Coronavirus Italia: scattato l'isolamento dei focolai, 43 varchi e 500 uomini

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Coronavirus Italia: scattato l'isolamento dei focolai, 43 varchi e 500 uomini
Coronavirus   in   Italia:
scattato l’isolamento dei
focolai, 43 varchi e 500
uomini

Cinquecento uomini a presidio dei 43 varchi, unica via per
entrare ed uscire dalle aree focolaio, e la possibilità di
utilizzare, se necessario, anche i Nuclei Nbcr dei Vigili del
Fuoco. E’ scattato il piano con le “misure di contenimento”
voluto dal governo per isolare il coronavirus negli 11 comuni
di Lombardia e Veneto dai quali è partito il contagio. Un
dispositivo che inevitabilmente, come ha ammesso lo stesso
premier Conte più volte, richiederà “sacrifici” agli oltre
55mila cittadini che vivono nelle aree nelle 2 regioni, che
subiranno “restrizioni personali” importanti.

Le misure operative sono state individuate nel corso di una
riunione al Viminale presieduta dal capo della Polizia Franco
Gabrielli con i responsabili di tutte le Direzioni centrali
del Dipartimento di Pubblica Sicurezza e, in collegamento, i
prefetti di Lodi Marcello Cardona e di Padova Renato
Franceschelli. La prima decisione è stata quella di inviare
500 uomini di tutte le forze di polizia e delle forze armate
Coronavirus Italia: scattato l'isolamento dei focolai, 43 varchi e 500 uomini
nelle zone del lodigiano e a Vo’ Euganeo, che si andranno ad
aggiungere al personale già in servizio nelle due province. Si
tratta di poliziotti, carabinieri, finanzieri e militari
dell’Esercito che dovranno garantire 24 ore al giorno il
presidio dei 35 varchi d’accesso ai 10 comuni del lodigiano
(Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo,
Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo, e
San Fiorano) e agli 8 posti all’ingresso di Vo’ Euguaneo. Da
lì nessuno entra e nessuno esce.

Il decreto, d’altronde, è chiaro e dispone il “divieto di
allontanamento” per tutti, ad eccezione di chi è impegnato nei
servizi essenziali e di pubblica utilità. Non è invece vietata
la mobilità all’interno delle aree focolaio, ferme restando la
necessità di rispettare le indicazioni delle autorità e del
ministero della Salute e di utilizzare “dispositivi di
protezione individuale” ogni qual volta si accede ai servizi
pubblici essenziali e ai negozi “per l’acquisto di beni di
prima necessità”. Non saranno gli uomini e le donne impegnate
ai varchi ad occuparsi della sicurezza all’interno delle aree:
a quella penseranno le pattuglie che già quotidianamente
‘coprono’ le zone interessate e che continueranno a presidiare
il territorio. Ma cosa succede se qualcuno viola i divieti? Le
‘regole d’ingaggio’ per le forze di polizia sono definite
all’articolo 3 del decreto. “Salvo che il fatto non
costituisca più grave reato, il mancato rispetto delle misure
di contenimento di cui al presente decreto è punito ai sensi
dell’articolo 650 del codice penale”.

Una norma che prevede una sanzione da 206 euro, ma non
consente l’arresto in flagranza. Su questo il Viminale già
ieri aveva segnalato che si sarebbero potute generare alcune
criticità, ma la scelta fatta da palazzo Chigi è stata quella
di non forzare ulteriormente la mano e confidare sulla
collaborazione di tutti. Lo ha chiesto anche oggi il ministro
Coronavirus Italia: scattato l'isolamento dei focolai, 43 varchi e 500 uomini
della Salute Roberto Speranza: “abbiamo bisogno di una grande
risposta da parte dei cittadini, abbiamo bisogno che facciano
tutto il possibile seguendo le regole”. A definire comunque
come dovranno muoversi le forze in campo saranno i prefetti
che hanno un quadro chiaro di quelle che sono le necessità del
territorio, anche perché una cosa è gestire l’area dei dieci
comuni del lodigiano e un’altra occuparsi di una zona molto
più ristretta come quella di Vo’ Euganeo.

“Il prefetto – dice il decreto – informando preventivamente il
ministro dell’interno, assicura l’esecuzione delle misure
avvalendosi delle forze di polizia e, ove occorra, con il
possibile concorso dei nuclei regionali Nbcr del corpo
nazionale dei Vigili del Fuoco nonché delle forze armate,
sentiti i competenti comandi territoriali”. Gli uomini
impegnati nelle aree cinturate saranno dotati di dispositivi
di protezione individuale – guanti, mascherine ed occhiali –
come previsto dalla circolare della Direzione di Sanità.
Accorgimenti che, secondo i sindacati, dovrebbero essere
implementati. “Ci chiediamo se – dice Daniele Tissone del
Silp-Cgil – le tipologie di servizio concernenti il
ravvicinato contatto con le persone, anche in caso di semplici
controlli, non debbano essere seguite da più elevate misure di
protezione come nei casi di trasporto in auto di persone
ovvero nelle situazioni di foto segnalamento”.

