RASSEGNA STAMPA LUNEdì 1 LUGLIO 2019 - CGIL - CGIL Bergamo
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IL MATTINALE della CGIL Nazionale Lunedì 1 luglio 2019 WELFARE E CONTRATTAZIONE: ESPERIENZE EUROPEE A CONFRONTO: DOMANI IL CONVEGNO DELLA CGIL CON MAURIZIO LANDINI L’appuntamento è per domani nella sede della Cgil nazionale, Corso d’Italia 25 (Salone Giuseppe Di Vittorio) dalle ore 9,30 alle 16,30. L’obiettivo del convegno è quello di mettere a confronto le diverse esperienze europee su welfare e contrattazione sindacale. L’iniziativa sarà presentata da Ivana Galli, segretaria confederale della Cgil, mentre l’introduzione sarà affidata a Delia Nardone, responsabile della Bilateralità della Cgil nazionale. David Natali, della Scuola superiore di Studi Universitari Sant’Anna di Pisa, parlerà del Welfare occupazionale in Europa. Sullo stesso argomento interverrà Susanna Camusso, Responsabile delle Politiche europee e internazionali della Cgil. Seguirà un secondo momento di confronto su “Bilateralità ed Europa” coordinato da Fulvio Fammoni, Presidente della Fondazione Di Vittorio. Previsti gli interventi di Francesca Re David, segretaria generale della Fiom, Marco Falcinelli, segretario generale della Filctem, Luc Triangle, General Segretary IndustriaAll Europe, Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea, Sam Hagglund, General Segretary EFBWW, Maria Grazia Gabrielli, segretaria generale della Filcams, Giovanni Mininni, segretario generale della Flai, Drifa Snaedal, President of Asi in Iceland Triade Unions Confederation. Le conclusioni saranno affidate al segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. L’iniziativa si potrà seguire in diretta su RadioArticolo1 (www.radioarticolo1.it) a partire dalle 10,30. Il programma completo sul sito della Cgil: http://www.cgil.it/admin_nv47t8g34/wp-content/uploads/2019/06/2luglio2019welfare-e-contrattazione-2.pdf LE NOTIZIE IN PRIMO PIANO Il presidente americano Donald Trump si è fatto fotografare a più riprese mentre attraversava il trentottesimo parallelo che divide le due Coree insieme a Kim Yong Un: il mondo ci guarda, ha dichiarato il presidente. Nel frattempo in Europa si continua a litigare. Molti sono gli oggetti del contendere a partire dallo scontro tra il governo italiano e le autorità tedesche sulla vicenda della Sea Watch, mentre l’Olanda conferma la sua linea di attacco alla capitana Carola Rackete: doveva attraccare in Libia o in Tunisia. La Germania attacca l’Italia sulla gestione dell’immigrazione e in particolare sul caso Sea Watch 3. Risponde per le rime il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: come mai la Germania non ha mai reso esecutive le condanne dei vertici Thissen Krupp responsabili della strage? Sulla questione delicata delle nomine europee è scontro tra Conte e Salvini. Dopo le dichiarazioni bellicose del ministro degli Interni, il presidente del Consiglio ha detto con chiarezza che sarà lui a decidere: non si accettano veti leghisti su Timmermans (etichettato come comunista da Salvini). Intanto, dopo le grandi mobilitazioni unitarie degli ultimi mesi (da febbraio) finalmente arriva qualche segnale dal governo. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha convocato infatti per oggi, alle 16,30 a palazzo Chigi i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Anna Maria Furlan e Carmelo Barbagallo. Al centro dell'incontro – secondo le anticipazioni della vigilia - ci dovrebbero essere i temi del fisco, la situazione economica, le crisi aziendali e il Mezzogiorno. Il sindacato si presenta unito all’appuntamento con il governo. Le proposte alternative alle politiche fin qui scelte dal governo sono molto chiare. "La futura manovra spero che non sia nello stesso solco del 'Decreto Crescita' che risponde a vecchie logiche", dice il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. "Siamo dentro una logica di mettere pezze su pezze - ha detto Landini a Milano partecipando all’evento organizzato per festeggiare i 25 anni di Emergency - ma di non avere mai un progetto complessivo per il Paese. La futura manovra dovrebbe indicare un piano straordinario di investimenti per i prossimi anni e poi andare