IL CINEMA SOSPESO AL TEMPO DEL COVID - PRODUZIONE, DISTRIBUZIONE, PIATTAFORME: LE SALE E LA PANDEMIA SCRIPT(A) MANENT, LA SCRITTURA E LO SGUARDO ...
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ISSN 2723-9233 Filmcronache 3/20 IL CINEMA SOSPESO AL TEMPO DEL COVID PRODUZIONE, DISTRIBUZIONE, PIATTAFORME: LE SALE E LA PANDEMIA SCRIPT(A) MANENT, LA SCRITTURA E LO SGUARDO LUCHINO VISCONTI E IL "PROGETTO PROUST"
FILMCRONACHE Prima Pagina Rivista trimestrale di cultura cinematografica ANNO XXXII - N. 154 I OTTOBRE - DICEMBRE l cinema sospeso. Non c’era altro titolo possibile per riassumere N. 3/2020 questo numero di Filmcronache, eccezionalmente a cavallo tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021. Un titolo inevitabile per restituire quei Registrazione Tribunale sentimenti di assenza, attesa, incertezza che tutti abbiamo provato e di Roma n.267/87 del 8-5-1987 che hanno scandito i lunghi mesi di lockdown ed emergenza sanita- ria, in cui le produzioni, le distribuzioni, le sale (e dunque gli spettatori) Depositato presso il Registro sono stati messi alla dura prova del Covid. Pubblico Generale delle opere I quattro saggi in apertura seguono così le tracce lasciate dai pochi protette l. 633/41 film usciti sugli schermi nell’ultimo periodo, aprendosi però anche ad altri importanti titoli proposti in streaming sui canali dedicati. Proprio partendo da una dettagliata analisi della contemporaneità, la Direttore Responsabile: riflessione di Antonio Autieri si spinge ad indicare le vie d’uscita per Paolo Perrone l’esercizio, una strada dai molti incroci che passa necessariamente Coordinatore editoriale: “dal pubblico diversificato, dai percorsi innovativi, da un rinnovato accesso al prodotto e dall’alleanza di tutta la filiera”. Allo stesso modo, Tiziana Vox il ‘cinema del tempo sospeso’ è anche un ‘cinema che sfida il tempo’, Grafica e impaginazione: attraverso quelle suggestive collisioni, tra dilazioni forzate e retromarce Yattagraf Srls vertiginose, rintracciate da Anna Pasetti in Tenet di Christopher Nolan e Sto pensando di finirla qui di Charlie Kaufman. Direzione e redazione: La figura dello sceneggiatore è invece al centro sia di Mank di David ANCCI Fincher sia di The gentleman di Guy Ritchie: due film distanti tra loro, Via Aurelia, 796 ma, come evidenzia Francesco Crispino, “accomunati dall’indagine su 00165 Roma quella ‘forma in movimento’ in cui si riflette il lavoro ‘del’ e ‘sul’ tempo”. Tel. 06.440.2273 Inoltre, come riportato puntualmente da Giuseppe Gariazzo, lavori segreteria@ancci.it come La vita invisibile di Eurídice Gusmão, Imprevisti digitali, Guida www.ancci.it romantica a posti perduti, Siberia, Favolacce, Volevo nascondermi, indagando sotto varie angolazioni un attualissimo disagio di vivere, Editore: invitano alla riflessione ricorrendo alla rimessa in gioco di relazioni ANCCI personali, sentimentali, familiari. Via Aurelia, 796 Ma in questo numero di Filmcronache, oltre alla accurata osservazione 00165 Roma di Viridiana di Luis Buňuel da parte di Stefania Carpiceci (nell’ambito del Tel. 06.440.2273 segmento saggistico In memoria di me) e alla consueta ricognizione segreteria@ancci.it sul Torino Film Festival (alla prima edizione completamente on line), www.ancci.it chi scrive introduce con Alla ricerca del tempo perduto: Visconti e il Service Provider: ‘progetto Proust’ una nuova sezione, intitolata I capolavori mancanti: TELECOM SPA con sede in Milano fotogrammi di film mai visti. Un film che non si fece mai, quello del regista milanese, ispirato alla monumentale opera dello scrittore francese. Ma che resta, anche e soprattutto nei giorni di pandemia e di ‘tempo sospeso’, un’affascinante ‘pagina fantasma’ della storia In copertina: del cinema. Tenet (2020) rrone di C. Nolan Paolo Pe Guida romantica a posti perduti (2020) di G. Farina SCARICA L’APP di Filmcronache
SOMMARIO 01 PRIMA PAGINA 40 AUTOFOCUS I SAGGI ANIME FRAGILI TRA SOLITUDINE E SMARRIMENTO ESISTENZIALE di Giuseppe Gariazzo 04 AUTOFOCUS I SAGGI PRODUZIONE, DISTRIBUZIONE, PIATTAFORME: 50 IN MEMORIA DI ME FILM AUTORI SPIRITUALITÀ LE SALE ALLA PROVA DEL COVID VIRIDIANA: di Antonio Autieri LE PROVOCAZIONI ERETICHE DI LUIS BUÑUEL di Stefania Carpiceci 16 AUTOFOCUS I SAGGI COLLISIONI: IL CINEMA CHE SFIDA IL TEMPO di Anna Maria Pasetti 60 CAPOLAVORI MANCANTI FOTOGRAMMI DI FILM MAI VISTI ALLA RICERCA DEL TEMPO PERDUTO: VISCONTI E IL “PROGETTO PROUST” 28 AUTOFOCUS I SAGGI SCRIPT(A) MANENT, LA SCRITTURA E LO SGUARDO di Francesco Crispino di Paolo Perrone 72 VIAGGIO AL CENTRO DELLA TERRA I FESTIVAL TFF, IL FIL ROUGE DELLA RICERCA IDENTITARIA di Paolo Perrone
AUTOFOCUS I SAGGI AUTOFOCUS I SAGGI PRODUZIONE, DISTRIBUZIONE, PIATTAFORME: LE SALE ALLA PROVA DEL COVID Antonio Autieri La chiusura dei cinema, le riaperture solo parziali, i nuovi blocchi. La diffusione dalle modalità di fruizione on line. Il congelamento di molti blockbuster e la circuitazione di importanti titoli delle major sui propri canali. Ma l’uscita dal tunnel, per l’esercizio, passa dal pubblico diversificato, dai percorsi innovativi, da un rinnovato accesso al prodotto. E dall’alleanza di tutta la filiera. 4 film cronache film cronache 5
AUTOFOCUS I SAGGI AUTOFOCUS I SAGGI anche per una politica di acquisizione esclu- Ma sono tanti i film importanti che, impossi- siva di alcuni titoli importanti non disponibili bilitati a uscire al cinema, sono stati propo- per le sale (o a condizioni negative per loro) sti da Amazon Prime, Netflix (l’atteso Mank), ma anche di produzione di opere naziona- Sky solo per citare le destinazioni principali li (spesso modeste) riservate agli abbonati, (per Soul la Disney aveva peraltro deciso l’u- con la pandemia e la reclusione forzata a scita on line a sale ancora aperte, suscitan- casa chi ama vedere film ha cercato altre for- do grandi polemiche); per ultime le comme- me di fruizione. Pianificato da tempo, l’arrivo die natalizie 10 giorni con Babbo Natale con anche in Italia di Disney + il 24 marzo è stata De Luigi e Abatantuono, In vacanza su Marte una fortuna per il colosso americano, che ha con Boldi & De Sica, Tutti per 1 – 1 è per tutti massimizzato l’interesse delle famiglie e ha con i moschettieri Favino & C. Senza contare garantito loro un’offerta ‘sicura’ e quantitati- i tanti titoli, soprattutto d’essai, finiti in piatta- vamente ricca. Anche se le novità importanti forme anche nate in questi mesi: tra queste, sono state solo due. La prima è stata a inizio da sottolineare MioCinema e IoRestoinSala settembre Mulan, penalizzato però dalla stra- che sono collegate a sale cinematografiche tegia (fallimentare) di offrirlo inizialmente solo e prevedono che una parte degli introiti dei in modalità “premium”, cioè facendo pagare “tickets” digitali vadano ai cinema (ma i loro 10 giorni con Babbo Natale (2020) di A. Genovesi un ‘biglietto’ di ben 21,99 euro oltre al costo numeri sono molto bassi). dell’abbonamento mensile; è ipotizzabile che All’estero, non ne parliamo: negli Stati Uniti la maggior parte degli abbonati abbia aspet- ha fatto rumore la decisione di Warner, dopo U na frase molto in voga a Hollywood, e mancanza assoluta di film forti hanno reso tato il passaggio in catalogo, pochi mesi Wonder Woman 1984, di prevedere per tut- attribuita a più d’un boss degli studios, molto difficile quel periodo. In cui non sono dopo. E