Siamo tutti abili e disabili - Azione nonviolenta

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Siamo tutti abili e disabili - Azione nonviolenta
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                                                                                                                                  2020
                                                                                                                                                 Siamo
                                                                                                                                                 tutti abili
Rivista fondata da Aldo Capitini nel 1964 | anno 57, n. 640
                                                                                                                                                 e disabili

                 Bimestrale del Movimento Nonviolento | contributo € 6,00
          Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D. L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Verona. Tassa pagata//Taxe perçue
Siamo tutti abili e disabili - Azione nonviolenta
SOMMARIO
luglio-agosto 2020

 3 Disabilità e nonviolenza                         12 L’azione nonviolenta                              29 Quando la magia della musica
      per andare oltre la realtà                          ha bisogno della disabilità                           riesce a rompere le barriere
      di Mao Valpiana                                     di Brian Martin e Wendy Varney                        di Chiara Sambugaro

 4 Da vittime di violenza                           20 Affidarsi all’altro                               30 Uno sciopero della fame
      a protagoniste                                      nella relazione quotidiana                            per i diritti dei disabili
                                                                                                                Intervista di Elena Buccoliero
      del cambiamento                                     di Pietro Moretti
      di Max Guitarrini
                                                                                                         33 Speranze negate,
                                                    22 La nonviolenza attiva
                                                                                                                diritti calpestati,
 7 Le campagne nonviolente                                nelle persone con disabilità                          Costituzione assassinata
      in USA per i Diritti dei Disabili                   di Pietro Moretti
      di Regina Weiss                                                                                    34 Al Maestro Ezio Bosso,
                                                    26 Riconoscere la dignità                                   innamorato di musica e libertà
10 Nelle comunità gandhiane                               di tutti andando oltre                                di Elena Buccoliero
      disabili al centro dell’azione                      la pratica di cura
      di Zan Thornton                                     di Chiara Sambugaro                            36 Rodariana/4

DIREZIONE                                           GRUPPO DI LAVORO                                     IBAN: IT 35 U 07601 11700 000018745455.
E AMMINISTRAZIONE                                   Centro MN Roma: Angela Argentieri,                   Nella causale specificare “Abbonamento ad AN”.
Via Spagna, 8 - 37123 Verona (Italy)                Consuleo Bartolucci, Mirko Castaldi,
                                                                                                         Iscrizione Registro Nazionale della Stampa
Tel. e Fax (+39) 045 8009803                        Maria De Filippo, Selene Greco, Elena Grosu,
                                                                                                         n. 3091 vol. 31 foglio 721 del 4/4/1991
E-mail: redazione@nonviolenti.org                   Riccardo Pompa, Francesco Taurino, Daniele Quilli.
                                                                                                         Registrazione del Tribunale di Verona
www.nonviolenti.org
                                                    STAMPA                                               n. 818 del 7/71988 - Codice ISSN 1125-7229
                                                    (SU CARTA RICICLATA)                                 Pubblicazione bimestrale, luglio-agosto
EDITORE
                                                    a cura di Scripta s.c.                               anno 57 n. 640, fascicolo 475
Movimento Nonviolento
                                                    viale Colombo, 29 - 37138 Verona                     Periodico non in vendita, riservato ai soci
(Associazione di Promozione Sociale)
                                                    idea@scriptanet.net / www.scriptanet.net             del Movimento Nonviolento e agli abbonati
Codice fiscale 93100500235
                                                                                                         Un numero arretrato contributo € 6,00
                                                    ADESIONE                                             comprese le spese di spedizione.
DIRETTORE EDITORIALE
                                                    AL MOVIMENTO NONVIOLENTO                             Chiuso in tipografia il 31 agosto 2020.
E RESPONSABILE
                                                    Per iscriversi o versare contributi al               Tiratura in 1100 copie.
Mao Valpiana
                                                    Movimento Nonviolento utilizzare
                                                    il conto corrente postale 18745455 intestato         IN COPERTINA
AMMINISTRAZIONE
                                                    a Movimento Nonviolento - oppure per bonifico        Foto Anthony Tusler, sit-in a San Francisco, 1977
Piercarlo Racca e Caterina Del Torto
                                                    bancario utilizzare il Codice IBAN:
                                                    IT 35 U 07601 11700 000018745455.                    IN ULTIMA
REDAZIONE
                                                    Nella causale specificare “Contributo di             L’ultima di Biani
Elena Buccoliero, Pasquale Pugliese,
Massimiliano Pilati, Martina Lucia Lanza,           adesione al MN”. L’adesione al MN (€ 60,00)
                                                    comprende l’invio di Azione nonviolenta.             CREDITS
Daniele Lugli, Adriano Moratto, Claudio Morselli,
                                                                                                         Foto pp. 4-8: Tavole di pazienti da percorsi riabilitativi
Carlo Bellisai, Rocco Pompeo, Raffaella Mendolia,
                                                    ABBONAMENTO ANNUO                                    di Arteterapia, coordinati da Chiara Sambugaro,
Enrico Pompeo, Gabriella Falcicchio,
                                                    € 32,00 da versare sul conto corrente postale        Educatore Professionale Regione Veneto.
Daniele Taurino (responsabile di Redazione)
                                                    18745455 intestato ad Movimento Nonviolento,         Foto pp. 9-35: di Caroline Groszer tratte da In buone
                                                    oppure per bonifico bancario utilizzare il Codice    mani, fotolibro Ulss 20 Verona, 2002.
Siamo tutti abili e disabili - Azione nonviolenta
L’editoriale
                                                                                                       di Mao Valpiana