a prendere i soldi dove ci sono. Serve una seria riforma fiscale che riduca le tasse sui lavoratori dipendenti ed i pensionati e combatta l'evasione fiscale”. Sul quadro economico che fa da sfondo all’incontro tra governo e sindacati e soprattutto al Consiglio dei ministri convocato per la serata, da segnalare due approfondimenti. Il primo è quello di Enrico Marro sul Corriere della Sera: “Procedura, il premier fiducioso, ma resta l’incognita della flat tax (p. 6). L’altro approfondimento è quello di Roberto Petrini su Repubblica: “Un tesoretto da 7 miliardi per convincere Bruxelles. Oggi il sì del governo” (p. 3). Sul
Messaggero, quotidiano romano, la nuova beffa del trasporto pubblico locale: i nuovi bus acquistati dall’Atac sono fermi nei depositi. SEA WATCH. CGIL: CON CAROLA E CON TUTTI COLORO CHE VOGLIO FARE DELLA SOLIDARIETÀ E DELL'UMANITÀ LA PROPRIA BANDIERA “Esprimiamo sgomento per l’arresto della comandante della Sea Watch 3, Carola Rackete, una donna che si è battuta per la giustizia, per la libertà e per costruire una speranza in questo buco nero della storia”. Lo ha detto il segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra appena si è diffusa la notizia dell’arresto di Carola Rackete. “Un epilogo - prosegue - che indigna e che dimostra tutta la pericolosità del dl sicurezza bis, un provvedimento che invoca l'ordine, persegue la legalità, ma senza la giustizia, e che non deve essere convertito in legge. Così viene meno il valore dell’umanità, solido pilastro del diritto universale”. “Ringraziamo Carola e tutto l'equipaggio della nave della ong tedesca che hanno tratto in salvo e condotto al sicuro i migranti. La Cgil - aggiunge il segretario confederale - continuerà a sostenere con forza chiunque faccia della solidarietà e dell'umanità la propria bandiera. Carola non è sola, con lei c’è un grande popolo che resiste e che non vuole arrendersi alla politica dell’odio, della violenza e della sopraffazione”, conclude Massafra. LANDINI: NON SBAGLIA CHI SALVA VITE UMANE, MA CHI STRUMENTALIZZA PER FINI ELETTORALI. QUANDO UNA LEGGE È SBAGLIATA, BISOGNA CAMBIARLA. DOBBIAMO SUPERARE LA LOTTA TRA POVERI: NON SIAMO MAI STATI INVASI DAGLI IMMIGRATI “Se Rosa Parks non si fosse seduta dove non poteva, ci sarebbe ancora l’apartheid, ci sono momenti dove bisogna scegliere e davanti ad una legge sbagliata, bisogna cambiare la legge”. Il segretario della Cgil Maurizio Landini, ospite a Milano della festa per i 25 anni di Emergency, ha commentato così l’arresto della capitana della Sea Watch: “Qui non ha sbagliato chi ha salvato le vite, ma chi sta usando questa vicenda per fini elettorali e politici, basta non se ne può più, bisogna cambiare le leggi”. A proposito di immigrazione, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, è intervenuto anche a Firenze, sabato scorso durante la festa della Fiom a Firenze. "Quando la gente discute, si lamenta e ce l'ha col mondo intero, non ragiona più pensando che il suo problema è mettere in discussione quello che lo sta sfruttando, mettendosi d'accordo con gli altri sfruttati, ma ha paura di quello accanto, di quello che gli può portare via il lavoro, dello straniero pronto a lavorare per un euro in meno". Lo ha detto appunto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, intervistato da Michele Santoro durante la Festa della Fiom di Firenze, raccontando le sue impressioni durante alcune assemblee dei lavoratori. "Io una competizione come adesso fra le persone che hanno bisogno di lavorare non l'ho mai vista - ha aggiunto Landini - le persone pur facendo lo stesso lavoro non hanno gli stessi diritti e le stesse tutele, fra l'appalto, il subappalto, il finto appalto e la cooperativa; è' questo che ha determinato la paura". In questi anni c'è stata la svalorizzazione più completa del lavoro". Durante l’intervista di Santoro, Landini ha parlato anche delle politiche anti immigrati del governo e di come si costruisce un immaginario di paura. "Salvini è riuscito a farci credere che siamo invasi, mentre siamo un paese di 'evasori', non è che siamo invasi da qualcuno". "Se vedi i numeri, ci stanno raccontando balle", ha aggiunto. "Noi siamo aumentati di 90 mila