infatti a Natale la seconda uscita to il 2021 le nuove uscite in contemporanea recita: “Nessuno sa niente”. Hai voglia mancati segnali interessanti, ma con numeri top, Soul, è avvenuta senza sovrapprezzi. E tra la propria piattaforma Hbo Max e i cinema a pianificare, progettare, fare pronostici, ide- complessivamente davvero poco significati- il film è diventato in quei giorni l’argomento (numericamente molto ridotti: da mesi sono are scenari su produzioni, cast, budget, piani vi, e con l’aggravio di costi maggiori per chi di maggior conversazione sui social media. chiuse le sale in molti Stati e in particolare di marketing. Alla fine, che un film sarà un apriva la saracinesca. successo o meno non lo sa nessuno. Tale massima, sempre vera, tanto più si deve 2020, un anno da incubo applicare alla situazione attuale – che ormai Il 2020 ha visto concretizzarsi i peggiori in- dura da quasi un anno – e alle previsioni a cubi, in tutti i campi della vita. Chi ama il ci- breve e medio termine. Nei folli e surrea- nema, fra mille tragedie e drammi, ha vissuto li mesi che abbiamo vissuto, in tanti hanno anche quello della chiusura di tutte le sale, sfoggiato certezze insensate che la realtà ha seguita da riaperture solo parziali e poi nuove poi sconfessato. Con l’assoluta buona fede chiusure… Ad oggi non si sa quando si po- dei ‘tifosi’, troppi addetti ai lavori erano certi trà ripartire: in teoria a inizio marzo, secondo che la sola riapertura dei cinema – il 15 giu- l’ultimo dpcm, ma al momento è impossibi- gno, per decisione del ministro della Cultura le saperlo con certezza. Della situazione ne Franceschini: un altro azzardo, non essen- hanno approfittato le piattaforme web, già doci grandi film in uscita – avrebbe riportato in crescita, che sono aumentate e hanno la gente davanti a un grande schermo. Non visto esplodere i propri numeri (anche se il è andata così, per tante ragioni: la disabitu- fenomeno riguarda complessivamente pochi dine (erano passati solo pochi mesi, ma con milioni di italiani: non ci curiamo qui della pi- una pressione fortissima di altre modalità di rateria, che pure è favorita in parallelo dalle visione casalinga), la voglia di stare all’aria nuove modalità di fruizione on line). aperta dopo la fine del lockdown primaverile È un trend che prevede di proseguire in futu- (infatti le arene estive hanno funzionato me- ro. Se prima lo spauracchio dei gestori di ci- glio), la paura del contagio, ma soprattutto la nema era una Netflix sempre più aggressiva, Due scene di Vacanze su Marte (2020) di N. Parenti 6 film cronache film cronache 7
AUTOFOCUS I SAGGI AUTOFOCUS I SAGGI a Los Angeles e New York, le due piazze crimine di Massimiliano Bruno, Freaks Out catalogo; dai titoli proposti dalle proprie reti lavori, per il pubblico si spera in una replica in principali). In futuro altri potrebbero avere la di Gabriele Mainetti, Diabolik dei Manetti che transitano per alcuni giorni sul portale a presenza a giugno, magari all’aperto. stessa tentazione, negli Usa come in Eu- Bros. e Supereroi di Paolo Genovese. titoli ‘fissi’, vecchi classici ma anche film re- Sono state, quelle cui abbiamo assistito, per ropa. D’altra parte è da sottolineare come La situazione generale ha portato ulterio- centi e perfino nuovi. Su RaiPlay, infatti, sono la maggior parte scelte obbligate. Ma l’im- importanti film, italiani o internazionali, siano re attenzione ad alcuni media on line che uscite tra maggio e giugno anche alcune pressione e in qualche caso il timore di molti stati congelati in attesa della riapertura dei già esistevano, ma con risultati poco più opere inedite, la cui uscita in sala era saltata, addetti ai lavori, in particolare dell’esercizio, cinema: i blockbuster No Time to Die (nuovo che sperimentali, a parte singole attività tra cui il pregevole Magari di Ginevra Elkann è che il 2020 possa aver suggerito modalità film di James Bond), Black Widow, Fast & in diretta: i portali dei due principali gruppi che aveva inaugurato il Festival di Locarno nuove che possano emarginare o escludere Furious 9, e poi Si vive una volta sola di Carlo televisivi, RaiPlay e Mediaset Play, preve- 2019. E sono proprio i festival un altro fronte la sala cinematografica. Cosa vieta alla Di- Verdone, Tre piani di Nanni Moretti, Ritorno al dono (gratuitamente) sempre più film in che si è spostato, giocoforza, dalla presenza sney di ripetere in futuro la soluzione Mulan al web: a parte la Mostra di Venezia, che ha o Soul (variando la strategia a seconda della scommesso con coraggio (e fortuna, inse- appetibilità del titolo) non solo per i propri film rendosi in un raro momento di forte riduzio- di animazione ma per gli altri brand di cui di- ne del contagio) su un’edizione ridotta ma spone, dai film Marvel a nuovi episodi saga ‘normale’, sono numerosi quelli più o meno di Star Wars? La riduzione, se non annul- grandi e importanti che hanno messo in atto lamento delle finestre, tra sala e successivi una special edition virtuale. E il 2021 inizierà sfruttamenti, per quanto in via temporanea con Berlino on line: ma solo per addetti ai per film azzoppati o bloccati dalla pandemia, non indica soprattutto alle major una strada che in fondo stavano cercando di aprire da anni? Senza contare i massicci piani di pro- duzioni ad hoc di Disney +, Netflix ecc. Tutto ciò accompagna il grande enigma di fondo: il pubblico tornerà a frequentare il cinema come nell’era pre-Covid (sui livelli molto for- ti come negli Usa o già poco brillanti come in Italia, anche se eravamo da oltre un anno in una fase di ‘alta marea’)? E se sì, quanto tempo ci vorrà? Bisognerà aspettare almeno l’auspicata “immunità di gregge” o si può ra- gionevolmente sperare che tra pochi mesi, con le opportune precauzioni, le sale tornino a riempirsi? Scenari, timori, speranze Sicuramente sono interrogativi difficili da sciogliere, di fronte alla precarietà dell’inte- ra società. Personalmente, ci sembra molto ragionevole pensare che il primo passaggio sia superare l’emergenza sanitaria: inutile farsi illusioni come nei mesi scorsi, quando sollevare dubbi in qualche dibattito (on line, ovviamente) equivaleva a farsi tacciare di di- Soul (2020) di P. Docter 8 film cronache film cronache 9
AUTOFOCUS I SAGGI AUTOFOCUS I SAGGI sfattismo da ottimisti a prescindere. Al cine- eccessivi tra le uscite in sala e i passaggi di audience paragonabili a quelli di un suc- politica intelligente per chi l’ha fatta in questi ma, a parte i super cinefili e affezionati che successivi, anche perché sarebbe una diga cesso cinematografico. E non si creda che anni: non basta solo ‘piazzare’ i film sui propri però non sono in numero tale da permettere pronta a crollare velocemente: se la Disney i film che ‘fanno fatica’ e di solito escono in schermi; occorre inventarsi eventi, incontri, la sostenibilità del sistema (e, salvo rarissime ha già ‘in casa’ la soluzione per arrivare po- pochi cinema possano avere per forza vita rassegne. Diverse per taglio e dimensione, eccezioni, nemmeno di una singola sala), le tenzialmente a tutto il pubblico, conviene non migliore con uno sfruttamento in teoria ca- ma con la stessa esigenza: attirare pubblico persone ‘normali’ ci vanno con regolarità per tirare troppo la corda e proporre soluzioni ra- pillare, casa per casa: generare un livello diversificato, non solo nel