Coronavirus Italia: scattato l'isolamento dei focolai, 43 varchi e 500 uomini
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Coronavirus in Italia: scattato l’isolamento dei focolai, 43 varchi e 500 uomini Cinquecento uomini a presidio dei 43 varchi, unica via per entrare ed uscire dalle aree focolaio, e la possibilità di utilizzare, se necessario, anche i Nuclei Nbcr dei Vigili del Fuoco. E’ scattato il piano con le “misure di contenimento” voluto dal governo per isolare il coronavirus negli 11 comuni di Lombardia e Veneto dai quali è partito il contagio. Un dispositivo che inevitabilmente, come ha ammesso lo stesso premier Conte più volte, richiederà “sacrifici” agli oltre 55mila cittadini che vivono nelle aree nelle 2 regioni, che subiranno “restrizioni personali” importanti. Le misure operative sono state individuate nel corso di una riunione al Viminale presieduta dal capo della Polizia Franco Gabrielli con i responsabili di tutte le Direzioni centrali del Dipartimento di Pubblica Sicurezza e, in collegamento, i prefetti di Lodi Marcello Cardona e di Padova Renato Franceschelli. La prima decisione è stata quella di inviare 500 uomini di tutte le forze di polizia e delle forze armate
nelle zone del lodigiano e a Vo’ Euganeo, che si andranno ad aggiungere al personale già in servizio nelle due province. Si tratta di poliziotti, carabinieri, finanzieri e militari dell’Esercito che dovranno garantire 24 ore al giorno il presidio dei 35 varchi d’accesso ai 10 comuni del lodigiano (Codogno, Castiglione d’Adda, Casalpusterlengo, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo, e San Fiorano) e agli 8 posti all’ingresso di Vo’ Euguaneo. Da lì nessuno entra e nessuno esce. Il decreto, d’altronde, è chiaro e dispone il “divieto di allontanamento” per tutti, ad eccezione di chi è impegnato nei servizi essenziali e di pubblica utilità. Non è invece vietata la mobilità all’interno delle aree focolaio, ferme restando la necessità di rispettare le indicazioni delle autorità e del ministero della Salute e di utilizzare “dispositivi di protezione individuale” ogni qual volta si accede ai servizi pubblici essenziali e ai negozi “per l’acquisto di beni di prima necessità”. Non saranno gli uomini e le donne impegnate ai varchi ad occuparsi della sicurezza all’interno delle aree: a quella penseranno le pattuglie che già quotidianamente ‘coprono’ le zone interessate e che continueranno a presidiare il territorio. Ma cosa succede se qualcuno viola i divieti? Le ‘regole d’ingaggio’ per le forze di polizia sono definite all’articolo 3 del decreto. “Salvo che il fatto non costituisca più grave reato, il mancato rispetto delle misure di contenimento di cui al presente decreto è punito ai sensi dell’articolo 650 del codice penale”. Una norma che prevede una sanzione da 206 euro, ma non consente l’arresto in flagranza. Su questo il Viminale già ieri aveva segnalato che si sarebbero potute generare alcune criticità, ma la scelta fatta da palazzo Chigi è stata quella di non forzare ulteriormente la mano e confidare sulla collaborazione di tutti. Lo ha chiesto anche oggi il ministro
della Salute Roberto Speranza: “abbiamo bisogno di una grande risposta da parte dei cittadini, abbiamo bisogno che facciano tutto il possibile seguendo le regole”. A definire comunque come dovranno muoversi le forze in campo saranno i prefetti che hanno un quadro chiaro di quelle che sono le necessità del territorio, anche perché una cosa è gestire l’area dei dieci comuni del lodigiano e un’altra occuparsi di una zona molto più ristretta come quella di Vo’ Euganeo. “Il prefetto – dice il decreto – informando preventivamente il ministro dell’interno, assicura l’esecuzione delle misure avvalendosi delle forze di polizia e, ove occorra, con il possibile concorso dei nuclei regionali Nbcr del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco nonché delle forze armate, sentiti i competenti comandi territoriali”. Gli uomini impegnati nelle aree cinturate saranno dotati di dispositivi di protezione individuale – guanti, mascherine ed occhiali – come previsto dalla circolare della Direzione di Sanità. Accorgimenti che, secondo i sindacati, dovrebbero essere implementati. “Ci chiediamo se – dice Daniele Tissone del Silp-Cgil – le tipologie di servizio concernenti il ravvicinato contatto con le persone, anche in caso di semplici controlli, non debbano essere seguite da più elevate misure di protezione come nei casi di trasporto in auto di persone ovvero nelle situazioni di foto segnalamento”. L’Italia sale al terzo posto nella classifica mondiale per numero di casi, dopo Cina e Sud Corea. E il Nord si mette sotto quarantena per provare a frenare l’avanzata del Covid-19: stop a scuole, università, messe, pub, discoteche. Le aziende pensano allo smart working per far lavorare da casa i dipendenti. Per gli 11 paesi delle zone focolaio è poi scattato il cinturamento: posti di blocco delle forze