Disabilità e nonviolenza
per andare oltre la realtà
Vincere i pregiudizi con l’amore
Storpi, ciechi, zoppi, sordomuti, paralitici, infermi, in-          a chi assomiglia a loro, ai malati, agli stroncati, ai pallidi,
demoniati, lebbrosi, sono i personaggi principali di quel           a quelli che quasi non sono, rivolgendo particolari cure e
racconto antico e senza tempo che è la Buona Novella, il            facendo loro affluire le cose più ancora che a chi lavora e
Vangelo della nonviolenza. Gesù li incontra, si avvicina a          opera visibilmente nella produzione (...) Ho sofferto acuta-
loro, da invisibili che erano per la società, li rende visibili,    mente nel vedere, proprio al centro della mia attenzione,
li trasforma in protagonisti della sua storia. Li rende per-        che c’è chi è colpito dalla realtà com’è ora: l’ammalato,
sone, dandogli un nome.                                             l’esaurito, lo stolto, il morto, e mi sono messo in rapporto
Per guarirli, li tocca. Esprime, cioè, vicinanza, reciprocità,      – attraverso il tu a quell’infelice – con una realtà che non
relazione. Compie atti intimi, usa la sua saliva per impa-          lo escluda e lo tenga unito con altri esseri che sono nati
stare la terra e spalmarla sul corpo dell’altro: tocca gli          (realtà di tutti), e lo renda uguale e lo compensi sviluppan-
occhi, e vedono; tocca la lingua, e parla. Fa udire i sordi         dosi anche lui infinitamente nella cooperazione ai valori,
e fa parlare i muti. Li chiamano miracoli, ma sono gesti            come chi è sano, vigoroso, vivente (Compresenza) ”.
per rompere i muri dell’isolamento, pratiche di cura per            Sollecitati da un nostro lettore abbonato, Pietro Moretti,
vincere le malattie, azioni terapeutiche basate sull’amore          abbiamo voluto affrontare, con questo numero monogra-
e l’inclusione, comportamenti per superare il pregiudizio.          fico, il tema “disabilità e nonviolenza”. Senza nessuna
È una visione completamente nuova. I deboli, gli esclusi, i         pretesa di esaustività e completezza, abbiamo cercato
reietti, non sono più una realtà da emarginare, da nascon-          di raccogliere soprattutto esperienze concrete di singole
dere, da eliminare, ma diventano il centro dell’azione, il          persone, o gruppi, o realtà istituzionali, che affrontano
metro di giudizio.                                                  la questione della disabilità con il metodo della
Duemila anni dopo, siamo ancora ad interrogarci sullo               nonviolenza. Con questo primo approccio, vogliamo an-
stesso tema, che oggi chiamiamo disabilità.                         che sollecitare altre realtà che vanno in questa direzione
In una società competitiva, sempre più di fretta, dove chi          a mettersi in rete e comunicarci pratiche e conoscenze.
non ha successo viene scartato, che posto hanno i disa-             Nella storia e nella tradizione dei movimenti e delle lotte
bili? Forse anche a questo pensava Alexander Langer                 nonviolente, le persone con disabilità sono spesso state
quando ha proposto il lentius, profundius, suavius al po-           protagoniste e al centro. La pratica della violenza, della
sto del citius, altius, fortius: i disabili sono lenti, vanno in    sopraffazione, richiede forza muscolare, ricchezza di stru-
profondità, cercano dolcezza.                                       menti, scaltrezza, velocità, superiorità fisica. La nonviolen-
Il tema è quello del valore. Si vale solo in quanto si è            za, al contrario, va al passo del più lento, valorizza il debo-
produttori di beni (materiali o intellettuali)? O la persona        le, entra in empatia con chi è stanco, include l’emarginato.
è un valore in sè? Chi non produce nulla, chi non può fare          Gli articoli raccolti sono illustrati con fotografie che co-
niente ma ha solo bisogno di cure e servizi, che posto oc-          stituiscono un percorso visivo. Le prime, a colori, sono
cupa nel giudizio sociale?                                          il risultato di un’attività riabilitativa condotta con l’Arte-
Domande che si era posto anche Aldo Capitini, dando                 terapia di Chiara Sambugaro. Tutte le altre foto, in bianco
risposte che possono apparire provocatorie:                         e nero, fanno parte di un progetto di fotogiornalismo di
“Il valore è di tutti, e tutto spetta a tutti; e siccome non pos-   Caroline Groszer.
siamo dare le cose del mondo ai morti, ecco che le daremo                                                           IL DIRETTORE

                                                                                                    luglio-agosto 4-2020          3
Siamo tutti abili e disabili - Azione nonviolenta
Da vittime di violenza
                    a protagoniste del cambiamento
                    Il potere delle persone con disabilità

di Max Guitarrini*                                               prima che i nazisti salissero al potere, lo psichiatra svizze-
                                                                 ro-tedesco Alfred Pletz sviluppò la teoria della cosiddet-
                                                                 ta “igiene razziale”. Secondo la sua dottrina, le persone
Laddove c’è discriminazione, ingiustizia e violenza in tutte     con disabilità fisiche e mentali, così come i poveri, non
le sue forme c’è uno spazio prezioso per la nonviolenza.         avevano diritto alla vita.
Le persone con disabilità sono state nel corso della storia,
e sono tutt’oggi, vittime di tante forme di violenza. Per far    Sterilizzazione forzata
agire la nonviolenza occorre in primo luogo riconoscere          Nel processo di Norimberga tutti condannarono le abo-
cosa è e cosa è stata violenza nei confronti delle per-          minevoli pratiche naziste ma, comunque, le leggi di ste-
sone con disabilità.                                             rilizzazione forzata in tante parti del mondo rimasero in
                                                                 vigore. Negli Stati Uniti, dove agli inizi del ’900 si fece
Sterminio ed eugenetica                                          avanti l’idea che attraverso la manipolazione genetica si
Sebbene i recenti studi da parte di storici ci dicano che la     potesse migliorare la specie umana, la sterilizzazione for-
leggenda in cui gli spartani praticavano una forma primi-        zata a fine eugenetico si praticò fino al 1981. Nonostante
tiva di eugenetica gettando dalla rupe del monte Taigeto         in molti degli Stati sia stata dichiarata illegale, la proce-
i bambini nati con una disabilità, risulti un falso, è però      dura viene tuttora eseguita, soprattutto nei confronti delle
noto che perfino Platone prefigurava una selezione della         donne afroamericane in regime carcerario. In Svizzera, in
specie umana:                                                    Svezia e in altri Paesi del nord Europa sono state praticate
Esse [le leggi] si prenderanno cura di quei tuoi cittadini che   sterilizzazioni coatte a persone con disabilità mentale fino
siano di buona natura nel corpo e nell’anima, ma per quan-       alla fine degli anni ’70. In Russia nel 2005 Yuri Savenko,
ti non lo sono, se il difetto sta nel corpo li lasceranno mo-    Presidente dell’Associazione psichiatrica indipendente
rire, se invece sono cattivi e incurabili nell’anima i giudici   della Russia, giustificava la sterilizzazione forzata delle
stessi li manderanno a morte (Platone, La Repubblica, III).      donne ricoverate negli ospedali psichiatrici a Mosca.
Seneca nel I libro del De ira, scriveva: “Soffochiamo i
nati mostruosi, anche se fossero nostri figli. Se sono ve-       Segregazione e istituzionalizzazione
nuti al mondo deformi o minorati dovremo annegarli. Ma           Se dopo la seconda guerra mondiale e la sconfitta del
non per cattiveria. Ma perché è ragionevole separare es-         nazifascismo, anche grazie alla Dichiarazione Universa-
seri umani sani da quelli inutili...”                            le dei Diritti dell’Uomo, questa emorragia si è fermata,
Questa scia di sangue, che comincia in antichità nel mon-        per anni segregazione e istituzionalizzazione sono state
do greco-romano, in cui la disabilità era considerata una        politiche ritenute accettabili nei confronti delle persone
punizione divina e incompatibile con la vita, arriva sino ai     con disabilità.
giorni vicini ai nostri con lo sterminio delle persone con       Nonostante la chiusura dei manicomi e la legge Basa-
disabilità ad opera del nazismo, che vedeva nei disabili un      glia, secondo i dati ISTAT sono 273.316 le persone disabili
ostacolo al culto della razza pura e ariana. Quarant’anni        presenti su più di 13.000 presidi sanitari socioassisten-
                                                                 ziali, di cui più di 3.147 sono minori con disabilità e con
                                                                 disturbi mentali dell’età evolutiva, 51.593 sono adulti con
* Giornalista e formatore. Membro della Struttura di Ge-
stione Servizio Civile dell’Unione Italiana Lotta alla Distro-   disabilità e con patologie psichiatriche, il resto sono an-
fia Muscolare.                                                   ziani non autosufficienti. Secondo una ricerca condotta

