COMUNE DI ANZOLA Mercoledì, 26 agosto 2015

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COMUNE DI ANZOLA Mercoledì, 26 agosto 2015
COMUNE DI ANZOLA
 Mercoledì, 26 agosto 2015
COMUNE DI ANZOLA Mercoledì, 26 agosto 2015
COMUNE DI ANZOLA
                                                    Mercoledì, 26 agosto 2015

Cultura e turismo
 26/08/2015 La Repubblica (ed. Bologna) Pagina 14                               ALBERTO ALBERTI
 CINEMA A ANZOLA                                                                                  1
Pubblica amministrazione
 26/08/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 9                                                DINO PESOLE
 Coperture a prova di mercati e di Ue                                                             2
 26/08/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 9                                               MARCO ROGARI
 Tassa prima casa: partita ancora aperta sullo «stop per tutti»...                                4
 26/08/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 9
 Renzi: «Via Imu e Tasi dal 2016»                                                                 6
 26/08/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 36
 Addio all' albo con regole transitorie per tre anni                                              8
 26/08/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 36                                             ARTURO BIANCO
 Competenze più nette e responsabilità da riscrivere                                              9
 26/08/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 36                                            DAVIDE COLOMBO
 Un ruolo unico, incarichi a termine e licenziabilità                                             11
 26/08/2015 Italia Oggi Pagina 32                                               SERGIO TROVATO
 I vincoli ambientali non evitano Imu e Tasi                                                      13
 26/08/2015 Italia Oggi Pagina 32                                               MATTEO BARBERO
 Anticipazioni a enti infiltrati                                                                  14
 26/08/2015 Italia Oggi Pagina 32                                               MATTEO BARBERO
 Edilizia scolastica Ora il rendiconto                                                            15
 26/08/2015 Italia Oggi Pagina 32                                                DARIO FERRARA
 Uffici postali salvi                                                                             17
COMUNE DI ANZOLA Mercoledì, 26 agosto 2015
26 agosto 2015
Pagina 14                         La Repubblica (ed.
                                      Bologna)
                                                Cultura e turismo

  CINEMA A ANZOLA
  Alle 21,15 in piazza Grimandi ad Anzola, per
  la rassegna Cinema in piazza, proiezione del
  film di Eric Lartigau, "La famiglia Bélier".

                        ALBERTO ALBERTI

                                Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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COMUNE DI ANZOLA Mercoledì, 26 agosto 2015
26 agosto 2015
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  L' ANALISI.