dell’ordine impediscono l’ingresso e l’uscita degli abitanti (circa 50mila in tutto). Il premier Giuseppe Conte ha passato tutta la domenica nella sede della Protezione civile e prova a rassicurare: “sono sorpreso dall’esplosione dei casi, ma la linea della massima precauzione ha pagato, anche se sembrerebbe di no. Non bisogna affidarsi al panico, ma seguire le indicazioni delle autorità“. Il Governo stanzia altri 20 milioni per fronteggiare l’emergenza. Il capo dello Stato Sergio Mattarella ha firmato il decreto con le misure speciali approvato la scorsa notte dal Cdm. Studiare mentre si lavora: tutti i vantaggi della formazione a distanza Non è mai troppo tardi per realizzare i propri sogni: lavorare e studiare si può e nella maggioranza dei casi può rivelarsi un’idea vincente. Un lavoro
poco appagante o la sensazione di aver perso alcune occasioni importanti possono spingere a intraprendere un nuovo percorso professionale, e un opportuno corso di studi può essere la strada giusta per rimettersi in gioco. Tuttavia, molti temono che l’apprendimento possa sottrarre tempo prezioso al lavoro e che una formazione didattica non sia compatibile con gli impegni di un’attività professionale. A ciò si aggiunge la paura di non riuscire a trovare la giusta concentrazione, con la consapevolezza che la motivazione, da sola, potrebbe non bastare. Conciliare lavoro e studio? Si può Le responsabilità quotidiane, unite alla necessità di dividersi tra lavoro e famiglia, possono ostacolare l’approccio a un percorso di studi. Tuttavia, per conciliare gli impegni e l’apprendimento, si può optare per un percorso formativo a distanza, un piano didattico che consenta di apprendere secondo tempistiche personali e calibrando le giuste dosi di studio. Tra questi, trovano spazio i
corsi di formazione CEF che consentono di acquisire una preparazione completa anche quando si ha poco tempo da dedicare alla formazione. Il segreto, in questo caso, è quello di poter contare su un percorso sia pratico che teorico, che miri alla formazione di figure professionali in linea con gli standard del settore. E i corsi di formazione a distanza CEF, oltre a garantire percorsi ben strutturati, aprono le porte a diversi indirizzi, tutti accuratamente formulati per rispondere alle richieste del mercato del lavoro. Corsi a distanza per lavorare nel sociale Una delle figure più richieste in ambito professionale è quella dell’assistente alla persona. Si tratta di una professione che apre le porte al lavoro nel sociale e che mira a dare supporto a chiunque si trovi in una condizione delicata, come persone disabili o avanti con l’età. La figura richiesta deve essere dotata di empatia, pazienza e di una particolare attitudine all’assistenza; sebbene la vocazione, da sola, non risulta sufficiente: il mercato del lavoro è alla ricerca di figure professionali preparate, in grado di assolvere a tutte le operazioni
quotidiane di assistenza e supporto alla persona. Per questo è importante puntare su un corso strutturato come quello offerto dal Centro Europeo di Formazione: un percorso articolato, affiancato da esercizi di autovalutazione per testare, in ogni momento, il livello di preparazione raggiunto. Con i corsi CEF si può, inoltre, studiare ovunque grazie a una piattaforma che permette l’accesso ai contenuti anche a distanza, con materiale didattico che viene sempre formulato da docenti e professionisti del settore. Animali, infanzia e non solo: tutti i precorsi professionali Chiunque coltivi un’innata passione per gli animali può aspirare a una professione ad hoc. Anche in questo caso, la formazione a distanza consente di accostare lo studio alle proprie attività di lavoro, aprendo le porte alle carriere di toelettatore, di assistente veterinario, di responsabile vendite in un pet shop e di educatore cinofilo. Qualora si sogni, invece, una professione a contatto con i più piccoli, la scelta non può che ricadere sul
corso di assistente all’infanzia, un percorso che conduce alla formazione di quella figura professionale che si occupa dei bambini e di ogni loro necessità. Igiene, psicologia infantile e primo soccorso sono solo alcune delle materie trattate dall’indirizzo di studi, per una formazione articolata tra le più complete nel settore. Chi sogna un lavoro creativo può optare per il corso di esperti di bellezza e benessere; senza contare gli sbocchi professionali dei corsi da cuoco professionista e di segretaria di studio medico. Segretaria di studio odontoiatrico: corsi e formazione Una delle figure più richieste nel mondo del lavoro è quella della segretaria di studio odontoiatrico. Si tratta di una figura cui sono demandate diverse responsabilità, come l’accoglienza e la preparazione dei pazienti, la gestione dei materiali e dell’intero studio medico. Le materie di studio, in questo caso, spaziano dalla biologia all’anatomia passando per la microbiologia; ma trovano spazio anche nozioni amministrative
