Il Soffio - Comunità Pastorale Regina degli Apostoli

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Il Soffio - Comunità Pastorale Regina degli Apostoli
Pasqua di Risurrezione 2021

Il Soffio
EDITORIALE

Un anno da Parroco…in pandemia
    Don Stefano

Era il 23 Febbraio 2020 e…tante cose sono    rifugio dove poter portare a Dio ciò che la     abbiamo scoperto l’importanza delle
cambiate. Una data che resterà nella         gente portava nel cuore in quel periodo.        persone e della vita di relazione che è
storia che ci ha visto quel giorno           Ho seguito personalmente tutte le               stata molto segnata e limitata; vari
sbalorditi e preoccupati sulle notizie che   sepolture di quel periodo. Tante persone.       segnali sono giunti di una riscoperta
arrivavano sul CORONAVIRUS (parola           Tra l’8 Marzo e il 7 Aprile ci sono stati 50    della bellezza dei rapporti all’interno
oscura fino a qualche settimana prima) e      decessi nelle 4 parrocchie della comunità       della propria famiglia e il vivere e
che già verso le 12.00 di quel giorno        pastorale. Solo ai familiari più stretti e in   condividere dei momenti di preghiera e
circolava la voce che era buona cosa         numero limitato era consentito                  giornate insieme di vita familiare che
chiudere la chiesa e non celebrare la        partecipare alla sepolture. Ho fatto anche      invece prima erano segnate da qualche
Messa delle 18.00 di quel giorno in          sepolture senza nessun familiare e ho           ora di presenza nella giornata; abbiamo
parrocchia e poi…è arrivata la               partecipato alla sepoltura di 3 coppie di       riscoperto la solidarietà e la
comunicazione ufficiale del vicario           sposi che a distanza di pochi giorni sono       comunicazione più distesa tra le persone
generale: le celebrazioni sospese fino a      decedute. Ho assistito a sepolture con 1        e verso alcune situazioni di particolare
nuovo ordine. Oltre a questo anche le        solo parente che filmava il rito per far         bisogno che hanno permesso di pensare
scuole materne parrocchiali, la catechesi    partecipare in diretta il coniuge e i figli      non solo a noi stessi ma anche agli altri.
dei ragazzi, le riunioni, le feste, gli      impossibilitati a essere presenti perché        Purtroppo da questa situazione non
incontri…tutto fermo.                        ammalati o in quarantena obbligatoria.          siamo ancora usciti e siamo chiamati
Una data che ha cambiato molte cose,         Era straziante e palpabile il silenzio e lo     ancora a fare dei grossi sacrifici nelle
anche nella vita della Chiesa e nelle        smarrimento generale.                           relazioni e negli affetti, con le scuole
nostre parrocchie. Dallo smarrimento         Si è cercato poi come parrocchie di farci       ancora chiuse che impediscono ai
iniziale si è presa consapevolezza della     vicino alle persone attraverso i mezzi di       ragazzi di crescere e di vivere un tempo
gravità della situazione nel corso dei       comunicazione che ci hanno permesso di          della loro vita senza quello spazio di
giorni e delle settimane successive e si     entrare nelle case e di far sentire la          crescita umana ed educativa che si vive
sono vissuti giorni carichi di dolore e di   vicinanza della Chiesa: celebrazioni della      nel contesto scolastico.
speranza. I ritmi scanditi dalle             Messe in streaming, comunicazioni varie,        Il 27 marzo 2020 papa Francesco ci ha
celebrazioni e dagli incontri con la gente   la via crucis del venerdì santo girando         emozionato e aiutato a comprendere che
si sono decisamente ridotti o azzerati in    con il crocifisso sul pick-up della              questa pandemia ci deve far sentire tutti
un momento.                                  protezione civile…diciamo che il detto “la      “sulla stessa barca” e questo fatto deve far
L’inizio è stato pesante in quanto la        necessità aguzza l’ingegno” ha dato             crescere in ciascuno di noi la solidarietà
celebrazione della Messa con la presenza     slancio a qualche iniziativa mai pensata        reciproca e l’invito a non dimenticarci
della gente era sospesa, non si poteva       e mai vissuta prima.                            degli altri.
celebrare i funerali ma solo la              Il periodo fino alla metà di maggio è stato      E’ stato un anno particolare con tanti
benedizione al cimitero, non si poteva       il più duro. Poi ci sono stati i primi segni    momenti di prova e di sofferenza ma che
andare a casa dagli ammalati…insomma,        di apertura con la possibilità delle            può averci aiutato anche a crescere in
ogni attività pastorale che prevedeva        celebrazioni e poi durante l’estate             altri aspetti che prima consideravamo di
nella sua normalità l’incontro con la        qualche piccolo segno di ripresa. Ma            poco conto. L’invito alla speranza
gente non esisteva più.                      nulla poteva essere paragonato a prima          cristiana che il nostro Arcivescovo
Ogni giorno aprivo e chiudevo la chiesa      del 23 Febbraio.                                continua a richiamare ci aiuti a tenere
anche se c’era poca gente in giro: voleva    Diciamo anche che le prove della vita ci        sempre alto lo sguardo su Gesù salvatore.
essere un segno di speranza e un luogo di    dovrebbero aiutare a crescere e forse
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ORATORIO
                                                                                                                          E SCUOLA