weekend ma anche svagarsi, quindi se sono tranquille. Andarci gionevoli. O meglio, sperare che in America di comunicazione accettabile in un mondo nel resto della settimana. con gel, mascherine e distanziamenti non – inutile nascondersi la verità: le strategie si subissato di proposte e ormai molto fram- La base però è il prodotto. E quindi per la attira grandi folle (peraltro le capienze sono fanno lì, da sempre: si pensi alla rivoluzione mentato (non ci sono più solo Sky o Netflix, ripartenza occorrerà ricostruire quell’alleanza forzatamente ridotte): è un dato di fatto, no- digitale che ha pensionato la pellicola – si appunto) richiederebbe investimenti proibiti- tra esercizio, distribuzione e produzione che nostante i grandissimi sforzi e la serietà mes- mettano d’accordo i principali soggetti del vi. Le pur ridotte, ormai, campagne di uscita nel 2019 – pur con qualche eccesso reto- sa in campo da proprietari e gestori. Senza mercato, per una rimodulazione delle “fine- per il cinema sommate alle comunicazioni rico – aveva dato promettenti risultati iniziali contare l’angoscia generale, le migliaia di stre” che possa non essere penalizzante per dei singoli esercenti, alla copertura stampa sull’annoso punto dolente dell’estate (che morti, le preoccupazioni per il presente e per la sala, per mantenere quella funzione di ve- e al passaparola del pubblico sono molto nostalgia di quando i problemi erano quel- il futuro. Vero, la vita non si ferma e si deve trina che serve a tutti. più efficaci. li…). E che servirà per convincere le grandi Tenet (2020) di C. Nolan Magari (2019) di G. Elkann provare a convivere con il contesto dram- Proprio quest’anno di ‘buco nero’ dovreb- Dunque, è proprio sulle peculiarità della sala aziende a fissare calendari certi per l’ora X matico: ma è più facile dirlo che farlo, nei be infatti, paradossalmente, aver convinto che dovrà concentrarsi il tentativo di riscos- della ripresa reale. I mesi scorsi, con prodot- confronti di un’attività che, giriamola come gli scettici che la sala cinematografica ha sa: gli esercenti italiani negli ultimi anni han- to unicamente italiano o da festival a parte i vogliamo, fa parte del tempo libero. Alla spe- una potenza comunicativa insostituibile in no investito molto – prima con il passaggio ‘mini blockbuster’ Tenet e After 2, sono un sa non si può rinunciare, agli ‘svaghi’ (anche determinati casi: l’uscita in contemporanea al digitale e poi anche grazie alla legge volu- monito per il futuro. intellettuali e di grande spessore culturale, in un forte numero di strutture permette ta dal ministro Franceschini nel 2016 – sulle Per ripartire potranno però servire, inizial- intendiamoci) purtroppo sì. una diffusione del ‘messaggio’ che nessun proprie strutture, sempre più belle, comode e mente, anche alcuni titoli passati nelle piat- Augurandoci che, grazie alle vaccinazioni e altro caso, per quanto eclatante, è riusci- tecnologiche. Chi non lo ha fatto, ha sofferto taforme e che non sono da considerarsi all’immunità, il numero dei contagi crolli ra- to a emulare. Nemmeno Soul: numeri non in passato e rischia di non avere un futuro. affatto sfruttati (mai pensare che il mondo pidamente – da maggio? da settembre? – ce ne sono, ma l’impressione è che abbia Chi crede in questo aspetto, che differenzia il si esaurisca in quello che conosciamo: se per poi iniziare l’uscita definitiva dal tunnel, è comunque raggiunto molti meno spettatori cinema anche dalla migliore proiezione casa- questi servizi aumentano i loro abbonati e ci possibile ipotizzare cosa succederà dopo? potenziali di quanto avrebbe potuto avere al linga, continuerà a ottenere risultati. Non solo: sono i ‘fanatici’ pluriabbonati, tanti altri italiani Proviamoci. Dal punto di vista delle cosiddet- cinema. I dati per singolo titolo sono infatti molte aziende di esercizio lavorano tanto e non hanno ancora confidenza con loro), sia te “window”, che erano da anni oggetto di ri- un segreto ben custodito da tutte le piatta- bene sulla comunicazione e sull’organizzazio- pure a condizioni particolari per l’esercizio. In flessione critica da parte della distribuzione e forme (e si intuisce bene il perché), che se ne continua di eventi, calibrati ovviamente sul- seguito, sarà forse da studiare qualche mo- di difesa serrata dall’esercizio, immaginiamo crescono molto come platea complessiva le dimensione delle proprie realtà (la monosa- dello particolare per permettere di utilizzare i che non si potrà più imporre “distanziamenti” non riescono (ancora) a generare numeri la, la multisala di città, il multiplex). È stata una film che passano su Amazon o Netflix senza 10 film cronache film cronache 11
AUTOFOCUS I SAGGI AUTOFOCUS I SAGGI troppe barricate (ma non è facile venire è spesso un boomerang?), è poten- a patti con questi soggetti). Il vero ne- zialmente interessato anche al grande mico è il divano, ovvero la tendenza a schermo, magari con frequenze inferiori non uscire di casa e a farsi bastare tut- che in passato e solo per determinate to ciò che si trova su schermi e device tipologie di film; sempre più avranno for- casalinghi (per inciso: quest’anno è tor- tuna i film ‘da cinema’ (non necessaria- nata a crescere la pirateria, a causa di mente solo quelli spettacolari, anzi), con copie digitali perfette subito disponibili). una fisiologica e anche sana riduzione Ed è probabile che il 2020-2021 vedrà dei numeri delle uscite perché non avrà crescere il numero degli spettatori persi più senso proporre alcuni titoli da riser- definitivamente e dei disinteressati totali vare ad altre fruizioni. al mondo sala. Ma ci sarà anche l’effet- Ma a un pubblico curioso e dinamico si to opposto: dopo tanta reclusione, la dovranno proporre modalità e percorsi voglia di uscire e di libertà potrebbe es- innovativi, che prevedano anche un ri- sere intercettata, tra le tante offerte che mescolamento delle tempistiche. Se la verranno proposte, anche dal cinema sala dovrà rimanere una vetrina, in de- purché la produzione mondiale sia nel terminati casi si potrà anche rovesciare il frattempo in grado di produrre grandi paradigma e recuperare titoli che magari storie per grandi platee a far da traino le piattaforme non hanno saputo valo- a tutto il cinema. rizzare e potrebbero avere una secon- Ma crediamo che ci siano vaste aree di da vita con il pubblico cinematografico. intersezione tra il pubblico del cinema O anche, in determinati casi, ipotizzare e delle piattaforme: chi consuma tanto anteprime (come per alcune serie tv) o audiovisivo, oltre a miriadi di serie tv e di contemporanee che possano creare film spesso deludenti proposti da Netflix eventi speciali globali, in accordo anche e Amazon (diciamolo: le delusioni, an- con i giganti del web; ce ne sono state che ‘d’autore’, hanno finora superato già in passato, in un clima di guerra che abbondantemente le riuscite; quando potrebbe diventare sinergia. Ovviamen- sarà chiaro che, per esempio, la ‘carta te, a condizioni commerciali altrettanto bianca’ che Netflix assicura agli autori innovative: pensare che gli esercenti Mulan (2020) di N. Caro 12 film cronache film cronache 13