L’Italia sale al terzo posto nella classifica mondiale per
numero di casi, dopo Cina e Sud Corea. E il Nord si mette
sotto quarantena per provare a frenare l’avanzata del
Covid-19: stop a scuole, università, messe, pub, discoteche.

Le aziende pensano allo smart working per far lavorare da casa
i dipendenti. Per gli 11 paesi delle zone focolaio è poi
scattato il cinturamento: posti di blocco delle forze
Coronavirus Italia: scattato l'isolamento dei focolai, 43 varchi e 500 uomini
dell’ordine impediscono l’ingresso e l’uscita degli abitanti
(circa 50mila in tutto).

Il premier Giuseppe Conte ha passato tutta la domenica nella
sede della Protezione civile e prova a rassicurare: “sono
sorpreso dall’esplosione dei casi, ma la linea della massima
precauzione ha pagato, anche se sembrerebbe di no. Non bisogna
affidarsi al panico, ma seguire le indicazioni delle
autorità“.

Il Governo stanzia altri 20 milioni per fronteggiare
l’emergenza. Il capo dello Stato Sergio Mattarella ha firmato
il decreto con le misure speciali approvato la scorsa notte
dal Cdm.

Studiare mentre si lavora:
tutti   i   vantaggi  della
formazione a distanza
Non è mai troppo tardi per
realizzare i propri sogni: lavorare e studiare si può e nella
maggioranza dei casi può rivelarsi un’idea vincente. Un lavoro
poco appagante o
la sensazione di aver perso alcune occasioni importanti
possono spingere a
intraprendere un nuovo percorso professionale, e un opportuno
corso di studi può essere la strada giusta per
rimettersi in gioco.

Tuttavia, molti temono che
l’apprendimento possa sottrarre
tempo prezioso al lavoro e che una formazione didattica non
sia
compatibile con gli impegni di un’attività professionale. A
ciò si aggiunge la
paura di non riuscire a trovare la
giusta concentrazione,     con   la   consapevolezza   che   la
motivazione, da sola,
potrebbe non bastare.

Conciliare lavoro e studio? Si può

Le responsabilità quotidiane,
unite alla necessità di dividersi tra lavoro e famiglia,
possono ostacolare
l’approccio a un percorso di studi. Tuttavia, per conciliare
gli impegni e l’apprendimento, si può optare per
un percorso formativo a distanza, un piano didattico che
consenta
di apprendere secondo tempistiche personali e calibrando le
giuste dosi di studio.

Tra questi, trovano spazio i
corsi di formazione CEF

che consentono di acquisire una preparazione completa anche
quando si ha poco tempo da dedicare alla formazione. Il
segreto, in questo caso, è quello di poter contare su un
percorso sia pratico che teorico, che miri alla formazione di
figure professionali in linea con gli standard del settore. E
i corsi di formazione a distanza CEF, oltre a garantire
percorsi ben strutturati, aprono le porte a diversi indirizzi,
tutti accuratamente formulati per rispondere alle richieste
del mercato del lavoro.

Corsi a distanza per lavorare nel
sociale

Una delle figure più
richieste in ambito professionale è quella dell’assistente
alla persona.
Si tratta di una professione che apre le porte al lavoro nel
sociale e che mira
a dare supporto a chiunque si trovi in una condizione
delicata, come persone
disabili o avanti con l’età.

La figura richiesta deve
essere dotata di empatia, pazienza e
di una particolare attitudine all’assistenza; sebbene
la vocazione, da sola, non risulta sufficiente:
il mercato del lavoro è alla ricerca di
figure professionali preparate, in grado di assolvere a tutte
le operazioni
quotidiane di assistenza e supporto alla persona.

Per questo è importante
puntare su un corso strutturato come quello offerto dal Centro
Europeo di Formazione: un
percorso articolato, affiancato da esercizi di autovalutazione
per
testare, in ogni momento, il livello di preparazione
raggiunto. Con i corsi CEF
si può, inoltre, studiare ovunque grazie a una piattaforma che
permette l’accesso
ai contenuti anche a distanza, con materiale
didattico che viene sempre formulato da docenti e
professionisti del settore.

Animali, infanzia e non solo: tutti
i precorsi professionali

Chiunque coltivi un’innata
passione per gli animali può aspirare a una professione ad
hoc. Anche in questo
caso, la formazione a distanza consente di accostare lo studio
alle proprie
attività di lavoro, aprendo le         porte      alle   carriere
di toelettatore, di assistente
veterinario, di responsabile
vendite in un pet shop e di educatore cinofilo.

Qualora si sogni, invece, una
professione a contatto con i più piccoli, la scelta non può
che ricadere sul
corso di assistente all’infanzia, un percorso che conduce alla
formazione di quella figura professionale che si occupa dei
bambini e di ogni
loro necessità. Igiene, psicologia infantile e primo soccorso
sono solo alcune
delle materie trattate dall’indirizzo di studi, per una
formazione articolata
tra le più complete nel settore.