migranti - ha spiegato Landini - in molti casi ricongiungimenti familiari. Ma il dato concreto è che, se vai a vedere quanti giovani italiani laureati e diplomati se ne stanno andando via, sono 120mila, sono più i giovani laureati e diplomati che vanno via che gli stranieri che vengono da noi. Le altre nazioni mica mandano indietro gli ingegneri italiani, siamo noi che non li stiamo usando, li mandiamo via, e usiamo la paura riguardo i processi che sono qui". CRISI, INNOVAZIONE, INVESTIMENTI. LA CGIL FA IL PUNTO SUL SISTEMA INDUSTRIALE ITALIANO La Cgil nazionale ha convocato per mercoledì 3 di luglio, alle ore 9.30 il coordinamento delle Politiche Industriali e delle Reti, presso la sala “G. Di Vittorio” della Cgil nazionale (Corso Italia 25). Sarà l'occasione per fare il punto sul sistema industriale italiano, sugli strumenti di governo delle crisi territoriali, sulla capacità delle imprese di rispondere alla sfida dell'innovazione. Si concentrano, in queste settimane, crisi di grandi gruppi industriali e dei servizi, a partire da Whirlpool e Alitalia, ed è in corso un processo di riorganizzazione dell'intero sistema di telecomunicazioni. Un delicatissimo processo di riorganizzazione dell'assetto societario di Fca Group. Dovremo affrontare un cambiamento profondo delle politiche industriali, energetiche e delle retiche interesserà l'intero comparto produttivo e del sistema dei trasporti dell'Italia e dell'Europa. Parteciperanno ai
lavori: Giampietro Castano, già responsabile “Unità gestione crisi industriali” presso il Mise; Stefano Quintarelli, esperto di Tlc e informatica; Enrico Ceccotti, componente Consulta Politiche Industriali della Cgil. La riunione sarà presieduta dal segretario confederale Emilio Miceli. A Vincenzo Colla, vicesegretario generale della Cgil, sarà affidata l’introduzione. Le conclusioni saranno del segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. E INTANTO AL MINISTERO DELLO SVILUPPO RISULTANO BLOCCATI 158 TAVOLI DI CRISI INDUSTRIALI Ne ha parlato ieri sul Sole 24 ore Carmine Fotina: “Al Mise 158 crisi ma il rilancio non decolla” (p.7). “I numeri, da soli, sono già l'immagine del problema. Ma è quando si va a fondo, analizzando le difficoltà nella gestione e nella reindustrializzazione delle singole vertenze, che si comprende quanto critico sia diventato l'argomento "tavoli di crisi" al ministero dello Sviluppo economico. I 138 tavoli di gennaio sono diventati 158 con il coinvolgimento di poco meno di 2l0 mila lavoratori. Cifre che però non possono essere considerate ufficiali perché perfino il bilancio è diventato un piccolo rebus. Al ministero - dicono i sindacati - non c'è un elenco aggiornato e la ricostruzione sta impiegando più tempo di quanto si potesse pensare. L'ingresso continuo di nuove vertenze e la difficoltà di definire del tutto chiuse quelle aperte da anni complicano la ricognizione. Sulla base dei vari verbali relativi ai tavoli coordinati, la stima del Sole 24 Ore è di circa 49 mila lavoratori coinvolti al Nord, 44 mila al Sud, 37 mila al Centro. Altri 78 mila lavoratori invece sono coinvolti in tavoli che hanno ricadute su regioni in diverse macroaree del paese. Circa il 35% dei quasi 2l0 mila lavoratori è impiegato in imprese a maggior rischio di chiusura, quindi dalla ricollocazione più complessa. Un tavolo su cinque, all'incirca, riguarda aziende che in parte o totalmente sono state interessate da cessazione di attività in Italia per delocalizzazione all'estero. La mappa dei settori vede un picco nel commercio, con 36mila addetti compresi quelli toccati dalle più recenti vertenze Auchan e Mercatone Uno. Più di 20 mila gli addetti che lavorano nell'industria siderurgica, 19 mila nel settore degli elettrodomestici, quasi 17 mila nei call center, 14 mila nell'information technology, oltre 9mila nelle telecomunicazioni, quasi 7mila nell'edilizia, intorno ai 5mila nell'automotive. Poi, dietro al freddo conteggio, c'è una gestione fortemente criticata dai sindacati. La Cisl (si veda «Il Sole-24 Ore» del 29 maggio) ha evidenziato una governance «burocratica e istruttoria», che pecca nella fase di reindustrializzazione e riconversione. Per la Cgil mancano i risultati