  Coperture a prova di mercati e di Ue
  Nessun dubbio sulla necessità di avviare rapidamente un
  percorso progressivo e strutturale di riduzione della
  pressione fiscale. Con coperture certe e a prova di mercati,
  oltre che di Bruxelles, per rendere strutturale e credibile l'
  intera operazione. È prima di tutto una questione di equità. L'
  obiettivo è creare le premesse perché il nostro Paese diventi
  «un pochino più libero», come ha osservato ieri al Teatro
  Rossini di Pesaro il presidente del Consiglio, Matteo Renzi.
  Dino Pesole Un impegno programmatico che ­ conferma il
  premier ­ passerà per l' abolizione di «Imu e Tasi per tutti»,
  per poi proseguire nel 2017 con l' Ires e nel 2018 con l' Irpef.
  Come finanziare l' intera operazione, che in tre anni dovrebbe
  comportare meno entrate per circa 45 miliardi?
  Come sempre, è sul passaggio decisivo delle coperture che
  andrà misurata l' effettiva possibilità di centrare l' obiettivo.
  Renzi non ha fatto cenno alla tempesta che si è abbattuta sui
  mercati sull' onda del brusco rallentamento dell' economia
  cinese. Argomento che sarà al centro dell' intervento del
  ministro dell' Economia, Pier Carlo Padoan, questa mattina al
  Meeting di Cl a Rimini.
  È l' Europa in primis a dover battere un colpo, a voltare in
  fretta pagina in direzione di politiche attive dirette al sostegno
  della crescita e dell' occupazione. Il momento pare propizio ­
  lo stesso premier lo lascia intendere ­ perché Bruxelles allenti
  ulteriormente le maglie della disciplina di bilancio così da
  aprire lo spazio a margini aggiuntivi di flessibilità. Renzi
  punta all' effetto cumulato delle riforme già realizzate e di
  quelle in progress, cui collegare la flessibilità sul versante
  degli investimenti produttivi. È la scommessa dei mesi a
  venire, con diverse incognite che attengono in parte alle
  variabili esterne (quale sarà a conti fatti il prezzo da pagare
  alla fine di un' estate che ha visto chiudersi con affanno dopo
  mesi la crisi greca per passare ora alla nuova tempesta
  originata dalla Cina?) e alle variabili politiche interne. È qui ­
  per limitarci alla messa a punto della prossima legge di
  stabilità ­ che entra in gioco la fondamentale partita con le
  coperture.
  Renzi non ha scoperto le carte sull' entità e la composizione
  della manovra, evidentemente ancora in via di prima
  definizione ­ ma è chiaro che questa sarà la vera scommessa del prossimo autunno. A partire dalla
  prova decisiva cui sarà chiamato il Parlamento nel momento in cui si troverà a dover dire la sua sul più
  imponente taglio della spesa corrente mai realizzato finora (con esclusione della maxi manovra dell'
  autunno del 1992). Mancano al momento diversi addendi, e vanno individuate coperture aggiuntive alla
  spending review per finanziare il pacchetto di riduzioni fiscali.
                                  Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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COMUNE DI ANZOLA Mercoledì, 26 agosto 2015
26 agosto 2015
Pagina 9                                     Il Sole 24 Ore
COMUNE DI ANZOLA Mercoledì, 26 agosto 2015
26 agosto 2015
Pagina 9                                       Il Sole 24 Ore
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  Verso la manovra. Governo al lavoro per individuare la dote da 3,4 miliardi che sale a non meno
  di 4,3 miliardi con l' eliminazione di Imu agricola e tassa sugli imbullonati.

  Tassa prima casa: partita ancora aperta sullo «stop
  per tutti» e sul nodo­copertura
  ROMA Un' abolizione della Tasi sulla prima
  casa «per tutti». Il premier dal Meeting di Cl a
  Rimini sembra voler spazzare via dal campo
  delle ipotesi l' opzione della selettività per il
  taglio della tassa sugli immobili cara a
  minoranza Pd e Cgil.
  Ma la partita non è ancora chiusa.
  Con Scelta civica che rilancia su un taglio
  parziale per finanziare lo stop dell' Imu sui
  capannoni. E tutto da sciogliere è anche il
  nodo delle coperture.
  L' operazione per cancellare la Tasi sull'
  abitazione principale costa 3,4 miliardi che,
  con lo stop a Imu agricola e tassa sui
  cosiddetti "imbullonati", confermato sempre
  dal premier, sale a non meno di 4,3 miliardi.
  Con i Comuni già in pressing per recuperare il
  gettito che verrà a mancare con lo stop al
  prelievo sulla prima casa.
  Pressing che continua anche sul versante
  della selettività. Tra le richieste arrivate a
  Palazzo Chigi da minoranza Pd e Cgil quelle
  di mantenere l' imposta sulle abitazioni
  principali di fascia più elevata e non solo su
  ville e castelli su cui agisce ancora l' Imu
  oppure nei confronti di chi è possessore di più
  immobili.
  A rilanciare con forza l' ipotesi di un taglio selettivo è il sottosegretario all' Economia e leader di Scelta
  civica, Enrico Zanetti: «Sì al taglio della Tasi sulla prima casa. Ma non per tutti. Deve restare per gli
  immobili di valore maggiore per finanziare, con 1,2 miliardi, la deducibilità al 100% per le imprese dell'
  Imu sui capannoni». Ma il messaggio di Matteo Renzi sembra non lasciare spazio a compromessi: dal
  2016 il prelievo sarà azzerato su tutte le abitazioni principali. Un intervento da inserire nella prossima
  manovra all' interno del capitolo sulla nuova local tax (da cui dovrebbero restare però fuori la Tari e le
  tasse sull' occupazione delle aree pubbliche e sulle affissioni) insieme allo stop all' Imu agricola e alla
  tassa sugli "imbullonati" sale a non meno di 4,3 miliardi.
  Ma una copertura certa non è stata ancora trovata dai tecnici del Governo. E la partita si annuncia tutt'
  altro che semplice. Sul tavolo ci sono diverse opzioni (si veda Il Sole­24 Ore del 21 agosto): dall'
  attribuzione ai sindaci di tutto il gettito dell' Imu sui capannoni industriali all' irrobustimento della quota di
  quello legato all' Imu sulla seconda casa garantita ai Comuni (oggi il 50% va allo Stato). Secondo i dati
  diffusi dall' agenzia delle Entrate, nel 2014 sul versante delle imposte di natura patrimoniale la Tasi ha
  pesato per 4,6 miliardi (di cui circa 3,4 miliardi riconducibili direttamente all' abitazione principale)
                                     Riproduzione autorizzata licenza Ars Promopress 2013­2016