AUTOFOCUS I SAGGI AUTOFOCUS I SAGGI debbano accettare le rivoluzioni doven- done pagare sempre il costo non serve impegnato nel mondo della scuola, è capi- a nessuno. Ci ripetiamo: ogni busines- tato di recente di raccontare proprio della sman dovrebbe aver capito che senza nascita del cinema una terza media e di far la sala cinematografico questo settore è vedere i primi ‘filmini’ dei Lumière, spiegan- più povero (l’incasso di Avengers: End- do come quell’invenzione si inserisse in un game o di Tolo Tolo, provate a farlo con periodo di grandi speranze tra fine ’800 e le piattaforme…). inizio ’900, sul mondo e sull’uomo, poi con- traddette dalla tragedia della Prima guerra Una storia antica… mondiale. Quei ragazzi, incuriositi dai Lu- un futuro possibile? mière e da Meliès, sono stati per mesi ter- Certo, quello che stiamo provando a minali di consigli e proposte di film, recenti fare è uno slalom tra sensazioni, previ- e meno recenti, che hanno dimostrato di sioni e speranze. La nostra, di inguaribili apprezzare molto e di voler approfondire in appassionati della sala buia, è che il no- incontri e laboratori. Poi, quando si pensa a stro amato e vecchio cinema, che ha da possibili festeggiamenti dell’esame di terza poco compiuto 125 anni – un secolo e media (a giugno si potrà fare qualcosa di un quarto! – nel momento peggiore, con bello?), l’idea di andare tutti insieme in un le sale chiuse e foschi scenari all’oriz- cinema li entusiasma. Altro che il divano: se zonte, si riprenda in fretta e soprattutto il loro professore li invitasse a vedere un film nel migliore dei modi. A noi pare che la a casa sua, non sarebbe la stessa cosa... voglia di cinema non sia sparita affatto: Nonostante i tempi duri, finché un bambino in fondo, appena c’è stata la possibilità o un ragazzo – bombardato da mille propo- – anche nei pochi mesi di riapertura – si ste – si emozionerà ancora di fronte a un film sono visti alcuni barlumi di vitalità, come e all’idea di tornare in quella sala buia, c’è il richiamo dei già citati Tenet e After 2 ancora speranza. (successi relativi ma importanti come ri- sposta ‘affettiva’ di un buon numero di persone che si sono precipitati a vederli fin dal primo giorno) o la realizzazione di piccoli eventi e rassegne (l’inaugurazione della Mostra di Venezia in diretta nei cine- ma, i film di Venezia a Milano e Roma, pur in comprensibile calo rispetto al passato, ma anche iniziative di singoli cinema). I dubbi sono enormi: sulla futura rispo- sta del pubblico, sulla qualità dell’offerta produttiva, sui modelli economicamente sostenibili. Ma la battaglia è aperta: in fondo, il cinema è stato dato morto così tante volte, dalla nascita della tv in poi... Permetteteci però di chiudere con una nota di speranza, assolutamente per- sonale e quindi senza alcuna pretesa ‘scientifica’. Si dice sempre che il pro- blema siano soprattutto le nuove gene- Wonder Woman 1984 (2020) di P. Jenkins razioni. A chi scrive, da qualche tempo 14 film cronache film cronache 15
AUTOFOCUS I SAGGI AUTOFOCUS I SAGGI COLLISIONI: IL CINEMA CHE SFIDA IL TEMPO Anna Maria Pasetti Salti nel vuoto, dilazioni forzate, retromarce vertiginose: la ricerca sul grande schermo del “punto di non ritorno”, dalle regressioni Perché è finita? e progressioni verso l’entropia A quel punto non si può tornare indietro. invertita di Tenet, firmato da Non si può mai tornare indietro. Christopher Nolan, al complesso Sto pensando di finirla qui (Charlie Kaufman) rapporto tra coscienza e cronologia in Sto pensando di finirla qui di Charlie Kaufman. Tenet (20 20) di C. Nolan 16 film cronache film cronache 17
AUTOFOCUS I SAGGI AUTOFOCUS I SAGGI rallentati, centripeti e centrifughi. Salti nel vuo- to, dilazioni forzate, retromarce vertiginose, reiterazioni labirintiche, collisioni ‘fatali’ dentro a organizzazioni strutturali, linguistiche e chia- ramente immaginifiche che sembrano con- correre verso un unico obiettivo: indicare quel punto di non ritorno. Un cortocircuito da cui l’essere umano per sua natura vuole fuggire, rimuovere, negare benché consapevole che il destino di morte non risparmi alcuno. Vuoi si tratti di un buco nero, di un loop tem- porale, di uno stato onirico o di coma, del fe- nomeno di invecchiamento precoce: la storia della letteratura fantascientifica e fantasy/horror - seguita dal cinema - esonda di points of no return or- ganizzati nell’ambito di viaggi tem- Scene da The Kn ick (2014) di S. Tenet (2020) di C. Nolan porali con ricadute simbolico-me- Soderbergh taforiche; ad essi si accompagno altrettante ‘invenzioni’ escogitate dalla mente umana (e quindi tra- N ell’arte dell’immagine in movimento il del tempo non è mai stata così vicina alla sua dotti in letteratura, arti visive…) per racconto del tempo è materia connatu- natura relativa e, mai come ora, la domanda tentare una (disperata) fuga o re- rata alla sua invenzione. La fascinazio- aperta sul futuro si tinge di inquietudini. sistenza: dal ritrovamento di una ne esercitata nello spettatore cinematografico Una sola certezza regna sovrana: gli accadi- pietra filosofale a un demoniaco dal viaggio nella dimensione temporale è pari menti in corso lasceranno tracce endemiche ritratto o elisir di eterna giovinezza, solo allo stupore di vedere l’invisibile, di accet- sul futuro degli esseri umani, tracce capaci di passando per una macchina o tare la plausibilità dell’impossibile, di assistere solcare effetti più veritieri dell’effimere promes- portale che faccia retrocedere (o alla messa in forma dell’immateriale: tutte pre- se che “tutto tornerà come prima”. E’ chiaro, avanzare) nel tempo, se non per rogative del cinema che ne definiscono l’es- infatti, che non sarà così. Ciò che stiamo vi- sostanze allucinogene o bac- senza della “magia visionaria”. vendo segna un punto di non ritorno sul pia- chette magiche. Quando non si La manipolazione del tempo è, tuttavia, la più no dei valori, dei simboli e delle percezioni, tratti di un semplice bisturi nelle seducente delle narrazioni audiovisive perché producendo paradigmi cognitivi tuttora in fieri. mani di un geniale chirurgo tos- coinvolge direttamente il senso del nostro esi- E mentre il cinema e le arti tutte - di per sé sicodipendente del primo ‘900 stere, portandoci oltre la deperibilità biologica profetiche - stanno già rivelando nuovi univer- che decida di sottoporsi ad con tutte le conseguenze filosofico/spirituali si creativi, anche l’approccio ermeneutico nei auto-intervento chirurgico per che pertengono alla tensione d’immortalità. loro confronti è condizionato, al punto di leg- sfidare le leggi della medicina, E in quella peculiare capacità del cinema, lu- gere quei sintomi di mutazione già tra le righe in sintesi della vita: il riferimento cidamente ricordata da Andrej Tarkovskij, “di di alcune opere di poco precedenti all’espan- è all’esemplare crash tra la vita cogliere e rendere il passaggio del tempo, sione virale. e la morte messo in performance nell’episodio per fermarlo, quasi a possederlo in infinito», Ecco che la suddetta manipolazione del tem- conclusivo (This Is All We Are) della serie tele- si innesca l’esperienza della sospensione che po operata da certa narrazione audiovisiva visiva The Knick (USA 2014/2015) diretta dal interroga la coscienza, specie in momenti del- assume una pertinenza eccezionale: ogni rot- talento di Steven Soderbergh. Per quanto la ci- la Storia come quello contemporaneo afflitto tura della linearità cronologica sembra ‘espor- tazione non rimandi a un’opera sulla manipola- da una pandemia planetaria. Ogni (rel)azio- ci’ alle imprevedibilità del nostro presente, al zione del tempo, sembrava utile rivisitarla quale ne finora considerata ‘normale’ all’improvviso caos di pensieri affastellati e incoerenti come superbo, invano e fatale tentativo dell’uomo di è stata messa in discussione, la percezione universi paralleli e convergenti, accelerati e ‘toccare’ Dio. 18 film cronache film cronache 19