nel rilancio di aziende che restano aggrappate allo strumento della cassa integrazione straordinaria, che nel primo quadrimestre del 2019 ha segnato un incremento del 26% su base annua. Il monitoraggio sullo stato di attuazione degli impegni presi dalle imprese funziona a singhiozzo. Dopo l'uscita di Giampietro Castano, che aveva curato la gestione delle crisi aziendali per quasi n anni, il tema delle competenze tecniche al ministero è diventato centrale. Il coordinamento delle crisi è passato all'ex deputato dei Cinque Stelle Giorgio Sorial, adesso vice capo di gabinetto del ministro Luigi Di Maio, e i sindacati lamentano un sottodimensionamento della struttura che si occupa del tema. A supportare Sorial, come esplicitato dal riassetto dello Sviluppo economico, approvato con Dpcm dal consiglio dei ministri lo scorso 19 giugno, dovrà essere la direzione Politica industriale e non il segretario generale. Intanto i tempi per chiudere molte tra le vertenze più delicate si stringono. Di Maio deve innanzitutto trovare una via di uscita dal tortuoso labirinto in cui si è infilato con Alitalia ed ex Ilva, i simboli di una politica industriale sottile come carta velina. Ma c'è anche il caso Whirlpool a Napoli e ci sono i ritardi sul rilancio dell'ex Embraco, c'è la decisione di pochi giorni fa dell'americana Jabil di licenziare 350 dipendenti in provincia di Caserta, c'è l'affannoso lavoro degli advisor per selezionare degli investitori validi per Bekaert e Pernigotti. C'è lo stallo sul rilancio dell'ex Alcoa, adesso Sider Alloys, perché il riconoscimento delle agevolazioni energetiche promesse all'acquirente è stato rimesso in discussione dal ministero per il cambiamento negli ultimi due anni del Pun, il prezzo di riferimento dell'energia rilevato sulla borsa elettrica. Sarà un'estate decisiva. Per molte aziende l'ultima chiamata per il rilancio o, peggio, per la sopravvivenza. AL VIA LA CAMPAGNA FILCAMS IN TOUR PER TUTELARE I LAVORATORI DEL SETTORE TURISTICO. PRIMA TAPPA OGGI IN SARDEGNA Parte oggi la campagna “Filcams in tour” promossa dalla categoria per tutelare i lavoratori del settore turistico: per tutto il mese di luglio e fino all‟8 agosto i delegati sindacali si trasferiranno nelle spiagge e località turistiche dove allestiranno banchetti dai quali daranno informazioni su diritti, contratti, tutele sindacali. Primo
appuntamento oggi sulla spiaggia della Pelosa a Stintino, nel lungomare Palmasera a Cala Gonone, a Villasimius, Arbus e Olbia. “Nel lavoro stagionale registriamo spesso diverse violazioni di diritti fondamentali - ha spiegato la segretaria regionale Filcams, Nella Milazzo - perciò crediamo sia fondamentale sensibilizzare, diffondere la cultura della legalità e del rispetto del contratto, per farlo abbiamo pensato di andare lì dove sono i lavoratori, anche perché gli stagionali sono più esposti a questo genere di violazioni proprio per la loro condizione di precarietà”. Il riferimento va al rispetto dei turni di riposo, al corretto inquadramento, al pagamento degli straordinari, delle maggiorazioni per il lavoro festivo, domenicale e notturno, a quei diritti che sono garantiti dal contratto nazionale, “un contratto che però - dice la segretaria Filcams – deve essere applicato sempre e in tutte le sue parti perché non sono accettabili i continui tentativi di ridurre i costi del lavoro per aumentare i profitti: è un atteggiamento grave che va a discapito del settore turistico, mina la concorrenza leale fra le imprese e danneggia la qualità del servizio e la stessa immagine della Sardegna”. Non a caso la categoria fa anche un appello ai soggetti che devono svolgere i controlli affinché incrementino la loro attività, sono tante infatti le situazioni di irregolarità, contratti part-time finti con lavoro effettivo di 60 ore settimanali, forme di lavoro nero o grigio dove si nascondono illeciti e abusi, condizioni al limite dello sfruttamento, spesso subite pur di lavorare. Fenomeni diffusi dei quali nessuno si accorge che hanno portato la Filcams a organizzare un calendario fitto di iniziative, con 55 banchetti in un mese e 14 località turistiche dove verranno date risposte e informazioni su come tutelarsi in