e informatiche, fondamentali nella gestione di un ambulatorio odontoiatrico. La formazione a distanza, quindi, permette di ottenere una preparazione adeguata per quello che riguarda numerose posizioni professionali, senza sottrarre tempo al proprio lavoro e rischiare di comprometterlo. In questo modo, si avrà la possibilità di completare i propri studi e, al contempo, guadagnare risorse necessarie al proprio sostentamento. Coronavirus, quinta vittima in Italia, il quarto in Lombardia C’è un quinto morto in Italia per il coronavirus. Stamani la notizia della morte di un 84enne, ricoverato al Giovanni XXIII di Bergamo: era “una persona anziana con altre patologie”, ha spiegato il presidente della Lombardia. La quinta vittima è un
adulto di 88 anni di Caselle Lanne, sempre in Lombardia. Sono 219 i contagiati dal Coronavirus in Italia: il dato aggiornato è stato fornito dal Commissario per l’emergenza Angelo Borrelli. “Aspettiamo di vedere gli esiti dei provvedimenti presi ieri che daranno un contributo a rallentare e interrompere” il contagio, ha detto il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana a Rtl. “Nessuno – ha aggiunto – pensava che fosse così aggressiva la diffusione”. “La corsa agli alimenti non ha senso. I rifornimenti sono assicurati”. Bisogna “fare la vita di tutti i giorni come prima”. Nessun problema per magazzini supermarket – Nessun problema per le scorte di magazzino dei supermercati nel Lodigiano e nel Piacentino. Sono inoltre già state attivate consegne extra per rifornire i punti vendita: ad assicurarlp la vicepresidente di Confcommercio e numero uno della filiera alimentare (Confali) della confederazione, Donatella Prampolini, spiegando che “nel weekend sono stati sotto assedio e svuotati soprattutto i supermercati del Piacentino” ma “abbiamo riorganizzato i turni e le risorse di personale per far fronte all’emergenza anche per l’assenza obbligata dei dipendenti della ‘zona rossa’”. Mauritius, bloccati passeggeri volo Italia – Una settantina di passeggeri di un volo Alitalia, proveniente dall’Italia, sono stati bloccati all’aeroporto di Mauritius dopo lo sbarco. Ai passeggeri verrebbe richiesto di accettare un periodo di quarantena oppure di rientrare subito in Italia. Sui 300 passeggeri a bordo, non è stato permesso lo sbarco a quelli provenienti da Lombardia e Veneto.
L’EUROPA – La Commissione Ue stanzia 230 milioni di euro per aiutare la lotta globale contro la diffusione del coronavirus, che andranno a supportare misure di preparazione dei Paesi, anche extra Ue, finanziare la ricerca e permettere l’acquisto di materiale per favorire la prevenzione: lo hanno annunciato i commissari europei alla salute e alla gestione delle crisi, Stella Kyriakides e Janez Lenarcic. E domani sarà mandata in Italia, “in accordo con le autorità italiane”, una missione congiunta dell’Ecdc e dell’Oms. Negli ultimi giorni è stata “in regolare contatto” con il ministro della Salute Speranza. L’Italia ha preso “tutte le misure necessarie” per tracciare la diffusione del virus e prevenire ulteriori contagi, ha detto. “Voglio lodare la risposta rapida e professionale delle autorità italiane” nel contrastare la diffusione del coronavirus, “abbiamo una eccellente collaborazione con loro nel campo della protezione civile e sono sicuro che l’Italia abbia il personale competente e le strutture efficienti per rispondere in maniera ben coordinata” alla situazione, ha spiegato il commissario Ue Lenarčič. – Il premier Giuseppe Conte nella sede del Dipartimento della Protezione Civile con i ministri degli Esteri Luigi di Maio e della Salute Roberto Speranza. Per il presidente del Consiglio, i rapporti dell’Italia con il resto dell’Unione Europea ‘non cambiano’. La sorpresa di cui ha parlato Conte – ha spiegato il commissario per l’emergenza coronavirus Angelo Borrelli – “è nella rapidità con cui c’è stata l’impennata dei casi” ma la reazione del governo, del sistema sanitario e di quello della protezione civile “è stata immediata e tempestiva”. “Noi italiani – ha aggiunto – passiamo come un paese di indisciplinati, ma siamo molto ordinati quando c’è da rispettare delle precauzioni che riguardano la salute di tutti”.