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COMUNE DI ANZOLA Mercoledì, 26 agosto 2015
26 agosto 2015
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COMUNE DI ANZOLA Mercoledì, 26 agosto 2015
26 agosto 2015
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                                             Pubblica amministrazione

  Renzi: «Via Imu e Tasi dal 2016»
  essun annuncio a sorpresa ma tante conferme.
  A partire dalla «rivoluzione fiscale», dal­
  l'abolizione della tassa sulla pri­ ma casa e
  dell'imu agricola e su­ gli imbullonati già dal
  prossimo anno, per poi proseguire nel 2017
  con la riduzione al 24% dell'Ires e concludere
  nel 2018 con il ta­ glio dell'Irpef. La campagna
  d'autunno di Matteo Renzi è co­ minciata tra
  applausi ma anche contestazioni. Un bianco e
  nero che ben fotografa il clima con cui il
  premier dovrà fare i conti. Renzi ne era
  consapevole ancor prima di intraprendere il
  tour per Rimini, Pesaro e L'Aquila. Tre tappe
  che Renzi ha sfruttato per ricordare gli
  impegni già re­ alizzati (Jobs act, riduzione del
  costo del lavoro, riforma eletto­ rale), ma
  soprattutto per rilan­ ciare i prossimi obiettivi:
  taglio delle tasse e riforma costituzio­ nale in
  primis, «per consentire all'Italia di fare l'Italia».
  Un ragionamento che ripete­ rà nel corso
  dell'intera giornata a partire da Rimini. Il
  premier arriva al meeting di Comunione e
  liberazione accolto da strette di mano e
  richieste di selfie. Nessun tifo da stadio ma
  molta curiosità per la sua prima vol­ ta alla
  convention ciellina, che non lesina gli applausi
  quando il premier tocca temi sensibili co­ me la politica per l'immigrazio­ ne. «Possiamo anche perdere
  tre voti, ma non cederemo al provincialismo della paura. Pri­ ma salviamo le vite». Il premier
  furbescamente apre il suo intervento dicendo che «non voleva venire». «Non certo per questioni
  ideologi­ che», rassicura, quanto per non ripetere il rito della passerella dei suoi predecessori che non
  hanno mai fatto mancare la loro presenza «magari perché ap­ passionati dall'idea di utilizzare questo
  luogo come una bellisi­ ma agorà». Renzi spazia dalla politica internazionale («l'alle­ anza con gli Stati
  Uniti è la no­ stra stella polare ma sarebbe un errore tragico costruire l'Euro­ pa contro la Russia») ai
  suoi ri­ cordi di studente, quando gio­ vane scout cattolico guardava con diffidenza gli esponenti ciellini.
  La platea apprezza, le battute di mani si ripetono così come le risate. Poi vira sui temi che gli stanno più
  a cuore. «Berlusconismo e antiberlusconismo hanno bloc­ cato il Paese per vent'anni» at­ tacca
  ricevendo in cambio l'ap­ plauso più fragoroso. Le riforme non sono più rinviabili. E a chi lo accusa,
  anche dentro il Pd, di mettere a rischio la democrazia con il ridimensionamento del Senato replica con
  una battuta: «Non è che devi votare tante vol­ te perché ci sia più democrazia. Quello ironizza è il
  Telegatto perché moltiplicando le poltro­ ne si fanno contenti i politici, non gli elettori». Parole che ov­
  viamente non piacciono alla mi­ noranza dem («battute da avan­ spettacolo» le definisce Vanni­ no
  Chiti). Renzi però ha deciso di dismettere l'abito grigio per ri­ spolverare quello del rottamato­ re, di chi
  non ci sta a farsi imbri­ gliare dalla casta. «Presentano 500mila emendamenti? Una ri­ sata li
  seppellirà», rilancia con riferimento alle richieste di mo­ difica della riforma del Senato. Nel mirino del
  premier natural­ mente finisce anche Matteo Sal­ vini e la sua serrata annunciata per novembre. «Vuole
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COMUNE DI ANZOLA Mercoledì, 26 agosto 2015
26 agosto 2015
Pagina 9                                       Il Sole 24 Ore
COMUNE DI ANZOLA Mercoledì, 26 agosto 2015
26 agosto 2015
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                                             Pubblica amministrazione