Chi sogna un lavoro creativo
può optare per il corso di esperti di bellezza e benessere;
senza
contare gli sbocchi professionali dei corsi da cuoco
professionista e di segretaria di studio medico.

Segretaria di studio odontoiatrico:
corsi e formazione

Una delle figure più
richieste nel mondo del lavoro è quella della segretaria di
studio
odontoiatrico. Si tratta di una figura cui sono demandate
diverse
responsabilità, come l’accoglienza e la preparazione dei
pazienti, la gestione
dei materiali e dell’intero studio medico.

Le materie di studio, in
questo caso, spaziano dalla biologia all’anatomia passando per
la
microbiologia; ma trovano spazio anche nozioni amministrative
e informatiche,
fondamentali nella gestione di un ambulatorio odontoiatrico.

La formazione a distanza,
quindi, permette di ottenere una preparazione
adeguata per quello che riguarda numerose posizioni
professionali, senza
sottrarre tempo al proprio lavoro e rischiare di
comprometterlo. In questo
modo, si avrà la possibilità di completare i propri studi e,
al contempo,
guadagnare risorse necessarie al proprio sostentamento.

Coronavirus, quinta vittima
in Italia, il quarto in
Lombardia

C’è un quinto morto in Italia per il coronavirus. Stamani la
notizia della morte di un 84enne, ricoverato al Giovanni XXIII
di Bergamo: era “una persona anziana con altre patologie”, ha
spiegato il presidente della Lombardia. La quinta vittima è un
adulto di 88 anni di Caselle Lanne, sempre in Lombardia.

Sono 219 i contagiati dal Coronavirus in Italia: il dato
aggiornato è stato fornito dal Commissario per
l’emergenza Angelo Borrelli.

“Aspettiamo di vedere gli esiti dei provvedimenti presi ieri
che daranno un contributo a rallentare e interrompere” il
contagio, ha detto il presidente della Regione Lombardia
Attilio Fontana a Rtl. “Nessuno – ha aggiunto – pensava che
fosse così aggressiva la diffusione”. “La corsa agli alimenti
non ha senso. I rifornimenti sono assicurati”. Bisogna “fare
la vita di tutti i giorni come prima”.

Nessun problema per magazzini supermarket – Nessun problema
per le scorte di magazzino dei supermercati nel Lodigiano e
nel Piacentino. Sono inoltre già state attivate consegne extra
per rifornire i punti vendita: ad assicurarlp la
vicepresidente di Confcommercio e numero uno della filiera
alimentare (Confali) della confederazione, Donatella
Prampolini, spiegando che “nel weekend sono stati sotto
assedio e svuotati soprattutto i supermercati del Piacentino”
ma “abbiamo riorganizzato i turni e le risorse di personale
per far fronte all’emergenza anche per l’assenza obbligata dei
dipendenti della ‘zona rossa’”.

Mauritius, bloccati passeggeri volo Italia – Una settantina di
passeggeri di un volo Alitalia, proveniente dall’Italia, sono
stati bloccati all’aeroporto di Mauritius dopo lo sbarco. Ai
passeggeri verrebbe richiesto di accettare un periodo di
quarantena oppure di rientrare subito in Italia. Sui 300
passeggeri a bordo, non è stato permesso lo sbarco a quelli
provenienti da Lombardia e Veneto.
L’EUROPA – La Commissione Ue stanzia 230 milioni di euro per
aiutare la lotta globale contro la diffusione del coronavirus,
che andranno a supportare misure di preparazione dei Paesi,
anche extra Ue, finanziare la ricerca e permettere l’acquisto
di materiale per favorire la prevenzione: lo hanno annunciato
i commissari europei alla salute e alla gestione delle crisi,
Stella Kyriakides e Janez Lenarcic. E domani sarà mandata in
Italia, “in accordo con le autorità italiane”, una missione
congiunta dell’Ecdc e dell’Oms. Negli ultimi giorni è stata
“in regolare contatto” con il ministro della Salute Speranza.
L’Italia ha preso “tutte le misure necessarie” per tracciare
la diffusione del virus e prevenire ulteriori contagi, ha
detto. “Voglio lodare la risposta rapida e professionale delle
autorità italiane” nel contrastare la diffusione del
coronavirus, “abbiamo una eccellente collaborazione con loro
nel campo della protezione civile e sono sicuro che l’Italia
abbia il personale competente e le strutture efficienti per
rispondere in maniera ben coordinata” alla situazione, ha
spiegato il commissario Ue Lenarčič.