AUTOFOCUS I SAGGI AUTOFOCUS I SAGGI Il dispositivo audiovisivo è teso, per sua natura, a moltiplicare e complessificare le dimensioni temporali riflettendo i misteriosi viaggi del pensiero umano, fra ricerche del tempo perduto o profezie di un futuro da co- struire: “Il cinema non presenta solo delle im- magini, le circonda di un mondo. Per questo Stati di allucinazione (1980) di K. Russell ha cercato molto presto circuiti sempre più grandi che unissero un’’immagine attuale a immagini-ricordo, immagini-sogno, immagi- ni-mondo”. 1 Regressioni e progressioni William Hurt) tenta di esplorare le origini del- verso l’entropia invertita di Tenet la coscienza umana attraverso l’immersione La domanda è: il futuro può rispondere? in una vasca di deprivazione sensoriale ac- (Tenet, Christopher Nolan) coppiata all’uso di sostanze allucinogene. Il risultato è che allo stato alterato di coscienza Agganciato a quello di eterna giovinezza, il si associa una regressione fisiologica del suo grande ‘sogno proibito’ dell’essere umano è corpo fino al grado ancestrale della specie, quello di invertire la linea del tempo. Il cinema sfiorando forme biologiche elementari fian- (e letteratura) si è fatto carico della tentazione co la penetrazione nella materia primordiale di rivisitare il passato per costruire un futuro dell’universo fino al Big Bang: qui giace il pa- diverso, spesso incurante di incorrere nel ventato punto di non ritorno del testo visiona- paradosso del nonno2, come da serissima rio e psichedelico del regista britannico, un ab definizione della scienza. Ma la fantasia può origine irreversibile e assoluto. sovvertire la scienza, così come modificare Anche Il curioso caso di Benjamin Button (The il corso della Storia e delle storie, avvallan- Curious Case of Benjamin Button, Usa 2008) do un Ritorno al futuro divenuto cult3, come di David Fincher, basato su un racconto breve pure dei Timeless seriali4. del 1922 di Francis Scott Fitzgerald, elabora La regressione fino alle origini del tempo è una la regressione temporale del corpo del prota- delle ossessioni condivise, tanto da giustifi- gonista (Brad Pitt) nel paradosso della nascita carne un sottogenere nell’ambito della scien- da vecchio, seppur con dimensioni da bebè, ce-fiction. Esemplare è il racconto di Stati di e della morte da neonato: la sua dipartita e la allucinazione (Altered States, Usa 1980) di Ken sua nascita, dunque, sono invertite, o meglio, Russell, in cui uno scienziato (l’allora esordiente sovrapponibili, se osservate attraverso discipli- ne spirituali che celebrano il cerchio della vita. 1 Gilles Deleuze, L’immagine-tempo. Cinema 2, ed Le narrazioni di entrambi i film, tuttavia, sono italiana Ubulibri 1989, p. 82 ancora organizzate secondo il montaggio line- 2 Uccidere il proprio nonno nel passato preclude l’e- are, estraneo a tecniche di cronologia inversa sistenza dell’assassino stesso. come invece accade in opere più sperimentali 3 Back to the Future, regia di Robert Zemeckis, USA quali l’emblematico Irréversible (Francia 2002) 1985. Dato il successo del film è stata creata un’o- monima trilogia con sequel nel 1989 e 1990. di Gaspar Noé, il cui dramma di una donna 4 Timeless, serie tv NBC/Fox, 2 stagioni (2016/2018), violentata in un tunnel viene ripercorso a ritro- showrunner Eric Kripke. so, e soprattutto in Memento (Usa/Uk 2000) di Ritorno al futuro (1985) di R. Zemeckis 20 film cronache film cronache 21
AUTOFOCUS I SAGGI AUTOFOCUS I SAGGI Christopher Nolan, il cineasta contemporaneo sia formali rispetto alle regole del Il curioso caso di Benjamin Button (2008) di D. Fincher che ha scelto la manipolazione del tempo qua- cinema classico, che pure resta le cifra del suo (fare) cinema. Nella sua opera un’imprescindibile e manifesta seconda, rappresenta visivamente la mente fonte di ispirazione per il regista del protagonista (Guy Pearce), il quale, afflitto inglese, anche in questa occa- da amnesia anterograda5, si annota ovunque sione seppur di segno ‘inverso’. ogni cosa non voglia dimenticare. Scritto dal Gli esempi più eclatanti arrivano fratello del regista, Jonathan, Memento orga- dall’implosione “dei topoi griffi- nizza la narrazione della prima parte in scene thiani del montaggio alternato e da 15 minuti, la precedente cronologicamente del last minute rescue”7 e dalla opposta alla successiva, la seconda parte, in- sovversione del destino dell’an- vece, secondo la linea progressiva del tempo tagonista chiamato a ‘salvarsi’ in partendo tuttavia dalla scena finale. Il senso di una dimensione temporanea e spaesamento in cui restano sospesi gli spetta- a morire in un’altra. Il dispositi- tori costituisce il punto di non ritorno simbolico vo-cinema, di fatto, resta il pri- di un’opera centrata sul rapporto fra la rottura mo pensiero di Nolan, che non cronologica del tempo e il modus operandi del- Dunkirk (2017) di C. Nolan trascura di inserire parole squi- la memoria umana, ontologicamente sganciata sitamente pertinenti all’arte del- da linearità. lo sguardo (proiettare, doppio, il concetto di entropia inversa che permette riprodurre…), ma anche frasi Ad eccezione della trilogia di Batman, ogni di invertire la freccia del tempo, un mecca- come “ci siamo venduti il futuro”, alluden- opera di Nolan è una sfida al tempo attraver- nismo scientificamente non plausibile. Ma la do evidentemente a certi destini industriali so la sperimentazione di stratagemmi narra- fantascienza è scienza di fantasia, e quindi il tivi e drammaturgici diversi: dai crash tem- regista, qui anche sceneggiatore, si è spinto porali dall’onirico thriller psicologico Inception Tenet (2020) di C. Nolan oltre, invertendo anche le persone, cioè fa- (Usa/Uk 2010) alla triplice scansione tem- cendole “viaggiare a cavallo della freccia in- porale del war movie Dunkirk (Usa/Uk 2017) vertita del tempo”6, perché questo era il modo passando, soprattutto, dalle matrici spazio/ per trasportare il protagonista nel futuro per temporali del fantascientifico Interstellar (Usa/ evitare che l’antagonista (Kenneth Brana- 2006) che proponeva un plot simile a Tenet Uk 2014). Ma è con l’emblematicamente pa- gh) persegua il suo obiettivo di distruggere il ma con un viaggio nel tempo passato e non lindromo Tenet (Usa/Uk 2020) che il cineasta passato ed informare un nuovo universo an- futuro. londinese ha girato in 70mm per elaborare la ti-entropico. Tenet, magniloquente nella con- La complessità di sguardo amplifica i punti di sua, finora, più ambiziosa e sofisticata mani- suetudine di Nolan, mette in campo una sfida non ritorno su più livelli: da quelli ‘scientifici’ polazione del tempo. temporale di elevato impatto visivo proponen- come l’annichilazione8 quale effetto dell’in- Per quanto costruito su un soggetto appa- do la più complessa delle soluzioni: mostrare contro fra il sé nel presente e il sé nel futuro, rentemente semplice - un ex agente segre- individui che procedono nel tempo invertito a