un valore per la scuola
nella e dopo la pandemia

L’ora di
religione
    Nicolò Battista

Anche quest’anno entro la fine di             scolastica (molti vorrebbero una “storia      autori occidentali e la religione sui
gennaio gli studenti e le famiglie sono      delle religioni”). Molto spesso               valori universali della cristianità e non
state chiamate alla scelta di avvalersi o    purtroppo molti parlano di tutto e            solo; ad esempio, nella scuola primaria
no dell’insegnamento della religione         pretendono di farlo con autorità senza        nelle classi quinte con i bambini si
cattolica per il prossimo anno               avere competenze. Credo che per               studiano le altre grandi religioni del
scolastico. Credo che mai come               parlare di scuola si debbano avere            mondo (Islam, Buddhismo, Induismo…):
quest’anno passato nella pandemia da         competenze e conoscenze specifiche             un’occasione per conoscere anche
Covid-19 ci sia la necessità di dedicare     nell’ambito. La religione che viene           aspetti all’apparenza lontani dalla
un po’ di tempo alle grandi domande          insegnata a scuola ha carattere               nostra realtà eppure molto spesso
presenti nei nostri bambini e ragazzi:       confessionale, appunto “cattolica”, per       vicini in una società multiculturale
chi siamo? Perché il dolore e la morte?      un discorso strettamente di                   come la nostra.
Cosa possiamo sperare per il futuro? La      appartenenza storico-culturale del
quotidianità anche dei più piccoli è         nostro paese; si voglia o no, tutti gli       Oggi l’insegnante di religione di fronte
stata stravolta, andando a mancare           aspetti della nostra società hanno una        a questa realtà complessa,
principalmente la cosa più importante        radice cristiana. Pensiamo alla               multireligiosa e soprattutto ferita dalla
per crescere: la relazione. Quest’anno       letteratura con Manzoni e Dante, due          pandemia è chiamato innanzitutto
in una lezione, in una classe seconda        capisaldi che sono impregnati di              all’ascolto: deve ascoltare i propri
della scuola primaria, mentre                cristianesimo; pensiamo alla notazione        studenti. L’ascolto è il primo passo in
guardavamo un’immagine del villaggio         musicale che utilizziamo con le sette         qualsiasi relazione. Deve cogliere i
di Nazaret un bambino alla mia               note che provengono da un inno scritto        dubbi, le angosce, le speranze e i
domanda “Cosa vi colpisce?” risponde         il 24 giugno per la festa di san Giovanni     desideri dei propri studenti. Il docente
“Maestro non hanno la mascherina e           Battista; o ancora a tutta l’arte legata al   di religione deve far proprie le tre virtù
possono liberamente abbracciarsi!”. La       mondo cristiano. Un insegnamento              teologali (la fede, la speranza, la carità).
cosa che mi è rimasta impressa è stata       confessionale culturale non va contro         È un uomo di fede in comunione con la
la naturalezza, tipica dei bambini,          la laicità dello stato, anzi ne è             Chiesa, che porta la speranza cristiana
senza alcun tono di simpatia o ironia.       l’espressione! “Laico” non è “ateo”, ma       nell’incontro (con studenti, colleghi,
Ormai distanziamento e mascherine            richiama alla libertà di espressione in       famiglie) attraverso la condivisione
sembrano essere quelle barriere al           tutti gli ambiti. La religione cattolica a    della propria più profonda umanità
desiderio di apertura agli altri e libertà   scuola, non essendo catechesi, in cosa        espressa attraverso la carità. Un bravo
che tutti noi possiamo percepire. In         lenirebbe il principio di laicità? Per        docente di religione deve far proprie le
che modo l’insegnamento della                giunta è facoltativa, quindi si può           parole del Santo Padre Francesco in
religione può essere d’aiuto in questo       liberamente scegliere di non seguirla.        occasione dell’Udienza alla guardia
particolare momento storico?                 Più laicità/libertà di così!                  svizzera pontificia durante il
Innanzitutto, cerchiamo                                                                    giuramento delle nuove guardie del 5
sinteticamente di capire cosa sia e          Mi fa sorridere molto quando si parla di      aprile 2014: “Vivete intensamente le
soprattutto quale è il contributo            modificare l’ora di religione in “storia       vostre giornate! Siate saldi nella vostra
richiestogli nell’ambito educativo           delle religioni”; ma allora perché non        fede e generosi nella carità verso le
scolastico. Spesso questo                    modifichiamo la letteratura italiana,          persone che incontrate!”. In fondo non
insegnamento è soggetto a critiche:          che si studia in tutte le scuole              è altro se non quello che tutti i cristiani
molti credono che la scuola in quanto        superiori, in “storia delle letterature”? È   sono chiamati a fare: vivere il proprio
laica non dovrebbe avere un                  logico che la scuola debba formare gli        battesimo!
insegnamento religioso confessionale;        studenti prima sul proprio patrimonio
altri reputano che la religione sia una      culturale: la letteratura sui grandi
disciplina inutile nella formazione          classici italiani, la filosofia sui grandi
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CULTURA