– Il premier Giuseppe Conte nella sede del Dipartimento della
Protezione Civile con i ministri degli Esteri Luigi di Maio e
della Salute Roberto Speranza. Per il presidente del
Consiglio, i rapporti dell’Italia con il resto dell’Unione
Europea ‘non cambiano’. La sorpresa di cui ha parlato Conte –
ha spiegato il commissario per l’emergenza coronavirus Angelo
Borrelli – “è nella rapidità con cui c’è stata l’impennata dei
casi” ma la reazione del governo, del sistema sanitario e di
quello della protezione civile “è stata immediata e
tempestiva”. “Noi italiani – ha aggiunto – passiamo come un
paese di indisciplinati, ma siamo molto ordinati quando c’è da
rispettare delle precauzioni che riguardano la salute di
tutti”.
Coronavirus      situazione
attuale: Austria blocca i
treni dall’Italia, fermi al
Brennero

Il treno, partito da Venezia per Monaco,
è stato fermato a Verona, dove sono state
fatte scendere due persone con sintomi
influenzali, giudicati però dal 118 non
sospetti. Le autorità austriache hanno
comunque deciso di non far entrare il
treno, che era arrivato al valico del
Brennero alle 19.10 circa. I passeggeri
hanno tentato di attraversare il confine
a bordo del treno successivo, che è stato
comunque     bloccato    al    Brennero.
Successivamente tutti i collegamenti
ferroviari su questa linea sono stati
interrotti dalle autorità austriache. Non
è ancora stato chiarito per quanto tempo
durerà il blocco. I prossimi passi,
secondo le ferrovie austriache Obb,
verranno decisi in consultazione con le
Ferrovie dello Stato italiane. Si tratta
del primo caso di intervento alla
frontiera dopo l’esplosione dell’epidemia
di Covid-19 in Italia. “Prendiamo molto
seriamente gli sviluppi della situazione
in Italia”, ha affermato il ministro
della Salute austriaco Rudolf Anschober
al Kronen Zeitung.
“Oggi   o   domani   potrebbero   essere
necessari controlli alle frontiere“,
aveva chiesto dalla Francia la leader di
estrema destra Marine Le Pen.”Il governo
deve essere in grado di prevederlo e
preferisco che faccia di più o troppo che
non abbastanza” le parole di Le Pen nel
corso del programma Grand Jury di Rtl-
Lci-Le Figaro. “Al momento non ha fatto
abbastanza visto che consente i voli
dalla Cina“. Quanto ai controlli alle
frontiere,    “saranno    necessari    se
l’epidemia finisce fuori controllo in
Italia “. La leader della destra francese
ha anche accusato il governo di fare
troppo poco per contenere il coronavirus,
permettendo fra l’altro anche l’arrivo di
aerei dalla Cina.

SITUAZIONE AGGIORNATA CONTAGIO IN
ITALIA
Coronavirus: Italia terzo
Paese per numero di contagi

Con 152 casi confermati di coronavirus, compresi i tre
decessi, annunciati dal commissario Borrelli, l’Italia diventa
il terzo Paese al mondo per numero di contagi, secondo i dati
della Johns Hopkins University.

La Cina con quasi 77 mila casi resta il Paese più colpito,
seguito dalla Corea del Sud con 602. L’Italia scalza il
Giappone, dove al momento i casi sono 135. Oltre 630 casi di
contagio si sono registrati sulla nave da crociera Diamond
Princess, che però non viene menzionata tra i Paesi ma come
“altro”.

Il numero di 152 positivi tiene conto anche del ricercatore
rientrato da Wuhan poi guarito e dimesso dallo Spallanzani. In
base ai dati forniti da Borrelli, i casi in Lombardia sono
110 (ai quali vanno aggiunte le due vittime) e in Veneto
21 (più la vittima a Vo’ Euganeo); 9 sono invece i casi in
Emilia Romagna, 6 in Piemonte e 2 nel Lazio (la coppia di
cinesi ricoverata allo Spallanzani).

Dei 152 positivi, ha concluso Borrelli, 55 sono ricoverati con
sintomi e 25 in terapia intensiva, 19 sono in assistenza
domiciliare e 27 in verifica.
Coronavirus in Italia: 155 i
contagiati, tre decessi. Stop
al Carnevale di Venezia,
scuole chiuse al Nord

Continua a salire il numero dei positivi al Coronavirus in
Italia: al momento – secondo i dati forniti dal Commissario
Angelo Borrelli – sono 152, comprese le tre vittime: la donna
morta oggi a Crema, il 77enne di Vo’ Euganeo e una donna di
Casalpusterlengo. I contagiati restano dunque 149. Il numero
di 152 positivi tiene conto anche del ricercatore rientrato da
Wuhan poi guarito e dimesso dallo Spallanzani. In base ai dati
forniti da Borrelli, i casi in Lombardia sono 110 (ai quali
vanno aggiunte le due vittime) e in Veneto 21 (più la vittima
a Vo’ Euganeo); 9 sono invece i casi in Emilia Romagna, 6 in
Piemonte e 2 nel Lazio (la coppia di cinesi ricoverata allo
Spallanzani). Dei 152 positivi, ha concluso Borrelli, 55 sono
ricoverati con sintomi e 25 in terapia intensiva, 19 sono in
assistenza domiciliare e 27 in verifica. A questi si sono
aggiunti in serata tre casi in Trentino.Si tartta di tre
turisti lombardi provenienti da una delle zone focolaio del
virus.