quelli cognitivi: “Non tentare di capirlo, sen- to americano (John David Washington) deve e contestualmente individui che retrocedono tilo”: una dichiarazione paradossale desunta sventare un imminente attacco nucleare or- nel tempo progressivo, facendoli addirittura dai dialoghi di un’opera che, francamente, ganizzato nel futuro - questo spy/thriller scien- confliggere distopicamente. dell’universo audiovisivo. Come pure, non concede ben poco al ‘sentire’ rispetto al ce-fiction ben nutrito di adrenalina mette in Attraverso un assetto rappresentativo così per ultimo, la citazione ‘corporale’ di sceglie- ‘ragionare’. Sulla scala dell’(est)etica dello scena qualcosa di inedito, ovvero la rappre- concepito Nolan mette in crisi una serie di re quale eroe il figlio di Denzel Washington, sguardo, l’impressione è che con Tenet No- sentazione simultanea di direzioni temporali modelli sia cognitivi (come la reazione della già protagonista del fantascientifico Déjà vu lan stesso abbia raggiunto un proprio punto opposte all’interno dello stesso spazio. Per coscienza umana davanti alla realtà multipla), - Corsa contro il tempo di Tony Scott (Usa, di non ritorno, imprigionando il proprio talen- legittimare il senso del film, Nolan ha visitato to dentro all’ossessione manipolatrice dell’e- 5 Un tipo di amnesia dove il paziente è fortemente, 6 Luca Nardi, La scienza di Tenet, tra entropia inversa 7 Videorecensione a cura di Francesco Crispino, sperienza temporale. se non totalmente, limitato a memorizzare nuove in- e viaggi nel tempo, wired.it, 15/9/20. Anche per il Canale YouTube ACEC ANCCI, 26/8/20, https:// formazioni. concetto di entropia inversa. youtu.be/OsJME_EDEEY 8 Si veda ancora Luca Nardi cit. 22 film cronache film cronache 23
AUTOFOCUS I SAGGI AUTOFOCUS I SAGGI La coscienza del tempo / Il tempo della coscienza: Sto pensando di finirla qui What though the radiance which was once so bright Be now for ever taken from my sight, Though nothing can bring back the hour Of splendour in the grass, of glory in the flower9; William Wordsworth, Intimations of Immortality from Recollections of Early Childhood, 1804 Chi non è rimasto prigioniero di giochi tem- porali è invece Charlie Kaufman, benché solo secondo a Chris Nolan nella pratica di sovversioni e rotture cronologiche all’interno del proprio sguardo cinematografico. Sce- neggiatore di talento per autori ‘sperimen- tali’ come Michel Gondry10 e Spike Jonze11, ha firmato finora solo tre lungometraggi da regista, ciascuno dotato di buon valore ma con il più recente - Sto pensando di finirla qui (I’m Thinking of Ending Things, 2020) - di qualità decisamente superiore ai precedenti. Al punto da annoverarsi tra le migliori opere apparse nello sfortunato 2020, nonché la più significativa rispetto alle collisioni tem- porali qui considerate, laddove, a differenza del freddo Tenet, riesce a conciliare organi- camente gli elementi razionali, emotivi e spi- rituali verso punti di non ritorno esperibili in ogni esistenza umana. Sganciato dalla tentazione di imbrigliare i suoi personaggi nella sospensione di loop tempo- rali - anch’essi evidenti punti di non ritorno12 9 “Ciò che attraverso il radiante era una volta così lu- minosa / sei preso per sempre ora dal mio sguardo / niente può riportare l’ora / di splendore nell’erba, di gloria nel fiore” 10 Emblematico a tal proposito il film cult Se mi lasci ti cancello (Eternali Sunshine of the Spotless Mind, Usa 2004). 11 Interessanti per il lavoro sul tempo sia Essere John Malkovich (Being John Malkovich, Usa 1999) che Il ladro di orchidee (Adaptation, Usa 2002). 12 Si pensi al sopravvalutato Palm Springs - Vivi come se non ci fosse un domani di Max Barbakow (USA 2020), alla serie televisiva Loop (USA 2020) creata da Natha- niel Halpern, ma soprattutto ad alcuni episodi dell’ac- Sto pensando di finirla qui (2020) di C. Kaufman 24 film cronache film cronache 25
AUTOFOCUS I SAGGI AUTOFOCUS I SAGGI - il nuovo lavoro di Kaufman si accosta invece di Kaufman a pochi minuti dalla prima ora di musical Oklahoma! e dei cartoni animati. Ma a titoli quali il malickiano The Tree of Life (Usa film. Ed è sempre la voiceover di Lucy che, ogni tentativo è vano: il vetro dell’automobi- 2011) e persino al recentissimo family thriller alternata al dialogo con Jake durante il viag- le d’improvviso si rompe, uno sconosciuto La stanza di Stefano Lodovichi (Italia 2021)13 gio in auto, trasmette ai pensieri visivi il co- tenta di spiare i giovani nell’unico bacio che con le ovvie e dovute differenze. Questo per- raggio che le parole non possiedono: “Ogni si danno, è il Black Mirror che spezza l’in- ché al centro del racconto tratto dal romanzo cosa deve morire. È questa la verità. Ci piace cantesimo. di Iain Reid è il viaggio fisico e spirituale di una pensare che ci sia sempre speranza, che si Tanto potrebbe ancora scriversi di quest’o- giovane coppia nella casa di famiglia di lui, possa sopravvivere alla morte”, sentenzia pera, ricca di spunti e misteri, un film scomo- con i genitori ad accoglierli, accanto a diverse tramite monologo interiore. Quasi da antido- do per la coscienza e dunque necessario, cicatrici emotive mai guarite. to all’inevitabile, in Sto pensando di finirla qui una riflessione meta-cinematografica che L’aderenza dell’immaginifico viaggio audiovi- i tentativi di fuga dal punto di non ritorno tro- felicemente intacca la sicurezza degli spet- sivo di Kaufman alle riflessioni qui intentate è vano svariate metamorfosi prima di accettare tatori, dando loro - forse - un senso a questa che esso riesce a penetrare la sostanza del che “non si può più tornare indietro”: il di- collisione virale, a questa forzata sospensio- tempo, dandone una forma personale ep- scorso sull’amore, la gelateria nel nulla di un ne temporale della nostra Storia. Perché si pure universale. Come osserva giustamente paesaggio notturno innevato, il cinema stes- può filmare vita e, contemporaneamente, Daniela Brogi nella sua lettura del film, si trat- so omaggiato nella passione travolgente del vederla svanire per sempre. ta di uno “spostarsi, spostare: da un ambito all’altro, da un luogo all’altro, da una forma all’altra, dal verbale al visuale”14: un trasferire Sto pensando di finirla qui (2020) di C. Kaufman nel senso greco del termine, metaphérein, il che implica anche il passaggio temporale, The Tree of Life (2011) di T. Malick dalla giovinezza all’età adulta, dalla vecchiaia alla morte, ma il tutto nel montaggio fluido di poche scene, se non addirittura nella mede- va ricorrente, è una specie di lettera ruba- sima inquadratura: in tal senso, il cinema si ta: qualcosa che, come scena primaria, era propone quale percorso del pensiero verso sotto la coscienza di tutti, ma che nessuno un punto di non ritorno, un punto morto. prima del libro e del film aveva ricreato così I ricordi sottoposti a entropia audiovisiva si bene, trasformandola in cinema”, aggiunge sostanziano in corpi della coscienza che ancora Brogi, perché è chiaro che è la con- superano il concetto di fantasmi, la memo- sapevolezza del vedersi, del ‘parteciparsi’ ria caotica invoca dei codici, delle parole, che crea l’identità, permette la metamorfosi, una dimora: ecco dunque entrare in sce- richiede il perdono, lo stesso necessario per na la poesia, le Lucy Poems del romantico continuare a vivere del protagonista