di Pierangelo Sequeri

Lo sguardo oltre
la mascherina
   Attilio Baio

“Imparare a parlare bene, a leggere        fidanzato – si trovi nel raggio della loro
bene, a raccontare bene”. Sembra una       voce): insomma non basta parlare,
faccenda per bambini ai primi giorni di    leggere, raccontare, bisogna farlo bene.
scuola, una questione peraltro anche       A proposito di amore. Pierangelo
un po’ retorica in un’epoca dove tutti     Sequeri, uno dei più grandi teologi
parlano di tutto, nessuno più legge        viventi, afferma che l’uso eccessivo e
nulla e i racconti fluttuano senza          scriteriato ha eroso la magnificenza e
lasciare traccia tra i fumi dei bar e i    la sensibilità di questa parola, col
post virali dei social networks. Cosa ci   risultato tragico di averla resa
sarebbe da imparare? In fondo – è il       insignificante: “dal cocker alla suprema
grande messaggio che ci arriva ogni        sostanza metafisica” – cito a memoria
momento – ciò che conta è la capacità      – tutto è indistintamente amore. E guai
un tempo si diceva di “bucare lo           a contestarlo.                                  nell’anno del giubileo 2015-16. Ogni
schermo”, di sapersi vendere, di                                                           articolo dura poche pagine e si legge
moltiplicare i contatti; non importa il    Ora, questo non sarebbe poi tanto grave         senza particolari difficoltà, ma ha il
come, importa la cosa, il fatto di         se ad andarci di mezzo non fosse la             pregio (tipico dei grandi) di resuscitare
comunicare. Parola, questa, spesso         qualità delle nostre strutture umane,           le parole che abbiamo sentito mille
travisata, purtroppo. Comunione e          che hanno bisogno di reggersi su                volte e per questo ci sono diventate
comunicazione sono parenti molto           fondamenta solide e ben piantate nel            addirittura indifferenti, restituendo
strette, ma quella che oggi passa per      terreno. “I materiali fondamentali per          loro un respiro e un gusto nuovo,
comunicazione, lo vediamo tutti, è sì      la costruzione della casa – della               fresco, fragrante. Al punto che ti ritrovi
un’azione, ma di comunione ne genera       famiglia, della comunità, della società         in maniera del tutto naturale a
un po’ poca.                               umana – sono le parole che scaldano             congiungere finalmente (o a desiderare
                                           l’anima.” Parole che, nell’oceano               fortemente di farlo) la fede alla vita
Forse allora è buona cosa spostarsi su     verbale in cui ci troviamo (spesso alla         concreta, fatta di cose e avvenimenti
quel “bene”, che dice la qualità di        deriva) vanno cercate, curate, cullate          che, a uno sguardo superficiale, non
queste azioni tipiche anzi esclusive       come cuccioli che rischiano di                  entrerebbero mai in chiesa e invece
dell’essere umano. Una qualità che non     prendere freddo e di restare senza latte.       costituiscono la storia in cui Dio tesse
si misura nel numero di likes o di         Sono convinto che fra queste strutture          misteriosamente la sua trama. Non
visualizzazioni e per questo forse         umane ci sia anche la fede e che                senza la nostra complicità, se ci
sfugge un po’ ai radar della nostra        dobbiamo assolutamente ritrovare la             educhiamo a diventare capaci di
attenzione. Non capita spesso, ma          qualità delle parole che ascoltiamo e           credere con intelligenza e di accettare
quando incroci lo sguardo di una           che pronunciamo quando di essa ci               con coraggio che “siamo responsabili,
persona (a me è capitato in un paio di     occupiamo. In che modo? Leggendo,               di fronte alla tenacia della misericordia
classi di adolescenti e con alcuni         anzitutto. Non è necessario essere topi         di Dio, delle nostre passioni per la
detenuti) che è rimasta veramente          da biblioteca o premi Nobel, esistono           giustizia dei legami umani.”
colpita dalla lettura di un racconto, in   dei piccoli gioielli, accessibili a tutti, ai
senso quasi letterale come da un pugno     quali si può dedicare qualche scampolo          Abbiamo bisogno di confrontarci con i
in faccia, vedi un lampo di luce nuova,    di tempo, se lo si vuole e lo si ritiene        grandi, se vogliamo diventare grandi. E
qualcosa che non era mai esistito          importante.                                     non è mai solo questione di carta
prima. Allo stesso modo si genera                                                          d’identità. “Impariamo a nutrire, ogni
qualcosa anche in chi riesce a dare un     Un gioiello di assoluto valore è “Lo            giorno, sguardi buoni e diventeremo,
nome a ciò che prova o ha vissuto,         sguardo oltre la mascherina”, un                ogni giorno, migliori. E anche più belli.
magari liberandosi con fatica dalla        libretto che raccoglie gli articoli che         Diventeremo fieri di essere umani, e
trama soffocante dei “cioè, tipo, amo”     Sequeri ha scritto su “Avvenire” a              non isterici e incattiviti di non essere
(sta per “amore” e spesso le ragazze lo    partire dall’inizio della Quaresima fino         sovrumani.”
usano per rivolgersi a chiunque – dal      a Pasqua del 2020 e quelli che aveva
compagno di banco all’amico al             dedicato al tema della misericordia,
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FAMIGLIA