  SEGRETARI COMUNALI.

  Addio all' albo con regole transitorie per tre anni
  L' addio all' Albo dei segretari comunali e
  provinciali è cosa ormai fatta nonostante le
  vaste campagne di solidarietà nei confronti
  della categoria che si sono articolate durante
  tutto l' iter di approvazione della delega. A
  difesa del loro nome e ruolo si sono schierati
  magistrati di primissimo piano come Gerardo
  Colombo o Pier Camillo Davigo, mentre il
  presidente dell' Anac, Raffaele Cantone, li ha
  riconosciuti come «le migliori sentinelle contro
  il malaffare». Ma tant' è, il Governo è andato
  fino in fondo.
  I segretari comunali confluiranno nel nuovo
  ruolo unico dei dirigenti degli enti locali che
  dovrà essere istituito, in ossequio alla riforma
  della dirigenza, «previa intesa con la
  conferenza Stato­regioni».
  Saranno questi dirigenti ad assolvere ai
  compiti di attuazione dell' indirizzo politico, di
  coordinamento dell' attività amministrativa, di
  direzione degli uffici e di controllo della
  legalità. Ma in sede di prima applicazione
  della riforma, è stata introdotta una
  salvaguardia: nei primi tre anni, gli enti locali
  privi di direttore generale (articolo 108 Tuel)
  dovranno conferire l' incarico ai segretari
  comunali già iscritti nel relativo albo.
  Nel nuovo quadro di riferimento è previsto l' obbligo ­ in via generale ­ per gli enti locali di nominare
  comunque un dirigente apicale (in sostituzione del segretario comunale). E in capo a questi dirigenti
  deve essere mantenuta la funzione rogante per coloro che ne hanno i requisiti (tutti gli ex segretari).
  Il decreto delegato chiarirà le forme di accesso a questo ruolo della dirigenza degli enti locali con l'
  istituto del corso­concorso e del concorso. Varrà la regola generale che l' assunzione a tempo
  indeterminato scatterà dopo il superamento di un esame di conferma dopo i primi tre anni di servizio.
  Ovviamente una volta entrati nel ruolo unico della dirigenza degli enti locali anche per gli ex segretari
  comunali e provinciali funzionerà il principio del limite dell' incarico e della rotazione , tramite le
  valutazioni che saranno fatte dalla costituenda Commissione per la dirigenza locale che dirà la sua su
  valutazioni, assegnazioni e revoche degli incarichi. I posti dirigenziali resi vacanti dovranno essere resi
  pubblici, con congruo anticipo, nella banca dati tenuta dal Dipartimento della Funzione pubblica, cui è
  affidata la gestione tecnica dei tre nuovi ruoli della dirigenza (statale, regionale e locale), i dati
  professionali e gli esiti delle valutazioni relativi a ciascun dirigente.
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26 agosto 2015
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                                              Pubblica amministrazione

  ORGANI DI GOVERNO E MANAGER.

