omaggiato nella passione travolgente del          vederla svanire per sempre.
ta di uno “spostarsi, spostare: da un ambito
all’altro, da un luogo all’altro, da una forma
all’altra, dal verbale al visuale”14: un trasferire                                                                                                                                Sto pensando di finirla qui (2020) di C. Kaufman
nel senso greco del termine, metaphérein, il
che implica anche il passaggio temporale,                    The Tree of Life (2011) di T. Malick
dalla giovinezza all’età adulta, dalla vecchiaia
alla morte, ma il tutto nel montaggio fluido di
poche scene, se non addirittura nella mede-                va ricorrente, è una specie di lettera ruba-
sima inquadratura: in tal senso, il cinema si              ta: qualcosa che, come scena primaria, era
propone quale percorso del pensiero verso                  sotto la coscienza di tutti, ma che nessuno
un punto di non ritorno, un punto morto.                   prima del libro e del film aveva ricreato così
I ricordi sottoposti a entropia audiovisiva si             bene, trasformandola in cinema”, aggiunge
sostanziano in corpi della coscienza che                   ancora Brogi, perché è chiaro che è la con-
superano il concetto di fantasmi, la memo-                 sapevolezza del vedersi, del ‘parteciparsi’
ria caotica invoca dei codici, delle parole,               che crea l’identità, permette la metamorfosi,
una dimora: ecco dunque entrare in sce-                    richiede il perdono, lo stesso necessario per
na la poesia, le Lucy Poems del romantico                  continuare a vivere del protagonista di The
Wordsworth che aspirano all’immortalità, ma                Tree of Life verso la propria famiglia, che in-
anche la vita interrotta dal suicidio di David             contra in crash temporale su una spiaggia.
Foster Wallace, e la casa di famiglia come                 Anche Jake, il protagonista maschile inter-
pure il liceo, punto di partenza (da studente)             pretato da Jesse Plemons, deve perdonare
e di arrivo (il lavoro da bidello) professionale.          i suoi genitori e - incapace di farlo razional-
“Questa ambientazione, che viene fatta agire,              mente - si appella inconsciamente alla sua
anche visivamente, come metafora ossessi-                  nuova ragazza Lucy (la magnifica Jessie
                                                           Buckley) studiosa di gerontologia ma soprat-
clamata serie distopica Black Mirror per ideazione del     tutto dotata di pìetas. Lei sa, lei conosce il
geniale Charlie Brooker (UK/USA 2011-in corso)             significato della cura heideggeriana e riesce
13
   Il racconto contempla l’unità di spazio (una casa)
                                                           a vedere ‘oltre’: “Ho visto come erano. Ho vi-
ma la molteplicità temporale in forma distopica di tre
personaggi “imparentati”.                                  sto come saranno. Li ho visti dopo la morte”,
14
   Daniela Brogi, Charlie Kaufman. La vita dei pensieri,   pronuncia dopo una straordinaria condensa-
doppiozero.com, 24/9/20.                                   zione spazio/temporale inventata dal talento

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AUTOFOCUS I SAGGI                                                                     AUTOFOCUS I SAGGI

                                            SCRIPT(A) MANENT
                                            LA SCRITTURA
                                            E LO SGUARDO
                                            Francesco Crispino

                                            La figura dello sceneggiatore al centro sia di Mank di
                                            David Fincher sia di The gentleman di Guy Ritchie. Due
                                            film distanti tra loro, ma accomunati dall’indagine su
                                            quella “forma in movimento” in cui si riflette il lavoro
                                            ‘del’ e ‘sul’ tempo. Un tempo condensato, non-lineare e
Mank (2020) di D. Fincher                   dunque sospeso, come questi lunghi mesi di pandemia.