lèggiamo in famiglia

Pasqua: festa dell’amore
    Valentina Alba e Nicolò Battista

Cari genitori e cari bambini ormai              sole. Un silenzio pesante, pieno di
siamo quasi arrivati alla festa più             paura, attanagliò le creature della
importante dell’anno per noi cristiani:         giungla. Le cocorite si strinsero
la Pasqua. Cosa riviviamo a Pasqua?             tremanti le une alle altre, a formare una
Perché è così importante? La Pasqua è           nube tremante. Un vento violento
la festa dell’amore di Dio, un amore così       afferrò le chiome degli alberi più alti e
grande da donarsi per gli altri, per tutti      cominciò a scuoterli come se volesse
noi. Gesù è morto in croce per i nostri         sradicarli, rovesciando nidi e piccoli
peccati ed è risuscitato dopo tre giorni.       pappagallini che non sapevano ancora
Gesù stesso ci ha insegnato che la              volare. Poi cominciò la sarabanda dei
felicità sta nell’amore, solo se ci             tuoni e dei fulmini. Staffilate di fuoco
sforziamo continuamente di amare gli            sibilavano dal cielo e colpivano senza
altri (i nostri genitori, i figli, gli amici…)   pietà i vecchi tronchi, finché improvvi-
riusciamo a non sbagliare più. L’amore          sa si levò una fiamma e un albero
ci fa rinascere a vita nuova, ci fa             centenario prese fuoco, urlando il suo
superare i nostri peccati per “risorgere”       dolore, con i rami nodosi levati verso il
sempre ed essere simili a Gesù. La              cielo come un’ultima disperata invoca-
gioia Pasquale sta proprio in questa            zione di aiuto.
consapevolezza: con l’amore neanche             “Il fuoco! Si salvi chi può!”, tutte le
la morte ci fa più paura. In fondo per          lingue animali della foresta gridarono
noi cristiani dovrebbe essere Pasqua            all’unisono il loro terrore.
ogni momento della nostra vita: in              Migliaia di animaletti cominciarono a
forza del battesimo siamo rinati ad una         fuggire, ma il fumo acre e impenetrabi-
nuova vita, una vita d’amore verso il           le toglieva loro il respiro, faceva
prossimo e Dio.                                 bruciare gli occhi e impediva crudel-
                                                mente di vedere le vie di scampo. La
Di seguito trovate la storia “La cocorita       cocorita Francesca volava affannata,         gli occhi, ma non le importava. “Che
Francesca” da leggere insieme in                cercando di guidare i più piccoli e i più    altro posso fare?”, si ripeteva. “Solo
famiglia.                                       spaventati: “Di qua! Correte di qua! Il      volare, ed io volerò fino allo stremo
                                                fiume è da questa parte!”. Molti animali,     delle forze pur di salvare una sola vita”.
In una giungla piena di suoni e di              sentendo il suo grido, si affrettarono a      Due occhi acuti, ma vagamente
colori, viveva una cocorita che aveva il        fuggire verso il corso d’acqua, altri        annoiati osservavano tutto dall’alto. Un
carattere festoso e vivace come le sue          invece finivano intrappolati dal fuoco e      gigantesco avvoltoio veleggiava,
piume azzurre, verdi, oro e arancione.          dal fumo. Francesca, invece di mettersi      godendosi lo spettacolo della giungla
Si divertiva a svolazzare nell’intrico dei      in salvo, come tutti gli uccelli, conti-     in fiamme. Scorse la cocorita impegna-
rami, giocava a nascondino con altri            nuava a sorvolare i più sfortunati,          ta nella sua lotta contro il fuoco e
pappagallini colorati e con i bengalini         cecando un modo per aiutarli. La             sghignazzò: “che stupida bestia. Come
candidi. Si chiamava Francesca e                disperazione le suggerì un’idea.             può pensare di domare il fuoco con
ovunque arrivava riusciva a comunica-           Volò sino al fiume che scorreva ai            quattro gocce d’acqua? Chi ha mai visto
re la sua intensa gioia di vivere. Perfino       margini della foresta e lì si immerse        una cosa del genere?”. Il coraggio
le scimmie, che non sopportavano                nelle acque scure. Poi riemerse con il       dell’uccellino però lo aveva commosso
cocorite e pappagallini, facevano               corpicino intriso d’acqua e volò             un po’ e scese in picchiata verso la
eccezione per la cocorita Francesca.            sull’inferno di fiamme, scrollando e          foresta in fiamme. La cocorita stava
Era un uccellino felice, grato di essere        scuotendo le piume per liberare le           ancora sfidando il fuoco quando vide
vivo e di avere avuto in dono un paio di        gocce d’acqua e farle piovere sulle          apparire al suo fianco l’enorme avvolto-
ali per volare e un bellissimo vestito di       fiamme. Incurante del pericolo, sfioran-       io dagli occhi gialli.
piume morbido e screziato.                      do coraggiosamente le fiamme, tornò           “Vattene, uccellino, il tuo compito è