  Competenze più nette e responsabilità da riscrivere
  La responsabilità amministrativa e contabile
  che può maturare in capo ai dirigenti viene
  largamente ampliata; è questo l' effetto che si
  raggiunge attraverso la sottrazione della
  possibilità che gli amministratori possano
  essere chiamati in giudizio dalla Corte dei
  conti e dell' impegno a modificare questa
  forma di responsabilità, limitando nel
  contempo la possibilità che in capo ai dirigenti
  pubblici maturino quelle dirigenziale o di
  risultato, nonché disciplinare.
  Possono essere così riassunte le principali
  indicazioni dettate dalla legge n. 124/2015,
  cosiddetta Madia, di riforma e riorganizzazione
  delle pubbliche amministrazioni, in materia di
  responsabilità dei dirigenti.
  Siamo in presenza di una legge delega ed i
  provvedimenti attuativi devono vedere la luce
  entro il termine massimo di 12 mesi dalla
  pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge
  delega, quindi entro il 13 agosto 2016 e
  potrano essere modificati entro i 12 mesi
  successivi, senza la necessità di dovere
  ricorrere a nuovi interventi legislativi. Il
  Governo si è impegnato ad adottare il decreto
  (o i decreti) legislativo entro termini assai
  rapidi, al più tardi entro il 2015.
  Comunque, come peraltro avviene per la gran parte della legge cosiddetta Madia, non siamo in
  presenza di disposizioni immediatamente applicabili. I principi fissati dalla disposizione sono quanto
  mai ampi e generici, ma contengono almeno 2 punti fermi che meritano di essere evidenziati.
  In primo luogo, si vuole rimettere mano al principio della distinzione delle competenze tra organi di
  governo e dirigenza, escludendo i primi da ogni forma di maturazione di responsabilità
  amministrativa/contabile, cioè quella giudicata dalla Corte dei Conti, per le attività gestionali.
  Si sottolinea, per molti aspetti, quanto già previsto per gli enti locali dall' articolo 107, comma 6, del Dlgs
  n. 267/2000, disposizione che pone in capo ai dirigenti la responsabilità esclusiva «della correttezza
  amministrativa, della efficienza e dei risultati della gestione».
  Con la nuova formulazione la distinzione delle competenze tra organi di governo e dirigenza dovrà
  essere ulteriormente precisata e dovrà, in particolare, essere rafforzata quella che matura in capo ai
  dirigenti pubblici.
  È strettamente connessa con questa disposizione, e siamo al secondo punto fermo della riforma, la
  revisione delle responsabilità dirigenziali, amministrativo contabile e disciplinare che possono maturare
  in capo ai dirigenti pubblici.
  Con i provvedimenti attuativi, la responsabilità dirigenziale ­ che ricordiamo essere sanzionata con il
  divieto di erogazione della indennità di risultato o con la sua drastica riduzione ­ dovrà essere limitata ai
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26 agosto 2015
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  . La nuova dirigenza.