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Siamo tutti abili e disabili - Azione nonviolenta
dalla Federazione Italiana superamento handicap (FISH)           oppure Nonostante la disabilità è riuscito a raggiungere
solo una percentuale marginale vive in contesti di piccole       incredibili risultati (di carriera, sportivi, o imprese miraco-
dimensioni che riproducono uno modello familiare (fonte:         lose...). Secondo i militanti per i diritti delle persone con
La segregazione delle persone con disabilità. I manicomi         disabilità anche questi atteggiamenti pietistici o iperpro-
nascosti in Italia di Giovanni Merlo Ciro Tarantino). La         tettivi celano una forma di abilismo.
maggior parte vivono dentro strutture che ospitano oltre le
10 persone, più simili a cliniche che ad ambienti domesti-       Uno spazio per la nonviolenza
ci. La ricerca mette in evidenza dati inquietanti: solo nel      Alla fine degli anni Sessanta negli Stati Uniti, nell’Univer-
2016 nei confronti degli ospiti di queste cliniche si sono re-   sità di Berkeley, già fucina dei movimenti pacifisti e per i
gistrati 114 casi di maltrattamento, 68 casi di abbandono        diritti civili degli afroamericani, nasceva, grazie all’impe-
di incapace, 16 lesioni personali e 16 sequestri di persona.     gno di Edward Roberts, il movimento per la vita indi-
                                                                 pendente, che rivendicava il superamento dell’assisten-
Abilismo                                                         zialismo, l’autodeterminazione e la partecipazione attiva
Il termine abilismo ha cominciato ad essere utilizzato da        delle persone con disabilità nella società, aprendo una
coloro che si battono per i diritti delle persone con disa-      stagione nuova di diritti e conquiste sociali.
bilità anglosassoni dagli anni ’80. Negli ultimi anni grazie     A mettere in discussione le logiche di separazione, in Italia
alla nuova generazione di attivisti con disabilità si sta        in quegli anni, nacquero una serie di movimenti di volon-
utilizzando anche in Italia. Per abilismo si intende qual-       tariato laico e religioso che diedero vita a cooperative
siasi forma di discriminazione o pregiudizio nei confronti       sociali per i servizi di assistenza e per l’inserimento lavora-
delle persone con disabilità in cui gli individui normodo-       tivo, per creare un’alternativa per le persone con disabilità,
tati sono considerati superiori alle persone affette da me-      le quali sembravano condannate a vivere dentro le “istitu-
nomazioni fisiche, mentali o emotive. L’abilismo, come il        zioni totali” come gli istituti. Questo movimento, composto
razzismo, il sessismo e la omotransfobia, può riflettersi in     da famiglie e da persone con disabilità che rivendicavano
atteggiamenti individuali, collettivi oppure può riguarda-       un nuovo protagonismo e una rappresentanza diretta, era
re gli aspetti strutturali di formazioni sociali o istituzio-    in “linea” con quello della chiusura dei manicomi.
nali. La critica all’abilismo coinvolge anche le forme           Proprio grazie a questo protagonismo attivo delle persone
del linguaggio, che ritroviamo in frasi come: Quanto sei         con disabilità, che rivendicavano pari dignità e diritti, si
coraggioso! Io al posto tuo non so se riuscirei a uscire         iniziò ad acquisire una diversa coscienza sociale. In que-
di casa o Grazie a te ho capito quanto sono fortunato!           gli anni nacquero centinaia di realtà associative laiche

                                                                                                 luglio-agosto 4-2020          5
Siamo tutti abili e disabili - Azione nonviolenta
ficienti che non rispondono ai bisogni delle persone con
                                                                  disabilità, che li costringono ai margini della società, non
                                                                  sono problemi che riguardano “le persone meno fortunate
                                                                  di noi” ma sono questioni fondamentali che minano i di-
                                                                  ritti umani di tutti e tutte. E tali diritti non possono essere
                                                                  contrapposti ai diritti di qualche altra categoria proprio
                                                                  perché riguardano tutti gli esseri umani. Non a caso da
                                                                  parte del mondo associativo c’è la consapevolezza di ope-
                                                                  rare “per la cultura della pace e la promozione dei diritti
                                                                  umani”, così come recita il primo articolo dello Statuto
e confessionali che reclamavano uno spazio dignitoso              della FISH (Federazione Italiana Superamento Handicap),
nella società, avviando una lunga stagione di importanti          una delle più grandi aggregazioni di organizzazioni di per-
riforme. La legge sul collocamento obbligatorio del               sone con disabilità.
1968 fu un primo inizio verso l’inclusione sociale dei di-        I Paesi che hanno ratificato la Convenzione si impegnano a
sabili. Poi seguirono quella sull’invalidità civile del 1971      eliminare gli ostacoli che incontrano le persone con di-
(118/71) e quella del 1977 sull’integrazione scolastica,          sabilità, a proteggerli dalle discriminazioni e a promuover-
attraverso la quale, finalmente in Italia, furono abolite le      ne le pari opportunità e l’integrazione nella società civile.
classi differenziali. Seguì la legge 18 del 1980 che istituì      Oggi siamo ancora lontani da una piena inclusione so-
l’indennità di accompagnamento per gli invalidi civili; nel       ciale delle persone con disabilità, anche se il cammino
1989 la legge per il superamento e l’eliminazione delle           intrapreso è ormai inarrestabile. Infatti, se da una parte
barriere architettoniche negli edifici privati. Con la legge      sono ancora vittime di pregiudizi e stereotipi, oppure sono
quadro n. 104 del 5/2/1992 “per l’assistenza, l’integrazio-       costrette a subire delle vere e proprie azioni di violen-
ne sociale e i diritti delle persone handicappate” lo Stato       za, intolleranza e discriminazione in ambito lavorativo e
“garantisce il pieno rispetto della dignità umana e i diritti     sociale, dall’altra c’è un protagonismo fondamentale
di libertà e di autonomia della persona handicappata e            delle persone con disabilità. Il coinvolgimento dell’asso-
ne promuove la piena integrazione nella famiglia, nella           ciazionismo di categoria nelle decisioni sulle politiche
scuola, nel lavoro e nella società”. Più recentemente, con        sulla disabilità a tutti i livelli è un fatto determinante ca-
la legge n. 67 del 1/3/2006, si sono volute predisporre mi-       pace di orientare dall’azione legislativa a quella ammini-
sure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità       strativa; così come sta emergendo da parte delle giovani
vittime di discriminazioni.                                       generazioni di persone con disabilità la rivendicazione del
Oggi, grazie a quei movimenti, sono stati fatti enormi pas-       diritto all’assistenza, all’autonomia e alla vita indipen-
si in avanti rispetto all’acquisizione di diritti delle persone   dente. Nuovi movimenti come “Liberi di Fare” o “vorrei
con disabilità. Il cambiamento di paradigma sulla disabi-         prendere il treno” attraverso manifestazioni, marce, sit-in
lità – da quello medicalizzante a quello bio-psico-sociale        o campagne di sensibilizzazione denunciano discrimina-
– ha portato all’emanazione nel 2006 della Convenzione            zioni, abilismo e segregazione chiedendo pieni diritti, pari
ONU sui Diritti delle Persone con disabilità sotto-               opportunità e una vita dignitosa.
scritta da 153 Stati. La Convenzione afferma non tanto            In questo quadro c’è uno spazio enorme per il potere
nuovi diritti, ma concretizza e sostiene i diritti fondamen-      trasformativo della nonviolenza. È l’occasione per ri-
tali delle persone con disabilità e i vari dispositivi di tute-   affermare con forza la dignità e l’unicità di ogni persona,
la dei Diritti Umani nella stessa misura dei normodotati,         il diritto alla differenza e alla partecipazione attiva. È l’op-
contemplando quindi diritti civili, politici, economici, so-      portunità per ripensare in modo creativo le nostre orga-
ciali e culturali. Di fatto, dopo quasi 60 anni dalla Dichia-     nizzazioni sociali, per ribaltare il modo in cui produciamo
razione Universale dei Diritti dell’Uomo, l’umanità, con la       ricchezza, mettendo al centro le persone in carne e ossa.
Convenzione, afferma che le persone con disabilità sono           Soltanto così “la pietra scartata dai costruttori può dive-
uomini e donne con gli stessi diritti umani degli altri. Per-     nire la pietra angolare” su cui si fonda una società dove
ciò l’esclusione sociale, la discriminazione, i servizi inef-     tutti e tutte possono trovare il proprio spazio di vita piena.