Ogni mattina, appena il sole irrompeva          indietro e si immerse di nuovo nel           senza speranza!”, gracchiò imperioso
attraverso lo spesso fogliame, si levava        fiume. Poi, via!, a scagliare il suo carico   l’avvoltoio. “Cosa possono fare poche
il suo grido: “E’ una bellissima giornata!      prezioso sul fuoco che continuava a          gocce d’acqua contro questo inferno?
Forza fratelli, non fate i pigroni,             ruggire. Piccole gemme piovevano sul         Vola lontano prima che sia troppo
spalancate le ali: il cielo è tutto nostro!     rogo. Una cosa insignificante, ma la          tardi”.
“. E incominciava a tracciare arabeschi         cocorita coraggiosa e testarda ripetè        “Non posso. Devo fare qualcosa, devo
nell’aria, come un fiore multicolore             più e più volte il suo viaggio tra il fiume   tentare!”, rispose la cocorita.
portato dal vento.                              e le fiamme.                                  “Guarda in che stato sei”, continuò
Ma, un brutto giorno, il cielo sulla            Le sue belle piume erano tutte bruciac-      l’avvoltoio. “Fra un po’ finirai in una
foresta si fece improvvisamente nero e          chiate e il suo colore era quello della      fiammata, mi sembri un tizzone
minaccioso come una palude senza                cenere, non riusciva più a tenere aperti
Il Soffio - Comunità Pastorale Regina degli Apostoli
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affumicato”.                                  aveva raccolto, scagliò sulle fiamme          amore più grande di questo: morire per
“Riesco ancora a volare…Qualcosa farò”.       anche le sue lacrime. Ma erano lacrime       i propri amici” (Vangelo di Giovanni
“Ma che ti importa di loro? Non hanno         di gioia. “Grazie”, mormorò e cadde a        15,13).
mai fatto niente per te”.                     terra, senza più un filo di forza.
“Sono miei amici: li voglio salvare”.         Quando si risvegliò il temporale era         ORA TOCCA A TE: COSTRUIAMO LA
La cocorita, stremata e ferita non            scoppiato e l’acqua del cielo stava          COCORITA FRANCESCA!
ascoltava più. Ostinata, continuava a         completando l’opera iniziata dalla           Ritaglia le due sagome che trovi nelle
fare la spola tra l’acqua e il fuoco.         coraggiosa cocorita. “Urrà per France-       prossime pagine e colora la cocorita
L’avvoltoio, prima di sparire oltre le        sca!”, gridarono gli abitanti della          (attento a colorare le piume come ci
colonne di fumo, gridò: “Basta! Fermati       foresta, che le stavano tutti intorno. La    dice il testo della storia!). Una volta
stupida piccola cocorita! Salva te            piccola cocorita aprì gli occhi e disse:     colorato non ti resta che attaccare con
stessa!”. Francesca era irremovibile. “Ci     “E’ una bellissima giornata!”.               della colla la testa e le due ali al corpo
mancava anche l’avvoltoio con i suoi                                                       della nostra amica cocorita. Per finire
consigli”, brontolava. “Consigli! Anche       Racconto tratto dal libro di Bruno           potete far svolazzare la cocorita
la nonna e tutti i miei parenti mi            Ferrero, Storie bellebuone, ed. Elledici.    attaccandola ad un bastoncino/can-
direbbero le stesse cose. Non ho                                                           nuccia.
bisogno di consigli, ma di qualcuno che       La storia racconta il gesto della
mi aiuti!”. Proprio in quel momento, un       cocorita Francesca che pur di salvare i      CONDIVIDI la tua cocorita! Una volta
gran frullare di ali riempì il cielo. Una     suoi amici mette a rischio la sua stessa     terminata inviala a
nube colorata, gialla, verde, blu, rossa e    vita. Al posto della cocorita magari noi     soffio@reginadegliapostoli.com
bianca si affiancò alla piccola cocorita.      ci saremmo messi subito in salvo, ma
Migliaia e migliaia di cocorite, pappa-       lei insiste tanto che il suo esempio
gallini, bengalini, tucani, uccelli piccoli   trascina gli altri uccellini. La capacità
e grandi, si immergevano nell’acqua e         di amare è un cammino che richiede
andavano a scrollare le piume sul             piccoli gesti che con il tempo diventa-
fuoco. Le fiamme erano violente, ma gli        no grandi: condivisione, collaborazione,
uccelli erano milioni e arrivavano a          ascolto, generosità. Tutto per la felicità
ondate successive, senza smettere mai.        e il bene dell’altro, ma anche nostro.
Come stupito, il fuoco si arrestò. E          Quando facciamo del bene siamo felici
cominciò lentamente a sfrigolare e            anche noi!
illanguidire. La cocorita Francesca,          Per i cristiani la piccola cocorita è
insieme alle poche gocce d’acqua che          immagine di Gesù: “Nessuno ha un
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LA
                                                                                                                          PASQUA