  Un ruolo unico, incarichi a termine e licenziabilità
  È vero che con la riforma anche i capi
  diventano licenziabili se valutati
  negativamente? La dirigenza pubblica con la
  riforma Madia dovrebbe trasformarsi
  profondamente, accentuando i profili di
  responsabilità, temporalità dell' incarico e
  rotazione all' interno di un ruolo unico. In
  questa prospettiva, se al termine di un incarico
  (di quattro anni, rinnovabili previa
  partecipazione a una procedura di avviso
  pubblico) il dirigente dovesse rimanere senza
  un nuovo incarico e dopo un periodo di
  collocamento in disponibilità non gliene
  vennisse assegnato un altro, in caso di
  valutazione negativa può decadere al ruolo.
  Per sfuggire a questa "ghigliottina" può
  chiedere il demansionamento a funzionario. Si
  tratta di un rafforzamente della possibilità di
  recessione dal contratto già prevista nel
  vecchio testo unico del pubblico impiego
  (articolo 21 Dlgs 165/2001) dove la revoca
  dell' incarico è legata al mancato
  raggiungimento di obiettivi di risultato; un
  meccanismo che non ha mai funzionato.
  Nelle sue linee generali la riforma prevede il
  superamento delle due fasce e, come detto, l'
  istituzione di un ruolo unico per lo Stato (in cui rientrano tutti i dirigenti delle amministrazioni statali, degli
  enti pubblici non economici nazionali, delle università e delle agenzie governative), un ruolo unico per le
  regioni (in cui confluiranno anche i dirigenti della Asl ma non i medici) e un ruolo unico degli enti locali
  (dove finiscono anche i segretari comunali). Restano fuori dal ruolo unico i soggetti con contratto in
  regime pubblico: i magistrati ordinari, amministrativi e contabili, gli avvocati e procuratori dello Stato, il
  personale militare e delle Forze di polizia di Stato, il personale della carriera diplomatica e della carriera
  prefettizia.
  Ogni ruolo avrà una sua Commissione con funzioni, tra le altre, di verifica del rispetto dei criteri di
  conferimento degli incarichi e dell' utilizzo dei sistemi di valutazione per la loro attribuzione o la revoca.
  Al termine di ogni incarico è da queste valutazioni che passeranno i dirigenti che, con interpello,
  verranno collocati alla guida di un nuovo ufficio o confermati per una sola volta in quello in corso.
  Tra i criteri di delega è previsto un rafforzamento della responsabilità dei dirigenti, con particolare
  riferimento alla esclusiva imputabilità a loro della responsabilità per l' attività gestionale e la verifica
  delle performance degli uffici. Sui sistemi di valutazione delle performance verrà introdotta una
  semplificazione dell' impianto normativo attuale e ad esso verrà collegata di più la retribuzione, con una
  omogeneizzazione del trattamento economico fondamentale e accessorio nell' ambito di ciascun ruolo
  unico.
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                                            Pubblica amministrazione

  I vincoli ambientali non evitano Imu e Tasi
  I divieti amministrativi posti dal comune per l'
  edificazione di un' area e i vincoli ambientali
  che gravano su di essa non escludono che l'
  immobile sia soggetto al pagamento dell' Ici,
  dell' Imu e della Tasi. Lo ha chiarito la Corte di
  cassazione, con l' ordinanza 12169 dell' 11
  giugno scorso.
  Per i giudici di piazza Cavour, che hanno
  affermato l' assoggettamento a Ici delle aree
  edificabili soggette a vincoli, ma la regola vale
  anche per Imu e Tasi, la presenza di limiti nei
  piani regolatori comunali non fa venir meno il
  regime fiscale dei suoli edificabili. L'
  edificabilità di un' area non può essere esclusa
  dalla presenza di vincoli ambientali o di
  particolari destinazioni urbanistiche. Si tratta di
  una questione controversa e dibattuta da
  tempo quella che riguarda l' assoggettabilità
  alle imposte locali delle aree vincolate. Anche
  la posizione della Cassazione non è stata
  univoca. Tuttavia, ha costantemente ribadito la
  regola che la presenza di vincoli ha comunque
  un' incidenza sul valore venale in comune
  commercio dell' area e sulla base imponibile.
  Quindi, l' imposta va versata in misura ridotta.
  Del resto, per quantificare il valore dell' area
  occorre fare riferimento anche alla zona
  territoriale di ubicazione, all' indice di
  edificabilità e alla destinazione d' uso consentita.
  In senso contrario si è espressa sempre la Cassazione con la sentenza 25672/2008, affermando che se
  il piano regolatore generale del comune prevede che un' area sia destinata a verde pubblico attrezzato,
  questa prescrizione urbanistica impedisce al privato di poter edificare. L' area, dunque, non è soggetta
  al pagamento dell' Ici anche se l' edificabilità risulta dallo strumento urbanistico.
  L' orientamento non è uniforme neppure nella giurisprudenza di merito. Per esempio, secondo la
  Commissione tributaria regionale di Milano (sentenza 71/2013) un' area compresa in una zona destinata
  dal piano regolatore generale a verde pubblico attrezzato non è soggetta al pagamento dell' Ici. Il
  vincolo di destinazione non consente di dichiarare l' area edificabile poiché al contribuente viene
  impedito di operare qualsiasi trasformazione del bene.
  Per il giudice d' appello lo strumento urbanistico destina l' area a spazio pubblico per parco, giochi e
  sport, rendendo palese il vincolo di utilizzo meramente pubblicistico con la conseguente inedificabilità.