di The Wordsworth che aspirano all’immortalità, ma Tree of Life verso la propria famiglia, che in- anche la vita interrotta dal suicidio di David contra in crash temporale su una spiaggia. Foster Wallace, e la casa di famiglia come Anche Jake, il protagonista maschile inter- pure il liceo, punto di partenza (da studente) pretato da Jesse Plemons, deve perdonare e di arrivo (il lavoro da bidello) professionale. i suoi genitori e - incapace di farlo razional- “Questa ambientazione, che viene fatta agire, mente - si appella inconsciamente alla sua anche visivamente, come metafora ossessi- nuova ragazza Lucy (la magnifica Jessie Buckley) studiosa di gerontologia ma soprat- clamata serie distopica Black Mirror per ideazione del tutto dotata di pìetas. Lei sa, lei conosce il geniale Charlie Brooker (UK/USA 2011-in corso) significato della cura heideggeriana e riesce 13 Il racconto contempla l’unità di spazio (una casa) a vedere ‘oltre’: “Ho visto come erano. Ho vi- ma la molteplicità temporale in forma distopica di tre personaggi “imparentati”. sto come saranno. Li ho visti dopo la morte”, 14 Daniela Brogi, Charlie Kaufman. La vita dei pensieri, pronuncia dopo una straordinaria condensa- doppiozero.com, 24/9/20. zione spazio/temporale inventata dal talento 26 film cronache film cronache 27
AUTOFOCUS I SAGGI AUTOFOCUS I SAGGI SCRIPT(A) MANENT LA SCRITTURA E LO SGUARDO Francesco Crispino La figura dello sceneggiatore al centro sia di Mank di David Fincher sia di The gentleman di Guy Ritchie. Due film distanti tra loro, ma accomunati dall’indagine su quella “forma in movimento” in cui si riflette il lavoro ‘del’ e ‘sul’ tempo. Un tempo condensato, non-lineare e Mank (2020) di D. Fincher dunque sospeso, come questi lunghi mesi di pandemia. 28 film cronache film cronache 29
AUTOFOCUS I SAGGI AUTOFOCUS I SAGGI N ell’evoluzione delle espressioni artisti- re. Ovvero quel particolare tipo di scrittore Alle radici di Citizen Kane (e non solo) che il passaggio dalla fase classica ontologicamente differente dall’autore lettera- Costruito con il mirabile contributo di Donald The Gentlemen (2019) di G. Ritchie alla moderna è quasi sempre definito rio, in quanto figura mediatrice tra una lingua Graham Burt (storico scenografo del regista) e dall’insorgere dell’autoriflessività. Ultima per (quella scritto-parlata) e un linguaggio (quello imperniato sull’ennesima, maiuscola interpreta- ragioni anagrafiche, la narrazione audiovi- cinematografico, costituito da immagini e da zione di Gary Oldman, l’undicesimo lungome- siva ne è dunque solo l’ennesimo esempio suoni). Figura che sia Mank di David Fincher traggio di David Fincher affascina soprattutto e il momento di tale insorgenza è identifica- sia The gentleman di Guy Ritchie mettono per la molteplicità dei livelli di lettura che con- to tra gli anni ’40 e ‘50 del secolo scorso. al centro della narrazione, evidenziando così tiene. Il primo e il più evidente dei quali riguarda Proprio nel momento in cui il cinema, giunto l’attenzione che la cinematografia made in la genesi di Citizen Kane (Quarto potere), una alla fase terminale del proprio ‘stadio dello Usa gli ha sempre riservato e che non trova delle opere seminali della storia del cinema, specchio’, inizia a rappresentare se stesso eguali riscontri in quelle di altri Paesi. qui interamente raccontata dal punto di vista con la coscienza della propria identità. Tale Al di là di questa equivalenza però, nell’acco- del suo sceneggiatore. Un livello sul quale si rispecchiamento si distingue per la capacità stare i due titoli si notano innanzitutto le loro è perlopiù concentrata la prima reazione della di adattarsi a generi diversi, ma anche per lo differenze espressive (bianco e nero vs. colo- critica, che in molti casi ha evidenziato come squilibrio che caratterizza la scelta del punto re; profondità di campo e long takes vs. narra- Mank sposi la tesi espressa da Pauline Kael di vista dal quale articolare il racconto. zione frammentata), stilistiche (omogeneità vs. in un suo articolo del 19711. Tesi che sminuiva A fronte di un numero cospicuo di esempi eterogeneità), di genere (biopic vs. black cri- i meriti di Welles nella realizzazione del capo- in cui il cinema parla di se stesso attraverso me-comedy) di recitazione (mimetica vs. sopra lavoro e che accese una lunga querelle nella quello dell’attore e/o del regista, infatti, rari le righe), di ambientazione (Hollywood anni ’30 critica cinematografica statunitense dell’epoca, sono i film nei quali viene invece assunto lo vs. Uk pre-Covid), e di punto di vista (unitario cui sembrava aver posto una pietra The Scripts sguardo di un altro dei molteplici collabora- vs. pluralità). Equivalenze e differenze che sug- of Citizen Kane, il prezioso intervento di Robert tori di un’opera cinematografica. Appare così geriscono un’analisi da cui partire per effettuare L. Carringer nel quale vengono confrontate le curioso - e forse sintomatico - che il con- una ricognizione sulle opere che hanno messo sette stesure dello script ritrovate negli archivi temporaneo rilascio di due titoli di un certo al centro tale figura e una riflessione sulle varie RKO2. Sarebbe però superficiale credere che rilievo, per autorialità e impegno produttivo, declinazioni assunte dal processo-sceneggia- la principale intenzione di Fincher sia stata di riportino in auge la figura dello sceneggiato- tura all’interno del testo filmico. dare linfa a una tesi già diffusamente confutata e anacronistica. Sicuramente più importante è il secondo li- vello, quello in cui Mank in realtà ‘sfrutta’ la Mank (2020) di D. Fincher vicenda della prima stesura di Citizen Kane per ritrarre la Hollywood degli anni ’30. Per rappresentare cioè le dinamiche dello studio system ‘dall’interno’ (rimarchevole in tal senso è la comparazione tra il “metodo Paramount” d’inizio decennio e quello MGM del post-New Deal), e costruire il backstage della “fabbrica di sogni“ nella quale si concentra l’essenza 1 Intitolato Raising Kane, l’articolo apparve sul “New Yorker” il 3 febbraio 1971 https://www.newyorker. com/magazine/1971/02/20/raising-kane-i 2 Apparso sul prestigioso “Critical Inquiry”, il contribu- to di Carringer evidenzia come solo due delle sette stesure siano firmate da Mankiewicz e che in fase di scrittura gli interventi di Welles siano stati molte- plici quanto decisivi. Cfr. https://web.archive.org/ web/20200628161716/https://www.journals.uchi- cago.edu/doi/pdfplus/10.1086/447995 30 film cronache film cronache 31