Coronavirus situazione attuale: Austria blocca i treni dall’Italia, fermi al Brennero Il treno, partito da Venezia per Monaco, è stato fermato a Verona, dove sono state fatte scendere due persone con sintomi influenzali, giudicati però dal 118 non sospetti. Le autorità austriache hanno comunque deciso di non far entrare il treno, che era arrivato al valico del Brennero alle 19.10 circa. I passeggeri hanno tentato di attraversare il confine a bordo del treno successivo, che è stato comunque bloccato al Brennero. Successivamente tutti i collegamenti ferroviari su questa linea sono stati
interrotti dalle autorità austriache. Non è ancora stato chiarito per quanto tempo durerà il blocco. I prossimi passi, secondo le ferrovie austriache Obb, verranno decisi in consultazione con le Ferrovie dello Stato italiane. Si tratta del primo caso di intervento alla frontiera dopo l’esplosione dell’epidemia di Covid-19 in Italia. “Prendiamo molto seriamente gli sviluppi della situazione in Italia”, ha affermato il ministro della Salute austriaco Rudolf Anschober al Kronen Zeitung.
“Oggi o domani potrebbero essere necessari controlli alle frontiere“, aveva chiesto dalla Francia la leader di estrema destra Marine Le Pen.”Il governo deve essere in grado di prevederlo e preferisco che faccia di più o troppo che non abbastanza” le parole di Le Pen nel corso del programma Grand Jury di Rtl- Lci-Le Figaro. “Al momento non ha fatto abbastanza visto che consente i voli dalla Cina“. Quanto ai controlli alle frontiere, “saranno necessari se l’epidemia finisce fuori controllo in Italia “. La leader della destra francese ha anche accusato il governo di fare troppo poco per contenere il coronavirus, permettendo fra l’altro anche l’arrivo di aerei dalla Cina. SITUAZIONE AGGIORNATA CONTAGIO IN ITALIA
Coronavirus: Italia terzo Paese per numero di contagi Con 152 casi confermati di coronavirus, compresi i tre
decessi, annunciati dal commissario Borrelli, l’Italia diventa il terzo Paese al mondo per numero di contagi, secondo i dati della Johns Hopkins University. La Cina con quasi 77 mila casi resta il Paese più colpito, seguito dalla Corea del Sud con 602. L’Italia scalza il Giappone, dove al momento i casi sono 135. Oltre 630 casi di contagio si sono registrati sulla nave da crociera Diamond Princess, che però non viene menzionata tra i Paesi ma come “altro”. Il numero di 152 positivi tiene conto anche del ricercatore rientrato da Wuhan poi guarito e dimesso dallo Spallanzani. In base ai dati forniti da Borrelli, i casi in Lombardia sono 110 (ai quali vanno aggiunte le due vittime) e in Veneto 21 (più la vittima a Vo’ Euganeo); 9 sono invece i casi in Emilia Romagna, 6 in Piemonte e 2 nel Lazio (la coppia di cinesi ricoverata allo Spallanzani). Dei 152 positivi, ha concluso Borrelli, 55 sono ricoverati con sintomi e 25 in terapia intensiva, 19 sono in assistenza domiciliare e 27 in verifica.