casi di situazioni irregolari o semplicemente informazioni sui diritti. “Sarà l’occasione - conclude Nella Milazzo - anche per sensibilizzare i turisti e fargli capire che il dietro le quinte della loro vacanza è fatto di professionalità e impegno e quanto più quel lavoro verrà rispettato tanto più resterà di qualità”. ANPAL SERVIZI: CGIL, CISL, UIL CHIEDONO RISPOSTE IMMEDIATE PER I LAVORATORI PRECARI “La notizia dell'intesa fra Anpal Servizi e Regioni sull'utilizzo dei navigator potrebbe essere una notizia confortante se non fosse che in azienda continuano a mancare proficue relazioni sindacali e che nulla è stato ancora deciso sul futuro dei suoi dipendenti precari, che svolgono professionalmente il proprio lavoro sia nella sede nazionale che nei centri per l’impiego”. È quanto si legge in una nota di Cgil, Cisl e Uil diffusa alla fine della scorsa settimana. “Per ora, al netto di come si dispiegheranno le diverse convenzioni, quello che è certo - sottolineano le tre Confederazioni - è che c’è una vertenza estenuante dei dipendenti di Anpal Servizi che chiedono, dopo anni di lavoro precario, un percorso che garantisca la loro la stabilizzazione. Infatti - proseguono - mentre si assumono i navigator con contratti di collaborazione per due anni, si lasciano a casa i tempi determinati in scadenza, conseguenza della nuova normativa sulle causali dei tempi determinati introdotta da questo Governo nel 2018”. “Si registra un nulla di fatto anche sulle promesse di emendamenti, proposte in sede di conversione del decreto crescita e ricevute al tavolo ministeriale, finalizzate ad avviare percorsi di stabilizzazione. Nel frattempo, il gruppo dirigente di Anpal ha proceduto ad una riorganizzazione senza alcun confronto con i sindacati”. Infine, Cgil, Cisl e Uil evidenziano che “Anpal Servizi non si occupa solo di reddito di cittadinanza, ma di moltissimi altri programmi operativi che dovrebbero avere la medesima centralità per il raggiungimento degli obiettivi prefissati e per non disperdere risorse europee”. “Il Ministero e l'azienda rispondano alle tante richieste di incontro avanzate dai sindacati e rispettino l’impegno preso con le Rsa aziendali di trovare, anche in collaborazione con la Conferenza Stato Regioni, le soluzioni legislative e contrattuali utili a garantire l'avvio di un processo di stabilizzazione; a recuperare i lavoratori che in questi ultimi mesi, sono stati mandati a casa alla scadenza del contratto; nonché - concludono le tre Confederazioni – a sviluppare un piano industriale che renda Anpal Servizi protagonista del rafforzamento e della implementazione delle politiche attive del nostro Paese”. LE PROPOSTE DEL SINDACATO PER UN’INDUSTRIA SOSTENIBILE E L’ALLARME DELLA FIOM SULL’EX ILVA NEL DIARIO SINDACALE DEL CORRIERE DELLA SERA Dal Diario sindacale della settimana sul Corriere della Sera a cura di Rosanna Lampungnani. “L’impressione - che non è più tale - è che il sindacato, sempre più unitariamente, abbia deciso di assumersi nuove e generali responsabilità, l'ultima delle quali si è manifestata in occasione della prima giornata mondiale di mobilitazione per la lotta ai cambiamenti climatici. E se nonostante l'esplosione di questo inizio d'estate Coldiretti rassicura che non ci sia rischio siccità, Cgil, Cisl e Uil hanno invitato i propri attivisti, i delegati ed i quadri sindacali ad
incontrarsi con i rispettivi datori di lavoro, pubblici e privati, sulla questione della lotta ai cambiamenti climatici. Lo hanno sottolineato i segretari confederali Gianna Fracassi, Angelo Colombia, Silvana Roseto, parlando della realtà di tutto il Paese. In pratica si tratta di avviare dei colloqui per individuare le modalità attraverso le quali ogni posto di lavoro possa contribuire a ridurre le proprie emissioni di CO2, i consumi energetici, a migliorare l'impronta ambientale delle proprie attività. Inoltre il sindacato italiano è mobilitato per rendere cedibili i programmi di riduzione di CO2 secondo le indicazioni degli scienziati dell'Onu che indicano la necessità di realizzare entro il 205o la parità di bilancio tra le emissioni e gli assorbimenti della CO2. E a proposito di inquinamento non si può non volgere