“Abbiamo un altro decesso in Lombardia, a Crema, una donna che
era ricoverata in oncologia con una situazione molto
compromessa e aveva anche il coronavirus”. Lo ha spiegato
l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera.

Aumentano i casi di contagio, soprattutto al Nord, scuole
chiuse, manifestazioni pubbliche bloccate, e un paese – Vo’
Euganeo – isolato e pattugliato dai carabinieri. Si ampliano
le dimensioni dell’emergenza coronavirus in Italia. Intanto,
un infermiere dell’ospedale di Codogno, raggiunto
telefonicamente dall’ANSA afferma che “Tutto ciò che dicono
non è vero, non c’è niente sotto controllo. E’ il panico
assoluto, l’ospedale è chiuso al pubblico e i parenti dei
degenti continuano a chiamare preoccupatissimi per i loro
familiari ricoverati, che oggi sono stati sottoposti al
tampone”. “La mia impressione è che prima hanno lasciato
scappare i buoi e poi – riflette l’operatore sanitario – hanno
chiuso la stalla”.

Scattano le procedure di filtraggio sulle strade di accesso
alla zona rossa del Lodigiano. Le forze dell’ordine stanno
avvisando gli automobilisti che, una volta entrati, non
potranno più uscire. I blocchi agli ingressi dei dieci comuni,
come previsto dalle disposizioni del governo.

STOP ALLA DIDATTICA
Chiuse tutte le scuole di Lombardia, Veneto, Friuli Venezia
Giulia, Piemonte ed Emilia Romagna: nelle sei regioni è
prevista la sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e
delle scuole di ogni ordine e grado, nonche’ della frequenza
delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi
professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e
università per gli anziani ad esclusione degli specializzandi
e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attività
formative svolte a distanza”.
Chiusi asili e Università in Trentino Alto Adige: in Alto
Adige, sino a domenica 2 marzo, saranno chiusi le strutture
socio-educative, pubbliche e private, dedicate alla prima
infanzia (asili nido e microstrutture aziendali). Inoltre,
sempre nello stesso periodo, saranno sospese le attività
didattiche presso Università, Scuola superiore di sanità
“Claudiana” e Conservatorio “Monteverdi”.
In Friuli Venezia Giulia fino al 1 marzo compreso saranno
sospese tutte le attività delle Università di Trieste e di
Udine e della Scuola internazionale superiore di Studi
avanzati del capoluogo giuliano. Sospesa anche l’attività
didattica nelle Università piemontesi e nelle università
genovesi.
L’Università Campus Bio-Medico di Roma ha disposto il rinvio
della prova di ammissione al Corso di laurea in Medicina e
Chirurgia.

STOP ALLE MANIFESTAZIONI PUBBLICHE
Il presidente del Veneto, Luca Zaia, assieme al ministro
Speranza    ha   “firmato     l’ordinanza con la  quale
vengono bloccate, Carnevale di Venezia compreso, tutte le
manifestazioni pubbliche, private, la chiusura delle scuole e
dei musei fino al primo di marzo”. Il governatore
della Lombardia Attilio Fontana ha deciso “la sospensione di
manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e
di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche
di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se
svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico”. Il teatro
alla Scala di Milano ha deciso di sospendere “tutte le
rappresentazioni a titolo cautelativo in attesa di
disposizioni”. Il Comune di Torino ha ordinato “la sospensione
di   tutte    le  manifestazioni      sportive    aperte    al
pubblico”. Rinviate nel Bolognese, all’Unipol Arena di
Casalecchio di Reno (Bologna) le prove, scritta e pratica, del
concorso congiunto tra Azienda Usl di Bologna, Azienda
ospedaliero universitaria di Bologna, Azienda usl di Imola e
Istituto ortopedico Rizzoli per la copertura di posti a tempo
indeterminato nel profilo di ‘Collaboratore professionale
sanitario infermiere’ previsto per i giorni 25 e 26
febbraio. Il sindaco di Acerra (Napoli), Raffaele Lettieri, ha
sospeso in via precauzionale la sfilata di carnevale e il
concorso per la maschera più bella.
Divieto di sbarco sull’isola di Ischia per i residenti in
Lombardia e in Veneto, per i cittadini cinesi provenienti
dall’aree dell’epidemia e per chi vi abbia soggiornato negli
ultimi 14 giorni, provvedimento poi revocato dal preferro di
Napoli.     E a Venezia il Patriarcato ha sospeso le
messe ‘incluse quelle del mercoledì delle Ceneri e quelle
domenicali, alle liturgie e alle devozioni come la Via
Crucis’. A Milano chiuso anche il Duomo “in via cautelativa” a
causa del coronavirus almeno fino al 25 febbraio “in attesa di
ulteriori e più dettagliate disposizioni da parte delle
autorità competenti”.