Coronavirus in Italia: 155 i contagiati, tre decessi. Stop al Carnevale di Venezia, scuole chiuse al Nord Continua a salire il numero dei positivi al Coronavirus in Italia: al momento – secondo i dati forniti dal Commissario Angelo Borrelli – sono 152, comprese le tre vittime: la donna morta oggi a Crema, il 77enne di Vo’ Euganeo e una donna di Casalpusterlengo. I contagiati restano dunque 149. Il numero di 152 positivi tiene conto anche del ricercatore rientrato da Wuhan poi guarito e dimesso dallo Spallanzani. In base ai dati forniti da Borrelli, i casi in Lombardia sono 110 (ai quali vanno aggiunte le due vittime) e in Veneto 21 (più la vittima a Vo’ Euganeo); 9 sono invece i casi in Emilia Romagna, 6 in Piemonte e 2 nel Lazio (la coppia di cinesi ricoverata allo Spallanzani). Dei 152 positivi, ha concluso Borrelli, 55 sono ricoverati con sintomi e 25 in terapia intensiva, 19 sono in assistenza domiciliare e 27 in verifica. A questi si sono aggiunti in serata tre casi in Trentino.Si tartta di tre turisti lombardi provenienti da una delle zone focolaio del virus. “Abbiamo un altro decesso in Lombardia, a Crema, una donna che era ricoverata in oncologia con una situazione molto compromessa e aveva anche il coronavirus”. Lo ha spiegato l’assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera. Aumentano i casi di contagio, soprattutto al Nord, scuole
chiuse, manifestazioni pubbliche bloccate, e un paese – Vo’ Euganeo – isolato e pattugliato dai carabinieri. Si ampliano le dimensioni dell’emergenza coronavirus in Italia. Intanto, un infermiere dell’ospedale di Codogno, raggiunto telefonicamente dall’ANSA afferma che “Tutto ciò che dicono non è vero, non c’è niente sotto controllo. E’ il panico assoluto, l’ospedale è chiuso al pubblico e i parenti dei degenti continuano a chiamare preoccupatissimi per i loro familiari ricoverati, che oggi sono stati sottoposti al tampone”. “La mia impressione è che prima hanno lasciato scappare i buoi e poi – riflette l’operatore sanitario – hanno chiuso la stalla”. Scattano le procedure di filtraggio sulle strade di accesso alla zona rossa del Lodigiano. Le forze dell’ordine stanno avvisando gli automobilisti che, una volta entrati, non potranno più uscire. I blocchi agli ingressi dei dieci comuni, come previsto dalle disposizioni del governo. STOP ALLA DIDATTICA Chiuse tutte le scuole di Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Piemonte ed Emilia Romagna: nelle sei regioni è prevista la sospensione dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, nonche’ della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per gli anziani ad esclusione degli specializzandi e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attività formative svolte a distanza”. Chiusi asili e Università in Trentino Alto Adige: in Alto Adige, sino a domenica 2 marzo, saranno chiusi le strutture socio-educative, pubbliche e private, dedicate alla prima infanzia (asili nido e microstrutture aziendali). Inoltre, sempre nello stesso periodo, saranno sospese le attività didattiche presso Università, Scuola superiore di sanità
“Claudiana” e Conservatorio “Monteverdi”. In Friuli Venezia Giulia fino al 1 marzo compreso saranno sospese tutte le attività delle Università di Trieste e di Udine e della Scuola internazionale superiore di Studi avanzati del capoluogo giuliano. Sospesa anche l’attività didattica nelle Università piemontesi e nelle università genovesi. L’Università Campus Bio-Medico di Roma ha disposto il rinvio della prova di ammissione al Corso di laurea in Medicina e Chirurgia. STOP ALLE MANIFESTAZIONI PUBBLICHE Il presidente del Veneto, Luca Zaia, assieme al ministro Speranza ha “firmato l’ordinanza con la quale vengono bloccate, Carnevale di Venezia compreso, tutte le manifestazioni pubbliche, private, la chiusura delle scuole e dei musei fino al primo di marzo”. Il governatore della Lombardia Attilio Fontana ha deciso “la sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di riunione in luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico”. Il teatro alla Scala di Milano ha deciso di sospendere “tutte le rappresentazioni a titolo cautelativo in attesa di disposizioni”. Il Comune di Torino ha ordinato “la sospensione di tutte le manifestazioni sportive aperte al pubblico”. Rinviate nel Bolognese, all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (Bologna) le prove, scritta e pratica, del concorso congiunto tra Azienda Usl di Bologna, Azienda ospedaliero universitaria di Bologna, Azienda usl di Imola e Istituto ortopedico Rizzoli per la copertura di posti a tempo indeterminato nel profilo di ‘Collaboratore professionale sanitario infermiere’ previsto per i giorni 25 e 26 febbraio. Il sindaco di Acerra (Napoli), Raffaele Lettieri, ha sospeso in via precauzionale la sfilata di carnevale e il concorso per la maschera più bella.