lo sguardo all'ex ilva, dove per la Fiom il rischio non è la diversificazione delle produzioni sul territorio di Taranto, ma che la diversificazione possa in qualche modo coincidere con la desertificazione industriale. II responsabile siderurgia Gianni Venturi (nella foto) precisa che non è «un caso che tutta l'attenzione si sia catalizzata sulle vicende del decreto legge Crescita, mentre ai destini dello stabilimento di Taranto sono inevitabilmente legati anche le sorti più generali degli altri siti del gruppo, del settore siderurgico del Paese e del suo peso rispetto allo specifico contributo al Pil». Di qui la richiesta al ministro Di Maio di una riunione urgente al Mise «per la verifica del rispetto degli impegni previsti nell'accordo del settembre 2018». NASPI. CGIL: GARANTIRE LE CONVOCAZIONI DEI CENTRI PER L’IMPIEGO AI LAVORATORI. L’INDENNITÀ MENSILE DI DISOCCUPAZIONE VIENE SPESSO DECURTATA O AZZERATA “Rafforzare i Centri per l’impiego significa anche garantire la Naspi a chi ne ha diritto. Purtroppo, abbiamo rilevato che spesso l’indennità mensile di disoccupazione viene decurtata o azzerata perché i Cpi non hanno le risorse per convocare, come da norma, attraverso una raccomandata con ricevuta di ritorno i lavoratori, che non venendo così a conoscenza della comunicazione perdono il diritto a ricevere l’assegno”. È quanto denuncia il Coordinatore nazionale del Mercato del lavoro della Cgil, Corrado Ezio Barachetti. “Una nuova falla che il Jobs act ha aperto all’interno del nostro sistema delle politiche attive che - sottolinea Barachetti - non può essere assolutamente scaricata sui lavoratori. Crediamo infatti che convocare i lavoratori nei centri per l’impiego per le informazioni che li riguardano deve essere un diritto sempre esigibile e di certo non può soggiacere alla mancanza di risorse per la spedizione di raccomandate”. “I normali avvisi postali devono essere garantiti poiché la posta elettronica non può essere considerata un valido strumento alternativo, soprattutto perché chi perde l’occupazione spesso vive condizioni difficili: non tutti hanno un computer o la disponibilità di un indirizzo di posta elettronica”. “Chiediamo da tempo al Governo e al Ministro del Lavoro di convocare le parti sociali per riaprire - conclude Barachetti - una discussione sul Jobs Act, in particolare sul sistema degli ammortizzatori e protezioni sociali e soluzioni anche a questi problemi che toccano da vicino le lavoratrici e i lavoratori”. RAI. SLC CGIL: LA SENTENZA DEL TAR SULL’APPALTO TROUPE ENG CONTRO IL MANCATO RISPETTO DELLE NORME CONTRATTUALI "Apprendiamo, con soddisfazione, che una sentenza del TAR del Lazio ha annullato il bando Rai per l’appalto delle troupes ENG (Electronic News Gathering, attività di troupe leggere per i telegiornali) nell’area di Roma in quanto, sostanzialmente, non garantisce il rispetto delle norme contrattuali e di legge a tutela del lavoro che regolano il settore." Lo annuncia una nota della segreteria nazionale Slc Cgil. "Avrebbe fatto bene la Rai a dare riscontro alla nostra lettera del 7 aprile 2019 con la quale le avevamo chiesto di chiarire in modo “preventivo” ed “inequivocabile” che, ferme restando le esigenze di copertura del servizio, gli appaltatori avrebbero dovuto garantire in particolare l’orario di lavoro contrattuale, le maggiorazioni per lavoro straordinario, festivo e notturno, la copertura anche ai fini assicurativi delle operazioni accessorie, il necessario fabbisogno di personale anche in relazione alla tutela della salute e della sicurezza del lavoro (un operatore e uno specializzato per ogni troupe)." "Questa sentenza - prosegue la nota - dovrà essere considerata un punto di riferimento per tutto il settore e una guida anche nei cambi e nei rinnovi di appalto in corso che rischiano di fatto di introdurre logiche di massimo ribasso, come nel caso di Sky Tg 24 dove sono in atto le procedure per licenziare 46 lavoratori di Videobank che parrebbero venir sostituiti da collaboratori con partita IVA senza regole e sottopagati da un altro service." "Lo scorso 7 giugno insieme alle altre organizzazioni sindacali firmatarie del contratto di settore abbiamo chiesto alle emittenti nazionali in quanto committenti, a Confindustria Radio TV e alla Commissione Parlamentare di Vigilanza Rai un incontro per