                                                                                              SERGIO TROVATO

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                                                                                                               13
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  Per la liquidità istanze entro il 16/9.

  Anticipazioni a enti infiltrati
  I comuni infiltrati per mafia hanno tempo fino al
  prossimo 16 settembre per richiedere le
  anticipazioni di liquidità messe loro a
  disposizione dall' art. 6 del dl 78/2015. Lo
  rende noto il ministero dell' interno, con un
  comunicato pubblicato sul sito della Direzione
  centrale finanza locale.
  Possono accedere alla misura, finalizzata a
  garantire il tempestivo pagamento delle
  transazioni commerciali, tutte le
  amministrazioni che risultano commissariate ai
  sensi dell' art. 143 del Tuel ovvero il cui
  periodo di commissariamento risulti scaduto
  da non più di 18 mesi.
  Per presentare la richiesta, occorre accedere
  allo stesso sito indicato in precedenza,
  cliccare sulla sezione «Area certificati >
  Richiesta di dati agli enti > Richieste aperte» e
  inserire l' importo.
  Le anticipazioni potranno essere concesse fino
  a un massimo complessivo di 40 milioni per il
  solo anno 2015: qualora l' ammontare delle
  somme richieste dagli enti interessati ecceda
  tale importo, il riparto sarà effettuato in misura
  proporzionale alle istanze medesime.
  Le somme anticipate dovranno essere
  restituite con un piano di ammortamento a rate
  costanti, comprensive degli interessi calcolati
  sulla base del rendimento di mercato dei Buoni poliennali del tesoro a 5 anni in corso di emissione,
  entro un arco temporale massimo di 30 anni a decorrere dal 2019. In caso di mancata restituzione nei
  termini, scatterà il recupero a valere sulle risorse a qualunque titolo dovute dal ministero dell' interno.
  Non si tratta dell' unica agevolazione per gli enti sciolti per mafia prevista dal decreto enti locali. Il
  comma 7 dello stesso art. 6, infatti, consente loro di derogare, fino a 5 anni dallo scioglimento, al blocco
  delle assunzioni in caso di mancato rispetto dei tempi di pagamento e di assumere, anche in deroga
  agli altri limiti previsti dall' ordinamento, fino a un massimo di tre unità di personale a tempo determinato
  per fronteggiare le proprie esigenze di riorganizzazione strutturale. Ai relativi oneri, gli enti interessati
  devono, però, far fronte attraverso la corrispondente riduzione di altre spese correnti, nei limiti delle
  disponibilità di bilancio.
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                                                                                               MATTEO BARBERO

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                                               Pubblica amministrazione

  C' è tempo fino al 14 settembre.