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Siamo tutti abili e disabili - Azione nonviolenta
Le campagne nonviolente in USA
                    per i Diritti dei Disabili
                    L’eredità trasversale di Martin Luther King

di Regina Weiss*

Approfondendo le idee e le attività di Martin Luther King
non si fa fatica a scoprire cose sempre nuove, stavolta
mi sono concentrata sulle connessioni tra il movimento
per i diritti civili e il movimento per i diritti dei disabili.
Sono sempre stata interessata all’intersezione di gruppi
di persone discriminate.
Ho anche pensato a come MLK avrebbe potuto rispondere
agli attuali attacchi contro i poveri, gli immigrati, le perso-
ne con disabilità, e a importanti programmi governativi
come i buoni pasto (SNAP), la previdenza sociale, e l’Af-
fordable Care Act (più famoso con il nome di Obamacare)
da cui dipendono milioni di americani.
Ciò che mi ha sempre interessato di più di MLK è l’or-
ganizzazione incentrata sulla giustizia economica che ha
impostato verso la fine della sua vita, impostazione che
credo abbia avuto un ruolo nel suo assassinio. È facile im-
maginare che incanalare le sue formidabili capacità e la
sua caratura nazionale, dimostrata a tutti nella campagna
per l’uguaglianza razziale, nella Campagna dei Pove-
ri per l’uguaglianza economica (Poor People’s Cam-                no molto più in comune di ciò che le divide. Di recente
paign), lo abbia fatto sembrare una minaccia ancora più           ho trovato un resoconto scritto da Kitty Cone, attivista e
grande per lo status quo. Questo risulta particolarmente          organizzatrice dei diritti delle persone con disabilità per
convincente, a mio avviso, se si guarda attraverso la lente       tutta la vita, fino alla sua morte nel 2015, di una lotta
delle politiche che hanno acutamente aumentato la disu-           pionieristica sulla prima legge federale che stabiliva le
guaglianza economica dopo la sua morte.                           persone con disabilità come classe protetta dalle leggi
MLK è stato un maestro della nonviolenza e strate-                antidiscriminazione. Ho letto molte storie ispiratrici di
ga – esperto tanto quanto un leader militare, politico o          attivismo, ma il racconto di Cone si distingue non solo
sociale, e molto più efficace della maggior parte di loro –       per il suo impatto emotivo, ma anche per la descrizione
capace di organizzare azioni collettive superando i confini       dettagliata di come condurre un’efficace campagna non-
di classe, razza, religione e genere. Aveva capito che tutte      violenta per i diritti civili.
le persone oppresse, e tutte le persone di coscienza, han-        Si trattava di una campagna nazionale di persone
                                                                  con disabilità che si è svolta nel 1977. Il loro obiettivo
                                                                  era quello di costringere il governo federale ad attuare la
* Communications Director di Indipendence care system.            sezione 504 del Federal Rehabilitation Act, che era stato
Traduzione a cura di Daniele Taurino.                             approvato dal Congresso quattro anni prima, nel 1973.

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Siamo tutti abili e disabili - Azione nonviolenta
La sezione 504, che ha gettato le basi della legge ameri-       pretazione coerente dell’intento legale della 504”. Per
cana sui disabili, proibiva la discriminazione basata sulla     fare pressione sulla questione, è stata creata la Co-
disabilità da parte di qualsiasi entità – come una scuola,      alizione Americana dei Cittadini con Disabilità
una struttura medica, un sistema di trasporto o un edifi-       (ACCD, American Coalition of Citizens with Disabilities).
cio pubblico – che riceveva fondi federali. La legge era        L’amata Anna Fay dell’ICS, scomparsa qualche anno fa,
stata approvata dal Congresso e firmata dal presidente          ne era una fondatrice.
Richard Nixon, ma non era ancora entrata in vigore in           Come parte di una serie di tattiche per ritardarne l’effica-
quanto Nixon e i suoi due successori, il presidente Gerard      cia, il Dipartimento della Salute aveva istituito una task
Ford e il presidente Jimmy Carter, si sono opposti a intra-     force per studiare le proposte di regolamento per imple-
prendere le azioni necessarie per attuare la sezione 504:       mentare la sezione 504; non un solo membro della task
far sì che il Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani     force era una persona con disabilità. Ben presto, le fughe
(HEW) emettesse norme chiare e creasse un meccanismo            di notizie dalla task force rivelarono che essa avrebbe
di applicazione.                                                raccomandato regolamenti che sfidavano sia il semplice
Nel frattempo, nei quattro anni in cui la sezione 504 era       significato che l’intento della sezione 504. Per esempio,
in corso di attuazione, ma non ancora implementata, i for-      invece di richiedere che i college fossero accessibili, la
nitori di assistenza sanitaria, le scuole e i governi statali   task force ha pensato di permettere a tutti i college di
e di contea hanno esercitato pressioni contro di essa, e i      un’area geografica di fornire alcune classi accessibili, in
tribunali hanno emesso sentenze contraddittorie e confu-        modo che una persona disabile potesse ottenere un corso
se su ciò che effettivamente richiedeva. Come ha scritto        di studio completo viaggiando di college in college!
Cone: “C’è stato un caso che riguardava il diritto di un        Proprio ispirandosi al modo di condurre le campagne non-
utente su sedia a rotelle di utilizzare autobus pubblici in     violente di MLK, l’ACCD ha deciso di aspettare “l’emana-
cui il [tribunale] ha stabilito che se un autista si fermava    zione di regolamenti annacquati e poi rispondere, di pren-
e apriva le porte ciò costituiva una non discriminazione”       dere il controllo della situazione” compiendo un brillante
anche se non c’era modo per l’utente su sedia a rotelle di      punto di svolta strategica per il movimento dei disabili!
salire sull’autobus!                                            La coalizione ha emesso una scadenza del 4 aprile per
Chiaramente, perché la legge significasse qualcosa,             il rilascio del regolamento da parte del Dipartimento,
erano necessari dei regolamenti per “fornire un’inter-          annunciando che avrebbe organizzato un sit-in il giorno