lettura per la Pasqua

Il deserto
nel giardino
    Attilio Baio

Anche se la vita quotidiana si muove,        fratello. Debolezza e fatica di credere,      Solo uno che conosce la debolezza fino
per la maggior parte di noi, su un           sempre e dentro ogni vissuto umano. E         in fondo può evitare di trasformarla in
sentiero suo proprio, che raramente          lì sempre intrecciate, mai risolte l’una      un alibi; solo chi si sa conosciuto e
incrocia quello delle “cose” religiose, a    nell’altra, mai banalizzate. Gesù             amato fino alla radice della sua umani-
nessuno mai sfugge che è Pasqua. In          affronta la debolezza, la sua debolezza       tà può sentirsi dire “tu compirai cose
tempi di covid questa banale osserva-        anzitutto: ma come, questo non ci             più grandi di queste” senza scappare o
zione potrebbe magari aiutare qualcu-        vedeva, ora ci vede e voi fate le pulci       mettersi a ridere. Così torniamo a
no a fermarsi, memore di quale Pasqua        perché secondo voi era nato “tutto nel        quella donna, che “di mattino, quando
abbiamo vissuto un anno fa, per              peccato”? Ma anche la debolezza, per          ancora era buio”, era là nel giardino –
provare a fare qualche riflessione su         dirne una, della donna del pozzo, che         annota il solo Giovanni – e piangeva. Il
quella che sta per venire.                   alla fine esclama “mi ha detto tutto           nostro cammino inizia nel deserto e
Per noi cristiani Pasqua è un avveni-        quello che ho fatto!” come fosse una          termina nel giardino. O meglio,
mento che è accaduto una volta e, da         liberazione. Incredibile, Gesù non solo       ricomincia dal giardino: non puoi
quella volta, accade sempre. Non per         non la fa sentire a disagio, ma la rende      trattenermi, dice il Risorto, “ma va’ dai
merito nostro, eppure mai senza di noi.      quasi orgogliosa di non dover più             mei fratelli”.
Nessuno di noi stava sotto quella croce,     fingere o tentare di nascondere quello         Qui però è meglio fermarsi. In questo
nessuno neppure tra quelli che ne            che tutti sapevano, ma di cui nessuno         giardino noi portiamo i nostri deserti,
avrebbero fatto di lì a poco la ragione      osava parlare nelle pubbliche piazze          quelli aridi del nostro piccolo cuore e
della propria vita. Peraltro tutti i         (perché non sta bene, non si fa).             quelli sterminati che non conosciamo
racconti della resurrezione, così            In fondo il Gesù dei Vangeli non fa che       – o forse sì, ma spesso guardiamo da
discreti, mettono fuori dal sepolcro una     questo: aprire o riaprire strade, sentieri,   un’altra parte. Siamo qui ed è ancora
donna, che si trovava lì semplicemente       porte; e quando qualcuno fa lo stesso,        buio. In fondo non ci sorprende più
perché trascinata dal dolore per la          anche magari scoperchiando un tetto           nemmeno celebrare l’abisso del
perdita tragica di una persona amata.        per calare una barella saltando la fila, la    Venerdì santo e il silenzio del Sabato
Tutto dunque dipende da quella donna,        cosa lo entusiasma al punto da spalan-        santo.
la cui testimonianza all’epoca valeva la     care a quell’uomo orizzonti impensabili       Ti chiediamo però una grazia, Signore,
metà di quella di un uomo, tanto per         (“ti sono perdonati i peccati”) e riabili-    una sola, di poter gridare sconvolti
gradire. Già questo meriterebbe una          tarlo per quelli più alla portata (prendi     “hanno portato via il mio Signore!”, di
sosta, perché c’è una vena di debolezza      la barella e portatela via, sulle tue         sentire che senza di te questa nostra
in ogni discorso cristiano serio,            gambe). Se leggiamo così il Discorso          vita, nella sua qualità più umana,
qualcosa con cui fatichiamo a far pace,      della montagna, quella meraviglia che         precipita. E già che ci siamo, di trovare
perché ci piacerebbe troppo che tutto        si ascolta nelle messe feriali delle          un giardiniere in quel buio, uno al quale
s’imponesse ai nostri occhi (e alla          prime settimane di Quaresima e che ci         rivolgerci importunandolo anche con
nostra fede) senza che dobbiamo              lascia estasiati e devastati, tanto è il      poca educazione. Se sentiremo da lui il
intraprendere l’avventura di credere.        fascino e insieme la distanza che             nostro nome, oggi come allora, avrai
Ogni volta che arriva la festa di Pasqua     sentiamo tra noi e quelle parole, forse       aperto altre nuove strade, che percorre-
abbiamo alle spalle un certo cammino,        cogliamo che il cuore di Gesù trema e         rai con una gioia che non possiamo
che inizia nel deserto e si snoda            arde per la possibilità che anche noi         nemmeno immaginare. Non per merito
attraverso il racconto di alcuni incontri    abbiamo, concretamente e ogni singolo         nostro, eppure mai senza di noi!
di Gesù: con una donna presso il pozzo       giorno, di chiudere o aprire, illuminare
di Sicar, con alcuni uomini di religione     o rabbuiare, dar vita o ferire a morte
nel Tempio, con l’uomo nato cieco (e         (anche con una sola parola). E continua
altri uomini di religione), con le sorelle   a dirci: io apro, illumino, do vita perché
di Lazzaro che piangono la morte del         Dio è così e fa così. E tu?
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LITURGIA

                           Alla riunione del Consiglio Pastorale       primo posto. Purtroppo non sempre è
                           della Comunità Pastorale tra i vari         dato vedere lo spettacolo meraviglioso
                           argomenti abbiamo parlato di quanto         di tutta un’assemblea pienamente
                           possa essere importante il canto            attiva nel canto. Troppe bocche
                           durante la Messa.                           rimangono mute, senza sciogliersi nel
                           Il canto secondo molti aspetti è da         canto.
                           sempre stato espressione di comunità.       Si ricorda la famosa citazione di S.
                           Insieme si canta lo stesso canto. Si può    Agostino: “Canta chi ama” pertanto la
                           parlare in modi diversi e con parole        pienezza dello spirito è sempre affidata
                           diverse. Il canto invece rinsalda           al canto, al canto di gioia o di dolore, al
                           l’unione del gruppo.                        canto di supplica o di adorazione, al
la gioia dell’Eucarestia   Il canto racchiude tutte le diverse         canto di giubilo o dell’Alleluia. Il nostro
                           espressioni dell’uomo e del suo essere.     non è un semplice cantare, ma è un