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AUTOFOCUS I SAGGI                                                                                                                                                                                 AUTOFOCUS I SAGGI

N
        ell’evoluzione delle espressioni artisti-   re. Ovvero quel particolare tipo di scrittore                    Alle radici di Citizen Kane (e non solo)
        che il passaggio dalla fase classica        ontologicamente differente dall’autore lettera-                  Costruito con il mirabile contributo di Donald               The Gentlemen (2019) di G. Ritchie
        alla moderna è quasi sempre definito        rio, in quanto figura mediatrice tra una lingua                  Graham Burt (storico scenografo del regista) e
dall’insorgere dell’autoriflessività. Ultima per    (quella scritto-parlata) e un linguaggio (quello                 imperniato sull’ennesima, maiuscola interpreta-
ragioni anagrafiche, la narrazione audiovi-         cinematografico, costituito da immagini e da                     zione di Gary Oldman, l’undicesimo lungome-
siva ne è dunque solo l’ennesimo esempio            suoni). Figura che sia Mank di David Fincher                     traggio di David Fincher affascina soprattutto
e il momento di tale insorgenza è identifica-       sia The gentleman di Guy Ritchie mettono                         per la molteplicità dei livelli di lettura che con-
to tra gli anni ’40 e ‘50 del secolo scorso.        al centro della narrazione, evidenziando così                    tiene. Il primo e il più evidente dei quali riguarda
Proprio nel momento in cui il cinema, giunto        l’attenzione che la cinematografia made in                       la genesi di Citizen Kane (Quarto potere), una
alla fase terminale del proprio ‘stadio dello       Usa gli ha sempre riservato e che non trova                      delle opere seminali della storia del cinema,
specchio’, inizia a rappresentare se stesso         eguali riscontri in quelle di altri Paesi.                       qui interamente raccontata dal punto di vista
con la coscienza della propria identità. Tale       Al di là di questa equivalenza però, nell’acco-                  del suo sceneggiatore. Un livello sul quale si
rispecchiamento si distingue per la capacità        stare i due titoli si notano innanzitutto le loro                è perlopiù concentrata la prima reazione della
di adattarsi a generi diversi, ma anche per lo      differenze espressive (bianco e nero vs. colo-                   critica, che in molti casi ha evidenziato come
squilibrio che caratterizza la scelta del punto     re; profondità di campo e long takes vs. narra-                  Mank sposi la tesi espressa da Pauline Kael
di vista dal quale articolare il racconto.          zione frammentata), stilistiche (omogeneità vs.                  in un suo articolo del 19711. Tesi che sminuiva
A fronte di un numero cospicuo di esempi            eterogeneità), di genere (biopic vs. black cri-                  i meriti di Welles nella realizzazione del capo-
in cui il cinema parla di se stesso attraverso      me-comedy) di recitazione (mimetica vs. sopra                    lavoro e che accese una lunga querelle nella
quello dell’attore e/o del regista, infatti, rari   le righe), di ambientazione (Hollywood anni ’30                  critica cinematografica statunitense dell’epoca,
sono i film nei quali viene invece assunto lo       vs. Uk pre-Covid), e di punto di vista (unitario                 cui sembrava aver posto una pietra The Scripts
sguardo di un altro dei molteplici collabora-       vs. pluralità). Equivalenze e differenze che sug-                of Citizen Kane, il prezioso intervento di Robert
tori di un’opera cinematografica. Appare così       geriscono un’analisi da cui partire per effettuare               L. Carringer nel quale vengono confrontate le
curioso - e forse sintomatico - che il con-         una ricognizione sulle opere che hanno messo                     sette stesure dello script ritrovate negli archivi
temporaneo rilascio di due titoli di un certo       al centro tale figura e una riflessione sulle varie              RKO2. Sarebbe però superficiale credere che
rilievo, per autorialità e impegno produttivo,      declinazioni assunte dal processo-sceneggia-                     la principale intenzione di Fincher sia stata di
riportino in auge la figura dello sceneggiato-      tura all’interno del testo filmico.                              dare linfa a una tesi già diffusamente confutata
                                                                                                                     e anacronistica.
                                                                                                                     Sicuramente più importante è il secondo li-
                                                                                                                     vello, quello in cui Mank in realtà ‘sfrutta’ la
                                                                                         Mank (2020) di D. Fincher   vicenda della prima stesura di Citizen Kane
                                                                                                                     per ritrarre la Hollywood degli anni ’30. Per
                                                                                                                     rappresentare cioè le dinamiche dello studio
                                                                                                                     system ‘dall’interno’ (rimarchevole in tal senso
                                                                                                                     è la comparazione tra il “metodo Paramount”
                                                                                                                     d’inizio decennio e quello MGM del post-New
                                                                                                                     Deal), e costruire il backstage della “fabbrica
                                                                                                                     di sogni“ nella quale si concentra l’essenza