8   4-2020     luglio-agosto
Siamo tutti abili e disabili - Azione nonviolenta
successivo presso otto sedi dello stesso in tutta la nazio-     hanno rilasciato una dichiarazione di solidarietà con
ne se l’agenzia non si fosse conformata.                        l’ACCD, invitando il presidente Jimmy Carter e il segretario
Il Dipartimento della Salute ha ignorato la scadenza            del S.E.W. Joseph Califano ad implementare la sezione 504.
dell’ACCD e i sit-in sono iniziati in tutto il paese. A San     “La questione qui – hanno osservato le Pantere – è quella
Francisco, dove Kitty Cone era una delle organizzatrici,        dei diritti umani, diritti di un lavoro significativo, di istru-
un ampio gruppo eterogeneo di persone con disabilità si         zione, di sopravvivenza umana di base di una minoranza op-
è incontrato per poi radunarsi e iniziare il sit-in presso      pressa, dei disabili e degli handicappati”. Hanno anche so-
l’ufficio del Dipartimento: un’azione nonviolenta che è         stenuto l’azione dell’ACCD portando i pasti ai manifestanti.
continuata per 28 giorni con più di 200 persone con             Oltre al racconto di prima mano di Kitty Cone, ho impa-
disabilità a rotazione!                                         rato molto di questa storia da una meravigliosa mostra
Il gruppo “ha creato dei comitati per assumere diversi          digitale realizzata dall’American Association of People
compiti, come l’organizzazione degli oratori, dei media,        with Disabilities (AAPD), dove si trovano anche numerose
la raccolta di fondi, i medici, i monitor, la pubblicità e la   foto che documentano l’azione. Potete anche vedere al-
sensibilizzazione. In ogni momento – scriveva Cone – ci         cuni materiali organizzativi, tra cui le insegne disegnate
siamo sentiti i discendenti del movimento per i diritti ci-     da Cone, al Museo Nazionale di Storia Americana dello
vili degli anni Sessanta”. Abbiamo imparato a conoscere         Smithsonian e sul loro sito web.
i sit-in del movimento per i diritti civili, abbiamo cantato    La mostra dell’AAPD è ricca di artefatti storici e merita
canzoni sulla libertà per tenere alto il morale e per mo-       di essere esplorata. È anche il punto esatto a cui stavo
strare consapevolmente la connessione tra i due movi-           pensando quando ho iniziato la mia ricerca per questo
menti. Abbiamo sempre fatto dei parallelismi. Quando            articolo. L’attivismo capace di collegare diversi movimen-
parlavamo del trasporto pubblico dicevamo: “Non possia-         ti è forse lo strumento più potente che abbiamo per far
mo nemmeno salire sul retro dell’autobus”. Un punto cul-        progredire la democrazia negli Stati Uniti, e non solo.
minante del sit-in è stata la visita di Julian Bond, leader     Anche se il dottor King non ha inventato questo strumento,
dei diritti civili, all’edificio.                               attraverso la sua singolare leadership e i suoi risultati dura-
Dopo quattro giorni di sit-in, l’8 aprile, le Pantere Nere      turi lo ha lasciato in eredità alla nazione e al mondo intero.

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Siamo tutti abili e disabili - Azione nonviolenta
Nelle comunità gandhiane
                    disabili al centro dell’azione
                    Il Satyagraha per i diritti degli invisibili

 di Zan Thornton*                                                cosa? Gli restituirà il controllo della sua vita e del suo
                                                                 destino? Il vero sviluppo mette al primo posto quelli che
                                                                 la società mette all’ultimo posto”. Ma più spesso conti-
 Nessuno me lo avrebbe potuto dire. I panorami, gli odori, i     nuavo a pensare al “Ciò che non mi uccide mi fortifica” di
 corpi, l’infezione respiratoria che si è protratta per mesi e   Goethe (soprattutto dopo la corsa in taxi). Ogni momento
 le anime disperate dell’India che lottano per raggiun-          sembrava una lotta fra la vita o la morte.
 gere un sogno o una speranza.                                   Il nostro viaggio di dodici tappe ci ha rivelato il senso del
 Alle 2 del mattino, mi trovavo in coda alla dogana per i vi-    Satyagraha. Si tratta di agire per ciò che si crede essere
 sitatori, mentre una guardia se ne stava con il suo fucile      la verità, anche quando si è battuti dall’opposizione o si è
 automatico sulla spalla. Altre cinque file – solo per gli       in netta minoranza. La chiave del Satyagraha è la volontà
 indiani – si muovevano rapidamente mentre noi aspetta-          di accettare la sofferenza o i disagi, come l’arresto o il
 vamo per ore in questo magazzino traboccante di gente.          carcere o anche lo sforzo di lavorare su questi temi: sono
 Lo “spazio personale” apparteneva agli Stati Uniti. Ab-         tutti compiti molto impegnativi. Questo sacrificio di sé,
 biamo pagato un taxi e abbiamo attraversato centinaia di        ha detto Gandhi, risveglia la coscienza dell’avversario e
 persone: mendicanti, mercanti, autisti di risciò, tutti che     infine provoca un cambiamento nel suo cuore. Più spesso
 volevano i nostri soldi.                                        suscita l’opinione pubblica a favore dei “sofferenti”.
 Mio fratello Jeremiah ed io eravamo venuti in India per         Ognuna delle 12 comunità (ashram) che abbiamo visita-
 studiare con Arun Gandhi, quinto nipote del Mahatma             to si è concentrata sull’indipendenza economica, creando
 Gandhi attraverso il suo secondo figlio Manilal, e sua mo-      servizi o posti di lavoro, indipendentemente dalla disabili-
 glie, Sunanda. Siamo venuti a cercare di imparare come
 il Gandhi aveva portato gli indiani alla libertà e come que-
 sta era e potesse essere legata ai diritti dei disabili.
 Bombay è una mecca affollata per alcuni e un inferno
 per altri. Tutti vengono a cercare opportunità economiche
 come in una anacronistica corsa all’oro. La maggior parte
 ha trovato solo l’oro degli sciocchi. Più di metà della po-
 polazione vive letteralmente per strada. Chi ha un po’ di
 soldi vive ancora nelle “città ghetto/baraccopoli” a causa
 del costo eccessivo del terreno cittadino.
 Ho cercato di portare alla memoria la citazione di Gan-
 dhi: “Ogni volta che sei in dubbio [...] applica la prima
 prova: Ricorda il volto dell’uomo più povero e più debole
 che potreste aver visto, e chiedetevi se il passo che state
 contemplando vi servirà a qualcosa. Ci guadagnerà qual-

 * Attivista di Georgia ADAPT. Testo integrale in originale
 sul magazine online The Ragged Edge, luglio-agosto 1998.
 Traduzione a cura del gruppo di lavoro.