Divieto di sbarco sull’isola di Ischia per i residenti in Lombardia e in Veneto, per i cittadini cinesi provenienti dall’aree dell’epidemia e per chi vi abbia soggiornato negli ultimi 14 giorni, provvedimento poi revocato dal preferro di Napoli. E a Venezia il Patriarcato ha sospeso le messe ‘incluse quelle del mercoledì delle Ceneri e quelle domenicali, alle liturgie e alle devozioni come la Via Crucis’. A Milano chiuso anche il Duomo “in via cautelativa” a causa del coronavirus almeno fino al 25 febbraio “in attesa di ulteriori e più dettagliate disposizioni da parte delle autorità competenti”. EMERGENZA SANITARIA, ISOLATA VO’ EUGANEO Le strutture sanitarie non hanno ancora individuato il paziente – o i pazienti – zero dal quale è partita la diffusione del virus in Italia. Lo ha detto il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli confermando che ancora non c’è un’indicazione precisa. “E’ difficile formulare previsioni per quella che può essere la diffusione – ha aggiunto – l’unica misura concreta e valida da adottare è dunque quella di chiudere i territori”. Al momento le uniche aree sottoposte a isolamento in quanto ritenute focolai del virus sono i dieci comuni del lodigiano individuati nell’ordinanza del ministro della salute e del governatore della Lombardia e il territorio del comune di Vo’ Euganeo, dove sono arrivate le prime pattuglie dei carabinieri per istituire i posti di blocco previsti dal decreto governativo. Le pattuglie delle forze dell’ordine presidieranno 24 ore al giorno 35 varchi di accesso alla zona rossa nel lodigiano, che comprende il territorio di 10 comuni, e 8 varchi per entrare nel territorio di Vo’ Euganeo. Sospese tutte le funzioni religiose in Lombardia. All’ospedale di Schiavonia, dove vennero ricoverati i due pazienti di Vo’ Euganeo contagiati da coronavirus, sono stati fatti quasi mille tamponi sugli
operatori e per fortuna per ora non ce n’è nessuno positivo. SOSPESE LE GITE SCOLASTICHE Il Ministero dell’Istruzione informa che, “in attesa dell’adozione formale dell’ordinanza prevista dal decreto approvato in Consiglio dei Ministri, per motivi precauzionali i viaggi di istruzione vanno comunque sospesi a partire da oggi domenica 23 febbraio 2020”. Lo stop alle uscite didattiche e ai viaggi di istruzione, sottolinea il Miur, riguarda sia le mete in Italia sia all’estero. MIGRANTI Il Viminale ha deciso che “L’Ocean Viking sbarcherà nel porto di Pozzallo. Al fine di assicurare adeguate misure di prevenzione, i migranti saranno trattenuti in quarantena nell’hotspot della cittadina siciliana. Alle medesime finalità precauzionali, il personale della nave rimarrà isolato a bordo per tutto il periodo necessario. Le autorità competenti provvederanno agli accertamenti e alla sorveglianza sanitaria ritenuti indispensabili”. FS, RIMBORSI A CHI RINUNCIA AI VIAGGI Il gruppo Fs prevede tra le misure attivate per l’emergenza Coronavirus anche “la definizione, in corso, di termini e modalità del rimborso in bonus per chi rinuncia al viaggio per tutte le tipologie di biglietto acquistate”.Inoltre sui treni verranno installati “dispenser di disinfettante per mani” e al personale sarà consegnato l’equipaggiamento protettivo (mascherine con filtro e guanti monouso”
Conte, libertà di movimento ridotta e sorveglianza attiva per soggetti a rischio Il Consiglio dei Ministri ha comunicato questa notte la linea d’azione per far fronte all’emergenza coronavirus. Divieto di allontanamento e di ingresso nelle aree ‘focolaio’ del virus, che saranno presidiate dalle forze di polizia e, in caso di necessità, anche dai militari, con sanzioni penali per chi viola le prescrizioni. Stop alle gite scolastiche in Italia e all’estero, sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche – a partire da tutte quelle previste per domani in Lombardia e Veneto, compresa la serie A -, quarantena con “sorveglianza attiva” per tutti coloro che sono stati in contatto con casi confermati del virus. E ancora, chiusura di scuole, negozi e musei, stop a concorsi, attività lavorative private e degli uffici pubblici, fatti salvi i servizi essenziali, limitazione per la circolazione di merci e persone. Il Consiglio dei ministri, al termine di una
riunione fiume nella sede della Protezione Civile, approva un decreto con misure durissime per tentare di arginare il diffondersi del coronavirus dopo l’esplosione dei focolai in Lombardia e Veneto e il primo caso registrato in Piemonte. che ha portato il totale dei numeri a 76. “Il mancato rispetto delle misure di contenimento è punito ai sensi dell’articolo 650 del codice penale”, che prevede una multa e l’arresto fino a 3 mesi. Misure pesantissime, dunque, che potranno essere estese anche ad altre aree nel caso fosse necessario. “Dobbiamo essere flessibili anche perché non è detto che le misure prese oggi siano utili domani” ha ammesso il premier. Non ci sarà, invece, la sospensione di Schengen, come aveva chiesto Matteo Salvini quando il governo ha informato l’opposizione delle misure che sarebbero state prese. Coronavirus, Mattarella telefona a Fontana e in Lombardia università chiuse