AUTOFOCUS I SAGGI AUTOFOCUS I SAGGI ell’american dream. Un backstage già effica- Il denaro dei produttori una parte sembra infatti riflettere sulle origini cemente restituito fin dalla seconda metà de- contro l’intelligenza degli scrittori dell’immaginario americano e sulle idee che gli anni ’30 dagli scrittori assoldati a Hollywo- A tale livello è associato l’aspetto più stretta- hanno contribuito a fondarlo (emblematica od in qualità di sceneggiatori, a cominciare da mente politico del film, il cui conflitto centrale in tal senso è la sequenza formata da due Horace McCoy (Non si uccidono così anche i non è quello tra il regista e lo sceneggiato- long takes e costruita con un lungo travelling cavalli? e Avrei dovuto restare a casa), e pro- re, come potrebbe sembrare, quanto quel- all’indietro in cui Louis B. Mayer definisce il seguendo con Nathanael West (Il giorno della lo tra produttori e sceneggiatori. Mettendo modello di film da realizzare); dall’altra sull’on- locusta), Budd Schulberg (Dove corri, Sam- “il denaro dei produttori contro l’intelligenza tologico compromesso della settima arte, la my?), Francis Scott Fitzgerald (The Last Tyco- degli scrittori, la materialità del cinema con- cui estetica è quasi sempre determinata dai on), Raymond Chandler (La sorellina), John tro l’immaterialità dei sogni“3, Fincher da modi di produzione e la libertà espressiva Fante (Sogni di Bunker Hill) etc. ingabbiata nel recinto consentito (se non 3 Cit. in Federico Pedroni, Mank di David Fincher e la addirittura indirizzato) dalla matrice industriale grande manipolazione, dell’Apparatus. https://duels.it/sogni-elettrici/mank-di-david-fin- A questo piano ne è tuttavia collegato un cher-e-la-grande-manipolazione/?fbclid=IwAR25R- altro, articolato sulla dicotomia vero/falso. vcHvGQUoYrOhlKLhY8N_ZT4-zzvZy3wQYzb41Q- sc7w0peWBu9mWhq4 Dualità che informa la filmografia di Welles e che costituisce il canale privilegiato con cui il film parla direttamente alla contemporanei- tà. Una parte consistente del plot di Mank è infatti dedicata alle elezioni per il governatore della California del 6 novembre 1934, vinte dal repubblicano Frank Merriam contro il so- cialista Upton Sinclair. Elezioni tra le più con- troverse della storia statunitense, nelle quali la MGM - la Major diretta da Mayer e Thalberg e finanziata da William Hearst - si schierò apertamente in favore del repubbli- cano, cercando di osteggiare Sinclair in tutti i modi. Facendo anche realizzare dei mocku- mentary contenenti falsi dati sui candidati che furono decisivi per influenzare l’elettorato. The Gentlemen (2019) di G. Ritchie 32 film cronache film cronache 33
AUTOFOCUS I SAGGI AUTOFOCUS I SAGGI In Mank l’episodio si sviluppa in un lungo e im- portante segmento narrativo che assolve a un Immaginazione e punti di vista triplice compito. Da una parte intende infatti Oltre ad avere in comune il personaggio del- andare all’origine del regime della post-verità, lo sceneggiatore, anche The gentlemen è laddove con la genesi delle prime fake news incentrato sulla dicotomia tra segni: quello s’inizia a delineare il terreno più scivoloso (e scritto (della sceneggiatura) e quello audio- probabilmente anche più pericoloso) della visivo (del testo filmico). Qui però la differen- nostra epoca. Dall’altra rimanda direttamen- za è connotata diversamente, in quanto lo te all’oggi, riproducendo le modalità utilizzate sviluppo del racconto, pur rispecchiandosi da Trump prima per ottenere il potere e poi sostanzialmente nell’andamento narrativo di per prendere a picconate la democrazia. In- Bush5, ne prende spesso le distanze. In più fine mostra come quell’episodio - sollevando di un’occasione, infatti, quanto affabulato dal di fatto Welles dalla primogenitura delle fake narratore intradiegetico (Fletcher) viene imple- news4 - abbia di fatto ispirato l’inserimento del mentato, ridimensionato o addirittura contrad- mockumentary “News on the March” all’inizio detto dalle immagini del film. Più che di fronte di Citizen Kane. a un narratore inaffidabile, però, ci troviamo davanti a uno che conosce la vicenda solo Un film-omaggio animato Citizen Kane (1941) di O. Welles in parte. E che per riempirne i buchi ricorre da un incontro/scontro alla propria immaginazione, per poi verificarne Sotto questi strati ne traspare però un altro, l’attendibilità con il proprietario dell’altro punto esempio -, pronte ad aprirlo a nuove quan- di osservazione sulla vicenda6. che investe il senso profondo del film. Come to affascinanti interpretazioni. Ma soprattutto peraltro è stato diffusamente evidenziato, La narrazione si sviluppa infatti attraverso la scoperchiandone il nucleo semantico, decli- dialettica tra due punti di vista, il cui confronto Mank nasce infatti da una sceneggiatura nato proprio sull’antinomia scrittura/messin- scritta negli anni ’90 da Jack Fincher, il padre è l’artificio per la produzione di gag e dei co- scena che investe il tema e il senso dell’au- spicui richiami metacinematografici. Tuttavia di David. Pochi però hanno messo in rilievo torialità di un’opera cinematografica. come tale relazione delinei un ulteriore livello né Fletcher né Raymond sono a conoscen- Se è infatti vero che l’aspetto narrativo del film za dell’intera vicenda, a entrambi mancano esegetico. Perché in un testo giocato sulle sposa il punto di vista dello sceneggiatore, dicotomie - tematiche (produttori/sceneg- infatti dettagli fondamentali. Dettagli inseriti è indubbio che la sua veste drammaturgica nel testo filmico dal regista onnisciente, che giatori, denaro/creatività, merce/arte, vero/ e formale s’identifica con quello di Welles in falso, metodo Paramount/metodo MGM, organizza e completa la narrazione, dandole Citizen Kane - adottandone la struttura narra- così il senso definitivo. Un’operazione che etc) e formali (bianco/nero, staticità/dina- tiva, utilizzando largamente obiettivi panfocali mismo, prossemica nella composizione del si traduce anche a livello linguistico-stilistico e long take, che non di rado si trasforma- (con un largo uso di dettagli e particolari) e quadro) -, quella tra il padre-sceneggiatore no in vere e proprie citazioni. Da quest’an- e il figlio-regista è tutt’altro che secondaria. che rivela l’idea di cinema alla base di The golazione Mank appare dunque come un gentlemen. Un’idea che, pur declinata attra- Tanto più che è espressa formalmente dalla film-omaggio animato da un incontro/scon- continua presenza del segno-sceneggiatu- verso generi e stili diversi, avvicina la posizio- tro tra due punti di vista: quello del padre/ ne di Ritchie a quella di Fincher. ra, utilizzato per introdurre tutte le sequenze sceneggiatore e quello del figlio/regista. Un evocate dal presente della narrazione e ad L’altro dato che emerge accostando i due racconto in cui tale conflitto riflette quello tra titoli riguarda le diverse modalità della narra- agire direttamente nel testo portandone con ciò che si dice e il come lo si fa e nel qua- sé altre - quella della presenza/assenza ad zione, in quanto adottano i principali pattern le, al contrario di ciò che sembra suggerire il che distinguono i testi metacinematografici. primo livello di lettura, di fatto esprimendo un Mentre infatti Mank, come si è detto, sceglie 4 Nella storia delle fake news e del “condizionamento ‘ribaltamento’ tipicamente fincheriano, sono un punto di vista per descrivere il contesto nel collettivo” che sono in grado di produrre, molti con- proprio le scelte di messinscena a prevalere. cordano che la prima - o quantomeno la prima a ge- quale agisce e da cui è agito, The gentleman Suggerendo così che, laddove la narrazione nerare una diffusa reazione isterica - sia proprio la celebre trasmissione radiofonica realizzata nel 1938 si allinea - o quantomeno sembra farlo - alla 5 Bush è il titolo della sceneggiatura scritta da Fletcher da Welles su The War of the Worlds (La guerra dei posizione dello sceneggiatore, la sua forma (Hugh Grant). mondi), il romanzo del quasi omonimo H.G. Wells. identifica quella del regista-autore. 6 Si tratta del personaggio di Raymond (Charlie Hunnam). 34 film cronache film cronache 35
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