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tà o dalla casta. Ogni gruppo gandhiano ci ha accolto calo-
rosamente con molto dahl e riso, il loro cibo tipico. Ognuno
di essi rifletteva la filosofia di vita indipendente dalle azio-
ni di advocacy, del peer support e della formazione di com-
petenze. La tradizione gandhiana richiede questi elementi,
oltre all’interdipendenza. “Se è un privilegio dell’uomo
essere indipendente, è ugualmente suo dovere essere in-
terdipendente”, ha detto Gandhi. “La forza non viene dalla
capacità fisica. Viene da una volontà indomita”.
Gestite per lo più da uomini con disabilità, queste co-
munità permettono alle persone con disabilità di vivere
una vita piena, inclusa nelle celebrazioni e nelle prati-
che religiose e con molto da mangiare. L’Ashram di Baba
Amte conteneva per lo più persone chiamate “degenti”
con disabilità, persone con la lebbra, sordi, ciechi e altri
in cerca di rifugio.
La società costringe le persone con disabilità a entrare
in queste comunità autonome ma spesso autogestite; a
differenza di questi “fortunati degenti”, la maggior parte
delle persone indiane con disabilità vive la propria
condizione come “un destino peggiore della morte” e al
di fuori di questi paradisi, le persone con disabilità, come
la casta degli intoccabili sono apertamente discriminate,          Negli Stati Uniti si tratta in particolare di violenza passiva:
umiliate e spesso abusate.                                         suicidio assistito senza approfondire il tema del consen-
La sopravvivenza dei più forti ancora governa l’India: le          so, persone che parcheggiano illegalmente nel posto per
persone con disabilità gravi sono lasciate morire, e quindi        disabili; persone che dicono: “è solo un passo, possiamo
non sono viste, sono invisibili. Le persone sulle sedie a          portarli su” e “non possiamo permetterci di fare questo
rotelle non possono prendere il treno, ma le biciclette a          per voi disabili” rivelando la svalutazione e l’oppressione
tre ruote possono (eppure non ho mai visto donne che ne            del nostro popolo.
usavano una). In India, è meglio avere la lebbra che l’HIV         Forse il nostro viaggio in treno di 22 ore è stato una parte
o altre “malattie” costose, perché in quei casi si viene la-       del nostro percorso di Satyagraha – fermate senza una
sciati semplicemente morire perché costa troppo curarsi.           ragione apparente, un buco nel pavimento dritto alle tu-
Le bande rubano o recuperano i bambini disabili e li “ac-          bature che servono da latrina, gente ammassata in ogni
coppiano” con una donna che cammina per strada chie-               dove, e sessismo così dilagante che mio fratello ha dovuto
dendo l’elemosina per “il suo bambino handicappato”.               ordinare il mio cibo (altrimenti sarei stata semplicemente
Non appena questi bambini possono muoversi da soli, la             ignorata). Eppure, attraverso le nostre esperienze, ab-
banda li costringe per strada a chiedere l’elemosina per           biamo individuato le verità di cui parlavano Arun e Sunan-
più soldi. I bambini ciechi o sordi si uniscono alle scuole        da: “La nostra eredità è quella di continuare a costruire la
che li mandano a “intrattenere” il pubblico per pagare le          consapevolezza dei principi e delle pratiche nonviolente,
tasse scolastiche, una dimostrazione degradante delle              per ottenere cambiamenti positivi riconoscendo il valore
loro “nuove competenze” al pubblico. Eppure, anche la              e la dignità degli individui in tutte le comunità”.
famiglia di Gandhi aveva una persona disabile. Cieco e             Il lavoro di attivisti nonviolenti come quelli di Not Dead
fisicamente disabile dalla nascita, ascoltava la radio e           Yet può educare i nostri avversari che ci stanno ucciden-
trasmetteva ogni sera alla gente informazioni importanti.          do dolcemente con le loro parole. Possiamo porre fine al
Alla fine del viaggio, ho riflettuto sulla violenza contro         loro odio, credo, attraverso la tradizione gandhiana del
i disabili non solo in India, ma anche nel nostro Paese.           Satyagraha.

                                                                                                   luglio-agosto 4-2020          11
L’azione nonviolenta
                     ha bisogno della disabilità
                     L’inclusività nella pratica dei movimenti

 di Brian Martin e Wendy Varney*

 Uno dei più noti vantaggi dell’azione nonviolenta è che
 tutti possono parteciparvi. Le truppe militari, invece,
 sono composte principalmente da uomini giovani e pre-
 stanti. Sono poche le donne, per esempio, impegnate
 nei combattimenti in prima linea. La difesa civile, l’al-
 ternativa nonviolenta alla difesa militare, utilizza molti
 metodi (es. raduni, scioperi, boicottaggi, sit-in etc.) che
 permettono una partecipazione in grande scala pre-
 scindendo dal sesso, età o disabilità degli individui. Ciò
 significa che anche donne, bambini, anziani e persone
 con disabilità o che comunque sono fisicamente fragi-
 li possono partecipare assieme ai “giovani e prestanti
 uomini”. Il vantaggio di questa partecipazione sta nella
 migliore rappresentanza di bisogni e prospettive diverse,
 maggiori opportunità per la solidarietà e un potenziale
 per una conoscenza più condivisa.
 Si è notato, in ogni caso, che esiste poca letteratura per
 quanto riguarda ciò che tale inclusività significa nella pra-      - Quali vantaggi e svantaggi simbolici ci sono per l’a-
 tica. In questo articolo ci focalizziamo sull’inclusione di           zione nonviolenta nella partecipazione di persone con
 persone con disabilità nell’azione nonviolenta. Ci sono               disabilità?
 un numero cospicuo di domande che possono essere poste:            - Che tipo di coinvolgimento da parte di persone con disa-
 - Che possibilità hanno le persone con disabilità di parte-           bilità ha la maggiore capacità di costruire solidarietà?
    cipare ai differenti metodi di azione nonviolenta?              Quando cominciamo ad esplorare queste domande, si ca-
 - Quali limitazioni ci sono a questa partecipazione?               pisce che le cose non sono così semplici come sarebbe-
 - Che rischi di tipo psicologico, fisico, o di altro tipo ci       ro potute sembrare al primo sguardo. Sì, le persone con
    sono nella partecipazione?                                      disabilità hanno una maggiore possibilità di partecipare
 - Quali sono le questioni relative al consenso (special-           all’azione nonviolenta piuttosto che ad una militare, ma
    mente per persone con disabilità mentale)?                      questa frase nasconde numerose difficoltà e opportunità.
                                                                    Dovrebbe comunque essere sottolineato che il crescente
                                                                    uso di tecnologia avanzata da parte delle forze militari
 * Docenti all’Università di Wollongong in Australia. Studiosi      permette la partecipazione di diversi tipi di persone. Non
 dell’azione e della resistenza nonviolenta, hanno collaborato      c’è bisogno di un uomo allenato per premere un pulsan-
 negli anni a numerose pubblicazioni sul tema, anche per la         te che sgancerà un missile nucleare. Nonostante questo,
 War Resisters’ International (il testo originale in inglese è in
 Civilian-Based Defense, Vol. 15, N. 3, 2000, pp. 4-16. Tra-        l’esclusione di donne, bambini, anziani e persone con di-
 duzione di Ilaria Colella, Daniele Taurino, Daniele Quilli).       sabilità dalle forze militari è comune anche quando la ca-

12   4-2020     luglio-agosto
pacità di svolgere il lavoro non è un problema, per ragioni        Per quanto riguarda la partecipazione all’azione nonvio-
che esulano dall’ambito di questo articolo.                        lenta, i problemi che si presentano possono variare no-
Avere una disabilità è spesso un serio ostacolo per fare           tevolmente a seconda della natura della disabilità. Per
cose ordinarie, come viaggiare, fare shopping o mangia-            esempio, immaginate una veglia. Per una persona con un
re. Ciò significa che essere un attivista nonviolento può          occhio solo, potrebbero non esserci ostacoli. Ma per qual-
porre difficoltà particolari. Se partecipare a uno sciope-         cuno che non può camminare, arrivare ed andare via dalla
ro suona abbastanza semplice, dobbiamo pensare che                 veglia sono considerazioni chiave, in quanto necessita sia
potrebbe essere irrilevante per persone con disabilità a           di un adeguato supporto sociale (come, per esempio, au-
cui vengono rifiutate opportunità lavorative. Anche par-           tobus accessibili alle sedie a rotelle), che personale. Per
tecipare ad una veglia sembra abbastanza semplice, ma              qualcuno con una grave disabilità intellettiva le questioni
richiede di raggiungere la posizione e di avere supporto           relative al processo decisionale informato sono cruciali
durante l’azione, come per esempio potrebbe accadere se            e così via. È spesso utile quindi distinguere tra impedi-
si ha bisogno di andare al bagno o prendere medicine.              mento e disabilità. Un impedimento è una limitazione
Cosa possono fare esattamente persone con disabilità               o un danno fisico, quale un danno cerebrale o l’assenza
dipende in larga misura dalla natura della loro disabilità. La     di un arto, mentre la disabilità è la mancanza di funzione
prima immagine che viene in mente alla maggior parte delle         nella società. Molte persone hanno l’impedimento di una
persone è qualcuno sulla sedia a rotelle, oppure una perso-        vista scarsa, ma non soffrono di disabilità dovute alla di-
na cieca con un bastone. Ma menomazioni quali paraplegia           sponibilità di occhiali da vista. Il punto focale qui è che
o cecità costituiscono solo una piccola parte del totale. La       la disabilità non solo risiede nella persona, ma anche nei
maggior parte delle persone con disabilità sono quelle con         risultati dovuti alle interazioni tra la persona e la società.
disabilità intellettuali. Vengono poi quelle di tipo psichiatri-   Il modo in cui la società provvede o meno alle persone con
co. Coloro che hanno solo disabilità fisiche sono spropor-         disabilità è pertanto cruciale.
zionatamente visibili come portavoce dei diritti dei disabili.     Sfortunatamente vi è una lunga storia non solo di una
La società in generale accorda loro anche uno status più           mancanza di supporto ma anche di un’attiva discrimina-
elevato rispetto alle persone con disabilità intellettive.         zione delle persone con disabilità: chi è stato stigmatiz-