La telefonata del Presidente della Repubblica per mostrare la sua vicinanza alla Lombardia, dove nel frattempo tutte le università sospendono lezioni, esami e lauree. “Un cittadino residente a Mediglia (MI) è risultato positivo al test del Coronavirus. Si tratta del secondo caso in provincia di Milano, il 47esimo in Lombardia”. Lo ha reso noto l’assessore regionale lombardo al Welfare Giulio Gallera, ieri sera. “Sono grato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che oggi mi ha chiamato per sostenere, attraverso di me, gli operatori lombardi e tutti coloro che stanno lavorando incessantemente per fronteggiare i casi di Coronavirus che si stanno verificando in Lombardia”, ha fatto invece sapere il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, sottolineando come il Capo dello Stato “anche in questa circostanza non abbia mancato di dimostrarci vicinanza e solidarietà, esprimendo anche il proprio apprezzamento per l’impegno profuso dalla Regione Lombardia e da tutto il sistema sanitario lombardo. Nel ringraziarlo gli ho assicurato che lo terrò costantemente aggiornato sull’evoluzione dei fatti”. Intanto le attività nelle Università della Lombardia sono sospese da lunedì prossimo fino al 29 febbraio, e si ipotizza che possano riprendere a partire dal 2 marzo. “L’evoluzione della situazione relativa alla diffusione del Coronavirus impone l’adozione di misure cautelative a tutela della salute pubblica e del sereno funzionamento delle
attività istituzionali di tutti gli atenei della Lombardia, stante la naturale e massiccia mobilità degli studenti, lombardi e non, all’interno del territorio regionale. Nei giorni da lunedì 24 febbraio a sabato 29 febbraio, saranno sospese le attività didattiche (lezioni, esami e lauree)”, si legge in una nota. Brexit, i passaporti dell’indipendenza sono blu Un passaporto ecologico e tecnologico, in cambio dei diritti di un cittadino europeo. La contraddizione dei nuovi passaporti sbandierati dal governo britannico. ‘Make passports blue again’, direbbe un Brexiteer a corto di idee. Ma la battaglia per riportare i passaporti al colore pre-UE è stata una delle bandiere dei sostenitori dell’uscita, e finalmente è vinta. Il Ministro degli Interni del Regno Unito Priti Patel ha annunciato il ritorno ai documenti di colore blu scuro, come ideati per la prima volta nel 1921 e
poi sostituiti dal design armonizzato europeo, di colore rosso scuro. A inizio marzo cominceranno a essere rilasciati i primi nuovi/vecchi passaporti, che saranno “ancora una volta intrecciati con la nostra identità nazionale”, ha esultato Patel. A partire da metà anno tutti i nuovi passaporti saranno blu, quelli intitolati all’UE continueranno a essere validi fino alla loro data di scadenza. “Lasciare l’Unione europea ci ha offerto un’opportunità unica per ripristinare la nostra identità nazionale e forgiare un nuovo percorso nel mondo. Ritornando all’iconico design blu e oro, il passaporto britannico sarà ancora una volta intrecciato con la nostra identità nazionale e non vedo l’ora di usarne uno per viaggiare.” (Priti Patel, Segretario di Stato per gli affari interni del Regno Unito) L’altra novità sui nuovi documenti saranno gli stemmi floreali sulla copertina posteriore, a simbolo dell’Inghilterra, dell’Irlanda del Nord, della Scozia e del Galles. Grande attenzione anche all’ambiente: “I passaporti blu saranno i passaporti inglesi più verdi di sempre”, comunicano dal Ministero di Patel. “L’anidride carbonica emessa durante la produzione sarà ridotta fino a un consumo netto nullo, attraverso progetti quali la piantumazione di alberi”. Saranno poi tecnologicamente più avanzati, con pagine realizzate in materiali che assicurano la massima protezione dei dati personali. Risulteranno, infine, più difficili da contraffare, grazie a nuove tecniche di design e stampa. Commenti ironici sono stati fatti sui nuovi passaporti da alcuni membri del parlamento europeo, che si chiedono se il