monitorare gli appalti di riprese, produzione e post produzione dove ci vengono segnalati sempre più spesso comportamenti irregolari da parte di molti appaltatori. Stiamo ancora attendendo riscontro." "È certo, tuttavia, che metteremo in atto tutte le iniziative di contrasto ai fenomeni di degrado cui stiamo assistendo a partire dal coinvolgimento degli organi ispettivi e non esclusa la mobilitazione del settore nell’interesse dei lavoratori che rappresentiamo, ma anche delle imprese che rispettano maggiormente le regole e che subiscono la concorrenza sleale da parte di quelle che non le rispettano - conclude Slc Cgil Nazionale. OSSERVATORIO STOP-OPG E CAMPAGNA SALUTE MENTALE: CHIUDERE L’EX OSPEFALE PSICHIATRICO GIUDIZIARIO DI CASTIGLIONE DELLE STIVIERE Come annunciato al termine della Conferenza nazionale per la Salute Mentale, l’Osservatorio nazionale stop- opg” oggi sarà in visita, con la “Campagna Salute Mentale”, presso l’ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Castiglione delle Stiviere, rimasto aperto con quasi 160 persone ancora internate in 8 REMS, tutte concentrate negli spazi del vecchio manicomio giudiziario. La sopravvivenza dell’ex OPG è una scelta della Regione Lombardia, che contraddice clamorosamente la Riforma per il superamento dei manicomi giudiziari e la stessa riforma Basaglia. La visita dell’Osservatorio, dunque, è stata organizzata - oltre che come occasione per un incontro e un dialogo con le persone internate e gli operatori della struttura - per rilanciare la vertenza per il superamento definitivo degli OPG, avviando subito un percorso per la chiusura in tempi certi della mega struttura di Castiglione, ovviamente salvaguardando i livelli occupazionali e i diritti dei lavoratori, che sappiamo essere impegnati a garantire il servizio anche in condizioni difficili. Come è accaduto in altre Regioni, anche in Lombardia va costruita l’alternativa, rispettando la legge 81/2014 che ha previsto non solo la chiusura degli OPG ma la costruzione di un modello di salute mentale di comunità: con l’adozione di misure di sicurezza in prevalenza non detentive nei confronti dei “folli rei”, con l’attuazione di Progetti Terapeutico Riabilitativi Individuali nella rete dei servizi di salute mentale del territorio, con l‟eventuale apertura di poche Rems (la Lombardia prevede il 50% dei posti per abitante in più rispetto alla media nazionale) comunque diffuse nel territorio, parte integrante dei Servizi di salute mentale e sempre da considerarsi come extrema ratio. Per questo, dopo la visita di oggi a Castiglione, ci sarà a settembre un secondo appuntamento a Milano per discutere come innovare il vecchio modello lombardo verso un sistema di salute mentale fondato sull’inclusione sociale e il rispetto dei diritti di ogni persona, nel segno della Campagna Salute Mentale Lombardia. PRESENTAZIONE DEL LIBRO “THE CODE OF CAPITAL”, UN’INIZIATIVA DELLA FONDAZIONE BASSO A ROMA È stato pubblicato il nuovo libro “The Code of Capital: how the Law Creates Wealth and Inequality” di Katharina Pistor (Edwin B. Parker Professor of Comparative Law e Direttore del Center on Global Legal Transformation della Columbia Law School). La Fondazione Basso organizza un incontro con la Pistor per lunedì prossimo 8 luglio alle 17. Ugo Pagano farà una introduzione e Maria Rosaria Ferrarese, Maurizio Franzini e Giorgio Resta saranno i presentatori. LA SFIDA DELLO SPI DI IMPERIA NELLA REGATA DELLA GIRAGLIA: IN BARCA A VELA A 75 E 84 ANNI Della particolare esperienza lanciata dallo Spi di Imperia (in particolare dal segretario Enrico Revello), la partecipazione alla storica regata Giraglia con un equipaggio di due lupi di mare anziani (84 e 75 anni), se ne parla oggi con un articolo di Fabio Pozzo su La Stampa (p. 29 ). Lo stesso articolo anche sul Secolo XIX (p.13). “Ora che è finita, si può anche raccontare. Ma, soprattutto, si può rispondere alla domanda delle cento pistole, vale a dire se sia assurdo partecipare a una regata d'altura di 241 miglia facendo 159 anni in due. «Ma noo!», rispondono in coro