                                                                                                                     1
                                                                                                                       Intitolato Raising Kane, l’articolo apparve sul “New
                                                                                                                     Yorker” il 3 febbraio 1971 https://www.newyorker.
                                                                                                                     com/magazine/1971/02/20/raising-kane-i
                                                                                                                     2
                                                                                                                       Apparso sul prestigioso “Critical Inquiry”, il contribu-
                                                                                                                     to di Carringer evidenzia come solo due delle sette
                                                                                                                     stesure siano firmate da Mankiewicz e che in fase
                                                                                                                     di scrittura gli interventi di Welles siano stati molte-
                                                                                                                     plici quanto decisivi. Cfr. https://web.archive.org/
                                                                                                                     web/20200628161716/https://www.journals.uchi-
                                                                                                                     cago.edu/doi/pdfplus/10.1086/447995

30                                                                                    film cronache                             film cronache                                                                          31
AUTOFOCUS I SAGGI                                                                                                                             AUTOFOCUS I SAGGI

ell’american dream. Un backstage già effica-        Il denaro dei produttori                                                una parte sembra infatti riflettere sulle origini
cemente restituito fin dalla seconda metà de-       contro l’intelligenza degli scrittori                                   dell’immaginario americano e sulle idee che
gli anni ’30 dagli scrittori assoldati a Hollywo-   A tale livello è associato l’aspetto più stretta-                       hanno contribuito a fondarlo (emblematica
od in qualità di sceneggiatori, a cominciare da     mente politico del film, il cui conflitto centrale                      in tal senso è la sequenza formata da due
Horace McCoy (Non si uccidono così anche i          non è quello tra il regista e lo sceneggiato-                           long takes e costruita con un lungo travelling
cavalli? e Avrei dovuto restare a casa), e pro-     re, come potrebbe sembrare, quanto quel-                                all’indietro in cui Louis B. Mayer definisce il
seguendo con Nathanael West (Il giorno della        lo tra produttori e sceneggiatori. Mettendo                             modello di film da realizzare); dall’altra sull’on-
locusta), Budd Schulberg (Dove corri, Sam-          “il denaro dei produttori contro l’intelligenza                         tologico compromesso della settima arte, la
my?), Francis Scott Fitzgerald (The Last Tyco-      degli scrittori, la materialità del cinema con-                         cui estetica è quasi sempre determinata dai
on), Raymond Chandler (La sorellina), John          tro l’immaterialità dei sogni“3, Fincher da                             modi di produzione e la libertà espressiva
Fante (Sogni di Bunker Hill) etc.                                                                                           ingabbiata nel recinto consentito (se non
                                                    3
                                                     Cit. in Federico Pedroni, Mank di David Fincher e la                   addirittura indirizzato) dalla matrice industriale
                                                    grande manipolazione,                                                   dell’Apparatus.
                                                    https://duels.it/sogni-elettrici/mank-di-david-fin-                     A questo piano ne è tuttavia collegato un
                                                    cher-e-la-grande-manipolazione/?fbclid=IwAR25R-                         altro, articolato sulla dicotomia vero/falso.
                                                    vcHvGQUoYrOhlKLhY8N_ZT4-zzvZy3wQYzb41Q-
                                                    sc7w0peWBu9mWhq4
                                                                                                                            Dualità che informa la filmografia di Welles e
                                                                                                                            che costituisce il canale privilegiato con cui
                                                                                                                            il film parla direttamente alla contemporanei-
                                                                                                                            tà. Una parte consistente del plot di Mank è
                                                                                                                            infatti dedicata alle elezioni per il governatore
                                                                                                                            della California del 6 novembre 1934, vinte
                                                                                                                            dal repubblicano Frank Merriam contro il so-
                                                                                                                            cialista Upton Sinclair. Elezioni tra le più con-
                                                                                                                            troverse della storia statunitense, nelle quali
                                                                                                                            la MGM - la Major diretta da Mayer e
                                                                                                                            Thalberg e finanziata da William Hearst - si
                                                                                                                            schierò apertamente in favore del repubbli-
                                                                                                                            cano, cercando di osteggiare Sinclair in tutti
                                                                                                                            i modi. Facendo anche realizzare dei mocku-
                                                                                                                            mentary contenenti falsi dati sui candidati che
                                                                                                                            furono decisivi per influenzare l’elettorato.