EMERGENZA SANITARIA, ISOLATA VO’ EUGANEO

Le strutture sanitarie non hanno ancora individuato il
paziente – o i pazienti – zero dal quale è partita la
diffusione del virus in Italia. Lo ha detto il commissario per
l’emergenza Angelo Borrelli confermando che ancora non c’è
un’indicazione precisa. “E’ difficile formulare previsioni per
quella che può essere la diffusione – ha aggiunto – l’unica
misura concreta e valida da adottare è dunque quella di
chiudere i territori”. Al momento le uniche aree sottoposte a
isolamento in quanto ritenute focolai del virus sono i dieci
comuni del lodigiano individuati nell’ordinanza del ministro
della salute e del governatore della Lombardia e il territorio
del comune di Vo’ Euganeo, dove sono arrivate le prime
pattuglie dei carabinieri per istituire i posti di blocco
previsti dal decreto governativo. Le pattuglie delle forze
dell’ordine presidieranno 24 ore al giorno 35 varchi di
accesso alla zona rossa nel lodigiano, che comprende il
territorio di 10 comuni, e 8 varchi per entrare nel territorio
di Vo’ Euganeo. Sospese tutte le funzioni religiose in
Lombardia.     All’ospedale di Schiavonia, dove vennero
ricoverati i due pazienti di Vo’ Euganeo contagiati da
coronavirus, sono stati fatti quasi mille tamponi sugli
operatori e per fortuna per ora non ce n’è nessuno positivo.

SOSPESE LE GITE SCOLASTICHE
Il Ministero dell’Istruzione informa che, “in attesa
dell’adozione formale dell’ordinanza prevista dal decreto
approvato in Consiglio dei Ministri, per motivi precauzionali
i viaggi di istruzione vanno comunque sospesi a partire da
oggi domenica 23 febbraio 2020”. Lo stop alle uscite
didattiche e ai viaggi di istruzione, sottolinea il Miur,
riguarda sia le mete in Italia sia all’estero.

MIGRANTI
Il Viminale ha deciso che “L’Ocean Viking sbarcherà nel porto
di Pozzallo. Al fine di assicurare adeguate misure di
prevenzione,   i  migranti  saranno   trattenuti   in
quarantena nell’hotspot della cittadina siciliana. Alle
medesime finalità precauzionali, il personale della nave
rimarrà isolato a bordo per tutto il periodo necessario. Le
autorità competenti provvederanno agli accertamenti e alla
sorveglianza sanitaria ritenuti indispensabili”.

FS, RIMBORSI A CHI RINUNCIA AI VIAGGI

Il gruppo Fs prevede tra le misure attivate per l’emergenza
Coronavirus anche “la definizione, in corso, di termini e
modalità del rimborso in bonus per chi rinuncia al viaggio per
tutte le tipologie di biglietto acquistate”.Inoltre sui treni
verranno installati “dispenser di disinfettante per mani” e al
personale sarà consegnato l’equipaggiamento protettivo
(mascherine con filtro e guanti monouso”
Conte, libertà di movimento
ridotta e sorveglianza attiva
per soggetti a rischio

Il Consiglio dei Ministri ha comunicato
questa notte la linea d’azione per far
fronte all’emergenza coronavirus.

Divieto di allontanamento e di ingresso nelle aree ‘focolaio’
del virus, che saranno presidiate dalle forze di polizia e, in
caso di necessità, anche dai militari, con sanzioni penali per
chi viola le prescrizioni. Stop alle gite scolastiche in
Italia e all’estero, sospensione di tutte le manifestazioni
pubbliche – a partire da tutte quelle previste per domani in
Lombardia e Veneto, compresa la serie A -, quarantena con
“sorveglianza attiva” per tutti coloro che sono stati in
contatto con casi confermati del virus.

E ancora, chiusura di scuole, negozi e musei, stop a concorsi,
attività lavorative private e degli uffici pubblici, fatti
salvi i servizi essenziali, limitazione per la circolazione di
merci e persone. Il Consiglio dei ministri, al termine di una
riunione fiume nella sede della Protezione Civile, approva un
decreto con misure durissime per tentare di arginare il
diffondersi del coronavirus dopo l’esplosione dei focolai in
Lombardia e Veneto e il primo caso registrato in Piemonte. che
ha portato il totale dei numeri a 76.

“Il mancato rispetto delle misure di contenimento è punito ai
sensi dell’articolo 650 del codice penale”, che prevede una
multa e l’arresto fino a 3 mesi. Misure pesantissime, dunque,
che potranno essere estese anche ad altre aree nel caso fosse
necessario. “Dobbiamo essere flessibili anche perché non è
detto che le misure prese oggi siano utili domani” ha ammesso
il premier. Non ci sarà, invece, la sospensione di Schengen,
come aveva chiesto Matteo Salvini quando il governo ha
informato l’opposizione delle misure che sarebbero state
prese.