gioco valesse la candela: una grafica migliore e tecnologie più protettive, in cambio della rinuncia a un passaporto che ti faceva viaggiare liberamente in 27 paesi e che ti dava accesso ai vantaggi della cittadinanza europea. Seb Dance, politico britannico ed eurodeputato fino al 2019, ha così commentato: “In realtà mi piace il nuovo passaporto UK, frutto di disegni francesi e stampe polacche. Certo, quello di prima – che garantiva agli inglesi il diritto a lavorare, studiare e andare in pensione liberamente nel loro continente – era probabilmente più utile”. E ancora, “Un nuovo passaporto blu che riduce i diritti, realizzato da un’azienda franco-olandese in Polonia”, ha affondato Guy Verhofstadt, capogruppo dei Liberali dell’ALDE al Parlamento europeo. E il motivo di tanta ironia non è solo lo sconveniente trade off, ma proprio il fatto che a realizzare i passaporti UK dell’indipendenza saranno compagnie europee, in Europa. La gara è stata infatti vinta nel 2018 da Gemalto, azienda
franco-olandese, dopo aver scalzato la De La Rue, che negli ultimi 10 anni ha prodotto i passaporti rosso-scuri degli inglesi. Nonostante questo, il Regno Unito è felice di poter finalmente ritornare nella squadra dei passaporti blu, insieme ad Australia, Siria, Argentina, Corea del Nord e un’ottantina d’altri. Di A.C. Chi è Valentina Cuppi, la nuova Presidente del Partito Democratico Valentina Cuppi, sindaca di Marzabotto, è stata eletta presidente del Pd dall’assemblea nazionale del partito a Roma. Paolo Gentiloni non potrà più ricoprire la carica di Presidente del Partito Democratico per via degli impegni
europei. Così Nicola Zingaretti ha indicato Valentina Cuppi, sindaca di Marzabotto (Bologna), come suo successore, e oggi la nomina è stata confermata dall’Assemblea nazionale del partito. Il nome è stato accettato quasi all’unanimità, soltanto un astenuto. Il PD sceglie una giovane donna di cultura. È insegnante di Storia e Filosofia alle superiori, ha 36 anni, è moglie e madre. Nel 2019 è stata eletta sindaco di Marzabotto con il più del 70% dei voti. Nata e cresciuta a Bologna, a 25 anni si laurea in Scienze filosofiche all’Università del capoluogo emiliano e prosegue i suoi studi con un dottorato in Scienze Politiche, prima di buttarsi nell’insegnamento. L’attività politica comincia quando era ancora giovane, e nel 2009 viene eletta nel consiglio comunale di Marzabotto dove le viene assegnata la delega alla Pace e alla Memoria. Vicesindaco dal 2014 al 2019, e insieme assessore alla Cultura e al Turismo, nel 2019 ottiene la fascia tricolore di primo cittadino.
È lei stessa a raccontare l’importanza del suo percorso formativo nel costruire la sua impronta politica e il suo approccio alla gestione della cosa pubblica. “La mia formazione, liceo scientifico-linguistico, una laurea triennale in Filosofia politica, una specialistica in scienze filosofiche e un Dottorato di ricerca in Scienze politiche – racconta Cuppi – l’ho sempre messa al servizio della bella politica che serve ad amministrare questo territorio ricco di storia, cultura e valori. Sono stata educatrice per tanti anni a Marzabotto ed ora lavoro come professoressa di Storia e Filosofia. Lavorare con i bambini e con gli adolescenti regala uno sguardo particolarmente attento ai loro bisogni, per questo come volontaria, poi nel mio ruolo di Assessore, ho voluto creare occasioni di crescita culturale e civica, con laboratori, viaggi, incontri che li portassero a divenire cittadini attivi e consapevoli”.
“Immaginerete lo stupore quando mi è stato chiesto di assumere un ruolo così importante. Lo stesso di tanti nel leggere il mio nome, quello di molti di voi che non mi conoscono. Ed è proprio in questo stupore mio, vostro e di tantissimi che risiede la potenza di questa scelta. Scelta che io incarno ma che ha una valenza che oltrepassa totalmente la mia persona”. Così in apertura del suo intervento all’Assemblea nazionale Valentina Cuppi. “È un momento in cui riaffermiamo con passione che la politica non è qualcosa di avulso dalla vita delle persone, che non è affatto qualcosa di cui le persone debbano diffidare, che la politica riguarda costantemente la vita di tutti noi. È l’incontro vero e concreto con i bisogni e le necessità di tutti, è ascolto, è confronto, è partecipazione. E i sindaci questo incontro ce l’hanno tutti i giorni.” Dopo la ventata di aria fresca che Elly Schlein ha portato nella sinistra italiana, il PD sceglie come presidente della sua Assemblea una giovane donna e madre, sindaca di un piccolo comune che conosce il peso della storia. È il segno che i dem hanno capito che se vogliono tornare in sella e presentarsi come una valida alternativa alle destre devono tornare in mezzo al il popolo, guardando al futuro, abbracciando i giovani. E non è un caso che queste due figure femminili emergano proprio dall’Emilia-Romagna, regione dove la sinistra ha imparato che difendendo i propri valori si vince. Di A.C.
Puoi anche leggere