Liturgia                   Un cuore che canta, loda, è in festa e
                           vive nell’amore. Il canto è una scuola
                           che educa all’unione delle voci e dei
                                                                       pregare cantando.
                                                                       La riforma liturgica infatti ha proprio
                                                                       evidenziato l’importanza di celebrare

e canto                    cuori ed alla comunione fraterna.
                           Il canto e la musica favoriscono la
                           fusione, danno fervore alla preghiera;
                                                                       cantando. È la liturgia però che deve
                                                                       dare senso e valore al canto e non
                                                                       viceversa. E’ importante avere canti
   Nunzia Maddaluno        essa, nella celebrazione della Messa,       diversi per momenti diversi, perché
                           acquista espressione gioiosa, il mistero    succedono fasi diverse. Inni, acclama-
                           della sacra liturgia, l’unità dei cuori è   zioni, invocazioni, canti di adorazione
                           resa più profonda dall’unità delle voci,    e di lode, canti di supplica e di ringra-
                           gli animi si innalzano più facilmente       ziamento: ecco la diversità delle forme
                           alle cose celesti e la celebrazione         musicali che aiutano ed esprimono i
                           prefigura più chiaramente la liturgia        vari momenti celebrativi, creando
                           che si svolge nella Gerusalemme             ricchezza, solennità e bellezza. La vera
                           celeste.                                    funzione del canto è proprio essere un
                            Il canto del popolo deve, perciò,          segno liturgico accompagnato dalla
                           ritrovare tutta la sua forza e stare al     voce di tutta l’assemblea.
                                                                        Purtroppo in questo periodo di emer-
                                                                       genza covid nelle Chiese non è possibi-
                                                                       le tenere un libretto dei canti ed i fedeli
                                                                       durante la Santa Messa non avendo più
                                                                       il libretto non possono cantare. Ciono-
                                                                       nostante nella Parrocchia di Villanova,
                                                                       grazie alla collaborazione del coretto e
                                                                       dei catechisti stiamo sperimentando
                                                                       una forma di canto e di accoglienza dei
                                                                       fedeli particolare focalizzandoci su
                                                                       piccole attenzioni ed emozioni.
                                                                       Nel dettaglio da alcune settimane alla
                                                                       Messa domenicale delle 10.00 il coretto
                                                                       informa i catechisti sulla scelta dei
                                                                       canti, i catechisti a loro volta stampano
                                                                       due canti per far cantare i bambini e
                                                                       l’assemblea decorando il foglio con dei
                                                                       simboli diversi. Il foglio del canto non
                                                                       viene lasciato sul bancone incustodito,
                                                                       ma una persona con gioia accoglie i
                                                                       fedeli augurando buona giornata e
                                                                       dice:” prenda il foglio in questo modo
                                                                       due canti possiamo cantarli insieme e
                                                                       sorride”.
                                                                       Questa armonia e collaborazione tra
                                                                       coretto, catechisti e fedeli crea una rete
                                                                       operosa che testimonia Cristo durante
                                                                       la Santa Messa all’interno della propria
                                                                       Chiesa ed allo stesso tempo non solo
                                                                       cantiamo tutti insieme, ma conoscia-
                                                                       mo i fedeli creando un momento
                                                                       piacevole di conversazione ricono-
                                                                       scendo il volto di Gesù nella persona
                                                                       che ci sta parlando e sentirci così
                                                                       “Fratelli tutti” all’interno della nostra
                                                                       Comunità Pastorale.
Il Soffio - Comunità Pastorale Regina degli Apostoli
ORATORIO
                                                                                             E SCUOLA

                    È successo tutto di fretta, siamo passati   purtroppo non cambiava, anzi,
                    da celebrare normalmente la Messa in        peggiorava, abbiamo aumentato gli
                    chiesa, a guardarla sul televisore seduti   appuntamenti settimanali per poter

Smart               sul divano. Non dimenticherò la prima
                    volta che sono uscito di casa per
                    andare nella cappellina dell’oratorio: le
                                                                stare vicino a tutte le persone della
                                                                Comunità Pastorale, e non solo.

Praying             strade erano deserte, non c’erano
                    persone in giro, sembrava di stare in un
                    film. È stato strano trasmettere in
                                                                Era periodo di Quaresima, quindi ogni
                                                                venerdì veniva trasmessa la Via Crucis,
                                                                poi ancora la domenica mattina le Lodi
 Mattia Trombella   diretta la prima Messa su YouTube, non      e il lunedì sera il Rosario. Ci sono state
                    sapevamo quante ne avremmo fatte e          poi delle iniziative molto belle per far
                    per quanto tempo saremmo andati             sentire tutti quanti parte della
                    avanti. Vedendo poi che la situazione       Comunità. La prima è stata ascoltata da
                                                                molte persone: fare un selfie davanti al
                                                                proprio televisore o computer mentre
                                                                si ascoltava l’arcivescovo, abbiamo
                                                                ricevuto molte foto e le abbiamo
                                                                raccolte in un video. Ogni settimana
                                                                abbiamo coinvolto le famiglie, con
                                                                disegni da fare, foto in famiglia o di
                                                                momenti passati della Comunità
                                                                Pastorale. Per stare ancora più vicino a
                                                                tutti, l’ultimo venerdì prima della
                                                                Settimana Autentica abbiamo
                                                                celebrato la Via Crucis per le vie della
                                                                Comunità. Abbiamo portato la Croce
                                                                nella maggior parte delle vie, pregando
                                                                insieme. Molte famiglie si sono
                                                                affacciate alle finestre o sono scese in
                                                                strada, alcune persone anche
                                                                piangendo, facendoci capire le molte
                                                                difficoltà di quel periodo e come la
                                                                croce poteva portare sollievo.