                                                                                                   luglio-agosto 4-2020         13
controproducente per l’autore del reato. D’altra parte, i
                                                                  manifestanti potrebbero essere accusati di usare persone
                                                                  con disabilità come carne da cannone per ottenere simpa-
                                                                  tia per la causa e sfruttare la copertura mediatica.
                                                                  Generalmente, una disabilità per altri scopi non si traduce
                                                                  necessariamente in una disabilità per azioni nonviolente.
                                                                  Infatti, alcuni dei più gravi svantaggi dell’azione nonvio-
                                                                  lenta sono i partecipanti che non possono resistere all’u-
                                                                  so o all’incitamento alla violenza, che sono inaffidabili
                                                                  e che mentono. Le persone con disabilità non sono più
                                                                  suscettibili a questi problemi di chiunque altro.
                                                                  Nel dicembre 1999 si è tenuto un laboratorio a Wollon-
                                                                  gong, in Australia, per discutere di azioni nonviolente e
                                                                  di persone con disabilità. Tra i partecipanti vi erano attivi-
                                                                  sti nonviolenti e attivisti disabili, con alcune persone che
                                                                  erano state coinvolte in entrambi i gruppi. L’obiettivo era
                                                                  quello di sollevare questioni chiave piuttosto che raggiun-
                                                                  gere un accordo finale su ognuna di esse. Passiamo ora
                                                                  ad alcuni dei punti sollevati nel laboratorio in questione.

                                                                  Capacità e azioni
 zato, è anche impossibilitato ad accedere alle opportu-          Le persone con disabilità possono partecipare ad azio-
 nità e spesso viene rilegato in istituzioni repressive. Il       ni nonviolente? Ci sono azioni particolari adatte al loro
 risultato di questo trattamento sono tante persone con           coinvolgimento? L’esperienza delle persone con di-
 disabilità con una vulnerabilità aggravata da ulteriori          sabilità e con le persone con disabilità suggerisce che,
 ferite. Questo implica che il compito di abilitare i disa-       con un sostegno sufficiente, sono generalmente in grado
 bili alla partecipazione, in chiave di azione nonviolenta,       di partecipare a tutte le attività. Può essere meglio indi-
 non riguarda solamente la rimozione delle ovvie barriere         viduare i compiti più appropriati da intraprendere alme-
 presenti, ma richiede un serio impegno nel compensare            no quanto le capacità, le competenze e i talenti di chi è
 gli effetti dei precedenti trattamenti lesivi. Brevemente,       disposto ad agire.
 molte persone con disabilità abbisognano di un alto li-          Come principio generale, i movimenti sociali dovrebbero
 vello di supporto e protezione prima di poter considerare        cercare di incoraggiare le persone a utilizzare le loro
 l’opzione di azione nonviolenta come ragionevole.                capacità e competenze e dovrebbero essere pronti ad
 D’altro canto, le persone con disabilità hanno un enorme         aiutarle ad acquisire nuove competenze e ad aumentare
 potenziale per aiutare l’azione nonviolenta, ad esempio          la fiducia nelle loro varie capacità. La situazione sembra
 dando esempio di coraggio, dimostrando la solidarietà            identica per le persone con disabilità come per gli altri.
 della comunità e persino intraprendendo azioni che non           Ciononostante, si possono identificare compiti specifici
 sono possibili per gli altri. In alcune azioni ambientali non-   che sono appropriati solo per alcune persone con disabi-
 violente, i manifestanti si incatenano alle macchine come        lità, come ad esempio i parcheggi per sedie a rotelle. Le
 mezzo per contenerne l’uso fino a quando non vengono             sedie a rotelle sono particolarmente utili anche nei blocchi
 faticosamente liberati. Ferire una persona in una situazio-      e possono essere molto efficaci nel rallentare i processi
 ne così vulnerabile sarebbe visto come crudele e potrebbe        dove questo è lo scopo dell’azione nonviolenta. Alcune
 ritorcersi contro il colpevole. Alcune persone con disabili-     forme di non cooperazione e di protesta possono essere
 tà sarebbero, in circostanze adeguate, equivalenti a “rin-       adatte ad alcune persone con disabilità, come lo spegnere
 chiuse”: la loro rimozione richiederebbe una cura speciale       gli apparecchi acustici in modo da non essere in grado di
 e qualsiasi danno arrecato loro sarebbe particolarmente          sentire gli ordini e tanto meno di obbedirli. Si presentano

14   4-2020     luglio-agosto
due diverse classificazioni di opportunità, una per le
capacità intrinseche e l’altra per le limitazioni estrinseche.
Mentre le azioni delle persone con disabilità possono es-
sere identiche a quelle degli altri, esse possono suscitare
risposte diverse. Le persone con disabilità possono avere
bisogni molto evidenti che gli oppressori devono soddisfa-
re o ignorare. Se gli oppressori scelgono di non soddisfare
questi bisogni o non permettono di soddisfarli, allora la
loro disumanità sarebbe messa in evidenza. Se invece
scelgono di soddisfarli, gli sforzi degli oppressori sono
in parte impegnati a rispondere a questi bisogni. In una
situazione di emergenza, come ci si potrebbe aspettare
in circostanze in cui si richiede un’azione nonviolenta,
questa sarebbe una distrazione per gli oppressori e un
drenaggio delle loro risorse. Ma è anche vantaggioso per
gli attivisti sociali se l’oppressore si collega umanamente
con le persone, anche se costretto a farlo. In ogni caso,
presenta all’oppressore un dilemma.
La partecipazione a forme di azione dovrebbe essere ge-
neralmente auto-selezionata. Sarebbe difficile per alcune
persone le cui disabilità includono una salute fragile, per
esempio, fare uno sciopero della fame. Tuttavia, uno de-         zioni per la salute. Ad esempio, per alcune persone con
gli obiettivi dei movimenti nonviolenti dovrebbe essere          problemi alla colonna vertebrale, una giornata dedicata
quello di lavorare per il tipo di sostegno reciproco che         ad un’azione senza un’adeguata assistenza vescicale può
permette agli attivisti di essere consapevoli delle proprie      portare a infezioni con gravi complicazioni. Le piaghe da
capacità, dei propri talenti, dei propri limiti e dei pericoli   decubito potrebbero derivare dal fatto di essere sdraiati a
che affrontano e di essere in grado di scegliere le azioni       terra o di essere imprigionati.
di conseguenza.                                                  Le persone “senza disabilità” devono essere consapevo-
Le limitazioni sono in gran parte strutturali e legate alla      li e sensibili alle questioni quotidiane che le persone
privazione sociale e spesso economica, oltre che a diver-        con disabilità affrontano, come lo spazio accessibile e
si gradi di istituzionalizzazione, formale e informale, che      le esigenze di trasporto, nonché ai maggiori rischi che
possono far sentire le persone con disabilità più vulnera-       corrono. Di fronte a risorse insufficienti e ad altre forme
bili. Le istituzioni che forniscono finanziamenti, sostegno      di sostegno, le persone con disabilità concentrano gran
e altre risorse hanno un notevole margine di manovra per         parte delle loro energie nel cercare di soddisfare i biso-
punire gli individui che percepiscono come “problematici”.       gni di sopravvivenza di base, utilizzando così gran parte
Molte delle limitazioni fisiche potrebbero essere superate       dell’energia che potrebbero voler usare per unirsi all’azio-
se ci fossero meno limitazioni strutturali e diversi atteg-      ne nonviolenta.
giamenti nei confronti delle persone con disabilità. Esisto-     Inoltre, a causa della loro emarginazione, potrebbero
no anche limitazioni nella comunicazione, specialmente           avere anche meno pratica nell’essere partecipanti attivi
per alcuni gruppi, ma queste, ancora una volta, di solito        alla protesta pubblica. Si tratta di fare ciò che si può nella
possono essere superate, con un adeguato supporto.               quantità che si può, il che deve essere il caso di tutti gli
I costi dell’azione non sono gli stessi per tutte le persone.    attivisti, molti dei quali hanno impegni personali ed ester-
Poiché le persone con disabilità dipendono maggiormente          ni che limitano il tempo e l’energia che possono dedicare
dai servizi esistenti, che spesso sono inadeguati, i costi       all’azione sociale.
della protesta, così come i pericoli, possono essere mol-        Tuttavia, ci sono dei punti di forza e delle criticità. Grazie
to maggiori e possono anche avere anche gravi implica-           alla loro esperienza di vita e alla loro resistenza emoti-