Nini Sanna («Mi conoscono tutti così, io però mi chiamo Salvatore Sanna Cherchi») e Francesco Bascianelli. Li avevamo incontrati a Saint-Tropez, davanti a una birra al Bar du Port, prima della partenza. Nini, 84 anni, è un lupo di mare con physique du rôle incluso - barba bianca, cappello a falde larghe, occhiali sportivi e sigaro -, che si presenta come marinaio-romanziere-velista, mentre Francesco, 75 anni- «Quello giovane», scherza - indossa come copricapo una bandana da pirata. Il primo è sardo di Banari, diplomato Nautico, capitano di lungo corso, una vita in Liguria dove ha aperto nel 1972 ad Imperia la scuola Veladoc. «Da noi ha bazzicato agli inizia della carriera anche Giovanni Soldini, che regatava su una barca con
la scritta "Sponsor Wanted "», ricorda Sanna. Il suo compagno d'avventura è stato invece direttore d'una impresa di costruzioni («Gli ultimi pontili di Portosole Sanremo li ho fatti io») e oggi è titolare di una scuola guida e per patenti nautiche a Ventimiglia. Appassionato anche lui di vela, ma - dice - «sono stato anche il pilota di rally e ho praticato il parapendio e il paracadutismo». Stavano partendo per l'edizione numero 67 della Rolex Giraglia, una classica della vela nel Mediterraneo, organizzata dallo Yacht Club Italiano di Genova, che tra prove costiere e d'altura ha richiamato 297 barche. Monstre, come Rambler88, il maxiyacht di 27 metri del milionario Usa George David, con un equipaggio stellare (nel pozzetto il Kiwi Brad Butterworth, quattro America's Cup) che poi vincerà in tempo reale. Volanti, come l'Open60 con foil Malizia II di Pierre Casiraghi, il figlio di Carolina di Monaco, in duo con Boris Herrmann... «Noi abbiamo una barca di 42 piedi, quasi 13 metri, che ho progettato io una ventina di anni fa e che è uscita però dal cantiere nel 2017 - ci aveva spiegato Sanna -. Ce l'ha messa a disposizione l'armatore, Giorgio Ferris, che ci fa anche da sponsor». Sulla randa, ci sarebbe stato anche il logo della Cgil-Pensionati, un'idea balenata al segretario provinciale d'Imperia Enrico Revello («Sono iscritto. Lotta di classe? Ma no, ci pagano alcune spese», ancora Nini). Indomiti e dai propositi battaglieri, i due velisti ci avevano spiegato che la decisione di regatare in duo (più faticoso) anziché in equipaggio era dettata soprattutto dalla scelta di «non avere rompiballe a bordo» . E che, pur conoscendosi da anni, non erano mai andati insieme in barca prima di allora. Poi, la filosofia del gesto. «Per dimostrare che si può fare e che ci si può divertire anche alla nostra età», ci aveva detto il più giovane. «Dimostrarlo a noi stessi e anche agli altri» . Il più vecchio ci aveva pensato un po' su, aveva finito la birra, e se n'era uscito con un «naturalmente proveremo anche a vincere, non ci intimidisce nessuno». Duecentoquarantun miglia e 38 ore dopo, Nini ribadisce il concetto. «Volevamo vincere e basta. Solo che portava male dirlo prima della partenza». La regata l'hanno fatta, sono arrivati fino in fondo, senza farsi male, e già questo è un bene. «Sì, ma potevano arrivare primi davvero. Siamo partiti alla grande, planate anche a 17-18 nodi di velocità, sotto raffiche di 35 nodi. Siamo stati davanti a tutti gli avversari della nostra classe e anche ad altre barche con equipaggio fino a ridosso della Giraglia (la regata parte da Saint-Tropez, gira attorno allo scoglio corso e risale il Tirreno fino a Monaco), poi abbiamo avuto un problema», racconta ancora Sanna. «Un errore di manovra» dice lui. «S'è rotta una drizza», dice Francesco. Il gennaker, la vela di prua, è finita sotto lo scafo e li ha frenati. «Abbiamo aspettato il chiaro - parla Nini - poi il più giovane s'è buttato in acqua per tagliare tutto. Abbiamo perso sei ore e ci è si è messa anche la bonaccia. Quando abbiamo ripreso a correre era troppo tardi per vincere. Peccato, perché ci credevo». «Una regata impegnativa, non impossibile - gli fa eco Francesco -. Non abbiamo quasi chiuso occhio, ma siamo arrivati tranquilli. Dopo il traguardo però ho dormito per 12 ore di fila». Ne valeva la pena? «Sì, certo. Lo rifarei domattina. E ci riproveremo il prossimo anno».
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