The Gentlemen (2019) di G. Ritchie

32                                                                                     film cronache        film cronache                                                   33
AUTOFOCUS I SAGGI                                                                                                                                AUTOFOCUS I SAGGI

In Mank l’episodio si sviluppa in un lungo e im-
portante segmento narrativo che assolve a un                                                                                 Immaginazione e punti di vista
triplice compito. Da una parte intende infatti                                                                               Oltre ad avere in comune il personaggio del-
andare all’origine del regime della post-verità,                                                                             lo sceneggiatore, anche The gentlemen è
laddove con la genesi delle prime fake news                                                                                  incentrato sulla dicotomia tra segni: quello
s’inizia a delineare il terreno più scivoloso (e                                                                             scritto (della sceneggiatura) e quello audio-
probabilmente anche più pericoloso) della                                                                                    visivo (del testo filmico). Qui però la differen-
nostra epoca. Dall’altra rimanda direttamen-                                                                                 za è connotata diversamente, in quanto lo
te all’oggi, riproducendo le modalità utilizzate                                                                             sviluppo del racconto, pur rispecchiandosi
da Trump prima per ottenere il potere e poi                                                                                  sostanzialmente nell’andamento narrativo di
per prendere a picconate la democrazia. In-                                                                                  Bush5, ne prende spesso le distanze. In più
fine mostra come quell’episodio - sollevando                                                                                 di un’occasione, infatti, quanto affabulato dal
di fatto Welles dalla primogenitura delle fake                                                                               narratore intradiegetico (Fletcher) viene imple-
news4 - abbia di fatto ispirato l’inserimento del                                                                            mentato, ridimensionato o addirittura contrad-
mockumentary “News on the March” all’inizio                                                                                  detto dalle immagini del film. Più che di fronte
di Citizen Kane.                                                                                                             a un narratore inaffidabile, però, ci troviamo
                                                                                                                             davanti a uno che conosce la vicenda solo
Un film-omaggio animato                                  Citizen Kane (1941) di O. Welles                                    in parte. E che per riempirne i buchi ricorre
da un incontro/scontro                                                                                                       alla propria immaginazione, per poi verificarne
Sotto questi strati ne traspare però un altro,                                                                               l’attendibilità con il proprietario dell’altro punto
                                                        esempio -, pronte ad aprirlo a nuove quan-                           di osservazione sulla vicenda6.
che investe il senso profondo del film. Come            to affascinanti interpretazioni. Ma soprattutto
peraltro è stato diffusamente evidenziato,                                                                                   La narrazione si sviluppa infatti attraverso la
                                                        scoperchiandone il nucleo semantico, decli-                          dialettica tra due punti di vista, il cui confronto
Mank nasce infatti da una sceneggiatura                 nato proprio sull’antinomia scrittura/messin-
scritta negli anni ’90 da Jack Fincher, il padre                                                                             è l’artificio per la produzione di gag e dei co-
                                                        scena che investe il tema e il senso dell’au-                        spicui richiami metacinematografici. Tuttavia
di David. Pochi però hanno messo in rilievo             torialità di un’opera cinematografica.
come tale relazione delinei un ulteriore livello                                                                             né Fletcher né Raymond sono a conoscen-