Coronavirus,     Mattarella
telefona a Fontana e in
Lombardia università chiuse
La telefonata del Presidente della
Repubblica per mostrare la sua vicinanza
alla Lombardia, dove nel frattempo tutte
le università sospendono lezioni, esami e
lauree.

“Un cittadino residente a Mediglia (MI) è risultato positivo
al test del Coronavirus. Si tratta del secondo caso in
provincia di Milano, il 47esimo in Lombardia”. Lo ha reso noto
l’assessore regionale lombardo al Welfare Giulio Gallera, ieri
sera.

“Sono grato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,
che oggi mi ha chiamato per sostenere, attraverso di me, gli
operatori lombardi e tutti coloro che stanno lavorando
incessantemente per fronteggiare i casi di Coronavirus che si
stanno verificando in Lombardia”, ha fatto invece sapere il
presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana,
sottolineando come il Capo dello Stato “anche in questa
circostanza non abbia mancato di dimostrarci vicinanza e
solidarietà, esprimendo anche il proprio apprezzamento per
l’impegno profuso dalla Regione Lombardia e da tutto il
sistema sanitario lombardo. Nel ringraziarlo gli ho assicurato
che lo terrò costantemente aggiornato sull’evoluzione dei
fatti”.

Intanto le attività nelle Università della Lombardia sono
sospese da lunedì prossimo fino al 29 febbraio, e si ipotizza
che possano riprendere a partire dal 2 marzo. “L’evoluzione
della    situazione    relativa     alla   diffusione     del
Coronavirus impone l’adozione di misure cautelative a tutela
della salute pubblica e del sereno funzionamento delle
attività istituzionali di tutti gli atenei della Lombardia,
stante la naturale e massiccia mobilità degli studenti,
lombardi e non, all’interno del territorio regionale. Nei
giorni da lunedì 24 febbraio a sabato 29 febbraio, saranno
sospese le attività didattiche (lezioni, esami e lauree)”, si
legge in una nota.

Brexit,     i    passaporti
dell’indipendenza sono blu

Un passaporto ecologico e tecnologico, in
cambio dei diritti di un cittadino
europeo. La contraddizione dei nuovi
passaporti sbandierati dal governo
britannico.

‘Make passports blue again’, direbbe un Brexiteer a corto di
idee. Ma la battaglia per riportare i passaporti al colore
pre-UE è stata una delle bandiere dei sostenitori dell’uscita,
e finalmente è vinta. Il Ministro degli Interni del Regno
Unito Priti Patel ha annunciato il ritorno ai documenti di
colore blu scuro, come ideati per la prima volta nel 1921 e
poi sostituiti dal design armonizzato europeo, di colore rosso
scuro. A inizio marzo cominceranno a essere rilasciati i primi
nuovi/vecchi passaporti, che saranno “ancora una volta
intrecciati con la nostra identità nazionale”, ha esultato
Patel. A partire da metà anno tutti i nuovi passaporti saranno
blu, quelli intitolati all’UE continueranno a essere validi
fino alla loro data di scadenza.

 “Lasciare l’Unione europea ci ha offerto un’opportunità unica
 per ripristinare la nostra identità nazionale e forgiare un
 nuovo percorso nel mondo.
 Ritornando all’iconico design blu e oro, il passaporto
 britannico sarà ancora una volta intrecciato con la nostra
 identità nazionale e non vedo l’ora di usarne uno per
 viaggiare.” (Priti Patel, Segretario di Stato per gli affari
 interni del Regno Unito)

L’altra novità sui nuovi documenti saranno gli stemmi floreali
sulla copertina posteriore, a simbolo dell’Inghilterra,
dell’Irlanda del Nord, della Scozia e del Galles. Grande
attenzione anche all’ambiente: “I passaporti blu saranno i
passaporti inglesi più verdi di sempre”, comunicano dal
Ministero di Patel. “L’anidride carbonica emessa durante la
produzione sarà ridotta fino a un consumo netto nullo,
attraverso progetti quali la piantumazione di alberi”. Saranno
poi tecnologicamente più avanzati, con pagine realizzate in
materiali che assicurano la massima protezione dei dati
personali. Risulteranno, infine, più difficili da contraffare,
grazie a nuove tecniche di design e stampa.

Commenti ironici sono stati fatti sui nuovi passaporti da
alcuni membri del parlamento europeo, che si chiedono se il
gioco valesse la candela: una grafica migliore e tecnologie
più protettive, in cambio della rinuncia a un passaporto che
ti faceva viaggiare liberamente in 27 paesi e che ti dava
accesso ai vantaggi della cittadinanza europea. Seb Dance,
politico britannico ed eurodeputato fino al 2019, ha così
commentato: “In realtà mi piace il nuovo passaporto UK, frutto
di disegni francesi e stampe polacche. Certo, quello di prima
– che garantiva agli inglesi il diritto a lavorare, studiare e
andare in pensione liberamente nel loro continente – era
probabilmente più utile”. E ancora, “Un nuovo passaporto blu
che riduce i diritti, realizzato da un’azienda franco-olandese
in Polonia”, ha affondato Guy Verhofstadt, capogruppo dei
Liberali dell’ALDE al Parlamento europeo.