  Edilizia scolastica Ora il rendiconto
  Gli enti locali hanno tempo fino al 14 settembre
  per rendicontare sul sito del Mit i progetti di
  edilizia scolastica realizzati con risorse statali
  dal 2002 al 2012. Le eventuali economie
  saranno destinate ad altri interventi della
  stessa o di altra amministrazione.
  Lo ricorda una nota diffusa dall' Anci per fare il
  punto sulle novità introdotte dalla legge sulla
  «buona scuola» (legge 107/2015).
  La rendicontazione riguarda uno stanziamento
  complessivo di oltre 1,2 miliardi riguardante
  diversi programmi avviati nell' ultimo
  decennio, ossia, in particolare, quelli finanziati
  dalla legge 289/2002 (1°, 2° e 3° programma
  stralcio) e dalle delibere Cipe 32/10 e 6/12 (1°
  e 2° programma stralcio).
  L' obiettivo è consentire la riprogrammazione
  delle risorse residue da parte degli stessi enti
  che hanno portato a termine gli interventi
  previsti, oppure destinandole a nuovi progetti,
  anche di altri enti. Per utilizzare le economie,
  g l i enti dovranno rendicontare l' intervento
  eseguito entro il 14 settembre (60 giorni dall'
  entrata in vigore della legge 107), a pena di
  decadenza.
  Dopo tale data, scatterà il definanziamento
  degli interventi non avviati e per i quali non
  siano stati assunti obblighi giuridicamente
  vincolanti, anche giacenti presso la Cassa depositi e prestiti.
  Pertanto, verranno stralciate tutte le opere per le quali l' ente non ha provveduto a sottoscrivere il
  contratto di mutuo, ovvero non ha ancora provveduto all' aggiudicazione, anche parziale dei lavori.
  Le somme in tal modo recuperate saranno destinate dal Cipe alle medesime finalità di edilizia
  scolastica per la programmazione triennale 2015­2017, nonché degli interventi che si rendono necessari
  all' esito delle indagini diagnostiche sugli edifici scolastici sulla base dei dati risultanti dall' Anagrafe dell'
  edilizia scolastica.
  La rendicontazione avverrà telematicamente sul sito del Mit
  https://rendicontazionebuonascuola2015.mit.gov.it Gli enti titolari, che hanno ricevuto via pec dal
  ministero le credenziali per l' autenticazione sul portale, dovranno aggiornare la propria anagrafica, lo
  stato di avanzamento dell' intervento e comunicare il quadro economico all' attualità e l' importo delle
  economie che si intendono utilizzare.
  Il sistema restituirà una ricevuta che gli enti dovranno firmare (digitalmente) e trasmettere al Mit. Sono
  inoltre attive due pec «ad hoc»: rendicontazionescuole@pec.
  mit.
  gov.it per la trasmissione della rendicontazione e info.
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26 agosto 2015
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                                            Pubblica amministrazione

  Tar Friuli: Poste deve valutare i siti svantaggiati.

  Uffici postali salvi
  La crisi non basta per chiudere.

  La crisi colpisce tutti e alle Poste le esigenze
  di spending review non bastano per chiudere i
  due suoi uffici nelle frazioni del comune di
  montagna: in base alle regole Ue un servizio
  universale come quello per raccomandate e
  bollettini di pagamento deve essere garantito
  contemperando le legittime necessità di taglio
  dei costi delle imprese con le condizioni
  orografiche delle zone svantaggiate. E non è
  stata presa in considerazione la proposta di
  chiusura alternata delle due sedi avanzata dall'
  amministrazione locale. È q u a n t o e m e r g e
  dalla sentenza 332/15, pubblicata dalla prima
  sezione del Tar Friuli Venezia Giulia.
  Istruttoria carente Accolto il ricorso di uno dei
  comuni che furono devastati dal terremoto del
  '76. Poste italiane spa può senz' altro
  sopprimere gli uffici per risparmiare ma la
  chiusura deve avvenire dopo aver comparato
  gli interessi in gioco e necessita di un'
  adeguata motivazione. Il richiamo al mero dato
  economico e ai criteri di distanze indicati dal
  dm 7 ottobre 2008 non bastano nella specie a
  giustificare la decisione: si tratta infatti di criteri
  che non possono essere considerati assoluti
  né di automatica applicazione perché in base
  ai principi della direttiva 2008/6/Ce bisogna
  tenere conto della situazione geografica di
  determinate zone, in modo da raggiungere un equilibrio e un bilanciamento tra gli interessi degli utenti e
  quelli dell' azienda.
  Evidente, dunque, la carenza d' istruttoria e di motivazione per il provvedimento delle Poste che
  ignorano la controproposta proveniente dal comune.
  E pagano le spese di giudizio.

                                                                                              DARIO FERRARA

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