                                                                                                 luglio-agosto 4-2020         15
va, alcune persone con disabilità possono avere maggiori       all’azione sociale. Essi possono avere la sensazione che,
 competenze come modelli e mentori. Spesso hanno do-            se queste persone possono prendere una posizione, allora
 vuto imparare ad essere intraprendenti e creativi di fron-     sicuramente possono farlo anche loro. Le persone con evi-
 te alle difficoltà e alle situazioni di emergenza, e queste    denti disabilità possono facilmente trasformarsi in “eroi”
 abilità sono molto utili nell’azione nonviolenta. Possono      per l’opinione pubblica, sembrando tanto più martiri
 capire e accettare più facilmente che il sostegno è una        perché hanno già così tanto da affrontare. C’è un problema
 parte essenziale della vita umana e, per questo motivo,        però in questo, in quanto si tratta di un’immagine che deri-
 possono essere eccellenti fonti di sostegno e abili soste-     va prima di tutto dalla loro disabilità, piuttosto che da loro
 nitori di dove e come il sostegno dovrebbe essere fornito.     come persone. Quindi è un’immagine che molte persone
 Oltre ad una moltitudine di punti di forza individuali e va-   con disabilità eviterebbero. Allo stesso modo, le persone
 riegati, ci sono anche punti di forza collettivi. Le perso-    in sedia a rotelle potrebbero essere al centro dell’attenzio-
 ne con disabilità hanno già creato reti e organizzazioni e     ne dei media quando partecipano ad azioni nonviolente,
 hanno tastato l’oppressione in prima persona, il che può       mentre in altre forme di media, come negli spot pubblici-
 essere utilizzato per creare importanti legami con altri at-   tari, nella fiction e nello sport televisivo, sono nel migliore
 tivisti sociali.                                               dei casi sottovalutate, ma più comunemente ignorate.
 La diversità rafforza l’azione nonviolenta attraverso l’am-    Questo simbolismo accentuato può di per sé sfrutta-
 pliamento della comprensione, dell’esperienza e del ri-        re gli stereotipi, basandosi sull’idea che non è “norma-
 spetto delle persone. Più l’azione nonviolenta è inclusiva,    le” che una persona con disabilità sia così coinvolta in
 più può essere rappresentativa di una comunità più ampia.      questioni sociali, specialmente quelle che non sono spe-
                                                                cificamente legate alla propria disabilità. Ma allo stesso
 Simbolismo                                                     tempo queste immagini, così come sono rappresentate
 Gli impatti simbolici del coinvolgimento di persone con di-    dai media, giocano con gli stereotipi, ma li mettono an-
 sabilità in azioni nonviolente forniscono sia vantaggi che     che in discussione, dando luogo a domande sul perché le
 svantaggi. Da un lato, per gli osservatori non attivisti può   persone con disabilità non dovrebbero partecipare a tutte
 essere utile vedere le persone con disabilità partecipare      le forme di vita.

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Quando le persone con disabilità partecipano ad azioni           ingiusto negare loro l’opportunità di essere coinvolti. Ave-
nonviolente, c’è il pericolo che siano viste dagli osserva-      re informazioni e la libertà di esplorare tutte le ramifica-
tori come utilizzate o sfruttate dal movimento attivista per     zioni è cruciale e richiede tempo, impegno e abilità. Ci
la promozione mezzo media e come protezione contro gli           può essere una linea di demarcazione delicata – e a volte
attacchi. Tuttavia, la percezione degli estranei dovrebbe        difficile – tra forme di paternalismo e il fornire quante più
essere secondaria rispetto al processo decisionale inter-        informazioni e supporto emotivo possibile.
no nell’ambito della preparazione all’azione nonviolenta.        Certamente, è molto difficile per le persone con gravi o
Gli attivisti con disabilità devono sentirsi a proprio           profonde disabilità intellettive prendere decisioni infor-
agio con i ruoli che svolgono e devono sentirsi al sicuro        mate sull’essere coinvolti in un’azione e comprendere le
dallo sfruttamento da parte di coloro che vi partecipano.        ripercussioni del loro coinvolgimento. Alcuni pensano, per
Questo può essere favorito da una discussione aperta             questo motivo, che le persone con disabilità intellettiva,
delle questioni durante gli incontri e dall’auto-esplorazio-     se coinvolte, dovrebbero essere coinvolte solo in situazio-
ne da parte di tutti gli attivisti dei loro sentimenti e dei     ni in cui non ci sono rischi o costi per loro, anche se altri
loro possibili pregiudizi.                                       sottolineano di dare loro ogni opportunità di partecipare. Il
                                                                 consenso è problematico ogni volta che le persone non
Processo decisionale informato                                   comprendono appieno le ramificazioni delle loro azioni,
In relazione alle persone con disabilità intellettiva, le que-   che le persone coinvolte abbiano o meno disabilità intel-
stioni sono più complesse nonché controverse. Come già           lettive, in modo che una corretta pianificazione delle azioni
detto, la questione del processo decisionale informato è         e la discussione di tutti gli aspetti di queste azioni siano
la più importante. Mentre alcuni vedono come immorale            importanti sia per il successo delle azioni sia per garantire
coinvolgere le persone con disabilità intellettiva               che il processo decisionale sia il più democratico e sensibi-
(specialmente quelle con disabilità gravi o profonde), du-       le possibile alle esigenze del gruppo e dei singoli individui.
bitando della loro capacità di comprendere tutte le impli-       Tuttavia, non tutte le coercizioni sono intenzionali o addi-
cazioni della loro partecipazione e temendo che possano          rittura apparenti. Quando ci si sente parte di un gruppo
essere facilmente costrette, altri ritengono che sarebbe         può essere più difficile non essere d’accordo o rinuncia-

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