E il motivo di tanta ironia non è solo lo sconveniente trade
off, ma proprio il fatto che a realizzare i passaporti UK
dell’indipendenza saranno compagnie europee, in Europa. La
gara è stata infatti vinta nel 2018 da Gemalto, azienda
franco-olandese, dopo aver scalzato la De La Rue, che negli
ultimi 10 anni ha prodotto i passaporti rosso-scuri degli
inglesi. Nonostante questo, il Regno Unito è felice di poter
finalmente ritornare nella squadra dei passaporti blu, insieme
ad Australia, Siria, Argentina, Corea del Nord e un’ottantina
d’altri.

Di A.C.

Chi è Valentina Cuppi, la
nuova Presidente del Partito
Democratico

Valentina Cuppi, sindaca di Marzabotto, è
stata    eletta   presidente     del   Pd
dall’assemblea nazionale del partito a
Roma.

Paolo Gentiloni non potrà più ricoprire la carica di
Presidente del Partito Democratico per via degli impegni
europei. Così Nicola Zingaretti ha indicato Valentina Cuppi,
sindaca di Marzabotto (Bologna), come suo successore, e oggi
la nomina è stata confermata dall’Assemblea nazionale del
partito. Il nome è stato accettato quasi all’unanimità,
soltanto un astenuto.

Il PD sceglie una giovane donna di cultura. È insegnante di
Storia e Filosofia alle superiori, ha 36 anni, è moglie e
madre. Nel 2019 è stata eletta sindaco di Marzabotto con il
più del 70% dei voti. Nata e cresciuta a Bologna, a 25 anni si
laurea in Scienze filosofiche all’Università del capoluogo
emiliano e prosegue i suoi studi con un dottorato in Scienze
Politiche, prima di buttarsi nell’insegnamento. L’attività
politica comincia quando era ancora giovane, e nel 2009 viene
eletta nel consiglio comunale di Marzabotto dove le viene
assegnata la delega alla Pace e alla Memoria. Vicesindaco dal
2014 al 2019, e insieme assessore alla Cultura e al Turismo,
nel 2019 ottiene la fascia tricolore di primo cittadino.
È lei stessa a raccontare l’importanza del suo percorso
formativo nel costruire la sua impronta politica e il suo
approccio alla gestione della cosa pubblica. “La mia
formazione, liceo scientifico-linguistico, una laurea
triennale in Filosofia politica, una specialistica in scienze
filosofiche e un Dottorato di ricerca in Scienze politiche –
racconta Cuppi – l’ho sempre messa al servizio della bella
politica che serve ad amministrare questo territorio ricco di
storia, cultura e valori. Sono stata educatrice per tanti anni
a Marzabotto ed ora lavoro come professoressa di Storia e
Filosofia. Lavorare con i bambini e con gli adolescenti regala
uno sguardo particolarmente attento ai loro bisogni, per
questo come volontaria, poi nel mio ruolo di Assessore, ho
voluto creare occasioni di crescita culturale e civica, con
laboratori, viaggi, incontri che li portassero a divenire
cittadini attivi e consapevoli”.
“Immaginerete lo stupore quando mi è stato chiesto di assumere
un ruolo così importante. Lo stesso di tanti nel leggere il
mio nome, quello di molti di voi che non mi conoscono. Ed è
proprio in questo stupore mio, vostro e di tantissimi che
risiede la potenza di questa scelta. Scelta che io incarno ma
che ha una valenza che oltrepassa totalmente la mia persona”.
Così in apertura del suo intervento all’Assemblea
nazionale Valentina Cuppi. “È un momento in cui riaffermiamo
con passione che la politica non è qualcosa di avulso dalla
vita delle persone, che non è affatto qualcosa di cui le
persone debbano diffidare, che la politica riguarda
costantemente la vita di tutti noi. È l’incontro vero e
concreto con i bisogni e le necessità di tutti, è ascolto, è
confronto, è partecipazione. E i sindaci questo incontro ce
l’hanno tutti i giorni.”

Dopo la ventata di aria fresca che Elly Schlein ha portato
nella sinistra italiana, il PD sceglie come presidente della
sua Assemblea una giovane donna e madre, sindaca di un piccolo
comune che conosce il peso della storia. È il segno che i dem
hanno capito che se vogliono tornare in sella e presentarsi
come una valida alternativa alle destre devono tornare in
mezzo al il popolo, guardando al futuro, abbracciando i
giovani. E non è un caso che queste due figure femminili
emergano proprio dall’Emilia-Romagna, regione dove la sinistra
ha imparato che difendendo i propri valori si vince.

Di A.C.
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