                                                        Se è infatti vero che l’aspetto narrativo del film                   za dell’intera vicenda, a entrambi mancano
esegetico. Perché in un testo giocato sulle             sposa il punto di vista dello sceneggiatore,
dicotomie - tematiche (produttori/sceneg-                                                                                    infatti dettagli fondamentali. Dettagli inseriti
                                                        è indubbio che la sua veste drammaturgica                            nel testo filmico dal regista onnisciente, che
giatori, denaro/creatività, merce/arte, vero/           e formale s’identifica con quello di Welles in
falso, metodo Paramount/metodo MGM,                                                                                          organizza e completa la narrazione, dandole
                                                        Citizen Kane - adottandone la struttura narra-                       così il senso definitivo. Un’operazione che
etc) e formali (bianco/nero, staticità/dina-            tiva, utilizzando largamente obiettivi panfocali
mismo, prossemica nella composizione del                                                                                     si traduce anche a livello linguistico-stilistico
                                                        e long take, che non di rado si trasforma-                           (con un largo uso di dettagli e particolari) e
quadro) -, quella tra il padre-sceneggiatore            no in vere e proprie citazioni. Da quest’an-
e il figlio-regista è tutt’altro che secondaria.                                                                             che rivela l’idea di cinema alla base di The
                                                        golazione Mank appare dunque come un                                 gentlemen. Un’idea che, pur declinata attra-
Tanto più che è espressa formalmente dalla              film-omaggio animato da un incontro/scon-
continua presenza del segno-sceneggiatu-                                                                                     verso generi e stili diversi, avvicina la posizio-
                                                        tro tra due punti di vista: quello del padre/                        ne di Ritchie a quella di Fincher.
ra, utilizzato per introdurre tutte le sequenze         sceneggiatore e quello del figlio/regista. Un
evocate dal presente della narrazione e ad                                                                                   L’altro dato che emerge accostando i due
                                                        racconto in cui tale conflitto riflette quello tra                   titoli riguarda le diverse modalità della narra-
agire direttamente nel testo portandone con             ciò che si dice e il come lo si fa e nel qua-
sé altre - quella della presenza/assenza ad                                                                                  zione, in quanto adottano i principali pattern
                                                        le, al contrario di ciò che sembra suggerire il                      che distinguono i testi metacinematografici.
                                                        primo livello di lettura, di fatto esprimendo un                     Mentre infatti Mank, come si è detto, sceglie
4
 Nella storia delle fake news e del “condizionamento    ‘ribaltamento’ tipicamente fincheriano, sono                         un punto di vista per descrivere il contesto nel
collettivo” che sono in grado di produrre, molti con-   proprio le scelte di messinscena a prevalere.
cordano che la prima - o quantomeno la prima a ge-
                                                                                                                             quale agisce e da cui è agito, The gentleman
                                                        Suggerendo così che, laddove la narrazione
nerare una diffusa reazione isterica - sia proprio la
celebre trasmissione radiofonica realizzata nel 1938    si allinea - o quantomeno sembra farlo - alla                        5
                                                                                                                               Bush è il titolo della sceneggiatura scritta da Fletcher
da Welles su The War of the Worlds (La guerra dei       posizione dello sceneggiatore, la sua forma                          (Hugh Grant).
mondi), il romanzo del quasi omonimo H.G. Wells.        identifica quella del regista-autore.                                6
                                                                                                                               Si tratta del personaggio di Raymond (Charlie Hunnam).

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