                                                                Solitamente a maggio, da qualche
                                                                anno, i papà della nostra comunità
                                                                organizzano la Fiaccolata della
                                                                Testimonianza. Per ovvi motivi lo
                                                                scorso anno non è stato possibile farla
                                                                correndo. Anche qui abbiamo chiesto
                                                                aiuto ai nostri “follower”, abbiamo
                                                                chiesto loro di inviarci un video in cui
                                                                passavano un lumino acceso da una
                                                                parte all’altra dello schermo. Li
                                                                abbiamo poi uniti tutti per fare una
                                                                fiaccolata virtuale, è stato molto bello e
                                                                hanno partecipato molte persone. Poi
                                                                andando avanti abbiamo iniziato a
                                                                celebrare messe all’aperto, con
                                                                possibilità di partecipare stando in
                                                                piedi e ben distanziati, fino poi a
                                                                tornare a celebrare la Messa soltanto
                                                                “dal vivo”, mettendo in stand-by il
                                                                canale YouTube.

                                                                L’attività svolta in quei mesi di
                                                                lockdown è stata possibile grazie a Don
                                                                Christian e a tutti quei ragazzi che si
                                                                sono messi in gioco aiutandomi, ma
                                                                soprattutto grazie a voi e a tutte le
                                                                famiglie che hanno avuto fede in un
                                                                momento difficile per tutta l’Italia.
PRIMO TURNO                  Hotel Monte Maggio
   FOLGARIA
4°   E   5° ELEMENTARE
     DA   LUNEDÌ    05    A
 SABATO        10   LUGLIO

 SECONDO TURNO
   FOLGARIA
  1°, 2°   E   3° MEDIA
     DA   SABATO     10   A
 SABATO        17   LUGLIO
                              Indirizzo: ALPE CIMBRA, Folgaria, 38064
                                       Telefono: 035 244 227

  TERZO TURNO                           Casa per Ferie
                                        “Maris Stella”
S. MARIA DI LEUCA                Indirizzo: Via Luigi Sturzo - 73040

     1°, 2° E 3°
    SUPERIORE
DA DOMENICA 18 LUGLIO A
  DOMENICA 25 LUGLIO
CONFESSIONI PER LA S. PASQUA
      Quando?                                       Dove?
   Sabato 27 marzo     Parrocchia di Sulbiate
                       Ore 14.30 confessioni per i ragazzi di 5° elem.
  Domenica 28 marzo    Parrocchia di Bernareggio
                       Ore 19.00 confessioni per tutti i 18/19enni e giovani
   Lunedì 29 marzo     Parrocchia di Villanova
                       Ore 16.45 confessioni per i ragazzi di 5° elem.
                       Confessioni dalle ore 18.00 alle ore 19.30 per tutti
                       Presenti tutti i sacerdoti della CP
   Martedì 30 marzo    Parrocchia di Bernareggio
                       Ore 17.00 confessioni per i ragazzi di 5° elem.
                       Confessioni dalle ore 18.00 alle ore 19.30 per tutti
                       Presenti tutti i sacerdoti della CP
  Mercoledì 31 marzo   Parrocchia di Aicurzio
                       Confessioni dalle ore 15.00 alle ore 17.00 per tutti
                       Presenti Don Paolo, Padre Roberto
                       Parrocchia di Sulbiate
                       Confessioni dalle ore 18.00 alle ore 19.30 per tutti
                       Presenti tutti i sacerdoti della CP
                       Parrocchia di Bernareggio
                       Ore 20.30 celebrazione penitenziale (No confessioni)
   Giovedì 01 aprile   Parrocchia di Sulbiate (San Pietro)
   dalle ore 09:00     Presente Don Paolo
     alle ore 11:00    Parrocchia di Bernareggio – Don Maurzio
   Giovedì 01 aprile   Parrocchia di Sulbiate
    dalle ore 15:00    Presenti Don Paolo, Don Maurizio
     alle ore 18:00    Parrocchia di Aicurzio
                       Ore 16.45 confessioni per i ragazzi di 5° elem.
   Venerdì 02 aprile   Parrocchia di Bernareggio – Don Christian
    dalle ore 09:00    Parrocchia di Aicurzio – Don Paolo
     alle ore 11:00    Parrocchia di Sulbiate – Don Maurizio
                       Parrocchia di Villanova – Don Stefano
   Venerdì 02 aprile   Parrocchia di Bernareggio – Don Stefano
    dalle ore 16:00    Parrocchia di Aicurzio – Don Maurizio
     alle ore 17:30    Parrocchia di Sulbiate – Don Christian
                       Parrocchia di Villanova – Don Paolo
   Sabato 03 aprile    Parrocchia di Bernareggio – Don Stefano
    dalle ore 09:00    Parrocchia di Aicurzio – Don Christian
     alle ore 11:00    Parrocchia di Sulbiate – Don Paolo
                       Parrocchia di Villanova – Don Maurizio
   Sabato 03 aprile    Parrocchia di Bernareggio – Don Maurizio
    dalle ore 15:00    Parrocchia di Aicurzio – Don Paolo
     alle ore 18:00    Parrocchia di Sulbiate – Don Stefano
                       Parrocchia di Villanova – Don Christian

         CELEBRAZIONI COMUNITARIE
        DELLA SETTIMANA AUTENTICA
 Giovedì 01 aprile Ore 20.30 messa in “Coena Domini” in ogni parrocchia
 Venerdì 02 aprile Ore 15.00 celebrazione della “Passione” in ogni parrocchia
                   _____________________________
                   In tutte le parrocchie
                   Ore 20.30 celebrazione della Via Crucis
 Sabato 03 aprile Ore 20.00 S. Messa di “Resurrezione” in ogni parrocchia
Domenica 04 aprile Messe con orario domenicale
 Lunedì 05 aprile Ore 10.00 S. Messa a Villanova, Aicurzio e Sulbiate
   Dell’Angelo     Ore 09.00 - 11.15 S. Messa a Bernareggio
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